• Sanzioni a Israele??? RIDICOLE!
    L'UE propone sanzioni a Israele, ma armi e colonie restano escluse
    Pacchetto da 227 milioni che colpisce solo il 37% dei commerci con Israele, mentre continua la vendita di armi europee...
    Come annunciato, la Commissione Ue ha proposto un pacchetto di sanzioni contro Israele. “L’operazione a Gaza City rappresenta un’escalation della guerra”, ha spiegato l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas, per questo “oggi presentiamo un robusto pacchetto di sanzioni: l’obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza”. “Oltre ai ministri israeliani estremisti“, quello per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e per le Finanze Bezalel Smotrich, nel pacchetto – che deve essere approvato all’unanimità – “ci sono altri membri di Hamas e coloni violenti“, ha precisato Kallas. La proposta inoltre include misure sul commercio, ma i dubbi non mancano: tra queste non c’è nulla che colpisca gli insediamenti illegali in Cisgiordania e l’export di armi dall’Europa verso lo Stato ebraico.

    La proposta mira a sospendere una parte – “la più significativa” – del trattato commerciale tra l’Ue e Israele, che equivale al 37% del volume totale. Il resto, spiega un alto funzionario europeo, è regolato dai patti presi nel quadro del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e non è soggetto alle misure. In termini pratici, si tratta di circa 227 milioni di euro all’anno, che ora saranno soggetti a dazi maggiorati e quindi applicati agli importatori europei: in tutto nel 2024 l’Ue ha importato beni da Israele per un valore totale di 16 miliardi di euro. Il grosso riguarderà i prodotti agricoli. L’accordo di associazione copre anche il settore dei servizi ma, fanno notare alla Commissione, si tratta di una parte rimasta essenzialmente sulla carta e dunque non significativa.

    Ora la proposta deve essere approvata dagli Stati membri con la maggioranza qualificata. “Se sarà votata dal Consiglio, notificheremo l’ente di gestione dell’accordo di associazione con Israele e le misure entreranno in vigore dopo 30 giorni, ovvero una pratica standard”, precisa il funzionario.

    Altro capitolo sono poi i programmi che fanno capo direttamente alla Commissione (gemellaggi o progetti per l’integrazione regionale, previsti ad esempio dagli accordi di Abramo). “Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all’identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti”, ha annunciato la commissaria Ue per il Mediterraneo Dubravka Šuica sottolineando che in questo caso l’esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente“.

    Le misure però sollevano diversi interrogativi. Ad esempio, non colpiranno i prodotti che vengono dalle colonie – ovvero tutto ciò che va oltre i confini del 1967 – dato che l’accordo copre solo ciò che l’Ue riconosce come Stato d’Israele e gli insediamenti, essendo illegali, non lo sono. Servirà dunque una proposta separata per colpire i beni provenienti dai territori occupati.

    C’è un altro aspetto della questione che solleva forti dubbi sulla credibilità delle misure. Il settore delle armi non sarà toccato dalla proposta della Commissione poiché non rientra nelle specificità dell’accordo di associazione, ma è coperto dal quadro generale del Wto, ha spiegato ancora il funzionario illustrando i dettagli della proposta dell’esecutivo e sottolineando che gli armamenti beneficiano spesso della “clausola di confidenzialità” per cui non è dato sapere con certezza quanto pesi sull’interscambio generale tra Ue e Israele.
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/17/sanzioni-israele-ue-armi-colonie-news/8129792/
    Sanzioni a Israele??? RIDICOLE! L'UE propone sanzioni a Israele, ma armi e colonie restano escluse Pacchetto da 227 milioni che colpisce solo il 37% dei commerci con Israele, mentre continua la vendita di armi europee... Come annunciato, la Commissione Ue ha proposto un pacchetto di sanzioni contro Israele. “L’operazione a Gaza City rappresenta un’escalation della guerra”, ha spiegato l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas, per questo “oggi presentiamo un robusto pacchetto di sanzioni: l’obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza”. “Oltre ai ministri israeliani estremisti“, quello per la Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir e per le Finanze Bezalel Smotrich, nel pacchetto – che deve essere approvato all’unanimità – “ci sono altri membri di Hamas e coloni violenti“, ha precisato Kallas. La proposta inoltre include misure sul commercio, ma i dubbi non mancano: tra queste non c’è nulla che colpisca gli insediamenti illegali in Cisgiordania e l’export di armi dall’Europa verso lo Stato ebraico. La proposta mira a sospendere una parte – “la più significativa” – del trattato commerciale tra l’Ue e Israele, che equivale al 37% del volume totale. Il resto, spiega un alto funzionario europeo, è regolato dai patti presi nel quadro del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e non è soggetto alle misure. In termini pratici, si tratta di circa 227 milioni di euro all’anno, che ora saranno soggetti a dazi maggiorati e quindi applicati agli importatori europei: in tutto nel 2024 l’Ue ha importato beni da Israele per un valore totale di 16 miliardi di euro. Il grosso riguarderà i prodotti agricoli. L’accordo di associazione copre anche il settore dei servizi ma, fanno notare alla Commissione, si tratta di una parte rimasta essenzialmente sulla carta e dunque non significativa. Ora la proposta deve essere approvata dagli Stati membri con la maggioranza qualificata. “Se sarà votata dal Consiglio, notificheremo l’ente di gestione dell’accordo di associazione con Israele e le misure entreranno in vigore dopo 30 giorni, ovvero una pratica standard”, precisa il funzionario. Altro capitolo sono poi i programmi che fanno capo direttamente alla Commissione (gemellaggi o progetti per l’integrazione regionale, previsti ad esempio dagli accordi di Abramo). “Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all’identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti”, ha annunciato la commissaria Ue per il Mediterraneo Dubravka Šuica sottolineando che in questo caso l’esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente“. Le misure però sollevano diversi interrogativi. Ad esempio, non colpiranno i prodotti che vengono dalle colonie – ovvero tutto ciò che va oltre i confini del 1967 – dato che l’accordo copre solo ciò che l’Ue riconosce come Stato d’Israele e gli insediamenti, essendo illegali, non lo sono. Servirà dunque una proposta separata per colpire i beni provenienti dai territori occupati. C’è un altro aspetto della questione che solleva forti dubbi sulla credibilità delle misure. Il settore delle armi non sarà toccato dalla proposta della Commissione poiché non rientra nelle specificità dell’accordo di associazione, ma è coperto dal quadro generale del Wto, ha spiegato ancora il funzionario illustrando i dettagli della proposta dell’esecutivo e sottolineando che gli armamenti beneficiano spesso della “clausola di confidenzialità” per cui non è dato sapere con certezza quanto pesi sull’interscambio generale tra Ue e Israele. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/17/sanzioni-israele-ue-armi-colonie-news/8129792/
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  • Qual è il fornitore di luce e gas più affidabile? La classifica di Altroconsumo
    Classifica 2025 dei fornitori luce e gas: analizzati 21 operatori e oltre 22mila opinioni su bollette, contratti, assistenza e gestione problemi.
    https://www.greenme.it/energia/qual-e-il-fornitore-di-luce-e-gas-piu-affidabile-la-classifica-di-altroconsumo/?utm_source=firefox-newtab-it-it
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  • Chi era Charlie Kirk, l'influencer Maga ucciso in Utah: 31 anni, la moglie ex miss Arizona, milioni di follower, l'amicizia con Trump
    Charlie Kirk con la moglie e i figli.

