• DA CONSIDERARE con ATTENZIONE! VOGLIONO scatenare una GUERRA MA A NOSTRE SPESE!
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  • FOLLIA PURA. E POI NON CI SONO SOLDI per le SCUOLE che CADONO a PEZZI, per GLI OSPEDALI che CONTINUANO a CHIUDERE e PER LE CARROZZINE e i SERVIZI per i DISABILI!
    Difesa, Meloni tratta con l’Ue: 4 miliardi in più già quest’anno - Il Fatto Quotidiano
    Il negoziato è ancora in corso, tra Roma e Bruxelles. Ma l’obiettivo politico sembra ormai definito: nel 2026 il governo italiano è intenzionato a stanziare i primi fondi per aumentare le spese per la Difesa. La cifra stabilita sarebbe quella dello 0,2% del Pil, spiegano due fonti di governo a conoscenza della trattativa con l’Unione …
    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/07/14/difesa-meloni-tratta-con-lue-4-miliardi-in-piu-gia-questanno/8060539/
    FOLLIA PURA. E POI NON CI SONO SOLDI per le SCUOLE che CADONO a PEZZI, per GLI OSPEDALI che CONTINUANO a CHIUDERE e PER LE CARROZZINE e i SERVIZI per i DISABILI! Difesa, Meloni tratta con l’Ue: 4 miliardi in più già quest’anno - Il Fatto Quotidiano Il negoziato è ancora in corso, tra Roma e Bruxelles. Ma l’obiettivo politico sembra ormai definito: nel 2026 il governo italiano è intenzionato a stanziare i primi fondi per aumentare le spese per la Difesa. La cifra stabilita sarebbe quella dello 0,2% del Pil, spiegano due fonti di governo a conoscenza della trattativa con l’Unione … https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/07/14/difesa-meloni-tratta-con-lue-4-miliardi-in-piu-gia-questanno/8060539/
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    Difesa, Meloni tratta con l’Ue: 4 miliardi in più già quest’anno - Il Fatto Quotidiano
    Il negoziato è ancora in corso, tra Roma e Bruxelles. Ma l’obiettivo politico sembra ormai definito: nel 2026 il governo italiano è intenzionato a stanziare i primi fondi per aumentare le spese per la Difesa. La cifra stabilita sarebbe quella dello 0,2% del Pil, spiegano due fonti di governo a conoscenza della trattativa con l’Unione …
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  • NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole?

    Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti.

    Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali.

    La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti.
    Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO?
    Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista , in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato.

    In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali:

    Il 5% alla difesa? Non è un obbligo

    Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta.

    “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.”

    In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico.

    Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per:

    - resistere a un eventuale primo attacco russo,

    - riprendere territori persi,

    - sostenere un conflitto di lunga durata.

    Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare."
    Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo:

    +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029.

    Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano.

    Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate.

    La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza.

    Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari.

    È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico.

    La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista.

    #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
    🌍 NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole? Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti. Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali. 🛑 La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti. Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO? Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista 🇺🇸, in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato. 📌 In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali: 💣 Il 5% alla difesa? Non è un obbligo Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta. “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.” In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico. 🔍 Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per: - resistere a un eventuale primo attacco russo, - riprendere territori persi, - sostenere un conflitto di lunga durata. Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare." 📊 Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo: +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029. Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano. ❗Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate. La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza. ⚠️ Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari. 📢 È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico. La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista. #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
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  • ECCO CHI GUADAGNA da QUESTA FOLLIA!

