• QUESTO È L'EFFETTO SALA!!!
    Milano, i negozi chiudono e gli abitanti si spostano: esiste una ricetta contro la «londrizzazione» dei prezzi? La palla passa (davvero) alla politica
    Prezzi calmierati, sostegno del piccolo commercio: si possono cominciare a governare le città, invece di lasciarle in balia dei capricci arbitrari e speculativi di un libero mercato incontrollato, destinato a divorare se stesso.

    Prezzi calmierati, sostegno del piccolo commercio: si possono cominciare a governare le città, invece di lasciarle in balia dei capricci arbitrari e speculativi di un libero mercato incontrollato, destinato a divorare se stesso

    La chiamano «decommercializzazione», sulla scia della deindustrializzazione. In pratica, le saracinesche si abbassano, le botteghe spariscono, i centri storici si spopolano. Le cause sono note. I salari reali degli italiani sono calati del 7,5 per cento dal 2021. Son finiti i soldi. E quei pochi che ci sono, si spendono nei grandi centri commerciali, o meglio, nei discount. O ancora sulle grandi piattaforme online, voraci idrovore del commercio. I grandi fondi di investimenti acquistano interi palazzi e danno le carte: se non stai ai loro prezzi folli, te ne puoi andare. E al tuo posto, avanza una teoria infinita di b&b. Milano, come sempre, è all’avanguardia: nella sperequazione tra ricchi e poveri, nella «londrizzazione» dei prezzi, nel diradarsi dei negozi strozzati dagli affitti e nella fuga degli abitanti, in cerca di aria migliore e più economica.

    In 50 anni le quotazioni delle case sono salite di 35 volte. Così anche il numero dei super ricchi: ci sono in città 115 mila milionari e 17 miliardari. E gli altri? Sopravvivono. Vanno a vivere in montagna o sul lago oppure si danno al pendolarismo lavorativo, con l’aiuto di quel che rimane dello smart working. Manfredi Catella, re dei grattacieli, suggeriva di andare a vivere a Genova: con l’alta velocità ce la si farà in soli 40 minuti, anche se poi bisogna pagarli i treni.
    Ma si può far qualcosa contro questo scenario apocalittico? In effetti sì, ci sarebbe qualcuno deputato a intervenire: la politica.

    Che però non sembra avere questa priorità. Eppure non si può credere che si accetti la deriva attuale. Perché poi questi poveri turisti, cosa ci verranno a fare in città svuotate e deserte? Andranno al discount a comprare le buste d’insalata? Le città vivono anche e soprattutto della presenza capillare di un commercio a misura d’uomo, per strade che sanno alternare pasticcerie e boutique di moda, wine bar e botteghe artigianali. Non è passatismo, non è il solito refrain «piccolo è bello», è la ricerca di quell’equilibrio, di quell’armonia che rende ricche e vivibili le nostre città.

    A Milano la speculazione rischia di trasformarsi in una bolla e in un boomerang per gli stessi affaristi. E allora i governi dovrebbero intervenire con sgravi fiscali e i sindaci potrebbero inaugurare una politica di agevolazione per gli esercizi commerciali, abbattendo la ragnatela di lacci e lacciuoli imposti da una politica indifferente e da una burocrazia ottusa. Le regole che servono, poche e chiare, dovranno presiedere al controllo del territorio. Per bloccare la gentrificazione selvaggia di alcune zone (via Melzo ha più locali che abitanti) e per favorire una ripartizione più equa di negozi e attività (senza dimenticare le periferie, naturalmente, che soffrono per altri motivi). Si può fare molto: introdurre meccanismi per calmierare gli affitti, sostenere il piccolo commercio, valorizzare i centri storici, tutelare alcune attività. Insomma, si possono cominciare a governare le città, invece di lasciarle in balia dei capricci arbitrari e speculativi di un libero mercato incontrollato, destinato a divorare se stesso.

