• QUESTI DILETTANTI NON SANNO CON CHI HANNO a che FARE!
    La Francia annuncia missili e caccia per Kiev. Bloomberg: "Altre armi anche dall'Italia". Il ministero della Difesa smentisce - Il Fatto Quotidiano
    I leader europei e il segretario della Nato, Mark Rutte, incontrano Zelensky a Londra. Starmer: "Il Cremlino ha richieste ridicole sui territori di Kiev". Dazi sul petrolio, l’inviato di Putin è negli Usa. Orban: "L’Ungheria lavora per aggirare le sanzioni imposte dagli Usa...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/10/24/dazi-petrolio-inviato-putin-usa-ucraina-stazione-morti-diretta-news/8172041/
    QUESTI DILETTANTI NON SANNO CON CHI HANNO a che FARE! La Francia annuncia missili e caccia per Kiev. Bloomberg: "Altre armi anche dall'Italia". Il ministero della Difesa smentisce - Il Fatto Quotidiano I leader europei e il segretario della Nato, Mark Rutte, incontrano Zelensky a Londra. Starmer: "Il Cremlino ha richieste ridicole sui territori di Kiev". Dazi sul petrolio, l’inviato di Putin è negli Usa. Orban: "L’Ungheria lavora per aggirare le sanzioni imposte dagli Usa... https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/10/24/dazi-petrolio-inviato-putin-usa-ucraina-stazione-morti-diretta-news/8172041/
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    La Francia annuncia missili e caccia per Kiev. Bloomberg: "Altre armi anche dall'Italia". Il ministero della Difesa smentisce - Il Fatto Quotidiano
    I leader europei e il segretario della Nato, Mark Rutte, incontrano Zelensky a Londra. Starmer: "Il Cremlino ha richieste ridicole sui territori di Kiev". Dazi sul petrolio, l’inviato di Putin è negli Usa. Orban: "L’Ungheria lavora per aggirare le sanzioni imposte dagli Usa sul greggio di Mosca"
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  • Il problema dell'Italia è che si passa da Calenda a Tajani!

    Allora ...
    Provate a spiegargli che in una eventuale 3 guerra mondiale verrebbero utilizzate armi atomiche e non si sarebbero né vincitori né vinti !
    Il problema dell'Italia è che si passa da Calenda a Tajani! Allora ... Provate a spiegargli che in una eventuale 3 guerra mondiale verrebbero utilizzate armi atomiche e non si sarebbero né vincitori né vinti !
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  • Una delle due compagnie petrolifere alle quali sono indirizzate le nuove sanzioni decise dall' UE, è la Lukoil.
    Essa fino a marzo del 2023 controllava la più grande raffineria d' Italia, la ISAB, con sede a Priolo ( Sicilia); in seguito alle prime misure sanzionatorie volute dall' UE varate per danneggiare l' economia della Russia a motivo del conflitto russo ucraino, la ISAB passava ad una società israeliana, la G.O.I. Energy. Il primo dicembre 2022 il governo Meloni varò una normativa che permise alla raffineria di proseguire le proprie attività.
    La raffineria ISAB venne istituita nel 1972; nel 1979 l' inquinamento ambientale derivante dalla particolare attività non poté più essere tollerato cosicché il governo di allora diede disposizione affinché gli abitanti di Marina di Melilli andassero ad abitare nei centri abitati vicini. Il governo aveva anche predisposto degli indennizzi che non tutti gli abitanti accettarono né vollero andare altrove, al contrario chiedevano che fosse la raffineria a dover essere resa innocua per l' ambiente.
    Agli abitanti che resistettero, che provarono a resistere, venne loro interrotta l' erogazione dell' elettricità e dell' acqua. Ancora nel 1992 rimaneva un uomo, un ottantaduenne, Salvatore Gurreri. Un giorno di quell' anno venne trovato morto in circostanze non del tutto chiare. Arrestati gli autori, confessarono di aver ricevuto ciascuno da un qualcuno 250 mila lire perché provvedessero a liquidare l' ottantaduenne, colpevole di voler restare laddove era nato. Chi fosse stato quel qualcuno a dare quelle somme, chi fosse stato il o i mandanti non se ne seppe nulla ....o non si volle che si sapesse ?
    Credo che sia utile non dimenticare le misure deprecabili che i governi che si avvicendano, proclamandosi ognuno di essere migliori del precedente, senza soluzione di continuità promuovono interrottamente...

