• Caro Professore Bassetti, devo intervenire ancora, mio malgrado.
    Sono un medico che tra le altre competenze ha anche la specialità di reumatologia, laureato a Genova quando lei probabilmente stava ancora a fare castelli di sabbia sulla spiaggia di Sampierdarena o vicino al Porto Antico, dove l’acqua aveva lo stesso colore dell’olio dei motori delle navi e l’unico consiglio era “non toccarla, figurati berla”.
    Ho discusso la tesi con il professor Paolo Tolentino, padre dell’infettivologia italiana moderna, mentre lei iniziava a frequentare probabilmente i primi anni di medicina, dove una delle domande d'esame poteva essere: Lei è il figlio del professor Bassetti? E magari quella poteva essere la prima ed ultima domanda a cui seguiva il solito 30 e lode destinato ai figli di famose dinastie professorali che a Genova andavano di moda. Ho diagnosticato e curato pazienti reumatologici e affetti da patologie immunologiche in Italia e all’estero, da quasi 50 anni e ancora continuo a farlo. Ho pubblicato libri, ma non partecipo a congressi se non come annoiato uditore ad ascoltare da anni le solite cose, come un farmaco sia meglio dell'altro su patologie prive di substrato, senza che nessuno parli mai del singolo paziente, e tutto basato su statistiche che ricordo, sono un felice ausilio all'ignoranza umana. Mi sono occupato di lupus, antifosfolipidi, vasculiti e sindromi autoimmuni post-vaccinali quando lei ancora doveva imparare a scrivere “adjuvans” senza guardare il vocabolario.
    Di immunologia probabilmente conosco anche il versante fisico, applicando alla biologia e alla fisiologia aspetti quantistici per cui ho anche ottenuto un fac simile di docenza ordinaria da permettermi di dialogare con lei da pari a pari, ma superiore come età e con altre conoscenze in materie che a lei sono sconosciute.
    Quindi mi permetto di correggerla con la calma di chi ha visto migliaia di pazienti, non solo slide sponsorizzate.
    I virus: Non sono organismi. Sono cristalli molecolari con carica superficiale. Si muovono per moto browniano e forze di van der Waals. Entrano nella cellula perché la forma e la carica combaciano, non perché “attaccano”. Una volta dentro, l’mRNA virale viene tradotto dai ribosomi come qualsiasi altro mRNA. È un banale errore di fabbrica, non una guerra. Il vaccino: Forza le cellule a produrre quantità industriali di una singola proteina estranea (Spike) per giorni o settimane. Noi reumatologi questo meccanismo lo conosciamo dal 2011: si chiama ASIA syndrome (Autoimmune/Autoinflammatory Syndrome Induced by Adjuvants). Alluminio, squalene, nanoparticelle lipidiche: cambia il nome, il risultato finale è lo stesso: rottura della tolleranza immunologica, infiammazione cronica, possibili autoanticorpi e neuroinfiammazione. Autismo e calendario vaccinale
    Nel 1970 l’autismo aveva una prevalenza di 1/10.000.
    Oggi 1/36. Nel frattempo le dosi cumulative di vaccini somministrate entro i 6 anni sono passate da 4-5 a oltre 70. Quando la curva di una malattia esplode in perfetta sincronia con l’introduzione di una nuova esposizione ambientale massiva, il reumatologo (e qualunque medico con un minimo di senso clinico) almeno si pone la domanda. Lei invece la esorcizza in diretta tv. La sua “scienza”! È quella delle conferenze stampa e dei “consigli” dei colleghi americani che vivono di grant farmaceutici. La mia è quella del letto del paziente, delle biopsie, dei bambini che parlavano e dopo il richiamo dei 18 mesi hanno smesso di guardare negli occhi, dei genitori che portano i referti e le date precise delle vaccinazioni. Conclusione genovese, secca e senza giri di parole. Professore, continui pure a fare il presentatore.
    Io continuo a fare il reumatologo: vedo pazienti, non percentuali. E quando un genitore mi chiede se è possibile che quelle iniezioni abbiano fatto regredire il figlio, io non gli do del no-vax. Gli dico la verità che noi vecchi immunologi sappiamo da decenni: il rischio zero non esiste, soprattutto quando si inietta un cocktail di adiuvanti e antigeni in un sistema immunitario ancora in maturazione. Il proverbio resta sempre quello: «O crövo o dixe a-o merlo: Comme t’ê neigro!». E glielo dico nel dialetto che dovrebbe conoscere meglio di me. Lei è il corvo con le piume lucide da riflettori. Io sono il vecchio merlo che ha visto troppi pazienti per farsi ancora incantare dal canto dei corvi. Con il rispetto dovuto a un collega più giovane… e con la superiorità di chi l’immunologia l’ha vissuta sul campo, non imparata a memoria per andare in televisione. Salute, e un pensiero al professor Tolentino, che da lassù starà ancora ridendo di questa commedia. Forza Genoa, ma anche Sampdoria. Quindi a Genova c'è gente che la vede in maniera diametralmente opposta.

