• Ma va? Non ce n'eravamo accorti? SI VUOLE ASSASSINARE la DEMOCRAZIA o quel POCO che NE RIMANE!

    Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano
    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione …

    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione no profit anticipa i risultati del suo report annuale (basato su cinque categorie: politica, diritti, economia, socio-cultura e sicurezza) e, a proposito del nostro Paese, scrive: “La libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud del Paese, nonché da vari gruppi estremisti che commettono atti di violenza. I giornalisti lamentano anche il tentativo della classe politica di ostacolare la libera informazione in materia giudiziaria attraverso una ‘legge bavaglio‘ – quella che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni, ndr – che si aggiunge alla prassi di azioni legali intentate per intimidire, imbavagliare o punire coloro che cercano di partecipare e di esprimersi su questioni di interesse pubblico”.

    Non è, però, che al resto del mondo vada molto meglio. “La situazione della libertà di stampa globale nel 2025 è ai minimi storici – spiega l’organizzazione nella sua analisi –. Più di metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione molto grave”. In fondo alla classifica ci sono Cina, Corea del Nord ed Eritrea, che si collocano rispettivamente alla 178ma, 179ma e 180ma posizione. Male anche gli Stati Uniti, e già nei mesi prima del ritorno del tycoon: passano dal 55mo al 57mo posto con “il primo significativo e prolungato declino della libertà di stampa nella storia moderna, mentre il ritorno di Donald Trump alla presidenza sta aggravando notevolmente la situazione”.

    L’Europa rimane ancora il posto del mondo in cui i giornalisti possono fare informazione con maggiore libertà: nel nostro continente troviamo sette Paesi (sui 180) in cui la situazione è “buona”.

    A guidare la classifica mondiale c’è infatti la Norvegia, primato che si rinnova, seguita da Estonia e Paesi Bassi. Il Regno Unito si piazza ventesimo, surclassato – ed è la sorpresa – da Trinidad e Tobago, la Francia segue Taiwan al 25esimo posto. Ci sono poi delle retrocessioni ancora più eclatanti: la Germania, lo scorso anno al decimo posto, è finita undicesima a causa del “clima di lavoro sempre più ostile per i professionisti dei media in Germania, in particolare a causa degli attacchi dell’estrema destra”. Nel 2024, scrive Rsf, i giornalisti tedeschi che hanno avuto a che fare con ambienti di estrema destra e partiti come Alternativa per la Germania sono stati nuovamente a rischio, denunciando minacce, insulti e timore di violenza fisica. Anche in termini editoriali, la Germania è stata criticata, con il rapporto che indica “numerosi casi documentati in cui i professionisti dei media hanno segnalato ostacoli sproporzionatamente elevati nel riportare informazioni sul conflitto in Medio Oriente”.

