• IL PROBLEMA NON SONO I PULLMAN e GLI AUTUSTI FORMATI, MA GLI AUTISTI SIERATI!
    Decreto Scuola, stop al “costo più basso” per le gite: le scuole dovranno scegliere solo pullman sicuri con autisti formati. Ecco cosa cambia per genitori e studenti

    Source: https://www.orizzontescuola.it/decreto-scuola-stop-al-costo-piu-basso-per-le-gite-le-scuole-dovranno-scegliere-solo-pullman-sicuri-con-autisti-formati-ecco-cosa-cambia-per-genitori-e-studenti/

    Guardate con molta attenzione il video dell'ultimo incidente dove ha perso la vita una maestra:
    https://www.scenario.press/posts/108608
    IL PROBLEMA NON SONO I PULLMAN e GLI AUTUSTI FORMATI, MA GLI AUTISTI SIERATI! Decreto Scuola, stop al “costo più basso” per le gite: le scuole dovranno scegliere solo pullman sicuri con autisti formati. Ecco cosa cambia per genitori e studenti Source: https://www.orizzontescuola.it/decreto-scuola-stop-al-costo-piu-basso-per-le-gite-le-scuole-dovranno-scegliere-solo-pullman-sicuri-con-autisti-formati-ecco-cosa-cambia-per-genitori-e-studenti/ Guardate con molta attenzione il video dell'ultimo incidente dove ha perso la vita una maestra: https://www.scenario.press/posts/108608
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  • QUESTA PURTROPPO È L'AMARA VERITÀ!
    Caro affitti e docenti fuori sede, la storia di Stefania: “Precaria, vivo in 40 metri quadri, pago 700 euro al mese e sopravvivo. Per noi del Sud non è scelta, è costrizione. Mi sono data due anni, poi cambio lavoro”. INTERVISTA

    https://www.orizzontescuola.it/caro-affitti-e-docenti-fuori-sede-la-storia-di-stefania-vivo-in-40-metri-quadri-pago-700-euro-al-mese-e-sopravvivo-per-noi-del-sud-non-e-scelta-e-costrizione-mi-sono-data-due-anni-poi-cambio/
    QUESTA PURTROPPO È L'AMARA VERITÀ! Caro affitti e docenti fuori sede, la storia di Stefania: “Precaria, vivo in 40 metri quadri, pago 700 euro al mese e sopravvivo. Per noi del Sud non è scelta, è costrizione. Mi sono data due anni, poi cambio lavoro”. INTERVISTA https://www.orizzontescuola.it/caro-affitti-e-docenti-fuori-sede-la-storia-di-stefania-vivo-in-40-metri-quadri-pago-700-euro-al-mese-e-sopravvivo-per-noi-del-sud-non-e-scelta-e-costrizione-mi-sono-data-due-anni-poi-cambio/
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  • Assurda questa sentenza. ma il dovere educativo della scuola dov'e'? spiegare il significato di un simbolo a una ragazzina in crescita e agli altri suoi compagni non mi pare contrario ai doveri di un'insegnante. si parla di tutela della riservatezza quando questo crocifisso rovesciato era ostentato pubblicamente; e l'offesa a chi e' cristiano non si tutela? Al di la' del fatto che Cristo e i suoi insegnamenti sono comunque simbolo di bene anche per chi non crede, e Satana è comunque simbolo di male, portatore di insegnamenti e valori che demoliscono e avviliscono l'uomo e la persona, quando tutte le tradizioni religiose e non e i saggi di ogni tempo riconoscono che l'uomo nel suo profondo è un essere sociale creato per vivere in armonia con gli altri, e questo ci insegna la stessa natura. Il satanismo è una religione tutelata? Non lo sapevo. Pensavo che almeno nella formazione si educasse a valori di solidarietà umana non di demolizione dell'uomo. un insegnante non ha il dovere di "formare" i ragazzi, di spiegare cosa sta dietro simboli e credenze, di educare a valori di rispetto per tutti, e benevolenza verso ognuno, l'inclusione tanto decantata non ha alla radice il rispetto, cui il satanismo è totalmente estraneo perché Satana è da sempre simbolo di prevaricazione, dominio, sopraffazione? Il rispetto reale dell'altro non è un valore universalmente riconosciuto e decantato in tutte le carte dei diritti dell'uomo, un valore fondante della nostra società???? In questa sentenza però l'inclusione e il rispetto vengono utilizzati per tutelare valori totalmente opposti.
    Resto allibita da questa pronuncia che va contro i valori universalmente riconosciuti, il diritto naturale e la Costituzione, oltre al ruolo da sempre riconosciuto agli insegnanti di ausilio alla formazione di persone improntate al rispetto vero e profondo, oltre che alle matrici cristiane della nostra cultura che anch'esse chiedono rispetto. Ritengo che riconoscere il satanismo come credo religioso da tutelare da parte delle istituzioni, addirittura in una scuola, senza portare i ragazzi a esaminare in profondita' gli insegnamenti (se cosi vogliamo chiamarli) sottostanti a questi orientamenti che riconoscono sacrifici umani, violenze e sopraffazioni di ogni genere, sia l'emblema del degrado profondo in cui si trova la nostra societa e penso che questo atteggiamento sia da rigettare e condannare in quanto contrario ai valori dell'uomo di cui la nostra stessa Costituzione e tutto il diritto internazionale sono portatori.

