• Di fronte all’incredibile “anticipazione di giudizio” del vice presidente della @CorteCost #LucaAntonini, segnalata ieri da un post di @RHolzeisen, sulla decisione cui la Consulta sarà chiamata il #17Novembre sull’obbligo vaccinale e la sospensione dal lavoro e dagli stipendi dei più che legittimati renitenti (allego l’audio specifico da podcast ufficiale della #Consulta, qui l’integrale spreaker.com/episode/antoni…), il #ProfAugustoSinagra commenta da par suo e con precisione chirurgica.
    La deriva delle Istituzioni italiane è DEVASTANTE!

    Pc @Quirinale @Palazzo_Chigi @FratellidItalia @LegaSalvini @forza_italia

    “ZARATHUSTRA E IL COVID
     
    Lo Zarathustra di cui parlo è un tale Luca Antonini del quale non avevo mai sentito parlare.
    Ho scoperto che è un giudice costituzionale che faceva l’avvocato a Gallarate.
    Egli vanta un importante curriculum nel quale viene menzionata la sua appartenenza ad una non meglio conosciuta “Corte dei Gentili” che non si sa bene di cosa si occupi ma certamente deve essere composta da Signori molto cortesi ed educati.
    L’ Avv. Luca Antonini in un recentissimo evento, volendo promuovere le vaccinazioni COVID, ha detto che la solidarietà non perde la sua spontaneità se è imposta come obbligo legale.
    Da qui due prime riflessioni: la prima è che il pensatore in questione ritiene giustificato e costituzionalmente compatibile il ricatto a mezzo legge che sospendeva il salario a chi non si vaccinava.
    La seconda riflessione è che la teoria antoniniana copre anche la solidarietà obbligatoria del “bieco Ventennio”: penso all’oro alla Patria, alla proliferazione per ottenere la totale esenzione fiscale, alla tassa sui celibi, ed altro ancora.
    Ma quel che più sorprende è che lo studioso di Gallarate (forse poco informato) non sa che ormai è definitivamente accertato, per pur tardiva confessione dell’AIFA e per dichiarazioni delle imprese farmaceutiche indicate come Big Pharma, i “vaccini” non avevano e non hanno alcuna capacità immunizzante e ciò senza calcolare gli eventi avversi particolarmente gravi e il numero impressionante e crescente delle morti improvvise per ictus cerebrale o per diverse patologie cardiache, soprattutto tra i giovani, e mai riconosciute come causate dai cosiddetti vaccini.
    Evidentemente pare brutto dirlo.
    La cosa più triste è che tale dichiarazione del pensatore gallaratese vengono fatte alla vigilia dell'udienza della Corte costituzionale fissata per il 17 novembre prossimo per trattare un ricorso rimesso alla Corte dal Tribunale di Catania e riguardante proprio la ignobile pretesa legislativa di imporre la vaccinazione obbligatoria agli “over 50”.
    E così che l’Avv. Luca Antonini, anticipando il suo giudizio, intende la terzietà del giudice e il suo obbligo non solo di essere terzo e indipendente ma anche di apparire tale.
    Evidentemente il pensatore di Gallarate ignora la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. O, diversamente, se la conosce a lui pare una quisquilia.
    Egli dovrebbe astenersi o dovrebbe essere ricusato ma qui arriva il bello: il Regolamento interno della Corte costituzionale esclude che i suoi giudici possano astenersi o essere ricusati.
    E questa è la Corte costituzionale che dovrebbe garantire il rispetto della Costituzione e i diritti e le libertà che essa riconosce.
    Interverrà Mattarella Sergio figlio di Bernardo? Sicuramente no, non ha tempo: lui è troppo impegnato a sostenere il riarmo, denunciare il pericolo russo, promuovere la scomparsa della sovranità dello Stato e altre amenità di questo tipo.
    Ometto ogni ulteriore commento per evitare l’accusa di vilipendio.
    Augusto Sinagra”

    Source:
    https://x.com/GfveGianfra/status/1989067561317621888?t=FBzAiaYabub9ERSvtM7PiQ&s=19
    @CoE_RuleofLaw

    @GiulioMarini2 @Giusepp99918361 @SandriAvv
    @AStramezzi @heather_parisi @pbecchi @SoniaLaVera @antonellacirce1 @BonassoRoberto
    @boni_castellane

