• RICEVO DAL GEN. NICOLÒ MANCA E VOLENTIERI PUBBLICO...

    - Via Alberto Congiu

    CRIMINALI DI PROFESSIONE!
    L'ambasciata cinese a Mosca ha pubblicato la lista dei paesi bombardati dagli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale:
    Giappone: 6 e 9 agosto 1945
    Corea e Cina: 1950-1953 (Guerra di Corea)
    Guatemala: 1954, 1960, 1967-1969
    Indonesia: 1958
    Cuba : 1959-1961
    Congo: 1964
    Laos : 1964-1973
    Vietnam : 1961-1973
    Cambogia: 1969-1970
    Granada : 1983
    Libano: 1983, 1984 (attacchi contro obiettivi in Libano e Siria)
    Libia : 1986, 2011, 2015
    Salvador : 1980
    Nicaragua: 1980
    Iran: 1987
    Panama : 1989
    Iraq: 1991 (Guerra del Golfo), 1991-2003 (invasioni statunitensi e britanniche), 2003-2015
    Kuwait: 1991
    Somalia: 1993, 2007-2008, 2011
    Bosnia: 1994, 1995
    Sudan: 1998
    Afghanistan: 1998, 2001-2015
    Jugoslavia: Settembre 1995 dove parteciparono anche i "Tornado" del 154^ Gruppo di Ghedi e 1999.
    Yemen: 2002, 2009, 2011, 2024 2025
    Pakistan: 2007-2015
    Siria: 2014-2015
    Iran: 2025.
    Eppure ci sono politici e anche militari che apprezzano questi "esportatori di democrazia", che hanno raso al suolo intere città italiane e Cagliari ne sa qualcosa. Anche Olbia venne distrutta e furono bombardate anche Civitavecchia, Napoli e Montecassino.

    - Nicolò Manca

    I RECEIVE FROM THE GEN. NICOLÒ IS MISSING AND WILLINGLY PUBLIC...

    - Via Alberto Congiu

    PROFESSIONAL CRIMINALS!
    The Chinese embassy in Moscow published the list of countries bombed by the United States after World War II:
    Japan: 6 and 9 August 1945
    Korea and China: 1950-1953 (Korean War)
    Guatemala: 1954, 1960, 1967-1969
    Indonesia: 1958
    Cuba: 1959-1961
    Congo: 1964
    Laos: 1964-1973
    Vietnam: 1961-1973
    Cambodia: 1969-1970
    Granada: 1983
    Lebanon: 1983, 1984 (attacks against targets in Lebanon and Syria)
    Libya: 1986, 2011, 2015
    Salvador: 1980
    Nicaragua: 1980
    Iran: 1987
    Panama: 1989
    Iraq: 1991 (Gulf War), 1991-2003 (US and British invasions), 2003-2015
    Kuwait: 1991
    Somalia: 1993, 2007-2008, 2011
    Bosnia: 1994, 1995
    Sudan: 1998
    Afghanistan: 1998, 2001-2015
    Yugoslavia: September 1995 where the "Tornados" of the 154th Group of Ghedi and 1999 also participated.
    Yemen: 2002, 2009, 2011, 2024 2025
    Pakistan: 2007-2015
    Syria: 2014-2015
    Iran: 2025.
    Yet there are politicians and even soldiers who appreciate these "exporters of democracy", who have razed entire Italian cities to the ground and Cagliari knows something about it. Olbia was also destroyed and Civitavecchia, Naples and Montecassino were also bombed.

