• VOLERE È POT3RE

    Quando sento che la politica è morta e non ha più nulla da dire o da dare mi infurio davvero, perché alla fine la società civile e altre realtà parallele come quella sindacale ci offrono una delle lezioni più elementari e basilari di sempre.

    E ci vogliono 3 elementi che mancano nella nostra realtà nazionale come locale.
    Non fa differenza, perché l'animo umano è uno solo e la persona apolitica alla fine non la puoi scindere da quella quotidiana del padre di famiglia, della madre, ecc.

    Ci vuole:

    - Capacità di fare squadra per guardare ad obiettivi più aulici e saper trascendere dalla appartenenza politica.
    - Il coraggio di prendere delle scelte.
    - Perseguirle insieme, pianificando le conseguenze ma restando uniti, sapendo che non possiamo permetterci di perdere pezzi per strada.

    Nel silenzio dei media mainstream, un fatto comunque gravissimo e bellissimo insieme: tre container Evergreen, con armamenti destinati a Israele, non saranno scaricati in Italia.
    Dopo una segnalazione dal porto del Pireo e l’annuncio ,non lo sciopero effettivo , di una mobilitazione al terminal PSA di Genova Pra’, la Cosco Shipping Pisces ha fatto marcia indietro.
    Carico respinto. Ritorno a Singapore. Obiettivo centrato, ancora prima di scioperare.

    José Nivoi (USB Mari e Porti, Calp) ha dichiarato:

    “È una vittoria impensabile. Non era mai successo: è bastato l’annuncio dello sciopero perché la compagnia rinunciasse allo scarico"

    Lo conferma il CALP:

    “Eravamo pronti a bloccare tutto. Ma non pensavamo bastasse l’annuncio. È un segnale forte: oggi l’indignazione arriva anche dentro i colossi della logistica come Cosco, Evergreen e PSA.”
    La miccia è partita dal porto del Pireo, grazie al sindacalista Damianos Voudigaris (Enedep), che ha segnalato pubblicamente la presenza del carico bellico.
    Nel giro di poche ore, il Coordinamento internazionale dei porti contro la guerra si è attivato, collegando il fronte greco a quello genovese, con USB in prima linea. Questo si chiama "gioco di squadra" con un appello che ha saputo viaggiare dal Piero a Genova.

    Cosco ha capito che rischiava di perdere tempo, denaro e faccia: ha scelto di fuggire.

    “Siamo stati il proverbiale sassolino capace, per una volta, di inceppare davvero l’ingranaggio della logistica bellica”, ha detto ancora Nivoi.

    Un episodio isolato? Forse.
    Ma può essere il primo capitolo di una lunga serie di mobilitazioni che si possono vincere.
    Solo se facciamo squadra. Solo se smettiamo di guardarci l’ombelico.
    A Genova ci hanno dato una lezione. E ora che quell’eco arrivi anche a Milano.
    Perché la pace la si costruisce con gli atti. Con i corpi. Con il coraggio. Non con le sole invettive.

    Che sia la volta buona. Prendiamoci questa lezione ma anche il nostro posto nella storia.

