• MA BOLLE ma MI FACCIA il PIACERE! NON ERA QUELLO CHE NON VOLEVA SOPRANI e BALLERINI RUSSI alla SCALA???
    Roberto Bolle: OnDance si trasferisce all'Arco della Pace con il Bolero di Ravel
    L'étoile porta l'ottava edizione della festa della danza in una nuova location e lancia un appello per Gaza e per il settore
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/05/non-bisogna-aver-paura-di-gridare-la-pace-per-gaza-ondance-si-rinnova-allarco-della-pace-con-bolero-le-istituzioni-tutelino-la-danza-cosi-roberto-bolle/8116369/

    IO NON DIMENTICO!
    Roberto Bolle esclude i ballerini russi e Steve La Chance commenta: “Con gli stro**i che ci sono in Italia possiamo illuminare il mondo”
    Dopo le dichiarazioni di Roberto Bolle sull'esclusione di ballerini russi dai suoi spettacoli, Steve La Chance commenta le sue parole con un duro post su Instagram
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/26/roberto-bolle-esclude-i-ballerini-russi-e-steve-la-chance-commenta-con-gli-stroi-che-ci-sono-in-italia-possiamo-illuminare-il-mondo/6605361/
    MA BOLLE ma MI FACCIA il PIACERE! NON ERA QUELLO CHE NON VOLEVA SOPRANI e BALLERINI RUSSI alla SCALA??? Roberto Bolle: OnDance si trasferisce all'Arco della Pace con il Bolero di Ravel L'étoile porta l'ottava edizione della festa della danza in una nuova location e lancia un appello per Gaza e per il settore https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/05/non-bisogna-aver-paura-di-gridare-la-pace-per-gaza-ondance-si-rinnova-allarco-della-pace-con-bolero-le-istituzioni-tutelino-la-danza-cosi-roberto-bolle/8116369/ IO NON DIMENTICO! Roberto Bolle esclude i ballerini russi e Steve La Chance commenta: “Con gli stro**i che ci sono in Italia possiamo illuminare il mondo” Dopo le dichiarazioni di Roberto Bolle sull'esclusione di ballerini russi dai suoi spettacoli, Steve La Chance commenta le sue parole con un duro post su Instagram https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/26/roberto-bolle-esclude-i-ballerini-russi-e-steve-la-chance-commenta-con-gli-stroi-che-ci-sono-in-italia-possiamo-illuminare-il-mondo/6605361/
    WWW.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
    Roberto Bolle: OnDance si trasferisce all'Arco della Pace con il Bolero di Ravel
    L'étoile porta l'ottava edizione della festa della danza in una nuova location e lancia un appello per Gaza e per il settore
    0 Комментарии 0 Поделились 64 Просмотры
  • Principali dichiarazioni del Ministro degli Esteri russo Sergey #Lavrov al giornalista Pavel Zarubin dopo i vertici della #SCO

    Key statements by Russian Foreign Minister Sergey #Lavrov to journalist Pavel Zarubin after the #SCO summit
    Principali dichiarazioni del Ministro degli Esteri russo Sergey #Lavrov al giornalista Pavel Zarubin dopo i vertici della #SCO Key statements by Russian Foreign Minister Sergey #Lavrov to journalist Pavel Zarubin after the #SCO summit
    Like
    3
    0 Комментарии 0 Поделились 100 Просмотры
  • 🗣 UN grande Roy de Vita sulle dichiarazioni di Rezza. CAMILLA CANEPA e ALTRI MIGLIAIA di GIOVANI POTEVANO ESSERE SALVATI!

    Ma DAVVERO ci sono INGERENZE tra POLITICA e SCIENZA?

    Una DOMANDA per Rezza!
    MASSIMA CONDIVISIONE!

    QUI POTETE TROVARE il LINK per firmare la nostra petizione per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e Nicola Magrini ex direttore generale di AIFA:
    https://www.scenario.press/petition
    PIU' di 13.000 FIRME RAGGIUNTE.
    ABBIAMO BISOGNO del SOSTEGNO di TUTTI! Grazie per firmare e condividere!
    🗣 UN grande Roy de Vita sulle dichiarazioni di Rezza. CAMILLA CANEPA e ALTRI MIGLIAIA di GIOVANI POTEVANO ESSERE SALVATI! Ma DAVVERO ci sono INGERENZE tra POLITICA e SCIENZA? Una DOMANDA per Rezza! MASSIMA CONDIVISIONE! QUI POTETE TROVARE il LINK per firmare la nostra petizione per mettere in stato di accusa l'ex Ministro Speranza e Nicola Magrini ex direttore generale di AIFA: https://www.scenario.press/petition PIU' di 13.000 FIRME RAGGIUNTE. ABBIAMO BISOGNO del SOSTEGNO di TUTTI! Grazie per firmare e condividere!
    Like
    2
    0 Комментарии 0 Поделились 341 Просмотры 11
  • Sarebbe auspicabile che le autorità italiane <…> si astenessero dal formulare, per bocca dei propri funzionari sportivi, cui è delegata la preparazione delle Olimpiadi, dichiarazioni che alterano il senso e il significato del compito loro affidato.

    Source: https://www.facebook.com/share/p/1QNrVCmah8/
    Sarebbe auspicabile che le autorità italiane <…> si astenessero dal formulare, per bocca dei propri funzionari sportivi, cui è delegata la preparazione delle Olimpiadi, dichiarazioni che alterano il senso e il significato del compito loro affidato. Source: https://www.facebook.com/share/p/1QNrVCmah8/
    Like
    1
    0 Комментарии 0 Поделились 212 Просмотры
  • Il Decreto del 2 Gennaio 2021 del Ministro della Non-Speranza e della Morte Roberto Speranza costituisce la prova documentale istituzionale dell’ intenzionale disinformazione della popolazione in merito ai sieri sperimentali della morte
    Andate a leggerVi le prime due frasi del capitolo 7 COMUNICAZIONE del Decreto di Roberto Speranza del 2 Gennaio 2021, con il quale il Ministro della Morte ha aperto la campagna „vaccinale“ Covid-19

    https://drive.google.com/file/d/1RDwHFoiRre075m8tA_hUXtXA4ibMXGsa/view?usp=drivesdk

    che recitano testualmente come segue:
    „È necessario fornire in modo proattivo informazioni complete, obiettive e accurate, con la finalità di favorire un'ampia adesione alla campagna vaccinale da parte della popolazione. A tal fine sarà necessario spiegare che le rigorose procedure di autorizzazione dell'UE non contemplano alcuna deroga alla sicurezza.“… sic!

