• IL DIGITALE STA RUBANDO L'INFANZIA!
    Mentre Microsoft, Google e Apple cercano di piazzare i loro programmi dentro ogni scuola pubblica, nella Silicon Valley e in altre aree abitate da dirigenti del settore tecnologico l'approccio ai dispositivi digitali per i loro figli è stato sempre centellinato.
    Come mai questa discrepanza?
    Steve Jobs, il fondatore di Apple, non permetteva alle figlie adolescenti di usare la sua invenzione: l'iPhone. Bill Gates non ha dato ai figli il cellulare prima dei 14 anni. Sundar Pichai, il CEO di Alphabet e Google ha vietato lo smartphone ai figli fino ai 14 anni. Satya Nadella, CEO di Microsoft monitora attentamente i siti visitati dai figli. Chris Anderson, ex editore di Wired e CEO di 3D Robotics ha educato i figli imponendo limiti di tempo e controlli su ogni dispositivo presente in casa. Evan Williams, co-fondatore di Twitter ai figli adolescenti ha sempre preferito comprare libri anziché gadget tecnologici, mentre Tim Cook, CEO di Apple ha proibito al nipote i social. Susan Wojcicki, CEO di YouTube ha autorizzato lo smartphone quando i suoi figli hanno cominciato ad uscire da soli, ed Evan Spiegel, co-fondatore e CEO di Snapchat ha permesso al figliastro massimo un'ora e mezza alla settimana davanti agli schermi.
    Non solo i Big che costruiscono e progettano dispositivi tecnologici, software e social, non fanno usare il digitale ai propri figli, ma questi vengono educati nelle scuole Waldorf!
    Le scuole Waldorf, dette anche steineriane sono nate nel 1919 a Stoccarda grazie al filosofo e scienziato austriaco Rudolf Steiner.
    Tanto per capirci a Los Altos c’è la Waldorf School of the Peninsula, con circa 320 studenti, due terzi dei quali hanno genitori che lavorano per i giganti del web. Per loro niente cellulare, ma solo giocattoli in legno e interazioni all’aria aperta.
    Si tratta di uno dei 270 istituti steineriani negli Stati Uniti, di cui 52 solo in California, quindi nella Silicon Valley, mentre da noi in Italia ce ne sono meno di un centinaio!
    La pedagogia steineriana punta a sviluppare individualità libere, facendo emergere le potenzialità proprie di ogni bambino, rispettando i tempi di evoluzione fisica e mentale diversi per ognuno.
    Come mai chi costruisce i dispositivi digitali porta i propri figli nelle scuole Waldorf? Sicuramente deriva da una paura sempre più concreta e studiata: la perdita di vivacità nei bambini correlata a un abuso di nuove tecnologie.
    Sempre più studi confermano infatti che i bambini e gli adolescenti passano più ore davanti a uno schermo rispetto a dormire, e per questo manifestano inclinazione a depressione, solitudine, scarsa concentrazione, instabilità emotiva per arrivare all'autolesionismo e al suicidio. Il disagio generazionale risulta raddoppiato solo negli ultimi 5-6 anni.
    Lo psicoterapeuta Alberto Pellai utilizza una azzeccata metafora: “Il cervello dei bambini è come il DAS: morbido e plasmabile finché lo lavori, ma se lo lasci riposare, si indurisce”. Il cervello è infatti neuroplastico, capace cioè di creare connessioni sinaptiche in modo esponenziale. Tuttavia, l’esposizione precoce agli schermi depotenzia questa capacità. Tradotto: rende più cretini! Ed è proprio quello che desidera il Sistema.
    Ha perfettamente ragione Pellai quando dice che “il digitale sta rubando l’infanzia", e la responsabilità è dei genitori!
    IL DIGITALE STA RUBANDO L'INFANZIA! Mentre Microsoft, Google e Apple cercano di piazzare i loro programmi dentro ogni scuola pubblica, nella Silicon Valley e in altre aree abitate da dirigenti del settore tecnologico l'approccio ai dispositivi digitali per i loro figli è stato sempre centellinato. Come mai questa discrepanza? Steve Jobs, il fondatore di Apple, non permetteva alle figlie adolescenti di usare la sua invenzione: l'iPhone. Bill Gates non ha dato ai figli il cellulare prima dei 14 anni. Sundar Pichai, il CEO di Alphabet e Google ha vietato lo smartphone ai figli fino ai 14 anni. Satya Nadella, CEO di Microsoft monitora attentamente i siti visitati dai figli. Chris Anderson, ex editore di Wired e CEO di 3D Robotics ha educato i figli imponendo limiti di tempo e controlli su ogni dispositivo presente in casa. Evan Williams, co-fondatore di Twitter ai figli adolescenti ha sempre preferito comprare libri anziché gadget tecnologici, mentre Tim Cook, CEO di Apple ha proibito al nipote i social. Susan Wojcicki, CEO di YouTube ha autorizzato lo smartphone quando i suoi figli hanno cominciato ad uscire da soli, ed Evan Spiegel, co-fondatore e CEO di Snapchat ha permesso al figliastro massimo un'ora e mezza alla settimana davanti agli schermi. Non solo i Big che costruiscono e progettano dispositivi tecnologici, software e social, non fanno usare il digitale ai propri figli, ma questi vengono educati nelle scuole Waldorf! Le scuole Waldorf, dette anche steineriane sono nate nel 1919 a Stoccarda grazie al filosofo e scienziato austriaco Rudolf Steiner. Tanto per capirci a Los Altos c’è la Waldorf School of the Peninsula, con circa 320 studenti, due terzi dei quali hanno genitori che lavorano per i giganti del web. Per loro niente cellulare, ma solo giocattoli in legno e interazioni all’aria aperta. Si tratta di uno dei 270 istituti steineriani negli Stati Uniti, di cui 52 solo in California, quindi nella Silicon Valley, mentre da noi in Italia ce ne sono meno di un centinaio! La pedagogia steineriana punta a sviluppare individualità libere, facendo emergere le potenzialità proprie di ogni bambino, rispettando i tempi di evoluzione fisica e mentale diversi per ognuno. Come mai chi costruisce i dispositivi digitali porta i propri figli nelle scuole Waldorf? Sicuramente deriva da una paura sempre più concreta e studiata: la perdita di vivacità nei bambini correlata a un abuso di nuove tecnologie. Sempre più studi confermano infatti che i bambini e gli adolescenti passano più ore davanti a uno schermo rispetto a dormire, e per questo manifestano inclinazione a depressione, solitudine, scarsa concentrazione, instabilità emotiva per arrivare all'autolesionismo e al suicidio. Il disagio generazionale risulta raddoppiato solo negli ultimi 5-6 anni. Lo psicoterapeuta Alberto Pellai utilizza una azzeccata metafora: “Il cervello dei bambini è come il DAS: morbido e plasmabile finché lo lavori, ma se lo lasci riposare, si indurisce”. Il cervello è infatti neuroplastico, capace cioè di creare connessioni sinaptiche in modo esponenziale. Tuttavia, l’esposizione precoce agli schermi depotenzia questa capacità. Tradotto: rende più cretini! Ed è proprio quello che desidera il Sistema. Ha perfettamente ragione Pellai quando dice che “il digitale sta rubando l’infanzia", e la responsabilità è dei genitori!
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  • RICORDI DI UNA BUONA SCUOLA

