• Lilli Gruber annientata e ridicolizzata da Travaglio a Otto e Mezzo: mentre sbraita sui conflitti di Trump, Marco la polverizza smascherando Hunter Biden, pagato 50.000 dollari al mese da Burisma di Zlochevsky senza competenze, e asfalta pure Obama, ricordando che Trump non ha mai iniziato guerre e ora sta lavorando per fermare il conflitto in Ucraina, a differenza dei bellicisti Biden e Obama.
    Grazie per il video a @Orgoglioitalia3
    #16maggio #ottoemezzo #Travaglio #Gruber #Trump #USA #guerre #pace #Ucraina #Russia #Biden #Obama

    https://x.com/strange_days_82/status/1923259331622920336?t=zHtcCE1ksQqYgyv8BhDWRg&s=19
    Lilli Gruber annientata e ridicolizzata da Travaglio a Otto e Mezzo: mentre sbraita sui conflitti di Trump, Marco la polverizza smascherando Hunter Biden, pagato 50.000 dollari al mese da Burisma di Zlochevsky senza competenze, e asfalta pure Obama, ricordando che Trump non ha mai iniziato guerre e ora sta lavorando per fermare il conflitto in Ucraina, a differenza dei bellicisti Biden e Obama. Grazie per il video a @Orgoglioitalia3 #16maggio #ottoemezzo #Travaglio #Gruber #Trump #USA #guerre #pace #Ucraina #Russia #Biden #Obama https://x.com/strange_days_82/status/1923259331622920336?t=zHtcCE1ksQqYgyv8BhDWRg&s=19
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  • Ogni giorno è una tragica conta delle donne sacrificate sull’altare della società multiculturale e dei porti aperti

    1️⃣ Termoli, al terminal dei bus, un 18enne nordafricano con precedenti ha cercato di violentare una ragazza di 19 anni: solo l'intervento di quattro passanti ha impedito che l'aggressione si trasformasse in uno stupro

    2️⃣ Civitanova, iniziato il processo che vede imputato per violenza sessuale un 24enne marocchino: la vittima ha soltanto 14 anni

    3️⃣ Bagnacavallo, una giovane mamma con la bimba di 4 mesi in braccio è stata molestata e palpeggiata da due magrebini

    4️⃣ Terni, anziana professoressa in pensione aggredita, sfregiata e rapinata in casa: l’indagato è un vicino, un 17enne colombiano con precedenti per spaccio, che è stato anche denunciato per stalking dalla ex fidanzata
    Ogni giorno è una tragica conta delle donne sacrificate sull’altare della società multiculturale e dei porti aperti 1️⃣ Termoli, al terminal dei bus, un 18enne nordafricano con precedenti ha cercato di violentare una ragazza di 19 anni: solo l'intervento di quattro passanti ha impedito che l'aggressione si trasformasse in uno stupro 2️⃣ Civitanova, iniziato il processo che vede imputato per violenza sessuale un 24enne marocchino: la vittima ha soltanto 14 anni 3️⃣ Bagnacavallo, una giovane mamma con la bimba di 4 mesi in braccio è stata molestata e palpeggiata da due magrebini 4️⃣ Terni, anziana professoressa in pensione aggredita, sfregiata e rapinata in casa: l’indagato è un vicino, un 17enne colombiano con precedenti per spaccio, che è stato anche denunciato per stalking dalla ex fidanzata
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  • INCONTRO SPECIALE PER SOSTENERE UN PROGETTO DI CAMBIAMENTO, “IL GRANDE RISVEGLIO”, IL NUOVO FILM DI TIZIANA ALTERIO E PAOLO CASSINA!

    Mercoledì 14 Maggio sei invitato a Milano all’Associazione La Fenice per un evento dedicato alla realizzazione di un film che parla di speranza, trasformazione e rinascita.

    " Il Grande Risveglio" è un progetto internazionale che racconta storie autentiche di coraggio e cambiamento. Un invito a riflettere e ad agire, in contrasto con i modelli dominanti che si oppongono alla Vita e alle leggi della Natura.

    Durante l’evento sarà possibile visitare la mostra “Visioni Alchemiche II” di Anne Marie Delaby, che interpreta, attraverso l’arte, lo spirito del film. Le opere saranno in vendita per sostenere concretamente il progetto o lo si potrà fare con una libera donazione.

