SARABANDA COMUNALE: promesse, slogan e altre illusioni estive
Sarebbero da citare vecchi romanzi francesi per parafrasare quest’estate milanese: una farsa tragicomica, un "feuilleton" di decadenza politica che si ostina a travestirsi da successo amministrativo.
A pochi giorni dal disastro di Cementopoli 2.0 – serie tv low budget durata meno di un weekend – eccoci servita una nuova puntata della fiction estiva del Comune: l’assestamento di bilancio, approvato lunedì 28 luglio.
Ebbene sì, gente: ci risiamo. Ho vissuto questo rito già cinque volte da consigliere. Cinque. Sempre lo stesso copione: una sfilza di promesse sventolate come bandierine arcobaleno su una città in apnea, solo per gettare un po’ di fumo negli occhi e rianimare una tifoseria piddina sempre più stordita, sempre meno colpevole ma eternamente complice.
Questa è la vera SARABANDA delle promesse comunaliβ’: un festival del “faremo”, un circo di numeri lanciati come coriandoli per far sembrare movimento dove c’è solo stallo.
Ma noi non siamo più quelli dei “forse ci crediamo”. Siamo quelli del “stavolta non ci freghi”.
Ecco il piatto forte della casa:
+19 milioni € per i dipendenti comunali e le cooperative sociali. (Sacrosanto. Solita manfrina post-scioperi. Ed altrettanto rivedibile. Ne riparliamo fra qualche mese con i soggetti coinvolti e sondiamo gli umori.)
+59 milioni € per il trasporto pubblico locale. (Domanda da un milione di corse: miglioreranno i mezzi e la copertura di servizio e la frequenza delle corse ? Questa si che è una semi-missione impossibile)
+25 milioni € per le politiche sociali. (La voce storicamente più pompata a livello mediatico. Ma quando andiamo a leggere le voci di spesa... metà si dissolve in progettini una tantum. Il sociale non può essere un parcheggio di buone intenzioni)
+21 milioni € per la manutenzione delle case popolari. (Davvero? Venite a farvi un giro nei condomini gestiti da MM in via Bolla, Gratosoglio, San Siro. Ascensori rotti da mesi, muffa ovunque, amianto e topi. Queste sono le "case" di cui parlate?)
+30 milioni € per le strade. (Qualche toppa d'asfalto qua e là tra un cantiere infinito e l’altro?)
+15,8 milioni € per cultura ed educazione. (Aumento degno di nota... ma a chi andrà? Ai soliti eventi “instagrammabili” da tre giorni e via? Davvero? E comunque lo stanziamento va ridistribuito su 9 Municipalità. Se saltano fuori i soldi per una festa di via è già un successo)
E poi il gran finale:
Programma “Zero Sfitti” (che sa di "Zero Impatto", ma ok), il salvataggio del complesso storico in viale Lombardia 65, e la resurrezione promessa del Centro Carraro al Gratosoglio (2026, se vi va bene). Tutto bello. Tutto sulla carta però al momento.
Ma alla romana: "Ma chi ve crede?!"
Perché, cari miei, il vero bilancio si fa con la realtà, non con i titoli da conferenza stampa. Non bastano gli “stanziamenti”, serve l’ascolto dei territori, serve progettazione vera, serve che dietro ai numeri ci siano azioni concrete e non solo determine fatte per rattoppare il dissenso.
Sparano alto, ma noi non siamo qui per contarci le slide. Siamo qui per dire che il cambiamento non passa dai selfie ma dalla partecipazione vera.
Dai cittadini che portano proposte, dai territori che pretendono risposte.
E allora mi domando: lo vogliamo colmare questo abisso tra il dire e il fare?
Oppure continuiamo a guardare la sarabanda da fuori, come spettatori stanchi?
Fine primo atto. Ma il secondo lo scriviamo noi.
#MilanoNonCiSta #BilancioFuffa #SarabandaComunale #PromesseAMemoriaCorta #PartecipazioneReale #Cementopoli #PoliticaCheIllude #NumeriDaCirco #Milano2025 #ZeroFiducia
Sarebbero da citare vecchi romanzi francesi per parafrasare quest’estate milanese: una farsa tragicomica, un "feuilleton" di decadenza politica che si ostina a travestirsi da successo amministrativo.
