• Come ogni rito che si ripete, qualcosa finisce e qualcosa ricomincia.
    Un passaggio obbligato: una frontiera, una soglia di cui non conosciamo l’esito.
    Ogni giorno, ogni cosa, va comunque ricominciata.
    Allora: buon inizio.

    FRONTIERA

    Se i muri di questa stanza potessero parlare,
    sai quante storie, quanti destini da cambiare.

    Mentre esci da una porta scorrevole
    tra nuove stelle, luci e palline colorate,
    con una speranza di rivalsa
    fra sogno e sostanza,
    tra un 25 e un 31,
    quando speri che se ne accorga qualcuno
    per uscire da una logica
    fra qualcuno e nessuno —
    e poi scopri che in quel mondo
    non hai percorso un centimetro,
    nemmeno uno.

    Una nuova finestra
    su un calendario da strappare,
    bottiglie pronte da stappare,
    qualche vestito da rispolverare
    fra l’euforia di una sera
    e la voglia di scappare.

    Eppure c’è una soglia all’orizzonte,
    un orologio che segna
    pochi minuti alla mezzanotte,
    che separa ciò che è stato
    da quello che sarà —
    per noi poveri illusi che ci crediamo ancora,
    per chi, stanco,
    non si fermerà per paura
    in questa vita dove si cerca ancora
    una fiamma calda
    dentro questa gelida radura.

    Poche ore per pensare
    a un cambio d’atmosfera,
    a pochi chilometri,
    quasi metri,
    prima della frontiera.
    Quella frontiera che vorrei passare
    per continuare a sognare,
    per ricominciare a sperare
    in un raggio di sole
    dove alla fine arrivi tu
    e poterti abbracciare.

    Eppure tutto si allontana,
    tutto si annebbia di nuovo,
    anche dopo questa dogana
    dove un sorriso dura
    quanto un sorso di bicchiere,
    mentre vorremmo vederci chiaro
    e andare oltre
    le nostre solite sfere.

    Pensi che il domani sia diverso,
    che porti un po’ più fortuna
    solo per una frontiera
    che credi di aver superato,
    per un brindisi restituito
    o dato.
    Ma il domani non è mai scontato,
    perché tutto ci viene restituito
    fra una parola non detta
    e un abbraccio mai scambiato,
    in questo mondo
    che in fondo non è mai cambiato.

    Puoi passare mille frontiere
    con lo sguardo guerriero,
    ma non c’è riscatto né luce
    se non lo vuoi davvero.
    È solo un giorno come tanti,
    con la gioia in provetta
    di chi ci vuole stupidi e contenti,
    che siamo pochi
    o che lo siamo in tanti —
    la scelta è nel dopo sbornia di domattina,
    tra la solitudine
    o la forza dei giganti.

    Scegli tu.
    Sceglierò anche io.
    Forse sarà una nuova alba di speranza,
    forse soltanto la volontà di Dio,
    o forse sarà la tua e la mia
    quando tutto sembra perso
    e ritroveremo la via.

    Vai avanti, non ti voltare,
    passa questa frontiera:
    è l’unica strada che ti rimane.
    Ma non ti illudere,
    non bluffare:
    nulla si sposta
    se non hai davvero
    quella voglia di cambiare.

    Il domani ci aspetta.
    È tempo di ricostruire,
    è tempo di ridisegnare.
    Forse non è tardi
    per poterti ritrovare.

    #frontiera #buoninizio
    Come ogni rito che si ripete, qualcosa finisce e qualcosa ricomincia. Un passaggio obbligato: una frontiera, una soglia di cui non conosciamo l’esito. Ogni giorno, ogni cosa, va comunque ricominciata. Allora: buon inizio. FRONTIERA Se i muri di questa stanza potessero parlare, sai quante storie, quanti destini da cambiare. Mentre esci da una porta scorrevole tra nuove stelle, luci e palline colorate, con una speranza di rivalsa fra sogno e sostanza, tra un 25 e un 31, quando speri che se ne accorga qualcuno per uscire da una logica fra qualcuno e nessuno — e poi scopri che in quel mondo non hai percorso un centimetro, nemmeno uno. Una nuova finestra su un calendario da strappare, bottiglie pronte da stappare, qualche vestito da rispolverare fra l’euforia di una sera e la voglia di scappare. Eppure c’è una soglia all’orizzonte, un orologio che segna pochi minuti alla mezzanotte, che separa ciò che è stato da quello che sarà — per noi poveri illusi che ci crediamo ancora, per chi, stanco, non si fermerà per paura in questa vita dove si cerca ancora una fiamma calda dentro questa gelida radura. Poche ore per pensare a un cambio d’atmosfera, a pochi chilometri, quasi metri, prima della frontiera. Quella frontiera che vorrei passare per continuare a sognare, per ricominciare a sperare in un raggio di sole dove alla fine arrivi tu e poterti abbracciare. Eppure tutto si allontana, tutto si annebbia di nuovo, anche dopo questa dogana dove un sorriso dura quanto un sorso di bicchiere, mentre vorremmo vederci chiaro e andare oltre le nostre solite sfere. Pensi che il domani sia diverso, che porti un po’ più fortuna solo per una frontiera che credi di aver superato, per un brindisi restituito o dato. Ma il domani non è mai scontato, perché tutto ci viene restituito fra una parola non detta e un abbraccio mai scambiato, in questo mondo che in fondo non è mai cambiato. Puoi passare mille frontiere con lo sguardo guerriero, ma non c’è riscatto né luce se non lo vuoi davvero. È solo un giorno come tanti, con la gioia in provetta di chi ci vuole stupidi e contenti, che siamo pochi o che lo siamo in tanti — la scelta è nel dopo sbornia di domattina, tra la solitudine o la forza dei giganti. Scegli tu. Sceglierò anche io. Forse sarà una nuova alba di speranza, forse soltanto la volontà di Dio, o forse sarà la tua e la mia quando tutto sembra perso e ritroveremo la via. Vai avanti, non ti voltare, passa questa frontiera: è l’unica strada che ti rimane. Ma non ti illudere, non bluffare: nulla si sposta se non hai davvero quella voglia di cambiare. Il domani ci aspetta. È tempo di ricostruire, è tempo di ridisegnare. Forse non è tardi per poterti ritrovare. #frontiera #buoninizio
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  • Venerdì 28 novembre, il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha annunciato la promozione al grado di vice sovrintendente del comandante della Polizia di frontiera in Cisgiordania, responsabile dell’unità che il giorno prima aveva ucciso due palestinesi a Jenin, Cisgiordania occupata.

    Secondo testimonianze e filmati diffusi online, i due uomini – identificati successivamente come Al-Muntasir Billah Abdullah, 26 anni, e Youssef Asasa, 37 anni – avevano sollevato le magliette per mostrare di essere disarmati.

    Prima dell’esecuzione, i militari hanno ordinato loro di rientrare nell’edificio e, poco dopo, sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco.

    Un’esecuzione extragiudiziale in aperta violazione del diritto internazionale umanitario.

    Durante una visita all’unità responsabile dell’omicidio, Ben-Gvir ha dichiarato: “Sono venuto per rafforzare e abbracciare gli eroici combattenti qui. Stiamo combattendo nemici e assassini che vogliono violentare le donne e bruciare i bambini".

    Dopo la sparatoria di giovedì, Ben-Gvir ha scritto su X che fornisce “pieno sostegno ai membri della Polizia di Frontiera e ai combattenti delle IDF”.

    Le organizzazioni per i diritti umani hanno condannato duramente l’accaduto.

    Il gruppo palestinese per i diritti umani Al-Haq ha dichiarato che “le prove e i filmati mostrano chiaramente che i due uomini erano disarmati, si erano arresi e non rappresentavano alcuna minaccia”.

