• Ed infatti con il voto abbiamo chiuso già dopo aver letto … queste schifezze del 2021 @FrancescoLollo1 @MauroGiubileo TUTTI COMPLICI, NON SE NE SALVA UNO @FratellidItalia @LegaSalvini @forza_italia @GiorgiaMeloni @matteosalvinimi @Antonio_Tajani @MinisteroSalute @Quirinale

    Source:
    https://x.com/RadioUe57170/status/1942189735528603785?t=DrlBAf6HWffhC8UD1hinQA&s=19
    Ed infatti con il voto abbiamo chiuso già dopo aver letto … queste schifezze del 2021 @FrancescoLollo1 @MauroGiubileo TUTTI COMPLICI, NON SE NE SALVA UNO @FratellidItalia @LegaSalvini @forza_italia @GiorgiaMeloni @matteosalvinimi @Antonio_Tajani @MinisteroSalute @Quirinale Source: https://x.com/RadioUe57170/status/1942189735528603785?t=DrlBAf6HWffhC8UD1hinQA&s=19
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  • Indottrinamento PD anche a scuola!!!
    Referendum, alunni contro prof: “Voleva dirci come votare”
    Alcuni studenti del Mamiani puntano il dito contro una docente e consigliera del Pd: “Perché ha fatto lezione l’ultimo giorno utile prima delle urne? Obiettivo politico, non didattico...
    https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/referendum-alunni-contro-prof-voto-x7g3izny
    Indottrinamento PD anche a scuola!!! Referendum, alunni contro prof: “Voleva dirci come votare” Alcuni studenti del Mamiani puntano il dito contro una docente e consigliera del Pd: “Perché ha fatto lezione l’ultimo giorno utile prima delle urne? Obiettivo politico, non didattico... https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/referendum-alunni-contro-prof-voto-x7g3izny
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    Referendum, alunni contro prof: “Voleva dirci come votare”
    Alcuni studenti del Mamiani puntano il dito contro una docente e consigliera del Pd: “Perché ha fatto lezione l’ultimo giorno utile prima delle urne? Obiettivo politico, non didattico”
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  • UNA BATOSTA COSI' NON SI RICORDAVA DA TEMPO! POVERO LANDINI!
    Referendum, urne aperte fino alle 15. Affluenza al 22,7% nel primo giorno di voto: la diretta - Il Fatto Quotidiano
    Si vota per cinque quesiti. Toscana ed Emilia Romagna le Regioni dove si è votato di più, Calabria, Sicilia e Trentino quelle con meno presenza ai seggi
    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/09/referendum-urne-aperte-fino-alle-15-affluenza-news-aggiornamenti-diretta-live/8019750/
    UNA BATOSTA COSI' NON SI RICORDAVA DA TEMPO! POVERO LANDINI! Referendum, urne aperte fino alle 15. Affluenza al 22,7% nel primo giorno di voto: la diretta - Il Fatto Quotidiano Si vota per cinque quesiti. Toscana ed Emilia Romagna le Regioni dove si è votato di più, Calabria, Sicilia e Trentino quelle con meno presenza ai seggi https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/09/referendum-urne-aperte-fino-alle-15-affluenza-news-aggiornamenti-diretta-live/8019750/
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    Si vota per cinque quesiti. Toscana ed Emilia Romagna le Regioni dove si è votato di più, Calabria, Sicilia e Trentino quelle con meno presenza ai seggi
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  • diritti dei lavoratori...
    #iononvoto #IoNonDimentico
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  • Mi raccomando, l'8 e il 9 giugno ricordati che con il tuo voto al referendum questo ragazzotto potrebbe diventare cittadino italiano e dare il suo voto ai comunisti.

    https://x.com/avila92796/status/1926853188046532760?t=Qc6WWQKx3ub0RPT6Z3_D-A&s=19
    Mi raccomando, l'8 e il 9 giugno ricordati che con il tuo voto al referendum questo ragazzotto potrebbe diventare cittadino italiano e dare il suo voto ai comunisti. https://x.com/avila92796/status/1926853188046532760?t=Qc6WWQKx3ub0RPT6Z3_D-A&s=19
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  • RAI – Oscurantismo nostrano in prima serata

