• LEONKA – Distruggendo & Distraendo

    E niente… ovviamente non potevamo farci mancare nulla in questa estate milanese . Giusto per gradire, perché non rispolverare un vecchio refrein anni ’90 in versione remix 2025? Tra un interrogatorio di Catella e una chat di Tancredi, passando per dichiarazioni deliranti in salsa piddina, ecco servito il grande classico: “sgombero al Leonkavallo”.

    Versione aggiornata: “sgombero n.134”. Perché tanto, quando c’è da cavalcare il tema caldo dello “sgombero selvaggio”, il governo di centrodestra non si tira mai indietro .
    E pensare che correva il 1993, quando da studente delle superiori seguivo Formentini nella sua crociata contro il Leonka… e ora eccoci di nuovo qui, trent’anni dopo, con la stessa litania.

    Giovedì 21 agosto : scatta lo sgombero in via Watteau.
    Che fosse oggi o a settembre non cambiava granché: le rogne restano rogne.

    Stiamo parlando di uno dei centri sociali storici di Milano, che ha ospitato band come i Casino Royale, i 99 Posse, serate di musica, cene sociali, momenti di aggregazione a prezzi popolari .
    Ma resta il fatto: occupazione illegale. Ed è qui che scatta la solita pantomima politica.

    Da un lato la destra che esulta (“finalmente legalità!” ).
    Dall’altro la sinistra che piange (“attacco alla cultura popolare!” ).
    E intanto, qualcuno si dimentica che fino a vent’anni fa alcuni leader che oggi sbraitano erano ospiti fissi del Leonka… sì, proprio loro. Indovinate chi? Non è difficile.

    Il punto vero? Questo sgombero è più distrazione che soluzione.
    Si distrugge un patrimonio di aggregazione e cultura popolare e, nello stesso tempo, si distrae l’opinione pubblica da scandali ben più pesanti: Cementopoli 2.0, appalti, affari veri .

    È la solita “manovra di rottura”: un diversivo da dare in pasto ai media, mentre il resto scivola sotto silenzio.
    Manco fossimo davvero dei rincoglioniti totali, vero?

    Eppure, il vero dilemma resta insoluto: legalità vs offerta culturale.
    Milano continua a preferire solo luoghi “radical chic approved” – MUDEC, BASE, spazi patinati con cocktail da 12 euro – e relega la cultura popolare al margine, fino a criminalizzarla.

    Forse la soluzione sta in una “terza via”:
    spazi culturali regolari, accessibili e popolari, assegnati tramite bandi trasparenti e canoni calmierati.
    Perché se la burocrazia chiude tutte le porte, l’occupazione diventa l’unica via di sopravvivenza.

    La domanda è: vogliamo davvero trovare una mediazione che unisca legalità e cultura, o continueremo a giocare al teatrino degli sgomberi?
    Io, sinceramente, la risposta non l’ho ancora vista. Ma spero di sbagliarmi.

    #Leonkavallo #Milano2025 #Sgombero #CulturaPopolare #Legalità #DistruzioneEDistrazione #PoliticaItaliana #UrbanCulture
    LEONKA – Distruggendo & Distraendo 🚧🎭 E niente… ovviamente non potevamo farci mancare nulla in questa estate milanese 🌞🍉. Giusto per gradire, perché non rispolverare un vecchio refrein anni ’90 in versione remix 2025? Tra un interrogatorio di Catella e una chat di Tancredi, passando per dichiarazioni deliranti in salsa piddina, ecco servito il grande classico: “sgombero al Leonkavallo”. Versione aggiornata: “sgombero n.134”. Perché tanto, quando c’è da cavalcare il tema caldo dello “sgombero selvaggio”, il governo di centrodestra non si tira mai indietro 💥. E pensare che correva il 1993, quando da studente delle superiori seguivo Formentini nella sua crociata contro il Leonka… e ora eccoci di nuovo qui, trent’anni dopo, con la stessa litania. Giovedì 21 agosto ✍️: scatta lo sgombero in via Watteau. Che fosse oggi o a settembre non cambiava granché: le rogne restano rogne. Stiamo parlando di uno dei centri sociali storici di Milano, che ha ospitato band come i Casino Royale, i 99 Posse, serate di musica, cene sociali, momenti di aggregazione a prezzi popolari 🥘🎶. Ma resta il fatto: occupazione illegale. Ed è qui che scatta la solita pantomima politica. Da un lato la destra che esulta (“finalmente legalità!” 👮). Dall’altro la sinistra che piange (“attacco alla cultura popolare!” 🎭). E intanto, qualcuno si dimentica che fino a vent’anni fa alcuni leader che oggi sbraitano erano ospiti fissi del Leonka… sì, proprio loro. Indovinate chi? Non è difficile. Il punto vero? Questo sgombero è più distrazione che soluzione. Si distrugge un patrimonio di aggregazione e cultura popolare e, nello stesso tempo, si distrae l’opinione pubblica da scandali ben più pesanti: Cementopoli 2.0, appalti, affari veri 💸. È la solita “manovra di rottura”: un diversivo da dare in pasto ai media, mentre il resto scivola sotto silenzio. Manco fossimo davvero dei rincoglioniti totali, vero? 🙃 Eppure, il vero dilemma resta insoluto: legalità vs offerta culturale. Milano continua a preferire solo luoghi “radical chic approved” – MUDEC, BASE, spazi patinati con cocktail da 12 euro 🍸 – e relega la cultura popolare al margine, fino a criminalizzarla. Forse la soluzione sta in una “terza via”: 👉 spazi culturali regolari, accessibili e popolari, assegnati tramite bandi trasparenti e canoni calmierati. Perché se la burocrazia chiude tutte le porte, l’occupazione diventa l’unica via di sopravvivenza. La domanda è: vogliamo davvero trovare una mediazione che unisca legalità e cultura, o continueremo a giocare al teatrino degli sgomberi? Io, sinceramente, la risposta non l’ho ancora vista. Ma spero di sbagliarmi. #Leonkavallo #Milano2025 #Sgombero #CulturaPopolare #Legalità #DistruzioneEDistrazione #PoliticaItaliana #UrbanCulture
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  • L'ATTENZIONE È POTERE

    «Non dovete badare al cantante
    tutta gente che viene e che va
    tutta gente che resta soltanto un momento
    soltanto nel caso che il pezzo ci divertirà.
    Non dovete badare al cantante
    lo sappiamo la vita che fa
    guarda solo la foto che c’è sul giornale
    ci siamo capiti che razza di uomo sarà.»

