• Il 19 novembre, pochi minuti dopo aver attraversato un posto di blocco militare israeliano lungo l'autostrada centrale di Gaza, al poeta palestinese Mosab Abu Toha è stato chiesto di allontanarsi dalla folla. Ha posato il figlio di 3 anni, che portava in braccio, e si è seduto davanti a una jeep militare (è stato successivamente trattenuto dalle forze di occupazione per diversi giorni, ndr). Si è scoperto che il signor Abu Toha era entrato nel raggio d'azione di telecamere dotate di tecnologia di riconoscimento facciale [...] Dopo che il suo volto è stato scansionato e identificato, il programma ha scoperto che il poeta si trovava su una lista di persone ricercate da israele.

    https://www.business-humanrights.org/pt/latest-news/report-reveals-google-corsights-technologies-role-in-israels-expansive-facial-recognition-program-in-gaza/

    Pur precisando che l'esercito spara senza fare distinzioni sui palestinesi in attesa del soccorso, "la distribuzione degli aiuti non può passare dal riconoscimento facciale né dallo screening biometrico", ha sottolineato Alhendawi, il direttore regionale di Save The Children, in merito alla violenza tecnologica della "gestione umanitaria".

    Riconoscimento biometrico e profilazione, i pilastri del cosiddetto surveillance state tanto attuale; strumenti funzionali al controllo di massa e all'automazione dell'apartheid. Cosa vuol dire? Che l'erogazione degli aiuti, ad esempio, risulterebbe vincolata automaticamente ad una certa condotta comportamentale. Obbedisci e ottieni concessioni, trasgredisci e affronterai l'esclusione. Un modello tecno-giuridico, definito anche di "diritto premiale", già importato e sperimentato sui nostri territori.

    Tra i responsabili di questa operazione a Gaza (e non è l'unica in corso), oltre alle autorità di Tel Aviv e alla divisione di cyber-spionaggio dell'esercito, l'Unità 8200, vi sono anche Corsight, una compagnia specializzata in servizi di IA per la sicurezza, controllata da Cortica, una start-up israeliana, e infine... Google. Se da una parte sono i servizi di Google Photos a permettere ad israele di "individuare e distinguere i volti dalla folla e dalle riprese granulose dei droni", tramite database, dall'altra è la piattaforma realizzata da Corsight a consentire non solo di "pre-riconoscere individui da una watchlist, ma anche individui sconosciuti".

    Non è certo la prima volta che i giganti della silicon sostengono tecnicamente gli obiettivi della macchina di guerra, o che ne assumono il personale anche per lo sviluppo del "settore civile", che proprio civile non è. Ricordiamo, ad esempio, la piattaforma realizzata da Google per aiutare la "dissidenza siriana" a rovesciare il governo di Damasco, un progetto la cui esistenza è stata svelata da WikiLeaks. Oppure la disponibilità di WhatsApp (Meta) a fornire i dati della popolazione iraniana ad israele, denunciata molto recentemente da Teheran.

    Per approfondire, ricordiamo l'appuntamento Milano, domenica 29 giugno, ore 16.00 in Viale Monza 140: "Palestina Smart City - tecnologie per le guerre ai popoli"

    Here’s the English translation of your text:

    Eng Version

    On November 19, just minutes after passing through an Israeli military checkpoint along Gaza’s central highway, Palestinian poet Mosab Abu Toha was ordered to separate from the crowd. He set down his 3-year-old son, whom he had been carrying, and sat in front of a military jeep (he was later detained by occupation forces for several days, *ed.*). It turned out that Mr. Abu Toha had entered the range of facial recognition-equipped cameras [...] After his face was scanned and identified, the system flagged him as being on an Israeli watchlist.

    [Source](https://www.business-humanrights.org/pt/latest-news/report-reveals-google-corsights-technologies-role-in-israels-expansive-facial-recognition-program-in-gaza/)

    While emphasizing that the Israeli military fires indiscriminately at Palestinians awaiting aid, "aid distribution cannot rely on facial recognition or biometric screening," stressed Alhendawi, Save the Children’s regional director, regarding the technological violence of "humanitarian management."

    Biometric recognition and profiling—the pillars of today’s so-called surveillance state—are tools for mass control and the automation of apartheid. What does this mean? That aid distribution, for example, would be automatically tied to behavioral compliance. Obey and receive concessions; resist and face exclusion. A techno-legal model, also termed "premium law" (reward-based governance), already imported and tested in our own territories.

    Among those responsible for this operation in Gaza (and it’s not the only one underway)—aside from Tel Aviv’s authorities and the military’s cyber-espionage division, Unit 8200—are also Corsight, a company specializing in AI-driven security services (owned by Israeli startup Cortica), and, ultimately... Google. While Google Photos’ services allow Israel to "identify and distinguish faces in crowds and grainy drone footage" via databases, Corsight’s platform goes further, enabling not just "pre-recognition of individuals on watchlists" but also "unknown individuals."

    This is hardly the first time Silicon Valley giants have technically supported war machinery or absorbed its personnel—even for so-called "civilian sector" development (which is anything but civilian). Recall, for example, the platform Google built to help "Syrian dissidents" overthrow Damascus’ government—a project exposed by WikiLeaks. Or WhatsApp’s (Meta) willingness to provide Israeli authorities with Iranian user data, as recently denounced by Tehran.

    For further discussion, join us in Milan, Sunday, June 29 2025, at 4:00 PM, Viale Monza 140:
    "Palestine Smart City – Technologies of War Against Peoples."


    https://t.me/canalemiracolomilano
    Il 19 novembre, pochi minuti dopo aver attraversato un posto di blocco militare israeliano lungo l'autostrada centrale di Gaza, al poeta palestinese Mosab Abu Toha è stato chiesto di allontanarsi dalla folla. Ha posato il figlio di 3 anni, che portava in braccio, e si è seduto davanti a una jeep militare (è stato successivamente trattenuto dalle forze di occupazione per diversi giorni, ndr). Si è scoperto che il signor Abu Toha era entrato nel raggio d'azione di telecamere dotate di tecnologia di riconoscimento facciale [...] Dopo che il suo volto è stato scansionato e identificato, il programma ha scoperto che il poeta si trovava su una lista di persone ricercate da israele. https://www.business-humanrights.org/pt/latest-news/report-reveals-google-corsights-technologies-role-in-israels-expansive-facial-recognition-program-in-gaza/ 👉 Pur precisando che l'esercito spara senza fare distinzioni sui palestinesi in attesa del soccorso, "la distribuzione degli aiuti non può passare dal riconoscimento facciale né dallo screening biometrico", ha sottolineato Alhendawi, il direttore regionale di Save The Children, in merito alla violenza tecnologica della "gestione umanitaria". Riconoscimento biometrico e profilazione, i pilastri del cosiddetto surveillance state tanto attuale; strumenti funzionali al controllo di massa e all'automazione dell'apartheid. Cosa vuol dire? Che l'erogazione degli aiuti, ad esempio, risulterebbe vincolata automaticamente ad una certa condotta comportamentale. Obbedisci e ottieni concessioni, trasgredisci e affronterai l'esclusione. Un modello tecno-giuridico, definito anche di "diritto premiale", già importato e sperimentato sui nostri territori. Tra i responsabili di questa operazione a Gaza (e non è l'unica in corso), oltre alle autorità di Tel Aviv e alla divisione di cyber-spionaggio dell'esercito, l'Unità 8200, vi sono anche Corsight, una compagnia specializzata in servizi di IA per la sicurezza, controllata da Cortica, una start-up israeliana, e infine... Google. Se da una parte sono i servizi di Google Photos a permettere ad israele di "individuare e distinguere i volti dalla folla e dalle riprese granulose dei droni", tramite database, dall'altra è la piattaforma realizzata da Corsight a consentire non solo di "pre-riconoscere individui da una watchlist, ma anche individui sconosciuti". 👉 Non è certo la prima volta che i giganti della silicon sostengono tecnicamente gli obiettivi della macchina di guerra, o che ne assumono il personale anche per lo sviluppo del "settore civile", che proprio civile non è. Ricordiamo, ad esempio, la piattaforma realizzata da Google per aiutare la "dissidenza siriana" a rovesciare il governo di Damasco, un progetto la cui esistenza è stata svelata da WikiLeaks. Oppure la disponibilità di WhatsApp (Meta) a fornire i dati della popolazione iraniana ad israele, denunciata molto recentemente da Teheran. Per approfondire, ricordiamo l'appuntamento 👉 Milano, domenica 29 giugno, ore 16.00 in Viale Monza 140: "Palestina Smart City - tecnologie per le guerre ai popoli" Here’s the English translation of your text: Eng Version On November 19, just minutes after passing through an Israeli military checkpoint along Gaza’s central highway, Palestinian poet Mosab Abu Toha was ordered to separate from the crowd. He set down his 3-year-old son, whom he had been carrying, and sat in front of a military jeep (he was later detained by occupation forces for several days, *ed.*). It turned out that Mr. Abu Toha had entered the range of facial recognition-equipped cameras [...] After his face was scanned and identified, the system flagged him as being on an Israeli watchlist. [Source](https://www.business-humanrights.org/pt/latest-news/report-reveals-google-corsights-technologies-role-in-israels-expansive-facial-recognition-program-in-gaza/) 👉 While emphasizing that the Israeli military fires indiscriminately at Palestinians awaiting aid, "aid distribution cannot rely on facial recognition or biometric screening," stressed Alhendawi, Save the Children’s regional director, regarding the technological violence of "humanitarian management." Biometric recognition and profiling—the pillars of today’s so-called surveillance state—are tools for mass control and the automation of apartheid. What does this mean? That aid distribution, for example, would be automatically tied to behavioral compliance. Obey and receive concessions; resist and face exclusion. A techno-legal model, also termed "premium law" (reward-based governance), already imported and tested in our own territories. Among those responsible for this operation in Gaza (and it’s not the only one underway)—aside from Tel Aviv’s authorities and the military’s cyber-espionage division, Unit 8200—are also Corsight, a company specializing in AI-driven security services (owned by Israeli startup Cortica), and, ultimately... Google. While Google Photos’ services allow Israel to "identify and distinguish faces in crowds and grainy drone footage" via databases, Corsight’s platform goes further, enabling not just "pre-recognition of individuals on watchlists" but also "unknown individuals." 👉 This is hardly the first time Silicon Valley giants have technically supported war machinery or absorbed its personnel—even for so-called "civilian sector" development (which is anything but civilian). Recall, for example, the platform Google built to help "Syrian dissidents" overthrow Damascus’ government—a project exposed by WikiLeaks. Or WhatsApp’s (Meta) willingness to provide Israeli authorities with Iranian user data, as recently denounced by Tehran. For further discussion, join us in Milan, Sunday, June 29 2025, at 4:00 PM, Viale Monza 140: "Palestine Smart City – Technologies of War Against Peoples." https://t.me/canalemiracolomilano
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  • PALESTINA : Convergenza o Concorrenza?
    Manifestare uniti... per restare divisi.
    (Spoiler: sempre la seconda)

