• È L'ITALIA CHE SE NE VA …

    Nulla è eterno, lo sappiamo bene.
    Ma quando l’Italia perde le sue bandiere, le personalità che hanno incarnato i suoi anni migliori, il folklore e quella spensieratezza che oggi sembrano appartenere a un tempo lontano, allora quello è il vero decesso.
    Il decesso intellettuale e morale di un Paese che ormai fatica ad avere grandi idee e grande stile.
    Lo stile di una televisione che non aveva bisogno di invettive, polemiche o volgarità per intrattenere e unire le famiglie.
    Unica consolazione: i migliori, adesso, sono insieme dall’altra parte.
    E chissà che meravigliosi “varietà” adesso dall'altra parte...

    Siamo noi, oggi, a stare male nella nostra solitudine.
    Ciao Pippo.
    Ciao a voi che avete fatto la #cultura italiana.
    Rip

    #PippoBaudo #TelevisioneItaliana #CulturaPopolare #Varietà #Italia #AddioPippo #StoriaDellaTV
    È L'ITALIA CHE SE NE VA … Nulla è eterno, lo sappiamo bene. Ma quando l’Italia perde le sue bandiere, le personalità che hanno incarnato i suoi anni migliori, il folklore e quella spensieratezza che oggi sembrano appartenere a un tempo lontano, allora quello è il vero decesso. Il decesso intellettuale e morale di un Paese che ormai fatica ad avere grandi idee e grande stile. Lo stile di una televisione che non aveva bisogno di invettive, polemiche o volgarità per intrattenere e unire le famiglie. Unica consolazione: i migliori, adesso, sono insieme dall’altra parte. E chissà che meravigliosi “varietà” adesso dall'altra parte... Siamo noi, oggi, a stare male nella nostra solitudine. Ciao Pippo. Ciao a voi che avete fatto la #cultura italiana. Rip #PippoBaudo #TelevisioneItaliana #CulturaPopolare #Varietà #Italia #AddioPippo #StoriaDellaTV
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  • Amarene, quanti benefici! I valori nutrizionali e la differenza con le ciliegie
    I benefici della amarene, i valori nutrizionali tra cui calorie, vitamine e minerali contenuti, le differenze con le ciliegie e le diverse varietà.

    https://www.gazzetta.it/alimentazione/storie/09-05-2025/amarene-benefici-valori-nutrizionali-differenza-con-ciliegie/le-amarene.shtml?utm_source=firefox-newtab-it-it
    Amarene, quanti benefici! I valori nutrizionali e la differenza con le ciliegie I benefici della amarene, i valori nutrizionali tra cui calorie, vitamine e minerali contenuti, le differenze con le ciliegie e le diverse varietà. https://www.gazzetta.it/alimentazione/storie/09-05-2025/amarene-benefici-valori-nutrizionali-differenza-con-ciliegie/le-amarene.shtml?utm_source=firefox-newtab-it-it
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  • Meta addestra l'AI in Europa coi dati degli utenti: ecco chi riguarda e come evitarlo - Il Fatto Quotidiano
    Le informazioni usate saranno quelle relative alle interazioni con l’intelligenza artificiale su Instagram e Messenger, non quelli su WhatsApp...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/14/meta-intelligenza-artificiale-europa-dati-utenti-ecco-chi-cosa-riguarda/7952802/

    Userà i dati degli utenti per implementare la sua intelligenza artificiale, ma solo di quelli maggiorenni nell’Unione europea, senza includere i messaggi privati scambiati con amici e familiari. E chi non vuole può opporsi compilando un modulo. La comunicazione arriva da Meta, che inizierà la sperimentazione questa settimana. La novità riguarda gli over 18 anni e i contenuti, post e interazioni pubbliche, anche di Meta AI lanciata a marzo. “Questo addestramento – afferma – consentirà di supportare meglio milioni di persone e aziende nell’Ue insegnando all’IA di Meta – il chatbot lanciato di recente in Ue e reso disponibile attraverso le proprie app di messaggistica – a comprendere e riflettere più accuratamente le culture. Stiamo seguendo l’esempio di altre aziende come Google e OpenAI“. Dunque, a partire da questa settimana, spiega l’azienda di Mark Zuckerberg, “le persone che si trovano nell’Unione Europea e utilizzano le piattaforme di Meta inizieranno a ricevere notifiche in app e via email che spiegano la tipologia di dati che la società comincerà a utilizzare”. Le notifiche, specifica, “includeranno anche un link ad un modulo attraverso il quale sarà possibile opporsi in qualsiasi momento all’utilizzo dei propri dati in questo modo. Abbiamo reso questo modulo facile da trovare, leggere e compilare, e rispetteremo tutte le richieste già ricevute di non utilizzare i dati, così come quelle che verranno inviate in futuro”. Il modulo di opposizione, fa sapere l’azienda, sarà facilmente accessibile e ogni richiesta già presentata sarà rispettata.

    Riguardo Meta AI lanciato lo scorso mese sui suoi prodotti, i dati usati per l’addestramento saranno quelli relativi alle interazioni con l’intelligenza artificiale su Instagram e Messenger, non quelli su WhatsApp.
    La società ricorda che lo scorso anno ha posticipato l’addestramento dei modelli linguistici di grandi dimensioni utilizzando contenuti pubblici, “in attesa che i regolatori chiarissero i requisiti legali”. “Accogliamo con favore il parere fornito dal Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb) a dicembre – osserva – che ha confermato come il nostro approccio iniziale fosse conforme ai nostri obblighi legali. Da allora, abbiamo collaborato in modo costruttivo con la Commissione irlandese per la protezione dei dati (Idpc) e non vediamo l’ora di continuare a portare tutti i benefici dell’IA generativa alle persone in Europa“. “È fondamentale che i nostri modelli di IA generativa vengano addestrati su una varietà di dati che permettano di comprendere le incredibili e variegate sfumature e complessità che caratterizzano le comunità europee – conclude Meta – Si tratta di un aspetto particolarmente importante in un momento in cui i modelli di intelligenza artificiale stanno diventando sempre più avanzati, con funzionalità multimodali che comprendono testo, voce, video e immagini”.

