• Oggi Venerdì 18 luglio 2025, per le Dirette di Scenario.press - libera espressione - parliamo con il Dott. Giuseppe Barbaro cardiologo internista, tra i protagonisti del docufilm "Non è andato tutto bene" di Paolo Cassina.
    Con lui abbiamo parlato di pericarditi e miocarditi causate dai vaccini Covid-19, citando anche studi fatti a livello internazionale, abbiamo parlato di cosa non funziona attualmente nell'ordine dei medici, delle cause di morti improvvise purtroppo sempre più frequenti, dello scandalo delle intercettazioni tra manager AIFA e l'ex Ministro della Sanità Roberto Speranza e dei nuovi sieri sperimentali a mRNA auto-replicante.
    Rinnoviamo il nostro ringraziamento al Dott. Giuseppe Barbaro per la sua disponibilità.
    MASSIMA DIFFUSIONE!

    https://rumble.com/v6wcnxg-diretta-con-il-dott.-giuseppe-barbaro.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce

    Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura delle grosse multinazionali e contro il silenzio dei mass-media del main-stream. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
    Se vuoi sostenere Scenario.press - libera espressione - puoi andare alla pagina: https://www.scenario.press/static/donations - L'informazione libera non ha prezzo.

    Riportiamo qui di seguito il link al documentario shock appena tradotto in lingua italiana "Inside the vaccine trials" sugli affetti avversi, alcuni anche gravissimi, che sono stati tenuti nascosti durante la sperimentazione dei vaccini Covid-19, prima della loro messa in commercio.
    https://www.scenario.press/posts/139077

    Qui troverete parte della presentazione Powerpoint con i riferimenti alle ricerche internazionali sui danni da vaccini Covid-19 citate dal Dottor Giuseppe Barbaro durante la sua intervista a Scenario.press - libera espressione: https://www.scenario.press/posts/140604
    Oggi Venerdì 18 luglio 2025, per le Dirette di Scenario.press - libera espressione - parliamo con il Dott. Giuseppe Barbaro cardiologo internista, tra i protagonisti del docufilm "Non è andato tutto bene" di Paolo Cassina. Con lui abbiamo parlato di pericarditi e miocarditi causate dai vaccini Covid-19, citando anche studi fatti a livello internazionale, abbiamo parlato di cosa non funziona attualmente nell'ordine dei medici, delle cause di morti improvvise purtroppo sempre più frequenti, dello scandalo delle intercettazioni tra manager AIFA e l'ex Ministro della Sanità Roberto Speranza e dei nuovi sieri sperimentali a mRNA auto-replicante. Rinnoviamo il nostro ringraziamento al Dott. Giuseppe Barbaro per la sua disponibilità. MASSIMA DIFFUSIONE! https://rumble.com/v6wcnxg-diretta-con-il-dott.-giuseppe-barbaro.html?mref=2wyiuy&mc=6s5ce Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura delle grosse multinazionali e contro il silenzio dei mass-media del main-stream. Non c'è democrazia senza libertà di informazione. Se vuoi sostenere Scenario.press - libera espressione - puoi andare alla pagina: https://www.scenario.press/static/donations - L'informazione libera non ha prezzo. Riportiamo qui di seguito il link al documentario shock appena tradotto in lingua italiana "Inside the vaccine trials" sugli affetti avversi, alcuni anche gravissimi, che sono stati tenuti nascosti durante la sperimentazione dei vaccini Covid-19, prima della loro messa in commercio. https://www.scenario.press/posts/139077 Qui troverete parte della presentazione Powerpoint con i riferimenti alle ricerche internazionali sui danni da vaccini Covid-19 citate dal Dottor Giuseppe Barbaro durante la sua intervista a Scenario.press - libera espressione: https://www.scenario.press/posts/140604
    Like
    6
    1 Kommentare 0 Geteilt 202 Ansichten
  • NASCE Scenario.press - libera espressione - UN SOCIAL CONTRO LA CENSURA dei GROSSI GRUPPI INTERNAZIONALI
    https://youtu.be/paU-Wwj9nxI

    UN Social Network LIBERO da OGNI TIPO di CONDIZIONAMENTO
    e in FAVORE DELLA LIBERTÀ di STAMPA

