• DA ASCOLTARE con molta ATTENZIONE. MASSIMA DIFFUSIONE!
    "Merz è un personaggio molto pericoloso. Quello che non riuscì a Hitler con l'atomica potrebbe riuscire a lui". L'analisi di Luciano Canfora - Video
    Canfora: “La Russia non ha mai attaccato l’Occidente. È sempre stata invasa” - Video

    A Battitori liberi, su Radio Cusano Campus, lo storico Luciano Canfora traccia una lettura di lungo periodo del conflitto tra Mosca e Kiev, muovendo dalla genesi della Russia sovietica fino agli equilibri attuali. “Il panorama più ampio si può ricavare anche dall’esperienza del secolo precedente – afferma Canfora – Quando nacque la Russia sovietica nel ’18, praticamente si cercò di strangolarla in culla. Ci fu l’intervento militare inglese, francese, cecoslovacco, anche un pugno di italiani».

    Lo storico spiega che la Russia sopravvisse a quell’assedio iniziale grazie anche al presidente americano Woodrow Wilson, che cercò un compromesso per evitare una nuova guerra mondiale. Ma l’accerchiamento occidentale proseguì per decenni: “La Russia fu riconosciuta tardi, molto tardi. L’Italia e l’Inghilterra nel 1924, gli Stati Uniti molto dopo”.
    La seconda guerra mondiale segna una svolta. “Nel 1941 arriva l’attacco proditorio tedesco. La Russia reagisce in maniera corale, nazionale. Al termine del conflitto ottiene un punto fermo, una cintura di sicurezza intorno ai propri confini“.

    Canfora sottolinea che la Russia ha una lunga memoria storica delle invasioni: “Da Bonaparte nel 1800, da Pietro il Grande nel 1700. È sempre stata invasa da Occidente”. Fu il patto di sicurezza ottenuto dopo il 1945 a rappresentare una risposta a quella storia.

    Dopo il crollo dell’Urss, “non come statualità, ma come impalcatura politica”, la Nato, “per iniziativa essenzialmente americana”, si espande verso Est. “Ha pensato di mangiare tutto lo spazio intermedio arrivando fino ai confini“. Per Canfora, “la causa del conflitto Russia–Ucraina è quella lì”. E aggiunge: “La soluzione verrà quando si capirà che un nuovo ordine comporta una cintura di sicurezza che separi dei corpi tendenti al conflitto. Questo è il punto. Avverrà domani? Avverrà tra un mese? Questo non lo sappiamo”.

    Il focus si sposta sulla Germania. “L’elemento nuovo, preoccupante, è la Germania di Merz – puntualizza lo storico – L’attuale Germania, dopo la vittoria del cancelliere Merz, rappresenta la parte più conservatrice della Cdu”. Canfora cita le parole del leader tedesco: “Avremo in Germania il più potente esercito di tutta l’Europa”. E commenta: “Non escludo che, come ha fatto Israele, che si è impadronita della bomba atomica senza averne il permesso, anche la Germania voglia arrivare a questo. Quello che non riuscì a fare Hitler, perché non arrivò a tempo a fare l’atomica, potrebbe riuscire a Merz “.

    Canfora considera Merz “un pericolo“, perché “è un convinto sostenitore dell’egemonia tedesca sull’Europa“. Il mezzo è una propaganda allarmistica: “Consiste nel dire che esiste il pericolo russo. Se conoscesse la storia, saprebbe che la Russia non ha mai attaccato a Occidente in tutti i suoi secoli di storia. Quella di Merz è una menzogna spudorata che mira ad accentuare la tensione fino ai limiti che potrebbero diventare insostenibili».

    Canfora definisce “stravagante” e “paradossale” la posizione del governo Meloni: “Guarda contemporaneamente all’America e alla Germania. Sarebbe auspicabile seguire le vampate pacifiste di Trump, ammesso che riesca a fare qualcosa, cosa che l’Europa non vuole”. Per questo, osserva, “non si può essere contemporaneamente amici di Trump, che vuole arrivare ad accordi di pace, e amici di Merz, che vuole riarmarci fino ai denti. È una politica contraddittoria”.

    Quando il conduttore Savino Balzano gli chiede conto del doppiopesismo nei confronti di Russia e Israele, in particolare del capo dello Stato Sergio Mattarella, Canfora risponde: “Se la memoria non mi inganna, il nostro presidente della Repubblica era ministro della Difesa nel governo D’Alema, nel 1999, che partecipò all’attacco assolutamente ingiustificato contro la Jugoslavia“. Ricorda i bombardamenti su Belgrado e sottolinea: “Anche allora fu violato il cosiddetto principio del diritto internazionale“.
    Il suggerimento di Canfora a Mattarella è lapidario: “Consiglio memoria, coerenza e autocritica“.