    Meta sottolinea il proprio dispiacere per il fatto che ci sia voluto quasi un anno per poter avviare il processo, sentimento già condiviso al momento del lancio di Meta AI (avvenuto in forte ritardo rispetto ad altri mercati come gli Usa) e dovuto, secondo all’azienda, a un contesto regolatorio complesso e nebuloso. “Accogliamo con favore la chiarezza fornita sia dalla Irish Data Protection Commission che dallo European Data Protection Board“, gli organi a difesa della privacy che hanno giurisdizione sulle attività europee del colosso statunitense, “che ci ha permesso di compiere questo passo successivo”, si legge nel comunicato.
    Meta addestra l'AI in Europa coi dati degli utenti: ecco chi riguarda e come evitarlo - Il Fatto Quotidiano Le informazioni usate saranno quelle relative alle interazioni con l’intelligenza artificiale su Instagram e Messenger, non quelli su WhatsApp... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/14/meta-intelligenza-artificiale-europa-dati-utenti-ecco-chi-cosa-riguarda/7952802/ Userà i dati degli utenti per implementare la sua intelligenza artificiale, ma solo di quelli maggiorenni nell’Unione europea, senza includere i messaggi privati scambiati con amici e familiari. E chi non vuole può opporsi compilando un modulo. La comunicazione arriva da Meta, che inizierà la sperimentazione questa settimana. La novità riguarda gli over 18 anni e i contenuti, post e interazioni pubbliche, anche di Meta AI lanciata a marzo. “Questo addestramento – afferma – consentirà di supportare meglio milioni di persone e aziende nell’Ue insegnando all’IA di Meta – il chatbot lanciato di recente in Ue e reso disponibile attraverso le proprie app di messaggistica – a comprendere e riflettere più accuratamente le culture. Stiamo seguendo l’esempio di altre aziende come Google e OpenAI“. Dunque, a partire da questa settimana, spiega l’azienda di Mark Zuckerberg, “le persone che si trovano nell’Unione Europea e utilizzano le piattaforme di Meta inizieranno a ricevere notifiche in app e via email che spiegano la tipologia di dati che la società comincerà a utilizzare”. Le notifiche, specifica, “includeranno anche un link ad un modulo attraverso il quale sarà possibile opporsi in qualsiasi momento all’utilizzo dei propri dati in questo modo. Abbiamo reso questo modulo facile da trovare, leggere e compilare, e rispetteremo tutte le richieste già ricevute di non utilizzare i dati, così come quelle che verranno inviate in futuro”. Il modulo di opposizione, fa sapere l’azienda, sarà facilmente accessibile e ogni richiesta già presentata sarà rispettata. Riguardo Meta AI lanciato lo scorso mese sui suoi prodotti, i dati usati per l’addestramento saranno quelli relativi alle interazioni con l’intelligenza artificiale su Instagram e Messenger, non quelli su WhatsApp. La società ricorda che lo scorso anno ha posticipato l’addestramento dei modelli linguistici di grandi dimensioni utilizzando contenuti pubblici, “in attesa che i regolatori chiarissero i requisiti legali”. “Accogliamo con favore il parere fornito dal Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb) a dicembre – osserva – che ha confermato come il nostro approccio iniziale fosse conforme ai nostri obblighi legali. Da allora, abbiamo collaborato in modo costruttivo con la Commissione irlandese per la protezione dei dati (Idpc) e non vediamo l’ora di continuare a portare tutti i benefici dell’IA generativa alle persone in Europa“. “È fondamentale che i nostri modelli di IA generativa vengano addestrati su una varietà di dati che permettano di comprendere le incredibili e variegate sfumature e complessità che caratterizzano le comunità europee – conclude Meta – Si tratta di un aspetto particolarmente importante in un momento in cui i modelli di intelligenza artificiale stanno diventando sempre più avanzati, con funzionalità multimodali che comprendono testo, voce, video e immagini”. Meta sottolinea il proprio dispiacere per il fatto che ci sia voluto quasi un anno per poter avviare il processo, sentimento già condiviso al momento del lancio di Meta AI (avvenuto in forte ritardo rispetto ad altri mercati come gli Usa) e dovuto, secondo all’azienda, a un contesto regolatorio complesso e nebuloso. “Accogliamo con favore la chiarezza fornita sia dalla Irish Data Protection Commission che dallo European Data Protection Board“, gli organi a difesa della privacy che hanno giurisdizione sulle attività europee del colosso statunitense, “che ci ha permesso di compiere questo passo successivo”, si legge nel comunicato.
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
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  • IL SANGUE CONTAMINATO DA MRNA NON È UTILIZZABILE POICHÉ INFETTEREBBE CHI NON È STATO INOCULATO
    https://thepeoplesvoice.tv/scientists-tell-hospitals-to-ban-vaxxed-from-giving-blood-their-blood-is-like-poison/
    <<Alcuni scienziati giapponesi hanno pubblicato un articolo pre-print in cui vengono descritti dettagliatamente i rischi associati all'utilizzo di sangue proveniente da persone vaccinate contro il COVID-19 per le trasfusioni e chiedono ai professionisti sanitari di vietare immediatamente alle persone vaccinate di donare il sangue.

    Expose-news.com riporta: Inoltre, per evitare questi rischi e prevenire un'ulteriore contaminazione dei prodotti sanguigni e le conseguenti complicazioni, chiedono la sospensione dei programmi di vaccinazione contro il COVID-19.

    “I danni alla salute causati dalla vaccinazione genetica sono già estremamente gravi ed è giunto il momento che i paesi e le organizzazioni competenti adottino misure concrete insieme per identificare i rischi, controllarli e risolverli”, hanno affermato.

    Molti paesi in tutto il mondo hanno segnalato che i cosiddetti vaccini genetici, come quelli che utilizzano mRNA modificato che codifica la proteina spike e nanoparticelle lipidiche come sistema di somministrazione del farmaco, hanno causato trombosi post-vaccinazione e conseguenti danni cardiovascolari, nonché un'ampia varietà di malattie che coinvolgono tutti gli organi e i sistemi, compreso il sistema nervoso.

    Sulla base di queste segnalazioni e della mole di prove emerse, attraverso il loro articolo i ricercatori stanno portando all'attenzione dei professionisti del settore medico i vari rischi associati alle trasfusioni di sangue con prodotti sanguigni derivati ​​da persone che hanno sofferto di Covid-19 e da riceventi di vaccini genetici, compresi coloro che hanno ricevuto vaccini a mRNA.

    Tuttavia, “va anche sottolineato che le questioni discusse qui riguardano tutti i trapianti di organi, compresi i trapianti di midollo osseo, e non solo i prodotti sanguigni”, hanno scritto i ricercatori.

    La Tabella 1 del documento riassume le sei principali preoccupazioni identificate dai ricercatori con l'uso di prodotti sanguigni derivati ​​da destinatari di vaccini genici. Abbiamo copiato il contenuto della Tabella 1 di seguito.

    1. Contaminazione delle proteine ​​spike

    La proteina spike, che è l'antigene del SARS-CoV-2 e dei vaccini genetici, ha già dimostrato di avere varie tossicità, tra cui effetti sui globuli rossi e sull'aggregazione piastrinica, sulla formazione di amiloide e sulla neurotossicità. È essenziale riconoscere che la proteina spike stessa è tossica per gli esseri umani. È stato anche segnalato che la proteina spike può attraversare la barriera emato-encefalica. Pertanto, è essenziale rimuovere la proteina spike derivata dal vaccino genetico stesso dai prodotti sanguigni.

    2. Contaminazione con aggregati amiloidi e microtrombi formati da proteine ​​spike

    Non è ancora chiaro come gli aggregati amiloidi e i microtrombi formati dalle proteine ​​spike si sviluppino in trombi visibili. Tuttavia, una volta formati, gli aggregati amiloidi potrebbero non essere facilmente eliminati e quindi devono essere rimossi dai prodotti sanguigni. È stato anche dimostrato che questi aggregati amiloidi sono tossici.

    3. Eventi attribuibili alla riduzione del sistema immunitario del donatore e ad anomalie immunitarie dovute all'imprinting immunitario o al passaggio di classe a IgG4, ecc. derivanti da dosi multiple di vaccini genetici

    Quando la funzione immunitaria di un donatore è compromessa dalla vaccinazione genetica, c'è il rischio che il donatore abbia qualche malattia infettiva (subclinica) o sia infetto da un virus patogeno e abbia sviluppato viremia o altre condizioni, anche se il donatore non ha sintomi soggettivi. Per questo motivo, gli operatori sanitari che eseguono procedure chirurgiche, tra cui il prelievo di sangue e il trapianto di organi, nonché l'uso di emoderivati, devono gestire il sangue dei destinatari del vaccino genetico con cura per prevenire l'infezione attraverso il sangue. Sarà inoltre necessario informare tutti gli operatori sanitari di questi rischi.

    4. Nanoparticelle lipidiche (“LNP”) e mRNA pseudouridinato (solo vaccini a mRNA)

    Nel caso dei vaccini a mRNA, gli LNP e l'mRNA pseudouridinato possono rimanere nel sangue dei riceventi se il sangue viene raccolto senza un periodo di differimento sufficiente dopo la vaccinazione genica. Gli LNP sono altamente infiammatori e si è scoperto che sono essi stessi trombogenici, il che rappresenta un rischio per i riceventi della trasfusione. Gli LNP stessi hanno una potente attività adiuvante e sono a rischio di indurre la sindrome autoimmune indotta da adiuvante ("sindrome ASIA"). Un rischio aggiuntivo è che se l'mRNA pseudouridinato viene incorporato nel sangue del ricevente mentre è ancora confezionato negli LNP, potrebbe essere prodotta un'ulteriore proteina spike nel corpo del ricevente.

