• Qualche settimana fa sono entrato in una panetteria in Porta Venezia perché avevo visto dei bomboloni in vetrina. Ne ho chiesto uno senza accertarmi del prezzo, alla cassa mi è stato detto: quattro euro e cinquanta centesimi. Quattro euro e cinquanta centesimi? Quattro euro e cinquanta centesimi. Ho risposto che avevo cambiato idea. Ho salutato, stavo per uscire a mani vuote, poi siccome sono riminese e i bomboloni sono sacri in Romagna mi è venuta la curiosità di sapere se per caso nella crema ci fosse un ingrediente segreto, magari della polvere dorata, o dello zafferano, del caviale. La commessa mi ha guardato senza rispondere, dal retro del negozio è uscito il panettiere che mi ha intimato di andarmene, una merce è una merce e chi la vuole la compra e chi non la vuole non la compra.

    Ma c’è della polvere dorata nella crema?
    Vada via!
    Insomma, di solito sono reticente a qualsiasi forma di protesta, ma sono rimasto lì ed è cominciata una spiegazione tecnica da parte del fornaio: su quattro euro e cinquanta, metà vanno in tasse. Rimangono due euro e venticinque, da cui togliere venticinque di materie prime. Venticinque di materie prime? Venticinque di materie prime. Dei restanti due euro bisogna togliere la forza lavoro, l’affitto del negozio, le bollette. Quanto rimane di ricavo al netto? Rimane circa un euro a bombolone. Poi il fornaio è sparito nel retro, io sono uscito dalla panetteria. Tempo dopo sono ripassato di lì. Ho sbirciato in vetrina, c’erano i bomboloni ed era comparso un cartellino di quelli fosforescenti che diceva: tre euro. Mi sono avvicinato, i bomboloni erano grandi uguali a quelli della protesta. Sono entrato e ne ho ordinato uno. La commessa mi ha riconosciuto...

    Source: https://www.corriere.it/sette/25_dicembre_20/marco-missiroli-milano-31b66fcd-cc24-453e-b96a-5a2765ec0xlk_amp.shtml
    Qualche settimana fa sono entrato in una panetteria in Porta Venezia perché avevo visto dei bomboloni in vetrina. Ne ho chiesto uno senza accertarmi del prezzo, alla cassa mi è stato detto: quattro euro e cinquanta centesimi. Quattro euro e cinquanta centesimi? Quattro euro e cinquanta centesimi. Ho risposto che avevo cambiato idea. Ho salutato, stavo per uscire a mani vuote, poi siccome sono riminese e i bomboloni sono sacri in Romagna mi è venuta la curiosità di sapere se per caso nella crema ci fosse un ingrediente segreto, magari della polvere dorata, o dello zafferano, del caviale. La commessa mi ha guardato senza rispondere, dal retro del negozio è uscito il panettiere che mi ha intimato di andarmene, una merce è una merce e chi la vuole la compra e chi non la vuole non la compra. Ma c’è della polvere dorata nella crema? Vada via! Insomma, di solito sono reticente a qualsiasi forma di protesta, ma sono rimasto lì ed è cominciata una spiegazione tecnica da parte del fornaio: su quattro euro e cinquanta, metà vanno in tasse. Rimangono due euro e venticinque, da cui togliere venticinque di materie prime. Venticinque di materie prime? Venticinque di materie prime. Dei restanti due euro bisogna togliere la forza lavoro, l’affitto del negozio, le bollette. Quanto rimane di ricavo al netto? Rimane circa un euro a bombolone. Poi il fornaio è sparito nel retro, io sono uscito dalla panetteria. Tempo dopo sono ripassato di lì. Ho sbirciato in vetrina, c’erano i bomboloni ed era comparso un cartellino di quelli fosforescenti che diceva: tre euro. Mi sono avvicinato, i bomboloni erano grandi uguali a quelli della protesta. Sono entrato e ne ho ordinato uno. La commessa mi ha riconosciuto... Source: https://www.corriere.it/sette/25_dicembre_20/marco-missiroli-milano-31b66fcd-cc24-453e-b96a-5a2765ec0xlk_amp.shtml
    Like
    3
    0 Commenti 0 Condivisioni 595 Visualizzazioni
  • CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE.

    ANALISI DEI 10 VACCINI OBBLIGATORI AI BAMBINI

    È stato recentemente pubblicato un documento dalla commissione medico scientifica indipendente che analizza uno per uno i dieci vaccini pediatrici previsti dalla Legge Lorenzin.

    Come sappiamo, nel 2017 Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità del governo Gentiloni, varava una legge che introduceva l’obbligo per dieci vaccinazioni pediatriche, obbligo con relative sanzioni per le famiglie inadempienti.

    Nel 2017 la situazione epidemiologica delle malattie infettive e la copertura vaccinale non erano tali da destare alcuna preoccupazione, ma il Ministro, già Responsabile dei Giovani di Forza Italia e poi progressivamente scivolata a Sinistra fino al suo ingresso nel Pd, volle fortemente questa legge cui legò il suo nome.

    Da allora si parla di rivedere tale normativa.

    Giunge quindi opportuna la pubblicazione di un documento sulla possibilità e opportunità di abrogare l’obbligo vaccinale.
    Il documento è stato realizzato dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), un organismo formato per promuovere un dibattito scientifico aperto e critico sulla gestione della pandemia e sui vaccini, con particolare attenzione alla sicurezza e all'efficacia dei trattamenti.
    La CMSi ha espresso preoccupazioni riguardo ai vaccini a mRNA e ha chiesto indagini approfondite sulla loro sicurezza.
    Ha pubblicato articoli e comunicati stampa per informare il pubblico e le istituzioni sui potenziali rischi associati a questi farmaci, sostenendo la necessità di un approccio più cauto e basato su evidenze.

    Il documento ora pubblicato, a firma del professor Alberto Donzelli, del professor Paolo Bellavite e del dottor Serravalle, riporta le ragioni scientifiche e giuridiche che motivano la richiesta di una revisione della normativa sulle vaccinazioni obbligatorie.
    Si tratta di un lavoro “in fieri” che la Commissione Medico Scientifica indipendente mette a disposizione degli interessati (es. associazioni di cittadini, autorità e operatori sanitari, politici, avvocati, educatori, giornalisti) e sul quale intende aprire un dibattito pubblico.

    In questo lavoro sono ridiscussi, uno per volta, i 10 vaccini menzionati nella legge 119/2017, evidenziando la loro incapacità di tutelare veramente gli interessi della collettività nell’attuale quadro epidemiologico.

    In altre parole, si prospetta il fatto che, ad una rigorosa considerazione basata sulle prove, l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 non abbia affatto quel grado di necessità e urgenza che era stato attribuito allora.

    Dall’analisi risulta inoltre che le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi anni dalla farmacovigilanza attiva, parte delle quali non disponibili nel 2017, dimostrano che gli effetti avversi dei vaccini sulla salute dei bambini non sono affatto trascurabili, soprattutto se rapportati alla rarità delle malattie infettive (rarità per lo più non dovuta ai vaccini stessi).