    https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_luglio_12/milano-i-negozi-chiudono-e-gli-abitanti-si-spostano-esiste-una-ricetta-contro-la-londrizzazione-dei-prezzi-la-palla-passa-47ca34ed-7d4f-45a1-82e1-d9bbc2311xlk_amp.shtml
    QUESTO È L'EFFETTO SALA!!! Milano, i negozi chiudono e gli abitanti si spostano: esiste una ricetta contro la «londrizzazione» dei prezzi? La palla passa (davvero) alla politica Prezzi calmierati, sostegno del piccolo commercio: si possono cominciare a governare le città, invece di lasciarle in balia dei capricci arbitrari e speculativi di un libero mercato incontrollato, destinato a divorare se stesso. Prezzi calmierati, sostegno del piccolo commercio: si possono cominciare a governare le città, invece di lasciarle in balia dei capricci arbitrari e speculativi di un libero mercato incontrollato, destinato a divorare se stesso La chiamano «decommercializzazione», sulla scia della deindustrializzazione. In pratica, le saracinesche si abbassano, le botteghe spariscono, i centri storici si spopolano. Le cause sono note. I salari reali degli italiani sono calati del 7,5 per cento dal 2021. Son finiti i soldi. E quei pochi che ci sono, si spendono nei grandi centri commerciali, o meglio, nei discount. O ancora sulle grandi piattaforme online, voraci idrovore del commercio. I grandi fondi di investimenti acquistano interi palazzi e danno le carte: se non stai ai loro prezzi folli, te ne puoi andare. E al tuo posto, avanza una teoria infinita di b&b. Milano, come sempre, è all’avanguardia: nella sperequazione tra ricchi e poveri, nella «londrizzazione» dei prezzi, nel diradarsi dei negozi strozzati dagli affitti e nella fuga degli abitanti, in cerca di aria migliore e più economica. In 50 anni le quotazioni delle case sono salite di 35 volte. Così anche il numero dei super ricchi: ci sono in città 115 mila milionari e 17 miliardari. E gli altri? Sopravvivono. Vanno a vivere in montagna o sul lago oppure si danno al pendolarismo lavorativo, con l’aiuto di quel che rimane dello smart working. Manfredi Catella, re dei grattacieli, suggeriva di andare a vivere a Genova: con l’alta velocità ce la si farà in soli 40 minuti, anche se poi bisogna pagarli i treni. Ma si può far qualcosa contro questo scenario apocalittico? In effetti sì, ci sarebbe qualcuno deputato a intervenire: la politica. Che però non sembra avere questa priorità. Eppure non si può credere che si accetti la deriva attuale. Perché poi questi poveri turisti, cosa ci verranno a fare in città svuotate e deserte? Andranno al discount a comprare le buste d’insalata? Le città vivono anche e soprattutto della presenza capillare di un commercio a misura d’uomo, per strade che sanno alternare pasticcerie e boutique di moda, wine bar e botteghe artigianali. Non è passatismo, non è il solito refrain «piccolo è bello», è la ricerca di quell’equilibrio, di quell’armonia che rende ricche e vivibili le nostre città. A Milano la speculazione rischia di trasformarsi in una bolla e in un boomerang per gli stessi affaristi. E allora i governi dovrebbero intervenire con sgravi fiscali e i sindaci potrebbero inaugurare una politica di agevolazione per gli esercizi commerciali, abbattendo la ragnatela di lacci e lacciuoli imposti da una politica indifferente e da una burocrazia ottusa. Le regole che servono, poche e chiare, dovranno presiedere al controllo del territorio. Per bloccare la gentrificazione selvaggia di alcune zone (via Melzo ha più locali che abitanti) e per favorire una ripartizione più equa di negozi e attività (senza dimenticare le periferie, naturalmente, che soffrono per altri motivi). Si può fare molto: introdurre meccanismi per calmierare gli affitti, sostenere il piccolo commercio, valorizzare i centri storici, tutelare alcune attività. Insomma, si possono cominciare a governare le città, invece di lasciarle in balia dei capricci arbitrari e speculativi di un libero mercato incontrollato, destinato a divorare se stesso. https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/25_luglio_12/milano-i-negozi-chiudono-e-gli-abitanti-si-spostano-esiste-una-ricetta-contro-la-londrizzazione-dei-prezzi-la-palla-passa-47ca34ed-7d4f-45a1-82e1-d9bbc2311xlk_amp.shtml
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  • CARI AMICI, E' ANCORA IN CORSO LA GUERRA TRA LA RUSSIA ED IL COCAINOMANE UCRAINO, A NOME ZELENSKY E GIA' LA MELONA PARLA DI 10 MILIARDI DI EURO DA STANZIARE PER LA RICOSTRUZIONE DELLA TERRA DEL SUO GRANDE AMICO, MENTRE L'ITALIA PIANGE !!!!UNA VERGOGNA DI TAL GENERE E' DA ADDEBITARSI, CON LE ALTRE VERGOGNE AL PESSIMO GOVERNO DELLA DONNA DELLA BORGATA ROMANA DELLA GARBATELLA, PULCE NELLA FARINA, CHE NON DIVENTERA' MAI MUGNAIA !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI E BUONA SERATA.
