• Circolo vizioso.
    Chi tocca i fili muore. Segui il denaro.
    Anteprima dei contenuti del nuovo cortometraggio. Poche Istituzioni private, arcimiliardarie, Bill Gates Fundation, Gavi, OMS, Forum di Davos, Black rock, Vanguard, State Street etc, controllano fabbriche di armi, case farmaceutiche, il green. Indirizzano fiumi di denaro a istituzioni pubbliche in bolletta : politici,governi,università, società scientifiche, enti di controllo, chiese e media. In cambio non solo regole a favore dei donatori, ma anche denaro pubblico regalato ai privati, per es Von der Leyen e Taiani a Gavi. Privati sempre più ricchi con l’acquisto imposto dei loro prodotti. Governi rafforzati a suon di dollari, mentre i semplici cittadini diventano sempre più poveri, con assistenza sanitaria in crollo, meno istruzione e meno protezione per i deboli. Ma state tranquilli, dicono i Media megafono degli interessi privati, LO STIAMO FACENDO PER IL VOSTRO BENE.

    Daniele Giovanardi, Patto Internazionale, la verità al potere.
    Circolo vizioso. Chi tocca i fili muore. Segui il denaro. Anteprima dei contenuti del nuovo cortometraggio. Poche Istituzioni private, arcimiliardarie, Bill Gates Fundation, Gavi, OMS, Forum di Davos, Black rock, Vanguard, State Street etc, controllano fabbriche di armi, case farmaceutiche, il green. Indirizzano fiumi di denaro a istituzioni pubbliche in bolletta : politici,governi,università, società scientifiche, enti di controllo, chiese e media. In cambio non solo regole a favore dei donatori, ma anche denaro pubblico regalato ai privati, per es Von der Leyen e Taiani a Gavi. Privati sempre più ricchi con l’acquisto imposto dei loro prodotti. Governi rafforzati a suon di dollari, mentre i semplici cittadini diventano sempre più poveri, con assistenza sanitaria in crollo, meno istruzione e meno protezione per i deboli. Ma state tranquilli, dicono i Media megafono degli interessi privati, LO STIAMO FACENDO PER IL VOSTRO BENE. Daniele Giovanardi, Patto Internazionale, la verità al potere.
    Like
    1
    0 Commentaires 0 Parts 80 Vue
  • HA VINTO LA SCIENZA DEL CONFLITTO D'INTERESSI. SCHILLACI "BASTA CON I NOVAX, SCIOLGO LA COMMISSIONE"

    Vi avevo già preannunciato che si trattava di un mero contentino di propaganda, elargito da un merdoso governo di traditori (quelli traditi sono quei poveri ebeti che l'hanno votato), e che la scelta di Bellavite e Serravalle restava comunque del tutto ininfluente data la minoranza assoluta che avrebbe rappresentato (22 uomini di scienza, 2 fra quelli critici nei confronti dei vaccini).

    🔺️L'indole dell'ipervaccinista Schillaci ha tenuto botta per "un giro di lancette". Troppo complesso resistere alle multinazionali del farmaco, ai biechi interessi ed all'apparato politico tutto che esige l'allineamento totale della narrazione scientifica al dogmatismo vaccinale.

    Ridicoli i trionfalismi di quei quattro scappati di casa dei propagandisti del governo Meloni e di quei gatekeeper di informazione e controinformazione, che avevano immediatamente spacciato la nomina per una rivoluzione.

    Schillaci si rimangia tutto. Basta NoVax e la commissione è sciolta.

    👨🏻‍🦲Bassetti se ne bea. Ha vinto la scienzah delle spietate multinazionali farmaceutiche e del conflitto di interesse.

    Vogliamo che cambi qualcosa? È sempre più chiaro che bisogna cambiare sistema di organizzazione della società e riprenderci il potere al fine di consegnarne la amministrazione al popolo senza alcuna rappresentanza partitico-politica. Tutto il resto sono chiacchiere vuote di chi vuole illudersi che qualcosa possa cambiare in positivo senza che si debba rischiare ciascuno di noi in proprio per cambiare tutto sin dalla radice.

    Approfondimenti a seguito, visionali tutti, è importante esserne informati.

    NOVAX TRA I CONSULENTI SUI VACCINI "SCELTA SCONCERTANTE"
    t.me/ugofuoco/5283

    AUMENTO MORTALITÀ PER TUTTE LE CAUSE DOPO VACCINI, CENSURA PLUMBEA SUL TEMA PER RAGIONI ECONOMICHE E PSICOLOGICHE. LE PERSONE SONO ORMAI CONSAPEVOLI DI ESSERE STATE INGANNATE MA PREFERISCONO NON PENSARCI
    t.me/ugofuoco/4626

    BOMBA DEL DR. PAOLO BELLAVITE "NANOPARTICELLE DEI VACCINI FINISCONO NEL CUORE ED INDUCONO GRAVE REAZIONE AUTOIMMUNE"
    t.me/ugofuoco/1660

    DR. BELLAVITE 'LA SPIKE È STATA TROVATA NEL SANGUE, NEL FEGATO, NELLA MILZA, NELLE OVAIE, NELLE GHIANDOLE SURRENALI. QUESTA LA RAGIONE DI PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI, CARDIACHE ED EMORRAGICHE'
    t.me/ugofuoco/789