    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/06/30/spese-militari-le-lobby-sono-gia-in-guerra-per-spartirsi-la-torta/8044142/
    ECCO CHI GUADAGNA da QUESTA FOLLIA! https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/06/30/spese-militari-le-lobby-sono-gia-in-guerra-per-spartirsi-la-torta/8044142/
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    Spese militari, le lobby sono già in guerra per spartirsi la torta - Il Fatto Quotidiano
    Volano gli stracci all’Aiad, la Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza. È la costola di Confindustria che associa le imprese che producono armi. È saltato il segretario generale Carlo Festucci, “dominus” in sella da 32 anni. In autunno dovrebbe uscire anche il presidente, Giuseppe Cossiga, dirigente del gruppo Leonardo. Il …
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  • CIAO MAXIMO, GRAZIE DEI TUOI LIKE. NESSUNA NOVITA' PER QUESTA POVERA ITALIA, SE NON LA TASSA DEL 5 %, DECISA DALLA MELONA- A CAPO DEL PEGGIORE GOVERNO DELLA ETA' REPUBBLICANA, -AL SUMMIT DELLA NATO, COME HA VOLUTO TRUMP, PER LE SPESE DI DIFESA NELLA GUERRA FANTOMATICA CONTRO LA RUSSIA !!!!!ALL'ITALIA QUESTO COSTERA' 400 MILIARDI DI EURO IN DIECI ANNI !!!!! SEMPRE PEGGIO. UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA-
    CIAO MAXIMO, GRAZIE DEI TUOI LIKE. NESSUNA NOVITA' PER QUESTA POVERA ITALIA, SE NON LA TASSA DEL 5 %, DECISA DALLA MELONA- A CAPO DEL PEGGIORE GOVERNO DELLA ETA' REPUBBLICANA, -AL SUMMIT DELLA NATO, COME HA VOLUTO TRUMP, PER LE SPESE DI DIFESA NELLA GUERRA FANTOMATICA CONTRO LA RUSSIA !!!!!ALL'ITALIA QUESTO COSTERA' 400 MILIARDI DI EURO IN DIECI ANNI !!!!! SEMPRE PEGGIO. UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA-
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  • Grande Sanchez. "La Russia non è mio nemico"
    Spese militari al 5%, il video in cui Sanchez annuncia che la Spagna non aderirà al piano Nato: “In guerra nessun vincitore”

