• La promessa dei colliri per risolvere la presbiopia, diremo davvero addio agli occhiali da lettura?
    Le sperimentazioni stanno dando buoni risultati. In futuro ci potrebbe essere una valida alternativa anche alla chirurgia, ma ci vorrà ancora tempo.

    I colliri per la presbiopia potrebbero servire a tutti noi. No, non importa se vostro nonno a 90 anni non portava gli occhiali nemmeno per leggere. Le statistiche ci dicono che dopo i 65 anni tutti, o quasi, saremo “affetti” da presbiopia e faremo fatica a mettere a fuoco gli oggetti da vicino. Le soluzioni sono diverse, dai classici occhiali da lettura alla chirurgia laser, e da qualche tempo si parla anche di colliri. Da applicare tutti i giorni, anche più volte al giorno, promettono di dire addio al fastidio degli occhiali e di evitare i disagi di un intervento chirurgico, dando anche un’opportunità a chi non può operarsi. Ma di cosa si tratta esattamente? Sono davvero efficaci? Ci sono effetti collaterali?
    Che cos’è la presbiopia

    Avete presente quando le persone, in genere dopo i 40 anni, cominciano a tenere i libri o lo smartphone sempre più lontani dal volto? Ecco, quello è il segnale che non si è più tanto giovani, quando leggere alla solita distanza diventa impossibile perché non si riescono a mettere a fuoco le lettere. Questa condizione si chiama presbiopia: non è una malattia ma un fenomeno fisiologico, naturale, legato all’invecchiamento. In sostanza è un difetto visivo che insorge dalla mezza età e che impedisce di mettere a fuoco gli oggetti da vicino. La causa è da far risalire alla perdita di elasticità e flessibilità del cristallino, la lente che si trova nell’occhio. Il suo irrigidimento progredisce nel tempo (fino a stabilizzarsi attorno ai 65 anni) e inficia l’accomodazione, cioè il meccanismo con cui il cristallino adatta la propria morfologia alle esigenze di visione.

    Curiosità: l’insorgere della presbiopia può in un primo momento portare a un miglioramento della vista nelle persone miopi compensando il loro difetto di rifrazione, mentre è l’opposto per le persone ipermetropi, a cui in genere viene riscontrata la presbiopia più precocemente.
    Le soluzioni ottiche

    Al di là del disagio - e magari un po’ di affaticamento e bruciore agli occhi o qualche mal di testa (la visione doppia è un sintomo raro) - la presbiopia non è dunque niente di preoccupante, ma correggerla significa rendere più semplici le attività quotidiane mantenendo la propria qualità di vita.

    Lo strumento di correzione più classico sono gli occhiali da lettura, quelli che si usano solo per vedere “da vicino” al bisogno. Altri rimedi ottici sono le lenti (anche a contatto) progressive o multifocali, che ben si adattano a chi necessita di correggere anche altri difetti di vista, come miopia e ipermetropia, perché permettono una transizione graduale tra la visione da vicino e quella da lontano. Esistono anche lenti a contatto per la monovisione, ossia si può correggere un occhio per la visione da lontano e l’altro per quella da vicino.
    Le soluzioni chirurgiche

    A differenza degli strumenti ottici, la chirurgia offre una soluzione più radicale. Tuttavia non è indicata per tutti: ci sono alcune condizioni, come il glaucoma o malattie della retina e della cornea, che la precludono. Inoltre il decorso post-operatorio (tempi di recupero della vista, dolore) varia in base al tipo di intervento e da persona a persona. Ci sono diversi tipi di interventi di chirurgia refrattiva laser che mirano a rimodellare la cornea per compensare la perdita di flessibilità del cristallino, o interventi intraoculari per la sostituzione del cristallino con una lente artificiale (di solito si propone questa soluzione quando il cristallino naturale presenta già dell’opacità, o comunque dopo i 60 anni). Alcuni di questi interventi possono risolvere anche difetti di vista preesistenti alla presbiopia.
    Le soluzioni farmacologiche e i colliri per la presbiopia

    Negli ultimi tempi la ricerca sta avanzando anche strumenti farmacologici per risolvere la presbiopia. Si tratta di colliri che, con diverse modalità a seconda del principio attivo impiegato, migliorano la messa a fuoco da vicino. Due di questi sono anche già stati approvati dalla Food and drug administration statunitense, uno a base di aceclidina 1,44%, l’altro di pilocarpina 1,25%.

    La pilocarpina, in particolare, è la molecola protagonista anche di altre formule ancora in sperimentazione. Si tratta di un alcaloide naturale che interagisce con i recettori periferici dell’acetilcolina stimolando le attività del sistema nervoso parasimpatico. A livello oculare questo si traduce con la capacità di indurre miosi, ossia restringimento del diametro della pupilla (come se stesse reagendo a uno stimolo luminoso) e contrazione del muscolo ciliare. I due effetti combinati migliorano la capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini, il meccanismo dell'accomodazione e l’elasticità del cristallino.

