• SAN SIRO SVENDUTO, MILANO TRADITA Nessuna speranza senza opposizione...

    Normale essere indignati. Anzi, ormai è quasi scontato: il voto finale sulla delibera di San Siro era scritto da mesi.
    Ci si poteva illudere in un colpo di reni, in qualcuno che avesse la forza di ribaltare un destino già apparecchiato. Ma è arrivata solo l’ennesima colata di cemento e delusione.

    Chi ieri di noi era fuori da Palazzo Marino con cartelli e megafoni ha fatto più opposizione di tutti i consiglieri comunali messi insieme. La verità è semplice: la partita era truccata dall’inizio.

    In Consiglio non esiste destra né sinistra. Esiste una maggioranza trasversale di viltà e convenienze. Forza Italia si astiene per non disturbare, il PD si allinea docilmente al sindaco e ai poteri calcistici. Tutti complici, tutti già pronti a garantirsi la prossima candidatura. Non è politica, è spartizione. Non è democrazia, è svendita.

    E l’opposizione? Un fantasma. Qualche voce isolata, certo. Ma non esiste un’alternativa capace di resistere dentro le istituzioni. Fuori, i cittadini hanno fatto ricorsi, appelli, manifestazioni. Dentro, il vuoto.

    E allora la domanda resta: quando sapremo costruire una vera forza politica? Non eroi solitari, ma uomini e donne con la schiena dritta. Non soldatini da triplo mandato, ma persone disposte a servire la città invece dei capipartito.

    Io non credo che tutto sia perduto. Neanche San Siro. Il TAR ha già respinto il vincolo sul secondo anello, e possiamo discutere di cavilli burocratici fino all’infinito. Ma sul piano dell’etica non ci sono appelli: o ce l’hai, o non ce l’hai. O scegli la strada lunga della giustizia sociale, o le scorciatoie delle promesse di partito.

    Per ora resta la magra consolazione di un San Siro che sopravvivrà fino al 2026, per le Olimpiadi che Milano non ha mai chiesto né desiderato. Dopo? Sarà troppo tardi se non cominciamo a costruire l’alternativa politica adesso.

    #SanSiroResiste
    #MilanoTradita
    #OpposizioneFantasma
    #SvenditaDelFuturo
    #NoAllaSpeculazione
    #MilanoMeritaDiPiù
    #CostruireAlternativa
    #CittadiniInPiedi
    #StopCompromessi
    #difendiamomilano
    SAN SIRO SVENDUTO, MILANO TRADITA ⚡ Nessuna speranza senza opposizione... Normale essere indignati. Anzi, ormai è quasi scontato: il voto finale sulla delibera di San Siro era scritto da mesi. Ci si poteva illudere in un colpo di reni, in qualcuno che avesse la forza di ribaltare un destino già apparecchiato. Ma è arrivata solo l’ennesima colata di cemento e delusione. Chi ieri di noi era fuori da Palazzo Marino con cartelli e megafoni ha fatto più opposizione di tutti i consiglieri comunali messi insieme. La verità è semplice: la partita era truccata dall’inizio. In Consiglio non esiste destra né sinistra. Esiste una maggioranza trasversale di viltà e convenienze. Forza Italia si astiene per non disturbare, il PD si allinea docilmente al sindaco e ai poteri calcistici. Tutti complici, tutti già pronti a garantirsi la prossima candidatura. Non è politica, è spartizione. Non è democrazia, è svendita. E l’opposizione? Un fantasma. Qualche voce isolata, certo. Ma non esiste un’alternativa capace di resistere dentro le istituzioni. Fuori, i cittadini hanno fatto ricorsi, appelli, manifestazioni. Dentro, il vuoto. E allora la domanda resta: quando sapremo costruire una vera forza politica? Non eroi solitari, ma uomini e donne con la schiena dritta. Non soldatini da triplo mandato, ma persone disposte a servire la città invece dei capipartito. Io non credo che tutto sia perduto. Neanche San Siro. Il TAR ha già respinto il vincolo sul secondo anello, e possiamo discutere di cavilli burocratici fino all’infinito. Ma sul piano dell’etica non ci sono appelli: o ce l’hai, o non ce l’hai. O scegli la strada lunga della giustizia sociale, o le scorciatoie delle promesse di partito. Per ora resta la magra consolazione di un San Siro che sopravvivrà fino al 2026, per le Olimpiadi che Milano non ha mai chiesto né desiderato. Dopo? Sarà troppo tardi se non cominciamo a costruire l’alternativa politica adesso. #SanSiroResiste #MilanoTradita #OpposizioneFantasma #SvenditaDelFuturo #NoAllaSpeculazione #MilanoMeritaDiPiù #CostruireAlternativa #CittadiniInPiedi #StopCompromessi #difendiamomilano
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  • Katie Hopkins arrestata dalla polizia inglese per aver definito scherzosamente se stessa
    una "handicappata".
    SPAZ... termine politicamente scorretto che significa "spastico", "handicappato ".

    Le stranezze del governo inglese, che è super inclusivo e permissivo con immigrati delinquenti e clandestini e stupratori pakistani (pakistani gangs nel nord Inghilterra che drogano e stuprano ragazzine da 10 anni ormai)
    mentre è tirannico con i suoi cittadini.