    Un’occasione per incontrarsi, brindare insieme e condividere visioni su questo Nuovo Mondo Possibile che desidera emergere.

    Tutte le informazioni in locandina.
    INCONTRO SPECIALE PER SOSTENERE UN PROGETTO DI CAMBIAMENTO, “IL GRANDE RISVEGLIO”, IL NUOVO FILM DI TIZIANA ALTERIO E PAOLO CASSINA! Mercoledì 14 Maggio sei invitato a Milano all’Associazione La Fenice per un evento dedicato alla realizzazione di un film che parla di speranza, trasformazione e rinascita. 🎬 " Il Grande Risveglio" è un progetto internazionale che racconta storie autentiche di coraggio e cambiamento. Un invito a riflettere e ad agire, in contrasto con i modelli dominanti che si oppongono alla Vita e alle leggi della Natura. 🎨 Durante l’evento sarà possibile visitare la mostra “Visioni Alchemiche II” di Anne Marie Delaby, che interpreta, attraverso l’arte, lo spirito del film. Le opere saranno in vendita per sostenere concretamente il progetto o lo si potrà fare con una libera donazione. 🥂 Un’occasione per incontrarsi, brindare insieme e condividere visioni su questo Nuovo Mondo Possibile che desidera emergere. Tutte le informazioni in locandina.
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  • La pandemia è stato una prova generale di colpo di stato totalitario della Elite mondialista.

    Ecco il testo integrale dell'intervista:

    L’intervista
    ANDREA ZHOK
    «No, non possiamo chiudere il capitolo della pandemia»
    Il filosofo: «Le ingiustizie di quella stagione devono ancora essere sanate. Cosa peggiore, l’esperimento autoritario che allora si aprì in Occidente rischia di essere solo agli inizi»

    di FABIO DRAGONI

    Andrea Zhok, professore di Filosofia morale all’Università degli studi di Milano: «I risarcimenti alle vittime e la sanzione delle gravi ingiustizie sono le spalle da voltare alla stagione della pandemia».
    Eppure la volontà pare inspiegabilmente latente, la critica di gestione pandemica è ancora un tabù.
    «È comprensibile, da settant’anni in qua tendiamo ad assimilare la memoria storica. Riflessi condizionati, in questo riflettere e contrapporre eventi passati deve provare fastidio, discredito per un’epoca di cui si è deciso di essere stati parte».
    Ora, la coazione quasi etica a “voltare pagina” impedisce di rendere giustizia a quanti furono penalizzati da provvedimenti illiberali. Così si rinuncia a porre rimedio. E si rinuncia, anche, a consolidare i fondamenti democratici: l’uso di poteri straordinari in tempi ordinari è diventato una possibilità.
    La morale collettiva si è rotta, e i torti che continuano a infierire meritano giustizia.

    Morale, che vuol dire?
    «L’aspetto morale centrale riguarda un’ingiustizia profonda, mai riconosciuta e tantomeno sanata. La pandemia, in particolare il 15% della popolazione italiana – coloro che, per vari motivi, hanno scelto di non vaccinarsi o non vaccinarsi dopo i figli – è stato sottoposto a un bullismo istituzionale e sociale di proporzioni inedite. Non semplicemente con esclusione da luoghi vari, ma proprio su campagna di deliberata denigrazione. Processo di “chiarificazione amico/nemico” ben orchestrato in cui rappresentanti istituzionali e media, insieme a medici, esperti, officer, supervisori di vario tipo, non solo si sono resi attori, ma hanno attivamente sostenuto l’idea che fosse giusto colpire i non allineati e che non si potesse loro concedere voce, rispetto o tolleranza. Il meccanismo psicologico e sociale messo in atto è quello tipico di ogni persecuzione».

    Una persecuzione?
    «Sì. E proprio perché questo meccanismo è stato a lungo attivo, e ha prodotto danni pesanti (che sono tuttora presenti), sarebbe necessario riconoscerli pubblicamente e moralmente. È un’esigenza morale e civile di verità, ma anche psicologica e sociale. Non si può “passare oltre” come se nulla fosse stato».

