Laureato nel 2001 al Dams di Bologna ma nato e cresciuto a Milano. Città dove attualmente vivo e lavoro.
Teamplayer e rivendicatore della libertà di espressione fra Politica, Musica e Spettacolo. Sogno una nuova Nouvelle Vague da ricreare a Milano fra una vecchia canzone anni '80 e un goal del... Milan!
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  • KEN LOACH – Difesa all’inglese per San Siro ⚽️

    Irrompe nel cielo milanese di questa primavera una voce imprevista, potente, straniera eppure così profondamente nostra.

    È la voce di Ken Loach, maestro del cinema militante, che attraversa la Manica per prendere posizione in una “battaglia cittadina” che oggi è diventata simbolo di qualcosa di molto più ampio: la difesa della cultura popolare contro la speculazione.
    In un tempo in cui l’arte tende a ritirarsi nei suoi spazi comodi, Loach dimostra che è ancora possibile – e necessario – uscire dalla propria “comfort zone” e mettersi in gioco. Il suo intervento in difesa dello stadio di San Siro, affidato a una lettera inviata a Lucia Tozzi, è una scossa, un sussulto di poesia civile.

    Parla un inglese, sì. Ma lo fa da uomo del popolo, da regista che ha raccontato con onestà e dolore la classe operaia britannica in capolavori come Piovono pietre e Il vento che accarezza l’erba.
    Parla da tifoso, ma anche da cittadino impegnato, da artista che non si rassegna alla cancellazione dei luoghi dove il popolo ritrova se stesso, il proprio tempo, la propria memoria.

    Queste le parole del maestro:
    “È difficile credere che lo stadio di San Siro sia in pericolo. È uno dei più grandi e storici stadi di calcio al mondo, rispettato dai tifosi di tutto il mondo. L'idea della sua distruzione è sconvolgente e non deve essere permesso che accada… Quando la capienza viene ridotta e i prezzi dei biglietti aumentano, molti tifosi della classe operaia e popolare saranno esclusi... Confidiamo tutti che i milanesi, appassionati di calcio, non permetteranno che questa distruzione si verifichi.”

    Un appello limpido e drammaticamente necessario, che centra quattro punti cardinali attorno a cui ricostruire un'idea di città e comunità:
    Valore storico e culturale: San Siro è patrimonio mondiale, non merce.
    Difesa della classe operaia: l’esclusione sociale passa anche dagli spalti.
    L’atmosfera popolare: ciò che rende vivo uno stadio è la voce del popolo.
    Passione contro profitto: il calcio nasce popolare, morirà se resta solo business.

    E tutto questo mentre scade oggi, 30 aprile, alle 23:59, il bando del Comune di Milano sulle manifestazioni d’interesse per la vendita del Meazza. E mentre ci avviciniamo a un Primo Maggio che puzza di precarietà e futuro negato. In un tempo in cui mancano persino quei momenti rituali fatti di panem et circenses, l’arte e la cultura possono tornare a essere opposizione, militanza, resistenza.
    Oggi Ken Loach ci ha ricordato che la Cultura può salvarci. Che esiste ancora una voce capace di attraversare i confini per difendere non solo uno stadio, ma un’idea di società.

    Uno a zero per la Cultura.
    Due a zero con quella “inglesità” fatta di coraggio.
    Palla al centro.
    Prendi nota, Milano.