    Aveva portato voti a Donald negli Stati in bilico. In tour con la scorta. Nel 2012 aveva fondato l’associazione Turning Point Usa, la più importante organizzazione giovanile conservatrice degli Stati Uniti

    DALLA NOSTRA INVIATA
    WASHINGTON - Quando è arrivata la notizia che qualcuno aveva sparato a Charlie Kirk, alla Casa Bianca i volti dei giovanissimi membri dello staff erano scossi. Molti di loro lo conoscevano bene. Per il presidente Trump era un amico, come mostra il messaggio che ha pubblicato sui social annunciando la morte di una persona «leggendaria». La bandiera è stata calata a mezz’asta.

    Attirava grandi folle sui social, ma anche in presenza
    Il suo omicidio è un momento sismico nella politica americana. Era giovane, 31enne, ma aveva una influenza enorme. Era una sorta di influencer di destra, capace di attirare grandi folle sui social (oltre 7,5 milioni di follower su Instagram e 7 su TikTok per esempio) e con i suoi podcast, ma anche in presenza. Un giorno avrebbe potuto essere un candidato presidenziale.

    Aveva fondato Turning Point, organizzazione politica di destra, nel 2012, ad appena 18 anni, punto di riferimento per i giovani: ne fanno parte 250mila studenti universitari e delle scuole superiori. Era diventato milionario con i podcast e i libri tra cui «la Dottrina MAGA». Aveva raccolto 92 milioni di dollari nel 2023, attraverso donazioni, e aveva riversato denaro e volontari negli stati in bilico - a partire dalla sua Arizona - contribuendo alla rielezione di Trump. Era amico del figlio del presidente, Don Junior, che al gala organizzato da Turning Point per l’insediamento di Trump (1500 ospiti con biglietti dai 5000 a 15000 dollari) lo aveva descritto come «una delle vere rock star del nostro movimento».

    vicepresidente J. D. Vance lo aveva portato con sé in Groenlandia. E Kirk aveva dato consigli a Trump sulla scelta dei ministri spostandosi per due mesi in Florida durante la transizione insieme alla moglie Erika, ex miss Arizona, alla figlia di 3 anni e al figlio di un anno. Non aveva esitato ultimamente a esprimere qualche critica rispetto ai falchi repubblicani che consigliavano di intervenire in Iran o sulla gestione del caso Epstein, ma si era rapidamente riallineato alle scelte di Trump.

    Kirk a Milwaukee: «I repubblicani hanno trovato i loro Kennedy»
    L’ultima notte della convention repubblicana, la scorsa estate, lo avvicinammo sotto il palco di Milwaukee dove erano appena apparsi Trump, Melania e tutto il clan. Kirk disse al Corriere che i repubblicani avevano finalmente trovato i loro Kennedy. «Questa è l’elezione di TikTok e dei podcast — ci disse — In ogni elezione capiamo che gli elettori consumano le notizie diversamente. Nel 2008-2012 erano i social, nel 2016 nello specifico Twitter e Facebook, adesso c’è un ribilanciamento: i giovani consumano meno i media tradizionali, più podcast e lunghe interviste. E penso che i conservatori siano più avanti, i democratici si sono addormentati al volante pensando che tutti seguano Cnn».

    Kirk ci disse anche: «Cerco di essere più provocatorio possibile perché la cosa che mi preoccupa di più è quando la gente è d’accordo con noi ma resta a casa e non va a votare». I critici usavano quella parola, provocatorio. I sostenitori ammiravano la sua capacità di dibattere con tutti ai suoi eventi nei college, come quello di ieri in Utah, che prevedevano un incontro intitolato «Prova che ho torto» (Prove me wrong) in cui invitava i partecipanti a contraddirlo, su temi come immigrazione e aborto. Partecipavano studenti di sinistra e di destra: dibattiti con milioni di visualizzazioni su TikTok. Ma era stato minacciato, e aveva la scorta. Oltre 6.800 persone avevano firmato una petizione su change.org cercando di evitare che Kirk parlasse in quell’ateneo in Utah.