    - Nicolò Manca
    RICEVO DAL GEN. NICOLÒ MANCA E VOLENTIERI PUBBLICO... - Via Alberto Congiu CRIMINALI DI PROFESSIONE! L'ambasciata cinese a Mosca ha pubblicato la lista dei paesi bombardati dagli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale: Giappone: 6 e 9 agosto 1945 Corea e Cina: 1950-1953 (Guerra di Corea) Guatemala: 1954, 1960, 1967-1969 Indonesia: 1958 Cuba : 1959-1961 Congo: 1964 Laos : 1964-1973 Vietnam : 1961-1973 Cambogia: 1969-1970 Granada : 1983 Libano: 1983, 1984 (attacchi contro obiettivi in Libano e Siria) Libia : 1986, 2011, 2015 Salvador : 1980 Nicaragua: 1980 Iran: 1987 Panama : 1989 Iraq: 1991 (Guerra del Golfo), 1991-2003 (invasioni statunitensi e britanniche), 2003-2015 Kuwait: 1991 Somalia: 1993, 2007-2008, 2011 Bosnia: 1994, 1995 Sudan: 1998 Afghanistan: 1998, 2001-2015 Jugoslavia: Settembre 1995 dove parteciparono anche i "Tornado" del 154^ Gruppo di Ghedi e 1999. Yemen: 2002, 2009, 2011, 2024 2025 Pakistan: 2007-2015 Siria: 2014-2015 Iran: 2025. Eppure ci sono politici e anche militari che apprezzano questi "esportatori di democrazia", che hanno raso al suolo intere città italiane e Cagliari ne sa qualcosa. Anche Olbia venne distrutta e furono bombardate anche Civitavecchia, Napoli e Montecassino. - Nicolò Manca I RECEIVE FROM THE GEN. NICOLÒ IS MISSING AND WILLINGLY PUBLIC... - Via Alberto Congiu PROFESSIONAL CRIMINALS! The Chinese embassy in Moscow published the list of countries bombed by the United States after World War II: Japan: 6 and 9 August 1945 Korea and China: 1950-1953 (Korean War) Guatemala: 1954, 1960, 1967-1969 Indonesia: 1958 Cuba: 1959-1961 Congo: 1964 Laos: 1964-1973 Vietnam: 1961-1973 Cambodia: 1969-1970 Granada: 1983 Lebanon: 1983, 1984 (attacks against targets in Lebanon and Syria) Libya: 1986, 2011, 2015 Salvador: 1980 Nicaragua: 1980 Iran: 1987 Panama: 1989 Iraq: 1991 (Gulf War), 1991-2003 (US and British invasions), 2003-2015 Kuwait: 1991 Somalia: 1993, 2007-2008, 2011 Bosnia: 1994, 1995 Sudan: 1998 Afghanistan: 1998, 2001-2015 Yugoslavia: September 1995 where the "Tornados" of the 154th Group of Ghedi and 1999 also participated. Yemen: 2002, 2009, 2011, 2024 2025 Pakistan: 2007-2015 Syria: 2014-2015 Iran: 2025. Yet there are politicians and even soldiers who appreciate these "exporters of democracy", who have razed entire Italian cities to the ground and Cagliari knows something about it. Olbia was also destroyed and Civitavecchia, Naples and Montecassino were also bombed. - Nicolò Manca
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  • Stop War on Journalism | Piazza dei Mercanti, Milano
    24 Giugno 2025

    Oggi abbiamo dato voce a un’urgenza che non può più essere ignorata:
    la ricerca della verità come atto politico
    l’attacco sistematico al giornalismo libero, nei conflitti armati e nelle nostre democrazie

    Post completo + reportage:

    https://www.facebook.com/share/p/18q7BwYe5Y/

    #StopWarOnJournalism
    #JulianAssange
    #LibertàDiStampa
    #VeritàEDemocrazia
    #DirittiUmani
    #NoCensura
    #GiornalismoLibero
    #FreedomOfThePress
    #PeaceThroughTruth
    🎥🕊️ Stop War on Journalism | 📍 Piazza dei Mercanti, Milano 🗓️ 24 Giugno 2025 Oggi abbiamo dato voce a un’urgenza che non può più essere ignorata: 🔎 la ricerca della verità come atto politico 📛 l’attacco sistematico al giornalismo libero, nei conflitti armati e nelle nostre democrazie 📷 Post completo + reportage: https://www.facebook.com/share/p/18q7BwYe5Y/ #StopWarOnJournalism #JulianAssange #LibertàDiStampa #VeritàEDemocrazia #DirittiUmani #NoCensura #GiornalismoLibero #FreedomOfThePress #PeaceThroughTruth
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  • EVVIVA la DEMOCRAZIA e la LIBERTA' di STAMPA!
    Israele: la polizia potrà arrestare i giornalisti che documentano attacchi missilistici
    Il governo Netanyahu intensifica la stretta sulla stampa. Agenti autorizzati a fermare reporter vicino a 'siti strategici'