    In generale, per la libertà di stampa in tutto il mondo non è un buon momento: “Oltre a una situazione di sicurezza fragile e al crescente autoritarismo, la pressione economica in particolare sta causando problemi ai media di tutto il mondo”, ha affermato Reporters Sans Frontieres. Come sottolinea la direttrice generale Anja Osterhaus, “il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ma “se i media sono finanziariamente in difficoltà, chi smaschererà disinformazione, disinformazione e propaganda? Oltre alla nostra lotta quotidiana per la sicurezza dei giornalisti, ci impegniamo quindi anche a rafforzare le basi economiche del giornalismo”.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/02/nel-mondo-la-liberta-di-stampa-e-al-minimo-storico-litalia-scende-al-49esimo-posto-il-report-di-rsf/7972129/
    Ma va? Non ce n'eravamo accorti? SI VUOLE ASSASSINARE la DEMOCRAZIA o quel POCO che NE RIMANE! Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione … Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione no profit anticipa i risultati del suo report annuale (basato su cinque categorie: politica, diritti, economia, socio-cultura e sicurezza) e, a proposito del nostro Paese, scrive: “La libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud del Paese, nonché da vari gruppi estremisti che commettono atti di violenza. I giornalisti lamentano anche il tentativo della classe politica di ostacolare la libera informazione in materia giudiziaria attraverso una ‘legge bavaglio‘ – quella che impedisce la pubblicazione delle intercettazioni, ndr – che si aggiunge alla prassi di azioni legali intentate per intimidire, imbavagliare o punire coloro che cercano di partecipare e di esprimersi su questioni di interesse pubblico”. Non è, però, che al resto del mondo vada molto meglio. “La situazione della libertà di stampa globale nel 2025 è ai minimi storici – spiega l’organizzazione nella sua analisi –. Più di metà della popolazione mondiale vive in Paesi con una situazione molto grave”. In fondo alla classifica ci sono Cina, Corea del Nord ed Eritrea, che si collocano rispettivamente alla 178ma, 179ma e 180ma posizione. Male anche gli Stati Uniti, e già nei mesi prima del ritorno del tycoon: passano dal 55mo al 57mo posto con “il primo significativo e prolungato declino della libertà di stampa nella storia moderna, mentre il ritorno di Donald Trump alla presidenza sta aggravando notevolmente la situazione”. L’Europa rimane ancora il posto del mondo in cui i giornalisti possono fare informazione con maggiore libertà: nel nostro continente troviamo sette Paesi (sui 180) in cui la situazione è “buona”. A guidare la classifica mondiale c’è infatti la Norvegia, primato che si rinnova, seguita da Estonia e Paesi Bassi. Il Regno Unito si piazza ventesimo, surclassato – ed è la sorpresa – da Trinidad e Tobago, la Francia segue Taiwan al 25esimo posto. Ci sono poi delle retrocessioni ancora più eclatanti: la Germania, lo scorso anno al decimo posto, è finita undicesima a causa del “clima di lavoro sempre più ostile per i professionisti dei media in Germania, in particolare a causa degli attacchi dell’estrema destra”. Nel 2024, scrive Rsf, i giornalisti tedeschi che hanno avuto a che fare con ambienti di estrema destra e partiti come Alternativa per la Germania sono stati nuovamente a rischio, denunciando minacce, insulti e timore di violenza fisica. Anche in termini editoriali, la Germania è stata criticata, con il rapporto che indica “numerosi casi documentati in cui i professionisti dei media hanno segnalato ostacoli sproporzionatamente elevati nel riportare informazioni sul conflitto in Medio Oriente”. In generale, per la libertà di stampa in tutto il mondo non è un buon momento: “Oltre a una situazione di sicurezza fragile e al crescente autoritarismo, la pressione economica in particolare sta causando problemi ai media di tutto il mondo”, ha affermato Reporters Sans Frontieres. Come sottolinea la direttrice generale Anja Osterhaus, “il giornalismo indipendente è una spina nel fianco degli autocrati”, ma “se i media sono finanziariamente in difficoltà, chi smaschererà disinformazione, disinformazione e propaganda? Oltre alla nostra lotta quotidiana per la sicurezza dei giornalisti, ci impegniamo quindi anche a rafforzare le basi economiche del giornalismo”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/02/nel-mondo-la-liberta-di-stampa-e-al-minimo-storico-litalia-scende-al-49esimo-posto-il-report-di-rsf/7972129/
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    Nel mondo la libertà di stampa è al "minimo storico", l'Italia scende al 49esimo posto. Il report di Rsf - Il Fatto Quotidiano
    Siamo il Paese peggiore dell’Europa occidentale, scesi di ben tre posti (dal 46esimo al 49esimo) nella classifica generale. Passano gli anni e i numeri di Reporters sans frontières che riguardano la libertà di stampa per l’Italia, ma non solo, sono sempre più impietosi. Proprio alla vigilia della Giornata internazionale per la libertà di stampa, l’organizzazione …
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  • Rivoluzionari con la matita
    Referendum dell’8 e 9 Giugno 2025 – Un’occasione da non cancellare

    L’8 e 9 giugno non è solo un weekend qualunque. È un’occasione. Di quelle vere. Di quelle che se ti distrai un attimo poi ti ritrovi a lamentarti per altri dieci anni.
    Un’occasione per chi, come noi, ha fatto della #partecipazione il proprio sport estremo.
    Ma anche per chi si è sempre tenuto alla larga da “ste robe qua” per allergia cronica a partiti, sigle o facce note.
    Ecco, stavolta vale la pena esserci, anche solo per uscire dalla solita playlist di appartenenze tossiche e pregiudizi vintage.
    Perché in tempi in cui il confronto è diventato un reato e il dissenso una seccatura amministrativa, non possiamo più permetterci il lusso di fare gli "schizzinosi".
    5 quesiti.
    4 parlano di lavoro.
    Quello stesso lavoro che il Jobs Act ha trattato come un passatempo da precarizzare.
    Il quinto? Parla di cittadinanza. Non c'entra molto, ma oh, quando ti danno voce... usala.

    Ecco in breve cosa ci viene chiesto di abrogare col voto:

    1. Contratto a tutele crescenti (Jobs Act):
    Via le norme che facilitano i licenziamenti anche quando sono palesemente illegittimi.

    2. Indennità per i licenziati nelle piccole imprese:
    Più equità: i giudici tornano a stabilire l'indennizzo, senza tetti ridicoli.

    3. Contratti a termine:
    Stop ai vincoli iper-flessibili: si prova a rimettere un freno all’abuso di contratti usa-e-getta.

    4. Responsabilità negli appalti:
    Si chiede di reintrodurre la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore per gli infortuni sul lavoro.