    Abbiamo fatto della libertà di espressione una bandiera. Abbiamo difeso voci scomode, icone come Julian Assange, abbiamo creduto che un servizio pubblico dovesse servire... il pubblico. E invece? Ecco l’ennesima dimostrazione che servizio pubblico non significa più informazione pluralista, ma piuttosto esecuzione di ordini dall’alto.

    Mentre politici di primo piano invitano apertamente a disertare le urne (una roba che in altri Paesi suonerebbe come un golpe), la RAI – che ricordiamolo, paghiamo noi – si chiude in un silenzio assordante.
    Zero dibattiti, zero servizi informativi, zero spazio ai cittadini.
    Il referendum? Non pervenuto.
    Eppure, si parla di un voto che riguarda diritti, libertà, e futuro. Ma il grande assente in questa democrazia mutilata è proprio lui: l’accesso all’informazione.
    Questo blackout mediatico non è una svista: è una scelta.

    E allora ci chiediamo: con quale faccia si ripresenteranno tra qualche mese a chiederci fiducia, consenso, legittimità

    Ma attenzione: non è il momento di scivolare nel vittimismo o nella sterile indignazione da social. Il cambiamento non passa solo dalle denunce, ma dall’azione. E oggi l’azione concreta è firmare e diffondere questa petizione nata dal basso, da chi crede ancora nella Democrazia Diretta e nella partecipazione attiva:

    FIRMA QUI:

    https://www.change.org/p/la-rai-deve-informare-non-censurare-stop-all-oscuramento-dei-referendum

    Unisciti anche tu alla richiesta di trasparenza: la RAI deve informare, non censurare.

    Le contraddizioni del nostro Paese le conosciamo bene. Ma non possono diventare un alibi per arrenderci.
    Non lasciamo che l’informazione diventi un privilegio riservato a pochi.

    Non deleghiamo, partecipiamo.
    Facciamoci sentire. Adesso.

    #StopCensuraRAI #Referendum2025 #LibertàDiInformazione #ServizioPubblico #DemocraziaDiretta #PartecipazioneAttiva #InformazioneÈPotere #FirmaLaPetizione #ControLOscurantismo #LaRAISeiTu
    RAI – Oscurantismo nostrano in prima serata 📺🕳️ Abbiamo fatto della libertà di espressione una bandiera. Abbiamo difeso voci scomode, icone come Julian Assange, abbiamo creduto che un servizio pubblico dovesse servire... il pubblico. E invece? Ecco l’ennesima dimostrazione che servizio pubblico non significa più informazione pluralista, ma piuttosto esecuzione di ordini dall’alto. Mentre politici di primo piano invitano apertamente a disertare le urne (una roba che in altri Paesi suonerebbe come un golpe), la RAI – che ricordiamolo, paghiamo noi – si chiude in un silenzio assordante. Zero dibattiti, zero servizi informativi, zero spazio ai cittadini. Il referendum? Non pervenuto. Eppure, si parla di un voto che riguarda diritti, libertà, e futuro. Ma il grande assente in questa democrazia mutilata è proprio lui: l’accesso all’informazione. Questo blackout mediatico non è una svista: è una scelta. E allora ci chiediamo: con quale faccia si ripresenteranno tra qualche mese a chiederci fiducia, consenso, legittimità⁉️ Ma attenzione: non è il momento di scivolare nel vittimismo o nella sterile indignazione da social. Il cambiamento non passa solo dalle denunce, ma dall’azione. E oggi l’azione concreta è firmare e diffondere questa petizione nata dal basso, da chi crede ancora nella Democrazia Diretta e nella partecipazione attiva: 👉FIRMA QUI: https://www.change.org/p/la-rai-deve-informare-non-censurare-stop-all-oscuramento-dei-referendum Unisciti anche tu alla richiesta di trasparenza: la RAI deve informare, non censurare. Le contraddizioni del nostro Paese le conosciamo bene. Ma non possono diventare un alibi per arrenderci. Non lasciamo che l’informazione diventi un privilegio riservato a pochi. Non deleghiamo, partecipiamo. Facciamoci sentire. Adesso. #StopCensuraRAI #Referendum2025 #LibertàDiInformazione #ServizioPubblico #DemocraziaDiretta #PartecipazioneAttiva #InformazioneÈPotere #FirmaLaPetizione #ControLOscurantismo #LaRAISeiTu
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  • LIBRETTO INFORMATIVO PER IL REFERENDUM DELL’8 E 9 GIUGNO 2025
    Facciamo la nostra parte. Ora. Non dopo.

