• MILANO – Fattore 3C
    Contaminata. Costosa. Cattiva.


    Se sono rimasto ancora a Milano, credo che ci sia un interesse, una passione di fondo, un legame ancora forte con le mie origini. Non si può semplificare tutto riducendolo a scadenze, obblighi, lavoro. La mobilità c’è e in futuro non la escludo, ma intanto sono qui. E voglio battermi per salvaguardare il rapporto con questa città.

    Come si fa con un legame affettivo, anche quando si logora.
    E nel nostro caso, fra noi e Milano, il rapporto si è logorato. Non è tutto perduto, ma è tempo di fare il punto, senza drammi e senza illusioni.
    Capire da dove ripartire.

    Le 3 C che oggi raccontano il declino di Milano:

    CONTAMINATA

    Milano è una città che respira male. Non solo per l’aria, ma per ciò che ha scelto di diventare: un terreno di conquista per la speculazione, dove ogni albero abbattuto è una riga in più sul conto della collettività. Si costruisce in verticale, si consuma in orizzontale. Si celebra la grandeur nei mesi dell’evento, ma si dimenticano i quartieri quando finisce la passerella. È una città che si è contaminata culturalmente, arrendendosi all’estetica del profitto.

    COSTOSA

    Milano è diventata inaccessibile. Troppo cara per viverci, troppo competitiva per restarci, troppo indifferente per sentirsi accolti. La forbice sociale si allarga, e la città premia chi ha già. Le opportunità esistono, ma sempre più ristrette. I giovani partono, chi resta spesso si adatta, e chi prova a resistere lo fa a caro prezzo.
    Milano non è più inclusiva: è un supermercato a più corsie, dove la dignità si misura con l’IBAN.

    CATTIVA

    C’è una cattiveria diffusa, strisciante, che nasce non solo dal disagio ma dalla rassegnazione. È l’indifferenza sui mezzi pubblici, la tensione per strada, la freddezza nei condomìni. Milano ha smarrito il senso della prossimità. Ci si difende più che riconoscersi.
    Non è solo insicurezza, è mancanza di legami. Una città dove tutto scorre veloce, ma niente si lega più.

    ❗️Se pensate che il mio sia il solito pianto greco o una lamentela populista, liberissimi di farlo.
    Ma se anche solo in parte vi riconoscete in queste parole, se riuscite a guardare oltre la retorica e il vaneggiamento, allora forse potete concordare con me:
    quella che una volta era una realtà luccicante e piena di opportunità è oggi una terra arida, fatta di contraddizioni e disuguaglianze sempre più evidenti.
    Abbiamo identificato i problemi. Ora tocca a noi lavorare per cambiare le cose.

    ❗️Per questo rivolgo un appello a tutti i comitati, i gruppi, le realtà esistenti: superiamo le differenze, le sensibilità, le gelosie. Facciamo il salto. Ricominciamo a cooperare e torniamo nei luoghi decisionali, nelle istituzioni, dove si può ancora incidere.
    Ma dobbiamo volerlo davvero. Non per una leadership, ma per una maturità collettiva.
    Se vogliamo farlo, troviamoci. Parliamo di lavoro politico.
    Se non vogliamo, allora tanti auguri a ognuno di noi.
    Nell’accettazione della duplice fatica: la miseria… e l’assuefazione a una realtà che non si vuole cambiare.

    "If Winter comes, can Spring be far behind?"
    (Cit. Percy Bysshe Shelley – Ode al vento d’Occidente)

