• CATEGORIE INVISIBILI
    Beffa ai caregivers

    Ci sono tematiche che, purtroppo, passano inevitabilmente in secondo piano.
    Di sicuro perché viviamo in un Paese “strano” — per usare un eufemismo — capace di empatizzare con il dolore di popoli lontani, eppure totalmente indifferente davanti alle “peggio porcate” che ogni anno ci servono in tavola con la Manovra economica.
    Un piatto indigesto, puntuale come le abbuffate natalizie.

    E per chi, come il sottoscritto, proviene da percorsi di vita e di studio di carattere umanistico, è impossibile non volgere lo sguardo al dato umano.
    Quello che manda avanti una società, che tiene in piedi un partito o un movimento politico, nonostante tutto.

    Mi spiace dover constatare, ancora una volta, che dopo la cultura, a non godere dei dovuti riguardi siano le politiche sociali.
    Nonostante gli appelli di organizzazioni e associazioni di settore, certe riforme rimangono in un eterno “limbo”, fino a concretizzarsi in reali beffe.
    E ogni volta c’è qualcuno pronto a giustificarle con la solita scusa della coperta corta, vero?
    Oppure, diciamola tutta: ci sono argomenti che non sono “politicamente cavalcabili”.
    Basta ipocrisie, non siamo più bambini.

    Stavolta tocca ai Caregiver di tutta Italia.
    Persone che da anni attendono una legge capace di offrire un riconoscimento sociale, giuridico ed economico, oltreché dignità.
    Parliamo di decine di migliaia di caregiver familiari, in larghissima parte donne over 40, conviventi con chi assistono, impegnate in turni infiniti di cura: 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.
    Persone che sacrificano salute, tempo, vita professionale e spesso anche la propria identità pur di garantire assistenza continua a un familiare.

    E cosa prevede la nuova Manovra?
    Secondo l’art. 53, sarà istituito un fondo per il “finanziamento delle iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare, con una dotazione di 1,15 milioni di euro per l’anno 2026, e di 207 milioni annui a decorrere dal 2027”.

    Una mancetta.
    Una cifra ridicola se rapportata al fabbisogno reale di un Paese in cui il welfare familiare regge spesso dove lo Stato si dissolve.

    E la cosa più triste è che il Ministero — nella figura di Alessandra Locatelli — si dà alla macchia.
    Complice forse il fatto di giovare di un anonimato comodo, al riparo dai riflettori che illuminano ministri più “macchiettistici” come Giuli, Tajani, Crosetto & Friends.

    Il Governo tace anche di fronte agli appelli e alle legittime richieste di realtà associative come
    “Genitori Tosti in Tutti i Posti”, FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità).

    E allora diciamolo: non è una questione di ideologia politica.
    La vera colpa, di qualunque governo, è non voler guardare in faccia la realtà.
    Non voler ascoltare chi vive quotidianamente le fragilità del Paese reale.

    Perché le categorie invisibili sono tante.
    Padri separati, nuclei monogenitoriali in stato di vedovanza, famiglie schiacciate da un ISEE che punisce invece di tutelare.
    Tutti ignorati in nome di “altre priorità”.
    Oppure, peggio ancora, scaricati sulle Regioni.

    Ridurre tutto all’ennesimo scontro di contrade ideologiche è il più grande errore di chi governa e di chi si oppone.
    Perché non è una questione di colore politico, ma di sensibilità.
    Quando la politica tornerà a essere studio, ascolto e visione, e non semplice folclore di piazza, forse potremo scrivere un’agenda reale delle priorità di questo Paese.
    Ma servirà qualcosa che oggi manca più di ogni altra risorsa:
    uomini e donne di buona volontà.

    #Caregiver #Manovra2025 #PoliticheSociali #Invisibili #Welfare #DirittiNegati #GiustiziaSociale #Politica #SocietàCivile #dignità
    CATEGORIE INVISIBILI Beffa ai caregivers Ci sono tematiche che, purtroppo, passano inevitabilmente in secondo piano. Di sicuro perché viviamo in un Paese “strano” — per usare un eufemismo — capace di empatizzare con il dolore di popoli lontani, eppure totalmente indifferente davanti alle “peggio porcate” che ogni anno ci servono in tavola con la Manovra economica. Un piatto indigesto, puntuale come le abbuffate natalizie. E per chi, come il sottoscritto, proviene da percorsi di vita e di studio di carattere umanistico, è impossibile non volgere lo sguardo al dato umano. Quello che manda avanti una società, che tiene in piedi un partito o un movimento politico, nonostante tutto. Mi spiace dover constatare, ancora una volta, che dopo la cultura, a non godere dei dovuti riguardi siano le politiche sociali. Nonostante gli appelli di organizzazioni e associazioni di settore, certe riforme rimangono in un eterno “limbo”, fino a concretizzarsi in reali beffe. E ogni volta c’è qualcuno pronto a giustificarle con la solita scusa della coperta corta, vero? Oppure, diciamola tutta: ci sono argomenti che non sono “politicamente cavalcabili”. Basta ipocrisie, non siamo più bambini. Stavolta tocca ai Caregiver di tutta Italia. Persone che da anni attendono una legge capace di offrire un riconoscimento sociale, giuridico ed economico, oltreché dignità. Parliamo di decine di migliaia di caregiver familiari, in larghissima parte donne over 40, conviventi con chi assistono, impegnate in turni infiniti di cura: 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Persone che sacrificano salute, tempo, vita professionale e spesso anche la propria identità pur di garantire assistenza continua a un familiare. 👉E cosa prevede la nuova Manovra? Secondo l’art. 53, sarà istituito un fondo per il “finanziamento delle iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare, con una dotazione di 1,15 milioni di euro per l’anno 2026, e di 207 milioni annui a decorrere dal 2027”. Una mancetta. Una cifra ridicola se rapportata al fabbisogno reale di un Paese in cui il welfare familiare regge spesso dove lo Stato si dissolve. E la cosa più triste è che il Ministero — nella figura di Alessandra Locatelli — si dà alla macchia. Complice forse il fatto di giovare di un anonimato comodo, al riparo dai riflettori che illuminano ministri più “macchiettistici” come Giuli, Tajani, Crosetto & Friends. Il Governo tace anche di fronte agli appelli e alle legittime richieste di realtà associative come “Genitori Tosti in Tutti i Posti”, FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e CONFAD (Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità). E allora diciamolo: non è una questione di ideologia politica. La vera colpa, di qualunque governo, è non voler guardare in faccia la realtà. Non voler ascoltare chi vive quotidianamente le fragilità del Paese reale. Perché le categorie invisibili sono tante. Padri separati, nuclei monogenitoriali in stato di vedovanza, famiglie schiacciate da un ISEE che punisce invece di tutelare. Tutti ignorati in nome di “altre priorità”. Oppure, peggio ancora, scaricati sulle Regioni. Ridurre tutto all’ennesimo scontro di contrade ideologiche è il più grande errore di chi governa e di chi si oppone. Perché non è una questione di colore politico, ma di sensibilità. Quando la politica tornerà a essere studio, ascolto e visione, e non semplice folclore di piazza, forse potremo scrivere un’agenda reale delle priorità di questo Paese. Ma servirà qualcosa che oggi manca più di ogni altra risorsa: uomini e donne di buona volontà. #Caregiver #Manovra2025 #PoliticheSociali #Invisibili #Welfare #DirittiNegati #GiustiziaSociale #Politica #SocietàCivile #dignità
    0 Reacties 0 aandelen 199 Views
  • UK: lavoro in cambio di catena digitale

