• CARI " LIBERI TRA I VIVI", VOGLIO FARVI INIZIARE BENE IL NOSTRO ULTIMO WEEKEND DI AGOSTO CON QUESTA ULTERIORE INFORMAZIONE CHE CI FA CRESCERE SEMPRE DI PIU IN CONSAPEVOLEZZA, CONVINTI DI ESSERE DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA

    "SISTEMA ARABELLA": IL "BANCOMAT" DEI PROGRESSISTI GESTITO DA SOROS STA COLLASANDO

    Fiumi di miliardi: così Soros ingrassa le casse della sinistra
    Dal 2000 ad oggi il magnate nato a Budapest ha stanziato 21 miliardi di dollari tra partiti e lobby: il più grande bancomat per cause politiche al mondo

    CI sono "Assi di sinistra" che sono in procinto di saltare: per esempio Trump ha appena messo Soros sotto osservazione RICO cosi come, allo stesso tempo e modo, ha messo Gates& his foundations' system". COME HA FATTO???
    "Elementare whatson" direbbero i " fratelli maggiori inglesi": Arabella Advisors, il bancomat della sinistra, la fogna dei finanziamenti segreti dei Democratici, e' stata presa di mira dal MAGA ed ora sta collassando.
    Ma come funziona il "SISTEMA ARABELLA" e chi lo gestisce???
    Va premesso innanzitutto che ieri 28 agosto Trump ha detto pubblicamente in un'intervista dallo studio ovale della White House che "Soros e suo figlio Alex dovrebbero essere perseguiti ai sensi del RICO per il sostegno alle proteste violente e molto altro attuate in tutti gli Stati Uniti”: non ha usato mezzi termini continuando ad affermare che “Non permetteremo più a questi pazzi di fare a pezzi l'America” ed Elon Musk , per rincarare la dose lo ha immediatamente appoggiato dichiarando: “È ora di agire direttamente contro Soros”!!!!....PIU' LAPIDARI E CHIARI DI COSI, alla faccia della DIPLOMAZIA!!!!!
    Nel frattempo, il New York Times ha ammesso silenziosamente ciò che ha nascosto per anni scrivendo:" Arabella Advisors - l'enorme macchina di denaro oscuro che finanzia l'attivismo di sinistra - sta cadendo a pezzi". MA COSA FA ARABELLA?
    Arabella gestisce centinaia di fondi che finanziano le proteste per il clima, le iniziative elettorali, i gruppi per la giustizia razziale, le campagne di registrazione degli elettori , insomma l'intero “gioco di base” della sinistra.Cosa pero' non ha volutamente detto il Times?Che Arabella è legata alla famiglia Soros: per anni è stata la macchina del denaro ombra dietro le operazioni dei Democratici gestita direttamente dai Soros&friends
    Il generale Flynn aveva gia' lanciato l'allarme dal 2020 dichiarando:"Arabella e' l'hub in cui i soldi dei miliardari + i fondi dei contribuenti si fondevano per alimentare proteste ed elezioni anti sovranisti".
    Eccovi dunque come funzionava la pipeline?
    dollari dei contribuenti USAID → mega-fondazioni (come Gates) → Arabella Advisors → ONG democratiche, politici, rivolte e corruzzione dilagante in Usa ed in tutto il mondo, nessuno escluso.
    In parole povere: stavamo pagando la distruzione del "sistema sovranista" su cui fino a 40 anni fa si basavano (e si basano tuttora anche se sono state x ora bypassate da fonti legislative di "grado superiore" come dice l'elite) la maggiorparte delle CARTE COSTITUZIONALI DEI PAESI DEMOCRATICI DEL 1900.
    Ritornando ad Arabella si puo' dire con certezza che
    nell'ultimo decennio Arabella ha fatto "incetta" di burocrati dell'USAID, offrendo loro posti di lavoro privilegiati nella sua rete di “organizzazioni non profit” dai nomi blandi, cosi come grandi donatori come la Fondazione Gates hanno ottenuto grasse sovvenzioni dall'USAID. In effetti, l'USAID inviava loro denaro dei contribuenti, che passavano ad Arabella, che poi lo incanalava nell’attivismo progressista antisovranista.
    Trump, tra le prime cose che ha fatto, ha chiuso il rubinetto dell'USAID: ed ora per mantenere a galla Arabella, Gates deve attingere ai fondi della sua fondazione di cui nel contempo gli investigatori del DOGE stanno tracciando ogni singolo dollaro grazie anche al Qfs.
    Non c'è quindi da sorprendersi se Gates&c. si stanno tirando fuori da Arabella, nascondendosi dietro una linea di pubbliche relazioni secondo cui si trattava “solo di una decisione commerciale”. Traduzione: sono nel panico!!!!

    Non era solo una questione di ottica, Arabella era l'ancora di salvezza della sinistra, il loro bancomat!!!!Senza di essa, i Democratici perdono la loro macchina ombra e cosi pure la raccolta di denaro anonimo dei megadonatori che manteneva in funzione le loro operazioni sul campo.
    I repubblicani hanno ancora WinRed e i donatori di base. I Democratici? La loro fogna di denaro oscuro è stata tappata.
    Le conseguenze sono enormi: I gruppi finanziati da Arabella che hanno favorito l'affluenza alle urne dei Democratici devono ora ridimensionarsi: questo si ripercuote sugli Stati in bilico nel 2026 e 2028, dove le operazioni sul margine di errore decidono le elezioni.
    E la parte migliore: I democratici non possono piangere senza ammettere la verità: che il loro “impegno civico” è stato alimentato dal denaro oscuro di miliardari e contribuenti.
    Ed anche a livello globale la pressione sta aumentando: per esempio Il premier ungherese Orbán ha già giurato di espellere i gruppi sostenuti da Soros, definendoli “corruzione”. Ora Trump sta segnalando la stessa cosa in patria.
    Le indagini lo confermano: I gruppi legati ad Arabella hanno inscenato rivolte anti-ICE, hanno ricevuto milioni di sovvenzioni e si sono persino messi in fila per ottenere 2 miliardi di dollari di fondi EPA per il clima: una vera e propria macchina di protesta anti sovranista finanziata dai contribuenti.
    Morale della favola: Soros + Arabella non era filantropia ma PURO RACKET!!!!.
    La palude progressista è ormai nel panico: i patrioti vincono!!!

