• Dott. Gabriele Patrizi: Hai mai sentito parlare di persone che, dopo il vaccino o dopo il Covid, hanno iniziato a sentirsi diverse… più stanche, con tachicardia, formicolii o disturbi strani che non passano?

    La scienza sta cercando di capire perché succede, e uno dei meccanismi più discussi si chiama mimica molecolare.

    Te ne parlo in questo video completo di FONTE SCIENTIFICA:
    https://www.instagram.com/p/DQoqmINCvFj/

    Ti interessa? Unisciti a questo canale per continuare a ricevere gli aggiornamenti su Whatsapp!
    https://whatsapp.com/channel/0029Vb6PWK5DDmFPMtTS6O0D
    Dott. Gabriele Patrizi: Hai mai sentito parlare di persone che, dopo il vaccino o dopo il Covid, hanno iniziato a sentirsi diverse… più stanche, con tachicardia, formicolii o disturbi strani che non passano? La scienza sta cercando di capire perché succede, e uno dei meccanismi più discussi si chiama mimica molecolare. Te ne parlo in questo video completo di FONTE SCIENTIFICA: https://www.instagram.com/p/DQoqmINCvFj/ Ti interessa? Unisciti a questo canale per continuare a ricevere gli aggiornamenti su Whatsapp! https://whatsapp.com/channel/0029Vb6PWK5DDmFPMtTS6O0D
    Like
    2
    0 Comments 0 Shares 504 Views 15
  • Ancora ipotesi ardite da Avi Loeb: 3I/ATLAS è spinta da un motore? - Focus.it
    Nuove analisi dello scienziato Avi Loeb su 3I/ATLAS, la cometa interstellare che presenta anomalie che, secondo lui, sfidano la fisica. E riaccendono il dibattito scientifico...
    https://www.focus.it/scienza/spazio/ancora-ipotesi-ardite-da-avi-loeb-3i-atlas-e-spinta-da-un-motore
    Ancora ipotesi ardite da Avi Loeb: 3I/ATLAS è spinta da un motore? - Focus.it Nuove analisi dello scienziato Avi Loeb su 3I/ATLAS, la cometa interstellare che presenta anomalie che, secondo lui, sfidano la fisica. E riaccendono il dibattito scientifico... https://www.focus.it/scienza/spazio/ancora-ipotesi-ardite-da-avi-loeb-3i-atlas-e-spinta-da-un-motore
    WWW.FOCUS.IT
    Ancora ipotesi ardite da Avi Loeb: 3I/ATLAS è spinta da un motore? - Focus.it
    Nuove analisi dello scienziato Avi Loeb su 3I/ATLAS, la cometa interstellare che presenta anomalie che, secondo lui, sfidano la fisica. E riaccendono il dibattito scientifico.
    Like
    1
    0 Comments 0 Shares 203 Views
  • Dai documenti ufficiali emerge un fatto sconcertante: EMA non ha mai verificato direttamente l’efficacia o la sicurezza dei vaccini anti-Covid.
    Le sue valutazioni si sono basate unicamente sui dati forniti dalle stesse case farmaceutiche, senza alcuna verifica indipendente.
    Quando si chiede su quali studi o prove scientifiche siano stati approvati i vettori che avrebbero fatto penetrare la proteina spike nelle cellule, EMA risponde che “si fida” delle informazioni ricevute.
    Alla domanda sui brevetti, si dichiara “non competente”.
    E quando viene chiesto quanta parte del vaccino entri realmente nella cellula, l’Agenzia risponde che “questa informazione non ha rilevanza”.
    Nessuna indagine autonoma, nessuna analisi concreta.
    È su queste basi — su autodichiarazioni di aziende in conflitto d’interessi — che è stata costruita l’intera narrativa della vaccinazione di massa.
    Altro che evidenze scientifiche: qui si è trasformata la fede cieca nelle multinazionali in scienza ufficiale.
    Un “premio Nobel” dato non alla ricerca, ma alla propaganda.