    UNA COMUNITA' di PERSONE CHE CREDONO NELLA LIBERTÀ di
    ESPRESSIONE e NON ACCETTANO ALCUN CONDIZIONAMENTO

    SE SEI STANCO di VEDERE CENSURATI I TUOI PENSIERI E LE TUE OPINIONI POLITICHE e PERSONALI?
    ALLORA TI ASPETTIAMO su www.scenario.press - libera espressione

    COSA ASPETTI a UNIRTI alla PIÚ GRANDE RETE SOCIALE di PERSONE LIBERE?

    Scenario.press - libera espressione - Non esiste democrazia senza libertà di informazione!

    Scenario.press is born - free expression - A SOCIAL MEDIA AGAINST CENSORSHIP by BIG INTERNATIONAL GROUPS

    A Social Network FREE from ANY TYPE of CONDITIONING
    and in FAVOR OF FREEDOM of the PRESS

    A COMMUNITY of PEOPLE WHO BELIEVE IN THE FREEDOM of
    EXPRESSION and DO NOT ACCEPT ANY CONDITIONS

    IF YOU ARE TIRED OF SEEING YOUR POLITICAL AND PERSONAL THOUGHTS AND OPINIONS CENSORED?
    THEN WE ARE WAITING FOR YOU on www.scenario.press - free expression

    WHAT ARE YOU WAITING FOR to JOIN THE LARGEST SOCIAL NETWORK of FREE PEOPLE?

    Scenario.press - free expression - There is no democracy without freedom of information!
    NASCE Scenario.press - libera espressione - UN SOCIAL CONTRO LA CENSURA dei GROSSI GRUPPI INTERNAZIONALI https://youtu.be/paU-Wwj9nxI UN Social Network LIBERO da OGNI TIPO di CONDIZIONAMENTO e in FAVORE DELLA LIBERTÀ di STAMPA UNA COMUNITA' di PERSONE CHE CREDONO NELLA LIBERTÀ di ESPRESSIONE e NON ACCETTANO ALCUN CONDIZIONAMENTO SE SEI STANCO di VEDERE CENSURATI I TUOI PENSIERI E LE TUE OPINIONI POLITICHE e PERSONALI? ALLORA TI ASPETTIAMO su www.scenario.press - libera espressione COSA ASPETTI a UNIRTI alla PIÚ GRANDE RETE SOCIALE di PERSONE LIBERE? Scenario.press - libera espressione - Non esiste democrazia senza libertà di informazione! Scenario.press is born - free expression - A SOCIAL MEDIA AGAINST CENSORSHIP by BIG INTERNATIONAL GROUPS A Social Network FREE from ANY TYPE of CONDITIONING and in FAVOR OF FREEDOM of the PRESS A COMMUNITY of PEOPLE WHO BELIEVE IN THE FREEDOM of EXPRESSION and DO NOT ACCEPT ANY CONDITIONS IF YOU ARE TIRED OF SEEING YOUR POLITICAL AND PERSONAL THOUGHTS AND OPINIONS CENSORED? THEN WE ARE WAITING FOR YOU on www.scenario.press - free expression WHAT ARE YOU WAITING FOR to JOIN THE LARGEST SOCIAL NETWORK of FREE PEOPLE? Scenario.press - free expression - There is no democracy without freedom of information!
    Like
    2
    0 Kommentare 0 Geteilt 412 Ansichten
  • RICORDI DI UNA BUONA SCUOLA

    C’era una volta la scuola.
    Quella viva, vera, quella che si chiamava elementare, perché quello che ci si faceva era, appunto, elementare, semplice.
    Era una scuola pulita, colorata, allegra, con quel profumo tipico, misto di gesso, colla vinilica, carta e sapone. Sapeva appunto di scuola.
    Era una scuola dove arrivavi col sorriso. Attaccavi i cartelloni senza paura che se fossi caduta ti beccavi una denuncia perché l’assicurazione non ne risponde (...)

    Festeggiavi qualsiasi cosa, compleanni, nascite, prime comunioni, si mangiava di tutto e in allegria, senza intolleranze ed allergie. Distribuivi caramelle, cioccolatini e fette di torte fatte in casa (...)

