• a proposito di guerre in Russia, Mark Knopfler ha una canzone "Down With Bonaparte" youtube.com/watch?v=gXnxvK… ispirata dal libro del soldato tedesco arruolato da Napoleone (1/3 dei disgraziati che morirono in Russia erano tedeschi) L'invasione della Russia da parte di Napoleone nel 1812 fu la campagna militare più disastrosa della storia e segnò l'inizio del declino della Francia .

    L'Armée iniziò la sua marcia verso la Russia nel giugno 1812 con circa 600.000 uomini, per tornare nel dicembre 1812 con solo circa 40.000-50.000 sopravvissuti. Napoleone è uno dei grandi criminali della storia, si calcola che causò circa 55 battaglie in totale, tutte provocate da lui. Causò la morte di 4 o 5 milioni, in Spagna e Russia in particolare.

    Viene celebrato, ma era uno psicopatico della razza di Genghis Khan, ossessionato solo dalla sua ambizione personale. Nessuna capiva perchè invadesse la Russia. Il proclama che lesse ai 600mila disgraziati era: "Lo Zar ha mancato di rispetto bla bla.,... la scelta è tra il disonore e la guerra!". Ma lui era in carrozza e soggiornava nei castelli mentre i soldati morivano tutti

    dal "Diario di un soldato di fanteria napoleonico" di Jakob Walter. Walter era un coscritto del Regno del Württemberg (un alleato tedesco di Napoleone).

    Il diario descrive la continua ricerca di cibo e il saccheggio, malattie dilaganti, infestazioni di pidocchi, notti terribilmente fredde, corpi disseminati sulle strade, i suoni degli uomini che urlano, gemono, strillano, si lamentano, muoiono lentamente di fame, muoiono congelati, con i cosacchi che eliminano i ritardatari e li torturano.

    Dopo il suo arrivo, Walter soffrì di una grave emorragia nasale che durò una settimana, non fu in grado di camminare per giorni a causa del gonfiore alle gambe causato dalla malnutrizione, dalla disidratazione e dai gravi congelamenti; la sua pelle e il suo viso erano ricoperti da "spesse croste, profonde crepe e squame nere come il carbone che si staccavano". La stragrande maggioranza di questi uomini non morì in battaglia, ma di fame, tifo, dissenteria, scorbuto, sfinimento, congelamento, cancrena. Durante la fase di marcia, da giugno a inizio settembre (prima di ogni battaglia), circa 150.000-200.000 uomini erano andati perduti a causa di malattie, sfinimento e diserzioni (tra i coscritti non francesi). Nell'unico vero scontro con i russi, la battaglia di Borodino (7 settembre 1812), la parte francese perse circa 30.000-35.000 uomini. La ritirata fu un'esperienza orribile. Solo durante l'attraversamento del fiume Beresina (nei tre giorni del novembre 1812), circa 40.000 uomini morirono in agonia.

    https://youtu.be/gXnxvKCAAms?si=zZMk6B_m8BcVdwpD
    a proposito di guerre in Russia, Mark Knopfler ha una canzone "Down With Bonaparte" youtube.com/watch?v=gXnxvK… ispirata dal libro del soldato tedesco arruolato da Napoleone (1/3 dei disgraziati che morirono in Russia erano tedeschi) L'invasione della Russia da parte di Napoleone nel 1812 fu la campagna militare più disastrosa della storia e segnò l'inizio del declino della Francia . L'Armée iniziò la sua marcia verso la Russia nel giugno 1812 con circa 600.000 uomini, per tornare nel dicembre 1812 con solo circa 40.000-50.000 sopravvissuti. Napoleone è uno dei grandi criminali della storia, si calcola che causò circa 55 battaglie in totale, tutte provocate da lui. Causò la morte di 4 o 5 milioni, in Spagna e Russia in particolare. Viene celebrato, ma era uno psicopatico della razza di Genghis Khan, ossessionato solo dalla sua ambizione personale. Nessuna capiva perchè invadesse la Russia. Il proclama che lesse ai 600mila disgraziati era: "Lo Zar ha mancato di rispetto bla bla.,... la scelta è tra il disonore e la guerra!". Ma lui era in carrozza e soggiornava nei castelli mentre i soldati morivano tutti dal "Diario di un soldato di fanteria napoleonico" di Jakob Walter. Walter era un coscritto del Regno del Württemberg (un alleato tedesco di Napoleone). Il diario descrive la continua ricerca di cibo e il saccheggio, malattie dilaganti, infestazioni di pidocchi, notti terribilmente fredde, corpi disseminati sulle strade, i suoni degli uomini che urlano, gemono, strillano, si lamentano, muoiono lentamente di fame, muoiono congelati, con i cosacchi che eliminano i ritardatari e li torturano. Dopo il suo arrivo, Walter soffrì di una grave emorragia nasale che durò una settimana, non fu in grado di camminare per giorni a causa del gonfiore alle gambe causato dalla malnutrizione, dalla disidratazione e dai gravi congelamenti; la sua pelle e il suo viso erano ricoperti da "spesse croste, profonde crepe e squame nere come il carbone che si staccavano". La stragrande maggioranza di questi uomini non morì in battaglia, ma di fame, tifo, dissenteria, scorbuto, sfinimento, congelamento, cancrena. Durante la fase di marcia, da giugno a inizio settembre (prima di ogni battaglia), circa 150.000-200.000 uomini erano andati perduti a causa di malattie, sfinimento e diserzioni (tra i coscritti non francesi). Nell'unico vero scontro con i russi, la battaglia di Borodino (7 settembre 1812), la parte francese perse circa 30.000-35.000 uomini. La ritirata fu un'esperienza orribile. Solo durante l'attraversamento del fiume Beresina (nei tre giorni del novembre 1812), circa 40.000 uomini morirono in agonia. https://youtu.be/gXnxvKCAAms?si=zZMk6B_m8BcVdwpD
    Like
    Angry
    2
    0 Commentarios 0 Compartido 234 Vistas
  • Non ce la si fa. Ci sono due categorie di persone che vivono nell'ansia più totale continuando a chiedere del decreto Ucraina nonostante fior di comunicati stampa e interviste.

