• Ho infiniti motivi per indignarmi: ci pisciano in testa e ci raccontano che piove!
    Ogni tanto si sente qualche voce fuori dal coro come quella di Sanchez, ma viene trattato come uno sciocco utopista, come accadde con Tsipras...
    Generalmente, quando scrivo qualcosa per il blog, la spinta nasce dall’indignazione. Probabilmente con tanta ingenuità, ho pensato che la mia indignazione, se ben spiegata, possa estendersi anche ad altri e generare, magari anche nel lungo periodo, una qualche forma di resistenza. Ma per me i motivi di sconforto sono infiniti e continuano a crescere. Ne enumero solo alcuni:

    – Il perdurare delle guerre tra Russi e Ucraini, del massacro della popolazione di Gaza, dell’impunità di Netanyahu che si permette di allargare il conflitto ovunque ritenga opportuno pur di salvare la propria posizione politica senza farsi alcuno scrupolo rispetto al fatto che l’attacco all’Iran, per esempio potesse portare nel conflitto Russia e Cina...

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/01/infiniti-motivi-indignazione/8044511/
    Ho infiniti motivi per indignarmi: ci pisciano in testa e ci raccontano che piove! Ogni tanto si sente qualche voce fuori dal coro come quella di Sanchez, ma viene trattato come uno sciocco utopista, come accadde con Tsipras... Generalmente, quando scrivo qualcosa per il blog, la spinta nasce dall’indignazione. Probabilmente con tanta ingenuità, ho pensato che la mia indignazione, se ben spiegata, possa estendersi anche ad altri e generare, magari anche nel lungo periodo, una qualche forma di resistenza. Ma per me i motivi di sconforto sono infiniti e continuano a crescere. Ne enumero solo alcuni: – Il perdurare delle guerre tra Russi e Ucraini, del massacro della popolazione di Gaza, dell’impunità di Netanyahu che si permette di allargare il conflitto ovunque ritenga opportuno pur di salvare la propria posizione politica senza farsi alcuno scrupolo rispetto al fatto che l’attacco all’Iran, per esempio potesse portare nel conflitto Russia e Cina... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/01/infiniti-motivi-indignazione/8044511/
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    Blog | Ho infiniti motivi per indignarmi: ci pisciano in testa e ci raccontano che piove!
    Ogni tanto si sente qualche voce fuori dal coro come quella di Sanchez, ma viene trattato come uno sciocco utopista, come accadde con Tsipras
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  • NON HANNO NESSUNA PAURA DI NOI

    Concordiamo con Lorna Toons, i padroni e i mega multi miliardari che pretendono di cambiare il mondo a loro piacimento e utilizzare le nostre vite come stracci da piedi non hanno alcun timore di noi.
    Questa gente (e tutto il loro codazzo di schifosi servi in politica) non hanno timore di nulla.
    Per loro niente leggi, niente giudici, niente condanne.
    L'unica cosa di cui sta gente ha paura è l'incolumità fisica e se fanno quello che fanno e sfacciatamente dicono quello che dicono è perché sanno che la loro incolumità non è assolutamente messa in discussione.
    Il popolo (non pervenuto) non li spaventa per nulla.
    So bad, dicono gli inglesi.

