• Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE!

    Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico.

    L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche.

    Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù

    In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti.

    Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”.

    Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi.

    Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico.

    Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso.

    Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso.

    Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita.

    Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati.

    Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano.

    Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma.

    Andrea Caldart

    https://www.pattointernazionale.org


    Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno )

    Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/

    Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
    Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE! Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico. L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche. Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti. Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”. Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi. Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico. Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso. Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso. Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita. Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati. Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano. Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma. Andrea Caldart https://www.pattointernazionale.org Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno ) Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/ Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
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  • Stop War on Journalism | Piazza dei Mercanti, Milano
    24 Giugno 2025

    Oggi abbiamo dato voce a un’urgenza che non può più essere ignorata:
    la ricerca della verità come atto politico
    l’attacco sistematico al giornalismo libero, nei conflitti armati e nelle nostre democrazie

    Post completo + reportage:

    https://www.facebook.com/share/p/18q7BwYe5Y/

    #StopWarOnJournalism
    #JulianAssange
    #LibertàDiStampa
    #VeritàEDemocrazia
    #DirittiUmani
    #NoCensura
    #GiornalismoLibero
    #FreedomOfThePress
    #PeaceThroughTruth
    🎥🕊️ Stop War on Journalism | 📍 Piazza dei Mercanti, Milano 🗓️ 24 Giugno 2025 Oggi abbiamo dato voce a un’urgenza che non può più essere ignorata: 🔎 la ricerca della verità come atto politico 📛 l’attacco sistematico al giornalismo libero, nei conflitti armati e nelle nostre democrazie 📷 Post completo + reportage: https://www.facebook.com/share/p/18q7BwYe5Y/ #StopWarOnJournalism #JulianAssange #LibertàDiStampa #VeritàEDemocrazia #DirittiUmani #NoCensura #GiornalismoLibero #FreedomOfThePress #PeaceThroughTruth
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  • EVVIVA la DEMOCRAZIA e la LIBERTA' di STAMPA!
    Israele: la polizia potrà arrestare i giornalisti che documentano attacchi missilistici
    Il governo Netanyahu intensifica la stretta sulla stampa. Agenti autorizzati a fermare reporter vicino a 'siti strategici'

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/24/israele-arresto-giornalisti-attacchi-missilistici-news/8037500/
    EVVIVA la DEMOCRAZIA e la LIBERTA' di STAMPA! Israele: la polizia potrà arrestare i giornalisti che documentano attacchi missilistici Il governo Netanyahu intensifica la stretta sulla stampa. Agenti autorizzati a fermare reporter vicino a 'siti strategici' https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/24/israele-arresto-giornalisti-attacchi-missilistici-news/8037500/
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    Il governo Netanyahu intensifica la stretta sulla stampa. Agenti autorizzati a fermare reporter vicino a 'siti strategici'
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  • TERRIBILE ENNESIMA CONFERMA!

    Dottoressa Suzanne Humphries: “Ho osservato il liquido del vaccino Pfizer al microscopio a campo oscuro. Inizialmente ho visto solo delle particelle. Erano come cerchi e quadrati che fluttuavano. Se si lascia riposare quel liquido per tutta la notte, si vedono quasi dei lunghi fili che iniziano a formarsi. Poi, se si ritorna un po' più tardi, ecco cosa appare, e non dico che sia proprio così, ma il semplice vaccino al microscopio sembra l'immagine di un CIRCUITO STAMPATO. Ho pensato: "Non voglio nemmeno spingermi oltre perché questa è la cosa che potrebbe farmi uccidere". Ho già ricevuto abbastanza minacce di morte. Non ho bisogno che questa azienda di vaccini mi dia la caccia"!