    Infine, sull’identità geopolitica del continente, lo storico ricorda: “L’Europa non è mai stata un posto proteso alla pace, l’Europa ha provocato ben due guerre mondiali, una sull’altra, la seconda peggio della prima, sostanzialmente per spinta imperialistica, violenta. Nella prima guerra mondiale addirittura si volevano spartire il mondo togliendo spazio alla Germania e dandolo all’Inghilterra e alla Francia”.
    La conclusione di Canfora è tranchant: “L’Europa ha colpe spaventose, ipocrisia a non finire. Quando ha perso quota politica militare, è diventata buona di animo. Adesso alcuni personaggi pericolosi, soprattutto Merz, a suo modo il povero Macron, poi i volenterosi di Starmer che è uscito dall’Europa ma di fatto comanda sulla Ue, hanno ripreso la voglia di fare politica guerresca in proprio. Quindi, se c’è una caratteristica dell’Europa, è proprio quella di provocare guerre”.


    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/09/canfora-russia-germania-merz-ucraina-europa-meloni/8056197/
    DA ASCOLTARE con molta ATTENZIONE. MASSIMA DIFFUSIONE! "Merz è un personaggio molto pericoloso. Quello che non riuscì a Hitler con l'atomica potrebbe riuscire a lui". L'analisi di Luciano Canfora - Video Canfora: “La Russia non ha mai attaccato l’Occidente. È sempre stata invasa” - Video A Battitori liberi, su Radio Cusano Campus, lo storico Luciano Canfora traccia una lettura di lungo periodo del conflitto tra Mosca e Kiev, muovendo dalla genesi della Russia sovietica fino agli equilibri attuali. “Il panorama più ampio si può ricavare anche dall’esperienza del secolo precedente – afferma Canfora – Quando nacque la Russia sovietica nel ’18, praticamente si cercò di strangolarla in culla. Ci fu l’intervento militare inglese, francese, cecoslovacco, anche un pugno di italiani». Lo storico spiega che la Russia sopravvisse a quell’assedio iniziale grazie anche al presidente americano Woodrow Wilson, che cercò un compromesso per evitare una nuova guerra mondiale. Ma l’accerchiamento occidentale proseguì per decenni: “La Russia fu riconosciuta tardi, molto tardi. L’Italia e l’Inghilterra nel 1924, gli Stati Uniti molto dopo”. La seconda guerra mondiale segna una svolta. “Nel 1941 arriva l’attacco proditorio tedesco. La Russia reagisce in maniera corale, nazionale. Al termine del conflitto ottiene un punto fermo, una cintura di sicurezza intorno ai propri confini“. Canfora sottolinea che la Russia ha una lunga memoria storica delle invasioni: “Da Bonaparte nel 1800, da Pietro il Grande nel 1700. È sempre stata invasa da Occidente”. Fu il patto di sicurezza ottenuto dopo il 1945 a rappresentare una risposta a quella storia. Dopo il crollo dell’Urss, “non come statualità, ma come impalcatura politica”, la Nato, “per iniziativa essenzialmente americana”, si espande verso Est. “Ha pensato di mangiare tutto lo spazio intermedio arrivando fino ai confini“. Per Canfora, “la causa del conflitto Russia–Ucraina è quella lì”. E aggiunge: “La soluzione verrà quando si capirà che un nuovo ordine comporta una cintura di sicurezza che separi dei corpi tendenti al conflitto. Questo è il punto. Avverrà domani? Avverrà tra un mese? Questo non lo sappiamo”. Il focus si sposta sulla Germania. “L’elemento nuovo, preoccupante, è la Germania di Merz – puntualizza lo storico – L’attuale Germania, dopo la vittoria del cancelliere Merz, rappresenta la parte più conservatrice della Cdu”. Canfora cita le parole del leader tedesco: “Avremo in Germania il più potente esercito di tutta l’Europa”. E commenta: “Non escludo che, come ha fatto Israele, che si è impadronita della bomba atomica senza averne il permesso, anche la Germania voglia arrivare a questo. Quello che non riuscì a fare Hitler, perché non arrivò a tempo a fare l’atomica, potrebbe riuscire a Merz “. Canfora considera Merz “un pericolo“, perché “è un convinto sostenitore dell’egemonia tedesca sull’Europa“. Il mezzo è una propaganda allarmistica: “Consiste nel dire che esiste il pericolo russo. Se conoscesse la storia, saprebbe che la Russia non ha mai attaccato a Occidente in tutti i suoi secoli di storia. Quella di Merz è una menzogna spudorata che mira ad accentuare la tensione fino ai limiti che potrebbero diventare insostenibili». Canfora definisce “stravagante” e “paradossale” la posizione del governo Meloni: “Guarda contemporaneamente all’America e alla Germania. Sarebbe auspicabile seguire le vampate pacifiste di Trump, ammesso che riesca a fare qualcosa, cosa che l’Europa non vuole”. Per questo, osserva, “non si può essere contemporaneamente amici di Trump, che vuole arrivare ad accordi di pace, e amici di Merz, che vuole riarmarci fino ai denti. È una politica contraddittoria”. Quando il conduttore Savino Balzano gli chiede conto del doppiopesismo nei confronti di Russia e Israele, in particolare del capo dello Stato Sergio Mattarella, Canfora risponde: “Se la memoria non mi inganna, il nostro presidente della Repubblica era ministro della Difesa nel governo D’Alema, nel 1999, che partecipò all’attacco assolutamente ingiustificato contro la Jugoslavia“. Ricorda i bombardamenti su Belgrado e sottolinea: “Anche allora fu violato il cosiddetto principio del diritto internazionale“. Il suggerimento di Canfora a Mattarella è lapidario: “Consiglio memoria, coerenza e autocritica“. Infine, sull’identità geopolitica del continente, lo storico ricorda: “L’Europa non è mai stata un posto proteso alla pace, l’Europa ha provocato ben due guerre mondiali, una sull’altra, la seconda peggio della prima, sostanzialmente per spinta imperialistica, violenta. Nella prima guerra mondiale addirittura si volevano spartire il mondo togliendo spazio alla Germania e dandolo all’Inghilterra e alla Francia”. La conclusione di Canfora è tranchant: “L’Europa ha colpe spaventose, ipocrisia a non finire. Quando ha perso quota politica militare, è diventata buona di animo. Adesso alcuni personaggi pericolosi, soprattutto Merz, a suo modo il povero Macron, poi i volenterosi di Starmer che è uscito dall’Europa ma di fatto comanda sulla Ue, hanno ripreso la voglia di fare politica guerresca in proprio. Quindi, se c’è una caratteristica dell’Europa, è proprio quella di provocare guerre”. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/09/canfora-russia-germania-merz-ucraina-europa-meloni/8056197/
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    Canfora: “La Russia non ha mai attaccato l’Occidente. È sempre stata invasa” - Video
    "Merz è un personaggio molto pericoloso. Quello che non riuscì a Hitler con l'atomica potrebbe riuscire a lui". L'analisi di Luciano Canfora - Video
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  • NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole?

    Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti.

    Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali.

    La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti.
    Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO?
    Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista , in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato.

    In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali:

    Il 5% alla difesa? Non è un obbligo

    Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta.

    “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.”

    In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico.

    Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per:

    - resistere a un eventuale primo attacco russo,

    - riprendere territori persi,

    - sostenere un conflitto di lunga durata.

    Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare."
    Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo:

    +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029.

    Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano.

    Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate.

    La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza.

    Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari.

    È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico.

    La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista.

    #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
    🌍 NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole? Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti. Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali. 🛑 La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti. Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO? Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista 🇺🇸, in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato. 📌 In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali: 💣 Il 5% alla difesa? Non è un obbligo Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta. “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.” In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico. 🔍 Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per: - resistere a un eventuale primo attacco russo, - riprendere territori persi, - sostenere un conflitto di lunga durata. Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare." 📊 Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo: +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029. Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano. ❗Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate. La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza. ⚠️ Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari. 📢 È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico. La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista. #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
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  • RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen
    @RHolzeisen
    ·
    5h
    Perché non vedo critiche espresse da parlamentari europei votati in Italia sullo scandaloso inaccettabile appoggio che la super criminale Ursula von der Leyen (non eletta dai cittadini!) avrà (anche dai parlamentari di FdI) prossimo giovedì?! Perché non vedo interventi che criticano la farce andata ieri in scena al parlamento europeo?!! Risposta: perché l’unica parlamentare europea eletta in Italia che era coerente, preparata e sempre sul pezzo - Francesca Donato @ladyonorato
    - purtroppo non c’è più a Bruxelles!
    Che miseria preannunciata alla quale assisteremo giovedì prossimo!