    @AmbasciataUSA @rusembitaly
    Di fronte all’incredibile “anticipazione di giudizio” del vice presidente della @CorteCost #LucaAntonini, segnalata ieri da un post di @RHolzeisen, sulla decisione cui la Consulta sarà chiamata il #17Novembre sull’obbligo vaccinale e la sospensione dal lavoro e dagli stipendi dei più che legittimati renitenti (allego l’audio specifico da podcast ufficiale della #Consulta, qui l’integrale spreaker.com/episode/antoni…), il #ProfAugustoSinagra commenta da par suo e con precisione chirurgica. La deriva delle Istituzioni italiane è DEVASTANTE! Pc @Quirinale @Palazzo_Chigi @FratellidItalia @LegaSalvini @forza_italia “ZARATHUSTRA E IL COVID   Lo Zarathustra di cui parlo è un tale Luca Antonini del quale non avevo mai sentito parlare. Ho scoperto che è un giudice costituzionale che faceva l’avvocato a Gallarate. Egli vanta un importante curriculum nel quale viene menzionata la sua appartenenza ad una non meglio conosciuta “Corte dei Gentili” che non si sa bene di cosa si occupi ma certamente deve essere composta da Signori molto cortesi ed educati. L’ Avv. Luca Antonini in un recentissimo evento, volendo promuovere le vaccinazioni COVID, ha detto che la solidarietà non perde la sua spontaneità se è imposta come obbligo legale. Da qui due prime riflessioni: la prima è che il pensatore in questione ritiene giustificato e costituzionalmente compatibile il ricatto a mezzo legge che sospendeva il salario a chi non si vaccinava. La seconda riflessione è che la teoria antoniniana copre anche la solidarietà obbligatoria del “bieco Ventennio”: penso all’oro alla Patria, alla proliferazione per ottenere la totale esenzione fiscale, alla tassa sui celibi, ed altro ancora. Ma quel che più sorprende è che lo studioso di Gallarate (forse poco informato) non sa che ormai è definitivamente accertato, per pur tardiva confessione dell’AIFA e per dichiarazioni delle imprese farmaceutiche indicate come Big Pharma, i “vaccini” non avevano e non hanno alcuna capacità immunizzante e ciò senza calcolare gli eventi avversi particolarmente gravi e il numero impressionante e crescente delle morti improvvise per ictus cerebrale o per diverse patologie cardiache, soprattutto tra i giovani, e mai riconosciute come causate dai cosiddetti vaccini. Evidentemente pare brutto dirlo. La cosa più triste è che tale dichiarazione del pensatore gallaratese vengono fatte alla vigilia dell'udienza della Corte costituzionale fissata per il 17 novembre prossimo per trattare un ricorso rimesso alla Corte dal Tribunale di Catania e riguardante proprio la ignobile pretesa legislativa di imporre la vaccinazione obbligatoria agli “over 50”. E così che l’Avv. Luca Antonini, anticipando il suo giudizio, intende la terzietà del giudice e il suo obbligo non solo di essere terzo e indipendente ma anche di apparire tale. Evidentemente il pensatore di Gallarate ignora la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. O, diversamente, se la conosce a lui pare una quisquilia. Egli dovrebbe astenersi o dovrebbe essere ricusato ma qui arriva il bello: il Regolamento interno della Corte costituzionale esclude che i suoi giudici possano astenersi o essere ricusati. E questa è la Corte costituzionale che dovrebbe garantire il rispetto della Costituzione e i diritti e le libertà che essa riconosce. Interverrà Mattarella Sergio figlio di Bernardo? Sicuramente no, non ha tempo: lui è troppo impegnato a sostenere il riarmo, denunciare il pericolo russo, promuovere la scomparsa della sovranità dello Stato e altre amenità di questo tipo. Ometto ogni ulteriore commento per evitare l’accusa di vilipendio. Augusto Sinagra” Source: https://x.com/GfveGianfra/status/1989067561317621888?t=FBzAiaYabub9ERSvtM7PiQ&s=19 @CoE_RuleofLaw @GiulioMarini2 @Giusepp99918361 @SandriAvv @AStramezzi @heather_parisi @pbecchi @SoniaLaVera @antonellacirce1 @BonassoRoberto @boni_castellane @AmbasciataUSA @rusembitaly
    Angry
    3
    0 Commenti 0 Condivisioni 686 Visualizzazioni
  • NON SI PUÒ VIETARE UN'ASSEMBLEA STUDENTESCA!
    Il ricorso presentato dalla Flc Cgil nei confronti dell'istituto Monti Iblei. Il segretario del sindacato: "Riconosciuto un diritto dei lavoratori".
    https://www.palermotoday.it/cronaca/scuola-monti-iblei-assemblea-gaza-ricorso-cgil.html
    NON SI PUÒ VIETARE UN'ASSEMBLEA STUDENTESCA! Il ricorso presentato dalla Flc Cgil nei confronti dell'istituto Monti Iblei. Il segretario del sindacato: "Riconosciuto un diritto dei lavoratori". https://www.palermotoday.it/cronaca/scuola-monti-iblei-assemblea-gaza-ricorso-cgil.html
    WWW.PALERMOTODAY.IT
    Preside nega l'assemblea su Gaza a scuola, il tribunale: "Condotta antisindacale"
    Il ricorso presentato dalla Flc Cgil nei confronti dell'istituto Monti Iblei. Il segretario del sindacato: "Riconosciuto un diritto dei lavoratori"
    0 Commenti 0 Condivisioni 176 Visualizzazioni
  • PER i CITTADINI MILANESI di BUONA VOLONTA' QUESTO POMERIGGIO 13 OTTOBRE 2025 dalle ore 17:00 alle 19:30 - Presso il Ristorante La Barchetta Via Teseo - Milano. Ricorso legale contro la costruzione del nuovo Stadio di S. Siro. VENITE NUMEROSI per firmare. GRAZIE!
    PER i CITTADINI MILANESI di BUONA VOLONTA' QUESTO POMERIGGIO 13 OTTOBRE 2025 dalle ore 17:00 alle 19:30 - Presso il Ristorante La Barchetta Via Teseo - Milano. Ricorso legale contro la costruzione del nuovo Stadio di S. Siro. VENITE NUMEROSI per firmare. GRAZIE!
    0 Commenti 0 Condivisioni 271 Visualizzazioni
  • Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa
    La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controllato...

    Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”
    di F. Q.
    La procura di Milano contesta una "condotta agevolatoria" per non aver controllato fenomeni di "sfruttamento del lavoro" che non riguarda i semilavorati o i prodotti "destinati alla vendita", ma l'abbigliamento dei lavoratori del marchio
    Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”.
    Il marchio del lusso nel mirino della Procura di Milano per sfruttamento del lavoro. Gli inquirenti hanno chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una “condotta agevolatoria” per non aver controllato fenomeni di “sfruttamento del lavoro” nella catena di produzione, attraverso opifici gestiti da cinese, delle divise destinati ai commessi negli store. Si tratta di accertamenti, coordinati dal pm Paolo Storari, che si inseriscono nella linea di altri casi che hanno riguardato colossi della moda, per i quali si è proceduto al commissariamento. In questo caso non è stato disposto, allo stato, perché pende in Cassazione una questione di competenza territoriale. La notizia, anticipata da Reuters, è stata confermata all’Ansa. Il caso è però è molto diverso dagli altri casi perché l’ipotizzato sfruttamento non riguarda i semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata, appunto all’abbigliamento dei lavoratori.

    I precedenti
    Prima di Tod’s erano finiti sotto indagine la Giorgio Armani Operation spa (per cui era stata revocato il provvedimento dopo un “percorso virtuoso”, ndr). A maggio invece era finita in amministrazione giudiziaria la Valentino Bags Lab, società di produzione di borse e accessori. Storari nel 2024 aveva chiesto e ottenuto i commissariamenti anche di Alviero Martini, Armani operations appunto e Manufactures Dior, poi revocati dopo che le società hanno adottato contromisure.

    La decisione in Cassazione
    La Cassazione ha fissato un’udienza per il 19 novembre dopo l’iniziale rigetto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano. Il coinvolgimento di Tod’s, nel cui board siedono anche figure come Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, nelle inchieste sul caporalato e gli opifici cinesi utilizzati nell’alta moda italiana era già emerso a luglio 2025 nell’indagine che ha portato all’amministrazione giudiziaria del marchio Loro Piana controllato da una delle 10 famiglie più ricche del mondo (gli Arnault). La società non è formalmente indagata nel fascicolo del pm con i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano ma risponde in base all’articolo 34 del codice antimafia sulle “carenze organizzative” e “i mancati controlli” che agevolano “colposamente” appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato.

    La richiesta del pm
    Non esiste una “distinzione tra caporalato consentito e non consentito” perché ciò sarebbe totalmente “fuori dal sistema” scrive Storari nel ricorso per Cassazione con cui chiede agli ermellini di annullare l’ordinanza con cui il Tribunale di Milano e la Corte d’appello hanno rigettato l’amministrazione giudiziari. In particolare, nel marzo 2025 la sezione misure di prevenzione milanese ha respinto la richiesta di ‘commissariare’ il colosso della famiglia Della Valle, non per insussistenza degli elementi investigativi, che anzi sarebbe “conclamata”, si legge nelle 94 pagine del ricorso, ma per una questione di competenza territoriale.