    CARI AMICI, E' ANCORA IN CORSO LA GUERRA TRA LA RUSSIA ED IL COCAINOMANE UCRAINO, A NOME ZELENSKY E GIA' LA MELONA PARLA DI 10 MILIARDI DI EURO DA STANZIARE PER LA RICOSTRUZIONE DELLA TERRA DEL SUO GRANDE AMICO, MENTRE L'ITALIA PIANGE !!!!UNA VERGOGNA DI TAL GENERE E' DA ADDEBITARSI, CON LE ALTRE VERGOGNE AL PESSIMO GOVERNO DELLA DONNA DELLA BORGATA ROMANA DELLA GARBATELLA, PULCE NELLA FARINA, CHE NON DIVENTERA' MAI MUGNAIA !!!! UN ABBRACCIO A TUTTI E BUONA SERATA.
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  • Francesca Albanese, relatrice ONU, denuncia in un suo ultimo rapporto ( notizia da Il Manifesto di ieri ) la partecipazione all' economia del genocidio in Palestina da parte di molte aziende alimentari, non solo di questo comparto, fra le quali le italiane non sono seconde a nessuna .
    Fare affari con lo Stato di Israele non suscita perplessità, dubbi, mal di testa, problemi di coscienza....in fondo si creano posti di lavoro.
    L' ultimo rapporto della Relatrice ONU ," Dall' economia dell' occupazione all' economia del genocidio", è incentrato su mille aziende, si annoverano anche università ( quella di Edimburgo) , centri di ricerca ( il MIT, così come fiori all' occhiello del nostro made in Italy la Leonardo ( chissà che pianti di contentezza per la presidente del Consiglio,
    donna, mamma, italiana e ...."cristiana" Giorgia Meloni), Google, Amazon, Black Rock... Caterpillar, produttrice dei famosi famigerati bulldozer impiegati per abbattere le abitazioni palestinesi....
    " Tutti loro, dichiara la Relatrice Francesca Albanese, hanno contribuito a violare il diritto di un popolo all' autodeterminazione, a favorire le politiche di annessione dei territori palestinesi e a promuovere l' occupazione, i crimini di appartheid e di genocidio. Leggi penali e civili di differenti giurisdizioni potrebbero essere invocate per accusare in tutta onestà e imparzialità le entità aziendali, altrettanto tutte le altre operanti in altri comparti merceologici, di co - responsabilitá.
    Balocco, Ferrero, Bauli, Pan Ducale, Colussi, Balconi...sono alcuni marchi di aziende che commerciano con lo Stato di Israele.....Cosa risponderebbero i loro alti dirigenti?
    " Commerciamo con i burberi sionisti confidando di placare un poco la loro ira con i nostri prodotti dolciari ".
    E le maestranze..?
    Francesca Albanese, relatrice ONU, denuncia in un suo ultimo rapporto ( notizia da Il Manifesto di ieri ) la partecipazione all' economia del genocidio in Palestina da parte di molte aziende alimentari, non solo di questo comparto, fra le quali le italiane non sono seconde a nessuna . Fare affari con lo Stato di Israele non suscita perplessità, dubbi, mal di testa, problemi di coscienza....in fondo si creano posti di lavoro. L' ultimo rapporto della Relatrice ONU ," Dall' economia dell' occupazione all' economia del genocidio", è incentrato su mille aziende, si annoverano anche università ( quella di Edimburgo) , centri di ricerca ( il MIT, così come fiori all' occhiello del nostro made in Italy la Leonardo ( chissà che pianti di contentezza per la presidente del Consiglio, donna, mamma, italiana e ...."cristiana" Giorgia Meloni), Google, Amazon, Black Rock... Caterpillar, produttrice dei famosi famigerati bulldozer impiegati per abbattere le abitazioni palestinesi.... " Tutti loro, dichiara la Relatrice Francesca Albanese, hanno contribuito a violare il diritto di un popolo all' autodeterminazione, a favorire le politiche di annessione dei territori palestinesi e a promuovere l' occupazione, i crimini di appartheid e di genocidio. Leggi penali e civili di differenti giurisdizioni potrebbero essere invocate per accusare in tutta onestà e imparzialità le entità aziendali, altrettanto tutte le altre operanti in altri comparti merceologici, di co - responsabilitá. Balocco, Ferrero, Bauli, Pan Ducale, Colussi, Balconi...sono alcuni marchi di aziende che commerciano con lo Stato di Israele.....Cosa risponderebbero i loro alti dirigenti? " Commerciamo con i burberi sionisti confidando di placare un poco la loro ira con i nostri prodotti dolciari ". E le maestranze..?
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  • SILENZIO PER GAZA. MASSIMA DIFFUSIONE!
    "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente.
    Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese.
    Per favore, leggete dal Dott. Ezzideen, Gaza