    5. Contaminazione con aggregati di globuli rossi o piastrine

    La proteina spike provoca l'aggregazione dei globuli rossi e delle piastrine e pertanto questi aggregati verranno trasportati nel sangue del ricevente a meno che non vengano rimossi dal prodotto sanguigno.

    6. Cellule B della memoria che producono IgG4 e IgG4 da esse prodotte

    Grandi quantità (concentrazione sierica solitamente superiore a 1,25–1,4 g/L) di plasmacellule non infiammatorie IgG4-positive possono causare infiammazioni croniche come la malattia fibroinfiammatoria.

    IgG4 è un anticorpo ed è l'acronimo di immunoglobulina G4. In precedenza nel documento, gli autori hanno scritto che "l'esposizione a lungo termine a un antigene identico specifico (in questo caso, la proteina spike) fa sì che le immunoglobuline diventino IgG4 e alcune delle cellule B [o linfociti ] che le producono probabilmente si differenzino in cellule B della memoria che sopravvivono nel corpo per un periodo prolungato, si prevede che la disfunzione immunitaria dei destinatari del vaccino genetico sia prolungata (Tabella 1, punti 3 e 6). Si prevede che in futuro verranno rivelati maggiori dettagli su questi punti".

    I ricercatori suggeriscono anche test, metodi di prova e normative specifici per affrontare questi rischi.

    Nella loro conclusione, gli autori hanno scritto:

    L'impatto di questi vaccini genetici sui prodotti sanguigni e il danno effettivo da essi causato sono al momento sconosciuti. Pertanto, al fine di evitare questi rischi e prevenire un'ulteriore espansione della contaminazione del sangue e complicazione della situazione, chiediamo con forza che la campagna di vaccinazione con vaccini genetici venga sospesa e che venga effettuata una valutazione del rapporto danni-benefici il prima possibile.

    Come abbiamo più volte affermato, i danni alla salute causati dalla vaccinazione genetica sono già estremamente gravi ed è giunto il momento che i paesi e le organizzazioni competenti adottino insieme misure concrete per identificare i rischi, controllarli e risolverli.Preoccupazioni relative alle trasfusioni di prodotti sanguigni derivati ​​da riceventi di vaccini genetici e proposte di misure specifiche, Jun Ueda, Hideyuki Motohashi, Yuriko Hirai, Kenji Yamamoto, Yasufumi Murakami, Masanori Fukushima, Akinori Fujisawa, versione non sottoposta a revisione paritaria pubblicata il 15 marzo 2024>>
    IL SANGUE CONTAMINATO DA MRNA NON È UTILIZZABILE POICHÉ INFETTEREBBE CHI NON È STATO INOCULATO https://thepeoplesvoice.tv/scientists-tell-hospitals-to-ban-vaxxed-from-giving-blood-their-blood-is-like-poison/ <<Alcuni scienziati giapponesi hanno pubblicato un articolo pre-print in cui vengono descritti dettagliatamente i rischi associati all'utilizzo di sangue proveniente da persone vaccinate contro il COVID-19 per le trasfusioni e chiedono ai professionisti sanitari di vietare immediatamente alle persone vaccinate di donare il sangue. Expose-news.com riporta: Inoltre, per evitare questi rischi e prevenire un'ulteriore contaminazione dei prodotti sanguigni e le conseguenti complicazioni, chiedono la sospensione dei programmi di vaccinazione contro il COVID-19. “I danni alla salute causati dalla vaccinazione genetica sono già estremamente gravi ed è giunto il momento che i paesi e le organizzazioni competenti adottino misure concrete insieme per identificare i rischi, controllarli e risolverli”, hanno affermato. Molti paesi in tutto il mondo hanno segnalato che i cosiddetti vaccini genetici, come quelli che utilizzano mRNA modificato che codifica la proteina spike e nanoparticelle lipidiche come sistema di somministrazione del farmaco, hanno causato trombosi post-vaccinazione e conseguenti danni cardiovascolari, nonché un'ampia varietà di malattie che coinvolgono tutti gli organi e i sistemi, compreso il sistema nervoso. Sulla base di queste segnalazioni e della mole di prove emerse, attraverso il loro articolo i ricercatori stanno portando all'attenzione dei professionisti del settore medico i vari rischi associati alle trasfusioni di sangue con prodotti sanguigni derivati ​​da persone che hanno sofferto di Covid-19 e da riceventi di vaccini genetici, compresi coloro che hanno ricevuto vaccini a mRNA. Tuttavia, “va anche sottolineato che le questioni discusse qui riguardano tutti i trapianti di organi, compresi i trapianti di midollo osseo, e non solo i prodotti sanguigni”, hanno scritto i ricercatori. La Tabella 1 del documento riassume le sei principali preoccupazioni identificate dai ricercatori con l'uso di prodotti sanguigni derivati ​​da destinatari di vaccini genici. Abbiamo copiato il contenuto della Tabella 1 di seguito. 1. Contaminazione delle proteine ​​spike La proteina spike, che è l'antigene del SARS-CoV-2 e dei vaccini genetici, ha già dimostrato di avere varie tossicità, tra cui effetti sui globuli rossi e sull'aggregazione piastrinica, sulla formazione di amiloide e sulla neurotossicità. È essenziale riconoscere che la proteina spike stessa è tossica per gli esseri umani. È stato anche segnalato che la proteina spike può attraversare la barriera emato-encefalica. Pertanto, è essenziale rimuovere la proteina spike derivata dal vaccino genetico stesso dai prodotti sanguigni. 2. Contaminazione con aggregati amiloidi e microtrombi formati da proteine ​​spike Non è ancora chiaro come gli aggregati amiloidi e i microtrombi formati dalle proteine ​​spike si sviluppino in trombi visibili. Tuttavia, una volta formati, gli aggregati amiloidi potrebbero non essere facilmente eliminati e quindi devono essere rimossi dai prodotti sanguigni. È stato anche dimostrato che questi aggregati amiloidi sono tossici. 3. Eventi attribuibili alla riduzione del sistema immunitario del donatore e ad anomalie immunitarie dovute all'imprinting immunitario o al passaggio di classe a IgG4, ecc. derivanti da dosi multiple di vaccini genetici Quando la funzione immunitaria di un donatore è compromessa dalla vaccinazione genetica, c'è il rischio che il donatore abbia qualche malattia infettiva (subclinica) o sia infetto da un virus patogeno e abbia sviluppato viremia o altre condizioni, anche se il donatore non ha sintomi soggettivi. Per questo motivo, gli operatori sanitari che eseguono procedure chirurgiche, tra cui il prelievo di sangue e il trapianto di organi, nonché l'uso di emoderivati, devono gestire il sangue dei destinatari del vaccino genetico con cura per prevenire l'infezione attraverso il sangue. Sarà inoltre necessario informare tutti gli operatori sanitari di questi rischi. 4. Nanoparticelle lipidiche (“LNP”) e mRNA pseudouridinato (solo vaccini a mRNA) Nel caso dei vaccini a mRNA, gli LNP e l'mRNA pseudouridinato possono rimanere nel sangue dei riceventi se il sangue viene raccolto senza un periodo di differimento sufficiente dopo la vaccinazione genica. Gli LNP sono altamente infiammatori e si è scoperto che sono essi stessi trombogenici, il che rappresenta un rischio per i riceventi della trasfusione. Gli LNP stessi hanno una potente attività adiuvante e sono a rischio di indurre la sindrome autoimmune indotta da adiuvante ("sindrome ASIA"). Un rischio aggiuntivo è che se l'mRNA pseudouridinato viene incorporato nel sangue del ricevente mentre è ancora confezionato negli LNP, potrebbe essere prodotta un'ulteriore proteina spike nel corpo del ricevente. 5. Contaminazione con aggregati di globuli rossi o piastrine La proteina spike provoca l'aggregazione dei globuli rossi e delle piastrine e pertanto questi aggregati verranno trasportati nel sangue del ricevente a meno che non vengano rimossi dal prodotto sanguigno. 6. Cellule B della memoria che producono IgG4 e IgG4 da esse prodotte Grandi quantità (concentrazione sierica solitamente superiore a 1,25–1,4 g/L) di plasmacellule non infiammatorie IgG4-positive possono causare infiammazioni croniche come la malattia fibroinfiammatoria. IgG4 è un anticorpo ed è l'acronimo di immunoglobulina G4. In precedenza nel documento, gli autori hanno scritto che "l'esposizione a lungo termine a un antigene identico specifico (in questo caso, la proteina spike) fa sì che le immunoglobuline diventino IgG4 e alcune delle cellule B [o linfociti ] che le producono probabilmente si differenzino in cellule B della memoria che sopravvivono nel corpo per un periodo prolungato, si prevede che la disfunzione immunitaria dei destinatari del vaccino genetico sia prolungata (Tabella 1, punti 3 e 6). Si prevede che in futuro verranno rivelati maggiori dettagli su questi punti". I ricercatori suggeriscono anche test, metodi di prova e normative specifici per affrontare questi rischi. Nella loro conclusione, gli autori hanno scritto: L'impatto di questi vaccini genetici sui prodotti sanguigni e il danno effettivo da essi causato sono al momento sconosciuti. Pertanto, al fine di evitare questi rischi e prevenire un'ulteriore espansione della contaminazione del sangue e complicazione della situazione, chiediamo con forza che la campagna di vaccinazione con vaccini genetici venga sospesa e che venga effettuata una valutazione del rapporto danni-benefici il prima possibile. Come abbiamo più volte affermato, i danni alla salute causati dalla vaccinazione genetica sono già estremamente gravi ed è giunto il momento che i paesi e le organizzazioni competenti adottino insieme misure concrete per identificare i rischi, controllarli e risolverli.Preoccupazioni relative alle trasfusioni di prodotti sanguigni derivati ​​da riceventi di vaccini genetici e proposte di misure specifiche, Jun Ueda, Hideyuki Motohashi, Yuriko Hirai, Kenji Yamamoto, Yasufumi Murakami, Masanori Fukushima, Akinori Fujisawa, versione non sottoposta a revisione paritaria pubblicata il 15 marzo 2024>>
    THEPEOPLESVOICE.TV
    Scientists Tell Hospitals To Ban Vaxxed From Giving Blood: “Their Blood Is Like Poison”
    Scientists are now telling hospitals to stop accepting blood donations from vaccinated people due to the presence of toxic and inorganic compounds found in their blood.
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  • Sentite anche questa…. Nel 1996 vennero pubblicati dei documenti lampanti. Dopo OWNING THE WEATHER IN 2025, vorrei ricordare un altro documento, sempre relativo al 2025. È stato pubblicato per la prima volta su questo sito nel 2022. Probabilmente è superfluo immaginare i punti di arrivo, ci stanno dicendo cosa intendono fare. È importante leggere i loro documenti invece di fantasticare. La realtà supera le nostre fantasie, che sono davvero il frutto del male. Avrebbe avuto molto senso indagare sull’arricchimento atmosferico in questa spolverata, che si è verificata nei giorni scorsi. Ho citato molte volte le affermazioni di Esther Dyson, figlia di Freeman Dyson, PADRE DELLA BIOSFERA ARTIFICIALE.