    Si andava a cena con i colleghi e a ricreazione si affettava il salame che portava il maestro e si faceva merenda con quello, perché non c’erano i distributori automatici. Il caffè lo faceva la bidella con la moka e te lo portava in classe, senza che fosse nel suo contratto di lavoro. In compenso se si usavano le tempere ti fermavi a pulire tu i banchi sporchi.

    Era una scuola serena e se qualcuno si ammalava, i colleghi gli telefonavano per sapere come stava, non per sapere il suo orario per trovare le sostituzioni.
    Perché se ti ammalavi nominavano le supplenti, non dividevano gli alunni nelle altre classi.

    Questa era la scuola, la buona scuola.
    Ora è solo un ricordo lontano, una favola da raccontare ai bambini di oggi, sempre che non siano impegnati a girare da una classe all’altra perché la loro maestra è ammalata.

    Quanta nostalgia per tornare ad insegnare in una scuola così! Quella della nostra infanzia, per la quale vedendo le nostre maestre appassionate e colme di valori e personalità vere, autentiche, abbiamo deciso di seguire la loro strada!

    Pina di Caprio
    RICORDI DI UNA BUONA SCUOLA C’era una volta la scuola. Quella viva, vera, quella che si chiamava elementare, perché quello che ci si faceva era, appunto, elementare, semplice. Era una scuola pulita, colorata, allegra, con quel profumo tipico, misto di gesso, colla vinilica, carta e sapone. Sapeva appunto di scuola. Era una scuola dove arrivavi col sorriso. Attaccavi i cartelloni senza paura che se fossi caduta ti beccavi una denuncia perché l’assicurazione non ne risponde (...) Festeggiavi qualsiasi cosa, compleanni, nascite, prime comunioni, si mangiava di tutto e in allegria, senza intolleranze ed allergie. Distribuivi caramelle, cioccolatini e fette di torte fatte in casa (...) Si andava a cena con i colleghi e a ricreazione si affettava il salame che portava il maestro e si faceva merenda con quello, perché non c’erano i distributori automatici. Il caffè lo faceva la bidella con la moka e te lo portava in classe, senza che fosse nel suo contratto di lavoro. In compenso se si usavano le tempere ti fermavi a pulire tu i banchi sporchi. Era una scuola serena e se qualcuno si ammalava, i colleghi gli telefonavano per sapere come stava, non per sapere il suo orario per trovare le sostituzioni. Perché se ti ammalavi nominavano le supplenti, non dividevano gli alunni nelle altre classi. Questa era la scuola, la buona scuola. Ora è solo un ricordo lontano, una favola da raccontare ai bambini di oggi, sempre che non siano impegnati a girare da una classe all’altra perché la loro maestra è ammalata. Quanta nostalgia per tornare ad insegnare in una scuola così! Quella della nostra infanzia, per la quale vedendo le nostre maestre appassionate e colme di valori e personalità vere, autentiche, abbiamo deciso di seguire la loro strada! Pina di Caprio
    Love
    4
    0 Kommentare 0 Geteilt 270 Ansichten
  • Cosa è cambiato negli ultimi 30 anni?
    Malattie o disturbi e loro tassi di incremento:
    ◾️ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività)+819%
    ◾️Alzheimer+299%
    ◾️Autismo + 2.094%
    ◾️Bipolare nei giovani +10.833%
    ◾️Celiachia: +1.111%
    ◾️Sindrome da stanchezza cronica+11.027%...
    Cosa è cambiato negli ultimi 30 anni? Malattie o disturbi e loro tassi di incremento: ◾️ADHD (disturbo da deficit di attenzione/iperattività)+819% ◾️Alzheimer+299% ◾️Autismo + 2.094% ◾️Bipolare nei giovani +10.833% ◾️Celiachia: +1.111% ◾️Sindrome da stanchezza cronica+11.027%...
    Angry
    2
    0 Kommentare 0 Geteilt 144 Ansichten
  • TRENTINI – Amaro in bocca italiano


    Aiutare il prossimo.
    Ma come, per cosa e soprattutto… a quale prezzo?
    Quando ci si spinge oltre i confini, per passione, per vocazione o per lavoro, si dovrebbe avere almeno la certezza che il proprio Paese non ti lascerà solo.