    Mi spiace di dover scomodare l'amico Luciano Ligabue in uno dei suoi successi risalenti a circa 30 anni fa (dal cd "Buon compleanno Elvis" - 1995). Però stavolta serve perché nel bene o nel male viviamo in un'epoca dove finiamo sempre a dare troppa importanza o seguito a qualunque intervento di una personalità politica. E forse sbagliamo in un doppio senso.

    ⚫️ Da un lato, quando esaltiamo oltre misura chi stimiamo.
    ⚫️ Dall’altro, quando concentriamo la nostra energia nel denigrare chi ci è avverso.

    Prendiamo il caso recente dell’ex assessore Majorino, che si è speso in una goffa difesa della giunta Sala dentro lo scandalo Cementopoli. La reazione? Una valanga di invettive, meme, post ironici, accuse alla sua lucidità mentale. Tutto questo, però, non ha fatto altro che rilanciare il suo nome e la sua immagine pubblica.

    Non ci rendiamo conto che, così facendo, non facciamo altro che giocare nella loro stessa arena?
    Una personalità continuamente sotto i riflettori diventa un nemico nauseante questo è vero. Ma al contempo è sinonimo di verità proprio perché nutrita dalla reiterazione e dal fatto che sia effettivamente sulla bocca di tutti.
    Perché è questo che muove i voti come la forza effettiva di ogni compagine che intenda comandare e che abbia i mezzi. Chi guardacaso non ha i mezzi per mettersi in mostra politicamente rimane escluso dai giochi delle preferenze . Semplice.

    E allora la domanda diventa urgente: vogliamo davvero restare intrappolati nella spirale della diatriba sterile?

    La vera alternativa è concentrarsi sulla controproposta.
    La vera forza è negare l’attenzione, non alimentarla.
    Il vero atto politico oggi è l’indifferenza strategica: isolarli nel silenzio, lasciarli soli coi loro adepti (pochi o tanti che fossero).

    Prima del consenso, ogni politico cerca la cosa più primordiale: l’#attenzione.
    Togliamogliela.

    #PoliticaDiContenuto #Cementopoli #Milano #Attivismo #ControProposta #poteredellattenzione
    ⚖️ L'ATTENZIONE È POTERE🕯️ «Non dovete badare al cantante tutta gente che viene e che va tutta gente che resta soltanto un momento soltanto nel caso che il pezzo ci divertirà. Non dovete badare al cantante lo sappiamo la vita che fa guarda solo la foto che c’è sul giornale ci siamo capiti che razza di uomo sarà.» Mi spiace di dover scomodare l'amico Luciano Ligabue in uno dei suoi successi risalenti a circa 30 anni fa (dal cd "Buon compleanno Elvis" - 1995). Però stavolta serve perché nel bene o nel male viviamo in un'epoca dove finiamo sempre a dare troppa importanza o seguito a qualunque intervento di una personalità politica. E forse sbagliamo in un doppio senso. ⚫️ Da un lato, quando esaltiamo oltre misura chi stimiamo. ⚫️ Dall’altro, quando concentriamo la nostra energia nel denigrare chi ci è avverso. Prendiamo il caso recente dell’ex assessore Majorino, che si è speso in una goffa difesa della giunta Sala dentro lo scandalo Cementopoli. La reazione? Una valanga di invettive, meme, post ironici, accuse alla sua lucidità mentale. Tutto questo, però, non ha fatto altro che rilanciare il suo nome e la sua immagine pubblica. ❓Non ci rendiamo conto che, così facendo, non facciamo altro che giocare nella loro stessa arena? Una personalità continuamente sotto i riflettori diventa un nemico nauseante questo è vero. Ma al contempo è sinonimo di verità proprio perché nutrita dalla reiterazione e dal fatto che sia effettivamente sulla bocca di tutti. Perché è questo che muove i voti come la forza effettiva di ogni compagine che intenda comandare e che abbia i mezzi. Chi guardacaso non ha i mezzi per mettersi in mostra politicamente rimane escluso dai giochi delle preferenze . Semplice. E allora la domanda diventa urgente: vogliamo davvero restare intrappolati nella spirale della diatriba sterile? 👉 La vera alternativa è concentrarsi sulla controproposta. 👉 La vera forza è negare l’attenzione, non alimentarla. 👉 Il vero atto politico oggi è l’indifferenza strategica: isolarli nel silenzio, lasciarli soli coi loro adepti (pochi o tanti che fossero). Prima del consenso, ogni politico cerca la cosa più primordiale: l’#attenzione. Togliamogliela. #PoliticaDiContenuto #Cementopoli #Milano #Attivismo #ControProposta #poteredellattenzione
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  • CEMENTOPOLI - Summer Remix

    Fra tre settimane si torna alla solita giostra di settembre: scuole aperte, lavori a manetta, e le polemiche estive che dovrebbero calare… ma no, qui a Milano il Festivalbar della corruzione continua .
    Cementopoli 2.0 si sta rivelando più un fiasco che un vaso di Pandora. E, diciamocelo, il copione lo conosciamo a memoria — solo che ogni giorno salta fuori una nuova “traccia bonus” che ci fa perdere tempo e fiducia.