    Il governo britannico ha tolto la maschera: entro la fine della legislatura l’identità digitale diventerà obbligatoria per dimostrare il diritto al lavoro. Non un servizio, ma una condizione. Senza ID non lavori.
    https://www.gov.uk/government/news/new-digital-id-scheme-to-be-rolled-out-across-uk
    Starmer la spaccia come «un’enorme opportunità», raccontando che servirà a blindare i confini e ad agevolare i cittadini. In realtà è la riduzione della libertà a permesso digitale, concesso solo se sei allineato.

    Il comunicato ufficiale non lascia dubbi: «Digital ID will be mandatory for Right to Work checks by the end of the Parliament». La stampa ha fatto da eco: AP ha scritto che «one must possess it to work», Reuters ha parlato di obbligo per chi inizia un impiego, e il Guardian ha riportato testuale che diventerà «mandatory to prove the right to work». Tre formule, un solo concetto: senza ID sei fuori.

    Il meccanismo è pronto: GOV.UK One Login e Wallet digitale centralizzeranno identità e attributi. Oggi è “comodità”, domani sarà la chiave di accesso a fisco, welfare e persino alla vita quotidiana. In Austria è già successo: l’ID Austria, dichiarato “volontario”, è diventato di fatto obbligatorio perché la burocrazia si è spostata tutta lì. L’UE con eIDAS 2.0 punta allo stesso traguardo: entro il 2030 ogni cittadino dovrà avere un wallet digitale.

    La Gran Bretagna fa un passo in più e lo aggancia subito al lavoro, trasformandosi nel primo Paese occidentale ad ammetterlo senza infingimenti. Non stupisce che Big Brother Watch e Liberty parlino di “Checkpoint Britain”, ricordando che i cittadini britannici avevano già respinto le ID card di Blair vent’anni fa. Ma stavolta la scusa è più appetibile: “fermare i clandestini”. Peccato che a pagare saranno tutti gli altri, quelli che lavorano regolarmente e che verranno schedati per legge.

    E non si ferma qui. Anche la Svizzera sta entrando nella gabbia digitale: dopo il referendum del 2021 che aveva bocciato l’ID, il Parlamento ha approvato nel 2023 la nuova legge sull’E-ID, operativa dal 2026. Ufficialmente sarà “volontaria”, ma già si annuncia indispensabile per banche, sanità e servizi pubblici. Quando l’alternativa diventa un percorso a ostacoli, la scelta non è più libera.

    Dietro le quinte, sempre gli stessi nomi: Bill Gates con ID2020, Tony Blair che da anni spinge per l’adozione globale, e Bruxelles che prepara l’impalcatura normativa. La fiaba è sempre uguale: sicurezza, modernità, inclusione. La realtà è che senza credenziali digitali diventi un paria.

    Così il Regno Unito inaugura il modello: il lavoro - il diritto di vivere - trasformato in un QR code. L’Austria e la Svizzera seguono, l’UE accelera. E a noi resta una sola certezza: quando i diritti diventano concessioni elettroniche, basta un clic per spegnere la libertà.

    Per aggiornamenti senza filtri: t.me/carmen_tortora1
    UK: lavoro in cambio di catena digitale Il governo britannico ha tolto la maschera: entro la fine della legislatura l’identità digitale diventerà obbligatoria per dimostrare il diritto al lavoro. Non un servizio, ma una condizione. Senza ID non lavori. https://www.gov.uk/government/news/new-digital-id-scheme-to-be-rolled-out-across-uk Starmer la spaccia come «un’enorme opportunità», raccontando che servirà a blindare i confini e ad agevolare i cittadini. In realtà è la riduzione della libertà a permesso digitale, concesso solo se sei allineato. Il comunicato ufficiale non lascia dubbi: «Digital ID will be mandatory for Right to Work checks by the end of the Parliament». La stampa ha fatto da eco: AP ha scritto che «one must possess it to work», Reuters ha parlato di obbligo per chi inizia un impiego, e il Guardian ha riportato testuale che diventerà «mandatory to prove the right to work». Tre formule, un solo concetto: senza ID sei fuori. Il meccanismo è pronto: GOV.UK One Login e Wallet digitale centralizzeranno identità e attributi. Oggi è “comodità”, domani sarà la chiave di accesso a fisco, welfare e persino alla vita quotidiana. In Austria è già successo: l’ID Austria, dichiarato “volontario”, è diventato di fatto obbligatorio perché la burocrazia si è spostata tutta lì. L’UE con eIDAS 2.0 punta allo stesso traguardo: entro il 2030 ogni cittadino dovrà avere un wallet digitale. La Gran Bretagna fa un passo in più e lo aggancia subito al lavoro, trasformandosi nel primo Paese occidentale ad ammetterlo senza infingimenti. Non stupisce che Big Brother Watch e Liberty parlino di “Checkpoint Britain”, ricordando che i cittadini britannici avevano già respinto le ID card di Blair vent’anni fa. Ma stavolta la scusa è più appetibile: “fermare i clandestini”. Peccato che a pagare saranno tutti gli altri, quelli che lavorano regolarmente e che verranno schedati per legge. E non si ferma qui. Anche la Svizzera sta entrando nella gabbia digitale: dopo il referendum del 2021 che aveva bocciato l’ID, il Parlamento ha approvato nel 2023 la nuova legge sull’E-ID, operativa dal 2026. Ufficialmente sarà “volontaria”, ma già si annuncia indispensabile per banche, sanità e servizi pubblici. Quando l’alternativa diventa un percorso a ostacoli, la scelta non è più libera. Dietro le quinte, sempre gli stessi nomi: Bill Gates con ID2020, Tony Blair che da anni spinge per l’adozione globale, e Bruxelles che prepara l’impalcatura normativa. La fiaba è sempre uguale: sicurezza, modernità, inclusione. La realtà è che senza credenziali digitali diventi un paria. Così il Regno Unito inaugura il modello: il lavoro - il diritto di vivere - trasformato in un QR code. L’Austria e la Svizzera seguono, l’UE accelera. E a noi resta una sola certezza: quando i diritti diventano concessioni elettroniche, basta un clic per spegnere la libertà. Per aggiornamenti senza filtri: t.me/carmen_tortora1
    WWW.GOV.UK
    New digital ID scheme to be rolled out across UK
    A new digital ID scheme will help combat illegal working while making it easier for the vast majority of people to use vital government services. Digital ID will be mandatory for Right to Work checks by the end of the Parliament.
    Angry
    2
    0 Reacties 0 aandelen 2K Views
  • Io non credo che i Vecchioni, i Jovanotti, i Bisio, i Serra, Amendola, Littizzetto, Fazio e gli altri VIP che hanno partecipato alla manifestazione di Roma rappresentino gli Italiani.
    Non credo rappresentino nemmeno la maggioranza degli Italiani.
    Anzi, io credo che questi privilegiati da salotto con i loro luoghi comuni moraleggianti, le capriole retoriche per giustificare l'ingiustificabile, le finte citazioni e gli slogan imbolsiti, siano sempre più lontani dai problemi della gente.
    Secondo la loro spiccia morale, tirarsi ora indietro dai sacrifici per sborsare 800 miliardi per le armi, è da viziati con la pancia piena e da impigriti dal benessere.
    Per questi privilegiati, l'Italia che vive con poco per colpa di trent’anni di salari bassi e tagli al welfare, semplicemente non esiste.
    E non sono qualche migliaio di partecipanti raccattati con i pullman per l'Italia con la promessa di una gita a Roma, a renderli "rappresentanti della gente".
    Questi privilegiati rappresentano solo sé stessi e le élites che vogliono ingraziarsi.

