• La guerra in Ucraina ha inflitto una dolorosissima umiliazione all’Europa.

    Putin ha messo in ginocchio tutti i leader europei convinti di sconfiggerlo. Giorgia Meloni è stata una delle più spavalde. Nel G20 presieduto dall’India, il 22 novembre 2023,

    Putin esortò i leader europei a dialogare per porre fine alla guerra. Meloni disse a Putin che l’unico modo per porre fine alla guerra era la resa senza condizioni della Russia. Meloni esortò Putin a ritirarsi da tutti i territori occupati, senza chiedere nulla in cambio: “Per ottenere la pace in Ucraina la cosa più facile sarebbe ritirare le truppe russe dall’Ucraina”. (Una vera statista!)

    Davanti al disastro di Pokrovsk e all’incapacità dell’Europa di proteggere l’Ucraina, Meloni e Crosetto cercano di costruirsi una nuova immagine. Fingono di essere sempre stati moderati e ragionevoli. In realtà hanno sempre dichiarato che l’Italia avrebbe dovuto armare l’Ucraina per sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, esecrando la diplomazia. Questa era la linea di Biden, e questa è stata la linea di Meloni e Crosetto.

    La leader di Fratelli d’Italia era talmente obbediente alla Casa Bianca da meritarsi un bacio in fronte da parte di Biden. Chi, come il sottoscritto, invitava al dialogo con Putin all’inizio della guerra per salvare l’Ucraina, veniva insultato e diffamato.

    Il 17 luglio 2022, fui invitato al Giffoni Festival, che Crosetto attaccò immediatamente con questo tweet: “Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea”. Il Giffoni Festival precipitò in un caos mediatico pieno di insulti e maledizioni.

    Oggi che l’Ucraina cade a pezzi, tutti fingono di non ricordarlo. Secondo il “Crosetto 2022”, gli unici titolati a parlare erano i propagandisti della Nato per istupidire gli studenti con le loro analisi grottesche secondo cui l’Ucraina avrebbe distrutto la Russia.

    Secondo il “Crosetto 2025”, l’Europa dovrebbe offrire a Putin una via d’uscita. Il “Crosetto 2025” è soltanto un disperato che cerca di cancellare il “Crosetto 2022” con l’aiuto della stampa compiacente. Meloni ha addirittura diffuso la notizia falsa secondo cui il suo governo ha armato l’Ucraina non per sconfiggere i russi, ma per impedire a Putin di arrivare a Kiev. Nella sua trasmissione, Giovanni Floris si è dilettato a trasmettere le numerose volte in cui Meloni, accanto a Zelensky in conferenza stampa, dichiarava: “Io scommetto sulla vittoria dell’Ucraina”.

    I traumi troppo intensi causano smarrimento. Per ridurre il disorientamento, gli individui ricorrono a una molteplicità di strategie. La prima è l’oblio. Non parlare, non ricordare. Rimuovere. Altre volte, l’uomo non riesce ad accettare la realtà, quindi deve capovolgerla.

    È il caso di chi dice che i russi hanno perso la guerra perché impiegano troppo tempo a conquistare le roccaforti ucraine. Ovviamente non esiste alcun criterio scientifico che stabilisca in quanti mesi un esercito invasore debba occupare le roccaforti nemiche per essere considerato “efficiente”. Tuttavia, gli umiliati d’Europa hanno stabilito che la Russia avrebbe dovuto conquistare il Donbass in tre giorni, cosa che non sarebbe riuscita nemmeno all’esercito americano, peraltro sconfitto dai talebani, privi delle armi che la Nato ha dato agli ucraini. E poi c’è la strategia del nemico interno che spinge Crosetto a parlare continuamente del pericolo della propaganda russa in un Paese in cui l’unica propaganda è quella della Casa Bianca.

    A guardare l’Ucraina c’è soltanto da piangere. A guardare Crosetto, c’è soltanto da ridere.