    “Presto condiremo (we will salt) gli oceani, la terra e il cielo con un numero incalcolabile di sensori invisibili agli occhi, ma visibili l’uno all’altro e ad una varietà di dispositivi di raccolta dati. I vasti flussi di dati sempre più accurati si combinano e interagiscono per produrre cache sempre più significativi di conoscenza” .

    ************
    Fonte:
    https://t.me/NogeoingegneriaNews

    Nell’agosto 1996, la US Air Force ha pubblicato un rapporto scientifico-militare sullo sviluppo delle nanotecnologie per scopi militari entro l’anno 2025. Il contenuto prevede l’uso di nanosensori nell’ambiente attraverso l’irrorazione aerea. Il documento descrive un nuovo sistema di monitoraggio basato sulla nanotecnologia. Questi minuscoli nanosensori ad alta tecnologia distribuiti in tutto l’ambiente avranno il compito di trasmettere a una rete di computer tutti i dati raccolti, in modo che l’intelligenza artificiale possa elaborarli immediatamente e predire in tempo reale le intenzioni del nemico. Entro il 2025, questi nanosensori dovrebbero essere in grado di svolgere le loro funzioni.

    A pagina 20 del documento, si legge: “Entro il 2025, la nanotecnologia permetterà l’uso di sensori più sottili di un capello umano che possono raggiungere l’obiettivo attraverso gli esseri umani, l’acqua, il cibo o dell’ aria.”

    Il termine “smart dust”, coniato da Kristofer Pister, professore all’Università della California, Berkeley, è riferito a questi piccolissimi sensori che sono abbastanza economici da diffondersi come polvere.

    Nel racconto di fantascienza The Unknown di Christopher Anvil del 1972, tre piloti spaziali si trovano afflitti da “circuiti spia ultraminiaturizzati”. Minuscoli computer usati per lo spionaggio e non più grandi di un granello di polvere.

    Nel 1972, le spie elettroniche grandi come la polvere erano roba lontana. Ma oggi sono una realtà.

    Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews.

    CONTINUA QUI

    IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
    Sentite anche questa…. Nel 1996 vennero pubblicati dei documenti lampanti. Dopo OWNING THE WEATHER IN 2025, vorrei ricordare un altro documento, sempre relativo al 2025. È stato pubblicato per la prima volta su questo sito nel 2022. Probabilmente è superfluo immaginare i punti di arrivo, ci stanno dicendo cosa intendono fare. È importante leggere i loro documenti invece di fantasticare. La realtà supera le nostre fantasie, che sono davvero il frutto del male. Avrebbe avuto molto senso indagare sull’arricchimento atmosferico in questa spolverata, che si è verificata nei giorni scorsi. Ho citato molte volte le affermazioni di Esther Dyson, figlia di Freeman Dyson, PADRE DELLA BIOSFERA ARTIFICIALE. “Presto condiremo (we will salt) gli oceani, la terra e il cielo con un numero incalcolabile di sensori invisibili agli occhi, ma visibili l’uno all’altro e ad una varietà di dispositivi di raccolta dati. I vasti flussi di dati sempre più accurati si combinano e interagiscono per produrre cache sempre più significativi di conoscenza” . ************ Fonte: https://t.me/NogeoingegneriaNews Nell’agosto 1996, la US Air Force ha pubblicato un rapporto scientifico-militare sullo sviluppo delle nanotecnologie per scopi militari entro l’anno 2025. Il contenuto prevede l’uso di nanosensori nell’ambiente attraverso l’irrorazione aerea. Il documento descrive un nuovo sistema di monitoraggio basato sulla nanotecnologia. Questi minuscoli nanosensori ad alta tecnologia distribuiti in tutto l’ambiente avranno il compito di trasmettere a una rete di computer tutti i dati raccolti, in modo che l’intelligenza artificiale possa elaborarli immediatamente e predire in tempo reale le intenzioni del nemico. Entro il 2025, questi nanosensori dovrebbero essere in grado di svolgere le loro funzioni. A pagina 20 del documento, si legge: “Entro il 2025, la nanotecnologia permetterà l’uso di sensori più sottili di un capello umano che possono raggiungere l’obiettivo attraverso gli esseri umani, l’acqua, il cibo o dell’ aria.” Il termine “smart dust”, coniato da Kristofer Pister, professore all’Università della California, Berkeley, è riferito a questi piccolissimi sensori che sono abbastanza economici da diffondersi come polvere. Nel racconto di fantascienza The Unknown di Christopher Anvil del 1972, tre piloti spaziali si trovano afflitti da “circuiti spia ultraminiaturizzati”. Minuscoli computer usati per lo spionaggio e non più grandi di un granello di polvere. Nel 1972, le spie elettroniche grandi come la polvere erano roba lontana. Ma oggi sono una realtà. Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews. CONTINUA QUI IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.
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  • LA DOMANDA NON È SE CI SARÀ LA GUERRA, MA QUALE GUERRA CI SARÀ

    Un paio di giorni fa il presidente serbo Vučić ha espresso il suo forte timore che 3-4 mesi ci separino dalla Terza Guerra Mondiale. Che si tratti di una valutazione realistica o magari di eccessiva apprensione da parte di chi ha già esperito sulla propria pelle la natura “eminentemente difensiva” della Nato, è quanto scopriremo solo vivendo.