    https://youtu.be/kJCuV8D8X7Q?si=4Sxp3x7a8XxPiYnS
    Una delle due compagnie petrolifere alle quali sono indirizzate le nuove sanzioni decise dall' UE, è la Lukoil. Essa fino a marzo del 2023 controllava la più grande raffineria d' Italia, la ISAB, con sede a Priolo ( Sicilia); in seguito alle prime misure sanzionatorie volute dall' UE varate per danneggiare l' economia della Russia a motivo del conflitto russo ucraino, la ISAB passava ad una società israeliana, la G.O.I. Energy. Il primo dicembre 2022 il governo Meloni varò una normativa che permise alla raffineria di proseguire le proprie attività. La raffineria ISAB venne istituita nel 1972; nel 1979 l' inquinamento ambientale derivante dalla particolare attività non poté più essere tollerato cosicché il governo di allora diede disposizione affinché gli abitanti di Marina di Melilli andassero ad abitare nei centri abitati vicini. Il governo aveva anche predisposto degli indennizzi che non tutti gli abitanti accettarono né vollero andare altrove, al contrario chiedevano che fosse la raffineria a dover essere resa innocua per l' ambiente. Agli abitanti che resistettero, che provarono a resistere, venne loro interrotta l' erogazione dell' elettricità e dell' acqua. Ancora nel 1992 rimaneva un uomo, un ottantaduenne, Salvatore Gurreri. Un giorno di quell' anno venne trovato morto in circostanze non del tutto chiare. Arrestati gli autori, confessarono di aver ricevuto ciascuno da un qualcuno 250 mila lire perché provvedessero a liquidare l' ottantaduenne, colpevole di voler restare laddove era nato. Chi fosse stato quel qualcuno a dare quelle somme, chi fosse stato il o i mandanti non se ne seppe nulla ....o non si volle che si sapesse ? Credo che sia utile non dimenticare le misure deprecabili che i governi che si avvicendano, proclamandosi ognuno di essere migliori del precedente, senza soluzione di continuità promuovono interrottamente... https://youtu.be/kJCuV8D8X7Q?si=4Sxp3x7a8XxPiYnS
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  • RIPROVIAMOCI
    Insieme, per restituire voce e scelta ai cittadini

    Ebbene sì.
    La cosa più importante nella vita – e ancora di più in questo periodo storico – rimane una sola: non arrendersi.

    Se la politica merita ancora di essere vissuta e partecipata, dobbiamo avere il coraggio di andare oltre le polemiche e riportare l’attenzione sulle reali esigenze dei cittadini:
    ridare a ognuno di noi una legge elettorale giusta, che consenta di scegliere davvero chi ci rappresenta.

    Nonostante i risultati passati, abbiamo deciso di riprendere da capo l’esperienza – comunque costruttiva – di “Io Voglio Scegliere” del 2024.

    Così, lo scorso 3 maggio 2025 a Rimini, cinque soci fondatori hanno dato vita all’Associazione “Per la Rappresentanza – Voto LibEguale”, con un obiettivo chiaro:
    restituire agli italiani il diritto di scelta dei propri rappresentanti in Parlamento, attraverso un voto libero, personale, segreto ed eguale.

    La nostra azione si ispira alla Costituzione – in particolare all’articolo 48 – e al ricordo di uomini coraggiosi come Giacomo Matteotti e Felice Besostri, che ci hanno insegnato quanto la democrazia vada difesa ogni giorno.

    Cosa stiamo facendo ora

    In questi mesi stiamo lavorando alla presentazione di tre Leggi di Iniziativa Popolare per una riforma parziale ma decisiva del Rosatellum, con l’obiettivo di rendere il voto:

    più libero,

    più eguale,

    più rappresentativo.

    Perché solo così potremo riconnettere cittadini e istituzioni e contrastare la crescente disaffezione politica e l’astensionismo.

    Una firma che fa la differenza

    Siamo in una fase di ripartenza, e vogliamo coinvolgere tutte le persone sensibili alla vita democratica del Paese.

    Un piccolo gesto può avere un grande impatto:
    firma online per sostenere le proposte che promuoviamo direttamente o in collaborazione con altre realtà civiche.

    In particolare, ti invitiamo a firmare per la campagna sul “voto fuori sede”, attualmente attiva qui:

    https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/4200000

    Perché aderire a Voto LibEguale?

    Perché non cerchiamo visibilità o vantaggi di parte.
    Il nostro è un progetto collettivo e partecipato, alimentato dall’entusiasmo e dal contributo di tutti.

    Crediamo che solo facendo rete potremo contrastare l’immobilismo dei poteri consolidati e restituire ai cittadini la vera sovranità, quella che nasce dal diritto di scegliere.

    Unisciti a noi

    info@votolibeguale.it
    www.votolibeguale.it

    Perché la democrazia non è un concetto astratto: è partecipazione, è responsabilità, è futuro.

    Riproviamoci insieme!