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/24/israele-arresto-giornalisti-attacchi-missilistici-news/8037500/
    EVVIVA la DEMOCRAZIA e la LIBERTA' di STAMPA! Israele: la polizia potrà arrestare i giornalisti che documentano attacchi missilistici Il governo Netanyahu intensifica la stretta sulla stampa. Agenti autorizzati a fermare reporter vicino a 'siti strategici' https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/24/israele-arresto-giornalisti-attacchi-missilistici-news/8037500/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Israele: la polizia potrà arrestare i giornalisti che documentano attacchi missilistici
    Il governo Netanyahu intensifica la stretta sulla stampa. Agenti autorizzati a fermare reporter vicino a 'siti strategici'
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  • Rilanciamo: Milano, martedì 24 giugno - ore 19.00, presidio in Piazza dei Mercanti

    Stop war, stop war on journalism

    I diritti da esportare. L'infermiera Nayirah e le armi di distruzione di massa irachene. La provetta di Colin Powell, sventolata in mondovisione. La minaccia del terrore e le torri cadute. Le bombe chimiche di Damasco. L'unica democrazia del Medio Oriente. Il genocidio che non esiste. Il pericolo del programma nucleare iraniano.

    Anni spesi a ripetere il falso nel tentativo di giustificare la guerra e di addomesticare, con un certo successo, l'opinione pubblica. È questo il lavoro del giornalista di regime, imboccato da società di "pubbliche relazioni" e dai servizi della macchina imperiale.

    Ma la natura ripugnante degli interventi umanitari dei B-52 che, oggi come allora, sorvolano Diego Garcia, non puoi nasconderla per sempre. Viene a galla, smascherata dal coraggio degli oltre duecento giornalisti palestinesi assassinati insieme alla propria gente dalle truppe di occupazione. Vacilla, sotto il peso di contraddizioni evidenti, davanti alla resistenza dei popoli

    Ma cede anche davanti a chi non si rassegna al degrado di una professione, quella del reporter, divenuta quasi solo megafono del potere. Davanti a chi, anche a costo della propria vita, ancora documenta liberamente e ha la forza di "chiamare le cose con il proprio nome", nonostante le minacce, nonostante la censura.

    L'iniziativa è promossa dal Comitato Assange Italia
    https://t.me/canalemiracolomilano
    Rilanciamo: 🗓️📌 Milano, martedì 24 giugno - ore 19.00, presidio in Piazza dei Mercanti Stop war, stop war on journalism I diritti da esportare. L'infermiera Nayirah e le armi di distruzione di massa irachene. La provetta di Colin Powell, sventolata in mondovisione. La minaccia del terrore e le torri cadute. Le bombe chimiche di Damasco. L'unica democrazia del Medio Oriente. Il genocidio che non esiste. Il pericolo del programma nucleare iraniano. Anni spesi a ripetere il falso nel tentativo di giustificare la guerra e di addomesticare, con un certo successo, l'opinione pubblica. È questo il lavoro del giornalista di regime, imboccato da società di "pubbliche relazioni" e dai servizi della macchina imperiale. Ma la natura ripugnante degli interventi umanitari dei B-52 che, oggi come allora, sorvolano Diego Garcia, non puoi nasconderla per sempre. Viene a galla, smascherata dal coraggio degli oltre duecento giornalisti palestinesi assassinati insieme alla propria gente dalle truppe di occupazione. Vacilla, sotto il peso di contraddizioni evidenti, davanti alla resistenza dei popoli 🇵🇸 Ma cede anche davanti a chi non si rassegna al degrado di una professione, quella del reporter, divenuta quasi solo megafono del potere. Davanti a chi, anche a costo della propria vita, ancora documenta liberamente e ha la forza di "chiamare le cose con il proprio nome", nonostante le minacce, nonostante la censura. L'iniziativa è promossa dal Comitato Assange Italia https://t.me/canalemiracolomilano
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  • Da Francesco Polimeni - MASSIMA DIFFUSIONE.
    Questo filmato però, che è stato girato da un britannico rimasto bloccato a Tel Aviv, mostra un'altra realtà.
    L'attacco iraniano al più grande deposito di armi di Tel Aviv.
    "Non posso pubblicare questo genere di materiale sui ns canali YouTube, verremmo subito censurati per divulgare informazioni che incentivano la guerra e l'odio razziale.