    Prima categoria: sono quelli del PD, giornalisti inclusi, che sperano nelle crisi di governo per le divergenze sulla politica estera (ansiosi peraltro di governare con il M5S da cui TUTTO li divide in politica estera).

    Seconda categoria: sono i GONZI che ancora ascoltano ciò che quelli della prima categoria fanno scrivere sui giornali nel vano tentativo di mettere zizzania.

    La questione è semplicissima e raccontata mille volte:

    PERSONALMENTE -> ho detto l'anno scorso che quel decreto sarebbe stato l'ultimo che avrei votato. Ultimo significa ultimo.

    COME PARTITO -> ho detto che se il decreto non fosse cambiato non l'avremmo votato e che ci sarebbe dovuta essere una chiara discontinuità per tenere conto del processo di pace in corso.
    A domanda di chiarire cosa avrebbe potuto essere una sufficiente discontinuità ho detto che non ci saremmo accontentati di modifiche puramente formali ma che avrebbe dovuto essere chiaramente esplicitata la prevalenza di strumenti orientati alla protezione della popolazione civile, quindi materiale logistico, sanitario, di scudo da minacce aeree e simili.

    Mettetevi tranquilli che i governi cadono solo se qualcuno in maggioranza vuole farli cadere e vanno fatti cadere solo se c'è immediatamente disponibile una soluzione migliore. Dato che le alternative sono Giuseppi Schlein Renzi e Fratoianni, mi pare evidente che nessuno ha alcuna intenzione di far cadere alcunché. Una volta chiarite quali sono le reciproche linee rosse non è interesse di nessuno attraversarle.

    Source: https://x.com/borghi_claudio/status/2005306649314034001?t=9uRxcIaSNBv0aCFOUjpXsQ&s=19
    Non ce la si fa. Ci sono due categorie di persone che vivono nell'ansia più totale continuando a chiedere del decreto Ucraina nonostante fior di comunicati stampa e interviste. Prima categoria: sono quelli del PD, giornalisti inclusi, che sperano nelle crisi di governo per le divergenze sulla politica estera (ansiosi peraltro di governare con il M5S da cui TUTTO li divide in politica estera). Seconda categoria: sono i GONZI che ancora ascoltano ciò che quelli della prima categoria fanno scrivere sui giornali nel vano tentativo di mettere zizzania. La questione è semplicissima e raccontata mille volte: PERSONALMENTE -> ho detto l'anno scorso che quel decreto sarebbe stato l'ultimo che avrei votato. Ultimo significa ultimo. COME PARTITO -> ho detto che se il decreto non fosse cambiato non l'avremmo votato e che ci sarebbe dovuta essere una chiara discontinuità per tenere conto del processo di pace in corso. A domanda di chiarire cosa avrebbe potuto essere una sufficiente discontinuità ho detto che non ci saremmo accontentati di modifiche puramente formali ma che avrebbe dovuto essere chiaramente esplicitata la prevalenza di strumenti orientati alla protezione della popolazione civile, quindi materiale logistico, sanitario, di scudo da minacce aeree e simili. Mettetevi tranquilli che i governi cadono solo se qualcuno in maggioranza vuole farli cadere e vanno fatti cadere solo se c'è immediatamente disponibile una soluzione migliore. Dato che le alternative sono Giuseppi Schlein Renzi e Fratoianni, mi pare evidente che nessuno ha alcuna intenzione di far cadere alcunché. Una volta chiarite quali sono le reciproche linee rosse non è interesse di nessuno attraversarle. Source: https://x.com/borghi_claudio/status/2005306649314034001?t=9uRxcIaSNBv0aCFOUjpXsQ&s=19
    0 Commentarios 0 Compartido 219 Vistas
  • MANI LEGATE

    Ci sono materie — soprattutto quelle giuridiche — che per loro natura risultano ostiche alla maggioranza delle persone. Tecniche, noiose, apparentemente lontane dalla vita quotidiana.
    Ed è proprio lì che il gioco riesce meglio.

    Perché mentre siamo immersi tra abbuffate, sonnolenza post-festiva e distrazioni mediatiche, va in scena il più vecchio dei trucchi: far passare le peggiori porcate sotto il naso, quando l’attenzione collettiva è ai minimi storici. Quando ce ne accorgiamo è tardi. Siamo ancora ubriachi di festeggiamenti.

    E credetemi: la riforma della Giustizia che ci faranno “consultare” nel 2026 è roba leggera rispetto allo scempio approvato il 26 dicembre in Senato.
    93 sì, 51 no, 5 astenuti.
    È legge dello Stato.

    Parliamo della riforma della Corte dei Conti.
    Uno degli ultimi baluardi di tutela dell’interesse pubblico rimasti.
    Oggi? Penalizzata, limitata, svuotata, ridotta a un organo di controllo blando, centralizzato e politicamente innocuo.

    Con cinque mosse chirurgiche si è riusciti a legare le mani alle amministrazioni locali — che già navigano con strumenti ridotti — e, di riflesso, a noi cittadini, che vediamo drasticamente ridotte le possibilità di controllo e di azione.

    Le cinque mosse:

    Danno erariale ridotto al 30%
    Lo “scudo” Covid del 2020 diventa permanente. I risarcimenti vengono limitati al 30% del danno, salvo dolo o colpa grave.
    Tradotto: meno responsabilità personale, meno deterrenza contro sprechi e mala gestione.

    Silenzio-assenso sui pareri preventivi
    Se la Corte non risponde entro un mese su bilanci e atti, il silenzio vale come via libera.
    Velocità? Forse.
    Controlli seri? Sempre meno.

