• ONU, OMS e WEF sono state dichiarate organizzazioni terroristiche dall'Assemblea repubblicana della Florida.

    L'Assemblea repubblicana della contea di Lee ha approvato una risoluzione in cui dichiara che le Nazioni Unite, l'Organizzazione mondiale della sanità e il Forum economico mondiale sono organizzazioni terroristiche.

    La risoluzione presentata da Joseph Samsone dichiara inoltre che la cooperazione con queste organizzazioni è un atto di tradimento contro gli Stati Uniti e lo Stato della Florida.

    https://thepeoplesvoice.tv/un-who-wef-declared-terrorist-organizations-by-florida-republican-assembly/
    ONU, OMS e WEF sono state dichiarate organizzazioni terroristiche dall'Assemblea repubblicana della Florida. L'Assemblea repubblicana della contea di Lee ha approvato una risoluzione in cui dichiara che le Nazioni Unite, l'Organizzazione mondiale della sanità e il Forum economico mondiale sono organizzazioni terroristiche. La risoluzione presentata da Joseph Samsone dichiara inoltre che la cooperazione con queste organizzazioni è un atto di tradimento contro gli Stati Uniti e lo Stato della Florida. https://thepeoplesvoice.tv/un-who-wef-declared-terrorist-organizations-by-florida-republican-assembly/
    THEPEOPLESVOICE.TV
    UN, WHO & WEF Declared Terrorist Organizations By Florida Republican Assembly
    A grass roots Republican organization has passed a resolution declaring that the UN, WHO & WEF are terrorist organizations.
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  • UNA GRANDE ANALISI di CESARE SACCHETTI!
    SIC TRANSIT GLORIA MUNDI!
    Crollo degli dei ... tutti a cercare copertura giudiziaria in Europa, tipico di banditi regolamentati?

    di Cesare Sacchetti:

    Qualche giorno fa, uno di quelli che viene definito uno dei fedelissimi, almeno dai media, di Giorgia Meloni, ovvero Foti, il capogruppo alla Camera di Fdi, lo ha detto in termini alquanto espliciti.

    Foti ha detto chiaramente che è inutile che i giornali costruiscano la campagna stampa promozionale per conto di Mario Draghi che si è autocandidato di fatto alla Commissione e al Consiglio europeo, senza fare troppa distinzione per la carica purché gli sia dia un posto, in quanto nella realtà dei fatti non c’è nulla.

    Alla fine, anche la Meloni, probabilmente stufa delle pressioni ricevute, è stata alquanto netta liquidando la questione di Draghi in Europa come mera “filosofia”.

    A spingere più di tutti è in particolar modo La Repubblica della famiglia Elkann, quotidiano che non è affatto un segreto essere stato messo sul mercato ma che non trova per ovvie ragioni un compratore in quanto è davvero arduo trovare qualche imprenditore che voglia sobbarcarsi un simile carrozzone in crisi nera di vendite come il resto dei media italiani.

    I quotidiani italiani, come i partiti del resto, sono decotti e sono ormai costosissimi apparati di propaganda la cui utilità non è più quella di un tempo.

    Non sono gli anni 90 questi. Non sono gli anni nei quali l’accoppiata costituita dalla Repubblica e dal Corriere della Sera riuscivano ad aizzare l’opinione pubblica italiana contro una intera classe dirigente, con la sola eccezione dell’erede del PCI, il PDS, che ogni giorno veniva messa alla gogna dalla micidiale macchina infernale del fango composta dai media e dalla magistratura.

    Questi sono gli anni nei quali le informazioni si riescono a reperire altrove e soprattutto sono gli anni nei quali la credibilità dei media, da tempo in crisi, è precipitata definitivamente sotto la suola delle scarpe dopo l’operazione terroristica del coronavirus.

    Perché lo stato profondo italiano si aggrappa a Draghi

    Nonostante tutto, c’è un sistema, ormai agli ultimi giorni di Pompei, che si dimena come una bestia gravemente ferita.