    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1936329094481748433
    TERRIBILE ENNESIMA CONFERMA!😱 Dottoressa Suzanne Humphries: “Ho osservato il liquido del vaccino Pfizer al microscopio a campo oscuro. Inizialmente ho visto solo delle particelle. Erano come cerchi e quadrati che fluttuavano. Se si lascia riposare quel liquido per tutta la notte, si vedono quasi dei lunghi fili che iniziano a formarsi. Poi, se si ritorna un po' più tardi, ecco cosa appare, e non dico che sia proprio così, ma il semplice vaccino al microscopio sembra l'immagine di un CIRCUITO STAMPATO. Ho pensato: "Non voglio nemmeno spingermi oltre perché questa è la cosa che potrebbe farmi uccidere". Ho già ricevuto abbastanza minacce di morte. Non ho bisogno che questa azienda di vaccini mi dia la caccia"! Source: https://x.com/itsmeback_/status/1936329094481748433
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  • LA PRESA per I FONDELLI INFINITA!!! MI RICORDA LA VICENDA dei VACCINI e degli SMS spariti sul più grande contratto firmato dalla Commissione Europea!
    La Commissione Ue: "Non finanziamo progetti militari impiegati a Gaza"
    L'inchiesta rivela come il colosso delle armi israeliano IAI abbia ottenuto fondi europei acquisendo una società greca. Il M5S presenta un'interrogazione urgente a Bruxelles...

    “La Commissione non finanzia alcun progetto militare impiegato nel conflitto a Gaza“. Da Bruxelles arriva la risposta all’inchiesta giornalistica di Investigative Europe e del consorzio greco Reporters United, secondo la quale l’Ue, attraverso il Fondo europeo per la difesa, ha finanziato il colosso delle armi israeliano Israeli Aerospace Industries. “Il Fondo europeo per la difesa – ha replicato un portavoce di Palazzo Berlaymont nel corso del consueto incontro con la stampa – è saldamente radicato nei valori dell’Ue e nel diritto internazionale”. E ha poi aggiunto che la Commissione valuta anche l’aspetto etico per ciascun progetto del Fondo, inclusi i casi portati all’attenzione mediatica dal consorzio investigativo relativi all’acquisizione parziale dell’azienda greca di armamenti Intracom da parte di quella israeliana Iai e alla fabbricazione di droni. “La valutazione è stata effettuata anche in questo caso specifico”, assicura il portavoce evidenziando che non è stata resa pubblica “per motivi evidenti”, ma che gli standard “sono stati rispettati”.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/11/fondi-ue-armi-israele-commissione-smentisce-gaza/8023071/
    LA PRESA per I FONDELLI INFINITA!!! MI RICORDA LA VICENDA dei VACCINI e degli SMS spariti sul più grande contratto firmato dalla Commissione Europea! La Commissione Ue: "Non finanziamo progetti militari impiegati a Gaza" L'inchiesta rivela come il colosso delle armi israeliano IAI abbia ottenuto fondi europei acquisendo una società greca. Il M5S presenta un'interrogazione urgente a Bruxelles... “La Commissione non finanzia alcun progetto militare impiegato nel conflitto a Gaza“. Da Bruxelles arriva la risposta all’inchiesta giornalistica di Investigative Europe e del consorzio greco Reporters United, secondo la quale l’Ue, attraverso il Fondo europeo per la difesa, ha finanziato il colosso delle armi israeliano Israeli Aerospace Industries. “Il Fondo europeo per la difesa – ha replicato un portavoce di Palazzo Berlaymont nel corso del consueto incontro con la stampa – è saldamente radicato nei valori dell’Ue e nel diritto internazionale”. E ha poi aggiunto che la Commissione valuta anche l’aspetto etico per ciascun progetto del Fondo, inclusi i casi portati all’attenzione mediatica dal consorzio investigativo relativi all’acquisizione parziale dell’azienda greca di armamenti Intracom da parte di quella israeliana Iai e alla fabbricazione di droni. “La valutazione è stata effettuata anche in questo caso specifico”, assicura il portavoce evidenziando che non è stata resa pubblica “per motivi evidenti”, ma che gli standard “sono stati rispettati”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/11/fondi-ue-armi-israele-commissione-smentisce-gaza/8023071/
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    La Commissione Ue: "Non finanziamo progetti militari impiegati a Gaza"
    L'inchiesta rivela come il colosso delle armi israeliano IAI abbia ottenuto fondi europei acquisendo una società greca. Il M5S presenta un'interrogazione urgente a Bruxelles
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  • 🟰🟰🟰I GRANDI SUCCESSI DI MAURIZIO LANDINI🟰🟰🟰

