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ROY DE VITA - MASSIMA CONDIVISIONE!
Impossibile non condividere le parole del professor @RoyDeVita
che racchiudono verità scomode per taluni ma ormai innegabili
"LE ESPLOSIVE VERITÀ EMERSE DALLE REGISTRAZIONI DELLE RIUNIONI DEL CTS con l'ex MINISTRO Speranza".

QUI POTETE TROVARE il LINK per firmare la nostra petizione per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e Nicola Magrini ex direttore generale di AIFA:
https://www.scenario.press/petition
PIU' di 13.000 FIRME RAGGIUNTE.
ABBIAMO BISOGNO del SOSTEGNO di TUTTI! Grazie per firmare e condividere!
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  • QUESTO MI SEMBRA VERAMENTE SCANDALOSO!!!
    Solo tre patteggiamenti: così si chiude il processo per la strage del Mottarone. La madre di una vittima: “Questo è il valore che danno alla vita delle persone”
    di F. Q.
    Il gup di Verbania ha accolto le istanze a 3 anni e 10 mesi avanzata da Luigi Nerini, il titolare della Ferrovia del Mottarone, e a 4 anni e 11 mesi e 4 anni e 5 mesi proposte da Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore d’esercizio e capo servizio dell’impianto. Nessuno dei tre va in carcere.

    Si è chiuso il capitolo giudiziario nell’ambito del procedimento sulla strage della funivia Stresa-Mottarone. Il giudice per l’udienza preliminare ha accolto tre patteggiamenti e pronunciato sentenza di non luogo a procedere per altri due imputati che sono stati prosciolti. Il gup di Verbania, Gianni Macchioni, ha accolto le istanze a patteggiare a 3 anni e 10 mesi avanzata da Luigi Nerini, il titolare della Ferrovia del Mottarone, e a 4 anni e 11 mesi e 4 anni e 5 mesi proposte da Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore d’esercizio e capo servizio dell’impianto. Con tale pena nessuno dei tre va in carcere. Gli indagati all’epoca erano stati fermati e poi scarcerati dal gip tra le polemiche, salvo poi essere rimessi ai domiciliari dal Riesame. La Cassazione infine aveva annullato gli arresti. La Procura aveva chiesto il proscioglimento di Martin Leitner, consigliere delegato della omonima società, e di Peter Rabanser, responsabile del Customer Service. La Regione Piemonte, ha revocato la costituzione di parte civile dopo un risarcimento di circa 100mila euro.

    “Questo è il valore che danno alla vita delle persone” ha detto Vincenza Minutella, la mamma di Silvia Malnati. “Dal signor Nerini non c’è mai stata una lettera di scusa ai famigliari delle vittime, questo ci lascia con un po’ di amaro in bocca. Siamo comunque soddisfatti dell’esito del processo perché c’è stata una condanna severa per le persone contro cui ci eravamo costituiti parte civile, cioè Nerini e Tadini” ha detto Lo ha detto l’avvocato Emanuele Zanalda, legale di alcuni parenti del ramo paterno di Eitan, il bimbo israeliano unico sopravvissuto alla tragedia.

    La strage
    Il 23 maggio del 2021 morirono 14 passeggeri a bordo della cabina precipitata per la rottura della fune traente dell’impianto e del concomitante inserimento dei ‘forchettoni’ che impedirono l’attivazione dei freni di emergenza. A tre mesi dall’ultima udienza, nella quale i pm di Verbania avevano riformulato le accuse eliminando quella di attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dal disastro. Secondo i periti incaricati la funivia del Mottarone era precipitata “a causa del degrado della fune” traente. Di conseguenza, “una corretta attuazione dei controlli” avrebbe evitato la morte delle persone a bordo.

    I pm
    “Nessuna pena, nessun risarcimento potrà mai lenire il dolore per quanto accaduto. Chiudere ora, in una maniera complessivamente adeguata, è un modo per tutti di cominciare a ricucire quello strappo” aveva detto il rappresentante dell’accusa in udienza aggiungendo che si tratta di una “decisione non facile. Spero che le parti offese possano non dico accettare, ma comprendere questo esito”. I pm in aula hanno illustrato i motivi della richiesta di proscioglimento per i due dirigenti della Leitner. Peter Rabanser, che dell’azienda altoatesina è il responsabile del customer service, non può essere ritenuto responsabile di quanto inizialmente contestato – hanno spiegato – perché non spettava a lui il controllo sull’operato del direttore d’esercizio dell’impianto Enrico Perocchio, pubblico ufficiale sul cui operato i controlli spettavano all’Ustif, l’acronimo che indica l’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi.