    #VotoLibEguale #Riproviamoci #DemocraziaAttiva
    💪 RIPROVIAMOCI Insieme, per restituire voce e scelta ai cittadini 🇮🇹 Ebbene sì. La cosa più importante nella vita – e ancora di più in questo periodo storico – rimane una sola: non arrendersi. Se la politica merita ancora di essere vissuta e partecipata, dobbiamo avere il coraggio di andare oltre le polemiche e riportare l’attenzione sulle reali esigenze dei cittadini: ridare a ognuno di noi una legge elettorale giusta, che consenta di scegliere davvero chi ci rappresenta. Nonostante i risultati passati, abbiamo deciso di riprendere da capo l’esperienza – comunque costruttiva – di “Io Voglio Scegliere” del 2024. Così, lo scorso 3 maggio 2025 a Rimini, cinque soci fondatori hanno dato vita all’Associazione “Per la Rappresentanza – Voto LibEguale”, con un obiettivo chiaro: restituire agli italiani il diritto di scelta dei propri rappresentanti in Parlamento, attraverso un voto libero, personale, segreto ed eguale. La nostra azione si ispira alla Costituzione – in particolare all’articolo 48 – e al ricordo di uomini coraggiosi come Giacomo Matteotti e Felice Besostri, che ci hanno insegnato quanto la democrazia vada difesa ogni giorno. ⚖️ Cosa stiamo facendo ora In questi mesi stiamo lavorando alla presentazione di tre Leggi di Iniziativa Popolare per una riforma parziale ma decisiva del Rosatellum, con l’obiettivo di rendere il voto: più libero, più eguale, più rappresentativo. Perché solo così potremo riconnettere cittadini e istituzioni e contrastare la crescente disaffezione politica e l’astensionismo. ✍️ Una firma che fa la differenza Siamo in una fase di ripartenza, e vogliamo coinvolgere tutte le persone sensibili alla vita democratica del Paese. Un piccolo gesto può avere un grande impatto: 👉 firma online per sostenere le proposte che promuoviamo direttamente o in collaborazione con altre realtà civiche. In particolare, ti invitiamo a firmare per la campagna sul “voto fuori sede”, attualmente attiva qui: 👉https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/4200000 💬 Perché aderire a Voto LibEguale? Perché non cerchiamo visibilità o vantaggi di parte. Il nostro è un progetto collettivo e partecipato, alimentato dall’entusiasmo e dal contributo di tutti. Crediamo che solo facendo rete potremo contrastare l’immobilismo dei poteri consolidati e restituire ai cittadini la vera sovranità, quella che nasce dal diritto di scegliere. 🤝 Unisciti a noi 📧 info@votolibeguale.it 🌐 www.votolibeguale.it 💬 Perché la democrazia non è un concetto astratto: è partecipazione, è responsabilità, è futuro. Riproviamoci insieme! 💙 #VotoLibEguale #Riproviamoci #DemocraziaAttiva
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  • L'Africa è un adolescente, l'Europa è un pensionato: è apparsa la mappa dell'età mediana dei popoli del mondo

    Secondo Visual Capitalist e la CIA, l'età mediana della popolazione mondiale è di 30,9 anni. Ma la distribuzione è estremamente disomogenea.

    L'Africa è la regione più giovane: in 21 paesi, tra cui Niger (15,2 anni), Uganda, Angola, Mali e Ciad, l'età mediana non supera i 20 anni. Ciò significa che metà della popolazione lì è adolescente.

    All'altro estremo ci sono l'Europa e l'Asia orientale che invecchiano. Tra i paesi più "anziani" del mondo ci sono Monaco (57 anni), Giappone (quasi 50), Saint-Pierre e Miquelon, Italia e Germania.

    In Asia si sono aggiunti a questi Hong Kong e Corea del Sud: i tassi di invecchiamento qui sono tra i più alti al mondo.

    Il mondo invecchia, ma in modo disomogeneo. Alcuni si stanno ringiovanendo, altri stanno rapidamente perdendo la stabilità demografica.
    L'Africa è un adolescente, l'Europa è un pensionato: è apparsa la mappa dell'età mediana dei popoli del mondo Secondo Visual Capitalist e la CIA, l'età mediana della popolazione mondiale è di 30,9 anni. Ma la distribuzione è estremamente disomogenea. L'Africa è la regione più giovane: in 21 paesi, tra cui Niger (15,2 anni), Uganda, Angola, Mali e Ciad, l'età mediana non supera i 20 anni. Ciò significa che metà della popolazione lì è adolescente. All'altro estremo ci sono l'Europa e l'Asia orientale che invecchiano. Tra i paesi più "anziani" del mondo ci sono Monaco (57 anni), Giappone (quasi 50), Saint-Pierre e Miquelon, Italia e Germania. In Asia si sono aggiunti a questi Hong Kong e Corea del Sud: i tassi di invecchiamento qui sono tra i più alti al mondo. Il mondo invecchia, ma in modo disomogeneo. Alcuni si stanno ringiovanendo, altri stanno rapidamente perdendo la stabilità demografica.
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  • QUESTE SONO PAROLE SANTE! E in Italia?
    Covid, senatore Rand Paul: ‘Fauci responsabile della morte di 18 milioni persone’
    ''Fauci ha commesso il più grande errore nella medicina moderna e nelle politiche di sanità pubblica''

