• Il Pnrr della scuola? Finora speso solo il 17% delle risorse. “Dati preoccupanti per il futuro”
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/15/il-pnrr-della-scuola-finora-speso-solo-il-17-delle-risorse-dati-preoccupanti-per-il-futuro/7549739/
    Il Pnrr della scuola? Finora speso solo il 17% delle risorse. “Dati preoccupanti per il futuro” https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/15/il-pnrr-della-scuola-finora-speso-solo-il-17-delle-risorse-dati-preoccupanti-per-il-futuro/7549739/
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  • Crolla truffa pandemia. Avv Linda Corrias vince causa green pass. Ritirato vaccino. Giorgia Meloni…
    Si sta sgretolando il sistema pandemia. Mi sono collegato con l’Avvocato Linda Corrias che a Sassari ha vinto, assieme al collega Francesco Scifo, un’importante causa intentata contro una persona entrata in una scuola senza green pass e che si era rifiutato di abbandonare il posto di lavoro. Astrazeneca ha appena ritirato il vaccino perché aveva causato trombosi letali. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha istituito una commissione d’inchiesta sulla gestione pandemica e in TV ha dichiarato che occorre andare a fondo sugli effetti avversi del vaccino. E siamo solo all’inizio.
    Comunque, ecco l’articolo su questa importante vittoria di Linda e di Francesco Scifo:
    Assolto ieri in tribunale a Sassari perché il fatto non sussiste. Ma nel settembre di tre anni fa, durante le misure emergenziali per il Covid, un 50enne dell’hinterland era stato accusato di interruzione del pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale per essere entrato nella scuola algherese dove lavorava privo del green pass. Rifiutandosi di lasciare l’istituto nonostante le richieste del dirigente che poi aveva chiamato i carabinieri. Con uno dei quali, secondo l’imputazione, ci sarebbe stato uno scontro fisico in cui, nel tentativo di divincolarsi, l’accusato avrebbe procurato una lesione al militare. Circostanza negata dal 50enne ieri in udienza in cui ha raccontato la sua personale versione dei fatti. La pm Paola Manunza aveva sollecitato l’assoluzione per il reato di interruzione del pubblico servizio chiedendo una condanna a quattro mesi per il secondo capo. Ma il collaboratore scolastico, difeso dagli avvocati Francesco Scifo e Linda Corrias del Foro di Cagliari, è stato assolto con formula piena dalla giudice Monia Adami.
    Contatti dell'Avvocato Linda Corrias:
    +39 339 7409807
    lindacorrias7@gmail.com

    https://youtu.be/0kVHS5j1uEQ
    Crolla truffa pandemia. Avv Linda Corrias vince causa green pass. Ritirato vaccino. Giorgia Meloni… Si sta sgretolando il sistema pandemia. Mi sono collegato con l’Avvocato Linda Corrias che a Sassari ha vinto, assieme al collega Francesco Scifo, un’importante causa intentata contro una persona entrata in una scuola senza green pass e che si era rifiutato di abbandonare il posto di lavoro. Astrazeneca ha appena ritirato il vaccino perché aveva causato trombosi letali. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha istituito una commissione d’inchiesta sulla gestione pandemica e in TV ha dichiarato che occorre andare a fondo sugli effetti avversi del vaccino. E siamo solo all’inizio. Comunque, ecco l’articolo su questa importante vittoria di Linda e di Francesco Scifo: Assolto ieri in tribunale a Sassari perché il fatto non sussiste. Ma nel settembre di tre anni fa, durante le misure emergenziali per il Covid, un 50enne dell’hinterland era stato accusato di interruzione del pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale per essere entrato nella scuola algherese dove lavorava privo del green pass. Rifiutandosi di lasciare l’istituto nonostante le richieste del dirigente che poi aveva chiamato i carabinieri. Con uno dei quali, secondo l’imputazione, ci sarebbe stato uno scontro fisico in cui, nel tentativo di divincolarsi, l’accusato avrebbe procurato una lesione al militare. Circostanza negata dal 50enne ieri in udienza in cui ha raccontato la sua personale versione dei fatti. La pm Paola Manunza aveva sollecitato l’assoluzione per il reato di interruzione del pubblico servizio chiedendo una condanna a quattro mesi per il secondo capo. Ma il collaboratore scolastico, difeso dagli avvocati Francesco Scifo e Linda Corrias del Foro di Cagliari, è stato assolto con formula piena dalla giudice Monia Adami. Contatti dell'Avvocato Linda Corrias: +39 339 7409807 lindacorrias7@gmail.com https://youtu.be/0kVHS5j1uEQ
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  • "Vi siete mai chiesti perché oggi si insegna
    sempre meno ai ragazzi
    a scrivere in corsivo?
    E no, non è un caso che si tenda ad usarlo sempre meno. Scrivere in corsivo vuol dire tradurre il pensiero in parole, ti obbliga a non staccare la mano dal foglio. Uno sforzo che stimola il pensiero, che ti permette di associare le idee, di legarle e metterle in relazione. Non a caso la parola corsivo deriva dal latino «currere», che corre, che scorre, perché il pensiero è alato, corre, s’invola. Naturale che il corsivo non abbia più posto nel mondo di oggi, un mondo che fa di tutto per rallentare lo sviluppo del pensiero, per azzopparlo. Pensate che il corsivo nacque proprio in Italia e poi si diffuse in tutto il mondo. Perché? Perché era una scrittura compatta, elegante, chiara. Ma la nostra è una società che non ha più tempo per l’eleganza, per la bellezza, per la complessità. Abbiamo sinteticità ma non chiarezza, rapidità ma non efficienza, informazioni ma non conoscenza!!! Sappiamo troppo e troppo poco perché non siamo più in grado di mettere in relazione le cose.

