• Il documentario che non vedrete mai in tv

    Cosa succede quando la salute pubblica viene sacrificata sull'altare del profitto?
    “Sistema Malato" è un viaggio senza filtri nel lato oscuro della sanità italiana e internazionale. Un racconto documentato che svela scandali, conflitti d’interesse e connivenze tra politica, industria farmaceutica e istituzioni sanitarie.
    Attraverso immagini di repertorio, testimonianze e dati ufficiali, il documentario ricostruisce decenni di abusi e silenzi: dal caso Poggiolini-De Lorenzo negli anni ’90 alla gestione del Covid-19, passando per il decreto Lorenzin, il ruolo di GAVI e il peso crescente delle lobby farmaceutiche.
    Un’inchiesta che non si limita a denunciare, ma invita lo spettatore a riflettere: chi decide davvero sulle nostre cure? Possiamo ancora fidarci del sistema sanitario? E soprattutto: esiste una via d’uscita? ⛔️

    È da circa 6 mesi che lavoro a questo documentario. Ora è vostro!

    L'avevo promesso: non ci fermeremo finché non verrà fatta Verità e Giustizia.

    https://www.youtube.com/watch?v=pDRMmNZ1qL8
    Il documentario che non vedrete mai in tv 📺 ❌ Cosa succede quando la salute pubblica viene sacrificata sull'altare del profitto? “Sistema Malato" è un viaggio senza filtri nel lato oscuro della sanità italiana e internazionale. Un racconto documentato che svela scandali, conflitti d’interesse e connivenze tra politica, industria farmaceutica e istituzioni sanitarie. Attraverso immagini di repertorio, testimonianze e dati ufficiali, il documentario ricostruisce decenni di abusi e silenzi: dal caso Poggiolini-De Lorenzo negli anni ’90 alla gestione del Covid-19, passando per il decreto Lorenzin, il ruolo di GAVI e il peso crescente delle lobby farmaceutiche. Un’inchiesta che non si limita a denunciare, ma invita lo spettatore a riflettere: chi decide davvero sulle nostre cure? Possiamo ancora fidarci del sistema sanitario? E soprattutto: esiste una via d’uscita? ⛔️ È da circa 6 mesi che lavoro a questo documentario. Ora è vostro! L'avevo promesso: non ci fermeremo finché non verrà fatta Verità e Giustizia. 📌 https://www.youtube.com/watch?v=pDRMmNZ1qL8
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  • Solo per ricordare che questo essere è ancora a piede libero insieme all'avvocato del popolo e insieme a Mario Draghi.
    Nel mentre le persone continuano a morire come niente fosse.

    PRETENDIAMO GIUSTIZIA!ABBIAMO SUPERATO 12.000 FIRME e PUNTIAMO alle 100.000!
    MASSIMA CONDIVISIONE.SPERANZA e MAGRINI, ministro e presidente AIFA al tempo dei fatti INDAGATI PER OMICIDIO DAL TRIBUNALE DI ROMA per la gestione della pandemia.
    Come CITTADINI ITALIANI PRETENDIAMO CHE SIA FATTA GIUSTIZIA!

    FIRMIAMO LA PETIZIONE qui: https://scenario.press/petition e leggete tutti i commenti dei firmatari:

    La giustizia sia uguale per tutti. Lo dobbiamo a chi sta male, a chi soffre e ai tanti morti gettati come spazzatura in un sacco nero.
    Non si può dimenticare la perdita di libertà, dignità e umanità finchè non sarà ristabilita la verità.

    Dacci una mano a far girare questa petizione che abbiamo messo online dopo che le principali piattaforme di petizioni ci hanno bloccato. Grazie.

    Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura delle grosse multinazionali e contro il silenzio dei mass-media del main-stream. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.

    Se vuoi sostenere Scenario.press - libera espressione - puoi andare alla pagina: https://www.scenario.press/static/donations - L'informazione libera non ha prezzo.
    Solo per ricordare che questo essere è ancora a piede libero insieme all'avvocato del popolo e insieme a Mario Draghi. Nel mentre le persone continuano a morire come niente fosse. PRETENDIAMO GIUSTIZIA!ABBIAMO SUPERATO 12.000 FIRME e PUNTIAMO alle 100.000! MASSIMA CONDIVISIONE.SPERANZA e MAGRINI, ministro e presidente AIFA al tempo dei fatti INDAGATI PER OMICIDIO DAL TRIBUNALE DI ROMA per la gestione della pandemia. Come CITTADINI ITALIANI PRETENDIAMO CHE SIA FATTA GIUSTIZIA! FIRMIAMO LA PETIZIONE qui: https://scenario.press/petition e leggete tutti i commenti dei firmatari: La giustizia sia uguale per tutti. Lo dobbiamo a chi sta male, a chi soffre e ai tanti morti gettati come spazzatura in un sacco nero. Non si può dimenticare la perdita di libertà, dignità e umanità finchè non sarà ristabilita la verità. Dacci una mano a far girare questa petizione che abbiamo messo online dopo che le principali piattaforme di petizioni ci hanno bloccato. Grazie. Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura delle grosse multinazionali e contro il silenzio dei mass-media del main-stream. Non c'è democrazia senza libertà di informazione. Se vuoi sostenere Scenario.press - libera espressione - puoi andare alla pagina: https://www.scenario.press/static/donations - L'informazione libera non ha prezzo.
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  • ISRAELE. 14 MINISTRI CHIEDONO L'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA
    Fonte: Anadolu

    Quattordici ministri israeliani, insieme al presidente della Knesset Amir Ohana, hanno firmato una lettera congiunta chiedendo al primo ministro Benjamin Netanyahu di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata, come riportato dall'agenzia Anadolu.

    La lettera, condivisa pubblicamente dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, chiede al governo di occupare "Giudea e Samaria" prima della fine della sessione estiva della Knesset, il 27 luglio.