    Alessandro Orsini
    La guerra in Ucraina ha inflitto una dolorosissima umiliazione all’Europa. Putin ha messo in ginocchio tutti i leader europei convinti di sconfiggerlo. Giorgia Meloni è stata una delle più spavalde. Nel G20 presieduto dall’India, il 22 novembre 2023, Putin esortò i leader europei a dialogare per porre fine alla guerra. Meloni disse a Putin che l’unico modo per porre fine alla guerra era la resa senza condizioni della Russia. Meloni esortò Putin a ritirarsi da tutti i territori occupati, senza chiedere nulla in cambio: “Per ottenere la pace in Ucraina la cosa più facile sarebbe ritirare le truppe russe dall’Ucraina”. (๐Ÿ’ฅUna vera statista!) Davanti al disastro di Pokrovsk e all’incapacità dell’Europa di proteggere l’Ucraina, Meloni e Crosetto cercano di costruirsi una nuova immagine. Fingono di essere sempre stati moderati e ragionevoli. In realtà hanno sempre dichiarato che l’Italia avrebbe dovuto armare l’Ucraina per sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, esecrando la diplomazia. Questa era la linea di Biden, e questa è stata la linea di Meloni e Crosetto. La leader di Fratelli d’Italia era talmente obbediente alla Casa Bianca da meritarsi un bacio in fronte da parte di Biden. Chi, come il sottoscritto, invitava al dialogo con Putin all’inizio della guerra per salvare l’Ucraina, veniva insultato e diffamato. Il 17 luglio 2022, fui invitato al Giffoni Festival, che Crosetto attaccò immediatamente con questo tweet: “Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea”. Il Giffoni Festival precipitò in un caos mediatico pieno di insulti e maledizioni. Oggi che l’Ucraina cade a pezzi, tutti fingono di non ricordarlo. Secondo il “Crosetto 2022”, gli unici titolati a parlare erano i propagandisti della Nato per istupidire gli studenti con le loro analisi grottesche secondo cui l’Ucraina avrebbe distrutto la Russia. Secondo il “Crosetto 2025”, l’Europa dovrebbe offrire a Putin una via d’uscita. Il “Crosetto 2025” è soltanto un disperato che cerca di cancellare il “Crosetto 2022” con l’aiuto della stampa compiacente. Meloni ha addirittura diffuso la notizia falsa secondo cui il suo governo ha armato l’Ucraina non per sconfiggere i russi, ma per impedire a Putin di arrivare a Kiev. Nella sua trasmissione, Giovanni Floris si è dilettato a trasmettere le numerose volte in cui Meloni, accanto a Zelensky in conferenza stampa, dichiarava: “Io scommetto sulla vittoria dell’Ucraina”. I traumi troppo intensi causano smarrimento. Per ridurre il disorientamento, gli individui ricorrono a una molteplicità di strategie. La prima è l’oblio. Non parlare, non ricordare. Rimuovere. Altre volte, l’uomo non riesce ad accettare la realtà, quindi deve capovolgerla. È il caso di chi dice che i russi hanno perso la guerra perché impiegano troppo tempo a conquistare le roccaforti ucraine. Ovviamente non esiste alcun criterio scientifico che stabilisca in quanti mesi un esercito invasore debba occupare le roccaforti nemiche per essere considerato “efficiente”. Tuttavia, gli umiliati d’Europa hanno stabilito che la Russia avrebbe dovuto conquistare il Donbass in tre giorni, cosa che non sarebbe riuscita nemmeno all’esercito americano, peraltro sconfitto dai talebani, privi delle armi che la Nato ha dato agli ucraini. E poi c’è la strategia del nemico interno che spinge Crosetto a parlare continuamente del pericolo della propaganda russa in un Paese in cui l’unica propaganda è quella della Casa Bianca. A guardare l’Ucraina c’è soltanto da piangere. A guardare Crosetto, c’è soltanto da ridere. Alessandro Orsini
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  • I nostri figli sono sotto attacco! Questa volta, la colpa è di Netflix.

    E ciò che stanno facendo è uno degli attacchi più subdoli all’innocenza dei nostri figli che abbiamo mai visto.

    Netflix ha trasformato l’intrattenimento per bambini in uno strumento per diffondere l’ideologia LGBT. E ciò che è ancora più inquietante è che stanno iniziando dai più piccoli!

    In programmi come CoComelon Lane (stagione 1, episodio 8), Netflix prende di mira bambini di appena 2 anni con la propaganda. Mostrano un bambino che balla con un tutù e un diadema in testa davanti ai suoi due "papà" gay, cantando “Just Be You” ("Semplicemente sii te stesso") per promuovere la confusione di genere e gli stili di vita omosessuali tra i bambini in età prescolare.

    E questo è solo l’inizio. Il catalogo per bambini di Netflix è infestato dalla propaganda LGBT:

    Dead End: Paranormal Park esalta il personaggio di un adolescente trans e una storia d’amore gay per bambini di 7 anni.

    The Baby-Sitters Club presenta un personaggio che si scaglia conto un ospedale colpevole di aver usato il pronome "sbagliato" con un ragazzo trans.

    Jurassic World: Camp Cretaceous inserisce di nascosto un bacio lesbico tra adolescenti.

    Ada Twist, Scientist celebra un matrimonio omosessuale, per i bambini della scuola materna.

    Questo non è intrattenimento. Questa non è inclusione.

    È indottrinamento, puro e semplice. Il loro obiettivo è far sì che i tuoi figli accettino l’ideologia trans e le relazioni omosessuali come normali, prima ancora che sappiano scrivere il proprio nome.

    Netflix pensa di poterlo fare di nascosto. Che i genitori non se ne accorgano. Che resteremo in silenzio mentre corrompono i cuori e le menti dei piccoli.

    Ma noi non lo faremo! Stiamo per scatenare una tempesta che non dimenticheranno mai.

    Abbiamo già visto cosa accade quando famiglie come la tua reagiscono.

    Ti ricordi la Disney? Quando hanno provato a inserire l’indottrinamento LGBT nei film per bambini, ti sei ribellato e li hai costretti sulla difensiva. E Apple TV? Quando hanno deriso i cristiani, campagne in tutto il mondo hanno esposto la loro blasfemia e li hanno costretti a fare marcia indietro.

    Ora è il turno di Netflix.

    Persino Elon Musk si è unito a questa battaglia, denunciando questa perversione, cancellando pubblicamente il suo abbonamento a Netflix, definendo la piattaforma “propaganda woke transgender” e invitando milioni di persone a fare lo stesso.

    Il suo appello a “Cancellare Netflix per la salute dei vostri figli” ha fatto crollare il loro titolo in borsa!

    Quindi andiamo avanti!

    Chiediamo a Netflix di:

    Rimuovere immediatamente questi programmi dal catalogo per bambini.

    Pubblicare scuse ufficiali per aver diffuso propaganda trans e gay tra i più piccoli.

    Implementare avvisi chiari affinché i genitori possano proteggere i loro figli da questi contenuti.

    Aggiungi subito la tua firma per inondare Netflix e i suoi dirigenti con la nostra indignazione e mostrare loro che quando toccano i nostri figli, toccano tutti noi.

    Questa è una battaglia per l’innocenza dei nostri ragazzi. Se restiamo in silenzio, Netflix continuerà ancora e ancora, prendendo di mira bambini sempre più piccoli con la sua agenda woke.

    Non lo permetteremo.

    Unisciti a migliaia di genitori e cittadini preoccupati. Firma la petizione per chiedere conto a Netflix e proteggere i nostri figli dall’indottrinamento.