    5. Cittadinanza:
    Riduzione da 10 a 5 anni della residenza per richiedere la cittadinanza italiana. Un piccolo passo verso una società un po’ più giusta.

    ❗️Attenzione: è un referendum abrogativo.
    Voti SÌ? Vuoi eliminare la norma attuale.
    Voti NO? Te la tieni così com’è.

    Potrei anche starmene zitto, in nome della coerenza.
    Dopotutto, quando si trattava di modificare il Rosatellum, mezza Italia si è voltata dall’altra parte. Ma non sono qui per fare l’offeso.
    Sono qui perché vorrei vedere una vittoria collettiva.
    Con lo spirito da quarto di finale di Champions e la convinzione che la democrazia non si difende col silenzio, ma con una matita in mano.
    Questa è una partita importante. Per tre motivi:

    ⚫️Riaffermare la democrazia.

    ⚫️Riaffermare la partecipazione.

    ⚫️Dimostrare che possiamo andare oltre le nostre etichette politiche.

    Questa è la sfida. E se la perdiamo, non chiediamoci più "perché va tutto a rotoli".

    Give Participation a Chance❗️

    #Referendum2025 #VotoAttivo #DirittoAlLavoro #Cittadinanza #JobsAct #Partecipazione #Democrazia #IoVotoSì #ReferendumGiugno #GiveParticipationAChance
    Rivoluzionari con la matita ✏️✊ Referendum dell’8 e 9 Giugno 2025 – Un’occasione da non cancellare L’8 e 9 giugno non è solo un weekend qualunque. È un’occasione. Di quelle vere. Di quelle che se ti distrai un attimo poi ti ritrovi a lamentarti per altri dieci anni. Un’occasione per chi, come noi, ha fatto della #partecipazione il proprio sport estremo. Ma anche per chi si è sempre tenuto alla larga da “ste robe qua” per allergia cronica a partiti, sigle o facce note. Ecco, stavolta vale la pena esserci, anche solo per uscire dalla solita playlist di appartenenze tossiche e pregiudizi vintage. Perché in tempi in cui il confronto è diventato un reato e il dissenso una seccatura amministrativa, non possiamo più permetterci il lusso di fare gli "schizzinosi". 5 quesiti. 4 parlano di lavoro. Quello stesso lavoro che il Jobs Act ha trattato come un passatempo da precarizzare. Il quinto? Parla di cittadinanza. Non c'entra molto, ma oh, quando ti danno voce... usala. Ecco in breve cosa ci viene chiesto di abrogare col voto: 1. Contratto a tutele crescenti (Jobs Act): Via le norme che facilitano i licenziamenti anche quando sono palesemente illegittimi. 2. Indennità per i licenziati nelle piccole imprese: Più equità: i giudici tornano a stabilire l'indennizzo, senza tetti ridicoli. 3. Contratti a termine: Stop ai vincoli iper-flessibili: si prova a rimettere un freno all’abuso di contratti usa-e-getta. 4. Responsabilità negli appalti: Si chiede di reintrodurre la responsabilità solidale tra committente, appaltatore e subappaltatore per gli infortuni sul lavoro. 5. Cittadinanza: Riduzione da 10 a 5 anni della residenza per richiedere la cittadinanza italiana. Un piccolo passo verso una società un po’ più giusta. ❗️Attenzione: è un referendum abrogativo. Voti SÌ? Vuoi eliminare la norma attuale. Voti NO? Te la tieni così com’è. 👉Potrei anche starmene zitto, in nome della coerenza. Dopotutto, quando si trattava di modificare il Rosatellum, mezza Italia si è voltata dall’altra parte. Ma non sono qui per fare l’offeso. Sono qui perché vorrei vedere una vittoria collettiva. Con lo spirito da quarto di finale di Champions e la convinzione che la democrazia non si difende col silenzio, ma con una matita in mano. Questa è una partita importante. Per tre motivi: ⚫️Riaffermare la democrazia. ⚫️Riaffermare la partecipazione. ⚫️Dimostrare che possiamo andare oltre le nostre etichette politiche. Questa è la sfida. E se la perdiamo, non chiediamoci più "perché va tutto a rotoli". Give Participation a Chance❗️👍🙏 #Referendum2025 #VotoAttivo #DirittoAlLavoro #Cittadinanza #JobsAct #Partecipazione #Democrazia #IoVotoSì #ReferendumGiugno #GiveParticipationAChance
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  • The purpose of test design technique is fundamental to ensuring that software applications are thoroughly tested and meet the required quality standards. By employing structured techniques such as equivalence partitioning, boundary value analysis, and decision table testing, teams can enhance their testing efforts and uncover potential issues efficiently. https://testomat.io/blog/test-design-techniques-in-software-testing-comprehensive-guide/
    The purpose of test design technique is fundamental to ensuring that software applications are thoroughly tested and meet the required quality standards. By employing structured techniques such as equivalence partitioning, boundary value analysis, and decision table testing, teams can enhance their testing efforts and uncover potential issues efficiently. https://testomat.io/blog/test-design-techniques-in-software-testing-comprehensive-guide/
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    Test Case Design Techniques in Software Testing
    Explore key test design techniques in software testing. Learn how test case design techniques improve coverage, efficiency, and software quality.
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  • AGGIORNAMENTO 🫵