    CONDIVIDIAMO OVUNQUE PER COSTRUIRE CONSAPEVOLEZZA. DIFFONDIAMO SU WHATSAPP, TWITTER, TIK TOK, INSTAGRAM, TELEGRAM E FACEBOOK.
    🔴💣HA VINTO LA SCIENZA DEL CONFLITTO D'INTERESSI. SCHILLACI "BASTA CON I NOVAX, SCIOLGO LA COMMISSIONE" 🔥Vi avevo già preannunciato che si trattava di un mero contentino di propaganda, elargito da un merdoso governo di traditori (quelli traditi sono quei poveri ebeti che l'hanno votato), e che la scelta di Bellavite e Serravalle restava comunque del tutto ininfluente data la minoranza assoluta che avrebbe rappresentato (22 uomini di scienza, 2 fra quelli critici nei confronti dei vaccini). 🔺️L'indole dell'ipervaccinista Schillaci ha tenuto botta per "un giro di lancette". Troppo complesso resistere alle multinazionali del farmaco, ai biechi interessi ed all'apparato politico tutto che esige l'allineamento totale della narrazione scientifica al dogmatismo vaccinale. ⚡Ridicoli i trionfalismi di quei quattro scappati di casa dei propagandisti del governo Meloni e di quei gatekeeper di informazione e controinformazione, che avevano immediatamente spacciato la nomina per una rivoluzione. 🔻Schillaci si rimangia tutto. Basta NoVax e la commissione è sciolta. 👨🏻‍🦲Bassetti se ne bea. Ha vinto la scienzah delle spietate multinazionali farmaceutiche e del conflitto di interesse. 🏴‍☠️Vogliamo che cambi qualcosa? È sempre più chiaro che bisogna cambiare sistema di organizzazione della società e riprenderci il potere al fine di consegnarne la amministrazione al popolo senza alcuna rappresentanza partitico-politica. Tutto il resto sono chiacchiere vuote di chi vuole illudersi che qualcosa possa cambiare in positivo senza che si debba rischiare ciascuno di noi in proprio per cambiare tutto sin dalla radice. ▪️Approfondimenti a seguito, visionali tutti, è importante esserne informati. ⚠️NOVAX TRA I CONSULENTI SUI VACCINI "SCELTA SCONCERTANTE" ➡️ t.me/ugofuoco/5283 ⚠️AUMENTO MORTALITÀ PER TUTTE LE CAUSE DOPO VACCINI, CENSURA PLUMBEA SUL TEMA PER RAGIONI ECONOMICHE E PSICOLOGICHE. LE PERSONE SONO ORMAI CONSAPEVOLI DI ESSERE STATE INGANNATE MA PREFERISCONO NON PENSARCI ➡️ t.me/ugofuoco/4626 ⚠️BOMBA DEL DR. PAOLO BELLAVITE "NANOPARTICELLE DEI VACCINI FINISCONO NEL CUORE ED INDUCONO GRAVE REAZIONE AUTOIMMUNE" ➡️ t.me/ugofuoco/1660 ⚠️DR. BELLAVITE 'LA SPIKE È STATA TROVATA NEL SANGUE, NEL FEGATO, NELLA MILZA, NELLE OVAIE, NELLE GHIANDOLE SURRENALI. QUESTA LA RAGIONE DI PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI, CARDIACHE ED EMORRAGICHE' ➡️ t.me/ugofuoco/789 ✅CONDIVIDIAMO OVUNQUE PER COSTRUIRE CONSAPEVOLEZZA. DIFFONDIAMO SU WHATSAPP, TWITTER, TIK TOK, INSTAGRAM, TELEGRAM E FACEBOOK.
    Angry
    3
    0 Commentaires 0 Parts 783 Vue
  • MILANO – Lo stato del degrado

    Stiamo osservando insieme uno stato ormai avanzato di deperimento e degenerazione di Milano. Non solo dal punto di vista ambientale o economico, ma soprattutto sociale. È inutile negarlo.

    Mi dispiace dover usare un termine così crudo, ma la città appare oggi come affetta da una vera e propria cancrena, una metastasi diffusa su cui diventa necessario intervenire in modo "chirurgico".
    Non basta più la prima ondata di indignazione, le classiche urla allo scandalo di turno: rischiano solo di essere insabbiate dal prossimo scandalo, previsto — puntuale come un orologio svizzero — tra qualche mese o anno.
    E noi, come sempre, pronti a commentare ma incapaci di agire davvero.

    ⚫️Questo è il problema.
    Milano ha un “tumore” da estirpare. E, nonostante lo stadio avanzato, non tutto è compromesso: molto dipende dalla volontà dei cittadini di recuperare il proprio "spirito critico" e il coraggio di sapersi “schierare” (ogni riferimento, naturalmente, è davvero puramente casuale giuro).

    ⚫️Già ben prima di Expo 2015 si era fatta strada nel tessuto sociale e politico una vera e propria politica di lavaggio del cervello, con tratti più mafiosi che democratici, e soprattutto di marca “neoliberista”. L’obiettivo dichiarato era rendere Milano più vivibile, attrattiva e competitiva, per residenti e visitatori. Il risultato, invece, è stata la benedizione delle peggiori porcate: eventi spacciati per progresso, strategie di “marketing culturale” che hanno avuto ben poco a che fare con la cultura. Una sorta di cultural-washing in piena regola.

    ⚫️A ciò si è aggiunto il teatrino del coinvolgimento civico: finti processi di “partecipazione”, convocati in fasce orarie improbabili o con modalità lontane da qualsiasi confronto democratico e civile. Di referendum cittadini o di altre forme di question time autentico meglio non parlare: tentativi abortiti prima ancora di arrivare al confronto.

    ⚫️Ma il nodo più doloroso è forse un altro: la nostra stessa incapacità di fare squadra. È difficile già tra comitati e associazioni civiche, che si battono per centimetri di diritti nei rispettivi quartieri; figuriamoci tra partiti e movimenti, impegnati a contendersi percentuali minime di consenso. Tutti elementi che aggravano ulteriormente il quadro, rendendo Milano una città sempre più disaggregata e disgregante.

    A questo si somma l’aumento vertiginoso del costo della vita e della gestione delle economie familiari, che colpisce indiscriminatamente single, famiglie, anziani. Quando la priorità quotidiana diventa “arrivare a fine mese”, è difficile coltivare un’autentica esperienza di politica collettiva. La sopravvivenza sostituisce la partecipazione.

    Negli ultimi anni si è poi aggiunta un’altra forma di cecità: quella dell’empatia totale. Da due anni a questa parte siamo comprensibilmente assorbiti dalle tragedie internazionali, dall’Ucraina alla Palestina. È giusto provare dolore di fronte alla perdita di centinaia di bambini e civili innocenti. Ma questo sentimento, pur necessario, ha contribuito a distogliere la nostra attenzione dal terreno di casa. Nel frattempo Milano è scivolata fuori controllo, ostaggio di decenni di politiche affidate a arraffoni, furbacchioni e affaristi di ogni colore politico. Una visione “neoliberista” che non conosce distinzione tra centrodestra e centrosinistra.

    Se questo scenario ci piace, continuiamo pure con il nostro masochismo urbano. Se invece dentro di noi sopravvive ancora un fuoco interiore, allora è tempo di ribaltare il “paradigma”: abbassare le difese intellettuali, mettere da parte i pregiudizi, smettere di fare gli schizzinosi.

    È tempo di provare davvero a fare squadra. Perché se Milano è malata, la cura dipende solo da noi.