    - Heather Parisi
    @heather_parisi

    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1966181438656589929
    Io non credo che i Vecchioni, i Jovanotti, i Bisio, i Serra, Amendola, Littizzetto, Fazio e gli altri VIP che hanno partecipato alla manifestazione di Roma rappresentino gli Italiani. Non credo rappresentino nemmeno la maggioranza degli Italiani. Anzi, io credo che questi privilegiati da salotto con i loro luoghi comuni moraleggianti, le capriole retoriche per giustificare l'ingiustificabile, le finte citazioni e gli slogan imbolsiti, siano sempre più lontani dai problemi della gente. Secondo la loro spiccia morale, tirarsi ora indietro dai sacrifici per sborsare 800 miliardi per le armi, è da viziati con la pancia piena e da impigriti dal benessere. Per questi privilegiati, l'Italia che vive con poco per colpa di trent’anni di salari bassi e tagli al welfare, semplicemente non esiste. E non sono qualche migliaio di partecipanti raccattati con i pullman per l'Italia con la promessa di una gita a Roma, a renderli "rappresentanti della gente". Questi privilegiati rappresentano solo sé stessi e le élites che vogliono ingraziarsi. - Heather Parisi @heather_parisi Source: https://x.com/itsmeback_/status/1966181438656589929
    Like
    2
    0 Reacties 0 aandelen 821 Views
  • Quick and Efficient ESI PF Registration

    The Tax Sahab's expert ESI PF registration services guarantee employee welfare and legal compliance. We acknowledge that every business faces distinct challenges and requirements, which is the reason we customize our approach to suit your particular circumstances.

    Our team of experts will help you comprehend the advantages of the Employee State Insurance and Provident Fund schemes while facilitating the registration process.

    Learn More: https://share.google/vVdKLdVbxAqN14dIs
    Quick and Efficient ESI PF Registration The Tax Sahab's expert ESI PF registration services guarantee employee welfare and legal compliance. We acknowledge that every business faces distinct challenges and requirements, which is the reason we customize our approach to suit your particular circumstances. Our team of experts will help you comprehend the advantages of the Employee State Insurance and Provident Fund schemes while facilitating the registration process. Learn More: https://share.google/vVdKLdVbxAqN14dIs
    0 Reacties 0 aandelen 557 Views
  • CITTÀ PUBBLICA E CASE PER TUTTI!

    Abbiamo una sfida collettiva qui a Milano che non può più essere rimandata. È la stessa che investe tutte le principali città italiane: ripensare radicalmente le politiche dell’abitare.

    Non si tratta semplicemente di spazi vuoti o di affitti troppo alti: parliamo del diritto a una vita dignitosa per tutti, giovani e anziani, precari e studenti, famiglie e persone sole.

    Il 3 luglio scendiamo in piazza per dire basta a caro affitti, sfratti, sgomberi e speculazione immobiliare.
    Piazzale Lodi (MM3) | Ore 18:30

    Una manifestazione cittadina con sindacati inquilini, studenti, comitati, spazi sociali, reti territoriali, associazioni civiche e forze politiche: uniti e unite per il diritto alla casa e alla città.

    Questa è anche un’occasione per fare squadra , perché solo insieme possiamo costruire una Milano che metta al centro le persone, e non i profitti.

    PARTECIPA. CONDIVIDI. ORGANIZZATI.