    Studenti 🫡

    “Gli studenti serbi sono partiti dopo la pausa in Ungheria.
    Poco lontano i studenti danesi sono in viaggio.
    E oggi arriva la notizia dei polacchi, romeni, cechi, tedeschi.
    Tutti in bici , tutti studenti.
    Dove vanno?
    STRASBURGO PARLAMENTO EUROPEO”

    UPDATE 🫵

    Students 🫡

    “The Serbian students left after the break in Hungary.
    Not far away the Danish students are traveling.
    And today comes the news of the Poles, Romanians, Czechs, Germans.
    All on bikes , all students.
    Where are they going?
    STRASBOURG EUROPEAN PARLIAMENT”


    Source:

    https://x.com/dessere88fenice/status/1908966016790454622?t=AOUIg1I4Hmig5FUlJ2PlgA&s=19
    AGGIORNAMENTO 🫵 Studenti 🔥🫡 “Gli studenti serbi sono partiti dopo la pausa in Ungheria. Poco lontano i studenti danesi sono in viaggio. E oggi arriva la notizia dei polacchi, romeni, cechi, tedeschi. Tutti in bici 🚲, tutti studenti. Dove vanno? STRASBURGO PARLAMENTO EUROPEO” UPDATE 🫵 Students 🔥🫡 “The Serbian students left after the break in Hungary. Not far away the Danish students are traveling. And today comes the news of the Poles, Romanians, Czechs, Germans. All on bikes 🚲, all students. Where are they going? STRASBOURG EUROPEAN PARLIAMENT” Source: https://x.com/dessere88fenice/status/1908966016790454622?t=AOUIg1I4Hmig5FUlJ2PlgA&s=19
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  • Metodo Europa, quando un leader politico da' fastidio lo eliminano politicamente come lo scandalo di Călin Georgescu.

    È stata accusata di aver ricevuto finanziamenti per il partito dai suoi parlamentari. Una prassi comune a tutti i partiti politici dove i parlamentari passano una parte dello stipendio al partito, ma per MLP questo diventa proibito e non potrà candidarsi contro il "buono" Macron.
    È il solito sistema europeo di eliminare gli avversari politici con la magistratura, come fatto in Romania e Moldavia.
    La Ue è ormai un sistema totalitario per non dire di peggio viste le origini della kapò Ursula Von Der Leyen.

    https://www.ilpost.it/2025/03/31/sentenza-processo-marine-le-pen-fondi-parlamento-europeo/?utm_source=firefox-newtab-it-it
    Metodo Europa, quando un leader politico da' fastidio lo eliminano politicamente come lo scandalo di Călin Georgescu. È stata accusata di aver ricevuto finanziamenti per il partito dai suoi parlamentari. Una prassi comune a tutti i partiti politici dove i parlamentari passano una parte dello stipendio al partito, ma per MLP questo diventa proibito e non potrà candidarsi contro il "buono" Macron. È il solito sistema europeo di eliminare gli avversari politici con la magistratura, come fatto in Romania e Moldavia. La Ue è ormai un sistema totalitario per non dire di peggio viste le origini della kapò Ursula Von Der Leyen. https://www.ilpost.it/2025/03/31/sentenza-processo-marine-le-pen-fondi-parlamento-europeo/?utm_source=firefox-newtab-it-it
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    Marine Le Pen non potrà candidarsi alle elezioni presidenziali francesi - Il Post
    Nel momento di maggiore popolarità del suo partito è stata condannata a quattro anni di carcere e cinque di ineleggibilità per appropriazione indebita di fondi europei
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  • Vladimir Putin ha lanciato l'idea di una “amministrazione transitoria" per l'Ucraina sotto l'egida dell'Onu, al fine di organizzare elezioni presidenziali democratiche nel paese e negoziare poi un accordo di pace con le nuove autorità. Una proposta che mi sembra di buon senso.

    Se Zelensky è convinto di avere tutto questo sostegno da parte del popolo ucraino, perché non dovrebbe accettare? Perchè colui che ha sospeso l'attività di 11 partiti politici nel marzo 2022, dovrebbe avere paura del voto? Perché colui che ha cancellato per legge la libertà di stampa in Ucraina, dovrebbe spaventarsi per un'ipotesi del genere? Perché colui che ha messo al bando la chiesa ortodossa legata al patriarcato di Mosca (la chiesa più seguita in Ucraina), dovrebbe temere la prospettiva di far esprimere il proprio popolo?