    A ciò si aggiunte la dichiarazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) che ha definito l’uccisione “un’apparente esecuzione sommaria”, parlando di un “omicidio sfacciato”.

    L'OHCHR ha verificato che dal 7 ottobre 2023, in Cisgiordania occupata l’IDF e i coloni israeliani hanno ucciso 1.030 palestinesi, tra cui 233 bambini.

    #westbankunderattack #jenin #palestine #israel #idf #bengvir

    Source: https://x.com/insideoverita/status/1995173292961845677?t=isfIzRwMTQ_sCLPkpdK1bQ&s=19
    Venerdì 28 novembre, il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha annunciato la promozione al grado di vice sovrintendente del comandante della Polizia di frontiera in Cisgiordania, responsabile dell’unità che il giorno prima aveva ucciso due palestinesi a Jenin, Cisgiordania occupata. Secondo testimonianze e filmati diffusi online, i due uomini – identificati successivamente come Al-Muntasir Billah Abdullah, 26 anni, e Youssef Asasa, 37 anni – avevano sollevato le magliette per mostrare di essere disarmati. Prima dell’esecuzione, i militari hanno ordinato loro di rientrare nell’edificio e, poco dopo, sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco. Un’esecuzione extragiudiziale in aperta violazione del diritto internazionale umanitario. Durante una visita all’unità responsabile dell’omicidio, Ben-Gvir ha dichiarato: “Sono venuto per rafforzare e abbracciare gli eroici combattenti qui. Stiamo combattendo nemici e assassini che vogliono violentare le donne e bruciare i bambini". Dopo la sparatoria di giovedì, Ben-Gvir ha scritto su X che fornisce “pieno sostegno ai membri della Polizia di Frontiera e ai combattenti delle IDF”. Le organizzazioni per i diritti umani hanno condannato duramente l’accaduto. Il gruppo palestinese per i diritti umani Al-Haq ha dichiarato che “le prove e i filmati mostrano chiaramente che i due uomini erano disarmati, si erano arresi e non rappresentavano alcuna minaccia”. A ciò si aggiunte la dichiarazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) che ha definito l’uccisione “un’apparente esecuzione sommaria”, parlando di un “omicidio sfacciato”. L'OHCHR ha verificato che dal 7 ottobre 2023, in Cisgiordania occupata l’IDF e i coloni israeliani hanno ucciso 1.030 palestinesi, tra cui 233 bambini. #westbankunderattack #jenin #palestine #israel #idf #bengvir Source: https://x.com/insideoverita/status/1995173292961845677?t=isfIzRwMTQ_sCLPkpdK1bQ&s=19
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  • “COLPIRNE UNO PER EDUCARNE 100” — Davvero funziona ancora così?

    A quanto pare sì.
    Perché certe pressioni verso i lavoratori non arrivano solo dalle solite aziende “di frontiera”. No: oggi si insinuano perfino nei luoghi che dovrebbero insegnare cultura, diritto, rispetto e — ironia della sorte — senso del lavoro.

    E quando dico che in questo Paese qualcosa non va, non lo dico per sfogo. Lo dico perché stavolta a essere colpito è un lavoratore, un docente, un professionista stimato. E le scuse con cui è stato messo alla porta sono talmente becere che fanno quasi più rumore del licenziamento stesso.
    E no, non lo dico solo perché questo lavoratore lo conosco e abbiamo condiviso battaglie di attivismo.
    Lo dico perché il punto è esattamente questo: in Italia, oggi, l’attivismo e l’azione sindacale danno più fastidio di ogni inefficienza strutturale.

    Continuate pure a scannarvi su chi parlerà alla prossima kermesse di Atreju. Continuate pure a litigare sul nulla cosmico delle polemiche a orologeria.
    Intanto, nella realtà, le priorità vere le pagano sempre gli stessi: lavoratori, insegnanti, persone che ogni giorno provano a rendere dignitoso ciò che altri vogliono rendere precario.
    Persone come il prof. Carlo Fino, che ha osato una cosa gravissima: cercare di migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi e la qualità dell’insegnamento per i ragazzi.

    Tutto questo succede alla International School of Como.
    La dirigenza dell’azienda — perché chiamarla “scuola” in queste condizioni è un esercizio di fantasia — ha costruito un castello di accuse pseudo-didattiche, pseudo-metodologiche e pseudo-legali. Contestazioni inconsistenti, infondate e funzionali a un unico obiettivo: intimidire.
    Perché la verità è un’altra, e la sanno tutti:
    Carlo è stato licenziato per la sua attività sindacale con USB, per l’impegno nel far valere contratti, norme, diritti. Per essersi preso la briga di spiegare tutto questo a colleghe e colleghi di diverse nazionalità che, senza di lui, sarebbero stati ancora più esposti.

    Queste sono battaglie concrete. Non le scaramucce politiche da talk show, non i sondaggi del lunedì, non le risse da social media.
    Servono lucidità e coraggio, non mentalità da bookmaker né da opinionisti della tastiera.

    Dal 2016 ho scelto — sempre — di stare dalla parte dei lavoratori, anche quando si trattava di un solo contratto a rischio.
    E allora la storia di Carlo non è solo un caso:
    è il simbolo di una cultura e di un’istruzione che questo Paese non ha più il coraggio di proteggere.

    Per questo, insieme ad altri amici, sosteniamo USB e chiediamo l’immediato ritiro del licenziamento e il reintegro di Carlo nel suo posto di lavoro.

    Comunicato stampa USB:
    https://lombardia.usb.it/leggi-notizia/international-school-of-como-i-lavoratori-proseguono-lagitazione-fino-al-reintegro-di-carlo-1211.html

    #CarloFino #InternationalSchoolOfComo #Lavoro #Scuola #Diritti #USB #Sindacato #LicenziamentoIllegittimo #Attivismo #WorkersRights #ReintegroSubito #GiustiziaSulLavoro #StopRepressioneSindacale
    “COLPIRNE UNO PER EDUCARNE 100” — Davvero funziona ancora così? A quanto pare sì. Perché certe pressioni verso i lavoratori non arrivano solo dalle solite aziende “di frontiera”. No: oggi si insinuano perfino nei luoghi che dovrebbero insegnare cultura, diritto, rispetto e — ironia della sorte — senso del lavoro. E quando dico che in questo Paese qualcosa non va, non lo dico per sfogo. Lo dico perché stavolta a essere colpito è un lavoratore, un docente, un professionista stimato. E le scuse con cui è stato messo alla porta sono talmente becere che fanno quasi più rumore del licenziamento stesso. E no, non lo dico solo perché questo lavoratore lo conosco e abbiamo condiviso battaglie di attivismo. Lo dico perché il punto è esattamente questo: in Italia, oggi, l’attivismo e l’azione sindacale danno più fastidio di ogni inefficienza strutturale. Continuate pure a scannarvi su chi parlerà alla prossima kermesse di Atreju. Continuate pure a litigare sul nulla cosmico delle polemiche a orologeria. Intanto, nella realtà, le priorità vere le pagano sempre gli stessi: lavoratori, insegnanti, persone che ogni giorno provano a rendere dignitoso ciò che altri vogliono rendere precario. Persone come il prof. Carlo Fino, che ha osato una cosa gravissima: cercare di migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi e la qualità dell’insegnamento per i ragazzi. Tutto questo succede alla International School of Como. La dirigenza dell’azienda — perché chiamarla “scuola” in queste condizioni è un esercizio di fantasia — ha costruito un castello di accuse pseudo-didattiche, pseudo-metodologiche e pseudo-legali. Contestazioni inconsistenti, infondate e funzionali a un unico obiettivo: intimidire. Perché la verità è un’altra, e la sanno tutti: Carlo è stato licenziato per la sua attività sindacale con USB, per l’impegno nel far valere contratti, norme, diritti. Per essersi preso la briga di spiegare tutto questo a colleghe e colleghi di diverse nazionalità che, senza di lui, sarebbero stati ancora più esposti. Queste sono battaglie concrete. Non le scaramucce politiche da talk show, non i sondaggi del lunedì, non le risse da social media. Servono lucidità e coraggio, non mentalità da bookmaker né da opinionisti della tastiera. Dal 2016 ho scelto — sempre — di stare dalla parte dei lavoratori, anche quando si trattava di un solo contratto a rischio. E allora la storia di Carlo non è solo un caso: è il simbolo di una cultura e di un’istruzione che questo Paese non ha più il coraggio di proteggere. Per questo, insieme ad altri amici, sosteniamo USB e chiediamo l’immediato ritiro del licenziamento e il reintegro di Carlo nel suo posto di lavoro. 📄 Comunicato stampa USB: https://lombardia.usb.it/leggi-notizia/international-school-of-como-i-lavoratori-proseguono-lagitazione-fino-al-reintegro-di-carlo-1211.html #CarloFino #InternationalSchoolOfComo #Lavoro #Scuola #Diritti #USB #Sindacato #LicenziamentoIllegittimo #Attivismo #WorkersRights #ReintegroSubito #GiustiziaSulLavoro #StopRepressioneSindacale
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  • E' UN VERO E PROPRIO OLOCAUSTO!
    Gaza, oltre 100 ong denunciano carestia: "I nostri colleghi e coloro che assistiamo stanno morendo"
    MSF, Save the Children e Oxfam tra i 111 firmatari che chiedono un cessate il fuoco immediato e libero flusso di aiuti umanitari.