    Le reazioni
    “Non sono sorpresa, era già previsto dalla scorsa udienza. Ma sono molto amareggiata: loro (i pm, ndr) forse non sono stati sette ore su in mezzo ai morti come me. Rispetto la decisione, però l’intervento della Procura mi è sembrato piuttosto da brivido. Giustificano il fatto che non vai a processo perché in questo modo si rinnova il dolore?” aveva detto la sindaca di Stresa, Marcella Severino, prima della decisione. La prima cittadina ha poi ribadito il concetto: “Il solco era già stato tracciato l’udienza precedente, dove si era capito benissimo, quando sono stati rivisti i capi d’imputazione dove si voleva andare. Sono molto, molto amareggiata. Forse, avendo vissuto la tragedia in prima persona, l’ho un pò cucita sulla pelle, speravo veramente ci fosse giustizia. In questo momento devo riflettere ma sono molto perplessa”.

    “La società Leitner non può che esprimere il proprio apprezzamento per la sentenza di non luogo a procedere – si legge in una nota – in relazione alla posizione del proprio vicepresidente Martin Leitner e del dirigente Peter Rabanser. Una decisione che si pone in linea di totale continuità con le già avvenute archiviazioni della posizione del proprio presidente Anton Seeber e della stessa Società per gli addebiti 231/01. Sin dall’inizio del procedimento la società Leitner ha costantemente ribadito la propria condotta improntata a diligenza, coscienza e responsabilità, nell’esecuzione del contratto di manutenzione vigente con la società Ferrovie del Mottarone”.

    Il procuratore e il rischio prescrizione
    “Questo risultato non è il migliore, ma è una soluzione complessivamente adeguata. Siamo consapevoli della profondità del dolore dei familiari delle vittime, ma il processo penale non può mirare a restituire nulla e neppure ad attenuare il dolore. Non devono pensare all’entità della pena, ma che questo patteggiamento rappresenta un accertamento dei fatti e delle responsabilità. Questo anche la persona offesa può prenderlo in considerazione per provare a girare pagina nel limite di quanto umanamente possibile” ha detto ai giornalisti il procuratore di Verbania, Alessandro Pepè.

    “Questa non è la soluzione migliore, non è quella a cui il procuratore pensava nel corso delle indagini, ma è la soluzione che si basa su un dato di fatto: i tempi di indagini e dell’udienza preliminari sono stati particolarmente lunghi, ci siamo trovati a iniziare la seconda udienza preliminare dopo oltre quattro anni dai fatti e dobbiamo prendere atto di questa situazione. Riteniamo – ha concluso – che questo tipo di atteggiamento, che certamente non applica pene particolarmente severe, possa essere preferibile rispetto all’inizio di un percorso dibattimentale che sarebbe stato molto lungo e anche dall’esito incerto visto il tempo già decorso e considerato che si trattava solo più di reati colposi. I tempi della prescrizione li conosciamo e non sono particolarmente lunghi”.

    Le difese
    “Tadini è sempre stato trasparente e presente, ha scritto una lettera breve e toccante. Secondo me abbiamo chiuso nella maniera tecnicamente giusta. Chiaramente qualcuno sarà insoddisfatto, ma io credo che sia la scelta corretta e definitiva. Alla luce di tutto quello che è accaduto, per quanto mi riguarda sono molto soddisfatto, credo di aver fatto un buon lavoro” dice l’avvocato Marcello Perillo. “Il mio cliente subisce una condanna severa ma che gli consente di pensare di non dover tornare in un carcere: questo era il nostro obiettivo primario rispetto a un disastro che avrebbe potuto avere delle conseguenze gravissime anche su di lui” commenta l’avvocato Andrea Da Prato, difensore di Perocchio. “Sentenza giusta? La verità storica è un’altra cosa, ci vorrebbe un dibattimento ma non era il caso di affrontarlo“, ha concluso.