    Ci sono i media, appunto, che hanno lanciato questa campagna costruita sopra il vuoto di Draghi alla Commissione europea o al Consiglio europeo, e poi ci sono i peones decaduti come Matteo Renzi che provano ad aggrapparsi all’uomo del Britannia, ormai scaricato dai suoi vecchi “amici” in quanto divenuto inutile se non una vera e propria seccatura per le sue continue richieste di avere qualche poltrona, probabilmente più alla ricerca di una immunità giudiziaria che alla ricerca invece di quattrini, considerato che Draghi per i servigi resi all’alta finanza negli anni passati dovrebbe averne un bel po’ di questi.

    Non sono in pochi che si stanno chiedendo perché mai i media, Renzi, Calenda e altri personaggi della politica perorino la causa di Draghi all’Unione europea mentre la Meloni sembra alquanto indifferente e, anzi, infastidita dalla pressioni ricevute per promuovere l’autocandidatura dell’ex governatore della BCE.

    La risposta alla prima domanda sta nel fatto che si è giunti alla fine dell’ordine liberale internazionale che assicurava la rendita di potere dei partiti “italiani” nati e cresciuti sotto l’ombrello dell’anglosfera.

    L’Italia, suo malgrado, non ha avuto una sua storia politica indipendente dal 1945 ad oggi e si è trovata ad essere oggetto delle decisioni di Washington e delle lobby atlantiste e sioniste che dominano da allora la presidenza degli Stati Uniti.

    Il perimetro della sovranità, già ristretto, lo è divenuto ancora di più dopo il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica in quanto Mani Pulite fu voluta esplicitamente da Washington per liberarsi di una classe politica che, nonostante i suoi limiti, non era “adeguata” per traghettare l’Italia nella globalizzazione e nella fase finale del progetto secolare del Nuovo Ordine Mondiale.

    Occorrevano non politici, ma zerbini della peggiore specie senza nessuna levatura politica e morale che si piegassero senza difficoltà alcuna a qualsiasi richiesta giungesse dagli Stati Uniti e soprattutto da Israele.

    Questo spiega anche perché la Seconda Repubblica è un monumento al servilismo nei confronti dello stato ebraico fino ad arrivare alla umiliazione massima di proiettare la cosiddetta stella di Davide, simbolo cabalistico e non presente nella Bibbia, sull’arco di Tito, odiato dal mondo ebraico in quanto fu l’imperatore che compì la profezia di Cristo sulla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C., una punizione per gli ebrei che hanno rifiutato il solo ed unico vero Messia.

    La Seconda Repubblica potrebbe sintetizzarsi con le immagini delle passerelle nelle sinagoghe e in Israele dei vari D’Alema, Prodi, Berlusconi e financo Gianfranco Fini, che per poter entrare nel “tempio” doveva percorrere tutto un percorso da “giudaicizzante” che lo vedeva prima sedersi al tavolo dei Rothschild a Londra per poi andare in Israele e guadagnarsi così i requisiti necessari per entrare a palazzo Chigi, sfumato poi per la sfrenata ambizione e dabbenaggine dell’ex leader di AN ed “erede” di Almirante.

    Questo mondo, senza girarci troppo intorno, è morto. Non esistono più le certezze di un tempo per i ripugnanti personaggi di tale sistema.

    Washington è caduta dopo l’amministrazione Trump e non è più risorta come costoro si aspettavano dopo l’amministrazione Biden che invece ha finito con il rivelarsi un tremendo boomerang per i cospiratori del leader del movimento sovranista americano.

    Israele, l’altra vecchia certezza, è stata appena umiliata dall’Iran che ha lanciato un attacco di droni e missili in risposta al bombardamento del consolato iraniano in Siria.

    L’attacco è stato alquanto efficace nonostante la propaganda sionista rappresentata dalla CNN ed altri si è subito affrettata a dire che la difesa aerea israeliana, Iron Dome, aveva neutralizzato l’attacco nonostante le immagini rivelassero il contrario.

    Lo stato ebraico ha provato ad inscenare una risposta che definire patetica sarebbe un eufemismo poiché i pochi droni che si sono diretti verso l’Iran sono stati neutralizzati con facilità irrisoria e il giorno dopo la vita scorreva assolutamente tranquilla nelle città iraniane che subivano il cosiddetto “attacco”.

