• QUESTA MI SEMBRA un'OTTIMA INIZIATIVA!
    FORZA ADERIAMO IN CENTINAIA di MIGLIAIA!
    Oltre mille insegnanti italiani si mobilitano contro il genocidio a Gaza
    Da un gruppo WhatsApp nato a Brescia a un movimento nazionale: docenti uniti per sensibilizzare sul conflitto a Gaza e chiedere lo stop alle armi.
    “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa - raccontano - Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”
    Più di mille insegnanti si mobilitano per Gaza: “Servono progetti per sensibilizzare i nostri bambini”


    Mobilitazione del mondo della scuola per alzare la voce e dire no al genocidio in corso nella Striscia di Gaza ad opera del governo israeliano. Una iniziativa, nata quasi per caso, spontaneamente, pochi giorni fa a Brescia e che oggi sta coinvolgendo istituti scolastici di tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, dall’Alto Adige alla Toscana. Un gruppo WhatsApp che oggi ha raggiunto una dimensione nazionale e che conta oltre mille iscritti tra insegnanti, educatori e operatori che lavorano nell’universo scolastico, dall’asilo nido fino all’università. “Un paio di settimane fa – racconta a ilfattoquotidiano.it Emanuela De Rocco, una delle promotrici della mobilitazione che insegna alla scuola primaria Torricella di Brescia – ho scritto un messaggio sul gruppo ‘Coordinamento bresciano contro la guerra per la pace e il disarmo’. Non potevo immaginare di riprendere la scuola facendo finta di niente. Mi sono chiesta, angosciata e impotente, se fosse possibile trovarsi e condividere questi pensieri, oltre che muovere i sindacati avendo l’impressione che le istituzioni stiano facendo ben poco”. Subito ha risposto Sara Girelli Carasi, insegnante della scuola media Pascoli di Brescia, che ha lanciato l’idea di creare una community di cui ora fanno parte, mentre scriviamo, 1.050 membri.

    “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa – ha detto invece Fernando Scarlata, docente del centro di formazione professionale Canossa di Brescia, anche lui tra i promotori dell’iniziativa pro Gaza – Non possiamo più rimandare. Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”. E aggiunge: “Di iniziative in questo periodo ce ne sono parecchie, ma spesso quelle legate al mondo della scuola sono scollegate tra loro. Il nostro obiettivo è dare a questi progetti la giusta visibilità e far uscire queste progettualità dalla scuola per coinvolgere unitariamente tutte le istituzioni”.

    Per questo i promotori della mobilitazione hanno scritto, tre giorni fa in occasione della loro prima assemblea che si è tenuta aula magna dell’Itis Castelli di Brescia, una lettera che spediranno a presidente della Repubblica, governo, Parlamento, sindacati e uffici scolastici territoriali. Nel documento, una sorta di manifesto programmatico che ci si aspetta verrà sottoscritto da migliaia di persone. Si chiede, tra le altre cose, che il governo cessi immediatamente l’invio di armi verso Israele e ogni forma di collaborazione militare con Tel Aviv, che si assuma una posizione di ferma condanna verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi, che si sospenda ogni forma di collaborazione politica ed economica fino a quando non si porrà fine al genocidio in corso e all’occupazione dei territori palestinesi, l’immediato riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina (come già hanno fatto altri 143 Stati) per affermare un diritto universale e inalienabile, ossia il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

    In vista dell’avvio dell’anno scolastico e dei primi collegi-docenti, Girelli Carasi spiega che la community sta pensando a un evento di sensibilizzazione per il primo giorno di scuola. Inoltre, i promotori hanno chiesto al ministero dell’Istruzione di inserire nella normale programmazione didattica spazi e momenti di educazione alla pace e alla non violenza, oltre ad approfondimenti storici su sionismo e anti-semitismo. Argomenti che andranno tarati per tipologia di scuola e utenza. Vi è anche l’idea di suggerire ai ragazzi di intrattenere una corrispondenza epistolare con studenti gazawi e per i bimbi più piccoli la possibilità di avere accanto a loro, in un forte legame ideale, uno degli oltre 18mila bambini uccisi dal 7 ottobre 2023.

    “Il primo settembre riprenderò la scuola – racconta ancora De Rocco – e non posso immaginare di iniziare così, come se niente fosse, di partecipare al primo collegio docenti come fosse routine e poi ritrovare i miei alunni allegri, fiduciosi e giocosi, come dovrebbero essere tutti i bambini del mondo, senza pensare ai bambini di Gaza. Io non posso iniziare facendo finta di niente, non ce la faccio”.