    Mentre a Gaza i civili continuano a essere uccisi nei siti di distribuzione di aiuti, oltre 100 organizzazioni umanitarie hanno denunciato che una “carestia di massa” si sta diffondendo nella Striscia e che anche i loro operatori stanno soffrendo gravemente a causa della carenza di cibo. Sono i totale 111 i firmatari della dichiarazione, tra cui Medici Senza Frontiere (MSF), Save the Children e Oxfam, che ha avvertito: “I nostri colleghi e coloro che assistiamo stanno morendo”. “Mentre l’assedio del governo israeliano affama la popolazione di Gaza, gli operatori umanitari si uniscono alle stesse file per il cibo, rischiando di essere colpiti solo per sfamare le loro famiglie”, si legge.

    Le Ong chiedono un cessate il fuoco “immediato e negoziato”, l’apertura di tutti i valichi di frontiera e il libero flusso di aiuti attraverso i meccanismi guidati dalle Nazioni Unite. Martedì le Nazioni Unite hanno affermato che le forze israeliane hanno ucciso più di 1.000 palestinesi che cercavano di ottenere aiuti alimentari da quando la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta da Stati Uniti e Israele, ha iniziato le operazioni il 26 maggio.

    I quattro siti di distribuzione militarizzati della Ghf, organizzazione senza esperienza nella distribuzione di aiuti nelle zone di crisi, hanno di fatto soppiantato il sistema precedente guidato dalle Nazioni Unite che vedeva più di 400 centri per gli aiuti. Israele intanto afferma che gli aiuti umanitari sono autorizzati a entrare a Gaza e accusa Hamas di sfruttare le sofferenze dei civili, anche rubando cibo per venderlo a prezzi gonfiati o sparando a chi è in attesa di aiuti.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/23/carestia-gaza-ong-aiuti-umanitari-news/8071020/
    E' UN VERO E PROPRIO OLOCAUSTO! Gaza, oltre 100 ong denunciano carestia: "I nostri colleghi e coloro che assistiamo stanno morendo" MSF, Save the Children e Oxfam tra i 111 firmatari che chiedono un cessate il fuoco immediato e libero flusso di aiuti umanitari. Mentre a Gaza i civili continuano a essere uccisi nei siti di distribuzione di aiuti, oltre 100 organizzazioni umanitarie hanno denunciato che una “carestia di massa” si sta diffondendo nella Striscia e che anche i loro operatori stanno soffrendo gravemente a causa della carenza di cibo. Sono i totale 111 i firmatari della dichiarazione, tra cui Medici Senza Frontiere (MSF), Save the Children e Oxfam, che ha avvertito: “I nostri colleghi e coloro che assistiamo stanno morendo”. “Mentre l’assedio del governo israeliano affama la popolazione di Gaza, gli operatori umanitari si uniscono alle stesse file per il cibo, rischiando di essere colpiti solo per sfamare le loro famiglie”, si legge. Le Ong chiedono un cessate il fuoco “immediato e negoziato”, l’apertura di tutti i valichi di frontiera e il libero flusso di aiuti attraverso i meccanismi guidati dalle Nazioni Unite. Martedì le Nazioni Unite hanno affermato che le forze israeliane hanno ucciso più di 1.000 palestinesi che cercavano di ottenere aiuti alimentari da quando la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta da Stati Uniti e Israele, ha iniziato le operazioni il 26 maggio. I quattro siti di distribuzione militarizzati della Ghf, organizzazione senza esperienza nella distribuzione di aiuti nelle zone di crisi, hanno di fatto soppiantato il sistema precedente guidato dalle Nazioni Unite che vedeva più di 400 centri per gli aiuti. Israele intanto afferma che gli aiuti umanitari sono autorizzati a entrare a Gaza e accusa Hamas di sfruttare le sofferenze dei civili, anche rubando cibo per venderlo a prezzi gonfiati o sparando a chi è in attesa di aiuti. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/23/carestia-gaza-ong-aiuti-umanitari-news/8071020/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Gaza, oltre 100 ong denunciano carestia: "I nostri colleghi e coloro che assistiamo stanno morendo"
    MSF, Save the Children e Oxfam tra i 111 firmatari che chiedono un cessate il fuoco immediato e libero flusso di aiuti umanitari
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  • ⭕️La Commissione Medico Scientifica Indipendente ha pubblicato un comunicato allarmante, che si basa sulle conclusioni di uno studio di Maurizio Federico, ricercatore virologo e responsabile del Centro Nazionale per la Salute Globale dell’Istituto Superiore di Sanità. Dunque uno dei massimi esperti italiani.
    In estrema sintesi:
    • Sta per essere commercializzato in Europa Kostaive, il primo vaccino antiCovid autoreplicante. Ultima frontiera della vaccinologia, ha la capacità di riprodursi per un tempo indefinito non solo nel corpo di chi lo riceve, ma può trasmettersi anche ad altre persone e animali, senza barriere di specie persino per via aerea.
    • Il meccanismo biologico di diffusione e i gravi possibili effetti avversi sono descritti in dettaglio in una recente ricerca pubblicata sull’International Journal of Molecular Sciences a firma appunto di Maurizio Federico, dell’Istituto Superiore di Sanità.
    • Si tratta di un azzardo senza precedenti, che coinvolge tutta l’umanità e di cui non si capisce né l'utilità né la necessità. La Commissione indipendente ritiene che gli studi effettuati a livello europeo per l'approvazione di un prodotto farmaceutico inedito siano decisamente lacunosi. Tuttavia la Commissione europea lo ha approvato lo scorso febbraio, dando tempo agli Stati membri di esprimersi. Il tema è rimasto sotto traccia ma sta emergendo prepotentemente in queste ore.
    • L’Italia infatti può opporsi alla decisione della Commissione Europea entro lunedì 9 giugno. Tale decisione meriterebbe un serio confronto scientifico e un ampio dibattito pubblico. Vogliamo davvero correre il rischio di contaminare il Pianeta con un ‘vaccino’ autoreplicante dagli effetti in gran parte sconosciuti?