    Alessandra Chiavegatti

    Source: https://t.me/c/1569685676/10788
    Assurda questa sentenza. ma il dovere educativo della scuola dov'e'? spiegare il significato di un simbolo a una ragazzina in crescita e agli altri suoi compagni non mi pare contrario ai doveri di un'insegnante. si parla di tutela della riservatezza quando questo crocifisso rovesciato era ostentato pubblicamente; e l'offesa a chi e' cristiano non si tutela? Al di la' del fatto che Cristo e i suoi insegnamenti sono comunque simbolo di bene anche per chi non crede, e Satana è comunque simbolo di male, portatore di insegnamenti e valori che demoliscono e avviliscono l'uomo e la persona, quando tutte le tradizioni religiose e non e i saggi di ogni tempo riconoscono che l'uomo nel suo profondo è un essere sociale creato per vivere in armonia con gli altri, e questo ci insegna la stessa natura. Il satanismo è una religione tutelata? Non lo sapevo. Pensavo che almeno nella formazione si educasse a valori di solidarietà umana non di demolizione dell'uomo. un insegnante non ha il dovere di "formare" i ragazzi, di spiegare cosa sta dietro simboli e credenze, di educare a valori di rispetto per tutti, e benevolenza verso ognuno, l'inclusione tanto decantata non ha alla radice il rispetto, cui il satanismo è totalmente estraneo perché Satana è da sempre simbolo di prevaricazione, dominio, sopraffazione? Il rispetto reale dell'altro non è un valore universalmente riconosciuto e decantato in tutte le carte dei diritti dell'uomo, un valore fondante della nostra società???? In questa sentenza però l'inclusione e il rispetto vengono utilizzati per tutelare valori totalmente opposti. Resto allibita da questa pronuncia che va contro i valori universalmente riconosciuti, il diritto naturale e la Costituzione, oltre al ruolo da sempre riconosciuto agli insegnanti di ausilio alla formazione di persone improntate al rispetto vero e profondo, oltre che alle matrici cristiane della nostra cultura che anch'esse chiedono rispetto. Ritengo che riconoscere il satanismo come credo religioso da tutelare da parte delle istituzioni, addirittura in una scuola, senza portare i ragazzi a esaminare in profondita' gli insegnamenti (se cosi vogliamo chiamarli) sottostanti a questi orientamenti che riconoscono sacrifici umani, violenze e sopraffazioni di ogni genere, sia l'emblema del degrado profondo in cui si trova la nostra societa e penso che questo atteggiamento sia da rigettare e condannare in quanto contrario ai valori dell'uomo di cui la nostra stessa Costituzione e tutto il diritto internazionale sono portatori. Alessandra Chiavegatti Source: https://t.me/c/1569685676/10788
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  • La frustrazione dei docenti. Fa riflettere la lettera di un insegnante pubblicata sul Corriere della Sera - La Difesa del Popolo
    “Sono un docente, e dopo vent’anni di carriera spesi a dare (e a sopportare) tutto per amore di ciò che amo… ho capito che vorrei cambiare lavoro. Perché? Semplice: perché la scuola di oggi chiede figure di ogni tipo tranne che insegnanti. Dunque...
    https://www.difesapopolo.it/la-frustrazione-dei-docenti-fa-riflettere-la-lettera-di-un-insegnante-pubblicata-sul-corriere-della-sera/
    La frustrazione dei docenti. Fa riflettere la lettera di un insegnante pubblicata sul Corriere della Sera - La Difesa del Popolo “Sono un docente, e dopo vent’anni di carriera spesi a dare (e a sopportare) tutto per amore di ciò che amo… ho capito che vorrei cambiare lavoro. Perché? Semplice: perché la scuola di oggi chiede figure di ogni tipo tranne che insegnanti. Dunque... https://www.difesapopolo.it/la-frustrazione-dei-docenti-fa-riflettere-la-lettera-di-un-insegnante-pubblicata-sul-corriere-della-sera/
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    La frustrazione dei docenti. Fa riflettere la lettera di un insegnante pubblicata sul Corriere della Sera - La Difesa del Popolo
    “Sono un docente, e dopo vent’anni di carriera spesi a dare (e a sopportare) tutto per amore di ciò che amo… ho capito che vorrei cambiare lavoro. Perché? Semplice: perché la scuola di oggi chiede figure di ogni tipo tranne che insegnanti. Dunque nella scuola di oggi non c’è più spazio per me e per […]
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  • Novara: «Lo star bene a scuola, legato a una fatica creativa e sociale, permette di migliorare l'apprendimento»
    L'istruzione scolastica si intreccia indissolubilmente con la formazione sociale. I consigli del pedagogista Daniele Novara su come migliorare il clima in classe
    https://www.corriere.it/salute/figli-genitori/bambino/25_settembre_01/novara-lo-star-bene-a-scuola-legato-a-una-fatica-creativa-e-sociale-permette-di-migliorare-l-apprendimento-9138fac9-f0e5-47e4-95e6-18748e9e5xlk_amp.shtml
    Novara: «Lo star bene a scuola, legato a una fatica creativa e sociale, permette di migliorare l'apprendimento» L'istruzione scolastica si intreccia indissolubilmente con la formazione sociale. I consigli del pedagogista Daniele Novara su come migliorare il clima in classe https://www.corriere.it/salute/figli-genitori/bambino/25_settembre_01/novara-lo-star-bene-a-scuola-legato-a-una-fatica-creativa-e-sociale-permette-di-migliorare-l-apprendimento-9138fac9-f0e5-47e4-95e6-18748e9e5xlk_amp.shtml
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    L'istruzione scolastica si intreccia indissolubilmente con la formazione sociale. I consigli del pedagogista Daniele Novara su come migliorare il clima in classe
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  • QUESTI BASTARDI SIONISTI PROCEDONO CON IL GENOCIDIO!
    Gaza, bombardata la scuola-rifugio Al-Farabi: le immagini
    Macerie e morti dopo l'attacco israeliano alla scuola di Gaza City trasformata in rifugio...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/07/gaza-city-macerie-scuola-rifugio-attacco-video/8118659/
