• VAFFANCULO BENIGNI. QUANTO TI HANNO PAGATO.
    Ieri sera su Rai1 è andato in scena uno dei teatrini più miserabili e spregevoli, mai andati in onda sulla televisione pubblica italiana. I protagonisti? Bruno Vespa e Roberto Benigni. 

    Un mix devastante di propaganda, falsità storiche, revisionismo e spazzatura intellettuale. 

    Visti i personaggi, è molto probabile che nessuno si azzarderà a contraddirli e mettere in discussione quanto è stato detto in quel salotto. Lo faccio io, anche per voi. 

    Condividete il video a più non posso, facciamolo arrivare ai due pagliacci in questione... che si rendano conto che siamo in molti a non accettare più porcate simili. 

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    Scarica e condividi questo video anche su altre piattaforme e suggerisci il mio canale ai tuoi amici: @matteogracis
    VAFFANCULO BENIGNI. QUANTO TI HANNO PAGATO. Ieri sera su Rai1 è andato in scena uno dei teatrini più miserabili e spregevoli, mai andati in onda sulla televisione pubblica italiana. I protagonisti? Bruno Vespa e Roberto Benigni.  Un mix devastante di propaganda, falsità storiche, revisionismo e spazzatura intellettuale. 🤮 Visti i personaggi, è molto probabile che nessuno si azzarderà a contraddirli e mettere in discussione quanto è stato detto in quel salotto. Lo faccio io, anche per voi.  Condividete il video a più non posso, facciamolo arrivare ai due pagliacci in questione... che si rendano conto che siamo in molti a non accettare più porcate simili.  --- Scarica e condividi questo video anche su altre piattaforme e suggerisci il mio canale ai tuoi amici: @matteogracis 👈
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  • A PROPOSITO DELLE SCIE CHIMICHE nei NOSTRI CIELI. UNA DENUNCIA IMPORTANTE! Massima Condivisione.
    Filmato di aerei che rilasciano scie. Molto ben fatto all'inizio.
    Stabilisce che non sono aerei di linea.
    Che viaggiano a 4000 metri di altezza mentre i voli di linea viaggiano tra 8-11000
    Che lavorano anche di notte.
    Ipotizza la funzione per trasmissione radio e guida dei droni.
    A PROPOSITO DELLE SCIE CHIMICHE nei NOSTRI CIELI. UNA DENUNCIA IMPORTANTE! Massima Condivisione. Filmato di aerei che rilasciano scie. Molto ben fatto all'inizio. Stabilisce che non sono aerei di linea. Che viaggiano a 4000 metri di altezza mentre i voli di linea viaggiano tra 8-11000 Che lavorano anche di notte. Ipotizza la funzione per trasmissione radio e guida dei droni.
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  • Grande Roy De Vita come sempre! MASSIMA CONDIVISIONE.
    Ci distraggono con il referendum e nel frattempo…

    Sta per arrivare qui in Europa Kostaive, il primo vax “antiCovid” autoreplicante.
    Ha la capacità di riprodursi all’infinito e può essere trasmesso da individuo ad individuo per via aerea.

    Come mai in pochi ne parlano?

    Pochi studi
    Nessuna sperimentazione

    Vogliono noi come cavie!!!!!

    Ascoltate il Prof De Vita
    Grande Roy De Vita come sempre! MASSIMA CONDIVISIONE. Ci distraggono con il referendum e nel frattempo… Sta per arrivare qui in Europa Kostaive, il primo vax “antiCovid” autoreplicante. Ha la capacità di riprodursi all’infinito e può essere trasmesso da individuo ad individuo per via aerea. Come mai in pochi ne parlano? Pochi studi Nessuna sperimentazione Vogliono noi come cavie!!!!! 👉Ascoltate il Prof De Vita
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  • IL REFERENDUM METTE AL TAPPETO PD, M5S e CGIL.
    MASSIMA CONDIVISIONE!
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  • Massima Attenzione
    e direi diffusione

    Un grave attacco terroristico?Una cavolata complottista?
    O una bufala goliardica?


    Per il 4 Luglio,
    l’Independence Day,
    in USA potrebbe esserci un attacco terroristico con
    armi biologiche di massa
    (Virus geneticamente modificato con gain of function, come il SARS-CoV-2, ma ancora più aggressivo, su uomini ma anche sugli animali) che potrebbe essere liberato sulla folla durante i festeggiamenti, per causare oltre 200.000 morti, solo nel primo giorno.

    Fatto da chi?
    Cui prodest?

    Avete la risposta.