    Mi associo pertanto all'appello della Commissione indipendente al #Governo Meloni presti ascolto ai parlamentari della maggioranza e agli scienziati che in queste ore si stanno prodigando, nonostante il silenzio dei media, affinché l'Italia si opponga a questo provvedimento in via prudenziale, nell'attesa di valutare appieno utilità e rischi di questa nuova tecnica.
    Sei d'accordo? Diffondi questo appello.

    @GiorgiaMeloni @FDI_Parlamento @LegaSalvini

    Source: https://x.com/MarcelloFoa/status/1930856848908800256?t=86WRghuvLfS7IuHpR7M4HA&s=19
    ‼️⭕️La Commissione Medico Scientifica Indipendente ha pubblicato un comunicato allarmante, che si basa sulle conclusioni di uno studio di Maurizio Federico, ricercatore virologo e responsabile del Centro Nazionale per la Salute Globale dell’Istituto Superiore di Sanità. Dunque uno dei massimi esperti italiani. In estrema sintesi: • Sta per essere commercializzato in Europa Kostaive, il primo vaccino antiCovid autoreplicante. Ultima frontiera della vaccinologia, ha la capacità di riprodursi per un tempo indefinito non solo nel corpo di chi lo riceve, ma può trasmettersi anche ad altre persone e animali, senza barriere di specie persino per via aerea. • Il meccanismo biologico di diffusione e i gravi possibili effetti avversi sono descritti in dettaglio in una recente ricerca pubblicata sull’International Journal of Molecular Sciences a firma appunto di Maurizio Federico, dell’Istituto Superiore di Sanità. • Si tratta di un azzardo senza precedenti, che coinvolge tutta l’umanità e di cui non si capisce né l'utilità né la necessità. La Commissione indipendente ritiene che gli studi effettuati a livello europeo per l'approvazione di un prodotto farmaceutico inedito siano decisamente lacunosi. Tuttavia la Commissione europea lo ha approvato lo scorso febbraio, dando tempo agli Stati membri di esprimersi. Il tema è rimasto sotto traccia ma sta emergendo prepotentemente in queste ore. • L’Italia infatti può opporsi alla decisione della Commissione Europea entro lunedì 9 giugno. Tale decisione meriterebbe un serio confronto scientifico e un ampio dibattito pubblico. Vogliamo davvero correre il rischio di contaminare il Pianeta con un ‘vaccino’ autoreplicante dagli effetti in gran parte sconosciuti? Mi associo pertanto all'appello della Commissione indipendente al #Governo Meloni presti ascolto ai parlamentari della maggioranza e agli scienziati che in queste ore si stanno prodigando, nonostante il silenzio dei media, affinché l'Italia si opponga a questo provvedimento in via prudenziale, nell'attesa di valutare appieno utilità e rischi di questa nuova tecnica. Sei d'accordo? Diffondi questo appello. @GiorgiaMeloni @FDI_Parlamento @LegaSalvini Source: https://x.com/MarcelloFoa/status/1930856848908800256?t=86WRghuvLfS7IuHpR7M4HA&s=19
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  • L' agenzia britannica Reuters, il Washington Post e il New York Times, hanno riferito la notizia secondo la quale l' amministrazione statunitense uscente avrebbe acconsentito infine all' esercito ucraino di utilizzare i suoi armamenti, pertanto solo quelli di provenienza statunitense, per colpire gli obbiettivi presenti sul territorio russo. Gli armamenti che verrebbero forniti sono i missili Atacms che possono raggiungere un obbiettivo distante 300 km.
    Putin, dal canto suo, pare abbia aggiornato o lo stia per aggiornare la dottrina nucleare cosicché le ff.aa russe possano ritenere come un attacco congiunto al territorio russo un' aggressione da parte di uno Stato non nucleare ma sostenuto da un' altro che lo sia .....Ancora un' azione per spingere la Russia a compiere il primo passo verso un confronto nucleare?
    In questo contesto traballante il presidente argentino al termine di un colloquio con Trump in Florida avuto pochi giorni fa, ha dichiarato ai giornalisti che sta per prendere avvio un esercito di difensori dell' Occidente che rappresenterà un faro per il mondo i cui cardini sono costituiti a nord dagli USA, a sud dall' Argentina, l' Italia in Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Oriente.
    Dobbiamo attenderci qualche sorpresa poco o per nulla rassicurante ?
    Lieta serata
    L' agenzia britannica Reuters, il Washington Post e il New York Times, hanno riferito la notizia secondo la quale l' amministrazione statunitense uscente avrebbe acconsentito infine all' esercito ucraino di utilizzare i suoi armamenti, pertanto solo quelli di provenienza statunitense, per colpire gli obbiettivi presenti sul territorio russo. Gli armamenti che verrebbero forniti sono i missili Atacms che possono raggiungere un obbiettivo distante 300 km. Putin, dal canto suo, pare abbia aggiornato o lo stia per aggiornare la dottrina nucleare cosicché le ff.aa russe possano ritenere come un attacco congiunto al territorio russo un' aggressione da parte di uno Stato non nucleare ma sostenuto da un' altro che lo sia .....Ancora un' azione per spingere la Russia a compiere il primo passo verso un confronto nucleare? In questo contesto traballante il presidente argentino al termine di un colloquio con Trump in Florida avuto pochi giorni fa, ha dichiarato ai giornalisti che sta per prendere avvio un esercito di difensori dell' Occidente che rappresenterà un faro per il mondo i cui cardini sono costituiti a nord dagli USA, a sud dall' Argentina, l' Italia in Europa e Israele come sentinella nella frontiera in Medio Oriente. Dobbiamo attenderci qualche sorpresa poco o per nulla rassicurante ? Lieta serata
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  • QUESTO È SCANDALOSO!!!

    SCRITTI BELLICI
    Il caso Durov
    Traduco da Reuters (domenica 25 agosto 2024): “Pavel Durov, il miliardario russo -francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi, sabato sera, hanno dichiarato TF1 TV e BFM TV, citando fonti non identificate. Durov viaggiava a bordo del suo jet privato, ha dichiarato TF1 sul suo sito web, aggiungendo che era stato colpito da un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Sia TF1 che BFM hanno dichiarato che l'indagine si è concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e che la polizia ritiene che questa situazione abbia permesso alle attività criminali di avvalersi indisturbate sull'app di messaggistica.”
    Per comprendere la gravità di questo arresto, occorre un accenno al quadro normativo: il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il Digital Services Act (DSA).
    In estrema sintesi, il DSA prevede che tutti i prestatori di servizi digitali debbano, tra l’altro:
    fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi per i sistemi di raccomandazione dei contenuti, che potranno comunque essere contestati dagli utenti;
    collaborare con le autorità nazionali se richiesto;
    denunciare i reati.
    Inoltre, le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni, a partire da 45 milioni di utenti al mese, vengono assoggettate ai seguenti più rigorosi obblighi (indichiamo unicamente quelli più rilevanti nel contesto in esame):