    Secondo vari tipi di rilevamenti, l’incidenza di gravi effetti avversi della vaccinazione è dello stesso ordine di grandezza dell’incidenza di effetti gravi delle malattie che i vaccini prevengono, o superiore.
    Ciò richiama ancora una volta il principio di precauzione, da sempre cardine della medicina, assieme alla necessità di un consenso veramente informato, cioè basato su dati reali e non su ideologie storiche.

    I dati epidemiologici sulle coperture vaccinali e sugli effetti avversi sono adeguati a sostenere l’accettazione nel nido d’infanzia e nella scuola di ogni grado dei bambini non vaccinati o parzialmente vaccinati, che attualmente non vengono accettati senza aver iniziato un iter vaccinale: una vera e propria discriminazione che non trova fondamento e giustificazione di tipo scientifico.

    A conclusione di questo documento si presentano alcune linee programmatiche e suggerimenti preliminari su come sarebbe possibile rimuovere o attenuare l’obbligo vaccinale.
    Modifiche importanti ed efficaci del regime attuale sarebbero possibili persino senza abolire la legge “Lorenzin”, anzi rispettando il suo dettato alla lettera e i suggerimenti della Corte.

    Proposte ragionevoli e soprattutto ben fondate dal punto di vista medico.
    Sarà possibile discuterne nella comunità scientifica senza che inizi il fuoco di sbarramento contro i cosiddetti no vax?

    Invito tutti a leggere e a discutere del documento suddetto.

    #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi
    #quotidianoweb #news #notizie #attualità #informazione #informazionelibera #Bellavite #dibattitoscientifico #EvidenzeScientifiche #fiducianellascienza #medicinaindipendente #metodoscientifico #nitag #pluralismoscientifico #principiodiprecauzione #sanitàpubblica #ScienzaAperta #scienzacritica #Serravalle #trasparenza #vaccini

    Source: https://www.facebook.com/share/19iTX53fdN/
    CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE. ANALISI DEI 10 VACCINI OBBLIGATORI AI BAMBINI È stato recentemente pubblicato un documento dalla commissione medico scientifica indipendente che analizza uno per uno i dieci vaccini pediatrici previsti dalla Legge Lorenzin. Come sappiamo, nel 2017 Beatrice Lorenzin, Ministro della Sanità del governo Gentiloni, varava una legge che introduceva l’obbligo per dieci vaccinazioni pediatriche, obbligo con relative sanzioni per le famiglie inadempienti. Nel 2017 la situazione epidemiologica delle malattie infettive e la copertura vaccinale non erano tali da destare alcuna preoccupazione, ma il Ministro, già Responsabile dei Giovani di Forza Italia e poi progressivamente scivolata a Sinistra fino al suo ingresso nel Pd, volle fortemente questa legge cui legò il suo nome. Da allora si parla di rivedere tale normativa. Giunge quindi opportuna la pubblicazione di un documento sulla possibilità e opportunità di abrogare l’obbligo vaccinale. Il documento è stato realizzato dalla Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSi), un organismo formato per promuovere un dibattito scientifico aperto e critico sulla gestione della pandemia e sui vaccini, con particolare attenzione alla sicurezza e all'efficacia dei trattamenti. La CMSi ha espresso preoccupazioni riguardo ai vaccini a mRNA e ha chiesto indagini approfondite sulla loro sicurezza. Ha pubblicato articoli e comunicati stampa per informare il pubblico e le istituzioni sui potenziali rischi associati a questi farmaci, sostenendo la necessità di un approccio più cauto e basato su evidenze. Il documento ora pubblicato, a firma del professor Alberto Donzelli, del professor Paolo Bellavite e del dottor Serravalle, riporta le ragioni scientifiche e giuridiche che motivano la richiesta di una revisione della normativa sulle vaccinazioni obbligatorie. Si tratta di un lavoro “in fieri” che la Commissione Medico Scientifica indipendente mette a disposizione degli interessati (es. associazioni di cittadini, autorità e operatori sanitari, politici, avvocati, educatori, giornalisti) e sul quale intende aprire un dibattito pubblico. In questo lavoro sono ridiscussi, uno per volta, i 10 vaccini menzionati nella legge 119/2017, evidenziando la loro incapacità di tutelare veramente gli interessi della collettività nell’attuale quadro epidemiologico. In altre parole, si prospetta il fatto che, ad una rigorosa considerazione basata sulle prove, l’obbligo vaccinale istituito nel 2017 non abbia affatto quel grado di necessità e urgenza che era stato attribuito allora. Dall’analisi risulta inoltre che le conoscenze scientifiche acquisite negli ultimi anni dalla farmacovigilanza attiva, parte delle quali non disponibili nel 2017, dimostrano che gli effetti avversi dei vaccini sulla salute dei bambini non sono affatto trascurabili, soprattutto se rapportati alla rarità delle malattie infettive (rarità per lo più non dovuta ai vaccini stessi). Secondo vari tipi di rilevamenti, l’incidenza di gravi effetti avversi della vaccinazione è dello stesso ordine di grandezza dell’incidenza di effetti gravi delle malattie che i vaccini prevengono, o superiore. Ciò richiama ancora una volta il principio di precauzione, da sempre cardine della medicina, assieme alla necessità di un consenso veramente informato, cioè basato su dati reali e non su ideologie storiche. I dati epidemiologici sulle coperture vaccinali e sugli effetti avversi sono adeguati a sostenere l’accettazione nel nido d’infanzia e nella scuola di ogni grado dei bambini non vaccinati o parzialmente vaccinati, che attualmente non vengono accettati senza aver iniziato un iter vaccinale: una vera e propria discriminazione che non trova fondamento e giustificazione di tipo scientifico. A conclusione di questo documento si presentano alcune linee programmatiche e suggerimenti preliminari su come sarebbe possibile rimuovere o attenuare l’obbligo vaccinale. Modifiche importanti ed efficaci del regime attuale sarebbero possibili persino senza abolire la legge “Lorenzin”, anzi rispettando il suo dettato alla lettera e i suggerimenti della Corte. Proposte ragionevoli e soprattutto ben fondate dal punto di vista medico. Sarà possibile discuterne nella comunità scientifica senza che inizi il fuoco di sbarramento contro i cosiddetti no vax? Invito tutti a leggere e a discutere del documento suddetto. #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi #quotidianoweb #news #notizie #attualità #informazione #informazionelibera #Bellavite #dibattitoscientifico #EvidenzeScientifiche #fiducianellascienza #medicinaindipendente #metodoscientifico #nitag #pluralismoscientifico #principiodiprecauzione #sanitàpubblica #ScienzaAperta #scienzacritica #Serravalle #trasparenza #vaccini Source: https://www.facebook.com/share/19iTX53fdN/
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 4K Visualizzazioni
  • Un bambino è una persona senziente, non può essere prelevata con la forza contro la sua volontà.
    Assistenti sociali che si credono onnipotenti e onniscienti distruggono famiglie e provocano traumi irreparabili.
    Vanno fermati, denunciati, gli va chiesto di rispondere e pagare in solido per questa barbarie degna dei peggiori totalitarismi e incubi nazicomunisti.
    Un bambino è una persona senziente, non può essere prelevata con la forza contro la sua volontà. Assistenti sociali che si credono onnipotenti e onniscienti distruggono famiglie e provocano traumi irreparabili. Vanno fermati, denunciati, gli va chiesto di rispondere e pagare in solido per questa barbarie degna dei peggiori totalitarismi e incubi nazicomunisti.
    0 Commenti 0 Condivisioni 201 Visualizzazioni
  • Perché l'India si fida della Russia. Una storia che non viene insegnata in Occidente.