    Per quanto riguarda i risultati che si possono raggiungere, proprio in questi giorni ha fatto parlare di sé una sperimentazione condotta in Argentina dal team di Giovanna Benozzi, che sta testando un collirio a base di pilocarpina a diverse concentrazioni (1%, 2%, 3%) e di diclofenac, un antinfiammatorio non steroideo che lenisce gli effetti avversi della pilocarpina come irritazione e fastidio.

    In uno studio retrospettivo su 766 persone (età media 55 anni) durato due anni, i ricercatori hanno constatato che, somministrato due/tre volte al giorno, il collirio permette alla maggioranza dei pazienti di migliorare la propria visione. "Il nostro risultato più significativo ha mostrato miglioramenti rapidi e duraturi nella visione da vicino per tutte e tre le concentrazioni - ha detto Benozzi presentando la ricerca al 43° Congresso della Società Europea di Chirurgia della Cataratta e Refrattiva - Un'ora dopo la somministrazione delle prime gocce, i pazienti hanno avuto un miglioramento medio di 3,45 linee di Jaeger (la tavola optometrica di Jaeger o tabella di Jaeger è uno strumento per valutare l’acuità visiva da vicino, composta da piccoli blocchi di testo stampati con caratteri di varie dimensioni, nda). Il trattamento ha anche migliorato la messa a fuoco a tutte le distanze”. In particolare il 99% dei 148 pazienti del gruppo trattato con pilocarpina all’1% ha raggiunto una visione da vicino ottimale ed è stato in grado di leggere due o più linee aggiuntive; nel gruppo di 248 pazienti trattati con pilocarpina al 2%, il 69% è stato in grado di leggere tre o più linee aggiuntive sulla tabella di Jaeger, mentre nel gruppo trattato con pilocarpina al 3%, l'84% dei 370 pazienti è stato in grado di leggere tre o più linee aggiuntive. Il miglioramento della vista dei pazienti si è mantenuto fino a due anni, con una durata mediana di 434 giorni.