    Controlli preventivi sugli appalti PNRR sopra il milione
    Se la Corte approva prima, nessuna responsabilità dopo.
    Un regalo enorme, che sottrae risorse ai controlli successivi sugli enti locali.

    Riorganizzazione della Corte
    Accorpamento delle sezioni regionali, separazione dei ruoli, poteri rafforzati al Procuratore generale.
    Efficienza sulla carta, desertificazione territoriale nella realtà. Le amministrazioni locali restano senza un presidio vicino.

    Delega al Governo sui decreti attuativi
    12 mesi di mano libera per “riordino, digitalizzazione e razionalizzazione”.
    Parole eleganti per dire: ulteriore indebolimento dei controlli, a colpi di decreti.

    Nel frattempo, mentre commentavamo l’ennesima operazione di polizia contro esponenti palestinesi in Italia, questa nuova “schiforma” passava liscia.
    Le conseguenze non saranno immediate.
    Saranno profonde, strutturali, e a medio-lungo termine.
    Milano inclusa.

    Perché secondo voi?
    Perché una Corte dei Conti indebolita significa:
    – meno controlli sulla spesa pubblica
    – più inerzia sugli atti irregolari
    – meno risarcimenti
    – più squilibri di bilancio post-PNRR

    E alla fine il conto arriva sempre lì:
    tasse locali più alte
    tagli a scuole, welfare, servizi essenziali
    opere pubbliche fatte male e mai verificate

    Semplice.
    Forse non immediato.
    Ma il disegno è fin troppo chiaro.
    Una grande riforma della Giustizia da votare “democraticamente” in primavera.
    E questo colpo basso a fine 2025.
    Risultato? Mani legate definitivamente.

    Ecco perché serve prendere coscienza della necessità di costruire un’alternativa credibile, capace di stare dentro le istituzioni, non solo fuori.
    Ci sono battaglie che non si vincono solo in piazza.
    La mobilitazione scuote coscienze — quando va bene — ma il potere si combatte nelle stanze del potere.
    Con competenza, presenza e strategia.
    Il resto è testimonianza.
    Qui serve confronto politico vero.