    Niente da fare. In questo Paese – e nella sua tragicomica politica – la parola "convergenza" continua a suonare come una barzelletta di cattivo gusto. Piuttosto, siamo al solito derby di concorrenza tra opposizioni: chi la spara più giusta, chi la piazza più identitaria, chi riesce a far pesare di più il proprio nome sul volantino della manifestazione.

    E intanto, di mezzo, ci va la Palestina. O meglio, ci vanno le istanze, le vite, i diritti. Perché se anche ci fosse un barlume di buona volontà, viene subito spazzato via da calcoli elettorali, esigenze di partito e smanie di protagonismo.

    E allora succede questo: Pd, M5S e AVS indicono una manifestazione nazionale per sabato 7 giugno a Roma. Mozione unitaria in Parlamento, richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina, cessate il fuoco a Gaza, stop alla vendita di armi a Israele, mandati d’arresto della CPI contro Netanyahu e Gallant da rispettare. Un punto di partenza... che però non va giù a Iv e Azione.

    Calenda e compagnia vogliono integrare la piattaforma: parlano di coccarde gialle per gli ostaggi israeliani, solidarietà agli israeliani anti-Netanyahu (giusto), condanna dell’antisemitismo (sacrosanta), smantellamento di Hamas (tema delicato), due popoli e due Stati (teoricamente condivisibile). Ma la verità è che ogni aggiunta ha l’aria di una clausola di salvaguardia elettorale.

    E così, invece di manifestare insieme, assistiamo all’ennesimo spettacolo di opposizione nell’opposizione. Bellissimo. Proprio quello che serve per fermare un genocidio, no

    E mentre si litiga su quale piazza prenotare (Piazza del Popolo è occupata, ironia della sorte), si resta tutti a metà tra indignazione e calcolo, tra pace da esibire e personalismi da coltivare.
    Complimenti vivissimi...

    Alla fine, si farà qualcosa. Forse. Ma senza unità di intenti, sarà solo l’ennesima passerella utile per i selfie e per le stories da campagna elettorale. La gente però – sorpresa! – non è stupida. E ha smesso da tempo di bersi le faide tra guelfi e ghibellini versione XXI secolo.

    Io continuo a pensare che serva un nuovo umanesimo politico. Quello che mette le persone al centro, non le sigle. Quello che smette di fare strategie sulla pelle degli altri.

    È estremismo? No. È solo disperato bisogno di buon senso. Quello che manca da troppo tempo.

    #Palestina #7giugno #ManifestazioneRoma #Opposizione #M5S #PD #AVS #Calenda #ItaliaViva #Pace #DirittiUmani #StopGenocidio #DirittoInternazionale #DuePopoliDueStati #HumanityFirst
    PALESTINA : Convergenza o Concorrenza? ✌️⚔️ Manifestare uniti... per restare divisi. (Spoiler: sempre la seconda) Niente da fare. In questo Paese – e nella sua tragicomica politica – la parola "convergenza" continua a suonare come una barzelletta di cattivo gusto. Piuttosto, siamo al solito derby di concorrenza tra opposizioni: chi la spara più giusta, chi la piazza più identitaria, chi riesce a far pesare di più il proprio nome sul volantino della manifestazione. E intanto, di mezzo, ci va la Palestina. O meglio, ci vanno le istanze, le vite, i diritti. Perché se anche ci fosse un barlume di buona volontà, viene subito spazzato via da calcoli elettorali, esigenze di partito e smanie di protagonismo. E allora succede questo: Pd, M5S e AVS indicono una manifestazione nazionale per sabato 7 giugno a Roma. Mozione unitaria in Parlamento, richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina, cessate il fuoco a Gaza, stop alla vendita di armi a Israele, mandati d’arresto della CPI contro Netanyahu e Gallant da rispettare. Un punto di partenza... che però non va giù a Iv e Azione. Calenda e compagnia vogliono integrare la piattaforma: parlano di coccarde gialle per gli ostaggi israeliani, solidarietà agli israeliani anti-Netanyahu (giusto), condanna dell’antisemitismo (sacrosanta), smantellamento di Hamas (tema delicato), due popoli e due Stati (teoricamente condivisibile). Ma la verità è che ogni aggiunta ha l’aria di una clausola di salvaguardia elettorale. E così, invece di manifestare insieme, assistiamo all’ennesimo spettacolo di opposizione nell’opposizione. Bellissimo. Proprio quello che serve per fermare un genocidio, no⁉️ E mentre si litiga su quale piazza prenotare (Piazza del Popolo è occupata, ironia della sorte), si resta tutti a metà tra indignazione e calcolo, tra pace da esibire e personalismi da coltivare. Complimenti vivissimi... Alla fine, si farà qualcosa. Forse. Ma senza unità di intenti, sarà solo l’ennesima passerella utile per i selfie e per le stories da campagna elettorale. La gente però – sorpresa! – non è stupida. E ha smesso da tempo di bersi le faide tra guelfi e ghibellini versione XXI secolo. Io continuo a pensare che serva un nuovo umanesimo politico. Quello che mette le persone al centro, non le sigle. Quello che smette di fare strategie sulla pelle degli altri. È estremismo? No. È solo disperato bisogno di buon senso. Quello che manca da troppo tempo. #Palestina #7giugno #ManifestazioneRoma #Opposizione #M5S #PD #AVS #Calenda #ItaliaViva #Pace #DirittiUmani #StopGenocidio #DirittoInternazionale #DuePopoliDueStati #HumanityFirst
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  • 🟰🟰🟰ISRAELE HA APPROVATO IL DEFINITIVO PIANO DI PULIZIA ETNICA DEI PALESTINESI A GAZA: SIAMO ALLA SOLUZIONE FINALE🟰🟰🟰

    Israele ha approvato all'unanimità il piano di completa pulizia etnica dei palestinesi a Gaza

    Israele prevede di conquistare militarmente il 90% del territorio della striscia e rinchiudere l’intera popolazione nel restante 10%, dentro una piccolissima area al confine con l’Egitto

    Due milioni e duecentomila persone verranno deportate a forza, a tempo indeterminato, in un’area di 45 chilometri quadrati, stiamo parlando di c.a. cinquantamila persone per chilometro quadrato, una persona ogni 20 mt quadrati, uno spazio 5 metri per 4

    È la stessa identica cosa che fecero i nazisti con gli ebrei nel ghetto di Varsavia

    La gente palestinese che si ribellerà, verrà convinta dietro una raffica di mitra AK47. Dentro la striscia di Gaza non ci sono più nemmeno gli osservatori dell'ONU cacciati anch'essi con violenza inaudita, nell'area in cui si prevedono di deportare oltre 2 milioni di esseri umani in maggioranza bambini, donne, persone fragili, non c’è nulla di nulla, niente acqua potabile, niente servizi igienici, niente elettricità, niente ospedali, niente scuole, il nulla assoluto