    La gente non sa più PENSARE.

    Per questo bisognerebbe tornare a scrivere in corsivo, soprattutto a scuola. Perché qua non si tratta soltanto di recuperare uno stile di scrittura ma di tornare a dare respiro ai nostri pensieri.

    Tutto ciò che ci fa vivere, che nutre l'anima, che sostiene lo spirito è legato al respiro.

    Senza respiro, dicevano gli antichi greci, non c’è pensiero. E senza pensieri non c’è vita. Se sia importante o no, lo lascio decidere a Voi...

    Guendalina Middei - scrittrice
    "Vi siete mai chiesti perché oggi si insegna sempre meno ai ragazzi a scrivere in corsivo? E no, non è un caso che si tenda ad usarlo sempre meno. Scrivere in corsivo vuol dire tradurre il pensiero in parole, ti obbliga a non staccare la mano dal foglio. Uno sforzo che stimola il pensiero, che ti permette di associare le idee, di legarle e metterle in relazione. Non a caso la parola corsivo deriva dal latino «currere», che corre, che scorre, perché il pensiero è alato, corre, s’invola. Naturale che il corsivo non abbia più posto nel mondo di oggi, un mondo che fa di tutto per rallentare lo sviluppo del pensiero, per azzopparlo. Pensate che il corsivo nacque proprio in Italia e poi si diffuse in tutto il mondo. Perché? Perché era una scrittura compatta, elegante, chiara. Ma la nostra è una società che non ha più tempo per l’eleganza, per la bellezza, per la complessità. Abbiamo sinteticità ma non chiarezza, rapidità ma non efficienza, informazioni ma non conoscenza!!! Sappiamo troppo e troppo poco perché non siamo più in grado di mettere in relazione le cose. La gente non sa più PENSARE. Per questo bisognerebbe tornare a scrivere in corsivo, soprattutto a scuola. Perché qua non si tratta soltanto di recuperare uno stile di scrittura ma di tornare a dare respiro ai nostri pensieri. Tutto ciò che ci fa vivere, che nutre l'anima, che sostiene lo spirito è legato al respiro. Senza respiro, dicevano gli antichi greci, non c’è pensiero. E senza pensieri non c’è vita. Se sia importante o no, lo lascio decidere a Voi... Guendalina Middei - scrittrice
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  • CONAD PROMUOVE L'AGENDA 2030

    La Conad impone il green ai produttori e alla sua logistica, diffonde l'identità digitale e l'agenda 2030 nelle scuole.

    1) I FORNITORI CONAD DEVONO PIEGARSI AL GREEN

    Conad sostiene di aderire all'agenda 2030 ed ha preparato una serie di obiettivi che a loro dire sono persino più ambiziosi dell'agenda 2030 stessa. Conad dice di prediligere il pesce allevato a quello pescato per i suoi prodotti del "percorso qualità" e si vanta che il suo pesce viene allevato senza l'uso di antibiotici, ma è risaputo che il pesce allevato viene vaccinato (1, 2, 3, 4) soprattutto se non usano antibiotici. Per quanto Conad sostenga di favorire i prodotti locali e i piccoli produttori, tutto questo nasconde un'amara verità: come dichiarato sul loro stesso sito, stanno imponendo delle condizioni restrittive ai loro fornitori che dovranno seguire le follie green per continuare a far parte della catena di fornitura Conad. Si legge infatti che le imprese produttrici devono attuare politiche di efficientamento energetico, ridurre consumi e emissioni ed utilizzare energia green.
    Ad esempio, per vendere i prodotti nella linea "verso natura, verso te" non basta seguire procedure di allevamento o agricoltura biologiche, ma si devono obbligatoriamente impiegare le fonti di energia green per produrre gli alimenti. e a ciò si può aggiungere che sulla pagina hanno dichiarato che se ne fregano totalmente del fatturato e della competitività per promuovere una logistica green. Tutte queste cose sono confermate nel "bilancio di sostenibilità" del 2022 dove è possibile vedere nei dettagli in che modo impongono il green.