    Source: https://www.corriere.it/esteri/25_settembre_11/charlie-l-influencer-maga-con-milioni-di-follower-voglio-essere-provocatorio-6ae9b357-f600-4b6b-aa96-45059db2bxlk_amp.shtml
    Chi era Charlie Kirk, l'influencer Maga ucciso in Utah: 31 anni, la moglie ex miss Arizona, milioni di follower, l'amicizia con Trump Charlie Kirk con la moglie e i figli. Aveva portato voti a Donald negli Stati in bilico. In tour con la scorta. Nel 2012 aveva fondato l’associazione Turning Point Usa, la più importante organizzazione giovanile conservatrice degli Stati Uniti DALLA NOSTRA INVIATA WASHINGTON - Quando è arrivata la notizia che qualcuno aveva sparato a Charlie Kirk, alla Casa Bianca i volti dei giovanissimi membri dello staff erano scossi. Molti di loro lo conoscevano bene. Per il presidente Trump era un amico, come mostra il messaggio che ha pubblicato sui social annunciando la morte di una persona «leggendaria». La bandiera è stata calata a mezz’asta. Attirava grandi folle sui social, ma anche in presenza Il suo omicidio è un momento sismico nella politica americana. Era giovane, 31enne, ma aveva una influenza enorme. Era una sorta di influencer di destra, capace di attirare grandi folle sui social (oltre 7,5 milioni di follower su Instagram e 7 su TikTok per esempio) e con i suoi podcast, ma anche in presenza. Un giorno avrebbe potuto essere un candidato presidenziale. Aveva fondato Turning Point, organizzazione politica di destra, nel 2012, ad appena 18 anni, punto di riferimento per i giovani: ne fanno parte 250mila studenti universitari e delle scuole superiori. Era diventato milionario con i podcast e i libri tra cui «la Dottrina MAGA». Aveva raccolto 92 milioni di dollari nel 2023, attraverso donazioni, e aveva riversato denaro e volontari negli stati in bilico - a partire dalla sua Arizona - contribuendo alla rielezione di Trump. Era amico del figlio del presidente, Don Junior, che al gala organizzato da Turning Point per l’insediamento di Trump (1500 ospiti con biglietti dai 5000 a 15000 dollari) lo aveva descritto come «una delle vere rock star del nostro movimento». vicepresidente J. D. Vance lo aveva portato con sé in Groenlandia. E Kirk aveva dato consigli a Trump sulla scelta dei ministri spostandosi per due mesi in Florida durante la transizione insieme alla moglie Erika, ex miss Arizona, alla figlia di 3 anni e al figlio di un anno. Non aveva esitato ultimamente a esprimere qualche critica rispetto ai falchi repubblicani che consigliavano di intervenire in Iran o sulla gestione del caso Epstein, ma si era rapidamente riallineato alle scelte di Trump. Kirk a Milwaukee: «I repubblicani hanno trovato i loro Kennedy» L’ultima notte della convention repubblicana, la scorsa estate, lo avvicinammo sotto il palco di Milwaukee dove erano appena apparsi Trump, Melania e tutto il clan. Kirk disse al Corriere che i repubblicani avevano finalmente trovato i loro Kennedy. «Questa è l’elezione di TikTok e dei podcast — ci disse — In ogni elezione capiamo che gli elettori consumano le notizie diversamente. Nel 2008-2012 erano i social, nel 2016 nello specifico Twitter e Facebook, adesso c’è un ribilanciamento: i giovani consumano meno i media tradizionali, più podcast e lunghe interviste. E penso che i conservatori siano più avanti, i democratici si sono addormentati al volante pensando che tutti seguano Cnn». Kirk ci disse anche: «Cerco di essere più provocatorio possibile perché la cosa che mi preoccupa di più è quando la gente è d’accordo con noi ma resta a casa e non va a votare». I critici usavano quella parola, provocatorio. I sostenitori ammiravano la sua capacità di dibattere con tutti ai suoi eventi nei college, come quello di ieri in Utah, che prevedevano un incontro intitolato «Prova che ho torto» (Prove me wrong) in cui invitava i partecipanti a contraddirlo, su temi come immigrazione e aborto. Partecipavano studenti di sinistra e di destra: dibattiti con milioni di visualizzazioni su TikTok. Ma era stato minacciato, e aveva la scorta. Oltre 6.800 persone avevano firmato una petizione su change.org cercando di evitare che Kirk parlasse in quell’ateneo in Utah. Source: https://www.corriere.it/esteri/25_settembre_11/charlie-l-influencer-maga-con-milioni-di-follower-voglio-essere-provocatorio-6ae9b357-f600-4b6b-aa96-45059db2bxlk_amp.shtml
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  • "ECCO LA LEGGE SUL FARMACO (IGNORATA) CHE RIBALTA I DECRETI COVID" ▷ AVV. HOLZEISEN IN DIRETTA
    Nel #dibattito sui vaccini torna al centro il #dirittodelfarmaco, una normativa di origine europea recepita anche in #Italia che stabilisce un principio chiaro: per ogni farmaco inoculato (cioè somministrato per via parenterale) è necessaria la prescrizione medica individuale. Un punto che, secondo l’avvocato #RenateHolzeisen, è stato completamente ignorato durante la gestione della campagna vaccinale contro il #Covid-19 e che continua ad essere disatteso nel caso delle vaccinazioni pediatriche.

    https://www.youtube.com/watch?v=wp2OLG7Hi9c
    "ECCO LA LEGGE SUL FARMACO (IGNORATA) CHE RIBALTA I DECRETI COVID" ▷ AVV. HOLZEISEN IN DIRETTA Nel #dibattito sui vaccini torna al centro il #dirittodelfarmaco, una normativa di origine europea recepita anche in #Italia che stabilisce un principio chiaro: per ogni farmaco inoculato (cioè somministrato per via parenterale) è necessaria la prescrizione medica individuale. Un punto che, secondo l’avvocato #RenateHolzeisen, è stato completamente ignorato durante la gestione della campagna vaccinale contro il #Covid-19 e che continua ad essere disatteso nel caso delle vaccinazioni pediatriche. https://www.youtube.com/watch?v=wp2OLG7Hi9c
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  • Kennedy sta cacciando tutti i falsi scienziati vaccinisti.
    Vedremo qui da noi che farà Schillaci.