    #3luglioMilano #DirittoAllaCasa #CittàPubblica #CaroAffitti #StopSfratti #SpeculazioneZero #CasePerTutti #TettoAgliAffitti #StudentatiPubblici #QuartieriAccessibili #RecuperoCasePopolari #WelfareMetropolitano #AltaTensioneAbitativa #DirittiSociali #milanosolidale
    CITTÀ PUBBLICA E CASE PER TUTTI! Abbiamo una sfida collettiva qui a Milano che non può più essere rimandata. È la stessa che investe tutte le principali città italiane: ripensare radicalmente le politiche dell’abitare. Non si tratta semplicemente di spazi vuoti o di affitti troppo alti: parliamo del diritto a una vita dignitosa per tutti, giovani e anziani, precari e studenti, famiglie e persone sole. Il 3 luglio scendiamo in piazza per dire basta a caro affitti, sfratti, sgomberi e speculazione immobiliare. Piazzale Lodi (MM3) | Ore 18:30 Una manifestazione cittadina con sindacati inquilini, studenti, comitati, spazi sociali, reti territoriali, associazioni civiche e forze politiche: uniti e unite per il diritto alla casa e alla città. Questa è anche un’occasione per fare squadra , perché solo insieme possiamo costruire una Milano che metta al centro le persone, e non i profitti. PARTECIPA. CONDIVIDI. ORGANIZZATI. #3luglioMilano #DirittoAllaCasa #CittàPubblica #CaroAffitti #StopSfratti #SpeculazioneZero #CasePerTutti #TettoAgliAffitti #StudentatiPubblici #QuartieriAccessibili #RecuperoCasePopolari #WelfareMetropolitano #AltaTensioneAbitativa #DirittiSociali #milanosolidale
    Like
    1
    0 Reacties 0 aandelen 4K Views
  • Mentre i telegiornali italiani mandavano in onda servizi su gossip e meteo, qualcosa di ben più grave veniva deciso lontano dai riflettori. I leader della NATO, con in testa il presidente americano Donald Trump, siglavano un accordo destinato a cambiare per sempre la vita di ogni cittadino europeo. Si tratta dell’impegno a portare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035; una cifra enorme che trasformerà inevitabilmente il bilancio pubblico, costringendo a tagli su welfare, sanità, scuola e servizi essenziali. Mentre la retorica ufficiale parla di “sicurezza” e “difesa”, la realtà è che questo patto rappresenta un giuramento di obbedienza al Nuovo Ordine Mondiale, un vincolo che obbliga l’Italia a investire miliardi nelle guerre del futuro.
    Nel summit, il Presidente Trump ha rivestito un ruolo chiave. Non più solo voce fuori dal coro, ma il volto autorevole che ha imposto il diktat agli alleati europei. Con minacce di dazi e pressioni serrate, ha costretto paesi come la Spagna a cedere, segnando il tono duro di un’alleanza sempre più militarizzata e meno democratica. La sua immagine da salvatore populista è servita a mascherare la realtà: Trump ha legittimato e accelerato la trasformazione della NATO in un apparato di potere globale, a cui l’Italia ha consegnato mani e piedi.
    Dal 2026, gli effetti di questo accordo si faranno sentire pesantemente nelle tasche e nella vita quotidiana di ogni italiano. Le tasse aumenteranno, mentre i servizi essenziali diminuiranno. Il sistema scolastico sarà sottoposto a una militarizzazione silenziosa: programmi di “resilienza” e “educazione digitale” che celano un controllo sempre più capillare sulle giovani generazioni.
    Le famiglie saranno al centro di un attacco che mira a spezzare l’unità e a instaurare una sorveglianza capillare, dal controllo sanitario obbligatorio a bonus sociali condizionati all’obbedienza digitale.
    La guerra del futuro non esploderà con armi convenzionali, ma con pandemie simulate, blackout mirati, cyberattacchi pilotati e campagne di disinformazione. Ogni emergenza servirà a giustificare misure di controllo più stringenti: dalla censura preventiva alla profilazione digitale.
    Nel 2035, questa guerra simulata diventerà realtà consolidata: un sistema di sorveglianza totale, una digitalizzazione integrale della vita, con il cittadino ridotto a pedina di un gioco globale che non perdona. E i media tacciono o minimizzano.
    Il messaggio ufficiale resta rassicurante: tutto è per il bene comune, per la pace, per la sicurezza. Ma dietro le quinte, la NATO si trasforma in un ordine autoritario mascherato da alleanza difensiva, perché l’Italia ha firmato un patto che la lega a un futuro di guerre, controlli e sacrifici. Lo ha fatto senza consultare i cittadini, senza un dibattito reale, senza trasparenza.
    Chi capisce oggi questo ha una responsabilità enorme: svegliarsi, informarsi, raccontare la verità. Perché domani potrebbe essere troppo tardi.

    Mauro Bertamè
    Mentre i telegiornali italiani mandavano in onda servizi su gossip e meteo, qualcosa di ben più grave veniva deciso lontano dai riflettori. I leader della NATO, con in testa il presidente americano Donald Trump, siglavano un accordo destinato a cambiare per sempre la vita di ogni cittadino europeo. Si tratta dell’impegno a portare la spesa militare al 5% del PIL entro il 2035; una cifra enorme che trasformerà inevitabilmente il bilancio pubblico, costringendo a tagli su welfare, sanità, scuola e servizi essenziali. Mentre la retorica ufficiale parla di “sicurezza” e “difesa”, la realtà è che questo patto rappresenta un giuramento di obbedienza al Nuovo Ordine Mondiale, un vincolo che obbliga l’Italia a investire miliardi nelle guerre del futuro. Nel summit, il Presidente Trump ha rivestito un ruolo chiave. Non più solo voce fuori dal coro, ma il volto autorevole che ha imposto il diktat agli alleati europei. Con minacce di dazi e pressioni serrate, ha costretto paesi come la Spagna a cedere, segnando il tono duro di un’alleanza sempre più militarizzata e meno democratica. La sua immagine da salvatore populista è servita a mascherare la realtà: Trump ha legittimato e accelerato la trasformazione della NATO in un apparato di potere globale, a cui l’Italia ha consegnato mani e piedi. Dal 2026, gli effetti di questo accordo si faranno sentire pesantemente nelle tasche e nella vita quotidiana di ogni italiano. Le tasse aumenteranno, mentre i servizi essenziali diminuiranno. Il sistema scolastico sarà sottoposto a una militarizzazione silenziosa: programmi di “resilienza” e “educazione digitale” che celano un controllo sempre più capillare sulle giovani generazioni. Le famiglie saranno al centro di un attacco che mira a spezzare l’unità e a instaurare una sorveglianza capillare, dal controllo sanitario obbligatorio a bonus sociali condizionati all’obbedienza digitale. La guerra del futuro non esploderà con armi convenzionali, ma con pandemie simulate, blackout mirati, cyberattacchi pilotati e campagne di disinformazione. Ogni emergenza servirà a giustificare misure di controllo più stringenti: dalla censura preventiva alla profilazione digitale. Nel 2035, questa guerra simulata diventerà realtà consolidata: un sistema di sorveglianza totale, una digitalizzazione integrale della vita, con il cittadino ridotto a pedina di un gioco globale che non perdona. E i media tacciono o minimizzano. Il messaggio ufficiale resta rassicurante: tutto è per il bene comune, per la pace, per la sicurezza. Ma dietro le quinte, la NATO si trasforma in un ordine autoritario mascherato da alleanza difensiva, perché l’Italia ha firmato un patto che la lega a un futuro di guerre, controlli e sacrifici. Lo ha fatto senza consultare i cittadini, senza un dibattito reale, senza trasparenza. Chi capisce oggi questo ha una responsabilità enorme: svegliarsi, informarsi, raccontare la verità. Perché domani potrebbe essere troppo tardi. Mauro Bertamè
    Angry
    1
    0 Reacties 0 aandelen 6K Views
  • SMEMBRANDO QUARTIERI

    Quello che fa inorridire non è solo la solita speculazione edilizia, l’ennesima cementificazione selvaggia che di certo non arricchirà il tessuto sociale, ma piuttosto i conti bancari di qualche investitore. No, la vera tragedia è culturale. Perché il problema non è solo cosa si costruisce, ma cosa si distrugge per farlo.