    QUESTI BASTARDI SIONISTI PROCEDONO CON IL GENOCIDIO! Gaza, bombardata la scuola-rifugio Al-Farabi: le immagini Macerie e morti dopo l'attacco israeliano alla scuola di Gaza City trasformata in rifugio... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/07/gaza-city-macerie-scuola-rifugio-attacco-video/8118659/
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    Macerie e morti dopo l'attacco israeliano alla scuola di Gaza City trasformata in rifugio.
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  • Smartphone, toglierlo dalle mani dei più giovani, ma non solo a scuola: Enrico Galiano non ha dubbi
    Le storie di adolescenti assassini raccontate dal giallista ex poliziotto Marco De Franchi nel romanzo «Il silenzio delle rondini» e le fragilità e le paure e fragilità dei giovanissimi raccontate dal prof. Enrico Galiano sono oggi al centro di una lunga...
    https://www.tecnicadellascuola.it/smartphone-toglierlo-dalle-mani-dei-piu-giovani-ma-non-solo-a-scuola-enrico-galiano-non-ha-dubbi/amp
    Smartphone, toglierlo dalle mani dei più giovani, ma non solo a scuola: Enrico Galiano non ha dubbi Le storie di adolescenti assassini raccontate dal giallista ex poliziotto Marco De Franchi nel romanzo «Il silenzio delle rondini» e le fragilità e le paure e fragilità dei giovanissimi raccontate dal prof. Enrico Galiano sono oggi al centro di una lunga... https://www.tecnicadellascuola.it/smartphone-toglierlo-dalle-mani-dei-piu-giovani-ma-non-solo-a-scuola-enrico-galiano-non-ha-dubbi/amp
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    Smartphone, toglierlo dalle mani dei più giovani, ma non solo a scuola: Enrico Galiano non ha dubbi
    Le storie di adolescenti assassini raccontate dal giallista ex poliziotto Marco De Franchi nel romanzo «Il silenzio delle rondini» e le fragilità e le paure e fragilità dei giovanissimi raccontate dal prof. Enrico Galiano sono oggi al centro di una lunga chiacchierata pubblicata oggi dal supplemento culturale del Corriere della sera La lettura. E al […]
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  • The voice of Hind Rajab: il film sulla bimba uccisa a Gaza in concorso a Venezia
    La storia di Hind Rajab, bambina di 6 anni uccisa a Gaza, raccontata nel film di Kaouther Ben Hania in concorso al Festival di Venezia 2025.
    Così muore una bambina di 6 anni a Gaza oggi. Crivellata di colpi dei carri armati israeliani, lasciata morire dissanguata senza che i soccorsi possano intervenire, innocente e ignara del male come una bimba che va alla scuola materna può essere. The voice of Hind Rajab, in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, è la lama che lacera il Lido (il film ha ricevuto alla proiezione per il pubblico 24 minuti di applausi con standing ovation), che disturba anche la coscienza più distratta rispetto al conflitto più disumano che la cronaca attuale offre da almeno due (o almeno quarant’anni), quello israelopalestinese. Il tragico fatto è accaduto realmente il 29 gennaio del 2024 quando una Kia con sopra zii e cugini di Hind Rajab fugge dal proprio quartiere di Gaza city sotto attacco israeliano, viene intercettata dai tank e bersagliata di centinaia di pallottole. Attorno alle 14.30 una cugina della piccola Hind Rajab chiama la Mezzaluna rossa palestinese chiedendo aiuto e un’ambulanza.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/03/the-voice-of-hind-rajab-cosi-muore-una-bambina-di-6-anni-a-gaza-in-concorso-a-venezia-il-film-di-kaouther-ben-hania/8114193/
    The voice of Hind Rajab: il film sulla bimba uccisa a Gaza in concorso a Venezia La storia di Hind Rajab, bambina di 6 anni uccisa a Gaza, raccontata nel film di Kaouther Ben Hania in concorso al Festival di Venezia 2025. Così muore una bambina di 6 anni a Gaza oggi. Crivellata di colpi dei carri armati israeliani, lasciata morire dissanguata senza che i soccorsi possano intervenire, innocente e ignara del male come una bimba che va alla scuola materna può essere. The voice of Hind Rajab, in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, è la lama che lacera il Lido (il film ha ricevuto alla proiezione per il pubblico 24 minuti di applausi con standing ovation), che disturba anche la coscienza più distratta rispetto al conflitto più disumano che la cronaca attuale offre da almeno due (o almeno quarant’anni), quello israelopalestinese. Il tragico fatto è accaduto realmente il 29 gennaio del 2024 quando una Kia con sopra zii e cugini di Hind Rajab fugge dal proprio quartiere di Gaza city sotto attacco israeliano, viene intercettata dai tank e bersagliata di centinaia di pallottole. Attorno alle 14.30 una cugina della piccola Hind Rajab chiama la Mezzaluna rossa palestinese chiedendo aiuto e un’ambulanza. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/03/the-voice-of-hind-rajab-cosi-muore-una-bambina-di-6-anni-a-gaza-in-concorso-a-venezia-il-film-di-kaouther-ben-hania/8114193/
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    The voice of Hind Rajab: il film sulla bimba uccisa a Gaza in concorso a Venezia
    La storia di Hind Rajab, bambina di 6 anni uccisa a Gaza, raccontata nel film di Kaouther Ben Hania in concorso al Festival di Venezia 2025
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  • QUESTA MI SEMBRA un'OTTIMA INIZIATIVA!
    FORZA ADERIAMO IN CENTINAIA di MIGLIAIA!
    Oltre mille insegnanti italiani si mobilitano contro il genocidio a Gaza
    Da un gruppo WhatsApp nato a Brescia a un movimento nazionale: docenti uniti per sensibilizzare sul conflitto a Gaza e chiedere lo stop alle armi.
    “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa - raccontano - Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”
    Più di mille insegnanti si mobilitano per Gaza: “Servono progetti per sensibilizzare i nostri bambini”


