• https://indisponente24.blogspot.com/2025/07/cisgiordania-cristiana-allo-stremo.html
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    CISGIORDANIA CRISTIANA ALLO STREMO
    informazione indipendente Africa diritto politica geopolitica scuola insegnamento cultura giudizio commenti
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  • ANCORA MORTI. QUESTI ASSASSINI NON SI FERMANO.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/07/06/netanyahu-condizioni-hamas-inaccettabili-cisgiordania-bulldozer-campi-profughi/8051868/
    ANCORA MORTI. QUESTI ASSASSINI NON SI FERMANO. https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/07/06/netanyahu-condizioni-hamas-inaccettabili-cisgiordania-bulldozer-campi-profughi/8051868/
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  • ISRAELE. 14 MINISTRI CHIEDONO L'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA
    Fonte: Anadolu

    Quattordici ministri israeliani, insieme al presidente della Knesset Amir Ohana, hanno firmato una lettera congiunta chiedendo al primo ministro Benjamin Netanyahu di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata, come riportato dall'agenzia Anadolu.

    La lettera, condivisa pubblicamente dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, chiede al governo di occupare "Giudea e Samaria" prima della fine della sessione estiva della Knesset, il 27 luglio.

    I ministri sostengono che l’attuale allineamento con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rappresenta un “momento favorevole” per l’annessione.

    Tra i firmatari figurano ministri della sicurezza, della giustizia, dell'economia, dell'istruzione e altri, che rappresentano un'ampia fascia della leadership del governo. Sostengono che riconoscere gli insediamenti consentendo al tempo stesso la creazione di uno stato palestinese rappresenterebbe una "minaccia esistenziale" per Israele.
    Ormai Israele gioca a carte scoperte.

    In Cisgiordania vivono circa 2,9 milioni di palestinesi, secondo dati aggiornati al 2023. Questa cifra include la popolazione delle aree A, B e C, con città principali come Ramallah, Nablus, Betlemme e Hebron. Tuttavia, le stime possono variare leggermente a seconda delle fonti, con alcune che riportano numeri tra 2,8 e 3 milioni.
    ISRAELE. 14 MINISTRI CHIEDONO L'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA Fonte: Anadolu Quattordici ministri israeliani, insieme al presidente della Knesset Amir Ohana, hanno firmato una lettera congiunta chiedendo al primo ministro Benjamin Netanyahu di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata, come riportato dall'agenzia Anadolu. La lettera, condivisa pubblicamente dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, chiede al governo di occupare "Giudea e Samaria" prima della fine della sessione estiva della Knesset, il 27 luglio. I ministri sostengono che l’attuale allineamento con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rappresenta un “momento favorevole” per l’annessione. Tra i firmatari figurano ministri della sicurezza, della giustizia, dell'economia, dell'istruzione e altri, che rappresentano un'ampia fascia della leadership del governo. Sostengono che riconoscere gli insediamenti consentendo al tempo stesso la creazione di uno stato palestinese rappresenterebbe una "minaccia esistenziale" per Israele. Ormai Israele gioca a carte scoperte. In Cisgiordania vivono circa 2,9 milioni di palestinesi, secondo dati aggiornati al 2023. Questa cifra include la popolazione delle aree A, B e C, con città principali come Ramallah, Nablus, Betlemme e Hebron. Tuttavia, le stime possono variare leggermente a seconda delle fonti, con alcune che riportano numeri tra 2,8 e 3 milioni.
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  • ISRAELE. 14 MINISTRI CHIEDONO L'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA
    Fonte: Anadolu

    Quattordici ministri israeliani, insieme al presidente della Knesset Amir Ohana, hanno firmato una lettera congiunta chiedendo al primo ministro Benjamin Netanyahu di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata, come riportato dall'agenzia Anadolu.

    La lettera, condivisa pubblicamente dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, chiede al governo di occupare "Giudea e Samaria" prima della fine della sessione estiva della Knesset, il 27 luglio.

    I ministri sostengono che l’attuale allineamento con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rappresenta un “momento favorevole” per l’annessione.

    Tra i firmatari figurano ministri della sicurezza, della giustizia, dell'economia, dell'istruzione e altri, che rappresentano un'ampia fascia della leadership del governo. Sostengono che riconoscere gli insediamenti consentendo al tempo stesso la creazione di uno stato palestinese rappresenterebbe una "minaccia esistenziale" per Israele.
    Ormai Israele gioca a carte scoperte.