    THEY ARE NOT AFRAID OF US

    We agree with Lorna Toons, the masters and mega multi-billionaires who claim to change the world at their pleasure and use our lives as foot rags have no fear of us.
    These people (and all their hordes of disgusting servants in politics) are not afraid of anything.
    For them no laws, no judges, no sentences.
    The only thing these people are afraid of is their physical safety and if they do what they do and brazenly say what they say it is because they know that their safety is absolutely not in question.
    The people (not found) do not scare them at all.
    So bad, say the English.
    NON HANNO NESSUNA PAURA DI NOI Concordiamo con Lorna Toons, i padroni e i mega multi miliardari che pretendono di cambiare il mondo a loro piacimento e utilizzare le nostre vite come stracci da piedi non hanno alcun timore di noi. Questa gente (e tutto il loro codazzo di schifosi servi in politica) non hanno timore di nulla. Per loro niente leggi, niente giudici, niente condanne. L'unica cosa di cui sta gente ha paura è l'incolumità fisica e se fanno quello che fanno e sfacciatamente dicono quello che dicono è perché sanno che la loro incolumità non è assolutamente messa in discussione. Il popolo (non pervenuto) non li spaventa per nulla. So bad, dicono gli inglesi. THEY ARE NOT AFRAID OF US We agree with Lorna Toons, the masters and mega multi-billionaires who claim to change the world at their pleasure and use our lives as foot rags have no fear of us. These people (and all their hordes of disgusting servants in politics) are not afraid of anything. For them no laws, no judges, no sentences. The only thing these people are afraid of is their physical safety and if they do what they do and brazenly say what they say it is because they know that their safety is absolutely not in question. The people (not found) do not scare them at all. So bad, say the English.
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  • UN'ALTRA BUONA NOTIZIA!
    Gli USA fermano i finanziamenti a GAVI, che è l’associazione per promuovere le vaccinazioni in tutto il mondo.
    GAVI attualmente è presieduto da Josè Manuel Barroso che era il presidente della Commissione Europea, quando questa nel 2009 ha - su pressione dell’industria farmaceutica - deciso di escludere dalla categoria dei prodotti di terapia genica sostanze solo formalmente definite “vaccini contro infezioni virali”- a prescindere dalla loro effettiva composizione e dal loro effettivo meccanismo d’azione analogo a quello dei prodotti di terapia genica.
    Così, Josè Manuel Barroso - su richiesta dell’industria farmaceutica - ha posto le basi regolamentari criminali per portare sul mercato ai fini dell’uso in massa nell’ambito di campagne “vaccinali” sostanze sperimentali a base genetica.
    Barroso & Co. sono dei criminali, ai quali bisogna fare il processo, e soprattutto non consentire di decidere la politica sanitaria del nostro paese con cosiddette “Agende di immunizzazione”!
    Un primo importante passo degli USA, ma non basta!
    Barroso & Co. devono pagare per quello che hanno commesso e continuano a commettere, e cioè per le stragi a livello mondiale di cui sono responsabili!

    ANOTHER GOOD NEWS! The USA stops funding GAVI, which is the organization aimed at promoting vaccinations worldwide. GAVI is currently chaired by Josè Manuel Barroso, who was the president of the European Commission when, in 2009, under pressure from the pharmaceutical industry, it decided to exclude substances formally defined as 'vaccines against viral infections' from the category of gene therapy products - regardless of their actual composition and their actual mechanism of action similar to that of gene therapy products. Thus, Josè Manuel Barroso - at the request of the pharmaceutical industry - laid the criminal regulatory foundations to bring experimental genetic-based substances to market for mass use in 'vaccination' campaigns.
    Barroso & Co. are criminals who must be prosecuted, and above all, should not be allowed to decide the health policy of our country with so-called 'Immunization Agendas'! A first important step from the USA, but it's not enough! Barroso & Co. must pay for what they have committed and continue to commit, namely for the global massacres they are responsible for!
    UN'ALTRA BUONA NOTIZIA! ‼️Gli USA fermano i finanziamenti a GAVI, che è l’associazione per promuovere le vaccinazioni in tutto il mondo. GAVI attualmente è presieduto da Josè Manuel Barroso che era il presidente della Commissione Europea, quando questa nel 2009 ha - su pressione dell’industria farmaceutica - deciso di escludere dalla categoria dei prodotti di terapia genica sostanze solo formalmente definite “vaccini contro infezioni virali”- a prescindere dalla loro effettiva composizione e dal loro effettivo meccanismo d’azione analogo a quello dei prodotti di terapia genica. Così, Josè Manuel Barroso - su richiesta dell’industria farmaceutica - ha posto le basi regolamentari criminali per portare sul mercato ai fini dell’uso in massa nell’ambito di campagne “vaccinali” sostanze sperimentali a base genetica. Barroso & Co. sono dei criminali, ai quali bisogna fare il processo, e soprattutto non consentire di decidere la politica sanitaria del nostro paese con cosiddette “Agende di immunizzazione”! Un primo importante passo degli USA, ma non basta! Barroso & Co. devono pagare per quello che hanno commesso e continuano a commettere, e cioè per le stragi a livello mondiale di cui sono responsabili! ANOTHER GOOD NEWS! ‼️The USA stops funding GAVI, which is the organization aimed at promoting vaccinations worldwide. GAVI is currently chaired by Josè Manuel Barroso, who was the president of the European Commission when, in 2009, under pressure from the pharmaceutical industry, it decided to exclude substances formally defined as 'vaccines against viral infections' from the category of gene therapy products - regardless of their actual composition and their actual mechanism of action similar to that of gene therapy products. Thus, Josè Manuel Barroso - at the request of the pharmaceutical industry - laid the criminal regulatory foundations to bring experimental genetic-based substances to market for mass use in 'vaccination' campaigns. Barroso & Co. are criminals who must be prosecuted, and above all, should not be allowed to decide the health policy of our country with so-called 'Immunization Agendas'! A first important step from the USA, but it's not enough! Barroso & Co. must pay for what they have committed and continue to commit, namely for the global massacres they are responsible for!
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  • Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE!

    Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico.

    L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche.

    Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù

    In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti.

    Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”.

    Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi.

    Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico.

    Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso.

    Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso.

    Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita.

    Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati.

    Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano.

    Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma.

    Andrea Caldart

    https://www.pattointernazionale.org


    Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno )

    Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/

    Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
    Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE! Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico. L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche. Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti. Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”. Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi. Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico. Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso. Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso. Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita. Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati. Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano. Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma. Andrea Caldart https://www.pattointernazionale.org Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno ) Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/ Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
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  • Guardate come stanno funzionando le sanzioni. Sì, sulle spalle di noi italiani! A dicembre 2024 sono stato a casa dall'1 al 20. Dal 20 al 31 praticamente ho consumato zero energia elettrica. Nonostante tutto e nonostante nel mese di dicembre 2024 abbia consumato 120kw in meno rispetto alla media, la bolletta si attesta alla "modica" cifra di 105€. Un furto legalizzato che non riguarda solo me, ma tocca tutti gli italiani. Non solo per l'energia elettrica ma anche e soprattutto con il gas. Questo è il risultato di una politica serva e scellerata che anziché andare a Mosca per riallacciare i rapporti e riprendere a pieno ritmo le forniture di materie prime, parla di sanzioni, preparazione alla guerra e aumento delle spese militari. Non gli basta aver messo già alla fame milioni di persone e centinaia di migliaia di aziende. Continuano tranquillamente su questa strada criminale. Pensate a quante famiglie e aziende sono state messe alla fame perché non ce la fanno a pagare questi furti...

    Fonte: T.me/GiuseppeSalamone
    Guardate come stanno funzionando le sanzioni. Sì, sulle spalle di noi italiani! A dicembre 2024 sono stato a casa dall'1 al 20. Dal 20 al 31 praticamente ho consumato zero energia elettrica. Nonostante tutto e nonostante nel mese di dicembre 2024 abbia consumato 120kw in meno rispetto alla media, la bolletta si attesta alla "modica" cifra di 105€. Un furto legalizzato che non riguarda solo me, ma tocca tutti gli italiani. Non solo per l'energia elettrica ma anche e soprattutto con il gas. Questo è il risultato di una politica serva e scellerata che anziché andare a Mosca per riallacciare i rapporti e riprendere a pieno ritmo le forniture di materie prime, parla di sanzioni, preparazione alla guerra e aumento delle spese militari. Non gli basta aver messo già alla fame milioni di persone e centinaia di migliaia di aziende. Continuano tranquillamente su questa strada criminale. Pensate a quante famiglie e aziende sono state messe alla fame perché non ce la fanno a pagare questi furti... Fonte: T.me/GiuseppeSalamone
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  • Luxury Caravans For Sale In Kent

    At Little Venice Park you'll find Luxury Park Homes Retirement Lodges & Water Lodges in our secure & serene setting. Contact us to find your dream home today.

    About Company:-

    It is one of the best located parks in Kent, if not the whole of the South East. A 12 month holiday park set in 50 acres of picturesque Kent countryside, situated in an idyllic position upon the River Medway with the channel and ports a stone’s throw away. Little Venice is the ideal location to own your very own luxurious lodge in Yalding, near Maidstone Kent. Whether its in a stunning property or mooring your boat with us.
    Little Venice is the perfect place if you have a boat and would like to explore the uncongested waters of Kent. We have Riverside and Marina Moorings available with full facilities at our exclusive development in Kent.
    Brimming with both political and royal history, the Leeds Castle is a significant site and easily provides a full day of activity. Along with the fantastic architecture and 500 acres of gardens and parkland, the castle houses a museum, yew tree maze, golf course and bird of prey centre. For those looking for adventure there are Segway tours, Go Ape high wire courses and even two castle themed children’s’ playgrounds to keep younger visitors happy.

    Click Here For More Info:- https://littlevenicepark.co.uk/

    Social Media Profile Links:-
    https://www.facebook.com/littlevenicecountryparkandmarina/
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  • SAGRA delle banalità – Opinionisti da strapazzo in salsa NATO

    Di solito non mi appassiona il tiro al bersaglio contro politici e personaggi pubblici che non brillano per acume – o per simpatia. Ma quando si scavalca l’asticella della decenza, soprattutto su un tema già esplosivo di suo come la famigerata NATO, allora vale la pena fermarsi e segnalare.
    Perché il rischio concreto è quello di sparare bestialità o ridurre tutto alle solite risse tra parrocchie ideologiche. Una specialità tutta italiana, purtroppo.