    Per questi reclusi, dopo 500 giorni di bombardamenti e massacri, adesso in attesa di essere etnicamente spazzati via, a discrezione dell'esercito israeliano è previsto solo un pacco alimentare, col minimo di calorie appena necessarie per sopravvivere, il pacco verrà consegnato solo dietro riconoscimento facciale

    Le razioni prevedono solo cibo secco o conservato, senza nulla di fresco

    Gli assassini genocidari concederanno in tutto solo sessanta camion di merci al giorno, contro i seicento che prima del genocidio erano considerati dall'ONU il minimo indispensabile

    Il tutto per una popolazione che conta il 30% di bambini con malnutrizione acuta, con diversi casi di malattie, con feriti, con invalidi, persone fragili, percentuale destinata a salire ulteriormente perchè Israele ha comunque deciso di continuare il blocco totale del cibo fino a quando vorrà

    I vari ministri del governo Netanyahu parlano apertamente di conquista definitiva di Gaza, vuol dire che da questa “zona umanitaria” i palestinesi potranno uscire solo da morti oppure rinunciando per sempre alla loro terra…
    ammesso sempre ci sia qualche paese disposto ad accoglierli, con tutto il gigantesco carico di problemi che Israele ha impresso indelebilmente nelle vite di questi milioni di persone

    Rivolto agli ipocriti benpensanti, che finora non si sono voluti schierare, a coloro che si indignavano piccati, sostenendo che ciò che succedeva a Gaza non si poteva definire genocidio, a tutti coloro che parlavano di diritto di Israele alla difesa, a coloro che ancora ora solidarizzano con gli arroganti provocatori sionisti, che adesso vengono pure in Italia e anche in altri paesi, a portare la stessa identica arroganza, la stessa mentalità violenta, dispotica, e di sopraffazione, che hanno usato contro il popolo palestinese per 80 anni

    Questo era dall'inizio il piano di pulizia etnica e genocidio previsto per il popolo palestinese

    In questo pezzo di Luca Cellini c’è il piano dettagliato della soluzione finale ai danni di Gaza e della Palestina di cui tante volte (anche nelle live) in tempi dunque non sospetti, vi ho raccontato nei minimi dettagli.

    Cosa possiamo fare? Non fare è ciò che non dobbiamo fare: iniziamo condividendo, per esempio

    Fonte: T.me/Davide_Zedda
    🟰🟰🟰ISRAELE HA APPROVATO IL DEFINITIVO PIANO DI PULIZIA ETNICA DEI PALESTINESI A GAZA: SIAMO ALLA SOLUZIONE FINALE🟰🟰🟰 ✔️Israele ha approvato all'unanimità il piano di completa pulizia etnica dei palestinesi a Gaza ✔️Israele prevede di conquistare militarmente il 90% del territorio della striscia e rinchiudere l’intera popolazione nel restante 10%, dentro una piccolissima area al confine con l’Egitto ✔️Due milioni e duecentomila persone verranno deportate a forza, a tempo indeterminato, in un’area di 45 chilometri quadrati, stiamo parlando di c.a. cinquantamila persone per chilometro quadrato, una persona ogni 20 mt quadrati, uno spazio 5 metri per 4 ✔️È la stessa identica cosa che fecero i nazisti con gli ebrei nel ghetto di Varsavia ✔️La gente palestinese che si ribellerà, verrà convinta dietro una raffica di mitra AK47. Dentro la striscia di Gaza non ci sono più nemmeno gli osservatori dell'ONU cacciati anch'essi con violenza inaudita, nell'area in cui si prevedono di deportare oltre 2 milioni di esseri umani in maggioranza bambini, donne, persone fragili, non c’è nulla di nulla, niente acqua potabile, niente servizi igienici, niente elettricità, niente ospedali, niente scuole, il nulla assoluto ✔️Per questi reclusi, dopo 500 giorni di bombardamenti e massacri, adesso in attesa di essere etnicamente spazzati via, a discrezione dell'esercito israeliano è previsto solo un pacco alimentare, col minimo di calorie appena necessarie per sopravvivere, il pacco verrà consegnato solo dietro riconoscimento facciale ✔️Le razioni prevedono solo cibo secco o conservato, senza nulla di fresco ✔️Gli assassini genocidari concederanno in tutto solo sessanta camion di merci al giorno, contro i seicento che prima del genocidio erano considerati dall'ONU il minimo indispensabile ✔️Il tutto per una popolazione che conta il 30% di bambini con malnutrizione acuta, con diversi casi di malattie, con feriti, con invalidi, persone fragili, percentuale destinata a salire ulteriormente perchè Israele ha comunque deciso di continuare il blocco totale del cibo fino a quando vorrà ✔️I vari ministri del governo Netanyahu parlano apertamente di conquista definitiva di Gaza, vuol dire che da questa “zona umanitaria” i palestinesi potranno uscire solo da morti oppure rinunciando per sempre alla loro terra… ammesso sempre ci sia qualche paese disposto ad accoglierli, con tutto il gigantesco carico di problemi che Israele ha impresso indelebilmente nelle vite di questi milioni di persone ✔️Rivolto agli ipocriti benpensanti, che finora non si sono voluti schierare, a coloro che si indignavano piccati, sostenendo che ciò che succedeva a Gaza non si poteva definire genocidio, a tutti coloro che parlavano di diritto di Israele alla difesa, a coloro che ancora ora solidarizzano con gli arroganti provocatori sionisti, che adesso vengono pure in Italia e anche in altri paesi, a portare la stessa identica arroganza, la stessa mentalità violenta, dispotica, e di sopraffazione, che hanno usato contro il popolo palestinese per 80 anni ✔️Questo era dall'inizio il piano di pulizia etnica e genocidio previsto per il popolo palestinese ✔️In questo pezzo di Luca Cellini c’è il piano dettagliato della soluzione finale ai danni di Gaza e della Palestina di cui tante volte (anche nelle live) in tempi dunque non sospetti, vi ho raccontato nei minimi dettagli. ✔️Cosa possiamo fare? Non fare è ciò che non dobbiamo fare: iniziamo condividendo, per esempio Fonte: T.me/Davide_Zedda
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  • L'Agenzia meteorologica nazionale spagnola amplia l'elenco: più di 70 stati stanno cambiando il meteo. Il carbonio non è il nemico. Basta con le scie chimiche!

    L'agenzia meteorologica statale spagnola AEMET ha riconosciuto ufficialmente tre o quattro anni fa che non solo la Spagna possiede tecnologie di geoingegneria e le utilizza regolarmente, ma che almeno 50 paesi in tutto il mondo dispongono di tecnologie più o meno mature che le utilizzano regolarmente.

    Un professore del Politecnico federale di Zurigo afferma che non esiste un solo paese al mondo che non abbia manipolato il meteo e/o il clima attraverso la geoingegneria.

    L'AEMET è quindi una delle poche agenzie meteorologiche europee ad aver ammesso i propri "crimini". Che siano responsabili di numerose inondazioni, nei casi più gravi a Valencia e nei suoi dintorni, è abbastanza chiaro. Questo riconoscimento rivoluzionario è stato pubblicato in un nuovo rapporto diffuso dalla Federal Aviation Administration (FAA), dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA) e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). https://t.me/Galina_Tsareva_official/11719
    L'Agenzia meteorologica nazionale spagnola amplia l'elenco: più di 70 stati stanno cambiando il meteo. Il carbonio non è il nemico. Basta con le scie chimiche! L'agenzia meteorologica statale spagnola AEMET ha riconosciuto ufficialmente tre o quattro anni fa che non solo la Spagna possiede tecnologie di geoingegneria e le utilizza regolarmente, ma che almeno 50 paesi in tutto il mondo dispongono di tecnologie più o meno mature che le utilizzano regolarmente. Un professore del Politecnico federale di Zurigo afferma che non esiste un solo paese al mondo che non abbia manipolato il meteo e/o il clima attraverso la geoingegneria. L'AEMET è quindi una delle poche agenzie meteorologiche europee ad aver ammesso i propri "crimini". Che siano responsabili di numerose inondazioni, nei casi più gravi a Valencia e nei suoi dintorni, è abbastanza chiaro. Questo riconoscimento rivoluzionario è stato pubblicato in un nuovo rapporto diffuso dalla Federal Aviation Administration (FAA), dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA) e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). https://t.me/Galina_Tsareva_official/11719
    T.ME
    Галина Царёва (официальный)
    Испанское государственное метеорологическое агентство расширило список: более 70 штатов меняют погоду - углерод не враг - покончим с химическими трассами! Государственное метеорологическое агентство Испании AEMET уже три или четыре года назад официально признало , что не только Испания имеет геоинженерные технологии и использует их регулярно, но и по меньшей мере 50 стран мира имеют более или менее зрелые технологии, которые используют их на регулярной основе. Профессор Высшей технической школы Цюриха говорит, что в мире нет ни одной страны, которая не манипулировала бы погодой и / или климатом с помощью геоинженерии. Таким образом, AEMET - одно из немногих европейских метеорологических агентств, признавших свои „преступления“. То, что они несут ответственность за многочисленные наводнения, в худшем случае в Валенсии и ее окрестностях, совершенно очевидно. Новаторское признание было опубликовано в новом отчете, опубликованном Федеральным управлением гражданской авиации (FAA), Национальным управлением по аэронавтике и исследованию космического пространства (НАСА) и Национальным управлением океанических и атмосферных исследований (NOAA). https://t.me/Galina_Tsareva_official/11719
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  • FRANCIA, GERMANIA E UCRAINA ABBANDONANO I COLLOQUI DI LONDRA 
    I diplomatici di Francia, Germania e Ucraina abbandonano i colloqui di Londra, informa Sky News.
    A seguito del ritiro del senatore Marco Rubio, anche i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Ucraina hanno rinviato la loro partecipazione alla riunione di Londra sulla risoluzione del conflitto ucraino. Al suo posto, si terranno negoziati tra alti funzionari.
    L'assenza di Rubio e dell'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha indebolito l'importanza dei colloqui, secondo il Financial Times. Il quotidiano avverte inoltre che il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della sovranità russa sulla Crimea potrebbe innescare una grave crisi diplomatica sia all'interno dell'UE che della NATO.