    2) PROPAGANDA NELLE SCUOLE

    Si legge che solo nel 2022 hanno investito 29,2 milioni di euro in iniziative sociali. Buona parte di questi fondi sono stati dedicati alle scuole, ad esempio, per comprare strumenti digitali e multimediali. Un altro progetto a cui si dedicano è "scrittori di classe", dove ogni classe può inviare un racconto per partecipare ad un concorso dove si vincono dei premi. Il problema è che spesso e volentieri questo progetto viene utilizzato per spingere temi dell'agenda del sistema, come l'ambiente, l'inclusione e la resilienza. Vi è anche un progetto dedicato ad inculcare esplicitamente l'agenda 2030 ai giovani chiamato "giovani in azione per un futuro sostenibile" dove si ricompensano i giovani sotto i 30 anni per progetti con "idee innovative" per avanzare l'agenda 2030. Promuovono anche un altro progetto, chiamato "il buono che c'è". C'è scritto esplicitamente nella scheda del progetto che questo deve servire per promuovere gli obiettivi 3 e 12 dell'agenda 2030. L'iniziativa "insieme per la scuola" mette a disposizione una serie di contenuti didattici destinati ad elementari e medie per promuovere: l'agenda 2030, la "mobilità sostenibile" dove si spinge a rinunciare ai propri veicoli privati, l'identità digitale, la censura della controinformazione, la società multietnica e le mascherine e le follie gretine. Per le scuole superiori invece proiezioni di determinati film riguardanti le solite schifezze woke.

    3) LA FONDAZIONE CONAD

    Dal codice etico si legge che è nata esplicitamente per mandare avanti l'agenda 2030 (p. 4). Tra i progetti di questa fondazione possiamo trovare oltre a quelli scolastici menzionati prima, anche propaganda femminista e propaganda pro Ucraina. Nel loro osservatorio troviamo un articolo dove promuovono la "mobilità sostenibile" dove si diffonde odio verso i veicoli privati e si vuole imporre la geolocalizzazione in tempo reale di tutti i veicoli. Ovviamente altra propaganda dell'agenda 2030, femminista (1, 2, 3), fatta di vittimismo e misandria e ancora altre idiozie sulla farsa climatica (1, 2, 3), tutto questo fatto con statistiche totalmente inventate. Sostengono anche che la digitalizzazione sia una priorità assoluta e promuovono il pagamento digitale tramite l'app Heyconad e Conadpay.

    CONCLUSIONI

    BOICOTTIAMO CONAD senza SE e SENZA MA!
    CONAD PROMUOVE L'AGENDA 2030 La Conad impone il green ai produttori e alla sua logistica, diffonde l'identità digitale e l'agenda 2030 nelle scuole. 1) I FORNITORI CONAD DEVONO PIEGARSI AL GREEN Conad sostiene di aderire all'agenda 2030 ed ha preparato una serie di obiettivi che a loro dire sono persino più ambiziosi dell'agenda 2030 stessa. Conad dice di prediligere il pesce allevato a quello pescato per i suoi prodotti del "percorso qualità" e si vanta che il suo pesce viene allevato senza l'uso di antibiotici, ma è risaputo che il pesce allevato viene vaccinato (1, 2, 3, 4) soprattutto se non usano antibiotici. Per quanto Conad sostenga di favorire i prodotti locali e i piccoli produttori, tutto questo nasconde un'amara verità: come dichiarato sul loro stesso sito, stanno imponendo delle condizioni restrittive ai loro fornitori che dovranno seguire le follie green per continuare a far parte della catena di fornitura Conad. Si legge infatti che le imprese produttrici devono attuare politiche di efficientamento energetico, ridurre consumi e emissioni ed utilizzare energia green. Ad esempio, per vendere i prodotti nella linea "verso natura, verso te" non basta seguire procedure di allevamento o agricoltura biologiche, ma si devono obbligatoriamente impiegare le fonti di energia green per produrre gli alimenti. e a ciò si può aggiungere che sulla pagina hanno dichiarato che se ne fregano totalmente del fatturato e della competitività per promuovere una logistica green. Tutte queste cose sono confermate nel "bilancio di sostenibilità" del 2022 dove è possibile vedere nei dettagli in che modo impongono il green. 2) PROPAGANDA NELLE SCUOLE Si legge che solo nel 2022 hanno investito 29,2 milioni di euro in iniziative sociali. Buona parte di questi fondi sono stati dedicati alle scuole, ad esempio, per comprare strumenti digitali e multimediali. Un altro progetto a cui si dedicano è "scrittori di classe", dove ogni classe può inviare un racconto per partecipare ad un concorso dove si vincono dei premi. Il problema è che spesso e volentieri questo progetto viene utilizzato per spingere temi dell'agenda del sistema, come l'ambiente, l'inclusione e la resilienza. Vi è anche un progetto dedicato ad inculcare esplicitamente l'agenda 2030 ai giovani chiamato "giovani in azione per un futuro sostenibile" dove si ricompensano i giovani sotto i 30 anni per progetti con "idee innovative" per avanzare l'agenda 2030. Promuovono anche un altro progetto, chiamato "il buono che c'è". C'è scritto esplicitamente nella scheda del progetto che questo deve servire per promuovere gli obiettivi 3 e 12 dell'agenda 2030. L'iniziativa "insieme per la scuola" mette a disposizione una serie di contenuti didattici destinati ad elementari e medie per promuovere: l'agenda 2030, la "mobilità sostenibile" dove si spinge a rinunciare ai propri veicoli privati, l'identità digitale, la censura della controinformazione, la società multietnica e le mascherine e le follie gretine. Per le scuole superiori invece proiezioni di determinati film riguardanti le solite schifezze woke. 3) LA FONDAZIONE CONAD Dal codice etico si legge che è nata esplicitamente per mandare avanti l'agenda 2030 (p. 4). Tra i progetti di questa fondazione possiamo trovare oltre a quelli scolastici menzionati prima, anche propaganda femminista e propaganda pro Ucraina. Nel loro osservatorio troviamo un articolo dove promuovono la "mobilità sostenibile" dove si diffonde odio verso i veicoli privati e si vuole imporre la geolocalizzazione in tempo reale di tutti i veicoli. Ovviamente altra propaganda dell'agenda 2030, femminista (1, 2, 3), fatta di vittimismo e misandria e ancora altre idiozie sulla farsa climatica (1, 2, 3), tutto questo fatto con statistiche totalmente inventate. Sostengono anche che la digitalizzazione sia una priorità assoluta e promuovono il pagamento digitale tramite l'app Heyconad e Conadpay. CONCLUSIONI BOICOTTIAMO CONAD senza SE e SENZA MA!
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  • WWW.PANORAMA.IT
    La fine triste, e scontata, della favola della Scuola di Pioltello
    È ufficiale: è stata tutta un’enorme fregatura. Quella nata come una vicenda dagli altissimi valori di inclusione, di compartecipazione ed educazione si è trasformata in una farsa o, per dirla nel linguaggio dei ragazzi di quella scuola, una enorme «figura di m…..».Stiamo parlando (ancora ma stavolt...