    La nota positiva – si fa per dire – è che, stavolta, le perle arrivano da entrambi i poli politici, il che mi esonera (si spera) da qualunque accusa di faziosità.
    Con buona pace per la par condicio, direi: "ognuno ha perso la sua buona occasione per tacere".

    Cominciamo da Guido Crosetto, Ministro della Difesa, che ci ha regalato una riflessione a metà tra l’epifania adolescenziale e la saggezza del bar sotto casa. Il tutto, ovviamente, condito dal tono saggio di chi – fino a qualche anno fa – si occupava di ben altro rispetto alla sicurezza nazionale, su cui oggi si sta “formando in corsa”.

    Ecco il passaggio cult, direttamente da un evento a Padova:

    ❗️ "La Nato, così com’è, non ha più ragione di esistere. Una volta il centro del mondo era l'Oceano Atlantico, ora è il mondo. Una volta Usa ed Europa erano il centro, ora c'è tutto il resto con cui va costruito un rapporto. Se la Nato nasce per garantire la pace e la mutua difesa o diventa un'organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo, diventa quindi qualcosa di profondamente diverso, oppure non raggiungeremo l'obiettivo di avere sicurezza all'interno di regole che valgano per tutti."

    Ora: davvero ci si accorge solo oggi che il mondo è cambiato?
    Davvero siamo così sorpresi dall’interdipendenza globale, creata anche dalla globalizzazione che noi stessi abbiamo promosso?

    Ma la domanda vera è un’altra:
    Stiamo lavorando concretamente alla ridefinizione del ruolo della NATO, o ci limitiamo alla solita retorica da salotto buono?
    Perché, a occhio, sembrerebbe più la seconda. Anche perché quando si tratta di alleanze internazionali, la nostra postura continua a essere quella di uno studente modello filoyankee, incapace di pensiero autonomo.

    Passiamo ora alla seconda perla della giornata: quella dell’europarlamentare Pina Picierno, che torna alla ribalta con una delle sue ormai celebri “verità moderate”, che riescono nell'impresa di non dire nulla, dicendo tutto.

    L’occasione? Il corteo “Stop Rearm Europe” a Roma, organizzato come risposta pacifista (e contestazione politica) al vertice NATO in corso all’Aja, dove si discute – tra l’altro – dell’aumento delle spese militari europee al 5% .

    Che il corteo rischi di trasformarsi in una passerella elettorale? Vero.
    Che però la sparata cerchiobottista della Picierno sia tanto banale quanto prevedibile? Anche.

    Non sorprende infatti che nemmeno Elly Schlein partecipi ufficialmente alla manifestazione. Il PD, come da copione, si limita a lasciare “libertà di coscienza” a iscritti e militanti.
    Tradotto: paraculaggine istituzionale.

    Ed ecco l’esternazione della Picierno, che merita un posto nella vetrina delle frasi fatte a uso parlamentare:

    ❗️ “Il Pd ha scelto di non prendere parte ufficialmente alla manifestazione proprio perché siamo impegnati a lavorare, dentro le istituzioni, per migliorare le proposte europee, come è giusto e doveroso fare. Aderire a un corteo che contesta radicalmente quelle stesse proposte mi sembrerebbe, da un lato, controproducente, dall’altro profondamente sbagliato – spiega – Sarebbe un esempio di quella politica che preferisce piegare la realtà ai propri desideri. La parola ‘pace’ è la prima del nostro lessico ed è chiaro che siamo tutti pacifisti: tutti vogliamo la pace, tutti siamo convinti che sia la condizione migliore in cui vivere. Ma la realtà, oggi, nel mondo, è ben diversa. Ignorarla o fingere che non esista è un atteggiamento che non può appartenere a chi ha responsabilità di governo. Questa iniziativa strampalata di Conte assomiglia più a una riunione da centro sociale: si propone come contromanifestazione rispetto a un vertice Nato che invece è molto atteso, molto importante.”

    Ora: davvero una manifestazione – condivisibile o meno – rappresenta un atto di infantilismo politico?
    O è solo una voce fuori dal coro che dà fastidio al nuovo ordine militarizzato che l’Europa sta cercando di costruire a colpi di percentuali di PIL in armamenti?