    FRANCE, GERMANY AND UKRAINE LEAVE LONDON TALKS 
    Diplomats from France, Germany and Ukraine are leaving the London talks, Sky News reports.
    Following the withdrawal of Senator Marco Rubio, the foreign ministers of France, Germany and Ukraine have also postponed their participation in the London meeting on the resolution of the Ukraine conflict. Instead, negotiations between senior officials will be held.
    The absence of Rubio and Trump's special envoy, Steve Witkoff, has weakened the importance of the talks, according to the Financial Times. The newspaper also warns that US recognition of Russian sovereignty over Crimea could trigger a serious diplomatic crisis within both the EU and NATO.

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    FRANCIA, GERMANIA E UCRAINA ABBANDONANO I COLLOQUI DI LONDRA  I diplomatici di Francia, Germania e Ucraina abbandonano i colloqui di Londra, informa Sky News. A seguito del ritiro del senatore Marco Rubio, anche i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Ucraina hanno rinviato la loro partecipazione alla riunione di Londra sulla risoluzione del conflitto ucraino. Al suo posto, si terranno negoziati tra alti funzionari. L'assenza di Rubio e dell'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, ha indebolito l'importanza dei colloqui, secondo il Financial Times. Il quotidiano avverte inoltre che il riconoscimento da parte degli Stati Uniti della sovranità russa sulla Crimea potrebbe innescare una grave crisi diplomatica sia all'interno dell'UE che della NATO. FRANCE, GERMANY AND UKRAINE LEAVE LONDON TALKS  Diplomats from France, Germany and Ukraine are leaving the London talks, Sky News reports. Following the withdrawal of Senator Marco Rubio, the foreign ministers of France, Germany and Ukraine have also postponed their participation in the London meeting on the resolution of the Ukraine conflict. Instead, negotiations between senior officials will be held. The absence of Rubio and Trump's special envoy, Steve Witkoff, has weakened the importance of the talks, according to the Financial Times. The newspaper also warns that US recognition of Russian sovereignty over Crimea could trigger a serious diplomatic crisis within both the EU and NATO. 🟥 SOSTIENI GIUBBE ROSSE Telegram | Portale | Ultim'ora | X | Facebook | Instagram | YouTube
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  • TRUMP FERMA IL MASSACRO! Putin obbedisce all'ordine di Trump: migliaia di soldati ucraini salvati dal bagno di sangue del Deep State a Kursk!

    Trump ha appena infranto l'illusione. Il teatro di guerra accuratamente costruito in Ucraina sta cadendo a pezzi, e sta accadendo perché un uomo, il presidente Donald J. Trump, ha osato opporsi al cartello di guerra globalista e ha lanciato un appello umanitario diretto al presidente Vladimir Putin.

    Migliaia di soldati ucraini intrappolati nella regione di Kursk rischiavano l'annientamento. Non è mai stata una questione di se sarebbero stati annientati, ma di quando. Ma Trump è intervenuto e ha fermato il massacro, rivelando esattamente chi detiene il vero potere sulla scena mondiale. Non Biden. Non la NATO. Trump.

    Non si è trattato solo di una trattativa di cessate il fuoco, ma di una detonazione globale della verità, uno smascheramento delle mani insanguinate del Deep State. La narrazione attentamente coordinata di una "guerra giusta" contro l'aggressione russa è crollata sotto il peso dell'intervento di Trump. E per la prima volta, lo stesso Putin l'ha riconosciuto pubblicamente, non con un linguaggio vago, ma con chiarezza e intento.

    "Abbiamo letto l'appello odierno del Presidente Trump per risparmiare la vita dei militari dell'esercito ucraino nella regione di Kursk..."

    Lasciate che questo sedimenti. Putin non ha risposto a Biden, all'ONU o alla NATO. Ha risposto a Trump. Perché in realtà Biden è solo una facciata in putrefazione, un burattino installato da una macchina che ha perso il controllo nel momento in cui Trump è tornato al potere dietro le quinte. Ciò che è accaduto a Kursk non è solo uno sviluppo militare, è un messaggio al mondo: Trump è
    tornato e il regime di guerra globale sta crollando.

    Kursk: il massacro che doveva accadere

    La verità è orribile. Migliaia di soldati ucraini sono stati circondati dalle forze russe in un massiccio movimento a tenaglia, un'operazione preparata da tempo ed eseguita con spietata precisione. Questi soldati, molti dei quali arruolati, abbandonati e usati come carne da cannone dal regime di Zelensky, erano sul punto di essere annientati in quella che sarebbe stata la più grande carneficina sul campo di battaglia dalla seconda guerra mondiale. E questa non è una speculazione, è direttamente da Trump stesso:

    “MIGLIAIA DI TRUPPE UCRAINE SONO COMPLETAMENTE CIRCONDATE DALL'ESERCITO RUSSO… Ho chiesto con forza al Presidente Putin che le loro vite vengano risparmiate. Questo sarebbe un massacro orribile, uno che non si vedeva dalla Seconda Guerra Mondiale.”

    Questo massacro non è mai stato involontario. Faceva parte del piano. I globalisti VOLEVANO questo bagno di sangue. Volevano che fosse trasmesso in televisione. Volevano usarlo come leva emotiva per intensificare il coinvolgimento della NATO, innescare l'articolo 5 e innescare un conflitto globale in piena regola.

    La morte di questi soldati era un sacrificio necessario nel loro copione. E Zelensky, l'attore-presidente trasformatosi in dittatore fantoccio, era pronto a lasciarlo accadere. Perché non risponde al suo popolo, risponde alla stessa rete ombra che finanzia entrambe le parti di ogni guerra.

    Ma Trump ha distrutto la sceneggiatura.

    La risposta calcolata di Putin e perché ascolta Trump
    Putin non ha ignorato l'appello. Ma ha chiarito una cosa: le sue forze non stanno operando a caso. Ha dichiarato inequivocabilmente che i militanti ucraini hanno commesso numerosi crimini contro i civili, che la Russia classifica come terrorismo. Questo è importante. Perché ciò che Putin sta effettivamente facendo è esporre le atrocità nascoste che la stampa occidentale ha seppellito.
    Perché pensi che il blackout mediatico sull'accerchiamento di Kursk sia stato così assoluto? Perché la stampa mainstream ha fatto finta che non esistesse? Perché una volta che la verità viene a galla, ovvero che le forze dell'Ucraina non sono valorosi difensori ma strumenti del terrore armati e diretti dall'intelligence occidentale, l'intero castello di carte crolla.

    L'offerta condizionale di clemenza di Putin non è debolezza. È una mossa strategica calcolata per dare a Trump una leva politica, perché Putin sa che Trump non è controllato. Sa che Trump non è una marionetta della cabala bancaria Rothschild, dei parassiti di Davos o del complesso militare-industriale.

    "Siamo solidali con l'appello del Presidente Trump... Se depongono le armi e si arrendono, verrà loro garantita la vita e un trattamento dignitoso".

    Queste non sono solo parole. Questo è un segnale aperto di allineamento geopolitico. Mentre le élite occidentali fingono che Trump sia "fuori dal potere", Putin ha appena chiarito che Trump è l'unico leader con cui vale la pena parlare.

    Il cessate il fuoco – Un cavallo di Troia per la verità
    Siamo onesti. Il cessate il fuoco proposto di 30 giorni non riguarda la pace. Riguarda l'esposizione. Riguarda il ritardo del piano del Deep State abbastanza a lungo da far emergere altre verità, da far emergere altri tribunali militari, altri arresti di alto livello e altre informazioni riservate. Il tempismo è troppo perfetto per essere una coincidenza.