    La lettera dell’imputato
    “Sono profondamente addolorato per tutto il dolore, per le tante, troppe sofferenze causate dal mio comportamento, le cui conseguenze sono andate ben al di là di quanto potessi immaginare nei giorni che hanno preceduto la tragedia. Da quando è accaduto il fatto, non so darmi pace” si legge nella lettera che Tadini ha scritto per accompagnare la richiesta di patteggiamento. “So bene – afferma – che per quanto io possa essere pentito, il mio dolore, la contrizione del mio cuore non potrà alleviare la sofferenza dei famigliari delle vittime. Più che la condanna, temo il loro mancato perdono. Possa Dio darmi l’occasione di espirare il male compiuto dando loro al contempo tutto ciò che la loro vita necessita per tornare a fiorire”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/18/strage-mottarone-patteggiamento-imputati-notizie/8130804/
    QUESTO MI SEMBRA VERAMENTE SCANDALOSO!!! Solo tre patteggiamenti: così si chiude il processo per la strage del Mottarone. La madre di una vittima: “Questo è il valore che danno alla vita delle persone” di F. Q. Il gup di Verbania ha accolto le istanze a 3 anni e 10 mesi avanzata da Luigi Nerini, il titolare della Ferrovia del Mottarone, e a 4 anni e 11 mesi e 4 anni e 5 mesi proposte da Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore d’esercizio e capo servizio dell’impianto. Nessuno dei tre va in carcere. Si è chiuso il capitolo giudiziario nell’ambito del procedimento sulla strage della funivia Stresa-Mottarone. Il giudice per l’udienza preliminare ha accolto tre patteggiamenti e pronunciato sentenza di non luogo a procedere per altri due imputati che sono stati prosciolti. Il gup di Verbania, Gianni Macchioni, ha accolto le istanze a patteggiare a 3 anni e 10 mesi avanzata da Luigi Nerini, il titolare della Ferrovia del Mottarone, e a 4 anni e 11 mesi e 4 anni e 5 mesi proposte da Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, rispettivamente direttore d’esercizio e capo servizio dell’impianto. Con tale pena nessuno dei tre va in carcere. Gli indagati all’epoca erano stati fermati e poi scarcerati dal gip tra le polemiche, salvo poi essere rimessi ai domiciliari dal Riesame. La Cassazione infine aveva annullato gli arresti. La Procura aveva chiesto il proscioglimento di Martin Leitner, consigliere delegato della omonima società, e di Peter Rabanser, responsabile del Customer Service. La Regione Piemonte, ha revocato la costituzione di parte civile dopo un risarcimento di circa 100mila euro. “Questo è il valore che danno alla vita delle persone” ha detto Vincenza Minutella, la mamma di Silvia Malnati. “Dal signor Nerini non c’è mai stata una lettera di scusa ai famigliari delle vittime, questo ci lascia con un po’ di amaro in bocca. Siamo comunque soddisfatti dell’esito del processo perché c’è stata una condanna severa per le persone contro cui ci eravamo costituiti parte civile, cioè Nerini e Tadini” ha detto Lo ha detto l’avvocato Emanuele Zanalda, legale di alcuni parenti del ramo paterno di Eitan, il bimbo israeliano unico sopravvissuto alla tragedia. La strage Il 23 maggio del 2021 morirono 14 passeggeri a bordo della cabina precipitata per la rottura della fune traente dell’impianto e del concomitante inserimento dei ‘forchettoni’ che impedirono l’attivazione dei freni di emergenza. A tre mesi dall’ultima udienza, nella quale i pm di Verbania avevano riformulato le accuse eliminando quella di attentato alla sicurezza dei trasporti aggravato dal disastro. Secondo i periti incaricati la funivia del Mottarone era precipitata “a causa del degrado della fune” traente. Di conseguenza, “una corretta attuazione dei controlli” avrebbe evitato la morte delle persone a bordo. I pm “Nessuna pena, nessun risarcimento potrà mai lenire il dolore per quanto accaduto. Chiudere ora, in una maniera complessivamente adeguata, è un modo per tutti di cominciare a ricucire quello strappo” aveva detto il rappresentante dell’accusa in udienza aggiungendo che si tratta di una “decisione non facile. Spero che le parti offese possano non dico accettare, ma comprendere questo esito”. I pm in aula hanno illustrato i motivi della richiesta di proscioglimento per i due dirigenti della Leitner. Peter Rabanser, che dell’azienda altoatesina è il responsabile del customer service, non può essere ritenuto responsabile di quanto inizialmente contestato – hanno spiegato – perché non spettava a lui il controllo sull’operato del direttore d’esercizio dell’impianto Enrico Perocchio, pubblico ufficiale sul cui operato i controlli spettavano all’Ustif, l’acronimo che indica l’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi. Le reazioni “Non sono sorpresa, era già previsto dalla scorsa udienza. Ma sono molto amareggiata: loro (i pm, ndr) forse non sono stati sette ore su in mezzo ai morti come me. Rispetto la decisione, però