    Source: https://www.wired.it/article/colliri-per-presbiopia-alternativa-occhiali-chirurgia-sperimentazioni-effetti-collaterali/?utm_source=firefox-newtab-it-it
    La promessa dei colliri per risolvere la presbiopia, diremo davvero addio agli occhiali da lettura? Le sperimentazioni stanno dando buoni risultati. In futuro ci potrebbe essere una valida alternativa anche alla chirurgia, ma ci vorrà ancora tempo. I colliri per la presbiopia potrebbero servire a tutti noi. No, non importa se vostro nonno a 90 anni non portava gli occhiali nemmeno per leggere. Le statistiche ci dicono che dopo i 65 anni tutti, o quasi, saremo “affetti” da presbiopia e faremo fatica a mettere a fuoco gli oggetti da vicino. Le soluzioni sono diverse, dai classici occhiali da lettura alla chirurgia laser, e da qualche tempo si parla anche di colliri. Da applicare tutti i giorni, anche più volte al giorno, promettono di dire addio al fastidio degli occhiali e di evitare i disagi di un intervento chirurgico, dando anche un’opportunità a chi non può operarsi. Ma di cosa si tratta esattamente? Sono davvero efficaci? Ci sono effetti collaterali? Che cos’è la presbiopia Avete presente quando le persone, in genere dopo i 40 anni, cominciano a tenere i libri o lo smartphone sempre più lontani dal volto? Ecco, quello è il segnale che non si è più tanto giovani, quando leggere alla solita distanza diventa impossibile perché non si riescono a mettere a fuoco le lettere. Questa condizione si chiama presbiopia: non è una malattia ma un fenomeno fisiologico, naturale, legato all’invecchiamento. In sostanza è un difetto visivo che insorge dalla mezza età e che impedisce di mettere a fuoco gli oggetti da vicino. La causa è da far risalire alla perdita di elasticità e flessibilità del cristallino, la lente che si trova nell’occhio. Il suo irrigidimento progredisce nel tempo (fino a stabilizzarsi attorno ai 65 anni) e inficia l’accomodazione, cioè il meccanismo con cui il cristallino adatta la propria morfologia alle esigenze di visione. Curiosità: l’insorgere della presbiopia può in un primo momento portare a un miglioramento della vista nelle persone miopi compensando il loro difetto di rifrazione, mentre è l’opposto per le persone ipermetropi, a cui in genere viene riscontrata la presbiopia più precocemente. Le soluzioni ottiche Al di là del disagio - e magari un po’ di affaticamento e bruciore agli occhi o qualche mal di testa (la visione doppia è un sintomo raro) - la presbiopia non è dunque niente di preoccupante, ma correggerla significa rendere più semplici le attività quotidiane mantenendo la propria qualità di vita. Lo strumento di correzione più classico sono gli occhiali da lettura, quelli che si usano solo per vedere “da vicino” al bisogno. Altri rimedi ottici sono le lenti (anche a contatto) progressive o multifocali, che ben si adattano a chi necessita di correggere anche altri difetti di vista, come miopia e ipermetropia, perché permettono una transizione graduale tra la visione da vicino e quella da lontano. Esistono anche lenti a contatto per la monovisione, ossia si può correggere un occhio per la visione da lontano e l’altro per quella da vicino. Le soluzioni chirurgiche A differenza degli strumenti ottici, la chirurgia offre una soluzione più radicale. Tuttavia non è indicata per tutti: ci sono alcune condizioni, come il glaucoma o malattie della retina e della cornea, che la precludono. Inoltre il decorso post-operatorio (tempi di recupero della vista, dolore) varia in base al tipo di intervento e da persona a persona. Ci sono diversi tipi di interventi di chirurgia refrattiva laser che mirano a rimodellare la cornea per compensare la perdita di flessibilità del cristallino, o interventi intraoculari per la sostituzione del cristallino con una lente artificiale (di solito si propone questa soluzione quando il cristallino naturale presenta già dell’opacità, o comunque dopo i 60 anni). Alcuni di questi interventi possono risolvere anche difetti di vista preesistenti alla presbiopia. Le soluzioni farmacologiche e i colliri per la presbiopia Negli ultimi tempi la ricerca sta avanzando anche strumenti farmacologici per risolvere la presbiopia. Si tratta di colliri che, con diverse modalità a seconda del principio attivo impiegato, migliorano la messa a fuoco da vicino. Due di questi sono anche già stati approvati dalla Food and drug administration statunitense, uno a base di aceclidina 1,44%, l’altro di pilocarpina 1,25%. La pilocarpina, in particolare, è la molecola protagonista anche di altre formule ancora in sperimentazione. Si tratta di un alcaloide naturale che interagisce con i recettori periferici dell’acetilcolina stimolando le attività del sistema nervoso parasimpatico. A livello oculare questo si traduce con la capacità di indurre miosi, ossia restringimento del diametro della pupilla (come se stesse reagendo a uno stimolo luminoso) e contrazione del muscolo ciliare. I due effetti combinati migliorano la capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini, il meccanismo dell'accomodazione e l’elasticità del cristallino. Per quanto riguarda i risultati che si possono raggiungere, proprio in questi giorni ha fatto parlare di sé una sperimentazione condotta in Argentina dal team di Giovanna Benozzi, che sta testando un collirio a base di pilocarpina a diverse concentrazioni (1%, 2%, 3%) e di diclofenac, un antinfiammatorio non steroideo che lenisce gli effetti avversi della pilocarpina come irritazione e fastidio. In uno studio retrospettivo su 766 persone (età media 55 anni) durato due anni, i ricercatori hanno constatato che, somministrato due/tre volte al giorno, il collirio permette alla maggioranza dei pazienti di migliorare la propria visione. "Il nostro risultato più significativo ha mostrato miglioramenti rapidi e duraturi nella visione da vicino per tutte e tre le concentrazioni - ha detto Benozzi presentando la ricerca al 43° Congresso della Società Europea di Chirurgia della Cataratta e Refrattiva - Un'ora dopo la somministrazione delle prime gocce, i pazienti hanno avuto un miglioramento medio di 3,45 linee di Jaeger (la tavola optometrica di Jaeger o tabella di Jaeger è uno strumento per valutare l’acuità visiva da vicino, composta da piccoli blocchi di testo stampati con caratteri di varie dimensioni, nda). Il trattamento ha anche migliorato la messa a fuoco a tutte le distanze”. In particolare il 99% dei 148 pazienti del gruppo trattato con pilocarpina all’1% ha raggiunto una visione da vicino ottimale ed è stato in grado di leggere due o più linee aggiuntive; nel gruppo di 248 pazienti trattati con pilocarpina al 2%, il 69% è stato in grado di leggere tre o più linee aggiuntive sulla tabella di Jaeger, mentre nel gruppo trattato con pilocarpina al 3%, l'84% dei 370 pazienti è stato in grado di leggere tre o più linee aggiuntive. Il miglioramento della vista dei pazienti si è mantenuto fino a due anni, con una durata mediana di 434 giorni. Source: https://www.wired.it/article/colliri-per-presbiopia-alternativa-occhiali-chirurgia-sperimentazioni-effetti-collaterali/?utm_source=firefox-newtab-it-it
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    La promessa dei colliri per risolvere la presbiopia, diremo davvero addio agli occhiali da lettura?
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  • Oggi verranno presentati ufficialmente nel Senato degli USA nell‘ambito di un hearing organizzato dal Senatore Ron Johnson i risultati di un studio clinico che compare la salute dei bambini non vaccinati verso quelli vaccinati. I risultati sono esplosivi.
    Il ritmo negli USA in punto trasparenza sui vaccini pediatrici accelera giorno dopo giorno.
    Potete vedere la diretta su Children’s Health Defense TV oppure su X di The HighWire e Children’s Health Defense
    Stay tuned!