    LA RESA DEI CONTI

    Kennedy annienta i sierofanatici
    Vance gli fa eco, Big Pharma al palo

    Il segretario alla Salute è stato bersagliato dai dem in Aula, ma con le sue repliche ha messo tutti a tacere.
    Il vice di Trump: «Mutilate i bambini per arricchire le case farmaceutiche. Siete pieni di m... e lo san tutti»

    di MADDALENA LOY

    «Quando vedo tutti questi senatori che fanno la predica a Kennedy e cercano di incastrarlo, l’unica cosa che mi viene da pensare è: voi tutti sostenete terapie ormonali off-label, non testate e con effetti irreversibili sui bambini, mutilandoli per arricchire le grandi case farmaceutiche. Siete pieni di merda e lo sanno tutti».

    Non l’ha toccata piano, il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance, commentando l’audizione del ministro della salute Usa, Robert F. Kennedy, alla commissione finanze del Senato americano che si è tenuta giovedì sera. Un fuoco di fila di tre ore di domande insidiose, alle quali Kennedy ha risposto con calma e decisione, smontando pezzo per pezzo la narrazione dei democratici e accusando le multinazionali farmaceutiche di essere la vera minaccia per la salute pubblica americana.

    Ha sottolineato l’enorme incremento dei costi sanitari dovuto alle politiche di Big Pharma, ricordando i miliardi di dollari di profitti ottenuti attraverso la gestione della pandemia e la spinta forzata verso vaccini e trattamenti di dubbia efficacia. Kennedy ha portato dati ufficiali e documenti che mostrano come il sistema sia stato manipolato per privilegiare gli interessi economici delle case farmaceutiche, a scapito della prevenzione e della salute dei cittadini.

    La democratica Elizabeth Warren lo accusava di «privare la popolazione di vaccini antivirali», ma Kennedy ha ribattuto elencando i fallimenti della sanità Usa e i casi in cui il profitto ha prevalso sull’evidenza scientifica. Ha citato anche il caso dei risarcimenti per gli effetti collaterali dei vaccini, costati oltre 5 miliardi di dollari al contribuente americano.

    Alla fine persino alcuni senatori democratici hanno evitato di incalzarlo oltre, mentre Vance gli ha fatto eco con un intervento durissimo che ha fatto esplodere i social.

    «Mio zio era pro-vaccino», ha detto Kennedy, «ma non avrebbe mai accettato di imporlo senza trasparenza e senza valutare i rischi».

    Il senatore del Colorado, Michael Bennett, ha cercato di rilanciare sul piano etico, ma la difesa d’ufficio delle corporation ha lasciato molti basiti.

    Il risultato? Kennedy è uscito vincitore morale dal confronto, mentre Big Pharma ha visto sgretolarsi una parte della sua aura di intoccabilità.
    Kennedy sta cacciando tutti i falsi scienziati vaccinisti. Vedremo qui da noi che farà Schillaci. LA RESA DEI CONTI Kennedy annienta i sierofanatici Vance gli fa eco, Big Pharma al palo Il segretario alla Salute è stato bersagliato dai dem in Aula, ma con le sue repliche ha messo tutti a tacere. Il vice di Trump: «Mutilate i bambini per arricchire le case farmaceutiche. Siete pieni di m... e lo san tutti» di MADDALENA LOY «Quando vedo tutti questi senatori che fanno la predica a Kennedy e cercano di incastrarlo, l’unica cosa che mi viene da pensare è: voi tutti sostenete terapie ormonali off-label, non testate e con effetti irreversibili sui bambini, mutilandoli per arricchire le grandi case farmaceutiche. Siete pieni di merda e lo sanno tutti». Non l’ha toccata piano, il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance, commentando l’audizione del ministro della salute Usa, Robert F. Kennedy, alla commissione finanze del Senato americano che si è tenuta giovedì sera. Un fuoco di fila di tre ore di domande insidiose, alle quali Kennedy ha risposto con calma e decisione, smontando pezzo per pezzo la narrazione dei democratici e accusando le multinazionali farmaceutiche di essere la vera minaccia per la salute pubblica americana. Ha sottolineato l’enorme incremento dei costi sanitari dovuto alle politiche di Big Pharma, ricordando i miliardi di dollari di profitti ottenuti attraverso la gestione della pandemia e la spinta forzata verso vaccini e trattamenti di dubbia efficacia. Kennedy ha portato dati ufficiali e documenti che mostrano come il sistema sia stato manipolato per privilegiare gli interessi economici delle case farmaceutiche, a scapito della prevenzione e della salute dei cittadini. La democratica Elizabeth Warren lo accusava di «privare la popolazione di vaccini antivirali», ma Kennedy ha ribattuto elencando i fallimenti della sanità Usa e i casi in cui il profitto ha prevalso sull’evidenza scientifica. Ha citato anche il caso dei risarcimenti per gli effetti collaterali dei vaccini, costati oltre 5 miliardi di dollari al contribuente americano. Alla fine persino alcuni senatori democratici hanno evitato di incalzarlo oltre, mentre Vance gli ha fatto eco con un intervento durissimo che ha fatto esplodere i social. «Mio zio era pro-vaccino», ha detto Kennedy, «ma non avrebbe mai accettato di imporlo senza trasparenza e senza valutare i rischi». Il senatore del Colorado, Michael Bennett, ha cercato di rilanciare sul piano etico, ma la difesa d’ufficio delle corporation ha lasciato molti basiti. Il risultato? Kennedy è uscito vincitore morale dal confronto, mentre Big Pharma ha visto sgretolarsi una parte della sua aura di intoccabilità.
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  • IMPRESSIONI DI SETTEMBRE /
    URBANISTICA – IL DOCENTE COLPISCE ANCORA
    Sosteniamo il nuovo appello dei 200 Docenti universitari

    Mi rendo conto che la #politica e le forze politiche non siano più “di moda” quando a parlare di città, di spazi, di futuro sono proprio loro: le personalità che quella materia l’hanno studiata, vissuta, insegnata e difesa.