    Perché?
    «Perché questi torti, queste ferite, sono rimaste aperte. Nessuno ha chiesto scusa, nessuno ha cercato di ristabilire il diritto a esistere, socialmente e simbolicamente, delle persone così colpite».

    E allora?
    «Bisogna ricominciare dalla verità dei fatti e dei comportamenti. Non si è trattato solo di una serie di decisioni pubbliche più o meno discutibili. Le istituzioni sono andate ben oltre, nella direzione di una campagna sistematica di marginalizzazione del dissenso. Questa è la verità che deve venire alla luce, e di cui si deve rispondere».

    E invece?
    «Nessun tentativo di rielaborazione collettiva. Tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo cancelli i ricordi. Il fatto è che questa ferita non rimarginata è rimasta sana, e continua a ritornare sull’argomento. La rimozione non basta».

    Le paure anche le motivazioni sono rimaste
    «Le conseguenze pratiche della gestione antidemocratica della pandemia sono molte e altrettanto rilevanti. Sul piano istituzionale, il Parlamento è stato esautorato; sul piano giudiziario, si è rivelato incapace di far valere fondamentali diritti costituzionali; sul piano mediatico, si è realizzato un controllo totale dell’informazione, con la messa al bando del dissenso e la sua criminalizzazione; sul piano culturale, si è attivata una spinta alla conformizzazione sociale e alla delazione; sul piano economico, si sono discriminati i lavoratori e imposti obblighi arbitrari, producendo la perdita del reddito. Si sono prodotti danni sanitari, psicologici e traumatici e tutt’oggi ci sono costi persistenti. E che dire dell’impatto psicologico sulle giovani generazioni? Preadolescenti e adolescenti, costretti a lockdown, distanza, distanziamenti e isolamenti, con l’uso della pandemia come tassa obbligata di depressione, ansia, insonnia, isolamento, suicidio e abbandono scolastico. Gli psicologi che lavorano con loro confermano: il sistema di supporto psicologico è già collassato».

    E anche chi non ha avuto traumi, dice che qualcosa è cambiato.
    «Tutti, anche chi è stato meno coinvolto, ha visto mutare radicalmente l’ambiente, l’aria che si respira. Una fetta della popolazione ha smesso di avere fiducia nelle istituzioni, nei media, nella giustizia, nella scienza. È emerso un problema di controllo capillare dell’informazione. Una delle cose emblematiche di quell’evento, rimossa e non discussa, è proprio l’uso sistematico del “fact checking” come dispositivo di manipolazione».

    Le parole della scienza.
    «Sì. E anche l’uso propagandistico della “scienza”, evocata come “autorità indiscutibile”, che però è stata contraddetta sistematicamente dai fatti. La gestione della pandemia è stata una guerra psicologica in piena regola. E ora? Ora, secondo Zhok, «è da lì (da quella data) che il sistema occidentale non riesce più a tornare a una dimensione ordinaria».

    La militarizzazione è un’eredità della pandemia?
    «In Germania alcuni documenti ufficiali hanno reso noto che gli strumenti di controllo della pandemia erano già stati predisposti nel 2012: test di simulazione, documenti e testimonianze confermano la presenza di esperti militari e rappresentanti della Nato nei comitati scientifici, giustificata dalla possibilità di un attacco batteriologico. Indipendentemente da dove il virus che oggi sembri accreditato essere artificiale – ciò che accaduto è stato un cambiamento di paradigma politico».

    A proposito di lockdown, Neil Ferguson ed epidemiologi britannici ebbero a dire: “la Cina è un regime comunista e parlò di uno. Non riusciremmo a farlo in Europa, ah, abbiamo provato. E poi l’Italia lo ha fatto. E si è messo così come potevano farlo».
    Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale le società occidentali sono state sottoposte a meccanismi di sorveglianza e controllo degni di uno stato totalitario. Una trasformazione è stata gestita con una violenza senza precedenti. L’intimidazione è stata massiccia, sostenuta da organismi sanitari, ministri, talk show, stampa e riviste scientifiche».

    E chi ha provato a opporsi?
    «È stato deriso, criminalizzato, censurato. I media, le piattaforme, i social hanno selezionato sistematicamente le fonti e le opinioni da pubblicare. L’informazione è stata appaltata a “verificatori indipendenti”, che nel 90% dei casi hanno agito come censori. Il dissenso è diventato un reato».