    FIRMIAMO e CONDIVIDIAMO! MASSIMA CONDIVISIONE!

    Source: https://www.citizengo.org/it/fm/16643-fermiamo-l-indottrinamento-lgbt-di-netflix-sui-bambini-
    I nostri figli sono sotto attacco! Questa volta, la colpa è di Netflix. E ciò che stanno facendo è uno degli attacchi più subdoli all’innocenza dei nostri figli che abbiamo mai visto. Netflix ha trasformato l’intrattenimento per bambini in uno strumento per diffondere l’ideologia LGBT. E ciò che è ancora più inquietante è che stanno iniziando dai più piccoli! In programmi come CoComelon Lane (stagione 1, episodio 8), Netflix prende di mira bambini di appena 2 anni con la propaganda. Mostrano un bambino che balla con un tutù e un diadema in testa davanti ai suoi due "papà" gay, cantando “Just Be You” ("Semplicemente sii te stesso") per promuovere la confusione di genere e gli stili di vita omosessuali tra i bambini in età prescolare. E questo è solo l’inizio. Il catalogo per bambini di Netflix è infestato dalla propaganda LGBT: Dead End: Paranormal Park esalta il personaggio di un adolescente trans e una storia d’amore gay per bambini di 7 anni. The Baby-Sitters Club presenta un personaggio che si scaglia conto un ospedale colpevole di aver usato il pronome "sbagliato" con un ragazzo trans. Jurassic World: Camp Cretaceous inserisce di nascosto un bacio lesbico tra adolescenti. Ada Twist, Scientist celebra un matrimonio omosessuale, per i bambini della scuola materna. Questo non è intrattenimento. Questa non è inclusione. È indottrinamento, puro e semplice. Il loro obiettivo è far sì che i tuoi figli accettino l’ideologia trans e le relazioni omosessuali come normali, prima ancora che sappiano scrivere il proprio nome. Netflix pensa di poterlo fare di nascosto. Che i genitori non se ne accorgano. Che resteremo in silenzio mentre corrompono i cuori e le menti dei piccoli. Ma noi non lo faremo! Stiamo per scatenare una tempesta che non dimenticheranno mai. Abbiamo già visto cosa accade quando famiglie come la tua reagiscono. Ti ricordi la Disney? Quando hanno provato a inserire l’indottrinamento LGBT nei film per bambini, ti sei ribellato e li hai costretti sulla difensiva. E Apple TV? Quando hanno deriso i cristiani, campagne in tutto il mondo hanno esposto la loro blasfemia e li hanno costretti a fare marcia indietro. Ora è il turno di Netflix. Persino Elon Musk si è unito a questa battaglia, denunciando questa perversione, cancellando pubblicamente il suo abbonamento a Netflix, definendo la piattaforma “propaganda woke transgender” e invitando milioni di persone a fare lo stesso. Il suo appello a “Cancellare Netflix per la salute dei vostri figli” ha fatto crollare il loro titolo in borsa! Quindi andiamo avanti! Chiediamo a Netflix di: Rimuovere immediatamente questi programmi dal catalogo per bambini. Pubblicare scuse ufficiali per aver diffuso propaganda trans e gay tra i più piccoli. Implementare avvisi chiari affinché i genitori possano proteggere i loro figli da questi contenuti. Aggiungi subito la tua firma per inondare Netflix e i suoi dirigenti con la nostra indignazione e mostrare loro che quando toccano i nostri figli, toccano tutti noi. Questa è una battaglia per l’innocenza dei nostri ragazzi. Se restiamo in silenzio, Netflix continuerà ancora e ancora, prendendo di mira bambini sempre più piccoli con la sua agenda woke. Non lo permetteremo. Unisciti a migliaia di genitori e cittadini preoccupati. Firma la petizione per chiedere conto a Netflix e proteggere i nostri figli dall’indottrinamento. FIRMIAMO e CONDIVIDIAMO! MASSIMA CONDIVISIONE! Source: https://www.citizengo.org/it/fm/16643-fermiamo-l-indottrinamento-lgbt-di-netflix-sui-bambini-
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  • In questo video @bennyjohnson spiega perché @netflix ha oltrepassato il limite e va abbandonata. Sacrosanta la battaglia di @elonmusk
    #3Ottobre

    In this video, @bennyjohnson explains why @netflix has crossed a line and should be abandoned. @elonmusk's fight is justified.
    #3October

    Source: https://x.com/fdragoni/status/1973815928359170354
    In questo video @bennyjohnson spiega perché @netflix ha oltrepassato il limite e va abbandonata. Sacrosanta la battaglia di @elonmusk #3Ottobre In this video, @bennyjohnson explains why @netflix has crossed a line and should be abandoned. @elonmusk's fight is justified. #3October Source: https://x.com/fdragoni/status/1973815928359170354
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  • Gentili amici,
    associazioni che in questi anni avete diffuso con amore i nostri documentari, vi scriviamo per condividere con voi una notizia storica che apre scenari di speranza e di verità.

    Vi chiediamo di aiutarci a farla conoscere, diffondendo il comunicato stampa a organi di stampa, giornali locali, televisioni, blogger e a chiunque possa contribuire a creare intorno a questa notizia la giusta informazione e visibilità.

    Questa non è soltanto la battaglia di Playmastermovie, né solo la difesa delle persone danneggiate dai vaccini: è la battaglia di tutti coloro che in questi anni si sono sentiti invisibili, emarginati, ricattati ed etichettati da scelte imposte dai nostri governi.

    Oggi abbiamo davanti un’occasione di riscatto. Non sprechiamola.

    Continuate a sostenerci: seguite e supportate i nostri canali social, iscrivetevi alla newsletter se non lo avete ancora fatto e soprattutto condividete. La forza di questa battaglia è la voce di tutti noi.