    Milano sta vivendo un lento processo di cancellazione della propria storia urbana, una rimozione sistematica di edifici e simboli che hanno dato identità ai quartieri. Non sono solo palazzi da riempire e svuotare come camere d’albergo, ma spazi che hanno segnato la crescita e l’evoluzione di intere comunità. Eppure, la città continua a smantellare tutto senza memoria, senza rispetto, senza una visione che vada oltre il profitto immediato. Decostruendo i quartieri, si cancella la storia. E nemmeno con la certezza che le casse pubbliche ne trarranno beneficio.

    Il caso del "Tamburello" di Affori

    L’ultimo esempio di questa politica dello sfregio urbano è il Tamburello, storico edificio tra via Astesani e la stazione FN di Affori. Un nome che forse non tutti conoscono, ma che per decenni ha rappresentato un punto fermo per il Municipio 9. Costruito negli anni ’60 su progetto degli architetti Vito e Gustavo Latis, ha ospitato una filiale della Banca Nazionale del Lavoro, poi un’edicola, un parcheggio, e infine è diventato uno spazio sociale con il collettivo Ri-make, prima dello sgombero nel 2018.
    Oggi, il Tamburello è destinato alla demolizione per far posto all’ennesimo complesso residenziale: nove piani, 21 appartamenti, spazi commerciali. Un progetto curato dalla società immobiliare Rehalta, parte del gruppo FG Invest, e affidato a Coima Image. La costruzione sarebbe dovuta partire da tempo, ma i lavori ancora non sono iniziati.

    Non si tratta solo di un vecchio edificio abbandonato. Il Tamburello era e poteva essere ancora un luogo di aggregazione, un punto di riferimento per il quartiere. La cittadinanza, consapevole di ciò che si sta per perdere, non è rimasta a guardare e ha lanciato una raccolta firme per chiedere al Comune di Milano di fermare la demolizione e valutare alternative concrete. La proposta è chiara: riqualificare invece di abbattere, trasformando l’edificio in un centro polifunzionale per associazioni, eventi culturali, laboratori artigianali e servizi di welfare.

    Ancora una volta, la città si muove senza la politica, perché tanto l’interesse per i quartieri si accende solo sotto elezioni. Milano si racconta come città europea, innovativa, inclusiva. Ma la verità è che le manca quella mentalità creativa che altrove ha permesso di valorizzare il patrimonio esistente senza distruggerlo.

    A Rotterdam bastano quattro case cubiche per fare scuola di architettura. A Londra si reinventano interi quartieri con moduli abitativi sostenibili. Qui, invece, si abbatte e si ricostruisce senza logica, senza sensibilità, senza una strategia che non sia quella del guadagno immediato.
    Ma tutto si altera. E tutto si deteriora. E comunque, il passato non ritorna.

    #SalviamoIlTamburello #Affori #Milano #RigenerazioneUrbana #SpeculazioneEdilizia #PartecipazioneCivica #CulturaNonSiDemolisce
    SMEMBRANDO QUARTIERI 🏗️💔 Quello che fa inorridire non è solo la solita speculazione edilizia, l’ennesima cementificazione selvaggia che di certo non arricchirà il tessuto sociale, ma piuttosto i conti bancari di qualche investitore. No, la vera tragedia è culturale. Perché il problema non è solo cosa si costruisce, ma cosa si distrugge per farlo. Milano sta vivendo un lento processo di cancellazione della propria storia urbana, una rimozione sistematica di edifici e simboli che hanno dato identità ai quartieri. Non sono solo palazzi da riempire e svuotare come camere d’albergo, ma spazi che hanno segnato la crescita e l’evoluzione di intere comunità. Eppure, la città continua a smantellare tutto senza memoria, senza rispetto, senza una visione che vada oltre il profitto immediato. Decostruendo i quartieri, si cancella la storia. E nemmeno con la certezza che le casse pubbliche ne trarranno beneficio. 📍 Il caso del "Tamburello" di Affori L’ultimo esempio di questa politica dello sfregio urbano è il Tamburello, storico edificio tra via Astesani e la stazione FN di Affori. Un nome che forse non tutti conoscono, ma che per decenni ha rappresentato un punto fermo per il Municipio 9. Costruito negli anni ’60 su progetto degli architetti Vito e Gustavo Latis, ha ospitato una filiale della Banca Nazionale del Lavoro, poi un’edicola, un parcheggio, e infine è diventato uno spazio sociale con il collettivo Ri-make, prima dello sgombero nel 2018. Oggi, il Tamburello è destinato alla demolizione per far posto all’ennesimo complesso residenziale: nove piani, 21 appartamenti, spazi commerciali. Un progetto curato dalla società immobiliare Rehalta, parte del gruppo FG Invest, e affidato a Coima Image. La costruzione sarebbe dovuta partire da tempo, ma i lavori ancora non sono iniziati. 🔎 Non si tratta solo di un vecchio edificio abbandonato. Il Tamburello era e poteva essere ancora un luogo di aggregazione, un punto di riferimento per il quartiere. La cittadinanza, consapevole di ciò che si sta per perdere, non è rimasta a guardare e ha lanciato una raccolta firme per chiedere al Comune di Milano di fermare la demolizione e valutare alternative concrete. La proposta è chiara: riqualificare invece di abbattere, trasformando l’edificio in un centro polifunzionale per associazioni, eventi culturali, laboratori artigianali e servizi di welfare. 💬 Ancora una volta, la città si muove senza la politica, perché tanto l’interesse per i quartieri si accende solo sotto elezioni. Milano si racconta come città europea, innovativa, inclusiva. Ma la verità è che le manca quella mentalità creativa che altrove ha permesso di valorizzare il patrimonio esistente senza distruggerlo. A Rotterdam bastano quattro case cubiche per fare scuola di architettura. A Londra si reinventano interi quartieri con moduli abitativi sostenibili. Qui, invece, si abbatte e si ricostruisce senza logica, senza sensibilità, senza una strategia che non sia quella del guadagno immediato. Ma tutto si altera. E tutto si deteriora. E comunque, il passato non ritorna. #SalviamoIlTamburello 🥁 #Affori #Milano #RigenerazioneUrbana #SpeculazioneEdilizia #PartecipazioneCivica #CulturaNonSiDemolisce
    0 Reacties 0 aandelen 11K Views
  • IL PD E IL MODELLO BOLOGNA: LA CENSURA COME ARMA POLITICA

    A Bologna esistono dei luoghi chiamati Case di Quartiere. Queste vengono affidate ad associazioni tramite l'utilizzo di convenzioni, in modo che possano essere utilizzate come luoghi di aggregazione per i cittadini.
    Nel quartiere Savena c'è Villa Paradiso.
    C'è, ma ci sarà ancora per poco, perché il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione con l'associazione che la gestisce. Ufficialmente per renderla un centro riservato al welfare per anziani.
    Certo, vista così potrebbe sembrare una scelta legittima, seppur con tante criticità, perché invece di creare complementarità tra luoghi che offrono cultura e servizi, si decide di soffocarne alcuni per altri. Ma comunque una scelta legittima.

