• I tre «sconosciuti» dell’Usb e la batosta Cgil: perché lo sciopero pro Pal di lunedì ha cambiato il sindacato
    di Luca Angelini
    26 settembre 2025
    L’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero è stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario: ignoti ai più. Il clima collettivo del «blocchiamo tutto» ha lasciato la Cgil in mezzo al guado

    Visto che i primi sconfitti per le violenze, in particolare alla stazione Centrale di Milano, sono stati gli organizzatori dei cortei pro Palestina, non si è fatto molto caso al fatto che quella di lunedì fosse una giornata di sciopero generale. Secondo Dario Di Vico, però, non è da sottovalutare il fatto che l’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero fosse stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario. «Tre sindacalisti - scrive Di Vico in un intervento sul Foglio - che fanno parte degli organi dirigenti dell’Usb (Unione sindacati di base) ma che sono sconosciuti sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori».



    L’identikit dei tre alla guida di Usb
    È possibile, ma non troppo probabile, che quei tre nomi si conquistino, d'ora in avanti, una duratura ribalta. Di sicuro, però, un posto sotto i riflettori se l'è assicurato, da un po', l’Usb, il cui identikit Di Vico tratteggia così: «Nata nel 2010, è una piccola organizzazione della galassia Cobas che però nel tempo si è radicata nel territorio (dichiara 80 sedi territoriali) e soprattutto nei settori dei servizi come logistica, trasporti, scuola e pubblico impiego. (...) Vale il dato che nelle periferie del lavoro vari sindacatini più o meno simil-Cobas sono riusciti a radicarsi, come nel caso di Prato in cui organizzano gli operai pachistani in lotta contro i padroni sia cinesi sia italiani».

    Lo sciopero di venerdì
    Quel che a Di Vico preme di più far notare è, però, che un altro sciopero pro Palestina c'era stato appena pochi giorni prima, venerdì 19 settembre. A proclamarlo era stata la Cgil di Maurizio Landini. Eppure, fors'anche perché si era generata «una discreta confusione su quali fossero i settori coinvolti e le modalità dell’astensione», «la partecipazione non è stata minimamente paragonabile a quella delle 70 piazze di lunedì». E non basta, a spiegare come sia potuto succedere, il fatto che «il segmento di tute blu più vicino ai sindacati di base, e anche più coinvolto nel boicottaggio delle merci e armi dirette in Israele, è quello dei portuali soprattutto di Genova e Livorno».

    Il terzo settore
    Se, come ha scritto Prospero, portando quasi 15 milioni di italiani alle urne l'8 e 9 giugno «la Cgil ha mostrato che la strettoia per il recupero di rappresentanza rimane tuttora aperta», il fatto che in quella strettoia sembri essersi inserito qualcun altro è, per Di Vico, la conseguenza di errori imputabili al segretario generale: «Nella rete sapientemente tessuta in questi anni da Landini sono presenti realtà del terzo settore e organizzazioni come Arci e Acli o Libera ma pare più un’adunata di ufficiali che di soldati semplici. Un progetto cerebrale che quando si scontra con la realtà dei fatti si rivela una sorta di prefabbricato costruito a misura di una leadership e per minare l’unità sindacale più che indicare nuove strade. Con il risultato però che la Cgil da una parte perde le sue caratteristiche storiche fondate sulla contrattazione e la rappresentatività e dall’altra non conquista nuovo consenso».