    #KenLoach #SanSiroNonSiTocca #DifendiamoSanSiro #CinemaMilitante #CalcioPopolare #StopSpeculazione #CulturaAttiva #MeazzaPerSempre #MilanoResiste #ArteCheResiste #NoAlNuovoStadio
    KEN LOACH – Difesa all’inglese per San Siro ⚽️ Irrompe nel cielo milanese di questa primavera una voce imprevista, potente, straniera eppure così profondamente nostra. È la voce di Ken Loach, maestro del cinema militante, che attraversa la Manica per prendere posizione in una “battaglia cittadina” che oggi è diventata simbolo di qualcosa di molto più ampio: la difesa della cultura popolare contro la speculazione. In un tempo in cui l’arte tende a ritirarsi nei suoi spazi comodi, Loach dimostra che è ancora possibile – e necessario – uscire dalla propria “comfort zone” e mettersi in gioco. Il suo intervento in difesa dello stadio di San Siro, affidato a una lettera inviata a Lucia Tozzi, è una scossa, un sussulto di poesia civile. Parla un inglese, sì. Ma lo fa da uomo del popolo, da regista che ha raccontato con onestà e dolore la classe operaia britannica in capolavori come Piovono pietre e Il vento che accarezza l’erba. Parla da tifoso, ma anche da cittadino impegnato, da artista che non si rassegna alla cancellazione dei luoghi dove il popolo ritrova se stesso, il proprio tempo, la propria memoria. Queste le parole del maestro: “È difficile credere che lo stadio di San Siro sia in pericolo. È uno dei più grandi e storici stadi di calcio al mondo, rispettato dai tifosi di tutto il mondo. L'idea della sua distruzione è sconvolgente e non deve essere permesso che accada… Quando la capienza viene ridotta e i prezzi dei biglietti aumentano, molti tifosi della classe operaia e popolare saranno esclusi... Confidiamo tutti che i milanesi, appassionati di calcio, non permetteranno che questa distruzione si verifichi.” Un appello limpido e drammaticamente necessario, che centra quattro punti cardinali attorno a cui ricostruire un'idea di città e comunità: Valore storico e culturale: San Siro è patrimonio mondiale, non merce. Difesa della classe operaia: l’esclusione sociale passa anche dagli spalti. L’atmosfera popolare: ciò che rende vivo uno stadio è la voce del popolo. Passione contro profitto: il calcio nasce popolare, morirà se resta solo business. E tutto questo mentre scade oggi, 30 aprile, alle 23:59, il bando del Comune di Milano sulle manifestazioni d’interesse per la vendita del Meazza. E mentre ci avviciniamo a un Primo Maggio che puzza di precarietà e futuro negato. In un tempo in cui mancano persino quei momenti rituali fatti di panem et circenses, l’arte e la cultura possono tornare a essere opposizione, militanza, resistenza. Oggi Ken Loach ci ha ricordato che la Cultura può salvarci. Che esiste ancora una voce capace di attraversare i confini per difendere non solo uno stadio, ma un’idea di società. Uno a zero per la Cultura. Due a zero con quella “inglesità” fatta di coraggio. Palla al centro. Prendi nota, Milano. #KenLoach #SanSiroNonSiTocca #DifendiamoSanSiro #CinemaMilitante #CalcioPopolare #StopSpeculazione #CulturaAttiva #MeazzaPerSempre #MilanoResiste #ArteCheResiste #NoAlNuovoStadio
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  • SICUREZZA DEMOCRATICA (un appello)

    Siamo troppo distratti, o forse assuefatti, alle ingiustizie quotidiane per accorgerci di come passi sotto silenzio uno degli appelli più necessari per il nostro Paese. Un'Italia stretta tra il bisogno di nuove guide spirituali e la solidarietà a guerre lontane... mentre perde sempre più il contatto con la realtà.
    Un popolo che si adegua a ogni "porcata" — di destra o di sinistra — senza più fiato, senza più reazione.
    Ma per fortuna esistono ancora voci fuori dalla politica attiva, capaci di risvegliare l'attenzione. Voci che oggi denunciano uno dei decreti più scellerati degli ultimi anni: il DDL Sicurezza, approvato con procedura d'urgenza dal governo Meloni.
    Un disastro — per contenuti, forma e modalità di attuazione — che, a mio parere, affonda le sue radici in una malapolitica falsa e ipocrita. Una politica che rifugge il termine "fascismo" ma che, nei fatti, ne ricalca le logiche più oscure: paura e repressione come strumenti di governo. Due sentimenti tossici, lontani anni luce dalle necessità dei tempi che viviamo.

    Per questo oggi rilancio con forza l'appello "Per la Sicurezza democratica", firmato da 257 professori universitari di diritto pubblico di tutta Italia — tra cui giganti come Ugo De Siervo, Gaetano Silvestri, Gustavo Zagrebelsky, Enzo Cheli, Paolo Maddalena, ex Presidenti e Vice-Presidenti della Corte Costituzionale.
    Un documento che si aggiunge alle prese di posizione di magistrati, avvocati penalisti e docenti di diritto penale.
    Il cuore della denuncia è chiaro: il DDL Sicurezza tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, che punta a governare con la paura e non governare la paura.

    ⚫️I punti critici più gravi?
    - La possibilità per la polizia di portare armi non di ordinanza anche fuori servizio.

    - Inasprimento delle pene per reati generici legati a manifestazioni pubbliche, violando il principio di tipicità e limitando la libertà di riunione costituzionalmente garantita.

    - Norme vaghe e pericolose sull'occupazione di edifici o terreni, lasciate alla completa discrezionalità degli inquirenti.

    ❗️L’uso strumentale della procedura di urgenza/emergenza per approvare misure repressive, forzando il normale iter parlamentare e riducendo il confronto democratico.

    Come ha detto il professor Zaccaria, l’equilibrio tra individuo e autorità è rotto a favore di quest'ultima. È questo il futuro che vogliamo

    Serve il nostro megafono❗️
    Appelli come questi non godono di prime pagine, non fanno rumore nei talk show. Vengono ignorati perché sono liberi da ideologie di parte, ancorati solo alla competenza e al senso costituzionale.

    Ma noi possiamo diventare il loro megafono.
    Rilanciamo, condividiamo, parliamone.
    Perché tra poche settimane arriveranno anche 5 quesiti referendari fondamentali in nome della giustizia e della democrazia partecipativa. E oggi, più che mai, dobbiamo decidere se far rifiorire una "nuova primavera italiana" fatta di voto, impegno, consapevolezza.
    Svegliarsi o rassegnarsi.
    Io scelgo la prima.
    E tu?