    It’s happening TOMORROW
    Tuesday, Sept 9 | 2PM ET | Right here on X

    ICAN lead counsel Aaron Siri will finally reveal a withheld study the public was never meant to see.

    At the hearing, watch the world premiere trailer of An Inconvenient Study: The Cause of America’s Chronic Disease Epidemic Exposed.

    Full details below
    ‼️Oggi verranno presentati ufficialmente nel Senato degli USA nell‘ambito di un hearing organizzato dal Senatore Ron Johnson i risultati di un studio clinico che compare la salute dei bambini non vaccinati verso quelli vaccinati. I risultati sono esplosivi. Il ritmo negli USA in punto trasparenza sui vaccini pediatrici accelera giorno dopo giorno. Potete vedere la diretta su Children’s Health Defense TV oppure su X di The HighWire e Children’s Health Defense Stay tuned! 🚨 It’s happening TOMORROW 🚨 📅 Tuesday, Sept 9 | ⏰ 2PM ET | 📍 Right here on X ICAN lead counsel Aaron Siri will finally reveal a withheld study the public was never meant to see. At the hearing, watch the world premiere trailer of An Inconvenient Study: The Cause of America’s Chronic Disease Epidemic Exposed. Full details below
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  • laser togli ruggine
    https://www.mopalaser.com/laser-rust-remover/
    MopaLaser offre soluzioni innovative per rimuovere la ruggine con precisione laser, proteggendo le superfici e garantendo risultati perfetti. Efficace, veloce e sicuro per uso professionale e industriale.
    \#RimozioneRuggine, #LaserProfessionale, #SuperficiPerfette
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  • Cari amici del canale Telegram Dentro la Notizia, dato che non pochi hanno mostrato interesse nel sapere quali erano gli anestetici analizzati dalla dott.ssa Liliana Zelada in diretta televisiva, alla presenza del pubblico e di un notaio che ha certificato i risultati con atto pubblicato nella nostra intervista alla dottoressa che potete vedere a questo link: https://t.me/dentrolanotizia/5198

    oggi ho ritenuto di chiedere alla dottoressa Zelada, che prontamente mi ha risposto inviandomi la foto delle fiale analizzate e specificando che i due anestetici sono gli ultimi due in basso a destra. Queste sono le sue parole:
    "Quelli nello studio sono: Alphacaine 100 e New Stetic Lidocaine. Ne ho testati molti altri in precedenza, ed erano tutti contaminati."

    Ora, ognuno tragga le sue conclusioni, tenendo presente che Big Pharma ha scatenato i suoi scagnozzi in giro per i social, le chat ecc nel tentativo di screditare la verità e chi la riporta. Dal canto nostro pensiamo in coscienza di aver fatto il possibile per farvi avere un'informazione accurata e veritiera, confermata addirittura da un notaio, non credo che delle cose riportate dai venduti alle multinazionali farmaceutiche si possa dire lo stesso. Il nostro obiettivo non è far valere il nostro punto di vista ma portare la testimonianza dei professionisti per arrivare alla VERITÀ a beneficio di tutti.

    Condividi questo link e ISCRIVITI gratuitamente al canale: https://t.me/dentrolanotizia

