• Massima attenzione all’operato dell’UE e del governo italiano - l’UE già a novembre 2022 ha implementato anticipatamente parti essenziali delle modifiche al RSI e del Trattato Pandemico per i quali Tedros & Co. spingono

    Come già ieri sera da me evidenziato, l’intervento del delegato belga - che all’Assemblea Mondiale della Sanità in corso a Ginevra ricopre anche il ruolo di rappresentante dell’UE e degli Stati membri, in quanto Stati membri dell’UE (e, dunque anche dell’Italia … ) - ha confermato che l’Unione Europea e, dunque i governi degli Stati membri - continuano a riconoscere:
    - la LEADERSHIP DELL’OMS
    - l’asserita necessità di una forte e sistematica LOTTA ALLA DISINFORMAZIONE E MISINFORMAZIONE (… ovviamente intesa come lotta alle voci critiche nei confronti dell’operato dell’OMS e dell’UE)
    - l’adozione dei pericolosissimi principi (perché si prestano a politiche segnate da disumano totalitarismo) del ONE HEALTH e HEALTH IN ALL POLICIES

    Insomma, non meraviglia più di tanto il fatto che il Ministro alla (…) Salute Schillaci strizzi l’occhialino a Tedros, dato che purtroppo era il rappresentante dell’attuale governo a votare nel Consiglio dell’UE ed erano tutti i parlamentari europei italiani (tranne Francesca Donato) a votare a favore del Regolamento (UE) 2371/2022


    drive.google.com/file/d/1OH3_hW…

    con il quale anticipatamente è stato già implementato ULTRA VIRES (al di fuori dei poteri!) - all’insaputa dei cittadini - quanto il rappresentante dell’UE ieri in seduta del Comitato A dell’Assemblea Mondiale della Sanità ha dichiarato.
    Vedi qui la registrazione della seduta di ieri del Comitato A (WHA77 - Committee A 27 May 2024) - l’intervento del delegato Belga e rappresentante dell’UE inizia da 19 minuti e 50 secondi


    who.int/about/accounta…

    Fonte:

    https://x.com/RHolzeisen/status/1795335423809437839?t=_RtqNiw7LwL6zwTqzgGVNw&s=19
    ‼️Massima attenzione all’operato dell’UE e del governo italiano - l’UE già a novembre 2022 ha implementato anticipatamente parti essenziali delle modifiche al RSI e del Trattato Pandemico per i quali Tedros & Co. spingono‼️ Come già ieri sera da me evidenziato, l’intervento del delegato belga - che all’Assemblea Mondiale della Sanità in corso a Ginevra ricopre anche il ruolo di rappresentante dell’UE e degli Stati membri, in quanto Stati membri dell’UE (e, dunque anche dell’Italia … ) - ha confermato che l’Unione Europea e, dunque i governi degli Stati membri - continuano a riconoscere: - la LEADERSHIP DELL’OMS - l’asserita necessità di una forte e sistematica LOTTA ALLA DISINFORMAZIONE E MISINFORMAZIONE (… ovviamente intesa come lotta alle voci critiche nei confronti dell’operato dell’OMS e dell’UE) - l’adozione dei pericolosissimi principi (perché si prestano a politiche segnate da disumano totalitarismo) del ONE HEALTH e HEALTH IN ALL POLICIES Insomma, non meraviglia più di tanto il fatto che il Ministro alla (…) Salute Schillaci strizzi l’occhialino a Tedros, dato che purtroppo era il rappresentante dell’attuale governo a votare nel Consiglio dell’UE ed erano tutti i parlamentari europei italiani (tranne Francesca Donato) a votare a favore del Regolamento (UE) 2371/2022 👇👇👇 drive.google.com/file/d/1OH3_hW… con il quale anticipatamente è stato già implementato ULTRA VIRES (al di fuori dei poteri!) - all’insaputa dei cittadini - quanto il rappresentante dell’UE ieri in seduta del Comitato A dell’Assemblea Mondiale della Sanità ha dichiarato. Vedi qui la registrazione della seduta di ieri del Comitato A (WHA77 - Committee A 27 May 2024) - l’intervento del delegato Belga e rappresentante dell’UE inizia da 19 minuti e 50 secondi 👇👇👇 who.int/about/accounta… Fonte: https://x.com/RHolzeisen/status/1795335423809437839?t=_RtqNiw7LwL6zwTqzgGVNw&s=19
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  • Elisabetta Stellabotte presidente del Comitato "L'altra verità" che difende e tutela i parenti delle vittime delle ondate Covid19, affronta a viso aperto l'ex ministro Speranza.
    Grandissimo intervento, da brividi, questa donna è una donna che con grande dignità chiede GIUSTIZIA!
    Guardate fino alla fine!
    MASSIMA CONDIVISIONE. GRAZIE!
    Elisabetta Stellabotte presidente del Comitato "L'altra verità" che difende e tutela i parenti delle vittime delle ondate Covid19, affronta a viso aperto l'ex ministro Speranza. Grandissimo intervento, da brividi, questa donna è una donna che con grande dignità chiede GIUSTIZIA! Guardate fino alla fine! MASSIMA CONDIVISIONE. GRAZIE!
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  • Elisabetta Stellabotte presidente del Comitato "L'altra verità" che difende e tutela i parenti delle vittime delle ondate Covid19, affronta a viso aperto l'ex ministro Speranza.
    Grandissimo intervento, da brividi, questa donna è una donna che con grande dignità chiede GIUSTIZIA!
    Elisabetta Stellabotte presidente del Comitato "L'altra verità" che difende e tutela i parenti delle vittime delle ondate Covid19, affronta a viso aperto l'ex ministro Speranza. Grandissimo intervento, da brividi, questa donna è una donna che con grande dignità chiede GIUSTIZIA!👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
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  • PREPARIAMOGLI un BEL comitato di ACCOGLIENZA a RHO il 27 Maggio. Ore 21:00.