    condivisione dei propri dati chiave e dei propri algoritmi con le autorità e con i ricercatori autorizzati per comprendere l’evoluzione dei rischi online;
    collaborazione con le autorità nelle risposte alle emergenze;
    prevenzione dei rischi sistemici come la diffusione di contenuti illegali o con effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.
    In pratica, il DSA pone a carico dei prestatori di servizi digitali l’obbligo di moderare e censurare i contenuti degli utenti, al fine - esplicitamente dichiarato - di prevenire “la diffusione di contenuti illegali” o “l’effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.”
    Il DSA s’inserisce in un contesto normativo mondiale ben diverso:
    In Italia, la censura è espressamente vietata dalla Costituzione. L’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” L'articolo 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”
    I medesimi principi, veri e propri cardini della democrazia e dello Stato di diritto, sono esposti
    1) nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il cui articolo 10 recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.”
    2) nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
    3) nel Patto internazionale di New York (ratificato in Italia con la legge 25 novembre 1977, numero 881) il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.”
    Se ne deduce che – almeno fino all’approvazione del DSA, salutato da Ursula von der Leyen come un accordo storico “in termini sia di rapidità che di sostanza”, ciascuno dei cittadini dell’Unione Europea fosse libero di esprimere sui social media (che fino a prova contraria rientrano nella categoria “ogni altro mezzo di diffusione”) il proprio pensiero e questo suo diritto individuale non potesse essere limitato da un regolamento di natura privatistica quale quello sottoscritto dall’utente al momento della registrazione sulla piattaforma di un prestatore di servizi digitali.
    Per anni abbiamo denunciato la gravità della censura dei contenuti operata dai social media. Oggi siamo certi che Twitter e Facebook abbiano censurato i nostri post e ci abbiano sospeso gli account (e abbiano utilizzato algoritmi atti a nascondere i nostri post) a loro totale discrezione. La nostra inerzia ha fatto sì che una forma di censura del tutto illegale sia diventata legale (con l’approvazione del DSA). Tuttavia, si pone un problema di gerarchia delle norme in quanto il DSA confligge con norme costituzionali.
    Ma torniamo al caso Durov. La responsabilità penale è personale. Questo è un principio cardine di ogni ordinamento giuridico. Se l’arresto fosse motivato dalla violazione degli obblighi contenuti nel DSA, nulla quaestio: tanto varrebbe dichiararsi colpevole. Al contrario, se fondamento dell’arresto fossero le accuse di complicità con gli autori di reati commessi anche grazie all’utilizzo di Telegram, si spalancherebbe uno scenario distopico. Sarebbe come condannare Alfred Nobel – inventore della dinamite – quale correo di una rapina in banca fatta con l’uso di un candelotto.
    Da giurista, mi permetto un commento: il tempo dei diritti individuali è tramontato il giorno in cui ci siamo piegati, accettando senza ribellarci in massa una reclusione domiciliare imposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno, tutto è stato possibile, dagli obblighi vaccinali all’approvazione del DSA.
    Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.”
    Oggi sappiamo che i cd vaccini non arrestavano né il contagio, né la diffusione, né l’aggravamento della malattia. Eppure, nessuno più protesta per ciò che ci è stato imposto.
    Nessuno (a parte qualcuno di noi giuristi) ha protestato quando è stato discusso il testo del DSA. Ma uno sparuto gruppo di giuristi nulla può fare (se non – a futura memoria – salvare la propria coscienza denunciando la violazione dei diritti in atto). Occorre un risveglio delle coscienze e – il potere ne è perfettamente consapevole – il risveglio è impossibile in questo contesto in cui la stampa mainstream non fa informazione ma propaganda. Qui sta l’importanza di Telegram, unica piattaforma i cui contenuti – fino ad oggi – non erano soggetti a censura.
    Durov libero, dunque, per la libertà di tutti noi.
    Il Giornale d’Italia, 25 agosto 2024


    Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.
    QUESTO È SCANDALOSO!!! SCRITTI BELLICI Il caso Durov Traduco da Reuters (domenica 25 agosto 2024): “Pavel Durov, il miliardario russo -francese fondatore e amministratore delegato dell'app di messaggistica Telegram, è stato arrestato all'aeroporto di Bourget, alle porte di Parigi, sabato sera, hanno dichiarato TF1 TV e BFM TV, citando fonti non identificate. Durov viaggiava a bordo del suo jet privato, ha dichiarato TF1 sul suo sito web, aggiungendo che era stato colpito da un mandato di arresto in Francia nell'ambito di un'indagine preliminare della polizia. Sia TF1 che BFM hanno dichiarato che l'indagine si è concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e che la polizia ritiene che questa situazione abbia permesso alle attività criminali di avvalersi indisturbate sull'app di messaggistica.” Per comprendere la gravità di questo arresto, occorre un accenno al quadro normativo: il 5 luglio 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il Digital Services Act (DSA). In estrema sintesi, il DSA prevede che tutti i prestatori di servizi digitali debbano, tra l’altro: fornire informazioni esplicite sulla moderazione dei contenuti e sull’uso degli algoritmi per i sistemi di raccomandazione dei contenuti, che potranno comunque essere contestati dagli utenti; collaborare con le autorità nazionali se richiesto; denunciare i reati. Inoltre, le piattaforme online e i motori di ricerca di grandi dimensioni, a partire da 45 milioni di utenti al mese, vengono assoggettate ai seguenti più rigorosi obblighi (indichiamo unicamente quelli più rilevanti nel contesto in esame): condivisione dei propri dati chiave e dei propri algoritmi con le autorità e con i ricercatori autorizzati per comprendere l’evoluzione dei rischi online; collaborazione con le autorità nelle risposte alle emergenze; prevenzione dei rischi sistemici come la diffusione di contenuti illegali o con effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale. In pratica, il DSA pone a carico dei prestatori di servizi digitali l’obbligo di moderare e censurare i contenuti degli utenti, al fine - esplicitamente dichiarato - di prevenire “la diffusione di contenuti illegali” o “l’effetto negativo su diritti fondamentali, processi elettorali, violenza di genere, salute mentale.” Il DSA s’inserisce in un contesto normativo mondiale ben diverso: In Italia, la censura è espressamente vietata dalla Costituzione. L’articolo 3 recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” L'articolo 21 recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.” I medesimi principi, veri e propri cardini della democrazia e dello Stato di diritto, sono esposti 1) nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo, il cui articolo 10 recita: “Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.” 2) nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.” 3) nel Patto internazionale di New York (ratificato in Italia con la legge 25 novembre 1977, numero 881) il cui articolo 19 recita: “Ogni individuo ha diritto a non essere molestato per le proprie opinioni.” Se ne deduce che – almeno fino all’approvazione del DSA, salutato da Ursula von der Leyen come un accordo storico “in termini sia di rapidità che di sostanza”, ciascuno dei cittadini dell’Unione Europea fosse libero di esprimere sui social media (che fino a prova contraria rientrano nella categoria “ogni altro mezzo di diffusione”) il proprio pensiero e questo suo diritto individuale non potesse essere limitato da un regolamento di natura privatistica quale quello sottoscritto dall’utente al momento della registrazione sulla piattaforma di un prestatore di servizi digitali. Per anni abbiamo denunciato la gravità della censura dei contenuti operata dai social media. Oggi siamo certi che Twitter e Facebook abbiano censurato i nostri post e ci abbiano sospeso gli account (e abbiano utilizzato algoritmi atti a nascondere i nostri post) a loro totale discrezione. La nostra inerzia ha fatto sì che una forma di censura del tutto illegale sia diventata legale (con l’approvazione del DSA). Tuttavia, si pone un problema di gerarchia delle norme in quanto il DSA confligge con norme costituzionali. Ma torniamo al caso Durov. La responsabilità penale è personale. Questo è un principio cardine di ogni ordinamento giuridico. Se l’arresto fosse motivato dalla violazione degli obblighi contenuti nel DSA, nulla quaestio: tanto varrebbe dichiararsi colpevole. Al contrario, se fondamento dell’arresto fossero le accuse di complicità con gli autori di reati commessi anche grazie all’utilizzo di Telegram, si spalancherebbe uno scenario distopico. Sarebbe come condannare Alfred Nobel – inventore della dinamite – quale correo di una rapina in banca fatta con l’uso di un candelotto. Da giurista, mi permetto un commento: il tempo dei diritti individuali è tramontato il giorno in cui ci siamo piegati, accettando senza ribellarci in massa una reclusione domiciliare imposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno, tutto è stato possibile, dagli obblighi vaccinali all’approvazione del DSA. Leggiamo un estratto del Decreto che ha introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50: “Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica; Considerato che l'attuale contesto di rischio impone la prosecuzione delle iniziative di carattere straordinario e urgente intraprese al fine di fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività; ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure di contenimento alla diffusione del predetto adottando adeguate e immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di rafforzare il quadro delle vigenti misure di contenimento della diffusione del virus, estendendo, tra l'altro, l'obbligo vaccinale ai soggetti ultra cinquantenni e a settori particolarmente esposti, quali quello universitario e dell'istruzione superiore.” Oggi sappiamo che i cd vaccini non arrestavano né il contagio, né la diffusione, né l’aggravamento della malattia. Eppure, nessuno più protesta per ciò che ci è stato imposto. Nessuno (a parte qualcuno di noi giuristi) ha protestato quando è stato discusso il testo del DSA. Ma uno sparuto gruppo di giuristi nulla può fare (se non – a futura memoria – salvare la propria coscienza denunciando la violazione dei diritti in atto). Occorre un risveglio delle coscienze e – il potere ne è perfettamente consapevole – il risveglio è impossibile in questo contesto in cui la stampa mainstream non fa informazione ma propaganda. Qui sta l’importanza di Telegram, unica piattaforma i cui contenuti – fino ad oggi – non erano soggetti a censura. Durov libero, dunque, per la libertà di tutti noi. Il Giornale d’Italia, 25 agosto 2024 Avv. Alfredo Tocchi, LL.M.
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  • Un gruppo di 17 cittadini ucraini è stato arrestato dai dipendenti del servizio statale della guardia di frontiera dell'Ucraina mentre cercavano di recarsi in Ungheria. La gente scappa dal “baluardo di democrazia e libertà” di Zelenskij, perché non vuole essere spedita in guerra a morire per Biden e i suoi padroni anglosassoni.