    Source: https://www.corriere.it/economia/lavoro/25_settembre_26/i-tre-sconosciuti-dell-usb-e-la-batosta-cgil-perche-lo-sciopero-pro-pal-di-lunedi-ha-cambiato-il-sindacato-9fc80ef2-ddb2-4038-9745-d14a24facxlk_amp.shtml
    I tre «sconosciuti» dell’Usb e la batosta Cgil: perché lo sciopero pro Pal di lunedì ha cambiato il sindacato di Luca Angelini 26 settembre 2025 L’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero è stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario: ignoti ai più. Il clima collettivo del «blocchiamo tutto» ha lasciato la Cgil in mezzo al guado Visto che i primi sconfitti per le violenze, in particolare alla stazione Centrale di Milano, sono stati gli organizzatori dei cortei pro Palestina, non si è fatto molto caso al fatto che quella di lunedì fosse una giornata di sciopero generale. Secondo Dario Di Vico, però, non è da sottovalutare il fatto che l’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero fosse stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario. «Tre sindacalisti - scrive Di Vico in un intervento sul Foglio - che fanno parte degli organi dirigenti dell’Usb (Unione sindacati di base) ma che sono sconosciuti sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori». L’identikit dei tre alla guida di Usb È possibile, ma non troppo probabile, che quei tre nomi si conquistino, d'ora in avanti, una duratura ribalta. Di sicuro, però, un posto sotto i riflettori se l'è assicurato, da un po', l’Usb, il cui identikit Di Vico tratteggia così: «Nata nel 2010, è una piccola organizzazione della galassia Cobas che però nel tempo si è radicata nel territorio (dichiara 80 sedi territoriali) e soprattutto nei settori dei servizi come logistica, trasporti, scuola e pubblico impiego. (...) Vale il dato che nelle periferie del lavoro vari sindacatini più o meno simil-Cobas sono riusciti a radicarsi, come nel caso di Prato in cui organizzano gli operai pachistani in lotta contro i padroni sia cinesi sia italiani». Lo sciopero di venerdì Quel che a Di Vico preme di più far notare è, però, che un altro sciopero pro Palestina c'era stato appena pochi giorni prima, venerdì 19 settembre. A proclamarlo era stata la Cgil di Maurizio Landini. Eppure, fors'anche perché si era generata «una discreta confusione su quali fossero i settori coinvolti e le modalità dell’astensione», «la partecipazione non è stata minimamente paragonabile a quella delle 70 piazze di lunedì». E non basta, a spiegare come sia potuto succedere, il fatto che «il segmento di tute blu più vicino ai sindacati di base, e anche più coinvolto nel boicottaggio delle merci e armi dirette in Israele, è quello dei portuali soprattutto di Genova e Livorno». Il terzo settore Se, come ha scritto Prospero, portando quasi 15 milioni di italiani alle urne l'8 e 9 giugno «la Cgil ha mostrato che la strettoia per il recupero di rappresentanza rimane tuttora aperta», il fatto che in quella strettoia sembri essersi inserito qualcun altro è, per Di Vico, la conseguenza di errori imputabili al segretario generale: «Nella rete sapientemente tessuta in questi anni da Landini sono presenti realtà del terzo settore e organizzazioni come Arci e Acli o Libera ma pare più un’adunata di ufficiali che di soldati semplici. Un progetto cerebrale che quando si scontra con la realtà dei fatti si rivela una sorta di prefabbricato costruito a misura di una leadership e per minare l’unità sindacale più che indicare nuove strade. Con il risultato però che la Cgil da una parte perde le sue caratteristiche storiche fondate sulla contrattazione e la rappresentatività e dall’altra non conquista nuovo consenso». Source: https://www.corriere.it/economia/lavoro/25_settembre_26/i-tre-sconosciuti-dell-usb-e-la-batosta-cgil-perche-lo-sciopero-pro-pal-di-lunedi-ha-cambiato-il-sindacato-9fc80ef2-ddb2-4038-9745-d14a24facxlk_amp.shtml
    Like
    1
    0 التعليقات 0 المشاركات 2كيلو بايت مشاهدة
  • Le mini-case prefabbricate che costano meno di un’auto: dove puoi metterle e bonus | Studenti.it
    Ci sono mini case prefabbricate che costano meno di un’auto, la soluzione ideale per studenti e famiglie: sogno o realtà? Ecco prezzi e regole...
    https://www.studenti.it/case-prefabbricate-low-cost-il-sogno-possibile-per-studenti-e-famiglie.html
    Le mini-case prefabbricate che costano meno di un’auto: dove puoi metterle e bonus | Studenti.it Ci sono mini case prefabbricate che costano meno di un’auto, la soluzione ideale per studenti e famiglie: sogno o realtà? Ecco prezzi e regole... https://www.studenti.it/case-prefabbricate-low-cost-il-sogno-possibile-per-studenti-e-famiglie.html
    WWW.STUDENTI.IT
    Le mini-case prefabbricate che costano meno di un’auto: dove puoi metterle e bonus | Studenti.it
    Ci sono mini case prefabbricate che costano meno di un’auto, la soluzione ideale per studenti e famiglie: sogno o realtà? Ecco prezzi e regole.
    Like
    2
    0 التعليقات 0 المشاركات 340 مشاهدة
  • Dott. Ryan Cole: "Le cellule umane sono destinate a produrre proteine ​​umane, non tossine."
    "Iniettare un prodotto genetico nel corpo e trasformare le cellule in una fabbrica di tossine è psicologicamente folle." https://x.com/thehealthb0t/status/1968879329711976664
    Dott. Ryan Cole: "Le cellule umane sono destinate a produrre proteine ​​umane, non tossine." "Iniettare un prodotto genetico nel corpo e trasformare le cellule in una fabbrica di tossine è psicologicamente folle." https://x.com/thehealthb0t/status/1968879329711976664
    Angry
    1
    0 التعليقات 0 المشاركات 146 مشاهدة
  • Mentre la CGIL si erge a paladina dei diritti a Gaza, mi chiedo: per i diritti dei lavoratori italiani quando scendete in piazza?
    Mentre applaudite a un flashmob, le fabbriche chiudono, i contratti non si rinnovano e i vostri iscritti vi abbandonano a migliaia. Avete perso 177.000 tesserati in 4 anni, lo sapete? Forse non erano d'accordo con la vostra linea.
    Facciamo un ripasso:
    Referendum sul lavoro? Un flop colossale, quorum neanche a parlarne.
    Aumenti per il pubblico impiego? Bloccati, anche a causa della vostra guerra politica al governo.
    Sicurezza sul lavoro? Una strage continua di cui vi ricordate a intermittenza.
    È facile fare i rivoluzionari con le vite degli altri, specialmente quando il segretario predica contro i salari bassi dall'alto di uno stipendio da oltre 7.000€ al mese.
    La domanda è semplice: siete ancora un sindacato o siete diventati la filiale di un partito che ha perso il contatto con la realtà del Paese?
    Solidarietà a chi, ogni giorno, si alza per lavorare e non si sente più rappresentato da voi.
    #CGIL #lavoro #sindacato #precariato #Landini

    Source: https://x.com/IU0QVW/status/1964026033838919820?t=QjCG7CbpGYlZMsJ8J1Z9zA&s=19
    Mentre la CGIL si erge a paladina dei diritti a Gaza, mi chiedo: per i diritti dei lavoratori italiani quando scendete in piazza? Mentre applaudite a un flashmob, le fabbriche chiudono, i contratti non si rinnovano e i vostri iscritti vi abbandonano a migliaia. Avete perso 177.000 tesserati in 4 anni, lo sapete? Forse non erano d'accordo con la vostra linea. Facciamo un ripasso: Referendum sul lavoro? Un flop colossale, quorum neanche a parlarne. Aumenti per il pubblico impiego? Bloccati, anche a causa della vostra guerra politica al governo. Sicurezza sul lavoro? Una strage continua di cui vi ricordate a intermittenza. È facile fare i rivoluzionari con le vite degli altri, specialmente quando il segretario predica contro i salari bassi dall'alto di uno stipendio da oltre 7.000€ al mese. La domanda è semplice: siete ancora un sindacato o siete diventati la filiale di un partito che ha perso il contatto con la realtà del Paese? Solidarietà a chi, ogni giorno, si alza per lavorare e non si sente più rappresentato da voi. #CGIL #lavoro #sindacato #precariato #Landini Source: https://x.com/IU0QVW/status/1964026033838919820?t=QjCG7CbpGYlZMsJ8J1Z9zA&s=19
    Angry
    1
    0 التعليقات 0 المشاركات 1كيلو بايت مشاهدة
  • " Il sogno israeliano è finito! "

    Ecco le parole di apertura del quotidiano israeliano Haretz con il titolo:
    "I palestinesi sono le migliori persone del mondo a difendere la loro patria. "
    Si può credere che un giornale israeliano di spicco oggi riconosca la verità dei palestinesi, descrivendoli come uno dei popoli più nobili della terra che dopo settantacinque anni si è alzato per difendere i propri diritti, come se fosse un corpo unico?

