• L'OPERAZIONE A KURSK PROCEDE BENE!!!

    Pare che i caduti ucraini nell'invasione della Russia siano arrivati a 25.000.
    E' una mattanza, un macello.
    Risultati strategici ottenuti: ZERO.
    I russi con molta calma stanno falcidiando i soldati ucraini che invece di ritirarsi, con le sacche tattiche che si chiudono su di loro, continuano a ricevere rinforzi tolti dal fronte a ovest nel Donbass che sta crollando alla velocità della luce.
    La guerra per l'Ucraina è persa ma esattamente come i nonni tedeschi combatteranno fino all'ultimo uomo.
    La popolazione del paese ha perso 10 milioni di persone dal 2022 ad oggi.
    Gli Usa dovranno rispondere per questo crimine perpetrato sul popolo ucraino.

    THE OPERATION IN KURSK IS PROCEEDING WELL!!!

    It seems that the Ukrainian casualties in the invasion of Russia have reached 25,000.
    It's a massacre, a slaughterhouse.
    Strategic results obtained: ZERO.
    The Russians are very calmly decimating the Ukrainian soldiers who, instead of retreating, with tactical pockets closing in on them, continue to receive reinforcements taken from the western front in Donbass which is collapsing at the speed of light.
    The war for Ukraine is lost but exactly like the German grandfathers they will fight to the last man.
    The country's population has lost 10 million people from 2022 to today.
    The US will have to answer for this crime perpetrated on the Ukrainian people.

    SIC SEMPER TYRANNIS

    Unisciti a TERZO MILLENNIO: https://t.me/terzomillennioanni20
    L'OPERAZIONE A KURSK PROCEDE BENE!!! Pare che i caduti ucraini nell'invasione della Russia siano arrivati a 25.000. E' una mattanza, un macello. Risultati strategici ottenuti: ZERO. I russi con molta calma stanno falcidiando i soldati ucraini che invece di ritirarsi, con le sacche tattiche che si chiudono su di loro, continuano a ricevere rinforzi tolti dal fronte a ovest nel Donbass che sta crollando alla velocità della luce. La guerra per l'Ucraina è persa ma esattamente come i nonni tedeschi combatteranno fino all'ultimo uomo. La popolazione del paese ha perso 10 milioni di persone dal 2022 ad oggi. Gli Usa dovranno rispondere per questo crimine perpetrato sul popolo ucraino. THE OPERATION IN KURSK IS PROCEEDING WELL!!! It seems that the Ukrainian casualties in the invasion of Russia have reached 25,000. It's a massacre, a slaughterhouse. Strategic results obtained: ZERO. The Russians are very calmly decimating the Ukrainian soldiers who, instead of retreating, with tactical pockets closing in on them, continue to receive reinforcements taken from the western front in Donbass which is collapsing at the speed of light. The war for Ukraine is lost but exactly like the German grandfathers they will fight to the last man. The country's population has lost 10 million people from 2022 to today. The US will have to answer for this crime perpetrated on the Ukrainian people. SIC SEMPER TYRANNIS Unisciti a TERZO MILLENNIO: https://t.me/terzomillennioanni20
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  • Ucraina. Reclutamento di " volontari" per il fronte. MASSIMA DIFFUSIONE!
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  • NON SANNO QUESTI CAPETTI EUROPEI COSA RISCHIANO!
    "Iniziano a capirlo...". La minaccia di Lavrov spaventa l'Europa
    Le dichiarazioni arrivano dopo che il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver condotto nella notte un attacco su vasta scala in Ucraina...
    https://www.ilgiornale.it/news/guerra/lavrov-accusa-l-occidente-francia-e-germania-vogliono-2502490.html
    NON SANNO QUESTI CAPETTI EUROPEI COSA RISCHIANO! "Iniziano a capirlo...". La minaccia di Lavrov spaventa l'Europa Le dichiarazioni arrivano dopo che il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver condotto nella notte un attacco su vasta scala in Ucraina... https://www.ilgiornale.it/news/guerra/lavrov-accusa-l-occidente-francia-e-germania-vogliono-2502490.html
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    Le dichiarazioni arrivano dopo che il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver condotto nella notte un attacco su vasta scala in Ucraina
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  • Blue, [18 Giu 2025 alle 22:29]
    Levi Shlaim, uno dei massimi storici ebrei, ha fatto emergere l'ipocrisia dietro la presunta minaccia iraniana.