    #Milano #Fattore3C #Cambiamento #Attivismo #CittàDaRifare #GiustiziaSociale #TreC #Speculazione #Carovita #SolitudineUrbana #RomanticismoPolitico #Partecipa #RivoltaCivile
    MILANO – Fattore 3C Contaminata. Costosa. Cattiva. ⚠️🏙️💔 Se sono rimasto ancora a Milano, credo che ci sia un interesse, una passione di fondo, un legame ancora forte con le mie origini. Non si può semplificare tutto riducendolo a scadenze, obblighi, lavoro. La mobilità c’è e in futuro non la escludo, ma intanto sono qui. E voglio battermi per salvaguardare il rapporto con questa città. Come si fa con un legame affettivo, anche quando si logora. E nel nostro caso, fra noi e Milano, il rapporto si è logorato. Non è tutto perduto, ma è tempo di fare il punto, senza drammi e senza illusioni. Capire da dove ripartire. Le 3 C che oggi raccontano il declino di Milano: CONTAMINATA Milano è una città che respira male. Non solo per l’aria, ma per ciò che ha scelto di diventare: un terreno di conquista per la speculazione, dove ogni albero abbattuto è una riga in più sul conto della collettività. Si costruisce in verticale, si consuma in orizzontale. Si celebra la grandeur nei mesi dell’evento, ma si dimenticano i quartieri quando finisce la passerella. È una città che si è contaminata culturalmente, arrendendosi all’estetica del profitto. COSTOSA Milano è diventata inaccessibile. Troppo cara per viverci, troppo competitiva per restarci, troppo indifferente per sentirsi accolti. La forbice sociale si allarga, e la città premia chi ha già. Le opportunità esistono, ma sempre più ristrette. I giovani partono, chi resta spesso si adatta, e chi prova a resistere lo fa a caro prezzo. Milano non è più inclusiva: è un supermercato a più corsie, dove la dignità si misura con l’IBAN. CATTIVA C’è una cattiveria diffusa, strisciante, che nasce non solo dal disagio ma dalla rassegnazione. È l’indifferenza sui mezzi pubblici, la tensione per strada, la freddezza nei condomìni. Milano ha smarrito il senso della prossimità. Ci si difende più che riconoscersi. Non è solo insicurezza, è mancanza di legami. Una città dove tutto scorre veloce, ma niente si lega più. ❗️Se pensate che il mio sia il solito pianto greco o una lamentela populista, liberissimi di farlo. Ma se anche solo in parte vi riconoscete in queste parole, se riuscite a guardare oltre la retorica e il vaneggiamento, allora forse potete concordare con me: quella che una volta era una realtà luccicante e piena di opportunità è oggi una terra arida, fatta di contraddizioni e disuguaglianze sempre più evidenti. Abbiamo identificato i problemi. Ora tocca a noi lavorare per cambiare le cose. ❗️👉🙏Per questo rivolgo un appello a tutti i comitati, i gruppi, le realtà esistenti: superiamo le differenze, le sensibilità, le gelosie. Facciamo il salto. Ricominciamo a cooperare e torniamo nei luoghi decisionali, nelle istituzioni, dove si può ancora incidere. Ma dobbiamo volerlo davvero. Non per una leadership, ma per una maturità collettiva. Se vogliamo farlo, troviamoci. Parliamo di lavoro politico. Se non vogliamo, allora tanti auguri a ognuno di noi. Nell’accettazione della duplice fatica: la miseria… e l’assuefazione a una realtà che non si vuole cambiare. "If Winter comes, can Spring be far behind?" (Cit. Percy Bysshe Shelley – Ode al vento d’Occidente) #Milano #Fattore3C #Cambiamento #Attivismo #CittàDaRifare #GiustiziaSociale #TreC #Speculazione #Carovita #SolitudineUrbana #RomanticismoPolitico #Partecipa #RivoltaCivile
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  • SICUREZZA DEMOCRATICA (un appello)

    Siamo troppo distratti, o forse assuefatti, alle ingiustizie quotidiane per accorgerci di come passi sotto silenzio uno degli appelli più necessari per il nostro Paese. Un'Italia stretta tra il bisogno di nuove guide spirituali e la solidarietà a guerre lontane... mentre perde sempre più il contatto con la realtà.
    Un popolo che si adegua a ogni "porcata" — di destra o di sinistra — senza più fiato, senza più reazione.
    Ma per fortuna esistono ancora voci fuori dalla politica attiva, capaci di risvegliare l'attenzione. Voci che oggi denunciano uno dei decreti più scellerati degli ultimi anni: il DDL Sicurezza, approvato con procedura d'urgenza dal governo Meloni.
    Un disastro — per contenuti, forma e modalità di attuazione — che, a mio parere, affonda le sue radici in una malapolitica falsa e ipocrita. Una politica che rifugge il termine "fascismo" ma che, nei fatti, ne ricalca le logiche più oscure: paura e repressione come strumenti di governo. Due sentimenti tossici, lontani anni luce dalle necessità dei tempi che viviamo.

    Per questo oggi rilancio con forza l'appello "Per la Sicurezza democratica", firmato da 257 professori universitari di diritto pubblico di tutta Italia — tra cui giganti come Ugo De Siervo, Gaetano Silvestri, Gustavo Zagrebelsky, Enzo Cheli, Paolo Maddalena, ex Presidenti e Vice-Presidenti della Corte Costituzionale.
    Un documento che si aggiunge alle prese di posizione di magistrati, avvocati penalisti e docenti di diritto penale.
    Il cuore della denuncia è chiaro: il DDL Sicurezza tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, che punta a governare con la paura e non governare la paura.