    #NoArmi #PortualiInLotta #GenovaNonSiPiega #AttivismoPolitico #MilanoResiste
    #BastaGuerra #CoscoOut #Evergreen #USB #CALP #PeaceNotWar #DisarmoSubito #milanochiama
    ✊📦 VOLERE È POT3RE 🌍🚢 Quando sento che la politica è morta e non ha più nulla da dire o da dare mi infurio davvero, perché alla fine la società civile e altre realtà parallele come quella sindacale ci offrono una delle lezioni più elementari e basilari di sempre. E ci vogliono 3 elementi che mancano nella nostra realtà nazionale come locale. Non fa differenza, perché l'animo umano è uno solo e la persona apolitica alla fine non la puoi scindere da quella quotidiana del padre di famiglia, della madre, ecc. Ci vuole: - Capacità di fare squadra per guardare ad obiettivi più aulici e saper trascendere dalla appartenenza politica. - Il coraggio di prendere delle scelte. - Perseguirle insieme, pianificando le conseguenze ma restando uniti, sapendo che non possiamo permetterci di perdere pezzi per strada. Nel silenzio dei media mainstream, un fatto comunque gravissimo e bellissimo insieme: tre container Evergreen, con armamenti destinati a Israele, non saranno scaricati in Italia. Dopo una segnalazione dal porto del Pireo e l’annuncio ,non lo sciopero effettivo , di una mobilitazione al terminal PSA di Genova Pra’, la Cosco Shipping Pisces ha fatto marcia indietro. Carico respinto. Ritorno a Singapore. Obiettivo centrato, ancora prima di scioperare. 👉José Nivoi (USB Mari e Porti, Calp) ha dichiarato: “È una vittoria impensabile. Non era mai successo: è bastato l’annuncio dello sciopero perché la compagnia rinunciasse allo scarico" Lo conferma il CALP: “Eravamo pronti a bloccare tutto. Ma non pensavamo bastasse l’annuncio. È un segnale forte: oggi l’indignazione arriva anche dentro i colossi della logistica come Cosco, Evergreen e PSA.” La miccia è partita dal porto del Pireo, grazie al sindacalista Damianos Voudigaris (Enedep), che ha segnalato pubblicamente la presenza del carico bellico. Nel giro di poche ore, il Coordinamento internazionale dei porti contro la guerra si è attivato, collegando il fronte greco a quello genovese, con USB in prima linea. Questo si chiama "gioco di squadra" con un appello che ha saputo viaggiare dal Piero a Genova. Cosco ha capito che rischiava di perdere tempo, denaro e faccia: ha scelto di fuggire. “Siamo stati il proverbiale sassolino capace, per una volta, di inceppare davvero l’ingranaggio della logistica bellica”, ha detto ancora Nivoi. Un episodio isolato? Forse. Ma può essere il primo capitolo di una lunga serie di mobilitazioni che si possono vincere. Solo se facciamo squadra. Solo se smettiamo di guardarci l’ombelico. A Genova ci hanno dato una lezione. E ora che quell’eco arrivi anche a Milano. Perché la pace la si costruisce con gli atti. Con i corpi. Con il coraggio. Non con le sole invettive. ✊ Che sia la volta buona. Prendiamoci questa lezione ma anche il nostro posto nella storia. #NoArmi #PortualiInLotta #GenovaNonSiPiega #AttivismoPolitico #MilanoResiste #BastaGuerra #CoscoOut #Evergreen #USB #CALP #PeaceNotWar #DisarmoSubito #milanochiama
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  • Un articolo pubblicato il 1° dicembre 2020 sul quotidiano nazionale italiano La Verità, intitolato "Gli avvocati di Trump non hanno dubbi: c'è mano italiana nella frode pro Biden", illustra la presunta operazione condotta a Roma con la complicità della società italiana fornitrice di servizi di difesa, Leonardo.

    Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1947679915102339099?t=4Us_GuoxtE_9oSdABKTNaA&s=19
    Un articolo pubblicato il 1° dicembre 2020 sul quotidiano nazionale italiano La Verità, intitolato "Gli avvocati di Trump non hanno dubbi: c'è mano italiana nella frode pro Biden", illustra la presunta operazione condotta a Roma con la complicità della società italiana fornitrice di servizi di difesa, Leonardo. Source: https://x.com/OrtigiaP/status/1947679915102339099?t=4Us_GuoxtE_9oSdABKTNaA&s=19
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  • IMMAGINI STRAZIANTI: L'UCRAINA IN DIFFICOLTÀ
    FAME, MISERIA E BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE A ODESSA
    Odessa, Ucraina – 12.07.2025

    Pensionati tedeschi che raccolgono bottiglie perché a loro viene tolto il resto della vecchiaia per migrazione, sussidi e difesa ucraina, non sono soli.

    Anche gli ucraini raccolgono bottiglie – come mostrano queste immagini dalla spiaggia di Odessa.

    Secondo il giornalismo di qualità tedesco, in Ucraina infuria da due anni e mezzo una "guerra di annientamento" o "di sterminio" contro il popolo ucraino. Chi vede queste immagini sa: deve essere vero. Semivestiti, magrissimi fino allo scheletro, in costumi da bagno Dior – la guerra è scritta sui loro volti, l'umore è al minimo.

    L'alta società di Odessa, colpita dal terrore russo, si rifugia sulla spiaggia. Lì si raccolgono cauzioni per bottiglie di champagne Magnum ghiacciate, immagini di bisogno, miseria e privazioni che scuotono fino al midollo.

    La fornitura di cibo è stata ridotta a razioni di emergenza: granchi, aragoste, caviale. Quanto è bello che i nostri media ci ricordino ogni giorno quanto queste persone abbiano bisogno della nostra solidarietà incondizionata.

