• (Adesso) NIENTE SCUSE
    Quando la giustizia internazionale diventa “opinione”

    Non ci sono più alibi.
    Non c'è più la scusa della accusa di improvvisazione e incoscienza per una Flotilla o per il troppo rumore sollevato dalle manifestazioni e i cortei sparsi per il mondo.
    Non serve essere esperti di geopolitica per vedere che qualcuno non sta rispettando patti sottoscritti — e che la "fame"è diventata oggi un’arma di guerra indiretta.
    Un attacco silenzioso, che continua nonostante un accordo di tregua, siglato oltre due settimane fa.

    Avevamo ragione a non lasciarci trascinare dall’entusiasmo.
    Per cosa avremmo dovuto esultare?
    Per una giustizia che vale come carta straccia, o che — peggio — diventa opinione?
    Siamo entrati nell’epoca in cui la giustizia internazionale è discrezionale, interpretata a seconda della convenienza del momento.

    “Lo Stato di Israele, in quanto Potenza occupante, è tenuto a garantire alla popolazione dei territori palestinesi occupati beni essenziali quali cibo, acqua, indumenti, rifugio, combustibile, medicine e servizi medici.”
    — Corte Internazionale di Giustizia, L’Aia

    Eppure, nei fatti, siamo punto e a capo.
    Secondo Oxfam e oltre 40 organizzazioni umanitarie, tra il 10 e il 21 ottobre sono state negate 99 richieste di Ong internazionali e 6 delle Nazioni Unite per fornire aiuti a Gaza.
    Pari a circa 50 milioni di dollari di aiuti bloccati: acqua, cibo, tende, medicine.

    Da questa circolazione di aiuti dipende la sopravvivenza di 2 milioni di persone, per lo più donne e bambini.
    Senza interventi immediati, l’inverno a Gaza sarà una condanna: rifugi improvvisati, nessun riscaldamento, acqua contaminata.
    E altri moriranno — quando tutto questo sarebbe evitabile.

    Posso non fidarmi della giustizia italiana, e avremmo fascicoli infiniti a dimostrarlo.
    Ma quando vengono calpestati accordi internazionali e ignorati gli appelli delle istituzioni più autorevoli, che cosa resta?
    Solo indignazione.
    E un dubbio legittimo: se la nostra Premier definiva “inutile” ogni iniziativa umanitaria nata dal basso, cosa resta allora della solidarietà autentica?

    Davvero crediamo che basti un intervento governativo per aprire i valichi?
    E come si sarebbero potuti garantire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza? Allungando mazzette o tangenti alle autorità israeliane ?

    Il paradosso è questo: oggi ogni accordo è carta straccia di fronte a volontà politiche che non si piegano.
    Siamo nel tempo del “vale tutto”.
    Non esiste più una linea chiara di giustizia.
    E la parola umanità sembra un concetto arcaico, quasi estinto.

    Ma una speranza resta.
    Sta nella voce di chi non accetta di restare in silenzio, nella scelta di chi si impegna davvero in politica per riportare giustizia e umanità al centro.
    A patto che ci sia anche coraggio — quella virtù ormai dimenticata che distingue chi parla da chi agisce.

    E allora, ditemi voi:
    come cittadini milanesi, come italiani, dovevamo davvero tollerare un gemellaggio del genere?