    Leggi l'appello :

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/27/decreto-sicurezza-il-testo-integrale-dellappello-e-i-nomi-dei-257-giuristi-che-lo-hanno-sottoscritto/7967103/

    #️⃣ #SicurezzaDemocratica #NoAlDDLsicurezza #Costituzione #LibertàDiManifestare #DirittiCivili #ItaliaDemocratica #PrimaveraItaliana #ReferendumGiustizia2025 #DifendiamoLaDemocrazia
    SICUREZZA DEMOCRATICA ✊ (un appello) Siamo troppo distratti, o forse assuefatti, alle ingiustizie quotidiane per accorgerci di come passi sotto silenzio uno degli appelli più necessari per il nostro Paese. Un'Italia stretta tra il bisogno di nuove guide spirituali e la solidarietà a guerre lontane... mentre perde sempre più il contatto con la realtà. Un popolo che si adegua a ogni "porcata" — di destra o di sinistra — senza più fiato, senza più reazione. Ma per fortuna esistono ancora voci fuori dalla politica attiva, capaci di risvegliare l'attenzione. Voci che oggi denunciano uno dei decreti più scellerati degli ultimi anni: il DDL Sicurezza, approvato con procedura d'urgenza dal governo Meloni. Un disastro — per contenuti, forma e modalità di attuazione — che, a mio parere, affonda le sue radici in una malapolitica falsa e ipocrita. Una politica che rifugge il termine "fascismo" ma che, nei fatti, ne ricalca le logiche più oscure: paura e repressione come strumenti di governo. Due sentimenti tossici, lontani anni luce dalle necessità dei tempi che viviamo. Per questo oggi rilancio con forza l'appello "Per la Sicurezza democratica", firmato da 257 professori universitari di diritto pubblico di tutta Italia — tra cui giganti come Ugo De Siervo, Gaetano Silvestri, Gustavo Zagrebelsky, Enzo Cheli, Paolo Maddalena, ex Presidenti e Vice-Presidenti della Corte Costituzionale. Un documento che si aggiunge alle prese di posizione di magistrati, avvocati penalisti e docenti di diritto penale. Il cuore della denuncia è chiaro: il DDL Sicurezza tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, che punta a governare con la paura e non governare la paura. ⚫️I punti critici più gravi? - La possibilità per la polizia di portare armi non di ordinanza anche fuori servizio. - Inasprimento delle pene per reati generici legati a manifestazioni pubbliche, violando il principio di tipicità e limitando la libertà di riunione costituzionalmente garantita. - Norme vaghe e pericolose sull'occupazione di edifici o terreni, lasciate alla completa discrezionalità degli inquirenti. ❗️L’uso strumentale della procedura di urgenza/emergenza per approvare misure repressive, forzando il normale iter parlamentare e riducendo il confronto democratico. Come ha detto il professor Zaccaria, l’equilibrio tra individuo e autorità è rotto a favore di quest'ultima. È questo il futuro che vogliamo⁉️ Serve il nostro megafono❗️ Appelli come questi non godono di prime pagine, non fanno rumore nei talk show. Vengono ignorati perché sono liberi da ideologie di parte, ancorati solo alla competenza e al senso costituzionale. Ma noi possiamo diventare il loro megafono. Rilanciamo, condividiamo, parliamone. Perché tra poche settimane arriveranno anche 5 quesiti referendari fondamentali in nome della giustizia e della democrazia partecipativa. E oggi, più che mai, dobbiamo decidere se far rifiorire una "nuova primavera italiana" fatta di voto, impegno, consapevolezza. Svegliarsi o rassegnarsi. Io scelgo la prima. E tu? 👉 Leggi l'appello : https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/27/decreto-sicurezza-il-testo-integrale-dellappello-e-i-nomi-dei-257-giuristi-che-lo-hanno-sottoscritto/7967103/ #️⃣ #SicurezzaDemocratica #NoAlDDLsicurezza #Costituzione #LibertàDiManifestare #DirittiCivili #ItaliaDemocratica #PrimaveraItaliana #ReferendumGiustizia2025 #DifendiamoLaDemocrazia
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  • MATCH POINT Voto Fuorisede per il Referendum di Giugno 2025
    Un'occasione storica per partecipare e cambiare.

    In molti ci lamentiamo della politica che non cambia mai. Ma se vogliamo davvero trasformare la realtà, dobbiamo sfruttare ogni occasione che ci viene concessa.
    L’8 e 9 giugno 2025 abbiamo un match point: 5 quesiti referendari fondamentali per il futuro della nostra democrazia partecipata.
    E per la prima volta, oltre 4,8 milioni di elettori potranno votare fuori sede.
    Un’opportunità straordinaria che dobbiamo diffondere a chiunque possa essere interessato: studenti, lavoratori, chi è in cura lontano da casa.