    Non c'è internet. Nessun segnale. Nessun suono. Nessun mondo oltre questa gabbia.
    Ho camminato per trenta minuti tra rovine e polvere. Non in cerca di una via di fuga, ma di un frammento di segnale, giusto quel tanto che basta per sussurrare: "Siamo ancora vivi".
    Non perché qualcuno stia ascoltando, ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva.
    Gaza ora è silenziosa. Non di pace, ma di annientamento.
    Non un silenzio di immobilità, ma di soffocamento.
    Hanno tagliato l'ultimo cavo. Nessun messaggio esce. Nessuna immagine entra.
    Persino il dolore è stato proibito.
    Ho superato i cadaveri di edifici, di case, di uomini, alcuni respiravano, altri no. Tutti cancellati dalla stessa mano che ha cancellato le nostre voci.
    Questo non è solo un assedio di bombe. È un assedio della memoria: una guerra contro la nostra capacità di dire: "Eravamo qui".
    I bombardamenti non sono mai cessati, soprattutto a Jabalia. Bombardano le strade dove i bambini chiedono cibo. Bombardano le file dove le madri aspettano la farina. Bombardano la fame stessa.
    Niente cibo. Niente acqua. Nessuna via d'uscita. E coloro che ci provano, coloro che cercano aiuto, vengono colpiti.
    Qui si muore, e nessuno lo sa.
    Non perché le uccisioni si siano fermate, ma perché la distruzione della connessione è riuscita.
    Internet è stato il nostro ultimo respiro. Non era un lusso; era l'ultima prova della nostra umanità.
    Ora non c'è più. E nel buio, massacrano senza conseguenze.
    Ho trovato questo debole segnale eSIM come un uomo morente trova un barlume di fiamma. Ero in piedi sotto un cielo squarciato, rischiando la morte, non per essere salvato, ma per inviare questo.
    Un singolo messaggio. Un'ultima resistenza.
    Se state leggendo questo, ricordate che abbiamo attraversato il fuoco per dirlo.
    Non siamo rimasti in silenzio. Siamo stati messi a tacere.
    E quando i cavi saranno ripristinati, la verità trasparirà dai fili, e il mondo saprà cosa ha scelto di non vedere.