    Per i giudici l’agevolazione colposa dello sfruttamento lavorativo dentro il noto brand marchigiano sarebbe avvenuta non sui semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata (e quindi la competenza sarebbe della Corte distrettuale d’appello di Ancona), ma esclusivamente nella catena produttiva che si occupa di “confezionare le divise” per i “commessi dei negozi Tod’s”, all’interno di due stabilimenti nella provincia di Milano e in Lombardia. Rispetto alle “divise” per il proprio “personale” Tod’s riveste il ruolo di “cliente che richiede una fornitura di prodotti per lo svolgimento della sua attività” e non di “impresa che realizza prodotti che immette sul mercato e caratterizzanti il brand e la sua immagine” è il ragionamento che hanno fatto i giudici nel rigettare la richiesta.

    Per loro solo sulla seconda tipologia di prodotto “il livello di controllo nella filiera” deve “essere certamente più capillare al fine di garantirne la originalità e la qualità” della merce da vendere “al pubblico”. Tesi che il pm ritiene “francamente incomprensibile”. Per Storari la legge non fa alcuna “distinzione” tra “prodotti destinati alla vendita” come le “scarpe, dove Tod’s dovrebbe effettuare un penetrante controllo” e quelli ad “uso interno” come le “divise, dove Tod’s non dovrebbe controllare nulla”. “Il Tribunale – scrive alla Cassazione chiedendo di accogliere il proprio ricorso – pare introdurre una sorta di distinzione tra caporalato consentito e non consentito che pare fuori dal sistema“.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/08/chiesta-la-misura-di-prevenzione-dellamministrazione-giudiziaria-per-tods-spa/8153549/
    Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controllato... Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi” di F. Q. La procura di Milano contesta una "condotta agevolatoria" per non aver controllato fenomeni di "sfruttamento del lavoro" che non riguarda i semilavorati o i prodotti "destinati alla vendita", ma l'abbigliamento dei lavoratori del marchio Chiesta l’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa dalla procura di Milano. “Divise per i dipendenti confezionate da ditte cinesi”. Il marchio del lusso nel mirino della Procura di Milano per sfruttamento del lavoro. Gli inquirenti hanno chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una “condotta agevolatoria” per non aver controllato fenomeni di “sfruttamento del lavoro” nella catena di produzione, attraverso opifici gestiti da cinese, delle divise destinati ai commessi negli store. Si tratta di accertamenti, coordinati dal pm Paolo Storari, che si inseriscono nella linea di altri casi che hanno riguardato colossi della moda, per i quali si è proceduto al commissariamento. In questo caso non è stato disposto, allo stato, perché pende in Cassazione una questione di competenza territoriale. La notizia, anticipata da Reuters, è stata confermata all’Ansa. Il caso è però è molto diverso dagli altri casi perché l’ipotizzato sfruttamento non riguarda i semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata, appunto all’abbigliamento dei lavoratori. I precedenti Prima di Tod’s erano finiti sotto indagine la Giorgio Armani Operation spa (per cui era stata revocato il provvedimento dopo un “percorso virtuoso”, ndr). A maggio invece era finita in amministrazione giudiziaria la Valentino Bags Lab, società di produzione di borse e accessori. Storari nel 2024 aveva chiesto e ottenuto i commissariamenti anche di Alviero Martini, Armani operations appunto e Manufactures Dior, poi revocati dopo che le società hanno adottato contromisure. La decisione in Cassazione La Cassazione ha fissato un’udienza per il 19 novembre dopo l’iniziale rigetto della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano. Il coinvolgimento di Tod’s, nel cui board siedono anche figure come Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, nelle inchieste sul caporalato e gli opifici cinesi utilizzati nell’alta moda italiana era già emerso a luglio 2025 nell’indagine che ha portato all’amministrazione giudiziaria del marchio Loro Piana controllato da una delle 10 famiglie più ricche del mondo (gli Arnault). La società non è formalmente indagata nel fascicolo del pm con i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano ma risponde in base all’articolo 34 del codice antimafia sulle “carenze organizzative” e “i mancati controlli” che agevolano “colposamente” appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato. La richiesta del pm Non esiste una “distinzione tra caporalato consentito e non consentito” perché ciò sarebbe totalmente “fuori dal sistema” scrive Storari nel ricorso per Cassazione con cui chiede agli ermellini di annullare l’ordinanza con cui il Tribunale di Milano e la Corte d’appello hanno rigettato l’amministrazione giudiziari. In particolare, nel marzo 2025 la sezione misure di prevenzione milanese ha respinto la richiesta di ‘commissariare’ il colosso della famiglia Della Valle, non per insussistenza degli elementi investigativi, che anzi sarebbe “conclamata”, si legge nelle 94 pagine del ricorso, ma per una questione di competenza territoriale. Per i giudici l’agevolazione colposa dello sfruttamento lavorativo dentro il noto brand marchigiano sarebbe avvenuta non sui semilavorati o i prodotti “destinati alla vendita”, forniti da ditte cinesi nelle province di Fermo e Macerata (e quindi la competenza sarebbe della Corte distrettuale d’appello di Ancona), ma esclusivamente nella catena produttiva che si occupa di “confezionare le divise” per i “commessi dei negozi Tod’s”, all’interno di due stabilimenti nella provincia di Milano e in Lombardia. Rispetto alle “divise” per il proprio “personale” Tod’s riveste il ruolo di “cliente che richiede una fornitura di prodotti per lo svolgimento della sua attività” e non di “impresa che realizza prodotti che immette sul mercato e caratterizzanti il brand e la sua immagine” è il ragionamento che hanno fatto i giudici nel rigettare la richiesta. Per loro solo sulla seconda tipologia di prodotto “il livello di controllo nella filiera” deve “essere certamente più capillare al fine di garantirne la originalità e la qualità” della merce da vendere “al pubblico”. Tesi che il pm ritiene “francamente incomprensibile”. Per Storari la legge non fa alcuna “distinzione” tra “prodotti destinati alla vendita” come le “scarpe, dove Tod’s dovrebbe effettuare un penetrante controllo” e quelli ad “uso interno” come le “divise, dove Tod’s non dovrebbe controllare nulla”. “Il Tribunale – scrive alla Cassazione chiedendo di accogliere il proprio ricorso – pare introdurre una sorta di distinzione tra caporalato consentito e non consentito che pare fuori dal sistema“. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/08/chiesta-la-misura-di-prevenzione-dellamministrazione-giudiziaria-per-tods-spa/8153549/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Chiesta la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa
    La Procura di Milano ha chiesto la misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria per Tod’s spa per una "condotta agevolatoria" per non aver controll...
    Angry
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 2K Visualizzazioni
  • S.O.S. COMUNICAZIONE URGENTISSIMA E IMPORTANTE : FERMIAMO LO SCANDALO EDILIZIO PIÙ IMPORTANTE DELLA STORIA DI MILANO , LA (S)VENDITA DI SAN SIRO E DELLE AREE CIRCOSTANTI