    “I tecnici delle nostre forze armate sono stati chiari, concisi e molto professionali nei loro calcoli: secondo le loro stime, la Spagna dovrà destinare circa il 2%, precisamente il 2,1% del Pil per l’acquisto e il mantenimento di tutto il personale, tutte le attrezzature e tutte le infrastrutture richieste dall’Alleanza per far fronte con le nostre capacità alle minacce e alle sfide” che dobbiamo affrontare, pertanto “per il governo spagnolo non ha senso spendere il 5% del Pil” per la difesa. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in una dichiarazione istituzionale dal Palazzo della Moncloa in cui ha dato notizia del raggiungimento di un accordo con la Nato rispetto alla percentuale di spesa per la difesa.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/25/spese-militari-5-sanchez-video-nato/8038800/
    Grande Sanchez. "La Russia non è mio nemico" Spese militari al 5%, il video in cui Sanchez annuncia che la Spagna non aderirà al piano Nato: “In guerra nessun vincitore” “I tecnici delle nostre forze armate sono stati chiari, concisi e molto professionali nei loro calcoli: secondo le loro stime, la Spagna dovrà destinare circa il 2%, precisamente il 2,1% del Pil per l’acquisto e il mantenimento di tutto il personale, tutte le attrezzature e tutte le infrastrutture richieste dall’Alleanza per far fronte con le nostre capacità alle minacce e alle sfide” che dobbiamo affrontare, pertanto “per il governo spagnolo non ha senso spendere il 5% del Pil” per la difesa. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in una dichiarazione istituzionale dal Palazzo della Moncloa in cui ha dato notizia del raggiungimento di un accordo con la Nato rispetto alla percentuale di spesa per la difesa. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/25/spese-militari-5-sanchez-video-nato/8038800/
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    Sanchez: "Non aderiamo al 5% di spese militari". Il video
    "Dobbiamo puntare al disarmo, alla diplomazia, alla prosperità e alla pace" [Video]
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  • CARI AMICI, TRUMP HA DICHIARATO CHE IL RAID AMERICANO SUL SITO IRANIANO DI FORDOW, COME ACCADDE AD HIROSHIMA, HA CHIUSO LA GUERRA !!!!!MENO MALE E LA DICHIARAZIONE ARRIVA QUANDO LA MELONA HA DETTO CHE SE SI AMA LA PACE, BISOGNA PREPARARE LA GUERRA !!!!!POVERA IDIOTA !!!!! SI PREPARA AD IMPORRE AGLI ITALIANI, IL 5 % DEL PIL, PER LE SPESE DI DIFESA !!!!! VEDREMO CHE COSA NE SARA' DI QUESTO GOVERNO !!!! UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
    CARI AMICI, TRUMP HA DICHIARATO CHE IL RAID AMERICANO SUL SITO IRANIANO DI FORDOW, COME ACCADDE AD HIROSHIMA, HA CHIUSO LA GUERRA !!!!!MENO MALE E LA DICHIARAZIONE ARRIVA QUANDO LA MELONA HA DETTO CHE SE SI AMA LA PACE, BISOGNA PREPARARE LA GUERRA !!!!!POVERA IDIOTA !!!!! SI PREPARA AD IMPORRE AGLI ITALIANI, IL 5 % DEL PIL, PER LE SPESE DI DIFESA !!!!! VEDREMO CHE COSA NE SARA' DI QUESTO GOVERNO !!!! UN ABBRACCIO E BUONA GIORNATA A TUTTI.
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  • Come no? Sondaggi pilotati e foraggiati dalla Commissione Europea! VERGOGNA!
    Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari
    I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews
    https://it.euronews.com/my-europe/2025/06/23/gli-europei-sono-ampiamente-favorevoli-allaumento-delle-spese-militari?utm_source=firefox-newtab-it-it
    Come no? Sondaggi pilotati e foraggiati dalla Commissione Europea! VERGOGNA! Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews https://it.euronews.com/my-europe/2025/06/23/gli-europei-sono-ampiamente-favorevoli-allaumento-delle-spese-militari?utm_source=firefox-newtab-it-it
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    Gli europei sono ampiamente favorevoli ad aumentare le spese militari
    I risultati del sondaggio precedono un vertice dei leader della Nato in cui si prevede di più che raddoppiare l'obiettivo di spesa per la difesa dell'Alleanza. Fa eccezione l'Italia, dove la maggior parte degli intervistati si è detta contraria #EuropeNews
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  • Guardate come stanno funzionando le sanzioni. Sì, sulle spalle di noi italiani! A dicembre 2024 sono stato a casa dall'1 al 20. Dal 20 al 31 praticamente ho consumato zero energia elettrica. Nonostante tutto e nonostante nel mese di dicembre 2024 abbia consumato 120kw in meno rispetto alla media, la bolletta si attesta alla "modica" cifra di 105€. Un furto legalizzato che non riguarda solo me, ma tocca tutti gli italiani. Non solo per l'energia elettrica ma anche e soprattutto con il gas. Questo è il risultato di una politica serva e scellerata che anziché andare a Mosca per riallacciare i rapporti e riprendere a pieno ritmo le forniture di materie prime, parla di sanzioni, preparazione alla guerra e aumento delle spese militari. Non gli basta aver messo già alla fame milioni di persone e centinaia di migliaia di aziende. Continuano tranquillamente su questa strada criminale. Pensate a quante famiglie e aziende sono state messe alla fame perché non ce la fanno a pagare questi furti...

    Fonte: T.me/GiuseppeSalamone
    Guardate come stanno funzionando le sanzioni. Sì, sulle spalle di noi italiani! A dicembre 2024 sono stato a casa dall'1 al 20. Dal 20 al 31 praticamente ho consumato zero energia elettrica. Nonostante tutto e nonostante nel mese di dicembre 2024 abbia consumato 120kw in meno rispetto alla media, la bolletta si attesta alla "modica" cifra di 105€. Un furto legalizzato che non riguarda solo me, ma tocca tutti gli italiani. Non solo per l'energia elettrica ma anche e soprattutto con il gas. Questo è il risultato di una politica serva e scellerata che anziché andare a Mosca per riallacciare i rapporti e riprendere a pieno ritmo le forniture di materie prime, parla di sanzioni, preparazione alla guerra e aumento delle spese militari. Non gli basta aver messo già alla fame milioni di persone e centinaia di migliaia di aziende. Continuano tranquillamente su questa strada criminale. Pensate a quante famiglie e aziende sono state messe alla fame perché non ce la fanno a pagare questi furti... Fonte: T.me/GiuseppeSalamone
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  • SAGRA delle banalità – Opinionisti da strapazzo in salsa NATO