l’intervento della Procura mi è sembrato piuttosto da brivido. Giustificano il fatto che non vai a processo perché in questo modo si rinnova il dolore?” aveva detto la sindaca di Stresa, Marcella Severino, prima della decisione. La prima cittadina ha poi ribadito il concetto: “Il solco era già stato tracciato l’udienza precedente, dove si era capito benissimo, quando sono stati rivisti i capi d’imputazione dove si voleva andare. Sono molto, molto amareggiata. Forse, avendo vissuto la tragedia in prima persona, l’ho un pò cucita sulla pelle, speravo veramente ci fosse giustizia. In questo momento devo riflettere ma sono molto perplessa”. “La società Leitner non può che esprimere il proprio apprezzamento per la sentenza di non luogo a procedere – si legge in una nota – in relazione alla posizione del proprio vicepresidente Martin Leitner e del dirigente Peter Rabanser. Una decisione che si pone in linea di totale continuità con le già avvenute archiviazioni della posizione del proprio presidente Anton Seeber e della stessa Società per gli addebiti 231/01. Sin dall’inizio del procedimento la società Leitner ha costantemente ribadito la propria condotta improntata a diligenza, coscienza e responsabilità, nell’esecuzione del contratto di manutenzione vigente con la società Ferrovie del Mottarone”. Il procuratore e il rischio prescrizione “Questo risultato non è il migliore, ma è una soluzione complessivamente adeguata. Siamo consapevoli della profondità del dolore dei familiari delle vittime, ma il processo penale non può mirare a restituire nulla e neppure ad attenuare il dolore. Non devono pensare all’entità della pena, ma che questo patteggiamento rappresenta un accertamento dei fatti e delle responsabilità. Questo anche la persona offesa può prenderlo in considerazione per provare a girare pagina nel limite di quanto umanamente possibile” ha detto ai giornalisti il procuratore di Verbania, Alessandro Pepè. “Questa non è la soluzione migliore, non è quella a cui il procuratore pensava nel corso delle indagini, ma è la soluzione che si basa su un dato di fatto: i tempi di indagini e dell’udienza preliminari sono stati particolarmente lunghi, ci siamo trovati a iniziare la seconda udienza preliminare dopo oltre quattro anni dai fatti e dobbiamo prendere atto di questa situazione. Riteniamo – ha concluso – che questo tipo di atteggiamento, che certamente non applica pene particolarmente severe, possa essere preferibile rispetto all’inizio di un percorso dibattimentale che sarebbe stato molto lungo e anche dall’esito incerto visto il tempo già decorso e considerato che si trattava solo più di reati colposi. I tempi della prescrizione li conosciamo e non sono particolarmente lunghi”. Le difese “Tadini è sempre stato trasparente e presente, ha scritto una lettera breve e toccante. Secondo me abbiamo chiuso nella maniera tecnicamente giusta. Chiaramente qualcuno sarà insoddisfatto, ma io credo che sia la scelta corretta e definitiva. Alla luce di tutto quello che è accaduto, per quanto mi riguarda sono molto soddisfatto, credo di aver fatto un buon lavoro” dice l’avvocato Marcello Perillo. “Il mio cliente subisce una condanna severa ma che gli consente di pensare di non dover tornare in un carcere: questo era il nostro obiettivo primario rispetto a un disastro che avrebbe potuto avere delle conseguenze gravissime anche su di lui” commenta l’avvocato Andrea Da Prato, difensore di Perocchio. “Sentenza giusta? La verità storica è un’altra cosa, ci vorrebbe un dibattimento ma non era il caso di affrontarlo“, ha concluso. La lettera dell’imputato “Sono profondamente addolorato per tutto il dolore, per le tante, troppe sofferenze causate dal mio comportamento, le cui conseguenze sono andate ben al di là di quanto potessi immaginare nei giorni che hanno preceduto la tragedia. Da quando è accaduto il fatto, non so darmi pace” si legge nella lettera che Tadini ha scritto per accompagnare la richiesta di patteggiamento. “So bene – afferma – che per quanto io possa essere pentito, il mio dolore, la contrizione del mio cuore non potrà alleviare la sofferenza dei famigliari delle vittime. Più che la condanna, temo il loro mancato perdono. Possa Dio darmi l’occasione di espirare il male compiuto dando loro al contempo tutto ciò che la loro vita necessita per tornare a fiorire”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/18/strage-mottarone-patteggiamento-imputati-notizie/8130804/
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    Strage del Mottarone, tre imputati chiedono di patteggiare
    Per la strage della funivia Stresa-Mottarone del 23 maggio 2021 tre imputati hanno chiesto di patteggiare con pene fino a 4 anni e 5 mesi
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  • Gaza, “bombe di Israele vicine agli ospedali, 83 morti dall’alba”. Onu: “Donne costrette a partorire per strada”.

