• CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE.

    ANALISI DEI 10 VACCINI OBBLIGATORI AI BAMBINI

    È stato recentemente pubblicato un documento dalla commissione medico scientifica indipendente che analizza uno per uno i dieci vaccini pediatrici previsti dalla Legge Lorenzin.

    Come sappiamo, nel 2017 Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità del governo Gentiloni, varava una legge che introduceva l’obbligo per dieci vaccinazioni pediatriche, obbligo con relative sanzioni per le famiglie inadempienti.

    Nel 2017 la situazione epidemiologica delle malattie infettive e la copertura vaccinale non erano tali da destare alcuna preoccupazione, ma il Ministro, già Responsabile dei Giovani di Forza Italia e poi progressivamente scivolata a Sinistra fino al suo ingresso nel Pd, volle fortemente questa legge cui legò il suo nome.

    Da allora si parla di rivedere tale normativa.

    Giunge quindi opportuna la pubblicazione di un documento sulla possibilità e opportunità di abrogare l’obbligo vaccinale.
    Il documento è stato realizzato dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), un organismo formato per promuovere un dibattito scientifico aperto e critico sulla gestione della pandemia e sui vaccini, con particolare attenzione alla sicurezza e all'efficacia dei trattamenti.
    La CMSi ha espresso preoccupazioni riguardo ai vaccini a mRNA e ha chiesto indagini approfondite sulla loro sicurezza.
    Ha pubblicato articoli e comunicati stampa per informare il pubblico e le istituzioni sui potenziali rischi associati a questi farmaci, sostenendo la necessità di un approccio più cauto e basato su evidenze.

    Il documento ora pubblicato, a firma del professor Alberto Donzelli, del professor Paolo Bellavite e del dottor Serravalle, riporta le ragioni scientifiche e giuridiche che motivano la richiesta di una revisione della normativa sulle vaccinazioni obbligatorie.
    Si tratta di un lavoro “in fieri” che la Commissione Medico Scientifica indipendente mette a disposizione degli interessati (es. associazioni di cittadini, autorità e operatori sanitari, politici, avvocati, educatori, giornalisti) e sul quale intende aprire un dibattito pubblico.

    In questo lavoro sono ridiscussi, uno per volta, i 10 vaccini menzionati nella legge 119/2017, evidenziando la loro incapacità di tutelare veramente gli interessi della collettività nell’attuale quadro epidemiologico.

    In altre parole, si prospetta il fatto che, ad una rigorosa considerazione basata sulle prove, l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 non abbia affatto quel grado di necessità e urgenza che era stato attribuito allora.

    Dall’analisi risulta inoltre che le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi anni dalla farmacovigilanza attiva, parte delle quali non disponibili nel 2017, dimostrano che gli effetti avversi dei vaccini sulla salute dei bambini non sono affatto trascurabili, soprattutto se rapportati alla rarità delle malattie infettive (rarità per lo più non dovuta ai vaccini stessi).

    Secondo vari tipi di rilevamenti, l’incidenza di gravi effetti avversi della vaccinazione è dello stesso ordine di grandezza dell’incidenza di effetti gravi delle malattie che i vaccini prevengono, o superiore.
    Ciò richiama ancora una volta il principio di precauzione, da sempre cardine della medicina, assieme alla necessità di un consenso veramente informato, cioè basato su dati reali e non su ideologie storiche.

    I dati epidemiologici sulle coperture vaccinali e sugli effetti avversi sono adeguati a sostenere l’accettazione nel nido d’infanzia e nella scuola di ogni grado dei bambini non vaccinati o parzialmente vaccinati, che attualmente non vengono accettati senza aver iniziato un iter vaccinale: una vera e propria discriminazione che non trova fondamento e giustificazione di tipo scientifico.

    A conclusione di questo documento si presentano alcune linee programmatiche e suggerimenti preliminari su come sarebbe possibile rimuovere o attenuare l’obbligo vaccinale.
    Modifiche importanti ed efficaci del regime attuale sarebbero possibili persino senza abolire la legge “Lorenzin”, anzi rispettando il suo dettato alla lettera e i suggerimenti della Corte.

    Proposte ragionevoli e soprattutto ben fondate dal punto di vista medico.
    Sarà possibile discuterne nella comunità scientifica senza che inizi il fuoco di sbarramento contro i cosiddetti no vax?

    Invito tutti a leggere e a discutere del documento suddetto.

    #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi
    #quotidianoweb #news #notizie #attualità #informazione #informazionelibera #Bellavite #dibattitoscientifico #EvidenzeScientifiche #fiducianellascienza #medicinaindipendente #metodoscientifico #nitag #pluralismoscientifico #principiodiprecauzione #sanitàpubblica #ScienzaAperta #scienzacritica #Serravalle #trasparenza #vaccini