    Di solito non mi appassiona il tiro al bersaglio contro politici e personaggi pubblici che non brillano per acume – o per simpatia. Ma quando si scavalca l’asticella della decenza, soprattutto su un tema già esplosivo di suo come la famigerata NATO, allora vale la pena fermarsi e segnalare.
    Perché il rischio concreto è quello di sparare bestialità o ridurre tutto alle solite risse tra parrocchie ideologiche. Una specialità tutta italiana, purtroppo.

    La nota positiva – si fa per dire – è che, stavolta, le perle arrivano da entrambi i poli politici, il che mi esonera (si spera) da qualunque accusa di faziosità.
    Con buona pace per la par condicio, direi: "ognuno ha perso la sua buona occasione per tacere".

    Cominciamo da Guido Crosetto, Ministro della Difesa, che ci ha regalato una riflessione a metà tra l’epifania adolescenziale e la saggezza del bar sotto casa. Il tutto, ovviamente, condito dal tono saggio di chi – fino a qualche anno fa – si occupava di ben altro rispetto alla sicurezza nazionale, su cui oggi si sta “formando in corsa”.

    Ecco il passaggio cult, direttamente da un evento a Padova:

    ❗️ "La Nato, così com’è, non ha più ragione di esistere. Una volta il centro del mondo era l'Oceano Atlantico, ora è il mondo. Una volta Usa ed Europa erano il centro, ora c'è tutto il resto con cui va costruito un rapporto. Se la Nato nasce per garantire la pace e la mutua difesa o diventa un'organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo, diventa quindi qualcosa di profondamente diverso, oppure non raggiungeremo l'obiettivo di avere sicurezza all'interno di regole che valgano per tutti."

    Ora: davvero ci si accorge solo oggi che il mondo è cambiato?
    Davvero siamo così sorpresi dall’interdipendenza globale, creata anche dalla globalizzazione che noi stessi abbiamo promosso?

    Ma la domanda vera è un’altra:
    Stiamo lavorando concretamente alla ridefinizione del ruolo della NATO, o ci limitiamo alla solita retorica da salotto buono?
    Perché, a occhio, sembrerebbe più la seconda. Anche perché quando si tratta di alleanze internazionali, la nostra postura continua a essere quella di uno studente modello filoyankee, incapace di pensiero autonomo.

    Passiamo ora alla seconda perla della giornata: quella dell’europarlamentare Pina Picierno, che torna alla ribalta con una delle sue ormai celebri “verità moderate”, che riescono nell'impresa di non dire nulla, dicendo tutto.

    L’occasione? Il corteo “Stop Rearm Europe” a Roma, organizzato come risposta pacifista (e contestazione politica) al vertice NATO in corso all’Aja, dove si discute – tra l’altro – dell’aumento delle spese militari europee al 5% .

    Che il corteo rischi di trasformarsi in una passerella elettorale? Vero.
    Che però la sparata cerchiobottista della Picierno sia tanto banale quanto prevedibile? Anche.

    Non sorprende infatti che nemmeno Elly Schlein partecipi ufficialmente alla manifestazione. Il PD, come da copione, si limita a lasciare “libertà di coscienza” a iscritti e militanti.
    Tradotto: paraculaggine istituzionale.