    #CorteDeiConti #Schiforma #ManiLegate #ControlloPubblico #PoliticaIstituzionale
    ✋ MANI LEGATE 🔒 Ci sono materie — soprattutto quelle giuridiche — che per loro natura risultano ostiche alla maggioranza delle persone. Tecniche, noiose, apparentemente lontane dalla vita quotidiana. Ed è proprio lì che il gioco riesce meglio. 🎩 Perché mentre siamo immersi tra abbuffate, sonnolenza post-festiva e distrazioni mediatiche, va in scena il più vecchio dei trucchi: far passare le peggiori porcate sotto il naso, quando l’attenzione collettiva è ai minimi storici. Quando ce ne accorgiamo è tardi. Siamo ancora ubriachi di festeggiamenti. E credetemi: la riforma della Giustizia che ci faranno “consultare” nel 2026 è roba leggera rispetto allo scempio approvato il 26 dicembre in Senato. 93 sì, 51 no, 5 astenuti. È legge dello Stato. 👉Parliamo della riforma della Corte dei Conti. Uno degli ultimi baluardi di tutela dell’interesse pubblico rimasti. Oggi? Penalizzata, limitata, svuotata, ridotta a un organo di controllo blando, centralizzato e politicamente innocuo. Con cinque mosse chirurgiche si è riusciti a legare le mani alle amministrazioni locali — che già navigano con strumenti ridotti — e, di riflesso, a noi cittadini, che vediamo drasticamente ridotte le possibilità di controllo e di azione. Le cinque mosse: 🔹 Danno erariale ridotto al 30% Lo “scudo” Covid del 2020 diventa permanente. I risarcimenti vengono limitati al 30% del danno, salvo dolo o colpa grave. Tradotto: meno responsabilità personale, meno deterrenza contro sprechi e mala gestione. 🔹 Silenzio-assenso sui pareri preventivi Se la Corte non risponde entro un mese su bilanci e atti, il silenzio vale come via libera. Velocità? Forse. Controlli seri? Sempre meno. 🔹 Controlli preventivi sugli appalti PNRR sopra il milione Se la Corte approva prima, nessuna responsabilità dopo. Un regalo enorme, che sottrae risorse ai controlli successivi sugli enti locali. 🔹 Riorganizzazione della Corte Accorpamento delle sezioni regionali, separazione dei ruoli, poteri rafforzati al Procuratore generale. Efficienza sulla carta, desertificazione territoriale nella realtà. Le amministrazioni locali restano senza un presidio vicino. 🔹 Delega al Governo sui decreti attuativi 12 mesi di mano libera per “riordino, digitalizzazione e razionalizzazione”. Parole eleganti per dire: ulteriore indebolimento dei controlli, a colpi di decreti. Nel frattempo, mentre commentavamo l’ennesima operazione di polizia contro esponenti palestinesi in Italia, questa nuova “schiforma” passava liscia. Le conseguenze non saranno immediate. Saranno profonde, strutturali, e a medio-lungo termine. Milano inclusa. 🏙️ Perché secondo voi? Perché una Corte dei Conti indebolita significa: – meno controlli sulla spesa pubblica – più inerzia sugli atti irregolari – meno risarcimenti – più squilibri di bilancio post-PNRR E alla fine il conto arriva sempre lì: 💸 tasse locali più alte ✂️ tagli a scuole, welfare, servizi essenziali 🏗️ opere pubbliche fatte male e mai verificate Semplice. Forse non immediato. Ma il disegno è fin troppo chiaro. Una grande riforma della Giustizia da votare “democraticamente” in primavera. E questo colpo basso a fine 2025. Risultato? Mani legate definitivamente. 🔗 Ecco perché serve prendere coscienza della necessità di costruire un’alternativa credibile, capace di stare dentro le istituzioni, non solo fuori. Ci sono battaglie che non si vincono solo in piazza. La mobilitazione scuote coscienze — quando va bene — ma il potere si combatte nelle stanze del potere. Con competenza, presenza e strategia. Il resto è testimonianza. Qui serve confronto politico vero. ⚖️ #CorteDeiConti #Schiforma #ManiLegate #ControlloPubblico #PoliticaIstituzionale
    Angry
    1
    0 Commentarios 0 Compartido 325 Vistas
  • SPERIAMO CHE VADA EFFETTIVAMENTE IN QUESTO MODO!
    Oggi Meloni a Bruxelles mollerà Zelensky, facendo felici Salvini e Trump - Linkiesta.it
    Le dispute giuridiche sull’utilizzo degli asset russi, su cui si esercitano gli azzeccagarbugli della maggioranza, nascondono la contrarietà a ogni ipotesi di responsabilità finanziaria per il sostegno a Kyjiv. La premier, arrivata al dunque, si...
    https://www.linkiesta.it/2025/12/meloni-bruxelles-ucraina-zelensky-salvini-trump/
    SPERIAMO CHE VADA EFFETTIVAMENTE IN QUESTO MODO! Oggi Meloni a Bruxelles mollerà Zelensky, facendo felici Salvini e Trump - Linkiesta.it Le dispute giuridiche sull’utilizzo degli asset russi, su cui si esercitano gli azzeccagarbugli della maggioranza, nascondono la contrarietà a ogni ipotesi di responsabilità finanziaria per il sostegno a Kyjiv. La premier, arrivata al dunque, si... https://www.linkiesta.it/2025/12/meloni-bruxelles-ucraina-zelensky-salvini-trump/
    WWW.LINKIESTA.IT
    Oggi Meloni a Bruxelles mollerà Zelensky, facendo felici Salvini e Trump - Linkiesta.it
    Le dispute giuridiche sull’utilizzo degli asset russi, su cui si esercitano gli azzeccagarbugli della maggioranza, nascondono la contrarietà a ogni ipotesi di responsabilità finanziaria per il sostegno a Kyjiv. La premier, arrivata al dunque, si schiera come previsto con chi fa il gioco di Putin
    0 Commentarios 0 Compartido 588 Vistas
  • BENE TRAVAGLIO a pensarla come te è la stragrande maggioranza degli Italiani!!!
    ASCOLTATE con MOLTA ATTENZIONE!
    https://youtube.com/shorts/V9ja3WAxS5k?si=AyFzrtw7CeD1qPjN
    BENE TRAVAGLIO a pensarla come te è la stragrande maggioranza degli Italiani!!! ASCOLTATE con MOLTA ATTENZIONE! https://youtube.com/shorts/V9ja3WAxS5k?si=AyFzrtw7CeD1qPjN
    Like
    1
    0 Commentarios 0 Compartido 321 Vistas
  • Parole sante di Cacciari. La netta maggioranza dei cittadini italiani è contro il riarmo!!! L'informazione italiana mainstream è la principale fonte di Fake-News.
    Massimo Cacciari: "I giornali raccontavano che Kiev stava vincendo, e ora la Russia è a un passo dalla capitale. Dal 90% dei media italiani solo fake news"
    Cacciari sul conflitto tra Russia e Ucraina: "In Italia il 90% dei media è entrato in campo spargendo fake news. Mattarella? Orientamento troppo pallido, serviva una posizione netta in difesa dell’articolo 11 della Costituzione. Meloni? Viene da una destra sociale, per lei sostenere il riarmo significa tradire la propria base" - Il video
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/06/ucraina-cacciari-europa-stampa-fake-news-meloni-mattarella-trump-nato/8219087/
    Parole sante di Cacciari. La netta maggioranza dei cittadini italiani è contro il riarmo!!! L'informazione italiana mainstream è la principale fonte di Fake-News. Massimo Cacciari: "I giornali raccontavano che Kiev stava vincendo, e ora la Russia è a un passo dalla capitale. Dal 90% dei media italiani solo fake news" Cacciari sul conflitto tra Russia e Ucraina: "In Italia il 90% dei media è entrato in campo spargendo fake news. Mattarella? Orientamento troppo pallido, serviva una posizione netta in difesa dell’articolo 11 della Costituzione. Meloni? Viene da una destra sociale, per lei sostenere il riarmo significa tradire la propria base" - Il video https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/12/06/ucraina-cacciari-europa-stampa-fake-news-meloni-mattarella-trump-nato/8219087/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Massimo Cacciari: "I giornali raccontavano che Kiev stava vincendo, e ora la Russia è a un passo dalla capitale. Dal 90% dei media italiani solo fake news"
    Cacciari sul conflitto tra Russia e Ucraina: "In Italia il 90% dei media è entrato in campo spargendo fake news. Mattarella? Orientamento troppo pallido, serviva una posizione netta in difesa dell’articolo 11 della Costituzione. Meloni? Viene da una destra sociale, per lei sostenere il riarmo significa tradire la propria base" - Il video
    Like
    1
    0 Commentarios 0 Compartido 2K Vistas
  • Il «cerchio magico» di Zelensky: la corte del leader e lo scandalo tangenti. «Non si sporcavano col cash»

    Da Yermak a Mundich, da Chernishov a Kolyubayev, chi sono gli uomini vicini al Presidente travolti dallo scandalo corruzione. Sfiorato anche Rustem Umerov, scelto per guidare la squadra ai negoziati in Florida
    Mindich, che imponeva le tariffe a politici, imprenditori, chiunque entrasse nel giro. Le fondamenta principali della loro impunità erano due: l’emergenza guerra, che ha dato potere senza precedenti con la legge marziale del '22, e una maggioranza parlamentare (254 seggi su 450) che nemmeno il predecessore di Zelensky, Petro Poroshenko, s’è mai potuto sognare.