    Manca poco più di un mese al Referendum e ai suoi 5 quesiti fondamentali.
    C’è chi ha già deciso come votare.
    C’è chi aspetta ancora le indicazioni del proprio partito.
    E c’è una larga parte della popolazione che – con onestà – non ha ancora capito di cosa si tratti.
    E non è una colpa. È un sintomo.
    Un sintomo di una democrazia che non informa abbastanza, che spesso lascia i cittadini in balia di propaganda e confusione.
    Ma questa volta è diverso. Questa volta non si tratta solo di scegliere un simbolo o un partito.
    Si tratta di scegliere se vogliamo davvero contare.
    L’8 e 9 Giugno non si vota per "simpatia", né per "convenienza".
    Si vota per noi. Per i nostri diritti. Per la nostra voce.
    Cinque quesiti che superano le bandiere ideologiche e parlano di giustizia, trasparenza, partecipazione.
    Chi pensa che astenersi sia una forma di protesta, stavolta rischia di fare il gioco di chi conta sul nostro silenzio.
    Se non raggiungiamo il quorum, nessuno ci ascolterà più.
    E avremo consegnato il potere – ancora una volta – a chi lo usa per sé, non per noi.

    ❗️Ma c’è uno strumento prezioso a nostra disposizione.
    Un libretto, redatto grazie al lavoro del collettivo Più Democrazia Italia, in collaborazione con cittadini e comitati per il Sì e per il No.
    Un atto di responsabilità civica, come dovrebbe essere fatto dallo Stato, ma che oggi arriva da noi cittadini.
    È uno strumento neutro, chiaro, onesto. Come dovrebbe essere l'informazione in democrazia.
    Vi invitiamo a leggerlo.
    A condividerlo.
    A discuterne con amici, colleghi, parenti.

    Perché la democrazia diretta parte da qui. Dalla consapevolezza. Dalla scelta. Dal coraggio.

    Scaricalo qui:

    https://www.piudemocraziaitalia.org/2025/04/28/libretto-informativo-per-i-referendum-del-8-9-giugno-2025/

    Buona lettura, buona condivisione e buona partecipazione.
    Facciamoci sentire. È il nostro momento.