    - 5 milioni spesi in viaggi, eventi, uffici stampa e web tv (a capo della Fiom);

    - Casa editrice della Cgil (Futura): 3 mln di perdite;

    - 2 mln 262mila euro (nel 2023) in scioperi e proteste;

    - 500mila euro per l'evento contro il premierato del 7 ottobre 2023;

    - Si è aumentato lo stipendio di 257 euro al mese;

    - Stop all'aumento di stipendio a 400mila addetti degli enti locali;

    - Stop all'aumento di stipendio per 600mila e dipendenti della sanità;

    - Stop all'aumento di 1.000 euro all'anno netti per insegnanti e bidelli (sarebbero diventati 2.000 entro il 2027;

    - Ha sottoscritto 22 contratti nazionali a meno di 9 euro all'ora (alla faccia del salario minimo): 5 per gli addetti alla vigilanza, 7 per i vetrai
    🟰🟰🟰I GRANDI SUCCESSI DI MAURIZIO LANDINI🟰🟰🟰 ✔️- 5 milioni spesi in viaggi, eventi, uffici stampa e web tv (a capo della Fiom); ✔️- Casa editrice della Cgil (Futura): 3 mln di perdite; ✔️- 2 mln 262mila euro (nel 2023) in scioperi e proteste; ✔️- 500mila euro per l'evento contro il premierato del 7 ottobre 2023; ✔️- Si è aumentato lo stipendio di 257 euro al mese; ✔️- Stop all'aumento di stipendio a 400mila addetti degli enti locali; ✔️- Stop all'aumento di stipendio per 600mila e dipendenti della sanità; ✔️- Stop all'aumento di 1.000 euro all'anno netti per insegnanti e bidelli (sarebbero diventati 2.000 entro il 2027; ✔️- Ha sottoscritto 22 contratti nazionali a meno di 9 euro all'ora (alla faccia del salario minimo): 5 per gli addetti alla vigilanza, 7 per i vetrai
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  • Fresco di stampa
    Ricercatori tedeschi hanno trovato due impurità/contaminanti sconosciuti in quantità variabili, nei lotti di Vaccini Moderna contenenti l'eccipiente DMG-PEG 2000 LNP.

    Hot off the press
    German researchers have found two unknown impurities/contaminants in varying amounts, in batches of Moderna vaccines containing the excipient DMG-PEG 2000 LNP.
    Fresco di stampa Ricercatori tedeschi hanno trovato due impurità/contaminanti sconosciuti in quantità variabili, nei lotti di Vaccini Moderna contenenti l'eccipiente DMG-PEG 2000 LNP. Hot off the press German researchers have found two unknown impurities/contaminants in varying amounts, in batches of Moderna vaccines containing the excipient DMG-PEG 2000 LNP.
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  • BUFFONI! STAMPA VENDUTA!
    Se non fosse tragico sarebbe pure comico.
    E ha il coraggio di aggiungere:
    "Credo che sia il caso di pensare a dei vaccini aggiornati anche su queste nuove varianti che sembrano eludere l'immunità".
    Se in Italia si dà ancora spazio ad affermazioni del genere, vuol dire che il sistema è irrimediabilmente compromesso.
    If it weren't tragic, it would be comical.
    And he has the courage to add:
    "I think it's time to think about updated vaccines also for these new variants that seem to elude immunity".
    If in Italy there is still room for statements like this, it means that the system is irremediably compromised.