    Cosa significa oggi?
    «Che non si tratta solo di una parentesi. Il problema è che questo esperimento autoritario rischia di essere solo agli inizi. Oggi abbiamo ancora stati di emergenza prorogati in molti Paesi occidentali. E resta la tendenza a criminalizzare il dissenso: ancora oggi in Germania le manifestazioni vengono vietate, in Italia molti professionisti sono stati sospesi o radiati, i media censurano posizioni “controverse”, i social censurano voci dissonanti. La democrazia occidentale non si è ripresa».
    La pandemia è stato una prova generale di colpo di stato totalitario della Elite mondialista. Ecco il testo integrale dell'intervista: L’intervista ANDREA ZHOK «No, non possiamo chiudere il capitolo della pandemia» Il filosofo: «Le ingiustizie di quella stagione devono ancora essere sanate. Cosa peggiore, l’esperimento autoritario che allora si aprì in Occidente rischia di essere solo agli inizi» di FABIO DRAGONI Andrea Zhok, professore di Filosofia morale all’Università degli studi di Milano: «I risarcimenti alle vittime e la sanzione delle gravi ingiustizie sono le spalle da voltare alla stagione della pandemia». Eppure la volontà pare inspiegabilmente latente, la critica di gestione pandemica è ancora un tabù. «È comprensibile, da settant’anni in qua tendiamo ad assimilare la memoria storica. Riflessi condizionati, in questo riflettere e contrapporre eventi passati deve provare fastidio, discredito per un’epoca di cui si è deciso di essere stati parte». Ora, la coazione quasi etica a “voltare pagina” impedisce di rendere giustizia a quanti furono penalizzati da provvedimenti illiberali. Così si rinuncia a porre rimedio. E si rinuncia, anche, a consolidare i fondamenti democratici: l’uso di poteri straordinari in tempi ordinari è diventato una possibilità. La morale collettiva si è rotta, e i torti che continuano a infierire meritano giustizia. Morale, che vuol dire? «L’aspetto morale centrale riguarda un’ingiustizia profonda, mai riconosciuta e tantomeno sanata. La pandemia, in particolare il 15% della popolazione italiana – coloro che, per vari motivi, hanno scelto di non vaccinarsi o non vaccinarsi dopo i figli – è stato sottoposto a un bullismo istituzionale e sociale di proporzioni inedite. Non semplicemente con esclusione da luoghi vari, ma proprio su campagna di deliberata denigrazione. Processo di “chiarificazione amico/nemico” ben orchestrato in cui rappresentanti istituzionali e media, insieme a medici, esperti, officer, supervisori di vario tipo, non solo si sono resi attori, ma hanno attivamente sostenuto l’idea che fosse giusto colpire i non allineati e che non si potesse loro concedere voce, rispetto o tolleranza. Il meccanismo psicologico e sociale messo in atto è quello tipico di ogni persecuzione». Una persecuzione? «Sì. E proprio perché questo meccanismo è stato a lungo attivo, e ha prodotto danni pesanti (che sono tuttora presenti), sarebbe necessario riconoscerli pubblicamente e moralmente. È un’esigenza morale e civile di verità, ma anche psicologica e sociale. Non si può “passare oltre” come se nulla fosse stato». Perché? «Perché questi torti, queste ferite, sono rimaste aperte. Nessuno ha chiesto scusa, nessuno ha cercato di ristabilire il diritto a esistere, socialmente e simbolicamente, delle persone così colpite». E allora? «Bisogna ricominciare dalla verità dei fatti e dei comportamenti. Non si è trattato solo di una serie di decisioni pubbliche più o meno discutibili. Le istituzioni sono andate ben oltre, nella direzione di una campagna sistematica di marginalizzazione del dissenso. Questa è la verità che deve venire alla luce, e di cui si deve rispondere». E invece? «Nessun tentativo di rielaborazione collettiva. Tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo cancelli i ricordi. Il fatto è che questa ferita non rimarginata è rimasta sana, e continua a ritornare sull’argomento. La rimozione non basta». Le paure anche le motivazioni sono rimaste «Le conseguenze pratiche della gestione antidemocratica della pandemia sono molte e altrettanto rilevanti. Sul piano istituzionale, il Parlamento è stato esautorato; sul piano giudiziario, si è rivelato incapace di far valere fondamentali diritti costituzionali; sul piano mediatico, si è realizzato un controllo totale dell’informazione, con la messa al bando del dissenso e la sua criminalizzazione; sul piano culturale, si è attivata una spinta alla conformizzazione sociale e alla delazione; sul piano economico, si sono discriminati i lavoratori e imposti obblighi arbitrari, producendo la perdita del reddito. Si sono prodotti danni sanitari, psicologici e