    Nuova ondata di attacchi dell'Idf mentre prosegue l’ attacco via terra su Gaza City. Ucciso fotoreporter palestinese. Il ministro degli Esteri: "A Gaza in corso una carneficina. No al trasferimento forzato dei palestinesi e all'espansione degli insediamenti"

    Gaza, "Israeli bombs near hospitals, 83 dead since dawn". UN: “Women forced to give birth on the street”.

    New wave of IDF attacks as ground attack on Gaza City continues. Palestinian photojournalist killed. The Foreign Minister: "Carnage is underway in Gaza. No to the forced transfer of Palestinians and the expansion of settlements"

    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/09/18/gaza-bombe-israele-ospedali-morti-onu-donne-costrette-a-partorire-strada/8130618/
    Gaza, “bombe di Israele vicine agli ospedali, 83 morti dall’alba”. Onu: “Donne costrette a partorire per strada”. Nuova ondata di attacchi dell'Idf mentre prosegue l’ attacco via terra su Gaza City. Ucciso fotoreporter palestinese. Il ministro degli Esteri: "A Gaza in corso una carneficina. No al trasferimento forzato dei palestinesi e all'espansione degli insediamenti" Gaza, "Israeli bombs near hospitals, 83 dead since dawn". UN: “Women forced to give birth on the street”. New wave of IDF attacks as ground attack on Gaza City continues. Palestinian photojournalist killed. The Foreign Minister: "Carnage is underway in Gaza. No to the forced transfer of Palestinians and the expansion of settlements" https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/09/18/gaza-bombe-israele-ospedali-morti-onu-donne-costrette-a-partorire-strada/8130618/
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    Gaza, "bombe di Israele vicine agli ospedali, 83 morti dall'alba". Onu: "Donne costrette a partorire per strada" - Il Fatto Quotidiano
    Nuova ondata di attacchi dell'Idf mentre prosegue l’ attacco via terra su Gaza City. Ucciso fotoreporter palestinese. Il ministro degli Esteri: "A Gaza in corso una carneficina. No al trasferimento forzato dei palestinesi e all'espansione degli insediamenti"
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  • Bullismo, dai codici ai team di prevenzione: cosa fa la scuola. Novara: “Ma sul caso di Mendico e gli altri non fare allarmismo”
    di Alex Corlazzoli
    L’Italia è arrivata tardi a legiferare sul tema: solo negli ultimi otto anni lo Stato è intervenuto per fornire maggiori strumenti a insegnanti e dirigenti scolastici. E dopo il suicidio del 14enne in provincia di Latina, serve prudenza nell'analisi delle cause per non "colpevolizzare" solo le scuole.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/18/bullismo-dai-codici-ai-team-di-prevenzione-cosa-fa-la-scuola-novara-ma-sul-caso-di-mendico-e-gli-altri-non-fare-allarmismo/8128896/
    Bullismo, dai codici ai team di prevenzione: cosa fa la scuola. Novara: “Ma sul caso di Mendico e gli altri non fare allarmismo” di Alex Corlazzoli L’Italia è arrivata tardi a legiferare sul tema: solo negli ultimi otto anni lo Stato è intervenuto per fornire maggiori strumenti a insegnanti e dirigenti scolastici. E dopo il suicidio del 14enne in provincia di Latina, serve prudenza nell'analisi delle cause per non "colpevolizzare" solo le scuole. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/18/bullismo-dai-codici-ai-team-di-prevenzione-cosa-fa-la-scuola-novara-ma-sul-caso-di-mendico-e-gli-altri-non-fare-allarmismo/8128896/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Bullismo a scuola: le misure dopo il caso del 14enne Paolo Mendico
    Dalla legge 71/2017 ai team antibullismo: cosa fanno le scuole e come possono difendersi gli studenti vittime di bullismo
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  • Grace “So Glad I Didn’t Take It “ Forest Of The Fallen. Manly 14/9/2025
    Grace “So Glad I Didn’t Take It “ Forest Of The Fallen. Manly 14/9/2025
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  • Il portavoce di Orban invia a Ilaria Salis le coordinate del carcere di Marianosztra
    Zoltan Kovacs ha replicato a un tweet dell'eurodeputata di Avs sullo stato della procedura di revoca dell'immunità parlamentare

