• Europa o l’impostura
    di Giorgio Agamben

    “È probabile che ben pochi fra coloro che si apprestano a votare per le elezioni europee si siano interrogati sul significato politico del loro gesto. Poiché sono chiamati a eleggere un non meglio definito «parlamento europeo», essi possono credere più o meno in buona fede di star facendo qualcosa che corrisponde all’elezione dei parlamenti dei paesi di cui sono cittadini. È bene subito chiarire che le cose non stanno assolutamente così. Quando si parla oggi di Europa, il grande rimosso è innanzitutto la stessa realtà politica e giuridica dell’Unione europea. Che si tratti di una vera e propria rimozione, risulta dal fatto che si evita in tutti i modi di portare alla coscienza una verità tanto imbarazzante quanto evidente. Mi riferisco al fatto che dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale . Il trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993, che ha dato la sua forma attuale all’Unione europea, è l’estrema sanzione dell’identità europea come mero accordo intergovernativo fra Stati. Consapevoli del fatto che parlare di una democrazia rispetto all’Europa non aveva pertanto senso, i funzionari dell’Unione europea hanno cercato di colmare questo deficit democratico stilando il progetto di una cosiddetta costituzione europea.

    È significativo che il testo che va sotto questo nome, elaborato da commissioni di burocrati senza alcun fondamento popolare e approvato da una conferenza intergovernativa nel 2004, quando è stato sottoposto al voto popolare, come in Francia e in Olanda nel 2005, è stato clamorosamente rifiutato. Di fronte al fallimento dell’approvazione popolare, che di fatto rendeva nulla la sedicente costituzione, il progetto fu tacitamente – e forse bisognerebbe dire vergognosamente – abbandonato e sostituito da un nuovo trattato internazionale, il cosiddetto Trattato di Lisbona del 2007. Va da sé che, dal punto di vista giuridico, questo documento non è una costituzione, ma è ancora una volta un accordo tra governi, la cui sola consistenza riguarda il diritto internazionale e che ci si è pertanto guardati dal sottoporre all’approvazione popolare.

    Non sorprende, pertanto, che il cosiddetto parlamento europeo che si tratta di eleggere non sia, in verità, un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, che è interamente nelle mani della Commissione europea.
    Qualche anno prima il problema della costituzione europea aveva dato del resto luogo a un dibattito fra un giurista tedesco di cui nessuno poteva mettere in dubbio la competenza, Dieter Grimm, e Jürgen Habermas, che, come la maggior parte di coloro che si definiscono filosofi, era del tutto privo di una cultura giuridica. Contro Habermas, che pensava di poter fondare in ultima analisi la costituzione sull’opinione pubblica, Dieter Grimm ebbe buon gioco nel sostenere l’improponibilità di una costituzione per la semplice ragione che un popolo europeo non esisteva e pertanto qualcosa come un potere costituente mancava di ogni possibile fondamento. Se è vero che il potere costituito presuppone un potere costituente, l’idea di un potere costituente europeo è il grande assente nei discorsi sull’Europa.

    Dal punto di vista della sua pretesa costituzione, l’Unione europea non ha pertanto alcuna legittimità. È allora perfettamente comprensibile che una entità politica senza una costituzione legittima non possa esprimere una politica propria. La sola parvenza di unità si raggiunge quando l’Europa agisce come vassallo degli Stati Uniti, partecipando a guerre che non corrispondono in alcun modo ad interessi comuni e ancor meno alla volontà popolare. L’Unione europea agisce oggi come una succursale della NATO (la quale NATO è a sua volta un accordo militare fra stati).
    Per questo, riprendendo non troppo ironicamente la formula che Marx usava per il comunismo, si potrebbe dire che l’idea di un potere costituente europeo è lo spettro che si aggira oggi per l’Europa e che nessuno osa oggi evocare. Eppure solo un tale potere costituente potrebbe restituire legittimità e realtà alle istituzioni europee, che – se impostore è secondo i dizionari «chi impone ad altri di credere cose aliene dal vero e operare secondo quella credulità» – sono allo stato attuale nient’altro che un’impostura.