    Molti arresti anche per banali messaggi sulla rete sociale X.

    https://youtube.com/shorts/Wht_11uxZqk?si=orGtlN2PSCJvxLQi
    Katie Hopkins arrestata dalla polizia inglese per aver definito scherzosamente se stessa una "handicappata". SPAZ... termine politicamente scorretto che significa "spastico", "handicappato ". Le stranezze del governo inglese, che è super inclusivo e permissivo con immigrati delinquenti e clandestini e stupratori pakistani (pakistani gangs nel nord Inghilterra che drogano e stuprano ragazzine da 10 anni ormai) mentre è tirannico con i suoi cittadini. Molti arresti anche per banali messaggi sulla rete sociale X. https://youtube.com/shorts/Wht_11uxZqk?si=orGtlN2PSCJvxLQi
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  • Per favore, leggete dal Dott. Ezzideen, Gaza

    Non c'è internet. Nessun segnale. Nessun suono. Nessun mondo oltre questa gabbia.
    Ho camminato per trenta minuti tra rovine e polvere. Non in cerca di una via di fuga, ma di un frammento di segnale, giusto quel tanto che basta per sussurrare: "Siamo ancora vivi".
    Non perché qualcuno stia ascoltando, ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva.
    Gaza ora è silenziosa. Non di pace, ma di annientamento.
    Non un silenzio di immobilità, ma di soffocamento.
    Hanno tagliato l'ultimo cavo. Nessun messaggio esce. Nessuna immagine entra.
    Persino il dolore è stato proibito.
    Ho superato i cadaveri di edifici, di case, di uomini, alcuni respiravano, altri no. Tutti cancellati dalla stessa mano che ha cancellato le nostre voci.
    Questo non è solo un assedio di bombe. È un assedio della memoria: una guerra contro la nostra capacità di dire: "Eravamo qui".
    I bombardamenti non sono mai cessati, soprattutto a Jabalia. Bombardano le strade dove i bambini chiedono cibo. Bombardano le file dove le madri aspettano la farina. Bombardano la fame stessa.
    Niente cibo. Niente acqua. Nessuna via d'uscita. E coloro che ci provano, coloro che cercano aiuto, vengono colpiti.
    Qui si muore, e nessuno lo sa.
    Non perché le uccisioni si siano fermate, ma perché la distruzione della connessione è riuscita.
    Internet è stato il nostro ultimo respiro. Non era un lusso; era l'ultima prova della nostra umanità.
    Ora non c'è più. E nel buio, massacrano senza conseguenze.
    Ho trovato questo debole segnale eSIM come un uomo morente trova un barlume di fiamma. Ero in piedi sotto un cielo squarciato, rischiando la morte, non per essere salvato, ma per inviare questo.
    Un singolo messaggio. Un'ultima resistenza.
    Se state leggendo questo, ricordate che abbiamo attraversato il fuoco per dirlo.
    Non siamo rimasti in silenzio. Siamo stati messi a tacere.
    E quando i cavi saranno ripristinati, la verità trasparirà dai fili, e il mondo saprà cosa ha scelto di non vedere.

    Dott. Ezzideen, Gaza
    -----------------------------
    Silenzio per Gaza

    A partire da oggi, spegnerò il mio cellulare dalle 21:00 alle 21:30 per una settimana, per il popolo palestinese.
    30 minuti di silenzio digitale
    "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente.
    Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese.
    Durante questa pausa:
    Niente social media. Nessun messaggio. Nessun commento. Telefoni e computer saranno spenti.
    Questa azione collettiva invierà un forte segnale digitale agli algoritmi e mostrerà la nostra solidarietà con Gaza. (Non è facile, ma facciamo qualcosa. È ciò che conta.)
    L'idea:
    Ogni giorno, alla stessa ora, milioni di utenti in tutto il mondo rimarranno completamente in silenzio sui social media per 30 minuti. Nessun post. Nessun Mi piace. Nessun commento. Nessuna app aperta.
    Silenzio digitale completo. Spegni il telefono.
    È un atto di resistenza, una protesta digitale globale.
    La rabbia di tanti cittadini di fronte a un'ingiustizia immensa.
    Perché qualcosa si può fare: semplice ed efficace.
    Ricordate il silenzio digitale delle 21:00.
    (Impostate una sveglia sul telefono: promemoria per le 21:00.)

    Spiegazione tecnica:
    1. Impatto algoritmico
    Le piattaforme dei social media dipendono dall'attività costante degli utenti. Siamo noi che manteniamo attivo il sistema. Un calo improvviso e sincronizzato dell'attività, anche per un breve periodo, può:
    (a) interrompere gli algoritmi di visibilità.
    (b) influenzare le statistiche sul traffico in tempo reale.
    (c) inviare un segnale tecnico ai server in merito a comportamenti anomali degli utenti.
    Questo atto evidenzia la resistenza dei cittadini all'ingiustizia, che fino ad ora era alimentata dalla nostra passività. 2. Impatto simbolico
    In un mondo iperconnesso, il silenzio digitale è una dichiarazione potente.
    Crea un netto contrasto tra il rumore dei social media e il silenzio forzato a Gaza.
    È un momento di riflessione collettiva.
    3. Impatto sociale
    Se l'azione sarà diffusa, i leader vedranno che i cittadini respingono il crimine a Gaza –
    E solo allora si muoveranno.

    Miriamo a creare un'ondata progressista che si diffonda in tutto il mondo .
    Non dimenticate: 21:00 (21:00) — Silenzio digitale!
    Impostate i vostri orologi. Spegnete i telefoni!