    Source: https://www.agi.it/estero/news/2025-09-18/ilaria-salis-revoca-immunita-carcere-33216244/
    Il portavoce di Orban invia a Ilaria Salis le coordinate del carcere di Marianosztra Zoltan Kovacs ha replicato a un tweet dell'eurodeputata di Avs sullo stato della procedura di revoca dell'immunità parlamentare Source: https://www.agi.it/estero/news/2025-09-18/ilaria-salis-revoca-immunita-carcere-33216244/
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  • Source: https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:cb604c5c-b1d6-41ab-96f0-8acefd38fc84
    Source: https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:cb604c5c-b1d6-41ab-96f0-8acefd38fc84
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  • MA HANNO ANCORA VOGLIA di PRENDERCI PER IL CULO???
    DICIAMO QUALI SONO LE VERE CAUSE di QUESTE MORTI! NON E' CERTO IL CALDO e NOI LO SAPPIAMO BENE!
    Il caldo che uccide, oltre 15mila morti in Europa: Italia al primo posto
    Una vera e propria strage che secondo i ricercatori dell'Imperial College di Londra e della London school of hygiene & tropical medicine può essere attribuita al cambiamento climatico: Milano prima tra le città con 1.156 decessi, seguita da Roma con 835
    https://europa.today.it/attualita/caldo-vittime-europa-cambiamento-climatico.html?utm_source=firefox-newtab-it-it
    MA HANNO ANCORA VOGLIA di PRENDERCI PER IL CULO??? DICIAMO QUALI SONO LE VERE CAUSE di QUESTE MORTI! NON E' CERTO IL CALDO e NOI LO SAPPIAMO BENE! Il caldo che uccide, oltre 15mila morti in Europa: Italia al primo posto Una vera e propria strage che secondo i ricercatori dell'Imperial College di Londra e della London school of hygiene & tropical medicine può essere attribuita al cambiamento climatico: Milano prima tra le città con 1.156 decessi, seguita da Roma con 835 https://europa.today.it/attualita/caldo-vittime-europa-cambiamento-climatico.html?utm_source=firefox-newtab-it-it
    EUROPA.TODAY.IT
    Il caldo che uccide, oltre 15mila morti in Europa: Italia al primo posto
    Una vera e propria strage che secondo i ricercatori dell'Imperial College di Londra e della London school of hygiene & tropical medicine può essere attribuita al cambiamento climatico: Milano prima tra le città con 1.156 decessi, seguita da Roma con 835
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  • Milano, incomprensioni tra polizia e carabinieri dopo gli incidenti durante corteo pro Palestina
    https://youtube.com/shorts/H7zIcs-ADP8?si=TPtc_GezGplr5FaX
    Milano, incomprensioni tra polizia e carabinieri dopo gli incidenti durante corteo pro Palestina https://youtube.com/shorts/H7zIcs-ADP8?si=TPtc_GezGplr5FaX
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  • Israele-Palestina: una guerra che dura da 122 anni tra rivolte, stragi sanguinose e tentativi di pace
    Dall’esplosione dei “moti di Jaffa” del primo maggio 1921 ad oggi, il conflitto tra israeliani e palestinesi ha avuto varie stagioni e tanti protagonisti senza arrivare mai a una fine
    https://www.ildubbio.news/cronache/israele-palestina-una-guerra-che-dura-da-122-anni-tra-rivolte-stragi-sanguinose-e-tentativi-di-pace-x0fx9i18
    Israele-Palestina: una guerra che dura da 122 anni tra rivolte, stragi sanguinose e tentativi di pace Dall’esplosione dei “moti di Jaffa” del primo maggio 1921 ad oggi, il conflitto tra israeliani e palestinesi ha avuto varie stagioni e tanti protagonisti senza arrivare mai a una fine https://www.ildubbio.news/cronache/israele-palestina-una-guerra-che-dura-da-122-anni-tra-rivolte-stragi-sanguinose-e-tentativi-di-pace-x0fx9i18
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    Israele-Palestina: una guerra che dura da 122 anni tra rivolte, stragi sanguinose e tentativi di pace
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  • Sanzioni a Israele??? RIDICOLE!
    L'UE propone sanzioni a Israele, ma armi e colonie restano escluse
    Pacchetto da 227 milioni che colpisce solo il 37% dei commerci con Israele, mentre continua la vendita di armi europee...
    Come annunciato, la Commissione Ue ha proposto un pacchetto di sanzioni contro Israele. “L’operazione a Gaza City rappresenta un’escalation della guerra”, ha spiegato l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas, per questo “oggi presentiamo un robusto pacchetto di sanzioni: l’obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza”. “Oltre ai ministri israeliani estremisti“, quello per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e per le Finanze Bezalel Smotrich, nel pacchetto – che deve essere approvato all’unanimità – “ci sono altri membri di Hamas e coloni violenti“, ha precisato Kallas. La proposta inoltre include misure sul commercio, ma i dubbi non mancano: tra queste non c’è nulla che colpisca gli insediamenti illegali in Cisgiordania e l’export di armi dall’Europa verso lo Stato ebraico.