    Il Ministro della Non-Speranza e della Morte invoca in modo cinico „obiettività, completezza ed accuratezza nell‘informazione“, tralasciando di informare
    1) che i cosiddetti „vaccini“-Covid-19 allora erano peraltro autorizzati solo in via condizionata (perché mancavano fondamentali informazioni che mancano sino ad oggi - la successiva autorizzazione non più condizionata è dovuta al fatto che l‘EMA allo stato è un’associazione a delinquere e una sede secondaria di big pharma) e che
    2) l‘Italia aveva firmato con i produttori dei sieri sperimentali dei contratti di acquisto, in cui i produttori dichiaravano espressamente che non potevano garantire l‘efficacia e sicurezza perché non c‘era il tempo per la sperimentazione, che la sperimentazione doveva continuare dopo l‘inizio dell‘uso sugli (ignari perché da Ministro & Co. ingannati) cittadini, e che dunque la sperimentazione si faceva direttamente sui cittadini!
    L‘Italia - proprio sulla base di questo esplicito avvertimento - ha rilasciato ai produttori completa manleva per richieste di risarcimento danni.
    Vedi qui il contratto d‘acquisto firmato con Pfizer/BioNTech

    https://drive.google.com/file/d/1nbz-XsyKXtpO5Yl4Vl0mtLCBwKghXPvK/view?usp=drivesdk

    Le dichiarazioni del Ministro della Morte Roberto Speranza nel Decreto 2 gennaio 2021 costituiscono peraltro una contraddizione in sé: perché l’informazione „obiettiva, completa ed accurata“ è il presupposto per una consapevole decisione del cittadino (consenso informato) e non a priori utile alla „massima adesione“ alla campagna „vaccinale“. Anzi! Se i cittadini fossero stati informati in modo obiettivo, accurato e completo, non si sarebbero certo fatti inoculare ripetutamente sieri sperimentali della morte!
    @LaVeritaWeb

    @BelpietroTweet
    @franborgonovo
    @madforfree
    @flodderreitter
    @Marcolisei
    @borghi_claudio

    Source: https://x.com/RHolzeisen/status/1959508063037051049
    ‼️Il Decreto del 2 Gennaio 2021 del Ministro della Non-Speranza e della Morte Roberto Speranza costituisce la prova documentale istituzionale dell’ intenzionale disinformazione della popolazione in merito ai sieri sperimentali della morte‼️ Andate a leggerVi le prime due frasi del capitolo 7 COMUNICAZIONE del Decreto di Roberto Speranza del 2 Gennaio 2021, con il quale il Ministro della Morte ha aperto la campagna „vaccinale“ Covid-19 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/1RDwHFoiRre075m8tA_hUXtXA4ibMXGsa/view?usp=drivesdk che recitano testualmente come segue: „È necessario fornire in modo proattivo informazioni complete, obiettive e accurate, con la finalità di favorire un'ampia adesione alla campagna vaccinale da parte della popolazione. A tal fine sarà necessario spiegare che le rigorose procedure di autorizzazione dell'UE non contemplano alcuna deroga alla sicurezza.“… sic! Il Ministro della Non-Speranza e della Morte invoca in modo cinico „obiettività, completezza ed accuratezza nell‘informazione“, tralasciando di informare 1) che i cosiddetti „vaccini“-Covid-19 allora erano peraltro autorizzati solo in via condizionata (perché mancavano fondamentali informazioni che mancano sino ad oggi - la successiva autorizzazione non più condizionata è dovuta al fatto che l‘EMA allo stato è un’associazione a delinquere e una sede secondaria di big pharma) e che 2) l‘Italia aveva firmato con i produttori dei sieri sperimentali dei contratti di acquisto, in cui i produttori dichiaravano espressamente che non potevano garantire l‘efficacia e sicurezza perché non c‘era il tempo per la sperimentazione, che la sperimentazione doveva continuare dopo l‘inizio dell‘uso sugli (ignari perché da Ministro & Co. ingannati) cittadini, e che dunque la sperimentazione si faceva direttamente sui cittadini! L‘Italia - proprio sulla base di questo esplicito avvertimento - ha rilasciato ai produttori completa manleva per richieste di risarcimento danni. Vedi qui il contratto d‘acquisto firmato con Pfizer/BioNTech 👇👇👇 https://drive.google.com/file/d/1nbz-XsyKXtpO5Yl4Vl0mtLCBwKghXPvK/view?usp=drivesdk Le dichiarazioni del Ministro della Morte Roberto Speranza nel Decreto 2 gennaio 2021 costituiscono peraltro una contraddizione in sé: perché l’informazione „obiettiva, completa ed accurata“ è il presupposto per una consapevole decisione del cittadino (consenso informato) e non a priori utile alla „massima adesione“ alla campagna „vaccinale“. Anzi! Se i cittadini fossero stati informati in modo obiettivo, accurato e completo, non si sarebbero certo fatti inoculare ripetutamente sieri sperimentali della morte! @LaVeritaWeb @BelpietroTweet @franborgonovo @madforfree @flodderreitter @Marcolisei @borghi_claudio Source: https://x.com/RHolzeisen/status/1959508063037051049
    Angry
    1
    0 Комментарии 0 Поделились 1Кб Просмотры
  • COMUNICATO STAMPA

    NITAG: indipendenti no, stakeholder sì?
    16 agosto 2025

    L’Associazione ContiamoCi! prende atto della decisione del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di revocare le nomine del NITAG prima ancora che questo potesse iniziare a operare.