    Sono caduti gli “dei”, per così dire, e ci si aggrappa ad un altro eurocrate decaduto quale Draghi nella speranza che egli, non si sa bene come, possa diventare leader dell’UE e poi accompagnare l’Europa verso gli Stati Uniti d’Europa di kalergica memoria.

    Bonino, Renzi, Calenda e tutti gli altri sono messi così. Vagheggiano di assurde “chimere”.

    Hanno perduto ogni contatto con la realtà e provano ad aggrapparsi ad un personaggio che ormai è diventato ininfluente e che comunque non ha nessun potere di accompagnare l’Europa verso la nascita del superstato europeo.

    La storia dice che l’UE è circondata. La NATO perde colpi continuamente in Ucraina e il ritorno ufficiale di Trump sarà probabilmente il chiodo definitivo sulla bara della prima.

    L’Africa si decolonizza ad una velocità impressionante e l’ultima notizia adesso vede anche il Ciad chiedere agli Stati Uniti di lasciare il suo territorio, come già visto in Niger.

    Sta finendo un’epoca e non c’è molto da fare per fermare il meccanismo della storia.

    Non c’è possibilità alcuna di sopprimere definitivamente la sovranità degli Stati europei per inseguire il decaduto piano del governo mondiale, ma al contrario le probabilità sono molto alte perché si verifichi il fenomeno contrario con la definitiva dismissione dell’Unione europea.

    La ragione per la quale invece Giorgia Meloni è indifferente a tutto questo è principalmente una sola.

    La Meloni sa che si è messo in moto questo meccanismo. Sa che tutto questo sistema di potere sta morendo e si sta muovendo non per tutelare gli interessi di Draghi, ma i suoi.

    Non è un segreto infatti che lady Aspen stia lavorando ad una sua via di fuga a Bruxelles, poiché il piano non è, e non lo è mai stato, restare a palazzo Chigi per 5 anni dal momento che la Meloni sin dal primo istante si è messa alacremente a picconare il suo governo pur di lasciare la poltrona che scotta di palazzo Chigi.

    Il 9 giugno è una data da segnare in rosso sul calendario, non certo per le elezioni europee che saranno probabilmente bocciate dalla maggioranza degli italiani, se si pensa che nel 2019, quando la situazione era grave, ma non come oggi, partecipava a malapena il 54% degli elettori, e oggi, a distanza di 5 anni, c’è un intero popolo che oltre ad essere stato privato del benessere economico, è stato privato anche della salute con la strage in corso dei malori improvvisi che dilagano ogni singolo giorno che passa.

    È un’atmosfera da resa dei conti che è già iniziata e gli effetti della fine dell’impero americano si vedono anche con le procure impazzite, si veda il caso della Puglia, che telecomandate dai diversi referenti aprono inchieste incrociate nei confronti dei rispettivi avversari, tirando fuori dossier e prove che erano stati lasciati dormire per anni nei cassetti.

    Draghi non salverà nessuno in quanto non potrà salvare, con ogni probabilità, nemmeno sé stesso .