    https://www.ilgiornale.it/news/interni/soros-e-investimenti-sinistra-27-miliardi-solo-nel-2021-2106853.html
    CARI " LIBERI TRA I VIVI", VOGLIO FARVI INIZIARE BENE IL NOSTRO ULTIMO WEEKEND DI AGOSTO CON QUESTA ULTERIORE INFORMAZIONE CHE CI FA CRESCERE SEMPRE DI PIU IN CONSAPEVOLEZZA, CONVINTI DI ESSERE DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA💪🇮🇹😜 🖤🔥"SISTEMA ARABELLA": IL "BANCOMAT" DEI PROGRESSISTI GESTITO DA SOROS STA COLLASANDO🙈😱 Fiumi di miliardi: così Soros ingrassa le casse della sinistra Dal 2000 ad oggi il magnate nato a Budapest ha stanziato 21 miliardi di dollari tra partiti e lobby: il più grande bancomat per cause politiche al mondo CI sono "Assi di sinistra" che sono in procinto di saltare: per esempio Trump ha appena messo Soros sotto osservazione RICO cosi come, allo stesso tempo e modo, ha messo Gates& his foundations' system". COME HA FATTO??? "Elementare whatson" direbbero i " fratelli maggiori inglesi": Arabella Advisors, il bancomat della sinistra, la fogna dei finanziamenti segreti dei Democratici, e' stata presa di mira dal MAGA ed ora sta collassando. Ma come funziona il "SISTEMA ARABELLA" e chi lo gestisce??? Va premesso innanzitutto che ieri 28 agosto Trump ha detto pubblicamente in un'intervista dallo studio ovale della White House che "Soros e suo figlio Alex dovrebbero essere perseguiti ai sensi del RICO per il sostegno alle proteste violente e molto altro attuate in tutti gli Stati Uniti”: non ha usato mezzi termini continuando ad affermare che “Non permetteremo più a questi pazzi di fare a pezzi l'America” ed Elon Musk , per rincarare la dose lo ha immediatamente appoggiato dichiarando: “È ora di agire direttamente contro Soros”!!!!....PIU' LAPIDARI E CHIARI DI COSI, alla faccia della DIPLOMAZIA!!!!! Nel frattempo, il New York Times ha ammesso silenziosamente ciò che ha nascosto per anni scrivendo:" Arabella Advisors - l'enorme macchina di denaro oscuro che finanzia l'attivismo di sinistra - sta cadendo a pezzi". MA COSA FA ARABELLA? Arabella gestisce centinaia di fondi che finanziano le proteste per il clima, le iniziative elettorali, i gruppi per la giustizia razziale, le campagne di registrazione degli elettori , insomma l'intero “gioco di base” della sinistra.Cosa pero' non ha volutamente detto il Times?Che Arabella è legata alla famiglia Soros: per anni è stata la macchina del denaro ombra dietro le operazioni dei Democratici gestita direttamente dai Soros&friends Il generale Flynn aveva gia' lanciato l'allarme dal 2020 dichiarando:"Arabella e' l'hub in cui i soldi dei miliardari + i fondi dei contribuenti si fondevano per alimentare proteste ed elezioni anti sovranisti". Eccovi dunque come funzionava la pipeline? 👉 dollari dei contribuenti USAID → mega-fondazioni (come Gates) → Arabella Advisors → ONG democratiche, politici, rivolte e corruzzione dilagante in Usa ed in tutto il mondo, nessuno escluso. In parole povere: stavamo pagando la distruzione del "sistema sovranista" su cui fino a 40 anni fa si basavano (e si basano tuttora anche se sono state x ora bypassate da fonti legislative di "grado superiore" come dice l'elite) la maggiorparte delle CARTE COSTITUZIONALI DEI PAESI DEMOCRATICI DEL 1900. Ritornando ad Arabella si puo' dire con certezza che nell'ultimo decennio Arabella ha fatto "incetta" di burocrati dell'USAID, offrendo loro posti di lavoro privilegiati nella sua rete di “organizzazioni non profit” dai nomi blandi, cosi come grandi donatori come la Fondazione Gates hanno ottenuto grasse sovvenzioni dall'USAID. In effetti, l'USAID inviava loro denaro dei contribuenti, che passavano ad Arabella, che poi lo incanalava nell’attivismo progressista antisovranista. Trump, tra le prime cose che ha fatto, ha chiuso il rubinetto dell'USAID: ed ora per mantenere a galla Arabella, Gates deve attingere ai fondi della sua fondazione di cui nel contempo gli investigatori del DOGE stanno tracciando ogni singolo dollaro grazie anche al Qfs. Non c'è quindi da sorprendersi se Gates&c. si stanno tirando fuori da Arabella, nascondendosi dietro una linea di pubbliche relazioni secondo cui si trattava “solo di una decisione commerciale”. Traduzione: sono nel panico!!!! Non era solo una questione di ottica, Arabella era l'ancora di salvezza della sinistra, il loro bancomat!!!!Senza di essa, i Democratici perdono la loro macchina ombra e cosi pure la raccolta di denaro anonimo dei megadonatori che manteneva in funzione le loro operazioni sul campo. I repubblicani hanno ancora WinRed e i donatori di base. I Democratici? La loro fogna di denaro oscuro è stata tappata. Le conseguenze sono enormi: I gruppi finanziati da Arabella che hanno favorito l'affluenza alle urne dei Democratici devono ora ridimensionarsi: questo si ripercuote sugli Stati in bilico nel 2026 e 2028, dove le operazioni sul margine di errore decidono le elezioni. E la parte migliore: I democratici non possono piangere senza ammettere la verità: che il loro “impegno civico” è stato alimentato dal denaro oscuro di miliardari e contribuenti. Ed anche a livello globale la pressione sta aumentando: per esempio Il premier ungherese Orbán ha già giurato di espellere i gruppi sostenuti da Soros, definendoli “corruzione”. Ora Trump sta segnalando la stessa cosa in patria. Le indagini lo confermano: I gruppi legati ad Arabella hanno inscenato rivolte anti-ICE, hanno ricevuto milioni di sovvenzioni e si sono persino messi in fila per ottenere 2 miliardi di dollari di fondi EPA per il clima: una vera e propria macchina di protesta anti sovranista finanziata dai contribuenti. Morale della favola: Soros + Arabella non era filantropia ma PURO RACKET!!!!. La palude progressista è ormai nel panico: i patrioti vincono❤️🇺🇸!!! https://www.ilgiornale.it/news/interni/soros-e-investimenti-sinistra-27-miliardi-solo-nel-2021-2106853.html
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    Fiumi di miliardi: così Soros ingrassa le casse della sinistra
    Dal 2000 ad oggi il magnate nato a Budapest ha stanziato 21 miliardi di dollari tra partiti e lobby: il più grande bancomat per cause politiche al mondo
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  • QUESTA MI SEMBRA un'OTTIMA INIZIATIVA!
    FORZA ADERIAMO IN CENTINAIA di MIGLIAIA!
    Oltre mille insegnanti italiani si mobilitano contro il genocidio a Gaza
    Da un gruppo WhatsApp nato a Brescia a un movimento nazionale: docenti uniti per sensibilizzare sul conflitto a Gaza e chiedere lo stop alle armi.
    “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa - raccontano - Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”
    Più di mille insegnanti si mobilitano per Gaza: “Servono progetti per sensibilizzare i nostri bambini”


    Mobilitazione del mondo della scuola per alzare la voce e dire no al genocidio in corso nella Striscia di Gaza ad opera del governo israeliano. Una iniziativa, nata quasi per caso, spontaneamente, pochi giorni fa a Brescia e che oggi sta coinvolgendo istituti scolastici di tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, dall’Alto Adige alla Toscana. Un gruppo WhatsApp che oggi ha raggiunto una dimensione nazionale e che conta oltre mille iscritti tra insegnanti, educatori e operatori che lavorano nell’universo scolastico, dall’asilo nido fino all’università. “Un paio di settimane fa – racconta a ilfattoquotidiano.it Emanuela De Rocco, una delle promotrici della mobilitazione che insegna alla scuola primaria Torricella di Brescia – ho scritto un messaggio sul gruppo ‘Coordinamento bresciano contro la guerra per la pace e il disarmo’. Non potevo immaginare di riprendere la scuola facendo finta di niente. Mi sono chiesta, angosciata e impotente, se fosse possibile trovarsi e condividere questi pensieri, oltre che muovere i sindacati avendo l’impressione che le istituzioni stiano facendo ben poco”. Subito ha risposto Sara Girelli Carasi, insegnante della scuola media Pascoli di Brescia, che ha lanciato l’idea di creare una community di cui ora fanno parte, mentre scriviamo, 1.050 membri.