    "Una delle cose più belle in cui batte una coscienza viva, le cose più belle in cui sboccia la libertà intellettuale, e le cose più pure che portano emancipazione.
    Durante la guerra a Gaza e gli attacchi antimissilistici contro di noi, le nostre perdite sono state superiori a 912 milioni di dollari ogni tre giorni, dal costo dei caccia, dei missili patrioti e dei macchinari di rifornimento, oltre al consumo di munizioni e missili di ogni genere. Questo non include la chiusura del commercio, il crollo della borsa, la paralisi delle istituzioni e dell'edilizia, il crollo dell'agricoltura e dell'industria, la morte del pollame nelle aziende agricole per milioni di dollari, alcuni aeroporti e treni fermi, il costo per ospitare i rifugiati ai rifugi, non per menzionano la distruzione dei missili di resistenza su case, negozi, auto e fabbriche.

    Abbiamo iniziato questa guerra e le abbiamo dato fuoco, ma non la controlleremo, e sicuramente non le porremo fine. La sua fine non è a nostro favore, specialmente dopo che le città arabe dentro Israele ci hanno sorpreso sollevandosi contro, mentre pensavamo avessero perso la loro identità palestinese.
    Quanto ai palestinesi, sono loro i proprietari della terra. Chi altro la difende con l'anima, i soldi e i figli con tanta forza, orgoglio e sfida? Io, ebreo, sfido tutto Israele a entrare in questa profonda appartenenza e connessione con la terra.

    Se il nostro popolo si fosse realmente aggrappato alla terra di Palestina, non avremmo visto un numero così grande di ebrei correre verso gli aeroporti per migrare dall'inizio della guerra. Abbiamo assaporato l'amarezza dell'uccisione, della prigionia, dell'assedio e della separazione, li abbiamo annegati nella droga, e abbiamo cercato di invadere le loro menti con idee perverse che li hanno sottratti alla loro religione, come la liberazione, l'ateismo, il dubbio, la corruzione e l'anarchia. Ma la cosa incredibile è che trovi tra loro un tossicodipendente che si alza per difendere la sua terra e le sue proprietà, gridando "Allah Akbar" come se fosse uno scienziato della Galilea.

    Piuttosto, pur sapendo cosa li aspetta dall'umiliazione e dall'arresto, non hanno mai esitato ad andare alla Moschea di Al-Aqsa per pregare. Ironia della sorte, gli eserciti dei paesi in piena forza non hanno osato fare ciò che la Resistenza palestinese ha offerto in pochi giorni con la caduta della leggenda dell'indomabile soldato israeliano, che fu ucciso e rapito. E visto che i missili della resistenza hanno raggiunto Tel Aviv, meglio lasciare il grande sogno delirante di Israele.
    I palestinesi dovrebbero avere un paese vicino con cui viviamo in pace reciproca, che da solo possa allungare la nostra vita su questa terra ancora qualche anno.

    Credo che anche se continuiamo per mille anni - se riusciamo a sopravvivere per i prossimi dieci anni come stato ebraico - arriverà un giorno in cui pagheremo tutto. Il palestinese tornerà di nuovo, volta dopo volta, e questa volta arriverà sulla scia di Gawada verso "Tel Aviv"."

    Diffondete prima che venga cancellato, è un articolo eccezionale e di grande valore.