    Commento al video-post di Bassetti dove sminuiva le ultime notizie provenienti dagli USA.
    AGGIORNAMENTO
    Dr. Tiziano Gastaldi

    Source: https://www.facebook.com/share/1LCK1yEBSP/
    Caro Professore Bassetti, devo intervenire ancora, mio malgrado. Sono un medico che tra le altre competenze ha anche la specialità di reumatologia, laureato a Genova quando lei probabilmente stava ancora a fare castelli di sabbia sulla spiaggia di Sampierdarena o vicino al Porto Antico, dove l’acqua aveva lo stesso colore dell’olio dei motori delle navi e l’unico consiglio era “non toccarla, figurati berla”. Ho discusso la tesi con il professor Paolo Tolentino, padre dell’infettivologia italiana moderna, mentre lei iniziava a frequentare probabilmente i primi anni di medicina, dove una delle domande d'esame poteva essere: Lei è il figlio del professor Bassetti? E magari quella poteva essere la prima ed ultima domanda a cui seguiva il solito 30 e lode destinato ai figli di famose dinastie professorali che a Genova andavano di moda. Ho diagnosticato e curato pazienti reumatologici e affetti da patologie immunologiche in Italia e all’estero, da quasi 50 anni e ancora continuo a farlo. Ho pubblicato libri, ma non partecipo a congressi se non come annoiato uditore ad ascoltare da anni le solite cose, come un farmaco sia meglio dell'altro su patologie prive di substrato, senza che nessuno parli mai del singolo paziente, e tutto basato su statistiche che ricordo, sono un felice ausilio all'ignoranza umana. Mi sono occupato di lupus, antifosfolipidi, vasculiti e sindromi autoimmuni post-vaccinali quando lei ancora doveva imparare a scrivere “adjuvans” senza guardare il vocabolario. Di immunologia probabilmente conosco anche il versante fisico, applicando alla biologia e alla fisiologia aspetti quantistici per cui ho anche ottenuto un fac simile di docenza ordinaria da permettermi di dialogare con lei da pari a pari, ma superiore come età e con altre conoscenze in materie che a lei sono sconosciute. Quindi mi permetto di correggerla con la calma di chi ha visto migliaia di pazienti, non solo slide sponsorizzate. I virus: Non sono organismi. Sono cristalli molecolari con carica superficiale. Si muovono per moto browniano e forze di van der Waals. Entrano nella cellula perché la forma e la carica combaciano, non perché “attaccano”. Una volta dentro, l’mRNA virale viene tradotto dai ribosomi come qualsiasi altro mRNA. È un banale errore di fabbrica, non una guerra. Il vaccino: Forza le cellule a produrre quantità industriali di una singola proteina estranea (Spike) per giorni o settimane. Noi reumatologi questo meccanismo lo conosciamo dal 2011: si chiama ASIA syndrome (Autoimmune/Autoinflammatory Syndrome Induced by Adjuvants). Alluminio, squalene, nanoparticelle lipidiche: cambia il nome, il risultato finale è lo stesso: rottura della tolleranza immunologica, infiammazione cronica, possibili autoanticorpi e neuroinfiammazione. Autismo e calendario vaccinale Nel 1970 l’autismo aveva una prevalenza di 1/10.000. Oggi 1/36. Nel frattempo le dosi cumulative di vaccini somministrate entro i 6 anni sono passate da 4-5 a oltre 70. Quando la curva di una malattia esplode in perfetta sincronia con l’introduzione di una nuova esposizione ambientale massiva, il reumatologo (e qualunque medico con un minimo di senso clinico) almeno si pone la domanda. Lei invece la esorcizza in diretta tv. La sua “scienza”! È quella delle conferenze stampa e dei “consigli” dei colleghi americani che vivono di grant farmaceutici. La mia è quella del letto del paziente, delle biopsie, dei bambini che parlavano e dopo il richiamo dei 18 mesi hanno smesso di guardare negli occhi, dei genitori che portano i referti e le date precise delle vaccinazioni. Conclusione genovese, secca e senza giri di parole. Professore, continui pure a fare il presentatore. Io continuo a fare il reumatologo: vedo pazienti, non percentuali. E quando un genitore mi chiede se è possibile che quelle iniezioni abbiano fatto regredire il figlio, io non gli do del no-vax. Gli dico la verità che noi vecchi immunologi sappiamo da decenni: il rischio zero non esiste, soprattutto quando si inietta un cocktail di adiuvanti e antigeni in un sistema immunitario ancora in maturazione. Il proverbio resta sempre quello: «O crövo o dixe a-o merlo: Comme t’ê neigro!». E glielo dico nel dialetto che dovrebbe conoscere meglio di me. Lei è il corvo con le piume lucide da riflettori. Io sono il vecchio merlo che ha visto troppi pazienti per farsi ancora incantare dal canto dei corvi. Con il rispetto dovuto a un collega più giovane… e con la superiorità di chi l’immunologia l’ha vissuta sul campo, non imparata a memoria per andare in televisione. Salute, e un pensiero al professor Tolentino, che da lassù starà ancora ridendo di questa commedia. Forza Genoa, ma anche Sampdoria. Quindi a Genova c'è gente che la vede in maniera diametralmente opposta. Commento al video-post di Bassetti dove sminuiva le ultime notizie provenienti dagli USA. AGGIORNAMENTO Dr. Tiziano Gastaldi Source: https://www.facebook.com/share/1LCK1yEBSP/
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  • ECCO LA DIREZIONE CHE STANNO PRENDENDO!!!
    Volkswagen, prima auto 100% made in China: «Costi di produzione dimezzati» rispetto all’Europa
    La casa tedesca fabbricherà per la prima volta vetture elettriche interamente sul suolo cinese. Saranno destinate al mercato locale, ma in futuro anche all’export. In Germania, intanto, il gruppo taglia 35 mila dipendenti
    https://www.corriere.it/economia/aziende/25_novembre_26/volkswagen-prima-auto-100-made-in-china-costi-di-produzione-dimezzati-rispetto-all-europa-2c3c4ac3-4717-4a89-be84-af3e7313bxlk_amp.shtml
    ECCO LA DIREZIONE CHE STANNO PRENDENDO!!! Volkswagen, prima auto 100% made in China: «Costi di produzione dimezzati» rispetto all’Europa La casa tedesca fabbricherà per la prima volta vetture elettriche interamente sul suolo cinese. Saranno destinate al mercato locale, ma in futuro anche all’export. In Germania, intanto, il gruppo taglia 35 mila dipendenti https://www.corriere.it/economia/aziende/25_novembre_26/volkswagen-prima-auto-100-made-in-china-costi-di-produzione-dimezzati-rispetto-all-europa-2c3c4ac3-4717-4a89-be84-af3e7313bxlk_amp.shtml
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  • Aveva 73 anni quando guidò bambini — con dita mancanti e occhi danneggiati dal lavoro in fabbrica — in una marcia di 125 miglia fino alla porta del Presidente.
    I loro striscioni dicevano: “Vogliamo andare a scuola, non nelle miniere.”