    La proposta mira a sospendere una parte – “la più significativa” – del trattato commerciale tra l’Ue e Israele, che equivale al 37% del volume totale. Il resto, spiega un alto funzionario europeo, è regolato dai patti presi nel quadro del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e non è soggetto alle misure. In termini pratici, si tratta di circa 227 milioni di euro all’anno, che ora saranno soggetti a dazi maggiorati e quindi applicati agli importatori europei: in tutto nel 2024 l’Ue ha importato beni da Israele per un valore totale di 16 miliardi di euro. Il grosso riguarderà i prodotti agricoli. L’accordo di associazione copre anche il settore dei servizi ma, fanno notare alla Commissione, si tratta di una parte rimasta essenzialmente sulla carta e dunque non significativa.

    Ora la proposta deve essere approvata dagli Stati membri con la maggioranza qualificata. “Se sarà votata dal Consiglio, notificheremo l’ente di gestione dell’accordo di associazione con Israele e le misure entreranno in vigore dopo 30 giorni, ovvero una pratica standard”, precisa il funzionario.

    Altro capitolo sono poi i programmi che fanno capo direttamente alla Commissione (gemellaggi o progetti per l’integrazione regionale, previsti ad esempio dagli accordi di Abramo). “Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all’identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti”, ha annunciato la commissaria Ue per il Mediterraneo Dubravka Šuica sottolineando che in questo caso l’esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente“.

    Le misure però sollevano diversi interrogativi. Ad esempio, non colpiranno i prodotti che vengono dalle colonie – ovvero tutto ciò che va oltre i confini del 1967 – dato che l’accordo copre solo ciò che l’Ue riconosce come Stato d’Israele e gli insediamenti, essendo illegali, non lo sono. Servirà dunque una proposta separata per colpire i beni provenienti dai territori occupati.