    #IoNonDimentico
    Source:
    https://x.com/heather_parisi/status/1930922281175498952?t=LB3joSHU1Xf9ZhTBzwwuKA&s=19
    BUFFONI! STAMPA VENDUTA! Se non fosse tragico sarebbe pure comico. E ha il coraggio di aggiungere: "Credo che sia il caso di pensare a dei vaccini aggiornati anche su queste nuove varianti che sembrano eludere l'immunità". Se in Italia si dà ancora spazio ad affermazioni del genere, vuol dire che il sistema è irrimediabilmente compromesso. If it weren't tragic, it would be comical. And he has the courage to add: "I think it's time to think about updated vaccines also for these new variants that seem to elude immunity". If in Italy there is still room for statements like this, it means that the system is irremediably compromised. #IoNonDimentico Source: https://x.com/heather_parisi/status/1930922281175498952?t=LB3joSHU1Xf9ZhTBzwwuKA&s=19
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  • Buongiorno amici.

    Accade che al festival della fiaba di Sestri Levante sia previsto questo evento. Riporto anche qui quanto emerso nel gruppo del Levante.
    La decisione, probabilmente effettuata dagli organizzatori del festival, di invitare Bassetti a parlare di empatia nella relazione di cura in seno a una occasione dedicata ai bambini e in generale alla gioia di vivere, risulta molto inappropriata e porta disagio a molti di noi, persone che questo individuo ha contribuito a ghettizzare nei tempi bui del covid.

    A rendere ancora più grottesco questo invito, il fatto che l'evento si tiene a Sestri Levante, città di Camilla Canepa, riconosciuta dalla procura come deceduta in seguito alla vaccinazione effettuata a maggio 2021, quando personaggi come Bassetti rassicuravano ed incentivavano i nostri ragazzi alla vaccinazione senza le dovute certezze e precauzioni.

    Chi volesse dare una mano a far giungere un segnale che siffatto personaggio è indesiderato soprattutto in tale circostanza, che la sua presenza a parlare di empatia ad un festival per i giovani risulta grottesca ed offensiva per molte persone, può scrivere anche solo poche semplici righe al Sindaco di Sestri e agli organizzatori del festival.

    Grazie a chi darà una mano

    Email: andersen@mediaterraneo.it
    andersen@comune.sestri-levante.ge.it
    Contatti stampa e comunicazione
    Veronica Roti roti@mediaterraneo.it
    Ufficio Staff del Sindaco - email
    Email: comunicazione@comune.sestri-levante.ge.it
    Buongiorno amici. Accade che al festival della fiaba di Sestri Levante sia previsto questo evento. Riporto anche qui quanto emerso nel gruppo del Levante. La decisione, probabilmente effettuata dagli organizzatori del festival, di invitare Bassetti a parlare di empatia nella relazione di cura in seno a una occasione dedicata ai bambini e in generale alla gioia di vivere, risulta molto inappropriata e porta disagio a molti di noi, persone che questo individuo ha contribuito a ghettizzare nei tempi bui del covid. A rendere ancora più grottesco questo invito, il fatto che l'evento si tiene a Sestri Levante, città di Camilla Canepa, riconosciuta dalla procura come deceduta in seguito alla vaccinazione effettuata a maggio 2021, quando personaggi come Bassetti rassicuravano ed incentivavano i nostri ragazzi alla vaccinazione senza le dovute certezze e precauzioni. Chi volesse dare una mano a far giungere un segnale che siffatto personaggio è indesiderato soprattutto in tale circostanza, che la sua presenza a parlare di empatia ad un festival per i giovani risulta grottesca ed offensiva per molte persone, può scrivere anche solo poche semplici righe al Sindaco di Sestri e agli organizzatori del festival. Grazie a chi darà una mano Email: andersen@mediaterraneo.it andersen@comune.sestri-levante.ge.it Contatti stampa e comunicazione Veronica Roti roti@mediaterraneo.it Ufficio Staff del Sindaco - email Email: comunicazione@comune.sestri-levante.ge.it
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  • CANNES POLITIK
    (Qualcosa brucia ancora…)


    I festival sono spesso vissuti come passerelle di glamour, selfie e tappeti rossi. Cannes, come Berlino e Venezia, non fa eccezione. Ma da qualche anno, la Croisette sta mutando pelle. Non più solo vetrina patinata, ma fronte culturale e politico dove il cinema torna a essere arma, testimonianza, urlo necessario.
    In un’Italia assuefatta all’indifferenza, Cannes 2025 si erge come un fronte di resistenza, in cui l’arte si ribella, i corpi ritornano scena e le parole graffiano. Per chi — come il sottoscritto — sogna ancora una Nouvelle Vague che parta dalle strade di Milano e arrivi al cuore dell’Europa, è ossigeno puro.
    Quest’anno, sulla Croisette, qualcosa brucia ancora. E noi dobbiamo raccogliere quelle fiamme.