    https://peopleunitedforpeace.wordpress.com/2025/09/01/il-sogno-israeliano-e-finito-haaretz/
    " Il sogno israeliano è finito! " Ecco le parole di apertura del quotidiano israeliano Haretz con il titolo: "I palestinesi sono le migliori persone del mondo a difendere la loro patria. " Si può credere che un giornale israeliano di spicco oggi riconosca la verità dei palestinesi, descrivendoli come uno dei popoli più nobili della terra che dopo settantacinque anni si è alzato per difendere i propri diritti, come se fosse un corpo unico? "Una delle cose più belle in cui batte una coscienza viva, le cose più belle in cui sboccia la libertà intellettuale, e le cose più pure che portano emancipazione. Durante la guerra a Gaza e gli attacchi antimissilistici contro di noi, le nostre perdite sono state superiori a 912 milioni di dollari ogni tre giorni, dal costo dei caccia, dei missili patrioti e dei macchinari di rifornimento, oltre al consumo di munizioni e missili di ogni genere. Questo non include la chiusura del commercio, il crollo della borsa, la paralisi delle istituzioni e dell'edilizia, il crollo dell'agricoltura e dell'industria, la morte del pollame nelle aziende agricole per milioni di dollari, alcuni aeroporti e treni fermi, il costo per ospitare i rifugiati ai rifugi, non per menzionano la distruzione dei missili di resistenza su case, negozi, auto e fabbriche. Abbiamo iniziato questa guerra e le abbiamo dato fuoco, ma non la controlleremo, e sicuramente non le porremo fine. La sua fine non è a nostro favore, specialmente dopo che le città arabe dentro Israele ci hanno sorpreso sollevandosi contro, mentre pensavamo avessero perso la loro identità palestinese. Quanto ai palestinesi, sono loro i proprietari della terra. Chi altro la difende con l'anima, i soldi e i figli con tanta forza, orgoglio e sfida? Io, ebreo, sfido tutto Israele a entrare in questa profonda appartenenza e connessione con la terra. Se il nostro popolo si fosse realmente aggrappato alla terra di Palestina, non avremmo visto un numero così grande di ebrei correre verso gli aeroporti per migrare dall'inizio della guerra. Abbiamo assaporato l'amarezza dell'uccisione, della prigionia, dell'assedio e della separazione, li abbiamo annegati nella droga, e abbiamo cercato di invadere le loro menti con idee perverse che li hanno sottratti alla loro religione, come la liberazione, l'ateismo, il dubbio, la corruzione e l'anarchia. Ma la cosa incredibile è che trovi tra loro un tossicodipendente che si alza per difendere la sua terra e le sue proprietà, gridando "Allah Akbar" come se fosse uno scienziato della Galilea. Piuttosto, pur sapendo cosa li aspetta dall'umiliazione e dall'arresto, non hanno mai esitato ad andare alla Moschea di Al-Aqsa per pregare. Ironia della sorte, gli eserciti dei paesi in piena forza non hanno osato fare ciò che la Resistenza palestinese ha offerto in pochi giorni con la caduta della leggenda dell'indomabile soldato israeliano, che fu ucciso e rapito. E visto che i missili della resistenza hanno raggiunto Tel Aviv, meglio lasciare il grande sogno delirante di Israele. I palestinesi dovrebbero avere un paese vicino con cui viviamo in pace reciproca, che da solo possa allungare la nostra vita su questa terra ancora qualche anno. Credo che anche se continuiamo per mille anni - se riusciamo a sopravvivere per i prossimi dieci anni come stato ebraico - arriverà un giorno in cui pagheremo tutto. Il palestinese tornerà di nuovo, volta dopo volta, e questa volta arriverà sulla scia di Gawada verso "Tel Aviv"." Diffondete prima che venga cancellato, è un articolo eccezionale e di grande valore. https://peopleunitedforpeace.wordpress.com/2025/09/01/il-sogno-israeliano-e-finito-haaretz/
    PEOPLEUNITEDFORPEACE.WORDPRESS.COM
    “Il sogno israeliano è finito” – Haaretz
    Ecco come sono arrivate le parole di apertura del quotidiano israeliano Haaretz con il titolo: “I palestinesi sono le migliori persone del mondo a difendere la loro patria.” Si può cred…
    Like
    3
    0 التعليقات 0 المشاركات 2كيلو بايت مشاهدة
  • Il presidente Trump mostra un'immagine fornita da Mark Zuckerberg che mostra la scala della nuova fabbrica di IA di Meta in Louisiana: “Ora stiamo superando la Cina nell'IA.”
    Il presidente Trump mostra un'immagine fornita da Mark Zuckerberg che mostra la scala della nuova fabbrica di IA di Meta in Louisiana: “Ora stiamo superando la Cina nell'IA.”
    Haha
    2
    0 التعليقات 0 المشاركات 232 مشاهدة 4
  • Circolo vizioso.
    Chi tocca i fili muore. Segui il denaro.
    Anteprima dei contenuti del nuovo cortometraggio. Poche Istituzioni private, arcimiliardarie, Bill Gates Fundation, Gavi, OMS, Forum di Davos, Black rock, Vanguard, State Street etc, controllano fabbriche di armi, case farmaceutiche, il green. Indirizzano fiumi di denaro a istituzioni pubbliche in bolletta : politici,governi,università, società scientifiche, enti di controllo, chiese e media. In cambio non solo regole a favore dei donatori, ma anche denaro pubblico regalato ai privati, per es Von der Leyen e Taiani a Gavi. Privati sempre più ricchi con l’acquisto imposto dei loro prodotti. Governi rafforzati a suon di dollari, mentre i semplici cittadini diventano sempre più poveri, con assistenza sanitaria in crollo, meno istruzione e meno protezione per i deboli. Ma state tranquilli, dicono i Media megafono degli interessi privati, LO STIAMO FACENDO PER IL VOSTRO BENE.

    Daniele Giovanardi, Patto Internazionale, la verità al potere.
    Circolo vizioso. Chi tocca i fili muore. Segui il denaro. Anteprima dei contenuti del nuovo cortometraggio. Poche Istituzioni private, arcimiliardarie, Bill Gates Fundation, Gavi, OMS, Forum di Davos, Black rock, Vanguard, State Street etc, controllano fabbriche di armi, case farmaceutiche, il green. Indirizzano fiumi di denaro a istituzioni pubbliche in bolletta : politici,governi,università, società scientifiche, enti di controllo, chiese e media. In cambio non solo regole a favore dei donatori, ma anche denaro pubblico regalato ai privati, per es Von der Leyen e Taiani a Gavi. Privati sempre più ricchi con l’acquisto imposto dei loro prodotti. Governi rafforzati a suon di dollari, mentre i semplici cittadini diventano sempre più poveri, con assistenza sanitaria in crollo, meno istruzione e meno protezione per i deboli. Ma state tranquilli, dicono i Media megafono degli interessi privati, LO STIAMO FACENDO PER IL VOSTRO BENE. Daniele Giovanardi, Patto Internazionale, la verità al potere.
    Like
    1
    0 التعليقات 0 المشاركات 2كيلو بايت مشاهدة
  • Federico Faggin: «Inventai il touch screen: Steve Jobs lo voleva, rifiutai. Sono uscito dal mio corpo e ora so da dove veniamo»
    Federico Faggin, 83 anni, nato a Vicenza, è fisico, inventore e imprenditore

    Il fisico, inventore e imprenditore: «Una notte, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva»

    Di lui, Bill Gates ha detto: «Senza Federico Faggin, la Silicon Valley non si chiamerebbe così e sarebbe una semplice "valley"». Commento di Faggin, mentre ci accomodiamo nel salotto della sua casa di Vicenza dove niente è high tech, nemmeno il ventilatore: «Me lo ricordo ventenne, Bill Gates. Aveva appena fatto partire Microsoft. Era pepatello...».