    L’appuntamento con la storia dice che la Repubblica dell’anglosfera sta per sparire presto dal presente collettivo, e di ciò non ci può che rallegrare.
    UNA GRANDE ANALISI di CESARE SACCHETTI! SIC TRANSIT GLORIA MUNDI! Crollo degli dei ... tutti a cercare copertura giudiziaria in Europa, tipico di banditi regolamentati? di Cesare Sacchetti: Qualche giorno fa, uno di quelli che viene definito uno dei fedelissimi, almeno dai media, di Giorgia Meloni, ovvero Foti, il capogruppo alla Camera di Fdi, lo ha detto in termini alquanto espliciti. Foti ha detto chiaramente che è inutile che i giornali costruiscano la campagna stampa promozionale per conto di Mario Draghi che si è autocandidato di fatto alla Commissione e al Consiglio europeo, senza fare troppa distinzione per la carica purché gli sia dia un posto, in quanto nella realtà dei fatti non c’è nulla. Alla fine, anche la Meloni, probabilmente stufa delle pressioni ricevute, è stata alquanto netta liquidando la questione di Draghi in Europa come mera “filosofia”. A spingere più di tutti è in particolar modo La Repubblica della famiglia Elkann, quotidiano che non è affatto un segreto essere stato messo sul mercato ma che non trova per ovvie ragioni un compratore in quanto è davvero arduo trovare qualche imprenditore che voglia sobbarcarsi un simile carrozzone in crisi nera di vendite come il resto dei media italiani. I quotidiani italiani, come i partiti del resto, sono decotti e sono ormai costosissimi apparati di propaganda la cui utilità non è più quella di un tempo. Non sono gli anni 90 questi. Non sono gli anni nei quali l’accoppiata costituita dalla Repubblica e dal Corriere della Sera riuscivano ad aizzare l’opinione pubblica italiana contro una intera classe dirigente, con la sola eccezione dell’erede del PCI, il PDS, che ogni giorno veniva messa alla gogna dalla micidiale macchina infernale del fango composta dai media e dalla magistratura. Questi sono gli anni nei quali le informazioni si riescono a reperire altrove e soprattutto sono gli anni nei quali la credibilità dei media, da tempo in crisi, è precipitata definitivamente sotto la suola delle scarpe dopo l’operazione terroristica del coronavirus. Perché lo stato profondo italiano si aggrappa a Draghi Nonostante tutto, c’è un sistema, ormai agli ultimi giorni di Pompei, che si dimena come una bestia gravemente ferita. Ci sono i media, appunto, che hanno lanciato questa campagna costruita sopra il vuoto di Draghi alla Commissione europea o al Consiglio europeo, e poi ci sono i peones decaduti come Matteo Renzi che provano ad aggrapparsi all’uomo del Britannia, ormai scaricato dai suoi vecchi “amici” in quanto divenuto inutile se non una vera e propria seccatura per le sue continue richieste di avere qualche poltrona, probabilmente più alla ricerca di una immunità giudiziaria che alla ricerca invece di quattrini, considerato che Draghi per i servigi resi all’alta finanza negli anni passati dovrebbe averne un bel po’ di questi. Non sono in pochi che si stanno chiedendo perché mai i media, Renzi, Calenda e altri personaggi della politica perorino la causa di Draghi all’Unione europea mentre la Meloni sembra alquanto indifferente e, anzi, infastidita dalla pressioni ricevute per promuovere l’autocandidatura dell’ex governatore della BCE. La risposta alla prima domanda sta nel fatto che si è giunti alla fine dell’ordine liberale internazionale che assicurava la rendita di potere dei partiti “italiani” nati e cresciuti sotto l’ombrello dell’anglosfera. L’Italia, suo malgrado, non ha avuto una sua storia politica indipendente dal 1945 ad oggi e si è trovata ad essere oggetto delle decisioni di Washington e delle lobby atlantiste e sioniste che dominano da allora la presidenza degli Stati Uniti. Il perimetro della sovranità, già ristretto, lo è divenuto ancora di più dopo il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica in quanto Mani Pulite fu voluta esplicitamente da Washington per liberarsi di una classe politica che, nonostante i suoi limiti, non era “adeguata” per traghettare l’Italia nella globalizzazione e nella fase finale del progetto secolare del Nuovo Ordine Mondiale. Occorrevano non politici, ma zerbini della peggiore specie senza nessuna levatura politica e morale che si piegassero senza difficoltà alcuna a qualsiasi richiesta giungesse dagli Stati Uniti e soprattutto da Israele. Questo spiega anche perché la Seconda Repubblica è un monumento al servilismo nei confronti dello stato ebraico fino ad arrivare alla umiliazione massima di proiettare la cosiddetta stella di Davide, simbolo cabalistico e non presente nella Bibbia, sull’arco di Tito, odiato dal mondo ebraico in quanto fu l’imperatore che compì la profezia di Cristo sulla distruzione del Secondo Tempio nel 70 d.C., una punizione per gli ebrei che hanno rifiutato il solo ed unico vero Messia. La Seconda Repubblica potrebbe sintetizzarsi con le immagini delle passerelle nelle sinagoghe e in Israele dei vari D’Alema, Prodi, Berlusconi e financo Gianfranco Fini, che per poter entrare nel “tempio” doveva percorrere