    COME FARE per VOTARE FUORI SEDE
    Chi può votare fuori sede:
    Studenti
    Lavoratori
    Persone in cura medica

    Condizioni:
    Essere domiciliati, per almeno 3 mesi, in un Comune di una provincia diversa da quella di iscrizione elettorale.

    Passaggi per registrarsi:
    Scaricare il modulo di richiesta da http://referendum2025.it

    Compilare la domanda, indicando:
    Indirizzo di residenza e domicilio
    Recapito e-mail (se possibile)
    Disponibilità a fare il presidente o componente di seggio (opzionale)

    Allegare i documenti richiesti:
    Documento d’identità valido 🪪
    Tessera elettorale personale
    Certificazione o autocertificazione di motivi di studio, lavoro o cure mediche

    Modalità di invio:
    Consegnare personalmente
    Inviare via PEC o altri strumenti telematici
    Tramite persona delegata

    Scadenze importanti:
    Domanda entro il 4 maggio 2025
    Revoca possibile entro il 14 maggio 2025

    Dopo la richiesta:
    Entro il 3 giugno 2025, riceverai dal Comune di domicilio l’attestazione per votare (anche via telematica).
    Portala con te al seggio insieme a documento d’identità e tessera elettorale!

    Diffondiamo queste informazioni!
    Chi rientra nei casi previsti ha il dovere morale di compiere questo passo e non sprecare l’opportunità di partecipare.
    In un Paese dove spesso le occasioni democratiche sono rare come un rigore decisivo o un punto a rete, giocare questa partita è un atto di responsabilità verso noi stessi e il nostro futuro.
    Non delegare il cambiamento: partecipa, vota, fai la differenza!

    #️⃣ #Referendum2025 #VotoFuoriSede #DemocraziaPartecipata #PartecipaAlCambiamento #VotaResponsabilmente #MatchPointDemocrazia
    MATCH POINT ⚡ Voto Fuorisede per il Referendum di Giugno 2025 Un'occasione storica per partecipare e cambiare. In molti ci lamentiamo della politica che non cambia mai. Ma se vogliamo davvero trasformare la realtà, dobbiamo sfruttare ogni occasione che ci viene concessa. L’8 e 9 giugno 2025 abbiamo un match point: 5 quesiti referendari fondamentali per il futuro della nostra democrazia partecipata. E per la prima volta, oltre 4,8 milioni di elettori potranno votare fuori sede. Un’opportunità straordinaria che dobbiamo diffondere a chiunque possa essere interessato: studenti, lavoratori, chi è in cura lontano da casa. COME FARE per VOTARE FUORI SEDE ✅ Chi può votare fuori sede: Studenti 📚 Lavoratori 👷‍♂️ Persone in cura medica ⚕️ Condizioni: Essere domiciliati, per almeno 3 mesi, in un Comune di una provincia diversa da quella di iscrizione elettorale. Passaggi per registrarsi: Scaricare il modulo di richiesta da ➡️ http://referendum2025.it Compilare la domanda, indicando: Indirizzo di residenza e domicilio Recapito e-mail (se possibile) Disponibilità a fare il presidente o componente di seggio (opzionale) Allegare i documenti richiesti: Documento d’identità valido 🪪 Tessera elettorale personale 🗳️ Certificazione o autocertificazione di motivi di studio, lavoro o cure mediche 📄 Modalità di invio: Consegnare personalmente Inviare via PEC o altri strumenti telematici Tramite persona delegata Scadenze importanti: Domanda entro il 4 maggio 2025 ⏳ Revoca possibile entro il 14 maggio 2025 Dopo la richiesta: Entro il 3 giugno 2025, riceverai dal Comune di domicilio l’attestazione per votare (anche via telematica). Portala con te al seggio insieme a documento d’identità e tessera elettorale! Diffondiamo queste informazioni! Chi rientra nei casi previsti ha il dovere morale di compiere questo passo e non sprecare l’opportunità di partecipare. In un Paese dove spesso le occasioni democratiche sono rare come un rigore decisivo o un punto a rete, giocare questa partita è un atto di responsabilità verso noi stessi e il nostro futuro. Non delegare il cambiamento: partecipa, vota, fai la differenza! #️⃣ #Referendum2025 #VotoFuoriSede #DemocraziaPartecipata #PartecipaAlCambiamento #VotaResponsabilmente #MatchPointDemocrazia
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  • ⚫️ 25 APRILE 2025 | IN PIAZZA PER NON DIMENTICARE ⚫️

    Un altro 25 Aprile vissuto in piazza, insieme al Coordinamento per la Pace - Milano, alla Brigata Immortale Garibaldi e a tutte le associazioni e i comitati che da oltre tre anni portano avanti, con costanza e determinazione, tre richieste fondamentali: pace, equità e informazione corretta.

    Post completo + reportage:

    https://www.facebook.com/share/p/14w8payAKpM/

    W il 25 Aprile. Sempre.