    Ovviamente i media tradizionali non vi mostreranno mai queste scene, la loro narrazione è schiacciata dalle veline che le solite 3 o 4 agenzie di comunicazione gli impongono un giorno dopo l'altro.
    Così di menzogna i menzogna, siamo davanti all'ennesimo storytelling, in cui l'Iran è il male assoluto e Israele l'unica democrazia del medio oriente, buona, santa e giusta, che ha diritto all'auto difesa bombardando a destra e a manca senza esitazioni. Israele è invincibile il resto sono infedeli destinati a soccombere.
    Questo filmato però, che è stato girato da un britannico rimasto bloccato a Tel Aviv, mostra un'altra realtà.
    L'attacco iraniano al più grande deposito di armi di Tel Aviv.
    Povera gente tutti che a causa della folle idee della guerra, sta già facendo esperienza dell'apocalisse.
    Il brujo."

    INVECE NOI di Scenario.press - libera espressione - possiamo pubblicarlo senza alcuna censura!!!
    Da Francesco Polimeni - MASSIMA DIFFUSIONE. Questo filmato però, che è stato girato da un britannico rimasto bloccato a Tel Aviv, mostra un'altra realtà. L'attacco iraniano al più grande deposito di armi di Tel Aviv. "Non posso pubblicare questo genere di materiale sui ns canali YouTube, verremmo subito censurati per divulgare informazioni che incentivano la guerra e l'odio razziale. Ovviamente i media tradizionali non vi mostreranno mai queste scene, la loro narrazione è schiacciata dalle veline che le solite 3 o 4 agenzie di comunicazione gli impongono un giorno dopo l'altro. Così di menzogna i menzogna, siamo davanti all'ennesimo storytelling, in cui l'Iran è il male assoluto e Israele l'unica democrazia del medio oriente, buona, santa e giusta, che ha diritto all'auto difesa bombardando a destra e a manca senza esitazioni. Israele è invincibile il resto sono infedeli destinati a soccombere. Questo filmato però, che è stato girato da un britannico rimasto bloccato a Tel Aviv, mostra un'altra realtà. L'attacco iraniano al più grande deposito di armi di Tel Aviv. Povera gente tutti che a causa della folle idee della guerra, sta già facendo esperienza dell'apocalisse. Il brujo." INVECE NOI di Scenario.press - libera espressione - possiamo pubblicarlo senza alcuna censura!!!
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  • RANCORI & RINCARI

    Una resa emotiva in tempi di resa politica.

    Sempre più convinto, sempre meno sorpreso.
    Sì, riusciamo ancora a commuoverci per tragedie lontane, a farci attraversare dal dolore altrui, a firmare petizioni per popoli che non vedremo mai. E questo è un bene.
    Ma poi?
    Poi ci guardiamo intorno e sembriamo incapaci di tollerare perfino lo sguardo del vicino.
    Viviamo compressi tra invidie, rancori cronici e rincari morali che ci fanno sentire in perenne competizione.
    Ma per cosa?
    Per un misero "hai ragione tu" sussurrato tra un tiro di sigaretta e un silenzio più vuoto del precedente?

