• QUI LE COSE STANNO EVOLVENDO MOLTO VELOCEMENTE!
    Delitto di Garlasco: nuova svolta con perquisizioni e indagini per corruzione
    Perquisizioni nelle case dei famigliari di Sempio e indagato l'ex procuratore di Pavia per presunta corruzione sull'archiviazione del 2017...

    Le indagini sul delitto di Garlasco hanno preso una nuova direzione. Carabinieri e Guardia di Finanza hanno perquisito le abitazioni di 9 persone, tra cui quella dei genitori e degli zii di Andrea Sempio, unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta sul caso aperto dalla Procura di Pavia. Sotto i fari anche ex investigatori e inquirenti che indagarono sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel paese della provincia di Pavia il 13 agosto 2007.

    L’operazione – coordinata dalla Procura di Brescia, competente ad indagare su eventuali reati commessi da magistrati in servizio nel distretto della Corte d’appello di Milano – è scattata dopo che, secondo indiscrezioni, gli investigatori sarebbero finiti sulle tracce dei flussi di denaro versati dai familiari di Sempio per ottenere l’archiviazione dell’indagine aperta a suo carico nel 2017. E c’è un indagato eccellente: Mario Venditti, ex procuratore di Pavia che archiviò l’indagine, è sotto inchiesta con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Gli investigatori hanno perquisito anche le sue dimore a Pavia, Genova e a Campione d’Italia, oltre alle case di due appartenenti alle forze dell’ordine, ora in congedo, che lavoravano nella sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Pavia.

    L’ipotesi di chi indaga è che Venditti abbia archiviato in modo troppo rapido la precedente inchiesta sull’amico del fratello della ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli. Un sospetto che nascerebbe da alcune vecchie intercettazioni e da un appunto a penna su un bloc notes in cui si legge “Venditti/gip archivia X 20-30 euro” con la data “febbraio 2016”. Un promemoria sequestrato il 14 maggio scorso nell’abitazione dei genitori dell’indagato che avrebbe la grafia di Giuseppe Sempio, padre del nuovo sospettato dell’omicidio di Chiara, ma con la data erroneamente anticipata di un anno dato che l’archiviazione arriva solo nel 2017.

    All’ex procuratore di Pavia nel 2017 sarebbe “stata proposta o comunque ipotizzata” “una somma indebita di denaro, nell’ordine di 20/30mila euro, per favorire Andrea Sempio”, si legge nel decreto di perquisizione firmato dal pm di Brescia Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete nei confronti dello stesso Venditti, dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, di Andrea Sempio, i suoi genitori e una serie di parenti. L’archiviazione, si ricorda negli atti, è stata richiesta il 15 marzo 2017 e accolta dal giudice per le indagini preliminari il 23 marzo 2017.

    Sempre secondo la procura di Brescia “le indagini” condotte nel 2017 a carico di Sempio “sono state caratterizzate da una serie di anomalie, tra cui l’omissione, da parte della polizia giudiziaria incaricata delle indagini della trasmissione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali”. Sarebbero emersi “alcuni contatti opachi” con personale della sezione di polizia giudiziaria, “e la breve durata dell’interrogatorio” di Sempio lascia trasparire “la verosimile conoscenza anticipata da parte dei membri della famiglia Sempio dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pubblici ministeri”. In particolare, il sospettato e anche i suoi familiari, secondo il decreto, avrebbero “intrattenuto” con i due investigatori dell’epoca “poco prima” delle audizioni in Procura “dei contatti non relazionati”, in particolare con Sapone, o di “durata incongrua”, in particolare con Spoto.