    Source: https://www.facebook.com/share/19iTX53fdN/
    CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE. ANALISI DEI 10 VACCINI OBBLIGATORI AI BAMBINI È stato recentemente pubblicato un documento dalla commissione medico scientifica indipendente che analizza uno per uno i dieci vaccini pediatrici previsti dalla Legge Lorenzin. Come sappiamo, nel 2017 Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità del governo Gentiloni, varava una legge che introduceva l’obbligo per dieci vaccinazioni pediatriche, obbligo con relative sanzioni per le famiglie inadempienti. Nel 2017 la situazione epidemiologica delle malattie infettive e la copertura vaccinale non erano tali da destare alcuna preoccupazione, ma il Ministro, già Responsabile dei Giovani di Forza Italia e poi progressivamente scivolata a Sinistra fino al suo ingresso nel Pd, volle fortemente questa legge cui legò il suo nome. Da allora si parla di rivedere tale normativa. Giunge quindi opportuna la pubblicazione di un documento sulla possibilità e opportunità di abrogare l’obbligo vaccinale. Il documento è stato realizzato dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), un organismo formato per promuovere un dibattito scientifico aperto e critico sulla gestione della pandemia e sui vaccini, con particolare attenzione alla sicurezza e all'efficacia dei trattamenti. La CMSi ha espresso preoccupazioni riguardo ai vaccini a mRNA e ha chiesto indagini approfondite sulla loro sicurezza. Ha pubblicato articoli e comunicati stampa per informare il pubblico e le istituzioni sui potenziali rischi associati a questi farmaci, sostenendo la necessità di un approccio più cauto e basato su evidenze. Il documento ora pubblicato, a firma del professor Alberto Donzelli, del professor Paolo Bellavite e del dottor Serravalle, riporta le ragioni scientifiche e giuridiche che motivano la richiesta di una revisione della normativa sulle vaccinazioni obbligatorie. Si tratta di un lavoro “in fieri” che la Commissione Medico Scientifica indipendente mette a disposizione degli interessati (es. associazioni di cittadini, autorità e operatori sanitari, politici, avvocati, educatori, giornalisti) e sul quale intende aprire un dibattito pubblico. In questo lavoro sono ridiscussi, uno per volta, i 10 vaccini menzionati nella legge 119/2017, evidenziando la loro incapacità di tutelare veramente gli interessi della collettività nell’attuale quadro epidemiologico. In altre parole, si prospetta il fatto che, ad una rigorosa considerazione basata sulle prove, l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 non abbia affatto quel grado di necessità e urgenza che era stato attribuito allora. Dall’analisi risulta inoltre che le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi anni dalla farmacovigilanza attiva, parte delle quali non disponibili nel 2017, dimostrano che gli effetti avversi dei vaccini sulla salute dei bambini non sono affatto trascurabili, soprattutto se rapportati alla rarità delle malattie infettive (rarità per lo più non dovuta ai vaccini stessi). Secondo vari tipi di rilevamenti, l’incidenza di gravi effetti avversi della vaccinazione è dello stesso ordine di grandezza dell’incidenza di effetti gravi delle malattie che i vaccini prevengono, o superiore. Ciò richiama ancora una volta il principio di precauzione, da sempre cardine della medicina, assieme alla necessità di un consenso veramente informato, cioè basato su dati reali e non su ideologie storiche. I dati epidemiologici sulle coperture vaccinali e sugli effetti avversi sono adeguati a sostenere l’accettazione nel nido d’infanzia e nella scuola di ogni grado dei bambini non vaccinati o parzialmente vaccinati, che attualmente non vengono accettati senza aver iniziato un iter vaccinale: una vera e propria discriminazione che non trova fondamento e giustificazione di tipo scientifico. A conclusione di questo documento si presentano alcune linee programmatiche e suggerimenti preliminari su come sarebbe possibile rimuovere o attenuare l’obbligo vaccinale. Modifiche importanti ed efficaci del regime attuale sarebbero possibili persino senza abolire la legge “Lorenzin”, anzi rispettando il suo dettato alla lettera e i suggerimenti della Corte. Proposte ragionevoli e soprattutto ben fondate dal punto di vista medico. Sarà possibile discuterne nella comunità scientifica senza che inizi il fuoco di sbarramento contro i cosiddetti no vax? Invito tutti a leggere e a discutere del documento suddetto. #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi #quotidianoweb #news #notizie #attualità #informazione #informazionelibera #Bellavite #dibattitoscientifico #EvidenzeScientifiche #fiducianellascienza #medicinaindipendente #metodoscientifico #nitag #pluralismoscientifico #principiodiprecauzione #sanitàpubblica #ScienzaAperta #scienzacritica #Serravalle #trasparenza #vaccini Source: https://www.facebook.com/share/19iTX53fdN/
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  • VACCINI, GLI OSPEDALI STANNO CAMBIANDO FORMA: ORA VENGONO CAMUFFATI DA "FARMACI BIOLOGICI".

    Un informatore interno al sistema ospedaliero lancia l'allarme: il termine "vaccino" sta scomparendo silenziosamente dai moduli di consenso informato medico e viene sostituito dal vago termine generico "farmaco biologico" o "biogenico". Questa nuova classificazione potrebbe consentire ai pazienti di ricevere iniezioni di vaccini e altri prodotti biologici, anche in stato di incoscienza sotto anestesia!!

    Cosa sono esattamente i "farmaci biologici"? Secondo la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, questa categoria comprende un'ampia gamma di sostanze: vaccini, terapie geniche, anticorpi monoclonali, sangue intero e plasma, cellule staminali, fattori di crescita, allergeni, antitossine, proteine ricombinanti, terapie ormonali sostitutive, immunoterapie e persino Botox.

    Quindi, se firmi un modulo che autorizza "farmaci biologici" o "biogenici", potresti potenzialmente dare ai professionisti medici il diritto legale di somministrarti uno qualsiasi di questi prodotti a loro discrezione.

    Il pericolo risiede nei dettagli della nuova formulazione. Pazienti e tutori potrebbero credere di firmare moduli di consenso medico standard, ma il testo ora consente un'ampia approvazione di tutti gli agenti biologici, compresi i vaccini. Ciò significa che se un medico o un infermiere lo ritiene "necessario", ad esempio durante la stagione influenzale o polmonare, potresti ricevere un vaccino senza che tu lo chieda o ti informi. E se sei sotto anestesia, non hai modo di opporti.