    I ministri sostengono che l’attuale allineamento con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rappresenta un “momento favorevole” per l’annessione.

    Tra i firmatari figurano ministri della sicurezza, della giustizia, dell'economia, dell'istruzione e altri, che rappresentano un'ampia fascia della leadership del governo. Sostengono che riconoscere gli insediamenti consentendo al tempo stesso la creazione di uno stato palestinese rappresenterebbe una "minaccia esistenziale" per Israele.
    Ormai Israele gioca a carte scoperte.

    In Cisgiordania vivono circa 2,9 milioni di palestinesi, secondo dati aggiornati al 2023. Questa cifra include la popolazione delle aree A, B e C, con città principali come Ramallah, Nablus, Betlemme e Hebron. Tuttavia, le stime possono variare leggermente a seconda delle fonti, con alcune che riportano numeri tra 2,8 e 3 milioni.
    ISRAELE. 14 MINISTRI CHIEDONO L'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA Fonte: Anadolu Quattordici ministri israeliani, insieme al presidente della Knesset Amir Ohana, hanno firmato una lettera congiunta chiedendo al primo ministro Benjamin Netanyahu di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata, come riportato dall'agenzia Anadolu. La lettera, condivisa pubblicamente dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, chiede al governo di occupare "Giudea e Samaria" prima della fine della sessione estiva della Knesset, il 27 luglio. I ministri sostengono che l’attuale allineamento con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rappresenta un “momento favorevole” per l’annessione. Tra i firmatari figurano ministri della sicurezza, della giustizia, dell'economia, dell'istruzione e altri, che rappresentano un'ampia fascia della leadership del governo. Sostengono che riconoscere gli insediamenti consentendo al tempo stesso la creazione di uno stato palestinese rappresenterebbe una "minaccia esistenziale" per Israele. Ormai Israele gioca a carte scoperte. In Cisgiordania vivono circa 2,9 milioni di palestinesi, secondo dati aggiornati al 2023. Questa cifra include la popolazione delle aree A, B e C, con città principali come Ramallah, Nablus, Betlemme e Hebron. Tuttavia, le stime possono variare leggermente a seconda delle fonti, con alcune che riportano numeri tra 2,8 e 3 milioni.
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  • ISRAELE. 14 MINISTRI CHIEDONO L'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA
    Fonte: Anadolu

    Quattordici ministri israeliani, insieme al presidente della Knesset Amir Ohana, hanno firmato una lettera congiunta chiedendo al primo ministro Benjamin Netanyahu di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata, come riportato dall'agenzia Anadolu.

    La lettera, condivisa pubblicamente dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, chiede al governo di occupare "Giudea e Samaria" prima della fine della sessione estiva della Knesset, il 27 luglio.

    I ministri sostengono che l’attuale allineamento con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rappresenta un “momento favorevole” per l’annessione.

    Tra i firmatari figurano ministri della sicurezza, della giustizia, dell'economia, dell'istruzione e altri, che rappresentano un'ampia fascia della leadership del governo. Sostengono che riconoscere gli insediamenti consentendo al tempo stesso la creazione di uno stato palestinese rappresenterebbe una "minaccia esistenziale" per Israele.
    Ormai Israele gioca a carte scoperte.

    In Cisgiordania vivono circa 2,9 milioni di palestinesi, secondo dati aggiornati al 2023. Questa cifra include la popolazione delle aree A, B e C, con città principali come Ramallah, Nablus, Betlemme e Hebron. Tuttavia, le stime possono variare leggermente a seconda delle fonti, con alcune che riportano numeri tra 2,8 e 3 milioni.
    🇮🇱🇵🇸 ISRAELE. 14 MINISTRI CHIEDONO L'ANNESSIONE DELLA CISGIORDANIA Fonte: Anadolu Quattordici ministri israeliani, insieme al presidente della Knesset Amir Ohana, hanno firmato una lettera congiunta chiedendo al primo ministro Benjamin Netanyahu di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata, come riportato dall'agenzia Anadolu. La lettera, condivisa pubblicamente dal ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich, chiede al governo di occupare "Giudea e Samaria" prima della fine della sessione estiva della Knesset, il 27 luglio. I ministri sostengono che l’attuale allineamento con gli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump rappresenta un “momento favorevole” per l’annessione. Tra i firmatari figurano ministri della sicurezza, della giustizia, dell'economia, dell'istruzione e altri, che rappresentano un'ampia fascia della leadership del governo. Sostengono che riconoscere gli insediamenti consentendo al tempo stesso la creazione di uno stato palestinese rappresenterebbe una "minaccia esistenziale" per Israele. Ormai Israele gioca a carte scoperte. In Cisgiordania vivono circa 2,9 milioni di palestinesi, secondo dati aggiornati al 2023. Questa cifra include la popolazione delle aree A, B e C, con città principali come Ramallah, Nablus, Betlemme e Hebron. Tuttavia, le stime possono variare leggermente a seconda delle fonti, con alcune che riportano numeri tra 2,8 e 3 milioni.
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  • SILENZIO PER GAZA. MASSIMA DIFFUSIONE!
    "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente.
    Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese.
    Per favore, leggete dal Dott. Ezzideen, Gaza