tutto un percorso da “giudaicizzante” che lo vedeva prima sedersi al tavolo dei Rothschild a Londra per poi andare in Israele e guadagnarsi così i requisiti necessari per entrare a palazzo Chigi, sfumato poi per la sfrenata ambizione e dabbenaggine dell’ex leader di AN ed “erede” di Almirante. Questo mondo, senza girarci troppo intorno, è morto. Non esistono più le certezze di un tempo per i ripugnanti personaggi di tale sistema. Washington è caduta dopo l’amministrazione Trump e non è più risorta come costoro si aspettavano dopo l’amministrazione Biden che invece ha finito con il rivelarsi un tremendo boomerang per i cospiratori del leader del movimento sovranista americano. Israele, l’altra vecchia certezza, è stata appena umiliata dall’Iran che ha lanciato un attacco di droni e missili in risposta al bombardamento del consolato iraniano in Siria. L’attacco è stato alquanto efficace nonostante la propaganda sionista rappresentata dalla CNN ed altri si è subito affrettata a dire che la difesa aerea israeliana, Iron Dome, aveva neutralizzato l’attacco nonostante le immagini rivelassero il contrario. Lo stato ebraico ha provato ad inscenare una risposta che definire patetica sarebbe un eufemismo poiché i pochi droni che si sono diretti verso l’Iran sono stati neutralizzati con facilità irrisoria e il giorno dopo la vita scorreva assolutamente tranquilla nelle città iraniane che subivano il cosiddetto “attacco”. Sono caduti gli “dei”, per così dire, e ci si aggrappa ad un altro eurocrate decaduto quale Draghi nella speranza che egli, non si sa bene come, possa diventare leader dell’UE e poi accompagnare l’Europa verso gli Stati Uniti d’Europa di kalergica memoria. Bonino, Renzi, Calenda e tutti gli altri sono messi così. Vagheggiano di assurde “chimere”. Hanno perduto ogni contatto con la realtà e provano ad aggrapparsi ad un personaggio che ormai è diventato ininfluente e che comunque non ha nessun potere di accompagnare l’Europa verso la nascita del superstato europeo. La storia dice che l’UE è circondata. La NATO perde colpi continuamente in Ucraina e il ritorno ufficiale di Trump sarà probabilmente il chiodo definitivo sulla bara della prima. L’Africa si decolonizza ad una velocità impressionante e l’ultima notizia adesso vede anche il Ciad chiedere agli Stati Uniti di lasciare il suo territorio, come già visto in Niger. Sta finendo un’epoca e non c’è molto da fare per fermare il meccanismo della storia. Non c’è possibilità alcuna di sopprimere definitivamente la sovranità degli Stati europei per inseguire il decaduto piano del governo mondiale, ma al contrario le probabilità sono molto alte perché si verifichi il fenomeno contrario con la definitiva dismissione dell’Unione europea. La ragione per la quale invece Giorgia Meloni è indifferente a tutto questo è principalmente una sola. La Meloni sa che si è messo in moto questo meccanismo. Sa che tutto questo sistema di potere sta morendo e si sta muovendo non per tutelare gli interessi di Draghi, ma i suoi. Non è un segreto infatti che lady Aspen stia lavorando ad una sua via di fuga a Bruxelles, poiché il piano non è, e non lo è mai stato, restare a palazzo Chigi per 5 anni dal momento che la Meloni sin dal primo istante si è messa alacremente a picconare il suo governo pur di lasciare la poltrona che scotta di palazzo Chigi. Il 9 giugno è una data da segnare in rosso sul calendario, non certo per le elezioni europee che saranno probabilmente bocciate dalla maggioranza degli italiani, se si pensa che nel 2019, quando la situazione era grave, ma non come oggi, partecipava a malapena il 54% degli elettori, e oggi, a distanza di 5 anni, c’è un intero popolo che oltre ad essere stato privato del benessere economico, è stato privato anche della salute con la strage in corso dei malori improvvisi che dilagano ogni singolo giorno che passa. È un’atmosfera da resa dei conti che è già iniziata e gli effetti della fine dell’impero americano si vedono anche con le procure impazzite, si veda il caso della Puglia, che telecomandate dai diversi referenti aprono inchieste incrociate nei confronti dei rispettivi avversari, tirando fuori dossier e prove che erano stati lasciati dormire per anni nei cassetti. Draghi non salverà nessuno in quanto non potrà salvare, con ogni probabilità, nemmeno sé stesso . L’appuntamento con la storia dice che la Repubblica dell’anglosfera sta per sparire presto dal presente collettivo, e di ciò non ci può che rallegrare.
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  • IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Mentre anche in Italia sale il livello di allarme in merito alla Dengue, con disinfestazioni e poco altro (perché dicono non esita nessuna cura), e con queste informazioni sale anche il livello di terrorismo dei media terroristi, noto con piacere che gli italiani non sono per nulla turbati da ciò che dicono stia accadendo, sempre che qualcosa stia accadendo. Interessante invece è sapere e comprendere che in realtà la Dengue diverrà importante (diciamo così), e dovrà preoccupare tutti quando esisterà il vaccino.