    Questa volta il singolo più chiacchierato è tratto dalla chat “Pirellino”:
    “Ma mi confermi come assessore?” scrive l’ex assessore Tancredi a Catella.
    “Voi siete i best ever. Io se volete vi faccio da segretario”, risponde il re dell’immobiliare milanese.
    E il DG Malangone, entusiasta: “Me lo tatuo sulla schiena”.
    La Procura non ride: parla di mercimonio della funzione pubblica, di sfregio delle leggi e di attentato alla democrazia urbanistica.

    Tradotto: qui i pubblici ufficiali agiscono come dipendenti privati, deferenti agli ordini di un privato cittadino… che, a leggere i messaggi, pare fosse considerato il vero sindaco di Milano .

    Ma non è certo il primo episodio, anzi: è solo l’ultimo capitolo di un palinsesto di tormentoni politici che sembrano fatti apposta per tenerci incollati allo schermo mentre altrove si consumano altri scippi silenziosi ai danni della città.

    Scarcerazione di Scandurra & Bezzicheri
    Presentata come il colpo di scena della stagione, ma alla fine è solo il solito giro di giostra giudiziaria. Tanto clamore per nulla: il tempo mediatico speso qui è lo stesso che potrebbe servire per discutere di come evitare che simili figure abbiano ancora margini di manovra… e invece no, si resta a commentare la sentenza come se fosse la finale di Champions.

    Proteste delle famiglie senza casa
    Una tragedia sociale trasformata in “servizio di colore” per i telegiornali, senza un vero seguito politico. Il problema resta lì, irrisolto, e intanto il dibattito pubblico si sposta rapidamente su chi ha scritto cosa nelle chat. Nel frattempo, mentre si litiga sui messaggini, la città continua a perdere case accessibili e spazi vivibili.

    Il silenzio imbarazzante del PD e le frasi di circostanza del centro-sinistra
    La fiera dell’ipocrisia: si evitano prese di posizione nette per paura di perdere voti o poltrone, e si preferisce il linguaggio da comunicato stampa, tanto vuoto quanto “corretto”. Così il rumore resta alto ma il significato vicino allo zero.

    E noi? Restiamo qui, spettatori di questa telenovela politica, sapendo già che finirà a tarallucci e vino , esattamente come ogni altro scandalo in salsa italiana.

    Nel frattempo, sotto silenzio, è in stadio avanzato il processo di chiusura del Leonardo3, un pezzo di patrimonio culturale milanese, stessa sorte toccata ad altrettante realtà importanti. Ma su questo, silenzio totale: niente titoloni, niente “chat bollenti”, nessuna indignazione virale.

    Forse è il momento di spegnere per un attimo le nostre “bioporte” digitali e investire energia nel creare un’alternativa politica vera: fatta di cittadini e non di lobby, capace di proteggere la città e la qualità della vita da questo lento saccheggio.
    Finché non lo faremo, resteremo bloccati nel solito loop: stallo, decadenza… e noia pura.

    #Cementopoli #Milano #Corruzione #PoliticaItaliana #Urbanistica #DenunciaSociale #Giustizia #MilanoSvegliati #estatemilanese
    🎭 CEMENTOPOLI - Summer Remix 🎷🍹 Fra tre settimane si torna alla solita giostra di settembre: scuole aperte, lavori a manetta, e le polemiche estive che dovrebbero calare… ma no, qui a Milano il Festivalbar della corruzione continua 🎶. Cementopoli 2.0 si sta rivelando più un fiasco che un vaso di Pandora. E, diciamocelo, il copione lo conosciamo a memoria — solo che ogni giorno salta fuori una nuova “traccia bonus” che ci fa perdere tempo e fiducia. Questa volta il singolo più chiacchierato è tratto dalla chat “Pirellino”: 📱 “Ma mi confermi come assessore?” scrive l’ex assessore Tancredi a Catella. 📱 “Voi siete i best ever. Io se volete vi faccio da segretario”, risponde il re dell’immobiliare milanese. 📱 E il DG Malangone, entusiasta: “Me lo tatuo sulla schiena”. La Procura non ride: parla di mercimonio della funzione pubblica, di sfregio delle leggi e di attentato alla democrazia urbanistica. Tradotto: qui i pubblici ufficiali agiscono come dipendenti privati, deferenti agli ordini di un privato cittadino… che, a leggere i messaggi, pare fosse considerato il vero sindaco di Milano 🏙️. Ma non è certo il primo episodio, anzi: è solo l’ultimo capitolo di un palinsesto di tormentoni politici che sembrano fatti apposta per tenerci incollati allo schermo mentre altrove si consumano altri scippi silenziosi ai danni della città. Scarcerazione di Scandurra & Bezzicheri🎢 Presentata come il colpo di scena della stagione, ma alla fine è solo il solito giro di giostra giudiziaria. Tanto clamore per nulla: il tempo mediatico speso qui è lo stesso che potrebbe servire per discutere di come evitare che simili figure abbiano ancora margini di manovra… e invece no, si resta a commentare la sentenza come se fosse la finale di Champions. Proteste delle famiglie senza casa 🏚️ Una tragedia sociale trasformata in “servizio di colore” per i telegiornali, senza un vero seguito politico. Il problema resta lì, irrisolto, e intanto il dibattito pubblico si sposta rapidamente su chi ha scritto cosa nelle chat. Nel frattempo, mentre si litiga sui messaggini, la città continua a perdere case accessibili e spazi vivibili. Il silenzio imbarazzante del PD e le frasi di circostanza del centro-sinistra 🙄 La fiera dell’ipocrisia: si evitano prese di posizione nette per paura di perdere voti o poltrone, e si preferisce il linguaggio da comunicato stampa, tanto vuoto quanto “corretto”. Così il rumore resta alto ma il significato vicino allo zero. E noi? Restiamo qui, spettatori di questa telenovela politica, sapendo già che finirà a tarallucci e vino 🍷, esattamente come ogni altro scandalo in salsa italiana. 💡 Nel frattempo, sotto silenzio, è in stadio avanzato il processo di chiusura del Leonardo3, un pezzo di patrimonio culturale milanese, stessa sorte toccata ad altrettante realtà importanti. Ma su questo, silenzio totale: niente titoloni, niente “chat bollenti”, nessuna indignazione virale. Forse è il momento di spegnere per un attimo le nostre “bioporte” digitali e investire energia nel creare un’alternativa politica vera: fatta di cittadini e non di lobby, capace di proteggere la città e la qualità della vita da questo lento saccheggio. Finché non lo faremo, resteremo bloccati nel solito loop: stallo, decadenza… e noia pura. #Cementopoli #Milano #Corruzione #PoliticaItaliana #Urbanistica #DenunciaSociale #Giustizia #MilanoSvegliati #estatemilanese
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  • SARABANDA COMUNALE: promesse, slogan e altre illusioni estive