    https://www.panorama.it/news/politica/scuola-pioltello-ponte1-maggio#
    WWW.PANORAMA.IT La fine triste, e scontata, della favola della Scuola di Pioltello È ufficiale: è stata tutta un’enorme fregatura. Quella nata come una vicenda dagli altissimi valori di inclusione, di compartecipazione ed educazione si è trasformata in una farsa o, per dirla nel linguaggio dei ragazzi di quella scuola, una enorme «figura di m…..».Stiamo parlando (ancora ma stavolt... https://www.panorama.it/news/politica/scuola-pioltello-ponte1-maggio#
    WWW.PANORAMA.IT
    La fine triste, e scontata, della favola della Scuola di Pioltello
    È ufficiale: è stata tutta un’enorme fregatura. Quella nata come una vicenda dagli altissimi valori di inclusione, di compartecipazione ed educazione si è trasformata in una farsa o, per dirla nel linguaggio dei ragazzi di quella scuola, una enorme «figura di m…..».Stiamo parlando (ancora ma stavolt...
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  • Test Invalsi, la schedatura inizia a scuola a 7 anni e resta a vita.
    Un sistema malato di onnipotenza vuole controllare tutto e tutti.
    Algoritmi al potere, i test a crocette potranno condizionare la vita delle nuove generazioni. Chi c'è dietro?
    Test Invalsi, la schedatura inizia a scuola a 7 anni e resta a vita. Un sistema malato di onnipotenza vuole controllare tutto e tutti. Algoritmi al potere, i test a crocette potranno condizionare la vita delle nuove generazioni. Chi c'è dietro?
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  • SCUOLA DI DEMOCRAZIA?

    Nel mio Istituto, il "Marie Curie/Piero Sraffa" di Milano, è sempre stato osteggiato il diritto di assemblea degli studenti, soprattutto per quanto riguarda le Assemblee d'Istituto. Spesso ho l'impressione di essere l'unico, tra i 175 insegnanti della scuola, a ricordare i decreti delegati del 1974 e la possibilità di richiedere un'Assemblea di classe e una d'istituto al mese. Come sono l'unico a far notare che i decreti delegati ammettono la possibilità che l'Assemblea d'istituto sia richiesta da almeno un decimo degli studenti della scuola (quindi circa 150, essendo gli alunni quasi 1.500).