    C’era una volta la scuola.
    Quella viva, vera, quella che si chiamava elementare, perché quello che ci si faceva era, appunto, elementare, semplice.
    Era una scuola pulita, colorata, allegra, con quel profumo tipico, misto di gesso, colla vinilica, carta e sapone. Sapeva appunto di scuola.
    Era una scuola dove arrivavi col sorriso. Attaccavi i cartelloni senza paura che se fossi caduta ti beccavi una denuncia perché l’assicurazione non ne risponde (...)

    Festeggiavi qualsiasi cosa, compleanni, nascite, prime comunioni, si mangiava di tutto e in allegria, senza intolleranze ed allergie. Distribuivi caramelle, cioccolatini e fette di torte fatte in casa (...)

    Si andava a cena con i colleghi e a ricreazione si affettava il salame che portava il maestro e si faceva merenda con quello, perché non c’erano i distributori automatici. Il caffè lo faceva la bidella con la moka e te lo portava in classe, senza che fosse nel suo contratto di lavoro. In compenso se si usavano le tempere ti fermavi a pulire tu i banchi sporchi.

    Era una scuola serena e se qualcuno si ammalava, i colleghi gli telefonavano per sapere come stava, non per sapere il suo orario per trovare le sostituzioni.
    Perché se ti ammalavi nominavano le supplenti, non dividevano gli alunni nelle altre classi.

    Questa era la scuola, la buona scuola.
    Ora è solo un ricordo lontano, una favola da raccontare ai bambini di oggi, sempre che non siano impegnati a girare da una classe all’altra perché la loro maestra è ammalata.

    Quanta nostalgia per tornare ad insegnare in una scuola così! Quella della nostra infanzia, per la quale vedendo le nostre maestre appassionate e colme di valori e personalità vere, autentiche, abbiamo deciso di seguire la loro strada!

    Pina di Caprio
    RICORDI DI UNA BUONA SCUOLA C’era una volta la scuola. Quella viva, vera, quella che si chiamava elementare, perché quello che ci si faceva era, appunto, elementare, semplice. Era una scuola pulita, colorata, allegra, con quel profumo tipico, misto di gesso, colla vinilica, carta e sapone. Sapeva appunto di scuola. Era una scuola dove arrivavi col sorriso. Attaccavi i cartelloni senza paura che se fossi caduta ti beccavi una denuncia perché l’assicurazione non ne risponde (...) Festeggiavi qualsiasi cosa, compleanni, nascite, prime comunioni, si mangiava di tutto e in allegria, senza intolleranze ed allergie. Distribuivi caramelle, cioccolatini e fette di torte fatte in casa (...) Si andava a cena con i colleghi e a ricreazione si affettava il salame che portava il maestro e si faceva merenda con quello, perché non c’erano i distributori automatici. Il caffè lo faceva la bidella con la moka e te lo portava in classe, senza che fosse nel suo contratto di lavoro. In compenso se si usavano le tempere ti fermavi a pulire tu i banchi sporchi. Era una scuola serena e se qualcuno si ammalava, i colleghi gli telefonavano per sapere come stava, non per sapere il suo orario per trovare le sostituzioni. Perché se ti ammalavi nominavano le supplenti, non dividevano gli alunni nelle altre classi. Questa era la scuola, la buona scuola. Ora è solo un ricordo lontano, una favola da raccontare ai bambini di oggi, sempre che non siano impegnati a girare da una classe all’altra perché la loro maestra è ammalata. Quanta nostalgia per tornare ad insegnare in una scuola così! Quella della nostra infanzia, per la quale vedendo le nostre maestre appassionate e colme di valori e personalità vere, autentiche, abbiamo deciso di seguire la loro strada! Pina di Caprio
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  • Non toccare chi ha più di cinquant’anni. Sul serio.
    Non sono solo un’altra generazione: sono veri sopravvissuti.
    Duri come pane raffermo, rapidi come la ciabatta di una nonna arrabbiata, quella che volava con precisione chirurgica.

    A cinque anni capivano l’umore della madre dal rumore del coperchio sulla pentola.
    A sette, avevano già le chiavi di casa e le istruzioni:
    «C’è da mangiare in frigo. Scaldalo, ma non rovesciare niente.»

    A nove preparavano la pastina per i fratelli.
    A dieci sapevano chiudere il rubinetto dell’acqua e scappare dal cane del vicino con un secchio in testa.
    Stavano fuori tutto il giorno, senza cellulare,
    con un programma preciso: sbarra, campo, bicicletta, rientro a casa quando faceva buio.
    Le ginocchia, coperte di croste e cicatrici, erano una mappa vivente delle loro avventure.

    E sono sopravvissuti.
    Le sbucciature si curavano con la saliva o con una foglia di piantaggine.
    E quando si lamentavano, la risposta era:
    «Se non c’è sangue, non è niente.»

    Mangiavano pane e zucchero, oppure pane e olio.
    Bevevano dal tubo dell’acqua del giardino,
    un sistema immunitario che oggi farebbe scuola.
    e se avevano allergie, nessuno ci badava.

    Sanno come togliere le macchie di erba, di sugo, di biro o di ruggine,
    perché “non si usciva di casa vestiti male”, neanche per andare a giocare.

    E poi… hanno visto e vissuto cose che oggi sembrano preistoria:
    – la radio col manopolone,
    – la TV in bianco e nero,
    – il giradischi con i vinili,
    – il mangianastri, le cassette,
    – il walkman e i CD…
    e oggi ascoltano migliaia di canzoni dallo smartphone,
    ma rimpiangono il suono della cassetta che frusciava e si riavvolgeva con una penna.

    Con la patente appena presa attraversavano l’Italia con la 127,
    senza aria condizionata, senza hotel, senza navigatore.
    Solo una cartina stradale dell’ACI e un panino avvolto nella stagnola.
    Eppure arrivavano sempre a destinazione.
    Senza Google Translate. Con un sorriso e due parole in dialetto.