    Dalle 21:00 (21:00) alle 21:30 (21:30) — Ovunque vi troviate nel mondo:
    SMETTETE di usare:
    * Telefoni
    * Computer
    * Laptop

    SILENZIO — per il bene di Gaza. GRAZIE
    Per favore, leggete dal Dott. Ezzideen, Gaza Non c'è internet. Nessun segnale. Nessun suono. Nessun mondo oltre questa gabbia. Ho camminato per trenta minuti tra rovine e polvere. Non in cerca di una via di fuga, ma di un frammento di segnale, giusto quel tanto che basta per sussurrare: "Siamo ancora vivi". Non perché qualcuno stia ascoltando, ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva. Gaza ora è silenziosa. Non di pace, ma di annientamento. Non un silenzio di immobilità, ma di soffocamento. Hanno tagliato l'ultimo cavo. Nessun messaggio esce. Nessuna immagine entra. Persino il dolore è stato proibito. Ho superato i cadaveri di edifici, di case, di uomini, alcuni respiravano, altri no. Tutti cancellati dalla stessa mano che ha cancellato le nostre voci. Questo non è solo un assedio di bombe. È un assedio della memoria: una guerra contro la nostra capacità di dire: "Eravamo qui". I bombardamenti non sono mai cessati, soprattutto a Jabalia. Bombardano le strade dove i bambini chiedono cibo. Bombardano le file dove le madri aspettano la farina. Bombardano la fame stessa. Niente cibo. Niente acqua. Nessuna via d'uscita. E coloro che ci provano, coloro che cercano aiuto, vengono colpiti. Qui si muore, e nessuno lo sa. Non perché le uccisioni si siano fermate, ma perché la distruzione della connessione è riuscita. Internet è stato il nostro ultimo respiro. Non era un lusso; era l'ultima prova della nostra umanità. Ora non c'è più. E nel buio, massacrano senza conseguenze. Ho trovato questo debole segnale eSIM come un uomo morente trova un barlume di fiamma. Ero in piedi sotto un cielo squarciato, rischiando la morte, non per essere salvato, ma per inviare questo. Un singolo messaggio. Un'ultima resistenza. Se state leggendo questo, ricordate che abbiamo attraversato il fuoco per dirlo. Non siamo rimasti in silenzio. Siamo stati messi a tacere. E quando i cavi saranno ripristinati, la verità trasparirà dai fili, e il mondo saprà cosa ha scelto di non vedere. Dott. Ezzideen, Gaza ----------------------------- Silenzio per Gaza A partire da oggi, spegnerò il mio cellulare dalle 21:00 alle 21:30 per una settimana, per il popolo palestinese. 30 minuti di silenzio digitale "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente. Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese. Durante questa pausa: Niente social media. Nessun messaggio. Nessun commento. Telefoni e computer saranno spenti. Questa azione collettiva invierà un forte segnale digitale agli algoritmi e mostrerà la nostra solidarietà con Gaza. (Non è facile, ma facciamo qualcosa. È ciò che conta.) L'idea: Ogni giorno, alla stessa ora, milioni di utenti in tutto il mondo rimarranno completamente in silenzio sui social media per 30 minuti. Nessun post. Nessun Mi piace. Nessun commento. Nessuna app aperta. Silenzio digitale completo. Spegni il telefono. È un atto di resistenza, una protesta digitale globale. La rabbia di tanti cittadini di fronte a un'ingiustizia immensa. Perché qualcosa si può fare: semplice ed efficace. Ricordate il silenzio digitale delle 21:00. (Impostate una sveglia sul telefono: promemoria per le 21:00.) Spiegazione tecnica: 1. Impatto algoritmico Le piattaforme dei social media dipendono dall'attività costante degli utenti. Siamo noi che manteniamo attivo il sistema. Un calo improvviso e sincronizzato dell'attività, anche per un breve periodo, può: (a) interrompere gli algoritmi di visibilità. (b) influenzare le statistiche sul traffico in tempo reale. (c) inviare un segnale tecnico ai server in merito a comportamenti anomali degli utenti. Questo atto evidenzia la resistenza dei cittadini all'ingiustizia, che fino ad ora era alimentata dalla nostra passività. 2. Impatto simbolico In un mondo iperconnesso, il silenzio digitale è una dichiarazione potente. Crea un netto contrasto tra il rumore dei social media e il silenzio forzato a Gaza. È un momento di riflessione collettiva. 3. Impatto sociale Se l'azione sarà diffusa, i leader vedranno che i cittadini respingono il crimine a Gaza – E solo allora si muoveranno. Miriamo a creare un'ondata progressista che si diffonda in tutto il mondo 🌎. Non dimenticate: 21:00 (21:00) — Silenzio digitale! Impostate i vostri orologi. Spegnete i telefoni! 📣📣📣 Dalle 21:00 (21:00) alle 21:30 (21:30) — Ovunque vi troviate nel mondo: SMETTETE di usare: * Telefoni * Computer * Laptop SILENZIO — per il bene di Gaza. GRAZIE
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  • Moni Ovadia: voce per la Pace e la Partecipazione
    Chiusura della Tre Giorni per la Pace 2025

    Domenica 21 settembre si è chiusa la Tre Giorni per la Pace 2025: un evento intenso, faticoso ma ricco di contenuti e di incontri che hanno lasciato il segno.

    La chiusura con Moni Ovadia è stata un momento di straordinaria lucidità e forza: un appello alla solidarietà con i popoli che soffrono e, allo stesso tempo, un richiamo forte e chiaro alla responsabilità politica in Italia.