    Allora, che dire? È sbagliato manifestare in piazza, a prescindere dal colore politico?
    È più saggio bruciare un altro 5% dei redditi dei cittadini europei, destinandolo a un aumento delle spese belliche che – oltre a ingrassare pochi – alimenta logiche da guerra permanente e contribuisce all’inquinamento e alla distruzione globale?

    Se questa è la “visione strategica” della politica italiana – da destra a sinistra – non stupisce che l’ideale della pace sembri sempre più distante.

    Perché manca il coraggio di incidere davvero, di proporre una revisione strutturale e non decorativa della NATO.
    Molto più semplice è scambiarsi stoccate in pubblico e alimentare il teatrino.
    Così facendo, però, non si contribuisce né alla pace, né al dibattito.
    Anzi: si calpestano le coscienze di chi chiede solo chiarezza, informazione e senso.

    Del resto, la lezione è antica:

    > "Il bel tacer non fu mai scritto."

    Chi ha davvero voluto cambiare le cose lo ha fatto. E non nei talk show.
    Hanno nomi e coordinate ben precise.
    Si chiamano BRICS.

    #NATO #politicaitaliana #Crosetto #Picierno #attualità #geopolitica #pace #StopRearmEurope #BRICS #militarismo #opinionepubblica
    🎭 SAGRA delle banalità – Opinionisti da strapazzo in salsa NATO Di solito non mi appassiona il tiro al bersaglio contro politici e personaggi pubblici che non brillano per acume – o per simpatia. Ma quando si scavalca l’asticella della decenza, soprattutto su un tema già esplosivo di suo come la famigerata NATO, allora vale la pena fermarsi e segnalare. Perché il rischio concreto è quello di sparare bestialità 🤡 o ridurre tutto alle solite risse tra parrocchie ideologiche. Una specialità tutta italiana, purtroppo. La nota positiva – si fa per dire – è che, stavolta, le perle arrivano da entrambi i poli politici, il che mi esonera (si spera) da qualunque accusa di faziosità. Con buona pace per la par condicio, direi: "ognuno ha perso la sua buona occasione per tacere". Cominciamo da Guido Crosetto, Ministro della Difesa, che ci ha regalato una riflessione a metà tra l’epifania adolescenziale e la saggezza del bar sotto casa. Il tutto, ovviamente, condito dal tono saggio di chi – fino a qualche anno fa – si occupava di ben altro rispetto alla sicurezza nazionale, su cui oggi si sta “formando in corsa”. Ecco il passaggio cult, direttamente da un evento a Padova: ❗️ "La Nato, così com’è, non ha più ragione di esistere. Una volta il centro del mondo era l'Oceano Atlantico, ora è il mondo. Una volta Usa ed Europa erano il centro, ora c'è tutto il resto con cui va costruito un rapporto. Se la Nato nasce per garantire la pace e la mutua difesa o diventa un'organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo, diventa quindi qualcosa di profondamente diverso, oppure non raggiungeremo l'obiettivo di avere sicurezza all'interno di regole che valgano per tutti." Ora: davvero ci si accorge solo oggi che il mondo è cambiato? 🌍 Davvero siamo così sorpresi dall’interdipendenza globale, creata anche dalla globalizzazione che noi stessi abbiamo promosso? Ma la domanda vera è un’altra: 👉 Stiamo lavorando concretamente alla ridefinizione del ruolo della NATO, o ci limitiamo alla solita retorica da salotto buono? Perché, a occhio, sembrerebbe più la seconda. Anche perché quando si tratta di alleanze internazionali, la nostra postura continua a essere quella di uno studente modello filoyankee, incapace di pensiero autonomo. Passiamo ora alla seconda perla 💎 della giornata: quella dell’europarlamentare Pina Picierno, che torna alla ribalta con una delle sue ormai celebri “verità moderate”, che riescono nell'impresa di non dire nulla, dicendo tutto. L’occasione? Il corteo “Stop Rearm Europe” a Roma, organizzato come risposta pacifista (e contestazione politica) al vertice NATO in corso all’Aja, dove si discute – tra l’altro – dell’aumento delle spese militari europee al 5% 📈. Che il corteo rischi di trasformarsi in una passerella elettorale? Vero. Che però la sparata cerchiobottista della Picierno sia tanto banale quanto prevedibile? Anche. Non