    MASSIMA DIFFUSIONE!

    https://www.imolaoggi.it/2025/10/23/rand-paul-fauci-responsabile-morte-18-milioni-persone/

    QUI POTETE TROVARE il LINK per firmare la nostra petizione per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e Nicola Magrini ex direttore generale di AIFA:
    https://www.scenario.press/petition

    PIU' di 13.550 FIRME RAGGIUNTE.
    ABBIAMO BISOGNO del SOSTEGNO di TUTTI! Grazie per firmare e condividere!
    MASSIMA DIFFUSIONE!
    QUESTE SONO PAROLE SANTE! E in Italia? Covid, senatore Rand Paul: ‘Fauci responsabile della morte di 18 milioni persone’ ''Fauci ha commesso il più grande errore nella medicina moderna e nelle politiche di sanità pubblica'' MASSIMA DIFFUSIONE! https://www.imolaoggi.it/2025/10/23/rand-paul-fauci-responsabile-morte-18-milioni-persone/ QUI POTETE TROVARE il LINK per firmare la nostra petizione per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e Nicola Magrini ex direttore generale di AIFA: https://www.scenario.press/petition PIU' di 13.550 FIRME RAGGIUNTE. ABBIAMO BISOGNO del SOSTEGNO di TUTTI! Grazie per firmare e condividere! MASSIMA DIFFUSIONE!
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    Covid, senatore Rand Paul: ‘Fauci responsabile della morte di 18 milioni persone’
    ''Fauci ha commesso il più grande errore nella medicina moderna e nelle politiche di sanità pubblica''
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  • BEN DETTO è COSA buona e giusta!
    GLI ITALIANI e GLI EUROPEI non NE POSSONO PIU'!
    Salario, pensioni e armi: l'Usb proclama uno nuovo sciopero generale. "Blocchiamo tutto"
    "Invece di comprare nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari"...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/23/usb-sciopero-generale-28-novembre-manovra-blocchiamo-tutto-news-oggi/8170758/
    BEN DETTO è COSA buona e giusta! GLI ITALIANI e GLI EUROPEI non NE POSSONO PIU'! Salario, pensioni e armi: l'Usb proclama uno nuovo sciopero generale. "Blocchiamo tutto" "Invece di comprare nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari"... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/23/usb-sciopero-generale-28-novembre-manovra-blocchiamo-tutto-news-oggi/8170758/
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    Salario, pensioni e armi: l'Usb proclama uno nuovo sciopero generale. "Blocchiamo tutto"
    "Invece di comprare nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari"
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  • DA NOI NEANCHE una NEWS sulle proteste di Bruxelles! ABBANDONATE i MEDIA del mainstream.

    Le strade di Bruxelles sono in fiamme. La capitale dell’Unione Europea, simbolo del potere e della diplomazia, è diventata l’epicentro di una rivolta senza precedenti. Migliaia di cittadini sono scesi in piazza contro le nuove misure di austerità e l’innalzamento dell’età pensionabile, trasformando un semplice sciopero in una protesta che scuote l’intero continente.
    Dalla Francia ai Paesi Bassi, dalla Polonia all’Italia, l’onda del malcontento si estende in tutta Europa. È la ribellione di un popolo stanco di sacrifici, disuguaglianze e promesse infrante. Dietro la rabbia, c’è la paura di un futuro sempre più incerto e la sensazione che Bruxelles, un tempo simbolo di unità, sia oggi il volto di un potere distante e freddo.
    Questo documentario racconta la crisi di un continente che sta perdendo il contatto con la sua gente. Le immagini, le testimonianze e le voci raccolte tra le barricate rivelano una realtà che i grandi media spesso tacciono: un’Europa in bilico tra la speranza di rinascere e il rischio di implodere.


    Segui Focus Europa per rimanere aggiornato su elezioni europee, geopolitica, fondi europei, politica monetaria, inflazione, eurozona, Brexit, regolamentazioni UE e molto altro. Approfondimenti chiari, dati aggiornati e opinioni esperte per comprendere al meglio il complesso mondo della politica e finanza europea.