    Un’altra idea dell’Europa sarà possibile solo quando avremo sgombrato il campo da questa impostura. Per dirla senza infingimenti né riserve: se vogliamo pensare veramente un’Europa politica, la prima cosa da fare è togliere di mezzo l’Unione europea –, o quanto meno, essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà.”


    20 maggio 2024
    Europa o l’impostura di Giorgio Agamben “È probabile che ben pochi fra coloro che si apprestano a votare per le elezioni europee si siano interrogati sul significato politico del loro gesto. Poiché sono chiamati a eleggere un non meglio definito «parlamento europeo», essi possono credere più o meno in buona fede di star facendo qualcosa che corrisponde all’elezione dei parlamenti dei paesi di cui sono cittadini. È bene subito chiarire che le cose non stanno assolutamente così. Quando si parla oggi di Europa, il grande rimosso è innanzitutto la stessa realtà politica e giuridica dell’Unione europea. Che si tratti di una vera e propria rimozione, risulta dal fatto che si evita in tutti i modi di portare alla coscienza una verità tanto imbarazzante quanto evidente. Mi riferisco al fatto che dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale . Il trattato di Maastricht, entrato in vigore nel 1993, che ha dato la sua forma attuale all’Unione europea, è l’estrema sanzione dell’identità europea come mero accordo intergovernativo fra Stati. Consapevoli del fatto che parlare di una democrazia rispetto all’Europa non aveva pertanto senso, i funzionari dell’Unione europea hanno cercato di colmare questo deficit democratico stilando il progetto di una cosiddetta costituzione europea. È significativo che il testo che va sotto questo nome, elaborato da commissioni di burocrati senza alcun fondamento popolare e approvato da una conferenza intergovernativa nel 2004, quando è stato sottoposto al voto popolare, come in Francia e in Olanda nel 2005, è stato clamorosamente rifiutato. Di fronte al fallimento dell’approvazione popolare, che di fatto rendeva nulla la sedicente costituzione, il progetto fu tacitamente – e forse bisognerebbe dire vergognosamente – abbandonato e sostituito da un nuovo trattato internazionale, il cosiddetto Trattato di Lisbona del 2007. Va da sé che, dal punto di vista giuridico, questo documento non è una costituzione, ma è ancora una volta un accordo tra governi, la cui sola consistenza riguarda il diritto internazionale e che ci si è pertanto guardati dal sottoporre all’approvazione popolare. Non sorprende, pertanto, che il cosiddetto parlamento europeo che si tratta di eleggere non sia, in verità, un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, che è interamente nelle mani della Commissione europea. Qualche anno prima il problema della costituzione europea aveva dato del resto luogo a un dibattito fra un giurista tedesco di cui nessuno poteva mettere in dubbio la competenza, Dieter Grimm, e Jürgen Habermas, che, come la maggior parte di coloro che si definiscono filosofi, era del tutto privo di una cultura giuridica. Contro Habermas, che pensava di poter fondare in ultima analisi la costituzione sull’opinione pubblica, Dieter Grimm ebbe buon gioco nel sostenere l’improponibilità di una costituzione per la semplice ragione che un popolo europeo non esisteva e pertanto qualcosa come un potere costituente mancava di ogni possibile fondamento. Se è vero che il potere costituito presuppone un potere costituente, l’idea di un potere costituente europeo è il grande assente nei discorsi sull’Europa. Dal punto di vista della sua pretesa costituzione, l’Unione europea non ha pertanto alcuna legittimità. È allora perfettamente comprensibile che una entità politica senza una costituzione legittima non possa esprimere una politica propria. La sola parvenza di unità si raggiunge quando l’Europa agisce come vassallo degli Stati Uniti, partecipando a guerre che non corrispondono in alcun modo ad interessi comuni e ancor meno alla volontà popolare. L’Unione europea agisce oggi come una succursale della NATO (la quale NATO è a sua volta un accordo militare fra stati). Per questo, riprendendo non troppo ironicamente la formula che Marx usava per il comunismo, si potrebbe dire che l’idea di un potere costituente europeo è lo spettro che si aggira oggi per l’Europa e che nessuno osa oggi evocare. Eppure solo un tale potere costituente potrebbe restituire legittimità e realtà alle istituzioni europee, che – se impostore è secondo i dizionari «chi impone ad altri di credere cose aliene dal vero e operare secondo quella credulità» – sono allo stato attuale nient’altro che un’impostura. Un’altra idea dell’Europa sarà possibile solo quando avremo sgombrato il campo da questa impostura. Per dirla senza infingimenti né riserve: se vogliamo pensare veramente un’Europa politica, la prima cosa da fare è togliere di mezzo l’Unione europea –, o quanto meno, essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà.” 20 maggio 2024
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  • Il libro mette seri dubbi sulla innocenza di Forti o che non vi siano prove. Forse la nostra Capa è andata ad accogliere un colpevole.