    Possiamo però sin d’ora fare qualche considerazione generale sulle linee di tendenza che si profilano.

    Dal punto di vista di un confronto diretto tra grandi potenze militari la questione cruciale riguarda la percezione interna di un carattere “decisivo” del conflitto regionale in corso. Per la Russia è chiarissimo, e lo è stato sin dall’inizio, che si trattasse di una minaccia percepita come esistenziale. L’asimmetria del confronto qui dev’essere ben percepita: nel conflitto russo-ucraino la Russia è formalmente l’aggressore, avendo violato i confini ucraini con le sue truppe, ma la Russia si percepisce aggredita perché ha visto anno dopo anno i preparativi Nato ai propri confini (esercitazioni congiunte, costruzione di infrastrutture militari, il cambio di regime di Maidan, la persecuzione delle proprie minoranze in Ucraina, ecc.). Questi eventi sono stati lamentati come prodromi o ad un’aggressione diretta o ad un posizionamento di vantaggio strategico che metteva potenzialmente in scacco le difese russe. È qui necessario tener ferme alcune premesse storiche e geografiche: la Russia è sempre stata particolarmente esposta alle minacce sul fronte occidentale, dove è stata più volte attaccata, dove non ci sono barriere naturali degne di nota, e dove si trovano le principali città, a partire da Mosca. Questi timori sono stati espressi da vari governi russi innumerevoli volte, per anni, e solo il controllo occidentale sulla narrativa pubblica ha impedito che questo fatto fosse generalmente riconosciuto prima dello scoppio della guerra. Non l’Occidente ma la Russia vive una sfida militare alle proprie porte da vent’anni; non è l’Occidente ma la Russia ad essere oggi colpita sul proprio territorio dalle armi di una potente alleanza militare ostile, con il supporto tecnologico e informativo della stessa.

    Per la Russia, dunque, non c’è spazio per “passi indietro”, perché si è già arrivati ai confini, al limite che minaccia la propria esistenza statuale: fare passi indietro significa perdere la capacità di mantenersi integra.

    Che dire degli USA e della Nato? Qui dal punto di vista delle minacce dirette la situazione è molto differente, eppure nelle linee di fondo non è dissimile. Gli USA non stanno versando sangue, né stanno subendo danni infrastrutturali dall’attuale confronto con la Russia. E tuttavia il problema qui è di natura sistemica: la narrativa che ha sostenuto la fiducia nel sistema occidentale, militare e finanziario, impone al sistema di presentare un orizzonte di crescita, dominio e forza internazionale. L’iniziativa russa, sostenuta in modo defilato ma sostanziale dalla Cina, ha messo in moto un processo di “insubordinazione” nel mondo extra-occidentale, che rappresenta un effetto domino devastante per l’egemonia politica ed economica dell’Occidente a guida americana. Veder scossa la propria capacità di imporre trattati a sé favorevoli in Africa, America Latina, Medio Oriente ed Asia minaccia frontalmente il modello di sviluppo occidentale, modello già in crisi per ragioni interne, e che conta da sempre sulla possibilità di estrarre plusvalore dal mondo meno industrializzato (come risorse naturali, energetiche, manodopera a basso costo, ecc.). Il sistema hobbesiano della competizione economica infinita appare tollerabile solo finché le proprie popolazioni appartengono solo in modo marginale alla sfera dei perdenti in questa competizione. Quando la lotta economica di tutti contro tutti comincia ad erodere significativamente i modi di vita del proletariato europeo o americano, l’allarme scatta, perché l’unità dei sistemi occidentali è fornita soltanto dalla promessa di un benessere (comparativamente) diffuso.

    Questo significa che, per ragioni diverse, anche nell’Occidente a guida americana l’attuale “insubordinazione internazionale” fomentata dalla Russia rappresenta un rischio esistenziale: essa porta alla luce i “limiti intrinseci allo sviluppo” che i critici del modello capitalista hanno riconosciuto da tempo e che ora bussano alle porte.

    Nessuno dei due contendenti può dunque permettersi un’aperta sconfitta.

    Ci sono margini per un onorevole pareggio? Non molti e sempre di meno. Più passa il tempo, maggiori sono gli investimenti economici e umani nel conflitto, minori sono gli spazi per un esito che non appaia come una sconfitta all’una o all’altra parte. Per dire, è chiaro che le condizioni degli accordi di Minsk II, che erano rivendicati dalla Russia prima dell’inizio della guerra, se accettati oggi rappresenterebbero una grave sconfitta per i russi, lasciando 8 milioni di russofoni in balia politica di quegli stessi che li hanno perseguitati prima e bombardati poi. Più passa il tempo, maggiori i costi, più i risultati accettati come minimi per ciascuna delle parti si ampliano.

    Questo quadro rende la possibilità di un conflitto diretto, ogni giorno che passa, sempre più probabile,.

    Si apre però qui una questione essenziale, che riguarda la NATURA del conflitto.

    La possibilità, paventata e temuta, che si pervenga ad un diretto scontro senza esclusione di colpi, dunque ad una guerra anche nucleare, non può essere esclusa. Per quanto entrambe le parti in conflitto comprendano bene il carattere potenzialmente terminale di un tale confronto, qui il rischio proviene non tanto dalla programmazione esplicita della guerra quanto dalla logica dell’escalation, che può far arrivare alla soglia della deflagrazione, pensando di controllarla, per poi sorpassarla magari per un fraintendimento, per un eccesso di timore o di sospetto.

    Ma personalmente credo che le possibilità di un conflitto nucleare diretto siano ancora relativamente basse, non trascurabili, ma basse.

    Lo scenario che invece credo sia altamente probabile, direi certo, salvo gli scenari peggiori di cui sopra, è quello dello sviluppo di forme inusitate e devastanti di GUERRA IBRIDA.

    Per “guerra ibrida” (hybrid warfare) si intende una strategia militare che impiega una varietà di tattiche atte a portare nocumento all’avversario, limitando il ricorso alla guerra convenzionale e privilegiando invece forme di attacco non dichiarate, che possono sempre ricadere nella “plausible deniability”, nell’area grigia delle cose non pienamente dimostrabili di cui si può negare la responsabilità. Il problema è che oggi gli spazi per queste forme di guerra sono enormi, incomparabilmente superiori a tutto ciò che il passato ci ha consegnato.

    Sono parte della guerra ibrida il supporto ad atti terroristici, anche da parte di gruppi terzi. Il terrorismo può infatti essere di tipo diretto, come attacchi ad infrastrutture strategiche da parte di qualche commando infiltrato (ma qui c’è sempre il rischio che qualcuno venga preso è che la “deniability” venga meno.) E poi c’è la possibilità, tutt’altro che complessa, di sostenere, manipolare, armare gruppuscoli già esistenti che odiano l’avversario, ma che mai avrebbero le risorse per attentati in grande stile (questi sono, ad esempio, i termini in cui viene oggi letto in Russia l’attentato al Crocus City Hall del 24 marzo, i cui autori diretti sono del Tagikistan, ma la cui preparazione rinvia per i russi ai servizi segreti ucraini).

    Possono rientrare nella guerra ibrida anche atti terroristici che non appaiono tali, come sabotaggi, apparenti malfunzionamenti infrastrutturali, incidenti aerei, ferroviari, ecc.

    Possono rientrare nella guerra ibrida forme di guerra batteriologica mirata, ad esempio con patogeni selezionati per colpire in modo privilegiato certi gruppi etnici. E anche qui l’apparenza può essere quella del caso o dell’accidente.

    Possono essere esempi di guerra ibrida attacchi cibernetici di varia natura, destinati a entità finanziarie, a database, archivi, ecc.