    #25Aprile2025 #Resistenza #Milano #Attivismo #DirittiUmani #MemoriaAttiva #CoordinamentoPace #BrigataGaribaldi #RestiamoUmani #ControOgniGuerra
    ⚫️✊ 25 APRILE 2025 | IN PIAZZA PER NON DIMENTICARE ✊⚫️ Un altro 25 Aprile vissuto in piazza, insieme al Coordinamento per la Pace - Milano, alla Brigata Immortale Garibaldi e a tutte le associazioni e i comitati che da oltre tre anni portano avanti, con costanza e determinazione, tre richieste fondamentali: pace, equità e informazione corretta. Post completo + 📷 reportage: https://www.facebook.com/share/p/14w8payAKpM/ W il 25 Aprile. Sempre. #25Aprile2025 #Resistenza #Milano #Attivismo #DirittiUmani #MemoriaAttiva #CoordinamentoPace #BrigataGaribaldi #RestiamoUmani #ControOgniGuerra
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  • Ci hanno chiesto sobrietà. Ma da troppo tempo ci vengono imposte condizioni e limitazioni in un Paese che sembra aver dimenticato uno dei suoi valori fondanti: la libertà.

    E come in ogni battaglia morale e civile, non sempre serve alzare la voce. Sono i valori, quando sono autentici, a farsi sentire con forza attraverso le nostre azioni.

    Che sia un 25 Aprile di memoria e dignità, ma soprattutto di presenza. In piazza, con sincerità, per dire no ai conflitti, al riarmo, e a una politica che alimenta divisioni invece di costruire futuro.
    Auguri Italia (ne hai bisogno...)

    #25Aprile #Liberazione #Antifascismo #MemoriaAttiva #NoAlRiarmo #UnitiperlaPace #ResistenzaOggi #Democrazia #Libertà
    Ci hanno chiesto sobrietà. Ma da troppo tempo ci vengono imposte condizioni e limitazioni in un Paese che sembra aver dimenticato uno dei suoi valori fondanti: la libertà. E come in ogni battaglia morale e civile, non sempre serve alzare la voce. Sono i valori, quando sono autentici, a farsi sentire con forza attraverso le nostre azioni. Che sia un 25 Aprile di memoria e dignità, ma soprattutto di presenza. In piazza, con sincerità, per dire no ai conflitti, al riarmo, e a una politica che alimenta divisioni invece di costruire futuro. Auguri Italia (ne hai bisogno...) #25Aprile #Liberazione #Antifascismo #MemoriaAttiva #NoAlRiarmo #UnitiperlaPace #ResistenzaOggi #Democrazia #Libertà
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  • NON SIAMO ISOLE

    Questa volta ho evitato di unirmi al solito carosello di post, foto d'archivio, citazioni a effetto e commemorazioni che sembrano più esercizi di stile che autentici tributi. No, niente faccioni sorridenti o articoli preconfezionati. E neanche lo sport preferito del nostro Paese: infilare polemica politica anche nel momento del silenzio.

    Stavolta non mi va.
    Non perché non ci sia da dire — ma perché forse c'è più valore nel fermarsi e riflettere davvero.
    In mezzo al rumore, mi è tornata alla mente una frase semplice ma potente di Papa Francesco pronunciata durante l'Udienza generale dell'11 Settembre del 2013:

    "I cristiani non sono isole."

    Ora, anche chi — come me — vive la politica come un fatto laico, non può ignorare la potenza di questo pensiero. Lo trovo estremamente attuale, quasi più urgente oggi che allora.

    Nel nostro panorama politico, si parla tanto di "comunità". Ma spesso è solo una parola riempita di strategia e vuotata di sostanza. A volte siamo "comunità" solo quando ci conviene, per rafforzare l'identità del nostro piccolo gruppo. Altre volte, invece, la competizione — quella sì feroce — ci frammenta e ci isola.
    Papa Francesco ci ricorda che la fede — come l’impegno civile e politico — non si vive da soli.
    Non esistono battaglie giuste condotte in solitaria, così come non esistono isole felici autosufficienti.
    Ogni individuo, ogni movimento, ogni partito è parte di un tutto. E quel tutto, ci piaccia o no, funziona solo se interconnesso.
    Non possiamo pensare di brillare nel nostro piccolo arcipelago se attorno il mare si alza e affonda gli altri. Non si vince da soli. E se si perde, si perde tutti.

    "I cristiani non sono isole" significa proprio questo: vivere insieme, condividere, sostenersi. Ed è un messaggio che, al netto della fede, tocca corde profondamente umane e civiche.
    Ecco perché oggi, senza troppa retorica, voglio ringraziare Papa Francesco.
    Perché ci ha lasciato un pensiero che possiamo (e dovremmo) portare fuori dalla Chiesa, per applicarlo anche al nostro fragile tessuto politico e sociale.