    Mobilitazione del mondo della scuola per alzare la voce e dire no al genocidio in corso nella Striscia di Gaza ad opera del governo israeliano. Una iniziativa, nata quasi per caso, spontaneamente, pochi giorni fa a Brescia e che oggi sta coinvolgendo istituti scolastici di tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, dall’Alto Adige alla Toscana. Un gruppo WhatsApp che oggi ha raggiunto una dimensione nazionale e che conta oltre mille iscritti tra insegnanti, educatori e operatori che lavorano nell’universo scolastico, dall’asilo nido fino all’università. “Un paio di settimane fa – racconta a ilfattoquotidiano.it Emanuela De Rocco, una delle promotrici della mobilitazione che insegna alla scuola primaria Torricella di Brescia – ho scritto un messaggio sul gruppo ‘Coordinamento bresciano contro la guerra per la pace e il disarmo’. Non potevo immaginare di riprendere la scuola facendo finta di niente. Mi sono chiesta, angosciata e impotente, se fosse possibile trovarsi e condividere questi pensieri, oltre che muovere i sindacati avendo l’impressione che le istituzioni stiano facendo ben poco”. Subito ha risposto Sara Girelli Carasi, insegnante della scuola media Pascoli di Brescia, che ha lanciato l’idea di creare una community di cui ora fanno parte, mentre scriviamo, 1.050 membri.