    https://x.com/RHolzeisen/status/1942542908915142928
    RA/Avv. DDr. Renate Holzeisen @RHolzeisen · 5h ‼️Perché non vedo critiche espresse da parlamentari europei votati in Italia sullo scandaloso inaccettabile appoggio che la super criminale Ursula von der Leyen (non eletta dai cittadini!) avrà (anche dai parlamentari di FdI) prossimo giovedì?! Perché non vedo interventi che criticano la farce andata ieri in scena al parlamento europeo?!! Risposta: perché l’unica parlamentare europea eletta in Italia che era coerente, preparata e sempre sul pezzo - Francesca Donato @ladyonorato - purtroppo non c’è più a Bruxelles! Che miseria preannunciata alla quale assisteremo giovedì prossimo! https://x.com/RHolzeisen/status/1942542908915142928
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  • Why Regular Disk Health Tests Matter: Ensure Your Data Safety with Ulink

    Keep Your Data Safe: The Importance of Disk Health Tests with Ulink
    In today’s digital age, your hard drive stores everything—from work files to family photos. But how often do you check if your storage device is healthy? A failing hard drive can lead to unexpected data loss, system crashes, and costly recovery efforts. That’s why running a disk health test or performing a routine disc health check is critical—and Ulink is here to help.
    What is a Disk Health Test?

    A disk health test is a diagnostic process that evaluates the condition of your hard drive or SSD. It checks for:
    Bad sectors


    Read/write errors


    SMART (Self-Monitoring, Analysis and Reporting Technology) attributes


    Temperature fluctuations


    Mechanical or logical failures


    These tests give insights into your drive’s performance and predict failures before they occur.
    Signs Your Disk May Be in Trouble
    Before your system crashes, your disk often shows subtle warning signs. Look out for:
    Sluggish performance or system freezes


    Clicking or grinding noises from the hard drive


    Frequent file corruption or missing files


    Disk errors or boot failures


    Blue screen of death (BSOD)


    Ignoring these signs can lead to irreversible data loss. That’s why early intervention through a disc health check is vital.
    Why Choose Ulink for Disk Health Monitoring?
    Ulink is a trusted name in the world of disk testing and validation. Whether you’re a home user, IT technician, or enterprise managing large-scale storage, Ulink offers:
    Advanced Testing Tools
    Ulink's solutions offer comprehensive diagnostics for HDDs and SSDs across various manufacturers and platforms.
    Accurate and Fast Reports
    Get detailed results in minutes, including SMART analysis, performance scores, and failure predictions.
    Easy-to-Use Interface
    Whether you're a tech expert or a beginner, Ulink’s intuitive tools make it easy to run a disc health check without hassle.
    Preventive Maintenance
    Schedule regular tests, get alerts, and ensure your storage devices remain in peak condition.
    Benefits of Regular Disk Health Tests
    Running regular disk health tests ensures:
    Early detection of drive failures


    Reduced risk of data loss


    Improved system performance


    Peace of mind for personal and business users


    Lower maintenance costs


    How to Perform a Disk Health Test with Ulink
    Download and install Ulink’s disk health testing software.


    Launch the tool and select the drive to test.


    Run SMART diagnostics, surface scans, and performance benchmarks.


    Review the results and follow recommended actions.


    It’s that simple.
    Final Thoughts
    Your hard drive may be silently failing—don’t wait for disaster to strike. With Ulink, you can perform accurate and timely disk health tests that protect your data and prolong your device’s lifespan.
    Whether you’re checking a single PC or managing hundreds of drives, trust Ulink to deliver reliable disc health checks that keep your system running smoothly.
    Visit us https://ulink-da.com/
    Why Regular Disk Health Tests Matter: Ensure Your Data Safety with Ulink Keep Your Data Safe: The Importance of Disk Health Tests with Ulink In today’s digital age, your hard drive stores everything—from work files to family photos. But how often do you check if your storage device is healthy? A failing hard drive can lead to unexpected data loss, system crashes, and costly recovery efforts. That’s why running a disk health test or performing a routine disc health check is critical—and Ulink is here to help. What is a Disk Health Test? A disk health test is a diagnostic process that evaluates the condition of your hard drive or SSD. It checks for: Bad sectors Read/write errors SMART (Self-Monitoring, Analysis and Reporting Technology) attributes Temperature fluctuations Mechanical or logical failures These tests give insights into your drive’s performance and predict failures before they occur. Signs Your Disk May Be in Trouble Before your system crashes, your disk often shows subtle warning signs. Look out for: Sluggish performance or system freezes Clicking or grinding noises from the hard drive Frequent file corruption or missing files Disk errors or boot failures Blue screen of death (BSOD) Ignoring these signs can lead to irreversible data loss. That’s why early intervention through a disc health check is vital. Why Choose Ulink for Disk Health Monitoring? Ulink is a trusted name in the world of disk testing and validation. Whether you’re a home user, IT technician, or enterprise managing large-scale storage, Ulink offers: ✅ Advanced Testing Tools Ulink's solutions offer comprehensive diagnostics for HDDs and SSDs across various manufacturers and platforms. ✅ Accurate and Fast Reports Get detailed results in minutes, including SMART analysis, performance scores, and failure predictions. ✅ Easy-to-Use Interface Whether you're a tech expert or a beginner, Ulink’s intuitive tools make it easy to run a disc health check without hassle. ✅ Preventive Maintenance Schedule regular tests, get alerts, and ensure your storage devices remain in peak condition. Benefits of Regular Disk Health Tests Running regular disk health tests ensures: Early detection of drive failures Reduced risk of data loss Improved system performance Peace of mind for personal and business users Lower maintenance costs How to Perform a Disk Health Test with Ulink Download and install Ulink’s disk health testing software. Launch the tool and select the drive to test. Run SMART diagnostics, surface scans, and performance benchmarks. Review the results and follow recommended actions. It’s that simple. Final Thoughts Your hard drive may be silently failing—don’t wait for disaster to strike. With Ulink, you can perform accurate and timely disk health tests that protect your data and prolong your device’s lifespan. Whether you’re checking a single PC or managing hundreds of drives, trust Ulink to deliver reliable disc health checks that keep your system running smoothly. Visit us https://ulink-da.com/
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  • 2028 Projection: North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market Size & Growth