    “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa – ha detto invece Fernando Scarlata, docente del centro di formazione professionale Canossa di Brescia, anche lui tra i promotori dell’iniziativa pro Gaza – Non possiamo più rimandare. Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”. E aggiunge: “Di iniziative in questo periodo ce ne sono parecchie, ma spesso quelle legate al mondo della scuola sono scollegate tra loro. Il nostro obiettivo è dare a questi progetti la giusta visibilità e far uscire queste progettualità dalla scuola per coinvolgere unitariamente tutte le istituzioni”.

    Per questo i promotori della mobilitazione hanno scritto, tre giorni fa in occasione della loro prima assemblea che si è tenuta aula magna dell’Itis Castelli di Brescia, una lettera che spediranno a presidente della Repubblica, governo, Parlamento, sindacati e uffici scolastici territoriali. Nel documento, una sorta di manifesto programmatico che ci si aspetta verrà sottoscritto da migliaia di persone. Si chiede, tra le altre cose, che il governo cessi immediatamente l’invio di armi verso Israele e ogni forma di collaborazione militare con Tel Aviv, che si assuma una posizione di ferma condanna verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi, che si sospenda ogni forma di collaborazione politica ed economica fino a quando non si porrà fine al genocidio in corso e all’occupazione dei territori palestinesi, l’immediato riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina (come già hanno fatto altri 143 Stati) per affermare un diritto universale e inalienabile, ossia il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

    In vista dell’avvio dell’anno scolastico e dei primi collegi-docenti, Girelli Carasi spiega che la community sta pensando a un evento di sensibilizzazione per il primo giorno di scuola. Inoltre, i promotori hanno chiesto al ministero dell’Istruzione di inserire nella normale programmazione didattica spazi e momenti di educazione alla pace e alla non violenza, oltre ad approfondimenti storici su sionismo e anti-semitismo. Argomenti che andranno tarati per tipologia di scuola e utenza. Vi è anche l’idea di suggerire ai ragazzi di intrattenere una corrispondenza epistolare con studenti gazawi e per i bimbi più piccoli la possibilità di avere accanto a loro, in un forte legame ideale, uno degli oltre 18mila bambini uccisi dal 7 ottobre 2023.

    “Il primo settembre riprenderò la scuola – racconta ancora De Rocco – e non posso immaginare di iniziare così, come se niente fosse, di partecipare al primo collegio docenti come fosse routine e poi ritrovare i miei alunni allegri, fiduciosi e giocosi, come dovrebbero essere tutti i bambini del mondo, senza pensare ai bambini di Gaza. Io non posso iniziare facendo finta di niente, non ce la faccio”.

    Le maestre si occupano dei bambini, della loro cura, cercando di trasmettere loro valori e speranze e dunque “come è possibile dedicarsi a tutto ciò – si legge ancora nel documento programmatico – sapendo che ci sono bambini e famiglie che vengo intenzionalmente uccise, lasciate morire di fame e di sete, sapendo che il nostro Paese è complice di simili atrocità?”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/29/insegnanti-mobilitazione-gaza-stop-armi-notizie/8107979/
    QUESTA MI SEMBRA un'OTTIMA INIZIATIVA! FORZA ADERIAMO IN CENTINAIA di MIGLIAIA! Oltre mille insegnanti italiani si mobilitano contro il genocidio a Gaza Da un gruppo WhatsApp nato a Brescia a un movimento nazionale: docenti uniti per sensibilizzare sul conflitto a Gaza e chiedere lo stop alle armi. “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa - raccontano - Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele” Più di mille insegnanti si mobilitano per Gaza: “Servono progetti per sensibilizzare i nostri bambini” Mobilitazione del mondo della scuola per alzare la voce e dire no al genocidio in corso nella Striscia di Gaza ad opera del governo israeliano. Una iniziativa, nata quasi per caso, spontaneamente, pochi giorni fa a Brescia e che oggi sta coinvolgendo istituti scolastici di tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, dall’Alto Adige alla Toscana. Un gruppo WhatsApp che oggi ha raggiunto una dimensione nazionale e che conta oltre mille iscritti tra insegnanti, educatori e operatori che lavorano nell’universo scolastico, dall’asilo nido fino all’università. “Un paio di settimane fa – racconta a ilfattoquotidiano.it Emanuela De Rocco, una delle promotrici della mobilitazione che insegna alla scuola primaria Torricella di Brescia – ho scritto un messaggio sul gruppo ‘Coordinamento bresciano contro la guerra per la pace e il disarmo’. Non potevo immaginare di riprendere la scuola facendo finta di niente. Mi sono chiesta, angosciata e impotente, se fosse possibile trovarsi e condividere questi pensieri, oltre che muovere i sindacati avendo l’impressione che le istituzioni stiano facendo ben poco”. Subito ha risposto Sara Girelli Carasi, insegnante della scuola media Pascoli di Brescia, che ha lanciato l’idea di creare una community di cui ora fanno parte, mentre scriviamo, 1.050 membri. “Sentiamo l’esigenza di fare qualcosa – ha detto invece Fernando Scarlata, docente del centro di formazione professionale Canossa di Brescia, anche lui tra i promotori dell’iniziativa pro Gaza – Non possiamo più rimandare. Per questo chiediamo che si indica uno sciopero unitario della scuola, ma capace di coinvolgere anche studenti e famiglie, con lo scopo di fare pressione sul governo affinché interrompa le relazioni militari e commerciali con lo Stato di Israele”. E aggiunge: “Di iniziative in questo periodo ce ne sono parecchie, ma spesso quelle legate al mondo della scuola sono scollegate tra loro. Il nostro obiettivo è dare a questi progetti la giusta visibilità e far uscire queste progettualità dalla scuola per coinvolgere unitariamente tutte le istituzioni”. Per questo i promotori della mobilitazione hanno scritto, tre giorni fa in occasione della loro prima assemblea che si è tenuta aula magna dell’Itis Castelli di Brescia, una lettera che spediranno a presidente della Repubblica, governo, Parlamento, sindacati e uffici scolastici territoriali. Nel documento, una sorta di manifesto programmatico che ci si aspetta verrà sottoscritto da migliaia di persone. Si chiede, tra le altre cose, che il governo cessi immediatamente l’invio di armi verso Israele e ogni forma di collaborazione militare con Tel Aviv, che si assuma una posizione di ferma condanna verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi, che si sospenda ogni forma di collaborazione politica ed economica fino a quando non si porrà fine al genocidio in corso e all’occupazione dei territori palestinesi, l’immediato riconoscimento da parte dell’Italia dello Stato di Palestina (come già hanno fatto altri 143 Stati) per affermare un diritto universale e inalienabile, ossia il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese. In vista dell’avvio dell’anno scolastico e dei primi collegi-docenti, Girelli Carasi spiega che la community sta pensando a un evento di sensibilizzazione per il primo giorno di scuola. Inoltre, i promotori hanno chiesto al ministero dell’Istruzione di inserire nella normale programmazione didattica spazi e momenti di educazione alla pace e alla non violenza, oltre ad approfondimenti storici su sionismo e anti-semitismo. Argomenti che andranno tarati per tipologia di scuola e utenza. Vi è anche l’idea di suggerire ai ragazzi di intrattenere una corrispondenza epistolare con studenti gazawi e per i bimbi più piccoli la possibilità di avere accanto a loro, in un forte legame ideale, uno degli oltre 18mila bambini uccisi dal 7 ottobre 2023. “Il primo settembre riprenderò la scuola – racconta ancora De Rocco – e non posso immaginare di iniziare così, come se niente fosse, di partecipare al primo collegio docenti come fosse routine e poi ritrovare i miei alunni allegri, fiduciosi e giocosi, come dovrebbero essere tutti i bambini del mondo, senza pensare ai bambini di Gaza. Io non posso iniziare facendo finta di niente, non ce la faccio”. Le maestre si occupano dei bambini, della loro cura, cercando di trasmettere loro valori e speranze e dunque “come è possibile dedicarsi a tutto ciò – si legge ancora nel documento programmatico – sapendo che ci sono bambini e famiglie che vengo intenzionalmente uccise, lasciate morire di fame e di sete, sapendo che il nostro Paese è complice di simili atrocità?”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/29/insegnanti-mobilitazione-gaza-stop-armi-notizie/8107979/
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  • Resterà, ancora una volta, un appello indigesto. Non richiesto. Ma non per questo rinunciatario.