    3⃣ momenti CULT per riscrivere la storia

    1. JULIAN ASSANGE: un corpo politico sulla terrazza del Palais
    Non ha mai abbassato lo sguardo, e anche stavolta lo fa con stile e sostanza. Julian Assange irrompe a Cannes con una camicia kaki e una t-shirt che urla giustizia: stampati, i nomi di quasi 5.000 bambini uccisi a Gaza. Sulla schiena, una sola scritta: STOP ISRAEL.
    Al suo fianco, Stella Morris, moglie e avvocata, e il regista Eugene Jarecki che presenta The Six Billion Dollar Man. Il film-documento su Assange — già vincitore del primo Golden Globe dedicato al documentario — è fuori concorso, ma dentro ogni battito politico del festival.
    “Fare il giornalista è diventato il mestiere più pericoloso al mondo” — dichiara Jarecki. E a Gaza, questo, lo abbiamo visto fin troppo bene.
    Assange non è solo simbolo. È lotta incarnata.

    2. JAFAR PANAHI: la libertà (ri)trovata
    Un altro volto, un’altra prigione, un’altra resistenza.
    Jafar Panahi torna a Cannes dopo anni di silenzi forzati, prigionia e censura. Dal 1995 — anno in cui vinse la Camera d’Or — la sua sedia era rimasta vuota. Oggi la occupa di nuovo. E lo fa con A Simple Accident, film girato senza autorizzazione iraniana.
    Accanto a lui, la figlia Solmaz e la moglie. Un ritorno che è una ferita che si rimargina, ma che sanguina ancora: quattro membri della troupe sono stati recentemente interrogati in Iran.
    Panahi non è solo regista. È memoria vivente della libertà negata.
    E la Croisette applaude.


    3. IL MANIFESTO EUROPEO: cinema contro l’impero delle merci
    A sigillare quest’edizione infuocata, ecco il Manifesto dei Cineasti Europei.
    Lo firmano Sorrentino, Tornatore, i fratelli Dardenne, Rohrwacher, Amelio, Costa-Gavras e decine di altri.
    Lettura pubblica sulla Plage de la Quinzaine. Parole chiare contro i dazi di Trump e contro la Commissione Europea che, a forza di rincorrere il mercato, rischia di svendere l’identità culturale del cinema.
    “Il cinema è arte. E in quanto arte ha una responsabilità: proporre pensiero, punto di vista e spettacolo. Non possiamo essere ridotti a semplici merci.”
    Un appello alla difesa della diversità culturale, della libertà d’espressione, della dignità artistica.
    Il cinema europeo resiste. E rilancia.


    In un mondo che anestetizza, il cinema che brucia è rivoluzione.
    Assange, Panahi, il Manifesto: tre atti di un’unica ribellione che ci chiama a raccolta.
    È in questi momenti che la cultura torna ad essere strumento di giustizia e rito collettivo di riconciliazione. Una dialettica perfetta tra arte, politica e visione.
    Cannes 2025 ci ricorda che qualcosa, ancora, brucia.
    E non possiamo permetterci di lasciarlo spegnere.
    Anzi. Soffiamoci sopra.