    Si deve a quest’ottantatreenne gagliardo in camicia a quadri a maniche corte l’invenzione del microchip, che col silicio ha consentito la miniaturizzazione di miliardi di device, inaugurando l’era digitale e battezzando la valle che ne è stata la culla e dove lui ha vissuto dal 1968. Ed è stato lui a coinventare touch pad e touch screen. Ricorda: «Creammo il touch screen quando non esisteva nulla a cui applicarlo, poi uscirono i primi smartphone e lo presentai ai produttori di telefonini, ma per cinque o sei anni nessuno lo volle. Quindi, incontrai Steve Jobs, che capì. Lui era più immaginativo. Solo che chiese l’esclusiva e non gliela diedi. Allora, lui sviluppò il touch screen da solo e, quando uscì, fui contentissimo, perché aveva aperto il mercato e noi potevamo vendere il nostro a tutti gli altri».

    E quanti touch screen avete venduto?
    «Ma milioni e milioni al mese! Però avevo già iniziato le mie ricerche su Fisica quantistica e coscienza e, nel 2009, ho lasciato il business, creando poi una fondazione con mia moglie Elvia per dedicarmi interamente a questo».

    Estremizzo troppo se dico che rischia di dimostrare l’esistenza di Dio attraverso la Fisica quantistica?
    «Eviterei la parola Dio... Ogni religione definisce Dio in maniera diversa».

    Tutto nasce da quello che lei chiama «il risveglio». Che cos’è il «risveglio»?
    «Nel 1990, ero in vacanza, mi svegliai verso mezzanotte e, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore una carica di energia-amore mai provata prima. Era un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva. All’improvviso, quella luce esplose e riempì la stanza per abbracciare l’intero universo. Sentii che quella era la “sostanza” di cui tutto ciò che esiste è fatto. E sentii, con enorme sorpresa, che quella sostanza, quella luce, quell’amore ero io. Non solo, ma che tutti siamo questo amore, se ci apriamo alla possibilità di esperirlo».

    Non sospettò un’allucinazione?
    «Era troppo vera per esserlo, ma lì ho capito che la conoscenza deve passare attraverso un vissuto. Se qualcuno, prima, mi avesse raccontato la stessa esperienza, non l’avrei capita. È come spiegare il sapore di un frutto a uno che non l’ha mai assaggiato. Oggi, però, dopo trent’anni di ricerca spirituale, ogni giorno, conosco qualcuno che ha vissuto “il risveglio”».

    E semplifico troppo se dico che, alla base della sua teoria, prima viene la coscienza e poi il corpo? Che prima nasce il pensiero e poi la materia?
    «Non sono stato il primo a dirlo, ma il passo avanti è stato capire come la Fisica quantistica si possa spiegare partendo dall’esistenza della coscienza e del libero arbitrio. Noi, quando spieghiamo ciò che proviamo, usiamo parole, gesti, ma non ci è possibile trasferire tutto. Allo stesso modo, lo stato quantistico di un campo è privato ed è conoscibile solo in parte. Quindi, noi siamo un campo quantistico e la coscienza è un fenomeno quantistico perché ha tutte le caratteristiche dello stato puro quantistico: è ben definito, è privato e conoscibile solo dal sistema che è in quello stato. Ciò riflette esattamente la fenomenologia della nostra esperienza interiore. E affermare che noi siamo un campo quantistico ci consente di capire un’altra cosa per la quale i fisici non hanno trovato una ragione: il collasso della funzione d’onda».

    L’avverto che lei ha una laurea in Fisica, io no.
    «Parlo del fatto che la Fisica quantistica ci può dare le probabilità di ciò che potrà manifestarsi, ma non ci dirà mai cosa si manifesterà. L’esito finale, per i fisici, è casuale e non si sa perché. Invece, con questa teoria, l’impossibilità di previsione si spiega dicendo che un campo quantistico, essendo cosciente, è dotato di libero arbitrio. Questa conclusione, a cui sono arrivato collaborando col professor Giacomo Mauro D’Ariano, è molto plausibile, ma ci vorrà tempo affinché sia accettata: molti fisici non considerano coscienza e libero arbitrio parte della Fisica».

    Lei teorizza che tutto ciò che esiste è creato da Uno. Chi è «Uno»?
    «L’universo. Quello della Fisica è dinamico e olistico, cioè cambia di continuo e non è fatto di parti separabili, però, io aggiungo anche che “Uno vuole conoscere se stesso” e quindi introduco libero arbitrio e coscienza, perché, per voler conoscere se stesso, bisogna essere coscienti».

    E lei dice anche che noi siamo «unità di coscienza», parti di «Uno» con le sue stesse proprietà: sembra la storia di Dio che ci fa a sua immagine e somiglianza.
    «Esatto».

    Un «Uno» di pura luce e spirito, che genera energia e materia per potersi sperimentare in situazioni diverse ed evolvere?
    «Questo».

    Qual è l’intuizione che l’ha guidata?
    «Già in quella prima esperienza di risveglio, mi colpì che io fossi sia l’osservatore che l’osservato. Questo era folle, perché era come se non ci fosse separazione tra me e il mondo. Lì, ho intuito che la realtà è olografica, cioè è fatta di parti-tutto: ogni campo contiene l’essenza del tutto, esistiamo come parte di un intero. Non è facile dire di più di così».

    Nei suoi libri, lei descrive il corpo come diretto da una coscienza che è altrove, una sorta di anima che lo precede e gli sopravvive. Si è mai sperimentato in quella dimensione?
    «Una volta, ho esperito la mia coscienza ovunque: era dentro il corpo, ma anche fuori. Guardavo fuori dalla finestra e la mia coscienza era anche nel prato, negli alberi, nel fabbricato che avevo davanti, nel cielo. Ho sentito che sono un campo che esiste ovunque. Questa esperienza è stata diversa dall’altra che le ho raccontato. Stavolta, non ero più nella stanza in cui stavo fisicamente, ma ero dentro quello che vedevo».