    Non so se avremo la forza di trasformarlo in pratica.
    Ma almeno, grazie a lui, abbiamo una direzione.

    #PapaFrancesco #NonSiamoIsole #Comunità #PoliticaEtica #ResponsabilitàCollettiva #Riflessioni #FedeEPotere #PensieroCivico #Solidarietà
    NON SIAMO ISOLE 🌍✝️ Questa volta ho evitato di unirmi al solito carosello di post, foto d'archivio, citazioni a effetto e commemorazioni che sembrano più esercizi di stile che autentici tributi. No, niente faccioni sorridenti o articoli preconfezionati. E neanche lo sport preferito del nostro Paese: infilare polemica politica anche nel momento del silenzio. Stavolta non mi va. Non perché non ci sia da dire — ma perché forse c'è più valore nel fermarsi e riflettere davvero. In mezzo al rumore, mi è tornata alla mente una frase semplice ma potente di Papa Francesco pronunciata durante l'Udienza generale dell'11 Settembre del 2013: "I cristiani non sono isole." Ora, anche chi — come me — vive la politica come un fatto laico, non può ignorare la potenza di questo pensiero. Lo trovo estremamente attuale, quasi più urgente oggi che allora. Nel nostro panorama politico, si parla tanto di "comunità". Ma spesso è solo una parola riempita di strategia e vuotata di sostanza. A volte siamo "comunità" solo quando ci conviene, per rafforzare l'identità del nostro piccolo gruppo. Altre volte, invece, la competizione — quella sì feroce — ci frammenta e ci isola. Papa Francesco ci ricorda che la fede — come l’impegno civile e politico — non si vive da soli. Non esistono battaglie giuste condotte in solitaria, così come non esistono isole felici autosufficienti. Ogni individuo, ogni movimento, ogni partito è parte di un tutto. E quel tutto, ci piaccia o no, funziona solo se interconnesso. Non possiamo pensare di brillare nel nostro piccolo arcipelago se attorno il mare si alza e affonda gli altri. Non si vince da soli. E se si perde, si perde tutti. "I cristiani non sono isole" significa proprio questo: vivere insieme, condividere, sostenersi. Ed è un messaggio che, al netto della fede, tocca corde profondamente umane e civiche. Ecco perché oggi, senza troppa retorica, voglio ringraziare Papa Francesco. Perché ci ha lasciato un pensiero che possiamo (e dovremmo) portare fuori dalla Chiesa, per applicarlo anche al nostro fragile tessuto politico e sociale. Non so se avremo la forza di trasformarlo in pratica. Ma almeno, grazie a lui, abbiamo una direzione. #PapaFrancesco #NonSiamoIsole #Comunità #PoliticaEtica #ResponsabilitàCollettiva #Riflessioni #FedeEPotere #PensieroCivico #Solidarietà
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  • ATTENZIONE – CAMBIO DI COORDINATE!
    Il corteo del 25 Aprile partirà dai Bastioni di Porta Venezia, non da Corso Venezia/Palestro come indicato in precedenza.

    Ci troviamo alle ore 12.30 nei pressi dei Bastioni, sotto lo striscione “FERMIAMO IL RIARMO, LA GUERRA E IL GENOCIDIO”.

    Vi aspettiamo!

    Evento Facebook aggiornato :

    https://facebook.com/events/s/corteo-25-aprile-2025-a-milano/969626215380712/

    #25Aprile #CambioCoordinata #PortaVenezia #CoordinamentoPaceMilano #MilanoPerLaPace
    ⚠️ ATTENZIONE – CAMBIO DI COORDINATE! Il corteo del 25 Aprile partirà dai Bastioni di Porta Venezia, non da Corso Venezia/Palestro come indicato in precedenza. Ci troviamo alle ore 12.30 nei pressi dei Bastioni, sotto lo striscione “FERMIAMO IL RIARMO, LA GUERRA E IL GENOCIDIO”. Vi aspettiamo! Evento Facebook aggiornato : https://facebook.com/events/s/corteo-25-aprile-2025-a-milano/969626215380712/ #25Aprile #CambioCoordinata #PortaVenezia #CoordinamentoPaceMilano #MilanoPerLaPace
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  • All’orizzonte, c’è sempre una speranza che invita a ripartire.
    Buona Pasqua, di cuore, a voi e ai vostri cari.

    Simone

    #Pasqua2025
    All’orizzonte, c’è sempre una speranza che invita a ripartire. Buona Pasqua, di cuore, a voi e ai vostri cari. 🕊️ Simone #Pasqua2025
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  • 25 APRILE: TEMPO DI LIBERAZIONE! No al Riarmo, No alla Guerra, No al Genocidio
    Il 25 Aprile serve a ricordarci che la libertà va difesa ogni giorno. E oggi, più che mai, sentiamo il bisogno di liberarci da minacce nuove e antiche: quelle della guerra, del riarmo, dell’odio che divide.