sorprende infatti che nemmeno Elly Schlein partecipi ufficialmente alla manifestazione. Il PD, come da copione, si limita a lasciare “libertà di coscienza” a iscritti e militanti. Tradotto: paraculaggine istituzionale. Ed ecco l’esternazione della Picierno, che merita un posto nella vetrina delle frasi fatte a uso parlamentare: ❗️ “Il Pd ha scelto di non prendere parte ufficialmente alla manifestazione proprio perché siamo impegnati a lavorare, dentro le istituzioni, per migliorare le proposte europee, come è giusto e doveroso fare. Aderire a un corteo che contesta radicalmente quelle stesse proposte mi sembrerebbe, da un lato, controproducente, dall’altro profondamente sbagliato – spiega – Sarebbe un esempio di quella politica che preferisce piegare la realtà ai propri desideri. La parola ‘pace’ è la prima del nostro lessico ed è chiaro che siamo tutti pacifisti: tutti vogliamo la pace, tutti siamo convinti che sia la condizione migliore in cui vivere. Ma la realtà, oggi, nel mondo, è ben diversa. Ignorarla o fingere che non esista è un atteggiamento che non può appartenere a chi ha responsabilità di governo. Questa iniziativa strampalata di Conte assomiglia più a una riunione da centro sociale: si propone come contromanifestazione rispetto a un vertice Nato che invece è molto atteso, molto importante.” Ora: davvero una manifestazione – condivisibile o meno – rappresenta un atto di infantilismo politico? O è solo una voce fuori dal coro che dà fastidio al nuovo ordine militarizzato che l’Europa sta cercando di costruire a colpi di percentuali di PIL in armamenti? Allora, che dire? È sbagliato manifestare in piazza, a prescindere dal colore politico? ✊ È più saggio bruciare un altro 5% dei redditi dei cittadini europei, destinandolo a un aumento delle spese belliche che – oltre a ingrassare pochi – alimenta logiche da guerra permanente e contribuisce all’inquinamento e alla distruzione globale? 💸🔥🌫️ Se questa è la “visione strategica” della politica italiana – da destra a sinistra – non stupisce che l’ideale della pace sembri sempre più distante. Perché manca il coraggio di incidere davvero, di proporre una revisione strutturale e non decorativa della NATO. Molto più semplice è scambiarsi stoccate in pubblico e alimentare il teatrino. Così facendo, però, non si contribuisce né alla pace, né al dibattito. Anzi: si calpestano le coscienze di chi chiede solo chiarezza, informazione e senso. Del resto, la lezione è antica: > ✍️ "Il bel tacer non fu mai scritto." Chi ha davvero voluto cambiare le cose lo ha fatto. E non nei talk show. Hanno nomi e coordinate ben precise. 👉 Si chiamano BRICS. #NATO #politicaitaliana #Crosetto #Picierno #attualità #geopolitica #pace #StopRearmEurope #BRICS #militarismo #opinionepubblica
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  • CARI AMICI, PENSO CHE SI STIA ALLONTANANDO IL RISCHIO DEL CONFLITTO TRA GLI USA E L'IRAN, DOPO LA DICHIARAZIONE DELL'AEIA CHE IN IRAN NON C'E' PREPARAZIONE DI NUCLEARE !!!! BEL COLPO PER ISRAELE, PER L'OCCIDENTE, PER LA NATO E PER LA UE E PER QUELLA MASSONA CHE STA A PALAZZO CHIGI, AMICA DI ZELENSKY E DI NETHANYAU !!!!! SE FOSSI DONALD TRUMP, MI RITIREREI DALLA POLITICA ED ANDREI A NASCONDERMI NELL'ANGOLO PIU' ISOLATO DEL MONDO !!!!! BUON FINE SETTIMANA. BUON SABATO E BUONA DOMENICA.
    CARI AMICI, PENSO CHE SI STIA ALLONTANANDO IL RISCHIO DEL CONFLITTO TRA GLI USA E L'IRAN, DOPO LA DICHIARAZIONE DELL'AEIA CHE IN IRAN NON C'E' PREPARAZIONE DI NUCLEARE !!!! BEL COLPO PER ISRAELE, PER L'OCCIDENTE, PER LA NATO E PER LA UE E PER QUELLA MASSONA CHE STA A PALAZZO CHIGI, AMICA DI ZELENSKY E DI NETHANYAU !!!!! SE FOSSI DONALD TRUMP, MI RITIREREI DALLA POLITICA ED ANDREI A NASCONDERMI NELL'ANGOLO PIU' ISOLATO DEL MONDO !!!!! BUON FINE SETTIMANA. BUON SABATO E BUONA DOMENICA.
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  • IL GIORNO DOPO (la guerra)

    Non basteranno decenni per ripristinare il ricordo delle anime interrotte dalle guerre sparse in ogni angolo del mondo.
    Questo è un punto fermo. Incontrovertibile.
    Ma ci sono aggravanti che spesso non nominiamo.