    Non solo empatia e memoria , ma l’urgenza di costruire una rivoluzione non violenta, determinata e partecipata, che rimetta al centro la pace, la giustizia sociale e la dignità umana.
    Un intervento che ha riacceso gli animi e che merita di essere ascoltato e condiviso.

    Guarda qui il video integrale:

    https://www.youtube.com/live/Se5KWcabfiE?si=pkIDjFqxTRhLp9_r

    #MoniOvadia #TreGiorniPerLaPace #Pace2025 #Attivismo #NonViolenza #Partecipazione #GiustiziaSociale #Solidarietà #DirittiUmani #PaceInItalia #VocePerLaPace #rivoluzionenonviolenta
    ✨ Moni Ovadia: voce per la Pace e la Partecipazione ✨ ✊ Chiusura della Tre Giorni per la Pace 2025 Domenica 21 settembre si è chiusa la Tre Giorni per la Pace 2025: un evento intenso, faticoso ma ricco di contenuti e di incontri che hanno lasciato il segno. La chiusura con Moni Ovadia 🎤 è stata un momento di straordinaria lucidità e forza: un appello alla solidarietà con i popoli che soffrono e, allo stesso tempo, un richiamo forte e chiaro alla responsabilità politica in Italia. Non solo empatia e memoria 💡, ma l’urgenza di costruire una rivoluzione non violenta, determinata e partecipata, che rimetta al centro la pace, la giustizia sociale e la dignità umana. Un intervento che ha riacceso gli animi e che merita di essere ascoltato e condiviso. 🎥 Guarda qui il video integrale: https://www.youtube.com/live/Se5KWcabfiE?si=pkIDjFqxTRhLp9_r #MoniOvadia #TreGiorniPerLaPace #Pace2025 #Attivismo #NonViolenza #Partecipazione #GiustiziaSociale #Solidarietà #DirittiUmani #PaceInItalia #VocePerLaPace #rivoluzionenonviolenta
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  • Laser Diodo

    Obtén una depilación definitiva con Láser Diodo en Clínica Baños. Tratamientos rápidos, seguros y efectivos para una piel suave sin vello de manera permanente.

    Acerca de la empresa: -

    Desde 1997, Clínica Baños se ha consolidado en Málaga como un referente en el campo de la estética avanzada y la nutrición. Nuestra fundación marcó el comienzo de un viaje dedicado a mejorar la calidad de vida de nuestros clientes a través de soluciones estéticas innovadoras y personalizadas. Nos distinguimos por adoptar las últimas tecnologías en tratamientos estéticos no invasivos, comprometiéndonos a ofrecer resultados excepcionales en belleza, bienestar y cuidado personal sin la necesidad de intervenciones quirúrgicas. Nuestra misión es brindar un servicio que no solo embellece sino que también contribuye a un estilo de vida saludable y equilibrado.

    Visítenos:-https://clinicabanos.com/aparatologia-estetica-en-malaga/laser-diodo/

    Enlaces de redes sociales:
    https://www.facebook.com/clinica.banos/
    https://www.instagram.com/clinicabanos/
    Laser Diodo Obtén una depilación definitiva con Láser Diodo en Clínica Baños. Tratamientos rápidos, seguros y efectivos para una piel suave sin vello de manera permanente. Acerca de la empresa: - Desde 1997, Clínica Baños se ha consolidado en Málaga como un referente en el campo de la estética avanzada y la nutrición. Nuestra fundación marcó el comienzo de un viaje dedicado a mejorar la calidad de vida de nuestros clientes a través de soluciones estéticas innovadoras y personalizadas. Nos distinguimos por adoptar las últimas tecnologías en tratamientos estéticos no invasivos, comprometiéndonos a ofrecer resultados excepcionales en belleza, bienestar y cuidado personal sin la necesidad de intervenciones quirúrgicas. Nuestra misión es brindar un servicio que no solo embellece sino que también contribuye a un estilo de vida saludable y equilibrado. Visítenos:-https://clinicabanos.com/aparatologia-estetica-en-malaga/laser-diodo/ Enlaces de redes sociales: https://www.facebook.com/clinica.banos/ https://www.instagram.com/clinicabanos/
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  • Piazza Bettini tattica, caos viabilità. Protesta di residenti e negozianti. Il Comune: "Il progetto è sospeso"
    I cittadini “assediano“ il Municipio 7. L’assessora Romani: stop all’arredo urbano, non alla nuova mobilità. La panetteria sociale “Buoni Dentro“: attività a rischio, da noi lavorano tanti ex detenuti del Beccaria..
    https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/piazza-bettini-tattica-caos-viabilita-1a4b6a14
    Piazza Bettini tattica, caos viabilità. Protesta di residenti e negozianti. Il Comune: "Il progetto è sospeso" I cittadini “assediano“ il Municipio 7. L’assessora Romani: stop all’arredo urbano, non alla nuova mobilità. La panetteria sociale “Buoni Dentro“: attività a rischio, da noi lavorano tanti ex detenuti del Beccaria.. https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/piazza-bettini-tattica-caos-viabilita-1a4b6a14
    WWW.ILGIORNO.IT
    Piazza Bettini tattica, caos viabilità. Protesta di residenti e negozianti. Il Comune: "Il progetto è sospeso"
    I cittadini “assediano“ il Municipio 7. L’assessora Romani: stop all’arredo urbano, non alla nuova mobilità. La panetteria sociale “Buoni Dentro“: attività a rischio, da noi lavorano tanti ex detenuti del Beccaria.
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  • Chiringuito Marbella playa

    Vive la auténtica experiencia de playa en Marbella con Chiringuito Los Tonys. Disfruta de mariscos frescos, vistas al mar y ambiente relajado junto a la playa.