    Sarebbero da citare vecchi romanzi  francesi per parafrasare quest’estate milanese: una farsa tragicomica, un "feuilleton" di decadenza politica che si ostina a travestirsi da successo amministrativo.

    A pochi giorni dal disastro di Cementopoli 2.0 – serie tv low budget durata meno di un weekend – eccoci servita una nuova puntata della fiction estiva del Comune: l’assestamento di bilancio, approvato lunedì 28 luglio.

    Ebbene sì, gente: ci risiamo. Ho vissuto questo rito già cinque volte da consigliere. Cinque. Sempre lo stesso copione: una sfilza di promesse sventolate come bandierine arcobaleno su una città in apnea, solo per gettare un po’ di fumo negli occhi e rianimare una tifoseria piddina sempre più stordita, sempre meno colpevole ma eternamente complice.

    Questa è la vera SARABANDA delle promesse comunali™: un festival del “faremo”, un circo di numeri lanciati come coriandoli per far sembrare movimento dove c’è solo stallo.

    Ma noi non siamo più quelli dei “forse ci crediamo”. Siamo quelli del “stavolta non ci freghi”.

    Ecco il piatto forte della casa:

    +19 milioni € per i dipendenti comunali e le cooperative sociali. (Sacrosanto. Solita manfrina post-scioperi. Ed altrettanto rivedibile. Ne riparliamo fra qualche mese con i soggetti coinvolti e sondiamo gli umori.)

    +59 milioni € per il trasporto pubblico locale. (Domanda da un milione di corse: miglioreranno i mezzi e la copertura di servizio e la frequenza delle corse ? Questa si che è una semi-missione impossibile)

    +25 milioni € per le politiche sociali. (La voce storicamente più pompata a livello mediatico. Ma quando andiamo a leggere le voci di spesa... metà si dissolve in progettini una tantum. Il sociale non può essere un parcheggio di buone intenzioni)

    +21 milioni € per la manutenzione delle case popolari. (Davvero? Venite a farvi un giro nei condomini gestiti da MM in via Bolla, Gratosoglio, San Siro. Ascensori rotti da mesi, muffa ovunque, amianto e topi. Queste sono le "case" di cui parlate?)

    +30 milioni € per le strade. (Qualche toppa d'asfalto qua e là tra un cantiere infinito e l’altro?)

    +15,8 milioni € per cultura ed educazione. (Aumento degno di nota... ma a chi andrà?  Ai soliti eventi “instagrammabili” da tre giorni e via? Davvero? E comunque lo stanziamento va ridistribuito su 9 Municipalità. Se saltano fuori i soldi per una festa di via è già un successo)

    E poi il gran finale:

    Programma “Zero Sfitti” (che sa di "Zero Impatto", ma ok), il salvataggio del complesso storico in viale Lombardia 65, e la resurrezione promessa del Centro Carraro al Gratosoglio (2026, se vi va bene). Tutto bello. Tutto sulla carta però al momento.




    Ma alla romana: "Ma chi ve crede?!"

    Perché, cari miei, il vero bilancio si fa con la realtà, non con i titoli da conferenza stampa. Non bastano gli “stanziamenti”, serve l’ascolto dei territori, serve progettazione vera, serve che dietro ai numeri ci siano azioni concrete e non solo determine fatte per rattoppare il dissenso.

    Sparano alto, ma noi non siamo qui per contarci le slide. Siamo qui per dire che il cambiamento non passa dai selfie ma dalla partecipazione vera.
    Dai cittadini che portano proposte, dai territori che pretendono risposte.

    E allora mi domando: lo vogliamo colmare questo abisso tra il dire e il fare?

    Oppure continuiamo a guardare la sarabanda da fuori, come spettatori stanchi?

    Fine primo atto. Ma il secondo lo scriviamo noi.