    Post completo:

    https://www.facebook.com/share/p/1JRD9yEFR2/

    #FreeAlbertoTrentini #GiustiziaPerTrentini #SolidarietàInternazionale #CooperazioneSottoAttacco #VeritàEGiustizia #NonLasciamoloSolo #BastaSilenzio #StatoAssente #UmanitàInPrigione #ItaliaSveglia #AttivismoCoerente #MobilitazioneAdesso #ComitatiUniti #GiustiziaPerTutti
    🇮🇹 TRENTINI – Amaro in bocca italiano 🇮🇹 Aiutare il prossimo. Ma come, per cosa e soprattutto… a quale prezzo? Quando ci si spinge oltre i confini, per passione, per vocazione o per lavoro, si dovrebbe avere almeno la certezza che il proprio Paese non ti lascerà solo. Post completo: https://www.facebook.com/share/p/1JRD9yEFR2/ #FreeAlbertoTrentini #GiustiziaPerTrentini #SolidarietàInternazionale #CooperazioneSottoAttacco #VeritàEGiustizia #NonLasciamoloSolo #BastaSilenzio #StatoAssente #UmanitàInPrigione #ItaliaSveglia #AttivismoCoerente #MobilitazioneAdesso #ComitatiUniti #GiustiziaPerTutti
    0 Kommentare 0 Geteilt 450 Ansichten
  • ECCO A COSA SERVIRA' L'ESERCITO EUROPEO. Ma noi l'avevamo già capito!
    Senatore Claudio Borghi #Lega
    MASSIMA DIFFUSIONE!
    ECCO A COSA SERVIRA' L'ESERCITO EUROPEO. Ma noi l'avevamo già capito! Senatore Claudio Borghi #Lega 👏👏👏 MASSIMA DIFFUSIONE!
    Angry
    1
    0 Kommentare 0 Geteilt 351 Ansichten 2
  • Ho chiesto a un mio amico che ha superato i 60 anni e si avvicina ai 70: "Quali cambiamenti stai notando?" Mi ha inviato queste riflessioni davvero interessanti che vorrei condividere con voi:

    Dopo aver amato i miei genitori, fratelli, coniuge, figli e amici, ho iniziato ad amare me stesso.
    Ho capito che non sono "Atlante": il mondo non pesa sulle mie spalle.
    Non contratto più con i venditori di frutta e verdura. Qualche soldo in più non mi cambia la vita, ma potrebbe aiutare il venditore a pagare la scuola di sua figlia.
    Pago il tassista senza aspettare il resto. Quel piccolo extra potrebbe farlo sorridere, e sta sicuramente lavorando più duramente di me.
    Non correggo più gli anziani che ripetono le stesse storie. Quelle storie li riportano a momenti felici del loro passato.
    Ho imparato a non correggere le persone, anche quando so che sbagliano. La pace è più preziosa della perfezione.
    Elogio le persone generosamente. Non solo migliora il loro umore, ma anche il mio.
    Non mi preoccupo più per una macchia sui vestiti. La personalità conta più delle apparenze.
    Mi allontano dalle persone che non mi apprezzano. Conosco il mio valore, anche se loro no.
    Non mi vergogno delle mie emozioni. Sono proprio le emozioni a rendermi umano.
    Ho capito che è meglio mettere da parte l’ego piuttosto che rompere una relazione.
    Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo, perché potrebbe esserlo davvero.
    Faccio ciò che mi rende felice. La mia felicità dipende da me.
    Valorizzo i miei amici, perché ogni giorno ne perdo alcuni: non perché litighiamo, ma perché sono passati oltre.
    Valorizzo ciò che ho, piuttosto che ciò che desidero, perché ciò che ho è mio: la mia vita, la mia famiglia, i miei amici.
    Ho deciso di condividere questo perché mi sono chiesto: perché aspettare così tanto tempo per cercare la felicità? Non dobbiamo essere anziani per praticare questi insegnamenti!
    Ho chiesto a un mio amico che ha superato i 60 anni e si avvicina ai 70: "Quali cambiamenti stai notando?" Mi ha inviato queste riflessioni davvero interessanti che vorrei condividere con voi: Dopo aver amato i miei genitori, fratelli, coniuge, figli e amici, ho iniziato ad amare me stesso. Ho capito che non sono "Atlante": il mondo non pesa sulle mie spalle. Non contratto più con i venditori di frutta e verdura. Qualche soldo in più non mi cambia la vita, ma potrebbe aiutare il venditore a pagare la scuola di sua figlia. Pago il tassista senza aspettare il resto. Quel piccolo extra potrebbe farlo sorridere, e sta sicuramente lavorando più duramente di me. Non correggo più gli anziani che ripetono le stesse storie. Quelle storie li riportano a momenti felici del loro passato. Ho imparato a non correggere le persone, anche quando so che sbagliano. La pace è più preziosa della perfezione. Elogio le persone generosamente. Non solo migliora il loro umore, ma anche il mio. Non mi preoccupo più per una macchia sui vestiti. La personalità conta più delle apparenze. Mi allontano dalle persone che non mi apprezzano. Conosco il mio valore, anche se loro no. Non mi vergogno delle mie emozioni. Sono proprio le emozioni a rendermi umano. Ho capito che è meglio mettere da parte l’ego piuttosto che rompere una relazione. Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo, perché potrebbe esserlo davvero. Faccio ciò che mi rende felice. La mia felicità dipende da me. Valorizzo i miei amici, perché ogni giorno ne perdo alcuni: non perché litighiamo, ma perché sono passati oltre. Valorizzo ciò che ho, piuttosto che ciò che desidero, perché ciò che ho è mio: la mia vita, la mia famiglia, i miei amici. Ho deciso di condividere questo perché mi sono chiesto: perché aspettare così tanto tempo per cercare la felicità? Non dobbiamo essere anziani per praticare questi insegnamenti!
    Like
    2
    0 Kommentare 0 Geteilt 329 Ansichten
  • “È strano avere la stessa età degli anziani”
    Lucio Gardin ha scritto una cosa semplice, ma devastante:
    Oggi ho scoperto che sono io lo zio che aspettavo da piccolo.

    C’è un momento, dopo i 60, in cui capisci che il vecchio… sei tu. Ma dentro ti senti ancora il bulletto che faceva il cretino dietro ai banchi, il ragazzino che rubava la Vespa a suo fratello, l’idiota felice che andava a ballare col giubbotto di pelle e il motorino scassato.

    Solo che ora il motorino è una TAC.
    Il giubbotto è la coperta della sera.
    E la festa… è quando ti arriva l’analisi del sangue in cui “è tutto nella norma”.

    I sessanta oggi non sono quelli di ieri.
    Una volta a sessant’anni eri già “nonno e rincoglionito”.
    Ora vai in palestra, fai trekking, sei su WhatsApp, ti incazzi col governo, ti innamori ancora.
    Hai la testa da trentenne e le ginocchia da svendita di fine serie.

    Dentro siamo giovani. Fuori siamo scontrini scoloriti.
    Ci hanno truffati: ci hanno detto che saremmo invecchiati piano, e invece ci siamo svegliati vecchi in una società che ci chiama “boomer” e ci ignora. Ma siamo noi che ancora votiamo, che ancora leggiamo, che ancora ci emozioniamo per una canzone, una figlia, un cane, una carezza.

    Il vero miracolo è questo: avere sessant’anni e ridere come se non li avessi.
    Fare sesso come se ci fosse ancora tempo.
    Dire “ti voglio bene” come se avessimo 18 anni e niente da perdere.

    Allora facciamolo questo brindisi, ragazzi:
    A voi. Ai sessantenni che sanno ancora sporcarsi le mani, alzare la voce, innamorarsi senza Telegram.
    A quelli che leggono ancora gli articoli fino in fondo, che si ricordano la prima volta che hanno guidato, la prima volta che hanno amato… e l’ultima volta che hanno pianto.

    Perché sì, oggi abbiamo la stessa età degli anziani.
    Ma siamo giovani vintage. E non passeremo mai di moda.