    Acerca de la compañía:-

    Discover El Chiringuito Los Tony's, a beach paradise located in Elviria (Marbella). Our jewel is nestled on one of the most stunning beaches in the Mediterranean, with panoramic views stretching from Marbella to the coast of Africa and Gibraltar.
    At Los Tony's, we have created an oasis for all lovers of sun and the good life. Our sun loungers and umbrellas are waiting for you to relax to the fullest, while enjoying refreshing drinks and delicious snacks. But the real star of our menu is the seafood, always fresh and prepared with the utmost culinary excellence.
    If you are a lover of rice and paellas, our cuisine will surprise you with authentic recipes that will transport you to the Mediterranean coast. In addition, we cannot fail to mention our fresh local fish, which is a true delight for the most demanding palates.

    Haga clic aquí para más información:- https://chiringuitolostonys.com/sobre-nosotros/

    Enlaces de perfil de redes sociales: -
    https://www.facebook.com/lostonysmarbella
    https://www.instagram.com/chiringuito.lostonys/
    Chiringuito Marbella playa Vive la auténtica experiencia de playa en Marbella con Chiringuito Los Tonys. Disfruta de mariscos frescos, vistas al mar y ambiente relajado junto a la playa. Acerca de la compañía:- Discover El Chiringuito Los Tony's, a beach paradise located in Elviria (Marbella). Our jewel is nestled on one of the most stunning beaches in the Mediterranean, with panoramic views stretching from Marbella to the coast of Africa and Gibraltar. At Los Tony's, we have created an oasis for all lovers of sun and the good life. Our sun loungers and umbrellas are waiting for you to relax to the fullest, while enjoying refreshing drinks and delicious snacks. But the real star of our menu is the seafood, always fresh and prepared with the utmost culinary excellence. If you are a lover of rice and paellas, our cuisine will surprise you with authentic recipes that will transport you to the Mediterranean coast. In addition, we cannot fail to mention our fresh local fish, which is a true delight for the most demanding palates. Haga clic aquí para más información:- https://chiringuitolostonys.com/sobre-nosotros/ Enlaces de perfil de redes sociales: - https://www.facebook.com/lostonysmarbella https://www.instagram.com/chiringuito.lostonys/
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  • Dispensadora Unifomes

    Dispensadora de ropa, dispensadora de uniformes, expendedora de ropa. Maquinas automática de dispensación de ropa. Rfid hospitales. Trazabilidad

    Acerca de la compañía :-

    La Fábrica de Software es una empresa de ingeniería especializada en el desarrollo de sistemas informáticos integrados con nuestros equipos y máquinas, para la gestión automatizada y control textil en hospitales, fábricas, lavanderías industriales, tintorerías, etc.

    Contamos con personal cualificado dedicado a la investigación y desarrollo de soluciones innovadoras orientadas a atender las necesidades específicas de cada uno de nuestros clientes. Somos creadores del Lavander 4, un sistema informático diseñado para ofrecer, desde cualquier dispositivo, el control real e inmediato de albaranes, facturas, stocks, producción y rentabilidad de una planta, entre otras muchas funcionalidades.

    Ofrecemos sistemas de última generación para el control de vestuario profesional, entre lo que destacamos nuestros dispensadores automáticos de ropa laboral, máquinas de retorno de unformidad y sistemas de taquillas inteligentes.

    Haga clic aquí para más información. :- https://lafabricadesoftware.es/es/dispensadora-de-ropa/

    Enlaces de perfil de redes sociales-
    https://www.facebook.com/LaFabricaSoft/
    https://twitter.com/LaFabricaSoft
    https://www.linkedin.com/company/la-fabrica-de-software-sl/?viewAsMember=true
    Dispensadora Unifomes Dispensadora de ropa, dispensadora de uniformes, expendedora de ropa. Maquinas automática de dispensación de ropa. Rfid hospitales. Trazabilidad Acerca de la compañía :- La Fábrica de Software es una empresa de ingeniería especializada en el desarrollo de sistemas informáticos integrados con nuestros equipos y máquinas, para la gestión automatizada y control textil en hospitales, fábricas, lavanderías industriales, tintorerías, etc. Contamos con personal cualificado dedicado a la investigación y desarrollo de soluciones innovadoras orientadas a atender las necesidades específicas de cada uno de nuestros clientes. Somos creadores del Lavander 4, un sistema informático diseñado para ofrecer, desde cualquier dispositivo, el control real e inmediato de albaranes, facturas, stocks, producción y rentabilidad de una planta, entre otras muchas funcionalidades. Ofrecemos sistemas de última generación para el control de vestuario profesional, entre lo que destacamos nuestros dispensadores automáticos de ropa laboral, máquinas de retorno de unformidad y sistemas de taquillas inteligentes. Haga clic aquí para más información. :- https://lafabricadesoftware.es/es/dispensadora-de-ropa/ Enlaces de perfil de redes sociales- https://www.facebook.com/LaFabricaSoft/ https://twitter.com/LaFabricaSoft https://www.linkedin.com/company/la-fabrica-de-software-sl/?viewAsMember=true
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  • Tommy Robinson's full speech at his 'Unite the Kingdom' rally in London, England.
    Il discorso completo di Tommy Robinson al raduno "Unite the Kingdom" a Londra, Inghilterra.