    Finché non esisterà un vaccino, tutto ciò che è legato alla Dengue sarà soltanto fumo negli occhi. In merito alla notizia qui proposta, va detto che un vaccino è stato realizzato, ma non può essere in alcun modo reso fruibile perché in sede di sperimentazione ha ucciso i bambini sottoposti al vaccino. Un po’ come dire (ovviamente tristemente), non ti vaccini e ti salvi, ti vaccini e muori.

    Davide Zedda

    Fonte:www.davidezedda.com
    IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Mentre anche in Italia sale il livello di allarme in merito alla Dengue, con disinfestazioni e poco altro (perché dicono non esita nessuna cura), e con queste informazioni sale anche il livello di terrorismo dei media terroristi, noto con piacere che gli italiani non sono per nulla turbati da ciò che dicono stia accadendo, sempre che qualcosa stia accadendo. Interessante invece è sapere e comprendere che in realtà la Dengue diverrà importante (diciamo così), e dovrà preoccupare tutti quando esisterà il vaccino. Finché non esisterà un vaccino, tutto ciò che è legato alla Dengue sarà soltanto fumo negli occhi. In merito alla notizia qui proposta, va detto che un vaccino è stato realizzato, ma non può essere in alcun modo reso fruibile perché in sede di sperimentazione ha ucciso i bambini sottoposti al vaccino. Un po’ come dire (ovviamente tristemente), non ti vaccini e ti salvi, ti vaccini e muori. Davide Zedda Fonte:www.davidezedda.com
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  • La testimonianza di uno dei terroristi.

    SOLO IN ESCLUSIVA TRADOTTO INTERAMENTE IN  ITALIANO SU QUESTO CANALE!
    https://t.me/lanuovanormalita
    In collaborazione con:
    La testimonianza di uno dei terroristi. SOLO IN ESCLUSIVA TRADOTTO INTERAMENTE IN  ITALIANO SU QUESTO CANALE! https://t.me/lanuovanormalita In collaborazione con:
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  • “TERRORISTI DELL’ATTACCO A MOSCA PAGATI DALL’UCRAINA IN CRIPTOVALUTE”. Le Prove nei Devices dei Sospetti! Altri 9 Arresti https://www.gospanews.net/2024/03/30/terroristi-dellattacco-a-mosca-finanziati-dallucraina-con-criptovalute-scoperta-del-comitato-investigativo-russo/
    “TERRORISTI DELL’ATTACCO A MOSCA PAGATI DALL’UCRAINA IN CRIPTOVALUTE”. Le Prove nei Devices dei Sospetti! Altri 9 Arresti https://www.gospanews.net/2024/03/30/terroristi-dellattacco-a-mosca-finanziati-dallucraina-con-criptovalute-scoperta-del-comitato-investigativo-russo/
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  • THE TIMES: È TEMPO DI PARLARE DELLA CADUTA DI KIEV

    ⚫️L'articolo con questo titolo è stato scritto dall'editorialista scozzese Ian Martin, che fin dall'inizio dell'Operazione Militare Speciale russa ha sostenuto attivamente il regime di Kiev e ne ha chiesto l'armamento. Ora scrive che il conflitto ucraino non sta andando verso un congelamento, ma "uno scenario da incubo sta diventando realtà".