    Non so più in quale lingua esprimerlo: ciò che vedo, ovunque, è un’infinita sequenza di gruppi e aggregazioni che si contrastano a colpi di iniziative parallele.
    Intellettuali che si sfidano a suon di esternazioni, chilometri di post, articoli, thread, chat interminabili. Una Babele digitale che, alla fine, genera solo rumore.

    Eppure, di soluzioni vere, condivise, concrete… neanche l’ombra.
    Siamo diventati un popolo di attivisti-opinionisti. Informati, sì. Connessi, certo. Sempre pronti a commentare. Ma non a convergere.

    E così, nel continuo propagare le stesse lamentele, non facciamo altro che il gioco di chi governa: chi sta al potere ha tutto l’interesse a lasciarci divisi, a contemplare il nostro conflitto sterile, sapendo che nessun fronte unito metterà mai in discussione lo status quo.

    Possiamo pure continuare a sfogarci online, tra tenzoni piacevoli da cavalieri digitali e filosofie di politica moderna.
    Ma fino a quando non avremo il coraggio di fare squadra – superando appartenenze, bandiere, personalismi – resteremo condannati a disperdere energie. E con esse, anche il consenso di una cittadinanza sempre più distratta, sempre più lontana.

    Non ci lamentiamo dopo.
    Io lo dico, ora.

    #faresquadra
    Resterà, ancora una volta, un appello indigesto. Non richiesto. Ma non per questo rinunciatario. Non so più in quale lingua esprimerlo: ciò che vedo, ovunque, è un’infinita sequenza di gruppi e aggregazioni che si contrastano a colpi di iniziative parallele. Intellettuali che si sfidano a suon di esternazioni, chilometri di post, articoli, thread, chat interminabili. Una Babele digitale che, alla fine, genera solo rumore. Eppure, di soluzioni vere, condivise, concrete… neanche l’ombra. Siamo diventati un popolo di attivisti-opinionisti. Informati, sì. Connessi, certo. Sempre pronti a commentare. Ma non a convergere. E così, nel continuo propagare le stesse lamentele, non facciamo altro che il gioco di chi governa: chi sta al potere ha tutto l’interesse a lasciarci divisi, a contemplare il nostro conflitto sterile, sapendo che nessun fronte unito metterà mai in discussione lo status quo. Possiamo pure continuare a sfogarci online, tra tenzoni piacevoli da cavalieri digitali e filosofie di politica moderna. Ma fino a quando non avremo il coraggio di fare squadra – superando appartenenze, bandiere, personalismi – resteremo condannati a disperdere energie. E con esse, anche il consenso di una cittadinanza sempre più distratta, sempre più lontana. Non ci lamentiamo dopo. Io lo dico, ora. #faresquadra
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  • RIBADENDO che oggi sembra essere la giornata dei #Video de @LaVeritaWeb
    , mi piace ripubblicare anche il secondo, sempre della #Rai , che presentai al #Gip di Roma (@ANMagistrati
    ) che, senz'altro con estrema #indipendenza, archiviò la mia querela con una riga di appoggio alla tesi del #PM secondo il quale, se una legge la fa il #Parlamento, non può fare male ai cittadini....
    Se @LucioMalan
    @galeazzobignami
    @marcellogemmato
    @Marcolisei
    @FNOMCeO
    etc. fossero interessati, sono ben disponibile a fornire tutta la documentazione raccolta.
    @madforfree
    @BelpietroTweet
    @fdragoni
    @liberatinico
    @SoniaLaVera
    @AStramezzi


    @AmbasciataUSA
    @rusembitaly

    “IL VACCINO SCOMPARSO” di Claudia de Pasquale:
    https://www.raiplay.it/video/2024/02/Il-vaccino-scomparso---Report-del-11022024-2695f990-b61f-4d96-9bdc-6d31d181f252.html

    al riguardo segnalai:

    Dal minuto 9:34 (sino al 13:47) c’è un’intervista al Prof. Giovanni Rezza avente per oggetto il ritiro, inizialmente temporaneo, anche dal mercato italiano del Vaccino AstraZeneca segnalandosi, di seguito, in un dialogo con il Dott. Nicola Magrini, come mentre l’Agenzia Europea del Farmaco non escludeva affatto il rischio di alcune tipologie di effetti avversi, i regolatori italiani le attribuivano di aver escluso di tale possibilità. Si lascia al Giudicante la valutazione di questi minuti che appaiono estremamente interessanti per giudicare come, “la volontà di salvare un vaccino pubblico” (parole del Dott. Magrini) possa aver inciso su un adeguato intervento del regolatore amministrativo sull’utilizzo di questo prodotto. Significative le parole finali del Prof. Rezza secondo il quale “i dati sugli eventi avversi necessiterebbero di maggiori studi e maggiore adeguatezza”.
    2)Dal minuto 32:31 (sino al 33:53) si affronta il tema della raccomandazione dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca (si rammenta che i cittadini non avevano alcun potere di scegliere il vaccino ad essi destinato) che il Prof. Rezza ricorda che il Ministero della Salute aveva “raccomandato” dai 60 anni in su’ con Circolare del 7 aprile 2021 (n. 0014358), e successivamente, di fronte all’incalzare della giornalista circa il fatto che nonostante detta Circolare le Regioni attuassero Open Day dai diciotto anni in su, il Prof. Rezza cerca di sminuire in tutti i modi il ruolo del CTS stesso quasi che, alla fine, fossero solo gli organi politici a prendere la decisione sul chi decidere fosse destinatario dei vaccini. Nel servizio si dimostra però subito dopo che proprio il CTS dava il nullaosta alle Regioni per tale iniziative (minuto 33:32). Tuttavia il Prof. Rezza (minuto 38:09) continua a negare ogni coinvolgimento del Ministero della Salute e del CTS negli Open Day .

    Source: https://x.com/GfveGianfra/status/1959576272486506776
    RIBADENDO che oggi sembra essere la giornata dei #Video de @LaVeritaWeb , mi piace ripubblicare anche il secondo, sempre della #Rai 😉, che presentai al #Gip di Roma (@ANMagistrati ) che, senz'altro con estrema #indipendenza, archiviò la mia querela con una riga di appoggio alla tesi del #PM secondo il quale, se una legge la fa il #Parlamento, non può fare male ai cittadini....😳 Se @LucioMalan @galeazzobignami @marcellogemmato @Marcolisei @FNOMCeO etc. fossero interessati, sono ben disponibile a fornire tutta la documentazione raccolta. @madforfree @BelpietroTweet @fdragoni @liberatinico @SoniaLaVera @AStramezzi @AmbasciataUSA @rusembitaly “IL VACCINO SCOMPARSO” di Claudia de Pasquale: https://www.raiplay.it/video/2024/02/Il-vaccino-scomparso---Report-del-11022024-2695f990-b61f-4d96-9bdc-6d31d181f252.html al riguardo segnalai: Dal minuto 9:34 (sino al 13:47) c’è un’intervista al Prof. Giovanni Rezza avente per oggetto il ritiro, inizialmente temporaneo, anche dal mercato italiano del Vaccino AstraZeneca segnalandosi, di seguito, in un dialogo con il Dott. Nicola Magrini, come mentre l’Agenzia Europea del Farmaco non escludeva affatto il rischio di alcune tipologie di effetti avversi, i regolatori italiani le attribuivano di aver escluso di tale possibilità. Si lascia al Giudicante la valutazione di questi minuti che appaiono estremamente interessanti per giudicare come, “la volontà di salvare un vaccino pubblico” (parole del Dott. Magrini) possa aver inciso su un adeguato intervento del regolatore amministrativo sull’utilizzo di questo prodotto. Significative le parole finali del Prof. Rezza secondo il quale “i dati sugli eventi avversi necessiterebbero di maggiori studi e maggiore adeguatezza”. 2)Dal minuto 32:31 (sino al 33:53) si affronta il tema della raccomandazione dell’utilizzo del vaccino AstraZeneca (si rammenta che i cittadini non avevano alcun potere di scegliere il vaccino ad essi destinato) che il Prof. Rezza ricorda che il Ministero della Salute aveva “raccomandato” dai 60 anni in su’ con Circolare del 7 aprile 2021 (n. 0014358), e successivamente, di fronte all’incalzare della giornalista circa il fatto che nonostante detta Circolare le Regioni attuassero Open Day dai diciotto anni in su, il Prof. Rezza cerca di sminuire in tutti i modi il ruolo del CTS stesso quasi che, alla fine, fossero solo gli organi politici a prendere la decisione sul chi decidere fosse destinatario dei vaccini. Nel servizio si dimostra però subito dopo che proprio il CTS dava il nullaosta alle Regioni per tale iniziative (minuto 33:32). Tuttavia il Prof. Rezza (minuto 38:09) continua a negare ogni coinvolgimento del Ministero della Salute e del CTS negli Open Day . Source: https://x.com/GfveGianfra/status/1959576272486506776
    RAIPLAY.IT
    Report 2023/24 - Il vaccino scomparso - Video - RaiPlay
    Di Claudia Di Pasquale, da Report del 11/02/2024. Il vaccino Astrazeneca è silenziosamente sparito dai centri vaccinali di tutta Europa, dopo che sono emersi sulla stampa dei rari ma gravi effetti avversi. L'Italia ne aveva comprato 40 milioni di dosi, ne ha somministrato poco più di 12, 10,5 milioni sono scadute, mentre il resto lo ha donato ad altri paesi, soprattutto a medio e basso reddito. Quale impatto ha avuto questa storia sulla multinazionale anglo-svedese Astrazeneca? E sulle famiglie delle vittime?
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  • Ieri una delegazione UE guidata da Ursula von der Leyen, António Costa e Kaja Kallas era a Pechino a trattare con il Presidente cinese Xi Jinping.

    Cosa poteva mai andare storto?

    Infatti la delegazione è rientrata anzitempo in Europa, con un nulla di fatto, dopo aver irritato per l'ennesima volta i negoziatori cinesi con la pretesa di impartirgli lezioni sui diritti umani e di strappare condizioni commerciali di favore, pur partendo da una posizione di umiliante debolezza contrattuale.

    Ma niente paura, nel frattempo l'UE ha anche accettato l'idea di subire dazi asimmetrici da parte degli USA (sembra con un differenziale del 15%).

    Questo mentre non passa giorno che Trump trolli gli europei in diretta mondiale, spiegando come loro (USA) forniscano in Ucraina e altrove armi e servizi bellici, che però pagano gli europei (risatina dei giornalisti presenti).

    Questo dopo che l'UE si è evirata dal punto di vista energetico (Libia, Russia, Iran) e acquista gas naturale liquefatto dagli USA, per un prezzo esorbitante, che mette l'industria europea fuori mercato.

    Ecco, io ricordo le infinite discussioni sul senso del "progetto europeo".
    Alla fine, a sostegno di tale progetto l'unico argomento che aveva qualche tenuta era che avrebbe permesso all'Europa di ottenere, attraverso l'unione economica, un maggiore potere contrattuale nei confronti dei suoi principali competitori (USA e Cina).

    Per tutto il resto il modello della CEE - mero mercato comune con facilitazioni agli scambi, senza moneta comune - era molto più agile e funzionale.

    Oggi l'UE è un'istituzione che esplica i suoi poteri soltanto nei confronti dei propri sudditi.

    Sul piano della contrattazione internazionale è l'equivalente di un botolo, parte remissivo, parte molesto, sempre inutile.