    La conoscono con la stessa passione e determinazione del guerrigliero vietcong che difende la propria foresta dall’invasore. So che il paragone è duro, specie in un tempo già attraversato da guerre e tensioni, ma rende l’idea. Ed è giusto che sia così.

    Per questo oggi ringrazio i 200 docenti universitari e accademici che ci stanno impartendo una vera lezione di politica. Perché fare politica, almeno per me, significa dare voce e spazio alle categorie coinvolte. Significa costruire sinergie reali. Non ridurre tutto a uno slogan da campagna elettorale. Non vi sembra?
    Le impressioni di settembre, questa volta, non hanno nulla di romantico: sono roventi . Non parliamo del clima, ma della nostra Milano.

    Dopo mesi di inchieste e scandali sull’urbanistica milanese, è arrivato un nuovo appello per una vera svolta. A firmarlo sono oltre 200 professori universitari di tutta Italia: urbanisti, architetti, giuristi, sociologi, antropologi, filosofi.
    Gli stessi che già si erano opposti con forza alla legge Salva Milano. Ora tornano in campo, rivolgendosi direttamente a sindaco, giunta e consiglieri comunali di Milano, alla Regione Lombardia, al Parlamento, al Governo e persino ai partiti e ai sindacati.

    Il documento è chiaro: le indagini giudiziarie hanno mostrato che “il governo della città è opaco, non democratico, profondamente ingiusto sul piano della redistribuzione delle risorse e dannoso per lo sviluppo economico italiano”.

    Da qui, tre proposte concrete:

    1️⃣ Fermare i grandi e medi progetti in corso a Milano e aprire un nuovo ciclo trasparente e partecipativo.
    2️⃣ Rivoluzionare il Piano Casa, privilegiando l’Edilizia Residenziale Pubblica invece dell’Housing Sociale.
    3️⃣ Respingere ogni deregolamentazione della normativa urbanistica nazionale, approvando invece la legge sulla Rigenerazione urbana e un nuovo Testo Unico dell’Edilizia.

    Non è poesia. È un atto politico e morale.
    Questa volta il segnale arriva da chi conosce la materia e ha scelto di parlare al cuore e alla mente dei cittadini.
    Basta leggere uno dei passaggi più duri e lucidi dell’appello:

    “A Milano si è considerato normale trasformare la città per frammenti, senza un quadro strategico di visione e gestione pubblica: si è costruito all’interno degli isolati e nei cortili edifici di dimensioni incongrue, spesso al posto di laboratori, parcheggi, piccole residenze, giardini o aree che la natura aveva riconquistato.”

    Ecco lo schiaffo morale: una moderna Banda Bassotti che ha speculato sulla città, mentre la politica, complici istituzioni supine e paralizzate dal timore di perdere consensi, ha taciuto.
    E allora? Facciamo tesoro di questo appello, diamogli voce, diamogli fiato, diamogli forza.
    Perché il docente “doce”, sì. Ma non tace.
    E noi con lui.

    Leggi il testo integrale dell’appello qui:
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/29/urbanistica-milano-appello-docenti-san-siro-notizie/8108716/

    #Milano #Urbanistica #RigenerazioneUrbana #Politica #Partecipazione #BeneComune #Docenti #Appello
    IMPRESSIONI DI SETTEMBRE / URBANISTICA – IL DOCENTE COLPISCE ANCORA 💪📢 Sosteniamo il nuovo appello dei 200 Docenti universitari ✍️ Mi rendo conto che la #politica e le forze politiche non siano più “di moda” quando a parlare di città, di spazi, di futuro sono proprio loro: le personalità che quella materia l’hanno studiata, vissuta, insegnata e difesa. La conoscono con la stessa passione e determinazione del guerrigliero vietcong che difende la propria foresta dall’invasore. So che il paragone è duro, specie in un tempo già attraversato da guerre e tensioni, ma rende l’idea. Ed è giusto che sia così. Per questo oggi ringrazio i 200 docenti universitari e accademici che ci stanno impartendo una vera lezione di politica. Perché fare politica, almeno per me, significa dare voce e spazio alle categorie coinvolte. Significa costruire sinergie reali. Non ridurre tutto a uno slogan da campagna elettorale. Non vi sembra? Le impressioni di settembre, questa volta, non hanno nulla di romantico: sono roventi 🔥. Non parliamo del clima, ma della nostra Milano. Dopo mesi di inchieste e scandali sull’urbanistica milanese, è arrivato un nuovo appello per una vera svolta. A firmarlo sono oltre 200 professori universitari di tutta Italia: urbanisti, architetti, giuristi, sociologi, antropologi, filosofi. Gli stessi che già si erano opposti con forza alla legge Salva Milano. Ora tornano in campo, rivolgendosi direttamente a sindaco, giunta e consiglieri comunali di Milano, alla Regione Lombardia, al Parlamento, al Governo e persino ai partiti e ai sindacati. Il documento è chiaro: le indagini giudiziarie hanno mostrato che “il governo della città è opaco, non democratico, profondamente ingiusto sul piano della redistribuzione delle risorse e dannoso per lo sviluppo economico italiano”. Da qui, tre proposte concrete: 1️⃣ Fermare i grandi e medi progetti in corso a Milano e aprire un nuovo ciclo trasparente e partecipativo. 2️⃣ Rivoluzionare il Piano Casa, privilegiando l’Edilizia Residenziale Pubblica invece dell’Housing Sociale. 3️⃣ Respingere ogni deregolamentazione della normativa urbanistica nazionale, approvando invece la legge sulla Rigenerazione urbana e un nuovo Testo Unico dell’Edilizia. Non è poesia. È un atto politico e morale. Questa volta il segnale arriva da chi conosce la materia e ha scelto di parlare al cuore e alla mente dei cittadini. Basta leggere uno dei passaggi più duri e lucidi dell’appello: “A Milano si è considerato normale trasformare la città per frammenti, senza un quadro strategico di visione e gestione pubblica: si è costruito all’interno degli isolati e nei cortili edifici di dimensioni incongrue, spesso al posto di laboratori, parcheggi, piccole residenze, giardini o aree che la natura aveva riconquistato.” Ecco lo schiaffo morale: una moderna Banda Bassotti che ha speculato sulla città, mentre la politica, complici istituzioni supine e paralizzate dal timore di perdere consensi, ha taciuto. E allora? Facciamo tesoro di questo appello, diamogli voce, diamogli fiato, diamogli forza. Perché il docente “doce”, sì. Ma non tace. E noi con lui. 💥 👉 Leggi il testo integrale dell’appello qui: https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/29/urbanistica-milano-appello-docenti-san-siro-notizie/8108716/ #Milano #Urbanistica #RigenerazioneUrbana #Politica #Partecipazione #BeneComune #Docenti #Appello
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  • COMUNICATO STAMPA