    Le maestre si occupano dei bambini, della loro cura, cercando di trasmettere loro valori e speranze e dunque “come è possibile dedicarsi a tutto ciò – si legge ancora nel documento programmatico – sapendo che ci sono bambini e famiglie che vengo intenzionalmente uccise, lasciate morire di fame e di sete, sapendo che il nostro Paese è complice di simili atrocità?”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/29/insegnanti-mobilitazione-gaza-stop-armi-notizie/8107979/
    QUESTA MI SEMBRA un'OTTIMA INIZIATIVA! FORZA ADERIAMO IN CENTINAIA di MIGLIAIA! Oltre mille insegnanti italiani si mobilitano contro il genocidio a Gaza Da un gruppo WhatsApp nato a Brescia a un movimento nazionale: docenti uniti per sensibilizzare sul conflitto a Gaza e chiedere lo stop alle armi. “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa - raccontano - Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele” Più di mille insegnanti si mobilitano per Gaza: “Servono progetti per sensibilizzare i nostri bambini” Mobilitazione del mondo della scuola per alzare la voce e dire no al genocidio in corso nella Striscia di Gaza ad opera del governo israeliano. Una iniziativa, nata quasi per caso, spontaneamente, pochi giorni fa a Brescia e che oggi sta coinvolgendo istituti scolastici di tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, dall’Alto Adige alla Toscana. Un gruppo WhatsApp che oggi ha raggiunto una dimensione nazionale e che conta oltre mille iscritti tra insegnanti, educatori e operatori che lavorano nell’universo scolastico, dall’asilo nido fino all’università. “Un paio di settimane fa – racconta a ilfattoquotidiano.it Emanuela De Rocco, una delle promotrici della mobilitazione che insegna alla scuola primaria Torricella di Brescia – ho scritto un messaggio sul gruppo ‘Coordinamento bresciano contro la guerra per la pace e il disarmo’. Non potevo immaginare di riprendere la scuola facendo finta di niente. Mi sono chiesta, angosciata e impotente, se fosse possibile trovarsi e condividere questi pensieri, oltre che muovere i sindacati avendo l’impressione che le istituzioni stiano facendo ben poco”. Subito ha risposto Sara Girelli Carasi, insegnante della scuola media Pascoli di Brescia, che ha lanciato l’idea di creare una community di cui ora fanno parte, mentre scriviamo, 1.050 membri. “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa – ha detto invece Fernando Scarlata, docente del centro di formazione professionale Canossa di Brescia, anche lui tra i promotori dell’iniziativa pro Gaza – Non possiamo più rimandare. Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”. E aggiunge: “Di iniziative in questo periodo ce ne sono parecchie, ma spesso quelle legate al mondo della scuola sono scollegate tra loro. Il nostro obiettivo è dare a questi progetti la giusta visibilità e far uscire queste progettualità dalla scuola per coinvolgere unitariamente tutte le istituzioni”. Per questo i promotori della mobilitazione hanno scritto, tre giorni fa in occasione della loro prima assemblea che si è tenuta aula magna dell’Itis Castelli di Brescia, una lettera che spediranno a presidente della Repubblica, governo, Parlamento, sindacati e uffici scolastici territoriali. Nel documento, una sorta di manifesto programmatico che ci si aspetta verrà sottoscritto da migliaia di persone. Si chiede, tra le altre cose, che il governo cessi immediatamente l’invio di armi verso Israele e ogni forma di collaborazione militare con Tel Aviv, che si assuma una posizione di ferma condanna verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi, che si sospenda ogni forma di collaborazione politica ed economica fino a quando non si porrà fine al genocidio in corso e all’occupazione dei territori palestinesi, l’immediato riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina (come già hanno fatto altri 143 Stati) per affermare un diritto universale e inalienabile, ossia il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. In vista dell’avvio dell’anno scolastico e dei primi collegi-docenti, Girelli Carasi spiega che la community sta pensando a un evento di sensibilizzazione per il primo giorno di scuola. Inoltre, i promotori hanno chiesto al ministero dell’Istruzione di inserire nella normale programmazione didattica spazi e momenti di educazione alla pace e alla non violenza, oltre ad approfondimenti storici su sionismo e anti-semitismo. Argomenti che andranno tarati per tipologia di scuola e utenza. Vi è anche l’idea di suggerire ai ragazzi di intrattenere una corrispondenza epistolare con studenti gazawi e per i bimbi più piccoli la possibilità di avere accanto a loro, in un forte legame ideale, uno degli oltre 18mila bambini uccisi dal 7 ottobre 2023. “Il primo settembre riprenderò la scuola – racconta ancora De Rocco – e non posso immaginare di iniziare così, come se niente fosse, di partecipare al primo collegio docenti come fosse routine e poi ritrovare i miei alunni allegri, fiduciosi e giocosi, come dovrebbero essere tutti i bambini del mondo, senza pensare ai bambini di Gaza. Io non posso iniziare facendo finta di niente, non ce la faccio”. Le maestre si occupano dei bambini, della loro cura, cercando di trasmettere loro valori e speranze e dunque “come è possibile dedicarsi a tutto ciò – si legge ancora nel documento programmatico – sapendo che ci sono bambini e famiglie che vengo intenzionalmente uccise, lasciate morire di fame e di sete, sapendo che il nostro Paese è complice di simili atrocità?”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/29/insegnanti-mobilitazione-gaza-stop-armi-notizie/8107979/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Oltre mille insegnanti italiani si mobilitano contro il genocidio a Gaza
    Da un gruppo WhatsApp nato a Brescia a un movimento nazionale: docenti uniti per sensibilizzare sul conflitto a Gaza e chiedere lo stop alle armi
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  • "NON IN MIO NOME "
    Tieni a mente questa data :