    #Milano #Politica #Società #Neoliberismo #CulturalWashing #CittadinanzaAttiva #Carovita #Partecipazione #Comunità #RigenerazioneSociale #SpiritoCritico
    MILANO – Lo stato del degrado 🏙️ Stiamo osservando insieme uno stato ormai avanzato di deperimento e degenerazione di Milano. Non solo dal punto di vista ambientale o economico, ma soprattutto sociale. È inutile negarlo. Mi dispiace dover usare un termine così crudo, ma la città appare oggi come affetta da una vera e propria cancrena, una metastasi diffusa su cui diventa necessario intervenire in modo "chirurgico". Non basta più la prima ondata di indignazione, le classiche urla allo scandalo di turno: rischiano solo di essere insabbiate dal prossimo scandalo, previsto — puntuale come un orologio svizzero — tra qualche mese o anno. E noi, come sempre, pronti a commentare ma incapaci di agire davvero. ⚫️Questo è il problema. Milano ha un “tumore” da estirpare. E, nonostante lo stadio avanzato, non tutto è compromesso: molto dipende dalla volontà dei cittadini di recuperare il proprio "spirito critico" e il coraggio di sapersi “schierare” (ogni riferimento, naturalmente, è davvero puramente casuale giuro). ⚫️Già ben prima di Expo 2015 si era fatta strada nel tessuto sociale e politico una vera e propria politica di lavaggio del cervello, con tratti più mafiosi che democratici, e soprattutto di marca “neoliberista”. L’obiettivo dichiarato era rendere Milano più vivibile, attrattiva e competitiva, per residenti e visitatori. Il risultato, invece, è stata la benedizione delle peggiori porcate: eventi spacciati per progresso, strategie di “marketing culturale” che hanno avuto ben poco a che fare con la cultura. Una sorta di cultural-washing in piena regola. ⚫️A ciò si è aggiunto il teatrino del coinvolgimento civico: finti processi di “partecipazione”, convocati in fasce orarie improbabili o con modalità lontane da qualsiasi confronto democratico e civile. Di referendum cittadini o di altre forme di question time autentico meglio non parlare: tentativi abortiti prima ancora di arrivare al confronto. ⚫️Ma il nodo più doloroso è forse un altro: la nostra stessa incapacità di fare squadra. È difficile già tra comitati e associazioni civiche, che si battono per centimetri di diritti nei rispettivi quartieri; figuriamoci tra partiti e movimenti, impegnati a contendersi percentuali minime di consenso. Tutti elementi che aggravano ulteriormente il quadro, rendendo Milano una città sempre più disaggregata e disgregante. A questo si somma l’aumento vertiginoso del costo della vita e della gestione delle economie familiari, che colpisce indiscriminatamente single, famiglie, anziani. Quando la priorità quotidiana diventa “arrivare a fine mese”, è difficile coltivare un’autentica esperienza di politica collettiva. La sopravvivenza sostituisce la partecipazione. Negli ultimi anni si è poi aggiunta un’altra forma di cecità: quella dell’empatia totale. Da due anni a questa parte siamo comprensibilmente assorbiti dalle tragedie internazionali, dall’Ucraina alla Palestina. È giusto provare dolore di fronte alla perdita di centinaia di bambini e civili innocenti. Ma questo sentimento, pur necessario, ha contribuito a distogliere la nostra attenzione dal terreno di casa. Nel frattempo Milano è scivolata fuori controllo, ostaggio di decenni di politiche affidate a arraffoni, furbacchioni e affaristi di ogni colore politico. Una visione “neoliberista” che non conosce distinzione tra centrodestra e centrosinistra. 🙏Se questo scenario ci piace, continuiamo pure con il nostro masochismo urbano. Se invece dentro di noi sopravvive ancora un fuoco interiore, allora è tempo di ribaltare il “paradigma”: abbassare le difese intellettuali, mettere da parte i pregiudizi, smettere di fare gli schizzinosi. 👉È tempo di provare davvero a fare squadra. Perché se Milano è malata, la cura dipende solo da noi. #Milano #Politica #Società #Neoliberismo #CulturalWashing #CittadinanzaAttiva #Carovita #Partecipazione #Comunità #RigenerazioneSociale #SpiritoCritico
    Like
    1
    0 Commentaires 0 Parts 809 Vue
  • AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47%
    di Peter Rudegeair (Wall Street Journal)

    A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari
    Leopold Aschenbrenner è emerso lo scorso anno come un precoce influencer nel campo dell’intelligenza artificiale dopo aver pubblicato un manifesto molto letto. Poi ha deciso di cimentarsi nella selezione di titoli azionari. Il 23enne, senza alcuna esperienza professionale negli investimenti, ha rapidamente raccolto più fondi per un hedge fund di quanto riescano a fare la maggior parte dei gestori con pedigree quando decidono di mettersi in proprio. Con le valutazioni di Nvidia, OpenAI e altre aziende legate all’intelligenza artificiale in continua ascesa, aumentano anche gli investimenti negli hedge fund che sperano di cavalcare l’onda dell’AI.


    La società di Aschenbrenner, Situational Awareness, con sede a San Francisco, ora gestisce oltre 1,5 miliardi di dollari, secondo fonti informate. Ha descritto la società come un «think tank sull’AI». La sua strategia prevede di puntare su titoli globali che possono trarre beneficio dallo sviluppo della tecnologia AI, come aziende di semiconduttori, infrastrutture e energia, insieme a investimenti in alcune startup, tra cui Anthropic. Ha detto agli investitori di voler compensare queste posizioni con piccole scommesse al ribasso su settori che potrebbero essere lasciati indietro.


    Situational Awareness ha ottenuto un rendimento del 47% al netto delle commissioni nella prima metà dell’anno, secondo una delle fonti. Nello stesso periodo, l’S&P 500 è cresciuto di circa il 6%, dividendi inclusi, mentre un indice di hedge fund tecnologici compilato dalla società di ricerca PivotalPath ha guadagnato circa il 7%.


    Aschenbrenner, originario della Germania, ha lavorato brevemente come ricercatore presso OpenAI prima di esserne allontanato. Ha chiamato la sua società Situational Awareness in onore del saggio di 165 pagine che ha scritto sul potenziale e i rischi dell’intelligenza artificiale. Ha reclutato Carl Shulman, un altro intellettuale nel campo dell’AI che in passato ha lavorato per il fondo macro hedge fund di Peter Thiel come direttore della ricerca.

    Tra i finanziatori della società figurano Patrick e John Collison, i fratelli miliardari fondatori della società di pagamenti Stripe, così come Daniel Gross e Nat Friedman, che Mark Zuckerberg ha recentemente incaricato di aiutare a guidare gli sforzi di Meta nell’ambito dell’AI. Graham Duncan, un noto investitore che organizza la Sohn Investment Conference, è uno dei consulenti. «Avremo molta più situational awareness rispetto a chiunque gestisca denaro a New York», ha detto Aschenbrenner al podcaster Dwarkesh Patel lo scorso anno. «Faremo sicuramente benissimo con gli investimenti».

    Leggi anche: Volatilità dei mercati e investitori retail, gli hedge fund sono la soluzione?
    Aumenta la concorrenza nel settore
    Un ulteriore segnale della forte domanda per i servizi di Aschenbrenner è il fatto che molti investitori abbiano accettato di vincolare il proprio denaro con lui per anni. Altri lanci recenti includono un hedge fund focalizzato sull’AI di Value Aligned Research Advisors (Var), una società d’investimento con sede a Princeton, New Jersey, fondata dagli ex quants Ben Hoskin e David Field. Il fondo, lanciato a marzo, ha già raccolto circa 1 miliardo di dollari in asset, secondo una fonte informata. Var gestisce anche circa 2 miliardi di dollari in altre strategie di investimento focalizzate sull’AI. Tra gli investitori di Var c’è anche la fondazione filantropica del co-fondatore di Facebook, Dustin Moskovitz, secondo documenti regolatori esaminati dalla società di analisi dati Old Well Labs.