    Siamo un Paese in cui il fuoco interiore brucia più di qualsiasi bomba all’estero.
    Si sogna il cessate il fuoco in Medio Oriente, in Ucraina, ovunque — ma mai ci si interroga su come spegnere il fuoco dentro di noi.
    E no, non siamo programmati per la pace. O almeno, non questa generazione. Non questa società.

    E intanto, l’ennesima occasione per dire qualcosa, per scegliere, per agire — sprecata.

    ⚫️Cinque quesiti referendari. Cinque fallimenti.
    Non per colpa del merito, ma dell’indifferenza.
    Nessun dibattito. Nessuna visione. Solo il solito teatrino tra centrodestra e centrosinistra, a spalleggiarsi nelle ombre dell’irrilevanza.

    Il costo della democrazia? Altissimo.
    Il risultato? Nullo.
    E nel nulla è finita anche l’ultima speranza che avevamo di contare davvero qualcosa.

    Quindi sì, col senno di poi, forse è stato meglio che il Rosatellum non sia nemmeno arrivato a consultazione.
    Risparmiata l’illusione. Risparmiata la farsa.

    Non ha perso solo la politica.
    Ha perso il popolo italiano.
    Un popolo ormai ridotto alla comfort zone della lamentela, incollato a uno schermo, a un tweet, a un "tanto non serve a nulla".

    Ha perso chi pensa che partecipare significhi solo condividere un post indignato.

    Ha perso chi ha barattato l’impegno con l’apatia, la speranza con l’ironia stanca.
    I referendum? Solo l’ennesima scaramuccia tra partiti che non parlano più al Paese.
    E no, questa non è l’ennesima lamentela.
    È un dato di fatto.
    E allora vi chiedo una cosa. Una soltanto:
    Davvero, oggi, ha ancora senso provare a combattere in politica?
    Aspetto una risposta. Ma vera, non da bar.
    Non da social.
    Una risposta da cittadini.

    #RancoriERincari #Italia2025 #PoliticaItaliana #ReferendumFalliti #ApatiaCivica #FuocoInteriore #CrisiCulturale #Disillusione #DemocraziaSprecata #RiflessionePolitica #ResponsabilitàCollettiva #CambiareNoiStessi #partecipanonlamentarti
    🇮🇹 RANCORI & RINCARI 🔥 Una resa emotiva in tempi di resa politica. Sempre più convinto, sempre meno sorpreso. Sì, riusciamo ancora a commuoverci per tragedie lontane, a farci attraversare dal dolore altrui, a firmare petizioni per popoli che non vedremo mai. E questo è un bene. Ma poi? Poi ci guardiamo intorno e sembriamo incapaci di tollerare perfino lo sguardo del vicino. Viviamo compressi tra invidie, rancori cronici e rincari morali che ci fanno sentire in perenne competizione. Ma per cosa? Per un misero "hai ragione tu" sussurrato tra un tiro di sigaretta e un silenzio più vuoto del precedente? 🔥 Siamo un Paese in cui il fuoco interiore brucia più di qualsiasi bomba all’estero. Si sogna il cessate il fuoco in Medio Oriente, in Ucraina, ovunque — ma mai ci si interroga su come spegnere il fuoco dentro di noi. E no, non siamo programmati per la pace. O almeno, non questa generazione. Non questa società. E intanto, l’ennesima occasione per dire qualcosa, per scegliere, per agire — sprecata. ⚫️Cinque quesiti referendari. Cinque fallimenti. Non per colpa del merito, ma dell’indifferenza. Nessun dibattito. Nessuna visione. Solo il solito teatrino tra centrodestra e centrosinistra, a spalleggiarsi nelle ombre dell’irrilevanza. Il costo della democrazia? Altissimo. Il risultato? Nullo. E nel nulla è finita anche l’ultima speranza che avevamo di contare davvero qualcosa. Quindi sì, col senno di poi, forse è stato meglio che il Rosatellum non sia nemmeno arrivato a consultazione. Risparmiata l’illusione. Risparmiata la farsa. Non ha perso solo la politica. Ha perso il popolo italiano. Un popolo ormai ridotto alla comfort zone della lamentela, incollato a uno schermo, a un tweet, a un "tanto non serve a nulla". Ha perso chi pensa che partecipare significhi solo condividere un post indignato. Ha perso chi ha barattato l’impegno con l’apatia, la speranza con l’ironia stanca. I referendum? Solo l’ennesima scaramuccia tra partiti che non parlano più al Paese. E no, questa non è l’ennesima lamentela. È un dato di fatto. E allora vi chiedo una cosa. Una soltanto: Davvero, oggi, ha ancora senso provare a combattere in politica? Aspetto una risposta. Ma vera, non da bar. Non da social. Una risposta da cittadini. #RancoriERincari #Italia2025 #PoliticaItaliana #ReferendumFalliti #ApatiaCivica #FuocoInteriore #CrisiCulturale #Disillusione #DemocraziaSprecata #RiflessionePolitica #ResponsabilitàCollettiva #CambiareNoiStessi #partecipanonlamentarti
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  • https://indisponente24.blogspot.com/2025/06/potete-esercitare-la-democrazia-una.html
    https://indisponente24.blogspot.com/2025/06/potete-esercitare-la-democrazia-una.html
    POTETE ESERCITARE LA DEMOCRAZIA UNA VOLTA FUORI DI QUA
    informazione indipendente Africa diritto politica geopolitica scuola insegnamento cultura giudizio commenti
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  • LA PRIVACY È MORTA L’11 SETTEMBRE. IL FUNERALE LO PAGHIAMO NOI.