    #MilanoNonCiSta #BilancioFuffa #SarabandaComunale #PromesseAMemoriaCorta #PartecipazioneReale #Cementopoli #PoliticaCheIllude #NumeriDaCirco #Milano2025 #ZeroFiducia
    🎪 SARABANDA COMUNALE: promesse, slogan e altre illusioni estive 🌞📉 Sarebbero da citare vecchi romanzi  francesi per parafrasare quest’estate milanese: una farsa tragicomica, un "feuilleton" di decadenza politica che si ostina a travestirsi da successo amministrativo. A pochi giorni dal disastro di Cementopoli 2.0 – serie tv low budget durata meno di un weekend – eccoci servita una nuova puntata della fiction estiva del Comune: l’assestamento di bilancio, approvato lunedì 28 luglio. 🙃 Ebbene sì, gente: ci risiamo. Ho vissuto questo rito già cinque volte da consigliere. Cinque. Sempre lo stesso copione: una sfilza di promesse sventolate come bandierine arcobaleno su una città in apnea, solo per gettare un po’ di fumo negli occhi e rianimare una tifoseria piddina sempre più stordita, sempre meno colpevole ma eternamente complice. 🤡 Questa è la vera SARABANDA delle promesse comunali™: un festival del “faremo”, un circo di numeri lanciati come coriandoli per far sembrare movimento dove c’è solo stallo. Ma noi non siamo più quelli dei “forse ci crediamo”. Siamo quelli del “stavolta non ci freghi”. 🧠 Ecco il piatto forte della casa: 🍽️ +19 milioni € per i dipendenti comunali e le cooperative sociali. (Sacrosanto. Solita manfrina post-scioperi. Ed altrettanto rivedibile. Ne riparliamo fra qualche mese con i soggetti coinvolti e sondiamo gli umori.) 🚎 +59 milioni € per il trasporto pubblico locale. (Domanda da un milione di corse: miglioreranno i mezzi e la copertura di servizio e la frequenza delle corse ? Questa si che è una semi-missione impossibile) 🏘️ +25 milioni € per le politiche sociali. (La voce storicamente più pompata a livello mediatico. Ma quando andiamo a leggere le voci di spesa... metà si dissolve in progettini una tantum. Il sociale non può essere un parcheggio di buone intenzioni) 🔧 +21 milioni € per la manutenzione delle case popolari. (Davvero? Venite a farvi un giro nei condomini gestiti da MM in via Bolla, Gratosoglio, San Siro. Ascensori rotti da mesi, muffa ovunque, amianto e topi. Queste sono le "case" di cui parlate?) 🛣️ +30 milioni € per le strade. (Qualche toppa d'asfalto qua e là tra un cantiere infinito e l’altro?) 🎭 +15,8 milioni € per cultura ed educazione. (Aumento degno di nota... ma a chi andrà?  Ai soliti eventi “instagrammabili” da tre giorni e via? Davvero? E comunque lo stanziamento va ridistribuito su 9 Municipalità. Se saltano fuori i soldi per una festa di via è già un successo) E poi il gran finale: 🏠 Programma “Zero Sfitti” (che sa di "Zero Impatto", ma ok), il salvataggio del complesso storico in viale Lombardia 65, e la resurrezione promessa del Centro Carraro al Gratosoglio (2026, se vi va bene). Tutto bello. Tutto sulla carta però al momento. 📄 Ma alla romana: "Ma chi ve crede?!" Perché, cari miei, il vero bilancio si fa con la realtà, non con i titoli da conferenza stampa. Non bastano gli “stanziamenti”, serve l’ascolto dei territori, serve progettazione vera, serve che dietro ai numeri ci siano azioni concrete e non solo determine fatte per rattoppare il dissenso. Sparano alto, ma noi non siamo qui per contarci le slide. Siamo qui per dire che il cambiamento non passa dai selfie ma dalla partecipazione vera. 👉Dai cittadini che portano proposte, dai territori che pretendono risposte. 📢 E allora mi domando: lo vogliamo colmare questo abisso tra il dire e il fare? Oppure continuiamo a guardare la sarabanda da fuori, come spettatori stanchi? 🎭 Fine primo atto. Ma il secondo lo scriviamo noi. #MilanoNonCiSta #BilancioFuffa #SarabandaComunale #PromesseAMemoriaCorta #PartecipazioneReale #Cementopoli #PoliticaCheIllude #NumeriDaCirco #Milano2025 #ZeroFiducia
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  • Porta Nuova, gli abitanti imprigionati tra i grattacieli di Gioia: «Murati vivi, al buio anche di mattina. Milano ha perso la testa»
    Viaggio nell'ultimo isolato residenziale superstite tra i grattacieli: «Una volta vedevo il parco, ora siamo imprigionati dal cemento. Non posso vendere: il valore di mercato di questa casa è precipitato...
    https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_luglio_20/porta-nuova-gli-abitanti-imprigionati-tra-i-grattacieli-di-gioia-murati-vivi-al-buio-anche-di-mattina-milano-ha-perso-la-testa-00a8daa0-e85d-4891-815e-1995c3f46xlk.shtml
    Porta Nuova, gli abitanti imprigionati tra i grattacieli di Gioia: «Murati vivi, al buio anche di mattina. Milano ha perso la testa» Viaggio nell'ultimo isolato residenziale superstite tra i grattacieli: «Una volta vedevo il parco, ora siamo imprigionati dal cemento. Non posso vendere: il valore di mercato di questa casa è precipitato... https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_luglio_20/porta-nuova-gli-abitanti-imprigionati-tra-i-grattacieli-di-gioia-murati-vivi-al-buio-anche-di-mattina-milano-ha-perso-la-testa-00a8daa0-e85d-4891-815e-1995c3f46xlk.shtml
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    Porta Nuova, gli abitanti imprigionati tra i grattacieli di Gioia: «Murati vivi, al buio anche di mattina. Milano ha perso la testa»
    Viaggio nell'ultimo isolato residenziale superstite tra i grattacieli: «Una volta vedevo il parco, ora siamo imprigionati dal cemento. Non posso vendere: il valore di mercato di questa casa è precipitato»
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  • SAN SIRO: - nostalgia + STRATEGIA ⚽️

    La partita per San Siro non è finita.
    Ma siamo entrati in un’altra fase del gioco: quella in cui serve testa fredda, visione chiara e pressione nei punti giusti.
    Non bastano più i ricordi, i racconti di partite leggendarie, le emozioni vissute sugli spalti.Non è (più) una battaglia di cuore. È una questione di strategia.