    Oleksy Chernishov, 48 anni, ex ministro dello sviluppo territoriale poi vicepremier. Arrestato per corruzione in un caso che riguarda l’azienda atomica nazionale Enerhoatom

    Chi contrastava
    Pochi riuscivano a contrastare: la premier Yulia Svyrdenko, grande nemica di Yermak, sostenuta dal segretario Usa al Tesoro, Scott Bessent. O il generale Valery Zaluzhny, «esiliato» a Londra. Oppure Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri, silurato perché troppo autonomo. O ancora, Oleksandr Kubrakov, ambizioso aspirante premier, cacciato per i suoi rapporti troppo stretti col presidente americano Joe Biden. O anche Mykhailo Fedorov, il vicepremier che volle vederci chiaro nel business dei droni e in quei soldi che Yermak garantiva all’amico fraterno Artem Kolyubayev, un produttore cinematografico che era stato socio pure di Zelensky. Il cerchio magico era un cerchio di fuoco, perché non s’entrava tanto facilmente, ma nemmeno se ne usciva: nell’inchiesta su Yermak è coinvolto anche Rustem Umerov, il capo del Consiglio di sicurezza nazionale, l’ex ministro della Difesa, proprio l’uomo che Zelensky ha scelto al posto di Yermak per guidare la delegazione ucraina ai negoziati in Florida. «La colpa di Zelensky — dice un deputato della Rada — è stata di non aver ascoltato chi vedeva i furti e suonava le sirene».

    Artem Kolyubayev è il produttore frequentato dai tempi di Kvartal 95, lo studio tv dove Zelensky iniziò come attore: nel business dei droni, ha ricevuto fondi statali per film sull’invasione

    Il segnale
    Un campanello d’allarme fu a giugno, con l’allora vicepremier Oleksy Chernishov arrestato (e rilasciato su cauzione per 2,9 milioni di dollari) per una storia di terreni pubblici svenduti ad amici. Non era mai accaduto che un politico di simile rango finisse, diretto, in galera. Ma s’era scoperto che accettava anche il cash, lui: in ufficio, in comode buste da consegnare alla moglie, perfino in una clinica medica dov’era in cura. Lo chiamavano «Che Guevara», questo Chernishov. Il suo motto era rivoluzionario: «Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena vivere». L’Ucraina? No, gli appalti.

    Source: https://www.corriere.it/esteri/25_dicembre_01/cerchio-magico-zelensky-179d2163-091f-4b70-bd8f-ccf7d48f6xlk_amp.shtml
    Il «cerchio magico» di Zelensky: la corte del leader e lo scandalo tangenti. «Non si sporcavano col cash» Da Yermak a Mundich, da Chernishov a Kolyubayev, chi sono gli uomini vicini al Presidente travolti dallo scandalo corruzione. Sfiorato anche Rustem Umerov, scelto per guidare la squadra ai negoziati in Florida Mindich, che imponeva le tariffe a politici, imprenditori, chiunque entrasse nel giro. Le fondamenta principali della loro impunità erano due: l’emergenza guerra, che ha dato potere senza precedenti con la legge marziale del '22, e una maggioranza parlamentare (254 seggi su 450) che nemmeno il predecessore di Zelensky, Petro Poroshenko, s’è mai potuto sognare. Oleksy Chernishov, 48 anni, ex ministro dello sviluppo territoriale poi vicepremier. Arrestato per corruzione in un caso che riguarda l’azienda atomica nazionale Enerhoatom Chi contrastava Pochi riuscivano a contrastare: la premier Yulia Svyrdenko, grande nemica di Yermak, sostenuta dal segretario Usa al Tesoro, Scott Bessent. O il generale Valery Zaluzhny, «esiliato» a Londra. Oppure Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri, silurato perché troppo autonomo. O ancora, Oleksandr Kubrakov, ambizioso aspirante premier, cacciato per i suoi rapporti troppo stretti col presidente americano Joe Biden. O anche Mykhailo Fedorov, il vicepremier che volle vederci chiaro nel business dei droni e in quei soldi che Yermak garantiva all’amico fraterno Artem Kolyubayev, un produttore cinematografico che era stato socio pure di Zelensky. Il cerchio magico era un cerchio di fuoco, perché non s’entrava tanto facilmente, ma nemmeno se ne usciva: nell’inchiesta su Yermak è coinvolto anche Rustem Umerov, il capo del Consiglio di sicurezza nazionale, l’ex ministro della Difesa, proprio l’uomo che Zelensky ha scelto al posto di Yermak per guidare la delegazione ucraina ai negoziati in Florida. «La colpa di Zelensky — dice un deputato della Rada — è stata di non aver ascoltato chi vedeva i furti e suonava le sirene». Artem Kolyubayev è il produttore frequentato dai tempi di Kvartal 95, lo studio tv dove Zelensky iniziò come attore: nel business dei droni, ha ricevuto fondi statali per film sull’invasione Il segnale Un campanello d’allarme fu a giugno, con l’allora vicepremier Oleksy Chernishov arrestato (e rilasciato su cauzione per 2,9 milioni di dollari) per una storia di terreni pubblici svenduti ad amici. Non era mai accaduto che un politico di simile rango finisse, diretto, in galera. Ma s’era scoperto che accettava anche il cash, lui: in ufficio, in comode buste da consegnare alla moglie, perfino in una clinica medica dov’era in cura. Lo chiamavano «Che Guevara», questo Chernishov. Il suo motto era rivoluzionario: «Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena vivere». L’Ucraina? No, gli appalti. Source: https://www.corriere.it/esteri/25_dicembre_01/cerchio-magico-zelensky-179d2163-091f-4b70-bd8f-ccf7d48f6xlk_amp.shtml
    Angry
    1
    0 Commentarios 0 Compartido 3K Vistas
  • QUELLO CHE NON VOGLIONO FAR SAPERE SULLE VERE CAUSE DELL’AZIONE RUSSA IN UCRAINA

    di Ivan Zeno

    La verità è semplice, ma viene scientemente nascosta. Per anni la Russia ha chiesto un’unica cosa: protezione per quasi dieci milioni di russofoni in Ucraina. Non l’annessione dell’Ucraina, non la ricostruzione dell’URSS, non le fantasie propagandistiche diffuse in Occidente. Solo una tutela minima, formalizzata negli accordi di Minsk I e II, rispettivamente nel 2014 e nel 2015. Cosa hanno fatto Kiev, Washington e Bruxelles? Assolutamente nulla.