    Grazie! Lo staff di Dentro la Notizia
    Cari amici del canale Telegram Dentro la Notizia, dato che non pochi hanno mostrato interesse nel sapere quali erano gli anestetici analizzati dalla dott.ssa Liliana Zelada in diretta televisiva, alla presenza del pubblico e di un notaio che ha certificato i risultati con atto pubblicato nella nostra intervista alla dottoressa che potete vedere a questo link: https://t.me/dentrolanotizia/5198 oggi ho ritenuto di chiedere alla dottoressa Zelada, che prontamente mi ha risposto inviandomi la foto delle fiale analizzate e specificando che i due anestetici sono gli ultimi due in basso a destra. Queste sono le sue parole: "Quelli nello studio sono: Alphacaine 100 e New Stetic Lidocaine. Ne ho testati molti altri in precedenza, ed erano tutti contaminati." Ora, ognuno tragga le sue conclusioni, tenendo presente che Big Pharma ha scatenato i suoi scagnozzi in giro per i social, le chat ecc nel tentativo di screditare la verità e chi la riporta. Dal canto nostro pensiamo in coscienza di aver fatto il possibile per farvi avere un'informazione accurata e veritiera, confermata addirittura da un notaio, non credo che delle cose riportate dai venduti alle multinazionali farmaceutiche si possa dire lo stesso. Il nostro obiettivo non è far valere il nostro punto di vista ma portare la testimonianza dei professionisti per arrivare alla VERITÀ a beneficio di tutti. Condividi questo link e ISCRIVITI gratuitamente al canale: https://t.me/dentrolanotizia Grazie! Lo staff di Dentro la Notizia
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  • Proprio nei giorni in cui il pecorume urlante sui social firma petizioni a comando delle virostar chiedendo al ministro Schillaci di rimuovere i dr. Bellavite e Serravalle dal NITAG “in nome della scienza”, la scienza, evidentemente distratta, si è fatta sentire con uno studio svizzero pubblicato su Communication Medicine del gruppo Nature, secondo cui un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. Così scrive in proposito il prof. Marco Cosentino sul suo canale Telegram:

    OUTTA THE GODDAMN WALLS
    di Marco Cosentino
    E niente, ormai i novax sono dappertutto! Vengono fuori dalle fottute pareti come certi alieni cinematografici e finiscono addirittura su rispettabilissime riviste scientifiche come Communication Medicine, del gruppo Nature, che pubblica qualche giorno fa uno studio svizzero che correla lo stato vaccinale covid con l'insorgenza di sindromi influenzali. Questi i risultati e le conclusioni degli autori: "In entrambe le analisi, dimostriamo che un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. [...] Sulla base dei nostri dati, concludiamo che la vaccinazione di richiamo contro il SARS-CoV-2 non contribuisce alla protezione del personale sanitario in un contesto post-pandemico. La vaccinazione contro il SARS-CoV-2 può persino aumentare temporaneamente la probabilità di infezione sintomatica e di perdita di giornate lavorative."
    Che nostalgia per i tempi pandemici emergenziali, quando certe affermazioni potevano essere soppresse prima ancora di vedere la luce! Ora invece, che roba contessa!, pare che qualsiasi ricercatore con dei dati possa dire la sua. Dove si finirà di questo passo...
    Proprio nei giorni in cui il pecorume urlante sui social firma petizioni a comando delle virostar chiedendo al ministro Schillaci di rimuovere i dr. Bellavite e Serravalle dal NITAG “in nome della scienza”, la scienza, evidentemente distratta, si è fatta sentire con uno studio svizzero pubblicato su Communication Medicine del gruppo Nature, secondo cui un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. Così scrive in proposito il prof. Marco Cosentino sul suo canale Telegram: OUTTA THE GODDAMN WALLS di Marco Cosentino E niente, ormai i novax sono dappertutto! Vengono fuori dalle fottute pareti come certi alieni cinematografici e finiscono addirittura su rispettabilissime riviste scientifiche come Communication Medicine, del gruppo Nature, che pubblica qualche giorno fa uno studio svizzero che correla lo stato vaccinale covid con l'insorgenza di sindromi influenzali. Questi i risultati e le conclusioni degli autori: "In entrambe le analisi, dimostriamo che un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. [...] Sulla base dei nostri dati, concludiamo che la vaccinazione di richiamo contro il SARS-CoV-2 non contribuisce alla protezione del personale sanitario in un contesto post-pandemico. La vaccinazione contro il SARS-CoV-2 può persino aumentare temporaneamente la probabilità di infezione sintomatica e di perdita di giornate lavorative." Che nostalgia per i tempi pandemici emergenziali, quando certe affermazioni potevano essere soppresse prima ancora di vedere la luce! Ora invece, che roba contessa!, pare che qualsiasi ricercatore con dei dati possa dire la sua. Dove si finirà di questo passo...
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  • SI È MORTO PERCHE PUNTO DA UN RAGNO VIOLINO!!!
    MA ANDATE A PRENDERLO in SACCOCCIA!
    Olbia, la procura dopo l’autopsia: “Non è morto a causa del taser”
    Uno scompenso cardiaco all’origine del decesso avvenuto in ambulanza
    https://www.repubblica.it/cronaca/2025/08/25/news/olbia_morto_taser_autopsia_risultati-424806868/
    SI È MORTO PERCHE PUNTO DA UN RAGNO VIOLINO!!! MA ANDATE A PRENDERLO in SACCOCCIA! Olbia, la procura dopo l’autopsia: “Non è morto a causa del taser” Uno scompenso cardiaco all’origine del decesso avvenuto in ambulanza https://www.repubblica.it/cronaca/2025/08/25/news/olbia_morto_taser_autopsia_risultati-424806868/
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    Olbia, la procura dopo l’autopsia: “Non è morto a causa del taser”
    Uno scompenso cardiaco all’origine del decesso avvenuto in ambulanza
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  • Non tutto il male vien per nuocere