    Non c'è internet. Nessun segnale. Nessun suono. Nessun mondo oltre questa gabbia.
    Ho camminato per trenta minuti tra rovine e polvere. Non in cerca di una via di fuga, ma di un frammento di segnale, giusto quel tanto che basta per sussurrare: "Siamo ancora vivi".
    Non perché qualcuno stia ascoltando, ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva.
    Gaza ora è silenziosa. Non di pace, ma di annientamento.
    Non un silenzio di immobilità, ma di soffocamento.
    Hanno tagliato l'ultimo cavo. Nessun messaggio esce. Nessuna immagine entra.
    Persino il dolore è stato proibito.
    Ho superato i cadaveri di edifici, di case, di uomini, alcuni respiravano, altri no. Tutti cancellati dalla stessa mano che ha cancellato le nostre voci.
    Questo non è solo un assedio di bombe. È un assedio della memoria: una guerra contro la nostra capacità di dire: "Eravamo qui".
    I bombardamenti non sono mai cessati, soprattutto a Jabalia. Bombardano le strade dove i bambini chiedono cibo. Bombardano le file dove le madri aspettano la farina. Bombardano la fame stessa.
    Niente cibo. Niente acqua. Nessuna via d'uscita. E coloro che ci provano, coloro che cercano aiuto, vengono colpiti.
    Qui si muore, e nessuno lo sa.
    Non perché le uccisioni si siano fermate, ma perché la distruzione della connessione è riuscita.
    Internet è stato il nostro ultimo respiro. Non era un lusso; era l'ultima prova della nostra umanità.
    Ora non c'è più. E nel buio, massacrano senza conseguenze.
    Ho trovato questo debole segnale eSIM come un uomo morente trova un barlume di fiamma. Ero in piedi sotto un cielo squarciato, rischiando la morte, non per essere salvato, ma per inviare questo.
    Un singolo messaggio. Un'ultima resistenza.
    Se state leggendo questo, ricordate che abbiamo attraversato il fuoco per dirlo.
    Non siamo rimasti in silenzio. Siamo stati messi a tacere.
    E quando i cavi saranno ripristinati, la verità trasparirà dai fili, e il mondo saprà cosa ha scelto di non vedere.

    Dott. Ezzideen, Gaza
    -----------------------------
    Silenzio per Gaza

    A partire da oggi, spegnerò il mio cellulare dalle 21:00 alle 21:30 per una settimana, per il popolo palestinese.
    30 minuti di silenzio digitale
    "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente.
    Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese.
    Durante questa pausa:
    Niente social media. Nessun messaggio. Nessun commento. Telefoni e computer saranno spenti.
    Questa azione collettiva invierà un forte segnale digitale agli algoritmi e mostrerà la nostra solidarietà con Gaza. (Non è facile, ma facciamo qualcosa. È ciò che conta.)
    L'idea:
    Ogni giorno, alla stessa ora, milioni di utenti in tutto il mondo rimarranno completamente in silenzio sui social media per 30 minuti. Nessun post. Nessun Mi piace. Nessun commento. Nessuna app aperta.
    Silenzio digitale completo. Spegni il telefono.
    È un atto di resistenza, una protesta digitale globale.
    La rabbia di tanti cittadini di fronte a un'ingiustizia immensa.
    Perché qualcosa si può fare: semplice ed efficace.
    Ricordate il silenzio digitale delle 21:00.
    (Impostate una sveglia sul telefono: promemoria per le 21:00.)

    Spiegazione tecnica:
    1. Impatto algoritmico
    Le piattaforme dei social media dipendono dall'attività costante degli utenti. Siamo noi che manteniamo attivo il sistema. Un calo improvviso e sincronizzato dell'attività, anche per un breve periodo, può:
    (a) interrompere gli algoritmi di visibilità.
    (b) influenzare le statistiche sul traffico in tempo reale.
    (c) inviare un segnale tecnico ai server in merito a comportamenti anomali degli utenti.
    Questo atto evidenzia la resistenza dei cittadini all'ingiustizia, che fino ad ora era alimentata dalla nostra passività. 2. Impatto simbolico
    In un mondo iperconnesso, il silenzio digitale è una dichiarazione potente.
    Crea un netto contrasto tra il rumore dei social media e il silenzio forzato a Gaza.
    È un momento di riflessione collettiva.
    3. Impatto sociale
    Se l'azione sarà diffusa, i leader vedranno che i cittadini respingono il crimine a Gaza –
    E solo allora si muoveranno.

    Miriamo a creare un'ondata progressista che si diffonda in tutto il mondo .
    Non dimenticate: 21:00 (21:00) — Silenzio digitale!
    Impostate i vostri orologi. Spegnete i telefoni!


    Dalle 21:00 (21:00) alle 21:30 (21:30) — Ovunque vi troviate nel mondo:
    SMETTETE di usare:
    • Telefoni
    • Computer
    • Laptop