    #Referendum2025 #DemocraziaDiretta #PartecipazioneCivica #InformarsiPerScegliere #IoVoto #DirittiDiTutti #PiùDemocrazia #QuorumDaRaggiungere #ItaliaChePartecipa #ResponsabilitàCivile #LibrettoReferendum
    LIBRETTO INFORMATIVO PER IL REFERENDUM DELL’8 E 9 GIUGNO 2025 Facciamo la nostra parte. Ora. Non dopo. ✍️ Manca poco più di un mese al Referendum e ai suoi 5 quesiti fondamentali. C’è chi ha già deciso come votare. C’è chi aspetta ancora le indicazioni del proprio partito. E c’è una larga parte della popolazione che – con onestà – non ha ancora capito di cosa si tratti. E non è una colpa. È un sintomo. Un sintomo di una democrazia che non informa abbastanza, che spesso lascia i cittadini in balia di propaganda e confusione. Ma questa volta è diverso. Questa volta non si tratta solo di scegliere un simbolo o un partito. Si tratta di scegliere se vogliamo davvero contare. L’8 e 9 Giugno non si vota per "simpatia", né per "convenienza". Si vota per noi. Per i nostri diritti. Per la nostra voce. Cinque quesiti che superano le bandiere ideologiche e parlano di giustizia, trasparenza, partecipazione. Chi pensa che astenersi sia una forma di protesta, stavolta rischia di fare il gioco di chi conta sul nostro silenzio. Se non raggiungiamo il quorum, nessuno ci ascolterà più. E avremo consegnato il potere – ancora una volta – a chi lo usa per sé, non per noi. ❗️👉Ma c’è uno strumento prezioso a nostra disposizione. Un libretto, redatto grazie al lavoro del collettivo Più Democrazia Italia, in collaborazione con cittadini e comitati per il Sì e per il No. Un atto di responsabilità civica, come dovrebbe essere fatto dallo Stato, ma che oggi arriva da noi cittadini. È uno strumento neutro, chiaro, onesto. Come dovrebbe essere l'informazione in democrazia. Vi invitiamo a leggerlo. A condividerlo. A discuterne con amici, colleghi, parenti. Perché la democrazia diretta parte da qui. Dalla consapevolezza. Dalla scelta. Dal coraggio. 👉 Scaricalo qui: https://www.piudemocraziaitalia.org/2025/04/28/libretto-informativo-per-i-referendum-del-8-9-giugno-2025/ Buona lettura, buona condivisione e buona partecipazione. Facciamoci sentire. È il nostro momento. #Referendum2025 #DemocraziaDiretta #PartecipazioneCivica #InformarsiPerScegliere #IoVoto #DirittiDiTutti #PiùDemocrazia #QuorumDaRaggiungere #ItaliaChePartecipa #ResponsabilitàCivile #LibrettoReferendum
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  • SICUREZZA DEMOCRATICA (un appello)

    Siamo troppo distratti, o forse assuefatti, alle ingiustizie quotidiane per accorgerci di come passi sotto silenzio uno degli appelli più necessari per il nostro Paese. Un'Italia stretta tra il bisogno di nuove guide spirituali e la solidarietà a guerre lontane... mentre perde sempre più il contatto con la realtà.
    Un popolo che si adegua a ogni "porcata" — di destra o di sinistra — senza più fiato, senza più reazione.
    Ma per fortuna esistono ancora voci fuori dalla politica attiva, capaci di risvegliare l'attenzione. Voci che oggi denunciano uno dei decreti più scellerati degli ultimi anni: il DDL Sicurezza, approvato con procedura d'urgenza dal governo Meloni.
    Un disastro — per contenuti, forma e modalità di attuazione — che, a mio parere, affonda le sue radici in una malapolitica falsa e ipocrita. Una politica che rifugge il termine "fascismo" ma che, nei fatti, ne ricalca le logiche più oscure: paura e repressione come strumenti di governo. Due sentimenti tossici, lontani anni luce dalle necessità dei tempi che viviamo.

    Per questo oggi rilancio con forza l'appello "Per la Sicurezza democratica", firmato da 257 professori universitari di diritto pubblico di tutta Italia — tra cui giganti come Ugo De Siervo, Gaetano Silvestri, Gustavo Zagrebelsky, Enzo Cheli, Paolo Maddalena, ex Presidenti e Vice-Presidenti della Corte Costituzionale.
    Un documento che si aggiunge alle prese di posizione di magistrati, avvocati penalisti e docenti di diritto penale.
    Il cuore della denuncia è chiaro: il DDL Sicurezza tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, che punta a governare con la paura e non governare la paura.

    ⚫️I punti critici più gravi?
    - La possibilità per la polizia di portare armi non di ordinanza anche fuori servizio.

    - Inasprimento delle pene per reati generici legati a manifestazioni pubbliche, violando il principio di tipicità e limitando la libertà di riunione costituzionalmente garantita.