    Dott. Ezzideen, Gaza
    -----------------------------
    Silenzio per Gaza

    A partire da oggi, spegnerò il mio cellulare dalle 21:00 alle 21:30 per una settimana, per il popolo palestinese.
    30 minuti di silenzio digitale
    "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente.
    Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese.
    Durante questa pausa:
    Niente social media. Nessun messaggio. Nessun commento. Telefoni e computer saranno spenti.
    Questa azione collettiva invierà un forte segnale digitale agli algoritmi e mostrerà la nostra solidarietà con Gaza. (Non è facile, ma facciamo qualcosa. È ciò che conta.)
    L'idea:
    Ogni giorno, alla stessa ora, milioni di utenti in tutto il mondo rimarranno completamente in silenzio sui social media per 30 minuti. Nessun post. Nessun Mi piace. Nessun commento. Nessuna app aperta.
    Silenzio digitale completo. Spegni il telefono.
    È un atto di resistenza, una protesta digitale globale.
    La rabbia di tanti cittadini di fronte a un'ingiustizia immensa.
    Perché qualcosa si può fare: semplice ed efficace.
    Ricordate il silenzio digitale delle 21:00.
    (Impostate una sveglia sul telefono: promemoria per le 21:00.)

    Spiegazione tecnica:
    1. Impatto algoritmico
    Le piattaforme dei social media dipendono dall'attività costante degli utenti. Siamo noi che manteniamo attivo il sistema. Un calo improvviso e sincronizzato dell'attività, anche per un breve periodo, può:
    (a) interrompere gli algoritmi di visibilità.
    (b) influenzare le statistiche sul traffico in tempo reale.
    (c) inviare un segnale tecnico ai server in merito a comportamenti anomali degli utenti.
    Questo atto evidenzia la resistenza dei cittadini all'ingiustizia, che fino ad ora era alimentata dalla nostra passività. 2. Impatto simbolico
    In un mondo iperconnesso, il silenzio digitale è una dichiarazione potente.
    Crea un netto contrasto tra il rumore dei social media e il silenzio forzato a Gaza.
    È un momento di riflessione collettiva.
    3. Impatto sociale
    Se l'azione sarà diffusa, i leader vedranno che i cittadini respingono il crimine a Gaza –
    E solo allora si muoveranno.

    Miriamo a creare un'ondata progressista che si diffonda in tutto il mondo .
    Non dimenticate: 21:00 (21:00) — Silenzio digitale!
    Impostate i vostri orologi. Spegnete i telefoni!


    Dalle 21:00 (21:00) alle 21:30 (21:30) — Ovunque vi troviate nel mondo:
    SMETTETE di usare:
    • Telefoni
    • Computer
    • Laptop