    Il team di Trump si sta muovendo rapidamente dietro le quinte. Ogni mossa è calcolata. Ogni appello, ogni post, ogni messaggio: non sono dichiarazioni pubbliche. Sono segnali militari. Questa non è solo una mossa politica: è parte di un'operazione più ampia per smantellare l'intera cabala che controlla questa guerra.

    Biden è completamente silenzioso perché non ha autorità. Zelensky è stato lasciato a secco. Nel momento in cui il comando ucraino si rifiuta di ordinare alle proprie truppe di arrendersi, la verità diventa innegabile: VOGLIONO CHE I PROPRI SOLDATI SIANO MORTI. E quando ciò accadrà, Trump li riterrà responsabili sulla scena mondiale.

    Il peggior incubo dello Stato profondo si sta realizzando
    Questo evento di Kursk è più grande di quanto chiunque possa immaginare. Segna un cambiamento. Il riconoscimento pubblico di Trump da parte di Putin, la comunicazione diretta, l'offerta di clemenza, il cessate il fuoco: è tutto un segnale. Un segnale che l'ordine globale sta crollando. I profittatori della guerra sono in preda al panico. I media corrotti non possono contenerlo.

    Ciò che volevano era l'escalation. Ciò che hanno ottenuto è stato Trump.

    Ciò che volevano era una morte di massa. Ciò che hanno ottenuto è stato un intervento umanitario che non possono manipolare o controllare.

    Ciò che volevano era la guerra totale. Ciò che ottennero fu il ritorno di una vera leadership, guidata da onore, strategia e chiarezza morale.

    Parola finale: Trump sta guidando il mondo dall'ombra
    Niente più illusioni. Trump non se n'è mai andato. Ha agito dietro le quinte, coordinando mosse globali che stanno rimodellando la storia. Questo cessate il fuoco di Kursk è opera sua. Non della NATO. Non dell'ONU. Non del Pentagono. Trump ha fatto la chiamata, e Putin ha risposto. Questo è il vero titolo. Questo è il messaggio che non sentirete sulla CNN.

    I globalisti hanno perso il controllo. La loro guerra sta crollando. La loro narrazione si sta disintegrando. E Trump è riemerso come l'unico uomo in grado di fermare l'apocalisse progettata che desideravano disperatamente.

    Kursk avrebbe dovuto essere un massacro. Invece, è diventato un simbolo della crescente influenza globale di Trump e dello sgretolamento di tutto ciò che il Deep State ha impiegato anni a costruire.

    La fine è vicina, ma non è quella che desideravano.

    Source: https://www.facebook.com/share/p/1B8mxwmGnU/
    TRUMP FERMA IL MASSACRO! Putin obbedisce all'ordine di Trump: migliaia di soldati ucraini salvati dal bagno di sangue del Deep State a Kursk! Trump ha appena infranto l'illusione. Il teatro di guerra accuratamente costruito in Ucraina sta cadendo a pezzi, e sta accadendo perché un uomo, il presidente Donald J. Trump, ha osato opporsi al cartello di guerra globalista e ha lanciato un appello umanitario diretto al presidente Vladimir Putin. Migliaia di soldati ucraini intrappolati nella regione di Kursk rischiavano l'annientamento. Non è mai stata una questione di se sarebbero stati annientati, ma di quando. Ma Trump è intervenuto e ha fermato il massacro, rivelando esattamente chi detiene il vero potere sulla scena mondiale. Non Biden. Non la NATO. Trump. Non si è trattato solo di una trattativa di cessate il fuoco, ma di una detonazione globale della verità, uno smascheramento delle mani insanguinate del Deep State. La narrazione attentamente coordinata di una "guerra giusta" contro l'aggressione russa è crollata sotto il peso dell'intervento di Trump. E per la prima volta, lo stesso Putin l'ha riconosciuto pubblicamente, non con un linguaggio vago, ma con chiarezza e intento. "Abbiamo letto l'appello odierno del Presidente Trump per risparmiare la vita dei militari dell'esercito ucraino nella regione di Kursk..." Lasciate che questo sedimenti. Putin non ha risposto a Biden, all'ONU o alla NATO. Ha risposto a Trump. Perché in realtà Biden è solo una facciata in putrefazione, un burattino installato da una macchina che ha perso il controllo nel momento in cui Trump è tornato al potere dietro le quinte. Ciò che è accaduto a Kursk non è solo uno sviluppo militare, è un messaggio al mondo: Trump è tornato e il regime di guerra globale sta crollando. Kursk: il massacro che doveva accadere La verità è orribile. Migliaia di soldati ucraini sono stati circondati dalle forze russe in un massiccio movimento a tenaglia, un'operazione preparata da tempo ed eseguita con spietata precisione. Questi soldati, molti dei quali arruolati, abbandonati e usati come carne da cannone dal regime di Zelensky, erano sul punto di essere annientati in quella che sarebbe stata la più grande carneficina sul campo di battaglia dalla seconda guerra mondiale. E questa non è una speculazione, è direttamente da Trump stesso: “MIGLIAIA DI TRUPPE UCRAINE SONO COMPLETAMENTE CIRCONDATE DALL'ESERCITO RUSSO… Ho chiesto con forza al Presidente Putin che le loro vite vengano risparmiate. Questo sarebbe un massacro orribile, uno che non si vedeva dalla Seconda Guerra Mondiale.” Questo massacro non è mai stato involontario. Faceva parte del piano. I globalisti VOLEVANO questo bagno di sangue. Volevano che fosse trasmesso in televisione. Volevano usarlo come leva emotiva per intensificare il coinvolgimento della NATO, innescare l'articolo 5 e innescare un conflitto globale in piena regola. La morte di questi soldati era un sacrificio necessario nel loro copione. E Zelensky, l'attore-presidente trasformatosi in dittatore fantoccio, era pronto a lasciarlo accadere. Perché non risponde al suo popolo, risponde alla stessa rete ombra che finanzia entrambe le parti di ogni guerra. Ma Trump ha distrutto la sceneggiatura. La risposta calcolata di Putin e perché ascolta Trump Putin non ha ignorato l'appello. Ma ha chiarito una cosa: le sue forze non stanno operando a caso. Ha dichiarato inequivocabilmente che i militanti ucraini hanno commesso numerosi crimini contro i civili, che la Russia classifica come terrorismo. Questo è importante. Perché ciò che Putin sta effettivamente facendo è esporre le atrocità nascoste che la stampa occidentale ha seppellito. Perché pensi che il blackout mediatico sull'accerchiamento di Kursk sia stato così assoluto? Perché la stampa mainstream ha fatto finta che non esistesse? Perché una volta che la verità viene a galla, ovvero che le forze dell'Ucraina non sono valorosi difensori ma strumenti del terrore armati e diretti dall'intelligence occidentale, l'intero castello di carte crolla. L'offerta condizionale di clemenza di Putin non è debolezza. È una mossa strategica calcolata per dare a Trump una leva politica, perché Putin sa che Trump non è controllato. Sa che Trump non è una marionetta della cabala bancaria Rothschild, dei parassiti di Davos o del complesso militare-industriale. "Siamo solidali con l'appello del Presidente Trump... Se depongono le armi e si arrendono, verrà loro garantita la vita e un trattamento dignitoso". Queste non sono solo parole. Questo è un segnale aperto di allineamento geopolitico. Mentre le élite occidentali fingono che Trump sia "fuori dal potere", Putin ha appena chiarito che Trump è l'unico leader con cui vale la pena parlare. Il cessate il fuoco – Un cavallo di Troia per la verità Siamo onesti. Il cessate il fuoco proposto di 30 giorni non riguarda la pace. Riguarda l'esposizione. Riguarda il ritardo del piano del Deep State abbastanza a lungo da far emergere altre verità, da far emergere altri tribunali militari, altri arresti di alto livello e altre informazioni riservate. Il tempismo è troppo perfetto per essere una coincidenza. Il team di Trump si sta muovendo rapidamente dietro le quinte. Ogni mossa è calcolata. Ogni appello, ogni post, ogni messaggio: non sono dichiarazioni pubbliche. Sono segnali militari. Questa non è solo una mossa politica: è parte di un'operazione più ampia per smantellare l'intera cabala che controlla questa guerra. Biden è completamente silenzioso perché non ha autorità. Zelensky è stato lasciato a secco. Nel momento in cui il comando ucraino si rifiuta di ordinare alle proprie truppe di arrendersi, la verità diventa innegabile: VOGLIONO CHE I PROPRI SOLDATI SIANO MORTI. E quando ciò accadrà, Trump li riterrà responsabili sulla scena mondiale. Il peggior incubo dello Stato profondo si sta realizzando Questo evento di Kursk è più grande di quanto chiunque possa immaginare. Segna un cambiamento. Il riconoscimento pubblico di Trump da parte di Putin, la comunicazione diretta, l'offerta di clemenza, il cessate il fuoco: è tutto un segnale. Un segnale che l'ordine globale sta crollando. I profittatori della guerra sono in preda al panico. I media corrotti non possono contenerlo. Ciò che volevano era l'escalation. Ciò che hanno ottenuto è stato Trump. Ciò che volevano era una morte di massa. Ciò che hanno ottenuto è stato un intervento umanitario che non possono manipolare o controllare. Ciò che volevano era la guerra totale. Ciò che ottennero fu il ritorno di una vera leadership, guidata da onore, strategia e chiarezza morale. Parola finale: Trump sta guidando il mondo dall'ombra Niente più illusioni. Trump non se n'è mai andato. Ha agito dietro le quinte, coordinando mosse globali che stanno rimodellando la storia. Questo cessate il fuoco di Kursk è opera sua. Non della NATO. Non dell'ONU. Non del Pentagono. Trump ha fatto la chiamata, e Putin ha risposto. Questo è il vero titolo. Questo è il messaggio che non sentirete sulla CNN. I globalisti hanno perso il controllo. La loro guerra sta crollando. La loro narrazione si sta disintegrando. E Trump è riemerso come l'unico uomo in grado di fermare l'apocalisse progettata che desideravano disperatamente. Kursk avrebbe dovuto essere un massacro. Invece, è diventato un simbolo della crescente influenza globale di Trump e dello sgretolamento di tutto ciò che il Deep State ha impiegato anni a costruire. La fine è vicina, ma non è quella che desideravano. Source: https://www.facebook.com/share/p/1B8mxwmGnU/
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  • Franco Vannucci