    Anche hedge fund più affermati stanno entrando in questo campo. Lo scorso anno, Steve Cohen ha incaricato uno dei suoi gestori di portafoglio presso Point72 Asset Management, Eric Sanchez, di avviare un hedge fund incentrato sull’AI, che Cohen avrebbe finanziato con 150 milioni di dollari di capitale proprio. Il fondo, chiamato Turion, in onore del teorico dell’AI Alan Turing, ora supera i 2 miliardi di dollari in asset, secondo fonti informate. Turion ha registrato un rendimento di circa 11% quest’anno fino a luglio, dopo un guadagno di circa 7% solo nel mese scorso, hanno detto le fonti.

    Non sorprende che stiano nascendo numerosi fondi tematici per capitalizzare sull’entusiasmo attorno all’intelligenza artificiale. Negli anni passati, gli hedge fund specializzati nella transizione verso l’energia pulita e negli investimenti con un approccio ambientale, sociale e di governance aziendale (Esg) si sono moltiplicati in risposta alla domanda dei clienti. Tuttavia, identificare un tema vincente non è la stessa cosa che saperlo tradare bene. I gusti degli investitori possono essere volubili; molti hedge fund Esg di rilievo si sono ridimensionati o hanno chiuso i battenti.

    Il calo dei mercati seguito al rilascio, a gennaio, di un modello linguistico avanzato e a basso costo da parte della società cinese DeepSeek ha mostrato quanto siano fragili le valutazioni delle aziende considerate vincitrici nell’ambito dell’AI, anche se da allora il mercato è rimbalzato con forza.

    Gli investitori focalizzati sull’AI sostengono che la tendenza a lungo termine dello sviluppo e dell’adozione sia inevitabile, anche se lungo il percorso ci possono essere degli ostacoli. Con un numero limitato di aziende quotate in borsa che operano oggi nell’economia adiacente all’AI, i fondi specializzati nella selezione di titoli spesso finiscono per accumulare le stesse posizioni tra loro e con hedge fund più generalisti. Vistra, un produttore di energia che fornisce energia ai data center dell’AI, era una delle prime tre posizioni negli Stati Uniti sia per Situational Awareness sia per Var Advisors al 31 marzo, secondo le loro più recenti dichiarazioni sui titoli.

    Altri gestori di hedge fund stanno lanciando fondi per investire in aziende private e startup nel campo dell’AI. Atreides Management di Gavin Baker ha collaborato con Valor Equity Partners per lanciare all’inizio di quest’anno un fondo di venture capital che ha raccolto milioni da investitori tra cui il fondo sovrano dell’Oman. Entrambe le società hanno inoltre investito separatamente in xAI di Elon Musk.

    Almeno un gestore di portafoglio sta pianificando un hedge fund sull’AI come veicolo di rilancio. Sean Ma ha chiuso la sua società con sede a Hong Kong, Snow Lake Capital, dopo aver accettato di pagare circa 2,8 milioni di dollari per risolvere le accuse della Securities and Exchange Commission dello scorso anno, secondo cui la società aveva partecipato a offerte di azioni di aziende sulle quali aveva anche scommesso contro. All’inizio di quest’anno, Ma ha rilevato una società di investimento chiamata M37 Management a Menlo Park, in California. Attualmente sta raccogliendo fondi per un hedge fund focalizzato su software e hardware per l’intelligenza artificiale.