    Scendo in piazza anche quest’anno con il Coordinamento per la Pace - Milano , per dire un NO chiaro e deciso al riarmo, alla guerra, al genocidio.
    È il momento di unirci, ancora una volta, per difendere la pace e la dignità di tutti i popoli.

    VENERDÌ 25 APRILE 2025 – ORE 12.30
    CORSO VENEZIA 51/53 (MM1 PALESTRO) – MILANO

    Ripudiamo la guerra come strumento di offesa e rifiutiamo la folle corsa al riarmo. Diciamo basta ai bombardamenti su Gaza, agli attacchi in Cisgiordania, e all’espulsione dei palestinesi dalla loro terra.
    Rifiutiamo la strategia di guerra perpetua promossa da UE e NATO, che soffoca il dialogo, svuota i bilanci pubblici e minaccia la pace globale.
    Denunciamo il silenzio della politica europea sul genocidio in Palestina e sull’uso della guerra come strumento di profitto.

    Scendiamo in piazza insieme, con uno spezzone unitario e lo striscione:

    “FERMIAMO IL RIARMO, LA GUERRA E IL GENOCIDIO”

    Perché la Resistenza di ieri ci parla ancora oggi: uniti per un mondo libero, solidale, senza guerra.
    Partecipa. Condividi. Unisciti a noi.

    Seguici e aderisci all’appello qui:
    https://linktr.ee/coordinamentopacemilano

    Evento Facebook:
    https://www.facebook.com/events/969626215380712/

    #25Aprile #StopRiarmo #NoAllaGuerra #Liberazione #PacePerTutti #PalestinaLibera #CoordinamentoPaceMilano #MilanoPerLaPace #FermiamoIlGenocidio #ResistenzaOggi
    ✊ 25 APRILE: TEMPO DI LIBERAZIONE! No al Riarmo, No alla Guerra, No al Genocidio ✊ Il 25 Aprile serve a ricordarci che la libertà va difesa ogni giorno. E oggi, più che mai, sentiamo il bisogno di liberarci da minacce nuove e antiche: quelle della guerra, del riarmo, dell’odio che divide. Scendo in piazza anche quest’anno con il Coordinamento per la Pace - Milano , per dire un NO chiaro e deciso al riarmo, alla guerra, al genocidio. È il momento di unirci, ancora una volta, per difendere la pace e la dignità di tutti i popoli. 👉 VENERDÌ 25 APRILE 2025 – ORE 12.30 CORSO VENEZIA 51/53 (MM1 PALESTRO) – MILANO Ripudiamo la guerra come strumento di offesa e rifiutiamo la folle corsa al riarmo. Diciamo basta ai bombardamenti su Gaza, agli attacchi in Cisgiordania, e all’espulsione dei palestinesi dalla loro terra. Rifiutiamo la strategia di guerra perpetua promossa da UE e NATO, che soffoca il dialogo, svuota i bilanci pubblici e minaccia la pace globale. Denunciamo il silenzio della politica europea sul genocidio in Palestina e sull’uso della guerra come strumento di profitto. Scendiamo in piazza insieme, con uno spezzone unitario e lo striscione: “FERMIAMO IL RIARMO, LA GUERRA E IL GENOCIDIO” Perché la Resistenza di ieri ci parla ancora oggi: uniti per un mondo libero, solidale, senza guerra. Partecipa. Condividi. Unisciti a noi. Seguici e aderisci all’appello qui: https://linktr.ee/coordinamentopacemilano Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/969626215380712/ #25Aprile #StopRiarmo #NoAllaGuerra #Liberazione #PacePerTutti #PalestinaLibera #CoordinamentoPaceMilano #MilanoPerLaPace #FermiamoIlGenocidio #ResistenzaOggi
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  • Rivoluzionari con la matita
    Referendum dell’8 e 9 Giugno 2025 – Un’occasione da non cancellare

    L’8 e 9 giugno non è solo un weekend qualunque. È un’occasione. Di quelle vere. Di quelle che se ti distrai un attimo poi ti ritrovi a lamentarti per altri dieci anni.
    Un’occasione per chi, come noi, ha fatto della #partecipazione il proprio sport estremo.
    Ma anche per chi si è sempre tenuto alla larga da “ste robe qua” per allergia cronica a partiti, sigle o facce note.
    Ecco, stavolta vale la pena esserci, anche solo per uscire dalla solita playlist di appartenenze tossiche e pregiudizi vintage.
    Perché in tempi in cui il confronto è diventato un reato e il dissenso una seccatura amministrativa, non possiamo più permetterci il lusso di fare gli "schizzinosi".
    5 quesiti.
    4 parlano di lavoro.
    Quello stesso lavoro che il Jobs Act ha trattato come un passatempo da precarizzare.
    Il quinto? Parla di cittadinanza. Non c'entra molto, ma oh, quando ti danno voce... usala.