    SILENZIO — per il bene di Gaza. GRAZIE
    SILENZIO PER GAZA. MASSIMA DIFFUSIONE! "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente. Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese. Per favore, leggete dal Dott. Ezzideen, Gaza Non c'è internet. Nessun segnale. Nessun suono. Nessun mondo oltre questa gabbia. Ho camminato per trenta minuti tra rovine e polvere. Non in cerca di una via di fuga, ma di un frammento di segnale, giusto quel tanto che basta per sussurrare: "Siamo ancora vivi". Non perché qualcuno stia ascoltando, ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva. Gaza ora è silenziosa. Non di pace, ma di annientamento. Non un silenzio di immobilità, ma di soffocamento. Hanno tagliato l'ultimo cavo. Nessun messaggio esce. Nessuna immagine entra. Persino il dolore è stato proibito. Ho superato i cadaveri di edifici, di case, di uomini, alcuni respiravano, altri no. Tutti cancellati dalla stessa mano che ha cancellato le nostre voci. Questo non è solo un assedio di bombe. È un assedio della memoria: una guerra contro la nostra capacità di dire: "Eravamo qui". I bombardamenti non sono mai cessati, soprattutto a Jabalia. Bombardano le strade dove i bambini chiedono cibo. Bombardano le file dove le madri aspettano la farina. Bombardano la fame stessa. Niente cibo. Niente acqua. Nessuna via d'uscita. E coloro che ci provano, coloro che cercano aiuto, vengono colpiti. Qui si muore, e nessuno lo sa. Non perché le uccisioni si siano fermate, ma perché la distruzione della connessione è riuscita. Internet è stato il nostro ultimo respiro. Non era un lusso; era l'ultima prova della nostra umanità. Ora non c'è più. E nel buio, massacrano senza conseguenze. Ho trovato questo debole segnale eSIM come un uomo morente trova un barlume di fiamma. Ero in piedi sotto un cielo squarciato, rischiando la morte, non per essere salvato, ma per inviare questo. Un singolo messaggio. Un'ultima resistenza. Se state leggendo questo, ricordate che abbiamo attraversato il fuoco per dirlo. Non siamo rimasti in silenzio. Siamo stati messi a tacere. E quando i cavi saranno ripristinati, la verità trasparirà dai fili, e il mondo saprà cosa ha scelto di non vedere. Dott. Ezzideen, Gaza ----------------------------- Silenzio per Gaza A partire da oggi, spegnerò il mio cellulare dalle 21:00 alle 21:30 per una settimana, per il popolo palestinese. 30 minuti di silenzio digitale "Silenzio per Gaza" è una campagna digitale coordinata. È un'ondata crescente. Perché qualcosa si può fare: una pausa digitale giornaliera di 30 minuti ogni sera, dalle 21:00 alle 21:30 ora locale di ogni Paese. Durante questa pausa: Niente social media. Nessun messaggio. Nessun commento. Telefoni e computer saranno spenti. Questa azione collettiva invierà un forte segnale digitale agli algoritmi e mostrerà la nostra solidarietà con Gaza. (Non è facile, ma facciamo qualcosa. È ciò che conta.) L'idea: Ogni giorno, alla stessa ora, milioni di utenti in tutto il mondo rimarranno completamente in silenzio sui social media per 30 minuti. Nessun post. Nessun Mi piace. Nessun commento. Nessuna app aperta. Silenzio digitale completo. Spegni il telefono. È un atto di resistenza, una protesta digitale globale. La rabbia di tanti cittadini di fronte a un'ingiustizia immensa. Perché qualcosa si può fare: semplice ed efficace. Ricordate il silenzio digitale delle 21:00. (Impostate una sveglia sul telefono: promemoria per le 21:00.) Spiegazione tecnica: 1. Impatto algoritmico Le piattaforme dei social media dipendono dall'attività costante degli utenti. Siamo noi che manteniamo attivo il sistema. Un calo improvviso e sincronizzato dell'attività, anche per un breve periodo, può: (a) interrompere gli algoritmi di visibilità. (b) influenzare le statistiche sul traffico in tempo reale. (c) inviare un segnale tecnico ai server in merito a comportamenti anomali degli utenti. Questo atto evidenzia la resistenza dei cittadini all'ingiustizia, che fino ad ora era alimentata dalla nostra passività. 2. Impatto simbolico In un mondo iperconnesso, il silenzio digitale è una dichiarazione potente. Crea un netto contrasto tra il rumore dei social media e il silenzio forzato a Gaza. È un momento di riflessione collettiva. 3. Impatto sociale Se l'azione sarà diffusa, i leader vedranno che i cittadini respingono il crimine a Gaza – E solo allora si muoveranno. Miriamo a creare un'ondata progressista che si diffonda in tutto il mondo 🌎. Non dimenticate: 21:00 (21:00) — Silenzio digitale! Impostate i vostri orologi. Spegnete i telefoni! 📣📣📣 Dalle 21:00 (21:00) alle 21:30 (21:30) — Ovunque vi troviate nel mondo: SMETTETE di usare: • Telefoni • Computer • Laptop SILENZIO — per il bene di Gaza. GRAZIE
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  • Ora mi chiedo: perché Enrico Gianinni è stato arrestato e tenuto in una struttura psichiatrica proprio per il motivo che ha svelato i documentazioni riguardo le scie chimiche? MASSIMA DIFFUSIONE!
    Perché tutta questa ingiustizia? Mentre anche il generale Fabio Mini sta dichiarando l'esistenza delle scie chimiche tossiche...Ma questo governo vile criminale invece di ringraziare le persone come Enrico,
    le rinchiude per tappargli la bocca in strutture psichiatriche, questo
    è un modus operandi criminale, pura malafede, cattiveria inaudita.

    Source: https://x.com/itsmeback_/status/1938501589284655328
    Ora mi chiedo: perché Enrico Gianinni è stato arrestato e tenuto in una struttura psichiatrica proprio per il motivo che ha svelato i documentazioni riguardo le scie chimiche? MASSIMA DIFFUSIONE! Perché tutta questa ingiustizia? Mentre anche il generale Fabio Mini sta dichiarando l'esistenza delle scie chimiche tossiche...Ma questo governo vile criminale invece di ringraziare le persone come Enrico, le rinchiude per tappargli la bocca in strutture psichiatriche, questo è un modus operandi criminale, pura malafede, cattiveria inaudita. Source: https://x.com/itsmeback_/status/1938501589284655328
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  • Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE!

    Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico.

    L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche.

    Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù

    In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti.

    Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”.

    Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi.

    Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico.

    Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso.

    Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso.

    Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita.

    Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati.

    Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano.

    Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma.