    Beh, io qualche idea in realtà ce l'avrei.

    ⬛️ Segui il canale Telegram ufficiale di Matteo Montevecchi👇🏻
    https://t.me/MatteoMontevecchi
    Vladimir Putin ha lanciato l'idea di una “amministrazione transitoria" per l'Ucraina sotto l'egida dell'Onu, al fine di organizzare elezioni presidenziali democratiche nel paese e negoziare poi un accordo di pace con le nuove autorità. Una proposta che mi sembra di buon senso. Se Zelensky è convinto di avere tutto questo sostegno da parte del popolo ucraino, perché non dovrebbe accettare? Perchè colui che ha sospeso l'attività di 11 partiti politici nel marzo 2022, dovrebbe avere paura del voto? Perché colui che ha cancellato per legge la libertà di stampa in Ucraina, dovrebbe spaventarsi per un'ipotesi del genere? Perché colui che ha messo al bando la chiesa ortodossa legata al patriarcato di Mosca (la chiesa più seguita in Ucraina), dovrebbe temere la prospettiva di far esprimere il proprio popolo? Beh, io qualche idea in realtà ce l'avrei. ⬛️ Segui il canale Telegram ufficiale di Matteo Montevecchi👇🏻 https://t.me/MatteoMontevecchi
    T.ME
    Matteo Montevecchi
    "Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario". George Orwell
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  • ANIMA COMBATTENTE
    Tanto è solo un post su musica e cultura. Cosa vuoi che sia una canzone, dopotutto?

    Eppure, i cantautori spesso riescono a esprimere con più credibilità della politica quei concetti che sanno già rendere universali attraverso un giro di note e versi.
    Non hanno bisogno di fondare partiti o candidarsi: il loro vortice creativo gli permette di osservare il mondo dall’alto di una nuvola o in pieno volo pindarico tra suoni, testi e riff di chitarra . A volte, tre minuti di musica colpiscono più di un comizio di ore...

    Matt Johnson, per molti, potrebbe essere solo un nome tra tanti. Ma per chi conosce THE THE, sa che si tratta di uno dei progetti più poetici e poliedrici degli ultimi 40 anni. Cantautore inglese, classe ‘61, autore di un sound che mescola pop e rock mai banali, colonne sonore ricercate e un’elettronica blues del nuovo millennio.

    Non riporto spesso estratti di interviste, ma questa—rilasciata a Onda Rock da Giuliano Delli Paoli—è una sintesi perfetta della sensazione che ci riguarda tutti. E la forza delle parole di Johnson sta proprio nel fatto che non provengono da un populista qualunque, ma da un poeta vero , capace di tradurre in musica e pensiero la maturità artistica e umana. Parole che non si limitano a promuovere un tour, ma che affondano nel cuore della desolazione politica e sociale in cui ci troviamo in questo secondo decennio dei ‘20.

    Estratto dall'intervista

    "Una cosa che non sembra mai cambiare è il cinismo di chi è al potere."

    "Penso che l'arma più potente sia promuovere i propri ideali, far sì che il pubblico si svegli. Ma ottenere spazio è difficile, perché i media—come ben sai—sono controllati dalle stesse persone che controllano i politici. Il pubblico è trattato come una mandria di bovini o un gregge di pecore , da mungere e tosare attraverso le tasse. È il solito panem et circenses . Finché sarà così, nulla cambierà mai. Si punta a mantenere una popolazione distratta e sconcertata: se sei al comando, puoi fare quello che vuoi. E poi c'è sempre il vecchio dividi et impera, ancora attualissimo. La società si frammenta, la gente litiga per niente, mentre la piccola élite che possiede e controlla tutto continua a fare il suo gioco."
    "Un disastro. Ma è la solita vecchia storia: non c'è nulla di nuovo, va avanti da migliaia di anni. Tuttavia, nella natura umana c'è anche la gentilezza , la pace , l'affetto , la speranza . E credo che la maggior parte delle persone sia in fondo perbene e gentile. La speranza che tutto cambi non morirà mai."

    Se la speranza non risiede nella politica, forse rimane nelle mani di chi—che sia un giovane esordiente o un veterano della musica—trova ancora la voglia di raccontare e deliziare attraverso parole e suoni. Diventano anime pensanti. Quindi, anime combattenti.