    Se questo allarme fosse stato lanciato da una ViroStar, da un politico, da un leone da tastiera o da una astrologa, non l’avrei nemmeno preso in considerazione.

    Ma l’allarme è stato lanciato da un amico che stimo, uno scienziato coscienzioso e molto autorevole, il @DrDMartinWorld
    .

    Quello che accanto a me, al Parlamento UE, mostrò per primo la documentazione di FDA, Pentagono, Moderna, Ufficio Brevetti, che dimostrava che tutto era stato pianificato nella Chapel Hill University, in North Carolina, con i finanziamenti del Pentagono e poi messo in pratica nei laboratori di Whuan, sotto la supervisione di Anthony Fauci, con la consapevolezza di FDA (che in una nota alla CIA, scriveva: “Questo Virus modificato, potrebbe presto essere rilasciato da Whuan, casualmente o deliberatamente”).

    Che gli stessi pazzi criminali, per i loro interessi, possano ripetere dopo cinque anni una nuova strage sanitaria, lo ritengo plausibile.

    È la data precisa, che mi fa dubitare, insieme all’annuncio pubblicato da questa Commissione.

    Spero comunque, se fosse vero, che questo allarme preventivo li faccia desistere, essendo stati presi con le dita nella marmellata, per manifesta premeditazione.

    Comunque, non abbiate paura.
    Io e molti colleghi, saremo pronti a fare il nostro dovere e cureremo i malati. Non lasceremo nessuno indietro.

    E voi cosa ne pensate?
    Mi interessa la vostra opinione.

    @realDonaldTrump
    @SecKennedy
    @elonmusk
    @MinisteroSalute
    @fuoridalcorotv
    @LaVeritaWeb
    @RadioRadioWeb
    @byoblu

    https://x.com/AStramezzi/status/1931172318883049487
    💣Massima Attenzione 🦠 💊 e direi diffusione Un grave attacco terroristico?Una cavolata complottista? O una bufala goliardica? 👇 Per il 4 Luglio, l’Independence Day, in USA potrebbe esserci un attacco terroristico con armi biologiche di massa (Virus geneticamente modificato con gain of function, come il SARS-CoV-2, ma ancora più aggressivo, su uomini ma anche sugli animali) che potrebbe essere liberato sulla folla durante i festeggiamenti, per causare oltre 200.000 morti, solo nel primo giorno. Fatto da chi? 🪖🔬💶 Cui prodest? 💊💉 Avete la risposta. Se questo allarme fosse stato lanciato da una ViroStar, da un politico, da un leone da tastiera o da una astrologa, non l’avrei nemmeno preso in considerazione. Ma l’allarme è stato lanciato da un amico che stimo, uno scienziato coscienzioso e molto autorevole, il @DrDMartinWorld . Quello che accanto a me, al Parlamento UE, mostrò per primo la documentazione di FDA, Pentagono, Moderna, Ufficio Brevetti, che dimostrava che tutto era stato pianificato nella Chapel Hill University, in North Carolina, con i finanziamenti del Pentagono e poi messo in pratica nei laboratori di Whuan, sotto la supervisione di Anthony Fauci, con la consapevolezza di FDA (che in una nota alla CIA, scriveva: “Questo Virus modificato, potrebbe presto essere rilasciato da Whuan, casualmente o deliberatamente”). Che gli stessi pazzi criminali, per i loro interessi, possano ripetere dopo cinque anni una nuova strage sanitaria, lo ritengo plausibile. È la data precisa, che mi fa dubitare, insieme all’annuncio pubblicato da questa Commissione. Spero comunque, se fosse vero, che questo allarme preventivo li faccia desistere, essendo stati presi con le dita nella marmellata, per manifesta premeditazione. Comunque, non abbiate paura. Io e molti colleghi, saremo pronti a fare il nostro dovere e cureremo i malati. Non lasceremo nessuno indietro. E voi cosa ne pensate? Mi interessa la vostra opinione. @realDonaldTrump @SecKennedy @elonmusk @MinisteroSalute @fuoridalcorotv @LaVeritaWeb @RadioRadioWeb @byoblu https://x.com/AStramezzi/status/1931172318883049487
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  • RANCORI & RINCARI

    Una resa emotiva in tempi di resa politica.