    Source: https://www.milanofinanza.it/news/la-corsa-agli-ai-hedge-funds-miliardi-di-dollari-investiti-in-nuovi-fondi-legati-all-intelligenza-202508111045005286?refresh_cens
    AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47% di Peter Rudegeair (Wall Street Journal) A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari Leopold Aschenbrenner è emerso lo scorso anno come un precoce influencer nel campo dell’intelligenza artificiale dopo aver pubblicato un manifesto molto letto. Poi ha deciso di cimentarsi nella selezione di titoli azionari. Il 23enne, senza alcuna esperienza professionale negli investimenti, ha rapidamente raccolto più fondi per un hedge fund di quanto riescano a fare la maggior parte dei gestori con pedigree quando decidono di mettersi in proprio. Con le valutazioni di Nvidia, OpenAI e altre aziende legate all’intelligenza artificiale in continua ascesa, aumentano anche gli investimenti negli hedge fund che sperano di cavalcare l’onda dell’AI. La società di Aschenbrenner, Situational Awareness, con sede a San Francisco, ora gestisce oltre 1,5 miliardi di dollari, secondo fonti informate. Ha descritto la società come un «think tank sull’AI». La sua strategia prevede di puntare su titoli globali che possono trarre beneficio dallo sviluppo della tecnologia AI, come aziende di semiconduttori, infrastrutture e energia, insieme a investimenti in alcune startup, tra cui Anthropic. Ha detto agli investitori di voler compensare queste posizioni con piccole scommesse al ribasso su settori che potrebbero essere lasciati indietro. Situational Awareness ha ottenuto un rendimento del 47% al netto delle commissioni nella prima metà dell’anno, secondo una delle fonti. Nello stesso periodo, l’S&P 500 è cresciuto di circa il 6%, dividendi inclusi, mentre un indice di hedge fund tecnologici compilato dalla società di ricerca PivotalPath ha guadagnato circa il 7%. Aschenbrenner, originario della Germania, ha lavorato brevemente come ricercatore presso OpenAI prima di esserne allontanato. Ha chiamato la sua società Situational Awareness in onore del saggio di 165 pagine che ha scritto sul potenziale e i rischi dell’intelligenza artificiale. Ha reclutato Carl Shulman, un altro intellettuale nel campo dell’AI che in passato ha lavorato per il fondo macro hedge fund di Peter Thiel come direttore della ricerca. Tra i finanziatori della società figurano Patrick e John Collison, i fratelli miliardari fondatori della società di pagamenti Stripe, così come Daniel Gross e Nat Friedman, che Mark Zuckerberg ha recentemente incaricato di aiutare a guidare gli sforzi di Meta nell’ambito dell’AI. Graham Duncan, un noto investitore che organizza la Sohn Investment Conference, è uno dei consulenti. «Avremo molta più situational awareness rispetto a chiunque gestisca denaro a New York», ha detto Aschenbrenner al podcaster Dwarkesh Patel lo scorso anno. «Faremo sicuramente benissimo con gli investimenti». Leggi anche: Volatilità dei mercati e investitori retail, gli hedge fund sono la soluzione? Aumenta la concorrenza nel settore Un ulteriore segnale della forte domanda per i servizi di Aschenbrenner è il fatto che molti investitori abbiano accettato di vincolare il proprio denaro con lui per anni. Altri lanci recenti includono un hedge fund focalizzato sull’AI di Value Aligned Research Advisors (Var), una società d’investimento con sede a Princeton, New Jersey, fondata dagli ex quants Ben Hoskin e David Field. Il fondo, lanciato a marzo, ha già raccolto circa 1 miliardo di dollari in asset, secondo una fonte informata. Var gestisce anche circa 2 miliardi di dollari in altre strategie di investimento focalizzate sull’AI. Tra gli investitori di Var c’è anche la fondazione filantropica del co-fondatore di Facebook, Dustin Moskovitz, secondo documenti regolatori esaminati dalla società di analisi dati Old Well Labs. Anche hedge fund più affermati stanno entrando in questo campo. Lo scorso anno, Steve Cohen ha incaricato uno dei suoi gestori di portafoglio presso Point72 Asset Management, Eric Sanchez, di avviare un hedge fund incentrato sull’AI, che Cohen avrebbe finanziato con 150 milioni di dollari di capitale proprio. Il fondo, chiamato Turion, in onore del teorico dell’AI Alan Turing, ora supera i 2 miliardi di dollari in asset, secondo fonti informate. Turion ha registrato un rendimento di circa 11% quest’anno fino a luglio, dopo un guadagno di circa 7% solo nel mese scorso, hanno detto le fonti. Non sorprende che stiano nascendo numerosi fondi tematici per capitalizzare sull’entusiasmo attorno all’intelligenza artificiale. Negli anni passati, gli hedge fund specializzati nella transizione verso l’energia pulita e negli investimenti con un approccio ambientale, sociale e di governance aziendale (Esg) si sono moltiplicati in risposta alla domanda dei clienti. Tuttavia, identificare un tema vincente non è la stessa cosa che saperlo tradare bene. I gusti degli investitori possono essere volubili; molti hedge fund Esg di rilievo si sono ridimensionati o hanno chiuso i battenti. Il calo dei mercati seguito al rilascio, a gennaio, di un modello linguistico avanzato e a basso costo da parte della società cinese DeepSeek ha mostrato quanto siano fragili le valutazioni delle aziende considerate vincitrici nell’ambito dell’AI, anche se da allora il mercato è rimbalzato con forza. Gli investitori focalizzati sull’AI sostengono che la tendenza a lungo termine dello sviluppo e dell’adozione sia inevitabile, anche se lungo il percorso ci possono essere degli ostacoli. Con un numero limitato di aziende quotate in borsa che operano oggi nell’economia adiacente all’AI, i fondi specializzati nella selezione di titoli spesso finiscono per accumulare le stesse posizioni tra loro e con hedge fund più generalisti. Vistra, un produttore di energia che fornisce energia ai data center dell’AI, era una delle prime tre posizioni negli Stati Uniti sia per Situational Awareness sia per Var Advisors al 31 marzo, secondo le loro più recenti dichiarazioni sui titoli. Altri gestori di hedge fund stanno lanciando fondi per investire in aziende private e startup nel campo dell’AI. Atreides Management di Gavin Baker ha collaborato con Valor Equity Partners per lanciare all’inizio di quest’anno un fondo di venture capital che ha raccolto milioni da investitori tra cui il fondo sovrano dell’Oman. Entrambe le società hanno inoltre investito separatamente in xAI di Elon Musk. Almeno un gestore di portafoglio sta pianificando un hedge fund sull’AI come veicolo di rilancio. Sean Ma ha chiuso la sua società con sede a Hong Kong, Snow Lake Capital, dopo aver accettato di pagare circa 2,8 milioni di dollari per risolvere le accuse della Securities and Exchange Commission dello scorso anno, secondo cui la società aveva partecipato a offerte di azioni di aziende sulle quali aveva anche scommesso contro. All’inizio di quest’anno, Ma ha rilevato una società di investimento chiamata M37 Management a Menlo Park, in California. Attualmente sta raccogliendo fondi per un hedge fund focalizzato su software e hardware per l’intelligenza artificiale. Source: https://www.milanofinanza.it/news/la-corsa-agli-ai-hedge-funds-miliardi-di-dollari-investiti-in-nuovi-fondi-legati-all-intelligenza-202508111045005286?refresh_cens
    WWW.MILANOFINANZA.IT
    AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47% | MilanoFinanza News
    A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari
    Like
    2
    0 Commentaires 0 Parts 1KB Vue
  • E POI LEGGI QUESTE NOTIZIE che TI FANNO INCAZZARE NERO!
    Autostrade, 650 milioni scomparsi: così il prezzo pagato ai Benetton è stato gonfiato
    di Vincenzo Bisbiglia e Marco Grasso
    Così Cdp&C. avrebbero pagato ai Benetton un prezzo gonfiato

    Centinaia di milioni pagati dagli utenti autostradali e dallo Stato, che invece di andare a finanziare manutenzione e nuove opere sono finiti nelle tasche degli azionisti di Autostrade per l’Italia. E un prezzo di vendita della società che, per effetto di queste politiche aziendali, potrebbe essere stato gonfiato. A danno, ancora una volta, dei contribuenti. […]

    https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/08/14/autostrade-quei-650-mln-scomparsi-dai-bilanci/8094349/
    E POI LEGGI QUESTE NOTIZIE che TI FANNO INCAZZARE NERO! Autostrade, 650 milioni scomparsi: così il prezzo pagato ai Benetton è stato gonfiato di Vincenzo Bisbiglia e Marco Grasso Così Cdp&C. avrebbero pagato ai Benetton un prezzo gonfiato Centinaia di milioni pagati dagli utenti autostradali e dallo Stato, che invece di andare a finanziare manutenzione e nuove opere sono finiti nelle tasche degli azionisti di Autostrade per l’Italia. E un prezzo di vendita della società che, per effetto di queste politiche aziendali, potrebbe essere stato gonfiato. A danno, ancora una volta, dei contribuenti. […] https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/08/14/autostrade-quei-650-mln-scomparsi-dai-bilanci/8094349/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Autostrade, 650 milioni scomparsi: così il prezzo pagato ai Benetton è stato gonfiato - Il Fatto Quotidiano
    Leggi su Il Fatto Quotidiano l'articolo in edicola "Autostrade, 650 milioni scomparsi: così il prezzo pagato ai Benetton è stato gonfiato" pubblicato il 14 Agosto 2025 a firma di Vincenzo Bisbiglia e Marco Grasso
    Angry
    3
    0 Commentaires 0 Parts 251 Vue
  • IN ITALIA se FAI dei DISASTRI ti PROMUOVONO in MODO che TU POSSA FARE DISASTRI MAGGIORI!
    COSI' VA in QUESTO PAESE. MASSIMA CONDIVISIONE!
    Leonardo Santi ️️️, [13 Ago 2025 alle 12:49]
    Dal ponte crollato in 6 giorni… a quello sullo Stretto: il curriculum che fa carriera in Italia

    Questo che vedete nella foto è il viadotto Scorciavacche. Si trova in Sicilia, lungo la Palermo-Agrigento.