    SE TI È ARRIVATO AL CUORE, CONDIVIDI.
    Qualcuno là fuori ha bisogno di sapere che non è solo.
    Che non è vecchio.
    È solo un giovane con più storie da raccontare.

    #SessantaENonSentirli #BoomerPower #GardinDocet #VecchiMaBelli #GiovaniVintage #RiderePiangereRicordare
    “È strano avere la stessa età degli anziani” Lucio Gardin ha scritto una cosa semplice, ma devastante: Oggi ho scoperto che sono io lo zio che aspettavo da piccolo. C’è un momento, dopo i 60, in cui capisci che il vecchio… sei tu. Ma dentro ti senti ancora il bulletto che faceva il cretino dietro ai banchi, il ragazzino che rubava la Vespa a suo fratello, l’idiota felice che andava a ballare col giubbotto di pelle e il motorino scassato. Solo che ora il motorino è una TAC. Il giubbotto è la coperta della sera. E la festa… è quando ti arriva l’analisi del sangue in cui “è tutto nella norma”. ⚠️ I sessanta oggi non sono quelli di ieri. Una volta a sessant’anni eri già “nonno e rincoglionito”. Ora vai in palestra, fai trekking, sei su WhatsApp, ti incazzi col governo, ti innamori ancora. Hai la testa da trentenne e le ginocchia da svendita di fine serie. 🎭 Dentro siamo giovani. Fuori siamo scontrini scoloriti. Ci hanno truffati: ci hanno detto che saremmo invecchiati piano, e invece ci siamo svegliati vecchi in una società che ci chiama “boomer” e ci ignora. Ma siamo noi che ancora votiamo, che ancora leggiamo, che ancora ci emozioniamo per una canzone, una figlia, un cane, una carezza. 💣 Il vero miracolo è questo: avere sessant’anni e ridere come se non li avessi. Fare sesso come se ci fosse ancora tempo. Dire “ti voglio bene” come se avessimo 18 anni e niente da perdere. 🎤 Allora facciamolo questo brindisi, ragazzi: A voi. Ai sessantenni che sanno ancora sporcarsi le mani, alzare la voce, innamorarsi senza Telegram. A quelli che leggono ancora gli articoli fino in fondo, che si ricordano la prima volta che hanno guidato, la prima volta che hanno amato… e l’ultima volta che hanno pianto. Perché sì, oggi abbiamo la stessa età degli anziani. Ma siamo giovani vintage. E non passeremo mai di moda. ⸻ 🧠 SE TI È ARRIVATO AL CUORE, CONDIVIDI. Qualcuno là fuori ha bisogno di sapere che non è solo. Che non è vecchio. È solo un giovane con più storie da raccontare. #SessantaENonSentirli #BoomerPower #GardinDocet #VecchiMaBelli #GiovaniVintage #RiderePiangereRicordare
    Like
    1
    0 Kommentare 0 Geteilt 860 Ansichten
  • QUESTA È VERAMENTE CURIOSA.
    LEGGETE BENE.
    Libia: arrestato agente del Mossad “Imam” di una moschea e predicatore ISIS...
    https://islamshia.org/libia-arrestato-agente-mossad-imam-moschea-dellisis/?doing_wp_cron=1752417820.9645879268646240234375
    QUESTA È VERAMENTE CURIOSA. LEGGETE BENE. Libia: arrestato agente del Mossad “Imam” di una moschea e predicatore ISIS... https://islamshia.org/libia-arrestato-agente-mossad-imam-moschea-dellisis/?doing_wp_cron=1752417820.9645879268646240234375
    Like
    1
    0 Kommentare 0 Geteilt 182 Ansichten
  • LA REGGIA ROSSA
    La censura continua

    Quando si dice che la Cultura, in tempo di guerra, viene violentata, strumentalizzata, privata della sua missione universale... beh, non è solo retorica per farci belli sui social o riempire le timeline di indignazione.