    Peccato che sotto ci sia ben altro.

    Il Comune di Bologna e il Sindaco Lepore hanno deciso di nascondersi dietro a questo tecnicismo per silenziare l'associazione che gestisce Villa Paradiso, poiché sarebbe colpevole di aver voluto ospitare (non organizzare, ospitare), iniziative di "propaganda russa". In particolar modo la proiezione di un film russo e un evento culturale riguardante l'amicizia tra Russia e Corea del Nord.
    Questi eventi poi non si sono mai svolti, proprio perché il Comune ha minacciato Villa Paradiso.
    Ma questo non è bastato. Ora arriva la revoca della convenzione e a svelare a chiare lettere cosa si nasconde dietro il cambio di destinazione d'uso è arrivato il post della solita Picierno.

    A Villa Paradiso sono state organizzate oltre 300 iniziative culturali in 5 anni e ospitate circa 80.
    Tra corsi di teatro, eventi di musica, mercatini dell'usato, corsi di ballo per bambini, presentazione di libri e tantissimo altro.
    Sempre con una grande apertura a tutti, sempre rispettando la Costituzione.
    Sempre con lo spirito del dibattito libero e del pensiero critico. Che è quello che anima da sempre anche La Fionda.

    Per questa ragione vogliamo esprimere la nostra più grande solidarietà a Villa Paradiso e condannare ancora una volta i metodi liberticidi del Partito Democratico.

    @lafionda
    IL PD E IL MODELLO BOLOGNA: LA CENSURA COME ARMA POLITICA A Bologna esistono dei luoghi chiamati Case di Quartiere. Queste vengono affidate ad associazioni tramite l'utilizzo di convenzioni, in modo che possano essere utilizzate come luoghi di aggregazione per i cittadini. Nel quartiere Savena c'è Villa Paradiso. C'è, ma ci sarà ancora per poco, perché il Comune ha deciso di non rinnovare la convenzione con l'associazione che la gestisce. Ufficialmente per renderla un centro riservato al welfare per anziani. Certo, vista così potrebbe sembrare una scelta legittima, seppur con tante criticità, perché invece di creare complementarità tra luoghi che offrono cultura e servizi, si decide di soffocarne alcuni per altri. Ma comunque una scelta legittima. Peccato che sotto ci sia ben altro. Il Comune di Bologna e il Sindaco Lepore hanno deciso di nascondersi dietro a questo tecnicismo per silenziare l'associazione che gestisce Villa Paradiso, poiché sarebbe colpevole di aver voluto ospitare (non organizzare, ospitare), iniziative di "propaganda russa". In particolar modo la proiezione di un film russo e un evento culturale riguardante l'amicizia tra Russia e Corea del Nord. Questi eventi poi non si sono mai svolti, proprio perché il Comune ha minacciato Villa Paradiso. Ma questo non è bastato. Ora arriva la revoca della convenzione e a svelare a chiare lettere cosa si nasconde dietro il cambio di destinazione d'uso è arrivato il post della solita Picierno. A Villa Paradiso sono state organizzate oltre 300 iniziative culturali in 5 anni e ospitate circa 80. Tra corsi di teatro, eventi di musica, mercatini dell'usato, corsi di ballo per bambini, presentazione di libri e tantissimo altro. Sempre con una grande apertura a tutti, sempre rispettando la Costituzione. Sempre con lo spirito del dibattito libero e del pensiero critico. Che è quello che anima da sempre anche La Fionda. Per questa ragione vogliamo esprimere la nostra più grande solidarietà a Villa Paradiso e condannare ancora una volta i metodi liberticidi del Partito Democratico. 🤕@lafionda 🤕
    Like
    1
    0 Reacties 0 aandelen 5K Views
  • VACCINI A mRNA- COVID AUTOREPLICANTI
    Gli Stati europei sono ora un passo avanti verso l'iniezione ai loro cittadini dei cd. nuovi "vaccini a mRNA Covid "autoreplicanti" o "replicanti", per i quali il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha dato parere positivo per la somministrazione alla popolazione.
    Importante capire cosa andranno ad inocularvi, soprattutto ai vostri bambini, e sapere cosa dice la SCIENZA, quella vera, che esiste, seppur penalizzata, che con "prove regine" ( che nessuno vuole vedere, in primis le istituzioni e enti sanitari preposti -salvo rari) ha evidenziato le numerose e gravi criticità di tali trattamenti, specie ai bambini e giovani ed a maggior ragione di quelli in questione.
    Ricordo che la circolare del ministero 17.09.2024 della cd. salute raccomanda fortemente il vaccino anticovid ai bambini, a partire dai 6 mesi...

    "Le siringhe di mRNA "autoreplicanti" o "replicanti" contengono l'attrezzatura necessaria per produrre di più di se stesse una volta entrate nelle cellule.

    Le iniezioni sono chiamate "vaccini a replicona" perché possono replicarsi nel corpo umano per produrre più mRNA nel tempo.

    La nuova tecnologia ha suscitato feroci critiche da parte di esperti e cittadini preoccupati in tutto il mondo.

    Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio di Kostaive.

    Kostaive è un'iniezione di mRNA autoreplicante (saRNA) sviluppata da Arcturus Therapeutics, un'azienda finanziata da Bill Gates specializzata in farmaci a base di mRNA.

    La decisione finale sull'approvazione spetta ora alla Commissione europea.

    Una volta concessa l'approvazione, le iniezioni saranno rilasciate per uso pubblico.

    Il 12 dicembre 2024 il CHMP ha emesso un parere positivo raccomandando l'autorizzazione all'immissione in commercio di Kostaive.

    In precedenza, il Giappone aveva già approvato queste iniezioni l'anno scorso.

    Nel novembre 2023, il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare (MHLW) giapponese ha approvato completamente le iniezioni di mRNA di replicon per uso pubblico.

    Nonostante le enormi preoccupazioni per la sicurezza e le diffuse critiche pubbliche, il Ministero della Salute giapponese ha lanciato i "vaccini" nell'ottobre di quest'anno.

    Come riportato di recente da Slay News, alcuni dei più importanti scienziati, medici, immunologi e accademici giapponesi stanno lanciando l'allarme sulle nuove iniezioni.