    I pm segnalano, ad esempio, anche che, quando a Sempio fu notificato l’invito a comparire per l’interrogatorio otto anni fa, l’allora maresciallo Spoto “si tratteneva presso Sempio Andrea per un tempo assai esteso, incompatibile con la mera esecuzione dell’attività notificatoria”. Avrebbe raggiunto Sempio “alle ore 16.35” ed effettuava la notifica più di un’ora dopo, alle “17.45”. Stando alle indagini, poi, Sapone avrebbe avuto “rapporti di particolare confidenza e correlazione con l’indagato Venditti”, l’allora procuratore aggiunto. E avrebbe avuto “un contatto con Sempio Andrea in data antecedente”, rispetto alla notifica, “pur non risultando una ragione investigativa correlata a tale necessità”. Il sospetto dei pm bresciani è che Sempio e i suoi familiari sapessero dell’indagine prima che l’amico del fratello di Chiara Poggi fosse stato formalmente informato.

    A maggio Venditti aveva spiegato di aver chiesto e ottenuto due volte l’archiviazione di Sempio “considerata la attestata inservibilità e infruttuosità della prova scientifica” di allora e “vista la assoluta carenza di riscontri oggettivi alle enunciate e mai provate ‘anomalie’ delle precedenti indagini” che si erano concluse, dopo un tortuoso iter processuale, con la condanna a 16 anni del fidanzato di Chiara, Alberto Stasi. Il secondo procedimento era lo sviluppo di una denuncia a Milano per molestie a una componente del collegio difensivo di Stasi. Il 24 maggio l’avvocato Domenico Aiello, legale di Venditti, aveva diramato una nota in cui affermava che nelle indagini il suo assistito “non ha mai svolto la funzione di magistrato” presso la Procura di Vigevano, allora competente, “né tantomeno nelle successive fasi dibattimentali e di impugnazione”. “Venditti dunque – concludeva Aiello – non ha mai rappresentato la pubblica accusa nel processo che ha condotto alla condanna di Alberto Stasi”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/26/delitto-garlasco-sempio-corruzione-procuratore-news/8139685/
    QUI LE COSE STANNO EVOLVENDO MOLTO VELOCEMENTE! Delitto di Garlasco: nuova svolta con perquisizioni e indagini per corruzione Perquisizioni nelle case dei famigliari di Sempio e indagato l'ex procuratore di Pavia per presunta corruzione sull'archiviazione del 2017... Le indagini sul delitto di Garlasco hanno preso una nuova direzione. Carabinieri e Guardia di Finanza hanno perquisito le abitazioni di 9 persone, tra cui quella dei genitori e degli zii di Andrea Sempio, unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta sul caso aperto dalla Procura di Pavia. Sotto i fari anche ex investigatori e inquirenti che indagarono sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel paese della provincia di Pavia il 13 agosto 2007. L’operazione – coordinata dalla Procura di Brescia, competente ad indagare su eventuali reati commessi da magistrati in servizio nel distretto della Corte d’appello di Milano – è scattata dopo che, secondo indiscrezioni, gli investigatori sarebbero finiti sulle tracce dei flussi di denaro versati dai familiari di Sempio per ottenere l’archiviazione dell’indagine aperta a suo carico nel 2017. E c’è un indagato eccellente: Mario Venditti, ex procuratore di Pavia che archiviò l’indagine, è sotto inchiesta con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Gli investigatori hanno perquisito anche le sue dimore a Pavia, Genova e a Campione d’Italia, oltre alle case di due appartenenti alle forze dell’ordine, ora in congedo, che lavoravano nella sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Pavia. L’ipotesi di chi indaga è che Venditti abbia archiviato in modo troppo rapido la precedente inchiesta sull’amico del fratello della ventiseienne uccisa nella villetta di via Pascoli. Un sospetto che nascerebbe da alcune vecchie intercettazioni e da un appunto a penna su un bloc notes in cui si legge “Venditti/gip archivia X 20-30 euro” con la data “febbraio 2016”. Un promemoria sequestrato il 14 maggio scorso nell’abitazione dei genitori dell’indagato che avrebbe la grafia di Giuseppe Sempio, padre del nuovo sospettato dell’omicidio di Chiara, ma con la data