    HEARTBREAKING IMAGES: UKRAINE IN DIFFICULTY
    HUNGER, MISERY AND BOTTLES OF CHAMPAGNE IN ODESSA
    Odessa, Ukraine – 12.07.2025

    German pensioners who collect bottles because the rest of their old age is taken away from them for migration, subsidies and Ukrainian defense are not alone.

    Ukrainians also collect bottles – as these images from Odessa beach show.

    According to German quality journalism, a "war of annihilation" or "extermination" against the Ukrainian people has been raging in Ukraine for two and a half years. Anyone who sees these images knows: it must be true. Half-dressed, skeleton-thin, in Dior swimsuits – the war is written on their faces, the mood is at its lowest.

    The high society of Odessa, affected by the Russian terror, takes refuge on the beach. There, deposits are collected for frozen bottles of Magnum champagne, images of need, misery and deprivation that shake to the core.

    The food supply was reduced to emergency rations: crabs, lobsters, caviar. How beautiful it is that our media reminds us every day how much these people need our unconditional solidarity.

    Source: https://t.me/RoyalAllemand
    🇺🇦 IMMAGINI STRAZIANTI: L'UCRAINA IN DIFFICOLTÀ FAME, MISERIA E BOTTIGLIE DI CHAMPAGNE A ODESSA Odessa, Ucraina – 12.07.2025 ◼️ Pensionati tedeschi che raccolgono bottiglie perché a loro viene tolto il resto della vecchiaia per migrazione, sussidi e difesa ucraina, non sono soli. 😢 Anche gli ucraini raccolgono bottiglie – come mostrano queste immagini dalla spiaggia di Odessa. ◼️ Secondo il giornalismo di qualità tedesco, in Ucraina infuria da due anni e mezzo una "guerra di annientamento" o "di sterminio" contro il popolo ucraino. Chi vede queste immagini sa: deve essere vero. Semivestiti, magrissimi fino allo scheletro, in costumi da bagno Dior – la guerra è scritta sui loro volti, l'umore è al minimo. 😳 L'alta società di Odessa, colpita dal terrore russo, si rifugia sulla spiaggia. Lì si raccolgono cauzioni per bottiglie di champagne Magnum ghiacciate, immagini di bisogno, miseria e privazioni che scuotono fino al midollo. ◼️ La fornitura di cibo è stata ridotta a razioni di emergenza: granchi, aragoste, caviale. Quanto è bello che i nostri media ci ricordino ogni giorno quanto queste persone abbiano bisogno della nostra solidarietà incondizionata. HEARTBREAKING IMAGES: UKRAINE IN DIFFICULTY HUNGER, MISERY AND BOTTLES OF CHAMPAGNE IN ODESSA Odessa, Ukraine – 12.07.2025 German pensioners who collect bottles because the rest of their old age is taken away from them for migration, subsidies and Ukrainian defense are not alone. Ukrainians also collect bottles – as these images from Odessa beach show. According to German quality journalism, a "war of annihilation" or "extermination" against the Ukrainian people has been raging in Ukraine for two and a half years. Anyone who sees these images knows: it must be true. Half-dressed, skeleton-thin, in Dior swimsuits – the war is written on their faces, the mood is at its lowest. The high society of Odessa, affected by the Russian terror, takes refuge on the beach. There, deposits are collected for frozen bottles of Magnum champagne, images of need, misery and deprivation that shake to the core. The food supply was reduced to emergency rations: crabs, lobsters, caviar. How beautiful it is that our media reminds us every day how much these people need our unconditional solidarity. Source: https://t.me/RoyalAllemand
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  • “È strano avere la stessa età degli anziani”
    Lucio Gardin ha scritto una cosa semplice, ma devastante:
    Oggi ho scoperto che sono io lo zio che aspettavo da piccolo.

    C’è un momento, dopo i 60, in cui capisci che il vecchio… sei tu. Ma dentro ti senti ancora il bulletto che faceva il cretino dietro ai banchi, il ragazzino che rubava la Vespa a suo fratello, l’idiota felice che andava a ballare col giubbotto di pelle e il motorino scassato.

    Solo che ora il motorino è una TAC.
    Il giubbotto è la coperta della sera.
    E la festa… è quando ti arriva l’analisi del sangue in cui “è tutto nella norma”.

    I sessanta oggi non sono quelli di ieri.
    Una volta a sessant’anni eri già “nonno e rincoglionito”.
    Ora vai in palestra, fai trekking, sei su WhatsApp, ti incazzi col governo, ti innamori ancora.
    Hai la testa da trentenne e le ginocchia da svendita di fine serie.