    Era il 1903, l’Età Dorata. Rockefeller e Carnegie vivevano nel lusso mentre milioni di bambini lavoravano turni lunghi in miniere e fabbriche tessili, subendo gravi danni fisici. La società chiamava tutto questo progresso.

    Mary Harris Jones, nata in Irlanda nel 1837 e soprannominata Mother Jones, aveva perso marito e quattro figli in un’epidemia di febbre gialla. Si rifugiò nella rabbia e nella giustizia sociale, diventando una figura centrale del movimento operaio: organizzava scioperi, proteggeva i lavoratori e affrontava i potenti senza paura.

    Quando vide i bambini nei mulini tessili di Kensington, Pennsylvania, decise di agire. Ragazzi di sei anni lavoravano tredici ore al giorno, respirando polvere di cotone che rovinava i polmoni; molti avevano perso dita o mani nelle macchine. Mother Jones organizzò la Marcia dei Bambini delle Fabbriche, portandoli da Philadelphia a Oyster Bay per mostrare al Presidente Roosevelt le condizioni reali in cui vivevano.

    La marcia durò tre settimane. I bambini dormivano in stalle e sedi sindacali, sotto il sole estivo, mentre Mother Jones camminava accanto a loro, raccontando le loro storie ai cittadini e ai giornalisti. Le fotografie e i reportage rivelarono la dura realtà, scatenando indignazione pubblica.

    Roosevelt rifiutò di incontrarli, ma il messaggio era chiaro: il paese finalmente vide cosa significava prosperità costruita sul lavoro dei bambini.
    Le fabbriche non chiusero subito e le leggi sul lavoro minorile arrivarono decenni dopo, ma la marcia cambiò la coscienza pubblica e spinse il paese verso riforme.

    Mother Jones continuò a lottare fino alla sua morte nel 1930, organizzando minatori, operai e tessitori. Non ricoprì mai cariche ufficiali: il suo potere era la presenza, il coraggio e la convinzione che i bambini meritassero l’infanzia.