    https://www.scenario.press/posts/16914
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    WWW.SCENARIO.PRESS
    Chico Forti: le prove ci sono eccome, con Rita Cavallaro
    Il libro mette seri dubbi sulla innocenza di Chico Forti, accolto come un eroe dalla nostra capa di governo. https://www.youtube.com/watch?v=ibcBB2SBNzY
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  • Il libro mette seri dubbi sulla innocenza di Chico Forti, accolto come un eroe dalla nostra capa di governo.
    https://www.youtube.com/watch?v=ibcBB2SBNzY
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  • Il distanziamento sociale non aveva alcun fondamento scientifico: la rivelazione


    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-castello-di-carte-del-distanziamento-sociale/

    #DistanziamentoSociale #FondamentoScientifico #Rivelazione #Pandemia #Covid19 #MisuradiSicurezza #Prevenzione #NormeSanitarie #Contromisure #Dubbi #Critiche #Analisi #Rischio #Evidenze #StudioScientifico #MisureControilContagio #OpinioniContrastanti #ConsiglidellaSanità #PolitichePubbliche #DecretiGoverno #EffettiCollaterali #ImpattoSociale #DiscussionePubblica #MisureContestate #DibattitoAperto #SalutePubblica #ValutazioneCritica #InformazioniContraddittorie #DecisioniGovernative #MisurePreventive
    Il distanziamento sociale non aveva alcun fondamento scientifico: la rivelazione https://dituttoedipiu.altervista.org/il-castello-di-carte-del-distanziamento-sociale/ #DistanziamentoSociale #FondamentoScientifico #Rivelazione #Pandemia #Covid19 #MisuradiSicurezza #Prevenzione #NormeSanitarie #Contromisure #Dubbi #Critiche #Analisi #Rischio #Evidenze #StudioScientifico #MisureControilContagio #OpinioniContrastanti #ConsiglidellaSanità #PolitichePubbliche #DecretiGoverno #EffettiCollaterali #ImpattoSociale #DiscussionePubblica #MisureContestate #DibattitoAperto #SalutePubblica #ValutazioneCritica #InformazioniContraddittorie #DecisioniGovernative #MisurePreventive
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    Il castello di carte del distanziamento sociale - D TUTTO E D+
    Il castello di carte del distanziamento sociale - Come un castello di carte, il teatrino pandemico costruito su basi fragili e narrative
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  • La domanda sorge spontanea...I numeri erano gonfiati solo in Liguria?

    https://dituttoedipiu.altervista.org/liguria-ombre-sulla-gestione-della-pandemia-e-favoritismi-in-sanita/