    Ed ecco l’esternazione della Picierno, che merita un posto nella vetrina delle frasi fatte a uso parlamentare:

    ❗️ “Il Pd ha scelto di non prendere parte ufficialmente alla manifestazione proprio perché siamo impegnati a lavorare, dentro le istituzioni, per migliorare le proposte europee, come è giusto e doveroso fare. Aderire a un corteo che contesta radicalmente quelle stesse proposte mi sembrerebbe, da un lato, controproducente, dall’altro profondamente sbagliato – spiega – Sarebbe un esempio di quella politica che preferisce piegare la realtà ai propri desideri. La parola ‘pace’ è la prima del nostro lessico ed è chiaro che siamo tutti pacifisti: tutti vogliamo la pace, tutti siamo convinti che sia la condizione migliore in cui vivere. Ma la realtà, oggi, nel mondo, è ben diversa. Ignorarla o fingere che non esista è un atteggiamento che non può appartenere a chi ha responsabilità di governo. Questa iniziativa strampalata di Conte assomiglia più a una riunione da centro sociale: si propone come contromanifestazione rispetto a un vertice Nato che invece è molto atteso, molto importante.”

    Ora: davvero una manifestazione – condivisibile o meno – rappresenta un atto di infantilismo politico?
    O è solo una voce fuori dal coro che dà fastidio al nuovo ordine militarizzato che l’Europa sta cercando di costruire a colpi di percentuali di PIL in armamenti?

    Allora, che dire? È sbagliato manifestare in piazza, a prescindere dal colore politico?
    È più saggio bruciare un altro 5% dei redditi dei cittadini europei, destinandolo a un aumento delle spese belliche che – oltre a ingrassare pochi – alimenta logiche da guerra permanente e contribuisce all’inquinamento e alla distruzione globale?

    Se questa è la “visione strategica” della politica italiana – da destra a sinistra – non stupisce che l’ideale della pace sembri sempre più distante.

    Perché manca il coraggio di incidere davvero, di proporre una revisione strutturale e non decorativa della NATO.
    Molto più semplice è scambiarsi stoccate in pubblico e alimentare il teatrino.
    Così facendo, però, non si contribuisce né alla pace, né al dibattito.
    Anzi: si calpestano le coscienze di chi chiede solo chiarezza, informazione e senso.

    Del resto, la lezione è antica:

    > "Il bel tacer non fu mai scritto."

    Chi ha davvero voluto cambiare le cose lo ha fatto. E non nei talk show.
    Hanno nomi e coordinate ben precise.
    Si chiamano BRICS.