    Andrea Caldart

    https://www.pattointernazionale.org


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    Cominciamo un colloquio con medici e cittadini che condividono gli obiettivi di Patto Internazionale. MASSIMA DIFFUSIONE! Alleghiamo un articolo di Andrea Caldart che documenta in modo esemplare come gli Ordini Professionali Sanitari obbediscano alla politica e non ai valori eterni del codice deontologico. L’impegno prioritario di Patto Internazionale rimane quello di modificare per legge l’attuale modalità antidemocratica di elezione dei vertici ordinistici e la perpetuazione delle cariche. Il silenzio dell’Ordine: quando il confronto tra medici diventa un tabù In un’epoca in cui la medicina dovrebbe essere guidata dal confronto, dalla scienza empirica e dall’etica, ciò che più ha colpito negli ultimi cinque anni è stata l’assenza di umanità. Il confronto tra medici, pilastro fondamentale della crescita professionale e scientifica, è stato sistematicamente ostacolato, quando non punito. Eppure, solo dal dialogo, anche tra visioni diverse, possono nascere progresso, consapevolezza e tutela della salute dei pazienti. Avremmo voluto rivolgere delle domande al Dr. Filippo Anelli, Presidente della FNOMCeO, per ascoltare la sua versione sulla gestione degli Ordini dei Medici in questi ultimi anni. Ma l’unica risposta arrivata è stata quella dell’ufficio stampa: “Il Presidente non può al momento rispondere all’intervista”. Un silenzio che pesa, che allarma, e che lascia spazio a interrogativi legittimi. Negli ultimi cinque anni, migliaia di medici in Italia hanno subito procedimenti disciplinari che sembrano avere una matrice più politica che deontologica. I casi emblematici, come quello del Dr. Giuseppe Barbaro, mostrano come il semplice esercizio critico della professione sia stato spesso sanzionato, non sulla base di errori clinici, ma per l’interpretazione politica del Codice Deontologico. Il riferimento va in particolare all’art. 4 relativo alla libertà ed indipendenza del medico e dell’art. 58 del Codice, che regola i rapporti tra colleghi, invitando al rispetto delle competenze e alla possibilità del dissenso. Invece, in molti casi, è bastata una prescrizione non allineata al pensiero dominante, una diagnosi attenta alla singola storia clinica del paziente, l’invito alla prudenza, per far scattare procedimenti sanzionatori. Tutto questo in aperta violazione anche dell’art. 13, che tutela il diritto del paziente a essere informato in modo completo e veritiero, degli art. 15, 22 e 23 che dovrebbero garantire le cure precoci e la continuità di cura con farmaci efficaci, e degli articoli 45 e 48, che trattano in modo specifico i farmaci genici e sperimentali, imponendo rigore e valutazione caso per caso. Soprattutto in merito alla gestione terapeutica del Covid-19, il dibattito è stato schiacciato da una narrazione univoca. Parlare di “vaccino sicuro ed efficace” senza confronto sui dati reali, quando la scheda tecnica ha subito 18 revisioni e lo stesso farmaco era in fase sperimentale, è apparso non solo riduttivo ma irrispettoso verso il metodo scientifico. Allo stesso modo, l’imposizione della “tachipirina e vigile attesa” come linea guida, anziché come opzione, ha escluso ogni possibilità di ricorso alle terapie domiciliari precoci, molte delle quali si sono rivelate clinicamente efficaci e per le quali molte persone hanno avuto salva la propria vita. Il vero nodo è deontologico: rifiutare il confronto tra colleghi, in virtù delle norme citate, è già una violazione dei principi che regolano la professione. Invece è stato permesso ad opinionisti “tele-virologi”, di monopolizzare l’informazione medica, senza contraddittorio, mentre i medici che portavano dati clinici venivano zittiti e, molti di loro invece radiati. Nel resto del mondo, oggi, molte istituzioni sanitarie stanno facendo autocritica. In Italia, invece, il dibattito è ancora bloccato, e il vertice dell’Ordine dei Medici continua a sottrarsi al confronto. Eppure, è proprio nei momenti di crisi che emerge il vero valore della professione medica: la capacità di ascoltare, di discutere, di rimettere al centro la scienza, ma soprattutto l’essere umano. Perché la medicina senza umanità è solo tecnica sterile. E la scienza senza confronto è dogma. Andrea Caldart https://www.pattointernazionale.org Puoi appoggiare il nostro progetto di Verità e Giustizia, diventando sostenitore, se puoi, anche con una piccolissima cifra: IT96O0538712904000004495471 ( specificando libera donazione a sostegno ) Oppure tramite PayPal : https://www.pattointernazionale.org/membership/ Puoi contattarci a mezzo mail: raffaella.laghi@pattointernazionale.org
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  • SALVA LA DATA
    Lunedì 23 giugno – Ore 19:00
    Su IGNIS Tv

    Una testimonianza potente. Una voce fuori dal coro. Una verità da ascoltare.
    In diretta con noi Paola Fara, autrice del libro che sta facendo riflettere l’Italia:
    **“Gocce dello stesso mare. In cammino con i danneggiati del vaccino anti Covid-19”.

    Un’intervista da non perdere, per chi ha a cuore la verità, la giustizia e il coraggio di chi, nel silenzio generale, ha subito – e continua a subire – le conseguenze di scelte imposte in nome dell’emergenza.

    Storie vere di dolore e invisibilità.
    Un viaggio umano tra coscienze dimenticate.
    Una riflessione profonda sui diritti sospesi, sulle parole mai dette e su una memoria collettiva da ricostruire.

    Condividi, partecipa, ascolta.
    Perché solo dando voce a chi non ce l’ha, possiamo davvero voltare pagina.