    ⚫️I punti critici più gravi?
    - La possibilità per la polizia di portare armi non di ordinanza anche fuori servizio.

    - Inasprimento delle pene per reati generici legati a manifestazioni pubbliche, violando il principio di tipicità e limitando la libertà di riunione costituzionalmente garantita.

    - Norme vaghe e pericolose sull'occupazione di edifici o terreni, lasciate alla completa discrezionalità degli inquirenti.

    ❗️L’uso strumentale della procedura di urgenza/emergenza per approvare misure repressive, forzando il normale iter parlamentare e riducendo il confronto democratico.

    Come ha detto il professor Zaccaria, l’equilibrio tra individuo e autorità è rotto a favore di quest'ultima. È questo il futuro che vogliamo

    Serve il nostro megafono❗️
    Appelli come questi non godono di prime pagine, non fanno rumore nei talk show. Vengono ignorati perché sono liberi da ideologie di parte, ancorati solo alla competenza e al senso costituzionale.

    Ma noi possiamo diventare il loro megafono.
    Rilanciamo, condividiamo, parliamone.
    Perché tra poche settimane arriveranno anche 5 quesiti referendari fondamentali in nome della giustizia e della democrazia partecipativa. E oggi, più che mai, dobbiamo decidere se far rifiorire una "nuova primavera italiana" fatta di voto, impegno, consapevolezza.
    Svegliarsi o rassegnarsi.
    Io scelgo la prima.
    E tu?

    Leggi l'appello :

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/27/decreto-sicurezza-il-testo-integrale-dellappello-e-i-nomi-dei-257-giuristi-che-lo-hanno-sottoscritto/7967103/