    Secondo la legge europea tutti i trattamenti medici devono essere basati sul consenso informato del paziente: questo è stato stabilito da tempo ed è stato sancito nel Codice Civile europea 2013. I medici devono informare i pazienti sulla diagnosi, la procedura di trattamento, i benefici, i rischi e le alternative. Il vero consenso informato implica una chiara informativa su ciò che si sta facendo, sul perché lo si sta facendo e sui rischi associati.

    Ma in questo nuovo quadro normativo, il consenso è nascosto nel gergo legale.

    Gli esperti di etica medica avvertono: l'uso di un linguaggio normativo tecnico rende difficile per la persona media riconoscere che sta autorizzando la somministrazione di vaccini e altri materiali biologici sperimentali. I pazienti sono ora invitati a leggere attentamente ogni parola dei moduli di consenso di ospedali e cliniche. Se vedete i termini "biologici" o "biogenici" in qualsiasi punto del documento, potrebbe trattarsi di un'autorizzazione all'uso di vaccini, terapie geniche o altri trattamenti basati su organismi viventi. Avete il diritto di rifiutare queste autorizzazioni per iscritto!

    Cosa potete fare? Innanzitutto, redigete una chiara dichiarazione scritta: "Non acconsento alla somministrazione di biologici o biogenici". Secondo: procuratevi una copia cartacea del vostro rifiuto firmato, soprattutto se è stato compilato elettronicamente su un tablet. Terzo: ricorda verbalmente al personale medico che non acconsenti a iniezioni o infusioni di questo tipo. Ogni paziente, genitore e caregiver deve farsi portavoce di se stesso e controllare ogni modulo e ogni riga di stampa in piccolo.

    DÉJÀ Q: https://t.me/+yk9HVn5Tu0c4MWE0
    🧩🔴 VACCINI, GLI OSPEDALI STANNO CAMBIANDO FORMA: ORA VENGONO CAMUFFATI DA "FARMACI BIOLOGICI". Un informatore interno al sistema ospedaliero lancia l'allarme: il termine "vaccino" sta scomparendo silenziosamente dai moduli di consenso informato medico e viene sostituito dal vago termine generico "farmaco biologico" o "biogenico". Questa nuova classificazione potrebbe consentire ai pazienti di ricevere iniezioni di vaccini e altri prodotti biologici, anche in stato di incoscienza sotto anestesia!! ✅ Cosa sono esattamente i "farmaci biologici"? Secondo la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, questa categoria comprende un'ampia gamma di sostanze: vaccini, terapie geniche, anticorpi monoclonali, sangue intero e plasma, cellule staminali, fattori di crescita, allergeni, antitossine, proteine ricombinanti, terapie ormonali sostitutive, immunoterapie e persino Botox. ✅ Quindi, se firmi un modulo che autorizza "farmaci biologici" o "biogenici", potresti potenzialmente dare ai professionisti medici il diritto legale di somministrarti uno qualsiasi di questi prodotti a loro discrezione. ✅ Il pericolo risiede nei dettagli della nuova formulazione. Pazienti e tutori potrebbero credere di firmare moduli di consenso medico standard, ma il testo ora consente un'ampia approvazione di tutti gli agenti biologici, compresi i vaccini. Ciò significa che se un medico o un infermiere lo ritiene "necessario", ad esempio durante la stagione influenzale o polmonare, potresti ricevere un vaccino senza che tu lo chieda o ti informi. E se sei sotto anestesia, non hai modo di opporti. ✅ Secondo la legge europea tutti i trattamenti medici devono essere basati sul consenso informato del paziente: questo è stato stabilito da tempo ed è stato sancito nel Codice Civile europea 2013. I medici devono informare i pazienti sulla diagnosi, la procedura di trattamento, i benefici, i rischi e le alternative. Il vero consenso informato implica una chiara informativa su ciò che si sta facendo, sul perché lo si sta facendo e sui rischi associati. ✅ Ma in questo nuovo quadro normativo, il consenso è nascosto nel gergo legale. Gli esperti di etica medica avvertono: l'uso di un linguaggio normativo tecnico rende difficile per la persona media riconoscere che sta autorizzando la somministrazione di vaccini e altri materiali biologici sperimentali. I pazienti sono ora invitati a leggere attentamente ogni parola dei moduli di consenso di ospedali e cliniche. Se vedete i termini "biologici" o "biogenici" in qualsiasi punto del documento, potrebbe trattarsi di un'autorizzazione all'uso di vaccini, terapie geniche o altri trattamenti basati su organismi viventi. Avete il diritto di rifiutare queste autorizzazioni per iscritto! 🧩 Cosa potete fare? Innanzitutto, redigete una chiara dichiarazione scritta: "Non acconsento alla somministrazione di biologici o biogenici". Secondo: procuratevi una copia cartacea del vostro rifiuto firmato, soprattutto se è stato compilato elettronicamente su un tablet. Terzo: ricorda verbalmente al personale medico che non acconsenti a iniezioni o infusioni di questo tipo. Ogni paziente, genitore e caregiver deve farsi portavoce di se stesso e controllare ogni modulo e ogni riga di stampa in piccolo. ❎ DÉJÀ Q: https://t.me/+yk9HVn5Tu0c4MWE0
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  • COSA vi ASPETTAVATE dopo AVERLI ALLONTANATI dalla FAMIGLIA?

    Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati
    Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose...
    Mentre la politica blatera, il ministro della Giustizia pensa di dover intervenire e i magistrati fanno quadrato intorno ai colleghi, i genitori dei bimbi allontanati dalla capanna in cui vivevano, prima di essere allontanati per ordine del Tribunale dell’Aquila, spiegano ai giornalisti cosa sta accadendo ai figli e cosa accade a loro. “C’è stata la fase della rabbia, poi quella della paura. Ora sono superate, sono fiducioso” confida al Corriere della Sera che vuole ricongiungersi con la sua famiglia. L’uomo spiega anche che l’abitazione – considerata inadatta per assenza di corrente elettrica e acqua – verrà migliorata. “Si tratta di un progetto studiato da un ingegnere al quale ci siamo rivolti. Prevede di aggiungere un locale alla casa. Ospiterà cucina e bagno“, dichiara rispondendo alle critiche sulla inadeguatezza delle condizioni abitative.