    Come emerso in questi giorni, la composizione del comitato presentava gravi inconvenienti dovuti alla presenza di soggetti in situazioni documentate di conflitto di interesse, in particolare in ambito farmaceutico. Inconvenienti cui sembrava logico porre rimedio fin dall’inizio, anziché dopo una pubblica levata di scudi.

    È altrettanto evidente, tuttavia, che lo scioglimento del NITAG non sia stato determinato unicamente da tali conflitti, ma anche dalle forti pressioni politiche e mediatiche provenienti anche dall’interno della maggioranza (in particolare da Forza Italia), nonché da FNOMCeO e da alcune società “scientifiche”, che hanno contestato la presenza nel neonato organismo di due medici illustri ma non allineati con le posizioni dominanti. La vicenda dimostra come la logica del confronto aperto e plurale sia stata sostituita dalla difesa di posizioni ideologiche precostituite.

    Ma qui emergono le vere contraddizioni. Il Ministro avrebbe infatti deciso di revocare le nomine “per agire nell’interesse esclusivo dei cittadini”, ma ha annunciato contestualmente che il nuovo NITAG vedrà la partecipazione di non meglio precisati “stakeholder”, cioè di portatori di interessi privati.

    In queste ore, da Palazzo Chigi si registrano reazioni critiche: Giorgia Meloni si è detta irritata, perché la scelta “non era concordata”. Anche esponenti di Fratelli d’Italia e dalla Lega hanno richiamato la necessità del pluralismo e del libero confronto scientifico.

    ContiamoCi! concorda con la necessità del pluralismo, purché sia davvero imparziale e libero da condizionamenti di qualsivoglia natura: un sano “pluralismo” in materia di Sanità Pubblica non può essere abbinato alla voce “portatori d’interesse”.

    La gestione della salute pubblica richiede autorevolezza e indipendenza.

    La coerenza tra dichiarazioni e fatti è fondamentale, così come lo è affidare scelte delicate a esperti scelti per la loro integrità professionale e non per ragioni altre che con la scienza nulla hanno a che fare.

    L’Associazione ContiamoCi! continuerà a vigilare affinché la salute dei cittadini non venga né svenduta né delegata a soggetti che perseguono interessi privati.

    #ContiamoCi #SanitàPubblica #NITAG #Indipendenza #Salute

    Source: https://t.me/PaoloBellavite/11884
    COMUNICATO STAMPA NITAG: indipendenti no, stakeholder sì? 16 agosto 2025 L’Associazione ContiamoCi! prende atto della decisione del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di revocare le nomine del NITAG prima ancora che questo potesse iniziare a operare. Come emerso in questi giorni, la composizione del comitato presentava gravi inconvenienti dovuti alla presenza di soggetti in situazioni documentate di conflitto di interesse, in particolare in ambito farmaceutico. Inconvenienti cui sembrava logico porre rimedio fin dall’inizio, anziché dopo una pubblica levata di scudi. È altrettanto evidente, tuttavia, che lo scioglimento del NITAG non sia stato determinato unicamente da tali conflitti, ma anche dalle forti pressioni politiche e mediatiche provenienti anche dall’interno della maggioranza (in particolare da Forza Italia), nonché da FNOMCeO e da alcune società “scientifiche”, che hanno contestato la presenza nel neonato organismo di due medici illustri ma non allineati con le posizioni dominanti. La vicenda dimostra come la logica del confronto aperto e plurale sia stata sostituita dalla difesa di posizioni ideologiche precostituite. Ma qui emergono le vere contraddizioni. Il Ministro avrebbe infatti deciso di revocare le nomine “per agire nell’interesse esclusivo dei cittadini”, ma ha annunciato contestualmente che il nuovo NITAG vedrà la partecipazione di non meglio precisati “stakeholder”, cioè di portatori di interessi privati. In queste ore, da Palazzo Chigi si registrano reazioni critiche: Giorgia Meloni si è detta irritata, perché la scelta “non era concordata”. Anche esponenti di Fratelli d’Italia e dalla Lega hanno richiamato la necessità del pluralismo e del libero confronto scientifico. ContiamoCi! concorda con la necessità del pluralismo, purché sia davvero imparziale e libero da condizionamenti di qualsivoglia natura: un sano “pluralismo” in materia di Sanità Pubblica non può essere abbinato alla voce “portatori d’interesse”. La gestione della salute pubblica richiede autorevolezza e indipendenza. La coerenza tra dichiarazioni e fatti è fondamentale, così come lo è affidare scelte delicate a esperti scelti per la loro integrità professionale e non per ragioni altre che con la scienza nulla hanno a che fare. L’Associazione ContiamoCi! continuerà a vigilare affinché la salute dei cittadini non venga né svenduta né delegata a soggetti che perseguono interessi privati. #ContiamoCi #SanitàPubblica #NITAG #Indipendenza #Salute Source: https://t.me/PaoloBellavite/11884
    T.ME
    Paolo Bellavite
    COMUNICATO STAMPA NITAG: indipendenti no, stakeholder sì? 16 agosto 2025 L’Associazione ContiamoCi! prende atto della decisione del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di revocare le nomine del NITAG prima ancora che questo potesse iniziare a operare. Come emerso in questi giorni, la composizione del comitato presentava gravi inconvenienti dovuti alla presenza di soggetti in situazioni documentate di conflitto di interesse, in particolare in ambito farmaceutico. Inconvenienti cui sembrava logico porre rimedio fin dall’inizio, anziché dopo una pubblica levata di scudi. È altrettanto evidente, tuttavia, che lo scioglimento del NITAG non sia stato determinato unicamente da tali conflitti, ma anche dalle forti pressioni politiche e mediatiche provenienti anche dall’interno della maggioranza (in particolare da Forza Italia), nonché da FNOMCeO e da alcune società “scientifiche”, che hanno contestato la presenza nel neonato organismo di due medici illustri ma non allineati con le posizioni dominanti. La vicenda dimostra come la logica del confronto aperto e plurale sia stata sostituita dalla difesa di posizioni ideologiche precostituite. Ma qui emergono le vere contraddizioni. Il Ministro avrebbe infatti deciso di revocare le nomine “per agire nell’interesse esclusivo dei cittadini”, ma ha annunciato contestualmente che il nuovo NITAG vedrà la partecipazione di non meglio precisati “stakeholder”, cioè di portatori di interessi privati. In queste ore, da Palazzo Chigi si registrano reazioni critiche: Giorgia Meloni si è detta irritata, perché la scelta “non era concordata”. Anche esponenti di Fratelli d’Italia e dalla Lega hanno richiamato la necessità del pluralismo e del libero confronto scientifico. ContiamoCi! concorda con la necessità del pluralismo, purché sia davvero imparziale e libero da condizionamenti di qualsivoglia natura: un sano “pluralismo” in materia di Sanità Pubblica non può essere abbinato alla voce “portatori d’interesse”. La gestione della salute pubblica richiede autorevolezza e indipendenza. La coerenza tra dichiarazioni e fatti è fondamentale, così come lo è affidare scelte delicate a esperti scelti per la loro integrità professionale e non per ragioni altre che con la scienza nulla hanno a che fare. L’Associazione ContiamoCi! continuerà a vigilare affinché la salute dei cittadini non venga né svenduta né delegata a soggetti che perseguono interessi privati. #ContiamoCi #SanitàPubblica #NITAG #Indipendenza #Salute
    Like
    2
    0 Комментарии 0 Поделились 2Кб Просмотры
  • LEONKA – Distruggendo & Distraendo