    SILENZIO — per il bene di Gaza. GRAZIE
    SILENZIO PER GAZA. MASSIMA DIFFUSIONE! "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente. Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese. Per favore, leggete dal Dott. Ezzideen, Gaza Non c'è internet. Nessun segnale. Nessun suono. Nessun mondo oltre questa gabbia. Ho camminato per trenta minuti tra rovine e polvere. Non in cerca di una via di fuga, ma di un frammento di segnale, giusto quel tanto che basta per sussurrare: "Siamo ancora vivi". Non perché qualcuno stia ascoltando, ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva. Gaza ora è silenziosa. Non di pace, ma di annientamento. Non un silenzio di immobilità, ma di soffocamento. Hanno tagliato l'ultimo cavo. Nessun messaggio esce. Nessuna immagine entra. Persino il dolore è stato proibito. Ho superato i cadaveri di edifici, di case, di uomini, alcuni respiravano, altri no. Tutti cancellati dalla stessa mano che ha cancellato le nostre voci. Questo non è solo un assedio di bombe. È un assedio della memoria: una guerra contro la nostra capacità di dire: "Eravamo qui". I bombardamenti non sono mai cessati, soprattutto a Jabalia. Bombardano le strade dove i bambini chiedono cibo. Bombardano le file dove le madri aspettano la farina. Bombardano la fame stessa. Niente cibo. Niente acqua. Nessuna via d'uscita. E coloro che ci provano, coloro che cercano aiuto, vengono colpiti. Qui si muore, e nessuno lo sa. Non perché le uccisioni si siano fermate, ma perché la distruzione della connessione è riuscita. Internet è stato il nostro ultimo respiro. Non era un lusso; era l'ultima prova della nostra umanità. Ora non c'è più. E nel buio, massacrano senza conseguenze. Ho trovato questo debole segnale eSIM come un uomo morente trova un barlume di fiamma. Ero in piedi sotto un cielo squarciato, rischiando la morte, non per essere salvato, ma per inviare questo. Un singolo messaggio. Un'ultima resistenza. Se state leggendo questo, ricordate che abbiamo attraversato il fuoco per dirlo. Non siamo rimasti in silenzio. Siamo stati messi a tacere. E quando i cavi saranno ripristinati, la verità trasparirà dai fili, e il mondo saprà cosa ha scelto di non vedere. Dott. Ezzideen, Gaza ----------------------------- Silenzio per Gaza A partire da oggi, spegnerò il mio cellulare dalle 21:00 alle 21:30 per una settimana, per il popolo palestinese. 30 minuti di silenzio digitale "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente. Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese. Durante questa pausa: Niente social media. Nessun messaggio. Nessun commento. Telefoni e computer saranno spenti. Questa azione collettiva invierà un forte segnale digitale agli algoritmi e mostrerà la nostra solidarietà con Gaza. (Non è facile, ma facciamo qualcosa. È ciò che conta.) L'idea: Ogni giorno, alla stessa ora, milioni di utenti in tutto il mondo rimarranno completamente in silenzio sui social media per 30 minuti. Nessun post. Nessun Mi piace. Nessun commento. Nessuna app aperta. Silenzio digitale completo. Spegni il telefono. È un atto di resistenza, una protesta digitale globale. La rabbia di tanti cittadini di fronte a un'ingiustizia immensa. Perché qualcosa si può fare: semplice ed efficace. Ricordate il silenzio digitale delle 21:00. (Impostate una sveglia sul telefono: promemoria per le 21:00.) Spiegazione tecnica: 1. Impatto algoritmico Le piattaforme dei social media dipendono dall'attività costante degli utenti. Siamo noi che manteniamo attivo il sistema. Un calo improvviso e sincronizzato dell'attività, anche per un breve periodo, può: (a) interrompere gli algoritmi di visibilità. (b) influenzare le statistiche sul traffico in tempo reale. (c) inviare un segnale tecnico ai server in merito a comportamenti anomali degli utenti. Questo atto evidenzia la resistenza dei cittadini all'ingiustizia, che fino ad ora era alimentata dalla nostra passività. 2. Impatto simbolico In un mondo iperconnesso, il silenzio digitale è una dichiarazione potente. Crea un netto contrasto tra il rumore dei social media e il silenzio forzato a Gaza. È un momento di riflessione collettiva. 3. Impatto sociale Se l'azione sarà diffusa, i leader vedranno che i cittadini respingono il crimine a Gaza – E solo allora si muoveranno. Miriamo a creare un'ondata progressista che si diffonda in tutto il mondo 🌎. Non dimenticate: 21:00 (21:00) — Silenzio digitale! Impostate i vostri orologi. Spegnete i telefoni! 📣📣📣 Dalle 21:00 (21:00) alle 21:30 (21:30) — Ovunque vi troviate nel mondo: SMETTETE di usare: • Telefoni • Computer • Laptop SILENZIO — per il bene di Gaza. GRAZIE
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  • Cozumel, a stunning island off Mexico’s Yucatan Peninsula, is famous for its turquoise waters and sandy beaches. Among the many beaches in Cozumel Mexico, Paradise Beach shines as a favorite for cruise passengers and vacationers.