    Sono l’ultima generazione cresciuta senza internet,
    senza powerbank,
    senza ansia da “batteria al 2%”.
    Si ricordano il telefono a disco nel corridoio,
    i quaderni di ricette scritte a mano,
    e i compleanni segnati sul calendario della cucina.

    Loro:
    – aggiustano tutto con lo scotch, una graffetta o una molletta,
    – avevano un solo canale TV (poi due), e non si annoiavano,
    – “sfogliavano” l’elenco telefonico, non le notifiche,
    – e una chiamata persa voleva dire solo: “Ti ho pensato.”

    Sono diversi.
    Hanno una specie di “amianto emotivo”,
    un sistema immunitario forgiato tra freddo, strada e poco zucchero,
    e riflessi da ninja metropolitano.

    Non stuzzicare un cinquantenne o un sessantenne.
    Ha visto più cose di te, ha vissuto più in profondità.
    E in tasca ha ancora una caramella alla menta
    rimasta lì “per ogni evenienza”.

    È sopravvissuto a un’infanzia senza seggiolino, senza casco, senza crema solare.
    Alla scuola senza LIM, senza computer, con il sussidiario in cartella.
    Alla giovinezza senza social, senza filtri, senza selfie.

    Non cerca risposte su Google: si fida del suo istinto.
    E ha più ricordi di quante foto tu abbia nel tuo cloud.

    - Dal web
    Non toccare chi ha più di cinquant’anni. Sul serio. Non sono solo un’altra generazione: sono veri sopravvissuti. Duri come pane raffermo, rapidi come la ciabatta di una nonna arrabbiata, quella che volava con precisione chirurgica. A cinque anni capivano l’umore della madre dal rumore del coperchio sulla pentola. A sette, avevano già le chiavi di casa e le istruzioni: «C’è da mangiare in frigo. Scaldalo, ma non rovesciare niente.» A nove preparavano la pastina per i fratelli. A dieci sapevano chiudere il rubinetto dell’acqua e scappare dal cane del vicino con un secchio in testa. Stavano fuori tutto il giorno, senza cellulare, con un programma preciso: sbarra, campo, bicicletta, rientro a casa quando faceva buio. Le ginocchia, coperte di croste e cicatrici, erano una mappa vivente delle loro avventure. E sono sopravvissuti. Le sbucciature si curavano con la saliva o con una foglia di piantaggine. E quando si lamentavano, la risposta era: «Se non c’è sangue, non è niente.» Mangiavano pane e zucchero, oppure pane e olio. Bevevano dal tubo dell’acqua del giardino, un sistema immunitario che oggi farebbe scuola. e se avevano allergie, nessuno ci badava. Sanno come togliere le macchie di erba, di sugo, di biro o di ruggine, perché “non si usciva di casa vestiti male”, neanche per andare a giocare. E poi… hanno visto e vissuto cose che oggi sembrano preistoria: – la radio col manopolone, – la TV in bianco e nero, – il giradischi con i vinili, – il mangianastri, le cassette, – il walkman e i CD… e oggi ascoltano migliaia di canzoni dallo smartphone, ma rimpiangono il suono della cassetta che frusciava e si riavvolgeva con una penna. Con la patente appena presa attraversavano l’Italia con la 127, senza aria condizionata, senza hotel, senza navigatore. Solo una cartina stradale dell’ACI e un panino avvolto nella stagnola. Eppure arrivavano sempre a destinazione. Senza Google Translate. Con un sorriso e due parole in dialetto. Sono l’ultima generazione cresciuta senza internet, senza powerbank, senza ansia da “batteria al 2%”. Si ricordano il telefono a disco nel corridoio, i quaderni di ricette scritte a mano, e i compleanni segnati sul calendario della cucina. Loro: – aggiustano tutto con lo scotch, una graffetta o una molletta, – avevano un solo canale TV (poi due), e non si annoiavano, – “sfogliavano” l’elenco telefonico, non le notifiche, – e una chiamata persa voleva dire solo: “Ti ho pensato.” Sono diversi. Hanno una specie di “amianto emotivo”, un sistema immunitario forgiato tra freddo, strada e poco zucchero, e riflessi da ninja metropolitano. Non stuzzicare un cinquantenne o un sessantenne. Ha visto più cose di te, ha vissuto più in profondità. E in tasca ha ancora una caramella alla menta rimasta lì “per ogni evenienza”. È sopravvissuto a un’infanzia senza seggiolino, senza casco, senza crema solare. Alla scuola senza LIM, senza computer, con il sussidiario in cartella. Alla giovinezza senza social, senza filtri, senza selfie. Non cerca risposte su Google: si fida del suo istinto. E ha più ricordi di quante foto tu abbia nel tuo cloud. - Dal web
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  • IMPORTANTE! MASSIMA DIFFUSIONE!
    BAMBINI NON IN REGOLA CON OBBLIGHI VACCINALI: EVITARE LA NON AMMISSIONE ASILI NIDO E SCUOLE INFANZIA

    Entro il 10 luglio si può evitare la non ammissione negli asili nido o nelle scuole dell'infanzia dei bambini non in regola con gli obblighi vaccinali pediatrici.

    Source: https://youtu.be/k48HCq1xMu4?si=hM4ne03bicQ143et
    IMPORTANTE! MASSIMA DIFFUSIONE! BAMBINI NON IN REGOLA CON OBBLIGHI VACCINALI: EVITARE LA NON AMMISSIONE ASILI NIDO E SCUOLE INFANZIA Entro il 10 luglio si può evitare la non ammissione negli asili nido o nelle scuole dell'infanzia dei bambini non in regola con gli obblighi vaccinali pediatrici. Source: https://youtu.be/k48HCq1xMu4?si=hM4ne03bicQ143et
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  • NON E' MAI TROPPO TARDI!
    Emanuela Orlandi: dopo 42 anni, nuova conferma sulle molestie nei Giardini Vaticani
    Un'amica conferma: Emanuela fu importunata da un prelato alto, magro e con gli occhi chiari. La pista del ricatto sessuale prende forza.
    Emanuela Orlandi fu importunata nei Giardini Vaticani da uno dei più alti rappresentanti della Chiesa: a 42 anni esatti dal rapimento della cittadina vaticana, questa sembra ormai una certezza.