    Possono essere momenti di una guerra ibrida attacchi speculativi finanziari, volti a creare occasioni che rendano i mercati internazionali un’arma per destabilizzare un paese.

    E poi esistono innumerevoli ambiti di guerra ibrida di cui ancora non abbiamo esempi espliciti, ma che sono oggi tecnologicamente disponibili. Pensiamo ad esempio alle accuse mosse neanche troppo velatamente dal ministro degli esteri turco agli USA di essere dietro al terremoto in Turchia e Siria del 2023. Che oggi vi siano modi per indurre, in punti tettonicamente predisposti, eventi tellurici è stato oggetto di studio militare (se lo studio si sia mai tradotto in realtà è questione che ignoriamo).

    E naturalmente possono essere parte di una guerra ibrida eventi critici volti a condizionare specifici eventi elettorali, come la creazione di vittime ad hoc, di capri espiatori, o operazioni di discredito alla vigilia delle elezioni, ecc.

    Se l’orizzonte di una durevole e intensa guerra ibrida è l’orizzonte che abbiamo di fronte nei prossimi anni, è, a mio avviso, necessario tener ferme due cose.

    La prima è che per la natura stessa della guerra ibrida, intenzionalmente opaca ed inesplicita, i margini di strumentalizzazione interna sono amplissimi. Può così accadere che qualcosa sia effettivamente un evento di guerra ibrida mossa da una potenza estera, ma può anche accadere che qualcosa sia un mero incidente, oppure un’operazione interna false flag volta a condizionare il fronte interno (le operazioni “sotto falsa bandiera” sono di una semplicità disarmante in un contesto in cui per definizione le bandiere negli attacchi reali non vengono esposte).

    Se, come si dice, la prima vittima della guerra è la verità, in una guerra ibrida la verità pubblica tende a dissolversi in maniera integrale: semplicemente tutto è potenzialmente strumentale per qualcuno.
    Una simile atmosfera di sospetto coltivato ad arte e di condizionamenti occulti tende a consolidare in posizioni di potere chi già detiene il potere, e tende a rendere massimamente difficile la costruzione di qualunque iniziativa politica eterodossa, estranea al potere già consolidato.