    #AnimaCombattente #MattJohnson #THETHE #MusicaECoscienza #PoliticaECultura #DividiEtImpera #RockComeRivoluzione #ResistenzaSonora
    🔥 ANIMA COMBATTENTE 🔥 Tanto è solo un post su musica e cultura. Cosa vuoi che sia una canzone, dopotutto? 🎶 Eppure, i cantautori spesso riescono a esprimere con più credibilità della politica quei concetti che sanno già rendere universali attraverso un giro di note e versi. Non hanno bisogno di fondare partiti o candidarsi: il loro vortice creativo gli permette di osservare il mondo dall’alto di una nuvola ☁️ o in pieno volo pindarico tra suoni, testi e riff di chitarra 🎸. A volte, tre minuti di musica colpiscono più di un comizio di ore... Matt Johnson, per molti, potrebbe essere solo un nome tra tanti. Ma per chi conosce THE THE, sa che si tratta di uno dei progetti più poetici e poliedrici degli ultimi 40 anni. Cantautore inglese, classe ‘61, autore di un sound che mescola pop e rock mai banali, colonne sonore ricercate e un’elettronica blues del nuovo millennio. Non riporto spesso estratti di interviste, ma questa—rilasciata a Onda Rock da Giuliano Delli Paoli—è una sintesi perfetta della sensazione che ci riguarda tutti. E la forza delle parole di Johnson sta proprio nel fatto che non provengono da un populista qualunque, ma da un poeta vero ✍️, capace di tradurre in musica e pensiero la maturità artistica e umana. Parole che non si limitano a promuovere un tour, ma che affondano nel cuore della desolazione politica e sociale in cui ci troviamo in questo secondo decennio dei ‘20. 📢 Estratto dall'intervista "Una cosa che non sembra mai cambiare è il cinismo di chi è al potere." "Penso che l'arma più potente sia promuovere i propri ideali, far sì che il pubblico si svegli. Ma ottenere spazio è difficile, perché i media—come ben sai—sono controllati dalle stesse persone che controllano i politici. Il pubblico è trattato come una mandria di bovini 🐄 o un gregge di pecore 🐑, da mungere e tosare attraverso le tasse. È il solito panem et circenses 🍞🎭. Finché sarà così, nulla cambierà mai. Si punta a mantenere una popolazione distratta e sconcertata: se sei al comando, puoi fare quello che vuoi. E poi c'è sempre il vecchio dividi et impera, ancora attualissimo. La società si frammenta, la gente litiga per niente, mentre la piccola élite che possiede e controlla tutto continua a fare il suo gioco." "Un disastro. Ma è la solita vecchia storia: non c'è nulla di nuovo, va avanti da migliaia di anni. Tuttavia, nella natura umana c'è anche la gentilezza 💛, la pace ✌️, l'affetto 🤝, la speranza 🌱. E credo che la maggior parte delle persone sia in fondo perbene e gentile. La speranza che tutto cambi non morirà mai." Se la speranza non risiede nella politica, forse rimane nelle mani di chi—che sia un giovane esordiente o un veterano della musica—trova ancora la voglia di raccontare e deliziare attraverso parole e suoni. Diventano anime pensanti. Quindi, anime combattenti. #AnimaCombattente #MattJohnson #THETHE #MusicaECoscienza #PoliticaECultura #DividiEtImpera #RockComeRivoluzione #ResistenzaSonora
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  • MIEI CARI, GRAZIE DEI VOSTRI LIKE, IN UN PAESE SERIO, LA FRATTURA TRA I PARTITI DELLA COSIDDETTA ALLEANZA DI GOVERNO, AVREBBE PORTATO ALLA CADUTA DEL GOVERNO. MA IN ITALA , QUESTO NON SUCCEDE !!!!! IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE FINANZE, ALBARTO BAGNAI IN DATA 15 MARZO U.S. HA DETTO A CHIARE LETTERE CHE ESISTE LA NECESSITA' DI COSTRUIRE PONTI E NON TRINCEE, E PER QUESTO HA DETTO "NO"ALLA CREAZIONE DELL'ESERCITO EUROPEO, "NO" ALL'INVIO DI ARMI E SOLDI ALLA UCRAINA, "NO", AL TAGLIO DELLA SANITA' PER COMPARE ARMI !!!!!TRE SONO LE ESIGENZE , PER L'ITALIA E CIOE', DIFENDERE LE FAMIGLIE DAL CARO BOLLETTE, COSTRUIRE OSPEDALI, DIFENDERE I CONFINI DELL'ITALIA DAGLI ARRIVI DEI CLANDESTINI !!!!! COMPLIMENTI ALLA LEGA. UN ABBRACCIO A TUTTI E BUON INIZIO DI SETTIMANA.
    MIEI CARI, GRAZIE DEI VOSTRI LIKE, IN UN PAESE SERIO, LA FRATTURA TRA I PARTITI DELLA COSIDDETTA ALLEANZA DI GOVERNO, AVREBBE PORTATO ALLA CADUTA DEL GOVERNO. MA IN ITALA , QUESTO NON SUCCEDE !!!!! IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE FINANZE, ALBARTO BAGNAI IN DATA 15 MARZO U.S. HA DETTO A CHIARE LETTERE CHE ESISTE LA NECESSITA' DI COSTRUIRE PONTI E NON TRINCEE, E PER QUESTO HA DETTO "NO"ALLA CREAZIONE DELL'ESERCITO EUROPEO, "NO" ALL'INVIO DI ARMI E SOLDI ALLA UCRAINA, "NO", AL TAGLIO DELLA SANITA' PER COMPARE ARMI !!!!!TRE SONO LE ESIGENZE , PER L'ITALIA E CIOE', DIFENDERE LE FAMIGLIE DAL CARO BOLLETTE, COSTRUIRE OSPEDALI, DIFENDERE I CONFINI DELL'ITALIA DAGLI ARRIVI DEI CLANDESTINI !!!!! COMPLIMENTI ALLA LEGA. UN ABBRACCIO A TUTTI E BUON INIZIO DI SETTIMANA.
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  • Qua in Thailandia ci sono (e mi dicono) molti più russi che mai: chi in vacanza, chi per fare affari. Non tutto è perfetto ma le sanzioni “contro” la Russia del “governo” #Draghi #Meloni hanno avuto l’effetto di