    "L'Iran non ha mai attaccato un vicino, Israele ha ripetutamente attaccato I suoi vicini.
    L'Iran ha firmato il patto di non proliferazione nucleare, Israele ha rifiutato di firmare.
    L'Iran ha permesso le ispezioni dell'AIEA, Israele ha rifiutato.
    L'Iran non ha armi nucleari, Israele possiede tra le 75 e le 400 testate nucleari. Israele rappresenta una minaccia esistenziale per l’Iran.
    Negli ultimi 40 anni, Israele ha condotto una sistematica campagna di disinformazione contro l’Iran. Perché queste bugie, perché questo doppio standard, perché questa ipocrisia?"

    ⭐️Iscriviti a @Russia_Ucraina_Guerra_Palestina

    Per sostenere o associarsi ad ARBITRIUM PSG clicca sul link

    https://arbitriumpsg.org/
    Blue, [18 Giu 2025 alle 22:29] Levi Shlaim, uno dei massimi storici ebrei, ha fatto emergere l'ipocrisia dietro la presunta minaccia iraniana. "L'Iran non ha mai attaccato un vicino, Israele ha ripetutamente attaccato I suoi vicini. L'Iran ha firmato il patto di non proliferazione nucleare, Israele ha rifiutato di firmare. L'Iran ha permesso le ispezioni dell'AIEA, Israele ha rifiutato. L'Iran non ha armi nucleari, Israele possiede tra le 75 e le 400 testate nucleari. Israele rappresenta una minaccia esistenziale per l’Iran. Negli ultimi 40 anni, Israele ha condotto una sistematica campagna di disinformazione contro l’Iran. Perché queste bugie, perché questo doppio standard, perché questa ipocrisia?" ⭐️Iscriviti a @Russia_Ucraina_Guerra_Palestina 🔺Per sostenere o associarsi ad ARBITRIUM PSG clicca sul link ⬇️ https://arbitriumpsg.org/
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  • IL GIORNO DOPO (la guerra)

    Non basteranno decenni per ripristinare il ricordo delle anime interrotte dalle guerre sparse in ogni angolo del mondo.
    Questo è un punto fermo. Incontrovertibile.
    Ma ci sono aggravanti che spesso non nominiamo.

    Effetti collaterali che non colpiscono solo chi vive nei territori sotto attacco, ma anche chi — in silenzio — respira da lontano le conseguenze di ogni bomba sganciata.
    Viviamo in un’epoca in cui gli appelli per la salvaguardia del pianeta vengono regolarmente ignorati, ogni volta che la guerra bussa alle porte della politica.
    E non è catastrofismo. È solo realismo lucido, se dico che a tratti mi sembra di rivivere l’atmosfera disturbante di uno dei film simbolo degli anni '80: “The Day After”.

    Le guerre non distruggono solo città e vite. Le guerre contaminano e lo fanno in silenzio.
    Pensate che solo nei primi 18 mesi del conflitto in Ucraina si sono generati tra 97 e 120 milioni di tonnellate di CO₂e, secondo il Conflict and Environment Observatory.
    Un impatto pari a quello di un’intera nazione europea come l’Olanda❗️

    Nel 2017, il solo Dipartimento della Difesa statunitense ha emesso 59 milioni di tonnellate di CO₂e. Più delle emissioni annuali della Svezia❗️

    E il dato non include conflitti attivi.
    Il perché Le emissioni belliche non vengono conteggiate.
    Non sono incluse negli obblighi dell’Accordo di Parigi, né nei report climatici internazionali. È come se non esistessero.Ma esistono. Eccome.