    Fonte: Telegram
    Un gruppo di 17 cittadini ucraini è stato arrestato dai dipendenti del servizio statale della guardia di frontiera dell'Ucraina mentre cercavano di recarsi in Ungheria. La gente scappa dal “baluardo di democrazia e libertà” di Zelenskij, perché non vuole essere spedita in guerra a morire per Biden e i suoi padroni anglosassoni. Fonte: Telegram
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  • Qəp̄îṣáṯ hadDéreḫ, [11/04/2024 17:21]
    I CONTENUTI DI INTERNET VERRANNO SOSTITUITI DALL'IA

    Motori che fanno la ricerca al posto tuo, bot che fanno propaganda politica e influencer virtuali stanno peggiorando radicalmente internet.

    1) I MOTORI DI RICERCA DIVENTANO MACCHINE DELLE RISPOSTE

    Come ho già spiegato (https://t.me/dereinzigeitalia/911) riguardo all'IA di Bing (https://blogs.bing.com/search/may_2023/Announcing-the-Next-Wave-of-AI-Innovation-with-Microsoft-Bing-and-Edge), anche Google tramite il suo Gemini (https://blog.google/technology/ai/google-gemini-ai/) (facente uso di Deep Mind (https://www.ai4business.it/intelligenza-artificiale/deepmind-cose-storia-programmi-e-software/)) sta cercando di sviluppare una sorta di macchina delle risposte che possa andare a sostituire i classici risultati testuali sottoforma di link.
    La beta (https://blog.google/products/search/generative-ai-search/) di Google usa materiale da diversi siti per generare risultati generati artificialmente, così che in futuro gli utenti non visiteranno più siti web, ma si limiteranno ad ottenere risposte, utilizzando una soluzione "zero-click (https://www.insightpartners.com/ideas/generative-ai-seo-zero-click-searches/)". Questo significa che gli utenti di internet non disposti a fare ricerche si interfacceranno con le risposte proposte dalla macchina costruite in base ai bias (https://arxiv.org/abs/2309.08836) imposti dai loro programmatori e non si interfacceranno più con contenuti prodotti da esseri umani, inoltre le persone ridurranno (https://www.searchenginejournal.com/google-and-the-rise-of-zero-click-searches-what-does-it-mean-for-your-business-podcast/474281/) il numero di click sui siti, o si fermeranno solo a quelli consigliati dall'IA nella sitografia, portando ad una riduzione generale delle visite.

    2) L'IA SOSTITUISCE L'UOMO ANCHE SUI SOCIAL

    I contenuti (https://www.researchgate.net/publication/370001090_AI-Generated_Content_AIGC_A_Survey) degli utenti stanno venendo sempre più sostituiti (https://www.wired.it/article/internet-morta-teoria-complotto-realta-intelligenza-artificiale/) dai contenuti generati artificialmente, soprattutto sui social network, dove i contenuti più ripetuti sono solitamente anche quelli più monetizzati, poiché vanno ad agire su un pubblico più vasto (https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/1461444809341264).
    Esistono poi le IA content farm (https://www.technologyreview.com/2023/06/27/1075545/next-gen-content-farms-ai-generated-text-ads/) che sono server dedicati alla creazione di contenuti (https://web.archive.org/web/20230613194814/https://gamurs.breezy.hr/p/3a291acf07ac-ai-editor) da rilasciare automaticamente su vari canali di comunicazione.
    Alcuni utenti di Wikipedia (https://blog.datawrapper.de/wikipedia-articles-written-by-a-bot/) dicono di utilizzare le IA per effettuare le traduzioni, che spesso risultano essere imprecise (https://link.springer.com/article/10.1007/s10936-023-10031-y) o polarizzate (https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0267323120940908), introducendo termini della neolingua (https://scitechdaily.com/chatgpts-strong-left-wing-political-bias-unmasked-by-new-study/) gender.
    Amazon (https://www.theguardian.com/books/2023/sep/20/amazon-restricts-authors-from-self-publishing-more-than-three-books-a-day-after-ai-concerns) è stato costretto dagli utenti che mettevano sul mercato libri generati artificialmente tramite IA a limitare la pubblicazione a soli 3 libri al giorno.
    X (https://postwise.ai/blog/ai-tweet-generators-comparison) (Twitter (https://developer.twitter.com/en/docs/tutorials/how-to-create-a-twitter-bot-with-twitter-api-v2)) alla stregua degli altri social media come Facebook (https://www.socialpilot.co/facebook-post-generator), YouTube (https://vidiq.com/generate/) e TikTok (https://www.veed.io/tools/ai-video/tiktok-video-generator) dispone di automatismi a pagamento e gratuiti, ma solitamente con registrazione, che consentono di generare (https://proofed.com/knowledge-hub/what-is-ai-generated-content/) e pubblicare (https://narrato.io/blog/publishing-automation-pillar-post-how-to-speed-up-content-publishing-with-publishing-automation/) a cadenza temporale scelta un determinato tipo di contenuti anche personalizzabili.