    Dentro siamo giovani. Fuori siamo scontrini scoloriti.
    Ci hanno truffati: ci hanno detto che saremmo invecchiati piano, e invece ci siamo svegliati vecchi in una società che ci chiama “boomer” e ci ignora. Ma siamo noi che ancora votiamo, che ancora leggiamo, che ancora ci emozioniamo per una canzone, una figlia, un cane, una carezza.

    Il vero miracolo è questo: avere sessant’anni e ridere come se non li avessi.
    Fare sesso come se ci fosse ancora tempo.
    Dire “ti voglio bene” come se avessimo 18 anni e niente da perdere.

    Allora facciamolo questo brindisi, ragazzi:
    A voi. Ai sessantenni che sanno ancora sporcarsi le mani, alzare la voce, innamorarsi senza Telegram.
    A quelli che leggono ancora gli articoli fino in fondo, che si ricordano la prima volta che hanno guidato, la prima volta che hanno amato… e l’ultima volta che hanno pianto.

    Perché sì, oggi abbiamo la stessa età degli anziani.
    Ma siamo giovani vintage. E non passeremo mai di moda.



    SE TI È ARRIVATO AL CUORE, CONDIVIDI.
    Qualcuno là fuori ha bisogno di sapere che non è solo.
    Che non è vecchio.
    È solo un giovane con più storie da raccontare.

    #SessantaENonSentirli #BoomerPower #GardinDocet #VecchiMaBelli #GiovaniVintage #RiderePiangereRicordare
    “È strano avere la stessa età degli anziani” Lucio Gardin ha scritto una cosa semplice, ma devastante: Oggi ho scoperto che sono io lo zio che aspettavo da piccolo. C’è un momento, dopo i 60, in cui capisci che il vecchio… sei tu. Ma dentro ti senti ancora il bulletto che faceva il cretino dietro ai banchi, il ragazzino che rubava la Vespa a suo fratello, l’idiota felice che andava a ballare col giubbotto di pelle e il motorino scassato. Solo che ora il motorino è una TAC. Il giubbotto è la coperta della sera. E la festa… è quando ti arriva l’analisi del sangue in cui “è tutto nella norma”. ⚠️ I sessanta oggi non sono quelli di ieri. Una volta a sessant’anni eri già “nonno e rincoglionito”. Ora vai in palestra, fai trekking, sei su WhatsApp, ti incazzi col governo, ti innamori ancora. Hai la testa da trentenne e le ginocchia da svendita di fine serie. 🎭 Dentro siamo giovani. Fuori siamo scontrini scoloriti. Ci hanno truffati: ci hanno detto che saremmo invecchiati piano, e invece ci siamo svegliati vecchi in una società che ci chiama “boomer” e ci ignora. Ma siamo noi che ancora votiamo, che ancora leggiamo, che ancora ci emozioniamo per una canzone, una figlia, un cane, una carezza. 💣 Il vero miracolo è questo: avere sessant’anni e ridere come se non li avessi. Fare sesso come se ci fosse ancora tempo. Dire “ti voglio bene” come se avessimo 18 anni e niente da perdere. 🎤 Allora facciamolo questo brindisi, ragazzi: A voi. Ai sessantenni che sanno ancora sporcarsi le mani, alzare la voce, innamorarsi senza Telegram. A quelli che leggono ancora gli articoli fino in fondo, che si ricordano la prima volta che hanno guidato, la prima volta che hanno amato… e l’ultima volta che hanno pianto. Perché sì, oggi abbiamo la stessa età degli anziani. Ma siamo giovani vintage. E non passeremo mai di moda. ⸻ 🧠 SE TI È ARRIVATO AL CUORE, CONDIVIDI. Qualcuno là fuori ha bisogno di sapere che non è solo. Che non è vecchio. È solo un giovane con più storie da raccontare. #SessantaENonSentirli #BoomerPower #GardinDocet #VecchiMaBelli #GiovaniVintage #RiderePiangereRicordare
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  • NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole?

    Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti.

    Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali.

    La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti.
    Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO?
    Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista , in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato.

    In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali:

    Il 5% alla difesa? Non è un obbligo

    Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta.

    “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.”

    In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico.

    Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per:

    - resistere a un eventuale primo attacco russo,

    - riprendere territori persi,

    - sostenere un conflitto di lunga durata.

    Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare."
    Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo:

    +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029.

    Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano.

    Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate.

    La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza.

    Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari.

    È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico.

    La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista.