    #Liguria #pandemia #gestione #numeri #gonfiati #sanità #favoritismi #politica #regione #trasparenza #dati #salute #indagini #inchiesta #contagi #decessi #ricoveri #casi #COVID19 #amministrazione #sospetti #dubbi #analisi #verità #informazioni #risorse #pubblica #opacità #tracciabilità #comportamento
    La domanda sorge spontanea...I numeri erano gonfiati solo in Liguria? https://dituttoedipiu.altervista.org/liguria-ombre-sulla-gestione-della-pandemia-e-favoritismi-in-sanita/ #Liguria #pandemia #gestione #numeri #gonfiati #sanità #favoritismi #politica #regione #trasparenza #dati #salute #indagini #inchiesta #contagi #decessi #ricoveri #casi #COVID19 #amministrazione #sospetti #dubbi #analisi #verità #informazioni #risorse #pubblica #opacità #tracciabilità #comportamento
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    Liguria: ombre sulla gestione della pandemia e favoritismi in sanità - D
    Il governatore ligure Giovanni Toti è nel mirino della Procura di Genova per presunta manipolazione dei dati Covid e favoritismi alla sanità privata. Le accuse sono gravi: gonfiamento dei contagi p
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  • Le cantonate dimenticate di chi certificava il vaccino Astrazeneca


    https://dituttoedipiu.altervista.org/la-responsabilita-dei-media-nella-salute-pubblica-il-caso-astrazeneca/

    #vaccini #Astrazeneca #effetticollaterali #rischisalute #certificazionevaccino #sicurezzavaccini #media #informazione #pandemia #salutepubblica #difetti #trasparenza #responsabilità #dubbi #sospetti #scetticismo #disinformazione #falsenarrazioni #giornalismo #valutazionescientifica #opinione pubblica #fiducia #studio #dati #ricerca #sicurezza #sanità #comunicazione #rischi #vaccinazione
    Le cantonate dimenticate di chi certificava il vaccino Astrazeneca https://dituttoedipiu.altervista.org/la-responsabilita-dei-media-nella-salute-pubblica-il-caso-astrazeneca/ #vaccini #Astrazeneca #effetticollaterali #rischisalute #certificazionevaccino #sicurezzavaccini #media #informazione #pandemia #salutepubblica #difetti #trasparenza #responsabilità #dubbi #sospetti #scetticismo #disinformazione #falsenarrazioni #giornalismo #valutazionescientifica #opinione pubblica #fiducia #studio #dati #ricerca #sicurezza #sanità #comunicazione #rischi #vaccinazione
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    La responsabilità dei media nella salute pubblica: Il caso Astrazeneca - D
    Un recente sviluppo nella saga del vaccino anti-Covid di Astrazeneca ha colto di sorpresa molti giornalisti e cittadini: l'ammissione da parte dell'azienda farmaceutica di rari effetti
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  • SE DUBITI DELL'OMICIDIO CECCHETTIN SEI UN PERICOLOSO DISTURBATO MENTALE. TE LO DICE MAMMA RAI.

    A ORE 14, su Rai2, il conduttore Milo Infante e la dottoressa Bruzzone hanno detto che chi si pone domande circa l'attendibilità della narrazione ufficiale relativa al caso Cecchettin è un pericoloso disturbato mentale con tratti paranoidi e distacco dal senso di realtà cui andrebbe interdetto l'uso dei social ad perpetuum.
    "Andrebbe identificato e perseguito!" hanno detto.
    "Proprio come chi dubitava della pandemia e delle bare di Bergamo!" ha aggiunto un'ospite.
    Beh, direi che qui sul mio canale di dubbio ce ne sia a bizzeffe...
    Avete capito disturbati di merda?
    Pentitevi!
    Sono Infante e Bruzzone che ve lo intimano!
    Ah, hanno anche detto che siccome gli inquirenti stanno cercando la prova provata della premeditazione, questa ricerca spasmodica contro il tempo tiranno potrebbe portare alla scadenza della custodia cautelare e Turetta potrebbe essere rilasciato in attesa di processo nonostante sia reo confesso.
    Beh dai, se non lo abbiamo visto all'entrata lo vedremo all'uscita e se non lo vedremo nemmeno all'uscita lo vedremo al processo.
    Sperando che non scappi...