    In Cisgiordania vivono circa 2,9 milioni di palestinesi, secondo dati aggiornati al 2023. Questa cifra include la popolazione delle aree A, B e C, con città principali come Ramallah, Nablus, Betlemme e Hebron. Tuttavia, le stime possono variare leggermente a seconda delle fonti, con alcune che riportano numeri tra 2,8 e 3 milioni.
    🇮🇱🇵🇸 ISRAELE. 14 MINISTRI CHIEDONO L'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA Fonte: Anadolu Quattordici ministri israeliani, insieme al presidente della Knesset Amir Ohana, hanno firmato una lettera congiunta chiedendo al primo ministro Benjamin Netanyahu di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata, come riportato dall'agenzia Anadolu. La lettera, condivisa pubblicamente dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, chiede al governo di occupare "Giudea e Samaria" prima della fine della sessione estiva della Knesset, il 27 luglio. I ministri sostengono che l’attuale allineamento con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rappresenta un “momento favorevole” per l’annessione. Tra i firmatari figurano ministri della sicurezza, della giustizia, dell'economia, dell'istruzione e altri, che rappresentano un'ampia fascia della leadership del governo. Sostengono che riconoscere gli insediamenti consentendo al tempo stesso la creazione di uno stato palestinese rappresenterebbe una "minaccia esistenziale" per Israele. Ormai Israele gioca a carte scoperte. In Cisgiordania vivono circa 2,9 milioni di palestinesi, secondo dati aggiornati al 2023. Questa cifra include la popolazione delle aree A, B e C, con città principali come Ramallah, Nablus, Betlemme e Hebron. Tuttavia, le stime possono variare leggermente a seconda delle fonti, con alcune che riportano numeri tra 2,8 e 3 milioni.
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  • Francesca Albanese all’evento per Gaza: “Dire che non è genocidio ma solo crimini di guerra è ignoranza giuridica”
    “Quando capiranno di essere stati esecutori materiali di un genocidio, gli israeliani vivranno anni molto bui”. Francesca Albanese alla manifestazione per Gaza - Video

    “Oggi la Palestina è un test, è un banco di prova sul quale si gioca l’umanità e la legalità non solo per i palestinesi e gli israeliani, ma per tutti noi“. Così Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967, ha concluso un intervento appassionato e rigoroso alla manifestazione “Non in mio nome”, organizzata dall’associazione Schierarsi il 28 giugno a Roma. Una piazza gremitissima ha ascoltato le sue parole come un appello alla coscienza collettiva, in un evento nato per esprimere solidarietà al popolo palestinese, denunciare le atrocità commesse da Israele a Gaza e in Cisgiordania e sostenere l’azione umanitaria di Medici Senza Frontiere.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/29/gaza-francesca-albanese-genocidio-israele/8043677/
    Francesca Albanese all’evento per Gaza: “Dire che non è genocidio ma solo crimini di guerra è ignoranza giuridica” “Quando capiranno di essere stati esecutori materiali di un genocidio, gli israeliani vivranno anni molto bui”. Francesca Albanese alla manifestazione per Gaza - Video “Oggi la Palestina è un test, è un banco di prova sul quale si gioca l’umanità e la legalità non solo per i palestinesi e gli israeliani, ma per tutti noi“. Così Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967, ha concluso un intervento appassionato e rigoroso alla manifestazione “Non in mio nome”, organizzata dall’associazione Schierarsi il 28 giugno a Roma. Una piazza gremitissima ha ascoltato le sue parole come un appello alla coscienza collettiva, in un evento nato per esprimere solidarietà al popolo palestinese, denunciare le atrocità commesse da Israele a Gaza e in Cisgiordania e sostenere l’azione umanitaria di Medici Senza Frontiere. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/29/gaza-francesca-albanese-genocidio-israele/8043677/
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    “I palestinesi resistono, ma gli israeliani pagheranno il prezzo del genocidio" Francesca Albanese alla manifestazione per Gaza - Video
    “Quando capiranno di essere stati esecutori materiali di un genocidio, gli israeliani vivranno anni molto bui”. Francesca Albanese alla manifestazione per Gaza - Video
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  • Sequestro di bambini dai ratti in #Cisgiordania
    Sequestro di bambini dai ratti in #Cisgiordania
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  • ROCK SALVATION
    La terza via tra caos e coscienza

    Credo nella via "mediana". Credo nella mediazione e nella ricerca di un equilibrio che oggi ci serve come il pane . E quando dico via mediana, mi riferisco a quell’onda che abbiamo cercato anni fa, chiamata anche “terza via”. No, non è quell'equidistanza democristiana fluttuante che odora di compromessi sterili. Sia chiaro, per i malpensanti.