    Il dibattito acceso sulla composizione del Nitag ha fatto emergere inaspettatamente la questione dei conflitti di interessi di alcuni membri e quindi della infiltrazione di big pharma negli enti decisionali in sanità.
    Schillaci non lo dice ma questa rivelazione deve aver pesato più del “pericolo” delle idee di Bellavite e Serravalle.
    Anche solo per questo la battaglia ha portato frutto.
    D’ora in poi l’argomento del conflitto di interessi sarà in primo piano nella medicina italiana e questo è sicuramente un bene, persino superiore ai risultati che potrebbe forse conseguire il Nitag!
    Noi che vogliamo verità, giustizia e libertà dovremo sempre vigilare che non vada perso questo passaggio e chiedere che sia fatta pulizia da tale inquinamento delle istituzioni, anche rafforzando le normative di controllo.

    da Paolo BELLAVITE.
    Non tutto il male vien per nuocere Il dibattito acceso sulla composizione del Nitag ha fatto emergere inaspettatamente la questione dei conflitti di interessi di alcuni membri e quindi della infiltrazione di big pharma negli enti decisionali in sanità. Schillaci non lo dice ma questa rivelazione deve aver pesato più del “pericolo” delle idee di Bellavite e Serravalle. Anche solo per questo la battaglia ha portato frutto. D’ora in poi l’argomento del conflitto di interessi sarà in primo piano nella medicina italiana e questo è sicuramente un bene, persino superiore ai risultati che potrebbe forse conseguire il Nitag! Noi che vogliamo verità, giustizia e libertà dovremo sempre vigilare che non vada perso questo passaggio e chiedere che sia fatta pulizia da tale inquinamento delle istituzioni, anche rafforzando le normative di controllo. da Paolo BELLAVITE.
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  • Proprio nei giorni in cui il pecorume urlante sui social firma petizioni a comando delle virostar chiedendo al ministro Schillaci di rimuovere i dr. Bellavite e Serravalle dal NITAG “in nome della scienza”, la scienza, evidentemente distratta, si è fatta sentire con uno studio svizzero pubblicato su Communication Medicine del gruppo Nature, secondo cui un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. Così scrive in proposito il prof. Marco Cosentino sul suo canale Telegram:

    OUTTA THE GODDAMN WALLS
    di Marco Cosentino
    E niente, ormai i novax sono dappertutto! Vengono fuori dalle fottute pareti come certi alieni cinematografici e finiscono addirittura su rispettabilissime riviste scientifiche come Communication Medicine, del gruppo Nature, che pubblica qualche giorno fa uno studio svizzero che correla lo stato vaccinale covid con l'insorgenza di sindromi influenzali. Questi i risultati e le conclusioni degli autori: "In entrambe le analisi, dimostriamo che un maggior numero di vaccinazioni contro il SARS-CoV-2 è associato a un rischio maggiore di malattie respiratorie simil-influenzali e di giornate lavorative perse. [...] Sulla base dei nostri dati, concludiamo che la vaccinazione di richiamo contro il SARS-CoV-2 non contribuisce alla protezione del personale sanitario in un contesto post-pandemico. La vaccinazione contro il SARS-CoV-2 può persino aumentare temporaneamente la probabilità di infezione sintomatica e di perdita di giornate lavorative."
    Che nostalgia per i tempi pandemici emergenziali, quando certe affermazioni potevano essere soppresse prima ancora di vedere la luce! Ora invece, che roba contessa!, pare che qualsiasi ricercatore con dei dati possa dire la sua. Dove si finirà di questo passo...

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  • CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE.

    È stato completato il più grande studio mai condotto sull’impatto dei vaccini contro il Covid-19.
    Lo studio e’ stato pubblicato sulla rivista Vaccine ed ha analizzato i dati sanitari di oltre 99 milioni di individui vaccinati in otto Paesi, tra cui Australia, Canada, Danimarca e Regno Unito.
    I risultati sono rilevanti.
    Dopo la somministrazione dei vaccini a mRNA – Pfizer e Moderna – il rischio di miocardite aumenta del 610%, mentre quello di encefalomielite acuta del 378%.
    Per chi ha ricevuto AstraZeneca, è stato rilevato un incremento del 32,3% nel rischio di trombosi del seno venoso cerebrale.
    Ancora più allarmante, la sindrome di Guillain-Barré è risultata più frequente del 249% tra i vaccinati.
    Lo studio evidenzia inoltre un aumento di casi di infiammazione del midollo spinale e di altre patologie neurologiche.
    In tutte le tipologie di vaccino, è stato riscontrato un maggiore rischio di pericardite.
    Secondo gli autori, questi dati richiedono una riflessione urgente e ulteriori approfondimenti scientifici sull’impatto dei vaccini sulla salute pubblica.