    https://www.raiplay.it/video/2024/05/Ore-14-c1cf5f98-0aef-4e2c-8ab4-b92005188430.html

    Fonte: www.andreatosatto.it
    SE DUBITI DELL'OMICIDIO CECCHETTIN SEI UN PERICOLOSO DISTURBATO MENTALE. TE LO DICE MAMMA RAI. A ORE 14, su Rai2, il conduttore Milo Infante e la dottoressa Bruzzone hanno detto che chi si pone domande circa l'attendibilità della narrazione ufficiale relativa al caso Cecchettin è un pericoloso disturbato mentale con tratti paranoidi e distacco dal senso di realtà cui andrebbe interdetto l'uso dei social ad perpetuum. "Andrebbe identificato e perseguito!" hanno detto. "Proprio come chi dubitava della pandemia e delle bare di Bergamo!" ha aggiunto un'ospite. Beh, direi che qui sul mio canale di dubbio ce ne sia a bizzeffe... Avete capito disturbati di merda? Pentitevi! Sono Infante e Bruzzone che ve lo intimano! Ah, hanno anche detto che siccome gli inquirenti stanno cercando la prova provata della premeditazione, questa ricerca spasmodica contro il tempo tiranno potrebbe portare alla scadenza della custodia cautelare e Turetta potrebbe essere rilasciato in attesa di processo nonostante sia reo confesso. Beh dai, se non lo abbiamo visto all'entrata lo vedremo all'uscita e se non lo vedremo nemmeno all'uscita lo vedremo al processo. Sperando che non scappi... https://www.raiplay.it/video/2024/05/Ore-14-c1cf5f98-0aef-4e2c-8ab4-b92005188430.html Fonte: www.andreatosatto.it
    WWW.RAIPLAY.IT
    Ore 14 2023/24 - Puntata del 02/05/2024 - Video - RaiPlay
    L'appuntamento quotidiano, ideato e condotto da Milo Infante, dalla forte vocazione giornalistica, con particolare attenzione alle inchieste, all'attualità e alla cronaca.
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  • Intrighi della politica: Toscano dice la sua su DeLuca, Santoro, Alemanno, Draghi, astensionismo, sul pasticcio delle firme e che si presentano al centro e al sud. Troppo lento ma chiarificatore di molti dubbi
    https://www.youtube.com/live/Mm0TuP_Yx6E?si=487K8CxQhcGjF8Rk
    Intrighi della politica: Toscano dice la sua su DeLuca, Santoro, Alemanno, Draghi, astensionismo, sul pasticcio delle firme e che si presentano al centro e al sud. Troppo lento ma chiarificatore di molti dubbi https://www.youtube.com/live/Mm0TuP_Yx6E?si=487K8CxQhcGjF8Rk
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  • THE IRISH LIGHT
    Quotidiano Irlandese

    Pfizer sapeva che il vaccino avrebbe ucciso...
    I dati trapelati, mostrano un numero scioccante di decessi ed effetti sudeck, ora ufficialmente associati alle iniezioni
    di "vaccini" covid...

    Aspettiamo di vedere queste verità nei nostri quotidiani...siamo in attesa...
    NUTRO I MIEI PROFONDI DUBBI!
    THE IRISH LIGHT Quotidiano Irlandese Pfizer sapeva che il vaccino avrebbe ucciso... I dati trapelati, mostrano un numero scioccante di decessi ed effetti sudeck, ora ufficialmente associati alle iniezioni di "vaccini" covid... Aspettiamo di vedere queste verità nei nostri quotidiani...siamo in attesa... NUTRO I MIEI PROFONDI DUBBI! 👇👇👇
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  • A proposito del 25 aprile…