A pochi giorni dal disastro di Cementopoli 2.0 – serie tv low budget durata meno di un weekend – eccoci servita una nuova puntata della fiction estiva del Comune: l’assestamento di bilancio, approvato lunedì 28 luglio.
Ebbene sì, gente: ci risiamo. Ho vissuto questo rito già cinque volte da consigliere. Cinque. Sempre lo stesso copione: una sfilza di promesse sventolate come bandierine arcobaleno su una città in apnea, solo per gettare un po’ di fumo negli occhi e rianimare una tifoseria piddina sempre più stordita, sempre meno colpevole ma eternamente complice.
Questa è la vera SARABANDA delle promesse comunaliβ’: un festival del “faremo”, un circo di numeri lanciati come coriandoli per far sembrare movimento dove c’è solo stallo.
Ma noi non siamo più quelli dei “forse ci crediamo”. Siamo quelli del “stavolta non ci freghi”.
Ecco il piatto forte della casa:
+19 milioni € per i dipendenti comunali e le cooperative sociali. (Sacrosanto. Solita manfrina post-scioperi. Ed altrettanto rivedibile. Ne riparliamo fra qualche mese con i soggetti coinvolti e sondiamo gli umori.)
+59 milioni € per il trasporto pubblico locale. (Domanda da un milione di corse: miglioreranno i mezzi e la copertura di servizio e la frequenza delle corse ? Questa si che è una semi-missione impossibile)
+25 milioni € per le politiche sociali. (La voce storicamente più pompata a livello mediatico. Ma quando andiamo a leggere le voci di spesa... metà si dissolve in progettini una tantum. Il sociale non può essere un parcheggio di buone intenzioni)
+21 milioni € per la manutenzione delle case popolari. (Davvero? Venite a farvi un giro nei condomini gestiti da MM in via Bolla, Gratosoglio, San Siro. Ascensori rotti da mesi, muffa ovunque, amianto e topi. Queste sono le "case" di cui parlate?)
+30 milioni € per le strade. (Qualche toppa d'asfalto qua e là tra un cantiere infinito e l’altro?)
+15,8 milioni € per cultura ed educazione. (Aumento degno di nota... ma a chi andrà? Ai soliti eventi “instagrammabili” da tre giorni e via? Davvero? E comunque lo stanziamento va ridistribuito su 9 Municipalità. Se saltano fuori i soldi per una festa di via è già un successo)
E poi il gran finale:
Programma “Zero Sfitti” (che sa di "Zero Impatto", ma ok), il salvataggio del complesso storico in viale Lombardia 65, e la resurrezione promessa del Centro Carraro al Gratosoglio (2026, se vi va bene). Tutto bello. Tutto sulla carta però al momento.
Ma alla romana: "Ma chi ve crede?!"
Perché, cari miei, il vero bilancio si fa con la realtà, non con i titoli da conferenza stampa. Non bastano gli “stanziamenti”, serve l’ascolto dei territori, serve progettazione vera, serve che dietro ai numeri ci siano azioni concrete e non solo determine fatte per rattoppare il dissenso.
Sparano alto, ma noi non siamo qui per contarci le slide. Siamo qui per dire che il cambiamento non passa dai selfie ma dalla partecipazione vera.
Dai cittadini che portano proposte, dai territori che pretendono risposte.
E allora mi domando: lo vogliamo colmare questo abisso tra il dire e il fare?
Oppure continuiamo a guardare la sarabanda da fuori, come spettatori stanchi?
Fine primo atto. Ma il secondo lo scriviamo noi.
#MilanoNonCiSta #BilancioFuffa #SarabandaComunale #PromesseAMemoriaCorta #PartecipazioneReale #Cementopoli #PoliticaCheIllude #NumeriDaCirco #Milano2025 #ZeroFiducia
πͺ SARABANDA COMUNALE: promesse, slogan e altre illusioni estive ππ
Sarebbero da citare vecchi romanzi francesi per parafrasare quest’estate milanese: una farsa tragicomica, un "feuilleton" di decadenza politica che si ostina a travestirsi da successo amministrativo.