    Ebbene il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle vaccinazioni - NITAG nominato dal Ministro Schillaci dovrebbe esaminare proprio questi aspetti alimentando il confronto scientifico tra coloro che ritengono che i vaccini siano miracolosi e coloro che si pongono in posizione critica, tenendo conto che la scienza non può essere un dogma ma studio,sperimentazione e osservazione per fugare ogni ragionevole dubbio, ma molti medici e molti parlamentari si oppongono alla presenza di questi ultimi nella commissione.

    Stando così le cose io mi domando :
    La commissione deve occuparsi della salvaguardia della SALUTE della collettività o deve occuparsi della salvaguardia di eventuali INTERESSI privati ?

    #marianoamici #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccini #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi

    Source: https://www.facebook.com/share/p/1Fe1ECRNgz/?mibextid=wwXIfr
    CONTINUIAMO A FAR MATURARE LE COSCIENZE. È stato completato il più grande studio mai condotto sull’impatto dei vaccini contro il Covid-19. Lo studio e’ stato pubblicato sulla rivista Vaccine ed ha analizzato i dati sanitari di oltre 99 milioni di individui vaccinati in otto Paesi, tra cui Australia, Canada, Danimarca e Regno Unito. I risultati sono rilevanti. Dopo la somministrazione dei vaccini a mRNA – Pfizer e Moderna – il rischio di miocardite aumenta del 610%, mentre quello di encefalomielite acuta del 378%. Per chi ha ricevuto AstraZeneca, è stato rilevato un incremento del 32,3% nel rischio di trombosi del seno venoso cerebrale. Ancora più allarmante, la sindrome di Guillain-Barré è risultata più frequente del 249% tra i vaccinati. Lo studio evidenzia inoltre un aumento di casi di infiammazione del midollo spinale e di altre patologie neurologiche. In tutte le tipologie di vaccino, è stato riscontrato un maggiore rischio di pericardite. Secondo gli autori, questi dati richiedono una riflessione urgente e ulteriori approfondimenti scientifici sull’impatto dei vaccini sulla salute pubblica. Ebbene il Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle vaccinazioni - NITAG nominato dal Ministro Schillaci dovrebbe esaminare proprio questi aspetti alimentando il confronto scientifico tra coloro che ritengono che i vaccini siano miracolosi e coloro che si pongono in posizione critica, tenendo conto che la scienza non può essere un dogma ma studio,sperimentazione e osservazione per fugare ogni ragionevole dubbio, ma molti medici e molti parlamentari si oppongono alla presenza di questi ultimi nella commissione. Stando così le cose io mi domando : La commissione deve occuparsi della salvaguardia della SALUTE della collettività o deve occuparsi della salvaguardia di eventuali INTERESSI privati ? #marianoamici #amiciperlitalia #amicidiippocrate #covid19 #vaccini #vaccinazioni #effetticollaterali #effettiavversi Source: https://www.facebook.com/share/p/1Fe1ECRNgz/?mibextid=wwXIfr
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  • La lungimiranza dei leader europei ancora una volta! Avevate dubbi? Hanno perso la guerra ma ragionano come se fossero i vincitori!
    Alaska, i leader europei dopo il vertice: "Nessun veto sull'Ucraina nell'Ue e nella Nato"
    La dichiarazione congiunta

    Da un lato l’apprezzamento per gli “sforzi del presidente Trump” per porre fine alla guerra in Ucraina e la disponibilità a “collaborare” per “un vertice trilaterale” Kiev-Mosca-Washington, dall’altro però nessun passo indietro su due punti chiave. I leader europei – il giorno dopo il vertice in Alaska tra il presidente Usa e Vladimir Putin – ribadiscono che la Russia “non può avere potere di veto sul percorso dell’Ucraina verso l’Ue e la Nato” e che “i confini internazionali non devono essere modificati con la forza”.

    Dopo il colloquio telefonico con Donald Trump e Volodymyr Zelensky – con il tycoon che ha presentato i risultati del summit ad Anchorage – arriva la dichiarazione congiunta della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, del presidente francese Emmanuel Macron, della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, del cancelliere tedesco Friedrich Merz, del primo ministro britannico Keir Starmer, del presidente finlandese Alexander Stubb, del primo ministro polacco Donald Tusk, e del presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa. Nonostante gli inviti dello stesso Trump (“ora spetta a Zelensky e agli europei“) e le parole di Putin (“spero che Kiev e l’Europa non cerchino di ostacolare il processo“) l’Europa sempre intenzionata ad allungare lo stallo.