    Le criticità
    I piccoli, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, vivevano in quello che appare come un rudere fatiscente e privo di utenze e in una roulotte nel bosco a Palmoli (Chieti). per i magistrati è stato necessario allontanare i minori dall’abitazione familiare, “in considerazione del pericolo per l’integrità fisica derivante dalla condizione abitativa, nonché dal rifiuto da parte dei genitori di consentire le verifiche e i trattamenti sanitari obbligatori per legge”. Inoltre, “l’assenza di agibilità e pertanto di sicurezza statica, anche sotto il profilo del rischio sismico e della prevenzione di incendi, degli impianti elettrico, idrico e termico e delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’abitazione, comporta la presunzione ex lege dell’esistenza del periodo di pregiudizio per l’integrità e l’incolumità fisica dei minori”.

    Solo latte di soia e niente tv
    A questi dati l’uomo replica così: “Hanno detto che viviamo nell’inconsapevolezza. Invece abbiamo il nostro know how – continua, ricordando la cura con cui gestiscono la vita familiare e le coltivazioni di frutta e verdura -. Vorrei dire qualcosa che non è stato compreso: noi proviamo una particolare soddisfazione a nutrirci dei prodotti della terra da noi stessi coltivata. Una soddisfazione nel fare a meno di tutto ciò che è in più”. Un’alimentazione di fatto vegana, ma non seguita da uno specialista e sconsigliata dalla letteratura scientifica e dalle società di pediatria. Almeno nei primi sei anni di vita, secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero mai fare a meno dei derivati di origine animale. L’uomo tiene a specificare: “Niente latte di mucca. Non mangiamo animali), verdure e frutta solo delle nostre coltivazioni. Colazione? Tè con porridge. Voi continuate a concentrarvi su cose superflue. A noi non servono. Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv. In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare”.

    “Sotto choc”, “euforici”
    Il padre dei piccoli dice che sono “Sono sotto choc per questa separazione. È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno. Sono distrutto. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza”.

    Anche la madre ritiene che i figli stiano vivendo un trauma: “Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare ad essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli. I nostri figli non andranno in una scuola ortodossa, continueranno a ricevere un’educazione familiare e naturale, si chiama unschooling e ti connette con la parte destra del cervello” aggiunge ribadendo il loro progetto educativo. L’avvocato Giovanni Angelucci sta preparando l’appello contro l’ordinanza che ha tolto la potestà genitoriale. I genitori, intanto, confidano che il progetto edilizio, con stanze aggiuntive e bagno interno, possa migliorare le condizioni della casa e consentire il ritorno dei figli.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/23/famiglia-bosco-bambini-allontanati-palmoli-notizie/8204948/
    COSA vi ASPETTAVATE dopo AVERLI ALLONTANATI dalla FAMIGLIA? Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose... Mentre la politica blatera, il ministro della Giustizia pensa di dover intervenire e i magistrati fanno quadrato intorno ai colleghi, i genitori dei bimbi allontanati dalla capanna in cui vivevano, prima di essere allontanati per ordine del Tribunale dell’Aquila, spiegano ai giornalisti cosa sta accadendo ai figli e cosa accade a loro. “C’è stata la fase della rabbia, poi quella della paura. Ora sono superate, sono fiducioso” confida al Corriere della Sera che vuole ricongiungersi con la sua famiglia. L’uomo spiega anche che l’abitazione – considerata inadatta per assenza di corrente elettrica e acqua – verrà migliorata. “Si tratta di un progetto studiato da un ingegnere al quale ci siamo rivolti. Prevede di aggiungere un locale alla casa. Ospiterà cucina e bagno“, dichiara rispondendo alle critiche sulla inadeguatezza delle condizioni abitative. Le criticità I piccoli, una bambina di 8 anni e due gemelli di 6, vivevano in quello che appare come un rudere fatiscente e privo di utenze e in una roulotte nel bosco a Palmoli (Chieti). per i magistrati è stato necessario allontanare i minori dall’abitazione familiare, “in considerazione del pericolo per l’integrità fisica derivante dalla condizione abitativa, nonché dal rifiuto da parte dei genitori di consentire le verifiche e i trattamenti sanitari obbligatori per legge”. Inoltre, “l’assenza di agibilità e pertanto di sicurezza statica, anche sotto il profilo del rischio sismico e della prevenzione di incendi, degli impianti elettrico, idrico e termico e delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità dell’abitazione, comporta la presunzione ex lege dell’esistenza del periodo di pregiudizio per l’integrità e l’incolumità fisica dei minori”. Solo latte di soia e niente tv A questi dati l’uomo replica così: “Hanno detto che viviamo nell’inconsapevolezza. Invece abbiamo il nostro know how – continua, ricordando la cura con cui gestiscono la vita familiare e le coltivazioni di frutta e verdura -. Vorrei dire qualcosa che non è stato compreso: noi proviamo una particolare soddisfazione a nutrirci dei prodotti della terra da noi stessi coltivata. Una soddisfazione nel fare a meno di tutto ciò che è in più”. Un’alimentazione di fatto vegana, ma non seguita da uno specialista e sconsigliata dalla letteratura scientifica e dalle società di pediatria. Almeno nei primi sei anni di vita, secondo gli esperti, i bambini non dovrebbero mai fare a meno dei derivati di origine animale. L’uomo tiene a specificare: “Niente latte di mucca. Non mangiamo animali), verdure e frutta solo delle nostre coltivazioni. Colazione? Tè con porridge. Voi continuate a concentrarvi su cose superflue. A noi non servono. Non abbiamo elettrodomestici, ma non ci servono. Non abbiamo la tv. In compenso abbiamo due pc che vengono utilizzati anche dai bambini per studiare”. “Sotto choc”, “euforici” Il padre dei piccoli dice che sono “Sono sotto choc per questa separazione. È difficile spiegare, si tratta di un equilibrio a cui sono abituati. La sera ci si ritrova tutti assieme per mangiare, scherzare, giocare. Questo è venuto meno. Sono distrutto. Li ho visti dieci minuti questa mattina, il tempo di lasciare indumenti e giocattoli e li ho dovuti lasciare. Nel centro dove li hanno portati non è prevista la mia presenza”. Anche la madre ritiene che i figli stiano vivendo un trauma: “Li vedo stranamente euforici, e capisco che è la dimostrazione della loro ansia. Vorrebbero tornare a casa, tornare ad essere un nucleo familiare. Io resto qui, non li lascio soli. I nostri figli non andranno in una scuola ortodossa, continueranno a ricevere un’educazione familiare e naturale, si chiama unschooling e ti connette con la parte destra del cervello” aggiunge ribadendo il loro progetto educativo. L’avvocato Giovanni Angelucci sta preparando l’appello contro l’ordinanza che ha tolto la potestà genitoriale. I genitori, intanto, confidano che il progetto edilizio, con stanze aggiuntive e bagno interno, possa migliorare le condizioni della casa e consentire il ritorno dei figli. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/23/famiglia-bosco-bambini-allontanati-palmoli-notizie/8204948/
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    Famiglia nel bosco: il racconto dei genitori dei bimbi allontanati
    Il racconto dei genitori dei bambini che vivevano nel bosco di Palmoli, allontanati dal tribunale per le condizioni abitative considerate pericolose.
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  • Kennedy sta cacciando tutti i falsi scienziati vaccinisti.
    Vedremo qui da noi che farà Schillaci.