    E oggi mi fa piacere che questa via del dialogo, questo fragile sentiero d'equilibrio, arrivi ancora una volta dal #Rock. Da chi, dentro al caos creativo, ha saputo sublimare la propria inquietudine in suono e parola. Thom Yorke, come altri poeti del suono – Roger Waters, o in forma più silenziosa Eric Clapton (che sale sul palco con una chitarra palestinese) – oggi ci offre parole che hanno il sapore di un coraggio diverso. Di un equilibrio pensato, sofferto. E io, quelle parole, le sento mie. Le condivido. Le rilancio.

    ❗️Perché no, non sempre nella vita esiste l’obbligo di schierarsi. Non sempre serve scegliere tra una contrada o l’altra, in queste moderne guerre tribali tra vax e no vax, palestinesi e israeliani, russi e ucraini. Sembrano gironi di Champions League della coscienza, con tanto di quote da scommessa pseudocalcistica .
    La vita non è solo dicotomia. Ci vuole coraggio – vero coraggio – per voler (e saper) percorrere la via mediana. Quella in cui i problemi si affrontano con precisione chirurgica, dove si cerca la negoziazione come strumento di civiltà. Una via che tarda ad arrivare perché il mondo, oggi, ha disimparato a praticarla.
    Ed è allora che arte, cultura, e in questo caso il rock sperimentale di chi non ha padroni, tornano a farci da bussola.

    Ecco, le parole di Thom Yorke non sono un j’accuse né un manifesto pacifista da bacheca scolastica. Sono riflessioni lucide, scomode, profondamente umane. Le sue parole riecheggiano proprio quella terza via che rivendichiamo.

    “Spero che per chiunque abbia mai ascoltato una nota della musica della mia band o di qualsiasi altra musica che ho creato nel corso degli anni, o abbia guardato la copertina o letto un qualsiasi testo, sia ovvio che non potrei mai supportare alcuna forma di estremismo o disumanizzazione degli altri.”

    Parole che non si piegano né a slogan né a tifoserie. Yorke lo dice senza infingimenti, quando denuncia l’agire dell’attuale governo israeliano:

    “Penso che Netanyahu e la sua banda di estremisti siano totalmente fuori controllo e debbano essere fermati, e che la comunità internazionale dovrebbe esercitare tutta la pressione possibile su di loro affinché cessino. La loro scusa di autodifesa si è esaurita da tempo ed è stata sostituita da un palese desiderio di prendere il controllo di Gaza e della Cisgiordania permanentemente.”

    “Credo che questa amministrazione ultranazionalista si sia nascosta dietro un popolo terrorizzato e addolorato e lo abbia usato per deviare ogni critica, usando quella paura e quel dolore per promuovere la sua agenda ultranazionalista con conseguenze terribili, come vediamo ora con l'orribile blocco degli aiuti a Gaza.”

    Ma attenzione: non c'è parzialità. Non c'è adesione cieca a una sola parte. Yorke mette sotto lente anche l’altro lato:

    “Allo stesso tempo, l'incondizionato ritornello di Palestina Libera che ci circonda non risponde alla semplice domanda: perché gli ostaggi non sono ancora stati tutti restituiti? Per quale possibile motivo? Perché Hamas ha scelto gli atti davvero orribili del 7 ottobre?”

    “La risposta sembra ovvia, e credo che anche Hamas scelga di nascondersi dietro le sofferenze del suo popolo, in modo altrettanto cinico, per i propri scopi.”

    Yorke non gioca a fare il moderato da talk show. Prende posizione. Ma la sua è una posizione mediana, non neutrale. È il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, senza rinunciare alla complessità. Senza cedere alle tifoserie.