    Ogni volta che l'India tiene un incontro con la Russia, in Occidente si alza un clamore: "Perché l'India fa così? Perché il primo ministro Modi è così amichevole con il presidente Putin?" Risponderò. Non si tratta del presidente Putin, ma proprio dell'Occidente. Ecco una storia che non viene insegnata lì.

    1961. L'India vuole porre fine ai 450 anni di dominio coloniale portoghese su Goa. Il Portogallo si precipita subito alle Nazioni Unite e chi sostiene i colonizzatori? Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. E chi è venuto in aiuto dell'India e ha posto il veto ai tentativi di impedirle di liberare Goa? La Russia. L'unica potenza mondiale che ha dato la priorità agli interessi dell'India rispetto a quelli dei colonizzatori.

    1962. La Cina invade l'India. Chi ha chiesto l'India aiuto? L'America. E cosa ha fatto l'America? Ha armato il Pakistan, aprendo quasi un secondo fronte contro l'India. La più grande democrazia ha sostenuto una dittatura militare.

    1965. Il Pakistan invade il Kashmir. Gli Stati Uniti annunciano un embargo di armi per entrambe le parti. Onestamente. Ma il Pakistan aveva già carri armati, aerei e cannoni americani. L'India, zero.

    L'Occidente insegna la democrazia, ma spesso si schiera dalla parte dei suoi nemici. Nel 1971, il Pakistan commette un genocidio in Bangladesh. Milioni di rifugiati. L'India interviene. E l'America? Invia una portaerei per minacciare l'India con le armi nucleari. E la Gran Bretagna si unisce. Una democrazia cerca di impedire un genocidio, e i "difensori dei diritti umani" si schierano dalla parte di chi lo sta commettendo. La Russia? Ha inviato sottomarini nucleari per difendere l'India. Le navi occidentali sono fuggite, game over. E alle Nazioni Unite, la Russia ha posto il veto alle risoluzioni contro l'India. Non una volta, ma molte volte. Annullando tutta la pressione dell'Occidente.

    L'India ricorda questo. L'India non lo dimentica.

    Se vieni dall'Occidente, poniti una domanda sgradevole. Se un partner tradisce costantemente il tuo paese, lo soffoca con sanzioni, lo mette all'angolo e lo minaccia con terrore, e l'altro viene sempre in soccorso quando è cruciale, a chi di loro ti fideresti di più oggi? E tradiresti questa fiducia solo perché nel 2025 ti è stato chiesto di farlo dalla CNN?

    E quindi, tenendo conto di tutto questo, dimmi, perché l'India non dovrebbe ricordare chi era per chi e quando? E cosa ha fatto l'Occidente negli ultimi anni per riconquistare la sua fiducia? Aspetterò.

    https://x.com/SilviusBerthold/status/1997392403326464480?s=20
    🚨 Perché l'India si fida della Russia. Una storia che non viene insegnata in Occidente. Ogni volta che l'India tiene un incontro con la Russia, in Occidente si alza un clamore: "Perché l'India fa così? Perché il primo ministro Modi è così amichevole con il presidente Putin?" Risponderò. Non si tratta del presidente Putin, ma proprio dell'Occidente. Ecco una storia che non viene insegnata lì. 1961. L'India vuole porre fine ai 450 anni di dominio coloniale portoghese su Goa. Il Portogallo si precipita subito alle Nazioni Unite e chi sostiene i colonizzatori? Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. E chi è venuto in aiuto dell'India e ha posto il veto ai tentativi di impedirle di liberare Goa? La Russia. L'unica potenza mondiale che ha dato la priorità agli interessi dell'India rispetto a quelli dei colonizzatori. 1962. La Cina invade l'India. Chi ha chiesto l'India aiuto? L'America. E cosa ha fatto l'America? Ha armato il Pakistan, aprendo quasi un secondo fronte contro l'India. La più grande democrazia ha sostenuto una dittatura militare. 1965. Il Pakistan invade il Kashmir. Gli Stati Uniti annunciano un embargo di armi per entrambe le parti. Onestamente. Ma il Pakistan aveva già carri armati, aerei e cannoni americani. L'India, zero. L'Occidente insegna la democrazia, ma spesso si schiera dalla parte dei suoi nemici. Nel 1971, il Pakistan commette un genocidio in Bangladesh. Milioni di rifugiati. L'India interviene. E l'America? Invia una portaerei per minacciare l'India con le armi nucleari. E la Gran Bretagna si unisce. Una democrazia cerca di impedire un genocidio, e i "difensori dei diritti umani" si schierano dalla parte di chi lo sta commettendo. La Russia? Ha inviato sottomarini nucleari per difendere l'India. Le navi occidentali sono fuggite, game over. E alle Nazioni Unite, la Russia ha posto il veto alle risoluzioni contro l'India. Non una volta, ma molte volte. Annullando tutta la pressione dell'Occidente. L'India ricorda questo. L'India non lo dimentica. Se vieni dall'Occidente, poniti una domanda sgradevole. Se un partner tradisce costantemente il tuo paese, lo soffoca con sanzioni, lo mette all'angolo e lo minaccia con terrore, e l'altro viene sempre in soccorso quando è cruciale, a chi di loro ti fideresti di più oggi? E tradiresti questa fiducia solo perché nel 2025 ti è stato chiesto di farlo dalla CNN? E quindi, tenendo conto di tutto questo, dimmi, perché l'India non dovrebbe ricordare chi era per chi e quando? E cosa ha fatto l'Occidente negli ultimi anni per riconquistare la sua fiducia? Aspetterò. https://x.com/SilviusBerthold/status/1997392403326464480?s=20
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 1K Visualizzazioni
  • Imagine receiving a normal WhatsApp message from someone… and later discovering that the message secretly contained their exact location, even though they never shared it.

    That’s exactly what happened during a recent forensic extraction I performed on my iPhone 12 Pro Max.

    During the analysis, I found a I decided to pick a message I received from @RedHatPentester, on 3rd September 2025 at 7:11 AM.

    Nothing unusual at first glance just a regular text.

    But deep inside the message metadata, the phone had silently logged:

    @RedHatPentester exact location at the moment he sent that message.