    C’è un altro aspetto della questione che solleva forti dubbi sulla credibilità delle misure. Il settore delle armi non sarà toccato dalla proposta della Commissione poiché non rientra nelle specificità dell’accordo di associazione, ma è coperto dal quadro generale del Wto, ha spiegato ancora il funzionario illustrando i dettagli della proposta dell’esecutivo e sottolineando che gli armamenti beneficiano spesso della “clausola di confidenzialità” per cui non è dato sapere con certezza quanto pesi sull’interscambio generale tra Ue e Israele.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/17/sanzioni-israele-ue-armi-colonie-news/8129792/
    Sanzioni a Israele??? RIDICOLE! L'UE propone sanzioni a Israele, ma armi e colonie restano escluse Pacchetto da 227 milioni che colpisce solo il 37% dei commerci con Israele, mentre continua la vendita di armi europee... Come annunciato, la Commissione Ue ha proposto un pacchetto di sanzioni contro Israele. “L’operazione a Gaza City rappresenta un’escalation della guerra”, ha spiegato l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas, per questo “oggi presentiamo un robusto pacchetto di sanzioni: l’obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza”. “Oltre ai ministri israeliani estremisti“, quello per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e per le Finanze Bezalel Smotrich, nel pacchetto – che deve essere approvato all’unanimità – “ci sono altri membri di Hamas e coloni violenti“, ha precisato Kallas. La proposta inoltre include misure sul commercio, ma i dubbi non mancano: tra queste non c’è nulla che colpisca gli insediamenti illegali in Cisgiordania e l’export di armi dall’Europa verso lo Stato ebraico. La proposta mira a sospendere una parte – “la più significativa” – del trattato commerciale tra l’Ue e Israele, che equivale al 37% del volume totale. Il resto, spiega un alto funzionario europeo, è regolato dai patti presi nel quadro del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e non è soggetto alle misure. In termini pratici, si tratta di circa 227 milioni di euro all’anno, che ora saranno soggetti a dazi maggiorati e quindi applicati agli importatori europei: in tutto nel 2024 l’Ue ha importato beni da Israele per un valore totale di 16 miliardi di euro. Il grosso riguarderà i prodotti agricoli. L’accordo di associazione copre anche il settore dei servizi ma, fanno notare alla Commissione, si tratta di una parte rimasta essenzialmente sulla carta e dunque non significativa. Ora la proposta deve essere approvata dagli Stati membri con la maggioranza qualificata. “Se sarà votata dal Consiglio, notificheremo l’ente di gestione dell’accordo di associazione con Israele e le misure entreranno in vigore dopo 30 giorni, ovvero una pratica standard”, precisa il funzionario. Altro capitolo sono poi i programmi che fanno capo direttamente alla Commissione (gemellaggi o progetti per l’integrazione regionale, previsti ad esempio dagli accordi di Abramo). “Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all’identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti”, ha annunciato la commissaria Ue per il Mediterraneo Dubravka Šuica sottolineando che in questo caso l’esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente“. Le misure però sollevano diversi interrogativi. Ad esempio, non colpiranno i prodotti che vengono dalle colonie – ovvero tutto ciò che va oltre i confini del 1967 – dato che l’accordo copre solo ciò che l’Ue riconosce come Stato d’Israele e gli insediamenti, essendo illegali, non lo sono. Servirà dunque una proposta separata per colpire i beni provenienti dai territori occupati. C’è un altro aspetto della questione che solleva forti dubbi sulla credibilità delle misure. Il settore delle armi non sarà toccato dalla proposta della Commissione poiché non rientra nelle specificità dell’accordo di associazione, ma è coperto dal quadro generale del Wto, ha spiegato ancora il funzionario illustrando i dettagli della proposta dell’esecutivo e sottolineando che gli armamenti beneficiano spesso della “clausola di confidenzialità” per cui non è dato sapere con certezza quanto pesi sull’interscambio generale tra Ue e Israele. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/17/sanzioni-israele-ue-armi-colonie-news/8129792/
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    L'UE propone sanzioni a Israele, ma armi e colonie restano escluse
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