    Grazie a lei, alcuni dei bambini della marcia vissero abbastanza da vedere il Fair Labor Standards Act del 1938, che finalmente rese illegale il lavoro minorile su scala nazionale.
    Alla fine, poterono andare a scuola.
    🎖️🎖️🎖️🎖️ Aveva 73 anni quando guidò bambini — con dita mancanti e occhi danneggiati dal lavoro in fabbrica — in una marcia di 125 miglia fino alla porta del Presidente. I loro striscioni dicevano: “Vogliamo andare a scuola, non nelle miniere.” Era il 1903, l’Età Dorata. Rockefeller e Carnegie vivevano nel lusso mentre milioni di bambini lavoravano turni lunghi in miniere e fabbriche tessili, subendo gravi danni fisici. La società chiamava tutto questo progresso. Mary Harris Jones, nata in Irlanda nel 1837 e soprannominata Mother Jones, aveva perso marito e quattro figli in un’epidemia di febbre gialla. Si rifugiò nella rabbia e nella giustizia sociale, diventando una figura centrale del movimento operaio: organizzava scioperi, proteggeva i lavoratori e affrontava i potenti senza paura. Quando vide i bambini nei mulini tessili di Kensington, Pennsylvania, decise di agire. Ragazzi di sei anni lavoravano tredici ore al giorno, respirando polvere di cotone che rovinava i polmoni; molti avevano perso dita o mani nelle macchine. Mother Jones organizzò la Marcia dei Bambini delle Fabbriche, portandoli da Philadelphia a Oyster Bay per mostrare al Presidente Roosevelt le condizioni reali in cui vivevano. La marcia durò tre settimane. I bambini dormivano in stalle e sedi sindacali, sotto il sole estivo, mentre Mother Jones camminava accanto a loro, raccontando le loro storie ai cittadini e ai giornalisti. Le fotografie e i reportage rivelarono la dura realtà, scatenando indignazione pubblica. Roosevelt rifiutò di incontrarli, ma il messaggio era chiaro: il paese finalmente vide cosa significava prosperità costruita sul lavoro dei bambini. Le fabbriche non chiusero subito e le leggi sul lavoro minorile arrivarono decenni dopo, ma la marcia cambiò la coscienza pubblica e spinse il paese verso riforme. Mother Jones continuò a lottare fino alla sua morte nel 1930, organizzando minatori, operai e tessitori. Non ricoprì mai cariche ufficiali: il suo potere era la presenza, il coraggio e la convinzione che i bambini meritassero l’infanzia. Grazie a lei, alcuni dei bambini della marcia vissero abbastanza da vedere il Fair Labor Standards Act del 1938, che finalmente rese illegale il lavoro minorile su scala nazionale. Alla fine, poterono andare a scuola.
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  • QUESTO È VERGOGNOSO!
    SI SA CHE LE VERE BUFALE SONO QUELLE DELL'UNIONE EUROPEA e del MAIN-STREAM!
    Proprio Repubblica il giornale italiano che fabbrica più fake news in ASSOLUTO!

    NASCE L'APP ANTIBUFALE PER LE SCUOLE: RISCHIO INDOTTRINAMENTO?

    Parte nelle scuole elementari e medie italiane un nuovo progetto anti-bufale. Si tratta di un’applicazione, sviluppata con la collaborazione di Repubblica e il patrocinio dell’Unione Europea, per insegnare ai giovani la differenza fra fake news e fatti accertati. Ma chi decide qual è la verità da impartire?

    https://www.byoblu.com/2025/10/15/app-per-distinguere-fake-news-arriva-nelle-scuole/
    QUESTO È VERGOGNOSO! SI SA CHE LE VERE BUFALE SONO QUELLE DELL'UNIONE EUROPEA e del MAIN-STREAM! Proprio Repubblica il giornale italiano che fabbrica più fake news in ASSOLUTO! NASCE L'APP ANTIBUFALE PER LE SCUOLE: RISCHIO INDOTTRINAMENTO? Parte nelle scuole elementari e medie italiane un nuovo progetto anti-bufale. Si tratta di un’applicazione, sviluppata con la collaborazione di Repubblica e il patrocinio dell’Unione Europea, per insegnare ai giovani la differenza fra fake news e fatti accertati. Ma chi decide qual è la verità da impartire? ➡️https://www.byoblu.com/2025/10/15/app-per-distinguere-fake-news-arriva-nelle-scuole/
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  • I tre «sconosciuti» dell’Usb e la batosta Cgil: perché lo sciopero pro Pal di lunedì ha cambiato il sindacato
    di Luca Angelini
    26 settembre 2025
    L’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero è stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario: ignoti ai più. Il clima collettivo del «blocchiamo tutto» ha lasciato la Cgil in mezzo al guado

    Visto che i primi sconfitti per le violenze, in particolare alla stazione Centrale di Milano, sono stati gli organizzatori dei cortei pro Palestina, non si è fatto molto caso al fatto che quella di lunedì fosse una giornata di sciopero generale. Secondo Dario Di Vico, però, non è da sottovalutare il fatto che l’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero fosse stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario. «Tre sindacalisti - scrive Di Vico in un intervento sul Foglio - che fanno parte degli organi dirigenti dell’Usb (Unione sindacati di base) ma che sono sconosciuti sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori».