    NITAG: indipendenti no, stakeholder sì?
    16 agosto 2025

    L’Associazione ContiamoCi! prende atto della decisione del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di revocare le nomine del NITAG prima ancora che questo potesse iniziare a operare.

    Come emerso in questi giorni, la composizione del comitato presentava gravi inconvenienti dovuti alla presenza di soggetti in situazioni documentate di conflitto di interesse, in particolare in ambito farmaceutico. Inconvenienti cui sembrava logico porre rimedio fin dall’inizio, anziché dopo una pubblica levata di scudi.

    È altrettanto evidente, tuttavia, che lo scioglimento del NITAG non sia stato determinato unicamente da tali conflitti, ma anche dalle forti pressioni politiche e mediatiche provenienti anche dall’interno della maggioranza (in particolare da Forza Italia), nonché da FNOMCeO e da alcune società “scientifiche”, che hanno contestato la presenza nel neonato organismo di due medici illustri ma non allineati con le posizioni dominanti. La vicenda dimostra come la logica del confronto aperto e plurale sia stata sostituita dalla difesa di posizioni ideologiche precostituite.

    Ma qui emergono le vere contraddizioni. Il Ministro avrebbe infatti deciso di revocare le nomine “per agire nell’interesse esclusivo dei cittadini”, ma ha annunciato contestualmente che il nuovo NITAG vedrà la partecipazione di non meglio precisati “stakeholder”, cioè di portatori di interessi privati.

    In queste ore, da Palazzo Chigi si registrano reazioni critiche: Giorgia Meloni si è detta irritata, perché la scelta “non era concordata”. Anche esponenti di Fratelli d’Italia e dalla Lega hanno richiamato la necessità del pluralismo e del libero confronto scientifico.

    ContiamoCi! concorda con la necessità del pluralismo, purché sia davvero imparziale e libero da condizionamenti di qualsivoglia natura: un sano “pluralismo” in materia di Sanità Pubblica non può essere abbinato alla voce “portatori d’interesse”.

    La gestione della salute pubblica richiede autorevolezza e indipendenza.

    La coerenza tra dichiarazioni e fatti è fondamentale, così come lo è affidare scelte delicate a esperti scelti per la loro integrità professionale e non per ragioni altre che con la scienza nulla hanno a che fare.

    L’Associazione ContiamoCi! continuerà a vigilare affinché la salute dei cittadini non venga né svenduta né delegata a soggetti che perseguono interessi privati.