    1) Limitare accesso ai turisti russi jn Italia (meno Pil per l’Italia)
    2) Aumentare flussi turisti russi in Thailandia (più pil per la Thailandia)
    3) Minor costi per i turisti russi (più Pil per la Russia)

    I responsabili? Tutti i partiti oggi presenti in Parlamento, chi era con Draghi e chi è con Meloni: tutti a fare a gare a chi più danneggia l’Italia, nessuno escluso

    #Russia #Trump #Ucraina #Sanzioni #Putin #Zelensky

    Fonte:
    https://x.com/michele_geraci/status/1896471822474137993?t=pidXXfwAK4NfjosqbX5oxQ&s=19
    Qua in Thailandia ci sono (e mi dicono) molti più russi che mai: chi in vacanza, chi per fare affari. Non tutto è perfetto ma le sanzioni “contro” la Russia del “governo” #Draghi #Meloni hanno avuto l’effetto di 1) Limitare accesso ai turisti russi jn Italia (meno Pil per l’Italia) 2) Aumentare flussi turisti russi in Thailandia (più pil per la Thailandia) 3) Minor costi per i turisti russi (più Pil per la Russia) I responsabili? Tutti i partiti oggi presenti in Parlamento, chi era con Draghi e chi è con Meloni: tutti a fare a gare a chi più danneggia l’Italia, nessuno escluso #Russia #Trump #Ucraina #Sanzioni #Putin #Zelensky Fonte: https://x.com/michele_geraci/status/1896471822474137993?t=pidXXfwAK4NfjosqbX5oxQ&s=19
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  • PRIMA DI PARTIRE
    Serata di confronto per la Milano che vorremmo

    22/02/25 – CAM Garibaldi, Milano

    Ieri sera ho avuto l’onore di partecipare, in qualità di ex Consigliere del Comune di Milano, alla serata di confronto pubblico organizzata dalla Associazione Scenario. Un momento prezioso, in cui sensibilità diverse si sono incontrate con un obiettivo comune: provare a ricompattarci per il futuro di Milano.

    Non sono qui solo per documentare della mia presenza, né tantomeno per autocelebrarmi. Ma voglio dirvi, per esperienza, quanto sia difficile ricominciare ogni volta da capo.

    Avviare o riavviare progetti politici e civici richiede energia , visione e, soprattutto, tempo . E il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Non possiamo e non vogliamo sprecarlo.
    Proprio per questo, dobbiamo avere le idee chiare.

    Possiamo continuare all’infinito a elencare le criticità di Milano , le sue contraddizioni, i suoi problemi irrisolti. Oppure possiamo darci un metodo, un’organizzazione e una strategia per ripartire davvero.

    Cinque linee direttrici

    1️⃣ Un fronte unito
    Possiamo anche arrivare da storie diverse, ma se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo superare divisioni e personalismi. Non servono prime donne o soci di maggioranza, serve un’unica squadra che remi nella stessa direzione.

    2️⃣ Ruoli chiari, struttura solida
    La politica non è un’azienda, ma ogni azienda ha una politica. Un progetto senza struttura non va lontano. Servono ruoli definiti e una gestione efficace delle competenze . L’improvvisazione non basta.

    3️⃣ Un programma snello e incisivo
    Viviamo nell’era della comunicazione veloce. Un programma non può essere un’enciclopedia che nessuno leggerà. Servono quattro punti chiave, semplici ma radicali, che sappiano parlare a tutti e lasciare il segno.