    Piaccia o no, le cose stanno così.

    Questa guerra è nata nel 2014, quando è stato fatto un colpo di stato in Ucraina sostenuto da Stati Uniti (c'era Biden vicepresidente e la Clinton segretario di Stato).
    Tolsero il Presidente ucraino filo-russo che si rifugiò a Mosca, presero il potere con la forza e piazzarono un governo filo- americano.
    Dopo il colpo di stato sono subito state emanate delle leggi anti russe. Solo che l'Ucraina è un paese diviso in due, a ovest sono ucraini, nazionalisti e vicini all'Europa, ad est e in Crimea sono russi.
    La Russia con un colpo di mano si è ripresa la Crimea senza sparare un colpo (perché il 90% sono russi e hanno fatto un referendum). Mentre nelle altre province sono state fatte persecuzioni (multe se parli in russo, sparatorie a chi pregava in russo). I dati OSCE parlano, di 14000 morti fra civili e militari nel Donbas in 7 anni.
    Nel 2014 c'è stata la strage di Odessa, ma ne hanno parlato troppo poco in tv. Gli ucraini diedero fuoco a un sindacato che era pieno di anziani, donne con bambini, quelli che scamparono all'incendio furono uccisi a colpi di fucile.
    Putin ha più volte denunciato il genocidio nel Donbas (14.000 morti) ma nessuno nei media occidentali ha approfondito.
    Poi è arrivato Trump e l'Ucraina è rimasta sola, a lui non interessava. C'è stato i cessate il fuoco e sono stati fatti gli accordi di Minsk che prevedevano il riconoscimento delle due repubbliche da parte dell'Ucraina come regioni a statuto speciale.
    Si arriva così all'elezione di Biden, che affermò subito che Putin è un killer e che gliel'avrebbe fatta pagare.
    Il figlio di Biden, Hunter, ha diversi gasdotti in Ucraina, e affari milionari. Biden ha chiesto l'ingresso nella Nato dell'Ucraina, inaccettabile per la Russia. Inaccettabile perché i missili sarebbero puntati a 300 km da Mosca. Perché sarebbero puntati su Pechino, infatti la Cina ha sostenuto la Russia con contratti sul gas altissimi.
    Da dicembre è iniziata l'isteria americana sull'inizio della guerra. Hanno pompato Zelensky a bombardare di nuovo il Donbas per riprenderselo promettendogli aiuto militare. Lui ci è cascato. La Russia si è seduta al tavolo con tutti i presidenti e con tutti i ministri degli esteri ma senza risultati. Nessuno voleva trattare, ma ribattevano che l'Ucraina ha il diritto di entrare nella Nato. La Russia ha offerto di demilitarizzare l'Ucraina e farlo uno stato cuscinetto, come la Svizzera, di transito di gas e di merci, ma senza armi. Gli è stato risposto di no.
    Aggiungo che gli USA hanno piazzato in questi anni in Ucraina 14 laboratori che producono armi chimiche, lungo tutto il confine russo. Dunque una minaccia di non solo missili.
    A questo punto non è difficile comprendere la reazione di Putin, acclamato dalle popolazioni filo-russe del Donbass come un liberatore di quelle zone che non devono essere annesse alla Russia ma rese alla loro libertà dopo i massacri di questi anni.
    Non esistono buoni e cattivi, ma solo una buona o una cattiva informazione.
    Franco Vannucci Piaccia o no, le cose stanno così. Questa guerra è nata nel 2014, quando è stato fatto un colpo di stato in Ucraina sostenuto da Stati Uniti (c'era Biden vicepresidente e la Clinton segretario di Stato). Tolsero il Presidente ucraino filo-russo che si rifugiò a Mosca, presero il potere con la forza e piazzarono un governo filo- americano. Dopo il colpo di stato sono subito state emanate delle leggi anti russe. Solo che l'Ucraina è un paese diviso in due, a ovest sono ucraini, nazionalisti e vicini all'Europa, ad est e in Crimea sono russi. La Russia con un colpo di mano si è ripresa la Crimea senza sparare un colpo (perché il 90% sono russi e hanno fatto un referendum). Mentre nelle altre province sono state fatte persecuzioni (multe se parli in russo, sparatorie a chi pregava in russo). I dati OSCE parlano, di 14000 morti fra civili e militari nel Donbas in 7 anni. Nel 2014 c'è stata la strage di Odessa, ma ne hanno parlato troppo poco in tv. Gli ucraini diedero fuoco a un sindacato che era pieno di anziani, donne con bambini, quelli che scamparono all'incendio furono uccisi a colpi di fucile. Putin ha più volte denunciato il genocidio nel Donbas (14.000 morti) ma nessuno nei media occidentali ha approfondito. Poi è arrivato Trump e l'Ucraina è rimasta sola, a lui non interessava. C'è stato i cessate il fuoco e sono stati fatti gli accordi di Minsk che prevedevano il riconoscimento delle due repubbliche da parte dell'Ucraina come regioni a statuto speciale. Si arriva così all'elezione di Biden, che affermò subito che Putin è un killer e che gliel'avrebbe fatta pagare. Il figlio di Biden, Hunter, ha diversi gasdotti in Ucraina, e affari milionari. Biden ha chiesto l'ingresso nella Nato dell'Ucraina, inaccettabile per la Russia. Inaccettabile perché i missili sarebbero puntati a 300 km da Mosca. Perché sarebbero puntati su Pechino, infatti la Cina ha sostenuto la Russia con contratti sul gas altissimi. Da dicembre è iniziata l'isteria americana sull'inizio della guerra. Hanno pompato Zelensky a bombardare di nuovo il Donbas per riprenderselo promettendogli aiuto militare. Lui ci è cascato. La Russia si è seduta al tavolo con tutti i presidenti e con tutti i ministri degli esteri ma senza risultati. Nessuno voleva trattare, ma ribattevano che l'Ucraina ha il diritto di entrare nella Nato. La Russia ha offerto di demilitarizzare l'Ucraina e farlo uno stato cuscinetto, come la Svizzera, di transito di gas e di merci, ma senza armi. Gli è stato risposto di no. Aggiungo che gli USA hanno piazzato in questi anni in Ucraina 14 laboratori che producono armi chimiche, lungo tutto il confine russo. Dunque una minaccia di non solo missili. A questo punto non è difficile comprendere la reazione di Putin, acclamato dalle popolazioni filo-russe del Donbass come un liberatore di quelle zone che non devono essere annesse alla Russia ma rese alla loro libertà dopo i massacri di questi anni. Non esistono buoni e cattivi, ma solo una buona o una cattiva informazione.
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  • Franco Vannucci

    Piaccia o no, le cose stanno così.