    E niente… ovviamente non potevamo farci mancare nulla in questa estate milanese . Giusto per gradire, perché non rispolverare un vecchio refrein anni ’90 in versione remix 2025? Tra un interrogatorio di Catella e una chat di Tancredi, passando per dichiarazioni deliranti in salsa piddina, ecco servito il grande classico: “sgombero al Leonkavallo”.

    Versione aggiornata: “sgombero n.134”. Perché tanto, quando c’è da cavalcare il tema caldo dello “sgombero selvaggio”, il governo di centrodestra non si tira mai indietro .
    E pensare che correva il 1993, quando da studente delle superiori seguivo Formentini nella sua crociata contro il Leonka… e ora eccoci di nuovo qui, trent’anni dopo, con la stessa litania.

    Giovedì 21 agosto : scatta lo sgombero in via Watteau.
    Che fosse oggi o a settembre non cambiava granché: le rogne restano rogne.

    Stiamo parlando di uno dei centri sociali storici di Milano, che ha ospitato band come i Casino Royale, i 99 Posse, serate di musica, cene sociali, momenti di aggregazione a prezzi popolari .
    Ma resta il fatto: occupazione illegale. Ed è qui che scatta la solita pantomima politica.

    Da un lato la destra che esulta (“finalmente legalità!” ).
    Dall’altro la sinistra che piange (“attacco alla cultura popolare!” ).
    E intanto, qualcuno si dimentica che fino a vent’anni fa alcuni leader che oggi sbraitano erano ospiti fissi del Leonka… sì, proprio loro. Indovinate chi? Non è difficile.

    Il punto vero? Questo sgombero è più distrazione che soluzione.
    Si distrugge un patrimonio di aggregazione e cultura popolare e, nello stesso tempo, si distrae l’opinione pubblica da scandali ben più pesanti: Cementopoli 2.0, appalti, affari veri .

    È la solita “manovra di rottura”: un diversivo da dare in pasto ai media, mentre il resto scivola sotto silenzio.
    Manco fossimo davvero dei rincoglioniti totali, vero?

    Eppure, il vero dilemma resta insoluto: legalità vs offerta culturale.
    Milano continua a preferire solo luoghi “radical chic approved” – MUDEC, BASE, spazi patinati con cocktail da 12 euro – e relega la cultura popolare al margine, fino a criminalizzarla.

    Forse la soluzione sta in una “terza via”:
    spazi culturali regolari, accessibili e popolari, assegnati tramite bandi trasparenti e canoni calmierati.
    Perché se la burocrazia chiude tutte le porte, l’occupazione diventa l’unica via di sopravvivenza.

    La domanda è: vogliamo davvero trovare una mediazione che unisca legalità e cultura, o continueremo a giocare al teatrino degli sgomberi?
    Io, sinceramente, la risposta non l’ho ancora vista. Ma spero di sbagliarmi.