    Ecco in breve cosa ci viene chiesto di abrogare col voto:

    1. Contratto a tutele crescenti (Jobs Act):
    Via le norme che facilitano i licenziamenti anche quando sono palesemente illegittimi.

    2. Indennità per i licenziati nelle piccole imprese:
    Più equità: i giudici tornano a stabilire l'indennizzo, senza tetti ridicoli.

    3. Contratti a termine:
    Stop ai vincoli iper-flessibili: si prova a rimettere un freno all’abuso di contratti usa-e-getta.

    4. Responsabilità negli appalti:
    Si chiede di reintrodurre la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore per gli infortuni sul lavoro.

    5. Cittadinanza:
    Riduzione da 10 a 5 anni della residenza per richiedere la cittadinanza italiana. Un piccolo passo verso una società un po’ più giusta.

    ❗️Attenzione: è un referendum abrogativo.
    Voti SÌ? Vuoi eliminare la norma attuale.
    Voti NO? Te la tieni così com’è.

    Potrei anche starmene zitto, in nome della coerenza.
    Dopotutto, quando si trattava di modificare il Rosatellum, mezza Italia si è voltata dall’altra parte. Ma non sono qui per fare l’offeso.
    Sono qui perché vorrei vedere una vittoria collettiva.
    Con lo spirito da quarto di finale di Champions e la convinzione che la democrazia non si difende col silenzio, ma con una matita in mano.
    Questa è una partita importante. Per tre motivi:

    ⚫️Riaffermare la democrazia.

    ⚫️Riaffermare la partecipazione.

    ⚫️Dimostrare che possiamo andare oltre le nostre etichette politiche.

    Questa è la sfida. E se la perdiamo, non chiediamoci più "perché va tutto a rotoli".

    Give Participation a Chance❗️

    #Referendum2025 #VotoAttivo #DirittoAlLavoro #Cittadinanza #JobsAct #Partecipazione #Democrazia #IoVotoSì #ReferendumGiugno #GiveParticipationAChance
    Rivoluzionari con la matita ✏️✊ Referendum dell’8 e 9 Giugno 2025 – Un’occasione da non cancellare L’8 e 9 giugno non è solo un weekend qualunque. È un’occasione. Di quelle vere. Di quelle che se ti distrai un attimo poi ti ritrovi a lamentarti per altri dieci anni. Un’occasione per chi, come noi, ha fatto della #partecipazione il proprio sport estremo. Ma anche per chi si è sempre tenuto alla larga da “ste robe qua” per allergia cronica a partiti, sigle o facce note. Ecco, stavolta vale la pena esserci, anche solo per uscire dalla solita playlist di appartenenze tossiche e pregiudizi vintage. Perché in tempi in cui il confronto è diventato un reato e il dissenso una seccatura amministrativa, non possiamo più permetterci il lusso di fare gli "schizzinosi". 5 quesiti. 4 parlano di lavoro. Quello stesso lavoro che il Jobs Act ha trattato come un passatempo da precarizzare. Il quinto? Parla di cittadinanza. Non c'entra molto, ma oh, quando ti danno voce... usala. Ecco in breve cosa ci viene chiesto di abrogare col voto: 1. Contratto a tutele crescenti (Jobs Act): Via le norme che facilitano i licenziamenti anche quando sono palesemente illegittimi. 2. Indennità per i licenziati nelle piccole imprese: Più equità: i giudici tornano a stabilire l'indennizzo, senza tetti ridicoli. 3. Contratti a termine: Stop ai vincoli iper-flessibili: si prova a rimettere un freno all’abuso di contratti usa-e-getta. 4. Responsabilità negli appalti: Si chiede di reintrodurre la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore per gli infortuni sul lavoro. 5. Cittadinanza: Riduzione da 10 a 5 anni della residenza per richiedere la cittadinanza italiana. Un piccolo passo verso una società un po’ più giusta. ❗️Attenzione: è un referendum abrogativo. Voti SÌ? Vuoi eliminare la norma attuale. Voti NO? Te la tieni così com’è. 👉Potrei anche starmene zitto, in nome della coerenza. Dopotutto, quando si trattava di modificare il Rosatellum, mezza Italia si è voltata dall’altra parte. Ma non sono qui per fare l’offeso. Sono qui perché vorrei vedere una vittoria collettiva. Con lo spirito da quarto di finale di Champions e la convinzione che la democrazia non si difende col silenzio, ma con una matita in mano. Questa è una partita importante. Per tre motivi: ⚫️Riaffermare la democrazia. ⚫️Riaffermare la partecipazione. ⚫️Dimostrare che possiamo andare oltre le nostre etichette politiche. Questa è la sfida. E se la perdiamo, non chiediamoci più "perché va tutto a rotoli". Give Participation a Chance❗️👍🙏 #Referendum2025 #VotoAttivo #DirittoAlLavoro #Cittadinanza #JobsAct #Partecipazione #Democrazia #IoVotoSì #ReferendumGiugno #GiveParticipationAChance
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