    Carissime e carissimi,
    come saprete da stampa e TV in Consiglio Comunale è stata approvata la Delibera che prevede la più grande operazione di (S)vendita di un bene pubblico della storia di Milano. Lo Stadio Meazza e l’area circostante di oltre 280.000 mq verranno acquistati da Fondi finanziari esteri, proprietari di Inter e Milan, che vogliono demolirlo per fare spazio ad una speculazione edilizia di enormi proporzioni oltre a costruire un nuovo stadio al posto del Parco dei Capitani a 74 mt (= 80 PASSI) dalle abitazioni dei residenti.
    Per fermare la devastazione e il saccheggio del nostro quartiere è INDISPENSABILE fare un nuovo ricorso al TAR contro la vergognosa vendita del Meazza per demolirlo e raccogliere ancora firme e soldi per l’avvocato in base alle vostre possibilità.
    La Delibera confusa, contraddittoria e piena di lacune, presenta molti punti attaccabili e va impugnata prima del Rogito tra Comune e Fondi in modo da consentire che la Soprintendenza possa apporre il Vincolo .
    IN QUESTO MOMENTO PER PRIMA COSA SONO URGENTISSIME LE FIRME DELLE DELEGHE DEI RESIDENTI CORREDATE DA UNA FOTOCOPIA DELLA CI.
    Per questo vi invitiamo LUNEDI 13 dalle 17 alle 19 al ristorante la Barchetta di via Tesio dove due Avvocati raccoglieranno le deleghe per il nostro legale Stefano Nespor che ha già fatto i precedenti ricorsi pendenti al TAR, perché il Comune continua a cambiare “strumenti” amministrativi per arrivare alla vendita il prima possibile e aggirare tutte le norme possibili e immaginabili previste in questi casi.
    Se non vogliamo che il nostro quartiere diventi invivibile, con cantieri per 10 anni e polveri cariche di amianto, piombo e altre sostanze tossiche rilasciate durante la demolizione del Meazza, mettendo a rischio la salute nostra, dei nostri figli, degli anziani e dei fragili, VI INVITO AD ADERIRE SOLLECITAMENTE A QUESTO NUOVO RICORSO.
    Se lasciamo che scadano i tempi tecnici sarà tutto inutile e la nostra vita e la nostra salute diventeranno un incubo
    Per quanto riguarda i soldi per questo nuovo ricorso è possibile partecipare al crowdfunding oppure fare un versamento sul c/c dell’Associazione GVSS per bloccare la demolizione e difendere il quartiere San Siro la nostra salute e la storia di Milano.
    1) Crowdfunding https://gofund.me/eb10c45d
    (Puoi contribuire senza lasciare il 10% alla piattaforma scegliendo l’opzione “Altro”)