    #covid #vaccini #istitutosuperioredisanità #ema #italia #tamponi #scienza
    Dai documenti ufficiali emerge un fatto sconcertante: EMA non ha mai verificato direttamente l’efficacia o la sicurezza dei vaccini anti-Covid. Le sue valutazioni si sono basate unicamente sui dati forniti dalle stesse case farmaceutiche, senza alcuna verifica indipendente. Quando si chiede su quali studi o prove scientifiche siano stati approvati i vettori che avrebbero fatto penetrare la proteina spike nelle cellule, EMA risponde che “si fida” delle informazioni ricevute. Alla domanda sui brevetti, si dichiara “non competente”. E quando viene chiesto quanta parte del vaccino entri realmente nella cellula, l’Agenzia risponde che “questa informazione non ha rilevanza”. Nessuna indagine autonoma, nessuna analisi concreta. È su queste basi — su autodichiarazioni di aziende in conflitto d’interessi — che è stata costruita l’intera narrativa della vaccinazione di massa. Altro che evidenze scientifiche: qui si è trasformata la fede cieca nelle multinazionali in scienza ufficiale. Un “premio Nobel” dato non alla ricerca, ma alla propaganda. #covid #vaccini #istitutosuperioredisanità #ema #italia #tamponi #scienza
    Angry
    1
    0 Comments 0 Shares 692 Views 3
  • Mia intervista al fisico Faggin sul rapporto tra coscienza e Intelligenza Artificiale.

    https://x.com/AlbertoContri/status/1593681345422757890
    Mia intervista al fisico Faggin sul rapporto tra coscienza e Intelligenza Artificiale. https://x.com/AlbertoContri/status/1593681345422757890
    Like
    1
    0 Comments 0 Shares 371 Views
  • Siamo uomini non macchine come vuol farci credere la #scienza materialista imperante:abbiamo creato noi i computer non viceversa!
    #AI ci sta portando a tradire la nostra umanità ma l'idea di chi siamo è cruciale per il futuro

    Parla #Faggin inventore del microchip
    https://x.com/CathVoicesITA/status/1577905083496415233

    #lachiesachecè
    Siamo uomini non macchine come vuol farci credere la #scienza materialista imperante:abbiamo creato noi i computer non viceversa! #AI ci sta portando a tradire la nostra umanità ma l'idea di chi siamo è cruciale per il futuro Parla #Faggin inventore del microchip https://x.com/CathVoicesITA/status/1577905083496415233 #lachiesachecè
    Like
    1
    0 Comments 0 Shares 387 Views
  • Esistono gli italiani su base genetica, in base agli studi del DNA recenti ? "Il DNA degli italiani di oggi è per larga parte lo stesso che avevano gli abitanti della penisola italica all’epoca dei Romani — con variazioni regionali dovute a invasioni, migrazioni e scambi mediterranei successivi. Nel complesso, le popolazioni italiane sono geneticamente molto continue con quelle di 2500–3000 anni fa: non esistono “sostituzioni di massa” dopo l’Età del Ferro, solo graduali apporti regionali."

    Quindi, in base alla scienza, genetica insomma, la sostituzione in atto degli italiani oggi è la prima da 2,500 anni
    G.Zibordi

    ---------------- Chatgpt ----------
    Quando si parla di “DNA degli italiani”, si intende la composizione genetica media della popolazione residente nella Penisola Italiana oggi, che riflette:
    antiche migrazioni (Neolitico, Età del Bronzo, ecc.);
    spostamenti storici (Etruschi, Romani, Longobardi, Arabi, Normanni...);
    e l’isolamento relativo di alcune aree (Sardegna, Alpi, Appennini).
    Gli studi genomici moderni usano campioni di DNA antico (prelevato da scheletri) e DNA moderno, confrontandoli per capire da quali popolazioni storiche derivino gli attuali italiani.

    2. Le grandi fasi genetiche nella storia d’Italia (in sintesi)
    a) Cacciatori-raccoglitori mesolitici (fino a ~8000 a.C.)
    I primi abitanti stabili della penisola dopo l’ultima glaciazione.
    DNA simile agli “Western Hunter-Gatherers” europei (come in Spagna e Francia).
    Quasi completamente sostituiti dagli agricoltori neolitici.

    b) Agricoltori neolitici (da ~7000 a.C.)
    Arrivano dal Vicino Oriente (Anatolia) portando l’agricoltura.
    Hanno un profilo genetico simile a quello che oggi caratterizza in parte la Sardegna, dove il DNA neolitico è rimasto molto conservato.
    Si mescolano con i cacciatori locali → prima grande base genetica “italiana”.

    c) Età del Bronzo (da ~2200 a.C.)
    Arrivano popolazioni di origine indoeuropea dalle steppe (area del Mar Nero e Caspio), portando nuove lingue e una forte componente genetica “delle steppe”.
    Questa componente diventa dominante in gran parte d’Europa, Italia compresa, e forma lo strato su cui nasceranno i popoli italici, latini, osco-umbri, ecc.