    Con gratitudine,
    Il team di Playmastermovie - www.playmastermovie.com
    Gentili amici, associazioni che in questi anni avete diffuso con amore i nostri documentari, vi scriviamo per condividere con voi una notizia storica che apre scenari di speranza e di verità. Vi chiediamo di aiutarci a farla conoscere, diffondendo il comunicato stampa a organi di stampa, giornali locali, televisioni, blogger e a chiunque possa contribuire a creare intorno a questa notizia la giusta informazione e visibilità. Questa non è soltanto la battaglia di Playmastermovie, né solo la difesa delle persone danneggiate dai vaccini: è la battaglia di tutti coloro che in questi anni si sono sentiti invisibili, emarginati, ricattati ed etichettati da scelte imposte dai nostri governi. Oggi abbiamo davanti un’occasione di riscatto. Non sprechiamola. Continuate a sostenerci: seguite e supportate i nostri canali social, iscrivetevi alla newsletter se non lo avete ancora fatto e soprattutto condividete. La forza di questa battaglia è la voce di tutti noi. Con gratitudine, Il team di Playmastermovie - www.playmastermovie.com
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  • Il contagio COVID a scuola è infortunio sul lavoro, ATA precaria vince battaglia legale contro INAIL: esposta al rischio per assistenza agli alunni. Cosa hanno detto i giudici

    Source: https://www.orizzontescuola.it/il-contagio-covid-a-scuola-e-infortunio-sul-lavoro-ata-precaria-vince-battaglia-legale-contro-inail-esposta-al-rischio-per-assistenza-agli-alunni-cosa-hanno-detto-i-giudici/
    Il contagio COVID a scuola è infortunio sul lavoro, ATA precaria vince battaglia legale contro INAIL: esposta al rischio per assistenza agli alunni. Cosa hanno detto i giudici Source: https://www.orizzontescuola.it/il-contagio-covid-a-scuola-e-infortunio-sul-lavoro-ata-precaria-vince-battaglia-legale-contro-inail-esposta-al-rischio-per-assistenza-agli-alunni-cosa-hanno-detto-i-giudici/
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  • SECONDO ROUND PER LA DEMOCRAZIA
    (mai demordere, mai arretrare)

    Dimenticate i sequel cinematografici . Qui non c’è finzione: c’è la vera battaglia per il futuro del Paese.
    Sì, siamo in un momento storico drammatico, dove guerre e crisi monopolizzano l’attenzione. Ma proprio perché il mondo brucia non possiamo permettere che la voce dei cittadini venga soffocata, che la politica vera venga cancellata dall’indifferenza o da sistemi che ci tolgono il diritto di scegliere.

    Archiviata l’esperienza di “Io voglio scegliere”, oggi si rinnova il percorso con il Comitato Iniziative Popolari, nato da donne e uomini che non si arrendono. Perché la riforma della legge elettorale non è un tecnicismo: è il punto da cui tutto ricomincia.
    Non lasciamoci anestetizzare dall’astensionismo o dalla rassegnazione del “sono tutti uguali”. Questa è la nostra seconda chance.

    Il Comitato è aperto a tutti i cittadini e le cittadine che credono ancora nei valori di Democrazia, Libertà, Solidarietà, Sussidiarietà ed Eguaglianza, così come sanciti dalla nostra Costituzione .
    Non ha fini di lucro. Ha fini di dignità, di verità, di partecipazione.
    E oggi basta una firma — finalmente elettronica — per rimettere in moto una Democrazia interrotta.

    Il 10 settembre, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, sono state presentate due Leggi di Iniziativa Popolare:

    1๏ธโƒฃ Una ordinaria, che restituisce ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti con un sistema elettorale proporzionale, senza soglie di sbarramento né premi di maggioranza, con preferenze di genere equilibrate.
    2๏ธโƒฃ Una costituzionale, che propone un sistema di governo basato sul modello del Cancellierato tedesco: un premier scelto dal Parlamento, forte nei poteri ma responsabile, revocabile solo con una sfiducia costruttiva. Un’alternativa seria e democratica al premierato elettivo che rischia di indebolire le istituzioni.

    Tutti i dettagli sul sito:
    www.comitatoiniziativepopolari.it

    Seguite gli aggiornamenti su Facebook :

    https://www.facebook.com/share/16Avj3bJvW/

    e Instagram:

    https://www.instagram.com/comitatoiniziativepopolari?igsh=N25haTh6emg0YzZv

    Adesso tocca a noi. Non basta indignarsi, bisogna agire.
    Firmate. Partecipate. Condividete. Fate vostra questa battaglia.
    Perché la Democrazia vive solo se noi la difendiamo.
    Io ci sono, pronto a fare squadra su Milano e dare tutto il supporto possibile.

    Vi aspettiamo.