    I carburanti militari, come il JP-8, inquinano fino al 20% in più rispetto a quelli civili.
    Un jet da combattimento come l’F-35 consuma 5.600 litri di carburante ogni ora, emettendo fino a 13 tonnellate di CO₂.
    Le esplosioni urbane rilasciano PM2.5, ossidi di azoto, piombo e cadmio.
    Quando vengono colpite raffinerie o impianti chimici, le sostanze rilasciate — diossine, PCB, IPA — si accumulano nel suolo e nelle falde, compromettendo la qualità dell’acqua anche a 50 km di distanza.

    E poi c’è il vento. Che porta con sé le polveri e i residui tossici a centinaia di chilometri dal punto d’impatto.
    Dopo i raid in Siria, particelle inquinanti sono state rilevate in Cipro, Israele e Turchia.
    In Siria e Yemen, oltretutto il 40% delle infrastrutture idriche è stato danneggiato.
    Risultato: desertificazione, crollo dei raccolti, crisi ecologiche irreversibili.
    In Afghanistan, Iraq e Ucraina, intere aree naturali sono oggi zone morte: terre non più coltivabili, ecosistemi perduti.

    Eppure, nessuno ne parla.
    Non lo fanno le conferenze ONU sul clima.
    Non lo fanno i report ufficiali.
    Non lo fanno nemmeno molte ONG, per timore di apparire “politiche”
    Intanto il pianeta non distingue tra un conflitto legittimo o illegittimo.
    Il pianeta subisce è basta.

    Se una multinazionale contaminasse l’atmosfera come fanno i bombardamenti, verrebbe denunciata.
    Quando lo fa uno Stato in guerra, si chiama geopolitica.

    La guerra è incompatibile con la transizione ecologica (di cui già sappiamo poco e male...)

    E finché non lo diremo chiaramente, sarà il clima – non la diplomazia – a presentarci il conto.

    #IlGiornoDopo #GuerraEInquinamento #BombaClimatica #ClimateConflict #PeaceForPlanet #AmbienteEGuerra #CO2War #Ecocide #GuerraClimatica #TransizioneEcologica
    🌍 IL GIORNO DOPO (la guerra) Non basteranno decenni per ripristinare il ricordo delle anime interrotte dalle guerre sparse in ogni angolo del mondo. Questo è un punto fermo. Incontrovertibile. Ma ci sono aggravanti che spesso non nominiamo. Effetti collaterali che non colpiscono solo chi vive nei territori sotto attacco, ma anche chi — in silenzio — respira da lontano le conseguenze di ogni bomba sganciata. Viviamo in un’epoca in cui gli appelli per la salvaguardia del pianeta vengono regolarmente ignorati, ogni volta che la guerra bussa alle porte della politica. E non è catastrofismo. È solo realismo lucido, se dico che a tratti mi sembra di rivivere l’atmosfera disturbante di uno dei film simbolo degli anni '80: “The Day After”. Le guerre non distruggono solo città e vite. Le guerre contaminano e lo fanno in silenzio. Pensate che solo nei primi 18 mesi del conflitto in Ucraina si sono generati tra 97 e 120 milioni di tonnellate di CO₂e, secondo il Conflict and Environment Observatory. Un impatto pari a quello di un’intera nazione europea come l’Olanda❗️ Nel 2017, il solo Dipartimento della Difesa statunitense ha emesso 59 milioni di tonnellate di CO₂e. Più delle emissioni annuali della Svezia❗️ E il dato non include conflitti attivi. Il perché ⁉️ Le emissioni belliche non vengono conteggiate. Non sono incluse negli obblighi dell’Accordo di Parigi, né nei report climatici internazionali. È come se non esistessero.Ma esistono. Eccome. I carburanti militari, come il JP-8, inquinano fino al 20% in più rispetto a quelli civili. Un jet da combattimento come l’F-35 consuma 5.600 litri di carburante ogni ora, emettendo fino a 13 tonnellate di CO₂. Le esplosioni urbane rilasciano PM2.5, ossidi di azoto, piombo e cadmio. Quando vengono colpite raffinerie o impianti chimici, le sostanze rilasciate — diossine, PCB, IPA — si accumulano nel suolo e nelle falde, compromettendo la qualità dell’acqua anche a 50 km di distanza. E poi c’è il vento. Che porta con sé le polveri e i residui tossici a centinaia di chilometri dal punto d’impatto. Dopo i raid in Siria, particelle inquinanti sono state rilevate in Cipro, Israele e Turchia. In Siria e Yemen, oltretutto il 40% delle infrastrutture idriche è stato danneggiato. Risultato: desertificazione, crollo dei raccolti, crisi ecologiche irreversibili. In Afghanistan, Iraq e Ucraina, intere aree naturali sono oggi zone morte: terre non più coltivabili, ecosistemi perduti. 🧱 Eppure, nessuno ne parla. Non lo fanno le conferenze ONU sul clima. Non lo fanno i report ufficiali. Non lo fanno nemmeno molte ONG, per timore di apparire “politiche” Intanto il pianeta non distingue tra un conflitto legittimo o illegittimo. Il pianeta subisce è basta. 👉 Se una multinazionale contaminasse l’atmosfera come fanno i bombardamenti, verrebbe denunciata. Quando lo fa uno Stato in guerra, si chiama geopolitica. 👉 La guerra è incompatibile con la transizione ecologica (di cui già sappiamo poco e male...) E finché non lo diremo chiaramente, sarà il clima – non la diplomazia – a presentarci il conto. #IlGiornoDopo #GuerraEInquinamento #BombaClimatica #ClimateConflict #PeaceForPlanet #AmbienteEGuerra #CO2War #Ecocide #GuerraClimatica #TransizioneEcologica
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  • ANCORA C'È QUALCUNO CHE LO ASCOLTA???
    “C’È UN AGGREDITO E UN AGGRESSORE…”