    Cecilia Strada super allineata anche lei!
    PREPARIAMOGLI un BEL comitato di ACCOGLIENZA a RHO il 27 Maggio. Ore 21:00. Cecilia Strada super allineata anche lei!
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  • AUTORIZZAZIONE ASTRAZENECA REVOCATA
    La notizia della revoca all’immissione in commercio del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 (usato in Italia con quello della Pfizer) sta facendo il giro del web e dei social ma non c’è niente del quale stupirsi. I vaccini contro il Covid-19 sono stati immessi in commercio condizionato (CMA) ed era chiaro che dovessero acquisire i dati SUCCESSIVAMENTE tramite i TRIAL CLINICI SPERIMENTALI. Probabilmente il rapporto rischio/beneficio ha portato alla sua revoca come tantissimi farmaci RITIRATI DAL COMMERCIO. Ma qui vanno differenziati. Se un farmaco viene immesso in commercio dopo la fase IV, raccogliere le reazioni avverse serve per testare realmente il farmaco sui grandi numeri. Se una reazione avversa era prevista sul bugiardino, spetta al paziente essersi assunto il rischio tramite il consenso informato. Mentre se si presentasse una reazione avversa non segnalata sul bugiardino, ma riconducibile al farmaco, spetta all’azienda pagare i danni.

    Invece un farmaco CMA, ancora in fase III, acquisisce le reazioni avverse da pazienti VOLONTARI che partecipano ai trial clinici autorizzati dal Comitato Etico nei prossimi 5 anni. Ecco perché vengono aggiornati man mano i foglietti illustrativi. A questi pazienti viene stipulata una polizza assicurativa che copre OGNI danno diretto ed indiretto. Per capirci, su un farmaco immesso normalmente sul mercato è la farmacovigilanza attiva e passiva negli anni, anche decenni, che può far ritirare un farmaco dal commercio. Mentre su un farmaco CMA sono gli studi clinici entro 5 anni che possono far revocare la licenza condizionata. Quindi non è stato ammesso nulla che già si sapeva. Il problema qui è sempre lo stesso. Il Governo Italiano NON ha somministrato in maniera lecita e legittima un farmaco, togliendo ai cittadini italiani le tutele anche su reazioni avverse non previste o prevedibili, monitorate anche a vita del paziente, impedendo con la truffa dell’obbligo la copertura assicurativa privata OBBLIGATORIA in questo caso. Tanto poi i danni se li paga Pantalone, privatamente o tramite il SSN, credendo anche al ridicolo ed inventato scudo penale dei medici. Le aziende farmaceutiche ne escono pulite, seppur ritirano i loro prodotti e non ci sarà nessun esito positivo in tribunale. Un po’ come la denuncia a Speranza archiviata. Non ha lui autorizzato il vaccino (EMA), non ha lui inoculato il farmaco (medici co.co.co), non sono state usate strutture sanitarie (hub e palazzetti) e manco ha acquistato le dosi (i contratti sono a nome della protezione civile). Non è stato archiviato perché la magistratura lo protegge, è stato archiviato perché NON HA COMMESSO NESSUN REATO. Che piaccia o meno questa è la realtà oggettiva dei fatti. Si può ancora fare qualcosa, qualcuno deve pagare per tutto ciò, la sete di giustizia mai si placherà e dobbiamo lottare affinché quello che è successo