    #paradisebeach
    #paradisebeachcozumelroyalCaribbean
    #paradisebeachCozumel
    #travelquestscomcaribbeanparadisebeachdestinations,
    #beachesincozumelMexico
    #howfarisparadisebeachfromcozumelcruiseport
    #paradisebeachclubcozumelMexico
    #bestdaybedatparadisebeachCozumel

    https://www.dailycruiseinfo.com/cozumel-at-paradise-beach/
    Cozumel, a stunning island off Mexico’s Yucatan Peninsula, is famous for its turquoise waters and sandy beaches. Among the many beaches in Cozumel Mexico, Paradise Beach shines as a favorite for cruise passengers and vacationers. #paradisebeach #paradisebeachcozumelroyalCaribbean #paradisebeachCozumel #travelquestscomcaribbeanparadisebeachdestinations, #beachesincozumelMexico #howfarisparadisebeachfromcozumelcruiseport #paradisebeachclubcozumelMexico #bestdaybedatparadisebeachCozumel https://www.dailycruiseinfo.com/cozumel-at-paradise-beach/
    WWW.DAILYCRUISEINFO.COM
    Enjoy the Best of Cozumel at Paradise Beach
    Enjoy a fun and relaxing day at Cozumel at Paradise Beach, just minutes from the cruise port. With all-inclusive passes, a heated pool.
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  • Dubai Attractions


    Dubai is a fantastic tourist destination widely renowned for its breathtaking skyscrapers, ultramodern architecture, and an array of unique experiences. If you are planning to uncover the mesmerising Dubai attractions, then connecting with Dubai City Sightseeing is a great option. We are Dubai’s leading tour operator, through which you can easily explore the best of the “City of Gold”. Let’s connect with us and grab the opportunity to indulge in a traditional dhow cruise, thrilling desert safari, fun-filled water parks, theme parks, and much more.


    Visit:- https://dubaicitysightseeing.com/category/tour/dubai-attractions/


    #dubaiattractions #touristattractionsindubai #uniqueattractionsindubai
    Dubai Attractions Dubai is a fantastic tourist destination widely renowned for its breathtaking skyscrapers, ultramodern architecture, and an array of unique experiences. If you are planning to uncover the mesmerising Dubai attractions, then connecting with Dubai City Sightseeing is a great option. We are Dubai’s leading tour operator, through which you can easily explore the best of the “City of Gold”. Let’s connect with us and grab the opportunity to indulge in a traditional dhow cruise, thrilling desert safari, fun-filled water parks, theme parks, and much more. Visit:- https://dubaicitysightseeing.com/category/tour/dubai-attractions/ #dubaiattractions #touristattractionsindubai #uniqueattractionsindubai
    DUBAICITYSIGHTSEEING.COM
    Dubai Attractions Archives
    Discover the best tourist attractions and activities in Dubai! From iconic landmarks to thrilling adventures, explore everything this vibrant city.
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  • Places to visit in Dubai

    Explore Dubai when it is at its best! You will witness numerous attractions full of luxury and adventure that are beyond imagination. There are many cultural, historical, and thrilling sites that will definitely make you groove in the deserts. Undoubtedly, Travel Saga Tourism brings you tickets to almost all the attractions and places to visit in Dubai. Don't hesitate, explore the IMG World of Adventures, Dubai Marina, desert safari, Dubai Mall, Burj Khalifa, and more. Pick your trip today and make the best memories!

    Visit:- https://travelsaga.com/places-to-visit-in-dubai/

    #placestovisitindubai #dubaifamousplaces #placestovisitindubaiwithfamily
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    TRAVELSAGA.COM
    Places To Visit In Dubai
    Enjoy perfect family vacation with Travel Saga Tourism. Explore best places to visit in Dubai with family and ready for thrilling adventures
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  • «L’Ucraina non decide: è l’Occidente che combatte, usando Kiev come strumento contro la Russia»

    Lo racconta Maria Zakharova, rappresentante del Ministero degli Affari Esteri della Russia, in una lunga intervista a “Deep State”.

    "Ukraine does not decide: it is the West that fights, using Kiev as a tool against Russia"

    Maria Zakharova, representative of the Ministry of Foreign Affairs of Russia, tells this in a long interview with "Deep State".