    Get a sample PDF of the report – https://www.businessmarketinsights.com/sample/BMIRE00025103?utm_source=Blog&utm_medium=10640

    The North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market is expected to grow from US$ 1,591.46 million in 2021 to US$ 3,484.59 million by 2028; it is estimated to grow at a CAGR of 11.8% from 2021 to 2028.

    Get Full Report: https://www.businessmarketinsights.com/reports/north-america-multiwalled-carbon-nanotubes-market

    North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market (MWCNTs) possess exceptional electrical conductivity, driving their use in diverse applications including conductive nano-inks, battery cathodes, conductive heating films, transparent electrodes, nanodevices, displays, chemical sensors, supercapacitors, energy storage systems, and solar cells. Their high thermal conductivity also makes them valuable for enhancing heat dissipation in electronics and creating thermally conductive ceramics, particularly where metals are unsuitable.

    Furthermore, North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market offer outstanding mechanical properties, with tensile strengths significantly exceeding that of mild steel. Even minimal loadings as additives can dramatically improve the mechanical qualities of polymeric materials, reducing weight without compromising performance. This lightweight, high-strength combination is critical for aerospace applications like equipment enclosures, aircraft interiors, coatings, resilient space mirrors, nozzles, and solar array substrates.

    A key advantage of North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market is their efficiency. Achieving adequate conductivity in electrically conductive polymers requires significantly smaller loadings compared to traditional additives like carbon black or metal particles. This minimizes the deterioration of the polymer's inherent physical properties. Similarly, in automotive and aerospace applications, the weight reduction enabled by MWCNTs translates directly into fuel savings and reduced CO2 emissions.
    2028 Projection: North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market Size & Growth Get a sample PDF of the report – https://www.businessmarketinsights.com/sample/BMIRE00025103?utm_source=Blog&utm_medium=10640 The North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market is expected to grow from US$ 1,591.46 million in 2021 to US$ 3,484.59 million by 2028; it is estimated to grow at a CAGR of 11.8% from 2021 to 2028. Get Full Report: https://www.businessmarketinsights.com/reports/north-america-multiwalled-carbon-nanotubes-market North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market (MWCNTs) possess exceptional electrical conductivity, driving their use in diverse applications including conductive nano-inks, battery cathodes, conductive heating films, transparent electrodes, nanodevices, displays, chemical sensors, supercapacitors, energy storage systems, and solar cells. Their high thermal conductivity also makes them valuable for enhancing heat dissipation in electronics and creating thermally conductive ceramics, particularly where metals are unsuitable. Furthermore, North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market offer outstanding mechanical properties, with tensile strengths significantly exceeding that of mild steel. Even minimal loadings as additives can dramatically improve the mechanical qualities of polymeric materials, reducing weight without compromising performance. This lightweight, high-strength combination is critical for aerospace applications like equipment enclosures, aircraft interiors, coatings, resilient space mirrors, nozzles, and solar array substrates. A key advantage of North America Multiwalled Carbon Nanotubes Market is their efficiency. Achieving adequate conductivity in electrically conductive polymers requires significantly smaller loadings compared to traditional additives like carbon black or metal particles. This minimizes the deterioration of the polymer's inherent physical properties. Similarly, in automotive and aerospace applications, the weight reduction enabled by MWCNTs translates directly into fuel savings and reduced CO2 emissions.
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  • AMNESIA A PROCESSO BALANZONI: ANELLI FA AUTOGOL ALLA DOMANDA SUI VACCINI | Con Frajese e Contri
    Filippo #Anelli non ricorda di preciso il motivo giuridico per cui ha querelato la dott.ssa Barbara #Balanzoni.
    E' un risvolto quantomai particolare quello che l'avv. Mauro Sandri ha promesso in queste ore di rendere pubblico non appena sarà possibile avere i verbali della seduta.