    MAI PIÙ ACCADA. Mai più.
    ➡️AUTORIZZAZIONE ASTRAZENECA REVOCATA⬅️ La notizia della revoca all’immissione in commercio del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 (usato in Italia con quello della Pfizer) sta facendo il giro del web e dei social ma non c’è niente del quale stupirsi. I vaccini contro il Covid-19 sono stati immessi in commercio condizionato (CMA) ed era chiaro che dovessero acquisire i dati SUCCESSIVAMENTE tramite i TRIAL CLINICI SPERIMENTALI. Probabilmente il rapporto rischio/beneficio ha portato alla sua revoca come tantissimi farmaci RITIRATI DAL COMMERCIO. Ma qui vanno differenziati. Se un farmaco viene immesso in commercio dopo la fase IV, raccogliere le reazioni avverse serve per testare realmente il farmaco sui grandi numeri. Se una reazione avversa era prevista sul bugiardino, spetta al paziente essersi assunto il rischio tramite il consenso informato. Mentre se si presentasse una reazione avversa non segnalata sul bugiardino, ma riconducibile al farmaco, spetta all’azienda pagare i danni. Invece un farmaco CMA, ancora in fase III, acquisisce le reazioni avverse da pazienti VOLONTARI che partecipano ai trial clinici autorizzati dal Comitato Etico nei prossimi 5 anni. Ecco perché vengono aggiornati man mano i foglietti illustrativi. A questi pazienti viene stipulata una polizza assicurativa che copre OGNI danno diretto ed indiretto. Per capirci, su un farmaco immesso normalmente sul mercato è la farmacovigilanza attiva e passiva negli anni, anche decenni, che può far ritirare un farmaco dal commercio. Mentre su un farmaco CMA sono gli studi clinici entro 5 anni che possono far revocare la licenza condizionata. Quindi non è stato ammesso nulla che già si sapeva. Il problema qui è sempre lo stesso. Il Governo Italiano NON ha somministrato in maniera lecita e legittima un farmaco, togliendo ai cittadini italiani le tutele anche su reazioni avverse non previste o prevedibili, monitorate anche a vita del paziente, impedendo con la truffa dell’obbligo la copertura assicurativa privata OBBLIGATORIA in questo caso. Tanto poi i danni se li paga Pantalone, privatamente o tramite il SSN, credendo anche al ridicolo ed inventato scudo penale dei medici. Le aziende farmaceutiche ne escono pulite, seppur ritirano i loro prodotti e non ci sarà nessun esito positivo in tribunale. Un po’ come la denuncia a Speranza archiviata. Non ha lui autorizzato il vaccino (EMA), non ha lui inoculato il farmaco (medici co.co.co), non sono state usate strutture sanitarie (hub e palazzetti) e manco ha acquistato le dosi (i contratti sono a nome della protezione civile). Non è stato archiviato perché la magistratura lo protegge, è stato archiviato perché NON HA COMMESSO NESSUN REATO. Che piaccia o meno questa è la realtà oggettiva dei fatti. Si può ancora fare qualcosa, qualcuno deve pagare per tutto ciò, la sete di giustizia mai si placherà e dobbiamo lottare affinché quello che è successo MAI PIÙ ACCADA. Mai più.
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  • Alberto Donzelli. QUALCUNO doveva dirlo a DRAGHI...
    “Abbiamo fatto esaminare agli statistici alcuni strani decessi avversi”
    "Il comitato tecnico scientifico che ci stava a fare?"

    https://youtu.be/K6m0AHLc3FQ?si=O6afG2cV5lhKbyRK
    Alberto Donzelli. QUALCUNO doveva dirlo a DRAGHI... “Abbiamo fatto esaminare agli statistici alcuni strani decessi avversi” "Il comitato tecnico scientifico che ci stava a fare?" https://youtu.be/K6m0AHLc3FQ?si=O6afG2cV5lhKbyRK
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  • SCUOLA DI DEMOCRAZIA?