    Domenica 7 settembre ore 21

    Scalinata Trinità dei Monti, Piazza di Spagna.
    Flash Mob per un momento di riflessione, di sensibilizzazione e di unione per tutti coloro che credono nella pace e nella giustizia.
    Organizzato da
    IL POPOLO DELLE MAMME e RINASCITA NAZIONALE
    in collaborazione con il COMITATO FERMARE LA GUERRA
    Renderemo omaggio a tutti i bimbi , vittime innocenti della guerra in Palestina ricordando l'importanza della dignità umana.

    Se sei solidale e vuoi partecipare attivamente al flash mob contattami in privato tramite wathapp.
    Per info :
    Simona 3384485009
    "NON IN MIO NOME 🇵🇸" Tieni a mente questa data : Domenica 7 settembre ore 21 Scalinata Trinità dei Monti, Piazza di Spagna. Flash Mob per un momento di riflessione, di sensibilizzazione e di unione per tutti coloro che credono nella pace e nella giustizia. Organizzato da IL POPOLO DELLE MAMME e RINASCITA NAZIONALE in collaborazione con il COMITATO FERMARE LA GUERRA Renderemo omaggio a tutti i bimbi 🤍, vittime innocenti della guerra in Palestina 🇵🇸 ricordando l'importanza della dignità umana. Se sei solidale e vuoi partecipare attivamente al flash mob contattami in privato tramite wathapp. Per info : Simona 3384485009
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  • -PER URSULA IL RIARMO FARÀ BENE AGLI OSPEDALI. L'HA DETTO DAVVERO!-
    di Giuseppe Salamone
    "Non ci volevo credere quando ho letto quello che è riuscita a dire Ursula bomber Leyen al Corriere della Sera. Si riferiva al piano di riarmo da 800 miliardi:
    “L’Italia ne trarrà un grande beneficio. È un programma di investimenti che aumenterà la prosperità. E questo va a vantaggio dell’economia e della società italiane, ma anche delle infrastrutture al servizio delle persone, come gli ospedali”.
    Ora ci dovrebbe spiegare bene in che modo gli ospedali ne beneficeranno. Questa parla di armi e tira in ballo benefici per gli ospedali. Una cosa talmente surreale che sembra scritta da Orwell. Per le infrastrutture c’era invece bisogno di un riarmo per metterle a posto? Quindi se non si fosse presa questa deriva guerrafondaia potevano pure aspettare? Ovviamente non è assolutamente vero nemmeno quest’ultima cosa. E sapere perché? Perché per far viaggiare più velocemente le armi stanno già usando i soldi del PNRR. Sì, è vero! E di benefici per i cittadini non se ne vedono visto che oggi viaggiare o essere pendolari in Italia è una via crucis.
    Tornando a noi, l’anno scorso, esattamente il 14 aprile 2024, Ferrovie dello Stato e Leonardo hanno firmato un accordo che dice testualmente: “Un’iniziativa Ue finalizzata ad aumentare le capacità infrastrutturali e digitali esistenti, per assicurare la movimentazione di risorse militari, all’interno e all’esterno dell’Europa, anche con breve preavviso e su larga scala, garantendo capacità di trasporto sicure, sostenibili e resilienti.”
    Questi ci prendono per il culo spudoratamente. Sono arrivati a dire che riarmarsi farà bene agli ospedali. Ci rendiamo conto vero? Ora spesso mi dite che bisogna fare qualcosa. Con Associazione Schierarsi stiamo portando avanti una campagna di sensibilizzazione e di coinvolgimento dell’opinione pubblica. Perché è necessario far aprire gli occhi a quante più persone possibili. Andremo in tutte le piazze d’Italia a oltranza. Più siamo e meglio è. Venite con noi!"