    #Cannes2025 #CinemaPolitico #Assange #JafarPanahi #ManifestoCineastiEuropei #NouvelleVague #CinemaComeResistenza #ArtIsNotACommodity #CannesPolitik #CulturaÈLotta #StopIsrael #FreePress #Iran #ResistenzaCreativa
    CANNES POLITIK (Qualcosa brucia ancora…) 🔥✊ I festival sono spesso vissuti come passerelle di glamour, selfie e tappeti rossi. Cannes, come Berlino e Venezia, non fa eccezione. Ma da qualche anno, la Croisette sta mutando pelle. Non più solo vetrina patinata, ma fronte culturale e politico dove il cinema torna a essere arma, testimonianza, urlo necessario. In un’Italia assuefatta all’indifferenza, Cannes 2025 si erge come un fronte di resistenza, in cui l’arte si ribella, i corpi ritornano scena e le parole graffiano. Per chi — come il sottoscritto — sogna ancora una Nouvelle Vague che parta dalle strade di Milano e arrivi al cuore dell’Europa, è ossigeno puro. Quest’anno, sulla Croisette, qualcosa brucia ancora. E noi dobbiamo raccogliere quelle fiamme. 3⃣ momenti CULT per riscrivere la storia 1. JULIAN ASSANGE: un corpo politico sulla terrazza del Palais Non ha mai abbassato lo sguardo, e anche stavolta lo fa con stile e sostanza. Julian Assange irrompe a Cannes con una camicia kaki e una t-shirt che urla giustizia: stampati, i nomi di quasi 5.000 bambini uccisi a Gaza. Sulla schiena, una sola scritta: STOP ISRAEL. Al suo fianco, Stella Morris, moglie e avvocata, e il regista Eugene Jarecki che presenta The Six Billion Dollar Man. Il film-documento su Assange — già vincitore del primo Golden Globe dedicato al documentario — è fuori concorso, ma dentro ogni battito politico del festival. “Fare il giornalista è diventato il mestiere più pericoloso al mondo” — dichiara Jarecki. E a Gaza, questo, lo abbiamo visto fin troppo bene. Assange non è solo simbolo. È lotta incarnata. 2. JAFAR PANAHI: la libertà (ri)trovata Un altro volto, un’altra prigione, un’altra resistenza. Jafar Panahi torna a Cannes dopo anni di silenzi forzati, prigionia e censura. Dal 1995 — anno in cui vinse la Camera d’Or — la sua sedia era rimasta vuota. Oggi la occupa di nuovo. E lo fa con A Simple Accident, film girato senza autorizzazione iraniana. Accanto a lui, la figlia Solmaz e la moglie. Un ritorno che è una ferita che si rimargina, ma che sanguina ancora: quattro membri della troupe sono stati recentemente interrogati in Iran. Panahi non è solo regista. È memoria vivente della libertà negata. E la Croisette applaude. 🎬✊ 3. IL MANIFESTO EUROPEO: cinema contro l’impero delle merci A sigillare quest’edizione infuocata, ecco il Manifesto dei Cineasti Europei. Lo firmano Sorrentino, Tornatore, i fratelli Dardenne, Rohrwacher, Amelio, Costa-Gavras e decine di altri. Lettura pubblica sulla Plage de la Quinzaine. Parole chiare contro i dazi di Trump e contro la Commissione Europea che, a forza di rincorrere il mercato, rischia di svendere l’identità culturale del cinema. “Il cinema è arte. E in quanto arte ha una responsabilità: proporre pensiero, punto di vista e spettacolo. Non possiamo essere ridotti a semplici merci.” Un appello alla difesa della diversità culturale, della libertà d’espressione, della dignità artistica. Il cinema europeo resiste. E rilancia. 🎥 In un mondo che anestetizza, il cinema che brucia è rivoluzione. Assange, Panahi, il Manifesto: tre atti di un’unica ribellione che ci chiama a raccolta. È in questi momenti che la cultura torna ad essere strumento di giustizia e rito collettivo di riconciliazione. Una dialettica perfetta tra arte, politica e visione. Cannes 2025 ci ricorda che qualcosa, ancora, brucia. E non possiamo permetterci di lasciarlo spegnere. Anzi. Soffiamoci sopra. #Cannes2025 #CinemaPolitico #Assange #JafarPanahi #ManifestoCineastiEuropei #NouvelleVague #CinemaComeResistenza #ArtIsNotACommodity #CannesPolitik #CulturaÈLotta #StopIsrael #FreePress #Iran #ResistenzaCreativa
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