    2) Bonifico IBAN: IT98Q 050340 17560000 00006388 Intestato: Associazione Gruppo Verde San Siro - Causale: Contributo per ricorso al TAR contro il progetto nuovo stadio a San Siro 2025
    Per ulteriori informazioni, contattatemi.
    Grazie.
    silvana

    ALL VOLANTINO PER IL PASSAPAROLA
    S.O.S. COMUNICAZIONE URGENTISSIMA E IMPORTANTE : FERMIAMO LO SCANDALO EDILIZIO PIÙ IMPORTANTE DELLA STORIA DI MILANO , LA (S)VENDITA DI SAN SIRO E DELLE AREE CIRCOSTANTI Carissime e carissimi, come saprete da stampa e TV in Consiglio Comunale è stata approvata la Delibera che prevede la più grande operazione di (S)vendita di un bene pubblico della storia di Milano. Lo Stadio Meazza e l’area circostante di oltre 280.000 mq verranno acquistati da Fondi finanziari esteri, proprietari di Inter e Milan, che vogliono demolirlo per fare spazio ad una speculazione edilizia di enormi proporzioni oltre a costruire un nuovo stadio al posto del Parco dei Capitani a 74 mt (= 80 PASSI) dalle abitazioni dei residenti. Per fermare la devastazione e il saccheggio del nostro quartiere è INDISPENSABILE fare un nuovo ricorso al TAR contro la vergognosa vendita del Meazza per demolirlo e raccogliere ancora firme e soldi per l’avvocato in base alle vostre possibilità. La Delibera confusa, contraddittoria e piena di lacune, presenta molti punti attaccabili e va impugnata prima del Rogito tra Comune e Fondi in modo da consentire che la Soprintendenza possa apporre il Vincolo . IN QUESTO MOMENTO PER PRIMA COSA SONO URGENTISSIME LE FIRME DELLE DELEGHE DEI RESIDENTI CORREDATE DA UNA FOTOCOPIA DELLA CI. Per questo vi invitiamo LUNEDI 13 dalle 17 alle 19 al ristorante la Barchetta di via Tesio dove due Avvocati raccoglieranno le deleghe per il nostro legale Stefano Nespor che ha già fatto i precedenti ricorsi pendenti al TAR, perché il Comune continua a cambiare “strumenti” amministrativi per arrivare alla vendita il prima possibile e aggirare tutte le norme possibili e immaginabili previste in questi casi. Se non vogliamo che il nostro quartiere diventi invivibile, con cantieri per 10 anni e polveri cariche di amianto, piombo e altre sostanze tossiche rilasciate durante la demolizione del Meazza, mettendo a rischio la salute nostra, dei nostri figli, degli anziani e dei fragili, VI INVITO AD ADERIRE SOLLECITAMENTE A QUESTO NUOVO RICORSO. Se lasciamo che scadano i tempi tecnici sarà tutto inutile e la nostra vita e la nostra salute diventeranno un incubo Per quanto riguarda i soldi per questo nuovo ricorso è possibile partecipare al crowdfunding oppure fare un versamento sul c/c dell’Associazione GVSS per bloccare la demolizione e difendere il quartiere San Siro la nostra salute e la storia di Milano. 1) Crowdfunding https://gofund.me/eb10c45d (Puoi contribuire senza lasciare il 10% alla piattaforma scegliendo l’opzione “Altro”) 2) Bonifico IBAN: IT98Q 050340 17560000 00006388 Intestato: Associazione Gruppo Verde San Siro - Causale: Contributo per ricorso al TAR contro il progetto nuovo stadio a San Siro 2025 Per ulteriori informazioni, contattatemi. Grazie. silvana ALL VOLANTINO PER IL PASSAPAROLA
    GOFUND.ME
    Fermiamo l'abbattimento del Meazza!, organized by AGVSS Associazione Gruppo Verde San Siro
    RISTRUTTURIAMO INSIEME LO STADIO DI SAN SIRO! Lo Stadio d… AGVSS Associazione Gruppo Verde San Siro ha bisogno del tuo sostegno per Fermiamo l'abbattimento del Meazza!
    Like
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 2K Visualizzazioni
  • VITTORIA PER STEFANO PUZZER IN CASSAZIONE: ACCOLTO IL RICORSO CONTRO IL LICENZIAMENTO! VAI STEFANO siamo TUTTI CON TE!
    Fonte: Trieste Prima. Video: Stefano Puzzer