    Nei Giardini Vaticani
    Lo aveva già confessato, tra le lacrime e a volto coperto per la paura, una sua cara amica di infanzia che compare anche nell’ultima puntata di “Vatican Girl”, la serie Netflix dedicata alla ragazza scomparsa nel 1983. E adesso lo conferma un’altra amica di Emanuela, intervistata ieri dai giornalisti del programma televisivo “Far West”. Anche lei, secondo fonti dirette, frequentava i giardini vaticani pur non vivendo lì perché suo padre lavorava per lo Stato Pontificio, proprio come il papà di Emanuela. “Era un periodo in cui eravamo molto unite. Io mi ricordo che stavamo pattinando in questi giardini e c’era questa persona che ha fatto degli apprezzamenti su Emanuela. Eravamo ragazzine pure e ingenue, forse troppo”, racconta oggi la sua amica. In questo scenario, sempre più verosimile, Emanuela non sarebbe stata sequestrata solo perché cittadina vaticana ma per creare l’oggetto di un ricatto, presumibilmente al Vaticano, con movente sessuale. Parliamo della cosiddetta pista della pedofilia che si intreccia, senza escluderle, ad altre piste. Ma chi mise in atto il piano di rapire la ragazza all’uscita della scuola di musica che aveva sede nella Basilica di Sant’Apollinare?

    Le molestie
    Torniamo nei Giardini Vaticani, nell’estate del 1983. L’amica di Emanuela con cui la ragazza andava sui pattini doce oggi: “Qualcuno può essersi invaghito di lei, era una bella ragazza. Chi fosse, lo sa solo Dio. Potrebbero esserle successe cose spiacevoli che non sarebbero dovute succedere. Qualcuno aveva attenzioni particolari per lei, mente pattinavano. Fece apprezzamenti, l’abbracciò, era un prelato e le disse: “Come sei bella”. Emanuela aveva un fascino particolare. Io ho flash di questa persona che fece degli apprezzamenti: era alto, magro e con gli occhi chiari”. I giornalisti di Far West mostrano allora delle foto di prelati alla donna tra cui quella dell’arcivescovo americano Paul Marcinkus, braccio destro di Giovanni Paolo II. “Potrebbe essere lui”, dice la ragazza che però non mostra molta certezza. Anche Sabrina Minardi raccontò che durante la sua prigonia nei giorni dopo il sequestro, ma questo non è stato mai accertato, Emanuela subì degli abusi da Marcinkus. Un ex dipendente dei Musei Vaticani Antonio Vignera dice oggi davanti alle telecamere: “Marcinkus beveva ed era libertino, soddisfaceva le sue esigenze sessuali nel suo appartamento”. Che l’ex capo dello Ior non avesse comportamenti irreprensibili è già cosa nota ma questo non può assolutamente significare che fu senza dubbio lui a molestare la Orlandi in quei giardini. “E poi Marcinkus non era affatto magro, non credo potesse essere lui”, ricorda oggi Pietro Orlandi che conosceva bene l’ex presidente della Banca Vaticana per cui lui stesso ha lavorato in passato. “Questa testimonianza non può assolutamente rappresentare una certezza”, aggiunge come a suggerire che identificare in lui l’uomo che molestò Emanuela Orlandi potrebbe essere stata una forzatura. Alto, magro e con gli occhi chiari e dopo 42 anni è tutto ciò che sappiamo sull’episodio chiave di uno dei più grandi misteri.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/21/emanuela-orlandi-fu-molestata-nei-giardini-vaticani-era-un-prelato-fece-apprezzamenti-e-labbraccio-dopo-42-anni-la-conferma-unaltra-amica-della-vatican-girl/8034704/
    NON E' MAI TROPPO TARDI! Emanuela Orlandi: dopo 42 anni, nuova conferma sulle molestie nei Giardini Vaticani Un'amica conferma: Emanuela fu importunata da un prelato alto, magro e con gli occhi chiari. La pista del ricatto sessuale prende forza. Emanuela Orlandi fu importunata nei Giardini Vaticani da uno dei più alti rappresentanti della Chiesa: a 42 anni esatti dal rapimento della cittadina vaticana, questa sembra ormai una certezza. Nei Giardini Vaticani Lo aveva già confessato, tra le lacrime e a volto coperto per la paura, una sua cara amica di infanzia che compare anche nell’ultima puntata di “Vatican Girl”, la serie Netflix dedicata alla ragazza scomparsa nel 1983. E adesso lo conferma un’altra amica di Emanuela, intervistata ieri dai giornalisti del programma televisivo “Far West”. Anche lei, secondo fonti dirette, frequentava i giardini vaticani pur non vivendo lì perché suo padre lavorava per lo Stato Pontificio, proprio come il papà di Emanuela. “Era un periodo in cui eravamo molto unite. Io mi ricordo che stavamo pattinando in questi giardini e c’era questa persona che ha fatto degli apprezzamenti su Emanuela. Eravamo ragazzine pure e ingenue, forse troppo”, racconta oggi la sua amica. In questo scenario, sempre più verosimile, Emanuela non sarebbe stata sequestrata solo perché cittadina vaticana ma per creare l’oggetto di un ricatto, presumibilmente al Vaticano, con movente sessuale. Parliamo della cosiddetta pista della pedofilia che si intreccia, senza escluderle, ad altre piste. Ma chi mise in atto il piano di rapire la ragazza all’uscita della scuola di musica che aveva sede nella Basilica di Sant’Apollinare? Le molestie Torniamo nei Giardini Vaticani, nell’estate del 1983. L’amica di Emanuela con cui la ragazza andava sui pattini doce oggi: “Qualcuno può essersi invaghito di lei, era una bella ragazza. Chi fosse, lo sa solo Dio. Potrebbero esserle successe cose spiacevoli che non sarebbero dovute succedere. Qualcuno aveva attenzioni particolari per lei, mente pattinavano. Fece apprezzamenti, l’abbracciò, era un prelato e le disse: “Come sei bella”. Emanuela aveva un fascino particolare. Io ho flash di questa persona che fece degli apprezzamenti: era alto, magro e con gli occhi chiari”. I giornalisti di Far West mostrano allora delle foto di prelati alla donna tra cui quella dell’arcivescovo americano Paul Marcinkus, braccio destro di Giovanni Paolo II. “Potrebbe essere lui”, dice la ragazza che però non mostra molta certezza. Anche Sabrina Minardi raccontò che durante la sua prigonia nei giorni dopo il sequestro, ma questo non è stato mai accertato, Emanuela subì degli abusi da Marcinkus. Un ex dipendente dei Musei Vaticani Antonio Vignera dice oggi davanti alle telecamere: “Marcinkus beveva ed era libertino, soddisfaceva le sue esigenze sessuali nel suo appartamento”. Che l’ex capo dello Ior non avesse comportamenti irreprensibili è già cosa nota ma questo non può assolutamente significare che fu senza dubbio lui a molestare la Orlandi in quei giardini. “E poi Marcinkus non era affatto magro, non credo potesse essere lui”, ricorda oggi Pietro Orlandi che conosceva bene l’ex presidente della Banca Vaticana per cui lui stesso ha lavorato in passato. “Questa testimonianza non può assolutamente rappresentare una certezza”, aggiunge come a suggerire che identificare in lui l’uomo che molestò Emanuela Orlandi potrebbe essere stata una forzatura. Alto, magro e con gli occhi chiari e dopo 42 anni è tutto ciò che sappiamo sull’episodio chiave di uno dei più grandi misteri. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/21/emanuela-orlandi-fu-molestata-nei-giardini-vaticani-era-un-prelato-fece-apprezzamenti-e-labbraccio-dopo-42-anni-la-conferma-unaltra-amica-della-vatican-girl/8034704/
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    Emanuela Orlandi: dopo 42 anni, nuova conferma sulle molestie nei Giardini Vaticani
    Un'amica conferma: Emanuela fu importunata da un prelato alto, magro e con gli occhi chiari. La pista del ricatto sessuale prende forza
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  • Questa è per il nido, ma forse il punto 4 può aiutarti...
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    INFORMATIVA