    Questa guerra è nata nel 2014, quando è stato fatto un colpo di stato in Ucraina sostenuto da Stati Uniti (c'era Biden vicepresidente e la Clinton segretario di Stato).
    Tolsero il Presidente ucraino filo-russo che si rifugiò a Mosca, presero il potere con la forza e piazzarono un governo filo- americano.
    Dopo il colpo di stato sono subito state emanate delle leggi anti russe. Solo che l'Ucraina è un paese diviso in due, a ovest sono ucraini, nazionalisti e vicini all'Europa, ad est e in Crimea sono russi.
    La Russia con un colpo di mano si è ripresa la Crimea senza sparare un colpo (perché il 90% sono russi e hanno fatto un referendum). Mentre nelle altre province sono state fatte persecuzioni (multe se parli in russo, sparatorie a chi pregava in russo). I dati OSCE parlano, di 14000 morti fra civili e militari nel Donbas in 7 anni.
    Nel 2014 c'è stata la strage di Odessa, ma ne hanno parlato troppo poco in tv. Gli ucraini diedero fuoco a un sindacato che era pieno di anziani, donne con bambini, quelli che scamparono all'incendio furono uccisi a colpi di fucile.
    Putin ha più volte denunciato il genocidio nel Donbas (14.000 morti) ma nessuno nei media occidentali ha approfondito.
    Poi è arrivato Trump e l'Ucraina è rimasta sola, a lui non interessava. C'è stato i cessate il fuoco e sono stati fatti gli accordi di Minsk che prevedevano il riconoscimento delle due repubbliche da parte dell'Ucraina come regioni a statuto speciale.
    Si arriva così all'elezione di Biden, che affermò subito che Putin è un killer e che gliel'avrebbe fatta pagare.
    Il figlio di Biden, Hunter, ha diversi gasdotti in Ucraina, e affari milionari. Biden ha chiesto l'ingresso nella Nato dell'Ucraina, inaccettabile per la Russia. Inaccettabile perché i missili sarebbero puntati a 300 km da Mosca. Perché sarebbero puntati su Pechino, infatti la Cina ha sostenuto la Russia con contratti sul gas altissimi.
    Da dicembre è iniziata l'isteria americana sull'inizio della guerra. Hanno pompato Zelensky a bombardare di nuovo il Donbas per riprenderselo promettendogli aiuto militare. Lui ci è cascato. La Russia si è seduta al tavolo con tutti i presidenti e con tutti i ministri degli esteri ma senza risultati. Nessuno voleva trattare, ma ribattevano che l'Ucraina ha il diritto di entrare nella Nato. La Russia ha offerto di demilitarizzare l'Ucraina e farlo uno stato cuscinetto, come la Svizzera, di transito di gas e di merci, ma senza armi. Gli è stato risposto di no.
    Aggiungo che gli USA hanno piazzato in questi anni in Ucraina 14 laboratori che producono armi chimiche, lungo tutto il confine russo. Dunque una minaccia di non solo missili.
    A questo punto non è difficile comprendere la reazione di Putin, acclamato dalle popolazioni filo-russe del Donbass come un liberatore di quelle zone che non devono essere annesse alla Russia ma rese alla loro libertà dopo i massacri di questi anni.
    Non esistono buoni e cattivi, ma solo una buona o una cattiva informazione.

    Source: https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1893382356322378166?s=19
    Franco Vannucci Piaccia o no, le cose stanno così. Questa guerra è nata nel 2014, quando è stato fatto un colpo di stato in Ucraina sostenuto da Stati Uniti (c'era Biden vicepresidente e la Clinton segretario di Stato). Tolsero il Presidente ucraino filo-russo che si rifugiò a Mosca, presero il potere con la forza e piazzarono un governo filo- americano. Dopo il colpo di stato sono subito state emanate delle leggi anti russe. Solo che l'Ucraina è un paese diviso in due, a ovest sono ucraini, nazionalisti e vicini all'Europa, ad est e in Crimea sono russi. La Russia con un colpo di mano si è ripresa la Crimea senza sparare un colpo (perché il 90% sono russi e hanno fatto un referendum). Mentre nelle altre province sono state fatte persecuzioni (multe se parli in russo, sparatorie a chi pregava in russo). I dati OSCE parlano, di 14000 morti fra civili e militari nel Donbas in 7 anni. Nel 2014 c'è stata la strage di Odessa, ma ne hanno parlato troppo poco in tv. Gli ucraini diedero fuoco a un sindacato che era pieno di anziani, donne con bambini, quelli che scamparono all'incendio furono uccisi a colpi di fucile. Putin ha più volte denunciato il genocidio nel Donbas (14.000 morti) ma nessuno nei media occidentali ha approfondito. Poi è arrivato Trump e l'Ucraina è rimasta sola, a lui non interessava. C'è stato i cessate il fuoco e sono stati fatti gli accordi di Minsk che prevedevano il riconoscimento delle due repubbliche da parte dell'Ucraina come regioni a statuto speciale. Si arriva così all'elezione di Biden, che affermò subito che Putin è un killer e che gliel'avrebbe fatta pagare. Il figlio di Biden, Hunter, ha diversi gasdotti in Ucraina, e affari milionari. Biden ha chiesto l'ingresso nella Nato dell'Ucraina, inaccettabile per la Russia. Inaccettabile perché i missili sarebbero puntati a 300 km da Mosca. Perché sarebbero puntati su Pechino, infatti la Cina ha sostenuto la Russia con contratti sul gas altissimi. Da dicembre è iniziata l'isteria americana sull'inizio della guerra. Hanno pompato Zelensky a bombardare di nuovo il Donbas per riprenderselo promettendogli aiuto militare. Lui ci è cascato. La Russia si è seduta al tavolo con tutti i presidenti e con tutti i ministri degli esteri ma senza risultati. Nessuno voleva trattare, ma ribattevano che l'Ucraina ha il diritto di entrare nella Nato. La Russia ha offerto di demilitarizzare l'Ucraina e farlo uno stato cuscinetto, come la Svizzera, di transito di gas e di merci, ma senza armi. Gli è stato risposto di no. Aggiungo che gli USA hanno piazzato in questi anni in Ucraina 14 laboratori che producono armi chimiche, lungo tutto il confine russo. Dunque una minaccia di non solo missili. A questo punto non è difficile comprendere la reazione di Putin, acclamato dalle popolazioni filo-russe del Donbass come un liberatore di quelle zone che non devono essere annesse alla Russia ma rese alla loro libertà dopo i massacri di questi anni. Non esistono buoni e cattivi, ma solo una buona o una cattiva informazione. Source: https://x.com/GiorgiaSalvagn1/status/1893382356322378166?s=19
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  • J.D. VANCE CONTRO I GLOBALISTI

    Pochi minuti fa il Vice President su Twitter sgancia un'altra bomba.

    Questo qui sa parlare molto bene. Sa parlare molto duro.

    Le sue parole sono delle frecce di fuoco.

    Ha scelto molto bene Trump il suo vice.

    Questo qui non ha paura di morire. È un altro estremamente determinato.

    Sono nei guai fino al collo. Questa è l'amministrazione più forte che io abbia mai visto.

    IN UCRAINA NON C'È MAI STATA E NON C'È ALCUNA POSSIBILITÀ DI VITTORIA".

    Il vicepresidente americano James David Vance ha risposto in modo durissimo a un tweet dello storico, economista e giornalista britannico Niall Ferguson, il quale ha citato le parole di George Bush dopo l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq per dimostrare che l'atteggiamento di un Presidente degli Stati Uniti all'invasione di uno stato sovrano da parte di un "dittatore" dovrebbe essere diverso.

    "Questa è spazzatura moralistica, che purtroppo è la moneta di scambio retorica dei globalisti perché non hanno altro da dire.

    Per tre anni, il presidente Trump e io abbiamo sostenuto due semplici argomenti: primo, la guerra non sarebbe iniziata se il presidente Trump fosse stato in carica; secondo, né l'Europa, né l'amministrazione Biden, né gli ucraini avevano alcuna possibilità di vittoria. Questo era vero tre anni fa, era vero due anni fa, era vero l'anno scorso ed è vero oggi.

    E per tre anni, le preoccupazioni di persone che avevano palesemente ragione sono state ignorate. Qual è il vero piano di Niall per l'Ucraina? Un altro pacchetto di aiuti? È consapevole della realtà sul campo, del vantaggio numerico dei russi, dello stock esaurito degli europei o della loro base industriale ancora più esaurita?

    Invece, fa una citazione da un libro su George HW Bush su un periodo storico diverso e un conflitto diverso. Questa è un altro tratto comune di queste persone: affidarsi a una storia irrilevante.

    Il presidente Trump sta affrontando la realtà, il che significa affrontare i fatti. Ed ecco alcuni fatti:

    In primo luogo, mentre la sicurezza dei nostri alleati dell'Europa occidentale ha tratto grandi benefici dalla generosità degli Stati Uniti, essi perseguono politiche interne (sull'immigrazione e sulla censura) che offendono la sensibilità della maggior parte degli americani e politiche di difesa che presuppongono una continua eccessiva dipendenza.

    Numero due, i russi hanno un enorme vantaggio numerico in termini di manodopera e armi in Ucraina, e questo vantaggio persisterà indipendentemente da ulteriori pacchetti di aiuti occidentali. Di nuovo: gli aiuti *attualmente* continuano a fluire.

    In terzo luogo, gli Stati Uniti mantengono un'influenza sostanziale su entrambe le parti in conflitto.