    Lunedì 23 giugno alle 19:00 – solo su IGNIS Tv
    #GocceDelloStessoMare #PaolaFara #IGNISTv #VeritàEDiritti #PostCovid #DanneggiatiDaVaccino #LibertàDiAscoltare #IntervistaEsclusiva #VeritàScomode

    https://www.youtube.com/live/6yQ78nMVnqg?si=2kfpWhZZknHz6b6H
    SALVA LA DATA 🚨 📺 Lunedì 23 giugno – Ore 19:00 🕖 Su IGNIS Tv 🎤 Una testimonianza potente. Una voce fuori dal coro. Una verità da ascoltare. In diretta con noi Paola Fara, autrice del libro che sta facendo riflettere l’Italia: 📘 **“Gocce dello stesso mare. In cammino con i danneggiati del vaccino anti Covid-19”. Un’intervista da non perdere, per chi ha a cuore la verità, la giustizia e il coraggio di chi, nel silenzio generale, ha subito – e continua a subire – le conseguenze di scelte imposte in nome dell’emergenza. 💔 Storie vere di dolore e invisibilità. 🧭 Un viaggio umano tra coscienze dimenticate. ⚖️ Una riflessione profonda sui diritti sospesi, sulle parole mai dette e su una memoria collettiva da ricostruire. 👉 Condividi, partecipa, ascolta. Perché solo dando voce a chi non ce l’ha, possiamo davvero voltare pagina. 📲 Lunedì 23 giugno alle 19:00 – solo su IGNIS Tv #GocceDelloStessoMare #PaolaFara #IGNISTv #VeritàEDiritti #PostCovid #DanneggiatiDaVaccino #LibertàDiAscoltare #IntervistaEsclusiva #VeritàScomode https://www.youtube.com/live/6yQ78nMVnqg?si=2kfpWhZZknHz6b6H
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  • LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA RITIENE CHE I MEDICI SARANNO GLI UNICI RESPONSABILI DELLE CONSEGUENZE DELLE INIEZIONI ANTI-COVID PERCHÉ ERANO LIBERI DI RIFIUTARSI DI INIETTARLE.

    Secondo una sentenza della Corte di giustizia europea, tutti gli operatori sanitari che ti hanno consigliato o vaccinato contro il Covid sono responsabili civilmente e penalmente.
    Il caso del Professor Frajese davanti alla Corte di Giustizia Europea ha avuto un esito sorprendente! Secondo la Corte, per somministrare i vaccini anti-Covid era necessaria una prescrizione medica . Ma c'è di più: i medici avrebbero potuto scegliere se somministrarli o meno, e persino sconsigliarli, al punto che la potenziale responsabilità civile e penale degli operatori sanitari è attribuibile al caso specifico.

    Le motivazioni fornite dalla Corte potrebbero quindi rimettere in discussione i procedimenti disciplinari e penali avviati nei confronti dei medici contrari alle vaccinazioni , e attribuire invece gravi responsabilità a chi ha vaccinato “senza se e senza ma”, favorendo così anche il rischio di eventi avversi.

    https://buongiornosuedtirol.it/2025/02/19/esclusivo-vaccini-covid-la-corte-ue-serviva-la-prescrizione-e-il-medico-poteva-sconsigliarli/

    Ha ribadito il principio fondamentale del diritto alla libertà di cura e di scegliere il trattamento più appropriato, più sicuro e più efficace da parte del medico, in buona fede e in tutta coscienza, nel caso specifico e nell'esclusivo interesse della salute del paziente.

    Questo passaggio è di straordinaria importanza, perché smonta definitivamente le accuse mosse, sia in sede giudiziale sia nei procedimenti disciplinari, contro tutti i medici che hanno sconsigliato ai propri pazienti la vaccinazione anti-Covid o si sono rifiutati di promuoverla , restituendo così al medico la piena libertà di cura.