    MINORI NON VACCINATI esonerati e sospesi per la frequenza nel Nido e nella scuola dell'Infanzia

    I genitori che si vedono esonerati o sospesi i figli da 0 -6 anni dal Nido e dalla Scuola dell'Infanzia, perché l'A.S.L. ha comunicato alla scuola i dati sanitari personali del minore, di "NON ESSERE IN REGOLA CON LE "VACCINAZIONI""; l'A.S.L. commette un illecito rivelando un dato sanitario personale del minore, violando quanto previsto dall' Art. 9 GDPR ( Regolamento UE 2016/679, il D.L.vo 101/2018.)

    I genitori per adempiere quanto richiesto, si recano con appuntamento all'A.S.L. competente territorialmente, e far valere i propri DIRITTI con la facoltà di decidere, ai sensi dell'art. 3-bis, comma 2 e 3, della L. 119/2017 ( c.d. " legge Lorenzin), nel valutare tra le 4 condizioni previste:

    1) VACCINARE il minore, Firmando come previsto il Consenso Libero e Informato Legge 219/ 2017.

    2) ESONERARE dalla vaccinazione. Con un certificato diagnostico del medico.

    3) DIFFERIRE la vaccinazione. Se i genitori, per vari motivi, devono rimandare e decidere in futuro.

    *4) OMETTERE (rifiutare) la vaccinazione, NEGANDO di firmare il CONSENSO. Anche in forma verbale. Come previsto dalla Legge 219/2017 .*

    I genitori comunicando tra una delle 4 condizioni previste, adempie alla disposizione della Legge. E, l' A.S.L. è OBBLIGATA a riportare nel F.S.E. (Fascicolo Sanitario Elettronico) del MINORE l'avvenuta REGOLARIZZAZIONE di quanto previsto dalla L. 119/2017.

    Si consiglia i genitori di andare a verificare nel F.S.E. l'avvenuta registrazione della volontà espressa.

    • Comunicazione dell'A.S.L. alla SCUOLA

    L' A.S.L., per gli inadempienti a una delle 4 condizioni previste dalla Norma, correttamente comunica alla scuola che:
    IL MINORE NON È IN REGOLA CON LA LEGGE 119/2017.

    Nel rispetto della Legge del Garante della Privacy (GDPR ART. 9) , la Scuola NON può venire a conoscenza se il minore sia o non sia in regola con le vaccinazioni, perché oltretutto sono dati personali che non è autorizzata a ricevere dall' ASL; nè tanto meno l'ASL è autorizzata di comunicare alla Scuola.
    Così che anche se i genitori hanno deciso di Differire o Omettere la vaccinazione del proprio figlio, adempiono a quanto previsto dalla Legge 119/2017 Art 3 -bis com.2, com 3;
    La Direzione del Nido e della Scuola per l'Infanzia è OBBLIGATA a ISCRIVERE il minore, senza commettere discriminazione in violazione della Costituzione art. 2; art. 3; art. 13; art. 34.

    https://www.altalex.com/documents/news/2018/04/12/articolo-9-gdpr-trattamento-di-categorie-particolari-di-dati

    https://www.brocardi.it/costituzione/parte-i/titolo-ii/art34.html

    https://www.brocardi.it/costituzione/principi-fondamentali/art3.html
    Questa è per il nido, ma forse il punto 4 può aiutarti... -------------------------------- 🟢 INFORMATIVA 🟢 🎒 MINORI NON VACCINATI esonerati e sospesi per la frequenza nel Nido e nella scuola dell'Infanzia I genitori che si vedono esonerati o sospesi i figli da 0 -6 anni dal Nido e dalla Scuola dell'Infanzia, perché l'A.S.L. ha comunicato alla scuola i dati sanitari personali del minore, di "NON ESSERE IN REGOLA CON LE "VACCINAZIONI""; l'A.S.L. commette un illecito rivelando un dato sanitario personale del minore, violando quanto previsto dall' Art. 9 GDPR ( Regolamento UE 2016/679, il D.L.vo 101/2018.) I genitori per adempiere quanto richiesto, si recano con appuntamento all'A.S.L. competente territorialmente, e far valere i propri DIRITTI con la facoltà di decidere, ai sensi dell'art. 3-bis, comma 2 e 3, della L. 119/2017 ( c.d. " legge Lorenzin), nel valutare tra le 4 condizioni previste: 1) VACCINARE il minore, Firmando come previsto il Consenso Libero e Informato Legge 219/ 2017. 2) ESONERARE dalla vaccinazione. Con un certificato diagnostico del medico. 3) DIFFERIRE la vaccinazione. Se i genitori, per vari motivi, devono rimandare e decidere in futuro. *4) OMETTERE (rifiutare) la vaccinazione, NEGANDO di firmare il CONSENSO. Anche in forma verbale. Come previsto dalla Legge 219/2017 .* I genitori comunicando tra una delle 4 condizioni previste, adempie alla disposizione della Legge. E, l' A.S.L. è OBBLIGATA a riportare nel F.S.E. (Fascicolo Sanitario Elettronico) del MINORE l'avvenuta REGOLARIZZAZIONE di quanto previsto dalla L. 119/2017. Si consiglia i genitori di andare a verificare nel F.S.E. l'avvenuta registrazione della volontà espressa. • Comunicazione dell'A.S.L. alla SCUOLA L' A.S.L., per gli inadempienti a una delle 4 condizioni previste dalla Norma, correttamente comunica alla scuola che: IL MINORE NON È IN REGOLA CON LA LEGGE 119/2017. Nel rispetto della Legge del Garante della Privacy (GDPR ART. 9) , la Scuola NON può venire a conoscenza se il minore sia o non sia in regola con le vaccinazioni, perché oltretutto sono dati personali che non è autorizzata a ricevere dall' ASL; nè tanto meno l'ASL è autorizzata di comunicare alla Scuola. Così che anche se i genitori hanno deciso di Differire o Omettere la vaccinazione del proprio figlio, adempiono a quanto previsto dalla Legge 119/2017 Art 3 -bis com.2, com 3; La Direzione del Nido e della Scuola per l'Infanzia è OBBLIGATA a ISCRIVERE il minore, senza commettere discriminazione in violazione della Costituzione art. 2; art. 3; art. 13; art. 34. https://www.altalex.com/documents/news/2018/04/12/articolo-9-gdpr-trattamento-di-categorie-particolari-di-dati https://www.brocardi.it/costituzione/parte-i/titolo-ii/art34.html https://www.brocardi.it/costituzione/principi-fondamentali/art3.html
    WWW.ALTALEX.COM
    Art. 9 GDPR - Trattamento di categorie particolari di dati personali
    È vietato trattare dati personali che rivelino l'origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l'appartenenza...
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  • Ieri Robert Kennedy Jr., il Ministro alla Salute degli USA, in una conferenza stampa ha esposto tutta la drammaticità dell’esplosione dell’autismo tra i bambini. Ha spiegato che ormai p.e. in California 1 maschietto su 12 maschi è affetto da autismo, e in generale 1 bambino su 20. La California ha la miglior raccolta di dati al riguardo.
    Ed ha evidenziato che questa autentica epidemia drammatica non è dovuta ai geni oppure a metodi più “soffisticati” di diagnosi, ma che la causa è dovuta a qualcosa che non è il DNA.