    Source: https://x.com/Giorgioaki/status/1931425352716267787?t=XYJdM5m9jg7tYA1__CRD0Q&s=19
    «L’Ucraina non decide: è l’Occidente che combatte, usando Kiev come strumento contro la Russia» Lo racconta Maria Zakharova, rappresentante del Ministero degli Affari Esteri della Russia, in una lunga intervista a “Deep State”. "Ukraine does not decide: it is the West that fights, using Kiev as a tool against Russia" Maria Zakharova, representative of the Ministry of Foreign Affairs of Russia, tells this in a long interview with "Deep State". Source: https://x.com/Giorgioaki/status/1931425352716267787?t=XYJdM5m9jg7tYA1__CRD0Q&s=19
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  • SPERIAMO CHE CARI AMICI, CADA PRESTO IL PESSIMO GOVERNO DELLA MASSONA, EX BORGATARA DELLA GARBATELLA ROMANA, CHE VIAGGIA IN TUTTO IL MONDO, A SPESE DEL GOVERNO ITALIANO !!!!! NON SI CAPISCE COSA SIA ANDATA A FARE A SAMARCANDA, CAPITALE DELL'UZBEKISTAN ED ORA RAGGIUNGERA' ASTANA, CAPITALE DEL KAZAKISTAN !!!!ROBA DA MATTI !!!! MA TUTTE QUESTE STRANEZZE DELLA PULCE CONFUSA NELLA FARINA- CHE NON DIVENTERA' MAI MUGNAIA, SECONDO ME, SONO IL RISULTATO DEL FATTO CHE SA CHE PRESTO CADRA' IL PESSIMO GOVERNO DA LEI INDEGNAMENTE PRESIEDUTO !!!!! BUONA GIORNATA ED UN ABBRACCIO.
    SPERIAMO CHE CARI AMICI, CADA PRESTO IL PESSIMO GOVERNO DELLA MASSONA, EX BORGATARA DELLA GARBATELLA ROMANA, CHE VIAGGIA IN TUTTO IL MONDO, A SPESE DEL GOVERNO ITALIANO !!!!! NON SI CAPISCE COSA SIA ANDATA A FARE A SAMARCANDA, CAPITALE DELL'UZBEKISTAN ED ORA RAGGIUNGERA' ASTANA, CAPITALE DEL KAZAKISTAN !!!!ROBA DA MATTI !!!! MA TUTTE QUESTE STRANEZZE DELLA PULCE CONFUSA NELLA FARINA- CHE NON DIVENTERA' MAI MUGNAIA, SECONDO ME, SONO IL RISULTATO DEL FATTO CHE SA CHE PRESTO CADRA' IL PESSIMO GOVERNO DA LEI INDEGNAMENTE PRESIEDUTO !!!!! BUONA GIORNATA ED UN ABBRACCIO.
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  • IMMAGINI NON ADATTE A UN PUBBLICO SENSIBILE!
    Un civile palestinese cammina, in mezzo alla strada deserta, portando un sacco di farina alla sua famiglia, affamata da due mesi di blocco totale di beni umanitari. Esattamente come in un videogame, un drone israeliano mira e apre il fuoco.

    Il giovane ragazzo palestinese è stato ucciso dal drone israeliano mentre si stava spostando da Shujaiya, a est di Gaza City, il 21 maggio.

    Tra il 21 e l’alba del 22 maggio sono oltre 100 i palestinesi uccisi da israele nella Striscia di Gaza. Nelle ultime settimane Israele ha accellerato il puo progetto di sterminio totale. Nessuno è al sicuro a Gaza.

    #gazagenocide
    IMMAGINI NON ADATTE A UN PUBBLICO SENSIBILE! Un civile palestinese cammina, in mezzo alla strada deserta, portando un sacco di farina alla sua famiglia, affamata da due mesi di blocco totale di beni umanitari. Esattamente come in un videogame, un drone israeliano mira e apre il fuoco. Il giovane ragazzo palestinese è stato ucciso dal drone israeliano mentre si stava spostando da Shujaiya, a est di Gaza City, il 21 maggio. Tra il 21 e l’alba del 22 maggio sono oltre 100 i palestinesi uccisi da israele nella Striscia di Gaza. Nelle ultime settimane Israele ha accellerato il puo progetto di sterminio totale. Nessuno è al sicuro a Gaza. #gazagenocide
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