    Com’era quella storiella che raccontava Mentana ogni sera riguardo all’Ucraina? “Possiamo andare indietro ad analizzare le cause finchè volete – diceva il Nostro – ma il fatto inequivocabile è che c’è un aggredito e un aggressore”. Lo avrà ripetuto centinaia di volte, a partire dal febbraio del ‘22.

    E adesso, Mentana, come la mettiamo con l’attacco di Israele all’Iran? Non c’è anche qui un aggredito e un aggressore? O vorrai forse sostenere che Israele ha diritto di attaccare, "perchè deve proteggersi da un futuro attacco nucleare dell’Iran?”

    Perchè se quella fosse (com’è presumibile) la tua risposta, io ti chiedo: “Ma anche la Russia ha aggredito l’Ucraina perchè vuole evitare di ritrovarsi le atomiche della Nato lungo il confine. Quindi, dove sta questa grande differenza?” Se il principio di “guerra preventiva” vale per uno, deve valere per tutti, no? Quindi, dove sta la differenza?

    Spiegacelo Mentana, tu che sai tutto, tu che sei saggio, tu che sei un giornalista super partes, spiegaci perchè quella russa è una aggressione da condannare, e quella di Israele no.

    C’è tutta la rete che attende il tuo chiarimento.

    Massimo Mazzucco

    Source: https://x.com/MaxMazzucco/status/1934478151356129721
    ANCORA C'È QUALCUNO CHE LO ASCOLTA??? “C’È UN AGGREDITO E UN AGGRESSORE…” Com’era quella storiella che raccontava Mentana ogni sera riguardo all’Ucraina? “Possiamo andare indietro ad analizzare le cause finchè volete – diceva il Nostro – ma il fatto inequivocabile è che c’è un aggredito e un aggressore”. Lo avrà ripetuto centinaia di volte, a partire dal febbraio del ‘22. E adesso, Mentana, come la mettiamo con l’attacco di Israele all’Iran? Non c’è anche qui un aggredito e un aggressore? O vorrai forse sostenere che Israele ha diritto di attaccare, "perchè deve proteggersi da un futuro attacco nucleare dell’Iran?” Perchè se quella fosse (com’è presumibile) la tua risposta, io ti chiedo: “Ma anche la Russia ha aggredito l’Ucraina perchè vuole evitare di ritrovarsi le atomiche della Nato lungo il confine. Quindi, dove sta questa grande differenza?” Se il principio di “guerra preventiva” vale per uno, deve valere per tutti, no? Quindi, dove sta la differenza? Spiegacelo Mentana, tu che sai tutto, tu che sei saggio, tu che sei un giornalista super partes, spiegaci perchè quella russa è una aggressione da condannare, e quella di Israele no. C’è tutta la rete che attende il tuo chiarimento. Massimo Mazzucco Source: https://x.com/MaxMazzucco/status/1934478151356129721
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  • Nel corso della notte, è arrivata la reazione iraniana.
    Diverse ondate di missili balistici hanno colpito Tel Aviv, Gerusalemme e altre città della Palestina occupata. Ci sono stati ingenti danni materiali. Sono state colpite anche strutture governative e militari.