    È stato inaugurato in pompa magna il 23.12.2014 ed è crollato il 30 dicembre dello stesso anno. È durato 6 giorni.

    All’epoca il presidente dell’ANAS, che venne indagato per il crollo del viadotto, era il signor Pietro Ciucci.
    E sapete che ruolo ricopre oggi?

    E' nientepopodimeno che l’AD della società "Stretto di Messina SPA” ovvero l’azienda incaricata della costruzione del Ponte sullo Stretto.

    In un paese normale, le malefatte, gli errori, gli illeciti e gli sbagli, si pagano e si tengono in considerazione per il futuro.
    Qui invece, in questa povera Italia, fanno curriculum e in certi ambienti, fanno fare carriera.

    Che dire… a proposito di ponti e viadotti: speriamo che questa volta vada meglio.

    ---

    Scarica e condividi questo video anche su altre piattaforme: @matteogracis
    IN ITALIA se FAI dei DISASTRI ti PROMUOVONO in MODO che TU POSSA FARE DISASTRI MAGGIORI! COSI' VA in QUESTO PAESE. MASSIMA CONDIVISIONE! Leonardo Santi ️️️, [13 Ago 2025 alle 12:49] Dal ponte crollato in 6 giorni… a quello sullo Stretto: il curriculum che fa carriera in Italia 🚧 Questo che vedete nella foto è il viadotto Scorciavacche. Si trova in Sicilia, lungo la Palermo-Agrigento. È stato inaugurato in pompa magna il 23.12.2014 ed è crollato il 30 dicembre dello stesso anno. È durato 6 giorni. All’epoca il presidente dell’ANAS, che venne indagato per il crollo del viadotto, era il signor Pietro Ciucci. E sapete che ruolo ricopre oggi? E' nientepopodimeno che l’AD della società "Stretto di Messina SPA” ovvero l’azienda incaricata della costruzione del Ponte sullo Stretto. In un paese normale, le malefatte, gli errori, gli illeciti e gli sbagli, si pagano e si tengono in considerazione per il futuro. Qui invece, in questa povera Italia, fanno curriculum e in certi ambienti, fanno fare carriera. Che dire… a proposito di ponti e viadotti: speriamo che questa volta vada meglio. --- Scarica e condividi questo video anche su altre piattaforme: @matteogracis
    Angry
    2
    0 Commentaires 0 Parts 286 Vue 9
  • VOLERE È POT3RE

    Quando sento che la politica è morta e non ha più nulla da dire o da dare mi infurio davvero, perché alla fine la società civile e altre realtà parallele come quella sindacale ci offrono una delle lezioni più elementari e basilari di sempre.

    E ci vogliono 3 elementi che mancano nella nostra realtà nazionale come locale.
    Non fa differenza, perché l'animo umano è uno solo e la persona apolitica alla fine non la puoi scindere da quella quotidiana del padre di famiglia, della madre, ecc.

    Ci vuole:

    - Capacità di fare squadra per guardare ad obiettivi più aulici e saper trascendere dalla appartenenza politica.
    - Il coraggio di prendere delle scelte.
    - Perseguirle insieme, pianificando le conseguenze ma restando uniti, sapendo che non possiamo permetterci di perdere pezzi per strada.

    Nel silenzio dei media mainstream, un fatto comunque gravissimo e bellissimo insieme: tre container Evergreen, con armamenti destinati a Israele, non saranno scaricati in Italia.
    Dopo una segnalazione dal porto del Pireo e l’annuncio ,non lo sciopero effettivo , di una mobilitazione al terminal PSA di Genova Pra’, la Cosco Shipping Pisces ha fatto marcia indietro.
    Carico respinto. Ritorno a Singapore. Obiettivo centrato, ancora prima di scioperare.

    José Nivoi (USB Mari e Porti, Calp) ha dichiarato:

    “È una vittoria impensabile. Non era mai successo: è bastato l’annuncio dello sciopero perché la compagnia rinunciasse allo scarico"

    Lo conferma il CALP:

    “Eravamo pronti a bloccare tutto. Ma non pensavamo bastasse l’annuncio. È un segnale forte: oggi l’indignazione arriva anche dentro i colossi della logistica come Cosco, Evergreen e PSA.”
    La miccia è partita dal porto del Pireo, grazie al sindacalista Damianos Voudigaris (Enedep), che ha segnalato pubblicamente la presenza del carico bellico.
    Nel giro di poche ore, il Coordinamento internazionale dei porti contro la guerra si è attivato, collegando il fronte greco a quello genovese, con USB in prima linea. Questo si chiama "gioco di squadra" con un appello che ha saputo viaggiare dal Piero a Genova.

    Cosco ha capito che rischiava di perdere tempo, denaro e faccia: ha scelto di fuggire.

    “Siamo stati il proverbiale sassolino capace, per una volta, di inceppare davvero l’ingranaggio della logistica bellica”, ha detto ancora Nivoi.

    Un episodio isolato? Forse.
    Ma può essere il primo capitolo di una lunga serie di mobilitazioni che si possono vincere.
    Solo se facciamo squadra. Solo se smettiamo di guardarci l’ombelico.
    A Genova ci hanno dato una lezione. E ora che quell’eco arrivi anche a Milano.
    Perché la pace la si costruisce con gli atti. Con i corpi. Con il coraggio. Non con le sole invettive.

    Che sia la volta buona. Prendiamoci questa lezione ma anche il nostro posto nella storia.