    Sempre più convinto, sempre meno sorpreso.
    Sì, riusciamo ancora a commuoverci per tragedie lontane, a farci attraversare dal dolore altrui, a firmare petizioni per popoli che non vedremo mai. E questo è un bene.
    Ma poi?
    Poi ci guardiamo intorno e sembriamo incapaci di tollerare perfino lo sguardo del vicino.
    Viviamo compressi tra invidie, rancori cronici e rincari morali che ci fanno sentire in perenne competizione.
    Ma per cosa?
    Per un misero "hai ragione tu" sussurrato tra un tiro di sigaretta e un silenzio più vuoto del precedente?

    Siamo un Paese in cui il fuoco interiore brucia più di qualsiasi bomba all’estero.
    Si sogna il cessate il fuoco in Medio Oriente, in Ucraina, ovunque — ma mai ci si interroga su come spegnere il fuoco dentro di noi.
    E no, non siamo programmati per la pace. O almeno, non questa generazione. Non questa società.

    E intanto, l’ennesima occasione per dire qualcosa, per scegliere, per agire — sprecata.

    ⚫️Cinque quesiti referendari. Cinque fallimenti.
    Non per colpa del merito, ma dell’indifferenza.
    Nessun dibattito. Nessuna visione. Solo il solito teatrino tra centrodestra e centrosinistra, a spalleggiarsi nelle ombre dell’irrilevanza.

    Il costo della democrazia? Altissimo.
    Il risultato? Nullo.
    E nel nulla è finita anche l’ultima speranza che avevamo di contare davvero qualcosa.

    Quindi sì, col senno di poi, forse è stato meglio che il Rosatellum non sia nemmeno arrivato a consultazione.
    Risparmiata l’illusione. Risparmiata la farsa.

    Non ha perso solo la politica.
    Ha perso il popolo italiano.
    Un popolo ormai ridotto alla comfort zone della lamentela, incollato a uno schermo, a un tweet, a un "tanto non serve a nulla".

    Ha perso chi pensa che partecipare significhi solo condividere un post indignato.

    Ha perso chi ha barattato l’impegno con l’apatia, la speranza con l’ironia stanca.
    I referendum? Solo l’ennesima scaramuccia tra partiti che non parlano più al Paese.
    E no, questa non è l’ennesima lamentela.
    È un dato di fatto.
    E allora vi chiedo una cosa. Una soltanto:
    Davvero, oggi, ha ancora senso provare a combattere in politica?
    Aspetto una risposta. Ma vera, non da bar.
    Non da social.
    Una risposta da cittadini.