    Avvertono che i "vaccini a RNA autoreplicanti" "causeranno una catastrofe globale".

    I nuovi "vaccini" sono appena stati rilasciati sul pubblico giapponese dopo essere stati approvati dalle autorità di regolamentazione giapponesi nel recente passato, anche se non ci sono dati sulla sicurezza o sull'efficacia.

    Il dottor Robert Malone, l'inventore della tecnologia mRNA, si è recato in Giappone, dove ha incontrato esperti per discutere delle nuove iniezioni.

    Malone ha rivelato che in Giappone è in corso una rivolta popolare.

    I cittadini erano già scesi in piazza per protestare a causa della precedente campagna di "vaccino" contro l'mRNA Covid.

    Malone ha raccontato del raduno giapponese a cui ha partecipato, dove 30.000 persone si sono espresse contro le iniezioni di replicone.

    "Sono appena tornato da Tokyo, dove c'è stata una manifestazione con 30.000 partecipanti, perché stanno per usare vaccini a RNA autoreplicanti", ha detto Malone.

    "Il Giappone viene usato come cavia per il mondo per questa nuova tecnologia.

    "Il popolo giapponese la chiama la 'terza bomba atomica".

    https://slaynews.com/news/japan-warns-self-amplifying-mrna-vaccines-trigger-worldwide-disaster/
    VACCINI A mRNA- COVID AUTOREPLICANTI Gli Stati europei sono ora un passo avanti verso l'iniezione ai loro cittadini dei cd. nuovi "vaccini a mRNA Covid "autoreplicanti" o "replicanti", per i quali il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha dato parere positivo per la somministrazione alla popolazione. Importante capire cosa andranno ad inocularvi, soprattutto ai vostri bambini, e sapere cosa dice la SCIENZA, quella vera, che esiste, seppur penalizzata, che con "prove regine" ( che nessuno vuole vedere, in primis le istituzioni e enti sanitari preposti -salvo rari) ha evidenziato le numerose e gravi criticità di tali trattamenti, specie ai bambini e giovani ed a maggior ragione di quelli in questione. Ricordo che la circolare del ministero 17.09.2024 della cd. salute raccomanda fortemente il vaccino anticovid ai bambini, a partire dai 6 mesi... "Le siringhe di mRNA "autoreplicanti" o "replicanti" contengono l'attrezzatura necessaria per produrre di più di se stesse una volta entrate nelle cellule. Le iniezioni sono chiamate "vaccini a replicona" perché possono replicarsi nel corpo umano per produrre più mRNA nel tempo. La nuova tecnologia ha suscitato feroci critiche da parte di esperti e cittadini preoccupati in tutto il mondo. Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio di Kostaive. Kostaive è un'iniezione di mRNA autoreplicante (saRNA) sviluppata da Arcturus Therapeutics, un'azienda finanziata da Bill Gates specializzata in farmaci a base di mRNA. La decisione finale sull'approvazione spetta ora alla Commissione europea. Una volta concessa l'approvazione, le iniezioni saranno rilasciate per uso pubblico. Il 12 dicembre 2024 il CHMP ha emesso un parere positivo raccomandando l'autorizzazione all'immissione in commercio di Kostaive. In precedenza, il Giappone aveva già approvato queste iniezioni l'anno scorso. Nel novembre 2023, il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare (MHLW) giapponese ha approvato completamente le iniezioni di mRNA di replicon per uso pubblico. Nonostante le enormi preoccupazioni per la sicurezza e le diffuse critiche pubbliche, il Ministero della Salute giapponese ha lanciato i "vaccini" nell'ottobre di quest'anno. Come riportato di recente da Slay News, alcuni dei più importanti scienziati, medici, immunologi e accademici giapponesi stanno lanciando l'allarme sulle nuove iniezioni. Avvertono che i "vaccini a RNA autoreplicanti" "causeranno una catastrofe globale". I nuovi "vaccini" sono appena stati rilasciati sul pubblico giapponese dopo essere stati approvati dalle autorità di regolamentazione giapponesi nel recente passato, anche se non ci sono dati sulla sicurezza o sull'efficacia. Il dottor Robert Malone, l'inventore della tecnologia mRNA, si è recato in Giappone, dove ha incontrato esperti per discutere delle nuove iniezioni. Malone ha rivelato che in Giappone è in corso una rivolta popolare. I cittadini erano già scesi in piazza per protestare a causa della precedente campagna di "vaccino" contro l'mRNA Covid. Malone ha raccontato del raduno giapponese a cui ha partecipato, dove 30.000 persone si sono espresse contro le iniezioni di replicone. "Sono appena tornato da Tokyo, dove c'è stata una manifestazione con 30.000 partecipanti, perché stanno per usare vaccini a RNA autoreplicanti", ha detto Malone. "Il Giappone viene usato come cavia per il mondo per questa nuova tecnologia. "Il popolo giapponese la chiama la 'terza bomba atomica". https://slaynews.com/news/japan-warns-self-amplifying-mrna-vaccines-trigger-worldwide-disaster/
    SLAYNEWS.COM
    Japan Warns 'Self-Amplifying mRNA Vaccines' Will 'Trigger Worldwide Disaster' - Slay News
    Leading experts in Japan have just put out an emergency global warning as the nation is about to roll out dangerous new "self-amplifying" Covid mRNA "vaccines" for public use.
    Angry
    1
    0 Reacties 0 aandelen 13K Views
  • COME IN 1984: RISCRIVONO LA STORIA E LE LEGGI
    PAZZESCO, SU WIKIPEDIA AVEVANO CAMBIATO LA TRADUZIONE DEL CODICE DI NORIMBERGA CHE POI SI E' DIFFUSA FALSIFICATA.
    PENSAVANO DI GIUSTIFICARE LE IMPOSIZIONI VACCINALI E FARCI FESSI.
    Ho già messo la traduzione corretta.
    Questo il testo originale in inglese dell'art. 1 prima parte da due fonti qui sotto
    -BRITISH MEDICAL JOURNAL No 7070 Volume 313: Page 1448, 7 December 1996.
    -The University of North Carolina  “Permissible Medical Experiments.” Trials of War Criminals before the Nuremberg Military Tribunals under Control Council Law No. 10. Nuremberg October 1946 – April 1949, WASHINGTON. U.S. GOVERNMENT PRINTING OFFICE (N.D.), VOL. 2., PP. 181-182.
    art.1) The voluntary consent of the human subject is absolutely essential. This means that the person involved should have legal capacity to give consent; should be situated as to be able to exercise free power of choice, without the intervention of any element of force, fraud, deceit, duress, over-reaching, or other ulterior form of constraint or coercion, and should have sufficient knowledge and comprehension of the elements of the subject matter involved as to enable him to make an understanding and enlightened decision. …
    Ma su Enciclopedia Britannica hanno già semplificato
    Art.1) Voluntary consent of the human subject in the experimentation is absolutely essential. E IL RESTO??
    Questa la traduzione su Wikipedia che poi è finita in altri siti.
    1. Il consenso volontario è assolutamente essenziale. Ciò significa che la persona interessata deve avere capacità giuridica di esprimere il consenso; deve essere in grado di esercitare il libero potere decisionale senza che si intervenga con la forza, con la frode, con l'inganno, con minacce o con qualsiasi forma sproporzionata di vincolo o coercizione; deve avere sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi implicati nello studio, tali da consentire una decisione consapevole e ragionata. ...
    SPROPORZIONATA non esiste IN INGLESE, qualcuno voleva giustificare le imposizioni
    Questa è la traduzione automatica Google.
    1. Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale. Ciò significa che la persona coinvolta deve avere la capacità giuridica di dare il consenso; deve essere in una situazione tale da poter esercitare il libero potere di scelta, senza l'intervento di alcun elemento di forza, frode, inganno, coercizione, abuso o altra ulteriore forma di costrizione o coercizione; e deve avere sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi dell'oggetto in questione da consentirle di prendere una decisione comprensiva e illuminata....

