RAI – Oscurantismo nostrano in prima serata 
Abbiamo fatto della libertà di espressione una bandiera. Abbiamo difeso voci scomode, icone come Julian Assange, abbiamo creduto che un servizio pubblico dovesse servire... il pubblico. E invece? Ecco l’ennesima dimostrazione che servizio pubblico non significa più informazione pluralista, ma piuttosto esecuzione di ordini dall’alto.
Mentre politici di primo piano invitano apertamente a disertare le urne (una roba che in altri Paesi suonerebbe come un golpe), la RAI – che ricordiamolo, paghiamo noi – si chiude in un silenzio assordante.
Zero dibattiti, zero servizi informativi, zero spazio ai cittadini.
Il referendum? Non pervenuto.
Eppure, si parla di un voto che riguarda diritti, libertà, e futuro. Ma il grande assente in questa democrazia mutilata è proprio lui: l’accesso all’informazione.
Questo blackout mediatico non è una svista: è una scelta.
E allora ci chiediamo: con quale faccia si ripresenteranno tra qualche mese a chiederci fiducia, consenso, legittimità
Ma attenzione: non è il momento di scivolare nel vittimismo o nella sterile indignazione da social. Il cambiamento non passa solo dalle denunce, ma dall’azione. E oggi l’azione concreta è firmare e diffondere questa petizione nata dal basso, da chi crede ancora nella Democrazia Diretta e nella partecipazione attiva:
FIRMA QUI:
https://www.change.org/p/la-rai-deve-informare-non-censurare-stop-all-oscuramento-dei-referendum
Unisciti anche tu alla richiesta di trasparenza: la RAI deve informare, non censurare.
Le contraddizioni del nostro Paese le conosciamo bene. Ma non possono diventare un alibi per arrenderci.
Non lasciamo che l’informazione diventi un privilegio riservato a pochi.
Non deleghiamo, partecipiamo.
Facciamoci sentire. Adesso.
#StopCensuraRAI #Referendum2025 #LibertàDiInformazione #ServizioPubblico #DemocraziaDiretta #PartecipazioneAttiva #InformazioneÈPotere #FirmaLaPetizione #ControLOscurantismo #LaRAISeiTu
    
  Abbiamo fatto della libertà di espressione una bandiera. Abbiamo difeso voci scomode, icone come Julian Assange, abbiamo creduto che un servizio pubblico dovesse servire... il pubblico. E invece? Ecco l’ennesima dimostrazione che servizio pubblico non significa più informazione pluralista, ma piuttosto esecuzione di ordini dall’alto.
Mentre politici di primo piano invitano apertamente a disertare le urne (una roba che in altri Paesi suonerebbe come un golpe), la RAI – che ricordiamolo, paghiamo noi – si chiude in un silenzio assordante.
Zero dibattiti, zero servizi informativi, zero spazio ai cittadini.
Il referendum? Non pervenuto.
Eppure, si parla di un voto che riguarda diritti, libertà, e futuro. Ma il grande assente in questa democrazia mutilata è proprio lui: l’accesso all’informazione.
Questo blackout mediatico non è una svista: è una scelta.
E allora ci chiediamo: con quale faccia si ripresenteranno tra qualche mese a chiederci fiducia, consenso, legittimità
Ma attenzione: non è il momento di scivolare nel vittimismo o nella sterile indignazione da social. Il cambiamento non passa solo dalle denunce, ma dall’azione. E oggi l’azione concreta è firmare e diffondere questa petizione nata dal basso, da chi crede ancora nella Democrazia Diretta e nella partecipazione attiva:
FIRMA QUI:
https://www.change.org/p/la-rai-deve-informare-non-censurare-stop-all-oscuramento-dei-referendum
Unisciti anche tu alla richiesta di trasparenza: la RAI deve informare, non censurare.
Le contraddizioni del nostro Paese le conosciamo bene. Ma non possono diventare un alibi per arrenderci.
Non lasciamo che l’informazione diventi un privilegio riservato a pochi.
Non deleghiamo, partecipiamo.
Facciamoci sentire. Adesso.
#StopCensuraRAI #Referendum2025 #LibertàDiInformazione #ServizioPubblico #DemocraziaDiretta #PartecipazioneAttiva #InformazioneÈPotere #FirmaLaPetizione #ControLOscurantismo #LaRAISeiTu
RAI – Oscurantismo nostrano in prima serata 📺🕳️
Abbiamo fatto della libertà di espressione una bandiera. Abbiamo difeso voci scomode, icone come Julian Assange, abbiamo creduto che un servizio pubblico dovesse servire... il pubblico. E invece? Ecco l’ennesima dimostrazione che servizio pubblico non significa più informazione pluralista, ma piuttosto esecuzione di ordini dall’alto.
Mentre politici di primo piano invitano apertamente a disertare le urne (una roba che in altri Paesi suonerebbe come un golpe), la RAI – che ricordiamolo, paghiamo noi – si chiude in un silenzio assordante.
Zero dibattiti, zero servizi informativi, zero spazio ai cittadini.
Il referendum? Non pervenuto.
Eppure, si parla di un voto che riguarda diritti, libertà, e futuro. Ma il grande assente in questa democrazia mutilata è proprio lui: l’accesso all’informazione.
Questo blackout mediatico non è una svista: è una scelta. 
E allora ci chiediamo: con quale faccia si ripresenteranno tra qualche mese a chiederci fiducia, consenso, legittimità⁉️
Ma attenzione: non è il momento di scivolare nel vittimismo o nella sterile indignazione da social. Il cambiamento non passa solo dalle denunce, ma dall’azione. E oggi l’azione concreta è firmare e diffondere questa petizione nata dal basso, da chi crede ancora nella Democrazia Diretta e nella partecipazione attiva:
👉FIRMA QUI:
https://www.change.org/p/la-rai-deve-informare-non-censurare-stop-all-oscuramento-dei-referendum
Unisciti anche tu alla richiesta di trasparenza: la RAI deve informare, non censurare.
Le contraddizioni del nostro Paese le conosciamo bene. Ma non possono diventare un alibi per arrenderci.
Non lasciamo che l’informazione diventi un privilegio riservato a pochi.
Non deleghiamo, partecipiamo.
Facciamoci sentire. Adesso.
#StopCensuraRAI #Referendum2025 #LibertàDiInformazione #ServizioPubblico #DemocraziaDiretta #PartecipazioneAttiva #InformazioneÈPotere #FirmaLaPetizione #ControLOscurantismo #LaRAISeiTu
          
                    
          
          
            
            
               0 Comments
            
            
            
            
               0 Shares
            
            
            
                          
                 8K Views
              
                        
            
                                    
            
                                    
            
                        
                      
          
        
        
        
                
      
     
                                               
                                                             
                               
       
 
         Arabic
Arabic
             French
French
             Spanish
Spanish
             Portuguese
Portuguese
             Deutsch
Deutsch
             Turkish
Turkish
             Dutch
Dutch
             Italiano
Italiano
             Russian
Russian
             Romaian
Romaian
             Portuguese (Brazil)
Portuguese (Brazil)
             Greek
Greek