    #RancoriERincari #Italia2025 #PoliticaItaliana #ReferendumFalliti #ApatiaCivica #FuocoInteriore #CrisiCulturale #Disillusione #DemocraziaSprecata #RiflessionePolitica #ResponsabilitàCollettiva #CambiareNoiStessi #partecipanonlamentarti
    🇮🇹 RANCORI & RINCARI 🔥 Una resa emotiva in tempi di resa politica. Sempre più convinto, sempre meno sorpreso. Sì, riusciamo ancora a commuoverci per tragedie lontane, a farci attraversare dal dolore altrui, a firmare petizioni per popoli che non vedremo mai. E questo è un bene. Ma poi? Poi ci guardiamo intorno e sembriamo incapaci di tollerare perfino lo sguardo del vicino. Viviamo compressi tra invidie, rancori cronici e rincari morali che ci fanno sentire in perenne competizione. Ma per cosa? Per un misero "hai ragione tu" sussurrato tra un tiro di sigaretta e un silenzio più vuoto del precedente? 🔥 Siamo un Paese in cui il fuoco interiore brucia più di qualsiasi bomba all’estero. Si sogna il cessate il fuoco in Medio Oriente, in Ucraina, ovunque — ma mai ci si interroga su come spegnere il fuoco dentro di noi. E no, non siamo programmati per la pace. O almeno, non questa generazione. Non questa società. E intanto, l’ennesima occasione per dire qualcosa, per scegliere, per agire — sprecata. ⚫️Cinque quesiti referendari. Cinque fallimenti. Non per colpa del merito, ma dell’indifferenza. Nessun dibattito. Nessuna visione. Solo il solito teatrino tra centrodestra e centrosinistra, a spalleggiarsi nelle ombre dell’irrilevanza. Il costo della democrazia? Altissimo. Il risultato? Nullo. E nel nulla è finita anche l’ultima speranza che avevamo di contare davvero qualcosa. Quindi sì, col senno di poi, forse è stato meglio che il Rosatellum non sia nemmeno arrivato a consultazione. Risparmiata l’illusione. Risparmiata la farsa. Non ha perso solo la politica. Ha perso il popolo italiano. Un popolo ormai ridotto alla comfort zone della lamentela, incollato a uno schermo, a un tweet, a un "tanto non serve a nulla". Ha perso chi pensa che partecipare significhi solo condividere un post indignato. Ha perso chi ha barattato l’impegno con l’apatia, la speranza con l’ironia stanca. I referendum? Solo l’ennesima scaramuccia tra partiti che non parlano più al Paese. E no, questa non è l’ennesima lamentela. È un dato di fatto. E allora vi chiedo una cosa. Una soltanto: Davvero, oggi, ha ancora senso provare a combattere in politica? Aspetto una risposta. Ma vera, non da bar. Non da social. Una risposta da cittadini. #RancoriERincari #Italia2025 #PoliticaItaliana #ReferendumFalliti #ApatiaCivica #FuocoInteriore #CrisiCulturale #Disillusione #DemocraziaSprecata #RiflessionePolitica #ResponsabilitàCollettiva #CambiareNoiStessi #partecipanonlamentarti
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  • “La Scure di Trump: L’inizio della Fine per l’Impero dei Burocrati Europei”
    Seconda edizione.
    Trump non è più una minaccia. È un fatto. Una presenza. Una diga crollata, uno tsunami di realtà in un’epoca che galleggia nel latte di soia e nelle illusioni green. Ha fatto ciò che solo un vero leader fa: non ha chiesto permesso. Ha impugnato la penna, firmato dazi al 50% sull’export europeo, e guardato Bruxelles negli occhi mentre prendeva fuoco. La UE? Uno zombie tecnocratico
    Incatenata ai suoi dogmi climatico-fiscali, allineata alle agenzie ONU come fossero i Dieci Comandamenti. Intanto la Germania piange per l’auto, la Francia per il vino, e l’Italia... per essere sempre stata troppo pavida per battere i pugni. Ma ora cambia tutto.Trump non tratterà con la UE.
    Trump non crede nella UE.
    Trump vuole gli Stati sovrani.E qui scatta la domanda: L’Italia ha ancora un governo sovrano, o è solo un corridoio tra Berlino e Bruxelles?Perché l’unica strategia che funziona con Trump è la trattativa bilaterale.
    Singoli Stati, con interessi chiari e attributi saldi. Se vai da lui in gruppo, sei un gregge. Se ci vai da solo, sei un partner. La mossa è geniale!
    Dazi brutali: colpisce dove fa più male, l’export tedesco-francese.
    Divisione interna: Francia, Germania, Olanda si contorcono. L’Italia può scegliere.
    Offerta implicita: “Chi si stacca, può negoziare.”Altro che guerra commerciale. È chirurgia geopolitica. È la Thatcher con la voce di Reagan e la mano di Napoleone.
    Trump è qui per demolire l’impero delle regole e costruire un’alleanza tra nazioni libere, vere, forti.E noi?
    O restiamo schiavi degli eurocrati col badge e il prosecco warm, oppure trattiamo come Stato sovrano. Il momento è adesso. La finestra si chiuderà.Churchill disse:
    “Ci sono momenti in cui è meglio fare la guerra che subire l’umiliazione.”Bene, eccoci.
    Trump ha fatto la guerra.
    Ora tocca a noi decidere se combattere o inginocchiarci.

    https://x.com/drcinismo/status/1926910890638557190?t=Tv2cFlsZ4L_Vk-F-uAhleQ&s=19
    “La Scure di Trump: L’inizio della Fine per l’Impero dei Burocrati Europei” Seconda edizione. Trump non è più una minaccia. È un fatto. Una presenza. Una diga crollata, uno tsunami di realtà in un’epoca che galleggia nel latte di soia e nelle illusioni green. Ha fatto ciò che solo un vero leader fa: non ha chiesto permesso. Ha impugnato la penna, firmato dazi al 50% sull’export europeo, e guardato Bruxelles negli occhi mentre prendeva fuoco. La UE? Uno zombie tecnocratico Incatenata ai suoi dogmi climatico-fiscali, allineata alle agenzie ONU come fossero i Dieci Comandamenti. Intanto la Germania piange per l’auto, la Francia per il vino, e l’Italia... per essere sempre stata troppo pavida per battere i pugni. Ma ora cambia tutto.Trump non tratterà con la UE. Trump non crede nella UE. Trump vuole gli Stati sovrani.E qui scatta la domanda: L’Italia ha ancora un governo sovrano, o è solo un corridoio tra Berlino e Bruxelles?Perché l’unica strategia che funziona con Trump è la trattativa bilaterale. Singoli Stati, con interessi chiari e attributi saldi. Se vai da lui in gruppo, sei un gregge. Se ci vai da solo, sei un partner. La mossa è geniale! Dazi brutali: colpisce dove fa più male, l’export tedesco-francese. Divisione interna: Francia, Germania, Olanda si contorcono. L’Italia può scegliere. Offerta implicita: “Chi si stacca, può negoziare.”Altro che guerra commerciale. È chirurgia geopolitica. È la Thatcher con la voce di Reagan e la mano di Napoleone. Trump è qui per demolire l’impero delle regole e costruire un’alleanza tra nazioni libere, vere, forti.E noi? O restiamo schiavi degli eurocrati col badge e il prosecco warm, oppure trattiamo come Stato sovrano. Il momento è adesso. La finestra si chiuderà.Churchill disse: “Ci sono momenti in cui è meglio fare la guerra che subire l’umiliazione.”Bene, eccoci. Trump ha fatto la guerra. Ora tocca a noi decidere se combattere o inginocchiarci. https://x.com/drcinismo/status/1926910890638557190?t=Tv2cFlsZ4L_Vk-F-uAhleQ&s=19
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  • CANNES POLITIK
    (Qualcosa brucia ancora…)