    #NATO #politicaitaliana #Crosetto #Picierno #attualità #geopolitica #pace #StopRearmEurope #BRICS #militarismo #opinionepubblica
    🎭 SAGRA delle banalità – Opinionisti da strapazzo in salsa NATO Di solito non mi appassiona il tiro al bersaglio contro politici e personaggi pubblici che non brillano per acume – o per simpatia. Ma quando si scavalca l’asticella della decenza, soprattutto su un tema già esplosivo di suo come la famigerata NATO, allora vale la pena fermarsi e segnalare. Perché il rischio concreto è quello di sparare bestialità 🤡 o ridurre tutto alle solite risse tra parrocchie ideologiche. Una specialità tutta italiana, purtroppo. La nota positiva – si fa per dire – è che, stavolta, le perle arrivano da entrambi i poli politici, il che mi esonera (si spera) da qualunque accusa di faziosità. Con buona pace per la par condicio, direi: "ognuno ha perso la sua buona occasione per tacere". Cominciamo da Guido Crosetto, Ministro della Difesa, che ci ha regalato una riflessione a metà tra l’epifania adolescenziale e la saggezza del bar sotto casa. Il tutto, ovviamente, condito dal tono saggio di chi – fino a qualche anno fa – si occupava di ben altro rispetto alla sicurezza nazionale, su cui oggi si sta “formando in corsa”. Ecco il passaggio cult, direttamente da un evento a Padova: ❗️ "La Nato, così com’è, non ha più ragione di esistere. Una volta il centro del mondo era l'Oceano Atlantico, ora è il mondo. Una volta Usa ed Europa erano il centro, ora c'è tutto il resto con cui va costruito un rapporto. Se la Nato nasce per garantire la pace e la mutua difesa o diventa un'organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo, diventa quindi qualcosa di profondamente diverso, oppure non raggiungeremo l'obiettivo di avere sicurezza all'interno di regole che valgano per tutti." Ora: davvero ci si accorge solo oggi che il mondo è cambiato? 🌍 Davvero siamo così sorpresi dall’interdipendenza globale, creata anche dalla globalizzazione che noi stessi abbiamo promosso? Ma la domanda vera è un’altra: 👉 Stiamo lavorando concretamente alla ridefinizione del ruolo della NATO, o ci limitiamo alla solita retorica da salotto buono? Perché, a occhio, sembrerebbe più la seconda. Anche perché quando si tratta di alleanze internazionali, la nostra postura continua a essere quella di uno studente modello filoyankee, incapace di pensiero autonomo. Passiamo ora alla seconda perla 💎 della giornata: quella dell’europarlamentare Pina Picierno, che torna alla ribalta con una delle sue ormai celebri “verità moderate”, che riescono nell'impresa di non dire nulla, dicendo tutto. L’occasione? Il corteo “Stop Rearm Europe” a Roma, organizzato come risposta pacifista (e contestazione politica) al vertice NATO in corso all’Aja, dove si discute – tra l’altro – dell’aumento delle spese militari europee al 5% 📈. Che il corteo rischi di trasformarsi in una passerella elettorale? Vero. Che però la sparata cerchiobottista della Picierno sia tanto banale quanto prevedibile? Anche. Non sorprende infatti che nemmeno Elly Schlein partecipi ufficialmente alla manifestazione. Il PD, come da copione, si limita a lasciare “libertà di coscienza” a iscritti e militanti. Tradotto: paraculaggine istituzionale. Ed ecco l’esternazione della Picierno, che merita un posto nella vetrina delle frasi fatte a uso parlamentare: ❗️ “Il Pd ha scelto di non prendere parte ufficialmente alla manifestazione proprio perché siamo impegnati a lavorare, dentro le istituzioni, per migliorare le proposte europee, come è giusto e doveroso fare. Aderire a un corteo che contesta radicalmente quelle stesse proposte mi sembrerebbe, da un lato, controproducente, dall’altro profondamente sbagliato – spiega – Sarebbe un esempio di quella politica che preferisce piegare la realtà ai propri desideri. La parola ‘pace’ è la prima del nostro lessico ed è chiaro che siamo tutti pacifisti: tutti vogliamo la pace, tutti siamo convinti che sia la condizione migliore in cui vivere. Ma la realtà, oggi, nel mondo, è ben diversa. Ignorarla o fingere che non esista è un atteggiamento che non può appartenere a chi ha responsabilità di governo. Questa iniziativa strampalata di Conte assomiglia più a una riunione da centro sociale: si propone come contromanifestazione rispetto a un vertice Nato che invece è molto atteso, molto importante.” Ora: davvero una manifestazione – condivisibile o meno – rappresenta un atto di infantilismo politico? O è solo una voce fuori dal coro che dà fastidio al nuovo ordine militarizzato che l’Europa sta cercando di costruire a colpi di percentuali di PIL in armamenti? Allora, che dire? È sbagliato manifestare in piazza, a prescindere dal colore politico? ✊ È più saggio bruciare un altro 5% dei redditi dei cittadini europei, destinandolo a un aumento delle spese belliche che – oltre a ingrassare pochi – alimenta logiche da guerra permanente e contribuisce all’inquinamento e alla distruzione globale? 💸🔥🌫️ Se questa è la “visione strategica” della politica italiana – da destra a sinistra – non stupisce che l’ideale della pace sembri sempre più distante. Perché manca il coraggio di incidere davvero, di proporre una revisione strutturale e non decorativa della NATO. Molto più semplice è scambiarsi stoccate in pubblico e alimentare il teatrino. Così facendo, però, non si contribuisce né alla pace, né al dibattito. Anzi: si calpestano le coscienze di chi chiede solo chiarezza, informazione e senso. Del resto, la lezione è antica: > ✍️ "Il bel tacer non fu mai scritto." Chi ha davvero voluto cambiare le cose lo ha fatto. E non nei talk show. Hanno nomi e coordinate ben precise. 👉 Si chiamano BRICS. #NATO #politicaitaliana #Crosetto #Picierno #attualità #geopolitica #pace #StopRearmEurope #BRICS #militarismo #opinionepubblica
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