    #️⃣ #SicurezzaDemocratica #NoAlDDLsicurezza #Costituzione #LibertàDiManifestare #DirittiCivili #ItaliaDemocratica #PrimaveraItaliana #ReferendumGiustizia2025 #DifendiamoLaDemocrazia
    SICUREZZA DEMOCRATICA ✊ (un appello) Siamo troppo distratti, o forse assuefatti, alle ingiustizie quotidiane per accorgerci di come passi sotto silenzio uno degli appelli più necessari per il nostro Paese. Un'Italia stretta tra il bisogno di nuove guide spirituali e la solidarietà a guerre lontane... mentre perde sempre più il contatto con la realtà. Un popolo che si adegua a ogni "porcata" — di destra o di sinistra — senza più fiato, senza più reazione. Ma per fortuna esistono ancora voci fuori dalla politica attiva, capaci di risvegliare l'attenzione. Voci che oggi denunciano uno dei decreti più scellerati degli ultimi anni: il DDL Sicurezza, approvato con procedura d'urgenza dal governo Meloni. Un disastro — per contenuti, forma e modalità di attuazione — che, a mio parere, affonda le sue radici in una malapolitica falsa e ipocrita. Una politica che rifugge il termine "fascismo" ma che, nei fatti, ne ricalca le logiche più oscure: paura e repressione come strumenti di governo. Due sentimenti tossici, lontani anni luce dalle necessità dei tempi che viviamo. Per questo oggi rilancio con forza l'appello "Per la Sicurezza democratica", firmato da 257 professori universitari di diritto pubblico di tutta Italia — tra cui giganti come Ugo De Siervo, Gaetano Silvestri, Gustavo Zagrebelsky, Enzo Cheli, Paolo Maddalena, ex Presidenti e Vice-Presidenti della Corte Costituzionale. Un documento che si aggiunge alle prese di posizione di magistrati, avvocati penalisti e docenti di diritto penale. Il cuore della denuncia è chiaro: il DDL Sicurezza tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, che punta a governare con la paura e non governare la paura. ⚫️I punti critici più gravi? - La possibilità per la polizia di portare armi non di ordinanza anche fuori servizio. - Inasprimento delle pene per reati generici legati a manifestazioni pubbliche, violando il principio di tipicità e limitando la libertà di riunione costituzionalmente garantita. - Norme vaghe e pericolose sull'occupazione di edifici o terreni, lasciate alla completa discrezionalità degli inquirenti. ❗️L’uso strumentale della procedura di urgenza/emergenza per approvare misure repressive, forzando il normale iter parlamentare e riducendo il confronto democratico. Come ha detto il professor Zaccaria, l’equilibrio tra individuo e autorità è rotto a favore di quest'ultima. È questo il futuro che vogliamo⁉️ Serve il nostro megafono❗️ Appelli come questi non godono di prime pagine, non fanno rumore nei talk show. Vengono ignorati perché sono liberi da ideologie di parte, ancorati solo alla competenza e al senso costituzionale. Ma noi possiamo diventare il loro megafono. Rilanciamo, condividiamo, parliamone. Perché tra poche settimane arriveranno anche 5 quesiti referendari fondamentali in nome della giustizia e della democrazia partecipativa. E oggi, più che mai, dobbiamo decidere se far rifiorire una "nuova primavera italiana" fatta di voto, impegno, consapevolezza. Svegliarsi o rassegnarsi. Io scelgo la prima. E tu? 👉 Leggi l'appello : https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/27/decreto-sicurezza-il-testo-integrale-dellappello-e-i-nomi-dei-257-giuristi-che-lo-hanno-sottoscritto/7967103/ #️⃣ #SicurezzaDemocratica #NoAlDDLsicurezza #Costituzione #LibertàDiManifestare #DirittiCivili #ItaliaDemocratica #PrimaveraItaliana #ReferendumGiustizia2025 #DifendiamoLaDemocrazia
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  • America. Morti liquefatti usati poi per la catena alimentare. CI INNAFFIANO GLI ORTI (sottofondo in italiano)
    In esclusiva tradotto:
    https://t.me/lanuovanormalita
    🤮🤮America. Morti liquefatti usati poi per la catena alimentare. CI INNAFFIANO GLI ORTI (sottofondo in italiano) In esclusiva tradotto: https://t.me/lanuovanormalita
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  • la Russia oggi ha attaccato con missili l'infrastruttura per lo stocaggio del gas in Ukraina. Finora, gli ukraini si sono scaldati con il gas russo, che la Russia non ha mai tagliato. Se la Russia volesse, può tagliargli il gas domattina e per loro è più complicato ricevere gas liquefatto per nave. Per l'elettricità l'Ukraina usa nucleare e carbone e poco gas.
    Ma la Russia può distruggergli le centrali elettriche se vuole, perchè i suoi missili arrivano...
    Non è una vera guerra. Nella II guerra mondiale si colpiva tutto del paese avversario se si poteva. Qui i Russi lasciano che la popolazione ukraina, finora, viva normalmente... E' una scelta per la quale il peso ricade sui giovani maschi russi che vanno a morire, combattendo "pari a pari". Mentre la Russia potrebbe fare quello che facevano gli angloamericani, distruggere l'infrastruttura, luce, gas...

    G.Zibordi
    cobraf.com
    la Russia oggi ha attaccato con missili l'infrastruttura per lo stocaggio del gas in Ukraina. Finora, gli ukraini si sono scaldati con il gas russo, che la Russia non ha mai tagliato. Se la Russia volesse, può tagliargli il gas domattina e per loro è più complicato ricevere gas liquefatto per nave. Per l'elettricità l'Ukraina usa nucleare e carbone e poco gas. Ma la Russia può distruggergli le centrali elettriche se vuole, perchè i suoi missili arrivano... Non è una vera guerra. Nella II guerra mondiale si colpiva tutto del paese avversario se si poteva. Qui i Russi lasciano che la popolazione ukraina, finora, viva normalmente... E' una scelta per la quale il peso ricade sui giovani maschi russi che vanno a morire, combattendo "pari a pari". Mentre la Russia potrebbe fare quello che facevano gli angloamericani, distruggere l'infrastruttura, luce, gas... G.Zibordi cobraf.com
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  • Michele Rivasi muore, guarda caso per arresto cardiaco,  mentre si recava al Consiglio Europeo e il 26 su X aveva espresso grossi dubbi sugli acquisti di miliardi di euro di liquami Pfizer.
    De Donno sappiamo tutti la fine che ha fatto, casualmente.
    Giulietto Chiesa sicuramente un caso anche quello.
    Andreas Noack, medico tedesco morto d'infarto a fine dicembre 2021 ed era uno di quelli che proprio in quel periodo rivendicava il grafene nei vaccini...
    Professor Doctor Arne Burkhardt, annegato mentre andava in aiuto del figlio disabile. Patologo tedesco di fama mondiale, il professor Burkhardt è stato tra i pochi scienziati che dal 2021 si sono dedicati a studiare l'azione sui tessuti di persone decedute in circostanze discutibili, di sostanze sperimentali iniettate loro con il pretesto del "Covid", in vista del divieto di fatto delle autopsie "ufficiali" sui pazienti iniettati dal 2021.
    Improvvisa scomparsa del ricercatore scientifico, trovato morto nella sua casa di Napoli, Domenico Biscardi. Il dottore etichettato spesso come "No-vax" per le sue teorie alternative su Covid, vaccini e pandemia, è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Napoli a gennaio 2022.
    Non dimentichiamo il totem Luc Montagnier, l'uomo che si dall'inizio della farsa pandemica ha in pratica indovinato tutto quello che sarebbe successo, a partire dall'artificiosità del Vairus. Aveva 89 anni ma è morto improvvisamente subito dopo un suo intervento in Italia su invito di Paragone.
    Alessandro Meluzzi sappiamo tutti che baluardo era diventato nella lotta al Deep state e alla farsa pandemica, e proprio ultimamente aveva alzato il tiro, soprattutto contro l'UE, la Vonden Lyen e il marito.