    “Environmental cause” significa ogni causa esterna all’essere umano, e cioè tutto tranne il DNA dell’essere umano.

    Allo stato a livello internazionale un grande gruppo di scienziati su incarico del Ministro Kennedy stanno conducendo veri studi clinici per poter presentare la causa dell’epidemia di autismo entro questo Settembre, come annunciato da Robert Kennedy Jr. alcuni giorni fa durante la riunione del governo degli USA. Presidente Trump in quell’occasione ha esplicitamente evidenziato che bisogna con urgenza trovare la causa, che può essere anche dovuta a vaccini (shots) perché la situazione è drammatica.

    Anche da noi abbiamo un’esplosione dei casi di autismo, ma c’è una fatale OMERTÀ e totale omissione del governo al riguardo e si continua a costringere i genitori (con la minaccia di esclusione dei bambini dall’asilo nido e scuola dell’infanzia) a inoculare ai bambini di fatto sostanze sperimentali!
    Perché non c’è un vaccino pediatrico attualmente usato in Italia/UE, la cui sicurezza ed efficacia fosse confermata con veri studi clinici!
    Vista la situazione drammatica, il Governo Meloni deve subito sospendere l’obbligo vaccinale pediatrico, come da me richiesto esplicitamente al Ministro alla (Non-)Salute Schillaci e alla Presidente Meloni a Settembre 2024, senza mai ricevere un cenno di risposta. Ora abbiamo citato il Ministero della (Non-) Salute in giudizio.

    Yesterday, Robert Kennedy Jr., the US Secretary of Health, exposed the full drama of the explosion of autism among children in a press conference. He explained that now, for example, in California, 1 in 12 males is affected by autism, and in general 1 in 20 children. California has the best collection of data on the subject.
    And he highlighted that this authentic dramatic epidemic is not due to genes or more “sophisticated” methods of diagnosis, but that the cause is due to something that is not DNA.

    “Environmental cause” means any cause external to the human being, that is, everything except the DNA of the human being.

    Currently, at an international level, a large group of scientists on behalf of Minister Kennedy are conducting real clinical studies to be able to present the cause of the autism epidemic by this September, as announced by Robert Kennedy Jr. a few days ago during the meeting of the US government. President Trump on that occasion explicitly highlighted that it is urgent to find the cause, which may also be due to vaccines (shots) because the situation is dramatic.

    We also have an explosion of autism cases, but there is a fatal SILENCE and total omission of the government in this regard and they continue to force parents (with the threat of excluding children from nursery and kindergarten) to inoculate children with experimental substances!
    Because there is no pediatric vaccine currently used in Italy/EU, whose safety and efficacy have been confirmed with real clinical studies!
    Given the dramatic situation, the Meloni Government must immediately suspend the pediatric vaccination obligation, as I explicitly requested to the Minister of (Non-) Health Schillaci and President Meloni in September 2024, without ever receiving a hint of a response. Now we have sued the Ministry of (Non-) Health.