    #GiustiziaInternazionale #DirittiUmani #GazaUnderAttack #Oxfam #HumanityFirst #CessateIlFuoco #Milano #TelAviv #PoliticaEtica #StopWar #Solidarietà #Verità #CoraggioCivile #Flotilla #ONU #Pace #InternationalLaw
    ✊ (Adesso) NIENTE SCUSE 🕊️ Quando la giustizia internazionale diventa “opinione” Non ci sono più alibi. Non c'è più la scusa della accusa di improvvisazione e incoscienza per una Flotilla o per il troppo rumore sollevato dalle manifestazioni e i cortei sparsi per il mondo. 📉 Non serve essere esperti di geopolitica per vedere che qualcuno non sta rispettando patti sottoscritti — e che la "fame"è diventata oggi un’arma di guerra indiretta. Un attacco silenzioso, che continua nonostante un accordo di tregua, siglato oltre due settimane fa. Avevamo ragione a non lasciarci trascinare dall’entusiasmo. Per cosa avremmo dovuto esultare? Per una giustizia che vale come carta straccia, o che — peggio — diventa opinione? Siamo entrati nell’epoca in cui la giustizia internazionale è discrezionale, interpretata a seconda della convenienza del momento. ⚖️ “Lo Stato di Israele, in quanto Potenza occupante, è tenuto a garantire alla popolazione dei territori palestinesi occupati beni essenziali quali cibo, acqua, indumenti, rifugio, combustibile, medicine e servizi medici.” — Corte Internazionale di Giustizia, L’Aia Eppure, nei fatti, siamo punto e a capo. 🔒 Secondo Oxfam e oltre 40 organizzazioni umanitarie, tra il 10 e il 21 ottobre sono state negate 99 richieste di Ong internazionali e 6 delle Nazioni Unite per fornire aiuti a Gaza. 💰 Pari a circa 50 milioni di dollari di aiuti bloccati: acqua, cibo, tende, medicine. Da questa circolazione di aiuti dipende la sopravvivenza di 2 milioni di persone, per lo più donne e bambini. Senza interventi immediati, l’inverno a Gaza sarà una condanna: rifugi improvvisati, nessun riscaldamento, acqua contaminata. E altri moriranno — quando tutto questo sarebbe evitabile. 🇮🇹 Posso non fidarmi della giustizia italiana, e avremmo fascicoli infiniti a dimostrarlo. Ma quando vengono calpestati accordi internazionali e ignorati gli appelli delle istituzioni più autorevoli, che cosa resta? Solo indignazione. E un dubbio legittimo: se la nostra Premier definiva “inutile” ogni iniziativa umanitaria nata dal basso, cosa resta allora della solidarietà autentica? Davvero crediamo che basti un intervento governativo per aprire i valichi? E come si sarebbero potuti garantire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza? Allungando mazzette o tangenti alle autorità israeliane ? 🎭 Il paradosso è questo: oggi ogni accordo è carta straccia di fronte a volontà politiche che non si piegano. Siamo nel tempo del “vale tutto”. Non esiste più una linea chiara di giustizia. E la parola umanità sembra un concetto arcaico, quasi estinto. Ma una speranza resta. 🌱 Sta nella voce di chi non accetta di restare in silenzio, nella scelta di chi si impegna davvero in politica per riportare giustizia e umanità al centro. A patto che ci sia anche coraggio — quella virtù ormai dimenticata che distingue chi parla da chi agisce. E allora, ditemi voi: come cittadini milanesi, come italiani, dovevamo davvero tollerare un gemellaggio del genere? 🇮🇹🤝🇮🇱 #GiustiziaInternazionale #DirittiUmani #GazaUnderAttack #Oxfam #HumanityFirst #CessateIlFuoco #Milano #TelAviv #PoliticaEtica #StopWar #Solidarietà #Verità #CoraggioCivile #Flotilla #ONU #Pace #InternationalLaw
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  • QUESTI DILETTANTI NON SANNO CON CHI HANNO a che FARE!
    La Francia annuncia missili e caccia per Kiev. Bloomberg: "Altre armi anche dall'Italia". Il ministero della Difesa smentisce - Il Fatto Quotidiano
    I leader europei e il segretario della Nato, Mark Rutte, incontrano Zelensky a Londra. Starmer: "Il Cremlino ha richieste ridicole sui territori di Kiev". Dazi sul petrolio, l’inviato di Putin è negli Usa. Orban: "L’Ungheria lavora per aggirare le sanzioni imposte dagli Usa...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/10/24/dazi-petrolio-inviato-putin-usa-ucraina-stazione-morti-diretta-news/8172041/
    QUESTI DILETTANTI NON SANNO CON CHI HANNO a che FARE! La Francia annuncia missili e caccia per Kiev. Bloomberg: "Altre armi anche dall'Italia". Il ministero della Difesa smentisce - Il Fatto Quotidiano I leader europei e il segretario della Nato, Mark Rutte, incontrano Zelensky a Londra. Starmer: "Il Cremlino ha richieste ridicole sui territori di Kiev". Dazi sul petrolio, l’inviato di Putin è negli Usa. Orban: "L’Ungheria lavora per aggirare le sanzioni imposte dagli Usa... https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/10/24/dazi-petrolio-inviato-putin-usa-ucraina-stazione-morti-diretta-news/8172041/
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    La Francia annuncia missili e caccia per Kiev. Bloomberg: "Altre armi anche dall'Italia". Il ministero della Difesa smentisce - Il Fatto Quotidiano
    I leader europei e il segretario della Nato, Mark Rutte, incontrano Zelensky a Londra. Starmer: "Il Cremlino ha richieste ridicole sui territori di Kiev". Dazi sul petrolio, l’inviato di Putin è negli Usa. Orban: "L’Ungheria lavora per aggirare le sanzioni imposte dagli Usa sul greggio di Mosca"
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  • Il problema dell'Italia è che si passa da Calenda a Tajani!