    #Leonkavallo #Milano2025 #Sgombero #CulturaPopolare #Legalità #DistruzioneEDistrazione #PoliticaItaliana #UrbanCulture
    LEONKA – Distruggendo & Distraendo 🚧🎭 E niente… ovviamente non potevamo farci mancare nulla in questa estate milanese 🌞🍉. Giusto per gradire, perché non rispolverare un vecchio refrein anni ’90 in versione remix 2025? Tra un interrogatorio di Catella e una chat di Tancredi, passando per dichiarazioni deliranti in salsa piddina, ecco servito il grande classico: “sgombero al Leonkavallo”. Versione aggiornata: “sgombero n.134”. Perché tanto, quando c’è da cavalcare il tema caldo dello “sgombero selvaggio”, il governo di centrodestra non si tira mai indietro 💥. E pensare che correva il 1993, quando da studente delle superiori seguivo Formentini nella sua crociata contro il Leonka… e ora eccoci di nuovo qui, trent’anni dopo, con la stessa litania. Giovedì 21 agosto ✍️: scatta lo sgombero in via Watteau. Che fosse oggi o a settembre non cambiava granché: le rogne restano rogne. Stiamo parlando di uno dei centri sociali storici di Milano, che ha ospitato band come i Casino Royale, i 99 Posse, serate di musica, cene sociali, momenti di aggregazione a prezzi popolari 🥘🎶. Ma resta il fatto: occupazione illegale. Ed è qui che scatta la solita pantomima politica. Da un lato la destra che esulta (“finalmente legalità!” 👮). Dall’altro la sinistra che piange (“attacco alla cultura popolare!” 🎭). E intanto, qualcuno si dimentica che fino a vent’anni fa alcuni leader che oggi sbraitano erano ospiti fissi del Leonka… sì, proprio loro. Indovinate chi? Non è difficile. Il punto vero? Questo sgombero è più distrazione che soluzione. Si distrugge un patrimonio di aggregazione e cultura popolare e, nello stesso tempo, si distrae l’opinione pubblica da scandali ben più pesanti: Cementopoli 2.0, appalti, affari veri 💸. È la solita “manovra di rottura”: un diversivo da dare in pasto ai media, mentre il resto scivola sotto silenzio. Manco fossimo davvero dei rincoglioniti totali, vero? 🙃 Eppure, il vero dilemma resta insoluto: legalità vs offerta culturale. Milano continua a preferire solo luoghi “radical chic approved” – MUDEC, BASE, spazi patinati con cocktail da 12 euro 🍸 – e relega la cultura popolare al margine, fino a criminalizzarla. Forse la soluzione sta in una “terza via”: 👉 spazi culturali regolari, accessibili e popolari, assegnati tramite bandi trasparenti e canoni calmierati. Perché se la burocrazia chiude tutte le porte, l’occupazione diventa l’unica via di sopravvivenza. La domanda è: vogliamo davvero trovare una mediazione che unisca legalità e cultura, o continueremo a giocare al teatrino degli sgomberi? Io, sinceramente, la risposta non l’ho ancora vista. Ma spero di sbagliarmi. #Leonkavallo #Milano2025 #Sgombero #CulturaPopolare #Legalità #DistruzioneEDistrazione #PoliticaItaliana #UrbanCulture
    0 Комментарии 0 Поделились 1Кб Просмотры
  • Djokovic si schiera contro il presidente serbo. E sposta il torneo da lui organizzato da Belgrado ad Atene
    Da tempo Nole è critico verso il governo del suo Paese, mentre appoggia il movimento studentesco. E ha minacciato anche di lasciare per sempre la Serbia.
    Da tempo Nole è critico verso il governo del suo Paese, mentre appoggia il movimento studentesco. E ha minacciato anche di lasciare per sempre la Serbia

    Un comunicato di pochi giorni fa dell'Atp ha ufficializzato il trasferimento del 250 di Belgrado ad Atene, dal 2 all'8 novembre, nella settimana che precede le Atp Finals di Torino. Un torneo, si legge nella nota ufficiale dell'associazione dei giocatori, «organizzato dal team esperto che ha già lavorato a nove precedenti tornei internazionali». Un team guidato da Djordje Djokovic, fratello di Nole, che a New York tra 10 giorni proverà a dare per l'ennesima volta l'assalto al suo 25° titolo Slam.

    Una scelta che può sembrare strana, visto il legame di Nole con la Serbia, ma che in questo momento storico non è affatto casuale. Da tempo, infatti, la posizione di Djokovic è fortemente critica verso il governo e il presidente Aleksandar Vucic, e vicina al movimento studentesco, con la situazione precipitata nel novembre scorso dopo che il crollo della pensilina di una stazione ferroviaria di Novi Sad ha causato la morte di 15 persone, diventando un caso politico e scatenando le proteste nei confronti del governo accusato di corruzione e irregolarità nella concessione degli appalti per la ristrutturazione della stazione.

    I media vicini a Vucic hanno definito Djokovic un «falso patriota», anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi dal campione serbo: «Sto con il popolo e con i giovani, quello che succede è inaccettabile - aveva detto a Wimbledon -. Sono scene orribili, provo solo simpatia e sostegno per chi protesta». Da qui, la scelta di trasferire intanto l'organizzazione del torneo da Belgrado ad Atene, decisione a cui pare possa far seguito anche un cambio di residenza, con Djokovic che ha ammesso di aver incontrato il primo ministro greco Kyriakos Mītsotakīs, per discutere di potenziali investimenti come per esempio l'organizzazione dell'Atp 250 al centro olimpico di OAKA. «Il trasferimento della mia famiglia non è attualmente in programma - ha dichiarato di recente Djokovic, che dopo aver perso contro Sinner a Wimbledon ha scelto Mykonos come meta per qualche giorno di relax -. Ma in futuro potrebbe accadere».