    I festival sono spesso vissuti come passerelle di glamour, selfie e tappeti rossi. Cannes, come Berlino e Venezia, non fa eccezione. Ma da qualche anno, la Croisette sta mutando pelle. Non più solo vetrina patinata, ma fronte culturale e politico dove il cinema torna a essere arma, testimonianza, urlo necessario.
    In un’Italia assuefatta all’indifferenza, Cannes 2025 si erge come un fronte di resistenza, in cui l’arte si ribella, i corpi ritornano scena e le parole graffiano. Per chi — come il sottoscritto — sogna ancora una Nouvelle Vague che parta dalle strade di Milano e arrivi al cuore dell’Europa, è ossigeno puro.
    Quest’anno, sulla Croisette, qualcosa brucia ancora. E noi dobbiamo raccogliere quelle fiamme.

    3⃣ momenti CULT per riscrivere la storia

    1. JULIAN ASSANGE: un corpo politico sulla terrazza del Palais
    Non ha mai abbassato lo sguardo, e anche stavolta lo fa con stile e sostanza. Julian Assange irrompe a Cannes con una camicia kaki e una t-shirt che urla giustizia: stampati, i nomi di quasi 5.000 bambini uccisi a Gaza. Sulla schiena, una sola scritta: STOP ISRAEL.
    Al suo fianco, Stella Morris, moglie e avvocata, e il regista Eugene Jarecki che presenta The Six Billion Dollar Man. Il film-documento su Assange — già vincitore del primo Golden Globe dedicato al documentario — è fuori concorso, ma dentro ogni battito politico del festival.
    “Fare il giornalista è diventato il mestiere più pericoloso al mondo” — dichiara Jarecki. E a Gaza, questo, lo abbiamo visto fin troppo bene.
    Assange non è solo simbolo. È lotta incarnata.

    2. JAFAR PANAHI: la libertà (ri)trovata
    Un altro volto, un’altra prigione, un’altra resistenza.
    Jafar Panahi torna a Cannes dopo anni di silenzi forzati, prigionia e censura. Dal 1995 — anno in cui vinse la Camera d’Or — la sua sedia era rimasta vuota. Oggi la occupa di nuovo. E lo fa con A Simple Accident, film girato senza autorizzazione iraniana.
    Accanto a lui, la figlia Solmaz e la moglie. Un ritorno che è una ferita che si rimargina, ma che sanguina ancora: quattro membri della troupe sono stati recentemente interrogati in Iran.
    Panahi non è solo regista. È memoria vivente della libertà negata.
    E la Croisette applaude.


    3. IL MANIFESTO EUROPEO: cinema contro l’impero delle merci
    A sigillare quest’edizione infuocata, ecco il Manifesto dei Cineasti Europei.
    Lo firmano Sorrentino, Tornatore, i fratelli Dardenne, Rohrwacher, Amelio, Costa-Gavras e decine di altri.
    Lettura pubblica sulla Plage de la Quinzaine. Parole chiare contro i dazi di Trump e contro la Commissione Europea che, a forza di rincorrere il mercato, rischia di svendere l’identità culturale del cinema.
    “Il cinema è arte. E in quanto arte ha una responsabilità: proporre pensiero, punto di vista e spettacolo. Non possiamo essere ridotti a semplici merci.”
    Un appello alla difesa della diversità culturale, della libertà d’espressione, della dignità artistica.
    Il cinema europeo resiste. E rilancia.