traumatici e tutt’oggi ci sono costi persistenti. E che dire dell’impatto psicologico sulle giovani generazioni? Preadolescenti e adolescenti, costretti a lockdown, distanza, distanziamenti e isolamenti, con l’uso della pandemia come tassa obbligata di depressione, ansia, insonnia, isolamento, suicidio e abbandono scolastico. Gli psicologi che lavorano con loro confermano: il sistema di supporto psicologico è già collassato». E anche chi non ha avuto traumi, dice che qualcosa è cambiato. «Tutti, anche chi è stato meno coinvolto, ha visto mutare radicalmente l’ambiente, l’aria che si respira. Una fetta della popolazione ha smesso di avere fiducia nelle istituzioni, nei media, nella giustizia, nella scienza. È emerso un problema di controllo capillare dell’informazione. Una delle cose emblematiche di quell’evento, rimossa e non discussa, è proprio l’uso sistematico del “fact checking” come dispositivo di manipolazione». Le parole della scienza. «Sì. E anche l’uso propagandistico della “scienza”, evocata come “autorità indiscutibile”, che però è stata contraddetta sistematicamente dai fatti. La gestione della pandemia è stata una guerra psicologica in piena regola. E ora? Ora, secondo Zhok, «è da lì (da quella data) che il sistema occidentale non riesce più a tornare a una dimensione ordinaria». La militarizzazione è un’eredità della pandemia? «In Germania alcuni documenti ufficiali hanno reso noto che gli strumenti di controllo della pandemia erano già stati predisposti nel 2012: test di simulazione, documenti e testimonianze confermano la presenza di esperti militari e rappresentanti della Nato nei comitati scientifici, giustificata dalla possibilità di un attacco batteriologico. Indipendentemente da dove il virus che oggi sembri accreditato essere artificiale – ciò che accaduto è stato un cambiamento di paradigma politico». A proposito di lockdown, Neil Ferguson ed epidemiologi britannici ebbero a dire: “la Cina è un regime comunista e parlò di uno. Non riusciremmo a farlo in Europa, ah, abbiamo provato. E poi l’Italia lo ha fatto. E si è messo così come potevano farlo». Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale le società occidentali sono state sottoposte a meccanismi di sorveglianza e controllo degni di uno stato totalitario. Una trasformazione è stata gestita con una violenza senza precedenti. L’intimidazione è stata massiccia, sostenuta da organismi sanitari, ministri, talk show, stampa e riviste scientifiche». E chi ha provato a opporsi? «È stato deriso, criminalizzato, censurato. I media, le piattaforme, i social hanno selezionato sistematicamente le fonti e le opinioni da pubblicare. L’informazione è stata appaltata a “verificatori indipendenti”, che nel 90% dei casi hanno agito come censori. Il dissenso è diventato un reato». Cosa significa oggi? «Che non si tratta solo di una parentesi. Il problema è che questo esperimento autoritario rischia di essere solo agli inizi. Oggi abbiamo ancora stati di emergenza prorogati in molti Paesi occidentali. E resta la tendenza a criminalizzare il dissenso: ancora oggi in Germania le manifestazioni vengono vietate, in Italia molti professionisti sono stati sospesi o radiati, i media censurano posizioni “controverse”, i social censurano voci dissonanti. La democrazia occidentale non si è ripresa».
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  • FORSE QUALCOSA SI STA MUOVENDO!
    MASSIMA DIFFUSIONE.
    IL TRIBUNALE ASFALTA DRAGHI: "GARANZIE ZERO COL VACCINO".
    FORSE QUALCOSA SI STA MUOVENDO! MASSIMA DIFFUSIONE. IL TRIBUNALE ASFALTA DRAGHI: "GARANZIE ZERO COL VACCINO".
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  • COSA STA SUCCEDENDO in RETE!
    L'Intelligenza Artificiale sta uccidendo il modello di business del Web: lo dice Cloudflare
    L' ondata delle intelligenze artificiali trasforma l'uso dei motori di ricerca, erodendo il traffico verso i siti: secondo il CEO di Cloudflare serve un nuovo modello economico...
    https://www.hwupgrade.it/news/web/l-intelligenza-artificiale-sta-uccidendo-il-modello-di-business-del-web-lo-dice-cloudflare_138537.html
    COSA STA SUCCEDENDO in RETE! L'Intelligenza Artificiale sta uccidendo il modello di business del Web: lo dice Cloudflare L' ondata delle intelligenze artificiali trasforma l'uso dei motori di ricerca, erodendo il traffico verso i siti: secondo il CEO di Cloudflare serve un nuovo modello economico... https://www.hwupgrade.it/news/web/l-intelligenza-artificiale-sta-uccidendo-il-modello-di-business-del-web-lo-dice-cloudflare_138537.html
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  • STA INIZIANDO LA GUERRA, ITALIOTI