erroneamente anticipata di un anno dato che l’archiviazione arriva solo nel 2017. All’ex procuratore di Pavia nel 2017 sarebbe “stata proposta o comunque ipotizzata” “una somma indebita di denaro, nell’ordine di 20/30mila euro, per favorire Andrea Sempio”, si legge nel decreto di perquisizione firmato dal pm di Brescia Claudia Moregola e dal procuratore Francesco Prete nei confronti dello stesso Venditti, dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto, di Andrea Sempio, i suoi genitori e una serie di parenti. L’archiviazione, si ricorda negli atti, è stata richiesta il 15 marzo 2017 e accolta dal giudice per le indagini preliminari il 23 marzo 2017. Sempre secondo la procura di Brescia “le indagini” condotte nel 2017 a carico di Sempio “sono state caratterizzate da una serie di anomalie, tra cui l’omissione, da parte della polizia giudiziaria incaricata delle indagini della trasmissione di alcuni passaggi rilevanti delle intercettazioni ambientali”. Sarebbero emersi “alcuni contatti opachi” con personale della sezione di polizia giudiziaria, “e la breve durata dell’interrogatorio” di Sempio lascia trasparire “la verosimile conoscenza anticipata da parte dei membri della famiglia Sempio dei temi su cui sarebbero stati sentiti dai pubblici ministeri”. In particolare, il sospettato e anche i suoi familiari, secondo il decreto, avrebbero “intrattenuto” con i due investigatori dell’epoca “poco prima” delle audizioni in Procura “dei contatti non relazionati”, in particolare con Sapone, o di “durata incongrua”, in particolare con Spoto. I pm segnalano, ad esempio, anche che, quando a Sempio fu notificato l’invito a comparire per l’interrogatorio otto anni fa, l’allora maresciallo Spoto “si tratteneva presso Sempio Andrea per un tempo assai esteso, incompatibile con la mera esecuzione dell’attività notificatoria”. Avrebbe raggiunto Sempio “alle ore 16.35” ed effettuava la notifica più di un’ora dopo, alle “17.45”. Stando alle indagini, poi, Sapone avrebbe avuto “rapporti di particolare confidenza e correlazione con l’indagato Venditti”, l’allora procuratore aggiunto. E avrebbe avuto “un contatto con Sempio Andrea in data antecedente”, rispetto alla notifica, “pur non risultando una ragione investigativa correlata a tale necessità”. Il sospetto dei pm bresciani è che Sempio e i suoi familiari sapessero dell’indagine prima che l’amico del fratello di Chiara Poggi fosse stato formalmente informato. A maggio Venditti aveva spiegato di aver chiesto e ottenuto due volte l’archiviazione di Sempio “considerata la attestata inservibilità e infruttuosità della prova scientifica” di allora e “vista la assoluta carenza di riscontri oggettivi alle enunciate e mai provate ‘anomalie’ delle precedenti indagini” che si erano concluse, dopo un tortuoso iter processuale, con la condanna a 16 anni del fidanzato di Chiara, Alberto Stasi. Il secondo procedimento era lo sviluppo di una denuncia a Milano per molestie a una componente del collegio difensivo di Stasi. Il 24 maggio l’avvocato Domenico Aiello, legale di Venditti, aveva diramato una nota in cui affermava che nelle indagini il suo assistito “non ha mai svolto la funzione di magistrato” presso la Procura di Vigevano, allora competente, “né tantomeno nelle successive fasi dibattimentali e di impugnazione”. “Venditti dunque – concludeva Aiello – non ha mai rappresentato la pubblica accusa nel processo che ha condotto alla condanna di Alberto Stasi”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/26/delitto-garlasco-sempio-corruzione-procuratore-news/8139685/
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    Delitto di Garlasco: nuova svolta con perquisizioni e indagini per corruzione
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  • LEONKA – Distruggendo & Distraendo

    E niente… ovviamente non potevamo farci mancare nulla in questa estate milanese . Giusto per gradire, perché non rispolverare un vecchio refrein anni ’90 in versione remix 2025? Tra un interrogatorio di Catella e una chat di Tancredi, passando per dichiarazioni deliranti in salsa piddina, ecco servito il grande classico: “sgombero al Leonkavallo”.