    https://www.corriere.it/sport/tennis/25_agosto_14/djokovic-si-schiera-contro-il-presidente-serbo-8b9a6411-875a-49d1-9fd2-828af1253xlk.shtml
    Djokovic si schiera contro il presidente serbo. E sposta il torneo da lui organizzato da Belgrado ad Atene Da tempo Nole è critico verso il governo del suo Paese, mentre appoggia il movimento studentesco. E ha minacciato anche di lasciare per sempre la Serbia. Da tempo Nole è critico verso il governo del suo Paese, mentre appoggia il movimento studentesco. E ha minacciato anche di lasciare per sempre la Serbia Un comunicato di pochi giorni fa dell'Atp ha ufficializzato il trasferimento del 250 di Belgrado ad Atene, dal 2 all'8 novembre, nella settimana che precede le Atp Finals di Torino. Un torneo, si legge nella nota ufficiale dell'associazione dei giocatori, «organizzato dal team esperto che ha già lavorato a nove precedenti tornei internazionali». Un team guidato da Djordje Djokovic, fratello di Nole, che a New York tra 10 giorni proverà a dare per l'ennesima volta l'assalto al suo 25° titolo Slam. Una scelta che può sembrare strana, visto il legame di Nole con la Serbia, ma che in questo momento storico non è affatto casuale. Da tempo, infatti, la posizione di Djokovic è fortemente critica verso il governo e il presidente Aleksandar Vucic, e vicina al movimento studentesco, con la situazione precipitata nel novembre scorso dopo che il crollo della pensilina di una stazione ferroviaria di Novi Sad ha causato la morte di 15 persone, diventando un caso politico e scatenando le proteste nei confronti del governo accusato di corruzione e irregolarità nella concessione degli appalti per la ristrutturazione della stazione. I media vicini a Vucic hanno definito Djokovic un «falso patriota», anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi dal campione serbo: «Sto con il popolo e con i giovani, quello che succede è inaccettabile - aveva detto a Wimbledon -. Sono scene orribili, provo solo simpatia e sostegno per chi protesta». Da qui, la scelta di trasferire intanto l'organizzazione del torneo da Belgrado ad Atene, decisione a cui pare possa far seguito anche un cambio di residenza, con Djokovic che ha ammesso di aver incontrato il primo ministro greco Kyriakos Mītsotakīs, per discutere di potenziali investimenti come per esempio l'organizzazione dell'Atp 250 al centro olimpico di OAKA. «Il trasferimento della mia famiglia non è attualmente in programma - ha dichiarato di recente Djokovic, che dopo aver perso contro Sinner a Wimbledon ha scelto Mykonos come meta per qualche giorno di relax -. Ma in futuro potrebbe accadere». https://www.corriere.it/sport/tennis/25_agosto_14/djokovic-si-schiera-contro-il-presidente-serbo-8b9a6411-875a-49d1-9fd2-828af1253xlk.shtml
    WWW.CORRIERE.IT
    Djokovic si schiera contro il presidente serbo. E sposta il torneo da lui organizzato da Belgrado ad Atene
    Da tempo Nole è critico verso il governo del suo Paese, mentre appoggia il movimento studentesco. E ha minacciato anche di lasciare per sempre la Serbia
    Like
    1
    0 Комментарии 0 Поделились 1Кб Просмотры
  • AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47%
    di Peter Rudegeair (Wall Street Journal)

    A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari
    Leopold Aschenbrenner è emerso lo scorso anno come un precoce influencer nel campo dell’intelligenza artificiale dopo aver pubblicato un manifesto molto letto. Poi ha deciso di cimentarsi nella selezione di titoli azionari. Il 23enne, senza alcuna esperienza professionale negli investimenti, ha rapidamente raccolto più fondi per un hedge fund di quanto riescano a fare la maggior parte dei gestori con pedigree quando decidono di mettersi in proprio. Con le valutazioni di Nvidia, OpenAI e altre aziende legate all’intelligenza artificiale in continua ascesa, aumentano anche gli investimenti negli hedge fund che sperano di cavalcare l’onda dell’AI.


    La società di Aschenbrenner, Situational Awareness, con sede a San Francisco, ora gestisce oltre 1,5 miliardi di dollari, secondo fonti informate. Ha descritto la società come un «think tank sull’AI». La sua strategia prevede di puntare su titoli globali che possono trarre beneficio dallo sviluppo della tecnologia AI, come aziende di semiconduttori, infrastrutture e energia, insieme a investimenti in alcune startup, tra cui Anthropic. Ha detto agli investitori di voler compensare queste posizioni con piccole scommesse al ribasso su settori che potrebbero essere lasciati indietro.


    Situational Awareness ha ottenuto un rendimento del 47% al netto delle commissioni nella prima metà dell’anno, secondo una delle fonti. Nello stesso periodo, l’S&P 500 è cresciuto di circa il 6%, dividendi inclusi, mentre un indice di hedge fund tecnologici compilato dalla società di ricerca PivotalPath ha guadagnato circa il 7%.


    Aschenbrenner, originario della Germania, ha lavorato brevemente come ricercatore presso OpenAI prima di esserne allontanato. Ha chiamato la sua società Situational Awareness in onore del saggio di 165 pagine che ha scritto sul potenziale e i rischi dell’intelligenza artificiale. Ha reclutato Carl Shulman, un altro intellettuale nel campo dell’AI che in passato ha lavorato per il fondo macro hedge fund di Peter Thiel come direttore della ricerca.

    Tra i finanziatori della società figurano Patrick e John Collison, i fratelli miliardari fondatori della società di pagamenti Stripe, così come Daniel Gross e Nat Friedman, che Mark Zuckerberg ha recentemente incaricato di aiutare a guidare gli sforzi di Meta nell’ambito dell’AI. Graham Duncan, un noto investitore che organizza la Sohn Investment Conference, è uno dei consulenti. «Avremo molta più situational awareness rispetto a chiunque gestisca denaro a New York», ha detto Aschenbrenner al podcaster Dwarkesh Patel lo scorso anno. «Faremo sicuramente benissimo con gli investimenti».

    Leggi anche: Volatilità dei mercati e investitori retail, gli hedge fund sono la soluzione?
    Aumenta la concorrenza nel settore
    Un ulteriore segnale della forte domanda per i servizi di Aschenbrenner è il fatto che molti investitori abbiano accettato di vincolare il proprio denaro con lui per anni. Altri lanci recenti includono un hedge fund focalizzato sull’AI di Value Aligned Research Advisors (Var), una società d’investimento con sede a Princeton, New Jersey, fondata dagli ex quants Ben Hoskin e David Field. Il fondo, lanciato a marzo, ha già raccolto circa 1 miliardo di dollari in asset, secondo una fonte informata. Var gestisce anche circa 2 miliardi di dollari in altre strategie di investimento focalizzate sull’AI. Tra gli investitori di Var c’è anche la fondazione filantropica del co-fondatore di Facebook, Dustin Moskovitz, secondo documenti regolatori esaminati dalla società di analisi dati Old Well Labs.

    Anche hedge fund più affermati stanno entrando in questo campo. Lo scorso anno, Steve Cohen ha incaricato uno dei suoi gestori di portafoglio presso Point72 Asset Management, Eric Sanchez, di avviare un hedge fund incentrato sull’AI, che Cohen avrebbe finanziato con 150 milioni di dollari di capitale proprio. Il fondo, chiamato Turion, in onore del teorico dell’AI Alan Turing, ora supera i 2 miliardi di dollari in asset, secondo fonti informate. Turion ha registrato un rendimento di circa 11% quest’anno fino a luglio, dopo un guadagno di circa 7% solo nel mese scorso, hanno detto le fonti.