    La prima udienza si è svolta nei giorni scorsi. La dottoressa bolognese è stata radiata dall’Ordine dei medici di Venezia nel 2022 per le sue posizioni sulla gestione della pandemia da Covid. La Balanzoni è ora imputata per diffamazione e minacce a seguito di una querela sporta nel marzo 2022 da Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri).
    Durante l’udienza, tenutasi davanti al giudice Fabio Cosentino, Anelli ha testimoniato in merito a due video pubblicati dalla Balanzoni su YouTube a gennaio e febbraio 2022, successivamente oscurati.
    Anelli ha dichiarato di aver provato un profondo disagio a causa di questi video e di essere stato costretto a cambiare abitudini e a richiedere l’intervento della polizia "per il clima di odio contro gli Ordini che si era scatenato" in quel periodo.

    La difesa dell’imputata sostiene che Anelli non avrebbe fornito “chiare precisazioni su quali sarebbero le frasi diffamatorie e minacciose che gli sarebbero state rivolte” e che la Fnomceo avrebbe agito in violazione di legge, mentre la Balanzoni avrebbe semplicemente esercitato il suo diritto di critica.

    Un autogol, secondo Sandri

    E in effetti, secondo le ricostruzioni di Sandri, nemmeno Anelli avrebbe saputo far cenno alla legge secondo cui ha querelato Balanzoni: "Quest'ultimo ha rilasciato dichiarazioni quanto meno opinabili affermando di 'avere eseguito la legge', ma al contempo non ha saputo rispondere alla domanda di quale fosse il contenuto della legge alla quale ritiene di avere adempiuto... Dopo avere detto di essersi sentito minacciato tanto da dover ricorrere a "protezioni", ha ripetutamente affermato di non ricordare i fatti specifici che ha posto a fondamento della sua denuncia. Un comportamento tra il reticente ed il surreale". E' solo l'inizio di una controffensiva di legalità che travolgerà i falsari della pandemia".

    La dottoressa ha commentato: “Era giunto il momento di affrontare questa cosa per chiarire a livello giudiziario. Io ho dovuto perdere la mia vita, il mio lavoro (sono stata sospesa, radiata e ho perso la copertura assicurativa) e ho dovuto cambiare città e regione”.
    In aula il presidente dell’ordine dei medici "ha continuato a dire che a lui interessava una sola cosa, cioè che i medici avessero il certificato vaccinale a posto, cioè lui era un esecutore della legge", riporta Balanzoni.
    "A un certo punto Sandri ha chiesto: quali erano questi vaccini autorizzati? E lui ha detto, non mi interessava quale fosse il vaccino autorizzato, cioè fatene uno, fatene un altro, cioè tu dovevi avere il vaccino o non potevi esercitare, e perché quello era un requisito di legge a cui io dovevo temperare per il ruolo istituzionale".
    La prossima udienza del processo è fissata per il 28 maggio 2025.