    Oggi, 25 aprile 2024, sono a casa da scuola: è festa nazionale e inoltre il mio Istituto ha dato ben sette giorni di sospensione delle lezioni, fino al 1* maggio, festa del lavoro. La prima riflessione che mi viene da fare è come siano tenute in considerazione le cosiddette feste laiche, sia il 25 aprile che il 1* maggio (e poi arriverà il 2 giugno, festa delle Repubblica), tanto da dare più giorni di vacanza addirittura rispetto alla Pasqua, dove ne abbiamo avuti sei! Evidentemente lo Stato italiano, più laicista che laico, ritiene che siano da valorizzare i “pilastri ideologici” della Repubblica nata dalle ceneri del fascismo, piuttosto delle ricorrenze religiose cattoliche che fanno parte della tradizione del nostro Paese! Infatti sono state abolite ben cinque festività religiose cattoliche, che avevano una cadenza infrasettimanale, spostandole alla domenica: L’Epifania, san Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini e i santi Pietro e Paolo! Si dirà: però è stata reintrodotta l’Epifania nel 1985, in applicazione del nuovo Concordato (quello tra Craxi e Casaroli) e, per la città di Roma, la festa dei santi Pietro e Paolo! C’è stata una proposta di legge, presentata il 22 aprile 2015, per il ripristino delle festività cattoliche soppresse, ma a tutt’oggi non mi risulta sia stata approvata (e sono passati nove anni!).
    Ma perché dico queste cose? Perché le feste “laiche”, come il 25 aprile, il 1* maggio, il 2 giugno, sono i “capisaldi” della narrazione dominante che cerca disperatamente di legittimare un potere instauratosi per decisioni esterne più che per volontà nazionale. Ciò viene infatti confermato dalla solita tiritera degli alfieri del pensiero unico, che snocciolano i triti luoghi comuni sull’antifascismo, sulla vittoria dei partigiani, e si chiedono se avremmo preferito che vincessero i costruttori delle camere a gas piuttosto che i portatori della democrazia liberale! Naturalmente per tali “storici” occorre censurare tutta una serie di notizie e dati che farebbero almeno mettere in dubbio la contrapposizione tra “buoni e cattivi” che lo zio Sam ci impone, da quando l’Italia ha dato la resa incondizionata al potere militare anglosassone! Questi signori non dicono mai che i capi dell’esercito italiano si sono arresi senza condizioni il 3 settembre 1943, con gli “accordi di Cassibile”! In tale giorno i generali Giuseppe Castellano, per il Regno d’Italia, e Walter Bedell Smith, per gli Stati Uniti d’America, firmarono quello che venne chiamato “armistizio breve” o “armistizio corto”, che entrò in vigore l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio vero e proprio, firmato da Pietro Badoglio. Altro che “riscatto”, come hanno la faccia tosta di dire alcuni personaggi politici! Fu un cedimento totale, che portò poi, nel tempo, all’installazione delle 140 basi militari statunitensi e NATO attualmente presenti nel nostro Paese! E alle 90 (se non di più, perché forse che ne sono anche a Napoli) bombe atomiche ancora esistenti sul nostro territorio (ma, si sa, sono “buone”, perché sono dalla “parte giusta”, come le due bombe atomiche lanciate sulla popolazione civile di Hiroshima e Nagasaki, che causarono oltre 300.000 morti, senza contare le conseguenze delle radiazioni nel tempo).
    Voi direte: ma che cosa c’entra questo col 25 aprile? Beh, anzitutto per capire che le sorti della guerra sono state decise altrove e forse l’apporto dei partigiani non è stato così decisivo come si vorrebbe far credere, e poi per capire che dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 si è svolta sul suolo italiano una guerra tra due eserciti stranieri, quello tedesco e quello degli alleati. Gli italiani non sapevano da che parte stare, in quanto gli alti comandi non davano ordini chiari e tutto l’apparato militare italiano, che non era esattamente uguale a zero, si sfasciò nel giro di una settimana. Mio padre, che aveva fatto la campagna di Russia dalla parte “sbagliata”, secondo gli storici pantofolai che non hanno mai preso in mano un fucile in vita loro, doveva nascondersi, perché era considerato un “traditore della patria”!!! E mi diceva sempre che, paradossalmente, quello che li aveva salvati era stato il comunista Palmiro Togliatti, che aveva fatto approvare l’amnistia per i cosiddetti disertori, cioè per coloro che avevano servito la Patria obbedendo agli ordini ricevuti!
    Vorrei poi aggiungere un’altra riflessione: perché è stata scelta proprio la data del 25 aprile, in quanto in realtà la fine delle ostilità avvenne in momenti diversi a seconda delle zone (in alcuni casi addirittura a maggio)? La narrazione dominante sostiene che tale fosse il giorno della dichiarazione del Comitato di Liberazione Nazionale; sarà un caso, ma tale data coincide con la prima riunione dei 50 Stati che portò alla fondazione dell’ONU, l’organizzazione internazionale fortemente voluta dagli SUA (Stati Uniti d’America) per controllare il mondo intero. Che poi non ci siano riusciti, anche questo è vero, ma che continuino a fomentare guerre in tutti gli angoli del mondo è un dato di cui bisognerebbe tener conto. Io, che sono sempre stato anticomunista, ho dovuto prendere atto che, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica nel 1991, i conflitti sono aumentati esponenzialmente, l’organizzazione militare occidentale è cresciuta in maniera assurda soprattutto verso l’est europeo e gli SUA hanno contingenti militari in oltre 100 Stati del mondo, con una influenza che non si è mai verificata nella storia!
    Per finire dirò, a proposito di tale “festa laica” quello che ne diceva mio padre: il 25 aprile è stato l’inizio della guerra civile in Italia, che durò praticamente fino all’entrata in vigore della Costituzione; infatti vi furono vendette ideologico-politiche, soprattutto ad opera della parte “giusta” nei confronti della parte “sbagliata”, approfittando della confusione e della situazione di incertezza e instabilità che si era venuta a creare.