    Numero quattro, per porre fine al conflitto è necessario parlare con le persone coinvolte nel suo avvio e nel suo mantenimento.

    Numero cinque, il conflitto ha posto - e continua a porre - l'accento sugli strumenti della politica americana, dagli arsenali militari alle sanzioni (e molto altro). Riteniamo che il conflitto continuo sia negativo per la Russia, negativo per l'Ucraina e negativo per l'Europa. Ma, cosa più importante, è negativo per gli Stati Uniti.

    Dati i fatti di cui sopra, dobbiamo perseguire la pace, e dobbiamo perseguirla ora. Il presidente Trump si è candidato su questo, ha vinto su questo, e ha ragione su questo. È una sciocchezza pigra e astorica attaccare come "appeasement" ogni riconoscimento che l'interesse dell'America debba tenere conto delle realtà del conflitto.

    Sarà questo interesse, non il moralismo o l'analfabetismo storico, a guidare la politica del presidente Trump nelle prossime settimane.

    E ringraziamo Dio per questo".

    J.D. VANCE

    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1892616726069817555?t=pMsHhFpHZssa-xHbkNm-Cg&s=19
    J.D. VANCE CONTRO I GLOBALISTI Pochi minuti fa il Vice President su Twitter sgancia un'altra bomba. Questo qui sa parlare molto bene. Sa parlare molto duro. Le sue parole sono delle frecce di fuoco. Ha scelto molto bene Trump il suo vice. Questo qui non ha paura di morire. È un altro estremamente determinato. Sono nei guai fino al collo. Questa è l'amministrazione più forte che io abbia mai visto. IN UCRAINA NON C'È MAI STATA E NON C'È ALCUNA POSSIBILITÀ DI VITTORIA". Il vicepresidente americano James David Vance ha risposto in modo durissimo a un tweet dello storico, economista e giornalista britannico Niall Ferguson, il quale ha citato le parole di George Bush dopo l'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq per dimostrare che l'atteggiamento di un Presidente degli Stati Uniti all'invasione di uno stato sovrano da parte di un "dittatore" dovrebbe essere diverso. "Questa è spazzatura moralistica, che purtroppo è la moneta di scambio retorica dei globalisti perché non hanno altro da dire. Per tre anni, il presidente Trump e io abbiamo sostenuto due semplici argomenti: primo, la guerra non sarebbe iniziata se il presidente Trump fosse stato in carica; secondo, né l'Europa, né l'amministrazione Biden, né gli ucraini avevano alcuna possibilità di vittoria. Questo era vero tre anni fa, era vero due anni fa, era vero l'anno scorso ed è vero oggi. E per tre anni, le preoccupazioni di persone che avevano palesemente ragione sono state ignorate. Qual è il vero piano di Niall per l'Ucraina? Un altro pacchetto di aiuti? È consapevole della realtà sul campo, del vantaggio numerico dei russi, dello stock esaurito degli europei o della loro base industriale ancora più esaurita? Invece, fa una citazione da un libro su George HW Bush su un periodo storico diverso e un conflitto diverso. Questa è un altro tratto comune di queste persone: affidarsi a una storia irrilevante. Il presidente Trump sta affrontando la realtà, il che significa affrontare i fatti. Ed ecco alcuni fatti: In primo luogo, mentre la sicurezza dei nostri alleati dell'Europa occidentale ha tratto grandi benefici dalla generosità degli Stati Uniti, essi perseguono politiche interne (sull'immigrazione e sulla censura) che offendono la sensibilità della maggior parte degli americani e politiche di difesa che presuppongono una continua eccessiva dipendenza. Numero due, i russi hanno un enorme vantaggio numerico in termini di manodopera e armi in Ucraina, e questo vantaggio persisterà indipendentemente da ulteriori pacchetti di aiuti occidentali. Di nuovo: gli aiuti *attualmente* continuano a fluire. In terzo luogo, gli Stati Uniti mantengono un'influenza sostanziale su entrambe le parti in conflitto. Numero quattro, per porre fine al conflitto è necessario parlare con le persone coinvolte nel suo avvio e nel suo mantenimento. Numero cinque, il conflitto ha posto - e continua a porre - l'accento sugli strumenti della politica americana, dagli arsenali militari alle sanzioni (e molto altro). Riteniamo che il conflitto continuo sia negativo per la Russia, negativo per l'Ucraina e negativo per l'Europa. Ma, cosa più importante, è negativo per gli Stati Uniti. Dati i fatti di cui sopra, dobbiamo perseguire la pace, e dobbiamo perseguirla ora. Il presidente Trump si è candidato su questo, ha vinto su questo, e ha ragione su questo. È una sciocchezza pigra e astorica attaccare come "appeasement" ogni riconoscimento che l'interesse dell'America debba tenere conto delle realtà del conflitto. Sarà questo interesse, non il moralismo o l'analfabetismo storico, a guidare la politica del presidente Trump nelle prossime settimane. E ringraziamo Dio per questo". J.D. VANCE Source: https://x.com/itsmeback_/status/1892616726069817555?t=pMsHhFpHZssa-xHbkNm-Cg&s=19
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  • Poteva mancare la visita di un anarco - capitalista quale è il presidente argentino Javier Milei in Italia? Certo che no. Una volta atterrato a Roma è stato dapprima ricevuto presso la sede del quotidiano romano Il Tempo dove ha ricevuto il premio internazionale Milton Friedman, quale riconoscimento delle politiche economiche ( tagli alla spesa pubblica, privatizzazione all' insegna della deregolamentazione, aumento della povertà...Sito web ISPI dicembre 2024 ) imposte in Argentina. Alla premiazione hanno presenziato i proprietari della testata Il Tempo, i fratelli Simone e Gianpaolo Angelucci, figli di Antonio Angelucci il quale l'anno scorso ha acquisito la proprietà della testata giornalistica La Verità. La famiglia Angelucci è estimatrice delle politiche economiche attuate dal presidente argentino? Se anche fosse di sicuro la loro ammirazione non si spingerebbe fino a influenzare gli orientamenti delle suddette testate giornalistiche...oppure sì?
    Milei ha avuto l'occasione di dichiarare alcune sue posizioni...tra queste le seguenti:
    "Lo Stato è il muro da abbattere. Sono un anarco capitalista e disprezzo lo Stato. Sono dentro lo Stato per distruggerlo. Leviamo di mezzo lo Stato, diamo più libertà alle persone (in particolare, presumibilmente, agli amministratori delegati della grandi imprese) e creeremo ancora piu crescita."
    Successivamente è stato ricevuto dalla presidente del Consiglio la quale ha di sicuro appreso quale debbano essere le politiche economiche e le riforme per far crescere il benessere degli Italiani. A Palazzo Chigi Javier Milei ha ottenuto la cittadinanza italiana, lui sì che se la merita!

    Non mi stupirei se il presidente Milei avesse ribadito durante la sua visita in Italia la sua posizione riguardo Israele..." Stare dalla parte di Israele è un obbligo morale" ( Ansa maggio 2024 ).
    Lieta serata
    Poteva mancare la visita di un anarco - capitalista quale è il presidente argentino Javier Milei in Italia? Certo che no. Una volta atterrato a Roma è stato dapprima ricevuto presso la sede del quotidiano romano Il Tempo dove ha ricevuto il premio internazionale Milton Friedman, quale riconoscimento delle politiche economiche ( tagli alla spesa pubblica, privatizzazione all' insegna della deregolamentazione, aumento della povertà...Sito web ISPI dicembre 2024 ) imposte in Argentina. Alla premiazione hanno presenziato i proprietari della testata Il Tempo, i fratelli Simone e Gianpaolo Angelucci, figli di Antonio Angelucci il quale l'anno scorso ha acquisito la proprietà della testata giornalistica La Verità. La famiglia Angelucci è estimatrice delle politiche economiche attuate dal presidente argentino? Se anche fosse di sicuro la loro ammirazione non si spingerebbe fino a influenzare gli orientamenti delle suddette testate giornalistiche...oppure sì? Milei ha avuto l'occasione di dichiarare alcune sue posizioni...tra queste le seguenti: "Lo Stato è il muro da abbattere. Sono un anarco capitalista e disprezzo lo Stato. Sono dentro lo Stato per distruggerlo. Leviamo di mezzo lo Stato, diamo più libertà alle persone (in particolare, presumibilmente, agli amministratori delegati della grandi imprese) e creeremo ancora piu crescita." Successivamente è stato ricevuto dalla presidente del Consiglio la quale ha di sicuro appreso quale debbano essere le politiche economiche e le riforme per far crescere il benessere degli Italiani. A Palazzo Chigi Javier Milei ha ottenuto la cittadinanza italiana, lui sì che se la merita! Non mi stupirei se il presidente Milei avesse ribadito durante la sua visita in Italia la sua posizione riguardo Israele..." Stare dalla parte di Israele è un obbligo morale" ( Ansa maggio 2024 ). Lieta serata
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