    Versione aggiornata: “sgombero n.134”. Perché tanto, quando c’è da cavalcare il tema caldo dello “sgombero selvaggio”, il governo di centrodestra non si tira mai indietro .
    E pensare che correva il 1993, quando da studente delle superiori seguivo Formentini nella sua crociata contro il Leonka… e ora eccoci di nuovo qui, trent’anni dopo, con la stessa litania.

    Giovedì 21 agosto : scatta lo sgombero in via Watteau.
    Che fosse oggi o a settembre non cambiava granché: le rogne restano rogne.

    Stiamo parlando di uno dei centri sociali storici di Milano, che ha ospitato band come i Casino Royale, i 99 Posse, serate di musica, cene sociali, momenti di aggregazione a prezzi popolari .
    Ma resta il fatto: occupazione illegale. Ed è qui che scatta la solita pantomima politica.

    Da un lato la destra che esulta (“finalmente legalità!” ).
    Dall’altro la sinistra che piange (“attacco alla cultura popolare!” ).
    E intanto, qualcuno si dimentica che fino a vent’anni fa alcuni leader che oggi sbraitano erano ospiti fissi del Leonka… sì, proprio loro. Indovinate chi? Non è difficile.

    Il punto vero? Questo sgombero è più distrazione che soluzione.
    Si distrugge un patrimonio di aggregazione e cultura popolare e, nello stesso tempo, si distrae l’opinione pubblica da scandali ben più pesanti: Cementopoli 2.0, appalti, affari veri .

    È la solita “manovra di rottura”: un diversivo da dare in pasto ai media, mentre il resto scivola sotto silenzio.
    Manco fossimo davvero dei rincoglioniti totali, vero?

    Eppure, il vero dilemma resta insoluto: legalità vs offerta culturale.
    Milano continua a preferire solo luoghi “radical chic approved” – MUDEC, BASE, spazi patinati con cocktail da 12 euro – e relega la cultura popolare al margine, fino a criminalizzarla.

    Forse la soluzione sta in una “terza via”:
    spazi culturali regolari, accessibili e popolari, assegnati tramite bandi trasparenti e canoni calmierati.
    Perché se la burocrazia chiude tutte le porte, l’occupazione diventa l’unica via di sopravvivenza.

    La domanda è: vogliamo davvero trovare una mediazione che unisca legalità e cultura, o continueremo a giocare al teatrino degli sgomberi?
    Io, sinceramente, la risposta non l’ho ancora vista. Ma spero di sbagliarmi.