    LA RESA DEI CONTI

    Kennedy annienta i sierofanatici
    Vance gli fa eco, Big Pharma al palo

    Il segretario alla Salute è stato bersagliato dai dem in Aula, ma con le sue repliche ha messo tutti a tacere.
    Il vice di Trump: «Mutilate i bambini per arricchire le case farmaceutiche. Siete pieni di m... e lo san tutti»

    di MADDALENA LOY

    «Quando vedo tutti questi senatori che fanno la predica a Kennedy e cercano di incastrarlo, l’unica cosa che mi viene da pensare è: voi tutti sostenete terapie ormonali off-label, non testate e con effetti irreversibili sui bambini, mutilandoli per arricchire le grandi case farmaceutiche. Siete pieni di merda e lo sanno tutti».

    Non l’ha toccata piano, il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance, commentando l’audizione del ministro della salute Usa, Robert F. Kennedy, alla commissione finanze del Senato americano che si è tenuta giovedì sera. Un fuoco di fila di tre ore di domande insidiose, alle quali Kennedy ha risposto con calma e decisione, smontando pezzo per pezzo la narrazione dei democratici e accusando le multinazionali farmaceutiche di essere la vera minaccia per la salute pubblica americana.

    Ha sottolineato l’enorme incremento dei costi sanitari dovuto alle politiche di Big Pharma, ricordando i miliardi di dollari di profitti ottenuti attraverso la gestione della pandemia e la spinta forzata verso vaccini e trattamenti di dubbia efficacia. Kennedy ha portato dati ufficiali e documenti che mostrano come il sistema sia stato manipolato per privilegiare gli interessi economici delle case farmaceutiche, a scapito della prevenzione e della salute dei cittadini.

    La democratica Elizabeth Warren lo accusava di «privare la popolazione di vaccini antivirali», ma Kennedy ha ribattuto elencando i fallimenti della sanità Usa e i casi in cui il profitto ha prevalso sull’evidenza scientifica. Ha citato anche il caso dei risarcimenti per gli effetti collaterali dei vaccini, costati oltre 5 miliardi di dollari al contribuente americano.

    Alla fine persino alcuni senatori democratici hanno evitato di incalzarlo oltre, mentre Vance gli ha fatto eco con un intervento durissimo che ha fatto esplodere i social.

    «Mio zio era pro-vaccino», ha detto Kennedy, «ma non avrebbe mai accettato di imporlo senza trasparenza e senza valutare i rischi».

    Il senatore del Colorado, Michael Bennett, ha cercato di rilanciare sul piano etico, ma la difesa d’ufficio delle corporation ha lasciato molti basiti.