    He didn’t share it intentionally.
    I didn’t request it.
    Yet the device recorded it automatically.

    This was extracted directly from my own phone, meaning:

    If your location is turned ON while chatting on WhatsApp, your exact location can be extracted from someone else’s device if theirs undergoes forensic imaging.

    Most people have absolutely no idea this happens.

    But this was only the beginning.

    Also, every single file created on the device, ie: photos, videos, screenshots, recordings had the exact location of where I was when that file was created.

    The phone automatically logged precise GPS coordinates for each media file.

    This means investigators can determine where you were at the exact moment you took a picture, recorded a video, captured a screenshot, or created any media on the device.

    This level of metadata helps reconstruct movements, timelines, and behaviors with incredible accuracy.

    The extraction revealed far more than hidden location data and remember, this phone was NOT jailbroken.

    Here’s what else was recovered:

    1. Full Synchronized Accounts & Passwords

    The extraction pulled:
    •URLs
    •Usernames
    •Passwords
    •Stored login metadata

    Basically, every synchronized password ever used on the device all recovered without jailbreak.

    2. Complete Application Logs & Histories

    Every installed application had:

    ✔ Detailed logs
    ✔ Usage history
    ✔ Internal data
    ✔ Metadata

    Even apps considered “secure” or “encrypted” still left behind recoverable traces.

    3. Full WhatsApp Data, Including Group Histories

    WhatsApp revealed more than most users realize:
    •Full history of every group ever joined
    •Date each group was created
    •Who created it
    •Date I was added
    •Group metadata even after you exit the group

    This is critical in investigations because a suspect cannot deny belonging to a group when the device itself retains:

    Creation date
    Creator identity
    Join date
    Participation timeline

    Even if they left the group years ago.

    4. Message-Level Location Metadata

    The iPhone logged exact sender locations at the moment messages were typed and sent just like what happened with @RedHatPentester message.

    Most people never see this.
    Investigators do.

    Why This Matters

    Every phone tells a story.
    Every app keeps footprints.
    Every message carries more than text.

    This extraction proves that even without a jailbreak, investigators can discover:

    ✔ Locations
    ✔ Passwords
    ✔ Group associations
    ✔ Message histories
    ✔ Detailed app activity
    ✔ Metadata most users never realize exists

    Digital devices rarely forget even when the user does.


    Immagina di ricevere un normale messaggio WhatsApp da qualcuno... e scoprire in seguito che il messaggio conteneva segretamente la sua posizione esatta, anche se non l'ha mai condivisa.

    Questo è esattamente quello che è successo durante una recente estrazione dati forense che ho eseguito sul mio iPhone 12 Pro Max.

    Durante l'analisi, ho trovato un messaggio che ho ricevuto da @RedHatPentester il 3 settembre 2025 alle 7:11.

    Niente di insolito a prima vista, solo un normale messaggio di testo.

    Ma nei metadati del messaggio, il telefono aveva registrato silenziosamente:

    Posizione esatta di @RedHatPentester al momento dell'invio del messaggio.

    Non l'ha condivisa intenzionalmente.
    Non l'ho richiesto io.
    Eppure il dispositivo l'ha registrata automaticamente.

    Questo è stato estratto direttamente dal mio telefono, il che significa:

    Se la tua posizione è ATTIVA mentre chatti su WhatsApp, la tua posizione esatta può essere estratta dal dispositivo di qualcun altro se il suo viene sottoposto a imaging forense.

    La maggior parte delle persone non ha la minima idea di cosa accada.

    Ma questo è stato solo l'inizio.

    Inoltre, ogni singolo file creato sul dispositivo, ovvero foto, video, screenshot e registrazioni, riportava la posizione esatta in cui mi trovavo al momento della creazione.

    Il telefono ha registrato automaticamente le coordinate GPS precise per ogni file multimediale.

    Ciò significa che gli investigatori possono determinare dove ti trovavi nel momento esatto in cui hai scattato una foto, registrato un video, catturato uno screenshot o creato qualsiasi contenuto multimediale sul dispositivo.

    Questo livello di metadati aiuta a ricostruire movimenti, linee temporali e comportamenti con incredibile precisione.

    L'estrazione ha rivelato molto più dei dati di posizione nascosti e, ricordate, questo telefono NON era stato sottoposto a jailbreak.

    Ecco cos'altro è stato recuperato:

    1. Account e password completamente sincronizzati

    L'estrazione ha estratto:
    •URL
    •Nomi utente
    •Password
    •Metadati di accesso memorizzati

    In pratica, tutte le password sincronizzate mai utilizzate sul dispositivo sono state recuperate senza jailbreak.

    2. Registri e cronologie complete delle applicazioni

    Ogni applicazione installata presentava:

    ✔ Registri dettagliati
    ✔ Cronologia di utilizzo
    ✔ Dati interni
    ✔ Metadati

    Anche le app considerate "sicure" o "crittografate" lasciavano comunque tracce recuperabili.

    3. Dati completi di WhatsApp, incluse le cronologie dei gruppi

    WhatsApp ha rivelato più di quanto la maggior parte degli utenti creda:
    • Cronologia completa di ogni gruppo a cui si è mai iscritto
    • Data di creazione di ciascun gruppo
    • Chi l'ha creato
    • Data di aggiunta dell'utente
    • Metadati del gruppo anche dopo l'uscita dal gruppo

    Questo è fondamentale nelle indagini perché un sospettato non può negare l'appartenenza a un gruppo quando il dispositivo stesso conserva:

    Data di creazione
    Identità del creatore
    Data di iscrizione
    Cronologia di partecipazione

    Anche se l'utente ha abbandonato il gruppo anni fa.

    4. Metadati sulla posizione a livello di messaggio

    L'iPhone ha registrato la posizione esatta del mittente nel momento in cui i messaggi sono stati digitati e inviati, proprio come è successo con il messaggio @RedHatPentester.

    La maggior parte delle persone non se ne accorge mai.
    Gli investigatori sì.

    Perché è importante

    Ogni telefono racconta una storia.
    Ogni app conserva tracce.
    Ogni messaggio contiene più di un semplice testo.

    Questa estrazione dimostra che anche senza jailbreak, gli investigatori possono scoprire:

    ✔ Posizioni
    ✔ Password
    ✔ Associazioni di gruppo
    ✔ Cronologia dei messaggi
    ✔ Attività dettagliata delle app
    ✔ Metadati di cui la maggior parte degli utenti non si accorge nemmeno dell'esistenza

    I dispositivi digitali raramente dimenticano, anche quando l'utente lo fa.