    L’identikit dei tre alla guida di Usb
    È possibile, ma non troppo probabile, che quei tre nomi si conquistino, d'ora in avanti, una duratura ribalta. Di sicuro, però, un posto sotto i riflettori se l'è assicurato, da un po', l’Usb, il cui identikit Di Vico tratteggia così: «Nata nel 2010, è una piccola organizzazione della galassia Cobas che però nel tempo si è radicata nel territorio (dichiara 80 sedi territoriali) e soprattutto nei settori dei servizi come logistica, trasporti, scuola e pubblico impiego. (...) Vale il dato che nelle periferie del lavoro vari sindacatini più o meno simil-Cobas sono riusciti a radicarsi, come nel caso di Prato in cui organizzano gli operai pachistani in lotta contro i padroni sia cinesi sia italiani».

    Lo sciopero di venerdì
    Quel che a Di Vico preme di più far notare è, però, che un altro sciopero pro Palestina c'era stato appena pochi giorni prima, venerdì 19 settembre. A proclamarlo era stata la Cgil di Maurizio Landini. Eppure, fors'anche perché si era generata «una discreta confusione su quali fossero i settori coinvolti e le modalità dell’astensione», «la partecipazione non è stata minimamente paragonabile a quella delle 70 piazze di lunedì». E non basta, a spiegare come sia potuto succedere, il fatto che «il segmento di tute blu più vicino ai sindacati di base, e anche più coinvolto nel boicottaggio delle merci e armi dirette in Israele, è quello dei portuali soprattutto di Genova e Livorno».

    Il terzo settore
    Se, come ha scritto Prospero, portando quasi 15 milioni di italiani alle urne l'8 e 9 giugno «la Cgil ha mostrato che la strettoia per il recupero di rappresentanza rimane tuttora aperta», il fatto che in quella strettoia sembri essersi inserito qualcun altro è, per Di Vico, la conseguenza di errori imputabili al segretario generale: «Nella rete sapientemente tessuta in questi anni da Landini sono presenti realtà del terzo settore e organizzazioni come Arci e Acli o Libera ma pare più un’adunata di ufficiali che di soldati semplici. Un progetto cerebrale che quando si scontra con la realtà dei fatti si rivela una sorta di prefabbricato costruito a misura di una leadership e per minare l’unità sindacale più che indicare nuove strade. Con il risultato però che la Cgil da una parte perde le sue caratteristiche storiche fondate sulla contrattazione e la rappresentatività e dall’altra non conquista nuovo consenso».