    In un mondo che anestetizza, il cinema che brucia è rivoluzione.
    Assange, Panahi, il Manifesto: tre atti di un’unica ribellione che ci chiama a raccolta.
    È in questi momenti che la cultura torna ad essere strumento di giustizia e rito collettivo di riconciliazione. Una dialettica perfetta tra arte, politica e visione.
    Cannes 2025 ci ricorda che qualcosa, ancora, brucia.
    E non possiamo permetterci di lasciarlo spegnere.
    Anzi. Soffiamoci sopra.

    #Cannes2025 #CinemaPolitico #Assange #JafarPanahi #ManifestoCineastiEuropei #NouvelleVague #CinemaComeResistenza #ArtIsNotACommodity #CannesPolitik #CulturaÈLotta #StopIsrael #FreePress #Iran #ResistenzaCreativa
    CANNES POLITIK (Qualcosa brucia ancora…) 🔥✊ I festival sono spesso vissuti come passerelle di glamour, selfie e tappeti rossi. Cannes, come Berlino e Venezia, non fa eccezione. Ma da qualche anno, la Croisette sta mutando pelle. Non più solo vetrina patinata, ma fronte culturale e politico dove il cinema torna a essere arma, testimonianza, urlo necessario. In un’Italia assuefatta all’indifferenza, Cannes 2025 si erge come un fronte di resistenza, in cui l’arte si ribella, i corpi ritornano scena e le parole graffiano. Per chi — come il sottoscritto — sogna ancora una Nouvelle Vague che parta dalle strade di Milano e arrivi al cuore dell’Europa, è ossigeno puro. Quest’anno, sulla Croisette, qualcosa brucia ancora. E noi dobbiamo raccogliere quelle fiamme. 3⃣ momenti CULT per riscrivere la storia 1. JULIAN ASSANGE: un corpo politico sulla terrazza del Palais Non ha mai abbassato lo sguardo, e anche stavolta lo fa con stile e sostanza. Julian Assange irrompe a Cannes con una camicia kaki e una t-shirt che urla giustizia: stampati, i nomi di quasi 5.000 bambini uccisi a Gaza. Sulla schiena, una sola scritta: STOP ISRAEL. Al suo fianco, Stella Morris, moglie e avvocata, e il regista Eugene Jarecki che presenta The Six Billion Dollar Man. Il film-documento su Assange — già vincitore del primo Golden Globe dedicato al documentario — è fuori concorso, ma dentro ogni battito politico del festival. “Fare il giornalista è diventato il mestiere più pericoloso al mondo” — dichiara Jarecki. E a Gaza, questo, lo abbiamo visto fin troppo bene. Assange non è solo simbolo. È lotta incarnata. 2. JAFAR PANAHI: la libertà (ri)trovata Un altro volto, un’altra prigione, un’altra resistenza. Jafar Panahi torna a Cannes dopo anni di silenzi forzati, prigionia e censura. Dal 1995 — anno in cui vinse la Camera d’Or — la sua sedia era rimasta vuota. Oggi la occupa di nuovo. E lo fa con A Simple Accident, film girato senza autorizzazione iraniana. Accanto a lui, la figlia Solmaz e la moglie. Un ritorno che è una ferita che si rimargina, ma che sanguina ancora: quattro membri della troupe sono stati recentemente interrogati in Iran. Panahi non è solo regista. È memoria vivente della libertà negata. E la Croisette applaude. 🎬✊ 3. IL MANIFESTO EUROPEO: cinema contro l’impero delle merci A sigillare quest’edizione infuocata, ecco il Manifesto dei Cineasti Europei. Lo firmano Sorrentino, Tornatore, i fratelli Dardenne, Rohrwacher, Amelio, Costa-Gavras e decine di altri. Lettura pubblica sulla Plage de la Quinzaine. Parole chiare contro i dazi di Trump e contro la Commissione Europea che, a forza di rincorrere il mercato, rischia di svendere l’identità culturale del cinema. “Il cinema è arte. E in quanto arte ha una responsabilità: proporre pensiero, punto di vista e spettacolo. Non possiamo essere ridotti a semplici merci.” Un appello alla difesa della diversità culturale, della libertà d’espressione, della dignità artistica. Il cinema europeo resiste. E rilancia. 🎥 In un mondo che anestetizza, il cinema che brucia è rivoluzione. Assange, Panahi, il Manifesto: tre atti di un’unica ribellione che ci chiama a raccolta. È in questi momenti che la cultura torna ad essere strumento di giustizia e rito collettivo di riconciliazione. Una dialettica perfetta tra arte, politica e visione. Cannes 2025 ci ricorda che qualcosa, ancora, brucia. E non possiamo permetterci di lasciarlo spegnere. Anzi. Soffiamoci sopra. #Cannes2025 #CinemaPolitico #Assange #JafarPanahi #ManifestoCineastiEuropei #NouvelleVague #CinemaComeResistenza #ArtIsNotACommodity #CannesPolitik #CulturaÈLotta #StopIsrael #FreePress #Iran #ResistenzaCreativa
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  • Finalmente si sta arrivando alla verità.
    Garlasco, Alberto Stasi: «Ora si può riscrivere la storia». La strada della richiesta di revisione del processo
    Ottenere un quadro completo di tutte le tracce, anche escludendo quelle irrilevanti di persone che nulla c'entrano con il delitto, «serve per dare valore e l'importanza giusta alla..
    https://www.ilmessaggero.it/AMP/italia/garlasco_cosa_fa_alberto_stasi_chiara_poggi_gemelle_cappa_perche_caso_riaperto-8840254.html
    Finalmente si sta arrivando alla verità. Garlasco, Alberto Stasi: «Ora si può riscrivere la storia». La strada della richiesta di revisione del processo Ottenere un quadro completo di tutte le tracce, anche escludendo quelle irrilevanti di persone che nulla c'entrano con il delitto, «serve per dare valore e l'importanza giusta alla.. https://www.ilmessaggero.it/AMP/italia/garlasco_cosa_fa_alberto_stasi_chiara_poggi_gemelle_cappa_perche_caso_riaperto-8840254.html
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    Garlasco, Alberto Stasi: «Ora si può riscrivere la storia». La strada della richiesta di revisione del processo
    Ottenere un quadro completo di tutte le tracce, anche escludendo quelle irrilevanti di persone che nulla c'entrano con il delitto, «serve per dare valore e l'importanza giusta alla...
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  • HANNO ABBASSATO LA SOGLIA DELL'IPERTENSIONE!