    Allora ...
    Provate a spiegargli che in una eventuale 3 guerra mondiale verrebbero utilizzate armi atomiche e non si sarebbero né vincitori né vinti !
    Il problema dell'Italia è che si passa da Calenda a Tajani! Allora ... Provate a spiegargli che in una eventuale 3 guerra mondiale verrebbero utilizzate armi atomiche e non si sarebbero né vincitori né vinti !
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  • Ucraina - Russia, le notizie sul conflitto in diretta | Putin: «Risposta sbalorditiva se Kiev usa armi a lungo raggio. Sanzioni Usa atto ostile». Caccia russi violano lo spazio aereo lituano

    https://www.corriere.it/esteri/diretta-live/25_ottobre_23/ucraina-russia-le-notizie-sul-conflitto-in-diretta-trump-sfida-mosca-dure-sanzioni-alle-big-petrolifere-russe-incontrero-putin_amp.shtml
    Ucraina - Russia, le notizie sul conflitto in diretta | Putin: «Risposta sbalorditiva se Kiev usa armi a lungo raggio. Sanzioni Usa atto ostile». Caccia russi violano lo spazio aereo lituano https://www.corriere.it/esteri/diretta-live/25_ottobre_23/ucraina-russia-le-notizie-sul-conflitto-in-diretta-trump-sfida-mosca-dure-sanzioni-alle-big-petrolifere-russe-incontrero-putin_amp.shtml
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  • BEN DETTO è COSA buona e giusta!
    GLI ITALIANI e GLI EUROPEI non NE POSSONO PIU'!
    Salario, pensioni e armi: l'Usb proclama uno nuovo sciopero generale. "Blocchiamo tutto"
    "Invece di comprare nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari"...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/23/usb-sciopero-generale-28-novembre-manovra-blocchiamo-tutto-news-oggi/8170758/
    BEN DETTO è COSA buona e giusta! GLI ITALIANI e GLI EUROPEI non NE POSSONO PIU'! Salario, pensioni e armi: l'Usb proclama uno nuovo sciopero generale. "Blocchiamo tutto" "Invece di comprare nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari"... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/23/usb-sciopero-generale-28-novembre-manovra-blocchiamo-tutto-news-oggi/8170758/
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    "Invece di comprare nuove armi è ora di tornare a costruire case popolari"
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  • How Paper Straws Are Shaping the Future of Sustainable Packaging