    Iscriviti per non perdere i video settimanali che ti aiutano a capire come funzionano le istituzioni europee e come le decisioni prese a Bruxelles impattano sulla vita di tutti noi.

    https://www.youtube.com/watch?v=-rQJqFsuulM
    DA NOI NEANCHE una NEWS sulle proteste di Bruxelles! ABBANDONATE i MEDIA del mainstream. Le strade di Bruxelles sono in fiamme. La capitale dell’Unione Europea, simbolo del potere e della diplomazia, è diventata l’epicentro di una rivolta senza precedenti. Migliaia di cittadini sono scesi in piazza contro le nuove misure di austerità e l’innalzamento dell’età pensionabile, trasformando un semplice sciopero in una protesta che scuote l’intero continente. Dalla Francia ai Paesi Bassi, dalla Polonia all’Italia, l’onda del malcontento si estende in tutta Europa. È la ribellione di un popolo stanco di sacrifici, disuguaglianze e promesse infrante. Dietro la rabbia, c’è la paura di un futuro sempre più incerto e la sensazione che Bruxelles, un tempo simbolo di unità, sia oggi il volto di un potere distante e freddo. Questo documentario racconta la crisi di un continente che sta perdendo il contatto con la sua gente. Le immagini, le testimonianze e le voci raccolte tra le barricate rivelano una realtà che i grandi media spesso tacciono: un’Europa in bilico tra la speranza di rinascere e il rischio di implodere. Segui Focus Europa per rimanere aggiornato su elezioni europee, geopolitica, fondi europei, politica monetaria, inflazione, eurozona, Brexit, regolamentazioni UE e molto altro. Approfondimenti chiari, dati aggiornati e opinioni esperte per comprendere al meglio il complesso mondo della politica e finanza europea. Iscriviti per non perdere i video settimanali che ti aiutano a capire come funzionano le istituzioni europee e come le decisioni prese a Bruxelles impattano sulla vita di tutti noi. https://www.youtube.com/watch?v=-rQJqFsuulM
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  • PER NON DIMENTICARE e FARE UN PO' di CHIAREZZA!
    L’ENIGMA RANUCCI: IL GIORNALISTA SCOMODO CHE NON DISTURBA IL POTERE!
    Sempre solidale con chiunque subisca ogni tipo di intimidazione, compreso il soggetto in questione, vi propongo questi interessanti e condivisibili post sulla figura di Sigfrido Ranucci, il giornalista che durante la pandemia pubblicizzava senza farsi alcuna domanda i sieri sperimentali che continuano tutt’oggi a mietere vittime anche fra i suoi colleghi e proponeva imperdibili inchieste della durata di un’ora sull’evoluzione della pizza in Italia, con un inedito focus sulla mangiata dell’ex presidente Bill Clinton in una pizzeria di Napoli…tutto questo nel periodo in cui tutti i diritti fondamentali dell’uomo venivano calpestati da un banchiere criminale nel silenzio di (quasi) tutte le trasmissioni televisive, fra cui la sua.
    Buona lettura.
    Post 1
    Sigfrido Ranucci viene presentato da anni come simbolo del giornalismo d’inchiesta italiano, “voce scomoda” contro i poteri forti. Eppure, se si osserva con attenzione la linea editoriale di Report, emerge un quadro molto diverso da quello percepito dal grande pubblico.
    I servizi del programma non toccano mai le questioni centrali del potere reale: il ruolo dell’Unione Europea e della BCE nell’impoverimento economico del Paese, le responsabilità politiche nella gestione pandemica, i rapporti fra magistratura e intelligence, l’impatto delle politiche migratorie sulla sicurezza e sull’identità sociale.
    Temi di questa portata vengono costantemente evitati. Si preferisce orientare l’attenzione verso fenomeni di corruzione secondaria, conflitti di interesse marginali o presunti scandali a basso rischio politico.
    In questo senso, Report svolge una funzione precisa: incanalare l’indignazione pubblica verso bersagli innocui.
    Il risultato è duplice: da un lato si alimenta l’immagine del giornalismo “libero”, dall’altro si impedisce che l’opinione pubblica concentri la propria attenzione sui veri centri di potere.