    Perché San Siro oggi non è solo uno stadio. È diventato un asset immobiliare da abbattere per far spazio a un’operazione speculativa che non porta nessun vero vantaggio alla città.

    E allora dobbiamo smettere di inseguire la narrazione di chi comanda il gioco, e iniziare a parlare a chi può davvero cambiare il risultato: i TIFOSI.

    Perché senza tifosi non c’è sistema che regga.Senza di loro non ci sono sponsor, né abbonamenti, né visibilità.E allora facciamoci una domanda scomoda:perché continuare a finanziare chi distrugge la tua memoria sportiva e il patrimonio della tua città

    Serve una nuova mentalità:

    ⚫️ Boicottaggio simbolico, intelligente.

    Lanciare una campagna civica in cui si invitano i tifosi a non rinnovare gli abbonamenti, non acquistare merchandising ufficiale e non partecipare ad attivazioni promozionali legate alle società, fino a quando non verrà ritirato il progetto di demolizione.

    ⚫️ Campagne di pressione sui partner commerciali.

    Creare un dossier pubblico e una lettera aperta, firmata da cittadini, urbanisti, intellettuali e sportivi, indirizzata a sponsor e brand legati a Milan e Inter, chiedendo trasparenza e una presa di posizione.

    ⚫️ Contenuti chiari, divulgativi, che raccontino la dinamica dei fatti dietro questo progetto.

    Produrre micro-video, caroselli, infografiche e brevi podcast che raccontino: la VERITÀ.

    E soprattutto, una "comunità attiva" che smetta di subire e inizi a rispondere con metodo.

    ❗️Non si vince con uno stadio nuovo.Si vince con una società che rispetta la sua storia.Ed è proprio lì che dobbiamo colpire.

    La memoria non si abbatte.La cultura urbana non si demolisce.San Siro non è un ostacolo. È un simbolo.

    Facciamoci sentire. Adesso.

    #SaveSanSiro #SìMeazza #SanSiroPatrimonio #StopSpeculazione #MilanoÈDeiCittadini #MeazzaNonSiTocca #CulturaVsCemento #TifosiPerSanSiro #NonÈSoloCalcio #DifendiamoSanSiro
    SAN SIRO: - nostalgia + STRATEGIA ⚽️✊ La partita per San Siro non è finita. Ma siamo entrati in un’altra fase del gioco: quella in cui serve testa fredda, visione chiara e pressione nei punti giusti. Non bastano più i ricordi, i racconti di partite leggendarie, le emozioni vissute sugli spalti.Non è (più) una battaglia di cuore. È una questione di strategia. Perché San Siro oggi non è solo uno stadio. È diventato un asset immobiliare da abbattere per far spazio a un’operazione speculativa che non porta nessun vero vantaggio alla città. E allora dobbiamo smettere di inseguire la narrazione di chi comanda il gioco, e iniziare a parlare a chi può davvero cambiare il risultato: i TIFOSI. Perché senza tifosi non c’è sistema che regga.Senza di loro non ci sono sponsor, né abbonamenti, né visibilità.E allora facciamoci una domanda scomoda:perché continuare a finanziare chi distrugge la tua memoria sportiva e il patrimonio della tua città⁉️ Serve una nuova mentalità: ⚫️ Boicottaggio simbolico, intelligente. Lanciare una campagna civica in cui si invitano i tifosi a non rinnovare gli abbonamenti, non acquistare merchandising ufficiale e non partecipare ad attivazioni promozionali legate alle società, fino a quando non verrà ritirato il progetto di demolizione. ⚫️ Campagne di pressione sui partner commerciali. Creare un dossier pubblico e una lettera aperta, firmata da cittadini, urbanisti, intellettuali e sportivi, indirizzata a sponsor e brand legati a Milan e Inter, chiedendo trasparenza e una presa di posizione. ⚫️ Contenuti chiari, divulgativi, che raccontino la dinamica dei fatti dietro questo progetto. Produrre micro-video, caroselli, infografiche e brevi podcast che raccontino: la VERITÀ. 👉 E soprattutto, una "comunità attiva" che smetta di subire e inizi a rispondere con metodo. ❗️Non si vince con uno stadio nuovo.Si vince con una società che rispetta la sua storia.Ed è proprio lì che dobbiamo colpire. La memoria non si abbatte.La cultura urbana non si demolisce.San Siro non è un ostacolo. È un simbolo. Facciamoci sentire. Adesso. #SaveSanSiro #SìMeazza #SanSiroPatrimonio #StopSpeculazione #MilanoÈDeiCittadini #MeazzaNonSiTocca #CulturaVsCemento #TifosiPerSanSiro #NonÈSoloCalcio #DifendiamoSanSiro
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  • SCANDALO CEMENTIFICIO A MILANO.
    MILANO LA CAPITALE ITALIANA dei GRATTACIELI!
    https://youtu.be/4sTxVcwc5dI?feature=shared