    In recent years, sustainability has evolved from being a passing trend into a global movement. With growing awareness of environmental pollution and the harmful effects of single-use plastics, industries worldwide are turning toward greener alternatives. One of the most impactful shifts can be seen in the packaging and food service sector — where paper straws have emerged as a symbol of sustainable change.
    The Environmental Cost of Plastic Straws
    Plastic straws are among the most common single-use items found in oceans and landfills. According to studies, millions of plastic straws are discarded daily, taking up to 200 years to decompose. This alarming statistic has urged both consumers and businesses to seek eco-friendly solutions that minimize waste and protect marine life.
    The Rise of Paper Straws
    Enter the Paper Straw Manufacturer — the unsung hero behind the shift to sustainable packaging. Modern paper straw manufacturers use high-quality, biodegradable materials and advanced production techniques to create straws that are both functional and environmentally responsible. These straws decompose naturally within weeks, leaving no harmful residue behind.
    What’s more, innovative designs and coatings have made today’s paper straws more durable, water-resistant, and customizable than ever before. Restaurants, cafes, and beverage brands can now align their sustainability goals with practical, stylish, and eco-conscious packaging options.
    Paper Straws and the Circular Economy
    Paper straws contribute to a circular economy — an economic model focused on reducing waste and maximizing resource efficiency. Unlike plastic, paper can be recycled or composted, re-entering the production cycle rather than polluting it. This makes paper straws a perfect fit for brands aiming to build a sustainable packaging ecosystem.
    Moreover, paper straw production often involves responsibly sourced raw materials, such as FSC-certified paper, ensuring that every step supports environmental conservation.
    Why Businesses Are Embracing the Change
    Beyond environmental benefits, adopting paper straws also enhances a brand’s image. Today’s consumers are more conscious than ever about where their products come from and how they affect the planet. Businesses that prioritize sustainability attract loyal customers, gain competitive advantage, and contribute positively to the global effort against pollution.
    Conclusion
    As the world moves toward greener packaging solutions, paper straws stand out as a simple yet powerful step in the right direction. They symbolize a broader commitment to sustainability, innovation, and environmental responsibility. By partnering with a trusted Paper Straw Manufacturer, businesses can make a tangible difference — one sip at a time.GoGreen Planet continues to lead this transformation by offering eco-friendly, high-quality paper packaging products that help build a cleaner, more sustainable future for all.
    Visit us - https://gogreenplanet.ae/

    How Paper Straws Are Shaping the Future of Sustainable Packaging In recent years, sustainability has evolved from being a passing trend into a global movement. With growing awareness of environmental pollution and the harmful effects of single-use plastics, industries worldwide are turning toward greener alternatives. One of the most impactful shifts can be seen in the packaging and food service sector — where paper straws have emerged as a symbol of sustainable change. The Environmental Cost of Plastic Straws Plastic straws are among the most common single-use items found in oceans and landfills. According to studies, millions of plastic straws are discarded daily, taking up to 200 years to decompose. This alarming statistic has urged both consumers and businesses to seek eco-friendly solutions that minimize waste and protect marine life. The Rise of Paper Straws Enter the Paper Straw Manufacturer — the unsung hero behind the shift to sustainable packaging. Modern paper straw manufacturers use high-quality, biodegradable materials and advanced production techniques to create straws that are both functional and environmentally responsible. These straws decompose naturally within weeks, leaving no harmful residue behind. What’s more, innovative designs and coatings have made today’s paper straws more durable, water-resistant, and customizable than ever before. Restaurants, cafes, and beverage brands can now align their sustainability goals with practical, stylish, and eco-conscious packaging options. Paper Straws and the Circular Economy Paper straws contribute to a circular economy — an economic model focused on reducing waste and maximizing resource efficiency. Unlike plastic, paper can be recycled or composted, re-entering the production cycle rather than polluting it. This makes paper straws a perfect fit for brands aiming to build a sustainable packaging ecosystem. Moreover, paper straw production often involves responsibly sourced raw materials, such as FSC-certified paper, ensuring that every step supports environmental conservation. Why Businesses Are Embracing the Change Beyond environmental benefits, adopting paper straws also enhances a brand’s image. Today’s consumers are more conscious than ever about where their products come from and how they affect the planet. Businesses that prioritize sustainability attract loyal customers, gain competitive advantage, and contribute positively to the global effort against pollution. Conclusion As the world moves toward greener packaging solutions, paper straws stand out as a simple yet powerful step in the right direction. They symbolize a broader commitment to sustainability, innovation, and environmental responsibility. By partnering with a trusted Paper Straw Manufacturer, businesses can make a tangible difference — one sip at a time.GoGreen Planet continues to lead this transformation by offering eco-friendly, high-quality paper packaging products that help build a cleaner, more sustainable future for all. Visit us - https://gogreenplanet.ae/
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  • MANOVRA 2025 – Primo assaggio. Né sorprese, né imprese

    L’economia non è un concetto astratto: è fatta di persone.
    E la politica non è un evento celeste, ma un insieme di scelte — prese da individui ben precisi a cui, per volontà o per inerzia, concediamo carta bianca.