    Il risultato? Kennedy è uscito vincitore morale dal confronto, mentre Big Pharma ha visto sgretolarsi una parte della sua aura di intoccabilità.
    Kennedy sta cacciando tutti i falsi scienziati vaccinisti. Vedremo qui da noi che farà Schillaci. LA RESA DEI CONTI Kennedy annienta i sierofanatici Vance gli fa eco, Big Pharma al palo Il segretario alla Salute è stato bersagliato dai dem in Aula, ma con le sue repliche ha messo tutti a tacere. Il vice di Trump: «Mutilate i bambini per arricchire le case farmaceutiche. Siete pieni di m... e lo san tutti» di MADDALENA LOY «Quando vedo tutti questi senatori che fanno la predica a Kennedy e cercano di incastrarlo, l’unica cosa che mi viene da pensare è: voi tutti sostenete terapie ormonali off-label, non testate e con effetti irreversibili sui bambini, mutilandoli per arricchire le grandi case farmaceutiche. Siete pieni di merda e lo sanno tutti». Non l’ha toccata piano, il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance, commentando l’audizione del ministro della salute Usa, Robert F. Kennedy, alla commissione finanze del Senato americano che si è tenuta giovedì sera. Un fuoco di fila di tre ore di domande insidiose, alle quali Kennedy ha risposto con calma e decisione, smontando pezzo per pezzo la narrazione dei democratici e accusando le multinazionali farmaceutiche di essere la vera minaccia per la salute pubblica americana. Ha sottolineato l’enorme incremento dei costi sanitari dovuto alle politiche di Big Pharma, ricordando i miliardi di dollari di profitti ottenuti attraverso la gestione della pandemia e la spinta forzata verso vaccini e trattamenti di dubbia efficacia. Kennedy ha portato dati ufficiali e documenti che mostrano come il sistema sia stato manipolato per privilegiare gli interessi economici delle case farmaceutiche, a scapito della prevenzione e della salute dei cittadini. La democratica Elizabeth Warren lo accusava di «privare la popolazione di vaccini antivirali», ma Kennedy ha ribattuto elencando i fallimenti della sanità Usa e i casi in cui il profitto ha prevalso sull’evidenza scientifica. Ha citato anche il caso dei risarcimenti per gli effetti collaterali dei vaccini, costati oltre 5 miliardi di dollari al contribuente americano. Alla fine persino alcuni senatori democratici hanno evitato di incalzarlo oltre, mentre Vance gli ha fatto eco con un intervento durissimo che ha fatto esplodere i social. «Mio zio era pro-vaccino», ha detto Kennedy, «ma non avrebbe mai accettato di imporlo senza trasparenza e senza valutare i rischi». Il senatore del Colorado, Michael Bennett, ha cercato di rilanciare sul piano etico, ma la difesa d’ufficio delle corporation ha lasciato molti basiti. Il risultato? Kennedy è uscito vincitore morale dal confronto, mentre Big Pharma ha visto sgretolarsi una parte della sua aura di intoccabilità.
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  • CARI AMICI, CONTINUA IL SILENZIO ASSOLUTO DELLA POLITICA ITALIANA IN ORDINE A TUTTE LE QUESTIONI CHE AFFLIGGONO GLI ITALIANI. SI PARLA SOLO DEL CONFLITTO TRA LA FEDERAZIONE RUSSA ED IL GUITTO UCRAINO E DELLA PROPOSTA DI LEGGE CHE PUTIN AVREBBE FATTO PER RITIRO DELLA RUSSIA DALLA CONVENZIONE SULLA NON APPLICABILITA' DELLE TORTURE O TRATTAMENTI DISUMANI O DEGRADANTI NEI CONFRONTI DEI CATTURATI.BUON INIZIO DI SETTIMANA A TUTTI. BUONA GIORNATA.
    CARI AMICI, CONTINUA IL SILENZIO ASSOLUTO DELLA POLITICA ITALIANA IN ORDINE A TUTTE LE QUESTIONI CHE AFFLIGGONO GLI ITALIANI. SI PARLA SOLO DEL CONFLITTO TRA LA FEDERAZIONE RUSSA ED IL GUITTO UCRAINO E DELLA PROPOSTA DI LEGGE CHE PUTIN AVREBBE FATTO PER RITIRO DELLA RUSSIA DALLA CONVENZIONE SULLA NON APPLICABILITA' DELLE TORTURE O TRATTAMENTI DISUMANI O DEGRADANTI NEI CONFRONTI DEI CATTURATI.BUON INIZIO DI SETTIMANA A TUTTI. BUONA GIORNATA.
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  • Inchiesta in Francia dopo la morte in diretta di uno streamer. Maltrattamenti e un live di 10 giorni, si faceva chiamare Jeanpormanove

    https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/08/20/inchiesta-in-francia-dopo-la-morte-in-diretta-di-uno-streamer_819c2931-ce8d-4fb3-a1d8-b96387c6c4ea.html
    Inchiesta in Francia dopo la morte in diretta di uno streamer. Maltrattamenti e un live di 10 giorni, si faceva chiamare Jeanpormanove https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/08/20/inchiesta-in-francia-dopo-la-morte-in-diretta-di-uno-streamer_819c2931-ce8d-4fb3-a1d8-b96387c6c4ea.html
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    Inchiesta in Francia dopo la morte in diretta di uno streamer - Notizie - Ansa.it
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  • Come russa che viene da un paese dove coesistono oltre cento etnie diverse, dalla Siberia al Caucaso, dalle repubbliche tatare a quelle buddhiste, trovo paradossale assistere a quello che sta accadendo in Italia con la copertura mediatica dello sport. Quando vedo che una vittoria straordinaria come quella di Enrica Saraceni viene trattata come un fatto di cronaca minore mentre altri successi ricevono trattamenti da prima pagina, capisco che qui non si tratta di sport ma di qualcos'altro.

    La vicenda di Enrica Saraceni al campionato europeo U20 di Tampere è emblematica di una strategia che ormai non si nasconde più. La ragazza ha dominato il salto triplo con 14.24 metri, stabilendo il record personale e dei campionati, battendo un primato che resisteva da 24 anni - roba da far tremare i polsi a chiunque capisca qualcosa di atletica. Eppure, se non fossi andata a cercare appositamente la notizia, non ne avrei mai sentito parlare. I grandi quotidiani l'hanno relegata in trafiletti anonimi, i telegiornali sportivi l'hanno liquidata in poche righe, come se fosse una vittoria di routine in una gara di paese.
    Ma cosa succede quando a vincere è Kelly Doualla? Titoloni a caratteri cubitali, servizi televisivi di tre minuti, interviste a tutto tondo, celebrazioni che toccano le corde dell'emotività nazionale. Non sto mettendo in discussione il valore atletico della Doualla - che peraltro è indiscutibile - ma la sproporzione nel trattamento mediatico è talmente evidente che persino un bambino se ne accorgerebbe. È come se avessimo due metri di misura diversi per lo stesso fenomeno, e questo dovrebbe far riflettere chiunque abbia ancora un briciolo di onestà intellettuale.