    prof. Pietro Marinelli
    A proposito del 25 aprile… Oggi, 25 aprile 2024, sono a casa da scuola: è festa nazionale e inoltre il mio Istituto ha dato ben sette giorni di sospensione delle lezioni, fino al 1* maggio, festa del lavoro. La prima riflessione che mi viene da fare è come siano tenute in considerazione le cosiddette feste laiche, sia il 25 aprile che il 1* maggio (e poi arriverà il 2 giugno, festa delle Repubblica), tanto da dare più giorni di vacanza addirittura rispetto alla Pasqua, dove ne abbiamo avuti sei! Evidentemente lo Stato italiano, più laicista che laico, ritiene che siano da valorizzare i “pilastri ideologici” della Repubblica nata dalle ceneri del fascismo, piuttosto delle ricorrenze religiose cattoliche che fanno parte della tradizione del nostro Paese! Infatti sono state abolite ben cinque festività religiose cattoliche, che avevano una cadenza infrasettimanale, spostandole alla domenica: L’Epifania, san Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini e i santi Pietro e Paolo! Si dirà: però è stata reintrodotta l’Epifania nel 1985, in applicazione del nuovo Concordato (quello tra Craxi e Casaroli) e, per la città di Roma, la festa dei santi Pietro e Paolo! C’è stata una proposta di legge, presentata il 22 aprile 2015, per il ripristino delle festività cattoliche soppresse, ma a tutt’oggi non mi risulta sia stata approvata (e sono passati nove anni!). Ma perché dico queste cose? Perché le feste “laiche”, come il 25 aprile, il 1* maggio, il 2 giugno, sono i “capisaldi” della narrazione dominante che cerca disperatamente di legittimare un potere instauratosi per decisioni esterne più che per volontà nazionale. Ciò viene infatti confermato dalla solita tiritera degli alfieri del pensiero unico, che snocciolano i triti luoghi comuni sull’antifascismo, sulla vittoria dei partigiani, e si chiedono se avremmo preferito che vincessero i costruttori delle camere a gas piuttosto che i portatori della democrazia liberale! Naturalmente per tali “storici” occorre censurare tutta una serie di notizie e dati che farebbero almeno mettere in dubbio la contrapposizione tra “buoni e cattivi” che lo zio Sam ci impone, da quando l’Italia ha dato la resa incondizionata al potere militare anglosassone! Questi signori non dicono mai che i capi dell’esercito italiano si sono arresi senza condizioni il 3 settembre 1943, con gli “accordi di Cassibile”! In tale giorno i generali Giuseppe Castellano, per il Regno d’Italia, e Walter Bedell Smith, per gli Stati Uniti d’America, firmarono quello che venne chiamato “armistizio breve” o “armistizio corto”, che entrò in vigore l’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio vero e proprio, firmato da Pietro Badoglio. Altro che “riscatto”, come hanno la faccia tosta di dire alcuni personaggi politici! Fu un cedimento totale, che portò poi, nel tempo, all’installazione delle 140 basi militari statunitensi e NATO attualmente presenti nel nostro Paese! E alle 90 (se non di più, perché forse che ne sono anche a Napoli) bombe atomiche