    Source: https://x.com/elormkdaniel/status/1993320187974541683?t=pV8BM00BIOTb8YhqC_iH3Q&s=19
    Imagine receiving a normal WhatsApp message from someone… and later discovering that the message secretly contained their exact location, even though they never shared it. That’s exactly what happened during a recent forensic extraction I performed on my iPhone 12 Pro Max. During the analysis, I found a I decided to pick a message I received from @RedHatPentester, on 3rd September 2025 at 7:11 AM. Nothing unusual at first glance just a regular text. But deep inside the message metadata, the phone had silently logged: @RedHatPentester exact location at the moment he sent that message. He didn’t share it intentionally. I didn’t request it. Yet the device recorded it automatically. This was extracted directly from my own phone, meaning: If your location is turned ON while chatting on WhatsApp, your exact location can be extracted from someone else’s device if theirs undergoes forensic imaging. Most people have absolutely no idea this happens. But this was only the beginning. Also, every single file created on the device, ie: photos, videos, screenshots, recordings had the exact location of where I was when that file was created. The phone automatically logged precise GPS coordinates for each media file. This means investigators can determine where you were at the exact moment you took a picture, recorded a video, captured a screenshot, or created any media on the device. This level of metadata helps reconstruct movements, timelines, and behaviors with incredible accuracy. The extraction revealed far more than hidden location data and remember, this phone was NOT jailbroken. Here’s what else was recovered: 1. Full Synchronized Accounts & Passwords The extraction pulled: •URLs •Usernames •Passwords •Stored login metadata Basically, every synchronized password ever used on the device all recovered without jailbreak. 2. Complete Application Logs & Histories Every installed application had: ✔ Detailed logs ✔ Usage history ✔ Internal data ✔ Metadata Even apps considered “secure” or “encrypted” still left behind recoverable traces. 3. Full WhatsApp Data, Including Group Histories WhatsApp revealed more than most users realize: •Full history of every group ever joined •Date each group was created •Who created it •Date I was added •Group metadata even after you exit the group This is critical in investigations because a suspect cannot deny belonging to a group when the device itself retains: 📌 Creation date 📌 Creator identity 📌 Join date 📌 Participation timeline Even if they left the group years ago. 4. Message-Level Location Metadata The iPhone logged exact sender locations at the moment messages were typed and sent just like what happened with @RedHatPentester message. Most people never see this. Investigators do. Why This Matters Every phone tells a story. Every app keeps footprints. Every message carries more than text. This extraction proves that even without a jailbreak, investigators can discover: ✔ Locations ✔ Passwords ✔ Group associations ✔ Message histories ✔ Detailed app activity ✔ Metadata most users never realize exists Digital devices rarely forget even when the user does. Immagina di ricevere un normale messaggio WhatsApp da qualcuno... e scoprire in seguito che il messaggio conteneva segretamente la sua posizione esatta, anche se non l'ha mai condivisa. Questo è esattamente quello che è successo durante una recente estrazione dati forense che ho eseguito sul mio iPhone 12 Pro Max. Durante l'analisi, ho trovato un messaggio che ho ricevuto da @RedHatPentester il 3 settembre 2025 alle 7:11. Niente di insolito a prima vista, solo un normale messaggio di testo. Ma nei metadati del messaggio, il telefono aveva registrato silenziosamente: Posizione esatta di @RedHatPentester al momento dell'invio del messaggio. Non l'ha condivisa intenzionalmente. Non l'ho richiesto io. Eppure il dispositivo l'ha registrata automaticamente. Questo è stato estratto direttamente dal mio telefono, il che significa: Se la tua posizione è ATTIVA mentre chatti su WhatsApp, la tua posizione esatta può essere estratta dal dispositivo di qualcun altro se il suo viene sottoposto a imaging forense. La maggior parte delle persone non ha la minima idea di cosa accada. Ma questo è stato solo l'inizio. Inoltre, ogni singolo file creato sul dispositivo, ovvero foto, video, screenshot e registrazioni, riportava la posizione esatta in cui mi trovavo al momento della creazione. Il telefono ha registrato automaticamente le coordinate GPS precise per ogni file multimediale. Ciò significa che gli investigatori possono determinare dove ti trovavi nel momento esatto in cui hai scattato una foto, registrato un video, catturato uno screenshot o creato qualsiasi contenuto multimediale sul dispositivo. Questo livello di metadati aiuta a ricostruire movimenti, linee temporali e comportamenti con incredibile precisione. L'estrazione ha rivelato molto più dei dati di posizione nascosti e, ricordate, questo telefono NON era stato sottoposto a jailbreak. Ecco cos'altro è stato recuperato: 1. Account e password completamente sincronizzati L'estrazione ha estratto: •URL •Nomi utente •Password •Metadati di accesso memorizzati In pratica, tutte le password sincronizzate mai utilizzate sul dispositivo sono state recuperate senza jailbreak. 2. Registri e cronologie complete delle applicazioni Ogni applicazione installata presentava: ✔ Registri dettagliati ✔ Cronologia di utilizzo ✔ Dati interni ✔ Metadati Anche le app considerate "sicure" o "crittografate" lasciavano comunque tracce recuperabili. 3. Dati completi di WhatsApp, incluse le cronologie dei gruppi WhatsApp ha rivelato più di quanto la maggior parte degli utenti creda: • Cronologia completa di ogni gruppo a cui si è mai iscritto • Data di creazione di ciascun gruppo • Chi l'ha creato • Data di aggiunta dell'utente • Metadati del gruppo anche dopo l'uscita dal gruppo Questo è fondamentale nelle indagini perché un sospettato non può negare l'appartenenza a un gruppo quando il dispositivo stesso conserva: 📌 Data di creazione 📌 Identità del creatore 📌 Data di iscrizione 📌 Cronologia di partecipazione Anche se l'utente ha abbandonato il gruppo anni fa. 4. Metadati sulla posizione a livello di messaggio L'iPhone ha registrato la posizione esatta del mittente nel momento in cui i messaggi sono stati digitati e inviati, proprio come è successo con il messaggio @RedHatPentester. La maggior parte delle persone non se ne accorge mai. Gli investigatori sì. Perché è importante Ogni telefono racconta una storia. Ogni app conserva tracce. Ogni messaggio contiene più di un semplice testo. Questa estrazione dimostra che anche senza jailbreak, gli investigatori possono scoprire: ✔ Posizioni ✔ Password ✔ Associazioni di gruppo ✔ Cronologia dei messaggi ✔ Attività dettagliata delle app ✔ Metadati di cui la maggior parte degli utenti non si accorge nemmeno dell'esistenza I dispositivi digitali raramente dimenticano, anche quando l'utente lo fa. Source: https://x.com/elormkdaniel/status/1993320187974541683?t=pV8BM00BIOTb8YhqC_iH3Q&s=19
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 2K Visualizzazioni
  • Il predicatore islamico Zakir Naik è salito su un taxi a Londra e ha detto all'autista:

    “Fratello mio, spegni la radio, per favore, perché come dice il Sacro Corano, non mi è permesso ascoltare musica, dato che ai tempi del Profeta non c'era musica occidentale, che è la musica degli infedeli.”

    ⚡️L'autista del taxi ha gentilmente spento la radio, ha fermato il taxi e gli ha aperto la porta.
    Zakir gli ha chiesto: “Fratello mio, cosa stai facendo?”