    3) LA DEAD INTERNET THEORY

    Presso questo (https://forum.agoraroad.com/index.php?threads/dead-internet-theory-most-of-the-internet-is-fake.3011/) forum è stata teorizzata la "Dead Internet Theory (https://www.forbes.com/sites/danidiplacido/2024/01/16/the-dead-internet-theory-explained/)" che sostiene che la maggior parte dei contenuti presenti su internet sia fasulla, polarizzata (https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/la-profilazione-social-influenza-le-scelte-elettorali-come-funziona-e-quali-difese/) e manipolata.
    Le IA giocano un ruolo cruciale in questo processo e propagandano online contenuti attraverso una ripetizione (https://www.andreaminini.com/comunicazione/la-ripetizione-nella-comunicazione-online) meccanica e distribuita (https://meetedgar.com/blog/repeating-social-media-content/) su più canali.
    Quanto accade non solo influisce sulla diversità e sull'autenticità dei contenuti, ma va ad intaccare anche le scelte prese tramite mera esposizione (https://t.me/dereinzigeitalia/933) e framing (https://t.me/dereinzigeitalia/729), favorendo pertanto contenuti solitamente affini a quelli sostenuti dai sistemi di monetizzazione (https://www.scientificamerican.com/article/why-social-media-makes-us-more-polarized-and-how-to-fix-it/) e impedendo agli altri di diffondersi.
    Come riportato da alcuni siti web, la notizia viene presentata come una "teoria del complotto" (1 (https://en.wikiless.tiekoetter.com/wiki/Dead_Internet_theory), 2 (https://lifebonder.com/blog/2022/10/11/the-dead-internet-theory/), 3 (https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/09/internet-sta-per-morire-la-teoria-complottista-dead-internet-theory-torna-a-circolare-sui-social-ecco-perche-ha-un-fondo-di-verita/7440254/), 4 (https://brainlenses.substack.com/p/dead-internet-theory), 5 (https://www.crypto.it/2023/04/15/dead-internet-theory/)) ma i fatti dimostrano il contrario: la mole di contenuti generati artificialmente sta dilagando ovunque, dai siti web per le aziende (https://www.researchgate.net/publication/361076492_User-Generated_Content_and_Consumer_Brand_Engagement), ai blog (https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0047287517746014), agli articoli (https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/21670811.2016.1189840) giornalistici (https://pubsonline.informs.org/doi/10.1287/mnsc.2023.4962), ai social media (1 (https://www.theatlantic.com/technology/archive/2021/08/dead-internet-theory-wrong-but-feels-true/619937/), 2 (https://thedeadinternettheory.com/), 3 (https://www.theswaddle.com/what-the-dead-internet-theory-predicted-about-the-future-of-digital-life)), questo perché portano ad un risparmio economico, soprattutto per le aziende (1 (https://www.hbritalia.it/settembre-2023/2023/09/01/news/il-potenziale-economico-dellia-generativa-e-le-nuove-frontiere-della-produttivita-15641/), 2 (https://www.partitaiva.it/intelligenza-artificiale-generativa/), 3 (https://www.aiopenmind.it/ArtificialIntelligence/il-potenziale-economico-dellia-generativa-la-prossima-frontiera-della-produttivita/)).
    È stato dedicato anche un articolo accademico (https://link.springer.com/article/10.1007/s00146-023-01857-0) alla teoria dove si sostiene che l'IA non viene più usata solo per creare contenuti, ma per creare gli stessi influencer con lo scopo di rendere i giovani dipendenti da internet. Anche in Italia si diffonde questo fenomeno, con diverse influencer e "modelle" completamente virtuali (1 (https://www.castellinotizie.it/2024/04/04/in-visita-a-nemi-linfluencer-virtuale-francesca-giubelli-creata-dallintelligenza-artificiale-che-splendore-i-piccoli-borghi-del-territorio/), 2 (https://www.wired.it/article/prima-ai-influencer-italiana-rebecca-galani/), 3 (https://www.ilmattino.it/lifestyle/persone/emily_pellegrini_modella_finta_foto_oggi_4_1_2024-7851960.html), 4 (https://www.amica.it/2023/11/29/aiatana-lopez-modella-influencer-generata-intelligenza-artificiale/), 5 (https://www.wired.it/article/milla-sofia-influencer-virtuale-instagram-foto-intelligenza-artificiale/)), ma in realtà sono molti altri questi personaggi artificiali sul web che si spacciano per utenti reali. L'IA italiana "Francesca Giubelli" ha addirittura fondato un partito politico fittizio per promuovere l'intelligenza artificiale (1 (https://www.wired.it/article/francesca-giubelli-influencer-virtuale-partito/), 2 (https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/02/16/news/francesca_giubelli_partito_alleanza_nazionale_influencer_sovranista_intelligenza_artificiale-422149870/), 3 (https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/24_febbraio_01/l-influencer-artificiale-francesca-giubelli-lancia-un-partito-politico-alleanza-italiana-promuovera-la-bellezza-italiana-nel-mondo-28a933df-dce6-4ef0-8b2f-41891f868xlk.shtml), 4 (https://ainews.it/linfluencer-creata-con-lai-lancia-un-partito-ecco-alleanza-italiana/)).

    CONCLUSIONI

    Internet sta diventando un ostacolo a se stesso e sempre più isolante, chiudendo le persone in recinti di bot che si fingono esseri umani.