    Non sorprende che stiano nascendo numerosi fondi tematici per capitalizzare sull’entusiasmo attorno all’intelligenza artificiale. Negli anni passati, gli hedge fund specializzati nella transizione verso l’energia pulita e negli investimenti con un approccio ambientale, sociale e di governance aziendale (Esg) si sono moltiplicati in risposta alla domanda dei clienti. Tuttavia, identificare un tema vincente non è la stessa cosa che saperlo tradare bene. I gusti degli investitori possono essere volubili; molti hedge fund Esg di rilievo si sono ridimensionati o hanno chiuso i battenti.

    Il calo dei mercati seguito al rilascio, a gennaio, di un modello linguistico avanzato e a basso costo da parte della società cinese DeepSeek ha mostrato quanto siano fragili le valutazioni delle aziende considerate vincitrici nell’ambito dell’AI, anche se da allora il mercato è rimbalzato con forza.

    Gli investitori focalizzati sull’AI sostengono che la tendenza a lungo termine dello sviluppo e dell’adozione sia inevitabile, anche se lungo il percorso ci possono essere degli ostacoli. Con un numero limitato di aziende quotate in borsa che operano oggi nell’economia adiacente all’AI, i fondi specializzati nella selezione di titoli spesso finiscono per accumulare le stesse posizioni tra loro e con hedge fund più generalisti. Vistra, un produttore di energia che fornisce energia ai data center dell’AI, era una delle prime tre posizioni negli Stati Uniti sia per Situational Awareness sia per Var Advisors al 31 marzo, secondo le loro più recenti dichiarazioni sui titoli.

    Altri gestori di hedge fund stanno lanciando fondi per investire in aziende private e startup nel campo dell’AI. Atreides Management di Gavin Baker ha collaborato con Valor Equity Partners per lanciare all’inizio di quest’anno un fondo di venture capital che ha raccolto milioni da investitori tra cui il fondo sovrano dell’Oman. Entrambe le società hanno inoltre investito separatamente in xAI di Elon Musk.

    Almeno un gestore di portafoglio sta pianificando un hedge fund sull’AI come veicolo di rilancio. Sean Ma ha chiuso la sua società con sede a Hong Kong, Snow Lake Capital, dopo aver accettato di pagare circa 2,8 milioni di dollari per risolvere le accuse della Securities and Exchange Commission dello scorso anno, secondo cui la società aveva partecipato a offerte di azioni di aziende sulle quali aveva anche scommesso contro. All’inizio di quest’anno, Ma ha rilevato una società di investimento chiamata M37 Management a Menlo Park, in California. Attualmente sta raccogliendo fondi per un hedge fund focalizzato su software e hardware per l’intelligenza artificiale.