    L'autista del taxi ha risposto educatamente:
    “Ai tempi del Profeta non c'erano taxi, né bombe, né altoparlanti nelle moschee, né attacchi suicidi. Quindi stai zitto, scendi e aspetta che passi un cammello.”

    il puritano
    #people #facts #politics #faith #God
    🌙Il predicatore islamico Zakir Naik è salito su un taxi a Londra e ha detto all'autista: 😀 🟡“Fratello mio, spegni la radio, per favore, perché come dice il Sacro Corano, non mi è permesso ascoltare musica, dato che ai tempi del Profeta non c'era musica occidentale, che è la musica degli infedeli.” ⚡️L'autista del taxi ha gentilmente spento la radio, ha fermato il taxi e gli ha aperto la porta. Zakir gli ha chiesto: “Fratello mio, cosa stai facendo?” 🟡L'autista del taxi ha risposto educatamente: “Ai tempi del Profeta non c'erano taxi, né bombe, né altoparlanti nelle moschee, né attacchi suicidi. Quindi stai zitto, scendi e aspetta che passi un cammello.” 🔥👏🌀 👉 il puritano #people #facts #politics #faith #God
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 531 Visualizzazioni
  • QUELLO CHE NON VOGLIONO FAR SAPERE SULLE VERE CAUSE DELL’AZIONE RUSSA IN UCRAINA

    di Ivan Zeno

    La verità è semplice, ma viene scientemente nascosta. Per anni la Russia ha chiesto un’unica cosa: protezione per quasi dieci milioni di russofoni in Ucraina. Non l’annessione dell’Ucraina, non la ricostruzione dell’URSS, non le fantasie propagandistiche diffuse in Occidente. Solo una tutela minima, formalizzata negli accordi di Minsk I e II, rispettivamente nel 2014 e nel 2015. Cosa hanno fatto Kiev, Washington e Bruxelles? Assolutamente nulla.

    Hanno ignorato, rinviato, deriso.

    Perché diciamola tutta: l’Ucraina quegli accordi non li ha mai voluti. Li ha spacciati per “punitivi”, quando non prevedevano nemmeno un centimetro di territorio ceduto. Si chiedeva solo un’autonomia speciale, sul modello di qualsiasi regione europea plurilingue. Ma Kiev – con il beneplacito dell’Occidente – ha preferito l’intransigenza totale, arroccandosi dietro slogan identitari invece che affrontare una questione etnica e linguistica reale.

    E allora, quale strada si è scelta? Quella delle armi. Otto anni di bombardamenti sul Donbass, otto anni di vittime civili, otto anni di una guerra che l’Occidente fingendo di non vedere ha semplicemente lasciato marcire. Anzi: ha alimentato politicamente e militarmente, pur di mantenere il conflitto congelato e funzionale ai propri obiettivi geopolitici.

    Nel 2019 Zelensky ha vinto promettendo pace, dialogo e applicazione degli accordi di Minsk. Una menzogna elettorale: una volta al potere ha fatto l’esatto opposto. Nel 2022 preparava l’offensiva finale contro Lugansk e Donetsk, con colonne corazzate pronte a schiacciare le repubbliche separatiste.

    Nessuna autonomia. Nessun compromesso. Solo muscoli e propaganda.

    E sul fronte diplomatico? Putin chiedeva – ancora una volta – un tavolo sulla sicurezza europea. E gli Stati Uniti hanno risposto con un arroganza degna di un impero in decadenza: “Non è in agenda.” Fine della conversazione. Poi però si permettono di impartire lezioni su “dialogo” e “multilateralismo”.

    Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Le regioni a maggioranza russofona coincidono quasi perfettamente con i territori ora controllati dalla Russia, salvo Odessa e parte di Kharkov. In pratica, Putin si è preso ciò che per anni americani ed europei hanno disprezzato, ignorato o trattato come un fastidio geopolitico.

    Quello che si poteva garantire con la politica lo si è regalato alla forza militare. Una cecità strategica impressionante.

    E nonostante questa catena di fallimenti, si continua a ripetere la solita favola: “invasori e invasi”, “imperialismo russo”, “Putin vuole conquistare l’Europa”. Una narrazione bambinesca, funzionale solo a coprire responsabilità enormi. Perché se si riconoscesse la verità, bisognerebbe ammettere che l’Occidente ha sbagliato tutto: analisi, diplomazia, strategia e tempistiche.

    E invece si persevera. Ancora armi, ancora miliardi, ancora propaganda.

    E soprattutto un’escalation sempre più vicina alla linea rossa di uno scontro diretto tra NATO e Russia. Una follia geopolitica che nessuno ha il coraggio di ammettere, perché significherebbe riconoscere che l’intera architettura occidentale – politica, militare e mediatica – ha costruito per anni una narrazione completamente scollegata dalla realtà.
    QUELLO CHE NON VOGLIONO FAR SAPERE SULLE VERE CAUSE DELL’AZIONE RUSSA IN UCRAINA di Ivan Zeno La verità è semplice, ma viene scientemente nascosta. Per anni la Russia ha chiesto un’unica cosa: protezione per quasi dieci milioni di russofoni in Ucraina. Non l’annessione dell’Ucraina, non la ricostruzione dell’URSS, non le fantasie propagandistiche diffuse in Occidente. Solo una tutela minima, formalizzata negli accordi di Minsk I e II, rispettivamente nel 2014 e nel 2015. Cosa hanno fatto Kiev, Washington e Bruxelles? Assolutamente nulla. Hanno ignorato, rinviato, deriso. Perché diciamola tutta: l’Ucraina quegli accordi non li ha mai voluti. Li ha spacciati per “punitivi”, quando non prevedevano nemmeno un centimetro di territorio ceduto. Si chiedeva solo un’autonomia speciale, sul modello di qualsiasi regione europea plurilingue. Ma Kiev – con il beneplacito dell’Occidente – ha preferito l’intransigenza totale, arroccandosi dietro slogan identitari invece che affrontare una questione etnica e linguistica reale. E allora, quale strada si è scelta? Quella delle armi. Otto anni di bombardamenti sul Donbass, otto anni di vittime civili, otto anni di una guerra che l’Occidente fingendo di non vedere ha semplicemente lasciato marcire. Anzi: ha alimentato politicamente e militarmente, pur di mantenere il conflitto congelato e funzionale ai propri obiettivi geopolitici. Nel 2019 Zelensky ha vinto promettendo pace, dialogo e applicazione degli accordi di Minsk. Una menzogna elettorale: una volta al potere ha fatto l’esatto opposto. Nel 2022 preparava l’offensiva finale contro Lugansk e Donetsk, con colonne corazzate pronte a schiacciare le repubbliche separatiste. Nessuna autonomia. Nessun compromesso. Solo muscoli e propaganda. E sul fronte diplomatico? Putin chiedeva – ancora una volta – un tavolo sulla sicurezza europea. E gli Stati Uniti hanno risposto con un arroganza degna di un impero in decadenza: “Non è in agenda.” Fine della conversazione. Poi però si permettono di impartire lezioni su “dialogo” e “multilateralismo”. Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Le regioni a maggioranza russofona coincidono quasi perfettamente con i territori ora controllati dalla Russia, salvo Odessa e parte di Kharkov. In pratica, Putin si è preso ciò che per anni americani ed europei hanno disprezzato, ignorato o trattato come un fastidio geopolitico. Quello che si poteva garantire con la politica lo si è regalato alla forza militare. Una cecità strategica impressionante. E nonostante questa catena di fallimenti, si continua a ripetere la solita favola: “invasori e invasi”, “imperialismo russo”, “Putin vuole conquistare l’Europa”. Una narrazione bambinesca, funzionale solo a coprire responsabilità enormi. Perché se si riconoscesse la verità, bisognerebbe ammettere che l’Occidente ha sbagliato tutto: analisi, diplomazia, strategia e tempistiche. E invece si persevera. Ancora armi, ancora miliardi, ancora propaganda. E soprattutto un’escalation sempre più vicina alla linea rossa di uno scontro diretto tra NATO e Russia. Una follia geopolitica che nessuno ha il coraggio di ammettere, perché significherebbe riconoscere che l’intera architettura occidentale – politica, militare e mediatica – ha costruito per anni una narrazione completamente scollegata dalla realtà.
    Angry
    3
    0 Commenti 0 Condivisioni 4K Visualizzazioni
  • Per anni ci è stato ripetuto che “tutto era trasparente”, che “i contratti erano pubblici”, che “i controlli erano rigorosi”. La realtà, oggi, racconta altro. Le componenti dei sieri somministrati a milioni di cittadini — compresi i bambini — non sono mai state realmente verificate da chi avrebbe dovuto farlo: l’EMA.