    4️⃣ Una comunicazione strategica
    I grandi partiti hanno risorse e budget enormi , noi no. Ma possiamo essere più agili , creativi ed efficaci . Slogan, hashtag, messaggi chiari e ripetuti fino a diventare parte del linguaggio comune. Dobbiamo saperci raccontare in modo nuovo.

    5️⃣ Finanziare il cambiamento
    Diciamolo senza ipocrisie: senza risorse, non si va da nessuna parte. Serve una strategia di autofinanziamento seria e sostenibile. Se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo anche trovare gli strumenti economici per sostenerlo.


    Queste sono le basi minime per ripartire. Non basta indignarsi, non basta lamentarsi. Serve un piano , una visione , una volontà collettiva .

    Possono sembrare anche banalità, ma in un’epoca di personalismi e di continue divisioni in spirito contradaiolo , bisogna invece capire che la politica, almeno per come vorrei ancora percepirla io, è come un continuo #viaggio in cui ci si rimette in gioco.

    E per ogni viaggio che si rispetti, ci sono sempre tre cose da tenere bene a mente: la destinazione , l’equipaggiamento e, soprattutto, i compagni di viaggio .

    Riflettiamoci bene, prima di partire.

    (Photo by: Paola Bernabei)

    #Milano2026 #RipartiamoInsieme #PoliticaAttiva #NuovaVisione #FuturoComune
    🚀 PRIMA DI PARTIRE 🔵 Serata di confronto per la Milano che vorremmo 📅 22/02/25 – 📍 CAM Garibaldi, Milano Ieri sera ho avuto l’onore di partecipare, in qualità di ex Consigliere del Comune di Milano, alla serata di confronto pubblico organizzata dalla Associazione Scenario. Un momento prezioso, in cui sensibilità diverse si sono incontrate con un obiettivo comune: provare a ricompattarci per il futuro di Milano. Non sono qui solo per documentare della mia presenza, né tantomeno per autocelebrarmi. Ma voglio dirvi, per esperienza, quanto sia difficile 🔄 ricominciare ogni volta da capo. Avviare o riavviare progetti politici e civici richiede energia ⚡, visione 👀 e, soprattutto, tempo ⏳. E il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Non possiamo e non vogliamo sprecarlo. Proprio per questo, dobbiamo avere le idee chiare. Possiamo continuare all’infinito a elencare le criticità di Milano 🏙️, le sue contraddizioni, i suoi problemi irrisolti. Oppure possiamo darci un metodo, un’organizzazione e una strategia per ripartire davvero. 🔹 Cinque linee direttrici 1️⃣ Un fronte unito Possiamo anche arrivare da storie diverse, ma se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo superare divisioni e personalismi. Non servono prime donne 👑 o soci di maggioranza, serve un’unica squadra 🤝 che remi nella stessa direzione. 2️⃣ Ruoli chiari, struttura solida La politica non è un’azienda, ma ogni azienda ha una politica. Un progetto senza struttura non va lontano. Servono ruoli definiti 🎯 e una gestione efficace delle competenze 🏗️. L’improvvisazione non basta. 3️⃣ Un programma snello e incisivo Viviamo nell’era della comunicazione veloce. Un programma non può essere un’enciclopedia 📖 che nessuno leggerà. Servono quattro punti chiave, semplici ma radicali, che sappiano parlare a tutti e lasciare il segno. 4️⃣ Una comunicazione strategica I grandi partiti hanno risorse e budget enormi 💰, noi no. Ma possiamo essere più agili 🏃, creativi 🎨 ed efficaci 🎙️. Slogan, hashtag, messaggi chiari e ripetuti 📣 fino a diventare parte del linguaggio comune. Dobbiamo saperci raccontare in modo nuovo. 5️⃣ Finanziare il cambiamento Diciamolo senza ipocrisie: senza risorse, non si va da nessuna parte. Serve una strategia di autofinanziamento 💶 seria e sostenibile. Se vogliamo costruire qualcosa di concreto, dobbiamo anche trovare gli strumenti economici per sostenerlo. 🔚 Queste sono le basi minime per ripartire. Non basta indignarsi, non basta lamentarsi. Serve un piano 🗺️, una visione 👁️, una volontà collettiva ✊. Possono sembrare anche banalità, ma in un’epoca di personalismi e di continue divisioni in spirito contradaiolo ⚔️, bisogna invece capire che la politica, almeno per come vorrei ancora percepirla io, è come un continuo #viaggio 🛤️ in cui ci si rimette in gioco. E per ogni viaggio che si rispetti, ci sono sempre tre cose da tenere bene a mente: la destinazione 📍, l’equipaggiamento 🎒 e, soprattutto, i compagni di viaggio 🧑‍🤝‍🧑. Riflettiamoci bene, prima di partire. (Photo by: Paola Bernabei) 🔹 #Milano2026 #RipartiamoInsieme #PoliticaAttiva #NuovaVisione #FuturoComune
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