    Source:
    https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1906272995363967369?t=RBtLIPFVrY4sqngoYMImNg&s=19
    -PER URSULA IL RIARMO FARÀ BENE AGLI OSPEDALI. L'HA DETTO DAVVERO!- di Giuseppe Salamone "Non ci volevo credere quando ho letto quello che è riuscita a dire Ursula bomber Leyen al Corriere della Sera. Si riferiva al piano di riarmo da 800 miliardi: “L’Italia ne trarrà un grande beneficio. È un programma di investimenti che aumenterà la prosperità. E questo va a vantaggio dell’economia e della società italiane, ma anche delle infrastrutture al servizio delle persone, come gli ospedali”. Ora ci dovrebbe spiegare bene in che modo gli ospedali ne beneficeranno. Questa parla di armi e tira in ballo benefici per gli ospedali. Una cosa talmente surreale che sembra scritta da Orwell. Per le infrastrutture c’era invece bisogno di un riarmo per metterle a posto? Quindi se non si fosse presa questa deriva guerrafondaia potevano pure aspettare? Ovviamente non è assolutamente vero nemmeno quest’ultima cosa. E sapere perché? Perché per far viaggiare più velocemente le armi stanno già usando i soldi del PNRR. Sì, è vero! E di benefici per i cittadini non se ne vedono visto che oggi viaggiare o essere pendolari in Italia è una via crucis. Tornando a noi, l’anno scorso, esattamente il 14 aprile 2024, Ferrovie dello Stato e Leonardo hanno firmato un accordo che dice testualmente: “Un’iniziativa Ue finalizzata ad aumentare le capacità infrastrutturali e digitali esistenti, per assicurare la movimentazione di risorse militari, all’interno e all’esterno dell’Europa, anche con breve preavviso e su larga scala, garantendo capacità di trasporto sicure, sostenibili e resilienti.” Questi ci prendono per il culo spudoratamente. Sono arrivati a dire che riarmarsi farà bene agli ospedali. Ci rendiamo conto vero? Ora spesso mi dite che bisogna fare qualcosa. Con Associazione Schierarsi stiamo portando avanti una campagna di sensibilizzazione e di coinvolgimento dell’opinione pubblica. Perché è necessario far aprire gli occhi a quante più persone possibili. Andremo in tutte le piazze d’Italia a oltranza. Più siamo e meglio è. Venite con noi!" Source: https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1906272995363967369?t=RBtLIPFVrY4sqngoYMImNg&s=19
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  • Si avvicina lo scenario impensabile di 1 bambino su 2 con autismo negli Stati Uniti

    Il tasso di 1 su 36 è l'ultimo dato ampiamente riportato dai media ormai da più di un anno.
    Ma quel tasso è obsoleto di circa quattro anni: infatti il CDC deve ancora pubblicare i risultati del suo sondaggio ADDM Network del 2022 e, quando lo farà, probabilmente entro la fine dell’anno o all’inizio del prossimo, il tasso sarà ancora obsoleto di almeno due anni.
    Di questo passo, è del tutto possibile che la previsione della Dott.ssa Stephanie Seneff secondo cui la metà dei bambini in negli Stati Uniti potrebbe essere diagnosticato l’ASD entro il 2032 potrebbe diventare realtà: poiché la previsione di Seneff sembra sempre meno fantascienza e gli Stati Uniti si avvicinano sempre più a una pietra miliare dell’autismo che verrebbe certamente definita catastrofica (accettando anche che 1 bambino autistico su 36 non sia abbastanza catastrofico ...), saremo portati ad immaginare che i medici, gli scienziati e i funzionari della sanità pubblica, così come i leader politici, i media e la popolazione in generale, siano alla disperata ricerca di cosa si nasconde dietro questa epica epidemia.
    Ma non è così, purtroppo!
    La cosa migliore che si può sentir dire oggi sulla crescita dell’autismo è che le ragioni di ciò “non sono completamente comprese e sono probabilmente complesse”.
    Ma la cosa più strana in assoluto è la generale mancanza di interesse o addirittura curiosità nei confronti di questa vera e propria “epidemia”: in questo caso non sembra esistere alcuna emergenza sanitaria che spinga qualcuno a cercare di capirne le cause.
    L’unica cosa che accade è che si parla molto di “consapevolezza dell’autismo”. Quest’anno le Nazioni Unite hanno addirittura proclamato una Giornata mondiale della sensibilizzazione sull’autismo, il 2 aprile: In tal senso, sembra esserci più che altro un movimento sociale per NORMALIZZARE l’autismo e accettare il disturbo neuro-immune caratterizzato da infiammazione cronica semplicemente come una variazione genetica, introducendo definizioni innovative e devianti per definire questa condizione come “neurodivergente” o “neurodiverso”.