    Source:
    https://x.com/RHolzeisen/status/1912728872606666778?t=n1S-n0Nd4JBynmiemBTifQ&s=19
    ‼️Ieri Robert Kennedy Jr., il Ministro alla Salute degli USA, in una conferenza stampa ha esposto tutta la drammaticità dell’esplosione dell’autismo tra i bambini. Ha spiegato che ormai p.e. in California 1 maschietto su 12 maschi è affetto da autismo, e in generale 1 bambino su 20. La California ha la miglior raccolta di dati al riguardo. Ed ha evidenziato che questa autentica epidemia drammatica non è dovuta ai geni oppure a metodi più “soffisticati” di diagnosi, ma che la causa è dovuta a qualcosa che non è il DNA. “Environmental cause” significa ogni causa esterna all’essere umano, e cioè tutto tranne il DNA dell’essere umano. Allo stato a livello internazionale un grande gruppo di scienziati su incarico del Ministro Kennedy stanno conducendo veri studi clinici per poter presentare la causa dell’epidemia di autismo entro questo Settembre, come annunciato da Robert Kennedy Jr. alcuni giorni fa durante la riunione del governo degli USA. Presidente Trump in quell’occasione ha esplicitamente evidenziato che bisogna con urgenza trovare la causa, che può essere anche dovuta a vaccini (shots) perché la situazione è drammatica. Anche da noi abbiamo un’esplosione dei casi di autismo, ma c’è una fatale OMERTÀ e totale omissione del governo al riguardo e si continua a costringere i genitori (con la minaccia di esclusione dei bambini dall’asilo nido e scuola dell’infanzia) a inoculare ai bambini di fatto sostanze sperimentali! Perché non c’è un vaccino pediatrico attualmente usato in Italia/UE, la cui sicurezza ed efficacia fosse confermata con veri studi clinici! Vista la situazione drammatica, il Governo Meloni deve subito sospendere l’obbligo vaccinale pediatrico, come da me richiesto esplicitamente al Ministro alla (Non-)Salute Schillaci e alla Presidente Meloni a Settembre 2024, senza mai ricevere un cenno di risposta. Ora abbiamo citato il Ministero della (Non-) Salute in giudizio. ‼️Yesterday, Robert Kennedy Jr., the US Secretary of Health, exposed the full drama of the explosion of autism among children in a press conference. He explained that now, for example, in California, 1 in 12 males is affected by autism, and in general 1 in 20 children. California has the best collection of data on the subject. And he highlighted that this authentic dramatic epidemic is not due to genes or more “sophisticated” methods of diagnosis, but that the cause is due to something that is not DNA. “Environmental cause” means any cause external to the human being, that is, everything except the DNA of the human being. Currently, at an international level, a large group of scientists on behalf of Minister Kennedy are conducting real clinical studies to be able to present the cause of the autism epidemic by this September, as announced by Robert Kennedy Jr. a few days ago during the meeting of the US government. President Trump on that occasion explicitly highlighted that it is urgent to find the cause, which may also be due to vaccines (shots) because the situation is dramatic. We also have an explosion of autism cases, but there is a fatal SILENCE and total omission of the government in this regard and they continue to force parents (with the threat of excluding children from nursery and kindergarten) to inoculate children with experimental substances! Because there is no pediatric vaccine currently used in Italy/EU, whose safety and efficacy have been confirmed with real clinical studies! Given the dramatic situation, the Meloni Government must immediately suspend the pediatric vaccination obligation, as I explicitly requested to the Minister of (Non-) Health Schillaci and President Meloni in September 2024, without ever receiving a hint of a response. Now we have sued the Ministry of (Non-) Health. Source: https://x.com/RHolzeisen/status/1912728872606666778?t=n1S-n0Nd4JBynmiemBTifQ&s=19
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  • L‘aumento continuo del numero dei bambini autistici è reale come mi confermano gli insegnanti delle scuole d’infanzia e della primaria e secondaria istruzione
    A Novembre dell‘anno scorso abbiamo convocato in audizione nella Prima Commissione Legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano (di cui sono membro) i rappresentanti delle scuole dell’infanzia e della primaria e secondaria istruzione di tutti i tre i gruppi linguistici (tedesco, italiano e ladino). Sono intervenuti direttori e insegnanti con decenni di esperienza. Dato che hanno spiegato che ormai un (1) bambino su settantasei (76) bambini ha la diagnosi di autismo, ho colto l‘occasione di chiedere in Commissione Legislativa nell‘Aula del Consiglio, in presenza di tutti gli intervenuti, se tale aumento era dovuto ad un reale aumento dei bambini autistici, oppure se - secondo i responsabili della scuola - era dovuto ad un cambiamento dei criteri di diagnosi.
    Mi hanno risposto tutti con fermezza che l‘aumento era reale!
    E le nostre scuole, peraltro, sono il quadro di culture e modi di vita molto diversi (città/paesi, gruppi linguistici diversi), eppure c‘è qualcosa che è comune a queste realtà anche molto diverse tra di loro.
    Però l’ „elefante nella stanza“ viene ignorato/sottaciuto in una sorta di OMERTÀ … perché si preferisce pure di non pensare ciò che - se non vuoi rischiare di essere timbrato da insegnante come „anti-scientifico“ - si preferisce di non esprimere neanche come dubbio.
    Scriviamo l‘anno 2025 e ci comportiamo come società in aspetti fondamentali come nel Medioevo … sulla pelle dei nostri figli.
    ‼️L‘aumento continuo del numero dei bambini autistici è reale come mi confermano gli insegnanti delle scuole d’infanzia e della primaria e secondaria istruzione‼️ A Novembre dell‘anno scorso abbiamo convocato in audizione nella Prima Commissione Legislativa del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano (di cui sono membro) i rappresentanti delle scuole dell’infanzia e della primaria e secondaria istruzione di tutti i tre i gruppi linguistici (tedesco, italiano e ladino). Sono intervenuti direttori e insegnanti con decenni di esperienza. Dato che hanno spiegato che ormai un (1) bambino su settantasei (76) bambini ha la diagnosi di autismo, ho colto l‘occasione di chiedere in Commissione Legislativa nell‘Aula del Consiglio, in presenza di tutti gli intervenuti, se tale aumento era dovuto ad un reale aumento dei bambini autistici, oppure se - secondo i responsabili della scuola - era dovuto ad un cambiamento dei criteri di diagnosi. Mi hanno risposto tutti con fermezza che l‘aumento era reale! E le nostre scuole, peraltro, sono il quadro di culture e modi di vita molto diversi (città/paesi, gruppi linguistici diversi), eppure c‘è qualcosa che è comune a queste realtà anche molto diverse tra di loro. Però l’ „elefante nella stanza“ viene ignorato/sottaciuto in una sorta di OMERTÀ … perché si preferisce pure di non pensare ciò che - se non vuoi rischiare di essere timbrato da insegnante come „anti-scientifico“ - si preferisce di non esprimere neanche come dubbio. Scriviamo l‘anno 2025 e ci comportiamo come società in aspetti fondamentali come nel Medioevo … sulla pelle dei nostri figli.
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  • Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta le terapie ormonali e le operazioni di transizione sessuale per i minori negli Stati Uniti. È ora che l'Italia segua l'esempio.

    Basta con queste pratiche pericolose e antiscientifiche. Stiamo parlando di rovinare la vita di bambini e adolescenti, di esporli a mutilazioni e sterilizzazioni irreversibili. E per cosa? Per una propaganda martellante che li convince di essere nati nel corpo sbagliato?

    La Legge italiana 164 del 1982 è una vergogna. Permette il cambio di sesso senza un'età minima, lasciando che i minori vengano sottoposti a farmaci come la Triptorelina, bloccando la loro pubertà senza un reale controllo clinico. Anche il nostro Comitato Nazionale di Bioetica ha sollevato il problema, sottolineando i rischi per la salute dei nostri ragazzi.

    È ora di smetterla con questa follia. Il Parlamento deve intervenire sulla Legge 164/1982 e vietare questi trattamenti per i minori. Prima che sia troppo tardi e che altre vite giovani vengano sacrificate sull'altare dell'ideologia transgender.