    Nel mio Istituto, il "Marie Curie/Piero Sraffa" di Milano, è sempre stato osteggiato il diritto di assemblea degli studenti, soprattutto per quanto riguarda le Assemblee d'Istituto. Spesso ho l'impressione di essere l'unico, tra i 175 insegnanti della scuola, a ricordare i decreti delegati del 1974 e la possibilità di richiedere un'Assemblea di classe e una d'istituto al mese. Come sono l'unico a far notare che i decreti delegati ammettono la possibilità che l'Assemblea d'istituto sia richiesta da almeno un decimo degli studenti della scuola (quindi circa 150, essendo gli alunni quasi 1.500).

    Succede addirittura che la scuola non voglia concedere l'Assemblea d'Istituto, come è accaduto a febbraio. In quel caso ho dovuto intervenire personalmente, accompagnando gli studenti in segreteria e rimanendo finché non fosse stata concessa l'Assemblea. Ma anche in tale occasione il diritto degli studenti non è stato rispettato, in quanto gli studenti avevano chiesto, come data, il 28 febbraio, mentre, non sia sa bene perché, l'istituto ha concesso l'Assemblea il 6 marzo. O meglio, si può ipotizzare un perché, in quanto in tal modo non è stata concessa l'Assemblea di febbraio e quindi gli studenti hanno perso le ore di una mattinata destinate a tale riunione: infatti decreti delegati non ammettono che le ore siano cumulabili.

    Ma non è finita qui: l'ultima decisione, presa dalla presidenza, è stata quella di convocare, alla fine del mese di aprile, il Comitato Studentesco in Aula Magna e poi di indire delle "Assemblee straordinarie" classe per classe, facendo svolgere le riunioni ciascuna nella propria aula.

    Questo credo di non averlo mai visto, in 37 anni di "onorato servizio": non mi risulta che sia possibile indire assemblee di classe straordinarie, come mi risulta invece che le stesse assemblee debbano essere richieste dai rappresentanti degli studenti e non dalla presidenza.

    Non permettere che sia tenuta l'Assemblea di tutti gli studenti, peraltro, significa impedire il confronto e i dibattito tra le ragazze e i ragazzi di tutta la scuola e quindi si concretizza in una diminuzione di democrazia all'interno dell'Istituto.

    E che dire dell'ordine del giorno di tali assemblee straordinarie? Era un "sondaggio" sui pro e contro della "riforma" dell'anno prossimo, sondaggio che avrebbe potuto (e dovuto) essere svolto in altro modo, non utilizzando le ore per l'Assemblea degli studenti, la quale appunto deve essere richiesta dagli studenti stessi per parlare degli argomenti che decidono loro.

    prof. Pietro Marinelli

    Insegnante di quello che una volta era il diritto
    SCUOLA DI DEMOCRAZIA? Nel mio Istituto, il "Marie Curie/Piero Sraffa" di Milano, è sempre stato osteggiato il diritto di assemblea degli studenti, soprattutto per quanto riguarda le Assemblee d'Istituto. Spesso ho l'impressione di essere l'unico, tra i 175 insegnanti della scuola, a ricordare i decreti delegati del 1974 e la possibilità di richiedere un'Assemblea di classe e una d'istituto al mese. Come sono l'unico a far notare che i decreti delegati ammettono la possibilità che l'Assemblea d'istituto sia richiesta da almeno un decimo degli studenti della scuola (quindi circa 150, essendo gli alunni quasi 1.500). Succede addirittura che la scuola non voglia concedere l'Assemblea d'Istituto, come è accaduto a febbraio. In quel caso ho dovuto intervenire personalmente, accompagnando gli studenti in segreteria e rimanendo finché non fosse stata concessa l'Assemblea. Ma anche in tale occasione il diritto degli studenti non è stato rispettato, in quanto gli studenti avevano chiesto, come data, il 28 febbraio, mentre, non sia sa bene perché, l'istituto ha concesso l'Assemblea il 6 marzo. O meglio, si può ipotizzare un perché, in quanto in tal modo non è stata concessa l'Assemblea di febbraio e quindi gli studenti hanno perso le ore di una mattinata destinate a tale riunione: infatti decreti delegati non ammettono che le ore siano cumulabili. Ma non è finita qui: l'ultima decisione, presa dalla presidenza, è stata quella di convocare, alla fine del mese di aprile, il Comitato Studentesco in Aula Magna e poi di indire delle "Assemblee straordinarie" classe per classe, facendo svolgere le riunioni ciascuna nella propria aula. Questo credo di non averlo mai visto, in 37 anni di "onorato servizio": non mi risulta che sia possibile indire assemblee di classe straordinarie, come mi risulta invece che le stesse assemblee debbano essere richieste dai rappresentanti degli studenti e non dalla presidenza. Non permettere che sia tenuta l'Assemblea di tutti gli studenti, peraltro, significa impedire il confronto e i dibattito tra le ragazze e i ragazzi di tutta la scuola e quindi si concretizza in una diminuzione di democrazia all'interno dell'Istituto. E che dire dell'ordine del giorno di tali assemblee straordinarie? Era un "sondaggio" sui pro e contro della "riforma" dell'anno prossimo, sondaggio che avrebbe potuto (e dovuto) essere svolto in altro modo, non utilizzando le ore per l'Assemblea degli studenti, la quale appunto deve essere richiesta dagli studenti stessi per parlare degli argomenti che decidono loro. prof. Pietro Marinelli Insegnante di quello che una volta era il diritto
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  • A proposito del 25 aprile…