    Effetti collaterali che non colpiscono solo chi vive nei territori sotto attacco, ma anche chi — in silenzio — respira da lontano le conseguenze di ogni bomba sganciata.
    Viviamo in un’epoca in cui gli appelli per la salvaguardia del pianeta vengono regolarmente ignorati, ogni volta che la guerra bussa alle porte della politica.
    E non è catastrofismo. È solo realismo lucido, se dico che a tratti mi sembra di rivivere l’atmosfera disturbante di uno dei film simbolo degli anni '80: “The Day After”.

    Le guerre non distruggono solo città e vite. Le guerre contaminano e lo fanno in silenzio.
    Pensate che solo nei primi 18 mesi del conflitto in Ucraina si sono generati tra 97 e 120 milioni di tonnellate di CO₂e, secondo il Conflict and Environment Observatory.
    Un impatto pari a quello di un’intera nazione europea come l’Olanda❗️

    Nel 2017, il solo Dipartimento della Difesa statunitense ha emesso 59 milioni di tonnellate di CO₂e. Più delle emissioni annuali della Svezia❗️

    E il dato non include conflitti attivi.
    Il perché Le emissioni belliche non vengono conteggiate.
    Non sono incluse negli obblighi dell’Accordo di Parigi, né nei report climatici internazionali. È come se non esistessero.Ma esistono. Eccome.

    I carburanti militari, come il JP-8, inquinano fino al 20% in più rispetto a quelli civili.
    Un jet da combattimento come l’F-35 consuma 5.600 litri di carburante ogni ora, emettendo fino a 13 tonnellate di CO₂.
    Le esplosioni urbane rilasciano PM2.5, ossidi di azoto, piombo e cadmio.
    Quando vengono colpite raffinerie o impianti chimici, le sostanze rilasciate — diossine, PCB, IPA — si accumulano nel suolo e nelle falde, compromettendo la qualità dell’acqua anche a 50 km di distanza.

    E poi c’è il vento. Che porta con sé le polveri e i residui tossici a centinaia di chilometri dal punto d’impatto.
    Dopo i raid in Siria, particelle inquinanti sono state rilevate in Cipro, Israele e Turchia.
    In Siria e Yemen, oltretutto il 40% delle infrastrutture idriche è stato danneggiato.
    Risultato: desertificazione, crollo dei raccolti, crisi ecologiche irreversibili.
    In Afghanistan, Iraq e Ucraina, intere aree naturali sono oggi zone morte: terre non più coltivabili, ecosistemi perduti.

    Eppure, nessuno ne parla.
    Non lo fanno le conferenze ONU sul clima.
    Non lo fanno i report ufficiali.
    Non lo fanno nemmeno molte ONG, per timore di apparire “politiche”
    Intanto il pianeta non distingue tra un conflitto legittimo o illegittimo.
    Il pianeta subisce è basta.

    Se una multinazionale contaminasse l’atmosfera come fanno i bombardamenti, verrebbe denunciata.
    Quando lo fa uno Stato in guerra, si chiama geopolitica.

    La guerra è incompatibile con la transizione ecologica (di cui già sappiamo poco e male...)

    E finché non lo diremo chiaramente, sarà il clima – non la diplomazia – a presentarci il conto.