    Il regime s1onist4 invasato ha, invece, continuato a bombardare Teheran e varie città iraniane.
    Il boia Nethanyau ha lanciato un appello alla popolazione iraniana, invocando il "cambio di regime". Questo è stato accolto dai partiti monarchici, nostalgici dello Shah, e da qualche formazione curda.
    Temo che da oggi, per tentare il suddetto "colpaccio", Israele intensificherà gli attacchi contro l'economia iraniana, colpendo soprattutto i settori del petrolio e del gas.
    A livello "diplomatico" tutto è immutato.
    Trump, per chi si faceva illusioni, ha scoperto definitivamente le carte e ora è nella cabina di regia dell'aggressione israeliana.
    Gli accordi di pace che aveva proposto all'Iran si sono rivelati una trappola e hanno permesso a Israele di pianificare al meglio l'aggressione.
    I paesi UE sono accodati e allineati. I paesi arabi cosiddetti "moderati" fanno a gara a chi è più prono, offrendosi come supporto alla difesa aerea israeliana.
    Russia e Cina ovviamente condannano. Ma va detto che sono i grandi attori NON protagonisti di questa storia.
    La Cina per scelta, concentrandosi nelle contromisure agli attacchi economici di Trump e nella sua prospettiva maoista-confuciana dei "cent'anni". Ma, prima o poi, gli Usa busseranno alla porta nel suo cortile di casa e Pechino non potrà aspettare e rinviare per sempre.
    La Russia, invece, è impantanata in 3 anni e mezzo di guerra in Ucraina e, dopo la disfatta siriana, non ha più un ruolo attivo in Medio Oriente. Vorrebbe tenersi tutti amici: Nethanyau, Erdogan, l'Iran, i sauditi. Firma accordi di cooperazione militare con Teheran, senza effetti concreti, ma al contempo non se la vuole "spasciare" con Israele, dove vivono milioni di coloni russofoni. Vuole dimostrare di aver ancora un po' di voce, ma sostanzialmente non conta nulla, quantomeno su questo scacchiere.
    Diciamo che il "nuovo mondo multipolare" viene teorizzato, inneggiato, di tanto in tanto si compie qualche passo in quella direzione, ma è ancora ben lungi dal realizzarsi.
    Anzi, si vedono tutti i segnali di una ripresa di vigore dell'imperialismo Usa e delle sue mire espansionistiche. In Medio Oriente, appaltando il tutto a Israele. In America, minacciando di occupare Groenlandia e Panama e stringendo il cerchio verso i governi socialisti latinoamericani. In Europa e in Ucraina, dove Trump ha teso a Putin la stessa trappola predisposta per gli iraniani: parla di pace, ma in realtà sostiene il riarmo di Kiev e si prepara a far perdurare la guerra, tenendo a bada la Russia mentre prova a spianare l'Iran e a testare le prime linee difensive, per ora economiche, cinesi.