    Hanno ignorato, rinviato, deriso.

    Perché diciamola tutta: l’Ucraina quegli accordi non li ha mai voluti. Li ha spacciati per “punitivi”, quando non prevedevano nemmeno un centimetro di territorio ceduto. Si chiedeva solo un’autonomia speciale, sul modello di qualsiasi regione europea plurilingue. Ma Kiev – con il beneplacito dell’Occidente – ha preferito l’intransigenza totale, arroccandosi dietro slogan identitari invece che affrontare una questione etnica e linguistica reale.

    E allora, quale strada si è scelta? Quella delle armi. Otto anni di bombardamenti sul Donbass, otto anni di vittime civili, otto anni di una guerra che l’Occidente fingendo di non vedere ha semplicemente lasciato marcire. Anzi: ha alimentato politicamente e militarmente, pur di mantenere il conflitto congelato e funzionale ai propri obiettivi geopolitici.

    Nel 2019 Zelensky ha vinto promettendo pace, dialogo e applicazione degli accordi di Minsk. Una menzogna elettorale: una volta al potere ha fatto l’esatto opposto. Nel 2022 preparava l’offensiva finale contro Lugansk e Donetsk, con colonne corazzate pronte a schiacciare le repubbliche separatiste.

    Nessuna autonomia. Nessun compromesso. Solo muscoli e propaganda.

    E sul fronte diplomatico? Putin chiedeva – ancora una volta – un tavolo sulla sicurezza europea. E gli Stati Uniti hanno risposto con un arroganza degna di un impero in decadenza: “Non è in agenda.” Fine della conversazione. Poi però si permettono di impartire lezioni su “dialogo” e “multilateralismo”.

    Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Le regioni a maggioranza russofona coincidono quasi perfettamente con i territori ora controllati dalla Russia, salvo Odessa e parte di Kharkov. In pratica, Putin si è preso ciò che per anni americani ed europei hanno disprezzato, ignorato o trattato come un fastidio geopolitico.

    Quello che si poteva garantire con la politica lo si è regalato alla forza militare. Una cecità strategica impressionante.

    E nonostante questa catena di fallimenti, si continua a ripetere la solita favola: “invasori e invasi”, “imperialismo russo”, “Putin vuole conquistare l’Europa”. Una narrazione bambinesca, funzionale solo a coprire responsabilità enormi. Perché se si riconoscesse la verità, bisognerebbe ammettere che l’Occidente ha sbagliato tutto: analisi, diplomazia, strategia e tempistiche.

    E invece si persevera. Ancora armi, ancora miliardi, ancora propaganda.

    E soprattutto un’escalation sempre più vicina alla linea rossa di uno scontro diretto tra NATO e Russia. Una follia geopolitica che nessuno ha il coraggio di ammettere, perché significherebbe riconoscere che l’intera architettura occidentale – politica, militare e mediatica – ha costruito per anni una narrazione completamente scollegata dalla realtà.
    QUELLO CHE NON VOGLIONO FAR SAPERE SULLE VERE CAUSE DELL’AZIONE RUSSA IN UCRAINA di Ivan Zeno La verità è semplice, ma viene scientemente nascosta. Per anni la Russia ha chiesto un’unica cosa: protezione per quasi dieci milioni di russofoni in Ucraina. Non l’annessione dell’Ucraina, non la ricostruzione dell’URSS, non le fantasie propagandistiche diffuse in Occidente. Solo una tutela minima, formalizzata negli accordi di Minsk I e II, rispettivamente nel 2014 e nel 2015. Cosa hanno fatto Kiev, Washington e Bruxelles? Assolutamente nulla. Hanno ignorato, rinviato, deriso. Perché diciamola tutta: l’Ucraina quegli accordi non li ha mai voluti. Li ha spacciati per “punitivi”, quando non prevedevano nemmeno un centimetro di territorio ceduto. Si chiedeva solo un’autonomia speciale, sul modello di qualsiasi regione europea plurilingue. Ma Kiev – con il beneplacito dell’Occidente – ha preferito l’intransigenza totale, arroccandosi dietro slogan identitari invece che affrontare una questione etnica e linguistica reale. E allora, quale strada si è scelta? Quella delle armi. Otto anni di bombardamenti sul Donbass, otto anni di vittime civili, otto anni di una guerra che l’Occidente fingendo di non vedere ha semplicemente lasciato marcire. Anzi: ha alimentato politicamente e militarmente, pur di mantenere il conflitto congelato e funzionale ai propri obiettivi geopolitici. Nel 2019 Zelensky ha vinto promettendo pace, dialogo e applicazione degli accordi di Minsk. Una menzogna elettorale: una volta al potere ha fatto l’esatto opposto. Nel 2022 preparava l’offensiva finale contro Lugansk e Donetsk, con colonne corazzate pronte a schiacciare le repubbliche separatiste. Nessuna autonomia. Nessun compromesso. Solo muscoli e propaganda. E sul fronte diplomatico? Putin chiedeva – ancora una volta – un tavolo sulla sicurezza europea. E gli Stati Uniti hanno risposto con un arroganza degna di un impero in decadenza: “Non è in agenda.” Fine della conversazione. Poi però si permettono di impartire lezioni su “dialogo” e “multilateralismo”. Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Le regioni a maggioranza russofona coincidono quasi perfettamente con i territori ora controllati dalla Russia, salvo Odessa e parte di Kharkov. In pratica, Putin si è preso ciò che per anni americani ed europei hanno disprezzato, ignorato o trattato come un fastidio geopolitico. Quello che si poteva garantire con la politica lo si è regalato alla forza militare. Una cecità strategica impressionante. E nonostante questa catena di fallimenti, si continua a ripetere la solita favola: “invasori e invasi”, “imperialismo russo”, “Putin vuole conquistare l’Europa”. Una narrazione bambinesca, funzionale solo a coprire responsabilità enormi. Perché se si riconoscesse la verità, bisognerebbe ammettere che l’Occidente ha sbagliato tutto: analisi, diplomazia, strategia e tempistiche. E invece si persevera. Ancora armi, ancora miliardi, ancora propaganda. E soprattutto un’escalation sempre più vicina alla linea rossa di uno scontro diretto tra NATO e Russia. Una follia geopolitica che nessuno ha il coraggio di ammettere, perché significherebbe riconoscere che l’intera architettura occidentale – politica, militare e mediatica – ha costruito per anni una narrazione completamente scollegata dalla realtà.
    Angry
    3
    0 Commentarios 0 Compartido 4K Vistas
  • LA LEZIONE CHE L'OCCIDENTE DEVE IMPARARE