    Altre esperienze?
    «In un’altra, la mia coscienza è proprio uscita dal corpo, ero tipo quello che si guardava dall’alto. Solo che ho avuto un po’ di paura e sono stato risucchiato subito dentro. Alcune esperienze le ho vissute con l’Holotropic Breathwork, una tecnica di respirazione. Non ho mai usato droghe. Molti praticano l’Artificial spirituality, ma un’esperienza che non viene in risposta a delle domande non è attendibile. Il punto di partenza è: Uno vuole conoscere se stesso».

    Se la coscienza sopravvive al corpo, dove va quando il corpo muore?
    «Un campo, una volta creato, esiste per sempre, ma lo scientismo non vuole sentir parlare di reincarnazione. Però, ci sono tanti studi su bambini che ricordano vite passate e conoscono lingue strane mai sentite. I bambini sono più vicini a realtà più profonde. Io stesso, a tre o quattro anni, dicevo: “Quando ero grande e bla bla bla…”, raccontavo cose di cui avevo memoria e che non potevo sapere. Naturalmente, venivo messo a tacere. Consideri che sono nato di fatto in era agricola: c’erano la guerra, le bombe, eravamo sfollati in campagna, era una comunità che parlava solo il dialetto veneto».

    Quanto scetticismo sta incontrando verso la sua teoria?
    «Finora, non ho sentito grandi critiche, ma immagino che si stiano preparando bene per attaccarmi più avanti».

    Come inventore è stato candidato al Nobel, come Fisico quantistico si dà speranze?
    «Il Nobel te lo danno quando la teoria è stata provata e io ho fatto partire un progetto che nei prossimi dieci anni mira a dimostrarla».

    Che esperimenti sta facendo?
    «Vari. Uno punta a dimostrare che le piante sono coscienti. Oggi, i più sono convinti che non lo sono perché non hanno il cervello».

    Dobbiamo temere l’intelligenza artificiale?
    «Credo che la mia teoria sia cruciale per non farci azzannare: se non capiamo che siamo di più dell’intelligenza artificiale, ne saremo fagocitati. La vera creatività viene da noi, ma c’è un movimento per farci credere che l’intelligenza artificiale è meglio di noi».

    E non lo è? Sa fare più cose di noi e più in fretta.
    «Non ha la coscienza e non l’avrà mai. Ma usata con intelligenza è utile. Se non sei competente e ti affidi all’Ia, accetti cavolate, perché l’Ia fa parecchi errori e bisogna saperli cogliere. Il rischio è che chi è più ricco di intelligenza, con l’Ia diventi più intelligente, mentre il povero di intelligenza diventa più povero. E questo è gravissimo perché ci sono più poveri che ricchi e quindi anche la democrazia è in pericolo. Infatti, i potenti vogliono controllare l’intelligenza artificiale per vendere di più e per manipolare le persone. La manipolazione è sottile, sempre più insidiosa. Guardi lo scientismo: spinge per convincerci che la realtà è fatta solo di materia e tutto il resto gli va dietro. E così, per esempio, finiamo per esaltare la competizione. Nella visione che io propongo, invece, c’è solo cooperazione, perché siamo parti intere di Uno e Uno non è competitivo, è cooperativo. Invece, abbiamo accettato il principio della sopravvivenza del più forte, del più adatto».

    Dai primi segnali, come stiamo usando l’Ia?
    «La prima evidenza è che i ragazzi si fanno fare i compiti dall’Ia, ma se uno la usa da scansafatiche, si condanna all’irrilevanza e, col tempo, si può fare a meno di lui».

    Che pensa di Elon Musk?
    «Preferisco stare fuori dal dibattito».

    Nel suo ultimo libro, «Oltre l’invisibile», edito da Mondadori, scrive che spera che questa sia l’era del risveglio spirituale dell’umanità e prevede un nuovo Rinascimento. Proprio ora, coi robot, l’intelligenza artificiale, tante guerre?
    «Forse proprio per quello che viviamo, vedo sempre più persone disposte ad accettare che siamo più di in corpo. Infatti, un mio video su Youtube in cui spiego che — come droni — siamo corpi eterodiretti da una coscienza che è altrove ha fatto più di due milioni di visualizzazioni in cinque mesi. Dieci anni fa, ne avrebbe fatte forse diecimila».