    #Leonkavallo #Milano2025 #Sgombero #CulturaPopolare #Legalità #DistruzioneEDistrazione #PoliticaItaliana #UrbanCulture
    LEONKA – Distruggendo & Distraendo 🚧🎭 E niente… ovviamente non potevamo farci mancare nulla in questa estate milanese 🌞🍉. Giusto per gradire, perché non rispolverare un vecchio refrein anni ’90 in versione remix 2025? Tra un interrogatorio di Catella e una chat di Tancredi, passando per dichiarazioni deliranti in salsa piddina, ecco servito il grande classico: “sgombero al Leonkavallo”. Versione aggiornata: “sgombero n.134”. Perché tanto, quando c’è da cavalcare il tema caldo dello “sgombero selvaggio”, il governo di centrodestra non si tira mai indietro 💥. E pensare che correva il 1993, quando da studente delle superiori seguivo Formentini nella sua crociata contro il Leonka… e ora eccoci di nuovo qui, trent’anni dopo, con la stessa litania. Giovedì 21 agosto ✍️: scatta lo sgombero in via Watteau. Che fosse oggi o a settembre non cambiava granché: le rogne restano rogne. Stiamo parlando di uno dei centri sociali storici di Milano, che ha ospitato band come i Casino Royale, i 99 Posse, serate di musica, cene sociali, momenti di aggregazione a prezzi popolari 🥘🎶. Ma resta il fatto: occupazione illegale. Ed è qui che scatta la solita pantomima politica. Da un lato la destra che esulta (“finalmente legalità!” 👮). Dall’altro la sinistra che piange (“attacco alla cultura popolare!” 🎭). E intanto, qualcuno si dimentica che fino a vent’anni fa alcuni leader che oggi sbraitano erano ospiti fissi del Leonka… sì, proprio loro. Indovinate chi? Non è difficile. Il punto vero? Questo sgombero è più distrazione che soluzione. Si distrugge un patrimonio di aggregazione e cultura popolare e, nello stesso tempo, si distrae l’opinione pubblica da scandali ben più pesanti: Cementopoli 2.0, appalti, affari veri 💸. È la solita “manovra di rottura”: un diversivo da dare in pasto ai media, mentre il resto scivola sotto silenzio. Manco fossimo davvero dei rincoglioniti totali, vero? 🙃 Eppure, il vero dilemma resta insoluto: legalità vs offerta culturale. Milano continua a preferire solo luoghi “radical chic approved” – MUDEC, BASE, spazi patinati con cocktail da 12 euro 🍸 – e relega la cultura popolare al margine, fino a criminalizzarla. Forse la soluzione sta in una “terza via”: 👉 spazi culturali regolari, accessibili e popolari, assegnati tramite bandi trasparenti e canoni calmierati. Perché se la burocrazia chiude tutte le porte, l’occupazione diventa l’unica via di sopravvivenza. La domanda è: vogliamo davvero trovare una mediazione che unisca legalità e cultura, o continueremo a giocare al teatrino degli sgomberi? Io, sinceramente, la risposta non l’ho ancora vista. Ma spero di sbagliarmi. #Leonkavallo #Milano2025 #Sgombero #CulturaPopolare #Legalità #DistruzioneEDistrazione #PoliticaItaliana #UrbanCulture
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  • SIAMO VICINI ALLA SOLUZIONE?
    Il cerchio si sta chiudendo sempre più!
    Garlasco, Sempio scrisse: "Ho fatto cose inimmaginabili". Non verbalizzato malore durante l'interrogatorio - Il Fatto Quotidiano
    Le complesse indagini della procura di Pavia sul delitto di Garlasco – che vede Andrea Sempio, unico indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi con Alberto Stasi o con ignoti, contano non solo su tracce di Dna – da sottoporre ad analisi – o dell’impronta attribuita a Sempio, ci sono anche elementi che emergono dalle …


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/21/garlasco-sempio-scrisse-ho-fatto-cose-inimmaginabili-non-verbalizzato-malore-durante-linterrogatorio/7996727/
    SIAMO VICINI ALLA SOLUZIONE? Il cerchio si sta chiudendo sempre più! Garlasco, Sempio scrisse: "Ho fatto cose inimmaginabili". Non verbalizzato malore durante l'interrogatorio - Il Fatto Quotidiano Le complesse indagini della procura di Pavia sul delitto di Garlasco – che vede Andrea Sempio, unico indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi con Alberto Stasi o con ignoti, contano non solo su tracce di Dna – da sottoporre ad analisi – o dell’impronta attribuita a Sempio, ci sono anche elementi che emergono dalle … https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/21/garlasco-sempio-scrisse-ho-fatto-cose-inimmaginabili-non-verbalizzato-malore-durante-linterrogatorio/7996727/
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  • nicolaililin
    “Mentre loro uccidevano gli uomini, io violentavo una donna”.

    Confessioni del boia ucronazista Yevgeny Fabrisenko, catturato dai russi nella regione di Kursk, che ha raccontato durante l’interrogatorio come, insieme ad altri ucronazisti della 92a brigata delle Forze armate ucraine, ha eseguito il compito assegnato all’unità dal comando: “pulire il villaggio di Russkoye Porechnoye dai civili”. Gioendo della loro impunità durante il periodo iniziale dell’invasione della regione di Kursk, anche il comandante dell’11a compagnia del 4° battaglione con tre soldati semplici, hanno preso parte al sanguinoso massacro. Insieme hanno torturato e ucciso 11 uomini e 11 donne. Otto donne sono state violentate prima di essere uccise.