    No, non è paraculaggine questa. Né mancanza di coraggio. Tutt’altro.
    Perché è proprio quando ci dividiamo in fazioni d’opinionismo e in sacche di resistenza ideologica, che diventiamo la caricatura di quella pace che diciamo di voler costruire. Anche qui, sui social, tra commenti urlati e condivisioni da tastiera.


    Serve invece il coraggio di guardare in faccia le contraddizioni. Di non avere paura della complessità. Di non cercare scorciatoie morali. Perché la vera pace non è mai un atto di schieramento. È un lavoro chirurgico, continuo, spesso ingrato.
    E non è un caso se anni fa fu un poeta del rock – non un politico – a cantare:
    "Give peace a chance".

    Rock docet.

    #ThomYorke #TheSmile #Radiohead #PeaceNotSides #MusicaImpegnata #RockPoetico #ArteEDialogo #ViaMediana #RockSalvation #NoToExtremism #MusicaChePensa #ThirdWay #StopHamas #StopNetanyahu #TomYorkeQuotes #GivePeaceAChance #MusicForPeace #Palestina #Israele #RockAndPolitics #ThinkBeforeYouShout #Equilibrio
    🎸 ROCK SALVATION 🤘 La terza via tra caos e coscienza 🌪️🕊️ Credo nella via "mediana". Credo nella mediazione e nella ricerca di un equilibrio che oggi ci serve come il pane 🍞. E quando dico via mediana, mi riferisco a quell’onda che abbiamo cercato anni fa, chiamata anche “terza via”. No, non è quell'equidistanza democristiana fluttuante che odora di compromessi sterili. Sia chiaro, per i malpensanti. E oggi mi fa piacere che questa via del dialogo, questo fragile sentiero d'equilibrio, arrivi ancora una volta dal #Rock. Da chi, dentro al caos creativo, ha saputo sublimare la propria inquietudine in suono e parola. Thom Yorke, come altri poeti del suono – Roger Waters, o in forma più silenziosa Eric Clapton (che sale sul palco con una chitarra palestinese) – oggi ci offre parole che hanno il sapore di un coraggio diverso. Di un equilibrio pensato, sofferto. E io, quelle parole, le sento mie. Le condivido. Le rilancio. ❗️Perché no, non sempre nella vita esiste l’obbligo di schierarsi. Non sempre serve scegliere tra una contrada o l’altra, in queste moderne guerre tribali tra vax e no vax, palestinesi e israeliani, russi e ucraini. Sembrano gironi di Champions League della coscienza, con tanto di quote da scommessa pseudocalcistica 🎲⚽. La vita non è solo dicotomia. Ci vuole coraggio – vero coraggio – per voler (e saper) percorrere la via mediana. Quella in cui i problemi si affrontano con precisione chirurgica, dove si cerca la negoziazione come strumento di civiltà. Una via che tarda ad arrivare perché il mondo, oggi, ha disimparato a praticarla. Ed è allora che arte, cultura, e in questo caso il rock sperimentale di chi non ha padroni, tornano a farci da bussola. 🎧🌍 👉Ecco, le parole di Thom Yorke non sono un j’accuse né un manifesto pacifista da bacheca scolastica. Sono riflessioni lucide, scomode, profondamente umane. Le sue parole riecheggiano proprio quella terza via che rivendichiamo. “Spero che per chiunque abbia mai ascoltato una nota della musica della mia band o di qualsiasi altra musica che ho creato nel corso degli anni, o abbia guardato la copertina o letto un qualsiasi testo, sia ovvio che non potrei mai supportare alcuna forma di estremismo o disumanizzazione degli altri.” Parole che non si piegano né a slogan né a tifoserie. Yorke lo dice senza infingimenti, quando denuncia l’agire dell’attuale governo israeliano: “Penso che Netanyahu e la sua banda di estremisti siano totalmente fuori controllo e debbano essere fermati, e che la comunità internazionale dovrebbe esercitare tutta la pressione possibile su di loro affinché cessino. La loro scusa di autodifesa si è esaurita da tempo ed è stata sostituita da un palese desiderio di prendere il controllo di Gaza e della Cisgiordania permanentemente.” “Credo che questa amministrazione ultranazionalista si sia nascosta dietro un popolo terrorizzato e addolorato e lo abbia usato per deviare ogni critica, usando quella paura e quel dolore per promuovere la sua agenda ultranazionalista con conseguenze terribili, come vediamo ora con l'orribile blocco degli aiuti a Gaza.” Ma attenzione: non c'è parzialità. Non c'è adesione cieca a una sola parte. Yorke mette sotto lente anche l’altro lato: “Allo stesso tempo, l'incondizionato ritornello di Palestina Libera che ci circonda non risponde alla semplice domanda: perché gli ostaggi non sono ancora stati tutti restituiti? Per quale possibile motivo? Perché Hamas ha scelto gli atti davvero orribili del 7 ottobre?” “La risposta sembra ovvia, e credo che anche Hamas scelga di nascondersi dietro le sofferenze del suo popolo, in modo altrettanto cinico, per i propri scopi.” Yorke non gioca a fare il moderato da talk show. Prende posizione. Ma la sua è una posizione mediana, non neutrale. È il coraggio di chiamare le cose con il loro nome, senza rinunciare alla complessità. Senza cedere alle tifoserie. No, non è paraculaggine questa. Né mancanza di coraggio. Tutt’altro. Perché è proprio quando ci dividiamo in fazioni d’opinionismo e in sacche di resistenza ideologica, che diventiamo la caricatura di quella pace che diciamo di voler costruire. Anche qui, sui social, tra commenti urlati e condivisioni da tastiera. 🎭📱 Serve invece il coraggio di guardare in faccia le contraddizioni. Di non avere paura della complessità. Di non cercare scorciatoie morali. Perché la vera pace non è mai un atto di schieramento. È un lavoro chirurgico, continuo, spesso ingrato. E non è un caso se anni fa fu un poeta del rock – non un politico – a cantare: 🎵 "Give peace a chance". Rock docet. #ThomYorke #TheSmile #Radiohead #PeaceNotSides #MusicaImpegnata #RockPoetico #ArteEDialogo #ViaMediana #RockSalvation #NoToExtremism #MusicaChePensa #ThirdWay #StopHamas #StopNetanyahu #TomYorkeQuotes #GivePeaceAChance #MusicForPeace #Palestina #Israele #RockAndPolitics #ThinkBeforeYouShout #Equilibrio
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  • Il quotidiano Il Giornale oggi dedica la pagina 2, 3 e 4 all'uccisione dei due ebrei dipendenti dell' ambasciata statunitense a Washington e all' antisemitismo.
    Fiamma Nirenstein a tal proposito vi scrive le sue "pregiate" considerazioni.
    " ... l'omicidio ai danni dei due giovani ebrei altro non è che la prosecuzione di una quotidiana, regolare, organizzata attività contro gli ebrei...Chi non condanna il terrorismo palestinese lo incoraggia lo alimenta a sua volta.....Non è Israele a meritarsi l' accusa di genocidio....Ilan Pappè è uno storico furiosamente di parte per il quale gli ebrei occupano Israele.....Meno male che almeno la Germania e l' Italia si sono astenuti dal votare la mozione che chiedeva di rivedere gli accordi commerciali con Israele.... Israele combatte per la sua sopravvivenza e nel contempo deve udire dal capo del settore umanitario dell' ONU, Tom Fletcher, che nel giro di due giorni 14.000 mila bambini palestinesi moriranno di fame".
    Fiamma Nirenstein coglie anche l'occasione per smentire la notizia secondo la quale Trump starebbe allentando il suo sostegno ad Israele giacché l' ambasciatore statunitense a Gerusalemme l' ha sconfessata".