    Non è un caso che Ranucci, pur dichiarandosi “in pericolo”, goda di massima copertura istituzionale, sia da parte del Quirinale che dell’Unione Europea, che ne difendono costantemente l’operato in nome della “libertà di stampa”.
    È difficile considerare realmente scomodo chi opera all’interno del servizio pubblico e gode di protezione politica trasversale.
    In un Paese dove giornalisti indipendenti vengono querelati, censurati o isolati, l’immagine del “cronista coraggioso sotto scorta” funziona come una narrazione utile al sistema: serve a dare credibilità a un’informazione che, in realtà, si muove entro confini molto ben definiti.
    Post 2 – L’ATTENTATO IMPOSSIBILE: UNA NARRAZIONE COSTRUITA?
    Dal 2021 Sigfrido Ranucci vive sotto scorta. Ciò significa che la sua abitazione, i suoi spostamenti e la sua vettura rientrano in protocolli di sicurezza estremamente rigidi.
    Ogni ingresso, parcheggio e itinerario è monitorato. Per questo motivo, la notizia secondo cui qualcuno sarebbe riuscito a collocare un ordigno esplosivo nella sua auto appare tecnicamente poco plausibile, se non impossibile, a meno di gravi complicità interne.
    L’attentato, così come raccontato, presenta quindi una doppia anomalia: o i protocolli di protezione sono falliti in modo clamoroso — cosa che dovrebbe comportare immediate dimissioni di funzionari e scorte — oppure la vicenda ha una forte componente scenica e comunicativa.
    Il tempismo mediatico lo conferma: subito dopo la notizia, esponenti politici di tutti i partiti hanno espresso solidarietà, il Quirinale ha ribadito il valore del “giornalismo libero”, e i media hanno rilanciato la narrazione dell’Italia come “paese pericoloso per chi fa informazione”.
    Ma di quale informazione si parla?
    Ranucci non ha mai prodotto inchieste che mettessero realmente in crisi i vertici del potere politico o finanziario. Non ha mai toccato temi come l’adesione incondizionata dell’Italia alla NATO, la gestione opaca dei fondi del PNRR, o le pressioni sovranazionali in materia sanitaria ed energetica.
    Eppure viene presentato come simbolo della libertà di parola.
    L’ipotesi più coerente è che l’“attentato” serva a consolidare una narrativa utile al mainstream: quella del giornalista eroico minacciato da forze oscure, che deve essere difeso dal potere politico stesso.
    Un paradosso perfetto: chi dovrebbe essere il bersaglio diventa, in realtà, l’attore principale di una messa in scena che rafforza il sistema che finge di combattere.
    Post 3 – IL RUOLO DI SISTEMA DEL GIORNALISTA “SOTTO ATTACCO”
    In ogni momento di crisi di fiducia verso i media, il sistema reagisce in modo prevedibile: rilancia figure come Ranucci per ridare legittimità morale alla stampa istituzionale.
    Quando il pubblico inizia a percepire la manipolazione dell’informazione, serve un simbolo di “verità perseguitata”.
    Ranucci diventa così il protagonista perfetto di una sceneggiatura politica: un giornalista “coraggioso” che affronta “minacce anonime”, protetto dalle istituzioni e celebrato dalle stesse forze di potere che dice di denunciare.
    È un meccanismo studiato.
    Il potere sa che per sopravvivere deve simulare al proprio interno una quota di conflitto controllato: apparire diviso per essere più credibile.
    In realtà, la funzione del dissenso istituzionalizzato è proprio neutralizzare il vero dissenso.
    Mentre l’attenzione del pubblico viene dirottata su un presunto attacco a Report, restano fuori dall’agenda mediatica i dossier realmente scomodi: i rapporti fra politica e finanza, l’influenza delle multinazionali sui media, il ruolo delle intelligence nei processi giudiziari, e la progressiva erosione della sovranità nazionale.
    Il risultato è che il “giornalista minacciato” diventa uno scudo narrativo per l’establishment.
    L’intera vicenda rafforza l’idea che chi critica i media ufficiali sia un potenziale pericolo per la democrazia.
    E così, mentre il potere si autoassolve celebrando la propria “libertà di stampa”, il vero giornalismo d’inchiesta — quello che indaga davvero su chi comanda — resta invisibile, marginalizzato, e privo di voce.