    Oggi, 25 aprile 2024, sono a casa da scuola: è festa nazionale e inoltre il mio Istituto ha dato ben sette giorni di sospensione delle lezioni, fino al 1* maggio, festa del lavoro. La prima riflessione che mi viene da fare è come siano tenute in considerazione le cosiddette feste laiche, sia il 25 aprile che il 1* maggio (e poi arriverà il 2 giugno, festa delle Repubblica), tanto da dare più giorni di vacanza addirittura rispetto alla Pasqua, dove ne abbiamo avuti sei! Evidentemente lo Stato italiano, più laicista che laico, ritiene che siano da valorizzare i “pilastri ideologici” della Repubblica nata dalle ceneri del fascismo, piuttosto delle ricorrenze religiose cattoliche che fanno parte della tradizione del nostro Paese! Infatti sono state abolite ben cinque festività religiose cattoliche, che avevano una cadenza infrasettimanale, spostandole alla domenica: L’Epifania, san Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini e i santi Pietro e Paolo! Si dirà: però è stata reintrodotta l’Epifania nel 1985, in applicazione del nuovo Concordato (quello tra Craxi e Casaroli) e, per la città di Roma, la festa dei santi Pietro e Paolo! C’è stata una proposta di legge, presentata il 22 aprile 2015, per il ripristino delle festività cattoliche soppresse, ma a tutt’oggi non mi risulta sia stata approvata (e sono passati nove anni!).
    Ma perché dico queste cose? Perché le feste “laiche”, come il 25 aprile, il 1* maggio, il 2 giugno, sono i “capisaldi” della narrazione dominante che cerca disperatamente di legittimare un potere instauratosi per decisioni esterne più che per volontà nazionale. Ciò viene infatti confermato dalla solita tiritera degli alfieri del pensiero unico, che snocciolano i triti luoghi comuni sull’antifascismo, sulla vittoria dei partigiani, e si chiedono se avremmo preferito che vincessero i costruttori delle camere a gas piuttosto che i portatori della democrazia liberale! Naturalmente per tali “storici” occorre censurare tutta una serie di notizie e dati che farebbero almeno mettere in dubbio la contrapposizione tra “buoni e cattivi” che lo zio Sam ci impone, da quando l’Italia ha dato la resa incondizionata al potere militare anglosassone! Questi signori non dicono mai che i capi dell’esercito italiano si sono arresi senza condizioni il 3 settembre 1943, con gli “accordi di Cassibile”! In tale giorno i generali Giuseppe Castellano, per il Regno d’Italia, e Walter Bedell Smith, per gli Stati Uniti d’America, firmarono quello che venne chiamato “armistizio breve” o “armistizio corto”, che entrò in vigore l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio vero e proprio, firmato da Pietro Badoglio. Altro che “riscatto”, come hanno la faccia tosta di dire alcuni personaggi politici! Fu un cedimento totale, che portò poi, nel tempo, all’installazione delle 140 basi militari statunitensi e NATO attualmente presenti nel nostro Paese! E alle 90 (se non di più, perché forse che ne sono anche a Napoli) bombe atomiche ancora esistenti sul nostro territorio (ma, si sa, sono “buone”, perché sono dalla “parte giusta”, come le due bombe atomiche lanciate sulla popolazione civile di Hiroshima e Nagasaki, che causarono oltre 300.000 morti, senza contare le conseguenze delle radiazioni nel tempo).
    Voi direte: ma che cosa c’entra questo col 25 aprile? Beh, anzitutto per capire che le sorti della guerra sono state decise altrove e forse l’apporto dei partigiani non è stato così decisivo come si vorrebbe far credere, e poi per capire che dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 si è svolta sul suolo italiano una guerra tra due eserciti stranieri, quello tedesco e quello degli alleati. Gli italiani non sapevano da che parte stare, in quanto gli alti comandi non davano ordini chiari e tutto l’apparato militare italiano, che non era esattamente uguale a zero, si sfasciò nel giro di una settimana. Mio padre, che aveva fatto la campagna di Russia dalla parte “sbagliata”, secondo gli storici pantofolai che non hanno mai preso in mano un fucile in vita loro, doveva nascondersi, perché era considerato un “traditore della patria”!!! E mi diceva sempre che, paradossalmente, quello che li aveva salvati era stato il comunista Palmiro Togliatti, che aveva fatto approvare l’amnistia per i cosiddetti disertori, cioè per coloro che avevano servito la Patria obbedendo agli ordini ricevuti!
    Vorrei poi aggiungere un’altra riflessione: perché è stata scelta proprio la data del 25 aprile, in quanto in realtà la fine delle ostilità avvenne in momenti diversi a seconda delle zone (in alcuni casi addirittura a maggio)? La narrazione dominante sostiene che tale fosse il giorno della dichiarazione del Comitato di Liberazione Nazionale; sarà un caso, ma tale data coincide con la prima riunione dei 50 Stati che portò alla fondazione dell’ONU, l’organizzazione internazionale fortemente voluta dagli SUA (Stati Uniti d’America) per controllare il mondo intero. Che poi non ci siano riusciti, anche questo è vero, ma che continuino a fomentare guerre in tutti gli angoli del mondo è un dato di cui bisognerebbe tener conto. Io, che sono sempre stato anticomunista, ho dovuto prendere atto che, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica nel 1991, i conflitti sono aumentati esponenzialmente, l’organizzazione militare occidentale è cresciuta in maniera assurda soprattutto verso l’est europeo e gli SUA hanno contingenti militari in oltre 100 Stati del mondo, con una influenza che non si è mai verificata nella storia!
    Per finire dirò, a proposito di tale “festa laica” quello che ne diceva mio padre: il 25 aprile è stato l’inizio della guerra civile in Italia, che durò praticamente fino all’entrata in vigore della Costituzione; infatti vi furono vendette ideologico-politiche, soprattutto ad opera della parte “giusta” nei confronti della parte “sbagliata”, approfittando della confusione e della situazione di incertezza e instabilità che si era venuta a creare.