    In compenso può fare la faccia feroce verso i propri cittadini, censurandoli con iniziative come il Digital Services Act, imponendo normative "green" demenziali e autolesioniste, disseminando di oneri burocratici supplementari le legislazioni nazionali, richiedendo sforzi bellici straordinari con una tassazione dedicata, ecc.

    Per dirla con Quentin Tarantino, l'UE è utile quanto uno sfintere anale sul gomito.
    Però dolorante.

    Andrea Zhok
    Ieri una delegazione UE guidata da Ursula von der Leyen, António Costa e Kaja Kallas era a Pechino a trattare con il Presidente cinese Xi Jinping. Cosa poteva mai andare storto? Infatti la delegazione è rientrata anzitempo in Europa, con un nulla di fatto, dopo aver irritato per l'ennesima volta i negoziatori cinesi con la pretesa di impartirgli lezioni sui diritti umani e di strappare condizioni commerciali di favore, pur partendo da una posizione di umiliante debolezza contrattuale. Ma niente paura, nel frattempo l'UE ha anche accettato l'idea di subire dazi asimmetrici da parte degli USA (sembra con un differenziale del 15%). Questo mentre non passa giorno che Trump trolli gli europei in diretta mondiale, spiegando come loro (USA) forniscano in Ucraina e altrove armi e servizi bellici, che però pagano gli europei (risatina dei giornalisti presenti). Questo dopo che l'UE si è evirata dal punto di vista energetico (Libia, Russia, Iran) e acquista gas naturale liquefatto dagli USA, per un prezzo esorbitante, che mette l'industria europea fuori mercato. Ecco, io ricordo le infinite discussioni sul senso del "progetto europeo". Alla fine, a sostegno di tale progetto l'unico argomento che aveva qualche tenuta era che avrebbe permesso all'Europa di ottenere, attraverso l'unione economica, un maggiore potere contrattuale nei confronti dei suoi principali competitori (USA e Cina). Per tutto il resto il modello della CEE - mero mercato comune con facilitazioni agli scambi, senza moneta comune - era molto più agile e funzionale. Oggi l'UE è un'istituzione che esplica i suoi poteri soltanto nei confronti dei propri sudditi. Sul piano della contrattazione internazionale è l'equivalente di un botolo, parte remissivo, parte molesto, sempre inutile. In compenso può fare la faccia feroce verso i propri cittadini, censurandoli con iniziative come il Digital Services Act, imponendo normative "green" demenziali e autolesioniste, disseminando di oneri burocratici supplementari le legislazioni nazionali, richiedendo sforzi bellici straordinari con una tassazione dedicata, ecc. Per dirla con Quentin Tarantino, l'UE è utile quanto uno sfintere anale sul gomito. Però dolorante. Andrea Zhok
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  • PER UNA VOCE SOLA
    Ok firmiamo, spammiamo, ma non dimentichiamo quello che siamo...

    Sarò impopolare, tanto per cambiare. Ma c’è qualcosa che mi urta sempre quando l’attivismo diventa un talent show travestito da buona causa.
    L’impressione? Che ogni volta che scoppia un caso mediatico, si scateni la gara a chi riesce per primo a piantare la propria bandierina sulla Luna del giorno .
    Un mix esplosivo di voga e foga — il cocktail preferito dell’attivista social 3.0.

    🏼 Individua il tema "caldo".
    🏼 Lancia la petizione.
    🏼 Ritagliati un posto da protagonista nel feed.

    Sì, lo abbiamo fatto tutti. Nessuno escluso.
    E va pure bene: l’attivismo vive di reattività. Ma reagire non significa sempre frazionare.

    Entriamo di prepotenza nel caso di Francesca Albanese.
    In due giorni: valanghe di petizioni, candidature a premi, appelli, endorsement e probabilmente a breve anche spillette e magliette a tiratura limitata.

    Tutto nobile, per carità.
    E io firmo.
    Firmerei anche bendato. 😶‍🌫️
    👉Chi ha sostenuto Julian Assange non può che stare dalla parte degli "outsiders"che pagano il prezzo di dire ciò che è scomodo.

    👉Ma c’è un problema: la mancanza totale di coesione.
    Tutti propongono, tutti firmano, tutti rilanciano… ma ognuno per conto suo.
    Il risultato? Un rumore di fondo talmente disordinato che più che sostenere Albanese, sembra voler promuovere chi lancia l’iniziativa.
    ❗️E il rischio è il solito: boicottaggi incrociati, gelosie da primo firmatario, orgoglio di bottega che manda tutto in corto circuito.

    Più luci sparse fanno effetto, ma quanto sarebbe più potente un unico fascio di luce concentrato in una sola direzione?

    Ho fatto un pippotto?
    Sì, certamente.
    Ma chi mi legge sa quanto tengo alla causa.
    Francesca Albanese non è un nome da talk show, ma una voce scomoda per chi non accetta che i diritti umani valgano per tutti.
    E ora sta pagando il prezzo di questa posizione con sanzioni gravi che non possiamo ignorare:

    Congelamento di eventuali beni e conti bancari negli Stati Uniti
    Divieto di ingresso per lei e i suoi familiari
    Divieto di collaborazione economica con enti o cittadini americani
    Rischio di isolamento accademico e diplomatico internazionale

    Una punizione che sa di intimidazione, in pieno stile "legge del più forte". E che mina, ancora una volta, la credibilità già traballante dell’ONU.

    Per questo vi propongo di convogliare le energie su una delle iniziative già più strutturate e trasversali, con un buon livello di rappresentanza:

    Firma la petizione su Change.org:

    https://chng.it/Wkp9QccdYZ

    Ma, al di là della singola petizione, non possiamo fermarci qui.
    Serve una rete di supporto vera: politica, mediatica, diplomatica, umana.
    Perché quando una persona diventa scomoda o politicamente pericolosa, il passo verso la sua eliminazione (fisica o simbolica) è breve.
    E il silenzio o la frammentazione di chi dovrebbe proteggerla è una complicità indiretta.

    👉Quindi sì: firmiamo, giriamo e inoltriamo,ma non dimentichiamo quello che siamo e per cosa ci battiamo.