    Questi sono i rappresentanti del regime di Kiev, che l’Occidente collettivo continua definire “baluardo di democrazia e dei valori europei”.

    https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1885621024399700134
    nicolaililin “Mentre loro uccidevano gli uomini, io violentavo una donna”. Confessioni del boia ucronazista Yevgeny Fabrisenko, catturato dai russi nella regione di Kursk, che ha raccontato durante l’interrogatorio come, insieme ad altri ucronazisti della 92a brigata delle Forze armate ucraine, ha eseguito il compito assegnato all’unità dal comando: “pulire il villaggio di Russkoye Porechnoye dai civili”. Gioendo della loro impunità durante il periodo iniziale dell’invasione della regione di Kursk, anche il comandante dell’11a compagnia del 4° battaglione con tre soldati semplici, hanno preso parte al sanguinoso massacro. Insieme hanno torturato e ucciso 11 uomini e 11 donne. Otto donne sono state violentate prima di essere uccise. Questi sono i rappresentanti del regime di Kiev, che l’Occidente collettivo continua definire “baluardo di democrazia e dei valori europei”. https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1885621024399700134
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  • Milano, chiesto l’arresto per l’archistar Stefano Boeri. “Turbativa d’asta nella gara per la biblioteca europea”. Disposto l’interrogatorio preventivo il 4 febbraio ...

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/27/milano-chiesto-larresto-per-stefano-boeri/7853702/
    Milano, chiesto l’arresto per l’archistar Stefano Boeri. “Turbativa d’asta nella gara per la biblioteca europea”. Disposto l’interrogatorio preventivo il 4 febbraio ... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/27/milano-chiesto-larresto-per-stefano-boeri/7853702/
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    Milano, chiesto l'arresto per l'archistar Stefano Boeri: "Turbativa d'asta" - Il Fatto Quotidiano
    La Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari per gli architetti di fama internazionale Stefano Boeri e Cino Zucchi, indagati per turbativa d’asta nell’inchiesta sul concorso di progettazione internazionale per la realizzazione della nuova Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura che dovrebbe sorgere entro il 2026 nella zona di Porta Vittoria. La …
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  • 🏳‍🌈—Polizia inglese entra in casa di ragazzino che sostiene esistano "solo due generi".

    La polizia del Northumbria ha "visitato", accompagnata da funzionari del progetto Prevent, la casa di un ragazzino di 12 anni, segnalato alle autorità dai suoi insegnanti dopo che aveva pubblicato un video sul proprio profilo social in cui sosteneva l'esistenza unicamente di due generi, uomini e donne.
    La madre ha denunciato ciò alla stampa britannica, chiamando il comportamento degli agenti "intimidatorio", in quanto avrebbero sottoposto il figlio a un vero e proprio interrogatorio.
    "Prevent" si occupa di combattere la radicalizzazione politica dei giovani. È proprio come "potenziale estremista" che la scuola ha segnalato il bambino alla autorità.

    Fonte:https://t.me/contronarrazione
    📢🏳‍🌈🇬🇧—Polizia inglese entra in casa di ragazzino che sostiene esistano "solo due generi". La polizia del Northumbria ha "visitato", accompagnata da funzionari del progetto Prevent, la casa di un ragazzino di 12 anni, segnalato alle autorità dai suoi insegnanti dopo che aveva pubblicato un video sul proprio profilo social in cui sosteneva l'esistenza unicamente di due generi, uomini e donne. La madre ha denunciato ciò alla stampa britannica, chiamando il comportamento degli agenti "intimidatorio", in quanto avrebbero sottoposto il figlio a un vero e proprio interrogatorio. "Prevent" si occupa di combattere la radicalizzazione politica dei giovani. È proprio come "potenziale estremista" che la scuola ha segnalato il bambino alla autorità. Fonte:https://t.me/contronarrazione
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  • FORSE SI RIUSCIRÀ A CONDANNARE I RESPONSABILI UNA VOLTA PER TUTTE.
    ATTENDIAMO GIUSTIZIA ANCHE IN ITALIA!
    Interrogatorio di Mr. Fauci.
    Massima diffusione!!!