    prof. Pietro Marinelli
    A proposito del 25 aprile… Oggi, 25 aprile 2024, sono a casa da scuola: è festa nazionale e inoltre il mio Istituto ha dato ben sette giorni di sospensione delle lezioni, fino al 1* maggio, festa del lavoro. La prima riflessione che mi viene da fare è come siano tenute in considerazione le cosiddette feste laiche, sia il 25 aprile che il 1* maggio (e poi arriverà il 2 giugno, festa delle Repubblica), tanto da dare più giorni di vacanza addirittura rispetto alla Pasqua, dove ne abbiamo avuti sei! Evidentemente lo Stato italiano, più laicista che laico, ritiene che siano da valorizzare i “pilastri ideologici” della Repubblica nata dalle ceneri del fascismo, piuttosto delle ricorrenze religiose cattoliche che fanno parte della tradizione del nostro Paese! Infatti sono state abolite ben cinque festività religiose cattoliche, che avevano una cadenza infrasettimanale, spostandole alla domenica: L’Epifania, san Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini e i santi Pietro e Paolo! Si dirà: però è stata reintrodotta l’Epifania nel 1985, in applicazione del nuovo Concordato (quello tra Craxi e Casaroli) e, per la città di Roma, la festa dei santi Pietro e Paolo! C’è stata una proposta di legge, presentata il 22 aprile 2015, per il ripristino delle festività cattoliche soppresse, ma a tutt’oggi non mi risulta sia stata approvata (e sono passati nove anni!). Ma perché dico queste cose? Perché le feste “laiche”, come il 25 aprile, il 1* maggio, il 2 giugno, sono i “capisaldi” della narrazione dominante che cerca disperatamente di legittimare un potere instauratosi per decisioni esterne più che per volontà nazionale. Ciò viene infatti confermato dalla solita tiritera degli alfieri del pensiero unico, che snocciolano i triti luoghi comuni sull’antifascismo, sulla vittoria dei partigiani, e si chiedono se avremmo preferito che vincessero i costruttori delle camere a gas piuttosto che i portatori della democrazia liberale! Naturalmente per tali “storici” occorre censurare tutta una serie di notizie e dati che farebbero almeno mettere in dubbio la contrapposizione tra “buoni e cattivi” che lo zio Sam ci impone, da quando l’Italia ha dato la resa incondizionata al potere militare anglosassone! Questi signori non dicono mai che i capi dell’esercito italiano si sono arresi senza condizioni il 3 settembre 1943, con gli “accordi di Cassibile”! In tale giorno i generali Giuseppe Castellano, per il Regno d’Italia, e Walter Bedell Smith, per gli Stati Uniti d’America, firmarono quello che venne chiamato “armistizio breve” o “armistizio corto”, che entrò in vigore l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio vero e proprio, firmato da Pietro Badoglio. Altro che “riscatto”, come hanno la faccia tosta di dire alcuni personaggi politici! Fu un cedimento totale, che portò poi, nel tempo, all’installazione delle 140 basi militari statunitensi e NATO attualmente presenti nel nostro Paese! E alle 90 (se non di più, perché forse che ne sono anche a Napoli) bombe atomiche ancora esistenti sul nostro territorio (ma, si sa, sono “buone”, perché sono dalla “parte giusta”, come le due bombe atomiche lanciate sulla popolazione civile di Hiroshima e Nagasaki, che causarono oltre 300.000 morti, senza contare le conseguenze delle radiazioni nel tempo). Voi direte: ma che cosa c’entra questo col 25 aprile? Beh, anzitutto per capire che le sorti della guerra sono state decise altrove e forse l’apporto dei partigiani non è stato così decisivo come si vorrebbe far credere, e poi per capire che dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 si è svolta sul suolo italiano una guerra tra due eserciti stranieri, quello tedesco e quello degli alleati. Gli italiani non sapevano da che parte stare, in quanto gli alti comandi non davano ordini chiari e tutto l’apparato militare italiano, che non era esattamente uguale a zero, si sfasciò nel giro di una settimana. Mio padre, che aveva fatto la campagna di Russia