    L'attuale governo sionista sta, come vanno raccontando i mass media, sì sgomentando i governi occidentali ( UE e USA ) rendendo ad essi difficile giustificare ai propri cittadini il sostegno materiale e politico ad esso... però al di là delle espressioni verbali, talora anche severe, i palestinesi di Gaza e Cisgiordania subiscono da oltre sessant'anni una mattanza irrefrenabile....
    Il quotidiano Il Giornale oggi dedica la pagina 2, 3 e 4 all'uccisione dei due ebrei dipendenti dell' ambasciata statunitense a Washington e all' antisemitismo. Fiamma Nirenstein a tal proposito vi scrive le sue "pregiate" considerazioni. " ... l'omicidio ai danni dei due giovani ebrei altro non è che la prosecuzione di una quotidiana, regolare, organizzata attività contro gli ebrei...Chi non condanna il terrorismo palestinese lo incoraggia lo alimenta a sua volta.....Non è Israele a meritarsi l' accusa di genocidio....Ilan Pappè è uno storico furiosamente di parte per il quale gli ebrei occupano Israele.....Meno male che almeno la Germania e l' Italia si sono astenuti dal votare la mozione che chiedeva di rivedere gli accordi commerciali con Israele.... Israele combatte per la sua sopravvivenza e nel contempo deve udire dal capo del settore umanitario dell' ONU, Tom Fletcher, che nel giro di due giorni 14.000 mila bambini palestinesi moriranno di fame". Fiamma Nirenstein coglie anche l'occasione per smentire la notizia secondo la quale Trump starebbe allentando il suo sostegno ad Israele giacché l' ambasciatore statunitense a Gerusalemme l' ha sconfessata". L'attuale governo sionista sta, come vanno raccontando i mass media, sì sgomentando i governi occidentali ( UE e USA ) rendendo ad essi difficile giustificare ai propri cittadini il sostegno materiale e politico ad esso... però al di là delle espressioni verbali, talora anche severe, i palestinesi di Gaza e Cisgiordania subiscono da oltre sessant'anni una mattanza irrefrenabile....
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    Fiamma Nirenstein a tal proposito vi scrive le sue "pregiate" considerazioni.
    " ... l' omicidio ai danni dei due giovani ebrei altro non è che la prosecuzione di una quotidiana, regolare, organizzata attività contro gli ebrei...Chi non condanna il terrorismo palestinese lo incoraggia lo alimenta a sua volta.....Non è Israele a meritarsi l' accusa di genocidio....Ilan Pappè è uno storico furiosamente di parte per il quale gli ebrei occupano Israele.....Meno male che almeno la Germania e l' Italia si sono astenuti dal votare la mozione che chiedeva di rivedere gli accordi commerciali con Israele.... Israele combatte per la sua sopravvivenza e nel contempo deve udire dal capo del settore umanitario dell' ONU, Tom Fletcher, che nel giro di due giorni 14.000 mila bambini palestinesi moriranno di fame".
    Fiamma Nirenstein coglie anche l' occasione per smentire la notizia secondo la quale Trump starebbe allentando il suo sostegno ad Israele giacché l' ambasciatore statunitense a Gerusalemme l' ha sconfessata".