    Succede addirittura che la scuola non voglia concedere l'Assemblea d'Istituto, come è accaduto a febbraio. In quel caso ho dovuto intervenire personalmente, accompagnando gli studenti in segreteria e rimanendo finché non fosse stata concessa l'Assemblea. Ma anche in tale occasione il diritto degli studenti non è stato rispettato, in quanto gli studenti avevano chiesto, come data, il 28 febbraio, mentre, non sia sa bene perché, l'istituto ha concesso l'Assemblea il 6 marzo. O meglio, si può ipotizzare un perché, in quanto in tal modo non è stata concessa l'Assemblea di febbraio e quindi gli studenti hanno perso le ore di una mattinata destinate a tale riunione: infatti decreti delegati non ammettono che le ore siano cumulabili.

    Ma non è finita qui: l'ultima decisione, presa dalla presidenza, è stata quella di convocare, alla fine del mese di aprile, il Comitato Studentesco in Aula Magna e poi di indire delle "Assemblee straordinarie" classe per classe, facendo svolgere le riunioni ciascuna nella propria aula.

    Questo credo di non averlo mai visto, in 37 anni di "onorato servizio": non mi risulta che sia possibile indire assemblee di classe straordinarie, come mi risulta invece che le stesse assemblee debbano essere richieste dai rappresentanti degli studenti e non dalla presidenza.

    Non permettere che sia tenuta l'Assemblea di tutti gli studenti, peraltro, significa impedire il confronto e i dibattito tra le ragazze e i ragazzi di tutta la scuola e quindi si concretizza in una diminuzione di democrazia all'interno dell'Istituto.

    E che dire dell'ordine del giorno di tali assemblee straordinarie? Era un "sondaggio" sui pro e contro della "riforma" dell'anno prossimo, sondaggio che avrebbe potuto (e dovuto) essere svolto in altro modo, non utilizzando le ore per l'Assemblea degli studenti, la quale appunto deve essere richiesta dagli studenti stessi per parlare degli argomenti che decidono loro.

    prof. Pietro Marinelli

    Insegnante di quello che una volta era il diritto
    SCUOLA DI DEMOCRAZIA? Nel mio Istituto, il "Marie Curie/Piero Sraffa" di Milano, è sempre stato osteggiato il diritto di assemblea degli studenti, soprattutto per quanto riguarda le Assemblee d'Istituto. Spesso ho l'impressione di essere l'unico, tra i 175 insegnanti della scuola, a ricordare i decreti delegati del 1974 e la possibilità di richiedere un'Assemblea di classe e una d'istituto al mese. Come sono l'unico a far notare che i decreti delegati ammettono la possibilità che l'Assemblea d'istituto sia richiesta da almeno un decimo degli studenti della scuola (quindi circa 150, essendo gli alunni quasi 1.500). Succede addirittura che la scuola non voglia concedere l'Assemblea d'Istituto, come è accaduto a febbraio. In quel caso ho dovuto intervenire personalmente, accompagnando gli studenti in segreteria e rimanendo finché non fosse stata concessa l'Assemblea. Ma anche in tale occasione il diritto degli studenti non è stato rispettato, in quanto gli studenti avevano chiesto, come data, il 28 febbraio, mentre, non sia sa bene perché, l'istituto ha concesso l'Assemblea il 6 marzo. O meglio, si può ipotizzare un perché, in quanto in tal modo non è stata concessa l'Assemblea di febbraio e quindi gli studenti hanno perso le ore di una mattinata destinate a tale riunione: infatti decreti delegati non ammettono che le ore siano cumulabili. Ma non è finita qui: l'ultima decisione, presa dalla presidenza, è stata quella di convocare, alla fine del mese di aprile, il Comitato Studentesco in Aula Magna e poi di indire delle "Assemblee straordinarie" classe per classe, facendo svolgere le riunioni ciascuna nella propria aula. Questo credo di non averlo mai visto, in 37 anni di "onorato servizio": non mi risulta che sia possibile indire assemblee di classe straordinarie, come mi risulta invece che le stesse assemblee debbano essere richieste dai rappresentanti degli studenti e non dalla presidenza. Non permettere che sia tenuta l'Assemblea di tutti gli studenti, peraltro, significa impedire il confronto e i dibattito tra le ragazze e i ragazzi di tutta la scuola e quindi si concretizza in una diminuzione di democrazia all'interno dell'Istituto. E che dire dell'ordine del giorno di tali assemblee straordinarie? Era un "sondaggio" sui pro e contro della "riforma" dell'anno prossimo, sondaggio che avrebbe potuto (e dovuto) essere svolto in altro modo, non utilizzando le ore per l'Assemblea degli studenti, la quale appunto deve essere richiesta dagli studenti stessi per parlare degli argomenti che decidono loro. prof. Pietro Marinelli Insegnante di quello che una volta era il diritto
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  • A proposito del 25 aprile…