    Intorno al 1000 a.C. la popolazione della penisola ha già grosso modo la composizione genetica “di base” che sarà quella dei Romani.

    3. Epoca romana e tardoantica (500 a.C. – 500 d.C.)
    Gli studi del Max Planck Institute e della Sapienza di Roma (pubblicati su Science, 2019) hanno sequenziato 127 genomi da sepolture romane dal 1000 a.C. al 1000 d.C.:
    In epoca repubblicana e imperiale, Roma era estremamente cosmopolita.
    Durante l’Impero, il DNA della popolazione romana mostra forti influenze dal Mediterraneo orientale (Levant, Anatolia, Grecia, Siria, Egitto), coerenti con la mobilità di schiavi e cittadini da tutto l’Impero.
    Dopo la caduta dell’Impero (400–700 d.C.) la componente “orientale” diminuisce, e aumenta quella dell’Europa centrale e settentrionale (Longobardi, Goti, ecc.).

    In sintesi:
    Il DNA “medio romano” del I secolo d.C. non è esattamente lo stesso degli italiani di oggi, ma l’Italia nel suo complesso ha mantenuto un mix genetico simile, solo ribilanciato verso le componenti europee nel Medioevo.

    4. Medioevo – Età moderna
    Le invasioni e dominazioni successive hanno inciso localmente, ma non rivoluzionato la base genetica:

    AreaInfluenze prevalentiNord ItaliaMigrazioni germaniche (Longobardi, Franchi) → piccola ma visibile componente centro-europea.Centro ItaliaBase genetica italico-romana con minori apporti esterni.Sud e SiciliaInfluenze greche (Magna Grecia), arabe e normanne → maggiore mescolanza mediterranea.SardegnaMolto isolata: conserva il DNA neolitico più “puro” d’Europa (simile agli agricoltori anatolici del 7000 a.C.).

    Nel complesso, le popolazioni italiane sono geneticamente molto continue con quelle di 2500–3000 anni fa: non esistono “sostituzioni di massa” dopo l’Età del Ferro, solo graduali apporti regionali.

    5. Conclusione: quanto è “romano” il DNA italiano?
    La base genetica degli italiani moderni risale per lo più all’Età del Bronzo e del Ferro, cioè prima e durante l’epoca romana.
    La componente “romana antica” è ancora fortemente presente in tutta la penisola, ma diluita da flussi successivi.
    In media, si stima che oltre il 70–80% del patrimonio genetico italiano derivi da popolazioni già presenti in Italia prima del 500 a.C.
    In altre parole:

    Il DNA degli italiani di oggi è per larga parte lo stesso che avevano gli abitanti della penisola italica all’epoca dei Romani — con variazioni regionali dovute a invasioni, migrazioni e scambi mediterranei successivi.
    Esistono gli italiani su base genetica, in base agli studi del DNA recenti ? "Il DNA degli italiani di oggi è per larga parte lo stesso che avevano gli abitanti della penisola italica all’epoca dei Romani — con variazioni regionali dovute a invasioni, migrazioni e scambi mediterranei successivi. Nel complesso, le popolazioni italiane sono geneticamente molto continue con quelle di 2500–3000 anni fa: non esistono “sostituzioni di massa” dopo l’Età del Ferro, solo graduali apporti regionali." Quindi, in base alla scienza, genetica insomma, la sostituzione in atto degli italiani oggi è la prima da 2,500 anni G.Zibordi ---------------- Chatgpt ---------- Quando si parla di “DNA degli italiani”, si intende la composizione genetica media della popolazione residente nella Penisola Italiana oggi, che riflette: antiche migrazioni (Neolitico, Età del Bronzo, ecc.); spostamenti storici (Etruschi, Romani, Longobardi, Arabi, Normanni...); e l’isolamento relativo di alcune aree (Sardegna, Alpi, Appennini). Gli studi genomici moderni usano campioni di DNA antico (prelevato da scheletri) e DNA moderno, confrontandoli per capire da quali popolazioni storiche derivino gli attuali italiani. 🏺 2. Le grandi fasi genetiche nella storia d’Italia (in sintesi) 🔹 a) Cacciatori-raccoglitori mesolitici (fino a ~8000 a.C.) I primi abitanti stabili della penisola dopo l’ultima glaciazione. DNA simile agli “Western Hunter-Gatherers” europei (come in Spagna e Francia). Quasi completamente sostituiti dagli agricoltori neolitici. 🔹 b) Agricoltori neolitici (da ~7000 a.C.) Arrivano dal Vicino Oriente (Anatolia) portando l’agricoltura. Hanno un profilo genetico simile a quello che oggi caratterizza in parte la Sardegna, dove il DNA neolitico è rimasto molto conservato. Si mescolano con i cacciatori locali → prima grande base genetica “italiana”. 🔹 c) Età del Bronzo (da ~2200 a.C.) Arrivano popolazioni di origine indoeuropea dalle steppe (area del Mar Nero e Caspio), portando nuove lingue e una forte componente genetica “delle steppe”. Questa componente diventa dominante in gran parte d’Europa, Italia compresa, e forma lo strato su cui nasceranno i popoli italici, latini, osco-umbri, ecc. 👉 Intorno al 1000 a.C. la popolazione della penisola ha già grosso modo la composizione genetica “di base” che sarà quella dei Romani. 🏛️ 3. Epoca romana e tardoantica (500 a.C. – 500 d.C.) Gli studi del Max Planck Institute e della Sapienza di Roma (pubblicati su Science, 2019) hanno sequenziato 127 genomi da sepolture romane dal 1000 a.C. al 1000 d.C.: In epoca repubblicana e imperiale, Roma era estremamente cosmopolita. Durante l’Impero, il DNA della popolazione romana mostra forti influenze dal Mediterraneo orientale (Levant, Anatolia, Grecia, Siria, Egitto), coerenti con la mobilità di schiavi e cittadini da tutto l’Impero. Dopo la caduta dell’Impero (400–700 d.C.) la componente “orientale” diminuisce, e aumenta quella dell’Europa centrale e settentrionale (Longobardi, Goti, ecc.). In sintesi: Il DNA “medio romano” del I secolo d.C. non è esattamente lo stesso degli italiani di oggi, ma l’Italia nel suo complesso ha mantenuto un mix genetico simile, solo ribilanciato verso le componenti europee nel Medioevo. ⚔️ 4. Medioevo – Età moderna Le invasioni e dominazioni successive hanno inciso localmente, ma non rivoluzionato la base genetica: AreaInfluenze prevalentiNord ItaliaMigrazioni germaniche (Longobardi, Franchi) → piccola ma visibile componente centro-europea.Centro ItaliaBase genetica italico-romana con minori apporti esterni.Sud e SiciliaInfluenze greche (Magna Grecia), arabe e normanne → maggiore mescolanza mediterranea.SardegnaMolto isolata: conserva il DNA neolitico più “puro” d’Europa (simile agli agricoltori anatolici del 7000 a.C.). Nel complesso, le popolazioni italiane sono geneticamente molto continue con quelle di 2500–3000 anni fa: non esistono “sostituzioni di massa” dopo l’Età del Ferro, solo graduali apporti regionali. 🧩 5. Conclusione: quanto è “romano” il DNA italiano? La base genetica degli italiani moderni risale per lo più all’Età del Bronzo e del Ferro, cioè prima e durante l’epoca romana. La componente “romana antica” è ancora fortemente presente in tutta la penisola, ma diluita da flussi successivi. In media, si stima che oltre il 70–80% del patrimonio genetico italiano derivi da popolazioni già presenti in Italia prima del 500 a.C. 👉 In altre parole: Il DNA degli italiani di oggi è per larga parte lo stesso che avevano gli abitanti della penisola italica all’epoca dei Romani — con variazioni regionali dovute a invasioni, migrazioni e scambi mediterranei successivi.
    Like
    2
    0 Comments 0 Shares 1K Views
  • (Adesso) NIENTE SCUSE
    Quando la giustizia internazionale diventa “opinione”

    Non ci sono più alibi.
    Non c'è più la scusa della accusa di improvvisazione e incoscienza per una Flotilla o per il troppo rumore sollevato dalle manifestazioni e i cortei sparsi per il mondo.
    Non serve essere esperti di geopolitica per vedere che qualcuno non sta rispettando patti sottoscritti — e che la "fame"è diventata oggi un’arma di guerra indiretta.
    Un attacco silenzioso, che continua nonostante un accordo di tregua, siglato oltre due settimane fa.