    L'attuale governo sionista sta, come vanno raccontando i mass media, sì sgomentando i governi occidentali ( UE e USA ) rendendo ad essi difficile giustificare ai propri cittadini il sostegno materiale e politico ad esso... però al di là delle espressioni verbali, talora anche severe, i palestinesi di Gaza e Cisgiordania subiscono da oltre sessant'anni una mattanza irrefrenabile....
    Il quotidiano Il Giornale oggi dedica la pagina 2, 3 e 4 all' uccisione dei due ebrei dipendenti dell' ambasciata statunitense a Washington e all' antisemitismo. Fiamma Nirenstein a tal proposito vi scrive le sue "pregiate" considerazioni. " ... l' omicidio ai danni dei due giovani ebrei altro non è che la prosecuzione di una quotidiana, regolare, organizzata attività contro gli ebrei...Chi non condanna il terrorismo palestinese lo incoraggia lo alimenta a sua volta.....Non è Israele a meritarsi l' accusa di genocidio....Ilan Pappè è uno storico furiosamente di parte per il quale gli ebrei occupano Israele.....Meno male che almeno la Germania e l' Italia si sono astenuti dal votare la mozione che chiedeva di rivedere gli accordi commerciali con Israele.... Israele combatte per la sua sopravvivenza e nel contempo deve udire dal capo del settore umanitario dell' ONU, Tom Fletcher, che nel giro di due giorni 14.000 mila bambini palestinesi moriranno di fame". Fiamma Nirenstein coglie anche l' occasione per smentire la notizia secondo la quale Trump starebbe allentando il suo sostegno ad Israele giacché l' ambasciatore statunitense a Gerusalemme l' ha sconfessata". L'attuale governo sionista sta, come vanno raccontando i mass media, sì sgomentando i governi occidentali ( UE e USA ) rendendo ad essi difficile giustificare ai propri cittadini il sostegno materiale e politico ad esso... però al di là delle espressioni verbali, talora anche severe, i palestinesi di Gaza e Cisgiordania subiscono da oltre sessant'anni una mattanza irrefrenabile....
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