    ⚫️Come si presenta questo "scenario da incubo" nella concezione dell'Occidente:

    🗣"È luglio e l'esercito russo è alle porte di Kiev... Mentre i russi si avvicinano alla capitale, una nuova ondata di profughi fugge dall'Ucraina in cerca di sicurezza dai bombardamenti incessanti. Gli eventi stanno costringendo i leader militari e civili di Londra, Washington, Parigi e Bruxelles a tracciare una mappa di un collasso catastrofico delle forze ucraine private delle armi e delle munizioni necessarie"
    scrive Martin.

    L'editorialista ritiene che le conseguenze di una sconfitta dell'Ucraina sarebbero catastrofiche per l'Occidente. Egli esorta i britannici a prepararsi al peggio e a sperare nelle "piacevoli sorprese" di cui ha parlato Nuland. I propagandisti filo-ucraini sperano solo in un colpo di Stato in Russia, ma nel frattempo ci danneggiano con sabotaggi, attacchi terroristici, ecc.
    Fonte: InfoDefenseITALIA
    InfoDefense
    🇺🇦 THE TIMES: È TEMPO DI PARLARE DELLA CADUTA DI KIEV ⚫️L'articolo con questo titolo è stato scritto dall'editorialista scozzese Ian Martin, che fin dall'inizio dell'Operazione Militare Speciale russa ha sostenuto attivamente il regime di Kiev e ne ha chiesto l'armamento. Ora scrive che il conflitto ucraino non sta andando verso un congelamento, ma "uno scenario da incubo sta diventando realtà". ⚫️Come si presenta questo "scenario da incubo" nella concezione dell'Occidente: 🗣"È luglio e l'esercito russo è alle porte di Kiev... Mentre i russi si avvicinano alla capitale, una nuova ondata di profughi fugge dall'Ucraina in cerca di sicurezza dai bombardamenti incessanti. Gli eventi stanno costringendo i leader militari e civili di Londra, Washington, Parigi e Bruxelles a tracciare una mappa di un collasso catastrofico delle forze ucraine private delle armi e delle munizioni necessarie" scrive Martin. 🔴L'editorialista ritiene che le conseguenze di una sconfitta dell'Ucraina sarebbero catastrofiche per l'Occidente. Egli esorta i britannici a prepararsi al peggio e a sperare nelle "piacevoli sorprese" di cui ha parlato Nuland. I propagandisti filo-ucraini sperano solo in un colpo di Stato in Russia, ma nel frattempo ci danneggiano con sabotaggi, attacchi terroristici, ecc. Fonte: InfoDefenseITALIA 📱 InfoDefense
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  • “TERRORISTI DELL’ATTACCO A MOSCA PAGATI DALL’UCRAINA IN CRIPTOVALUTE”. Scoperta del Comitato Investigativo Russo https://www.gospanews.net/2024/03/28/terroristi-dellattacco-a-mosca-finanziati-dallucraina-con-criptovalute-scoperta-del-comitato-investigativo-russo/
    “TERRORISTI DELL’ATTACCO A MOSCA PAGATI DALL’UCRAINA IN CRIPTOVALUTE”. Scoperta del Comitato Investigativo Russo https://www.gospanews.net/2024/03/28/terroristi-dellattacco-a-mosca-finanziati-dallucraina-con-criptovalute-scoperta-del-comitato-investigativo-russo/
    WWW.GOSPANEWS.NET
    “TERRORISTI DELL’ATTACCO A MOSCA PAGATI DALL’UCRAINA IN CRIPTOVALUTE”. Scoperta del Comitato Investigativo Russo
    Nell'immagine di copertina Dalerdzhon Mirzoyev, uno dei sospettati dell'attacco terroristico al municipio di Crocus, durante un'udienza in tribunale. © Sputnik / Kirill ZykovIngenti somme di denaro sono state trasferite dall'Ucraina agli aggressori del municipio di Crocus, ha riferito il comit
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  • Sfumature di terrorismo