    #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
    🌍 NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole? Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti. Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali. 🛑 La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti. Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO? Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista 🇺🇸, in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato. 📌 In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali: 💣 Il 5% alla difesa? Non è un obbligo Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta. “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.” In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico. 🔍 Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per: - resistere a un eventuale primo attacco russo, - riprendere territori persi, - sostenere un conflitto di lunga durata. Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare." 📊 Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo: +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029. Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano. ❗Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate. La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza. ⚠️ Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari. 📢 È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico. La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista. #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
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  • IL GRANDE CALDO C'ENTRA PROPRIO POCO. SAPPIAMO TUTTI la CAUSA di QUESTE MORTI IMPROVVISE!
    Aumentano gli arresti cardiaci in spiaggia: come prevenirli
    Aumentano gli arresti cardiaci in spiaggia e la Società italiana del sistema 118 (Sis118) diffonde il decalogo per salvaguardare la salute questa estate.
    https://www.gazzetta.it/salute/06-07-2025/aumentano-arresti-cardiaci-in-spiaggia-come-prevenirli.shtml?utm_source=firefox-newtab-it-it
    IL GRANDE CALDO C'ENTRA PROPRIO POCO. SAPPIAMO TUTTI la CAUSA di QUESTE MORTI IMPROVVISE! Aumentano gli arresti cardiaci in spiaggia: come prevenirli Aumentano gli arresti cardiaci in spiaggia e la Società italiana del sistema 118 (Sis118) diffonde il decalogo per salvaguardare la salute questa estate. https://www.gazzetta.it/salute/06-07-2025/aumentano-arresti-cardiaci-in-spiaggia-come-prevenirli.shtml?utm_source=firefox-newtab-it-it
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    Aumentano gli arresti cardiaci in spiaggia: come prevenirli
    Aumentano gli arresti cardiaci in spiaggia e la Società italiana del sistema 118 (Sis118) diffonde il decalogo per salvaguardare la salute questa estate.
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  • A Termini Imerese sta succedendo qualcosa, ma non si capisce cosa
    Lo Stato ha venduto il grande impianto che fu della Fiat a una società che poco dopo ha cambiato proprietari (e che forse non poteva farlo)

    https://www.ilpost.it/2025/07/04/termini-imerese-rilancio-industriale/?utm_medium=social&utm_source=twitter&utm_campaign=lancio
    A Termini Imerese sta succedendo qualcosa, ma non si capisce cosa Lo Stato ha venduto il grande impianto che fu della Fiat a una società che poco dopo ha cambiato proprietari (e che forse non poteva farlo) https://www.ilpost.it/2025/07/04/termini-imerese-rilancio-industriale/?utm_medium=social&utm_source=twitter&utm_campaign=lancio
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    A Termini Imerese sta succedendo qualcosa, ma non si capisce cosa - Il Post
    Lo Stato ha venduto il grande impianto che fu della Fiat a una società che poco dopo ha cambiato proprietari (e che forse non poteva farlo)
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  • È arrivato il nuovo numero de il SUD Milano – Luglio 2025!

    Prima della pausa estiva, torniamo puntuali con un’edizione ricca di contenuti, voci dal territorio e rubriche tutte da scoprire.
    Un saluto speciale a voi lettori, con l’augurio di un’estate serena e rigenerante… ma sempre in buona compagnia: quella della nostra informazione libera, partecipata e radicata nei quartieri del Sud Milano!

    In questo numero:
    Approfondimenti e servizi sui fatti più rilevanti della zona
    Interviste esclusive e storie di impegno civile
    Cultura, teatro, musica e società
    Rubriche dedicate a serie TV, libri e lifestyle

    Buona lettura e buone vacanze da tutta la redazione!

    Scopri l’edizione digitale qui + Numero di Luglio scaricabile in Pdf Home - Il Sud Milano https://www.ilsudmilano.it/