    #FrancescaAlbanese #FreeSpeech #HumanRights #StopCensorship #ONU #NobelPerLaPace #AttivismoResponsabile #Dignità #DirittiUmani #GiustiziaPerTutti #SupportFrancescaAlbanese #UnaVoceSola #AttivismoEtico #unitisivince
    🔦 PER UNA VOCE SOLA Ok firmiamo, spammiamo, ma non dimentichiamo quello che siamo... Sarò impopolare, tanto per cambiare. 🙃Ma c’è qualcosa che mi urta sempre quando l’attivismo diventa un talent show travestito da buona causa. L’impressione? Che ogni volta che scoppia un caso mediatico, si scateni la gara a chi riesce per primo a piantare la propria bandierina sulla Luna del giorno 🏁🌕. Un mix esplosivo di voga e foga — il cocktail preferito dell’attivista social 3.0. 👉🏼 Individua il tema "caldo". 👉🏼 Lancia la petizione. 👉🏼 Ritagliati un posto da protagonista nel feed. Sì, lo abbiamo fatto tutti. Nessuno escluso. E va pure bene: l’attivismo vive di reattività. Ma reagire non significa sempre frazionare. Entriamo di prepotenza nel caso di Francesca Albanese. In due giorni: valanghe di petizioni, candidature a premi, appelli, endorsement e probabilmente a breve anche spillette e magliette a tiratura limitata. Tutto nobile, per carità. E io firmo. Firmerei anche bendato. 😶‍🌫️ 👉Chi ha sostenuto Julian Assange non può che stare dalla parte degli "outsiders"che pagano il prezzo di dire ciò che è scomodo. 👉Ma c’è un problema: la mancanza totale di coesione. Tutti propongono, tutti firmano, tutti rilanciano… ma ognuno per conto suo. Il risultato? Un rumore di fondo talmente disordinato che più che sostenere Albanese, sembra voler promuovere chi lancia l’iniziativa. 🙄 ❗️E il rischio è il solito: boicottaggi incrociati, gelosie da primo firmatario, orgoglio di bottega che manda tutto in corto circuito. 🔦 Più luci sparse fanno effetto, ma quanto sarebbe più potente un unico fascio di luce concentrato in una sola direzione? Ho fatto un pippotto? Sì, certamente. 🤷‍♂️ Ma chi mi legge sa quanto tengo alla causa. Francesca Albanese non è un nome da talk show, ma una voce scomoda per chi non accetta che i diritti umani valgano per tutti. E ora sta pagando il prezzo di questa posizione con sanzioni gravi che non possiamo ignorare: 📍 Congelamento di eventuali beni e conti bancari negli Stati Uniti 📍 Divieto di ingresso per lei e i suoi familiari 📍 Divieto di collaborazione economica con enti o cittadini americani 📍 Rischio di isolamento accademico e diplomatico internazionale Una punizione che sa di intimidazione, in pieno stile "legge del più forte". E che mina, ancora una volta, la credibilità già traballante dell’ONU. Per questo vi propongo di convogliare le energie su una delle iniziative già più strutturate e trasversali, con un buon livello di rappresentanza: 🔗 Firma la petizione su Change.org: https://chng.it/Wkp9QccdYZ 🔴Ma, al di là della singola petizione, non possiamo fermarci qui. Serve una rete di supporto vera: politica, mediatica, diplomatica, umana. Perché quando una persona diventa scomoda o politicamente pericolosa, il passo verso la sua eliminazione (fisica o simbolica) è breve. E il silenzio o la frammentazione di chi dovrebbe proteggerla è una complicità indiretta. 👉Quindi sì: firmiamo, giriamo e inoltriamo,ma non dimentichiamo quello che siamo e per cosa ci battiamo. ✊ #FrancescaAlbanese #FreeSpeech #HumanRights #StopCensorship #ONU #NobelPerLaPace #AttivismoResponsabile #Dignità #DirittiUmani #GiustiziaPerTutti #SupportFrancescaAlbanese #UnaVoceSola #AttivismoEtico #unitisivince
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  • PIÙ CHIARO di COSÌ!!!

    Current American CNN:

    Donald Trump: "It will be just me and Putin, we will not invite representatives of Europe. There will be no war for me and if Europe has a problem with that, then let Russia defeat it on its own without American participation.

    Why don't I want the EU there?

    Because their representatives need to go to war, they need a long-term conflict to cover up their incompetence, their lobbies and their stolen money.

    I already classify the EU as a third world country, but it is a little better off, no one dictates anything to them.

    I will not negotiate with anyone who wants to prolong the conflict, I will not negotiate with anyone who will send more weapons, I will not negotiate with anyone who will try to get any more ammunition initiatives, I will not negotiate with anyone who will try to prolong the conflict.

    I will negotiate the peace, which is obviously a very censored word in the EU."

    Current American CNN:

    Donald Trump: "Saremo solo io e Putin, non inviteremo rappresentanti dell'Europa. Non ci sarà nessuna guerra per me e se l'Europa ha un problema con questo, allora lasciamo che la Russia la sconfigga da sola senza la partecipazione americana.

    Perché non voglio l'UE lì?

    Perché i loro rappresentanti hanno bisogno di andare in guerra, hanno bisogno di un conflitto a lungo termine per coprire la loro incompetenza, le loro lobby e i loro soldi rubati.

    Classifico già l'UE come un paese del terzo mondo, ma è un po' meglio, nessuno le detta niente.

    Non negozierò con nessuno che voglia prolungare il conflitto, non negozierò con nessuno che invierà più armi, non negozierò con nessuno che cercherà di ottenere altre iniziative di munizioni, non negozierò con nessuno che cercherà di prolungare il conflitto.

    Negozierò la pace, che è ovviamente una parola molto censurata nell'UE."

    Source:
    https://x.com/peacemaket71/status/1891159039624544324?t=qQ96151KyOy5r7E2Yi8PhA&s=19
    PIÙ CHIARO di COSÌ!!! ‼️👉Current American CNN: Donald Trump: 🔊"It will be just me and Putin, we will not invite representatives of Europe. There will be no war for me and if Europe has a problem with that, then let Russia defeat it on its own without American participation. Why don't I want the EU there? Because their representatives need to go to war, they need a long-term conflict to cover up their incompetence, their lobbies and their stolen money. I already classify the EU as a third world country, but it is a little better off, no one dictates anything to them. I will not negotiate with anyone who wants to prolong the conflict, I will not negotiate with anyone who will send more weapons, I will not negotiate with anyone who will try to get any more ammunition initiatives, I will not negotiate with anyone who will try to prolong the conflict. I will negotiate the peace, which is obviously a very censored word in the EU." ‼️👉Current American CNN: Donald Trump: 🔊"Saremo solo io e Putin, non inviteremo rappresentanti dell'Europa. Non ci sarà nessuna guerra per me e se l'Europa ha un problema con questo, allora lasciamo che la Russia la sconfigga da sola senza la partecipazione americana. Perché non voglio l'UE lì? Perché i loro rappresentanti hanno bisogno di andare in guerra, hanno bisogno di un conflitto a lungo termine per coprire la loro incompetenza, le loro lobby e i loro soldi rubati. Classifico già l'UE come un paese del terzo mondo, ma è un po' meglio, nessuno le detta niente. Non negozierò con nessuno che voglia prolungare il conflitto, non negozierò con nessuno che invierà più armi, non negozierò con nessuno che cercherà di ottenere altre iniziative di munizioni, non negozierò con nessuno che cercherà di prolungare il conflitto. Negozierò la pace, che è ovviamente una parola molto censurata nell'UE." Source: https://x.com/peacemaket71/status/1891159039624544324?t=qQ96151KyOy5r7E2Yi8PhA&s=19
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  • THOMAS MASSIE: È STATO UN COLPO DI STATO

    L' #USAID ha finanziato un'organizzazione che ha fabbricato prove utilizzate per l'impeachment del Presidente #Trump.