    #fauci
    #anthonyfauci
    FORSE SI RIUSCIRÀ A CONDANNARE I RESPONSABILI UNA VOLTA PER TUTTE. ATTENDIAMO GIUSTIZIA ANCHE IN ITALIA! Interrogatorio di Mr. Fauci. Massima diffusione!!! #fauci #anthonyfauci
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  • Chi e cosa ci hanno chiesto di censurare”. Covid, l’interrogatorio all’avvocato di Twitter (il VIDEO). Terremoto negli Usa


    https://dituttoedipiu.altervista.org/twitter-files-gadde-ammette-pressioni-governative-per-censurare-contenuti/

    #Chi #Cosa #Ci #Hanno #Chiesto #Di #Censurare #Covid #Interrogatorio #Avvocato #Twitter #VIDEO #Terremoto #Usa #TwitterFiles #Gadde #Ammette #Pressioni #Governative #Censurare #Contenuti #Pandemia #Censura #SocialMedia #Trasparenza #Governo #LibertàDiParola #Controllo #Informazione #Notizie #Scandalo #Rivelazioni
    Chi e cosa ci hanno chiesto di censurare”. Covid, l’interrogatorio all’avvocato di Twitter (il VIDEO). Terremoto negli Usa https://dituttoedipiu.altervista.org/twitter-files-gadde-ammette-pressioni-governative-per-censurare-contenuti/ #Chi #Cosa #Ci #Hanno #Chiesto #Di #Censurare #Covid #Interrogatorio #Avvocato #Twitter #VIDEO #Terremoto #Usa #TwitterFiles #Gadde #Ammette #Pressioni #Governative #Censurare #Contenuti #Pandemia #Censura #SocialMedia #Trasparenza #Governo #LibertàDiParola #Controllo #Informazione #Notizie #Scandalo #Rivelazioni
    DITUTTOEDIPIU.ALTERVISTA.ORG
    Twitter Files: Gadde ammette pressioni governative per censurare contenuti - D TUTTO E D+
    Twitter Files: Gadde ammette pressioni governative per censurare contenuti - Nell'odierno panorama digitale, dove la perenne diatriba tra
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  • Giorgio Bianchi Photojournalist, [26 Mar 2024 alle 14:41]
    Nessuna Porta di Brandeburgo illuminata, nessun "Je suis", nessun cordoglio istituzionale di rilievo per i 139 morti del Crocus City Hall. Morti in taluni casi seviziati coi coltelli dopo essere stati uccisi con le armi da fuoco.

    In compenso, ci si straccia le vesti per i maltrattamenti sui terroristi.
    In tv è un continuum. L'ultimo in ordine di tempo poco fa su la7, Paolo Mieli, che col presentatore di l'Aria che Tira si mostrava atterrito e definiva assurde e scioccanti le condizioni in cui versavano gli attentatori in tribunale.
    A parlare, giornalisti e intellettuali dei circuiti filo atlantisti, di estimatori delle "democrazie occidentali" che i terroristi li hanno sistematicamente "neutralizzati" all'istante pure quando potevano essere presi vivi. Di soggetti che fanno degli States il proprio riferimento ideologico. Parliamo degli States di Abu Ghraib e Guantanamo, degli States che in nome della "sicurezza nazionale" hanno elaborato, autorizzato e praticato tecniche di tortura note col nome di INTERROGATORIO POTENZIATO.