    Mentre in famiglia ci si preoccupa persino del contenuto dell’acqua minerale, al momento delle inoculazioni è stato chiesto alle persone di fidarsi alla cieca. E chi somministrava quei prodotti, spesso, non sapeva nemmeno cosa contenessero davvero.

    L’ente europeo preposto ai controlli non ha effettuato analisi autonome, non ha verificato le componenti, non ha controllato i dati: si è limitato ad accettare come “verità” ciò che dichiaravano le case farmaceutiche.
    Una delega totale, senza trasparenza, senza rigore, senza tutela per i cittadini.
    Oggi tutto questo non può più essere ignorato. La domanda è semplice: com’è stato possibile? E soprattutto: chi se ne assumerà la responsabilità?

    Source: https://x.com/SandriAvv/status/1990390818574639468?s=20

    #verità #pandemia #vaccino #malattia #covid #ema #sarscov2
    Per anni ci è stato ripetuto che “tutto era trasparente”, che “i contratti erano pubblici”, che “i controlli erano rigorosi”. La realtà, oggi, racconta altro. Le componenti dei sieri somministrati a milioni di cittadini — compresi i bambini — non sono mai state realmente verificate da chi avrebbe dovuto farlo: l’EMA. Mentre in famiglia ci si preoccupa persino del contenuto dell’acqua minerale, al momento delle inoculazioni è stato chiesto alle persone di fidarsi alla cieca. E chi somministrava quei prodotti, spesso, non sapeva nemmeno cosa contenessero davvero. L’ente europeo preposto ai controlli non ha effettuato analisi autonome, non ha verificato le componenti, non ha controllato i dati: si è limitato ad accettare come “verità” ciò che dichiaravano le case farmaceutiche. Una delega totale, senza trasparenza, senza rigore, senza tutela per i cittadini. Oggi tutto questo non può più essere ignorato. La domanda è semplice: com’è stato possibile? E soprattutto: chi se ne assumerà la responsabilità? Source: https://x.com/SandriAvv/status/1990390818574639468?s=20 #verità #pandemia #vaccino #malattia #covid #ema #sarscov2
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 2K Visualizzazioni
  • ECCO dove finivano i miliardi che l'EU e anche il nostro governo inviavano a pioggia in Ucraina. E' chiaro che Zelensky non ha più il controllo. (Sempre che l'abbia mai avuto).
    Ucraina, l'ex vicepremier "Che Guevara" nei guai: chiesto l'arresto per tangenti
    L'Anticorruzione ucraina stringe il cerchio su Oleksiy Chernyshov: avrebbe ricevuto 1,2 milioni di dollari per case di lusso...

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/15/corruzione-ucraina-arresto-vicepremier-tangenti-notizie/8196661/
    ECCO dove finivano i miliardi che l'EU e anche il nostro governo inviavano a pioggia in Ucraina. E' chiaro che Zelensky non ha più il controllo. (Sempre che l'abbia mai avuto). Ucraina, l'ex vicepremier "Che Guevara" nei guai: chiesto l'arresto per tangenti L'Anticorruzione ucraina stringe il cerchio su Oleksiy Chernyshov: avrebbe ricevuto 1,2 milioni di dollari per case di lusso... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/15/corruzione-ucraina-arresto-vicepremier-tangenti-notizie/8196661/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Ucraina, l'ex vicepremier "Che Guevara" nei guai: chiesto l'arresto per tangenti
    L'Anticorruzione ucraina stringe il cerchio su Oleksiy Chernyshov: avrebbe ricevuto 1,2 milioni di dollari per case di lusso
    Angry
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 879 Visualizzazioni
  • GLI INFLUENCER DOVRANNO ISCRIVERSI AD UN ALBO DI STATO E SARANNO CENSURATI

    English translation
    👉🏻 CLICK HERE 👈🏻

    Rendere internet superficiale e servile come la TV.

    1) DITTATURA DELL'INFORMAZIONE NEI CONFRONTI DEGLI INFLUENCER

    L'AGCOM con una nuova delibera che si può leggere cliccando qui sancisce l'obbligo per qualsiasi influencer dotato di più di 500mila iscritti o più di 1milione di visualizzazioni mensili, indipendentemente dalla piattaforma in cui opera, ad iscriversi ad un albo statale dove deve fornire tutte le sue informazioni personali. Gli influencer possono effettuare l'iscrizione su questo sito dove oltre ad indicare il proprio nome e il proprio cognome reali sono costretti ad indicare le pagine in cui è seguito, il numero dei followers ed anche a lasciare dei recapiti. Siccome è richiesto anche il documento di identità, si tratta di una vera e propria schedatura attraverso la quale lo Stato italiano vuole tenere in pugno ogni persona che ha un grande pubblico. Nell'allegato B, che consiste nel codice di condotta degli influencer è scritto che in assenza di registrazione si verrà puniti in base alla legge 31 luglio 1997, n. 249, art. 30 comma 1 la quale sancisce che chi non fornisce i dati richiesti dalle autorità dovrà pagare una sanzione amministrativa da 1 milione a 200 milioni di lire, quindi con una sanzione che può arrivare a circa 100 mila euro.
    Come illustrato nell'allegato A alla delibera, gli influencer che non seguiranno il codice di condotta saranno sanzionati in base al regolamento del testo unico, ciò vuol dire che crolla il muro che per anni ha separato il mondo della televisione dal mondo di internet, visto che anche gli influencer adesso dovranno seguire lo stesso regolamento imposto le emittenti radiofoniche e televisive, e possiamo dire addio anche alla creatività, libertà e spontaneità nella creazione dei contenuti che ha sempre caratterizzato internet trasformandolo nell'ennesimo braccio della propaganda statale.