    Tutte casualità, sicuramente, come tutte quelle alle quali il popolo inerme si è oramai assuefatto......
    Chissà!!!
    Michele Rivasi muore, guarda caso per arresto cardiaco,  mentre si recava al Consiglio Europeo e il 26 su X aveva espresso grossi dubbi sugli acquisti di miliardi di euro di liquami Pfizer. De Donno sappiamo tutti la fine che ha fatto, casualmente. Giulietto Chiesa sicuramente un caso anche quello. Andreas Noack, medico tedesco morto d'infarto a fine dicembre 2021 ed era uno di quelli che proprio in quel periodo rivendicava il grafene nei vaccini... Professor Doctor Arne Burkhardt, annegato mentre andava in aiuto del figlio disabile. Patologo tedesco di fama mondiale, il professor Burkhardt è stato tra i pochi scienziati che dal 2021 si sono dedicati a studiare l'azione sui tessuti di persone decedute in circostanze discutibili, di sostanze sperimentali iniettate loro con il pretesto del "Covid", in vista del divieto di fatto delle autopsie "ufficiali" sui pazienti iniettati dal 2021. Improvvisa scomparsa del ricercatore scientifico, trovato morto nella sua casa di Napoli, Domenico Biscardi. Il dottore etichettato spesso come "No-vax" per le sue teorie alternative su Covid, vaccini e pandemia, è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Napoli a gennaio 2022. Non dimentichiamo il totem Luc Montagnier, l'uomo che si dall'inizio della farsa pandemica ha in pratica indovinato tutto quello che sarebbe successo, a partire dall'artificiosità del Vairus. Aveva 89 anni ma è morto improvvisamente subito dopo un suo intervento in Italia su invito di Paragone. Alessandro Meluzzi sappiamo tutti che baluardo era diventato nella lotta al Deep state e alla farsa pandemica, e proprio ultimamente aveva alzato il tiro, soprattutto contro l'UE, la Vonden Lyen e il marito. Tutte casualità, sicuramente, come tutte quelle alle quali il popolo inerme si è oramai assuefatto...... Chissà!!!
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  • Francesco Cappello: a tutto campo sui rigassificatori di Piombino, Livorno e Brindisi e guerra tra Russia e Ucraina - prima parte
    Varese - 31 Marzo 2023 - "Italia e conflitto ucraino - quali i possibili sviluppi". Serata con Franco Fracassi e Francesco Cappello organizzata da SoprattuttoLiberi