    #milangate
    #scabdalomilano
    #cementomilano
    SCANDALO CEMENTIFICIO A MILANO. MILANO LA CAPITALE ITALIANA dei GRATTACIELI! https://youtu.be/4sTxVcwc5dI?feature=shared #milangate #scabdalomilano #cementomilano
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  • Fermiamo la Salva Milano è responsabilità di tutti!!!
    Grazie a Sala Milano è diventata su cumolo di cemento.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/11/fermate-la-salva-milano-rischia-di-rovinare-litalia-appello-di-140-prof-cosi-solo-palazzi-e-zero-servizi-conte-al-pd-ritiri-il-suo-si-se-davvero-e-progressista/7800904/
    Fermiamo la Salva Milano è responsabilità di tutti!!! Grazie a Sala Milano è diventata su cumolo di cemento. https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/11/fermate-la-salva-milano-rischia-di-rovinare-litalia-appello-di-140-prof-cosi-solo-palazzi-e-zero-servizi-conte-al-pd-ritiri-il-suo-si-se-davvero-e-progressista/7800904/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    "Fermate la salva Milano, rischia di rovinare l'Italia". Appello di 140 prof: "Così solo palazzi e zero servizi". Conte al Pd: "Ritiri il suo sì se davvero è progressista" - Il Fatto Quotidiano
    La lettera di urbanisti, giuristi, sociologi ai senatori: "Non approvate la legge, le città diventeranno sempre più congestionate ed elitarie". M5s e Verdi-Sinistra giurano battaglia. L'ex premier ai dem: "Volete l'alternativa? Cominciamo dal consumo di suolo"
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  • Le batterie non creano elettricità, ma immagazzinano elettricità prodotta altrove, specialmente attraverso carbone, uranio, centrali elettriche naturali o generatori a diesel.

    Quindi l'affermazione che un'auto elettrica è un veicolo a zero emissioni non è affatto vera, perché l'elettricità prodotta proviene da centrali elettriche e molte di esse bruciano carbone o gas.

    Quindi oggi il 40%? delle auto elettriche sulla strada sono basate sul carbonio.

    Ma non è tutto.

    Chi è entusiasta delle auto elettriche e di una rivoluzione verde dovrebbe dare un'occhiata più da vicino alle batterie, ma anche alle turbine eoliche e ai pannelli solari.

    Una tipica batteria di auto elettrica pesa 450 kg, grande circa quanto una valigia. Contiene 11 kg di litio, 27 kg di nichel, 20 kg di manganese, 14 kg di cobalto, 90 kg di rame e 180 kg di alluminio, acciaio e plastica. Ci sono più di 6.000 cellule individuali agli ioni di litio all'interno.

    Per fare ogni batteria BEV, dovrai trattare 11.000 kg di sale per litio, 15.000 kg di minerale per cobalto, 2.270 kg di resina per nichel e 11.000 kg di minerale di rame.

    In totale, devi estrarre 225.000 kg di terra per una batteria.

    Il problema più grande con i sistemi solari sono i prodotti chimici usati per convertire il silicato nella ghiaia usata per i pannelli.

    Per produrre abbastanza silicio pulito, deve essere trattato con acido cloridrico, acido solforico, fluoruro, tricloroetano e acetone.

    Inoltre, sono necessari gallio, arseniuro, diselenuro di rame-indiano-galio e tellururo di cadmio, che sono anch'essi altamente tossici.

    La polvere di silicone rappresenta un pericolo per i lavoratori e le piastrelle non possono essere riciclate.

    Le turbine eoliche non sono plus-ultra in termini di costi e distruzione ambientale.

    Ogni mulino a vento pesa 1.688 tonnellate (equivalente al peso di 23 case) e contiene 1300 tonnellate di cemento, 295 tonnellate di acciaio, 48 tonnellate di ferro, 24 tonnellate di fibra di vetro e terre rare difficili da ottenere Neodimio, Praseodimio e Disprosio.

    Ognuna delle tre pale pesa 40.000 kg e ha una vita di vita compresa tra 15 e 20 anni, dopo i quali devono essere sostituite. Non possiamo riciclare pale rotori usate.

    Certamente queste tecnologie possono avere il loro posto, ma bisogna guardare oltre il mito della libertà di emissione. Going Green può sembrare un ideale utopistico, ma se guardi i costi nascosti e incorporati in modo realistico e imparziale, scoprirai che "Going Green" oggi fa più danni all'ambiente terrestre di quanto sembri.

    Non mi oppongo alle miniere, ai veicoli elettrici, all'energia eolica o solare. Ma la realtà non è così idilliaca.