    Da Omar Minniti PrBs
    Nel corso della notte, è arrivata la reazione iraniana. Diverse ondate di missili balistici hanno colpito Tel Aviv, Gerusalemme e altre città della Palestina occupata. Ci sono stati ingenti danni materiali. Sono state colpite anche strutture governative e militari. Il regime s1onist4 invasato ha, invece, continuato a bombardare Teheran e varie città iraniane. Il boia Nethanyau ha lanciato un appello alla popolazione iraniana, invocando il "cambio di regime". Questo è stato accolto dai partiti monarchici, nostalgici dello Shah, e da qualche formazione curda. Temo che da oggi, per tentare il suddetto "colpaccio", Israele intensificherà gli attacchi contro l'economia iraniana, colpendo soprattutto i settori del petrolio e del gas. A livello "diplomatico" tutto è immutato. Trump, per chi si faceva illusioni, ha scoperto definitivamente le carte e ora è nella cabina di regia dell'aggressione israeliana. Gli accordi di pace che aveva proposto all'Iran si sono rivelati una trappola e hanno permesso a Israele di pianificare al meglio l'aggressione. I paesi UE sono accodati e allineati. I paesi arabi cosiddetti "moderati" fanno a gara a chi è più prono, offrendosi come supporto alla difesa aerea israeliana. Russia e Cina ovviamente condannano. Ma va detto che sono i grandi attori NON protagonisti di questa storia. La Cina per scelta, concentrandosi nelle contromisure agli attacchi economici di Trump e nella sua prospettiva maoista-confuciana dei "cent'anni". Ma, prima o poi, gli Usa busseranno alla porta nel suo cortile di casa e Pechino non potrà aspettare e rinviare per sempre. La Russia, invece, è impantanata in 3 anni e mezzo di guerra in Ucraina e, dopo la disfatta siriana, non ha più un ruolo attivo in Medio Oriente. Vorrebbe tenersi tutti amici: Nethanyau, Erdogan, l'Iran, i sauditi. Firma accordi di cooperazione militare con Teheran, senza effetti concreti, ma al contempo non se la vuole "spasciare" con Israele, dove vivono milioni di coloni russofoni. Vuole dimostrare di aver ancora un po' di voce, ma sostanzialmente non conta nulla, quantomeno su questo scacchiere. Diciamo che il "nuovo mondo multipolare" viene teorizzato, inneggiato, di tanto in tanto si compie qualche passo in quella direzione, ma è ancora ben lungi dal realizzarsi. Anzi, si vedono tutti i segnali di una ripresa di vigore dell'imperialismo Usa e delle sue mire espansionistiche. In Medio Oriente, appaltando il tutto a Israele. In America, minacciando di occupare Groenlandia e Panama e stringendo il cerchio verso i governi socialisti latinoamericani. In Europa e in Ucraina, dove Trump ha teso a Putin la stessa trappola predisposta per gli iraniani: parla di pace, ma in realtà sostiene il riarmo di Kiev e si prepara a far perdurare la guerra, tenendo a bada la Russia mentre prova a spianare l'Iran e a testare le prime linee difensive, per ora economiche, cinesi. Da Omar Minniti PrBs
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  • QUESTI FOLLI VOGLIONO PORTARCI ALLA TERZA GUERRA MONDIALE. STANNO SCHERZANDO con IL FUOCO!
    Rutte: “La Nato aumenti la difesa aerea del 400%”. Mosca: “Merz ha la mentalità di Hitler. In risposta ad azioni useremo i missili” – Diretta
    Lavrov, ministro degli Esteri russo, attacca il cancelliere tedesco. Kiev: "Nella notte 20 missili e 479 droni, è record". La Polonia alza i caccia dopo i raid sull'ovest dell'Ucraina

    https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/09/kiev-missili-record-droni-russi-rutte-nato-diretta/8019916/
    QUESTI FOLLI VOGLIONO PORTARCI ALLA TERZA GUERRA MONDIALE. STANNO SCHERZANDO con IL FUOCO! Rutte: “La Nato aumenti la difesa aerea del 400%”. Mosca: “Merz ha la mentalità di Hitler. In risposta ad azioni useremo i missili” – Diretta Lavrov, ministro degli Esteri russo, attacca il cancelliere tedesco. Kiev: "Nella notte 20 missili e 479 droni, è record". La Polonia alza i caccia dopo i raid sull'ovest dell'Ucraina https://www.ilfattoquotidiano.it/live-post/2025/06/09/kiev-missili-record-droni-russi-rutte-nato-diretta/8019916/
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  • RANCORI & RINCARI

    Una resa emotiva in tempi di resa politica.