    Source: https://www.corriere.it/economia/lavoro/25_settembre_26/i-tre-sconosciuti-dell-usb-e-la-batosta-cgil-perche-lo-sciopero-pro-pal-di-lunedi-ha-cambiato-il-sindacato-9fc80ef2-ddb2-4038-9745-d14a24facxlk_amp.shtml
    I tre «sconosciuti» dell’Usb e la batosta Cgil: perché lo sciopero pro Pal di lunedì ha cambiato il sindacato di Luca Angelini 26 settembre 2025 L’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero è stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario: ignoti ai più. Il clima collettivo del «blocchiamo tutto» ha lasciato la Cgil in mezzo al guado Visto che i primi sconfitti per le violenze, in particolare alla stazione Centrale di Milano, sono stati gli organizzatori dei cortei pro Palestina, non si è fatto molto caso al fatto che quella di lunedì fosse una giornata di sciopero generale. Secondo Dario Di Vico, però, non è da sottovalutare il fatto che l’atto di proclamazione ufficiale dello sciopero fosse stato firmato da Daniela Mencarelli, Cinzia Della Porta e Guido Lutrario. «Tre sindacalisti - scrive Di Vico in un intervento sul Foglio - che fanno parte degli organi dirigenti dell’Usb (Unione sindacati di base) ma che sono sconosciuti sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori». L’identikit dei tre alla guida di Usb È possibile, ma non troppo probabile, che quei tre nomi si conquistino, d'ora in avanti, una duratura ribalta. Di sicuro, però, un posto sotto i riflettori se l'è assicurato, da un po', l’Usb, il cui identikit Di Vico tratteggia così: «Nata nel 2010, è una piccola organizzazione della galassia Cobas che però nel tempo si è radicata nel territorio (dichiara 80 sedi territoriali) e soprattutto nei settori dei servizi come logistica, trasporti, scuola e pubblico impiego. (...) Vale il dato che nelle periferie del lavoro vari sindacatini più o meno simil-Cobas sono riusciti a radicarsi, come nel caso di Prato in cui organizzano gli operai pachistani in lotta contro i padroni sia cinesi sia italiani». Lo sciopero di venerdì Quel che a Di Vico preme di più far notare è, però, che un altro sciopero pro Palestina c'era stato appena pochi giorni prima, venerdì 19 settembre. A proclamarlo era stata la Cgil di Maurizio Landini. Eppure, fors'anche perché si era generata «una discreta confusione su quali fossero i settori coinvolti e le modalità dell’astensione», «la partecipazione non è stata minimamente paragonabile a quella delle 70 piazze di lunedì». E non basta, a spiegare come sia potuto succedere, il fatto che «il segmento di tute blu più vicino ai sindacati di base, e anche più coinvolto nel boicottaggio delle merci e armi dirette in Israele, è quello dei portuali soprattutto di Genova e Livorno». Il terzo settore Se, come ha scritto Prospero, portando quasi 15 milioni di italiani alle urne l'8 e 9 giugno «la Cgil ha mostrato che la strettoia per il recupero di rappresentanza rimane tuttora aperta», il fatto che in quella strettoia sembri essersi inserito qualcun altro è, per Di Vico, la conseguenza di errori imputabili al segretario generale: «Nella rete sapientemente tessuta in questi anni da Landini sono presenti realtà del terzo settore e organizzazioni come Arci e Acli o Libera ma pare più un’adunata di ufficiali che di soldati semplici. Un progetto cerebrale che quando si scontra con la realtà dei fatti si rivela una sorta di prefabbricato costruito a misura di una leadership e per minare l’unità sindacale più che indicare nuove strade. Con il risultato però che la Cgil da una parte perde le sue caratteristiche storiche fondate sulla contrattazione e la rappresentatività e dall’altra non conquista nuovo consenso». Source: https://www.corriere.it/economia/lavoro/25_settembre_26/i-tre-sconosciuti-dell-usb-e-la-batosta-cgil-perche-lo-sciopero-pro-pal-di-lunedi-ha-cambiato-il-sindacato-9fc80ef2-ddb2-4038-9745-d14a24facxlk_amp.shtml
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  • Le mini-case prefabbricate che costano meno di un’auto: dove puoi metterle e bonus | Studenti.it
    Ci sono mini case prefabbricate che costano meno di un’auto, la soluzione ideale per studenti e famiglie: sogno o realtà? Ecco prezzi e regole...
    https://www.studenti.it/case-prefabbricate-low-cost-il-sogno-possibile-per-studenti-e-famiglie.html
    Le mini-case prefabbricate che costano meno di un’auto: dove puoi metterle e bonus | Studenti.it Ci sono mini case prefabbricate che costano meno di un’auto, la soluzione ideale per studenti e famiglie: sogno o realtà? Ecco prezzi e regole... https://www.studenti.it/case-prefabbricate-low-cost-il-sogno-possibile-per-studenti-e-famiglie.html
    WWW.STUDENTI.IT
    Le mini-case prefabbricate che costano meno di un’auto: dove puoi metterle e bonus | Studenti.it
    Ci sono mini case prefabbricate che costano meno di un’auto, la soluzione ideale per studenti e famiglie: sogno o realtà? Ecco prezzi e regole.
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  • Dott. Ryan Cole: "Le cellule umane sono destinate a produrre proteine ​​umane, non tossine."
    "Iniettare un prodotto genetico nel corpo e trasformare le cellule in una fabbrica di tossine è psicologicamente folle." https://x.com/thehealthb0t/status/1968879329711976664
    Dott. Ryan Cole: "Le cellule umane sono destinate a produrre proteine ​​umane, non tossine." "Iniettare un prodotto genetico nel corpo e trasformare le cellule in una fabbrica di tossine è psicologicamente folle." https://x.com/thehealthb0t/status/1968879329711976664
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  • Mentre la CGIL si erge a paladina dei diritti a Gaza, mi chiedo: per i diritti dei lavoratori italiani quando scendete in piazza?
    Mentre applaudite a un flashmob, le fabbriche chiudono, i contratti non si rinnovano e i vostri iscritti vi abbandonano a migliaia. Avete perso 177.000 tesserati in 4 anni, lo sapete? Forse non erano d'accordo con la vostra linea.
    Facciamo un ripasso:
    Referendum sul lavoro? Un flop colossale, quorum neanche a parlarne.
    Aumenti per il pubblico impiego? Bloccati, anche a causa della vostra guerra politica al governo.
    Sicurezza sul lavoro? Una strage continua di cui vi ricordate a intermittenza.
    È facile fare i rivoluzionari con le vite degli altri, specialmente quando il segretario predica contro i salari bassi dall'alto di uno stipendio da oltre 7.000€ al mese.
    La domanda è semplice: siete ancora un sindacato o siete diventati la filiale di un partito che ha perso il contatto con la realtà del Paese?
    Solidarietà a chi, ogni giorno, si alza per lavorare e non si sente più rappresentato da voi.
    #CGIL #lavoro #sindacato #precariato #Landini