    #IlGiornoDopo #GuerraEInquinamento #BombaClimatica #ClimateConflict #PeaceForPlanet #AmbienteEGuerra #CO2War #Ecocide #GuerraClimatica #TransizioneEcologica
    🌍 IL GIORNO DOPO (la guerra) Non basteranno decenni per ripristinare il ricordo delle anime interrotte dalle guerre sparse in ogni angolo del mondo. Questo è un punto fermo. Incontrovertibile. Ma ci sono aggravanti che spesso non nominiamo. Effetti collaterali che non colpiscono solo chi vive nei territori sotto attacco, ma anche chi — in silenzio — respira da lontano le conseguenze di ogni bomba sganciata. Viviamo in un’epoca in cui gli appelli per la salvaguardia del pianeta vengono regolarmente ignorati, ogni volta che la guerra bussa alle porte della politica. E non è catastrofismo. È solo realismo lucido, se dico che a tratti mi sembra di rivivere l’atmosfera disturbante di uno dei film simbolo degli anni '80: “The Day After”. Le guerre non distruggono solo città e vite. Le guerre contaminano e lo fanno in silenzio. Pensate che solo nei primi 18 mesi del conflitto in Ucraina si sono generati tra 97 e 120 milioni di tonnellate di CO₂e, secondo il Conflict and Environment Observatory. Un impatto pari a quello di un’intera nazione europea come l’Olanda❗️ Nel 2017, il solo Dipartimento della Difesa statunitense ha emesso 59 milioni di tonnellate di CO₂e. Più delle emissioni annuali della Svezia❗️ E il dato non include conflitti attivi. Il perché ⁉️ Le emissioni belliche non vengono conteggiate. Non sono incluse negli obblighi dell’Accordo di Parigi, né nei report climatici internazionali. È come se non esistessero.Ma esistono. Eccome. I carburanti militari, come il JP-8, inquinano fino al 20% in più rispetto a quelli civili. Un jet da combattimento come l’F-35 consuma 5.600 litri di carburante ogni ora, emettendo fino a 13 tonnellate di CO₂. Le esplosioni urbane rilasciano PM2.5, ossidi di azoto, piombo e cadmio. Quando vengono colpite raffinerie o impianti chimici, le sostanze rilasciate — diossine, PCB, IPA — si accumulano nel suolo e nelle falde, compromettendo la qualità dell’acqua anche a 50 km di distanza. E poi c’è il vento. Che porta con sé le polveri e i residui tossici a centinaia di chilometri dal punto d’impatto. Dopo i raid in Siria, particelle inquinanti sono state rilevate in Cipro, Israele e Turchia. In Siria e Yemen, oltretutto il 40% delle infrastrutture idriche è stato danneggiato. Risultato: desertificazione, crollo dei raccolti, crisi ecologiche irreversibili. In Afghanistan, Iraq e Ucraina, intere aree naturali sono oggi zone morte: terre non più coltivabili, ecosistemi perduti. 🧱 Eppure, nessuno ne parla. Non lo fanno le conferenze ONU sul clima. Non lo fanno i report ufficiali. Non lo fanno nemmeno molte ONG, per timore di apparire “politiche” Intanto il pianeta non distingue tra un conflitto legittimo o illegittimo. Il pianeta subisce è basta. 👉 Se una multinazionale contaminasse l’atmosfera come fanno i bombardamenti, verrebbe denunciata. Quando lo fa uno Stato in guerra, si chiama geopolitica. 👉 La guerra è incompatibile con la transizione ecologica (di cui già sappiamo poco e male...) E finché non lo diremo chiaramente, sarà il clima – non la diplomazia – a presentarci il conto. #IlGiornoDopo #GuerraEInquinamento #BombaClimatica #ClimateConflict #PeaceForPlanet #AmbienteEGuerra #CO2War #Ecocide #GuerraClimatica #TransizioneEcologica
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  • Come sempre la Commissione Europea fa politica contro gli interessi dei cittadini europei! Ormai resta solo il venduto di Benigni a difenderla!
    "La Russia ha usato il gas come un'arma per ricattare l'Europa": l'UE pianifica lo stop totale entro il 2027
    Dal 2026 divieto di nuovi contratti con fornitori russi, dal 2028 blocco totale. Ungheria contro la procedura che aggira il diritto di veto. L'UE importa ancora 54 miliardi di metri cubi dalla Russia....
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/17/stop-gas-russo-ue-ungheria-violazione-sovranita-ultime-notizie/8030592/
    Come sempre la Commissione Europea fa politica contro gli interessi dei cittadini europei! Ormai resta solo il venduto di Benigni a difenderla! "La Russia ha usato il gas come un'arma per ricattare l'Europa": l'UE pianifica lo stop totale entro il 2027 Dal 2026 divieto di nuovi contratti con fornitori russi, dal 2028 blocco totale. Ungheria contro la procedura che aggira il diritto di veto. L'UE importa ancora 54 miliardi di metri cubi dalla Russia.... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/17/stop-gas-russo-ue-ungheria-violazione-sovranita-ultime-notizie/8030592/
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    "La Russia ha usato il gas come un'arma per ricattare l'Europa": l'UE pianifica lo stop totale entro il 2027
    Dal 2026 divieto di nuovi contratti con fornitori russi, dal 2028 blocco totale. Ungheria contro la procedura che aggira il diritto di veto. L'UE importa ancora 54 miliardi di metri cubi dalla Russia
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