    #IniziativePopolari #SecondoRound #IoVoglioScegliere #DemocraziaViva #Partecipazione #Lip #firmaperlademocrazia
    โœŠ SECONDO ROUND PER LA DEMOCRAZIA (mai demordere, mai arretrare) Dimenticate i sequel cinematografici ๐ŸŽฌ. Qui non c’è finzione: c’è la vera battaglia per il futuro del Paese. Sì, siamo in un momento storico drammatico, dove guerre e crisi monopolizzano l’attenzione. Ma proprio perché il mondo brucia ๐ŸŒ๐Ÿ”ฅ non possiamo permettere che la voce dei cittadini venga soffocata, che la politica vera venga cancellata dall’indifferenza o da sistemi che ci tolgono il diritto di scegliere. ๐Ÿ‘‰ Archiviata l’esperienza di “Io voglio scegliere”, oggi si rinnova il percorso con il Comitato Iniziative Popolari, nato da donne e uomini che non si arrendono. Perché la riforma della legge elettorale non è un tecnicismo: è il punto da cui tutto ricomincia. Non lasciamoci anestetizzare dall’astensionismo o dalla rassegnazione del “sono tutti uguali”. Questa è la nostra seconda chance. Il Comitato è aperto a tutti i cittadini e le cittadine che credono ancora nei valori di Democrazia, Libertà, Solidarietà, Sussidiarietà ed Eguaglianza, così come sanciti dalla nostra Costituzione ๐Ÿ“œ๐Ÿ‡ฎ๐Ÿ‡น. Non ha fini di lucro. Ha fini di dignità, di verità, di partecipazione. ๐Ÿ’ป E oggi basta una firma — finalmente elettronica — per rimettere in moto una Democrazia interrotta. ๐Ÿ“Œ Il 10 settembre, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, sono state presentate due Leggi di Iniziativa Popolare: 1๏ธโƒฃ Una ordinaria, che restituisce ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti con un sistema elettorale proporzionale, senza soglie di sbarramento né premi di maggioranza, con preferenze di genere equilibrate. 2๏ธโƒฃ Una costituzionale, che propone un sistema di governo basato sul modello del Cancellierato tedesco: un premier scelto dal Parlamento, forte nei poteri ma responsabile, revocabile solo con una sfiducia costruttiva. Un’alternativa seria e democratica al premierato elettivo che rischia di indebolire le istituzioni. โ„น๏ธ Tutti i dettagli sul sito: www.comitatoiniziativepopolari.it ๐Ÿ“ฒ Seguite gli aggiornamenti su Facebook : https://www.facebook.com/share/16Avj3bJvW/ e Instagram: https://www.instagram.com/comitatoiniziativepopolari?igsh=N25haTh6emg0YzZv ๐Ÿ’ก Adesso tocca a noi. Non basta indignarsi, bisogna agire. Firmate. Partecipate. Condividete. Fate vostra questa battaglia. Perché la Democrazia vive solo se noi la difendiamo. Io ci sono, pronto a fare squadra su Milano e dare tutto il supporto possibile. โžก๏ธ Vi aspettiamo. #IniziativePopolari #SecondoRound #IoVoglioScegliere #DemocraziaViva #Partecipazione #Lip #firmaperlademocrazia
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  • Non tutto il male vien per nuocere

    Il dibattito acceso sulla composizione del Nitag ha fatto emergere inaspettatamente la questione dei conflitti di interessi di alcuni membri e quindi della infiltrazione di big pharma negli enti decisionali in sanità.
    Schillaci non lo dice ma questa rivelazione deve aver pesato più del “pericolo” delle idee di Bellavite e Serravalle.
    Anche solo per questo la battaglia ha portato frutto.
    D’ora in poi l’argomento del conflitto di interessi sarà in primo piano nella medicina italiana e questo è sicuramente un bene, persino superiore ai risultati che potrebbe forse conseguire il Nitag!
    Noi che vogliamo verità, giustizia e libertà dovremo sempre vigilare che non vada perso questo passaggio e chiedere che sia fatta pulizia da tale inquinamento delle istituzioni, anche rafforzando le normative di controllo.

    da Paolo BELLAVITE.
    Non tutto il male vien per nuocere Il dibattito acceso sulla composizione del Nitag ha fatto emergere inaspettatamente la questione dei conflitti di interessi di alcuni membri e quindi della infiltrazione di big pharma negli enti decisionali in sanità. Schillaci non lo dice ma questa rivelazione deve aver pesato più del “pericolo” delle idee di Bellavite e Serravalle. Anche solo per questo la battaglia ha portato frutto. D’ora in poi l’argomento del conflitto di interessi sarà in primo piano nella medicina italiana e questo è sicuramente un bene, persino superiore ai risultati che potrebbe forse conseguire il Nitag! Noi che vogliamo verità, giustizia e libertà dovremo sempre vigilare che non vada perso questo passaggio e chiedere che sia fatta pulizia da tale inquinamento delle istituzioni, anche rafforzando le normative di controllo. da Paolo BELLAVITE.
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  • OLTRE IL DANNO, LA BEFFA

    Giorni fa, nei miei soliti pellegrinaggi in metropolitana tra un vagone e l’altro, mi è cascato l’occhio su un manifesto pubblicitario che mi ha urtato come una bestemmia in Duomo.
    Leonardo da Vinci, in posa da artista ispirato, osservato da una turista-cartolina nel cortile delle armi del Castello Sforzesco. E quindi? E quindi anche una bella scritta patinata:

    "MILANO, WHERE YOU CAN SEE LEONARDO EVERYWHERE".

    In inglese, of course. Perché siamo la città figa, quella che strizza l’occhio all’investitore straniero, mica al cittadino milanese medio.

    Peccato però che, mentre ci raccontano la favoletta del Leonardo ovunque, stiano per spegnere uno dei pochi spazi dove Leonardo lo vedevi per davvero: il Museo Leonardo3.
    E allora mi chiedo:
    Ma ci prendete per il culo con Photoshop?
    Leonardo ovunque… tranne dove serve.
    Questa roba non è promozione culturale, è marketing tossico con spruzzata di ipocrisia istituzionale.

    Ma facciamo ordine :
    Il Museo Leonardo3 è un’istituzione culturale che ha attratto centinaia di migliaia di visitatori e valorizzato il genio di Leonardo da Vinci in modo unico. Ma da qualche tempo il Comune ha deciso di non rinnovare la concessione degli spazi in Galleria Vittorio Emanuele II, senza spiegazioni pubbliche chiare.