    Avevamo ragione a non lasciarci trascinare dall’entusiasmo.
    Per cosa avremmo dovuto esultare?
    Per una giustizia che vale come carta straccia, o che — peggio — diventa opinione?
    Siamo entrati nell’epoca in cui la giustizia internazionale è discrezionale, interpretata a seconda della convenienza del momento.

    “Lo Stato di Israele, in quanto Potenza occupante, è tenuto a garantire alla popolazione dei territori palestinesi occupati beni essenziali quali cibo, acqua, indumenti, rifugio, combustibile, medicine e servizi medici.”
    — Corte Internazionale di Giustizia, L’Aia

    Eppure, nei fatti, siamo punto e a capo.
    Secondo Oxfam e oltre 40 organizzazioni umanitarie, tra il 10 e il 21 ottobre sono state negate 99 richieste di Ong internazionali e 6 delle Nazioni Unite per fornire aiuti a Gaza.
    Pari a circa 50 milioni di dollari di aiuti bloccati: acqua, cibo, tende, medicine.

    Da questa circolazione di aiuti dipende la sopravvivenza di 2 milioni di persone, per lo più donne e bambini.
    Senza interventi immediati, l’inverno a Gaza sarà una condanna: rifugi improvvisati, nessun riscaldamento, acqua contaminata.
    E altri moriranno — quando tutto questo sarebbe evitabile.

    Posso non fidarmi della giustizia italiana, e avremmo fascicoli infiniti a dimostrarlo.
    Ma quando vengono calpestati accordi internazionali e ignorati gli appelli delle istituzioni più autorevoli, che cosa resta?
    Solo indignazione.
    E un dubbio legittimo: se la nostra Premier definiva “inutile” ogni iniziativa umanitaria nata dal basso, cosa resta allora della solidarietà autentica?

    Davvero crediamo che basti un intervento governativo per aprire i valichi?
    E come si sarebbero potuti garantire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza? Allungando mazzette o tangenti alle autorità israeliane ?

    Il paradosso è questo: oggi ogni accordo è carta straccia di fronte a volontà politiche che non si piegano.
    Siamo nel tempo del “vale tutto”.
    Non esiste più una linea chiara di giustizia.
    E la parola umanità sembra un concetto arcaico, quasi estinto.

    Ma una speranza resta.
    Sta nella voce di chi non accetta di restare in silenzio, nella scelta di chi si impegna davvero in politica per riportare giustizia e umanità al centro.
    A patto che ci sia anche coraggio — quella virtù ormai dimenticata che distingue chi parla da chi agisce.

    E allora, ditemi voi:
    come cittadini milanesi, come italiani, dovevamo davvero tollerare un gemellaggio del genere?