    Oggi, 25 aprile 2024, sono a casa da scuola: è festa nazionale e inoltre il mio Istituto ha dato ben sette giorni di sospensione delle lezioni, fino al 1* maggio, festa del lavoro. La prima riflessione che mi viene da fare è come siano tenute in considerazione le cosiddette feste laiche, sia il 25 aprile che il 1* maggio (e poi arriverà il 2 giugno, festa delle Repubblica), tanto da dare più giorni di vacanza addirittura rispetto alla Pasqua, dove ne abbiamo avuti sei! Evidentemente lo Stato italiano, più laicista che laico, ritiene che siano da valorizzare i “pilastri ideologici” della Repubblica nata dalle ceneri del fascismo, piuttosto delle ricorrenze religiose cattoliche che fanno parte della tradizione del nostro Paese! Infatti sono state abolite ben cinque festività religiose cattoliche, che avevano una cadenza infrasettimanale, spostandole alla domenica: L’Epifania, san Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini e i santi Pietro e Paolo! Si dirà: però è stata reintrodotta l’Epifania nel 1985, in applicazione del nuovo Concordato (quello tra Craxi e Casaroli) e, per la città di Roma, la festa dei santi Pietro e Paolo! C’è stata una proposta di legge, presentata il 22 aprile 2015, per il ripristino delle festività cattoliche soppresse, ma a tutt’oggi non mi risulta sia stata approvata (e sono passati nove anni!).
    Ma perché dico queste cose? Perché le feste “laiche”, come il 25 aprile, il 1* maggio, il 2 giugno, sono i “capisaldi” della narrazione dominante che cerca disperatamente di legittimare un potere instauratosi per decisioni esterne più che per volontà nazionale. Ciò viene infatti confermato dalla solita tiritera degli alfieri del pensiero unico, che snocciolano i triti luoghi comuni sull’antifascismo, sulla vittoria dei partigiani, e si chiedono se avremmo preferito che vincessero i costruttori delle camere a gas piuttosto che i portatori della democrazia liberale! Naturalmente per tali “storici” occorre censurare tutta una serie di notizie e dati che farebbero almeno mettere in dubbio la contrapposizione tra “buoni e cattivi” che lo zio Sam ci impone, da quando l’Italia ha dato la resa incondizionata al potere militare anglosassone! Questi signori non dicono mai che i capi dell’esercito italiano si sono arresi senza condizioni il 3 settembre 1943, con gli “accordi di Cassibile”! In tale giorno i generali Giuseppe Castellano, per il Regno d’Italia, e Walter Bedell Smith, per gli Stati Uniti d’America, firmarono quello che venne chiamato “armistizio breve” o “armistizio corto”, che entrò in vigore l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio vero e proprio, firmato da Pietro Badoglio. Altro che “riscatto”, come hanno la faccia tosta di dire alcuni personaggi politici! Fu un cedimento totale, che portò poi, nel tempo, all’installazione delle 140 basi militari statunitensi e NATO attualmente presenti nel nostro Paese! E alle 90 (se non di più, perché forse che ne sono anche a Napoli) bombe atomiche ancora esistenti sul nostro territorio (ma, si sa, sono “buone”, perché sono dalla “parte giusta”, come le due bombe atomiche lanciate sulla popolazione civile di Hiroshima e Nagasaki, che causarono oltre 300.000 morti, senza contare le conseguenze delle radiazioni nel tempo).
    Voi direte: ma che cosa c’entra questo col 25 aprile? Beh, anzitutto per capire che le sorti della guerra sono state decise altrove e forse l’apporto dei partigiani non è stato così decisivo come si vorrebbe far credere, e poi per capire che dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 si è svolta sul suolo italiano una guerra tra due eserciti stranieri, quello tedesco e quello degli alleati. Gli italiani non sapevano da che parte stare, in quanto gli alti comandi non davano ordini chiari e tutto l’apparato militare italiano, che non era esattamente uguale a zero, si sfasciò nel giro di una settimana. Mio padre, che aveva fatto la campagna di Russia dalla parte “sbagliata”, secondo gli storici pantofolai che non hanno mai preso in mano un fucile in vita loro, doveva nascondersi, perché era considerato un “traditore della patria”!!! E mi diceva sempre che, paradossalmente, quello che li aveva salvati era stato il comunista Palmiro Togliatti, che aveva fatto approvare l’amnistia per i cosiddetti disertori, cioè per coloro che avevano servito la Patria obbedendo agli ordini ricevuti!
    Vorrei poi aggiungere un’altra riflessione: perché è stata scelta proprio la data del 25 aprile, in quanto in realtà la fine delle ostilità avvenne in momenti diversi a seconda delle zone (in alcuni casi addirittura a maggio)? La narrazione dominante sostiene che tale fosse il giorno della dichiarazione del Comitato di Liberazione Nazionale; sarà un caso, ma tale data coincide con la prima riunione dei 50 Stati che portò alla fondazione dell’ONU, l’organizzazione internazionale fortemente voluta dagli SUA (Stati Uniti d’America) per controllare il mondo intero. Che poi non ci siano riusciti, anche questo è vero, ma che continuino a fomentare guerre in tutti gli angoli del mondo è un dato di cui bisognerebbe tener conto. Io, che sono sempre stato anticomunista, ho dovuto prendere atto che, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica nel 1991, i conflitti sono aumentati esponenzialmente, l’organizzazione militare occidentale è cresciuta in maniera assurda soprattutto verso l’est europeo e gli SUA hanno contingenti militari in oltre 100 Stati del mondo, con una influenza che non si è mai verificata nella storia!
    Per finire dirò, a proposito di tale “festa laica” quello che ne diceva mio padre: il 25 aprile è stato l’inizio della guerra civile in Italia, che durò praticamente fino all’entrata in vigore della Costituzione; infatti vi furono vendette ideologico-politiche, soprattutto ad opera della parte “giusta” nei confronti della parte “sbagliata”, approfittando della confusione e della situazione di incertezza e instabilità che si era venuta a creare.