    Massimiliano Lisa, che di mestiere fa il direttore, non il burattino, ha iniziato a fare domande scomode ma sacrosante :

    Perché un museo che la stessa amministrazione definiva "eccellenza culturale" fino all’altro ieri oggi diventa improvvisamente abusivo da cacciare

    Invece di chiarire, il Comune cosa fa? Denuncia Lisa per diffamazione. Eh beh certo...
    Silenzio sulle accuse, rumore di carte bollate.

    E allora Lisa risponde. E lo fa come si deve:

    โšซ๏ธ“Il Comune di Milano, anziché rispondere nel merito, ha scelto la via dell’intimidazione. La querela è un gesto disperato, che ha il solo scopo di zittire chi ha chiesto trasparenza.”

    Le domande che ha sollevato non erano insulti o illazioni. Erano richieste legittime, precise, documentate.

    โšซ๏ธ “Non ho fatto altro che denunciare pubblicamente e attraverso esposti alla Procura e alla Corte dei Conti delle anomalie gravi sulla gestione degli spazi pubblici. Ma qui non si può parlare: si viene attaccati, messi a tacere.”

    Lisa racconta di una macchina del fango mascherata da legalità, dove chi disturba il manovratore finisce sotto accusa:

    โšซ๏ธ“Due anni fa ci definivano un ‘pezzo importante dell’offerta culturale milanese’. Ora ci trattano da clandestini. La verità? Abbiamo toccato nervi scoperti, e chi comanda non ama essere messo in discussione.”

    Lisa ha consegnato prove, testimonianze, dettagli. Ma il Comune risponde solo con carte bollate.

    โšซ๏ธ“Non mi fermerò. La mia battaglia non è più solo per il Museo Leonardo3, ma per un sistema che va smontato pezzo per pezzo. Milano merita trasparenza, non teatrini.”

    Milano è diventata 'sta roba qua

    Io sono incazzato.
    Incazzato perché la Milano che predica trasparenza, cultura e antifascismo… poi ti denuncia perché hai chiesto di leggere le carte.
    Incazzato perché questa sinistra borghese da salotto, che si riempie la bocca di parole come “partecipazione”, “bene comune”, “spazi della città”, reprime e zittisce chi mette in discussione la narrazione ufficiale.

    E quindi, no: Leonardo NON è ovunque.
    Ovunque vedo solo ignoranza istituzionalizzata, doppi standard, facciate rifatte per Expo e una schizofrenia culturale che rasenta il grottesco.
    E mentre la città si fa bella per la foto profilo internazionale, a noi resta solo il diritto di stare zitti.

    Mi spiace, ma no: questa Milano non mi rappresenta.

    โ›”๏ธ #Leonardo3NonSiTocca

    #MilanoVergogna #MuseoLeonardo3 #SalaRispondi #NoAllaCensura #LeonardoLoVogliamoQui
    #CulturaSottoAttacco #StopAllaRepressione #MilanoFacciSognareMaDavvero #noninsilenzio
    ๐Ÿง  OLTRE IL DANNO, LA BEFFA ๐Ÿ’ฅ Giorni fa, nei miei soliti pellegrinaggi in metropolitana tra un vagone e l’altro, mi è cascato l’occhio su un manifesto pubblicitario che mi ha urtato come una bestemmia in Duomo. Leonardo da Vinci, in posa da artista ispirato, osservato da una turista-cartolina nel cortile delle armi del Castello Sforzesco. E quindi? E quindi anche una bella scritta patinata: "MILANO, WHERE YOU CAN SEE LEONARDO EVERYWHERE". In inglese, of course. Perché siamo la città figa, quella che strizza l’occhio all’investitore straniero, mica al cittadino milanese medio. Peccato però che, mentre ci raccontano la favoletta del Leonardo ovunque, stiano per spegnere uno dei pochi spazi dove Leonardo lo vedevi per davvero: il Museo Leonardo3. E allora mi chiedo: Ma ci prendete per il culo con Photoshop? Leonardo ovunque… tranne dove serve. Questa roba non è promozione culturale, è marketing tossico con spruzzata di ipocrisia istituzionale. ๐Ÿ‘‰Ma facciamo ordine : Il Museo Leonardo3 è un’istituzione culturale che ha attratto centinaia di migliaia di visitatori e valorizzato il genio di Leonardo da Vinci in modo unico. Ma da qualche tempo il Comune ha deciso di non rinnovare la concessione degli spazi in Galleria Vittorio Emanuele II, senza spiegazioni pubbliche chiare. Massimiliano Lisa, che di mestiere fa il direttore, non il burattino, ha iniziato a fare domande scomode ma sacrosante : Perché un museo che la stessa amministrazione definiva "eccellenza culturale" fino all’altro ieri oggi diventa improvvisamente abusivo da cacciareโ‰๏ธ Invece di chiarire, il Comune cosa fa? Denuncia Lisa per diffamazione. Eh beh certo... Silenzio sulle accuse, rumore di carte bollate. E allora Lisa risponde. E lo fa come si deve: โšซ๏ธ“Il Comune di Milano, anziché rispondere nel merito, ha scelto la via dell’intimidazione. La querela è un gesto disperato, che ha il solo scopo di zittire chi ha chiesto trasparenza.” Le domande che ha sollevato non erano insulti o illazioni. Erano richieste legittime, precise, documentate. โšซ๏ธ “Non ho fatto altro che denunciare pubblicamente e attraverso esposti alla Procura e alla Corte dei Conti delle anomalie gravi sulla gestione degli spazi pubblici. Ma qui non si può parlare: si viene attaccati, messi a tacere.” Lisa racconta di una macchina del fango mascherata da legalità, dove chi disturba il manovratore finisce sotto accusa: โšซ๏ธ“Due anni fa ci definivano un ‘pezzo importante dell’offerta culturale milanese’. Ora ci trattano da clandestini. La verità? Abbiamo toccato nervi scoperti, e chi comanda non ama essere messo in discussione.” Lisa ha consegnato prove, testimonianze, dettagli. Ma il Comune risponde solo con carte bollate. โšซ๏ธ“Non mi fermerò. La mia battaglia non è più solo per il Museo Leonardo3, ma per un sistema che va smontato pezzo per pezzo. Milano merita trasparenza, non teatrini.” ๐Ÿ˜ก Milano è diventata 'sta roba qua Io sono incazzato. Incazzato perché la Milano che predica trasparenza, cultura e antifascismo… poi ti denuncia perché hai chiesto di leggere le carte. Incazzato perché questa sinistra borghese da salotto, che si riempie la bocca di parole come “partecipazione”, “bene comune”, “spazi della città”, reprime e zittisce chi mette in discussione la narrazione ufficiale. E quindi, no: Leonardo NON è ovunque. Ovunque vedo solo ignoranza istituzionalizzata, doppi standard, facciate rifatte per Expo e una schizofrenia culturale che rasenta il grottesco. E mentre la città si fa bella per la foto profilo internazionale, a noi resta solo il diritto di stare zitti. Mi spiace, ma no: questa Milano non mi rappresenta. โ›”๏ธ #Leonardo3NonSiTocca #MilanoVergogna #MuseoLeonardo3 #SalaRispondi #NoAllaCensura #LeonardoLoVogliamoQui #CulturaSottoAttacco #StopAllaRepressione #MilanoFacciSognareMaDavvero #noninsilenzio
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  • LAURA MORANTE – L’arte non è neutrale