    Source: https://x.com/IU0QVW/status/1964026033838919820?t=QjCG7CbpGYlZMsJ8J1Z9zA&s=19
    Mentre la CGIL si erge a paladina dei diritti a Gaza, mi chiedo: per i diritti dei lavoratori italiani quando scendete in piazza? Mentre applaudite a un flashmob, le fabbriche chiudono, i contratti non si rinnovano e i vostri iscritti vi abbandonano a migliaia. Avete perso 177.000 tesserati in 4 anni, lo sapete? Forse non erano d'accordo con la vostra linea. Facciamo un ripasso: Referendum sul lavoro? Un flop colossale, quorum neanche a parlarne. Aumenti per il pubblico impiego? Bloccati, anche a causa della vostra guerra politica al governo. Sicurezza sul lavoro? Una strage continua di cui vi ricordate a intermittenza. È facile fare i rivoluzionari con le vite degli altri, specialmente quando il segretario predica contro i salari bassi dall'alto di uno stipendio da oltre 7.000€ al mese. La domanda è semplice: siete ancora un sindacato o siete diventati la filiale di un partito che ha perso il contatto con la realtà del Paese? Solidarietà a chi, ogni giorno, si alza per lavorare e non si sente più rappresentato da voi. #CGIL #lavoro #sindacato #precariato #Landini Source: https://x.com/IU0QVW/status/1964026033838919820?t=QjCG7CbpGYlZMsJ8J1Z9zA&s=19
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  • " Il sogno israeliano è finito! "

    Ecco le parole di apertura del quotidiano israeliano Haretz con il titolo:
    "I palestinesi sono le migliori persone del mondo a difendere la loro patria. "
    Si può credere che un giornale israeliano di spicco oggi riconosca la verità dei palestinesi, descrivendoli come uno dei popoli più nobili della terra che dopo settantacinque anni si è alzato per difendere i propri diritti, come se fosse un corpo unico?

    "Una delle cose più belle in cui batte una coscienza viva, le cose più belle in cui sboccia la libertà intellettuale, e le cose più pure che portano emancipazione.
    Durante la guerra a Gaza e gli attacchi antimissilistici contro di noi, le nostre perdite sono state superiori a 912 milioni di dollari ogni tre giorni, dal costo dei caccia, dei missili patrioti e dei macchinari di rifornimento, oltre al consumo di munizioni e missili di ogni genere. Questo non include la chiusura del commercio, il crollo della borsa, la paralisi delle istituzioni e dell'edilizia, il crollo dell'agricoltura e dell'industria, la morte del pollame nelle aziende agricole per milioni di dollari, alcuni aeroporti e treni fermi, il costo per ospitare i rifugiati ai rifugi, non per menzionano la distruzione dei missili di resistenza su case, negozi, auto e fabbriche.

    Abbiamo iniziato questa guerra e le abbiamo dato fuoco, ma non la controlleremo, e sicuramente non le porremo fine. La sua fine non è a nostro favore, specialmente dopo che le città arabe dentro Israele ci hanno sorpreso sollevandosi contro, mentre pensavamo avessero perso la loro identità palestinese.
    Quanto ai palestinesi, sono loro i proprietari della terra. Chi altro la difende con l'anima, i soldi e i figli con tanta forza, orgoglio e sfida? Io, ebreo, sfido tutto Israele a entrare in questa profonda appartenenza e connessione con la terra.

    Se il nostro popolo si fosse realmente aggrappato alla terra di Palestina, non avremmo visto un numero così grande di ebrei correre verso gli aeroporti per migrare dall'inizio della guerra. Abbiamo assaporato l'amarezza dell'uccisione, della prigionia, dell'assedio e della separazione, li abbiamo annegati nella droga, e abbiamo cercato di invadere le loro menti con idee perverse che li hanno sottratti alla loro religione, come la liberazione, l'ateismo, il dubbio, la corruzione e l'anarchia. Ma la cosa incredibile è che trovi tra loro un tossicodipendente che si alza per difendere la sua terra e le sue proprietà, gridando "Allah Akbar" come se fosse uno scienziato della Galilea.

    Piuttosto, pur sapendo cosa li aspetta dall'umiliazione e dall'arresto, non hanno mai esitato ad andare alla Moschea di Al-Aqsa per pregare. Ironia della sorte, gli eserciti dei paesi in piena forza non hanno osato fare ciò che la Resistenza palestinese ha offerto in pochi giorni con la caduta della leggenda dell'indomabile soldato israeliano, che fu ucciso e rapito. E visto che i missili della resistenza hanno raggiunto Tel Aviv, meglio lasciare il grande sogno delirante di Israele.
    I palestinesi dovrebbero avere un paese vicino con cui viviamo in pace reciproca, che da solo possa allungare la nostra vita su questa terra ancora qualche anno.

    Credo che anche se continuiamo per mille anni - se riusciamo a sopravvivere per i prossimi dieci anni come stato ebraico - arriverà un giorno in cui pagheremo tutto. Il palestinese tornerà di nuovo, volta dopo volta, e questa volta arriverà sulla scia di Gawada verso "Tel Aviv"."