    Per chi non lo sapesse, l'Ambasciata del Qatar è in costruzione su uno dei viali più belli di Bruxelles (Avenue Franklin Roosevelt) e intende aggiungere una moschea da 60 posti.

    Questo perché il Qatar è uno dei paesi musulmani più estremisti...

    Il Ministero degli Affari Esteri belga non solo ha rifiutato di approvare questo finanziamento, ma ha anche risposto al Centro Islamico Tawfiiq dicendo "sarebbe paradossale accettare questo finanziamento da un paese che non accetta la libertà religiosa".

    Anche il Ministro degli Esteri norvegese Jonas Gahr Støre ha dichiarato: "Potremmo semplicemente dire di no, che il Ministero non approva, ma cogliamo l'occasione per aggiungere che l'approvazione sarebbe paradossale, poiché voler fondare una comunità cristiana in Arabia Saudita è considerato un reato punibile con la decapitazione".

    Nota: un'altra moschea è in costruzione anche a Court-Saint-Etienne, in Belgio. Nonostante cerchino di costruire una chiesa o un centro laico in Medio Oriente o nell'Oriente islamico, si arrogano il diritto di distruggere tutto ciò che è diverso dall'Islam nel loro Paese (siano essi cristiani, copti, laici, persino buddisti, ecc.), eppure invadono i nostri Paesi occidentali con le loro moschee e i loro minareti.

    Con una sola email inviata a cinque contatti (30 secondi del vostro prezioso tempo), ognuno di noi, in 3 mesi, avrà oltre 1 milione di email o persone informate, e 48 milioni in 6 mesi!

    Conto su di voi per continuare i contatti; è veloce e ne vale la pena.
    Forse aiuterà i nostri governanti ad aprire gli occhi...

    Quando parliamo di invasione silenziosa, alcuni mi chiedono di cosa si tratti. Bene, eccola qui: abbiamo ricevuto questa interessante informazione dal Regno Unito e la condivido così com'è, perché: "Quando vedi la barba del tuo vicino in fiamme, bagna la tua".

    Il sindaco di Londra - Musulmano.
    Il sindaco di Birmingham - musulmano.
    Il sindaco di Leeds - musulmano.
    Il sindaco di Blackburn - musulmano.
    Il sindaco di Sheffield - musulmano.
    Il sindaco di Oxford - musulmano.
    Il sindaco di Lawton - musulmano.
    Il sindaco di Oldam - musulmano.
    Il sindaco di Rokdal - musulmano.

    Tutto questo è stato realizzato da soli 4 milioni di musulmani su 66 milioni di abitanti dell'Inghilterra:

    Oggi, ci sono più di 3.000 moschee musulmane in Inghilterra.

    Ci sono più di 130 tribunali musulmani della Sharia.

    Ci sono più di 50 consigli musulmani della Sharia.

    Il 78% delle donne musulmane non lavora; sono sostenute dallo Stato e hanno un alloggio gratuito.

    Il 63% degli uomini musulmani non lavora; riceve il sostegno dello Stato e ha un alloggio gratuito.
    Le famiglie musulmane con una media di 6-8 figli, sostenute dallo Stato, ricevono un alloggio gratuito. Ora tutte le scuole del Regno Unito devono dare una lezione sull'Islam!
    E noi non possiamo decidere sulla politica migratoria?

    Uno dei modi per combattere questo fenomeno è continuare a diffondere queste informazioni negli Stati Uniti, in Europa e nel mondo intero, per informare i cittadini non istruiti, che ascoltano principalmente la radio e guardano la televisione, leggono occasionalmente un giornale, ma nessuno di loro diffonde questa verità estremamente pericolosa!

    Fino ad oggi, non ho visto questa informazione diffusa dai media.
    L'avete vista?

    Per favore, diffondetela affinché il mondo si svegli dall'imminente disastro!

    Lezione che l'Occidente deve imparare:

    La cultura musulmana ha silenziosamente invaso l'Occidente e sta già mostrando i suoi artigli affilati e distruttivi.

    La Francia ha 5 milioni di problemi, Inghilterra e Germania 3 milioni ciascuna, la Spagna circa 2 milioni, gli Stati Uniti circa 500.000, e l'Occidente ha innumerevoli moschee.

    Agiscono di nascosto, e alcuni sembrano pacifici mentre nidificano, ma quando ottengono la maggioranza, impongono le loro leggi e diventano violenti.