    Lo Stato profondo finanzia spesso iniziative di cambio di regime all'estero, ma quando usa il denaro dei contribuenti per minare il nostro stesso governo, non è forse tradimento?

    La #CIA ha usato la sua influenza sui media per controllare la narrazione, facendo trapelare informazioni selezionate per dipingere Trump come un cattivo, mentre sopprimeva le prove che avrebbero potuto scagionarlo. Non si è trattato solo di interferenza politica:

    È STATO UN COLPO DI STATO GUIDATO DALL'INTELLIGENCE!

    #ThisIsNotForMe
    #NonInMioNome

    VQBChannel
    THOMAS MASSIE: È STATO UN COLPO DI STATO❗ L' #USAID ha finanziato un'organizzazione che ha fabbricato prove utilizzate per l'impeachment del Presidente #Trump. Lo Stato profondo finanzia spesso iniziative di cambio di regime all'estero, ma quando usa il denaro dei contribuenti per minare il nostro stesso governo, non è forse tradimento? La #CIA ha usato la sua influenza sui media per controllare la narrazione, facendo trapelare informazioni selezionate per dipingere Trump come un cattivo, mentre sopprimeva le prove che avrebbero potuto scagionarlo. Non si è trattato solo di interferenza politica: È STATO UN COLPO DI STATO GUIDATO DALL'INTELLIGENCE! #ThisIsNotForMe #NonInMioNome VQBChannel
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  • CARI AMICI, GRAZIE DEL VOSTRO LIKE. TUTTO IL MONDO E' DI FRONTE ALLE INIZIATIVE DI TRUMP, CHE FANNO CAPIRE DI UN MUTAMENTO DEL SOGGETTO, QUANTO ALLA PERSONALITA', RISPETTO AL PRIMO MANDATO PRESIDENZIALE. IERI E' STATA PROCLAMATA LA GIORNATA DEL GOLGO DEL MESSICO, CHE SI CHIAMERA' GOLFO D'AMERICA !!!! NON BASTA, HA DETTO CHE ACQUISTERA' GAZA !!!! UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
    CARI AMICI, GRAZIE DEL VOSTRO LIKE. TUTTO IL MONDO E' DI FRONTE ALLE INIZIATIVE DI TRUMP, CHE FANNO CAPIRE DI UN MUTAMENTO DEL SOGGETTO, QUANTO ALLA PERSONALITA', RISPETTO AL PRIMO MANDATO PRESIDENZIALE. IERI E' STATA PROCLAMATA LA GIORNATA DEL GOLGO DEL MESSICO, CHE SI CHIAMERA' GOLFO D'AMERICA !!!! NON BASTA, HA DETTO CHE ACQUISTERA' GAZA !!!! UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
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  • IL PD E IL MODELLO BOLOGNA: LA CENSURA COME ARMA POLITICA

    A Bologna esistono dei luoghi chiamati Case di Quartiere. Queste vengono affidate ad associazioni tramite l'utilizzo di convenzioni, in modo che possano essere utilizzate come luoghi di aggregazione per i cittadini.
    Nel quartiere Savena c'è Villa Paradiso.
    C'è, ma ci sarà ancora per poco, perché il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione con l'associazione che la gestisce. Ufficialmente per renderla un centro riservato al welfare per anziani.
    Certo, vista così potrebbe sembrare una scelta legittima, seppur con tante criticità, perché invece di creare complementarità tra luoghi che offrono cultura e servizi, si decide di soffocarne alcuni per altri. Ma comunque una scelta legittima.

    Peccato che sotto ci sia ben altro.

    Il Comune di Bologna e il Sindaco Lepore hanno deciso di nascondersi dietro a questo tecnicismo per silenziare l'associazione che gestisce Villa Paradiso, poiché sarebbe colpevole di aver voluto ospitare (non organizzare, ospitare), iniziative di "propaganda russa". In particolar modo la proiezione di un film russo e un evento culturale riguardante l'amicizia tra Russia e Corea del Nord.
    Questi eventi poi non si sono mai svolti, proprio perché il Comune ha minacciato Villa Paradiso.
    Ma questo non è bastato. Ora arriva la revoca della convenzione e a svelare a chiare lettere cosa si nasconde dietro il cambio di destinazione d'uso è arrivato il post della solita Picierno.

    A Villa Paradiso sono state organizzate oltre 300 iniziative culturali in 5 anni e ospitate circa 80.
    Tra corsi di teatro, eventi di musica, mercatini dell'usato, corsi di ballo per bambini, presentazione di libri e tantissimo altro.
    Sempre con una grande apertura a tutti, sempre rispettando la Costituzione.
    Sempre con lo spirito del dibattito libero e del pensiero critico. Che è quello che anima da sempre anche La Fionda.

    Per questa ragione vogliamo esprimere la nostra più grande solidarietà a Villa Paradiso e condannare ancora una volta i metodi liberticidi del Partito Democratico.

    @lafionda
    IL PD E IL MODELLO BOLOGNA: LA CENSURA COME ARMA POLITICA A Bologna esistono dei luoghi chiamati Case di Quartiere. Queste vengono affidate ad associazioni tramite l'utilizzo di convenzioni, in modo che possano essere utilizzate come luoghi di aggregazione per i cittadini. Nel quartiere Savena c'è Villa Paradiso. C'è, ma ci sarà ancora per poco, perché il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione con l'associazione che la gestisce. Ufficialmente per renderla un centro riservato al welfare per anziani. Certo, vista così potrebbe sembrare una scelta legittima, seppur con tante criticità, perché invece di creare complementarità tra luoghi che offrono cultura e servizi, si decide di soffocarne alcuni per altri. Ma comunque una scelta legittima. Peccato che sotto ci sia ben altro. Il Comune di Bologna e il Sindaco Lepore hanno deciso di nascondersi dietro a questo tecnicismo per silenziare l'associazione che gestisce Villa Paradiso, poiché sarebbe colpevole di aver voluto ospitare (non organizzare, ospitare), iniziative di "propaganda russa". In particolar modo la proiezione di un film russo e un evento culturale riguardante l'amicizia tra Russia e Corea del Nord. Questi eventi poi non si sono mai svolti, proprio perché il Comune ha minacciato Villa Paradiso. Ma questo non è bastato. Ora arriva la revoca della convenzione e a svelare a chiare lettere cosa si nasconde dietro il cambio di destinazione d'uso è arrivato il post della solita Picierno. A Villa Paradiso sono state organizzate oltre 300 iniziative culturali in 5 anni e ospitate circa 80. Tra corsi di teatro, eventi di musica, mercatini dell'usato, corsi di ballo per bambini, presentazione di libri e tantissimo altro. Sempre con una grande apertura a tutti, sempre rispettando la Costituzione. Sempre con lo spirito del dibattito libero e del pensiero critico. Che è quello che anima da sempre anche La Fionda. Per questa ragione vogliamo esprimere la nostra più grande solidarietà a Villa Paradiso e condannare ancora una volta i metodi liberticidi del Partito Democratico. 🤕@lafionda 🤕
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