    Eppure, davanti all’ennesima legge di bilancio, sembriamo reagire come sempre: con una scrollata di spalle.
    Mentre ci distraiamo su discussioni marginali — tipo l’uso “improprio” del termine cortigiano/a — il governo ci serve il vero piatto forte di fine anno: la manovra 2025, che di “improprio” non ha nulla, ma riflette perfettamente la sua impronta ideologica.
    Nulla di sorprendente, appunto.

    Siamo ancora alla fase preliminare, con conferenze stampa, bozze e iter parlamentari da smaltire tra una commissione e l’altra, ma il copione è già chiaro: nessuna rivoluzione, nessuna impresa.
    Solo un altro giro di giostra finanziato a debito, condito da qualche contentino ben calibrato.

    La manovra vale circa 18,7 miliardi di euro.
    Meloni la definisce “molto seria ed equilibrata”, e in effetti è più leggera delle precedenti — almeno sulla carta.
    Tra le voci principali:

    ⚫️ Sostegno alla famiglia: circa 1,6 miliardi di euro in più, con esenzioni della prima casa dal calcolo ISEE fino a un certo valore catastale, per favorire l’accesso a misure come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione.

    ⚫️Fisco e lavoro: semplificazione delle aliquote IRPEF e taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, con ampliamento della platea dei beneficiari della flat tax.

    ⚫️Politiche sociali: rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, per un totale di 500 milioni di euro.


    In sintesi, una manovra che conferma l’approccio tradizionalista e conservatore del centrodestra: pochi obiettivi, chiari ma limitati.
    Tanto sostegno alle famiglie, qualche ritocco fiscale e un’apparente sobrietà che nasconde una precisa filosofia politica: spendere dove si vuole, tagliare dove non serve (a loro).


    È presto per bilanci definitivi, ma sappiamo già cosa aspettarci.
    E sappiamo anche quali voci di spesa gridano vendetta.

    Da un lato, quella da togliere: la spesa militare.
    Dall’altro, quella da proteggere e potenziare: l’informazione, la cultura, la comunicazione libera e indipendente.

    Ma la partita, lo sappiamo, è già persa.

    Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa prevede investimenti da 130 a 140 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per sistemi d’arma, infrastrutture e mezzi militari — con ulteriori 12 miliardi già previsti nella manovra per il 2026.
    Tutto in linea con i target NATO, ovviamente.
    Perché la pace, a quanto pare, passa ancora per le armi.

    Nel frattempo, zero investimenti per il giornalismo, per la cultura, per chi tiene accesa la luce dell’informazione.
    Ci indigniamo per gli attacchi a figure come Sigfrido Ranucci, ma non muoviamo un dito per costruire un sistema che tuteli chi racconta il Paese, anche quando il racconto non piace.

    Non che mi aspettassi qualcosa di diverso ma si prosegue con la linea di pensiero fatta di tagli e scarsità di risorse per la cultura e per la salvaguardia dell'informazione italiana, con assenza di investimenti significativi in questi settori, che dunque ne escono penalizzati rispetto alla spesa per la difesa. Ma poi per difenderci da cosa?

    Forse dobbiamo iniziare a difenderci da noi stessi e questa routine politica imbarazzante che giustamente è stata ancora una volta premiata da un meritato e sacrosanto astensionismo che non fa più rima con menefreghismo ma con una sana presa di posizione e coscienza.