    - Norme vaghe e pericolose sull'occupazione di edifici o terreni, lasciate alla completa discrezionalità degli inquirenti.

    ❗️L’uso strumentale della procedura di urgenza/emergenza per approvare misure repressive, forzando il normale iter parlamentare e riducendo il confronto democratico.

    Come ha detto il professor Zaccaria, l’equilibrio tra individuo e autorità è rotto a favore di quest'ultima. È questo il futuro che vogliamo

    Serve il nostro megafono❗️
    Appelli come questi non godono di prime pagine, non fanno rumore nei talk show. Vengono ignorati perché sono liberi da ideologie di parte, ancorati solo alla competenza e al senso costituzionale.

    Ma noi possiamo diventare il loro megafono.
    Rilanciamo, condividiamo, parliamone.
    Perché tra poche settimane arriveranno anche 5 quesiti referendari fondamentali in nome della giustizia e della democrazia partecipativa. E oggi, più che mai, dobbiamo decidere se far rifiorire una "nuova primavera italiana" fatta di voto, impegno, consapevolezza.
    Svegliarsi o rassegnarsi.
    Io scelgo la prima.
    E tu?

    Leggi l'appello :

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/27/decreto-sicurezza-il-testo-integrale-dellappello-e-i-nomi-dei-257-giuristi-che-lo-hanno-sottoscritto/7967103/

    #️⃣ #SicurezzaDemocratica #NoAlDDLsicurezza #Costituzione #LibertàDiManifestare #DirittiCivili #ItaliaDemocratica #PrimaveraItaliana #ReferendumGiustizia2025 #DifendiamoLaDemocrazia
    SICUREZZA DEMOCRATICA ✊ (un appello) Siamo troppo distratti, o forse assuefatti, alle ingiustizie quotidiane per accorgerci di come passi sotto silenzio uno degli appelli più necessari per il nostro Paese. Un'Italia stretta tra il bisogno di nuove guide spirituali e la solidarietà a guerre lontane... mentre perde sempre più il contatto con la realtà. Un popolo che si adegua a ogni "porcata" — di destra o di sinistra — senza più fiato, senza più reazione. Ma per fortuna esistono ancora voci fuori dalla politica attiva, capaci di risvegliare l'attenzione. Voci che oggi denunciano uno dei decreti più scellerati degli ultimi anni: il DDL Sicurezza, approvato con procedura d'urgenza dal governo Meloni. Un disastro — per contenuti, forma e modalità di attuazione — che, a mio parere, affonda le sue radici in una malapolitica falsa e ipocrita. Una politica che rifugge il termine "fascismo" ma che, nei fatti, ne ricalca le logiche più oscure: paura e repressione come strumenti di governo. Due sentimenti tossici, lontani anni luce dalle necessità dei tempi che viviamo. Per questo oggi rilancio con forza l'appello "Per la Sicurezza democratica", firmato da 257 professori universitari di diritto pubblico di tutta Italia — tra cui giganti come Ugo De Siervo, Gaetano Silvestri, Gustavo Zagrebelsky, Enzo Cheli, Paolo Maddalena, ex Presidenti e Vice-Presidenti della Corte Costituzionale. Un documento che si aggiunge alle prese di posizione di magistrati, avvocati penalisti e docenti di diritto penale. Il cuore della denuncia è chiaro: il DDL Sicurezza tradisce un’impostazione autoritaria, illiberale e antidemocratica, che punta a governare con la paura e non governare la paura. ⚫️I punti critici più gravi? - La possibilità per la polizia di portare armi non di ordinanza anche fuori servizio. - Inasprimento delle pene per reati generici legati a manifestazioni pubbliche, violando il principio di tipicità e limitando la libertà di riunione costituzionalmente garantita. - Norme vaghe e pericolose sull'occupazione di edifici o terreni, lasciate alla completa discrezionalità degli inquirenti. ❗️L’uso strumentale della procedura di urgenza/emergenza per approvare misure repressive, forzando il normale iter parlamentare e riducendo il confronto democratico. Come ha detto il professor Zaccaria, l’equilibrio tra individuo e autorità è rotto a favore di quest'ultima. È questo il futuro che vogliamo⁉️ Serve il nostro megafono❗️ Appelli come questi non godono di prime pagine, non fanno rumore nei talk show. Vengono ignorati perché sono liberi da ideologie di parte, ancorati solo alla competenza e al senso costituzionale. Ma noi possiamo diventare il loro megafono. Rilanciamo, condividiamo, parliamone. Perché tra poche settimane arriveranno anche 5 quesiti referendari fondamentali in nome della giustizia e della democrazia partecipativa. E oggi, più che mai, dobbiamo decidere se far rifiorire una "nuova primavera italiana" fatta di voto, impegno, consapevolezza. Svegliarsi o rassegnarsi. Io scelgo la prima. E tu? 👉 Leggi l'appello : https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/27/decreto-sicurezza-il-testo-integrale-dellappello-e-i-nomi-dei-257-giuristi-che-lo-hanno-sottoscritto/7967103/ #️⃣ #SicurezzaDemocratica #NoAlDDLsicurezza #Costituzione #LibertàDiManifestare #DirittiCivili #ItaliaDemocratica #PrimaveraItaliana #ReferendumGiustizia2025 #DifendiamoLaDemocrazia
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  • MATCH POINT Voto Fuorisede per il Referendum di Giugno 2025
    Un'occasione storica per partecipare e cambiare.