    Diffondete prima che venga cancellato, è un articolo eccezionale e di grande valore.

    https://peopleunitedforpeace.wordpress.com/2025/09/01/il-sogno-israeliano-e-finito-haaretz/
    " Il sogno israeliano è finito! " Ecco le parole di apertura del quotidiano israeliano Haretz con il titolo: "I palestinesi sono le migliori persone del mondo a difendere la loro patria. " Si può credere che un giornale israeliano di spicco oggi riconosca la verità dei palestinesi, descrivendoli come uno dei popoli più nobili della terra che dopo settantacinque anni si è alzato per difendere i propri diritti, come se fosse un corpo unico? "Una delle cose più belle in cui batte una coscienza viva, le cose più belle in cui sboccia la libertà intellettuale, e le cose più pure che portano emancipazione. Durante la guerra a Gaza e gli attacchi antimissilistici contro di noi, le nostre perdite sono state superiori a 912 milioni di dollari ogni tre giorni, dal costo dei caccia, dei missili patrioti e dei macchinari di rifornimento, oltre al consumo di munizioni e missili di ogni genere. Questo non include la chiusura del commercio, il crollo della borsa, la paralisi delle istituzioni e dell'edilizia, il crollo dell'agricoltura e dell'industria, la morte del pollame nelle aziende agricole per milioni di dollari, alcuni aeroporti e treni fermi, il costo per ospitare i rifugiati ai rifugi, non per menzionano la distruzione dei missili di resistenza su case, negozi, auto e fabbriche. Abbiamo iniziato questa guerra e le abbiamo dato fuoco, ma non la controlleremo, e sicuramente non le porremo fine. La sua fine non è a nostro favore, specialmente dopo che le città arabe dentro Israele ci hanno sorpreso sollevandosi contro, mentre pensavamo avessero perso la loro identità palestinese. Quanto ai palestinesi, sono loro i proprietari della terra. Chi altro la difende con l'anima, i soldi e i figli con tanta forza, orgoglio e sfida? Io, ebreo, sfido tutto Israele a entrare in questa profonda appartenenza e connessione con la terra. Se il nostro popolo si fosse realmente aggrappato alla terra di Palestina, non avremmo visto un numero così grande di ebrei correre verso gli aeroporti per migrare dall'inizio della guerra. Abbiamo assaporato l'amarezza dell'uccisione, della prigionia, dell'assedio e della separazione, li abbiamo annegati nella droga, e abbiamo cercato di invadere le loro menti con idee perverse che li hanno sottratti alla loro religione, come la liberazione, l'ateismo, il dubbio, la corruzione e l'anarchia. Ma la cosa incredibile è che trovi tra loro un tossicodipendente che si alza per difendere la sua terra e le sue proprietà, gridando "Allah Akbar" come se fosse uno scienziato della Galilea. Piuttosto, pur sapendo cosa li aspetta dall'umiliazione e dall'arresto, non hanno mai esitato ad andare alla Moschea di Al-Aqsa per pregare. Ironia della sorte, gli eserciti dei paesi in piena forza non hanno osato fare ciò che la Resistenza palestinese ha offerto in pochi giorni con la caduta della leggenda dell'indomabile soldato israeliano, che fu ucciso e rapito. E visto che i missili della resistenza hanno raggiunto Tel Aviv, meglio lasciare il grande sogno delirante di Israele. I palestinesi dovrebbero avere un paese vicino con cui viviamo in pace reciproca, che da solo possa allungare la nostra vita su questa terra ancora qualche anno. Credo che anche se continuiamo per mille anni - se riusciamo a sopravvivere per i prossimi dieci anni come stato ebraico - arriverà un giorno in cui pagheremo tutto. Il palestinese tornerà di nuovo, volta dopo volta, e questa volta arriverà sulla scia di Gawada verso "Tel Aviv"." Diffondete prima che venga cancellato, è un articolo eccezionale e di grande valore. https://peopleunitedforpeace.wordpress.com/2025/09/01/il-sogno-israeliano-e-finito-haaretz/
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    “Il sogno israeliano è finito” – Haaretz
    Ecco come sono arrivate le parole di apertura del quotidiano israeliano Haaretz con il titolo: “I palestinesi sono le migliori persone del mondo a difendere la loro patria.” Si può cred…
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  • Il presidente Trump mostra un'immagine fornita da Mark Zuckerberg che mostra la scala della nuova fabbrica di IA di Meta in Louisiana: “Ora stiamo superando la Cina nell'IA.”
    Il presidente Trump mostra un'immagine fornita da Mark Zuckerberg che mostra la scala della nuova fabbrica di IA di Meta in Louisiana: “Ora stiamo superando la Cina nell'IA.”
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