    La Cassazione accoglie il ricorso di Stefano Puzzer, volto noto delle proteste No Green Pass, in merito al suo licenziamento dall'Agenzia lavoro portuale di Trieste il 16 aprile 2022. Il provvedimento era scattato dopo che l’allora leader delle proteste contro la certificazione verde si era autosospeso per alcuni mesi rifiutando di mostrare il Green pass per entrare al lavoro. Ora il caso passa alla Corte d’Appello di Venezia, che darà seguito alle istruzioni impartite dalla Cassazione. Direttive che definiscono in maniera puntuale come va interpretata la legge in base alla quale Puzzer è stato licenziato. Si annulla quindi la sentenza della Corte d'appello di Trieste, emessa nel febbraio del 2024.


    Sinceramente, c'era bisogno di una notizia così. Un lampo nelle tenebre.
    VITTORIA PER STEFANO PUZZER IN CASSAZIONE: ACCOLTO IL RICORSO CONTRO IL LICENZIAMENTO! VAI STEFANO siamo TUTTI CON TE! Fonte: Trieste Prima. Video: Stefano Puzzer La Cassazione accoglie il ricorso di Stefano Puzzer, volto noto delle proteste No Green Pass, in merito al suo licenziamento dall'Agenzia lavoro portuale di Trieste il 16 aprile 2022. Il provvedimento era scattato dopo che l’allora leader delle proteste contro la certificazione verde si era autosospeso per alcuni mesi rifiutando di mostrare il Green pass per entrare al lavoro. Ora il caso passa alla Corte d’Appello di Venezia, che darà seguito alle istruzioni impartite dalla Cassazione. Direttive che definiscono in maniera puntuale come va interpretata la legge in base alla quale Puzzer è stato licenziato. Si annulla quindi la sentenza della Corte d'appello di Trieste, emessa nel febbraio del 2024. Sinceramente, c'era bisogno di una notizia così. Un lampo nelle tenebre.
    Love
    2
    0 Commenti 0 Condivisioni 853 Visualizzazioni 5
  • Riarmo, il Parlamento Ue fa ricorso alla Corte di giustizia contro von der Leyen
    L'Europarlamento contesta la base giuridica d'urgenza usata per approvare il Safe, programma per rafforzare l'industria della difesa... https://share.google/ew99QDWebNtGvQ5a1
    Riarmo, il Parlamento Ue fa ricorso alla Corte di giustizia contro von der Leyen L'Europarlamento contesta la base giuridica d'urgenza usata per approvare il Safe, programma per rafforzare l'industria della difesa... https://share.google/ew99QDWebNtGvQ5a1
    SHARE.GOOGLE
    Riarmo, il Parlamento Ue fa ricorso alla Corte di giustizia contro von der Leyen
    L'Europarlamento contesta la base giuridica d'urgenza usata per approvare il Safe, programma per rafforzare l'industria della difesa
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 1K Visualizzazioni
  • È uscita questa notizia che ha riacceso le speranze dei dissidenti, almeno di quelli che credono ancora che una Legge possa obbligare ad un atto medico come lo sono le vaccinazioni e che le scuole possano davvero escludere i bambini non in regola con l’obbligo. Per chi invece comincia a vedere la realtà, si informa e si rende consapevole, è uscito un articolo che esamina a livello legislativo la questione —-> https://www.tuteladirittosoggettivo.it/forum/topic/la-mancata-revisione-triennale-della-legge-lorenzin/#postid-310

    Andate sempre alla fonte, usate il pensiero critico perché solo così potrete avere una corretta opinione, senza che terzi manipolino l’opinione pubblica.