dalla parte “sbagliata”, secondo gli storici pantofolai che non hanno mai preso in mano un fucile in vita loro, doveva nascondersi, perché era considerato un “traditore della patria”!!! E mi diceva sempre che, paradossalmente, quello che li aveva salvati era stato il comunista Palmiro Togliatti, che aveva fatto approvare l’amnistia per i cosiddetti disertori, cioè per coloro che avevano servito la Patria obbedendo agli ordini ricevuti! Vorrei poi aggiungere un’altra riflessione: perché è stata scelta proprio la data del 25 aprile, in quanto in realtà la fine delle ostilità avvenne in momenti diversi a seconda delle zone (in alcuni casi addirittura a maggio)? La narrazione dominante sostiene che tale fosse il giorno della dichiarazione del Comitato di Liberazione Nazionale; sarà un caso, ma tale data coincide con la prima riunione dei 50 Stati che portò alla fondazione dell’ONU, l’organizzazione internazionale fortemente voluta dagli SUA (Stati Uniti d’America) per controllare il mondo intero. Che poi non ci siano riusciti, anche questo è vero, ma che continuino a fomentare guerre in tutti gli angoli del mondo è un dato di cui bisognerebbe tener conto. Io, che sono sempre stato anticomunista, ho dovuto prendere atto che, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica nel 1991, i conflitti sono aumentati esponenzialmente, l’organizzazione militare occidentale è cresciuta in maniera assurda soprattutto verso l’est europeo e gli SUA hanno contingenti militari in oltre 100 Stati del mondo, con una influenza che non si è mai verificata nella storia! Per finire dirò, a proposito di tale “festa laica” quello che ne diceva mio padre: il 25 aprile è stato l’inizio della guerra civile in Italia, che durò praticamente fino all’entrata in vigore della Costituzione; infatti vi furono vendette ideologico-politiche, soprattutto ad opera della parte “giusta” nei confronti della parte “sbagliata”, approfittando della confusione e della situazione di incertezza e instabilità che si era venuta a creare. prof. Pietro Marinelli
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  • “SPERANZA ESEGUIVA ORDINI”
    Nelle motivazioni del Tribunale dei Ministri sull'archiviazione della denuncia contro Speranza e Aifa, non si negano effetti avversi e danneggiati, ma si dice che l'ex ministro non ha colpe perché c'era stato il via libera di Oms, Ema e Fda.
    Se c’è un principio che viene affermato nelle oltre 30 pagine di motivazione con le quali il Tribunale dei ministri archivia la denuncia del Comitato Ascoltami e del sindacato Osa Polizia contro l’ex ministro della salute Roberto Speranza, è che l’Italia ha semplicemente eseguito gli ordini che venivano dall’alto.
    Chi? Il giudice di Roma cita nell’ordine l’Ema, l’Oms, l’Fda statunitense e la Commissione europea. Istituzioni, organismi o agenzie regolatorie sovranazionali che hanno dato il via libera ai vaccini prima che il Ministero della Salute e Aifa introducessero nel mercato italiano gli inoculi. Ne consegue che di ogni tipo di responsabilità su eventuali danneggiamenti a persone, non sarebbe Speranza – e in seconda battuta l’ex direttore di Aifa Nicola Magrini – che deve rispondere, ma semmai quegli organismi.
    Quello che emerge, dunque, non è un’analisi degli elementi contro la tesi dei numerosi reati evidenziati dagli avvocati Angelo Di Lorenzo e Antonietta Veneziano, ma una sorta di buona fede istituzionale. Speranza ha eseguito gli ordini che venivano dall’alto e lo ha fatto nell’«esclusivo interesse del popolo italiano», si legge. Una sorta di “protocollo Norimberga” per l’ex ministro, che però stavolta fa comodo sfruttare a vantaggio delle istituzioni. Del resto, se c’erano organismi sovranazionali che avevano dato il via libera per i vaccini, che senso ha prendersela con chi, in Italia, li ha somministrati?
    Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
    https://lanuovabq.it/it/speranza-eseguiva-gli-ordini-scaricabarile-di-stato-sui-danneggiati