    - Il discorso di Tommy Robinson al raduno "Unite the Kingdom" a Londra, il 13 settembre 2025, è stato un evento significativo che ha attirato fino a un milione di persone, secondo alcune stime, ed è stato contrassegnato da tensioni e scontri con la polizia, con 26 ufficiali feriti.
    - Robinson ha parlato di temi come la libertà di parola, la democrazia e la disobbedienza pacifica, come evidenziato dai libri venduti durante l'evento, tra cui "Manifesto: Free Speech, Real Democracy, Peaceful Disobedience" e "Mohammed's Koran: Why Muslims Kill for Islam".
    - Il raduno è stato descritto come il più grande evento nazionalista degli ultimi decenni, con un'affluenza stimata di un milione di persone a Whitehall, secondo la polizia metropolitana.
    - Durante il discorso, Robinson ha criticato il governo e ha espresso preoccupazioni sull'immigrazione e sull'integrazione, temi che hanno risuonato con i partecipanti, molti dei quali hanno sventolato bandiere union jack e di San Giorgio.
    - L'evento ha visto anche la presenza di figure come Katie Hopkins e Laurence Fox, aumentando la visibilità e l'impatto del raduno.
    - La contro-manifestazione, organizzata da Stand Up To Racism, ha attirato circa 5.000 persone, evidenziando la polarizzazione delle opinioni sull'evento di Robinson.
    - Il discorso di Robinson è stato trasmesso da Rebel News, una piattaforma che ha fornito una copertura estesa dell'evento, riflettendo l'importanza percepita del raduno nel contesto politico e sociale del Regno Unito.

    Source: https://x.com/TheImmortal007/status/1967074271336996873
    Tommy Robinson's full speech at his 'Unite the Kingdom' rally in London, England. Il discorso completo di Tommy Robinson al raduno "Unite the Kingdom" a Londra, Inghilterra. - Il discorso di Tommy Robinson al raduno "Unite the Kingdom" a Londra, il 13 settembre 2025, è stato un evento significativo che ha attirato fino a un milione di persone, secondo alcune stime, ed è stato contrassegnato da tensioni e scontri con la polizia, con 26 ufficiali feriti. - Robinson ha parlato di temi come la libertà di parola, la democrazia e la disobbedienza pacifica, come evidenziato dai libri venduti durante l'evento, tra cui "Manifesto: Free Speech, Real Democracy, Peaceful Disobedience" e "Mohammed's Koran: Why Muslims Kill for Islam". - Il raduno è stato descritto come il più grande evento nazionalista degli ultimi decenni, con un'affluenza stimata di un milione di persone a Whitehall, secondo la polizia metropolitana. - Durante il discorso, Robinson ha criticato il governo e ha espresso preoccupazioni sull'immigrazione e sull'integrazione, temi che hanno risuonato con i partecipanti, molti dei quali hanno sventolato bandiere union jack e di San Giorgio. - L'evento ha visto anche la presenza di figure come Katie Hopkins e Laurence Fox, aumentando la visibilità e l'impatto del raduno. - La contro-manifestazione, organizzata da Stand Up To Racism, ha attirato circa 5.000 persone, evidenziando la polarizzazione delle opinioni sull'evento di Robinson. - Il discorso di Robinson è stato trasmesso da Rebel News, una piattaforma che ha fornito una copertura estesa dell'evento, riflettendo l'importanza percepita del raduno nel contesto politico e sociale del Regno Unito. Source: https://x.com/TheImmortal007/status/1967074271336996873
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  • Addio a Charlie Kirk, simbolo del conservatorismo militante.

    Colpisce ancora l’odio progressista (e, stando ai fatti, “progressivo”) dei jihadisti woke della composita e (a tratti) liberal-democratica società statunitense.
    Questa volta non si tratta di minacce, censura o procedimenti disciplinari inferti a qualche professore universitario (come Jordan B. Peterson) o ad altri presunti “neofascisti” conservatori, bensì di un colpo fatale che ha spezzato la vita al tanto amato quanto odiato trentunenne Charlie Kirk.
    Una morte improvvisa, avvenuta il 10 settembre, causata da un proiettile sparato conprecisione al collo di Kirk mentre l’audace conservatore trumpiano stava tenendo uno dei suoi consueti dibattiti aperti al campus della Utah Valley University.
    Devoto cristiano evangelico (vicino alla conversione cattolica), marito e padre amorevole, da sempre impegnato nella difesa dei valori cristiani e della libertà di parola, Charlie Kirk ha affrontato con coraggio ed enorme dedizione folle di collegiali woke schierati a favore di aborto, immigrazionismo clandestino e ideologia gender.
    Era noto per la sua appartenenza al movimento MAGA e per l’instancabile attivismo nella sua onlus Turning Point USA (rete studentesca co-fondata con Bill Montgomery alla tenera età di 18 anni e oggi diffusa in migliaia di campus, capace di ispirare milioni di giovani a pensare con la propria testa).
    La presenza sulle reti sociali e il successo del suo podcast (“The Charlie Kirk Show”), oltre a numerose apparizioni pubbliche e provocatorie nei campus universitari, lo avevano reso inarrestabile e alquanto scomodo alla comunità progressista.