    https://www.europereloaded.com/european-court-of-justice-doctors-will-be-solely-responsible-for-the-consequences-of-covid-injections/
    🧩🟢 LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA RITIENE CHE I MEDICI SARANNO GLI UNICI RESPONSABILI DELLE CONSEGUENZE DELLE INIEZIONI ANTI-COVID PERCHÉ ERANO LIBERI DI RIFIUTARSI DI INIETTARLE. Secondo una sentenza della Corte di giustizia europea, tutti gli operatori sanitari che ti hanno consigliato o vaccinato contro il Covid sono responsabili civilmente e penalmente. Il caso del Professor Frajese davanti alla Corte di Giustizia Europea ha avuto un esito sorprendente! Secondo la Corte, per somministrare i vaccini anti-Covid era necessaria una prescrizione medica . Ma c'è di più: i medici avrebbero potuto scegliere se somministrarli o meno, e persino sconsigliarli, al punto che la potenziale responsabilità civile e penale degli operatori sanitari è attribuibile al caso specifico. ✅ Le motivazioni fornite dalla Corte potrebbero quindi rimettere in discussione i procedimenti disciplinari e penali avviati nei confronti dei medici contrari alle vaccinazioni , e attribuire invece gravi responsabilità a chi ha vaccinato “senza se e senza ma”, favorendo così anche il rischio di eventi avversi. https://buongiornosuedtirol.it/2025/02/19/esclusivo-vaccini-covid-la-corte-ue-serviva-la-prescrizione-e-il-medico-poteva-sconsigliarli/ Ha ribadito il principio fondamentale del diritto alla libertà di cura e di scegliere il trattamento più appropriato, più sicuro e più efficace da parte del medico, in buona fede e in tutta coscienza, nel caso specifico e nell'esclusivo interesse della salute del paziente. ✅ Questo passaggio è di straordinaria importanza, perché smonta definitivamente le accuse mosse, sia in sede giudiziale sia nei procedimenti disciplinari, contro tutti i medici che hanno sconsigliato ai propri pazienti la vaccinazione anti-Covid o si sono rifiutati di promuoverla , restituendo così al medico la piena libertà di cura. https://www.europereloaded.com/european-court-of-justice-doctors-will-be-solely-responsible-for-the-consequences-of-covid-injections/
    BUONGIORNOSUEDTIROL.IT
    ESCLUSIVO. Vaccini Covid, la Corte UE: “Serviva la prescrizione e il medico poteva sconsigliarli” - BGS News - Buongiorno Südtirol
    La causa intentata dal professor Frajese dinnanzi alla Corte di Giustizia UE ha avuto un esito sorprendente. Non perché la richiesta di revoca dell’autorizzazione al commercio dei vaccini effettuata dal ricorrente -difeso dagli avvocati Olga Milanese (Umanità e Ragione) e Andrea Montanari (Eunomis)- sia stata respinta, bensì per le statuizioni confermate dalla sentenza. Per somministrare i vaccini anti-Covid, infatti, secondo la Corte era necessaria la prescrizione medica. Ma c’è di più: i medici avrebbero potuto scegliere se somministrarli o meno e persino sconsigliarli, tant’è che l’eventuale responsabilità civile e penale dei sanitari è riconducibile al caso concreto. Le motivazioni della Corte potrebbero smontare il fondamento dei procedimenti disciplinari e penali avviati nei confronti dei medici che si opposero alle vaccinazioni e attribuire invece gravi responsabilità ai camici bianchi che vaccinarono ‘senza se e senza ma’, con ciò promuovendo anche il rischio di cagionare eventi avversi. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Olga Milanese. Avvocato, la Corte ha dichiarato la carenza di interesse del professor Frajese ad adire la Corte comunitaria per ottenere l’annullamento delle autorizzazioni all’immissione in commercio dei vaccini Covid. Può spiegarci, in sintesi, le motivazioni della sentenza? “Devo premettere che eravamo perfettamente consapevoli del fatto che difficilmente la Corte ci avrebbe consentito di superare lo scoglio dell’ammissibilità del ricorso, ma abbiamo deciso di tentare ugualmente sia perché i nostri argomenti erano molto solidi, sia perché una volta decorso il termine per le impugnazioni delle autorizzazioni all’immissione in commercio non sarebbe stato più possibile provare a perseguire la strada dell’annullamento. Le azioni presso il Tribunale UE sono vincolate a filtri molto stringenti. Per impugnare un atto della Commissione Europea è necessario dimostrare la sussistenza dell’interesse ad agire qualificato, di una posizione particolare che giustifica l’interesse a richiedere il suo annullamento”. Cioè? “In altre parole, bisogna dimostrare che l’annullamento dell’atto sia idoneo a produrre per la persona che agisce delle conseguenze giuridiche, che l’esito positivo della causa sia idoneo a procurare beneficio alla parte che ha proposto ricorso. Per questo, a nostro avviso, la richiesta di annullamento dei provvedimenti che autorizzavano l’immissione in commercio dei vaccini Covid-19 non poteva che essere presentata da un medico. L’atto medico della vaccinazione è, infatti, una diretta conseguenza delle autorizzazioni impugnate; lo scopo stesso degli atti autorizzativi è consentire l’uso dei prodotti autorizzati nel territorio dell’Unione, nel rispetto delle prescrizioni ivi indicate e, dunque, in questo caso, la somministrazione del farmaco. Tanto ciò è vero che gli stessi allegati alle decisioni di esecuzione esigono, per la somministrazione del prodotto autorizzato, la prescrizione medica, che per l’appunto è un’attività affidata unicamente ai medici vaccinatori. Per indurre la Corte a non fermarsi al filtro dell’ammissibilità e analizzare il merito delle questioni poste, abbiamo rappresentato che le decisioni della Commissione impugnate, e dunque l’immissione in commercio dei vaccini Covid, determinano l’obbligo per tutti i medici vaccinatori di dover considerare i rischi ed i benefici del farmaco nell’espletamento delle loro specifiche funzioni, valutazione che, invece, in caso di annullamento degli atti autorizzativi e conseguente ritiro del prodotto dal mercato, non sarebbero tenuti a fare. Di qui l’interesse del prof. Frajese ad adire il Tribunale UE in ragione delle implicazioni dirette che le decisioni impugnate hanno sull’attività dei medici e sulle loro scelte professionali. Abbiamo rammentato anche alla Corte il grande problema della mancanza di strumenti in grado di indurre gli Enti regolatori ad effettuare una verifica effettiva e non formale della sicurezza dei prodotti che il medico è chiamato a valutare e somministrare, e l’altrettanto enorme problema dell’assenza di rimedi giurisdizionali, escluso quello da noi scelto, da poter attivare per impugnare e/o contestare gli atti autorizzativi all’immissione in commercio dei farmaci Covid-19. La Corte non ha voluto riconoscere la sussistenza di un interesse specifico della categoria dei medici a richiedere l’annullamento degli atti che autorizzano l’immissione in commercio dei farmaci, sostenendo che gli unici legittimati ad agire in tal senso sono i destinatari degli atti medesimi, ovvero le case farmaceutiche, che chiaramente mai proporrebbero una simile azione. Va da sé che questo equivale ad affermare la sostanziale inoppugnabilità delle decisioni della Commissione Europea in un settore importantissimo, ovvero quello della salute, peraltro esposto ad enormi conflitti di interessi, trattandosi di decisioni con le quali viene permessa la commercializzazione di prodotti destinati alla prevenzione o cura delle persone. Tutto ciò in difetto non soltanto di un controllo terzo ed imparziale sulla sicurezza del prodotto, ma di un controllo di qualunque tipo e questo può essere dimostrato”. Nonostante l’esito a Voi sfavorevole della sentenza, la Corte ha dichiarato che i vaccini anti-Covid dovevano essere somministrati su prescrizione, salvo la libertà del medico di sconsigliarli. Non Le sembra un autogol clamoroso da parte della Corte? “In realtà, speravamo che la nostra puntuale ricostruzione dei motivi posti a giustificazione dell’interesse ad agire del ricorrente, per essere disattesa, avrebbe necessitato un’analisi di merito delle questioni da noi sollevate, e così è stato. Vi erano solo due possibilità: o confermare l’impossibilità del medico di valutare i vaccini Covid, scegliendo se e quando somministrarli (il che avrebbe dovuto portare ad un riconoscimento del suo specifico e personale interesse a richiedere l’annullamento dei provvedimenti di immissione in commercio), o dichiarare la sua libertà di valutazione e scelta al fine di negare il suo interesse ad adire la Corte europea. In entrambi i casi, avremmo ottenuto una pronuncia importante e così è stato. Certo auspicavamo un esame di merito della nostra richiesta di annullamento delle autorizzazioni (con conseguente ritiro dei prodotti in questione dal mercato), anche in considerazione dell’immane lavoro svolto per dimostrare l’assenza dei presupposti per il rilascio delle autorizzazioni tramite la raccolta, traduzione, numerazione e collazione di tutti gli studi scientifici attestanti la mancanza di sicurezza di questi prodotti, ma il risultato “secondario” ottenuto non è comunque di poco conto”. Perché, dal vostro punto di vista, era così importante porre l’attenzione sull’immissione in commercio dei prodotti anti-Covid? “Ritengo che gli atti ufficiali dimostrino in modo lampante che il procedimento autorizzativo si è svolto in violazione non solo della normativa comunitaria, ma delle più banali regole
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  • PADOVA, I DANNEGGIATI DAI SIERI SPERIMENTALI CHIEDONO GIUSTIZIA.
    E ORA DENUNCIAMO PFIZER!