    Da Wikipedia leggiamo che esse indicano il "programma di tortura sistematica dei detenuti da parte della CIA, della DIA e di vari componenti delle Forse armate Usa in siti segreti mondiali, inclusi Bagram, Guantánamo e Abu Ghraib, autorizzati dai funzionari della presidenza di George W. Bush.
    Tra i metodi utilizzati, percosse, legamento in contorte posizioni di stress, incappucciamento, soggezione a rumori assordanti, sonno disturbato, privazione del sonno fino al punto di avere allucinazioni, privazione di cibo o bevande e negazione di cure mediche per ferite, così come annegamento simulato (waterboarding), walling, umiliazioni sessuali, soggezione al caldo o al freddo estremi e reclusione in piccole scatole simili a delle bare. Alcune di queste tecniche rientrano nella categoria nota come "tortura bianca". Diversi detenuti hanno sopportato una "reidratazione rettale", "rianimazione con fluidi rettali" e "alimentazione rettale". Oltre a brutalizzare i detenuti, furono fatte minacce alle loro famiglie come maltrattamenti ai bambini, minacce di abusi sessuali o di tagliare la gola alle madri dei detenuti."

    Ne parla anche un film che ho visto recentemente, The Report, che denuncia lo scandalo di Abu Ghraib ma che, trattandosi di una produzione Netflix, finisce naturalmente per salvare il sistema politico e della giustizia americano.

    https://youtu.be/Urb32YWVKHA?si=FU5FCEULzT2U21vy
    Giorgio Bianchi Photojournalist, [26 Mar 2024 alle 14:41] Nessuna Porta di Brandeburgo illuminata, nessun "Je suis", nessun cordoglio istituzionale di rilievo per i 139 morti del Crocus City Hall. Morti in taluni casi seviziati coi coltelli dopo essere stati uccisi con le armi da fuoco. In compenso, ci si straccia le vesti per i maltrattamenti sui terroristi. In tv è un continuum. L'ultimo in ordine di tempo poco fa su la7, Paolo Mieli, che col presentatore di l'Aria che Tira si mostrava atterrito e definiva assurde e scioccanti le condizioni in cui versavano gli attentatori in tribunale. A parlare, giornalisti e intellettuali dei circuiti filo atlantisti, di estimatori delle "democrazie occidentali" che i terroristi li hanno sistematicamente "neutralizzati" all'istante pure quando potevano essere presi vivi. Di soggetti che fanno degli States il proprio riferimento ideologico. Parliamo degli States di Abu Ghraib e Guantanamo, degli States che in nome della "sicurezza nazionale" hanno elaborato, autorizzato e praticato tecniche di tortura note col nome di INTERROGATORIO POTENZIATO. Da Wikipedia leggiamo che esse indicano il "programma di tortura sistematica dei detenuti da parte della CIA, della DIA e di vari componenti delle Forse armate Usa in siti segreti mondiali, inclusi Bagram, Guantánamo e Abu Ghraib, autorizzati dai funzionari della presidenza di George W. Bush. Tra i metodi utilizzati, percosse, legamento in contorte posizioni di stress, incappucciamento, soggezione a rumori assordanti, sonno disturbato, privazione del sonno fino al punto di avere allucinazioni, privazione di cibo o bevande e negazione di cure mediche per ferite, così come annegamento simulato (waterboarding), walling, umiliazioni sessuali, soggezione al caldo o al freddo estremi e reclusione in piccole scatole simili a delle bare. Alcune di queste tecniche rientrano nella categoria nota come "tortura bianca". Diversi detenuti hanno sopportato una "reidratazione rettale", "rianimazione con fluidi rettali" e "alimentazione rettale". Oltre a brutalizzare i detenuti, furono fatte minacce alle loro famiglie come maltrattamenti ai bambini, minacce di abusi sessuali o di tagliare la gola alle madri dei detenuti." Ne parla anche un film che ho visto recentemente, The Report, che denuncia lo scandalo di Abu Ghraib ma che, trattandosi di una produzione Netflix, finisce naturalmente per salvare il sistema politico e della giustizia americano. https://youtu.be/Urb32YWVKHA?si=FU5FCEULzT2U21vy
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