    prof. Pietro Marinelli
    A proposito del 25 aprile… Oggi, 25 aprile 2024, sono a casa da scuola: è festa nazionale e inoltre il mio Istituto ha dato ben sette giorni di sospensione delle lezioni, fino al 1* maggio, festa del lavoro. La prima riflessione che mi viene da fare è come siano tenute in considerazione le cosiddette feste laiche, sia il 25 aprile che il 1* maggio (e poi arriverà il 2 giugno, festa delle Repubblica), tanto da dare più giorni di vacanza addirittura rispetto alla Pasqua, dove ne abbiamo avuti sei! Evidentemente lo Stato italiano, più laicista che laico, ritiene che siano da valorizzare i “pilastri ideologici” della Repubblica nata dalle ceneri del fascismo, piuttosto delle ricorrenze religiose cattoliche che fanno parte della tradizione del nostro Paese! Infatti sono state abolite ben cinque festività religiose cattoliche, che avevano una cadenza infrasettimanale, spostandole alla domenica: L’Epifania, san Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini e i santi Pietro e Paolo! Si dirà: però è stata reintrodotta l’Epifania nel 1985, in applicazione del nuovo Concordato (quello tra Craxi e Casaroli) e, per la città di Roma, la festa dei santi Pietro e Paolo! C’è stata una proposta di legge, presentata il 22 aprile 2015, per il ripristino delle festività cattoliche soppresse, ma a tutt’oggi non mi risulta sia stata approvata (e sono passati nove anni!). Ma perché dico queste cose? Perché le feste “laiche”, come il 25 aprile, il 1* maggio, il 2 giugno, sono i “capisaldi” della narrazione dominante che cerca disperatamente di legittimare un potere instauratosi per decisioni esterne più che per volontà nazionale. Ciò viene infatti confermato dalla solita tiritera degli alfieri del pensiero unico, che snocciolano i triti luoghi comuni sull’antifascismo, sulla vittoria dei partigiani, e si chiedono se avremmo preferito che vincessero i costruttori delle camere a gas piuttosto che i portatori della democrazia liberale! Naturalmente per tali “storici” occorre censurare tutta una serie di notizie e dati che farebbero almeno mettere in dubbio la contrapposizione tra “buoni e cattivi” che lo zio Sam ci impone, da quando l’Italia ha dato la resa incondizionata al potere militare anglosassone! Questi signori non dicono mai che i capi dell’esercito italiano si sono arresi senza condizioni il 3 settembre 1943, con gli “accordi di Cassibile”! In tale giorno i generali Giuseppe Castellano, per il Regno d’Italia, e Walter Bedell Smith, per gli Stati Uniti d’America, firmarono quello che venne chiamato “armistizio breve” o “armistizio corto”, che entrò in vigore l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio vero e proprio, firmato da Pietro Badoglio. Altro che “riscatto”, come hanno la faccia tosta di dire alcuni personaggi politici! Fu un cedimento totale, che portò poi, nel tempo, all’installazione delle 140 basi militari statunitensi e NATO attualmente presenti nel nostro Paese! E alle 90 (se non di più, perché forse che ne sono anche a Napoli) bombe atomiche ancora esistenti sul nostro territorio (ma, si sa, sono “buone”, perché sono dalla “parte giusta”, come le due bombe atomiche lanciate sulla popolazione civile di Hiroshima e Nagasaki, che causarono oltre 300.000 morti, senza contare le conseguenze delle radiazioni nel tempo). Voi direte: ma che cosa c’entra questo col 25 aprile? Beh, anzitutto per capire che le sorti della guerra sono state decise altrove e forse l’apporto dei partigiani non è stato così decisivo come si vorrebbe far credere, e poi per capire che dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 si è svolta sul suolo italiano una guerra tra due eserciti stranieri, quello tedesco e quello degli alleati. Gli italiani non sapevano da che parte stare, in quanto gli alti comandi non davano ordini chiari e tutto l’apparato militare italiano, che non era esattamente uguale a zero, si sfasciò nel giro di una settimana. Mio padre, che aveva fatto la campagna di Russia dalla parte “sbagliata”, secondo gli storici pantofolai che non hanno mai preso in mano un fucile in vita loro, doveva nascondersi, perché era considerato un “traditore della patria”!!! E mi diceva sempre che, paradossalmente, quello che li aveva salvati era stato il comunista Palmiro Togliatti, che aveva fatto approvare l’amnistia per i cosiddetti