    Mentre i giornali italiani hanno già dimenticato i 139 civili uccisi dai terroristi a Mosca, spostando il dibattito sui lividi apparsi sui volti di coloro che hanno causato la strage, indignandosi per il trattamento loro riservato da parte dei corpi speciali russi, il capo del Servizio di Sicurezza d’Ucraina (SBU) Vasiliy Malyuk ha rilasciato un’intervista in cui viene nuovamente lasciato intendere come Kiev ricorra spesso alla pratica del terrore. Malyuk per ovvie ragioni non vuole confermare ufficialmente la sua responsabilità in questi casi, ma parlando di “karma” e di “punizioni giuste” ha indirettamente ammesso la regia dell’SBU negli attacchi terroristici nei confronti del blogger Vladlen Tatarskij, ucciso nel corso di un evento pubblico da una bomba nascosta in una statuetta; dell’esplosione dell’auto dello scrittore Zakhar Prilepin; dell’esecuzione dell’ex deputato ucraino Ilya Kiva e di altre autorità della Repubblica Popolare di Lugansk tra cui l’ex ministro degli interni Kornet, rimasto gravemente ferito da un’esplosione di una bomba mentre si trovava dal parrucchiere (ci furono diversi morti e feriti).

    Ovviamente si tratta di dichiarazioni che ancora una volta verranno ignorate da coloro che si indignano per i lividi dei terroristi, chiudendo di fatto gli occhi sui crimini commessi da Kiev.

    Sono sempre quei giornali che ieri riportavano della “Kiev terrorizzata” dagli attacchi lanciati dai russi (ammettendo comunque che fossero condotti verso obiettivi militari nella capitale ucraina con armi ipersoniche altamente precise), mentre gli attacchi ormai quotidiani di rappresaglia condotti dai militari ucraini in modo caotico sulla città di Belgorod vengono totalmente ignorati.

    Molti giornalisti hanno scelto di parteggiare apertamente e a prescindere per l’Ucraina. Scelta loro, ma dovrebbe esserci un limite a tutto. Qui si parla di terrorismo, che non è un qualcosa di soggettivo, si tratta di precise circostanze che dovrebbero essere condannate sempre, senza se e senza ma.

    Da Giorgio Bianchi prothojournalist
    Sfumature di terrorismo Mentre i giornali italiani hanno già dimenticato i 139 civili uccisi dai terroristi a Mosca, spostando il dibattito sui lividi apparsi sui volti di coloro che hanno causato la strage, indignandosi per il trattamento loro riservato da parte dei corpi speciali russi, il capo del Servizio di Sicurezza d’Ucraina (SBU) Vasiliy Malyuk ha rilasciato un’intervista in cui viene nuovamente lasciato intendere come Kiev ricorra spesso alla pratica del terrore. Malyuk per ovvie ragioni non vuole confermare ufficialmente la sua responsabilità in questi casi, ma parlando di “karma” e di “punizioni giuste” ha indirettamente ammesso la regia dell’SBU negli attacchi terroristici nei confronti del blogger Vladlen Tatarskij, ucciso nel corso di un evento pubblico da una bomba nascosta in una statuetta; dell’esplosione dell’auto dello scrittore Zakhar Prilepin; dell’esecuzione dell’ex deputato ucraino Ilya Kiva e di altre autorità della Repubblica Popolare di Lugansk tra cui l’ex ministro degli interni Kornet, rimasto gravemente ferito da un’esplosione di una bomba mentre si trovava dal parrucchiere (ci furono diversi morti e feriti). Ovviamente si tratta di dichiarazioni che ancora una volta verranno ignorate da coloro che si indignano per i lividi dei terroristi, chiudendo di fatto gli occhi sui crimini commessi da Kiev. Sono sempre quei giornali che ieri riportavano della “Kiev terrorizzata” dagli attacchi lanciati dai russi (ammettendo comunque che fossero condotti verso obiettivi militari nella capitale ucraina con armi ipersoniche altamente precise), mentre gli attacchi ormai quotidiani di rappresaglia condotti dai militari ucraini in modo caotico sulla città di Belgorod vengono totalmente ignorati. Molti giornalisti hanno scelto di parteggiare apertamente e a prescindere per l’Ucraina. Scelta loro, ma dovrebbe esserci un limite a tutto. Qui si parla di terrorismo, che non è un qualcosa di soggettivo, si tratta di precise circostanze che dovrebbero essere condannate sempre, senza se e senza ma. Da Giorgio Bianchi prothojournalist
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