    https://www.youtube.com/watch?v=uD1PKT7O8GA
    AMNESIA A PROCESSO BALANZONI: ANELLI FA AUTOGOL ALLA DOMANDA SUI VACCINI | Con Frajese e Contri Filippo #Anelli non ricorda di preciso il motivo giuridico per cui ha querelato la dott.ssa Barbara #Balanzoni. E' un risvolto quantomai particolare quello che l'avv. Mauro Sandri ha promesso in queste ore di rendere pubblico non appena sarà possibile avere i verbali della seduta. La prima udienza si è svolta nei giorni scorsi. La dottoressa bolognese è stata radiata dall’Ordine dei medici di Venezia nel 2022 per le sue posizioni sulla gestione della pandemia da Covid. La Balanzoni è ora imputata per diffamazione e minacce a seguito di una querela sporta nel marzo 2022 da Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri). Durante l’udienza, tenutasi davanti al giudice Fabio Cosentino, Anelli ha testimoniato in merito a due video pubblicati dalla Balanzoni su YouTube a gennaio e febbraio 2022, successivamente oscurati. Anelli ha dichiarato di aver provato un profondo disagio a causa di questi video e di essere stato costretto a cambiare abitudini e a richiedere l’intervento della polizia "per il clima di odio contro gli Ordini che si era scatenato" in quel periodo. La difesa dell’imputata sostiene che Anelli non avrebbe fornito “chiare precisazioni su quali sarebbero le frasi diffamatorie e minacciose che gli sarebbero state rivolte” e che la Fnomceo avrebbe agito in violazione di legge, mentre la Balanzoni avrebbe semplicemente esercitato il suo diritto di critica. Un autogol, secondo Sandri E in effetti, secondo le ricostruzioni di Sandri, nemmeno Anelli avrebbe saputo far cenno alla legge secondo cui ha querelato Balanzoni: "Quest'ultimo ha rilasciato dichiarazioni quanto meno opinabili affermando di 'avere eseguito la legge', ma al contempo non ha saputo rispondere alla domanda di quale fosse il contenuto della legge alla quale ritiene di avere adempiuto... Dopo avere detto di essersi sentito minacciato tanto da dover ricorrere a "protezioni", ha ripetutamente affermato di non ricordare i fatti specifici che ha posto a fondamento della sua denuncia. Un comportamento tra il reticente ed il surreale". E' solo l'inizio di una controffensiva di legalità che travolgerà i falsari della pandemia". La dottoressa ha commentato: “Era giunto il momento di affrontare questa cosa per chiarire a livello giudiziario. Io ho dovuto perdere la mia vita, il mio lavoro (sono stata sospesa, radiata e ho perso la copertura assicurativa) e ho dovuto cambiare città e regione”. In aula il presidente dell’ordine dei medici "ha continuato a dire che a lui interessava una sola cosa, cioè che i medici avessero il certificato vaccinale a posto, cioè lui era un esecutore della legge", riporta Balanzoni. "A un certo punto Sandri ha chiesto: quali erano questi vaccini autorizzati? E lui ha detto, non mi interessava quale fosse il vaccino autorizzato, cioè fatene uno, fatene un altro, cioè tu dovevi avere il vaccino o non potevi esercitare, e perché quello era un requisito di legge a cui io dovevo temperare per il ruolo istituzionale". La prossima udienza del processo è fissata per il 28 maggio 2025. https://www.youtube.com/watch?v=uD1PKT7O8GA
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  • Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE!

    Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico.

    L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche.

    Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù

    In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti.

    Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”.

    Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi.

    Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico.

    Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso.

    Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso.

    Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita.

    Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati.

    Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano.

    Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma.

    Andrea Caldart

    https://www.pattointernazionale.org


    Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno )

    Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/

    Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
    Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE! Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico. L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche. Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti. Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”. Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi. Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico. Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso. Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso. Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita. Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati. Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano. Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma. Andrea Caldart https://www.pattointernazionale.org Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno ) Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/ Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
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  • In industries where machinery operates under high pressure and performance demands are non-negotiable, the reliability of hydraulic systems becomes critically important. A minor failure in fittings can cause system breakdowns, safety hazards, and significant downtime. That’s why choosing the right components—and the right supplier—is essential. Gravity MEA, a leading safety products supplier in Dubai, is your go-to source for high-quality hydraulic hose fittings designed for industrial precision, durability, and safety.
    Why Hydraulic Hose Fittings Matter
    Hydraulic hose fittings are vital components that connect hoses to pumps, valves, cylinders, and other hydraulic parts. They must withstand extreme pressure, high temperatures, and corrosive environments without leaking or failing. Whether used in construction equipment, oil & gas rigs, marine systems, or factory automation, these fittings are critical to the integrity and performance of hydraulic systems.

    Poor-quality or incompatible fittings can result in fluid leaks, contamination, and even dangerous equipment failure—making it crucial to source them from reliable suppliers.

    Gravity MEA – Leading Safety Products Supplier in Dubai
    Gravity MEA has built a strong reputation as a trusted safety products supplier in Dubai, offering a wide range of industrial safety equipment and fluid handling components. Our catalog includes certified hydraulic hose fittings designed to meet the performance and safety requirements of industries operating in the UAE and across the GCC.

    We supply fittings compatible with various hose types and pressure ratings, including:

    BSP, JIC, NPT, and ORFS fittings

    Crimp and reusable hose fittings

    Stainless steel, brass, and carbon steel options

    Metric and imperial sizes

    High-pressure and low-pressure fittings

    All products are manufactured to international standards, ensuring excellent resistance to corrosion, vibration, and pressure variations.

    Applications of Our Hydraulic Hose Fittings
    Gravity MEA’s hydraulic hose fittings are engineered for performance and are widely used in:

    Oil & Gas drilling and offshore rigs

    Construction and earthmoving equipment

    Hydraulic lifts and cranes

    Industrial automation systems

    Marine and ship maintenance

    Mining and heavy equipment servicing

    These fittings are designed for compatibility and easy integration into both new and existing systems, helping clients reduce maintenance downtime and improve overall operational efficiency.