    All'inizio abbassarono i valori di sicurezza del colesterolo, da 300 a 280 e aumentarono le vendite delle statine, visto che il trucco funzionava lo portarono a 200, e le vendite aumentarono del 3.200 %.

    Poi venne il momento di abbassare i valori delle pressione sanguigna, e gli antipertensivi raggiunsero fatturati miliardari.

    Poi venne anche il momento per l'abbassamento dei valori nel diabete gestazionale.

    E così continuarono per tante altre patologie degli adulti.

    Ma alla fine il mercato si saturò. Non sapevano più come fare per aumentare i loro fatturati miliardari.

    Hanno abbassato la soglia dell'ipertensione!

    La stavo attendendo con trepidazione da molti anni e finalmente l’agognata revisione è arrivata.

    Dopo ben due settenni le linee guida del JNC7 (settimo rapporto del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure) per l’ipertensione decise dalle società scientifiche di cardiologia americane sono state ritoccate. Ovviamente in ribasso.

    La nuova «soglia di normalità» è stata fissata a 120/80 mmHg.
    Forse non tutti conoscono i valori soglia e pochi masticano i milligrammi di mercurio (mmHg), ma con questi nuovi criteri 1 cittadino su 2 rientrerà nella categoria degli ipertesi! Ennesimo e memorabile regalo alle lobbies del farmaco durante il recentissimo congresso dell’American Heart Association.

    La pubblicazione delle nuove linee è avvenuta quasi in contemporanea su Hypertension e Journal of the American College of Cardiology.

    Rispetto all’ultima edizione del 2003 del JNC scompare la categoria «pre-ipertensione», precedentemente indicata da valori di 120-139 mmHg per la sistolica e 80-89 mmHg e il livello di «normalità» non è più 140/90 ma addirittura 120/80.

    Non tremano solo i polsi col battito arterioso, ma è tutto il mondo a tremare. Della serie tutti i pre-ipertensivi, cioè quelli col piede sull’ipertensione sono diventati di punto in bianco malati a tutti gli effetti.
    Malati naturalmente da curare con i farmaci.

    Hanno già fatto dei conti: con il nuovo «valore di normalità» la schiera degli ipertesi schizzerà in su di un 14%, portando gli interessati solo negli States dal 32% al 46% della popolazione.
    A triplicare saranno soprattutto gli ipertesi sotto i 45 anni, mentre le donne in questa fascia d’età raddoppieranno “soltanto”...
    Su una popolazione di 320 milioni circa 150 milioni sono malati. Le industrie godono.