    Una preghiera: leggete per intero l'articolo.
    “SPERANZA ESEGUIVA ORDINI” Nelle motivazioni del Tribunale dei Ministri sull'archiviazione della denuncia contro Speranza e Aifa, non si negano effetti avversi e danneggiati, ma si dice che l'ex ministro non ha colpe perché c'era stato il via libera di Oms, Ema e Fda. Se c’è un principio che viene affermato nelle oltre 30 pagine di motivazione con le quali il Tribunale dei ministri archivia la denuncia del Comitato Ascoltami e del sindacato Osa Polizia contro l’ex ministro della salute Roberto Speranza, è che l’Italia ha semplicemente eseguito gli ordini che venivano dall’alto. Chi? Il giudice di Roma cita nell’ordine l’Ema, l’Oms, l’Fda statunitense e la Commissione europea. Istituzioni, organismi o agenzie regolatorie sovranazionali che hanno dato il via libera ai vaccini prima che il Ministero della Salute e Aifa introducessero nel mercato italiano gli inoculi. Ne consegue che di ogni tipo di responsabilità su eventuali danneggiamenti a persone, non sarebbe Speranza – e in seconda battuta l’ex direttore di Aifa Nicola Magrini – che deve rispondere, ma semmai quegli organismi. Quello che emerge, dunque, non è un’analisi degli elementi contro la tesi dei numerosi reati evidenziati dagli avvocati Angelo Di Lorenzo e Antonietta Veneziano, ma una sorta di buona fede istituzionale. Speranza ha eseguito gli ordini che venivano dall’alto e lo ha fatto nell’«esclusivo interesse del popolo italiano», si legge. Una sorta di “protocollo Norimberga” per l’ex ministro, che però stavolta fa comodo sfruttare a vantaggio delle istituzioni. Del resto, se c’erano organismi sovranazionali che avevano dato il via libera per i vaccini, che senso ha prendersela con chi, in Italia, li ha somministrati? Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana https://lanuovabq.it/it/speranza-eseguiva-gli-ordini-scaricabarile-di-stato-sui-danneggiati Una preghiera: leggete per intero l'articolo.
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    «Speranza eseguiva gli ordini». Scaricabarile di Stato sui danneggiati
    Nelle motivazioni del Tribunale dei Ministri sull'archiviazione della denuncia contro Speranza e Aifa, non si negano effetti avversi e danneggiati, ma si dice che l'ex ministro non ha colpe perché c'era stato il via libera di Oms, Ema e Fda. Uno scaricabarile di Stato che regala l'impunità a chi ha gestito la campagna vaccinale anti-Covid.
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