    #GiustiziaInternazionale #DirittiUmani #GazaUnderAttack #Oxfam #HumanityFirst #CessateIlFuoco #Milano #TelAviv #PoliticaEtica #StopWar #Solidarietà #Verità #CoraggioCivile #Flotilla #ONU #Pace #InternationalLaw
    ✊ (Adesso) NIENTE SCUSE 🕊️ Quando la giustizia internazionale diventa “opinione” Non ci sono più alibi. Non c'è più la scusa della accusa di improvvisazione e incoscienza per una Flotilla o per il troppo rumore sollevato dalle manifestazioni e i cortei sparsi per il mondo. 📉 Non serve essere esperti di geopolitica per vedere che qualcuno non sta rispettando patti sottoscritti — e che la "fame"è diventata oggi un’arma di guerra indiretta. Un attacco silenzioso, che continua nonostante un accordo di tregua, siglato oltre due settimane fa. Avevamo ragione a non lasciarci trascinare dall’entusiasmo. Per cosa avremmo dovuto esultare? Per una giustizia che vale come carta straccia, o che — peggio — diventa opinione? Siamo entrati nell’epoca in cui la giustizia internazionale è discrezionale, interpretata a seconda della convenienza del momento. ⚖️ “Lo Stato di Israele, in quanto Potenza occupante, è tenuto a garantire alla popolazione dei territori palestinesi occupati beni essenziali quali cibo, acqua, indumenti, rifugio, combustibile, medicine e servizi medici.” — Corte Internazionale di Giustizia, L’Aia Eppure, nei fatti, siamo punto e a capo. 🔒 Secondo Oxfam e oltre 40 organizzazioni umanitarie, tra il 10 e il 21 ottobre sono state negate 99 richieste di Ong internazionali e 6 delle Nazioni Unite per fornire aiuti a Gaza. 💰 Pari a circa 50 milioni di dollari di aiuti bloccati: acqua, cibo, tende, medicine. Da questa circolazione di aiuti dipende la sopravvivenza di 2 milioni di persone, per lo più donne e bambini. Senza interventi immediati, l’inverno a Gaza sarà una condanna: rifugi improvvisati, nessun riscaldamento, acqua contaminata. E altri moriranno — quando tutto questo sarebbe evitabile. 🇮🇹 Posso non fidarmi della giustizia italiana, e avremmo fascicoli infiniti a dimostrarlo. Ma quando vengono calpestati accordi internazionali e ignorati gli appelli delle istituzioni più autorevoli, che cosa resta? Solo indignazione. E un dubbio legittimo: se la nostra Premier definiva “inutile” ogni iniziativa umanitaria nata dal basso, cosa resta allora della solidarietà autentica? Davvero crediamo che basti un intervento governativo per aprire i valichi? E come si sarebbero potuti garantire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza? Allungando mazzette o tangenti alle autorità israeliane ? 🎭 Il paradosso è questo: oggi ogni accordo è carta straccia di fronte a volontà politiche che non si piegano. Siamo nel tempo del “vale tutto”. Non esiste più una linea chiara di giustizia. E la parola umanità sembra un concetto arcaico, quasi estinto. Ma una speranza resta. 🌱 Sta nella voce di chi non accetta di restare in silenzio, nella scelta di chi si impegna davvero in politica per riportare giustizia e umanità al centro. A patto che ci sia anche coraggio — quella virtù ormai dimenticata che distingue chi parla da chi agisce. E allora, ditemi voi: come cittadini milanesi, come italiani, dovevamo davvero tollerare un gemellaggio del genere? 🇮🇹🤝🇮🇱 #GiustiziaInternazionale #DirittiUmani #GazaUnderAttack #Oxfam #HumanityFirst #CessateIlFuoco #Milano #TelAviv #PoliticaEtica #StopWar #Solidarietà #Verità #CoraggioCivile #Flotilla #ONU #Pace #InternationalLaw
    Like
    1
    0 Comments 0 Shares 3K Views
  • Le 10 canzoni dell'allegria, quelle che (secondo la scienza) hanno il potere di renderci un po' più felici
    Sono classici intramontabili e secondo il dottor Jacob Jolij, un ricercatore di neuroscienze cognitive, soddisfano la formula del buon umore. Scopriamo perché
    https://www.vogue.it/news/article/canzoni-allegria-buon-umore-ricerca-scientifica
    Le 10 canzoni dell'allegria, quelle che (secondo la scienza) hanno il potere di renderci un po' più felici Sono classici intramontabili e secondo il dottor Jacob Jolij, un ricercatore di neuroscienze cognitive, soddisfano la formula del buon umore. Scopriamo perché https://www.vogue.it/news/article/canzoni-allegria-buon-umore-ricerca-scientifica
    WWW.VOGUE.IT
    Le 10 canzoni dell'allegria, quelle che (secondo la scienza) hanno il potere di renderci un po' più felici
    Sono classici intramontabili e secondo il dottor Jacob Jolij, un ricercatore di neuroscienze cognitive, soddisfano la formula del buon umore. Scopriamo perché
    Love
    1
    0 Comments 0 Shares 515 Views
  • MANOVRA 2025 – Primo assaggio. Né sorprese, né imprese

    L’economia non è un concetto astratto: è fatta di persone.
    E la politica non è un evento celeste, ma un insieme di scelte — prese da individui ben precisi a cui, per volontà o per inerzia, concediamo carta bianca.

    Eppure, davanti all’ennesima legge di bilancio, sembriamo reagire come sempre: con una scrollata di spalle.
    Mentre ci distraiamo su discussioni marginali — tipo l’uso “improprio” del termine cortigiano/a — il governo ci serve il vero piatto forte di fine anno: la manovra 2025, che di “improprio” non ha nulla, ma riflette perfettamente la sua impronta ideologica.
    Nulla di sorprendente, appunto.

    Siamo ancora alla fase preliminare, con conferenze stampa, bozze e iter parlamentari da smaltire tra una commissione e l’altra, ma il copione è già chiaro: nessuna rivoluzione, nessuna impresa.
    Solo un altro giro di giostra finanziato a debito, condito da qualche contentino ben calibrato.