    Source: https://www.corriere.it/cronache/25_agosto_08/federico-faggin-intervista-bab0e738-df64-4171-a317-fd49be70cxlk.shtml
    Federico Faggin: «Inventai il touch screen: Steve Jobs lo voleva, rifiutai. Sono uscito dal mio corpo e ora so da dove veniamo» Federico Faggin, 83 anni, nato a Vicenza, è fisico, inventore e imprenditore Il fisico, inventore e imprenditore: «Una notte, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva» Di lui, Bill Gates ha detto: «Senza Federico Faggin, la Silicon Valley non si chiamerebbe così e sarebbe una semplice "valley"». Commento di Faggin, mentre ci accomodiamo nel salotto della sua casa di Vicenza dove niente è high tech, nemmeno il ventilatore: «Me lo ricordo ventenne, Bill Gates. Aveva appena fatto partire Microsoft. Era pepatello...». Si deve a quest’ottantatreenne gagliardo in camicia a quadri a maniche corte l’invenzione del microchip, che col silicio ha consentito la miniaturizzazione di miliardi di device, inaugurando l’era digitale e battezzando la valle che ne è stata la culla e dove lui ha vissuto dal 1968. Ed è stato lui a coinventare touch pad e touch screen. Ricorda: «Creammo il touch screen quando non esisteva nulla a cui applicarlo, poi uscirono i primi smartphone e lo presentai ai produttori di telefonini, ma per cinque o sei anni nessuno lo volle. Quindi, incontrai Steve Jobs, che capì. Lui era più immaginativo. Solo che chiese l’esclusiva e non gliela diedi. Allora, lui sviluppò il touch screen da solo e, quando uscì, fui contentissimo, perché aveva aperto il mercato e noi potevamo vendere il nostro a tutti gli altri». E quanti touch screen avete venduto? «Ma milioni e milioni al mese! Però avevo già iniziato le mie ricerche su Fisica quantistica e coscienza e, nel 2009, ho lasciato il business, creando poi una fondazione con mia moglie Elvia per dedicarmi interamente a questo». Estremizzo troppo se dico che rischia di dimostrare l’esistenza di Dio attraverso la Fisica quantistica? «Eviterei la parola Dio... Ogni religione definisce Dio in maniera diversa». Tutto nasce da quello che lei chiama «il risveglio». Che cos’è il «risveglio»? «Nel 1990, ero in vacanza, mi svegliai verso mezzanotte e, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore una carica di energia-amore mai provata prima. Era un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva. All’improvviso, quella luce esplose e riempì la stanza per abbracciare l’intero universo. Sentii che quella era la “sostanza” di cui tutto ciò che esiste è fatto. E sentii, con enorme sorpresa, che quella sostanza, quella luce, quell’amore ero io. Non solo, ma che tutti siamo questo amore, se ci apriamo alla possibilità di esperirlo». Non sospettò un’allucinazione? «Era troppo vera per esserlo, ma lì ho capito che la conoscenza deve passare attraverso un vissuto. Se qualcuno, prima, mi avesse raccontato la stessa esperienza, non l’avrei capita. È come spiegare il sapore di un frutto a uno che non l’ha mai assaggiato. Oggi, però, dopo trent’anni di ricerca spirituale, ogni giorno, conosco qualcuno che ha vissuto “il risveglio”». E semplifico troppo se dico che, alla base della sua teoria, prima viene la coscienza e poi il corpo? Che prima nasce il pensiero e poi la materia? «Non sono stato il primo a dirlo, ma il passo avanti è stato capire come la Fisica quantistica si possa spiegare partendo dall’esistenza della coscienza e del libero arbitrio. Noi, quando spieghiamo ciò che proviamo, usiamo parole, gesti, ma non ci è possibile trasferire tutto. Allo stesso modo, lo stato quantistico di un campo è privato ed è conoscibile solo in parte. Quindi, noi siamo un campo quantistico e la coscienza è un fenomeno quantistico perché ha tutte le caratteristiche dello stato puro quantistico: è ben definito, è privato e conoscibile solo dal sistema che è in quello stato. Ciò riflette esattamente la fenomenologia della nostra esperienza interiore. E affermare che noi siamo un campo quantistico ci consente di capire un’altra cosa per la quale i fisici non hanno trovato una ragione: il collasso della funzione d’onda». L’avverto che lei ha una laurea in Fisica, io no. «Parlo del fatto che la Fisica quantistica ci può dare le probabilità di ciò che potrà manifestarsi, ma non ci dirà mai cosa si manifesterà. L’esito finale, per i fisici, è casuale e non si sa perché. Invece, con questa teoria, l’impossibilità di previsione si spiega dicendo che un campo quantistico, essendo cosciente, è dotato di libero arbitrio. Questa conclusione, a cui sono arrivato collaborando col professor Giacomo Mauro D’Ariano, è molto plausibile, ma ci vorrà tempo affinché sia accettata: molti fisici non considerano coscienza e libero arbitrio parte della Fisica». Lei teorizza che tutto ciò che esiste è creato da Uno. Chi è «Uno»? «L’universo. Quello della Fisica è dinamico e olistico, cioè cambia di continuo e non è fatto di parti separabili, però, io aggiungo anche che “Uno vuole conoscere se stesso” e quindi introduco libero arbitrio e coscienza, perché, per voler conoscere se stesso, bisogna essere coscienti». E lei dice anche che noi siamo «unità di coscienza», parti di «Uno» con le sue stesse proprietà: sembra la storia di Dio che ci fa a sua immagine e somiglianza. «Esatto». Un «Uno» di pura luce e spirito, che genera energia e materia per potersi sperimentare in situazioni diverse ed evolvere? «Questo». Qual è l’intuizione che l’ha guidata? «Già in quella prima esperienza di risveglio, mi colpì che io fossi sia l’osservatore che l’osservato. Questo era folle, perché era come se non ci fosse separazione tra me e il mondo. Lì, ho intuito che la realtà è olografica, cioè è fatta di parti-tutto: ogni campo contiene l’essenza del tutto, esistiamo come parte di un intero. Non è facile dire di più di così». Nei suoi libri, lei descrive il corpo come diretto da una coscienza che è altrove, una sorta di anima che lo precede e gli sopravvive. Si è mai sperimentato in quella dimensione? «Una volta, ho esperito la mia coscienza ovunque: era dentro il corpo, ma anche fuori. Guardavo fuori dalla finestra e la mia coscienza era anche nel prato, negli alberi, nel fabbricato che avevo davanti, nel cielo. Ho sentito che sono un campo che esiste ovunque. Questa esperienza è stata diversa dall’altra