    Source: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10229586144179377&id=1276122023&post_id=1276122023_10229586144179377&rdid=By0LdSJgnVcqb30V
    PER NON DIMENTICARE e FARE UN PO' di CHIAREZZA! L’ENIGMA RANUCCI: IL GIORNALISTA SCOMODO CHE NON DISTURBA IL POTERE! Sempre solidale con chiunque subisca ogni tipo di intimidazione, compreso il soggetto in questione, vi propongo questi interessanti e condivisibili post sulla figura di Sigfrido Ranucci, il giornalista che durante la pandemia pubblicizzava senza farsi alcuna domanda i sieri sperimentali che continuano tutt’oggi a mietere vittime anche fra i suoi colleghi e proponeva imperdibili inchieste della durata di un’ora sull’evoluzione della pizza in Italia, con un inedito focus sulla mangiata dell’ex presidente Bill Clinton in una pizzeria di Napoli…tutto questo nel periodo in cui tutti i diritti fondamentali dell’uomo venivano calpestati da un banchiere criminale nel silenzio di (quasi) tutte le trasmissioni televisive, fra cui la sua. Buona lettura. Post 1 Sigfrido Ranucci viene presentato da anni come simbolo del giornalismo d’inchiesta italiano, “voce scomoda” contro i poteri forti. Eppure, se si osserva con attenzione la linea editoriale di Report, emerge un quadro molto diverso da quello percepito dal grande pubblico. I servizi del programma non toccano mai le questioni centrali del potere reale: il ruolo dell’Unione Europea e della BCE nell’impoverimento economico del Paese, le responsabilità politiche nella gestione pandemica, i rapporti fra magistratura e intelligence, l’impatto delle politiche migratorie sulla sicurezza e sull’identità sociale. Temi di questa portata vengono costantemente evitati. Si preferisce orientare l’attenzione verso fenomeni di corruzione secondaria, conflitti di interesse marginali o presunti scandali a basso rischio politico. In questo senso, Report svolge una funzione precisa: incanalare l’indignazione pubblica verso bersagli innocui. Il risultato è duplice: da un lato si alimenta l’immagine del giornalismo “libero”, dall’altro si impedisce che l’opinione pubblica concentri la propria attenzione sui veri centri di potere. Non è un caso che Ranucci, pur dichiarandosi “in pericolo”, goda di massima copertura istituzionale, sia da parte del Quirinale che dell’Unione Europea, che ne difendono costantemente l’operato in nome della “libertà di stampa”. È difficile considerare realmente scomodo chi opera all’interno del servizio pubblico e gode di protezione politica trasversale. In un Paese dove giornalisti indipendenti vengono querelati, censurati o isolati, l’immagine del “cronista coraggioso sotto scorta” funziona come una narrazione utile al sistema: serve a dare credibilità a un’informazione che, in realtà, si muove entro confini molto ben definiti. Post 2 – L’ATTENTATO IMPOSSIBILE: UNA NARRAZIONE COSTRUITA? Dal 2021 Sigfrido Ranucci vive sotto scorta. Ciò significa che la sua abitazione, i suoi spostamenti e la sua vettura rientrano in protocolli di sicurezza estremamente rigidi. Ogni ingresso, parcheggio e itinerario è monitorato. Per questo motivo, la notizia secondo cui qualcuno sarebbe riuscito a collocare un ordigno esplosivo nella sua auto appare tecnicamente poco plausibile, se non impossibile, a meno di gravi complicità interne. L’attentato, così come raccontato, presenta quindi una doppia anomalia: o i protocolli di protezione sono falliti in modo clamoroso — cosa che dovrebbe comportare immediate dimissioni di funzionari e scorte — oppure la vicenda ha una forte componente scenica e comunicativa. Il tempismo mediatico lo conferma: subito dopo la notizia, esponenti politici di tutti i partiti hanno espresso solidarietà, il Quirinale ha ribadito il valore del “giornalismo libero”, e i media hanno rilanciato la narrazione dell’Italia come “paese pericoloso per chi fa informazione”. Ma di quale informazione si parla? Ranucci non ha mai prodotto inchieste che mettessero realmente in crisi i vertici del potere politico o finanziario. Non ha mai toccato temi come l’adesione incondizionata dell’Italia alla NATO, la gestione opaca dei fondi del PNRR, o le pressioni sovranazionali in materia sanitaria ed energetica. Eppure viene presentato come simbolo della libertà di parola. L’ipotesi più coerente è che l’“attentato” serva a consolidare una narrativa utile al mainstream: quella del giornalista eroico minacciato da forze oscure, che deve essere difeso dal potere politico stesso. Un paradosso perfetto: chi dovrebbe essere il bersaglio diventa, in realtà, l’attore principale di una messa in scena che rafforza il sistema che finge di combattere. Post 3 – IL RUOLO DI SISTEMA DEL GIORNALISTA “SOTTO ATTACCO” In ogni momento di crisi di fiducia verso i media, il sistema reagisce in modo prevedibile: rilancia figure come Ranucci per ridare legittimità morale alla stampa istituzionale. Quando il pubblico inizia a percepire la manipolazione dell’informazione, serve un simbolo di “verità perseguitata”. Ranucci diventa così il protagonista perfetto di una sceneggiatura politica: un giornalista “coraggioso” che affronta “minacce anonime”, protetto dalle istituzioni e celebrato dalle stesse forze di potere che dice di denunciare. È un meccanismo studiato. Il potere sa che per sopravvivere deve simulare al proprio interno una quota di conflitto controllato: apparire diviso per essere più credibile. In realtà, la funzione del dissenso istituzionalizzato è proprio neutralizzare il vero dissenso. Mentre l’attenzione del pubblico viene dirottata su un presunto attacco a Report, restano fuori dall’agenda mediatica i dossier realmente scomodi: i rapporti fra politica e finanza, l’influenza delle multinazionali sui media, il ruolo delle intelligence nei processi giudiziari, e la progressiva erosione della sovranità nazionale. Il risultato è che il “giornalista minacciato” diventa uno scudo narrativo per l’establishment. L’intera vicenda rafforza l’idea che chi critica i media ufficiali sia un potenziale pericolo per la democrazia. E così, mentre il potere si autoassolve celebrando la propria “libertà di stampa”, il vero giornalismo d’inchiesta — quello che indaga davvero su chi comanda — resta invisibile, marginalizzato, e privo di voce. Source: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10229586144179377&id=1276122023&post_id=1276122023_10229586144179377&rdid=By0LdSJgnVcqb30V
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  • Inoltro la lettera pervenutami dal comitato difesa parco Nord.
    Vi ho aggiunto gli indirizzi di posta elettronica dei sindaci di Cinisello, Bresso e Sesto San Giovanni.
    Buona giornata a voi tutti.