    La manovra vale circa 18,7 miliardi di euro.
    Meloni la definisce “molto seria ed equilibrata”, e in effetti è più leggera delle precedenti — almeno sulla carta.
    Tra le voci principali:

    ⚫️ Sostegno alla famiglia: circa 1,6 miliardi di euro in più, con esenzioni della prima casa dal calcolo ISEE fino a un certo valore catastale, per favorire l’accesso a misure come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione.

    ⚫️Fisco e lavoro: semplificazione delle aliquote IRPEF e taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, con ampliamento della platea dei beneficiari della flat tax.

    ⚫️Politiche sociali: rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, per un totale di 500 milioni di euro.


    In sintesi, una manovra che conferma l’approccio tradizionalista e conservatore del centrodestra: pochi obiettivi, chiari ma limitati.
    Tanto sostegno alle famiglie, qualche ritocco fiscale e un’apparente sobrietà che nasconde una precisa filosofia politica: spendere dove si vuole, tagliare dove non serve (a loro).


    È presto per bilanci definitivi, ma sappiamo già cosa aspettarci.
    E sappiamo anche quali voci di spesa gridano vendetta.

    Da un lato, quella da togliere: la spesa militare.
    Dall’altro, quella da proteggere e potenziare: l’informazione, la cultura, la comunicazione libera e indipendente.

    Ma la partita, lo sappiamo, è già persa.

    Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa prevede investimenti da 130 a 140 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per sistemi d’arma, infrastrutture e mezzi militari — con ulteriori 12 miliardi già previsti nella manovra per il 2026.
    Tutto in linea con i target NATO, ovviamente.
    Perché la pace, a quanto pare, passa ancora per le armi.

    Nel frattempo, zero investimenti per il giornalismo, per la cultura, per chi tiene accesa la luce dell’informazione.
    Ci indigniamo per gli attacchi a figure come Sigfrido Ranucci, ma non muoviamo un dito per costruire un sistema che tuteli chi racconta il Paese, anche quando il racconto non piace.

    Non che mi aspettassi qualcosa di diverso ma si prosegue con la linea di pensiero fatta di tagli e scarsità di risorse per la cultura e per la salvaguardia dell'informazione italiana, con assenza di investimenti significativi in questi settori, che dunque ne escono penalizzati rispetto alla spesa per la difesa. Ma poi per difenderci da cosa?

    Forse dobbiamo iniziare a difenderci da noi stessi e questa routine politica imbarazzante che giustamente è stata ancora una volta premiata da un meritato e sacrosanto astensionismo che non fa più rima con menefreghismo ma con una sana presa di posizione e coscienza.