    “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa – ha detto invece Fernando Scarlata, docente del centro di formazione professionale Canossa di Brescia, anche lui tra i promotori dell’iniziativa pro Gaza – Non possiamo più rimandare. Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”. E aggiunge: “Di iniziative in questo periodo ce ne sono parecchie, ma spesso quelle legate al mondo della scuola sono scollegate tra loro. Il nostro obiettivo è dare a questi progetti la giusta visibilità e far uscire queste progettualità dalla scuola per coinvolgere unitariamente tutte le istituzioni”.

    Per questo i promotori della mobilitazione hanno scritto, tre giorni fa in occasione della loro prima assemblea che si è tenuta aula magna dell’Itis Castelli di Brescia, una lettera che spediranno a presidente della Repubblica, governo, Parlamento, sindacati e uffici scolastici territoriali. Nel documento, una sorta di manifesto programmatico che ci si aspetta verrà sottoscritto da migliaia di persone. Si chiede, tra le altre cose, che il governo cessi immediatamente l’invio di armi verso Israele e ogni forma di collaborazione militare con Tel Aviv, che si assuma una posizione di ferma condanna verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi, che si sospenda ogni forma di collaborazione politica ed economica fino a quando non si porrà fine al genocidio in corso e all’occupazione dei territori palestinesi, l’immediato riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina (come già hanno fatto altri 143 Stati) per affermare un diritto universale e inalienabile, ossia il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

    In vista dell’avvio dell’anno scolastico e dei primi collegi-docenti, Girelli Carasi spiega che la community sta pensando a un evento di sensibilizzazione per il primo giorno di scuola. Inoltre, i promotori hanno chiesto al ministero dell’Istruzione di inserire nella normale programmazione didattica spazi e momenti di educazione alla pace e alla non violenza, oltre ad approfondimenti storici su sionismo e anti-semitismo. Argomenti che andranno tarati per tipologia di scuola e utenza. Vi è anche l’idea di suggerire ai ragazzi di intrattenere una corrispondenza epistolare con studenti gazawi e per i bimbi più piccoli la possibilità di avere accanto a loro, in un forte legame ideale, uno degli oltre 18mila bambini uccisi dal 7 ottobre 2023.

    “Il primo settembre riprenderò la scuola – racconta ancora De Rocco – e non posso immaginare di iniziare così, come se niente fosse, di partecipare al primo collegio docenti come fosse routine e poi ritrovare i miei alunni allegri, fiduciosi e giocosi, come dovrebbero essere tutti i bambini del mondo, senza pensare ai bambini di Gaza. Io non posso iniziare facendo finta di niente, non ce la faccio”.