    #ContiamoCi #SanitàPubblica #NITAG #Indipendenza #Salute

    Source: https://t.me/PaoloBellavite/11884
    COMUNICATO STAMPA NITAG: indipendenti no, stakeholder sì? 16 agosto 2025 L’Associazione ContiamoCi! prende atto della decisione del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di revocare le nomine del NITAG prima ancora che questo potesse iniziare a operare. Come emerso in questi giorni, la composizione del comitato presentava gravi inconvenienti dovuti alla presenza di soggetti in situazioni documentate di conflitto di interesse, in particolare in ambito farmaceutico. Inconvenienti cui sembrava logico porre rimedio fin dall’inizio, anziché dopo una pubblica levata di scudi. È altrettanto evidente, tuttavia, che lo scioglimento del NITAG non sia stato determinato unicamente da tali conflitti, ma anche dalle forti pressioni politiche e mediatiche provenienti anche dall’interno della maggioranza (in particolare da Forza Italia), nonché da FNOMCeO e da alcune società “scientifiche”, che hanno contestato la presenza nel neonato organismo di due medici illustri ma non allineati con le posizioni dominanti. La vicenda dimostra come la logica del confronto aperto e plurale sia stata sostituita dalla difesa di posizioni ideologiche precostituite. Ma qui emergono le vere contraddizioni. Il Ministro avrebbe infatti deciso di revocare le nomine “per agire nell’interesse esclusivo dei cittadini”, ma ha annunciato contestualmente che il nuovo NITAG vedrà la partecipazione di non meglio precisati “stakeholder”, cioè di portatori di interessi privati. In queste ore, da Palazzo Chigi si registrano reazioni critiche: Giorgia Meloni si è detta irritata, perché la scelta “non era concordata”. Anche esponenti di Fratelli d’Italia e dalla Lega hanno richiamato la necessità del pluralismo e del libero confronto scientifico. ContiamoCi! concorda con la necessità del pluralismo, purché sia davvero imparziale e libero da condizionamenti di qualsivoglia natura: un sano “pluralismo” in materia di Sanità Pubblica non può essere abbinato alla voce “portatori d’interesse”. La gestione della salute pubblica richiede autorevolezza e indipendenza. La coerenza tra dichiarazioni e fatti è fondamentale, così come lo è affidare scelte delicate a esperti scelti per la loro integrità professionale e non per ragioni altre che con la scienza nulla hanno a che fare. L’Associazione ContiamoCi! continuerà a vigilare affinché la salute dei cittadini non venga né svenduta né delegata a soggetti che perseguono interessi privati. #ContiamoCi #SanitàPubblica #NITAG #Indipendenza #Salute Source: https://t.me/PaoloBellavite/11884
    T.ME
    Paolo Bellavite
    COMUNICATO STAMPA NITAG: indipendenti no, stakeholder sì? 16 agosto 2025 L’Associazione ContiamoCi! prende atto della decisione del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di revocare le nomine del NITAG prima ancora che questo potesse iniziare a operare. Come emerso in questi giorni, la composizione del comitato presentava gravi inconvenienti dovuti alla presenza di soggetti in situazioni documentate di conflitto di interesse, in particolare in ambito farmaceutico. Inconvenienti cui sembrava logico porre rimedio fin dall’inizio, anziché dopo una pubblica levata di scudi. È altrettanto evidente, tuttavia, che lo scioglimento del NITAG non sia stato determinato unicamente da tali conflitti, ma anche dalle forti pressioni politiche e mediatiche provenienti anche dall’interno della maggioranza (in particolare da Forza Italia), nonché da FNOMCeO e da alcune società “scientifiche”, che hanno contestato la presenza nel neonato organismo di due medici illustri ma non allineati con le posizioni dominanti. La vicenda dimostra come la logica del confronto aperto e plurale sia stata sostituita dalla difesa di posizioni ideologiche precostituite. Ma qui emergono le vere contraddizioni. Il Ministro avrebbe infatti deciso di revocare le nomine “per agire nell’interesse esclusivo dei cittadini”, ma ha annunciato contestualmente che il nuovo NITAG vedrà la partecipazione di non meglio precisati “stakeholder”, cioè di portatori di interessi privati. In queste ore, da Palazzo Chigi si registrano reazioni critiche: Giorgia Meloni si è detta irritata, perché la scelta “non era concordata”. Anche esponenti di Fratelli d’Italia e dalla Lega hanno richiamato la necessità del pluralismo e del libero confronto scientifico. ContiamoCi! concorda con la necessità del pluralismo, purché sia davvero imparziale e libero da condizionamenti di qualsivoglia natura: un sano “pluralismo” in materia di Sanità Pubblica non può essere abbinato alla voce “portatori d’interesse”. La gestione della salute pubblica richiede autorevolezza e indipendenza. La coerenza tra dichiarazioni e fatti è fondamentale, così come lo è affidare scelte delicate a esperti scelti per la loro integrità professionale e non per ragioni altre che con la scienza nulla hanno a che fare. L’Associazione ContiamoCi! continuerà a vigilare affinché la salute dei cittadini non venga né svenduta né delegata a soggetti che perseguono interessi privati. #ContiamoCi #SanitàPubblica #NITAG #Indipendenza #Salute
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  • 19 agosto 2025

    Ascolta e divulga, se ti fa piacere.

    *GENOCIDIO PLURIMO, DA PANDEMIA OMISSIVA E DA INOCULAZIONE*

    ```REATO DI OMICIDIO COLPOSO PLURIMO CON IPOTESI DI PREMEDITAZIONE```

    *Link per ascoltare su Facebook:*
    https://www.facebook.com/share/v/1Ht3njnVv2/

    *Link per ascoltare sul sito web:*
    https://www.telecolor.net/2025/08/gestione-della-pandemia-omicidio-colposo-plurimo-secondo-il-professor-sinagra/
    19 agosto 2025 Ascolta e divulga, se ti fa piacere. *GENOCIDIO PLURIMO, DA PANDEMIA OMISSIVA E DA INOCULAZIONE* ```REATO DI OMICIDIO COLPOSO PLURIMO CON IPOTESI DI PREMEDITAZIONE``` *Link per ascoltare su Facebook:* https://www.facebook.com/share/v/1Ht3njnVv2/ *Link per ascoltare sul sito web:* https://www.telecolor.net/2025/08/gestione-della-pandemia-omicidio-colposo-plurimo-secondo-il-professor-sinagra/
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  • CI RENDIAMO CONTO CHE @LiciaRonzulli non contenta di aver perso il ministero della Salute per la sua posizione acritica e dogmatica sui vaccini, ora ci fa sapere che ci vuole coerenza con la scienzahhh
    La Senatrice ignora che i vaccini a mRNA sono stati messi al bando in USA? ignora le miocarditi che stanno falcidiando giovani e meno giovani? ignora il turbo cancer ? nessun dubbio?.. chieda ad @AlbertoZangrillo. Si legga i documenti della #commissionecovid
    @GiorgiaMeloni intervenga e chieda dimissioni immediate. Quantomeno doveva essere informata.
    "Forza Italia, con Licia Ronzulli, vicepresidente dei senatori del partito, ha sostenuto invece il ministro Schillaci, definendo la revoca “un atto di responsabilità e di tutela verso i cittadini”. Ronzulli ha affermato: “È fondamentale che chi siede in organismi così delicati sia coerente con l’evidenza scientifica”. Queste affermazioni segnano una distanza tra le posizioni dei componenti della maggioranza di governo, mostrando quanto sia delicato il tema della gestione sanitaria e delle nomine nei comitati tecnici.