    Un tempo la privacy era sacra. Oggi è un meme. Dal giorno in cui due aerei hanno sventrato Manhattan, ci hanno convinti che per “essere al sicuro” dovevamo consegnare tutto: dati, libertà, dignità, cervello.

    Ci hanno detto: “O rinunci alla tua privacy, o muori.”
    E noi, come pecore ben addestrate, abbiamo applaudito, scaricato l’app, fatto il check-in, accettato i cookie, autorizzato la fotocamera, geolocalizzati anche in bagno.

    Abbiamo scambiato la libertà per una promessa di protezione fatta da chi ci controlla.

    Da allora ogni legge “antiterrorismo” è diventata un cavallo di Troia: dentro c’erano le manette digitali.
    Il Patriot Act americano è stato la madre di tutte le autocastrazioni globali. L’Europa ha preso appunti, i governi hanno imparato il trucco: basta dire “emergenza” e la gente ti regala pure la password del Wi-Fi.

    Oggi siamo schedati, profilati, spiati, ma felici. Perché ci hanno venduto la sorveglianza come progresso.
    Alexa ascolta le nostre crisi matrimoniali, Siri memorizza le nostre perversioni, Google conosce le nostre paure meglio dello psicanalista.

    Il paradosso? Lottiamo per “diritti civili” ma accettiamo di vivere dentro un panopticon digitale.
    Ci indigniamo per un’intercettazione, poi raccontiamo i nostri segreti su Instagram, in diretta, con i cuoricini.

    Politicamente parlando, siamo passati dalla sovranità al consenso forzato, dalla democrazia alla piattaforma.
    Abbiamo rinunciato al diritto di essere dimenticati. Abbiamo accettato di essere prodotti. Merce. Codici. Target.

    E tutto questo mentre ci raccontano che lo facciamo per “partecipare”, per “inclusione”. Che meraviglia l’inclusione, se poi ti includono nel cloud e ti vendono ai cinesi.

    Il punto è semplice:
    Non ci hanno tolto la privacy.
    Ce l’hanno fatta odiare.
    E ce l’hanno sostituita con l’esibizionismo coatto, la falsa connessione, la dipendenza dallo sguardo altrui.

    Oggi non viviamo per essere liberi. Viviamo per essere osservati.
    E chi non lo capisce, è già morto. Solo che ancora non lo sa.

    — Dr. Cinismo
    “Non siamo cittadini. Siamo utenti. E paghiamo pure l’abbonamento alla prigione.”