    LA NUOVA CLASSIFICAZIONE
    Oggi la pressione è «normale» se risulta inferiore a 120 su 80 mmHg.

    pressione elevata: sistolica 120-129 mmHg e diastolica < a 80 mmHg.
    ipertensione di Stadio 1: sistolica 130-139 mmHg o diastolica 80-89 mmHg.
    ipertensione di Stadio 2: sistolica ≥ 140 mmHg o diastolica ≥ 90 mmHg.

    La nuova classificazione è una vera e propria ecatombe che non riguarderà solo l’America ma tutto il mondo, perché i parametri del Comitato JNC7 vengono poi accolti dall’intera comunità scientifica globale e applicati in tutti i paesi, Italia compresa.

    Quindi anche qui da noi
    assisteremo ad una epidemia di ipertensione in persone sanissime e senza alcun problema cardiovascolare.

    Dr. Giuseppe Corbatto
    HANNO ABBASSATO LA SOGLIA DELL'IPERTENSIONE! All'inizio abbassarono i valori di sicurezza del colesterolo, da 300 a 280 e aumentarono le vendite delle statine, visto che il trucco funzionava lo portarono a 200, e le vendite aumentarono del 3.200 %. Poi venne il momento di abbassare i valori delle pressione sanguigna, e gli antipertensivi raggiunsero fatturati miliardari. Poi venne anche il momento per l'abbassamento dei valori nel diabete gestazionale. E così continuarono per tante altre patologie degli adulti. Ma alla fine il mercato si saturò. Non sapevano più come fare per aumentare i loro fatturati miliardari. Hanno abbassato la soglia dell'ipertensione! La stavo attendendo con trepidazione da molti anni e finalmente l’agognata revisione è arrivata. Dopo ben due settenni le linee guida del JNC7 (settimo rapporto del Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation, and Treatment of High Blood Pressure) per l’ipertensione decise dalle società scientifiche di cardiologia americane sono state ritoccate. Ovviamente in ribasso. La nuova «soglia di normalità» è stata fissata a 120/80 mmHg. Forse non tutti conoscono i valori soglia e pochi masticano i milligrammi di mercurio (mmHg), ma con questi nuovi criteri 1 cittadino su 2 rientrerà nella categoria degli ipertesi! Ennesimo e memorabile regalo alle lobbies del farmaco durante il recentissimo congresso dell’American Heart Association. La pubblicazione delle nuove linee è avvenuta quasi in contemporanea su Hypertension e Journal of the American College of Cardiology. Rispetto all’ultima edizione del 2003 del JNC scompare la categoria «pre-ipertensione», precedentemente indicata da valori di 120-139 mmHg per la sistolica e 80-89 mmHg e il livello di «normalità» non è più 140/90 ma addirittura 120/80. Non tremano solo i polsi col battito arterioso, ma è tutto il mondo a tremare. Della serie tutti i pre-ipertensivi, cioè quelli col piede sull’ipertensione sono diventati di punto in bianco malati a tutti gli effetti. Malati naturalmente da curare con i farmaci. Hanno già fatto dei conti: con il nuovo «valore di normalità» la schiera degli ipertesi schizzerà in su di un 14%, portando gli interessati solo negli States dal 32% al 46% della popolazione. A triplicare saranno soprattutto gli ipertesi sotto i 45 anni, mentre le donne in questa fascia d’età raddoppieranno “soltanto”... Su una popolazione di 320 milioni circa 150 milioni sono malati. Le industrie godono. LA NUOVA CLASSIFICAZIONE Oggi la pressione è «normale» se risulta inferiore a 120 su 80 mmHg. ✔️ pressione elevata: sistolica 120-129 mmHg e diastolica < a 80 mmHg. ✔️ ipertensione di Stadio 1: sistolica 130-139 mmHg o diastolica 80-89 mmHg. ✔️ ipertensione di Stadio 2: sistolica ≥ 140 mmHg o diastolica ≥ 90 mmHg. La nuova classificazione è una vera e propria ecatombe che non riguarderà solo l’America ma tutto il mondo, perché i parametri del Comitato JNC7 vengono poi accolti dall’intera comunità scientifica globale e applicati in tutti i paesi, Italia compresa. Quindi anche qui da noi assisteremo ad una epidemia di ipertensione in persone sanissime e senza alcun problema cardiovascolare. Dr. Giuseppe Corbatto
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