che le ho raccontato. Stavolta, non ero più nella stanza in cui stavo fisicamente, ma ero dentro quello che vedevo». Altre esperienze? «In un’altra, la mia coscienza è proprio uscita dal corpo, ero tipo quello che si guardava dall’alto. Solo che ho avuto un po’ di paura e sono stato risucchiato subito dentro. Alcune esperienze le ho vissute con l’Holotropic Breathwork, una tecnica di respirazione. Non ho mai usato droghe. Molti praticano l’Artificial spirituality, ma un’esperienza che non viene in risposta a delle domande non è attendibile. Il punto di partenza è: Uno vuole conoscere se stesso». Se la coscienza sopravvive al corpo, dove va quando il corpo muore? «Un campo, una volta creato, esiste per sempre, ma lo scientismo non vuole sentir parlare di reincarnazione. Però, ci sono tanti studi su bambini che ricordano vite passate e conoscono lingue strane mai sentite. I bambini sono più vicini a realtà più profonde. Io stesso, a tre o quattro anni, dicevo: “Quando ero grande e bla bla bla…”, raccontavo cose di cui avevo memoria e che non potevo sapere. Naturalmente, venivo messo a tacere. Consideri che sono nato di fatto in era agricola: c’erano la guerra, le bombe, eravamo sfollati in campagna, era una comunità che parlava solo il dialetto veneto». Quanto scetticismo sta incontrando verso la sua teoria? «Finora, non ho sentito grandi critiche, ma immagino che si stiano preparando bene per attaccarmi più avanti». Come inventore è stato candidato al Nobel, come Fisico quantistico si dà speranze? «Il Nobel te lo danno quando la teoria è stata provata e io ho fatto partire un progetto che nei prossimi dieci anni mira a dimostrarla». Che esperimenti sta facendo? «Vari. Uno punta a dimostrare che le piante sono coscienti. Oggi, i più sono convinti che non lo sono perché non hanno il cervello». Dobbiamo temere l’intelligenza artificiale? «Credo che la mia teoria sia cruciale per non farci azzannare: se non capiamo che siamo di più dell’intelligenza artificiale, ne saremo fagocitati. La vera creatività viene da noi, ma c’è un movimento per farci credere che l’intelligenza artificiale è meglio di noi». E non lo è? Sa fare più cose di noi e più in fretta. «Non ha la coscienza e non l’avrà mai. Ma usata con intelligenza è utile. Se non sei competente e ti affidi all’Ia, accetti cavolate, perché l’Ia fa parecchi errori e bisogna saperli cogliere. Il rischio è che chi è più ricco di intelligenza, con l’Ia diventi più intelligente, mentre il povero di intelligenza diventa più povero. E questo è gravissimo perché ci sono più poveri che ricchi e quindi anche la democrazia è in pericolo. Infatti, i potenti vogliono controllare l’intelligenza artificiale per vendere di più e per manipolare le persone. La manipolazione è sottile, sempre più insidiosa. Guardi lo scientismo: spinge per convincerci che la realtà è fatta solo di materia e tutto il resto gli va dietro. E così, per esempio, finiamo per esaltare la competizione. Nella visione che io propongo, invece, c’è solo cooperazione, perché siamo parti intere di Uno e Uno non è competitivo, è cooperativo. Invece, abbiamo accettato il principio della sopravvivenza del più forte, del più adatto». Dai primi segnali, come stiamo usando l’Ia? «La prima evidenza è che i ragazzi si fanno fare i compiti dall’Ia, ma se uno la usa da scansafatiche, si condanna all’irrilevanza e, col tempo, si può fare a meno di lui». Che pensa di Elon Musk? «Preferisco stare fuori dal dibattito». Nel suo ultimo libro, «Oltre l’invisibile», edito da Mondadori, scrive che spera che questa sia l’era del risveglio spirituale dell’umanità e prevede un nuovo Rinascimento. Proprio ora, coi robot, l’intelligenza artificiale, tante guerre? «Forse proprio per quello che viviamo, vedo sempre più persone disposte ad accettare che siamo più di in corpo. Infatti, un mio video su Youtube in cui spiego che — come droni — siamo corpi eterodiretti da una coscienza che è altrove ha fatto più di due milioni di visualizzazioni in cinque mesi. Dieci anni fa, ne avrebbe fatte forse diecimila». Source: https://www.corriere.it/cronache/25_agosto_08/federico-faggin-intervista-bab0e738-df64-4171-a317-fd49be70cxlk.shtml
    WWW.CORRIERE.IT
    Federico Faggin: «Inventai il touch screen: Steve Jobs lo voleva, rifiutai. Sono uscito dal mio corpo e ora so da dove veniamo»
    Il fisico, inventore e imprenditore: «Una notte, mentre aspettavo di riaddormentarmi, sentii emanare dal mio cuore un ampio fascio di luce bianca, scintillante, viva»
    Like
    1
    0 التعليقات 0 المشاركات 5كيلو بايت مشاهدة
  • HAI CAPITO Loro Piana!
    Loro Piana in amministrazione giudiziaria: "Non ha impedito il caporalato tra i fornitori"
    Giacche da 3mila euro pagate 100 e fatte in fabbriche cinesi con lavoratori sfruttati...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/14/loro-piana-caporalato-lusso-amministrazione-giudiziaria-notizie/8060849/
    HAI CAPITO Loro Piana! Loro Piana in amministrazione giudiziaria: "Non ha impedito il caporalato tra i fornitori" Giacche da 3mila euro pagate 100 e fatte in fabbriche cinesi con lavoratori sfruttati... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/14/loro-piana-caporalato-lusso-amministrazione-giudiziaria-notizie/8060849/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Loro Piana in amministrazione giudiziaria: "Non ha impedito il caporalato tra i fornitori"
    Giacche da 3mila euro pagate 100 e fatte in fabbriche cinesi con lavoratori sfruttati
    0 التعليقات 0 المشاركات 802 مشاهدة
  • Ecco l'effetto della bufala della CO2. Nessuno compra le auto nuove ma cercano solo le usate termiche. E le fabbriche purtroppo chiudono.
    https://www.ilsole24ore.com/art/retromarce-e-confusione-una-crisi-epocale-AHNhCjhB
    Ecco l'effetto della bufala della CO2. Nessuno compra le auto nuove ma cercano solo le usate termiche. E le fabbriche purtroppo chiudono. https://www.ilsole24ore.com/art/retromarce-e-confusione-una-crisi-epocale-AHNhCjhB
    WWW.ILSOLE24ORE.COM
    Retromarce e confusione di una crisi epocale
    L’industria dell’auto è in confusione. Jim Farley, il capo di Ford che due estati fa usò un pick-up elettrico e scoprì solo allora che non andava, adesso...
    Haha
    2
    0 التعليقات 0 المشاركات 1كيلو بايت مشاهدة
الصفحات المعززة