    Le maestre si occupano dei bambini, della loro cura, cercando di trasmettere loro valori e speranze e dunque “come è possibile dedicarsi a tutto ciò – si legge ancora nel documento programmatico – sapendo che ci sono bambini e famiglie che vengo intenzionalmente uccise, lasciate morire di fame e di sete, sapendo che il nostro Paese è complice di simili atrocità?”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/29/insegnanti-mobilitazione-gaza-stop-armi-notizie/8107979/
    QUESTA MI SEMBRA un'OTTIMA INIZIATIVA! FORZA ADERIAMO IN CENTINAIA di MIGLIAIA! Oltre mille insegnanti italiani si mobilitano contro il genocidio a Gaza Da un gruppo WhatsApp nato a Brescia a un movimento nazionale: docenti uniti per sensibilizzare sul conflitto a Gaza e chiedere lo stop alle armi. “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa - raccontano - Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele” Più di mille insegnanti si mobilitano per Gaza: “Servono progetti per sensibilizzare i nostri bambini” Mobilitazione del mondo della scuola per alzare la voce e dire no al genocidio in corso nella Striscia di Gaza ad opera del governo israeliano. Una iniziativa, nata quasi per caso, spontaneamente, pochi giorni fa a Brescia e che oggi sta coinvolgendo istituti scolastici di tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, dall’Alto Adige alla Toscana. Un gruppo WhatsApp che oggi ha raggiunto una dimensione nazionale e che conta oltre mille iscritti tra insegnanti, educatori e operatori che lavorano nell’universo scolastico, dall’asilo nido fino all’università. “Un paio di settimane fa – racconta a ilfattoquotidiano.it Emanuela De Rocco, una delle promotrici della mobilitazione che insegna alla scuola primaria Torricella di Brescia – ho scritto un messaggio sul gruppo ‘Coordinamento bresciano contro la guerra per la pace e il disarmo’. Non potevo immaginare di riprendere la scuola facendo finta di niente. Mi sono chiesta, angosciata e impotente, se fosse possibile trovarsi e condividere questi pensieri, oltre che muovere i sindacati avendo l’impressione che le istituzioni stiano facendo ben poco”. Subito ha risposto Sara Girelli Carasi, insegnante della scuola media Pascoli di Brescia, che ha lanciato l’idea di creare una community di cui ora fanno parte, mentre scriviamo, 1.050 membri. “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa – ha detto invece Fernando Scarlata, docente del centro di formazione professionale Canossa di Brescia, anche lui tra i promotori dell’iniziativa pro Gaza – Non possiamo più rimandare. Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”. E aggiunge: “Di iniziative in questo periodo ce ne sono parecchie, ma spesso quelle legate al mondo della scuola sono scollegate tra loro. Il nostro obiettivo è dare a questi progetti la giusta visibilità e far uscire queste progettualità dalla scuola per coinvolgere unitariamente tutte le istituzioni”. Per questo i promotori della mobilitazione hanno scritto, tre giorni fa in occasione della loro prima assemblea che si è tenuta aula magna dell’Itis Castelli di Brescia, una lettera che spediranno a presidente della Repubblica, governo, Parlamento, sindacati e uffici scolastici territoriali. Nel documento, una sorta di manifesto programmatico che ci si aspetta verrà sottoscritto da migliaia di persone. Si chiede, tra le altre cose, che il governo cessi immediatamente l’invio di armi verso Israele e ogni forma di collaborazione militare con Tel Aviv, che si assuma una posizione di ferma condanna verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi, che si sospenda ogni forma di collaborazione politica ed economica fino a quando non si porrà fine al genocidio in corso e all’occupazione dei territori palestinesi, l’immediato riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina (come già hanno fatto altri 143 Stati) per affermare un diritto universale e inalienabile, ossia il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. In vista dell’avvio dell’anno scolastico e dei primi collegi-docenti, Girelli Carasi spiega che la community sta pensando a un evento di sensibilizzazione per il primo giorno di scuola. Inoltre, i promotori hanno chiesto al ministero dell’Istruzione di inserire nella normale programmazione didattica spazi e momenti di educazione alla pace e alla non violenza, oltre ad approfondimenti storici su sionismo e anti-semitismo. Argomenti che andranno tarati per tipologia di scuola e utenza. Vi è anche l’idea di suggerire ai ragazzi di intrattenere una corrispondenza epistolare con studenti gazawi e per i bimbi più piccoli la possibilità di avere accanto a loro, in un forte legame ideale, uno degli oltre 18mila bambini uccisi dal 7 ottobre 2023. “Il primo settembre riprenderò la scuola – racconta ancora De Rocco – e non posso immaginare di iniziare così, come se niente fosse, di partecipare al primo collegio docenti come fosse routine e poi ritrovare i miei alunni allegri, fiduciosi e giocosi, come dovrebbero essere tutti i bambini del mondo, senza pensare ai bambini di Gaza. Io non posso iniziare facendo finta di niente, non ce la faccio”. Le maestre si occupano dei bambini, della loro cura, cercando di trasmettere loro valori e speranze e dunque “come è possibile dedicarsi a tutto ciò – si legge ancora nel documento programmatico – sapendo che ci sono bambini e famiglie che vengo intenzionalmente uccise, lasciate morire di fame e di sete, sapendo che il nostro Paese è complice di simili atrocità?”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/29/insegnanti-mobilitazione-gaza-stop-armi-notizie/8107979/
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