    La cultura e l'arte sono le ultime trincee di umanità rimaste in un mondo anestetizzato. Sono strumenti capaci di squarciare l'indifferenza, di risvegliare coscienze assopite, di dare voce a chi non ce l’ha. Eppure, troppo spesso vengono relegate a contorno, ignorate, silenziate.

    Ma ci sono momenti in cui la scena smette di essere solo teatro, e diventa atto politico. Gesti simbolici che valgono più di mille proclami.

    Laura Morante ne ha dato prova, alzando la testa – e una bandiera – durante il Segesta Teatro Festival.
    Il 27 luglio 2025, al termine dello spettacolo "Notte di sfolgorante tenebra", l’attrice ha sventolato la bandiera della Palestina davanti al pubblico del Segesta Teatro Festival. Un atto potente, profondamente coerente con i temi affrontati in scena: quelli delle donne vittime della guerra, dalle tragedie greche fino ai conflitti moderni.
    Con la regia di Daniele Costantini e le musiche dal vivo di Bach, Gliere, Ravel e Haendel/Halvorsen, Laura Morante ha dato voce a figure tragiche come Clitemnestra, Elettra, Cassandra, Ecuba, Andromaca ed Elena, in un racconto corale del dolore e della resistenza. A conclusione dello spettacolo, quel gesto ha trasformato la finzione teatrale in una dichiarazione pubblica: NO a tutte le guerre.

    Ma il suo impegno non si ferma al palcoscenico. Laura Morante è anche parte attiva del collettivo "Artists for Palestine", formato da artisti italiani, del calibro di Moni Ovadia, Alessandro Gassman, Fiorella Mannoia, Zerocalcare, Malika Ayane, Lo Stato Sociale e molti altri, impegnati nel denunciare pubblicamente l’occupazione israeliana e sostenere la causa palestinese.

    In un’intervista recente, ha affermato:

    “Gli artisti non possono continuare a chiudersi nel silenzio. Abbiamo una responsabilità. L’arte non può essere solo intrattenimento: deve essere anche coscienza, empatia, coraggio.”

    Il coraggio non si compra al mercato. E non sono solo determinati intellettuali o opinionisti a doversi esporre, spesso per logiche editoriali o personali.

    Credo che ci voglia più rispetto per l’arte, soprattutto quando si spoglia del suo solo abito ludico per abbracciare sentimenti ed esigenze universali. Perché quando l’arte alza la testa, non è più decorazione: diventa necessità, grido, battaglia civile.
    L’arte che non tace è quella che ci salva.