    #Manovra2025 #PoliticaItaliana #EconomiaReale #FinanzaPubblica #BilancioStato #CulturaEDemocrazia #SpesaMilitare #InformazioneLibera
    MANOVRA 2025 🔥 – Primo assaggio. Né sorprese, né imprese L’economia non è un concetto astratto: è fatta di persone. E la politica non è un evento celeste, ma un insieme di scelte — prese da individui ben precisi a cui, per volontà o per inerzia, concediamo carta bianca. Eppure, davanti all’ennesima legge di bilancio, sembriamo reagire come sempre: con una scrollata di spalle. Mentre ci distraiamo su discussioni marginali — tipo l’uso “improprio” del termine cortigiano/a — il governo ci serve il vero piatto forte di fine anno: la manovra 2025, che di “improprio” non ha nulla, ma riflette perfettamente la sua impronta ideologica. Nulla di sorprendente, appunto. Siamo ancora alla fase preliminare, con conferenze stampa, bozze e iter parlamentari da smaltire tra una commissione e l’altra, ma il copione è già chiaro: nessuna rivoluzione, nessuna impresa. Solo un altro giro di giostra finanziato a debito, condito da qualche contentino ben calibrato. La manovra vale circa 18,7 miliardi di euro. Meloni la definisce “molto seria ed equilibrata”, e in effetti è più leggera delle precedenti — almeno sulla carta. Tra le voci principali: ⚫️ Sostegno alla famiglia: circa 1,6 miliardi di euro in più, con esenzioni della prima casa dal calcolo ISEE fino a un certo valore catastale, per favorire l’accesso a misure come assegno unico, bonus nido e assegno di inclusione. ⚫️Fisco e lavoro: semplificazione delle aliquote IRPEF e taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, con ampliamento della platea dei beneficiari della flat tax. ⚫️Politiche sociali: rifinanziamento della carta “Dedicata a te”, per un totale di 500 milioni di euro. In sintesi, una manovra che conferma l’approccio tradizionalista e conservatore del centrodestra: pochi obiettivi, chiari ma limitati. Tanto sostegno alle famiglie, qualche ritocco fiscale e un’apparente sobrietà che nasconde una precisa filosofia politica: spendere dove si vuole, tagliare dove non serve (a loro). È presto per bilanci definitivi, ma sappiamo già cosa aspettarci. E sappiamo anche quali voci di spesa gridano vendetta. 👉 Da un lato, quella da togliere: la spesa militare. Dall’altro, quella da proteggere e potenziare: l’informazione, la cultura, la comunicazione libera e indipendente. Ma la partita, lo sappiamo, è già persa. Il Documento programmatico pluriennale per la Difesa prevede investimenti da 130 a 140 miliardi di euro nei prossimi 15 anni per sistemi d’arma, infrastrutture e mezzi militari — con ulteriori 12 miliardi già previsti nella manovra per il 2026. Tutto in linea con i target NATO, ovviamente. Perché la pace, a quanto pare, passa ancora per le armi. 👉 Nel frattempo, zero investimenti per il giornalismo, per la cultura, per chi tiene accesa la luce dell’informazione. Ci indigniamo per gli attacchi a figure come Sigfrido Ranucci, ma non muoviamo un dito per costruire un sistema che tuteli chi racconta il Paese, anche quando il racconto non piace. Non che mi aspettassi qualcosa di diverso ma si prosegue con la linea di pensiero fatta di tagli e scarsità di risorse per la cultura e per la salvaguardia dell'informazione italiana, con assenza di investimenti significativi in questi settori, che dunque ne escono penalizzati rispetto alla spesa per la difesa. Ma poi per difenderci da cosa? Forse dobbiamo iniziare a difenderci da noi stessi e questa routine politica imbarazzante che giustamente è stata ancora una volta premiata da un meritato e sacrosanto astensionismo che non fa più rima con menefreghismo ma con una sana presa di posizione e coscienza. #Manovra2025 #PoliticaItaliana #EconomiaReale #FinanzaPubblica #BilancioStato #CulturaEDemocrazia #SpesaMilitare #InformazioneLibera
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  • LA MADRE DEI CRETINI È SEMPRE INCINTA!
    "L'incontro tra Trump e Zelensky è stato teso, il presidente Usa è stato duro sui Tomahawks". Il Wsj: "Con armi a lungo raggio pace più rapida" - Il Fatto Quotidiano
    Gli aggiornamenti sulla guerra in Ucraina e i tentativi di pace minuto per minuto
    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/10/18/il-wall-street-journal-a-trump-diamo-i-missili-tomahawk-a-kiev-zelensky-la-russia-li-teme-ma-sono-realista/8164817/
    LA MADRE DEI CRETINI È SEMPRE INCINTA! "L'incontro tra Trump e Zelensky è stato teso, il presidente Usa è stato duro sui Tomahawks". Il Wsj: "Con armi a lungo raggio pace più rapida" - Il Fatto Quotidiano Gli aggiornamenti sulla guerra in Ucraina e i tentativi di pace minuto per minuto https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/10/18/il-wall-street-journal-a-trump-diamo-i-missili-tomahawk-a-kiev-zelensky-la-russia-li-teme-ma-sono-realista/8164817/
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  • IN PIAZZA in PRIMA FILA a MANIFESTARE per GAZA e POI?
    Nuovi cacciabombardieri: il Pd vota con la destra.
    "Armiamoci e partite": l'Ue e il piano di riarmo con i soldi dei cittadini (il podcast di Silvia D'Onghia)