disertori, cioè per coloro che avevano servito la Patria obbedendo agli ordini ricevuti! Vorrei poi aggiungere un’altra riflessione: perché è stata scelta proprio la data del 25 aprile, in quanto in realtà la fine delle ostilità avvenne in momenti diversi a seconda delle zone (in alcuni casi addirittura a maggio)? La narrazione dominante sostiene che tale fosse il giorno della dichiarazione del Comitato di Liberazione Nazionale; sarà un caso, ma tale data coincide con la prima riunione dei 50 Stati che portò alla fondazione dell’ONU, l’organizzazione internazionale fortemente voluta dagli SUA (Stati Uniti d’America) per controllare il mondo intero. Che poi non ci siano riusciti, anche questo è vero, ma che continuino a fomentare guerre in tutti gli angoli del mondo è un dato di cui bisognerebbe tener conto. Io, che sono sempre stato anticomunista, ho dovuto prendere atto che, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica nel 1991, i conflitti sono aumentati esponenzialmente, l’organizzazione militare occidentale è cresciuta in maniera assurda soprattutto verso l’est europeo e gli SUA hanno contingenti militari in oltre 100 Stati del mondo, con una influenza che non si è mai verificata nella storia! Per finire dirò, a proposito di tale “festa laica” quello che ne diceva mio padre: il 25 aprile è stato l’inizio della guerra civile in Italia, che durò praticamente fino all’entrata in vigore della Costituzione; infatti vi furono vendette ideologico-politiche, soprattutto ad opera della parte “giusta” nei confronti della parte “sbagliata”, approfittando della confusione e della situazione di incertezza e instabilità che si era venuta a creare. prof. Pietro Marinelli
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  • CARI AMICI, IN QUESTO POST DI OGGI POMERIGGIO, INVITO TUTTI AD ASTENERSI DAL VOTO ALLE EUROPEE, NON ESSENDOCI ALCUNA RAGIONE, PER CUI SI DOVREBBE VOTARE UNA EUROPA CHE HA DECISO DI DISTRUGGERE L'AGRICOLTURA, L'ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI, LA PESCA, LA SCUOLA, LA SANITA', LA INDUSTRIA, IL COMMERCIO, L'ARTIGIANATO !!!! GLI ITALIANI CHE VOTERANNO PER LA EUROPA UNITA, COMMETTERANNO UN DELITTO CHE E' QUELLO DI DIRE, CHE IL POPOLO ITALIANO, E' PRONTO AD ESSERE SCHIAVIZZATO !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA SERATA.
    CARI AMICI, IN QUESTO POST DI OGGI POMERIGGIO, INVITO TUTTI AD ASTENERSI DAL VOTO ALLE EUROPEE, NON ESSENDOCI ALCUNA RAGIONE, PER CUI SI DOVREBBE VOTARE UNA EUROPA CHE HA DECISO DI DISTRUGGERE L'AGRICOLTURA, L'ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI, LA PESCA, LA SCUOLA, LA SANITA', LA INDUSTRIA, IL COMMERCIO, L'ARTIGIANATO !!!! GLI ITALIANI CHE VOTERANNO PER LA EUROPA UNITA, COMMETTERANNO UN DELITTO CHE E' QUELLO DI DIRE, CHE IL POPOLO ITALIANO, E' PRONTO AD ESSERE SCHIAVIZZATO !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI. BUONA SERATA.
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  • Proposte sensate, tra cui metodo Montessori nella primaria e ritorno ai voti sintetici, ma non sul problema centrale di evitare la bocciatura, che penalizza le famiglie. Invece di far perdere anni si dovrebbero proporre percorsi diversi ed una maturità dopo quattro anni, che sia bilancio di competenze e titolo legale di accesso alla università e agli studi superiori professionali.
    https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/scuola-ddl-valditara-scheda-voto-in-condotta_80849613-202402k.shtml
    Proposte sensate, tra cui metodo Montessori nella primaria e ritorno ai voti sintetici, ma non sul problema centrale di evitare la bocciatura, che penalizza le famiglie. Invece di far perdere anni si dovrebbero proporre percorsi diversi ed una maturità dopo quattro anni, che sia bilancio di competenze e titolo legale di accesso alla università e agli studi superiori professionali. https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/scuola-ddl-valditara-scheda-voto-in-condotta_80849613-202402k.shtml
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    Come cambia la scuola con il ddl Valditara: con il 5 in condotta scatta la bocciatura
    Torna il giudizio sintetico (insufficiente, sufficiente, discreto, buono e ottimo) alle elementari. Previste maxi multe per le aggressioni al personale scolastico
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