    Source: https://x.com/drcinismo/status/1927963146364538947?t=-aReYyYV7M4ThCgQu9NmVg&s=19
    LA PRIVACY È MORTA L’11 SETTEMBRE. IL FUNERALE LO PAGHIAMO NOI. Un tempo la privacy era sacra. Oggi è un meme. Dal giorno in cui due aerei hanno sventrato Manhattan, ci hanno convinti che per “essere al sicuro” dovevamo consegnare tutto: dati, libertà, dignità, cervello. Ci hanno detto: “O rinunci alla tua privacy, o muori.” E noi, come pecore ben addestrate, abbiamo applaudito, scaricato l’app, fatto il check-in, accettato i cookie, autorizzato la fotocamera, geolocalizzati anche in bagno. Abbiamo scambiato la libertà per una promessa di protezione fatta da chi ci controlla. Da allora ogni legge “antiterrorismo” è diventata un cavallo di Troia: dentro c’erano le manette digitali. Il Patriot Act americano è stato la madre di tutte le autocastrazioni globali. L’Europa ha preso appunti, i governi hanno imparato il trucco: basta dire “emergenza” e la gente ti regala pure la password del Wi-Fi. Oggi siamo schedati, profilati, spiati, ma felici. Perché ci hanno venduto la sorveglianza come progresso. Alexa ascolta le nostre crisi matrimoniali, Siri memorizza le nostre perversioni, Google conosce le nostre paure meglio dello psicanalista. Il paradosso? Lottiamo per “diritti civili” ma accettiamo di vivere dentro un panopticon digitale. Ci indigniamo per un’intercettazione, poi raccontiamo i nostri segreti su Instagram, in diretta, con i cuoricini. Politicamente parlando, siamo passati dalla sovranità al consenso forzato, dalla democrazia alla piattaforma. Abbiamo rinunciato al diritto di essere dimenticati. Abbiamo accettato di essere prodotti. Merce. Codici. Target. E tutto questo mentre ci raccontano che lo facciamo per “partecipare”, per “inclusione”. Che meraviglia l’inclusione, se poi ti includono nel cloud e ti vendono ai cinesi. Il punto è semplice: Non ci hanno tolto la privacy. Ce l’hanno fatta odiare. E ce l’hanno sostituita con l’esibizionismo coatto, la falsa connessione, la dipendenza dallo sguardo altrui. Oggi non viviamo per essere liberi. Viviamo per essere osservati. E chi non lo capisce, è già morto. Solo che ancora non lo sa. — Dr. Cinismo “Non siamo cittadini. Siamo utenti. E paghiamo pure l’abbonamento alla prigione.” Source: https://x.com/drcinismo/status/1927963146364538947?t=-aReYyYV7M4ThCgQu9NmVg&s=19
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  • La difesa incondizionata di Israele da parte di alcuni leader occidentali – come Giorgia Meloni – non è solo una scelta politica: è un meccanismo psicologico.

    Si chiama dissonanza cognitiva: sappiamo che stiamo sostenendo un regime che viola sistematicamente i diritti umani, ma per non incrinare l’immagine che abbiamo di noi stessi come “difensori della democrazia”, raccontiamo a noi stessi che “è stato l’altro a iniziare”.

    La psicologia del potere funziona così: giustifica, rimuove, riscrive.

    E intanto la verità è lì, sotto gli occhi di tutti. Ma serve il coraggio – individuale e collettivo – per guardarla davvero.
    La difesa incondizionata di Israele da parte di alcuni leader occidentali – come Giorgia Meloni – non è solo una scelta politica: è un meccanismo psicologico. Si chiama dissonanza cognitiva: sappiamo che stiamo sostenendo un regime che viola sistematicamente i diritti umani, ma per non incrinare l’immagine che abbiamo di noi stessi come “difensori della democrazia”, raccontiamo a noi stessi che “è stato l’altro a iniziare”. La psicologia del potere funziona così: giustifica, rimuove, riscrive. E intanto la verità è lì, sotto gli occhi di tutti. Ma serve il coraggio – individuale e collettivo – per guardarla davvero.
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