    P.S. State condividendo il ricorso Lorenzin alla Corte dei Diritti dell’Uomo (CEDU)? Questa è invece una notizia vera, basata su prove oggettive che potrà davvero aprire la discussione politica sulle illecite ESCLUSIONI LORENZIN 0-6 come spiegato in questo video https://youtu.be/YgweTKurEZo?si=pw5aRH4Gq8X1dEib

    Alessandra Ghisla
    Consulente con studi di Diritto
    www.tuteladirittosoggettivo.it
    È uscita questa notizia che ha riacceso le speranze dei dissidenti, almeno di quelli che credono ancora che una Legge possa obbligare ad un atto medico come lo sono le vaccinazioni e che le scuole possano davvero escludere i bambini non in regola con l’obbligo. Per chi invece comincia a vedere la realtà, si informa e si rende consapevole, è uscito un articolo che esamina a livello legislativo la questione —-> https://www.tuteladirittosoggettivo.it/forum/topic/la-mancata-revisione-triennale-della-legge-lorenzin/#postid-310 Andate sempre alla fonte, usate il pensiero critico perché solo così potrete avere una corretta opinione, senza che terzi manipolino l’opinione pubblica. P.S. State condividendo il ricorso Lorenzin alla Corte dei Diritti dell’Uomo (CEDU)? Questa è invece una notizia vera, basata su prove oggettive che potrà davvero aprire la discussione politica sulle illecite ESCLUSIONI LORENZIN 0-6 come spiegato in questo video https://youtu.be/YgweTKurEZo?si=pw5aRH4Gq8X1dEib Alessandra Ghisla Consulente con studi di Diritto www.tuteladirittosoggettivo.it
    WWW.TUTELADIRITTOSOGGETTIVO.IT
    LA MANCATA REVISIONE TRIENNALE DELLA LEGGE LORENZIN
    Prima di analizzare l'impatto di questa mancata revisione triennale va fatta una doverosa premessa:SIAMO IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE perchè IN AUTUNNO …
    Like
    3
    0 Commenti 0 Condivisioni 3K Visualizzazioni
  • +++ CAMPAGNA SULLA INTERRUZIONE DEL TERMINE DELLA PRESCRIZIONE PER RECUPERARE GLI STIPENDI SOSPESI +++

    Cari Amici, lo Studio Legale FUSI ha già depositato circa 100 ricorsi presso i Tribunali del Lavoro italiani per recuperare gli stipendi sospesi a causa della mancata vaccinazione AntiSars CoV-2.

    Sappiamo che molti di Voi intendono ancora aspettare prima di fare ricorso. Tuttavia, più scorre il tempo, e piu vi è il rischio di vedere decaduto e prescritto il diritto di rivolgersi al Tribunale.

    Pertanto, dal 1 Agosto 2025 inizieremo a inviare per PEC le richieste di restituzione degli stipendi ai propri datori di lavoro, con il fine di interrompere il termine prescrizionale in modo che ricominci a scorre di nuovo ripartendo da zero, e poter così serenamente attendere prima di prendere una eventuale decisione di ricorre in Tribunale, eliminando ansie e paure.

    Chi è interessato, dal 1 AGOSTO 2025, potrà contattare il mio Studio alla seguente email: emanuele_fusi@yahoo.it.

    Buona gionata.

    Avv. Emanuele FUSI
    +++ CAMPAGNA SULLA INTERRUZIONE DEL TERMINE DELLA PRESCRIZIONE PER RECUPERARE GLI STIPENDI SOSPESI +++ Cari Amici, lo Studio Legale FUSI ha già depositato circa 100 ricorsi presso i Tribunali del Lavoro italiani per recuperare gli stipendi sospesi a causa della mancata vaccinazione AntiSars CoV-2. Sappiamo che molti di Voi intendono ancora aspettare prima di fare ricorso. Tuttavia, più scorre il tempo, e piu vi è il rischio di vedere decaduto e prescritto il diritto di rivolgersi al Tribunale. Pertanto, dal 1 Agosto 2025 inizieremo a inviare per PEC le richieste di restituzione degli stipendi ai propri datori di lavoro, con il fine di interrompere il termine prescrizionale in modo che ricominci a scorre di nuovo ripartendo da zero, e poter così serenamente attendere prima di prendere una eventuale decisione di ricorre in Tribunale, eliminando ansie e paure. Chi è interessato, dal 1 AGOSTO 2025, potrà contattare il mio Studio alla seguente email: emanuele_fusi@yahoo.it. Buona gionata. Avv. Emanuele FUSI
    Like
    1
    0 Commenti 0 Condivisioni 2K Visualizzazioni
  • Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE!

    Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico.

    L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche.

    Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù

    In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti.

    Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”.

    Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi.

    Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico.

    Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso.

    Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso.

    Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita.

    Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati.

    Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano.

    Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma.

    Andrea Caldart

    https://www.pattointernazionale.org


    Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno )

    Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/

    Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
    Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE! Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico. L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche. Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti. Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”. Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi. Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico. Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso. Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso. Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita. Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati. Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano. Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma. Andrea Caldart https://www.pattointernazionale.org Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno ) Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/ Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
    Like
    3
    0 Commenti 0 Condivisioni 6K Visualizzazioni
Altri risultati