    Come sapete la situazione attuale dell'aeroporto di Bresso crea disagio ai comuni dell'hinterland e  del nord Milano e impatta sul Parco Nord, coinvolgendo migliaia di persone che vivono o frequentano questi luoghi. L'aeroporto è già iper inflazionato, si contano decine di sorvoli giornalieri (a quote basse anche su edifici), non solo di velivoli delle scuole di volo ma anche soggetti privati italiani ed esteri.
    Il progetto RAM di Enac prevede un'ulteriore espansione commerciale, inaccettabile!

    Qualcosa si sta già muovendo. alleghiamo articolo su Il Giorno. 
    Alleghiamo anche il volantino, per chi non l'avesse ricevuto in precedenza.

    Il comitato si riunisce periodicamente presso l'Associazione Amici Parco Nord viale Suzzani 273,Milano (la più recente ieri sera), e la partecipazione è libera. Provvederemo a segnalare i prossimi incontri e vi terremo aggiornati sulle iniziative in programma.

    Cos'altro si può fare? 
     - Il passaparola è importante, cerchiamo di coinvolgere amici,, conoscenti, inquilini del proprio e di altri condomini;
     - scriviamo ai nostri sindaci, è ora che subiscano pressioni e prendano posizione a fianco dei cittadini;
    sindaco@comune.cinisello-balsamo.mi.it
    sindaco@bresso.net
    r.distefano@sestosg.net
    - scriviamo a Enac per segnalare pericolosità del traffico aereo sulle case a basse quote, lamentarci della rumorosità e del numero di velivoli che costantemente ci assediano con relativo inquinamento acustico e ambientale. Enac, infatti, ha risposto ad un membro del comitato che non gli risulta nessuna lamentela dei cittadini negli ultimi anni.
    Ecco l'indirizzo: linate.apt@enac.gov.it
    Potete mettere pc anche:
    lombardia.apt@enac.gov.it
    Operazioni.nordovest@enac.gov.it

    Seguiranno a breve ulteriori info, a seguito della riunione di ieri. 

    Comitato Difesa Parco Nord
    NO Aeroporto Commerciale
    Inoltro la lettera pervenutami dal comitato difesa parco Nord. Vi ho aggiunto gli indirizzi di posta elettronica dei sindaci di Cinisello, Bresso e Sesto San Giovanni. Buona giornata a voi tutti. Come sapete la situazione attuale dell'aeroporto di Bresso crea disagio ai comuni dell'hinterland e  del nord Milano e impatta sul Parco Nord, coinvolgendo migliaia di persone che vivono o frequentano questi luoghi. L'aeroporto è già iper inflazionato, si contano decine di sorvoli giornalieri (a quote basse anche su edifici), non solo di velivoli delle scuole di volo ma anche soggetti privati italiani ed esteri. Il progetto RAM di Enac prevede un'ulteriore espansione commerciale, inaccettabile! Qualcosa si sta già muovendo. alleghiamo articolo su Il Giorno.  Alleghiamo anche il volantino, per chi non l'avesse ricevuto in precedenza. Il comitato si riunisce periodicamente presso l'Associazione Amici Parco Nord viale Suzzani 273,Milano (la più recente ieri sera), e la partecipazione è libera. Provvederemo a segnalare i prossimi incontri e vi terremo aggiornati sulle iniziative in programma. Cos'altro si può fare?   - Il passaparola è importante, cerchiamo di coinvolgere amici,, conoscenti, inquilini del proprio e di altri condomini;  - scriviamo ai nostri sindaci, è ora che subiscano pressioni e prendano posizione a fianco dei cittadini; sindaco@comune.cinisello-balsamo.mi.it sindaco@bresso.net r.distefano@sestosg.net - scriviamo a Enac per segnalare pericolosità del traffico aereo sulle case a basse quote, lamentarci della rumorosità e del numero di velivoli che costantemente ci assediano con relativo inquinamento acustico e ambientale. Enac, infatti, ha risposto ad un membro del comitato che non gli risulta nessuna lamentela dei cittadini negli ultimi anni. Ecco l'indirizzo: linate.apt@enac.gov.it Potete mettere pc anche: lombardia.apt@enac.gov.it Operazioni.nordovest@enac.gov.it Seguiranno a breve ulteriori info, a seguito della riunione di ieri.  Comitato Difesa Parco Nord NO Aeroporto Commerciale
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