    Seguici anche su Facebook:
    facebook.com/ilSUDMilano

    #ilsudmilano #estate2025 #milano #cultura #territori #cronacalocale #attualità #rubriche #interviste #giornalismoindipendente #freepress #SudMilanoInforma
    📢 È arrivato il nuovo numero de il SUD Milano – Luglio 2025! 📢 Prima della pausa estiva, torniamo puntuali con un’edizione ricca di contenuti, voci dal territorio e rubriche tutte da scoprire. Un saluto speciale a voi lettori, con l’augurio di un’estate serena e rigenerante… ma sempre in buona compagnia: quella della nostra informazione libera, partecipata e radicata nei quartieri del Sud Milano! 🌞🗞️ 👉 In questo numero: ✔️ Approfondimenti e servizi sui fatti più rilevanti della zona ✔️ Interviste esclusive e storie di impegno civile ✔️ Cultura, teatro, musica e società ✔️ Rubriche dedicate a serie TV, libri e lifestyle 📖 Buona lettura e buone vacanze da tutta la redazione! Scopri l’edizione digitale qui + Numero di Luglio scaricabile in Pdf 👉 Home - Il Sud Milano https://www.ilsudmilano.it/ 🔗 Seguici anche su Facebook: facebook.com/ilSUDMilano #ilsudmilano #estate2025 #milano #cultura #territori #cronacalocale #attualità #rubriche #interviste #giornalismoindipendente #freepress #SudMilanoInforma
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  • Rilanciamo: Milano, martedì 24 giugno - ore 19.00, presidio in Piazza dei Mercanti

    Stop war, stop war on journalism

    I diritti da esportare. L'infermiera Nayirah e le armi di distruzione di massa irachene. La provetta di Colin Powell, sventolata in mondovisione. La minaccia del terrore e le torri cadute. Le bombe chimiche di Damasco. L'unica democrazia del Medio Oriente. Il genocidio che non esiste. Il pericolo del programma nucleare iraniano.

    Anni spesi a ripetere il falso nel tentativo di giustificare la guerra e di addomesticare, con un certo successo, l'opinione pubblica. È questo il lavoro del giornalista di regime, imboccato da società di "pubbliche relazioni" e dai servizi della macchina imperiale.

    Ma la natura ripugnante degli interventi umanitari dei B-52 che, oggi come allora, sorvolano Diego Garcia, non puoi nasconderla per sempre. Viene a galla, smascherata dal coraggio degli oltre duecento giornalisti palestinesi assassinati insieme alla propria gente dalle truppe di occupazione. Vacilla, sotto il peso di contraddizioni evidenti, davanti alla resistenza dei popoli

    Ma cede anche davanti a chi non si rassegna al degrado di una professione, quella del reporter, divenuta quasi solo megafono del potere. Davanti a chi, anche a costo della propria vita, ancora documenta liberamente e ha la forza di "chiamare le cose con il proprio nome", nonostante le minacce, nonostante la censura.

    L'iniziativa è promossa dal Comitato Assange Italia
    https://t.me/canalemiracolomilano
    Rilanciamo: 🗓️📌 Milano, martedì 24 giugno - ore 19.00, presidio in Piazza dei Mercanti Stop war, stop war on journalism I diritti da esportare. L'infermiera Nayirah e le armi di distruzione di massa irachene. La provetta di Colin Powell, sventolata in mondovisione. La minaccia del terrore e le torri cadute. Le bombe chimiche di Damasco. L'unica democrazia del Medio Oriente. Il genocidio che non esiste. Il pericolo del programma nucleare iraniano. Anni spesi a ripetere il falso nel tentativo di giustificare la guerra e di addomesticare, con un certo successo, l'opinione pubblica. È questo il lavoro del giornalista di regime, imboccato da società di "pubbliche relazioni" e dai servizi della macchina imperiale. Ma la natura ripugnante degli interventi umanitari dei B-52 che, oggi come allora, sorvolano Diego Garcia, non puoi nasconderla per sempre. Viene a galla, smascherata dal coraggio degli oltre duecento giornalisti palestinesi assassinati insieme alla propria gente dalle truppe di occupazione. Vacilla, sotto il peso di contraddizioni evidenti, davanti alla resistenza dei popoli 🇵🇸 Ma cede anche davanti a chi non si rassegna al degrado di una professione, quella del reporter, divenuta quasi solo megafono del potere. Davanti a chi, anche a costo della propria vita, ancora documenta liberamente e ha la forza di "chiamare le cose con il proprio nome", nonostante le minacce, nonostante la censura. L'iniziativa è promossa dal Comitato Assange Italia https://t.me/canalemiracolomilano
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  • Sono perfettamente d'accordo con la disamina!
    Il Sistema lentamente ma inesorabilmente va nella direzione di una totale disumanizzazione.
    La psicopandeminchia da questo punto di vista è stata funzionale!
    Ricordo che una società priva di umanità è l'apripista del transumanesimo!
    Sono perfettamente d'accordo con la disamina! Il Sistema lentamente ma inesorabilmente va nella direzione di una totale disumanizzazione. La psicopandeminchia da questo punto di vista è stata funzionale! Ricordo che una società priva di umanità è l'apripista del transumanesimo!
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