    La cosa che più mi colpisce, da russa da parte di padre, nascita e origini, e italiana da parte di madre e di adozione che ha scelto di interessarsi alle dinamiche culturali italiane, è come questa operazione venga presentata come normale, anzi come progressista.
    I media che orchestrano questa disparità di trattamento si ergono a paladini dell'inclusione, ma in realtà stanno operando la più subdola delle esclusioni: quella verso l'identità storica italiana. Non si tratta di essere contro qualcuno, ma di chiedersi perché mai una vittoria sportiva debba servire come megafono per un'agenda ideologica che ha poco a che vedere con lo sport stesso.
    Nella mia Russia abbiamo imparato a nostre spese cosa significhi quando i media smettono di raccontare la realtà per iniziare a plasmarla secondo visioni preconfezionate. Qui vedo lo stesso meccanismo all'opera, solo con obiettivi diversi. I giornalisti che decidono di enfatizzare alcune vittorie ignorandone altre non stanno facendo informazione, stanno facendo propaganda. E la propaganda, che venga da est o da ovest, che sia di destra o di sinistra, ha sempre lo stesso sapore amaro per chi cerca semplicemente di capire cosa sta succedendo.
    Il paradosso è che questa operazione, presentata come antirazzista, finisce per produrre esattamente l'effetto contrario. Quando le persone si accorgono che i propri figli, i propri talenti, le proprie eccellenze vengono sistematicamente ignorate a favore di altri secondo criteri che non hanno niente a che vedere con il merito sportivo, la reazione è prevedibile. Non è razzismo quello che nasce, è legittima indignazione verso un sistema mediatico che ha smesso di essere neutrale per diventare militante.

    Quello a cui stiamo assistendo non è sport, è ingegneria sociale applicata attraverso lo sport. E quando lo sport smette di essere celebrazione del talento per diventare strumento di trasformazione culturale forzata, perde la sua essenza più bella: quella di unire le persone attraverso l'ammirazione per l'eccellenza umana, indipendentemente da tutto il resto.
    Come russa che viene da un paese dove coesistono oltre cento etnie diverse, dalla Siberia al Caucaso, dalle repubbliche tatare a quelle buddhiste, trovo paradossale assistere a quello che sta accadendo in Italia con la copertura mediatica dello sport. Quando vedo che una vittoria straordinaria come quella di Enrica Saraceni viene trattata come un fatto di cronaca minore mentre altri successi ricevono trattamenti da prima pagina, capisco che qui non si tratta di sport ma di qualcos'altro. La vicenda di Enrica Saraceni al campionato europeo U20 di Tampere è emblematica di una strategia che ormai non si nasconde più. La ragazza ha dominato il salto triplo con 14.24 metri, stabilendo il record personale e dei campionati, battendo un primato che resisteva da 24 anni - roba da far tremare i polsi a chiunque capisca qualcosa di atletica. Eppure, se non fossi andata a cercare appositamente la notizia, non ne avrei mai sentito parlare. I grandi quotidiani l'hanno relegata in trafiletti anonimi, i telegiornali sportivi l'hanno liquidata in poche righe, come se fosse una vittoria di routine in una gara di paese. Ma cosa succede quando a vincere è Kelly Doualla? Titoloni a caratteri cubitali, servizi televisivi di tre minuti, interviste a tutto tondo, celebrazioni che toccano le corde dell'emotività nazionale. Non sto mettendo in discussione il valore atletico della Doualla - che peraltro è indiscutibile - ma la sproporzione nel trattamento mediatico è talmente evidente che persino un bambino se ne accorgerebbe. È come se avessimo due metri di misura diversi per lo stesso fenomeno, e questo dovrebbe far riflettere chiunque abbia ancora un briciolo di onestà intellettuale. La cosa che più mi colpisce, da russa da parte di padre, nascita e origini, e italiana da parte di madre e di adozione che ha scelto di interessarsi alle dinamiche culturali italiane, è come questa operazione venga presentata come normale, anzi come progressista. I media che orchestrano questa disparità di trattamento si ergono a paladini dell'inclusione, ma in realtà stanno operando la più subdola delle esclusioni: quella verso l'identità storica italiana. Non si tratta di essere contro qualcuno, ma di chiedersi perché mai una vittoria sportiva debba servire come megafono per un'agenda ideologica che ha poco a che vedere con lo sport stesso. Nella mia Russia abbiamo imparato a nostre spese cosa significhi quando i media smettono di raccontare la realtà per iniziare a plasmarla secondo visioni preconfezionate. Qui vedo lo stesso meccanismo all'opera, solo con obiettivi diversi. I giornalisti che decidono di enfatizzare alcune vittorie ignorandone altre non stanno facendo informazione, stanno facendo propaganda. E la propaganda, che venga da est o da ovest, che sia di destra o di sinistra, ha sempre lo stesso sapore amaro per chi cerca semplicemente di capire cosa sta succedendo. Il paradosso è che questa operazione, presentata come antirazzista, finisce per produrre esattamente l'effetto contrario. Quando le persone si accorgono che i propri figli, i propri talenti, le proprie eccellenze vengono sistematicamente ignorate a favore di altri secondo criteri che non hanno niente a che vedere con il merito sportivo, la reazione è prevedibile. Non è razzismo quello che nasce, è legittima indignazione verso un sistema mediatico che ha smesso di essere neutrale per diventare militante. Quello a cui stiamo assistendo non è sport, è ingegneria sociale applicata attraverso lo sport. E quando lo sport smette di essere celebrazione del talento per diventare strumento di trasformazione culturale forzata, perde la sua essenza più bella: quella di unire le persone attraverso l'ammirazione per l'eccellenza umana, indipendentemente da tutto il resto.
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  • All'ASCO 2025, la più grande conferenza mondiale sull'oncologia, è stata fatta un'ammissione esplosiva: radioterapia e chemioterapia possono AUMENTARE le metastasi. Dopo 30 anni, la medicina tradizionale sta finalmente riconoscendo ciò che i critici avevano avvertito: questi trattamenti possono fare più male che bene. Ma c'è speranza. Il Dott. Patrick Soon-Shiong, immunologo pioniere e medico miliardario, ha sviluppato una terapia rivoluzionaria che protegge le cellule natural killer durante la radioterapia, approvata dalla FDA nel 2024. Eppure, nonostante oltre 8.000 pazienti disperati ne implorino l'accesso, la terapia rimane bloccata in un'unica clinica di Los Angeles. Perché? Perché il sistema si muove troppo lentamente. Mentre Arabia Saudita e Qatar accelerano le procedure di approvazione, gli americani si trovano di fronte a una scelta angosciante: aspettare... o volare all'estero per cure salvavita. La Dott.ssa Soon-Shiong sta lottando per cambiare questa situazione, incontrando la FDA per chiedere un accesso esteso a livello nazionale. Non si tratta solo di cancro. Questo trattamento è uno scudo biologico nazionale, che protegge dalle radiazioni, dal bioterrorismo e persino dalle bombe sporche. La Casa Bianca ne vede il potenziale. Ma la burocrazia lascerà che gli americani muoiano nell'attesa?

    Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1953231894507618656
    All'ASCO 2025, la più grande conferenza mondiale sull'oncologia, è stata fatta un'ammissione esplosiva: radioterapia e chemioterapia possono AUMENTARE le metastasi. Dopo 30 anni, la medicina tradizionale sta finalmente riconoscendo ciò che i critici avevano avvertito: questi trattamenti possono fare più male che bene. Ma c'è speranza. Il Dott. Patrick Soon-Shiong, immunologo pioniere e medico miliardario, ha sviluppato una terapia rivoluzionaria che protegge le cellule natural killer durante la radioterapia, approvata dalla FDA nel 2024. Eppure, nonostante oltre 8.000 pazienti disperati ne implorino l'accesso, la terapia rimane bloccata in un'unica clinica di Los Angeles. Perché? Perché il sistema si muove troppo lentamente. Mentre Arabia Saudita e Qatar accelerano le procedure di approvazione, gli americani si trovano di fronte a una scelta angosciante: aspettare... o volare all'estero per cure salvavita. La Dott.ssa Soon-Shiong sta lottando per cambiare questa situazione, incontrando la FDA per chiedere un accesso esteso a livello nazionale. Non si tratta solo di cancro. Questo trattamento è uno scudo biologico nazionale, che protegge dalle radiazioni, dal bioterrorismo e persino dalle bombe sporche. La Casa Bianca ne vede il potenziale. Ma la burocrazia lascerà che gli americani muoiano nell'attesa? Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1953231894507618656
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  • SICURAMENTE MAX MARA non è ESCE BENE!
    "Clima di divisione": Max Mara cancella il Polo della Moda a Reggio Emilia dopo le denunce di maltrattamenti delle lavoratrici - Il Fatto Quotidiano
    Max Mara ha ritirato definitivamente il progetto del Polo della Moda a Reggio Emilia, citando il clima di divisione dopo la vertenza sindacale.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/30/clima-di-divisione-max-mara-cancella-il-polo-della-moda-a-reggio-emilia-dopo-le-denunce-di-maltrattamenti-delle-lavoratrici/8045132/
    SICURAMENTE MAX MARA non è ESCE BENE! "Clima di divisione": Max Mara cancella il Polo della Moda a Reggio Emilia dopo le denunce di maltrattamenti delle lavoratrici - Il Fatto Quotidiano Max Mara ha ritirato definitivamente il progetto del Polo della Moda a Reggio Emilia, citando il clima di divisione dopo la vertenza sindacale. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/30/clima-di-divisione-max-mara-cancella-il-polo-della-moda-a-reggio-emilia-dopo-le-denunce-di-maltrattamenti-delle-lavoratrici/8045132/
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    "Clima di divisione": Max Mara cancella il Polo della Moda a Reggio Emilia dopo le denunce di maltrattamenti delle lavoratrici
    Max Mara ha ritirato definitivamente il progetto del Polo della Moda a Reggio Emilia, citando il clima di divisione dopo la vertenza sindacale.
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  • ATTENZIONE a QUELLO CHE VIENE DETTO! MASSIMA DIFFUSIONE!
    AIFA dichiara ufficialmente che i trattamenti a mRNA NON bloccavano l'infezione e che erano POTENZIALMENTE TOSSICI E NOCIVI.

    E ancora oggi nessuno dei medici o politici conniventi è stato indagato, processato e condannato.

    Source: https://x.com/elisamariastel1/status/1918596690065436728
    ATTENZIONE a QUELLO CHE VIENE DETTO! MASSIMA DIFFUSIONE! AIFA dichiara ufficialmente che i trattamenti a mRNA NON bloccavano l'infezione e che erano POTENZIALMENTE TOSSICI E NOCIVI. E ancora oggi nessuno dei medici o politici conniventi è stato indagato, processato e condannato. Source: https://x.com/elisamariastel1/status/1918596690065436728
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