    Rimarranno nella storia i suoi arguti dibattiti nei college (da lui considerati campi di indottrinamento al pensiero di sinistra ed ostacolo ad una sana ed efficiente istruzione) dove, invitando anche i woke più estremi e ostili al confronto libero e diretto, rispondeva con maestria e schiettezza alle obiezioni e provocazioni più assurde lasciando (quasi) sempre spiazzati i suoi più inferociti interlocutori.

    I temi più dibattuti sono stati: l’aborto (fermamente condannato da un dichiarato “provita” come Kirk), l’apertura dei confini nazionali e il giustificazionismo dell’immigrazione clandestina (tanto cara e difesa dai paladini woke), la libertà di parola e di religione (argomento scottante per i giovani progressisti, sempre molto inclusivi con i musulmani e le
    loro pretese, ma severi censori del cristianesimo), le folli politiche di “inclusione” di transgender e altri soggetti non ascrivibili al “discriminatorio e bigotto” (ma pur sempre “naturale”) sistema binario in competizioni sportive, prigioni, bagni pubblici, spogliatoi ecc., i benefici della politica Trump sulla vita ed economia americana, il libero mercato, il governo
    limitato e la libertà (oltre che responsabilità) individuale.

    In relazione a questi ultimi temi Kirk, come altri noti conservatori, ha sempre criticato (fornendo dati incontestabili) i sistemi socialisti, comunisti e quelli improntati su forme di anarchia sociale (sostenuti da lobby neomarxiste come Black Lives Matter ed estremisti ecologisti legati a Greta Thunberg).
    Insomma, un boccone troppo amaro per il collegiale medio americano, intriso di contorte ideologie e di quel patologico vittimismo che contraddistingue larga parte della gioventù cresciuta sotto i governi Obama/Biden, il costante bombardamento di messaggi luciferini (provenienti da musica e film) e di una narrazione contraddittoria e falsata da personaggi politici e autorità scolastiche.
    Ultimo ma non meno importante, la sua critica ad Hamas e alle ondate di chiara discriminazione e violenza nei confronti di studenti ebrei da parte di pacifici rivoltosi woke “propal” armati di bandiere palestinesi e arcobaleno (non per tutti un chiaro ossimoro) ma
    incapaci di indicare su una cartina la striscia di Gaza o di comprendere le origini di questo doloroso conflitto.
    È innegabile che Charlie avesse un dono speciale: nessuno come lui sapeva toccare il cuore dei giovani attraverso la verità e l'esercizio della ragione. Usando il dialogo costruiva ponti, dove altri alimentavano divisioni, in grado di unire persone diverse nella sola autentica Verità che alberga in fondo all’animo di ciascun uomo.
    Sapeva ascoltare, incoraggiare i giovani a porsi domande su quanto veicolato dalla narrazione dominante. Invitava inoltre ragazzi e ragazze a non rinunciare a matrimonio e figli per una vita incentrata sulla sola carriera professionale.

    Charlie credeva fermamente che la verità si forgiasse nel dialogo e non nel silenzio imposto dalla paura. Come diceva lui stesso:
    “Quando le persone smettono di parlare, è allora che avviene la violenza. È allora che avvengono le guerre civili perché inizi a pensare che l'altra parte sia così malvagia, e perde la sua umanità”.
    Messaggi di sentito cordoglio sono arrivati dall’amico presidente Donald Trump, da Benjamin Netanyahu e dal fronte conservatore ma anche dalla nostra onlus Pro Vita e Famiglia che lo ha ricordato come un martire nella lotta a difesa della Famiglia e della Vita fin dal suo concepimento.
    Mentre sorge il timore di nuovi attentati a personalità conservatrici (quali Matt Walsh, Ben Shapiro, Michael Knowles e Douglas Murray) vicine a Kirk e impegnate in prima linea nelle stesse campagne, tutti noi ci uniamo in preghiera affinché non accadano più tali tragedie e ci
    siano sorveglianza e sistemi di sicurezza più incisivi in occasione di simili comizi.

    Un proiettile sventato (come accaduto al presidente Trump) può arrivare a destinazione in successive occasioni.
    Il brutale omicidio di Kirk è un triste e chiaro promemoria che la libertà non è mai scontata.
    Charlie mancherà a moltissime persone ma la sua eredità rimarrà nel cuore di chi lo ha amato e forse anche in quello di alcuni suoi detrattori ai quali è stata sempre data piena libertà di controbatterlo e accusarlo di bigottismo e fascismo.
    “Una famiglia forte, radicata nella fede, è la prima linea di difesa in un mondo in rovina”
    Charlie Kirk (1993-2025)
    RIP