    #LauraMorante #PalestinaLibera #ArtisteForPalestine #SegestaTeatroFestival #StopAlleGuerre #CulturaAttiva #ArteImpegnata #EmpatiaPolitica #NoWar #VoceAgliArtisti #TeatroCivile #ResistenzaCulturale #SolidarietàPalestina #CulturaèPolitica
    LAURA MORANTE – L’arte non è neutrale ๐ŸŽญ๐Ÿ•Š๏ธ La cultura e l'arte sono le ultime trincee di umanità rimaste in un mondo anestetizzato. Sono strumenti capaci di squarciare l'indifferenza, di risvegliare coscienze assopite, di dare voce a chi non ce l’ha. Eppure, troppo spesso vengono relegate a contorno, ignorate, silenziate. Ma ci sono momenti in cui la scena smette di essere solo teatro, e diventa atto politico. Gesti simbolici che valgono più di mille proclami. ๐Ÿ”ดLaura Morante ne ha dato prova, alzando la testa – e una bandiera – durante il Segesta Teatro Festival. Il 27 luglio 2025, al termine dello spettacolo "Notte di sfolgorante tenebra", l’attrice ha sventolato la bandiera della Palestina davanti al pubblico del Segesta Teatro Festival. Un atto potente, profondamente coerente con i temi affrontati in scena: quelli delle donne vittime della guerra, dalle tragedie greche fino ai conflitti moderni. Con la regia di Daniele Costantini e le musiche dal vivo di Bach, Gliere, Ravel e Haendel/Halvorsen, Laura Morante ha dato voce a figure tragiche come Clitemnestra, Elettra, Cassandra, Ecuba, Andromaca ed Elena, in un racconto corale del dolore e della resistenza. A conclusione dello spettacolo, quel gesto ha trasformato la finzione teatrale in una dichiarazione pubblica: NO a tutte le guerre. Ma il suo impegno non si ferma al palcoscenico. Laura Morante è anche parte attiva del collettivo "Artists for Palestine", formato da artisti italiani, del calibro di Moni Ovadia, Alessandro Gassman, Fiorella Mannoia, Zerocalcare, Malika Ayane, Lo Stato Sociale e molti altri, impegnati nel denunciare pubblicamente l’occupazione israeliana e sostenere la causa palestinese. In un’intervista recente, ha affermato: ๐Ÿ”ด“Gli artisti non possono continuare a chiudersi nel silenzio. Abbiamo una responsabilità. L’arte non può essere solo intrattenimento: deve essere anche coscienza, empatia, coraggio.”๐Ÿ”ด Il coraggio non si compra al mercato. E non sono solo determinati intellettuali o opinionisti a doversi esporre, spesso per logiche editoriali o personali. ๐Ÿ‘‰Credo che ci voglia più rispetto per l’arte, soprattutto quando si spoglia del suo solo abito ludico per abbracciare sentimenti ed esigenze universali. Perché quando l’arte alza la testa, non è più decorazione: diventa necessità, grido, battaglia civile. ๐ŸŽญ L’arte che non tace è quella che ci salva. #LauraMorante #PalestinaLibera #ArtisteForPalestine #SegestaTeatroFestival #StopAlleGuerre #CulturaAttiva #ArteImpegnata #EmpatiaPolitica #NoWar #VoceAgliArtisti #TeatroCivile #ResistenzaCulturale #SolidarietàPalestina #CulturaèPolitica
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  • ๐—œ๐—ผ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—บ๐—ถ ๐—ณermero' ๐—บ๐—ฎ๐—ถ.

    Questa battaglia non è solo mia. È per Raffaella. Per il suo piccolo, per il papà, la mamma. Per tutti quelli che meritano la verità. Per chi, come lei, non c’è più. Per chi si è ammalato. Per chi è stato lasciato solo dopo la vaccinazione.

    Verità e giustizia non sono parole vuote: sono parte del mio giuramento, del mio cuore, della mia coscienza.

    Domani, 21 luglio, ricorre un anniversario che fa male. Quel giorno, in diretta sulla televisione di Stato, il Presidente Mario Draghi pronunciò parole che hanno spaccato il Paese, le famiglie, le amicizie:
    “๐˜•๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ต๐˜ช ๐˜ท๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ช๐˜ฏ๐˜ช, ๐˜ต๐˜ช ๐˜ข๐˜ฎ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช, ๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ช. ๐˜–๐˜ฑ๐˜ฑ๐˜ถ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ง๐˜ข๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ. ๐˜•๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ต๐˜ช ๐˜ท๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ช๐˜ฏ๐˜ช, ๐˜ต'๐˜ข๐˜ฎ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช, ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข๐˜จ๐˜ช ๐˜ญ๐˜ถ๐˜ช ๐˜ญ๐˜ฆ๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฆ”
    Una frase che ha generato odio, divisione, dolore. Una frase che ha criminalizzato chi chiedeva solo di capire, di scegliere, di essere ascoltato.

    Ma io non dimentico.
    Non dimentico Raffaella.
    Non dimentico chi ha pagato un prezzo altissimo.
    Non dimentico la menzogna.

    E non smetterò mai di cercare giustizia. Fino alla fine.
    ๐—œ๐—ผ ๐—ป๐—ผ๐—ป ๐—บ๐—ถ ๐—ณermero' ๐—บ๐—ฎ๐—ถ. Questa battaglia non è solo mia. È per Raffaella. Per il suo piccolo, per il papà, la mamma. Per tutti quelli che meritano la verità. Per chi, come lei, non c’è più. Per chi si è ammalato. Per chi è stato lasciato solo dopo la vaccinazione. Verità e giustizia non sono parole vuote: sono parte del mio giuramento, del mio cuore, della mia coscienza. Domani, 21 luglio, ricorre un anniversario che fa male. Quel giorno, in diretta sulla televisione di Stato, il Presidente Mario Draghi pronunciò parole che hanno spaccato il Paese, le famiglie, le amicizie: “๐˜•๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ต๐˜ช ๐˜ท๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ช๐˜ฏ๐˜ช, ๐˜ต๐˜ช ๐˜ข๐˜ฎ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช, ๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ช. ๐˜–๐˜ฑ๐˜ฑ๐˜ถ๐˜ณ๐˜ฆ ๐˜ง๐˜ข๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ช๐˜ณ๐˜ฆ. ๐˜•๐˜ฐ๐˜ฏ ๐˜ต๐˜ช ๐˜ท๐˜ข๐˜ค๐˜ค๐˜ช๐˜ฏ๐˜ช, ๐˜ต'๐˜ข๐˜ฎ๐˜ฎ๐˜ข๐˜ญ๐˜ช, ๐˜ค๐˜ฐ๐˜ฏ๐˜ต๐˜ข๐˜จ๐˜ช ๐˜ญ๐˜ถ๐˜ช ๐˜ญ๐˜ฆ๐˜ช ๐˜ฎ๐˜ถ๐˜ฐ๐˜ณ๐˜ฆ” Una frase che ha generato odio, divisione, dolore. Una frase che ha criminalizzato chi chiedeva solo di capire, di scegliere, di essere ascoltato. Ma io non dimentico. Non dimentico Raffaella. Non dimentico chi ha pagato un prezzo altissimo. Non dimentico la menzogna. E non smetterò mai di cercare giustizia. Fino alla fine.
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