ancora esistenti sul nostro territorio (ma, si sa, sono “buone”, perché sono dalla “parte giusta”, come le due bombe atomiche lanciate sulla popolazione civile di Hiroshima e Nagasaki, che causarono oltre 300.000 morti, senza contare le conseguenze delle radiazioni nel tempo). Voi direte: ma che cosa c’entra questo col 25 aprile? Beh, anzitutto per capire che le sorti della guerra sono state decise altrove e forse l’apporto dei partigiani non è stato così decisivo come si vorrebbe far credere, e poi per capire che dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945 si è svolta sul suolo italiano una guerra tra due eserciti stranieri, quello tedesco e quello degli alleati. Gli italiani non sapevano da che parte stare, in quanto gli alti comandi non davano ordini chiari e tutto l’apparato militare italiano, che non era esattamente uguale a zero, si sfasciò nel giro di una settimana. Mio padre, che aveva fatto la campagna di Russia dalla parte “sbagliata”, secondo gli storici pantofolai che non hanno mai preso in mano un fucile in vita loro, doveva nascondersi, perché era considerato un “traditore della patria”!!! E mi diceva sempre che, paradossalmente, quello che li aveva salvati era stato il comunista Palmiro Togliatti, che aveva fatto approvare l’amnistia per i cosiddetti disertori, cioè per coloro che avevano servito la Patria obbedendo agli ordini ricevuti! Vorrei poi aggiungere un’altra riflessione: perché è stata scelta proprio la data del 25 aprile, in quanto in realtà la fine delle ostilità avvenne in momenti diversi a seconda delle zone (in alcuni casi addirittura a maggio)? La narrazione dominante sostiene che tale fosse il giorno della dichiarazione del Comitato di Liberazione Nazionale; sarà un caso, ma tale data coincide con la prima riunione dei 50 Stati che portò alla fondazione dell’ONU, l’organizzazione internazionale fortemente voluta dagli SUA (Stati Uniti d’America) per controllare il mondo intero. Che poi non ci siano riusciti, anche questo è vero, ma che continuino a fomentare guerre in tutti gli angoli del mondo è un dato di cui bisognerebbe tener conto. Io, che sono sempre stato anticomunista, ho dovuto prendere atto che, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica nel 1991, i conflitti sono aumentati esponenzialmente, l’organizzazione militare occidentale è cresciuta in maniera assurda soprattutto verso l’est europeo e gli SUA hanno contingenti militari in oltre 100 Stati del mondo, con una influenza che non si è mai verificata nella storia! Per finire dirò, a proposito di tale “festa laica” quello che ne diceva mio padre: il 25 aprile è stato l’inizio della guerra civile in Italia, che durò praticamente fino all’entrata in vigore della Costituzione; infatti vi furono vendette ideologico-politiche, soprattutto ad opera della parte “giusta” nei confronti della parte “sbagliata”, approfittando della confusione e della situazione di incertezza e instabilità che si era venuta a creare. prof. Pietro Marinelli
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