    #NoArmi #PortualiInLotta #GenovaNonSiPiega #AttivismoPolitico #MilanoResiste
    #BastaGuerra #CoscoOut #Evergreen #USB #CALP #PeaceNotWar #DisarmoSubito #milanochiama
    ✊📦 VOLERE È POT3RE 🌍🚢 Quando sento che la politica è morta e non ha più nulla da dire o da dare mi infurio davvero, perché alla fine la società civile e altre realtà parallele come quella sindacale ci offrono una delle lezioni più elementari e basilari di sempre. E ci vogliono 3 elementi che mancano nella nostra realtà nazionale come locale. Non fa differenza, perché l'animo umano è uno solo e la persona apolitica alla fine non la puoi scindere da quella quotidiana del padre di famiglia, della madre, ecc. Ci vuole: - Capacità di fare squadra per guardare ad obiettivi più aulici e saper trascendere dalla appartenenza politica. - Il coraggio di prendere delle scelte. - Perseguirle insieme, pianificando le conseguenze ma restando uniti, sapendo che non possiamo permetterci di perdere pezzi per strada. Nel silenzio dei media mainstream, un fatto comunque gravissimo e bellissimo insieme: tre container Evergreen, con armamenti destinati a Israele, non saranno scaricati in Italia. Dopo una segnalazione dal porto del Pireo e l’annuncio ,non lo sciopero effettivo , di una mobilitazione al terminal PSA di Genova Pra’, la Cosco Shipping Pisces ha fatto marcia indietro. Carico respinto. Ritorno a Singapore. Obiettivo centrato, ancora prima di scioperare. 👉José Nivoi (USB Mari e Porti, Calp) ha dichiarato: “È una vittoria impensabile. Non era mai successo: è bastato l’annuncio dello sciopero perché la compagnia rinunciasse allo scarico" Lo conferma il CALP: “Eravamo pronti a bloccare tutto. Ma non pensavamo bastasse l’annuncio. È un segnale forte: oggi l’indignazione arriva anche dentro i colossi della logistica come Cosco, Evergreen e PSA.” La miccia è partita dal porto del Pireo, grazie al sindacalista Damianos Voudigaris (Enedep), che ha segnalato pubblicamente la presenza del carico bellico. Nel giro di poche ore, il Coordinamento internazionale dei porti contro la guerra si è attivato, collegando il fronte greco a quello genovese, con USB in prima linea. Questo si chiama "gioco di squadra" con un appello che ha saputo viaggiare dal Piero a Genova. Cosco ha capito che rischiava di perdere tempo, denaro e faccia: ha scelto di fuggire. “Siamo stati il proverbiale sassolino capace, per una volta, di inceppare davvero l’ingranaggio della logistica bellica”, ha detto ancora Nivoi. Un episodio isolato? Forse. Ma può essere il primo capitolo di una lunga serie di mobilitazioni che si possono vincere. Solo se facciamo squadra. Solo se smettiamo di guardarci l’ombelico. A Genova ci hanno dato una lezione. E ora che quell’eco arrivi anche a Milano. Perché la pace la si costruisce con gli atti. Con i corpi. Con il coraggio. Non con le sole invettive. ✊ Che sia la volta buona. Prendiamoci questa lezione ma anche il nostro posto nella storia. #NoArmi #PortualiInLotta #GenovaNonSiPiega #AttivismoPolitico #MilanoResiste #BastaGuerra #CoscoOut #Evergreen #USB #CALP #PeaceNotWar #DisarmoSubito #milanochiama
    Like
    1
    0 Commentaires 0 Parts 2KB Vue
  • Un articolo pubblicato il 1° dicembre 2020 sul quotidiano nazionale italiano La Verità, intitolato "Gli avvocati di Trump non hanno dubbi: c'è mano italiana nella frode pro Biden", illustra la presunta operazione condotta a Roma con la complicità della società italiana fornitrice di servizi di difesa, Leonardo.

    Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1947679915102339099?t=4Us_GuoxtE_9oSdABKTNaA&s=19
    Un articolo pubblicato il 1° dicembre 2020 sul quotidiano nazionale italiano La Verità, intitolato "Gli avvocati di Trump non hanno dubbi: c'è mano italiana nella frode pro Biden", illustra la presunta operazione condotta a Roma con la complicità della società italiana fornitrice di servizi di difesa, Leonardo. Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1947679915102339099?t=4Us_GuoxtE_9oSdABKTNaA&s=19
    Angry
    1
    0 Commentaires 0 Parts 882 Vue
  • IMMAGINI STRAZIANTI: L'UCRAINA IN DIFFICOLTÀ
    FAME, MISERIA E BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE A ODESSA
    Odessa, Ucraina – 12.07.2025

    Pensionati tedeschi che raccolgono bottiglie perché a loro viene tolto il resto della vecchiaia per migrazione, sussidi e difesa ucraina, non sono soli.

    Anche gli ucraini raccolgono bottiglie – come mostrano queste immagini dalla spiaggia di Odessa.

    Secondo il giornalismo di qualità tedesco, in Ucraina infuria da due anni e mezzo una "guerra di annientamento" o "di sterminio" contro il popolo ucraino. Chi vede queste immagini sa: deve essere vero. Semivestiti, magrissimi fino allo scheletro, in costumi da bagno Dior – la guerra è scritta sui loro volti, l'umore è al minimo.

    L'alta società di Odessa, colpita dal terrore russo, si rifugia sulla spiaggia. Lì si raccolgono cauzioni per bottiglie di champagne Magnum ghiacciate, immagini di bisogno, miseria e privazioni che scuotono fino al midollo.

    La fornitura di cibo è stata ridotta a razioni di emergenza: granchi, aragoste, caviale. Quanto è bello che i nostri media ci ricordino ogni giorno quanto queste persone abbiano bisogno della nostra solidarietà incondizionata.

    HEARTBREAKING IMAGES: UKRAINE IN DIFFICULTY
    HUNGER, MISERY AND BOTTLES OF CHAMPAGNE IN ODESSA
    Odessa, Ukraine – 12.07.2025

    German pensioners who collect bottles because the rest of their old age is taken away from them for migration, subsidies and Ukrainian defense are not alone.

    Ukrainians also collect bottles – as these images from Odessa beach show.

    According to German quality journalism, a "war of annihilation" or "extermination" against the Ukrainian people has been raging in Ukraine for two and a half years. Anyone who sees these images knows: it must be true. Half-dressed, skeleton-thin, in Dior swimsuits – the war is written on their faces, the mood is at its lowest.

    The high society of Odessa, affected by the Russian terror, takes refuge on the beach. There, deposits are collected for frozen bottles of Magnum champagne, images of need, misery and deprivation that shake to the core.

    The food supply was reduced to emergency rations: crabs, lobsters, caviar. How beautiful it is that our media reminds us every day how much these people need our unconditional solidarity.