    2) IL CODICE DI CONDOTTA IMPONE LA LOTTA ALLA CONTROINFORMAZIONE

    Fin da subito a pp, 2, disposizioni generali, si parla dell'obbligo degli influencer di "contrastare la disinformazione" e quando il sistema parla di disinformazione parla della controinformazione. Gli influencer non possono neanche diffondere "odio razziale" o parlare male di qualsiasi minoranza, quindi sarà vietato pubblicare qualsiasi cosa possa giustificare odio verso di loro. Non potranno parlare dell'invasione, citare statistiche sulla criminalità degli stranieri, in quanto saranno tenuti a seguire l'art. 4 del testo unico che impone la salvaguardia delle differenze "etniche" e l'art. 30 che parla di divieto di istigazione dei reati o apologia degli stessi. L'influencer è anche tenuto a non produrre contenuti che siano "gravemente nocivi per i minori", e ciò vuol dire che non potranno trattare i seguenti temi: "violenza; sesso; diritti fondamentali e incolumità della persona". I contenuti di violenza o di sesso non si identificano necessariamente con atti espliciti di violenza o di pornografia, ma basta che si parli anche solo indirettamente di questi contenuti. Se quindi si sfora dai parametri (le scene non possono essere verosimili, non si possono raccontare i dettagli etc.) il contenuto può essere considerato "altamente nocivo" e incorrere in problemi. Ciò impedisce agli influencer di trattare propriamente tematiche di cronaca nera, affrontare con dovizia di particolari le questioni geopolitiche ed insomma contribuisce a rendere internet un Paese dei Balocchi dove si può parlare solo di stronzate e videogiochi, un luogo di intrattenimento becero la cui unica funzione è far spegnere i cervelli.

    CONCLUSIONI

    Per gli influencer non rilevanti, cioè quelli che hanno meno di 500mila iscritti, si applicano comunque l'art. 41 e 42. L'art 42, b sancisce che le piattaforme sono tenute a "tutelare il pubblico" da contenuti che incitano all'odio nei confronti delle minoranze, quindi parte della censura si applica a chiunque produca materiali audiovisivi.

    Iscriviti a Der Einzige
    👉🏻 CLICCA QUI 👈🏻
    GLI INFLUENCER DOVRANNO ISCRIVERSI AD UN ALBO DI STATO E SARANNO CENSURATI English translation 👉🏻 CLICK HERE 👈🏻 Rendere internet superficiale e servile come la TV. 1) DITTATURA DELL'INFORMAZIONE NEI CONFRONTI DEGLI INFLUENCER L'AGCOM con una nuova delibera che si può leggere cliccando qui sancisce l'obbligo per qualsiasi influencer dotato di più di 500mila iscritti o più di 1milione di visualizzazioni mensili, indipendentemente dalla piattaforma in cui opera, ad iscriversi ad un albo statale dove deve fornire tutte le sue informazioni personali. Gli influencer possono effettuare l'iscrizione su questo sito dove oltre ad indicare il proprio nome e il proprio cognome reali sono costretti ad indicare le pagine in cui è seguito, il numero dei followers ed anche a lasciare dei recapiti. Siccome è richiesto anche il documento di identità, si tratta di una vera e propria schedatura attraverso la quale lo Stato italiano vuole tenere in pugno ogni persona che ha un grande pubblico. Nell'allegato B, che consiste nel codice di condotta degli influencer è scritto che in assenza di registrazione si verrà puniti in base alla legge 31 luglio 1997, n. 249, art. 30 comma 1 la quale sancisce che chi non fornisce i dati richiesti dalle autorità dovrà pagare una sanzione amministrativa da 1 milione a 200 milioni di lire, quindi con una sanzione che può arrivare a circa 100 mila euro. Come illustrato nell'allegato A alla delibera, gli influencer che non seguiranno il codice di condotta saranno sanzionati in base al regolamento del testo unico, ciò vuol dire che crolla il muro che per anni ha separato il mondo della televisione dal mondo di internet, visto che anche gli influencer adesso dovranno seguire lo stesso regolamento imposto le emittenti radiofoniche e televisive, e possiamo dire addio anche alla creatività, libertà e spontaneità nella creazione dei contenuti che ha sempre caratterizzato internet trasformandolo nell'ennesimo braccio della propaganda statale. 2) IL CODICE DI CONDOTTA IMPONE LA LOTTA ALLA CONTROINFORMAZIONE Fin da subito a pp, 2, disposizioni generali, si parla dell'obbligo degli influencer di "contrastare la disinformazione" e quando il sistema parla di disinformazione parla della controinformazione. Gli influencer non possono neanche diffondere "odio razziale" o parlare male di qualsiasi minoranza, quindi sarà vietato pubblicare qualsiasi cosa possa giustificare odio verso di loro. Non potranno parlare dell'invasione, citare statistiche sulla criminalità degli stranieri, in quanto saranno tenuti a seguire l'art. 4 del testo unico che impone la salvaguardia delle differenze "etniche" e l'art. 30 che parla di divieto di istigazione dei reati o apologia degli stessi. L'influencer è anche tenuto a non produrre contenuti che siano "gravemente nocivi per i minori", e ciò vuol dire che non potranno trattare i seguenti temi: "violenza; sesso; diritti fondamentali e incolumità della persona". I contenuti di violenza o di sesso non si identificano necessariamente con atti espliciti di violenza o di pornografia, ma basta che si parli anche solo indirettamente di questi contenuti. Se quindi si sfora dai parametri (le scene non possono essere verosimili, non si possono raccontare i dettagli etc.) il contenuto può essere considerato "altamente nocivo" e incorrere in problemi. Ciò impedisce agli influencer di trattare propriamente tematiche di cronaca nera, affrontare con dovizia di particolari le questioni geopolitiche ed insomma contribuisce a rendere internet un Paese dei Balocchi dove si può parlare solo di stronzate e videogiochi, un luogo di intrattenimento becero la cui unica funzione è far spegnere i cervelli. CONCLUSIONI Per gli influencer non rilevanti, cioè quelli che hanno meno di 500mila iscritti, si applicano comunque l'art. 41 e 42. L'art 42, b sancisce che le piattaforme sono tenute a "tutelare il pubblico" da contenuti che incitano all'odio nei confronti delle minoranze, quindi parte della censura si applica a chiunque produca materiali audiovisivi. Iscriviti a Der Einzige 👉🏻 CLICCA QUI 👈🏻
    0 Commenti 0 Condivisioni 3K Visualizzazioni
Altri risultati