    Dal web
    LA LEZIONE CHE L'OCCIDENTE DEVE IMPARARE Per chi non lo sapesse, l'Ambasciata del Qatar è in costruzione su uno dei viali più belli di Bruxelles (Avenue Franklin Roosevelt) e intende aggiungere una moschea da 60 posti. Questo perché il Qatar è uno dei paesi musulmani più estremisti... Il Ministero degli Affari Esteri belga non solo ha rifiutato di approvare questo finanziamento, ma ha anche risposto al Centro Islamico Tawfiiq dicendo "sarebbe paradossale accettare questo finanziamento da un paese che non accetta la libertà religiosa". Anche il Ministro degli Esteri norvegese Jonas Gahr Støre ha dichiarato: "Potremmo semplicemente dire di no, che il Ministero non approva, ma cogliamo l'occasione per aggiungere che l'approvazione sarebbe paradossale, poiché voler fondare una comunità cristiana in Arabia Saudita è considerato un reato punibile con la decapitazione". Nota: un'altra moschea è in costruzione anche a Court-Saint-Etienne, in Belgio. Nonostante cerchino di costruire una chiesa o un centro laico in Medio Oriente o nell'Oriente islamico, si arrogano il diritto di distruggere tutto ciò che è diverso dall'Islam nel loro Paese (siano essi cristiani, copti, laici, persino buddisti, ecc.), eppure invadono i nostri Paesi occidentali con le loro moschee e i loro minareti. Con una sola email inviata a cinque contatti (30 secondi del vostro prezioso tempo), ognuno di noi, in 3 mesi, avrà oltre 1 milione di email o persone informate, e 48 milioni in 6 mesi! Conto su di voi per continuare i contatti; è veloce e ne vale la pena. Forse aiuterà i nostri governanti ad aprire gli occhi... Quando parliamo di invasione silenziosa, alcuni mi chiedono di cosa si tratti. Bene, eccola qui: abbiamo ricevuto questa interessante informazione dal Regno Unito e la condivido così com'è, perché: "Quando vedi la barba del tuo vicino in fiamme, bagna la tua". ▪️Il sindaco di Londra - Musulmano. ▪️Il sindaco di Birmingham - musulmano. ▪️Il sindaco di Leeds - musulmano. ▪️Il sindaco di Blackburn - musulmano. ▪️Il sindaco di Sheffield - musulmano. ▪️Il sindaco di Oxford - musulmano. ▪️Il sindaco di Lawton - musulmano. ▪️Il sindaco di Oldam - musulmano. ▪️Il sindaco di Rokdal - musulmano. Tutto questo è stato realizzato da soli 4 milioni di musulmani su 66 milioni di abitanti dell'Inghilterra: Oggi, ci sono più di 3.000 moschee musulmane in Inghilterra. Ci sono più di 130 tribunali musulmani della Sharia. Ci sono più di 50 consigli musulmani della Sharia. Il 78% delle donne musulmane non lavora; sono sostenute dallo Stato e hanno un alloggio gratuito. Il 63% degli uomini musulmani non lavora; riceve il sostegno dello Stato e ha un alloggio gratuito. Le famiglie musulmane con una media di 6-8 figli, sostenute dallo Stato, ricevono un alloggio gratuito. Ora tutte le scuole del Regno Unito devono dare una lezione sull'Islam! E noi non possiamo decidere sulla politica migratoria? Uno dei modi per combattere questo fenomeno è continuare a diffondere queste informazioni negli Stati Uniti, in Europa e nel mondo intero, per informare i cittadini non istruiti, che ascoltano principalmente la radio e guardano la televisione, leggono occasionalmente un giornale, ma nessuno di loro diffonde questa verità estremamente pericolosa! Fino ad oggi, non ho visto questa informazione diffusa dai media. L'avete vista? Per favore, diffondetela affinché il mondo si svegli dall'imminente disastro! Lezione che l'Occidente deve imparare: La cultura musulmana ha silenziosamente invaso l'Occidente e sta già mostrando i suoi artigli affilati e distruttivi. La Francia ha 5 milioni di problemi, Inghilterra e Germania 3 milioni ciascuna, la Spagna circa 2 milioni, gli Stati Uniti circa 500.000, e l'Occidente ha innumerevoli moschee. Agiscono di nascosto, e alcuni sembrano pacifici mentre nidificano, ma quando ottengono la maggioranza, impongono le loro leggi e diventano violenti. Dal web
    Like
    Angry
    2
    0 Commentarios 0 Compartido 3K Vistas
  • LA FOLLIA CONTINUA!
    Lombardia, post “no vax”: sottosegretaria Picchi (FdI) sfiduciata con voto segreto
    Al voto erano presenti 43 consiglieri di maggioranza e 24 di minoranza, pertanto 20 consiglieri di maggioranza hanno votato a favore...
    https://www.imolaoggi.it/2025/11/05/lombardia-post-no-vax-sottosegretaria-picchi-fdi-sfiduciata-con-voto-segreto/
    LA FOLLIA CONTINUA! Lombardia, post “no vax”: sottosegretaria Picchi (FdI) sfiduciata con voto segreto Al voto erano presenti 43 consiglieri di maggioranza e 24 di minoranza, pertanto 20 consiglieri di maggioranza hanno votato a favore... https://www.imolaoggi.it/2025/11/05/lombardia-post-no-vax-sottosegretaria-picchi-fdi-sfiduciata-con-voto-segreto/
    WWW.IMOLAOGGI.IT
    Lombardia, post “no vax”: sottosegretaria Picchi (FdI) sfiduciata con voto segreto
    Al voto erano presenti 43 consiglieri di maggioranza e 24 di minoranza, pertanto 20 consiglieri di maggioranza hanno votato a favore
    Angry
    2
    0 Commentarios 0 Compartido 709 Vistas
Más resultados