    Fonte: Utopia.
    Le batterie non creano elettricità, ma immagazzinano elettricità prodotta altrove, specialmente attraverso carbone, uranio, centrali elettriche naturali o generatori a diesel. Quindi l'affermazione che un'auto elettrica è un veicolo a zero emissioni non è affatto vera, perché l'elettricità prodotta proviene da centrali elettriche e molte di esse bruciano carbone o gas. Quindi oggi il 40%? delle auto elettriche sulla strada sono basate sul carbonio. Ma non è tutto. Chi è entusiasta delle auto elettriche e di una rivoluzione verde dovrebbe dare un'occhiata più da vicino alle batterie, ma anche alle turbine eoliche e ai pannelli solari. Una tipica batteria di auto elettrica pesa 450 kg, grande circa quanto una valigia. Contiene 11 kg di litio, 27 kg di nichel, 20 kg di manganese, 14 kg di cobalto, 90 kg di rame e 180 kg di alluminio, acciaio e plastica. Ci sono più di 6.000 cellule individuali agli ioni di litio all'interno. Per fare ogni batteria BEV, dovrai trattare 11.000 kg di sale per litio, 15.000 kg di minerale per cobalto, 2.270 kg di resina per nichel e 11.000 kg di minerale di rame. In totale, devi estrarre 225.000 kg di terra per una batteria. Il problema più grande con i sistemi solari sono i prodotti chimici usati per convertire il silicato nella ghiaia usata per i pannelli. Per produrre abbastanza silicio pulito, deve essere trattato con acido cloridrico, acido solforico, fluoruro, tricloroetano e acetone. Inoltre, sono necessari gallio, arseniuro, diselenuro di rame-indiano-galio e tellururo di cadmio, che sono anch'essi altamente tossici. La polvere di silicone rappresenta un pericolo per i lavoratori e le piastrelle non possono essere riciclate. Le turbine eoliche non sono plus-ultra in termini di costi e distruzione ambientale. Ogni mulino a vento pesa 1.688 tonnellate (equivalente al peso di 23 case) e contiene 1300 tonnellate di cemento, 295 tonnellate di acciaio, 48 tonnellate di ferro, 24 tonnellate di fibra di vetro e terre rare difficili da ottenere Neodimio, Praseodimio e Disprosio. Ognuna delle tre pale pesa 40.000 kg e ha una vita di vita compresa tra 15 e 20 anni, dopo i quali devono essere sostituite. Non possiamo riciclare pale rotori usate. Certamente queste tecnologie possono avere il loro posto, ma bisogna guardare oltre il mito della libertà di emissione. Going Green può sembrare un ideale utopistico, ma se guardi i costi nascosti e incorporati in modo realistico e imparziale, scoprirai che "Going Green" oggi fa più danni all'ambiente terrestre di quanto sembri. Non mi oppongo alle miniere, ai veicoli elettrici, all'energia eolica o solare. Ma la realtà non è così idilliaca. Fonte: Utopia.
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  • C'è un video di Fracassi che ancora si diverte a fare il sospettoso sui morti del Bayesian. Dice come mai non sono usciti falla cabina e sono morti soffocati? Fracassi forse non è mai andato sott'acqua o forse non sa neppure nuotare.
    I morti si sono ritrovati in una nave rovesciata, dentro la cabina, in una bolla d'aria sempre più ridotta mentre la nave scendeva a 50 metri di profondità e quindi a 5 atm si pressione.
    Come potevano uscirne o essere salvati?
    Forse se dei sommozzatori con bombole fossero arrivati entro 10 minuti, un'ora forse.
    Avete mai provato a scendere in apnea non dico 50 ma 10 metri?
    Certo se vedete i film americani dove le apnee durano dieci minuti potevate di notte al buio immergervi, cercare la porta della cabina, cercare di aprirla, percorrere un corridoio sempre nel buio più totale, raggiungere l'uscita e poi risalire per 50 metri magari col pigiama indosso e nell'acqua gelida della profondità.
    Quali sarebbero i misteri? chi avrebbe potuto scatenate un vento laterale nel luogo e nell' ora indicata lasciando intatte le altre barche?
    Il sistema Haarp in Alaska?
    Ridicolo. Possono fa piovere o fare siccità con aerei che passano sopra un luogo ma non sono dio in terra.
    I temporali sono ancora frutto di eventi atmosferici localizzati.
    Si meravigliano che una nave presunta inaffondabile sia affondata.
    Anche il Titanic era inaffondabile.
    Questa non era una vera barca a vela.
    Non aveva la spinta di raddrizzamento che hanno le barche a vela oceaniche che possono rovesciarsi e ritornare diritte.
    Aveva un angolo massimo di sbandamento di progetto di 70 gradi.
    Quindi era una nave.
    Pensate poi che se il vento spinge sull'albero altissimo la forza cinetica ha fatto superare questo limite.
    Ha imbarcato acqua a tonnellate ed è andata giù.
    Non era una barca a tenuta stagna come sono le barche piccole. Era una nave con decine di metri quadri di vetrate e porte.
    Le colpe dell'equipaggio sono di non aver avvisato per tempo tutti, pensavano di essere su una barca inaffondabile ma il vento che si è scatenato all'improvviso era tale che ha spostato gli spartitraffico di cemento che erano a terra.
    C'è un video di Fracassi che ancora si diverte a fare il sospettoso sui morti del Bayesian. Dice come mai non sono usciti falla cabina e sono morti soffocati? Fracassi forse non è mai andato sott'acqua o forse non sa neppure nuotare. I morti si sono ritrovati in una nave rovesciata, dentro la cabina, in una bolla d'aria sempre più ridotta mentre la nave scendeva a 50 metri di profondità e quindi a 5 atm si pressione. Come potevano uscirne o essere salvati? Forse se dei sommozzatori con bombole fossero arrivati entro 10 minuti, un'ora forse. Avete mai provato a scendere in apnea non dico 50 ma 10 metri? Certo se vedete i film americani dove le apnee durano dieci minuti potevate di notte al buio immergervi, cercare la porta della cabina, cercare di aprirla, percorrere un corridoio sempre nel buio più totale, raggiungere l'uscita e poi risalire per 50 metri magari col pigiama indosso e nell'acqua gelida della profondità. Quali sarebbero i misteri? chi avrebbe potuto scatenate un vento laterale nel luogo e nell' ora indicata lasciando intatte le altre barche? Il sistema Haarp in Alaska? Ridicolo. Possono fa piovere o fare siccità con aerei che passano sopra un luogo ma non sono dio in terra. I temporali sono ancora frutto di eventi atmosferici localizzati. Si meravigliano che una nave presunta inaffondabile sia affondata. Anche il Titanic era inaffondabile. Questa non era una vera barca a vela. Non aveva la spinta di raddrizzamento che hanno le barche a vela oceaniche che possono rovesciarsi e ritornare diritte. Aveva un angolo massimo di sbandamento di progetto di 70 gradi. Quindi era una nave. Pensate poi che se il vento spinge sull'albero altissimo la forza cinetica ha fatto superare questo limite. Ha imbarcato acqua a tonnellate ed è andata giù. Non era una barca a tenuta stagna come sono le barche piccole. Era una nave con decine di metri quadri di vetrate e porte. Le colpe dell'equipaggio sono di non aver avvisato per tempo tutti, pensavano di essere su una barca inaffondabile ma il vento che si è scatenato all'improvviso era tale che ha spostato gli spartitraffico di cemento che erano a terra.
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