    Chiunque sia favorevole alla transizione dei minori è complice di un crimine contro l'infanzia. Svegliamoci Italia! È tempo di proteggere i nostri figli, non di sperimentare su di loro.
    Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta le terapie ormonali e le operazioni di transizione sessuale per i minori negli Stati Uniti. È ora che l'Italia segua l'esempio. Basta con queste pratiche pericolose e antiscientifiche. Stiamo parlando di rovinare la vita di bambini e adolescenti, di esporli a mutilazioni e sterilizzazioni irreversibili. E per cosa? Per una propaganda martellante che li convince di essere nati nel corpo sbagliato? La Legge italiana 164 del 1982 è una vergogna. Permette il cambio di sesso senza un'età minima, lasciando che i minori vengano sottoposti a farmaci come la Triptorelina, bloccando la loro pubertà senza un reale controllo clinico. Anche il nostro Comitato Nazionale di Bioetica ha sollevato il problema, sottolineando i rischi per la salute dei nostri ragazzi. È ora di smetterla con questa follia. Il Parlamento deve intervenire sulla Legge 164/1982 e vietare questi trattamenti per i minori. Prima che sia troppo tardi e che altre vite giovani vengano sacrificate sull'altare dell'ideologia transgender. Chiunque sia favorevole alla transizione dei minori è complice di un crimine contro l'infanzia. Svegliamoci Italia! È tempo di proteggere i nostri figli, non di sperimentare su di loro.
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  • Insostenibile illegittima applicazione in modo pericoloso, e in parte persino “off label", di vaccini pediatrici mai confermati nella loro efficacia e sicurezza in studi clinici con veri gruppi di controllo, da parte delle ASL e, dunque, delle Regioni e Province Autonome
    Sviamento ed eccesso di potere da parte dell’amministrazione, consistente nell’esclusione dalle strutture della prima infanzia e dalla scuola dell’infanzia di bambini, perché non trattati con queste sostanze
    Da membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non posso incidere direttamente sull’attività legislativa del Parlamento (questo lo devono fare con urgenza coloro che sono in mandato dei cittadini in tale sede), ma posso, come ogni membro di un parlamento locale (Consiglio Regionale oppure Provinciale per Bolzano e Trento) muovermi nell‘ambito della competenza che in tema di vaccini spetta al rispettivo ente legislativo territoriale.
    Le Regioni e le Province Autonome di Bolzano e Trento sono responsabili per la scelta e il corretto impiego dei vaccini autorizzati per l‘uso.
    E dato che in Italia vengono impiegati prodotti vaccinali pediatrici persino al di fuori della loro indicazione terapeutica (perché non autorizzati per il sottogruppo pediatrico) e dunque illegittimamente off label, e sistematicamente senza la dovuta prescrizione medica - invece imposta dal Legislatore Comunitario (e recepito da quello nazionale) e dalla Commissione Europea nell‘autorizzazione centralizzata per tutta l‘UE di questi prodotti vaccinali pediatrici - noi membri dei Parlamenti locali possiamo e dobbiamo muoverci con urgenza a tutela dei bambini.
    E chissà se così il ritmo dei lavori nel Parlamento nazionale sul tema, che io considero di Protezione Civile, possono essere „stimolati“.
    Ieri ho presentato una articolata mozione in Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, che trovate qui

    https://drive.google.com/file/d/1Xq8lL4sNdVgLBd5gA4SXU-oRpujY3dgi/view?usp=drivesdk

    e con la quale chiedo ai colleghi membri del Consiglio Provinciale di Bolzano di voler deliberare come segue:

    „Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano obbliga la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano:
    1. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica;
    2. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche per le quali non sono stati autorizzati;
    3. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo;
    4. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
    5. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige;
    6. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.“

    E, dunque, ogni membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano dovrà decidere se intende tutelare i nostri bambini.

    Fonte:
    https://x.com/RHolzeisen/status/1877973022579048691?t=SkuWleTdzB79g4b0xoOhcw&s=19
    ‼️ Insostenibile illegittima applicazione in modo pericoloso, e in parte persino “off label", di vaccini pediatrici mai confermati nella loro efficacia e sicurezza in studi clinici con veri gruppi di controllo, da parte delle ASL e, dunque, delle Regioni e Province Autonome Sviamento ed eccesso di potere da parte dell’amministrazione, consistente nell’esclusione dalle strutture della prima infanzia e dalla scuola dell’infanzia di bambini, perché non trattati con queste sostanze‼️ Da membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano non posso incidere direttamente sull’attività legislativa del Parlamento (questo lo devono fare con urgenza coloro che sono in mandato dei cittadini in tale sede), ma posso, come ogni membro di un parlamento locale (Consiglio Regionale oppure Provinciale per Bolzano e Trento) muovermi nell‘ambito della competenza che in tema di vaccini spetta al rispettivo ente legislativo territoriale. Le Regioni e le Province Autonome di Bolzano e Trento sono responsabili per la scelta e il corretto impiego dei vaccini autorizzati per l‘uso. E dato che in Italia vengono impiegati prodotti vaccinali pediatrici persino al di fuori della loro indicazione terapeutica (perché non autorizzati per il sottogruppo pediatrico) e dunque illegittimamente off label, e sistematicamente senza la dovuta prescrizione medica - invece imposta dal Legislatore Comunitario (e recepito da quello nazionale) e dalla Commissione Europea nell‘autorizzazione centralizzata per tutta l‘UE di questi prodotti vaccinali pediatrici - noi membri dei Parlamenti locali possiamo e dobbiamo muoverci con urgenza a tutela dei bambini. E chissà se così il ritmo dei lavori nel Parlamento nazionale sul tema, che io considero di Protezione Civile, possono essere „stimolati“. Ieri ho presentato una articolata mozione in Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, che trovate qui 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/1Xq8lL4sNdVgLBd5gA4SXU-oRpujY3dgi/view?usp=drivesdk e con la quale chiedo ai colleghi membri del Consiglio Provinciale di Bolzano di voler deliberare come segue: „Il Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano obbliga la Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano: 1. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che i vaccini pediatrici non vengano applicati senza la dovuta prescrizione medica; 2. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che non vengano applicati sui bambini prodotti vaccinali “off label”, cioè su sottocategorie pediatriche per le quali non sono stati autorizzati; 3. a voler garantire, tramite l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, che vengano applicati solo prodotti vaccinali pediatrici per i quali sia l’efficacia, sia la sicurezza sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo; 4. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali in mancanza della necessaria prescrizione medica, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano nazionale vaccinale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige; 5. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione “off label” di prodotti vaccinali, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige; 6. a voler garantire che i bambini, i cui genitori non hanno acconsentito all’applicazione di prodotti vaccinali, la cui efficacia e sicurezza non sono stati confermati in studi clinici con veri gruppi di controllo, non vengano considerati per questo motivo “non in regola con il piano vaccinale nazionale” e, dunque, non vengano esclusi dalle strutture della prima infanzia e dalle scuole dell’infanzia dell’Alto Adige.“ E, dunque, ogni membro del Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano dovrà decidere se intende tutelare i nostri bambini. Fonte: https://x.com/RHolzeisen/status/1877973022579048691?t=SkuWleTdzB79g4b0xoOhcw&s=19
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