    Sempre più convinto, sempre meno sorpreso.
    Sì, riusciamo ancora a commuoverci per tragedie lontane, a farci attraversare dal dolore altrui, a firmare petizioni per popoli che non vedremo mai. E questo è un bene.
    Ma poi?
    Poi ci guardiamo intorno e sembriamo incapaci di tollerare perfino lo sguardo del vicino.
    Viviamo compressi tra invidie, rancori cronici e rincari morali che ci fanno sentire in perenne competizione.
    Ma per cosa?
    Per un misero "hai ragione tu" sussurrato tra un tiro di sigaretta e un silenzio più vuoto del precedente?

    Siamo un Paese in cui il fuoco interiore brucia più di qualsiasi bomba all’estero.
    Si sogna il cessate il fuoco in Medio Oriente, in Ucraina, ovunque — ma mai ci si interroga su come spegnere il fuoco dentro di noi.
    E no, non siamo programmati per la pace. O almeno, non questa generazione. Non questa società.

    E intanto, l’ennesima occasione per dire qualcosa, per scegliere, per agire — sprecata.

    ⚫️Cinque quesiti referendari. Cinque fallimenti.
    Non per colpa del merito, ma dell’indifferenza.
    Nessun dibattito. Nessuna visione. Solo il solito teatrino tra centrodestra e centrosinistra, a spalleggiarsi nelle ombre dell’irrilevanza.

    Il costo della democrazia? Altissimo.
    Il risultato? Nullo.
    E nel nulla è finita anche l’ultima speranza che avevamo di contare davvero qualcosa.

    Quindi sì, col senno di poi, forse è stato meglio che il Rosatellum non sia nemmeno arrivato a consultazione.
    Risparmiata l’illusione. Risparmiata la farsa.

    Non ha perso solo la politica.
    Ha perso il popolo italiano.
    Un popolo ormai ridotto alla comfort zone della lamentela, incollato a uno schermo, a un tweet, a un "tanto non serve a nulla".

    Ha perso chi pensa che partecipare significhi solo condividere un post indignato.

    Ha perso chi ha barattato l’impegno con l’apatia, la speranza con l’ironia stanca.
    I referendum? Solo l’ennesima scaramuccia tra partiti che non parlano più al Paese.
    E no, questa non è l’ennesima lamentela.
    È un dato di fatto.
    E allora vi chiedo una cosa. Una soltanto:
    Davvero, oggi, ha ancora senso provare a combattere in politica?
    Aspetto una risposta. Ma vera, non da bar.
    Non da social.
    Una risposta da cittadini.