    Irene V.
    Addio a Charlie Kirk, simbolo del conservatorismo militante. Colpisce ancora l’odio progressista (e, stando ai fatti, “progressivo”) dei jihadisti woke della composita e (a tratti) liberal-democratica società statunitense. Questa volta non si tratta di minacce, censura o procedimenti disciplinari inferti a qualche professore universitario (come Jordan B. Peterson) o ad altri presunti “neofascisti” conservatori, bensì di un colpo fatale che ha spezzato la vita al tanto amato quanto odiato trentunenne Charlie Kirk. Una morte improvvisa, avvenuta il 10 settembre, causata da un proiettile sparato conprecisione al collo di Kirk mentre l’audace conservatore trumpiano stava tenendo uno dei suoi consueti dibattiti aperti al campus della Utah Valley University. Devoto cristiano evangelico (vicino alla conversione cattolica), marito e padre amorevole, da sempre impegnato nella difesa dei valori cristiani e della libertà di parola, Charlie Kirk ha affrontato con coraggio ed enorme dedizione folle di collegiali woke schierati a favore di aborto, immigrazionismo clandestino e ideologia gender. Era noto per la sua appartenenza al movimento MAGA e per l’instancabile attivismo nella sua onlus Turning Point USA (rete studentesca co-fondata con Bill Montgomery alla tenera età di 18 anni e oggi diffusa in migliaia di campus, capace di ispirare milioni di giovani a pensare con la propria testa). La presenza sulle reti sociali e il successo del suo podcast (“The Charlie Kirk Show”), oltre a numerose apparizioni pubbliche e provocatorie nei campus universitari, lo avevano reso inarrestabile e alquanto scomodo alla comunità progressista. Rimarranno nella storia i suoi arguti dibattiti nei college (da lui considerati campi di indottrinamento al pensiero di sinistra ed ostacolo ad una sana ed efficiente istruzione) dove, invitando anche i woke più estremi e ostili al confronto libero e diretto, rispondeva con maestria e schiettezza alle obiezioni e provocazioni più assurde lasciando (quasi) sempre spiazzati i suoi più inferociti interlocutori. I temi più dibattuti sono stati: l’aborto (fermamente condannato da un dichiarato “provita” come Kirk), l’apertura dei confini nazionali e il giustificazionismo dell’immigrazione clandestina (tanto cara e difesa dai paladini woke), la libertà di parola e di religione (argomento scottante per i giovani progressisti, sempre molto inclusivi con i musulmani e le loro pretese, ma severi censori del cristianesimo), le folli politiche di “inclusione” di transgender e altri soggetti non ascrivibili al “discriminatorio e bigotto” (ma pur sempre “naturale”) sistema binario in competizioni sportive, prigioni, bagni pubblici, spogliatoi ecc., i benefici della politica Trump sulla vita ed economia americana, il libero mercato, il governo limitato e la libertà (oltre che responsabilità) individuale. In relazione a questi ultimi temi Kirk, come altri noti conservatori, ha sempre criticato (fornendo dati incontestabili) i sistemi socialisti, comunisti e quelli improntati su forme di anarchia sociale (sostenuti da lobby neomarxiste come Black Lives Matter ed estremisti ecologisti legati a Greta Thunberg). Insomma, un boccone troppo amaro per il collegiale medio americano, intriso di contorte ideologie e di quel patologico vittimismo che contraddistingue larga parte della gioventù cresciuta sotto i governi Obama/Biden, il costante bombardamento di messaggi luciferini (provenienti da musica e film) e di una narrazione contraddittoria e falsata da personaggi politici e autorità scolastiche. Ultimo ma non meno importante, la sua critica ad Hamas e alle ondate di chiara discriminazione e violenza nei confronti di studenti ebrei da parte di pacifici rivoltosi woke “propal” armati di bandiere palestinesi e arcobaleno (non per tutti un chiaro ossimoro) ma incapaci di indicare su una cartina la striscia di Gaza o di comprendere le origini di questo doloroso conflitto. È innegabile che Charlie avesse un dono speciale: nessuno come lui sapeva toccare il cuore dei giovani attraverso la verità e l'esercizio della ragione. Usando il dialogo costruiva ponti, dove altri alimentavano divisioni, in grado di unire persone diverse nella sola autentica Verità che alberga in fondo all’animo di ciascun uomo. Sapeva ascoltare, incoraggiare i giovani a porsi domande su quanto veicolato dalla narrazione dominante. Invitava inoltre ragazzi e ragazze a non rinunciare a matrimonio e figli per una vita incentrata sulla sola carriera professionale. Charlie credeva fermamente che la verità si forgiasse nel dialogo e non nel silenzio imposto dalla paura. Come diceva lui stesso: “Quando le persone smettono di parlare, è allora che avviene la violenza. È allora che avvengono le guerre civili perché inizi a pensare che l'altra parte sia così malvagia, e perde la sua umanità”. Messaggi di sentito cordoglio sono arrivati dall’amico presidente Donald Trump, da Benjamin Netanyahu e dal fronte conservatore ma anche dalla nostra onlus Pro Vita e Famiglia che lo ha ricordato come un martire nella lotta a difesa della Famiglia e della Vita fin dal suo concepimento. Mentre sorge il timore di nuovi attentati a personalità conservatrici (quali Matt Walsh, Ben Shapiro, Michael Knowles e Douglas Murray) vicine a Kirk e impegnate in prima linea nelle stesse campagne, tutti noi ci uniamo in preghiera affinché non accadano più tali tragedie e ci siano sorveglianza e sistemi di sicurezza più incisivi in occasione di simili comizi. Un proiettile sventato (come accaduto al presidente Trump) può arrivare a destinazione in successive occasioni. Il brutale omicidio di Kirk è un triste e chiaro promemoria che la libertà non è mai scontata. Charlie mancherà a moltissime persone ma la sua eredità rimarrà nel cuore di chi lo ha amato e forse anche in quello di alcuni suoi detrattori ai quali è stata sempre data piena libertà di controbatterlo e accusarlo di bigottismo e fascismo. “Una famiglia forte, radicata nella fede, è la prima linea di difesa in un mondo in rovina” Charlie Kirk (1993-2025) RIP Irene V.
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