    Viviamo in un Paese che ha perso il rispetto per l’arte e che si ricorda della cultura solo quando serve per fare passerella. Il governo? Di qualunque colore sia, non aiuta.
    L’Intelligenza Artificiale? Ottima capro espiatorio per giustificare l’inerzia creativa, la perdita di immaginazione e la pigrizia mentale di chi ha smesso di pensare con la propria testa.
    Ma se già in tempi normali la Cultura è in difficoltà, in tempi di guerra si aggiunge pure la censura preventiva: chi non è “dalla parte giusta” va cancellato, ostracizzato, resettato dal palinsesto. E via con la morale a comando.
    Ma quella divisione profonda che oggi ci devasta poteva essere sanata proprio attraverso la Cultura. È per questo che noi, pochi idealisti sopravvissuti, continuiamo a urlare nel vuoto affinché l’arte torni ad essere parte del dibattito, anche e soprattutto quando il dibattito fa paura.

    Qual è lo stato dell’arte in tempo di guerra?
    Risposta breve: è a pezzi. E vi bastano due effetti collaterali per capire il quadro:

    - L’arte viene soffocata all’origine, censurata, neutralizzata. Gli artisti? Allontanati, isolati, etichettati.

    - Peggio: sopravvive solo quella "arte" addomesticata dal potere, perfettamente conforme alle narrative ufficiali.
    Insomma, la propaganda di regime ha solo cambiato format: oggi si fa anche con gli archi e i pianoforti.

    Parliamo di questo presente dove si aggiunge una nuova "perla":

    Caserta, luglio 2025. Reggia.
    Il protagonista? Valery Gergiev, direttore d’orchestra russo di fama mondiale, accusato di essere vicino a Putin e, per questo, cancellato dai teatri europei.
    Ebbene, Gergiev è atteso il 27 luglio alla Reggia di Caserta per la rassegna “Un’estate da Re”, finanziata dalla Regione Campania. E qui parte l’attacco:

    L’eurodeputata Pina Picierno (PD) accusa il governatore Vincenzo De Luca di sponsorizzare un fiancheggiatore del Cremlino. La Commissione Europea, tirata in ballo, chiarisce:

    L’evento NON è finanziato da fondi UE.

    I palcoscenici europei dovrebbero evitare artisti che sostengono la guerra in Ucraina.

    Ma De Luca non arretra e scrive:

    “Quello della cultura e dell’arte è uno dei casi nei quali può crescere il dialogo fra le persone e possono svilupparsi i valori di solidarietà umana.”

    Parole sacrosante. Eppure, Picierno rincara la dose: "Inaccettabile dare spazio a chi sostiene il regime. Troviamo un giovane artista russo o bielorusso rifugiato. L’arte non può essere propaganda."

    Uno scontro che sa di schizofrenia politica, l’ennesimo episodio tragicomico in un Partito Democratico dove convivono anime troppo distanti. Ma stavolta il vero sconfitto non è De Luca o Picierno.
    Chi perde è il pubblico, è l’arte stessa, ancora una volta sacrificata sull’altare del politicamente corretto, dei comunicati stampa europei e della paura di sbagliare posizione.

    Ma se l’arte non può più essere uno spazio neutrale, allora non ci resta nulla. E no, non è l’intelligenza artificiale a toglierci l’anima:
    È l’ignoranza, la paura, il conformismo.
    È la censura mascherata da morale.
    Vogliamo davvero vivere in un’epoca in cui un direttore d’orchestra viene trattato come un emissario del Male?
    L'arte, se è vera, non consola il potere. Lo mette in discussione.

    È ora di alzare la voce. E di riprenderci la Cultura come bene comune, non come strumento di guerra.

    Come dicevano un tempo: "L'arte è ciò che rende la vita più interessante della stessa arte".
    Facciamone buon uso.