    Source: https://t.me/RoyalAllemand
    🇺🇦 IMMAGINI STRAZIANTI: L'UCRAINA IN DIFFICOLTÀ FAME, MISERIA E BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE A ODESSA Odessa, Ucraina – 12.07.2025 ◼️ Pensionati tedeschi che raccolgono bottiglie perché a loro viene tolto il resto della vecchiaia per migrazione, sussidi e difesa ucraina, non sono soli. 😢 Anche gli ucraini raccolgono bottiglie – come mostrano queste immagini dalla spiaggia di Odessa. ◼️ Secondo il giornalismo di qualità tedesco, in Ucraina infuria da due anni e mezzo una "guerra di annientamento" o "di sterminio" contro il popolo ucraino. Chi vede queste immagini sa: deve essere vero. Semivestiti, magrissimi fino allo scheletro, in costumi da bagno Dior – la guerra è scritta sui loro volti, l'umore è al minimo. 😳 L'alta società di Odessa, colpita dal terrore russo, si rifugia sulla spiaggia. Lì si raccolgono cauzioni per bottiglie di champagne Magnum ghiacciate, immagini di bisogno, miseria e privazioni che scuotono fino al midollo. ◼️ La fornitura di cibo è stata ridotta a razioni di emergenza: granchi, aragoste, caviale. Quanto è bello che i nostri media ci ricordino ogni giorno quanto queste persone abbiano bisogno della nostra solidarietà incondizionata. HEARTBREAKING IMAGES: UKRAINE IN DIFFICULTY HUNGER, MISERY AND BOTTLES OF CHAMPAGNE IN ODESSA Odessa, Ukraine – 12.07.2025 German pensioners who collect bottles because the rest of their old age is taken away from them for migration, subsidies and Ukrainian defense are not alone. Ukrainians also collect bottles – as these images from Odessa beach show. According to German quality journalism, a "war of annihilation" or "extermination" against the Ukrainian people has been raging in Ukraine for two and a half years. Anyone who sees these images knows: it must be true. Half-dressed, skeleton-thin, in Dior swimsuits – the war is written on their faces, the mood is at its lowest. The high society of Odessa, affected by the Russian terror, takes refuge on the beach. There, deposits are collected for frozen bottles of Magnum champagne, images of need, misery and deprivation that shake to the core. The food supply was reduced to emergency rations: crabs, lobsters, caviar. How beautiful it is that our media reminds us every day how much these people need our unconditional solidarity. Source: https://t.me/RoyalAllemand
    Angry
    2
    0 Commentaires 0 Parts 3KB Vue 11
  • “È strano avere la stessa età degli anziani”
    Lucio Gardin ha scritto una cosa semplice, ma devastante:
    Oggi ho scoperto che sono io lo zio che aspettavo da piccolo.

    C’è un momento, dopo i 60, in cui capisci che il vecchio… sei tu. Ma dentro ti senti ancora il bulletto che faceva il cretino dietro ai banchi, il ragazzino che rubava la Vespa a suo fratello, l’idiota felice che andava a ballare col giubbotto di pelle e il motorino scassato.

    Solo che ora il motorino è una TAC.
    Il giubbotto è la coperta della sera.
    E la festa… è quando ti arriva l’analisi del sangue in cui “è tutto nella norma”.

    I sessanta oggi non sono quelli di ieri.
    Una volta a sessant’anni eri già “nonno e rincoglionito”.
    Ora vai in palestra, fai trekking, sei su WhatsApp, ti incazzi col governo, ti innamori ancora.
    Hai la testa da trentenne e le ginocchia da svendita di fine serie.

    Dentro siamo giovani. Fuori siamo scontrini scoloriti.
    Ci hanno truffati: ci hanno detto che saremmo invecchiati piano, e invece ci siamo svegliati vecchi in una società che ci chiama “boomer” e ci ignora. Ma siamo noi che ancora votiamo, che ancora leggiamo, che ancora ci emozioniamo per una canzone, una figlia, un cane, una carezza.

    Il vero miracolo è questo: avere sessant’anni e ridere come se non li avessi.
    Fare sesso come se ci fosse ancora tempo.
    Dire “ti voglio bene” come se avessimo 18 anni e niente da perdere.

    Allora facciamolo questo brindisi, ragazzi:
    A voi. Ai sessantenni che sanno ancora sporcarsi le mani, alzare la voce, innamorarsi senza Telegram.
    A quelli che leggono ancora gli articoli fino in fondo, che si ricordano la prima volta che hanno guidato, la prima volta che hanno amato… e l’ultima volta che hanno pianto.

    Perché sì, oggi abbiamo la stessa età degli anziani.
    Ma siamo giovani vintage. E non passeremo mai di moda.



    SE TI È ARRIVATO AL CUORE, CONDIVIDI.
    Qualcuno là fuori ha bisogno di sapere che non è solo.
    Che non è vecchio.
    È solo un giovane con più storie da raccontare.

    #SessantaENonSentirli #BoomerPower #GardinDocet #VecchiMaBelli #GiovaniVintage #RiderePiangereRicordare
    “È strano avere la stessa età degli anziani” Lucio Gardin ha scritto una cosa semplice, ma devastante: Oggi ho scoperto che sono io lo zio che aspettavo da piccolo. C’è un momento, dopo i 60, in cui capisci che il vecchio… sei tu. Ma dentro ti senti ancora il bulletto che faceva il cretino dietro ai banchi, il ragazzino che rubava la Vespa a suo fratello, l’idiota felice che andava a ballare col giubbotto di pelle e il motorino scassato. Solo che ora il motorino è una TAC. Il giubbotto è la coperta della sera. E la festa… è quando ti arriva l’analisi del sangue in cui “è tutto nella norma”. ⚠️ I sessanta oggi non sono quelli di ieri. Una volta a sessant’anni eri già “nonno e rincoglionito”. Ora vai in palestra, fai trekking, sei su WhatsApp, ti incazzi col governo, ti innamori ancora. Hai la testa da trentenne e le ginocchia da svendita di fine serie. 🎭 Dentro siamo giovani. Fuori siamo scontrini scoloriti. Ci hanno truffati: ci hanno detto che saremmo invecchiati piano, e invece ci siamo svegliati vecchi in una società che ci chiama “boomer” e ci ignora. Ma siamo noi che ancora votiamo, che ancora leggiamo, che ancora ci emozioniamo per una canzone, una figlia, un cane, una carezza. 💣 Il vero miracolo è questo: avere sessant’anni e ridere come se non li avessi. Fare sesso come se ci fosse ancora tempo. Dire “ti voglio bene” come se avessimo 18 anni e niente da perdere. 🎤 Allora facciamolo questo brindisi, ragazzi: A voi. Ai sessantenni che sanno ancora sporcarsi le mani, alzare la voce, innamorarsi senza Telegram. A quelli che leggono ancora gli articoli fino in fondo, che si ricordano la prima volta che hanno guidato, la prima volta che hanno amato… e l’ultima volta che hanno pianto. Perché sì, oggi abbiamo la stessa età degli anziani. Ma siamo giovani vintage. E non passeremo mai di moda. ⸻ 🧠 SE TI È ARRIVATO AL CUORE, CONDIVIDI. Qualcuno là fuori ha bisogno di sapere che non è solo. Che non è vecchio. È solo un giovane con più storie da raccontare. #SessantaENonSentirli #BoomerPower #GardinDocet #VecchiMaBelli #GiovaniVintage #RiderePiangereRicordare
    Like
    1
    0 Commentaires 0 Parts 2KB Vue
Plus de résultats