    Source:
    https://x.com/OrtigiaP/status/1956838611971654005?t=Rs2lk28soN3KWbfhYIeulw&s=19
    CI RENDIAMO CONTO CHE @LiciaRonzulli non contenta di aver perso il ministero della Salute per la sua posizione acritica e dogmatica sui vaccini, ora ci fa sapere che ci vuole coerenza con la scienzahhh La Senatrice ignora che i vaccini a mRNA sono stati messi al bando in USA? ignora le miocarditi che stanno falcidiando giovani e meno giovani? ignora il turbo cancer ? nessun dubbio?.. chieda ad @AlbertoZangrillo. Si legga i documenti della #commissionecovid @GiorgiaMeloni intervenga e chieda dimissioni immediate. Quantomeno doveva essere informata. "Forza Italia, con Licia Ronzulli, vicepresidente dei senatori del partito, ha sostenuto invece il ministro Schillaci, definendo la revoca “un atto di responsabilità e di tutela verso i cittadini”. Ronzulli ha affermato: “È fondamentale che chi siede in organismi così delicati sia coerente con l’evidenza scientifica”. Queste affermazioni segnano una distanza tra le posizioni dei componenti della maggioranza di governo, mostrando quanto sia delicato il tema della gestione sanitaria e delle nomine nei comitati tecnici. Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1956838611971654005?t=Rs2lk28soN3KWbfhYIeulw&s=19
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  • 𝟭𝟰 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟭
    𝟭𝟰 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟱

    Quattro anni fa, in piena estate, arrivava una circolare assurda: i poliziotti senza 𝘨𝘳𝘦𝘦𝘯 𝘱𝘢𝘴𝘴 venivano sbattuti fuori dalle mense.

    Un provvedimento senza alcuna base scientifica, partorito più per piegare le persone che per tutelare la salute.

    La beffa? Quella stessa circolare impediva di mangiare insieme ai colleghi, ma ci lasciava comunque lavorare 𝗴𝗼𝗺𝗶𝘁𝗼 𝗮 𝗴𝗼𝗺𝗶𝘁𝗼, ore e ore, negli stessi uffici e nelle stesse pattuglie.

    Poi è arrivato l’obbligo vaccinale, imposto con un farmaco sperimentale che, alla luce di quanto emerso, ha causato 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗯𝗲𝗻𝗲𝗳𝗶𝗰𝗶 a molti colleghi.

    Oggi, grazie agli studi, alle evidenze scientifiche e alle indagini della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione pandemica, sappiamo che quella decisione non era solo sbagliata: era 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗮𝗰𝗰𝗼 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗻𝗶𝘁𝗮̀ di chi, fino al giorno prima, era stato usato per vessare i cittadini che non si piegavano a imposizioni politiche, non scientifiche.

    Il 14 agosto non è una data da dimenticare: è il simbolo di come la logica e i diritti possano essere calpestati quando la politica si traveste da scienza.

    𝘾𝙝𝙚 𝙞𝙡 𝙁𝙪𝙩𝙪𝙧𝙤 𝙘𝙞 𝙨𝙞𝙖 𝘼𝙢𝙞𝙘𝙤!

    𝘼𝙣𝙩𝙤𝙣𝙞𝙤 𝙋𝙤𝙧𝙩𝙤
    𝑆𝑒𝑔𝑟𝑒𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜 𝐺𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑁𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑂.𝑆.𝐴. 𝑃𝑜𝑙𝑖𝑧𝑖𝑎

    - OsaPolizia Nazionale
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    𝟭𝟰 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟭 𝟭𝟰 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟱 Quattro anni fa, in piena estate, arrivava una circolare assurda: i poliziotti senza 𝘨𝘳𝘦𝘦𝘯 𝘱𝘢𝘴𝘴 venivano sbattuti fuori dalle mense. Un provvedimento senza alcuna base scientifica, partorito più per piegare le persone che per tutelare la salute. La beffa? Quella stessa circolare impediva di mangiare insieme ai colleghi, ma ci lasciava comunque lavorare 𝗴𝗼𝗺𝗶𝘁𝗼 𝗮 𝗴𝗼𝗺𝗶𝘁𝗼, ore e ore, negli stessi uffici e nelle stesse pattuglie. Poi è arrivato l’obbligo vaccinale, imposto con un farmaco sperimentale che, alla luce di quanto emerso, ha causato 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗯𝗲𝗻𝗲𝗳𝗶𝗰𝗶 a molti colleghi. Oggi, grazie agli studi, alle evidenze scientifiche e alle indagini della commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione pandemica, sappiamo che quella decisione non era solo sbagliata: era 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗮𝗰𝗰𝗼 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗻𝗶𝘁𝗮̀ di chi, fino al giorno prima, era stato usato per vessare i cittadini che non si piegavano a imposizioni politiche, non scientifiche. Il 14 agosto non è una data da dimenticare: è il simbolo di come la logica e i diritti possano essere calpestati quando la politica si traveste da scienza. 𝘾𝙝𝙚 𝙞𝙡 𝙁𝙪𝙩𝙪𝙧𝙤 𝙘𝙞 𝙨𝙞𝙖 𝘼𝙢𝙞𝙘𝙤! 𝘼𝙣𝙩𝙤𝙣𝙞𝙤 𝙋𝙤𝙧𝙩𝙤 𝑆𝑒𝑔𝑟𝑒𝑡𝑎𝑟𝑖𝑜 𝐺𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑁𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑂.𝑆.𝐴. 𝑃𝑜𝑙𝑖𝑧𝑖𝑎 - OsaPolizia Nazionale su FB
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