    #Manovra2025 #PoliticaItaliana #EconomiaReale #FinanzaPubblica #BilancioStato #CulturaEDemocrazia #SpesaMilitare #InformazioneLibera
    MANOVRA 2025 🔥 – Primo assaggio. Né sorprese, né imprese L’economia non è un concetto astratto: è fatta di persone. E la politica non è un evento celeste, ma un insieme di scelte — prese da individui ben precisi a cui, per volontà o per inerzia, concediamo carta bianca. Eppure, davanti all’ennesima legge di bilancio, sembriamo reagire come sempre: con una scrollata di spalle. Mentre ci distraiamo su discussioni marginali — tipo l’uso “improprio” del termine cortigiano/a — il governo ci serve il vero piatto forte di fine anno: la manovra 2025, che di “improprio” non ha nulla, ma riflette perfettamente la sua impronta ideologica. Nulla di sorprendente, appunto. Siamo ancora alla fase preliminare, con conferenze stampa, bozze e iter parlamentari da smaltire tra una commissione e l’altra, ma il copione è già chiaro: nessuna rivoluzione, nessuna impresa. Solo un altro giro di giostra finanziato a debito, condito da qualche contentino ben calibrato. La manovra vale circa 18,7 miliardi di euro. Meloni la definisce “molto seria ed equilibrata”, e in effetti è più leggera delle precedenti — almeno sulla carta. Tra le voci principali: ⚫️ Sostegno alla famiglia: circa 1,6 miliardi di euro in più, con esenzioni della prima casa dal calcolo ISEE fino a un certo valore catastale, per favorire l’accesso a misure come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione. ⚫️Fisco e lavoro: semplificazione delle aliquote IRPEF e taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, con ampliamento della platea dei beneficiari della flat tax. ⚫️Politiche sociali: rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, per un totale di 500 milioni di euro. In sintesi, una manovra che conferma l’approccio tradizionalista e conservatore del centrodestra: pochi obiettivi, chiari ma limitati. Tanto sostegno alle famiglie, qualche ritocco fiscale e un’apparente sobrietà che nasconde una precisa filosofia politica: spendere dove si vuole, tagliare dove non serve (a loro). È presto per bilanci definitivi, ma sappiamo già cosa aspettarci. E sappiamo anche quali voci di spesa gridano vendetta. 👉 Da un lato, quella da togliere: la spesa militare. Dall’altro, quella da proteggere e potenziare: l’informazione, la cultura, la comunicazione libera e indipendente. Ma la partita, lo sappiamo, è già persa. Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa prevede investimenti da 130 a 140 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per sistemi d’arma, infrastrutture e mezzi militari — con ulteriori 12 miliardi già previsti nella manovra per il 2026. Tutto in linea con i target NATO, ovviamente. Perché la pace, a quanto pare, passa ancora per le armi. 👉 Nel frattempo, zero investimenti per il giornalismo, per la cultura, per chi tiene accesa la luce dell’informazione. Ci indigniamo per gli attacchi a figure come Sigfrido Ranucci, ma non muoviamo un dito per costruire un sistema che tuteli chi racconta il Paese, anche quando il racconto non piace. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso ma si prosegue con la linea di pensiero fatta di tagli e scarsità di risorse per la cultura e per la salvaguardia dell'informazione italiana, con assenza di investimenti significativi in questi settori, che dunque ne escono penalizzati rispetto alla spesa per la difesa. Ma poi per difenderci da cosa? Forse dobbiamo iniziare a difenderci da noi stessi e questa routine politica imbarazzante che giustamente è stata ancora una volta premiata da un meritato e sacrosanto astensionismo che non fa più rima con menefreghismo ma con una sana presa di posizione e coscienza. #Manovra2025 #PoliticaItaliana #EconomiaReale #FinanzaPubblica #BilancioStato #CulturaEDemocrazia #SpesaMilitare #InformazioneLibera
    0 Comments 0 Shares 2K Views
  • ERA IL 1 Agosto 2020!
    "NON CI SONO MALATI DA VIRUS: LA MALATTIA INSORGE SOLO NEL 4% DEI CONTAGIATI" ► Prof.sa Gismondo

    Alla scienza dei salotti televisivi e delle #taskforce governative oppone "lo studio nei sacri testi e la ricerca nei laboratori. Stiamo parlando di Maria Rita #Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica dell'Ospedale Sacco di #Milano, che intervenuta al #Senato svela tutte le contraddizioni in ambito medico-sanitario che ci hanno accompagnato in questi mesi.

    "È la prima volta che si è applicato un #lockdown - afferma nel corso del convegno sul covid, organizzato dal deputato Vittorio #Sgarbi e dal senatore Armando #Siri -. I paesi che non l’hanno imposto così come noi hanno percentuali alla fine uguali, senza però conseguenze psicologiche gravi. Intervistando gli svedesi si vede che hanno più fiducia nelle istituzioni mentre qui assistiamo al disastro".
    https://youtu.be/gI-zGDGXgfk?si=Em-EonO-UhMJCSbr
    ERA IL 1 Agosto 2020! "NON CI SONO MALATI DA VIRUS: LA MALATTIA INSORGE SOLO NEL 4% DEI CONTAGIATI" ► Prof.sa Gismondo Alla scienza dei salotti televisivi e delle #taskforce governative oppone "lo studio nei sacri testi e la ricerca nei laboratori. Stiamo parlando di Maria Rita #Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica dell'Ospedale Sacco di #Milano, che intervenuta al #Senato svela tutte le contraddizioni in ambito medico-sanitario che ci hanno accompagnato in questi mesi. "È la prima volta che si è applicato un #lockdown - afferma nel corso del convegno sul covid, organizzato dal deputato Vittorio #Sgarbi e dal senatore Armando #Siri -. I paesi che non l’hanno imposto così come noi hanno percentuali alla fine uguali, senza però conseguenze psicologiche gravi. Intervistando gli svedesi si vede che hanno più fiducia nelle istituzioni mentre qui assistiamo al disastro". https://youtu.be/gI-zGDGXgfk?si=Em-EonO-UhMJCSbr
    Like
    1
    1 Comments 0 Shares 1K Views
More Results