    #RancoriERincari #Italia2025 #PoliticaItaliana #ReferendumFalliti #ApatiaCivica #FuocoInteriore #CrisiCulturale #Disillusione #DemocraziaSprecata #RiflessionePolitica #ResponsabilitàCollettiva #CambiareNoiStessi #partecipanonlamentarti
    🇮🇹 RANCORI & RINCARI 🔥 Una resa emotiva in tempi di resa politica. Sempre più convinto, sempre meno sorpreso. Sì, riusciamo ancora a commuoverci per tragedie lontane, a farci attraversare dal dolore altrui, a firmare petizioni per popoli che non vedremo mai. E questo è un bene. Ma poi? Poi ci guardiamo intorno e sembriamo incapaci di tollerare perfino lo sguardo del vicino. Viviamo compressi tra invidie, rancori cronici e rincari morali che ci fanno sentire in perenne competizione. Ma per cosa? Per un misero "hai ragione tu" sussurrato tra un tiro di sigaretta e un silenzio più vuoto del precedente? 🔥 Siamo un Paese in cui il fuoco interiore brucia più di qualsiasi bomba all’estero. Si sogna il cessate il fuoco in Medio Oriente, in Ucraina, ovunque — ma mai ci si interroga su come spegnere il fuoco dentro di noi. E no, non siamo programmati per la pace. O almeno, non questa generazione. Non questa società. E intanto, l’ennesima occasione per dire qualcosa, per scegliere, per agire — sprecata. ⚫️Cinque quesiti referendari. Cinque fallimenti. Non per colpa del merito, ma dell’indifferenza. Nessun dibattito. Nessuna visione. Solo il solito teatrino tra centrodestra e centrosinistra, a spalleggiarsi nelle ombre dell’irrilevanza. Il costo della democrazia? Altissimo. Il risultato? Nullo. E nel nulla è finita anche l’ultima speranza che avevamo di contare davvero qualcosa. Quindi sì, col senno di poi, forse è stato meglio che il Rosatellum non sia nemmeno arrivato a consultazione. Risparmiata l’illusione. Risparmiata la farsa. Non ha perso solo la politica. Ha perso il popolo italiano. Un popolo ormai ridotto alla comfort zone della lamentela, incollato a uno schermo, a un tweet, a un "tanto non serve a nulla". Ha perso chi pensa che partecipare significhi solo condividere un post indignato. Ha perso chi ha barattato l’impegno con l’apatia, la speranza con l’ironia stanca. I referendum? Solo l’ennesima scaramuccia tra partiti che non parlano più al Paese. E no, questa non è l’ennesima lamentela. È un dato di fatto. E allora vi chiedo una cosa. Una soltanto: Davvero, oggi, ha ancora senso provare a combattere in politica? Aspetto una risposta. Ma vera, non da bar. Non da social. Una risposta da cittadini. #RancoriERincari #Italia2025 #PoliticaItaliana #ReferendumFalliti #ApatiaCivica #FuocoInteriore #CrisiCulturale #Disillusione #DemocraziaSprecata #RiflessionePolitica #ResponsabilitàCollettiva #CambiareNoiStessi #partecipanonlamentarti
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  • QUESTI FOLLI VOGLIONO PORTARCI ALLA TERZA GUERRA MONDIALE!
    "Renault produrrà droni in Ucraina. Saranno usati dall'esercito di Kiev e da quello francese" - Il Fatto Quotidiano
    Uno stabilimento di produzione di droni in Ucraina, non lontano dal fronte. È quello che creerà la casa automobilistica francese Renault. Lo riferisce FranceInfo Dimanche, sottolineando che i droni saranno destinati all’esercito ucraino ma anche per l’esercito francese. Venerdì scorso, il ministro della Difesa Sébastien Lecornu (nella foto con l’omologo ucraino Rustem Umjero) ha annunciato
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/08/renault-produce-droni-da-guerra-ucraina-esercito-francese-ultime-notizie/8019533/
    QUESTI FOLLI VOGLIONO PORTARCI ALLA TERZA GUERRA MONDIALE! "Renault produrrà droni in Ucraina. Saranno usati dall'esercito di Kiev e da quello francese" - Il Fatto Quotidiano Uno stabilimento di produzione di droni in Ucraina, non lontano dal fronte. È quello che creerà la casa automobilistica francese Renault. Lo riferisce FranceInfo Dimanche, sottolineando che i droni saranno destinati all’esercito ucraino ma anche per l’esercito francese. Venerdì scorso, il ministro della Difesa Sébastien Lecornu (nella foto con l’omologo ucraino Rustem Umjero) ha annunciato https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/08/renault-produce-droni-da-guerra-ucraina-esercito-francese-ultime-notizie/8019533/
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    "Renault produrrà droni in Ucraina. Saranno usati dall'esercito di Kiev e da quello francese" - Il Fatto Quotidiano
    Uno stabilimento di produzione di droni in Ucraina, non lontano dal fronte. È quello che creerà la casa automobilistica francese Renault. Lo riferisce FranceInfo Dimanche, sottolineando che i droni saranno destinati all’esercito ucraino ma anche per l’esercito francese. Venerdì scorso, il ministro della Difesa Sébastien Lecornu (nella foto con l’omologo ucraino Rustem Umjero) ha annunciato …
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