A pochi giorni dal disastro di Cementopoli 2.0 – serie tv low budget durata meno di un weekend – eccoci servita una nuova puntata della fiction estiva del Comune: l’assestamento di bilancio, approvato lunedì 28 luglio. π
Ebbene sì, gente: ci risiamo. Ho vissuto questo rito già cinque volte da consigliere. Cinque. Sempre lo stesso copione: una sfilza di promesse sventolate come bandierine arcobaleno su una città in apnea, solo per gettare un po’ di fumo negli occhi e rianimare una tifoseria piddina sempre più stordita, sempre meno colpevole ma eternamente complice. π€‘
Questa è la vera SARABANDA delle promesse comunali™: un festival del “faremo”, un circo di numeri lanciati come coriandoli per far sembrare movimento dove c’è solo stallo.
Ma noi non siamo più quelli dei “forse ci crediamo”. Siamo quelli del “stavolta non ci freghi”. π§
Ecco il piatto forte della casa:
π½οΈ +19 milioni € per i dipendenti comunali e le cooperative sociali. (Sacrosanto. Solita manfrina post-scioperi. Ed altrettanto rivedibile. Ne riparliamo fra qualche mese con i soggetti coinvolti e sondiamo gli umori.)
π +59 milioni € per il trasporto pubblico locale. (Domanda da un milione di corse: miglioreranno i mezzi e la copertura di servizio e la frequenza delle corse ? Questa si che è una semi-missione impossibile)
ποΈ +25 milioni € per le politiche sociali. (La voce storicamente più pompata a livello mediatico. Ma quando andiamo a leggere le voci di spesa... metà si dissolve in progettini una tantum. Il sociale non può essere un parcheggio di buone intenzioni)
π§ +21 milioni € per la manutenzione delle case popolari. (Davvero? Venite a farvi un giro nei condomini gestiti da MM in via Bolla, Gratosoglio, San Siro. Ascensori rotti da mesi, muffa ovunque, amianto e topi. Queste sono le "case" di cui parlate?)
π£οΈ +30 milioni € per le strade. (Qualche toppa d'asfalto qua e là tra un cantiere infinito e l’altro?)
π +15,8 milioni € per cultura ed educazione. (Aumento degno di nota... ma a chi andrà? Ai soliti eventi “instagrammabili” da tre giorni e via? Davvero? E comunque lo stanziamento va ridistribuito su 9 Municipalità. Se saltano fuori i soldi per una festa di via è già un successo)
E poi il gran finale:
π Programma “Zero Sfitti” (che sa di "Zero Impatto", ma ok), il salvataggio del complesso storico in viale Lombardia 65, e la resurrezione promessa del Centro Carraro al Gratosoglio (2026, se vi va bene). Tutto bello. Tutto sulla carta però al momento. π
Ma alla romana: "Ma chi ve crede?!"
Perché, cari miei, il vero bilancio si fa con la realtà, non con i titoli da conferenza stampa. Non bastano gli “stanziamenti”, serve l’ascolto dei territori, serve progettazione vera, serve che dietro ai numeri ci siano azioni concrete e non solo determine fatte per rattoppare il dissenso.
Sparano alto, ma noi non siamo qui per contarci le slide. Siamo qui per dire che il cambiamento non passa dai selfie ma dalla partecipazione vera.
πDai cittadini che portano proposte, dai territori che pretendono risposte. π’
E allora mi domando: lo vogliamo colmare questo abisso tra il dire e il fare?
Oppure continuiamo a guardare la sarabanda da fuori, come spettatori stanchi?
π Fine primo atto. Ma il secondo lo scriviamo noi.
#MilanoNonCiSta #BilancioFuffa #SarabandaComunale #PromesseAMemoriaCorta #PartecipazioneReale #Cementopoli #PoliticaCheIllude #NumeriDaCirco #Milano2025 #ZeroFiducia