    Se dovessi difendermi in tribunale però citerei solo questa:
    CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL'UOMO E LA BIOMEDICINA.
    Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti dell’applicazioni della biologia e della medicina : Oviedo, 4 aprile 1997
    adottata a Nizza il 07.12.00 e ratificata dallo Stato italiano con legge 28.03.01, n. 145.
    COUNCIL OF EUROPE mettiamo il English Official Texts e poi la traduzione
    Chapter I – Article 2 – Primacy of the human being The interests and welfare of the human being shall prevail over the sole interest of society or science.
    Articolo 2 – Primato dell’essere umano L’interesse e il bene dell’essere umano debbono prevalere sul solo interesse della società o della scienza.
    Chapter II – Consent Article 5 – General rule. An intervention in the health field may only be carried out after the person concerned has given free and informed consent to it. This person shall beforehand be given appropriate information as to the purpose and nature of the intervention as well as on its consequences and risks. The person concerned may freely withdraw consent at any time.
    Capitolo II – Consenso Articolo 5 – Regola generale. Un intervento nel campo della salute può essere effettuato solo dopo che la persona interessata vi abbia dato il proprio consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso.
    NON LEGGERE SOLO LE NOTIZIE. ISCRIVITI E PUBBLICA SU SCENARIO.PRESS
    ADERISCI AD INSIEMELIBERI.ORG CONFEDERAZIONE POLITICA NAZIONALE.
    COME IN 1984: RISCRIVONO LA STORIA E LE LEGGI PAZZESCO, SU WIKIPEDIA AVEVANO CAMBIATO LA TRADUZIONE DEL CODICE DI NORIMBERGA CHE POI SI E' DIFFUSA FALSIFICATA. PENSAVANO DI GIUSTIFICARE LE IMPOSIZIONI VACCINALI E FARCI FESSI. Ho già messo la traduzione corretta. Questo il testo originale in inglese dell'art. 1 prima parte da due fonti qui sotto -BRITISH MEDICAL JOURNAL No 7070 Volume 313: Page 1448, 7 December 1996. -The University of North Carolina  “Permissible Medical Experiments.” Trials of War Criminals before the Nuremberg Military Tribunals under Control Council Law No. 10. Nuremberg October 1946 – April 1949, WASHINGTON. U.S. GOVERNMENT PRINTING OFFICE (N.D.), VOL. 2., PP. 181-182. art.1) The voluntary consent of the human subject is absolutely essential. This means that the person involved should have legal capacity to give consent; should be situated as to be able to exercise free power of choice, without the intervention of any element of force, fraud, deceit, duress, over-reaching, or other ulterior form of constraint or coercion, and should have sufficient knowledge and comprehension of the elements of the subject matter involved as to enable him to make an understanding and enlightened decision. … Ma su Enciclopedia Britannica hanno già semplificato Art.1) Voluntary consent of the human subject in the experimentation is absolutely essential. E IL RESTO?? Questa la traduzione su Wikipedia che poi è finita in altri siti. 1. Il consenso volontario è assolutamente essenziale. Ciò significa che la persona interessata deve avere capacità giuridica di esprimere il consenso; deve essere in grado di esercitare il libero potere decisionale senza che si intervenga con la forza, con la frode, con l'inganno, con minacce o con qualsiasi forma sproporzionata di vincolo o coercizione; deve avere sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi implicati nello studio, tali da consentire una decisione consapevole e ragionata. ... SPROPORZIONATA non esiste IN INGLESE, qualcuno voleva giustificare le imposizioni Questa è la traduzione automatica Google. 1. Il consenso volontario del soggetto umano è assolutamente essenziale. Ciò significa che la persona coinvolta deve avere la capacità giuridica di dare il consenso; deve essere in una situazione tale da poter esercitare il libero potere di scelta, senza l'intervento di alcun elemento di forza, frode, inganno, coercizione, abuso o altra ulteriore forma di costrizione o coercizione; e deve avere sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi dell'oggetto in questione da consentirle di prendere una decisione comprensiva e illuminata.... Se dovessi difendermi in tribunale però citerei solo questa: CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL'UOMO E LA BIOMEDICINA. Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti dell’applicazioni della biologia e della medicina : Oviedo, 4 aprile 1997 adottata a Nizza il 07.12.00 e ratificata dallo Stato italiano con legge 28.03.01, n. 145. COUNCIL OF EUROPE mettiamo il English Official Texts e poi la traduzione Chapter I – Article 2 – Primacy of the human being The interests and welfare of the human being shall prevail over the sole interest of society or science. Articolo 2 – Primato dell’essere umano L’interesse e il bene dell’essere umano debbono prevalere sul solo interesse della società o della scienza. Chapter II – Consent Article 5 – General rule. An intervention in the health field may only be carried out after the person concerned has given free and informed consent to it. This person shall beforehand be given appropriate information as to the purpose and nature of the intervention as well as on its consequences and risks. The person concerned may freely withdraw consent at any time. Capitolo II – Consenso Articolo 5 – Regola generale. Un intervento nel campo della salute può essere effettuato solo dopo che la persona interessata vi abbia dato il proprio consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto una informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso. NON LEGGERE SOLO LE NOTIZIE. ISCRIVITI E PUBBLICA SU SCENARIO.PRESS ADERISCI AD INSIEMELIBERI.ORG CONFEDERAZIONE POLITICA NAZIONALE.
    Angry
    1
    0 Reacties 0 aandelen 11K Views
Zoekresultaten