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    Qəp̄îṣáṯ hadDéreḫ, [11/04/2024 17:21] I CONTENUTI DI INTERNET VERRANNO SOSTITUITI DALL'IA Motori che fanno la ricerca al posto tuo, bot che fanno propaganda politica e influencer virtuali stanno peggiorando radicalmente internet. 1) I MOTORI DI RICERCA DIVENTANO MACCHINE DELLE RISPOSTE Come ho già spiegato (https://t.me/dereinzigeitalia/911) riguardo all'IA di Bing (https://blogs.bing.com/search/may_2023/Announcing-the-Next-Wave-of-AI-Innovation-with-Microsoft-Bing-and-Edge), anche Google tramite il suo Gemini (https://blog.google/technology/ai/google-gemini-ai/) (facente uso di Deep Mind (https://www.ai4business.it/intelligenza-artificiale/deepmind-cose-storia-programmi-e-software/)) sta cercando di sviluppare una sorta di macchina delle risposte che possa andare a sostituire i classici risultati testuali sottoforma di link. La beta (https://blog.google/products/search/generative-ai-search/) di Google usa materiale da diversi siti per generare risultati generati artificialmente, così che in futuro gli utenti non visiteranno più siti web, ma si limiteranno ad ottenere risposte, utilizzando una soluzione "zero-click (https://www.insightpartners.com/ideas/generative-ai-seo-zero-click-searches/)". Questo significa che gli utenti di internet non disposti a fare ricerche si interfacceranno con le risposte proposte dalla macchina costruite in base ai bias (https://arxiv.org/abs/2309.08836) imposti dai loro programmatori e non si interfacceranno più con contenuti prodotti da esseri umani, inoltre le persone ridurranno (https://www.searchenginejournal.com/google-and-the-rise-of-zero-click-searches-what-does-it-mean-for-your-business-podcast/474281/) il numero di click sui siti, o si fermeranno solo a quelli consigliati dall'IA nella sitografia, portando ad una riduzione generale delle visite. 2) L'IA SOSTITUISCE L'UOMO ANCHE SUI SOCIAL I contenuti (https://www.researchgate.net/publication/370001090_AI-Generated_Content_AIGC_A_Survey) degli utenti stanno venendo sempre più sostituiti (https://www.wired.it/article/internet-morta-teoria-complotto-realta-intelligenza-artificiale/) dai contenuti generati artificialmente, soprattutto sui social network, dove i contenuti più ripetuti sono solitamente anche quelli più monetizzati, poiché vanno ad agire su un pubblico più vasto (https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/1461444809341264). Esistono poi le IA content farm (https://www.technologyreview.com/2023/06/27/1075545/next-gen-content-farms-ai-generated-text-ads/) che sono server dedicati alla creazione di contenuti (https://web.archive.org/web/20230613194814/https://gamurs.breezy.hr/p/3a291acf07ac-ai-editor) da rilasciare automaticamente su vari canali di comunicazione. Alcuni utenti di Wikipedia (https://blog.datawrapper.de/wikipedia-articles-written-by-a-bot/) dicono di utilizzare le IA per effettuare le traduzioni, che spesso risultano essere imprecise (https://link.springer.com/article/10.1007/s10936-023-10031-y) o polarizzate (https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0267323120940908), introducendo termini della neolingua (https://scitechdaily.com/chatgpts-strong-left-wing-political-bias-unmasked-by-new-study/) gender. Amazon (https://www.theguardian.com/books/2023/sep/20/amazon-restricts-authors-from-self-publishing-more-than-three-books-a-day-after-ai-concerns) è stato costretto dagli utenti che mettevano sul mercato libri generati artificialmente tramite IA a limitare la pubblicazione a soli 3 libri al giorno. X (https://postwise.ai/blog/ai-tweet-generators-comparison) (Twitter (https://developer.twitter.com/en/docs/tutorials/how-to-create-a-twitter-bot-with-twitter-api-v2)) alla stregua degli altri social media come Facebook (https://www.socialpilot.co/facebook-post-generator), YouTube (https://vidiq.com/generate/) e TikTok (https://www.veed.io/tools/ai-video/tiktok-video-generator) dispone di automatismi a pagamento e gratuiti, ma solitamente con registrazione, che consentono di generare (https://proofed.com/knowledge-hub/what-is-ai-generated-content/) e pubblicare (https://narrato.io/blog/publishing-automation-pillar-post-how-to-speed-up-content-publishing-with-publishing-automation/) a cadenza temporale scelta un determinato tipo di contenuti anche personalizzabili. 3) LA DEAD INTERNET THEORY Presso questo (https://forum.agoraroad.com/index.php?threads/dead-internet-theory-most-of-the-internet-is-fake.3011/) forum è stata teorizzata la "Dead Internet Theory (https://www.forbes.com/sites/danidiplacido/2024/01/16/the-dead-internet-theory-explained/)" che sostiene che la maggior parte dei contenuti presenti su internet sia fasulla, polarizzata (https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/la-profilazione-social-influenza-le-scelte-elettorali-come-funziona-e-quali-difese/) e manipolata. Le IA giocano un ruolo cruciale in questo processo e propagandano online contenuti attraverso una ripetizione (https://www.andreaminini.com/comunicazione/la-ripetizione-nella-comunicazione-online) meccanica e distribuita (https://meetedgar.com/blog/repeating-social-media-content/) su più canali. Quanto accade non solo influisce sulla diversità e sull'autenticità dei contenuti, ma va ad intaccare anche le scelte prese tramite mera esposizione (https://t.me/dereinzigeitalia/933) e framing (https://t.me/dereinzigeitalia/729), favorendo pertanto contenuti solitamente affini a quelli sostenuti dai sistemi di monetizzazione (https://www.scientificamerican.com/article/why-social-media-makes-us-more-polarized-and-how-to-fix-it/) e impedendo agli altri di diffondersi. Come riportato da alcuni siti web, la notizia viene presentata come una "teoria del complotto" (1 (https://en.wikiless.tiekoetter.com/wiki/Dead_Internet_theory), 2 (https://lifebonder.com/blog/2022/10/11/the-dead-internet-theory/), 3 (https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/09/internet-sta-per-morire-la-teoria-complottista-dead-internet-theory-torna-a-circolare-sui-social-ecco-perche-ha-un-fondo-di-verita/7440254/), 4 (https://brainlenses.substack.com/p/dead-internet-theory), 5 (https://www.crypto.it/2023/04/15/dead-internet-theory/)) ma i fatti dimostrano il contrario: la mole di contenuti generati artificialmente sta dilagando ovunque, dai siti web per le aziende (https://www.researchgate.net/publication/361076492_User-Generated_Content_and_Consumer_Brand_Engagement), ai blog (https://journals.sagepub.com/doi/10.1177/0047287517746014), agli articoli (https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/21670811.2016.1189840) giornalistici (https://pubsonline.informs.org/doi/10.1287/mnsc.2023.4962), ai social media (1 (https://www.theatlantic.com/technology/archive/2021/08/dead-internet-theory-wrong-but-feels-true/619937/), 2 (https://thedeadinternettheory.com/), 3 (https://www.theswaddle.com/what-the-dead-internet-theory-predicted-about-the-future-of-digital-life)), questo perché portano ad un risparmio economico, soprattutto per le aziende (1 (https://www.hbritalia.it/settembre-2023/2023/09/01/news/il-potenziale-economico-dellia-generativa-e-le-nuove-frontiere-della-produttivita-15641/), 2 (https://www.partitaiva.it/intelligenza-artificiale-generativa/), 3 (https://www.aiopenmind.it/ArtificialIntelligence/il-potenziale-economico-dellia-generativa-la-prossima-frontiera-della-produttivita/)). È stato dedicato anche un articolo accademico (https://link.springer.com/article/10.1007/s00146-023-01857-0) alla teoria dove si sostiene che l'IA non viene più usata solo per creare contenuti, ma per creare gli stessi influencer con lo scopo di rendere i giovani dipendenti da internet. Anche in Italia si diffonde questo fenomeno, con diverse influencer e "modelle" completamente virtuali (1 (https://www.castellinotizie.it/2024/04/04/in-visita-a-nemi-linfluencer-virtuale-francesca-giubelli-creata-dallintelligenza-artificiale-che-splendore-i-piccoli-borghi-del-territorio/), 2 (https://www.wired.it/article/prima-ai-influencer-italiana-rebecca-galani/), 3 (https://www.ilmattino.it/lifestyle/persone/emily_pellegrini_modella_finta_foto_oggi_4_1_2024-7851960.html), 4 (https://www.amica.it/2023/11/29/aiatana-lopez-modella-influencer-generata-intelligenza-artificiale/), 5 (https://www.wired.it/article/milla-sofia-influencer-virtuale-instagram-foto-intelligenza-artificiale/)), ma in realtà sono molti altri questi personaggi artificiali sul web che si spacciano per utenti reali. L'IA italiana "Francesca Giubelli" ha addirittura fondato un partito politico fittizio per promuovere l'intelligenza artificiale (1 (https://www.wired.it/article/francesca-giubelli-influencer-virtuale-partito/), 2 (https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/02/16/news/francesca_giubelli_partito_alleanza_nazionale_influencer_sovranista_intelligenza_artificiale-422149870/), 3 (https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/24_febbraio_01/l-influencer-artificiale-francesca-giubelli-lancia-un-partito-politico-alleanza-italiana-promuovera-la-bellezza-italiana-nel-mondo-28a933df-dce6-4ef0-8b2f-41891f868xlk.shtml), 4 (https://ainews.it/linfluencer-creata-con-lai-lancia-un-partito-ecco-alleanza-italiana/)). CONCLUSIONI Internet sta diventando un ostacolo a se stesso e sempre più isolante, chiudendo le persone in recinti di bot che si fingono esseri umani. Iscriviti a Der Einzige 👉🏻 CLICCA QUI (https://t.me/dereinzigeitalia) 👈🏻
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  • Scappare dall’ #Ucraina e dalla nuova probabile mobilitazione.
    (Per chi non ci credeva..)
    Code alla frontiera. Le persone a cui è negato l’espatrio, stanno bloccando le strade
    (Via @bordoni_russia )

    https://twitter.com/valy_s/status/1741442514932892155?t=wN936z2rSGJrn5tW3O1ZjQ&s=19
    Scappare dall’ #Ucraina e dalla nuova probabile mobilitazione. (Per chi non ci credeva..) Code alla frontiera. Le persone a cui è negato l’espatrio, stanno bloccando le strade (Via @bordoni_russia ) https://twitter.com/valy_s/status/1741442514932892155?t=wN936z2rSGJrn5tW3O1ZjQ&s=19
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