    Fonte: https://www.comilva.org/informazione/editoriale-comilva/si-avvicina-lo-scenario-impensabile-di-1-bambino-su-2-con-autismo
    Si avvicina lo scenario impensabile di 1 bambino su 2 con autismo negli Stati Uniti Il tasso di 1 su 36 è l'ultimo dato ampiamente riportato dai media ormai da più di un anno. Ma quel tasso è obsoleto di circa quattro anni: infatti il CDC deve ancora pubblicare i risultati del suo sondaggio ADDM Network del 2022 e, quando lo farà, probabilmente entro la fine dell’anno o all’inizio del prossimo, il tasso sarà ancora obsoleto di almeno due anni. Di questo passo, è del tutto possibile che la previsione della Dott.ssa Stephanie Seneff secondo cui la metà dei bambini in negli Stati Uniti potrebbe essere diagnosticato l’ASD entro il 2032 potrebbe diventare realtà: poiché la previsione di Seneff sembra sempre meno fantascienza e gli Stati Uniti si avvicinano sempre più a una pietra miliare dell’autismo che verrebbe certamente definita catastrofica (accettando anche che 1 bambino autistico su 36 non sia abbastanza catastrofico ...), saremo portati ad immaginare che i medici, gli scienziati e i funzionari della sanità pubblica, così come i leader politici, i media e la popolazione in generale, siano alla disperata ricerca di cosa si nasconde dietro questa epica epidemia. Ma non è così, purtroppo! La cosa migliore che si può sentir dire oggi sulla crescita dell’autismo è che le ragioni di ciò “non sono completamente comprese e sono probabilmente complesse”. Ma la cosa più strana in assoluto è la generale mancanza di interesse o addirittura curiosità nei confronti di questa vera e propria “epidemia”: in questo caso non sembra esistere alcuna emergenza sanitaria che spinga qualcuno a cercare di capirne le cause. L’unica cosa che accade è che si parla molto di “consapevolezza dell’autismo”. Quest’anno le Nazioni Unite hanno addirittura proclamato una Giornata mondiale della sensibilizzazione sull’autismo, il 2 aprile: In tal senso, sembra esserci più che altro un movimento sociale per NORMALIZZARE l’autismo e accettare il disturbo neuro-immune caratterizzato da infiammazione cronica semplicemente come una variazione genetica, introducendo definizioni innovative e devianti per definire questa condizione come “neurodivergente” o “neurodiverso”. 👉 Fonte: https://www.comilva.org/informazione/editoriale-comilva/si-avvicina-lo-scenario-impensabile-di-1-bambino-su-2-con-autismo
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  • I tre trucchi usati dall’OMS per negare i danni da vaccino spiegati dal dott. Paolo Bellavite

    https://dituttoedipiu.altervista.org/i-tre-trucchi-delloms-per-negare-i-danni-da-vaccino/

    #OMS #vaccini #danni #negazione #trucchi #salute #scienza #medicina #sicurezza #effetti #collaterali #rischi #informazione #disinformazione #conseguenze #pubblica #opinione #sensibilizzazione #controversia #comunicazione #protezione #autorità #sanitaria #discussione #debunking #teorie #conspirative #covid19 #pandemia
    I tre trucchi usati dall’OMS per negare i danni da vaccino spiegati dal dott. Paolo Bellavite https://dituttoedipiu.altervista.org/i-tre-trucchi-delloms-per-negare-i-danni-da-vaccino/ #OMS #vaccini #danni #negazione #trucchi #salute #scienza #medicina #sicurezza #effetti #collaterali #rischi #informazione #disinformazione #conseguenze #pubblica #opinione #sensibilizzazione #controversia #comunicazione #protezione #autorità #sanitaria #discussione #debunking #teorie #conspirative #covid19 #pandemia
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    I tre trucchi dell'OMS per negare i danni da vaccino - D TUTTO E D+
    Nell'ambito della discussione sui vaccini e sulla loro sicurezza, il Dott. Paolo Bellavite ha sollevato alcune critiche nei confronti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
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