    In molti ci lamentiamo della politica che non cambia mai. Ma se vogliamo davvero trasformare la realtà, dobbiamo sfruttare ogni occasione che ci viene concessa.
    L’8 e 9 giugno 2025 abbiamo un match point: 5 quesiti referendari fondamentali per il futuro della nostra democrazia partecipata.
    E per la prima volta, oltre 4,8 milioni di elettori potranno votare fuori sede.
    Un’opportunità straordinaria che dobbiamo diffondere a chiunque possa essere interessato: studenti, lavoratori, chi è in cura lontano da casa.

    COME FARE per VOTARE FUORI SEDE
    Chi può votare fuori sede:
    Studenti
    Lavoratori
    Persone in cura medica

    Condizioni:
    Essere domiciliati, per almeno 3 mesi, in un Comune di una provincia diversa da quella di iscrizione elettorale.

    Passaggi per registrarsi:
    Scaricare il modulo di richiesta da http://referendum2025.it

    Compilare la domanda, indicando:
    Indirizzo di residenza e domicilio
    Recapito e-mail (se possibile)
    Disponibilità a fare il presidente o componente di seggio (opzionale)

    Allegare i documenti richiesti:
    Documento d’identità valido 🪪
    Tessera elettorale personale
    Certificazione o autocertificazione di motivi di studio, lavoro o cure mediche

    Modalità di invio:
    Consegnare personalmente
    Inviare via PEC o altri strumenti telematici
    Tramite persona delegata

    Scadenze importanti:
    Domanda entro il 4 maggio 2025
    Revoca possibile entro il 14 maggio 2025

    Dopo la richiesta:
    Entro il 3 giugno 2025, riceverai dal Comune di domicilio l’attestazione per votare (anche via telematica).
    Portala con te al seggio insieme a documento d’identità e tessera elettorale!

    Diffondiamo queste informazioni!
    Chi rientra nei casi previsti ha il dovere morale di compiere questo passo e non sprecare l’opportunità di partecipare.
    In un Paese dove spesso le occasioni democratiche sono rare come un rigore decisivo o un punto a rete, giocare questa partita è un atto di responsabilità verso noi stessi e il nostro futuro.
    Non delegare il cambiamento: partecipa, vota, fai la differenza!