    #ArteLibera #NoAllaCensuraCulturale #Gergiev #DeLuca #ReggiadiCaserta #Picierno #CulturaControLaGuerra #UnestateDaRe #DifendiamoLarte #FreedomOfExpression #PropagandaCulture #paceattraversolarte
    🎭 LA REGGIA ROSSA 🔴 La censura continua Quando si dice che la Cultura, in tempo di guerra, viene violentata, strumentalizzata, privata della sua missione universale... beh, non è solo retorica per farci belli sui social o riempire le timeline di indignazione. Viviamo in un Paese che ha perso il rispetto per l’arte e che si ricorda della cultura solo quando serve per fare passerella. Il governo? Di qualunque colore sia, non aiuta. L’Intelligenza Artificiale? Ottima capro espiatorio per giustificare l’inerzia creativa, la perdita di immaginazione e la pigrizia mentale di chi ha smesso di pensare con la propria testa. 👉 Ma se già in tempi normali la Cultura è in difficoltà, in tempi di guerra si aggiunge pure la censura preventiva: chi non è “dalla parte giusta” va cancellato, ostracizzato, resettato dal palinsesto. E via con la morale a comando. Ma quella divisione profonda che oggi ci devasta poteva essere sanata proprio attraverso la Cultura. È per questo che noi, pochi idealisti sopravvissuti, continuiamo a urlare nel vuoto affinché l’arte torni ad essere parte del dibattito, anche e soprattutto quando il dibattito fa paura. 🎬 Qual è lo stato dell’arte in tempo di guerra? Risposta breve: è a pezzi. E vi bastano due effetti collaterali per capire il quadro: - L’arte viene soffocata all’origine, censurata, neutralizzata. Gli artisti? Allontanati, isolati, etichettati. - Peggio: sopravvive solo quella "arte" addomesticata dal potere, perfettamente conforme alle narrative ufficiali. Insomma, la propaganda di regime ha solo cambiato format: oggi si fa anche con gli archi e i pianoforti. Parliamo di questo presente dove si aggiunge una nuova "perla": 📍 Caserta, luglio 2025. Reggia. Il protagonista? Valery Gergiev, direttore d’orchestra russo di fama mondiale, accusato di essere vicino a Putin e, per questo, cancellato dai teatri europei. Ebbene, Gergiev è atteso il 27 luglio alla Reggia di Caserta per la rassegna “Un’estate da Re”, finanziata dalla Regione Campania. E qui parte l’attacco: 💥 L’eurodeputata Pina Picierno (PD) accusa il governatore Vincenzo De Luca di sponsorizzare un fiancheggiatore del Cremlino. La Commissione Europea, tirata in ballo, chiarisce: 🔴L’evento NON è finanziato da fondi UE. 🔴I palcoscenici europei dovrebbero evitare artisti che sostengono la guerra in Ucraina. Ma De Luca non arretra e scrive: 👉“Quello della cultura e dell’arte è uno dei casi nei quali può crescere il dialogo fra le persone e possono svilupparsi i valori di solidarietà umana.” Parole sacrosante. Eppure, Picierno rincara la dose: "Inaccettabile dare spazio a chi sostiene il regime. Troviamo un giovane artista russo o bielorusso rifugiato. L’arte non può essere propaganda." Uno scontro che sa di schizofrenia politica, l’ennesimo episodio tragicomico in un Partito Democratico dove convivono anime troppo distanti. Ma stavolta il vero sconfitto non è De Luca o Picierno. Chi perde è il pubblico, è l’arte stessa, ancora una volta sacrificata sull’altare del politicamente corretto, dei comunicati stampa europei e della paura di sbagliare posizione. 🎨 Ma se l’arte non può più essere uno spazio neutrale, allora non ci resta nulla. E no, non è l’intelligenza artificiale a toglierci l’anima: 👉 È l’ignoranza, la paura, il conformismo. 👉 È la censura mascherata da morale. Vogliamo davvero vivere in un’epoca in cui un direttore d’orchestra viene trattato come un emissario del Male? L'arte, se è vera, non consola il potere. Lo mette in discussione. È ora di alzare la voce. E di riprenderci la Cultura come bene comune, non come strumento di guerra. Come dicevano un tempo: "L'arte è ciò che rende la vita più interessante della stessa arte". Facciamone buon uso. ✊🎻 #ArteLibera #NoAllaCensuraCulturale #Gergiev #DeLuca #ReggiadiCaserta #Picierno #CulturaControLaGuerra #UnestateDaRe #DifendiamoLarte #FreedomOfExpression #PropagandaCulture #paceattraversolarte
    0 Kommentare 0 Geteilt 1K Ansichten
Mehr Ergebnisse