    In direzione contraria - Armiamoci e partite: l'Ue e il piano da 6.800 miliardi di euro (presi dalle tasche dei cittadini) - Il Fatto Quotidiano
    Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "In direzione contraria – Armiamoci e partite: l’Ue e il piano da 6.800 miliardi di euro (presi dalle tasche dei cittadini)" pubblicato il 17 Ottobre 2025 a firma di Silvia D’Onghia
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/10/17/in-direzione-contraria-armiamoci-e-partite-lue-e-il-piano-da-6-800-miliardi-di-euro-presi-dalle-tasche-dei-cittadini/8163523/
    IN PIAZZA in PRIMA FILA a MANIFESTARE per GAZA e POI? Nuovi cacciabombardieri: il Pd vota con la destra. "Armiamoci e partite": l'Ue e il piano di riarmo con i soldi dei cittadini (il podcast di Silvia D'Onghia) In direzione contraria - Armiamoci e partite: l'Ue e il piano da 6.800 miliardi di euro (presi dalle tasche dei cittadini) - Il Fatto Quotidiano Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "In direzione contraria – Armiamoci e partite: l’Ue e il piano da 6.800 miliardi di euro (presi dalle tasche dei cittadini)" pubblicato il 17 Ottobre 2025 a firma di Silvia D’Onghia https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/10/17/in-direzione-contraria-armiamoci-e-partite-lue-e-il-piano-da-6-800-miliardi-di-euro-presi-dalle-tasche-dei-cittadini/8163523/
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    In direzione contraria - Armiamoci e partite: l'Ue e il piano da 6.800 miliardi di euro (presi dalle tasche dei cittadini) - Il Fatto Quotidiano
    Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "In direzione contraria – Armiamoci e partite: l’Ue e il piano da 6.800 miliardi di euro (presi dalle tasche dei cittadini)" pubblicato il 17 Ottobre 2025 a firma di Silvia D’Onghia
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  • LA RUSSIA È PRONTA A COLPIRE GLI USA CON LE ARMI NUCLEARI.
    https://www.youtube.com/watch?v=jxDl0UQVxHQ

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    LA RUSSIA È PRONTA A COLPIRE GLI USA CON LE ARMI NUCLEARI. https://www.youtube.com/watch?v=jxDl0UQVxHQ Per approfondire questa e altre notizie importanti abbonatevi al mio nuovo canale privato Telegram nel quale condivido e commento le notizie, video e foto materiale, pubblico i miei articoli in esclusiva e mantengo un dialogo diretto con gli abbonati tramite i commenti. Grazie alla selezione che eseguo, questo spazio è libero dai vari provocatori e malintenzionati. L’abbonamento al canale si fa tramite questo link: https://t.me/NICOLAILILIN_Bot Vi aspetto nel mio spazio privato su Telegram!
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