    Why Choose Gravity MEA?
    As a trusted safety products supplier in Dubai, Gravity MEA offers more than just products—we deliver complete solutions backed by industry expertise and responsive customer service.

    Quality Assurance
    Our hydraulic fittings are sourced from globally recognized manufacturers and undergo rigorous testing to ensure compliance with ISO, SAE, and DIN standards.

    Wide Inventory and Fast Delivery
    We maintain a well-stocked inventory in Dubai, allowing us to meet urgent requirements with short lead times.

    Expert Consultation
    Our technical team helps you select the right hydraulic hose fittings based on application, pressure rating, fluid type, and environmental conditions.

    Custom Solutions Available
    We offer customized fittings and hose assemblies tailored to your equipment specifications.

    After-Sales Support
    From installation guidance to maintenance tips, Gravity MEA provides ongoing support to keep your systems running smoothly.

    Final Thoughts
    When it comes to industrial reliability, no detail is too small—including your choice of hydraulic hose fittings. Backed by years of industry knowledge and a commitment to quality, Gravity MEA stands out as a dependable safety products supplier in Dubai, offering fitting solutions that meet the highest standards of safety and performance.
    https://www.gvtmea.com/hydraulic-hose-fittings/
    In industries where machinery operates under high pressure and performance demands are non-negotiable, the reliability of hydraulic systems becomes critically important. A minor failure in fittings can cause system breakdowns, safety hazards, and significant downtime. That’s why choosing the right components—and the right supplier—is essential. Gravity MEA, a leading safety products supplier in Dubai, is your go-to source for high-quality hydraulic hose fittings designed for industrial precision, durability, and safety. Why Hydraulic Hose Fittings Matter Hydraulic hose fittings are vital components that connect hoses to pumps, valves, cylinders, and other hydraulic parts. They must withstand extreme pressure, high temperatures, and corrosive environments without leaking or failing. Whether used in construction equipment, oil & gas rigs, marine systems, or factory automation, these fittings are critical to the integrity and performance of hydraulic systems. Poor-quality or incompatible fittings can result in fluid leaks, contamination, and even dangerous equipment failure—making it crucial to source them from reliable suppliers. Gravity MEA – Leading Safety Products Supplier in Dubai Gravity MEA has built a strong reputation as a trusted safety products supplier in Dubai, offering a wide range of industrial safety equipment and fluid handling components. Our catalog includes certified hydraulic hose fittings designed to meet the performance and safety requirements of industries operating in the UAE and across the GCC. We supply fittings compatible with various hose types and pressure ratings, including: BSP, JIC, NPT, and ORFS fittings Crimp and reusable hose fittings Stainless steel, brass, and carbon steel options Metric and imperial sizes High-pressure and low-pressure fittings All products are manufactured to international standards, ensuring excellent resistance to corrosion, vibration, and pressure variations. Applications of Our Hydraulic Hose Fittings Gravity MEA’s hydraulic hose fittings are engineered for performance and are widely used in: Oil & Gas drilling and offshore rigs Construction and earthmoving equipment Hydraulic lifts and cranes Industrial automation systems Marine and ship maintenance Mining and heavy equipment servicing These fittings are designed for compatibility and easy integration into both new and existing systems, helping clients reduce maintenance downtime and improve overall operational efficiency. Why Choose Gravity MEA? As a trusted safety products supplier in Dubai, Gravity MEA offers more than just products—we deliver complete solutions backed by industry expertise and responsive customer service. Quality Assurance Our hydraulic fittings are sourced from globally recognized manufacturers and undergo rigorous testing to ensure compliance with ISO, SAE, and DIN standards. Wide Inventory and Fast Delivery We maintain a well-stocked inventory in Dubai, allowing us to meet urgent requirements with short lead times. Expert Consultation Our technical team helps you select the right hydraulic hose fittings based on application, pressure rating, fluid type, and environmental conditions. Custom Solutions Available We offer customized fittings and hose assemblies tailored to your equipment specifications. After-Sales Support From installation guidance to maintenance tips, Gravity MEA provides ongoing support to keep your systems running smoothly. Final Thoughts When it comes to industrial reliability, no detail is too small—including your choice of hydraulic hose fittings. Backed by years of industry knowledge and a commitment to quality, Gravity MEA stands out as a dependable safety products supplier in Dubai, offering fitting solutions that meet the highest standards of safety and performance. https://www.gvtmea.com/hydraulic-hose-fittings/
    WWW.GVTMEA.COM
    Hydraulic Hose Fittings Supplier in UAE | Gravity MEA Dubai
    Gravity is one of the largest suppliers of hydraulic hose fittings in UAE. custom hydraulic hose assemblies in Saudi Arabia, Oman, Kuwait.
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