    "Facendo i conti veniva fuori che 140.000 metri cubi di gas liquefatto, quando il rigassificatore era a pieno carico, beh questi equivalevano a 50 bombe atomiche di Hiroshima.
    Ricordate Piero Angela, lui scrisse un libro "La sfida del secolo", la sfida del secolo è la sfida energetica.
    Lui dice qual è l'incidente peggiore che potrebbe capitare? Beh l'incidente peggiore che potrebbe capitare a detta di Piero Angela, era una nave rigassificatrice a pieno carico, che per qualche motivo finisse sott'acqua. Il gas naturale liquefatto si trova a -160°, l'acqua del mare 10°.
    Quindi per il gas contenuto in questi serbatoi l'acqua del mare è molto calda. E infatti qualche tempo fa, era il 2006, allora c'era Report con la Gabbanelli, a quel tempo faceva la giornalista, e fece una trasmissione 'A tutto gas' e Oreste Del Buono fu mandato a Brindisi, dove c'era un ingegnere Luigi Severini, che non voleva il rigassificatore in quel caso, davanti a Brindisi, a galleggiare nel mare. Quindi offshore anche in quel caso. E lui disse, pensando che, insomma Oreste Del Buono ha fatto in modo di farlo parlare, gli ha fatto credere che il microfono fosse spento.
    Gli ha chiesto: 'Ma insomma com'è che non lo volete il rigassificatore qui a Brindisi. Come mai?' e Luigi Severini rispose: 'Ma siamo matti. Un affare del genere se per qualche motivo, che io non posso controllare, finisce a bagno maria, dentro l'acqua di mare, quello pressurizza e fa il botto. Ecco da tutti i conti e le simulazioni fatte noi sapevamo che il raggio di distruzione sarebbe stato oltre i 60 Km.
    Però tutti noi ci eravamo un po' rassicurati per un semplice motivo, anzi due. Il primo, sì ve lo mettiamo ma lo mettiamo a 20 Km dalla costa, 11 miglia circa, 22 km. Secondo motivo non lo riempivano mai..."

    https://rumble.com/v2ftd4q-francesco-cappello-a-tutto-campo-sui-rigassificatori-di-piombino-livorno-e-.html?mref=zns5u&mc=uqu8z

    #Francescocappello
    #Cappello
    #Fracassi
    #FrancoFracassi
    #GuerrainUcraina
    #Biolab
    #TheItalyProject
    #Storiaeversioneatlantica
    #FracassiGiornalista
    #LeragionidellaguerrainUcraina #Donbass
    #Mariupol
    #gainoffunction
    Francesco Cappello: a tutto campo sui rigassificatori di Piombino, Livorno e Brindisi e guerra tra Russia e Ucraina - prima parte Varese - 31 Marzo 2023 - "Italia e conflitto ucraino - quali i possibili sviluppi". Serata con Franco Fracassi e Francesco Cappello organizzata da SoprattuttoLiberi "Facendo i conti veniva fuori che 140.000 metri cubi di gas liquefatto, quando il rigassificatore era a pieno carico, beh questi equivalevano a 50 bombe atomiche di Hiroshima. Ricordate Piero Angela, lui scrisse un libro "La sfida del secolo", la sfida del secolo è la sfida energetica. Lui dice qual è l'incidente peggiore che potrebbe capitare? Beh l'incidente peggiore che potrebbe capitare a detta di Piero Angela, era una nave rigassificatrice a pieno carico, che per qualche motivo finisse sott'acqua. Il gas naturale liquefatto si trova a -160°, l'acqua del mare 10°. Quindi per il gas contenuto in questi serbatoi l'acqua del mare è molto calda. E infatti qualche tempo fa, era il 2006, allora c'era Report con la Gabbanelli, a quel tempo faceva la giornalista, e fece una trasmissione 'A tutto gas' e Oreste Del Buono fu mandato a Brindisi, dove c'era un ingegnere Luigi Severini, che non voleva il rigassificatore in quel caso, davanti a Brindisi, a galleggiare nel mare. Quindi offshore anche in quel caso. E lui disse, pensando che, insomma Oreste Del Buono ha fatto in modo di farlo parlare, gli ha fatto credere che il microfono fosse spento. Gli ha chiesto: 'Ma insomma com'è che non lo volete il rigassificatore qui a Brindisi. Come mai?' e Luigi Severini rispose: 'Ma siamo matti. Un affare del genere se per qualche motivo, che io non posso controllare, finisce a bagno maria, dentro l'acqua di mare, quello pressurizza e fa il botto. Ecco da tutti i conti e le simulazioni fatte noi sapevamo che il raggio di distruzione sarebbe stato oltre i 60 Km. Però tutti noi ci eravamo un po' rassicurati per un semplice motivo, anzi due. Il primo, sì ve lo mettiamo ma lo mettiamo a 20 Km dalla costa, 11 miglia circa, 22 km. Secondo motivo non lo riempivano mai..." https://rumble.com/v2ftd4q-francesco-cappello-a-tutto-campo-sui-rigassificatori-di-piombino-livorno-e-.html?mref=zns5u&mc=uqu8z #Francescocappello #Cappello #Fracassi #FrancoFracassi #GuerrainUcraina #Biolab #TheItalyProject #Storiaeversioneatlantica #FracassiGiornalista #LeragionidellaguerrainUcraina #Donbass #Mariupol #gainoffunction
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