    Source: https://www.milanofinanza.it/news/la-corsa-agli-ai-hedge-funds-miliardi-di-dollari-investiti-in-nuovi-fondi-legati-all-intelligenza-202508111045005286?refresh_cens
    AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47% di Peter Rudegeair (Wall Street Journal) A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari Leopold Aschenbrenner è emerso lo scorso anno come un precoce influencer nel campo dell’intelligenza artificiale dopo aver pubblicato un manifesto molto letto. Poi ha deciso di cimentarsi nella selezione di titoli azionari. Il 23enne, senza alcuna esperienza professionale negli investimenti, ha rapidamente raccolto più fondi per un hedge fund di quanto riescano a fare la maggior parte dei gestori con pedigree quando decidono di mettersi in proprio. Con le valutazioni di Nvidia, OpenAI e altre aziende legate all’intelligenza artificiale in continua ascesa, aumentano anche gli investimenti negli hedge fund che sperano di cavalcare l’onda dell’AI. La società di Aschenbrenner, Situational Awareness, con sede a San Francisco, ora gestisce oltre 1,5 miliardi di dollari, secondo fonti informate. Ha descritto la società come un «think tank sull’AI». La sua strategia prevede di puntare su titoli globali che possono trarre beneficio dallo sviluppo della tecnologia AI, come aziende di semiconduttori, infrastrutture e energia, insieme a investimenti in alcune startup, tra cui Anthropic. Ha detto agli investitori di voler compensare queste posizioni con piccole scommesse al ribasso su settori che potrebbero essere lasciati indietro. Situational Awareness ha ottenuto un rendimento del 47% al netto delle commissioni nella prima metà dell’anno, secondo una delle fonti. Nello stesso periodo, l’S&P 500 è cresciuto di circa il 6%, dividendi inclusi, mentre un indice di hedge fund tecnologici compilato dalla società di ricerca PivotalPath ha guadagnato circa il 7%. Aschenbrenner, originario della Germania, ha lavorato brevemente come ricercatore presso OpenAI prima di esserne allontanato. Ha chiamato la sua società Situational Awareness in onore del saggio di 165 pagine che ha scritto sul potenziale e i rischi dell’intelligenza artificiale. Ha reclutato Carl Shulman, un altro intellettuale nel campo dell’AI che in passato ha lavorato per il fondo macro hedge fund di Peter Thiel come direttore della ricerca. Tra i finanziatori della società figurano Patrick e John Collison, i fratelli miliardari fondatori della società di pagamenti Stripe, così come Daniel Gross e Nat Friedman, che Mark Zuckerberg ha recentemente incaricato di aiutare a guidare gli sforzi di Meta nell’ambito dell’AI. Graham Duncan, un noto investitore che organizza la Sohn Investment Conference, è uno dei consulenti. «Avremo molta più situational awareness rispetto a chiunque gestisca denaro a New York», ha detto Aschenbrenner al podcaster Dwarkesh Patel lo scorso anno. «Faremo sicuramente benissimo con gli investimenti». Leggi anche: Volatilità dei mercati e investitori retail, gli hedge fund sono la soluzione? Aumenta la concorrenza nel settore Un ulteriore segnale della forte domanda per i servizi di Aschenbrenner è il fatto che molti investitori abbiano accettato di vincolare il proprio denaro con lui per anni. Altri lanci recenti includono un hedge fund focalizzato sull’AI di Value Aligned Research Advisors (Var), una società d’investimento con sede a Princeton, New Jersey, fondata dagli ex quants Ben Hoskin e David Field. Il fondo, lanciato a marzo, ha già raccolto circa 1 miliardo di dollari in asset, secondo una fonte informata. Var gestisce anche circa 2 miliardi di dollari in altre strategie di investimento focalizzate sull’AI. Tra gli investitori di Var c’è anche la fondazione filantropica del co-fondatore di Facebook, Dustin Moskovitz, secondo documenti regolatori esaminati dalla società di analisi dati Old Well Labs. Anche hedge fund più affermati stanno entrando in questo campo. Lo scorso anno, Steve Cohen ha incaricato uno dei suoi gestori di portafoglio presso Point72 Asset Management, Eric Sanchez, di avviare un hedge fund incentrato sull’AI, che Cohen avrebbe finanziato con 150 milioni di dollari di capitale proprio. Il fondo, chiamato Turion, in onore del teorico dell’AI Alan Turing, ora supera i 2 miliardi di dollari in asset, secondo fonti informate. Turion ha registrato un rendimento di circa 11% quest’anno fino a luglio, dopo un guadagno di circa 7% solo nel mese scorso, hanno detto le fonti. Non sorprende che stiano nascendo numerosi fondi tematici per capitalizzare sull’entusiasmo attorno all’intelligenza artificiale. Negli anni passati, gli hedge fund specializzati nella transizione verso l’energia pulita e negli investimenti con un approccio ambientale, sociale e di governance aziendale (Esg) si sono moltiplicati in risposta alla domanda dei clienti. Tuttavia, identificare un tema vincente non è la stessa cosa che saperlo tradare bene. I gusti degli investitori possono essere volubili; molti hedge fund Esg di rilievo si sono ridimensionati o hanno chiuso i battenti. Il calo dei mercati seguito al rilascio, a gennaio, di un modello linguistico avanzato e a basso costo da parte della società cinese DeepSeek ha mostrato quanto siano fragili le valutazioni delle aziende considerate vincitrici nell’ambito dell’AI, anche se da allora il mercato è rimbalzato con forza. Gli investitori focalizzati sull’AI sostengono che la tendenza a lungo termine dello sviluppo e dell’adozione sia inevitabile, anche se lungo il percorso ci possono essere degli ostacoli. Con un numero limitato di aziende quotate in borsa che operano oggi nell’economia adiacente all’AI, i fondi specializzati nella selezione di titoli spesso finiscono per accumulare le stesse posizioni tra loro e con hedge fund più generalisti. Vistra, un produttore di energia che fornisce energia ai data center dell’AI, era una delle prime tre posizioni negli Stati Uniti sia per Situational Awareness sia per Var Advisors al 31 marzo, secondo le loro più recenti dichiarazioni sui titoli. Altri gestori di hedge fund stanno lanciando fondi per investire in aziende private e startup nel campo dell’AI. Atreides Management di Gavin Baker ha collaborato con Valor Equity Partners per lanciare all’inizio di quest’anno un fondo di venture capital che ha raccolto milioni da investitori tra cui il fondo sovrano dell’Oman. Entrambe le società hanno inoltre investito separatamente in xAI di Elon Musk. Almeno un gestore di portafoglio sta pianificando un hedge fund sull’AI come veicolo di rilancio. Sean Ma ha chiuso la sua società con sede a Hong Kong, Snow Lake Capital, dopo aver accettato di pagare circa 2,8 milioni di dollari per risolvere le accuse della Securities and Exchange Commission dello scorso anno, secondo cui la società aveva partecipato a offerte di azioni di aziende sulle quali aveva anche scommesso contro. All’inizio di quest’anno, Ma ha rilevato una società di investimento chiamata M37 Management a Menlo Park, in California. Attualmente sta raccogliendo fondi per un hedge fund focalizzato su software e hardware per l’intelligenza artificiale. Source: https://www.milanofinanza.it/news/la-corsa-agli-ai-hedge-funds-miliardi-di-dollari-investiti-in-nuovi-fondi-legati-all-intelligenza-202508111045005286?refresh_cens
    WWW.MILANOFINANZA.IT
    AI, parte la corsa degli hedge funds: miliardi d’investimenti verso la rivoluzione tech e rendimenti fino al 47% | MilanoFinanza News
    A soli 23 anni, Leopold Aschenbrenner ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari per il suo hedge fund Situational Awareness, puntando su titoli legati all’intelligenza artificiale e ottenendo rendimenti straordinari
    Like
    2
    0 Комментарии 0 Поделились 3Кб Просмотры
  • "ELIMINATO"

    Repubblica, versione A (che introietta la propaganda israeliana attribuendole veridicità) e B (con correzione). Dopo l'uccisione mirata da parte di Israele di 230 giornalisti ci vuole una bella faccia tosta a rilanciare sic et simpliciter le dichiarazioni di Netanyahu e forze di occupazione.

    Anas Al-Sharif, il giornalista ventottenne di Al-Jazeera, un milione e mezzo milione di followers sui social, marito e padre di due bambini, indomito operatore per la verità, era stato appellato come "terrorista" perché Israele così ne giustifica l'uccisione.
    "ELIMINATO" Repubblica, versione A (che introietta la propaganda israeliana attribuendole veridicità) e B (con correzione). Dopo l'uccisione mirata da parte di Israele di 230 giornalisti ci vuole una bella faccia tosta a rilanciare sic et simpliciter le dichiarazioni di Netanyahu e forze di occupazione. Anas Al-Sharif, il giornalista ventottenne di Al-Jazeera, un milione e mezzo milione di followers sui social, marito e padre di due bambini, indomito operatore per la verità, era stato appellato come "terrorista" perché Israele così ne giustifica l'uccisione.
    0 Комментарии 0 Поделились 603 Просмотры
Расширенные страницы