    Questo è il report che ho realizzato sabato 14 giugno alla grande manifestazione sulle reazioni avverse ai sieri sperimentali, che ha visto la partecipazione di tanti danneggiati dall’Italia e dall’estero. Storie strazianti…persone che hanno perso la salute per sempre, mamme che hanno visto i figli morire davanti ai loro occhi.

    La Pfizer sapeva della pericolosità dei sieri e ora attraverso i documenti “Pfizer Papers” la verità è nota a tutti.
    Antonio Porto, di OSA Italia, invita tutti i danneggiati, i parenti delle vittime e i semplici inoculati a farsi avanti per una grande class action contro l’azienda.

    Tanti i relatori intervenuti, di grandissimo spessore professionale e morale.
    Molti sono fra i protagonisti del mio documentario “NON È ANDATO TUTTO BENE”, che invito a divulgare.

    Paolo Cassina

    Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura delle grosse multinazionali e contro il silenzio dei mass-media del main-stream. Non c'è democrazia senza libertà di informazione.
    Se vuoi sostenere Scenario.press - libera espressione - puoi andare alla pagina: https://www.scenario.press/static/donations - L'informazione libera non ha prezzo.

    PADUA, THOSE DAMAGED BY EXPERIMENTAL SERA DEMAND JUSTICE.
    AND NOW WE REPORT PFIZER!

    This is the report I made on Saturday 14 June at the big demonstration on adverse reactions to experimental serums, which saw the participation of many damaged people from Italy and abroad. Heartbreaking stories… people who have lost their health forever, mothers who have seen their children die before their eyes.

    Pfizer knew about the dangers of the serums and now through the “Pfizer Papers” the truth is known to all.

    Antonio Porto, of OSA Italia, invites all those damaged, relatives of the victims and those simply inoculated to come forward for a large class action against the company.

    Many speakers took part, of great professional and moral depth.

    Many are among the protagonists of my documentary “NON È ANDATO TUTTO BENE”, which I invite you to view and share.

    Paolo Cassina

    LINK AL DOCUMENTARIO INTEGRALE “NON È ANDATO TUTTO BENE”
    https://playmastermovie.com/non-e-andato-tutto-bene-le.../
    PADOVA, I DANNEGGIATI DAI SIERI SPERIMENTALI CHIEDONO GIUSTIZIA. E ORA DENUNCIAMO PFIZER! Questo è il report che ho realizzato sabato 14 giugno alla grande manifestazione sulle reazioni avverse ai sieri sperimentali, che ha visto la partecipazione di tanti danneggiati dall’Italia e dall’estero. Storie strazianti…persone che hanno perso la salute per sempre, mamme che hanno visto i figli morire davanti ai loro occhi. La Pfizer sapeva della pericolosità dei sieri e ora attraverso i documenti “Pfizer Papers” la verità è nota a tutti. Antonio Porto, di OSA Italia, invita tutti i danneggiati, i parenti delle vittime e i semplici inoculati a farsi avanti per una grande class action contro l’azienda. Tanti i relatori intervenuti, di grandissimo spessore professionale e morale. Molti sono fra i protagonisti del mio documentario “NON È ANDATO TUTTO BENE”, che invito a divulgare. Paolo Cassina Se non l'hai già fatto iscriviti a www.scenario.press - libera espressione - il Social contro la censura delle grosse multinazionali e contro il silenzio dei mass-media del main-stream. Non c'è democrazia senza libertà di informazione. Se vuoi sostenere Scenario.press - libera espressione - puoi andare alla pagina: https://www.scenario.press/static/donations - L'informazione libera non ha prezzo. PADUA, THOSE DAMAGED BY EXPERIMENTAL SERA DEMAND JUSTICE. AND NOW WE REPORT PFIZER! This is the report I made on Saturday 14 June at the big demonstration on adverse reactions to experimental serums, which saw the participation of many damaged people from Italy and abroad. Heartbreaking stories… people who have lost their health forever, mothers who have seen their children die before their eyes. Pfizer knew about the dangers of the serums and now through the “Pfizer Papers” the truth is known to all. Antonio Porto, of OSA Italia, invites all those damaged, relatives of the victims and those simply inoculated to come forward for a large class action against the company. Many speakers took part, of great professional and moral depth. Many are among the protagonists of my documentary “NON È ANDATO TUTTO BENE”, which I invite you to view and share. Paolo Cassina LINK AL DOCUMENTARIO INTEGRALE “NON È ANDATO TUTTO BENE” https://playmastermovie.com/non-e-andato-tutto-bene-le.../
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