    #️⃣ #Referendum2025 #VotoFuoriSede #DemocraziaPartecipata #PartecipaAlCambiamento #VotaResponsabilmente #MatchPointDemocrazia
    MATCH POINT ⚡ Voto Fuorisede per il Referendum di Giugno 2025 Un'occasione storica per partecipare e cambiare. In molti ci lamentiamo della politica che non cambia mai. Ma se vogliamo davvero trasformare la realtà, dobbiamo sfruttare ogni occasione che ci viene concessa. L’8 e 9 giugno 2025 abbiamo un match point: 5 quesiti referendari fondamentali per il futuro della nostra democrazia partecipata. E per la prima volta, oltre 4,8 milioni di elettori potranno votare fuori sede. Un’opportunità straordinaria che dobbiamo diffondere a chiunque possa essere interessato: studenti, lavoratori, chi è in cura lontano da casa. COME FARE per VOTARE FUORI SEDE ✅ Chi può votare fuori sede: Studenti 📚 Lavoratori 👷‍♂️ Persone in cura medica ⚕️ Condizioni: Essere domiciliati, per almeno 3 mesi, in un Comune di una provincia diversa da quella di iscrizione elettorale. Passaggi per registrarsi: Scaricare il modulo di richiesta da ➡️ http://referendum2025.it Compilare la domanda, indicando: Indirizzo di residenza e domicilio Recapito e-mail (se possibile) Disponibilità a fare il presidente o componente di seggio (opzionale) Allegare i documenti richiesti: Documento d’identità valido 🪪 Tessera elettorale personale 🗳️ Certificazione o autocertificazione di motivi di studio, lavoro o cure mediche 📄 Modalità di invio: Consegnare personalmente Inviare via PEC o altri strumenti telematici Tramite persona delegata Scadenze importanti: Domanda entro il 4 maggio 2025 ⏳ Revoca possibile entro il 14 maggio 2025 Dopo la richiesta: Entro il 3 giugno 2025, riceverai dal Comune di domicilio l’attestazione per votare (anche via telematica). Portala con te al seggio insieme a documento d’identità e tessera elettorale! Diffondiamo queste informazioni! Chi rientra nei casi previsti ha il dovere morale di compiere questo passo e non sprecare l’opportunità di partecipare. In un Paese dove spesso le occasioni democratiche sono rare come un rigore decisivo o un punto a rete, giocare questa partita è un atto di responsabilità verso noi stessi e il nostro futuro. Non delegare il cambiamento: partecipa, vota, fai la differenza! #️⃣ #Referendum2025 #VotoFuoriSede #DemocraziaPartecipata #PartecipaAlCambiamento #VotaResponsabilmente #MatchPointDemocrazia
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  • Ogni tanto qualche bella notizia ma non succederà un bel ***** come al solito!!!
    "Scavalcare il voto del Parlamento sul riarmo Ue è illegittimo": Eurocamera contro la mossa di von der Leyen - Il Fatto Quotidiano
    L'uso dell'articolo 122, che permette in casi straordinari di approvare provvedimenti senza l'ok del Parlamento, era stato bocciato dal servizio giuridico
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/23/scavalcare-parlamento-ue-illegittimo-von-der-leyen-riarmo/7962453/
    Ogni tanto qualche bella notizia ma non succederà un bel cazzo come al solito!!!😬 "Scavalcare il voto del Parlamento sul riarmo Ue è illegittimo": Eurocamera contro la mossa di von der Leyen - Il Fatto Quotidiano L'uso dell'articolo 122, che permette in casi straordinari di approvare provvedimenti senza l'ok del Parlamento, era stato bocciato dal servizio giuridico https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/23/scavalcare-parlamento-ue-illegittimo-von-der-leyen-riarmo/7962453/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    "Scavalcare il voto del Parlamento sul riarmo Ue è illegittimo": Eurocamera contro la mossa di von der Leyen - Il Fatto Quotidiano
    L'uso dell'articolo 122, che permette in casi straordinari di approvare provvedimenti senza l'ok del Parlamento, era stato bocciato dal servizio giuridico
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