    L’incipit della dichiarazione congiunta sembra aprire degli spiragli. I leader europei scrivono di avere “accolto con favore gli sforzi del presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione della Russia e raggiungere una pace giusta e duratura” e che “il passo successivo deve ora essere un ulteriore dialogo con il presidente Zelensky“. Citando lo stesso presidente Usa sottolineano che “non c’è accordo finché non c’è un accordo” e si dicono pronti a “collaborare per un vertice trilaterale con il sostegno europeo”.

    Quando si passa ai dettagli però, la loro posizione si differenzia da quella del leader statunitense. “Siamo convinti che l’Ucraina debba disporre di garanzie di sicurezza ferree per difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale” prosegue la dichiarazione dei leader europei: “Accogliamo con favore la dichiarazione del presidente Trump secondo cui gli Stati Uniti sono pronti a fornire garanzie di sicurezza e “la Coalizione dei Volenterosi è pronta a svolgere un ruolo attivo”. Ma i leader europei ribadiscono che “non dovrebbero essere imposte limitazioni alle forze armate ucraine o alla sua cooperazione con Paesi terzi”. Non solo. “La Russia – si legge ancora – non può avere potere di veto sul percorso dell’Ucraina verso l’Ue e la Nato”. E poi, “spetterà all’Ucraina prendere decisioni sul suo territorio. I confini internazionali non devono essere modificati con la forza”, incalzano gli europei.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/16/vertice-alaska-trump-putin-ucraina-europei-veto-nato-territori-news/8096105/
    La lungimiranza dei leader europei ancora una volta! Avevate dubbi? Hanno perso la guerra ma ragionano come se fossero i vincitori! Alaska, i leader europei dopo il vertice: "Nessun veto sull'Ucraina nell'Ue e nella Nato" La dichiarazione congiunta Da un lato l’apprezzamento per gli “sforzi del presidente Trump” per porre fine alla guerra in Ucraina e la disponibilità a “collaborare” per “un vertice trilaterale” Kiev-Mosca-Washington, dall’altro però nessun passo indietro su due punti chiave. I leader europei – il giorno dopo il vertice in Alaska tra il presidente Usa e Vladimir Putin – ribadiscono che la Russia “non può avere potere di veto sul percorso dell’Ucraina verso l’Ue e la Nato” e che “i confini internazionali non devono essere modificati con la forza”. Dopo il colloquio telefonico con Donald Trump e Volodymyr Zelensky – con il tycoon che ha presentato i risultati del summit ad Anchorage – arriva la dichiarazione congiunta della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, del presidente francese Emmanuel Macron, della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, del cancelliere tedesco Friedrich Merz, del primo ministro britannico Keir Starmer, del presidente finlandese Alexander Stubb, del primo ministro polacco Donald Tusk, e del presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa. Nonostante gli inviti dello stesso Trump (“ora spetta a Zelensky e agli europei“) e le parole di Putin (“spero che Kiev e l’Europa non cerchino di ostacolare il processo“) l’Europa sempre intenzionata ad allungare lo stallo. L’incipit della dichiarazione congiunta sembra aprire degli spiragli. I leader europei scrivono di avere “accolto con favore gli sforzi del presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione della Russia e raggiungere una pace giusta e duratura” e che “il passo successivo deve ora essere un ulteriore dialogo con il presidente Zelensky“. Citando lo stesso presidente Usa sottolineano che “non c’è accordo finché non c’è un accordo” e si dicono pronti a “collaborare per un vertice trilaterale con il sostegno europeo”. Quando si passa ai dettagli però, la loro posizione si differenzia da quella del leader statunitense. “Siamo convinti che l’Ucraina debba disporre di garanzie di sicurezza ferree per difendere efficacemente la propria sovranità e integrità territoriale” prosegue la dichiarazione dei leader europei: “Accogliamo con favore la dichiarazione del presidente Trump secondo cui gli Stati Uniti sono pronti a fornire garanzie di sicurezza e “la Coalizione dei Volenterosi è pronta a svolgere un ruolo attivo”. Ma i leader europei ribadiscono che “non dovrebbero essere imposte limitazioni alle forze armate ucraine o alla sua cooperazione con Paesi terzi”. Non solo. “La Russia – si legge ancora – non può avere potere di veto sul percorso dell’Ucraina verso l’Ue e la Nato”. E poi, “spetterà all’Ucraina prendere decisioni sul suo territorio. I confini internazionali non devono essere modificati con la forza”, incalzano gli europei. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/16/vertice-alaska-trump-putin-ucraina-europei-veto-nato-territori-news/8096105/
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