    Questo punto ci porta ad una seconda conclusione: la direzione primaria in cui si deve muovere, in questo contesto storico, una politica critica, una politica d’opposizione autentica, deve avere al centro della propria agenda la RICHIESTA DI PACE (che vuol dire convivenza, riduzione della conflittualità internazionale, allentamento delle tensioni, accettazione della pluralità di prospettive, accettazione di un multipolarismo con pari dignità dei vari poli, ecc.) e il RIFIUTO DELL’EMERGENZIALISMO (rifiuto della creazione costante di ansia, terrore, di sindromi dell’attacco o della catastrofe incombente, per manipolare la volontà pubblica).
    Volontà di pace, nel senso più comprensivo, e rifiuto dell’atteggiamento emergenzialista, dovrebbero essere al centro di ogni iniziativa politica che si voglia capace di resistere ai tempi oscuri in cui siamo stati sospinti.
    LA DOMANDA NON È SE CI SARÀ LA GUERRA, MA QUALE GUERRA CI SARÀ Un paio di giorni fa il presidente serbo Vučić ha espresso il suo forte timore che 3-4 mesi ci separino dalla Terza Guerra Mondiale. Che si tratti di una valutazione realistica o magari di eccessiva apprensione da parte di chi ha già esperito sulla propria pelle la natura “eminentemente difensiva” della Nato, è quanto scopriremo solo vivendo. Possiamo però sin d’ora fare qualche considerazione generale sulle linee di tendenza che si profilano. Dal punto di vista di un confronto diretto tra grandi potenze militari la questione cruciale riguarda la percezione interna di un carattere “decisivo” del conflitto regionale in corso. Per la Russia è chiarissimo, e lo è stato sin dall’inizio, che si trattasse di una minaccia percepita come esistenziale. L’asimmetria del confronto qui dev’essere ben percepita: nel conflitto russo-ucraino la Russia è formalmente l’aggressore, avendo violato i confini ucraini con le sue truppe, ma la Russia si percepisce aggredita perché ha visto anno dopo anno i preparativi Nato ai propri confini (esercitazioni congiunte, costruzione di infrastrutture militari, il cambio di regime di Maidan, la persecuzione delle proprie minoranze in Ucraina, ecc.). Questi eventi sono stati lamentati come prodromi o ad un’aggressione diretta o ad un posizionamento di vantaggio strategico che metteva potenzialmente in scacco le difese russe. È qui necessario tener ferme alcune premesse storiche e geografiche: la Russia è sempre stata particolarmente esposta alle minacce sul fronte occidentale, dove è stata più volte attaccata, dove non ci sono barriere naturali degne di nota, e dove si trovano le principali città, a partire da Mosca. Questi timori sono stati espressi da vari governi russi innumerevoli volte, per anni, e solo il controllo occidentale sulla narrativa pubblica ha impedito che questo fatto fosse generalmente riconosciuto prima dello scoppio della guerra. Non l’Occidente ma la Russia vive una sfida militare alle proprie porte da vent’anni; non è l’Occidente ma la Russia ad essere oggi colpita sul proprio territorio dalle armi di una potente alleanza militare ostile, con il supporto tecnologico e informativo della stessa. Per la Russia, dunque, non c’è spazio per “passi indietro”, perché si è già arrivati ai confini, al limite che minaccia la propria esistenza statuale: fare passi indietro significa perdere la capacità di mantenersi integra. Che dire degli USA e della Nato? Qui dal punto di vista delle minacce dirette la situazione è molto differente, eppure nelle linee di fondo non è dissimile. Gli USA non stanno versando sangue, né stanno subendo danni infrastrutturali dall’attuale confronto con la Russia. E tuttavia il problema qui è di natura sistemica: la narrativa che ha sostenuto la fiducia nel sistema occidentale, militare e finanziario, impone al sistema di presentare un orizzonte di crescita, dominio e forza internazionale. L’iniziativa russa, sostenuta in modo defilato ma sostanziale dalla Cina, ha messo in moto un processo di “insubordinazione” nel mondo extra-occidentale, che rappresenta un effetto domino devastante per l’egemonia politica ed economica dell’Occidente a guida americana. Veder scossa la propria capacità di imporre trattati a sé favorevoli in Africa, America Latina, Medio Oriente ed Asia minaccia frontalmente il modello di sviluppo occidentale, modello già in crisi per ragioni interne, e che conta da sempre sulla possibilità di estrarre plusvalore dal mondo meno industrializzato (come risorse naturali, energetiche, manodopera a basso costo, ecc.). Il sistema hobbesiano della competizione economica infinita appare tollerabile solo finché le proprie popolazioni appartengono solo in modo marginale alla sfera dei perdenti in questa competizione. Quando la lotta economica di tutti contro tutti comincia ad erodere significativamente i modi di vita del proletariato europeo o americano, l’allarme scatta, perché l’unità dei sistemi occidentali è fornita soltanto dalla promessa di un benessere (comparativamente) diffuso. Questo significa che, per ragioni diverse, anche nell’Occidente a guida americana l’attuale “insubordinazione internazionale” fomentata dalla Russia rappresenta un rischio esistenziale: essa porta alla luce i “limiti intrinseci allo sviluppo” che i critici del modello capitalista hanno riconosciuto da tempo e che ora bussano alle porte. Nessuno dei due contendenti può dunque permettersi un’aperta sconfitta. Ci sono margini per un onorevole pareggio? Non molti e sempre di meno. Più passa il tempo, maggiori sono gli investimenti economici e umani nel conflitto, minori sono gli spazi per un esito che non appaia come una sconfitta all’una o all’altra parte. Per dire, è chiaro che le condizioni degli accordi di Minsk II, che erano rivendicati dalla Russia prima dell’inizio della guerra, se accettati oggi rappresenterebbero una grave sconfitta per i russi, lasciando 8 milioni di russofoni in balia politica di quegli stessi che li hanno perseguitati prima e bombardati poi. Più passa il tempo, maggiori i costi, più i risultati accettati come minimi per ciascuna delle parti si ampliano. Questo quadro rende la possibilità di un conflitto diretto, ogni giorno che passa, sempre più probabile,. Si apre però qui una questione essenziale, che riguarda la NATURA del conflitto. La possibilità, paventata e temuta, che si pervenga ad un diretto scontro senza esclusione di colpi, dunque ad una guerra anche nucleare, non può essere esclusa. Per quanto entrambe le parti in conflitto comprendano bene il carattere potenzialmente terminale di un tale confronto, qui il rischio proviene non tanto dalla programmazione esplicita della guerra quanto dalla logica dell’escalation, che può far arrivare alla soglia della deflagrazione, pensando di controllarla, per poi sorpassarla magari per un fraintendimento, per un eccesso di timore o di sospetto. Ma personalmente credo che le possibilità di un conflitto nucleare diretto siano ancora relativamente basse, non trascurabili, ma basse. Lo scenario che invece credo sia altamente probabile, direi certo, salvo gli scenari peggiori di cui sopra, è quello dello sviluppo di forme inusitate e devastanti di GUERRA IBRIDA. Per “guerra ibrida” (hybrid warfare) si intende una strategia militare che impiega una varietà di tattiche atte a portare nocumento all’avversario, limitando il ricorso alla guerra convenzionale e privilegiando invece forme di attacco non dichiarate, che possono sempre ricadere nella “plausible deniability”, nell’area grigia delle cose non pienamente dimostrabili di cui si può negare la responsabilità. Il problema è che oggi gli spazi per queste forme di guerra sono enormi, incomparabilmente superiori a tutto ciò che il passato ci ha consegnato. Sono parte della guerra ibrida il supporto ad atti terroristici, anche da parte di gruppi terzi. Il terrorismo può infatti essere di tipo diretto, come attacchi ad infrastrutture strategiche da parte di qualche commando infiltrato (ma qui c’è sempre il rischio che qualcuno venga preso è che la “deniability” venga meno.) E poi c’è la possibilità, tutt’altro che complessa, di sostenere, manipolare, armare gruppuscoli già esistenti che odiano l’avversario, ma che mai avrebbero le risorse per attentati in grande stile (questi sono, ad esempio, i termini in cui viene oggi letto in Russia l’attentato al Crocus City Hall del 24 marzo, i cui autori diretti sono del Tagikistan, ma la cui preparazione rinvia per i russi ai servizi segreti ucraini). Possono rientrare nella guerra ibrida anche atti terroristici che non appaiono tali, come sabotaggi, apparenti malfunzionamenti infrastrutturali, incidenti aerei, ferroviari, ecc. Possono rientrare nella guerra ibrida forme di guerra batteriologica mirata, ad esempio con patogeni selezionati per colpire in modo privilegiato certi gruppi etnici. E anche qui l’apparenza può essere quella del caso o dell’accidente. Possono essere esempi di guerra ibrida attacchi cibernetici di varia natura, destinati a entità finanziarie, a database, archivi, ecc. Possono essere momenti di una guerra ibrida attacchi speculativi finanziari, volti a creare occasioni che rendano i mercati internazionali un’arma per destabilizzare un paese. E poi esistono innumerevoli ambiti di guerra ibrida di cui ancora non abbiamo esempi espliciti, ma che sono oggi tecnologicamente disponibili. Pensiamo ad esempio alle accuse mosse neanche troppo velatamente dal ministro degli esteri turco agli USA di essere dietro al terremoto in Turchia e Siria del 2023. Che oggi vi siano modi per indurre, in punti tettonicamente predisposti, eventi tellurici è stato oggetto di studio militare (se lo studio si sia mai tradotto in realtà è questione che ignoriamo). E naturalmente possono essere parte di una guerra ibrida eventi critici volti a condizionare specifici eventi elettorali, come la creazione di vittime ad hoc, di capri espiatori, o operazioni di discredito alla vigilia delle elezioni, ecc. Se l’orizzonte di una durevole e intensa guerra ibrida è l’orizzonte che abbiamo di fronte nei prossimi anni, è, a mio avviso, necessario tener ferme due cose. La prima è che per la natura stessa della guerra ibrida, intenzionalmente opaca ed inesplicita, i margini di strumentalizzazione interna sono amplissimi. Può così accadere che qualcosa sia effettivamente un evento di guerra ibrida mossa da una potenza estera, ma può anche accadere che qualcosa sia un mero incidente, oppure un’operazione interna false flag volta a condizionare il fronte interno (le operazioni “sotto falsa bandiera” sono di una semplicità disarmante in un contesto in cui per definizione le bandiere negli attacchi reali non vengono esposte). Se, come si dice, la prima vittima della guerra è la verità, in una guerra ibrida la verità pubblica tende a dissolversi in maniera integrale: semplicemente tutto è potenzialmente strumentale per qualcuno. Una simile atmosfera di sospetto coltivato ad arte e di condizionamenti occulti tende a consolidare in posizioni di potere chi già detiene il potere, e tende a rendere massimamente difficile la costruzione di qualunque iniziativa politica eterodossa, estranea al potere già consolidato. Questo punto ci porta ad una seconda conclusione: la direzione primaria in cui si deve muovere, in questo contesto storico, una politica critica, una politica d’opposizione autentica, deve avere al centro della propria agenda la RICHIESTA DI PACE (che vuol dire convivenza, riduzione della conflittualità internazionale, allentamento delle tensioni, accettazione della pluralità di prospettive, accettazione di un multipolarismo con pari dignità dei vari poli, ecc.) e il RIFIUTO DELL’EMERGENZIALISMO (rifiuto della creazione costante di ansia, terrore, di sindromi dell’attacco o della catastrofe incombente, per manipolare la volontà pubblica). Volontà di pace, nel senso più comprensivo, e rifiuto dell’atteggiamento emergenzialista, dovrebbero essere al centro di ogni iniziativa politica che si voglia capace di resistere ai tempi oscuri in cui siamo stati sospinti.
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  • Loro al G7 passeggiano e magnano. “La tavola stellata” e le tv italiche ce fanno un sacco de servizi..lunghi dettagliati e ripetuti, tacci loro! Il menu dello chef Bottura prevede: scorfano con pomodorini secchi ed erbe aromatiche, tortelli ripieni di gallinella con julienne di pesce serra affumicato, filetto di dentice alle mandorle di Toritto, e una crema di burrata di Andria con crumble di tarallo dolce e ciliegie Ferrovia (varietà originaria delle Murge) oppure Tartufo e Fassona piemontese con Tartufo Umbro.Loro se attovagliano nella sala del castello Svevo di Brindisi, Federico II.
    Vini selezionati in abbinamento. Capito?
    Loro non se li magnano gli insetti e la carne sintetica! Quelli se li deve magna’ er popolo!

    Er popolo bue! Loro fottono il popolo e se magnano er bue!
    👊🇮🇹Loro al G7 passeggiano e magnano. “La tavola stellata” e le tv italiche ce fanno un sacco de servizi..lunghi dettagliati e ripetuti, tacci loro! Il menu dello chef Bottura prevede: scorfano con pomodorini secchi ed erbe aromatiche, tortelli ripieni di gallinella con julienne di pesce serra affumicato, filetto di dentice alle mandorle di Toritto, e una crema di burrata di Andria con crumble di tarallo dolce e ciliegie Ferrovia (varietà originaria delle Murge) oppure Tartufo e Fassona piemontese con Tartufo Umbro.Loro se attovagliano nella sala del castello Svevo di Brindisi, Federico II. Vini selezionati in abbinamento. Capito? Loro non se li magnano gli insetti e la carne sintetica! Quelli se li deve magna’ er popolo! 👊🇮🇹 Er popolo bue! Loro fottono il popolo e se magnano er bue! 😆👋👋👊🇮🇹
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  • Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum (WEF), è stato ricoverato in ospedale, come riportato da diverse fonti sulla piattaforma di social media X. La notizia ha suscitato reazioni contrastanti a livello globale, con alcuni che hanno espresso preoccupazione per la sua salute e altri che hanno mostrato scetticismo. Al momento, non c'è alcuna dichiarazione ufficiale da parte del World Economic Forum o dei rappresentanti di Schwab sulla natura del suo ricovero o sulle sue attuali condizioni di salute. L'assenza di informazioni dettagliate ha portato a una varietà di reazioni pubbliche, che vanno dagli auguri di pronta guarigione alle discussioni sull'influenza di Schwab sugli affari mondiali. DA VERIFICARE https://x.com/AlertChannel/status/1779535463696515342
    Klaus Schwab, il fondatore del World Economic Forum (WEF), è stato ricoverato in ospedale, come riportato da diverse fonti sulla piattaforma di social media X. La notizia ha suscitato reazioni contrastanti a livello globale, con alcuni che hanno espresso preoccupazione per la sua salute e altri che hanno mostrato scetticismo. Al momento, non c'è alcuna dichiarazione ufficiale da parte del World Economic Forum o dei rappresentanti di Schwab sulla natura del suo ricovero o sulle sue attuali condizioni di salute. L'assenza di informazioni dettagliate ha portato a una varietà di reazioni pubbliche, che vanno dagli auguri di pronta guarigione alle discussioni sull'influenza di Schwab sugli affari mondiali. DA VERIFICARE https://x.com/AlertChannel/status/1779535463696515342
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  • 20 fatti sull'Italia che forse non conosci:

    1. L'Italia ospita il maggior numero di siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, con 55 siti.

    2. La Torre Pendente di Pisa infatti si inclina ad un angolo di circa 4 gradi.

    3. L'Italia ha più varietà di formaggio di qualsiasi altro paese al mondo, con oltre 500 tipi diversi.

    4. Venezia, una delle città più famose d'Italia, è composta da 118 piccole isole.

    5. L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino, che rappresenta circa un terzo della produzione mondiale.

    6. Il nome italiano dell'Italia è "Italia", derivato dall'antico nome "Italoi. "

    7. Il Colosseo di Roma è una delle strutture antiche più famose al mondo e potrebbe ospitare fino a 80.000 spettatori.

    8. L'Italia è il luogo di nascita del movimento artistico rinascimentale, iniziato a Firenze nel XIV secolo.

    9. L'Italia ha due Stati indipendenti all'interno dei suoi confini: Città del Vaticano e San Marino.

    10. Il più piccolo paese internazionale riconosciuto, la Città del Vaticano, si trova interamente all'interno di Roma.

    11. L'Italia è il primo produttore mondiale di olio d'oliva, che rappresenta circa il 20% della produzione mondiale.

    12. Lo sport delle bocce, si gioca sin dai tempi antichi e potrebbe esser considerato un vero sport nazionale ...piuttosto che il calcio che ha origini più moderne ed estere

    13. La prima università conosciuta in Europa è stata fondata a Bologna nel 1088.

    14. Nel mar Ionio, si trova la valle sottomarina più profonda del mondo, la Fossa di Calipso

    15. Il famoso piatto italiano, la pizza, nasce a Napoli nel XVIII secolo.

    16. Il tradizionale saluto italiano "Ciao" deriva originariamente dalla frase veneziana "s-cia'v-o" che significa "sono il tuo schiavo. "

    17. L'Italia ha più ambasciate di qualsiasi altro paese al mondo, con 95 ambasciate a Roma.

    18. All'inventore italiano Guglielmo Marconi è accreditato lo sviluppo del primo sistema pratico di comunicazione radio.

    19. Lo stato sovrano più piccolo del mondo, la Città del Vaticano, ha il più alto tasso di criminalità a causa del gran numero di turisti.

    20. Patrimonio dell'umanità UNESCO: l'Italia vanta il più alto numero di siti Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO a livello mondiale, tra cui città storiche come Roma, Firenze e Venezia, siti archeologici come Pompei ed Ercolano, e meraviglie naturali come la Costiera Amalfitana e le Cinque Terre.

    Grazie a Abruzzo Borgo.
    20 fatti sull'Italia che forse non conosci: 1. L'Italia ospita il maggior numero di siti patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, con 55 siti. 2. La Torre Pendente di Pisa infatti si inclina ad un angolo di circa 4 gradi. 3. L'Italia ha più varietà di formaggio di qualsiasi altro paese al mondo, con oltre 500 tipi diversi. 4. Venezia, una delle città più famose d'Italia, è composta da 118 piccole isole. 5. L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino, che rappresenta circa un terzo della produzione mondiale. 6. Il nome italiano dell'Italia è "Italia", derivato dall'antico nome "Italoi. " 7. Il Colosseo di Roma è una delle strutture antiche più famose al mondo e potrebbe ospitare fino a 80.000 spettatori. 8. L'Italia è il luogo di nascita del movimento artistico rinascimentale, iniziato a Firenze nel XIV secolo. 9. L'Italia ha due Stati indipendenti all'interno dei suoi confini: Città del Vaticano e San Marino. 10. Il più piccolo paese internazionale riconosciuto, la Città del Vaticano, si trova interamente all'interno di Roma. 11. L'Italia è il primo produttore mondiale di olio d'oliva, che rappresenta circa il 20% della produzione mondiale. 12. Lo sport delle bocce, si gioca sin dai tempi antichi e potrebbe esser considerato un vero sport nazionale ...piuttosto che il calcio che ha origini più moderne ed estere 13. La prima università conosciuta in Europa è stata fondata a Bologna nel 1088. 14. Nel mar Ionio, si trova la valle sottomarina più profonda del mondo, la Fossa di Calipso 15. Il famoso piatto italiano, la pizza, nasce a Napoli nel XVIII secolo. 16. Il tradizionale saluto italiano "Ciao" deriva originariamente dalla frase veneziana "s-cia'v-o" che significa "sono il tuo schiavo. " 17. L'Italia ha più ambasciate di qualsiasi altro paese al mondo, con 95 ambasciate a Roma. 18. All'inventore italiano Guglielmo Marconi è accreditato lo sviluppo del primo sistema pratico di comunicazione radio. 19. Lo stato sovrano più piccolo del mondo, la Città del Vaticano, ha il più alto tasso di criminalità a causa del gran numero di turisti. 20. Patrimonio dell'umanità UNESCO: l'Italia vanta il più alto numero di siti Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO a livello mondiale, tra cui città storiche come Roma, Firenze e Venezia, siti archeologici come Pompei ed Ercolano, e meraviglie naturali come la Costiera Amalfitana e le Cinque Terre. Grazie a Abruzzo Borgo.
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  • Patè Al Finocchietto Selvatico Noua
    €3
    In stock
    Italia
    Il finocchietto selvatico è noto per essere un ingrediente fondamentale della pasta con le sarde. Il finocchio selvatico è una varietà di finocchio che cresce spontaneo nelle campagne della Sicilia, in alti fusti ramificati. Vi proponiamo questo patè fatto con olio extra vergine d'oliva, finocchietto selvatico, pomodoro secco, cipolle, pinoli, uva passolina, capperi, vino bianco, aglio, prezzemolo, pepe nero e peperoncino. Ideale per condire spaghetti, linguine e fusilli, vi consigliamo una spolverata di pecorino fresco e stupirete i vostri commensali.
    Il finocchietto selvatico è noto per essere un ingrediente fondamentale della pasta con le sarde. Il finocchio selvatico è una varietà di finocchio che cresce spontaneo nelle campagne della Sicilia, in alti fusti ramificati. Vi proponiamo questo patè fatto con olio extra vergine d'oliva, finocchietto selvatico, pomodoro secco, cipolle, pinoli, uva passolina, capperi, vino bianco, aglio, prezzemolo, pepe nero e peperoncino. Ideale per condire spaghetti, linguine e fusilli, vi consigliamo una spolverata di pecorino fresco e stupirete i vostri commensali.
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