    Maurizio Blondet 5 Maggio 2025

    Di Paolo Di Mizio

    Temo che gli italiani non si rendano conto di dove ci stia trascinando la follia di un’Europa a guida franco-anglo-tedesca nonché – udite, udite – a guida baltica (tre paeselli grandi come il Molise e con un PIL pari a quello dell’Abruzzo che determinano la politica del continente più prospero del mondo!) Insieme alla follia europea c’è l’acquiescenza furbesca e deleteria del nostro governo.

    I punti essenziali da conoscere sono i seguenti:

    L’Europa si sta vistosamente riarmando in funzione antirussa e sarà pronta entro 4 o 5 anni (4 anni, secondo le stime della NATO, 5 secondo l’UE).
    La Russia, che voglia o no la guerra, non aspetterà 4 anni per avere 500 milioni di europei pronti ad attaccarla e quindi non avrà altra scelta che attaccare “prima” che gli europei abbiano completato il riarmo e allestito le difese.
    La Russia sa che non avrebbe la minima chance di vittoria in una guerra tradizionale contro 32 Paesi della NATO che sono anche i 32 paesi più ricchi del mondo, e quindi non attaccherà con le forze tradizionali (aerei, carri armati, missili, cannoni, ecc.) bensì lancerà un “first strike” (il primo colpo, senza preavviso) con le sue armi atomiche, che le garantiscono la superiorità.
    Il punto 3 non è un’opinione, è una certezza matematica e nessuna autorità militare la contesta o l’ha mai contestata (era così anche ai tempi dell’URSS e della guerra fredda). Volete sapere quali saranno in Europa i primi obiettivi della prima ondata di missili balistici nucleari? Questo è già noto: saranno le basi di stoccaggio delle armi nucleari americane in Europa nonché i depositi delle armi nucleari francesi e britanniche, nonché tutti i complessi militari che rendono possibile l’utilizzo delle atomiche occidentali (porti, aeroporti, basi sotterranee). L’Italia è il paese che ospita il maggior numero di atomiche americane nel mondo, dopo gli USA stessi.

    Pertanto non è difficile immaginare quali obiettivi siano già inseriti nel programma automatico di lancio del “first strike” nucleare russo. Per l’Italia gli obiettivi prioritari saranno:

    AVIANO (Pordenone), base nucleare.
    GHEDI (Brescia), base nucleare.
    TRIESTE e MONFALCONE, i cui porti stanno per essere trasformati in basi NATO che servirebbero come snodo per il trasferimento di truppe e armi (anche atomiche) verso l’est europeo.
    NAPOLI, base della flotta americana del Mediterraneo, che a sua volta è armata con testate atomiche.
    SIGONELLA (Sicilia), fulcro fondamentale per il monitoraggio e la “scoperta precoce” (“early warning”) sul fianco sud e sud-ovest della Russia. (Sigonella è la base degli aerei AWACS che da tre anni eseguono voli quotidiani attorno ai confini della Russia e che, teoricamente, sarebbero i primi a “vedere precocemente” i missili atomici russi in viaggio verso l’Europa, una manciata di minuti o di secondi prima che i missili atterrino sugli obiettivi). Tralascio gli obiettivi diciamo “secondari” che però verranno egualmente polverizzati: Vicenza, Pisa, Sardegna, ecc.
    Questo è il panorama. Questa è la realtà. Nella più benigna delle ipotesi, si può mettere in conto fin d’ora la distruzione degli obiettivi suddetti (Pordenone, Brescia, Trieste, Monfalcone, Napoli, mezza Sicilia, ecc.) e l’estinzione totale (TOTALE) delle rispettive popolazioni. Si ipotizzano 25 milioni di morti in Italia nelle prime 24 ore. È questo che vogliamo? Sicuramente no, ma è questo il luogo finale a cui ci stanno portando, molto velocemente, le politiche dell’Europa e del governo italiano. E per molto velocemente si intende nel giro di mesi o al massimo due o tre anni.

    Unione Europea è pronta a raddoppiare il sostegno militare acquistando armi dai produttori ucraini, aumentandone così significativamente il volume – Commissario europeo per la difesa e lo spazio Andrius Kubili

    Zelensky afferma che la Russia attaccherà Xi a Mosca come una falsa bandiera per dare la colpa all’Ucraina.

    “Il 9 maggio potrebbero esserci delle provocazioni da parte dei russi, se qualcuno ci crede ancora può andarsene e provare tutto su se stesso”, ha detto Zelensky durante un briefing con il presidente ceco Pavel. Zelensky aveva già accennato ad attacchi ucraini su Mosca durante la parata del 9 maggio, ma ora afferma che potrebbero essere gli stessi russi a effettuare tali attacchi.

    Il Corriere della Sera merita il premio Orwell per la propaganda di guerra. Titolare in prima pagina rovesciando in maniera così plateale la realtà è davvero oltre ogni decenza.

    Starmer lakulandra raschia il fondo del barile

    La Gran Bretagna ha trasferito tutti i suoi obici semoventi AS-90 da 155 mm all’Ucraina
    STA INIZIANDO LA GUERRA, ITALIOTI Maurizio Blondet 5 Maggio 2025 Di Paolo Di Mizio Temo che gli italiani non si rendano conto di dove ci stia trascinando la follia di un’Europa a guida franco-anglo-tedesca nonché – udite, udite – a guida baltica (tre paeselli grandi come il Molise e con un PIL pari a quello dell’Abruzzo che determinano la politica del continente più prospero del mondo!) Insieme alla follia europea c’è l’acquiescenza furbesca e deleteria del nostro governo. I punti essenziali da conoscere sono i seguenti: L’Europa si sta vistosamente riarmando in funzione antirussa e sarà pronta entro 4 o 5 anni (4 anni, secondo le stime della NATO, 5 secondo l’UE). La Russia, che voglia o no la guerra, non aspetterà 4 anni per avere 500 milioni di europei pronti ad attaccarla e quindi non avrà altra scelta che attaccare “prima” che gli europei abbiano completato il riarmo e allestito le difese. La Russia sa che non avrebbe la minima chance di vittoria in una guerra tradizionale contro 32 Paesi della NATO che sono anche i 32 paesi più ricchi del mondo, e quindi non attaccherà con le forze tradizionali (aerei, carri armati, missili, cannoni, ecc.) bensì lancerà un “first strike” (il primo colpo, senza preavviso) con le sue armi atomiche, che le garantiscono la superiorità. Il punto 3 non è un’opinione, è una certezza matematica e nessuna autorità militare la contesta o l’ha mai contestata (era così anche ai tempi dell’URSS e della guerra fredda). Volete sapere quali saranno in Europa i primi obiettivi della prima ondata di missili balistici nucleari? Questo è già noto: saranno le basi di stoccaggio delle armi nucleari americane in Europa nonché i depositi delle armi nucleari francesi e britanniche, nonché tutti i complessi militari che rendono possibile l’utilizzo delle atomiche occidentali (porti, aeroporti, basi sotterranee). L’Italia è il paese che ospita il maggior numero di atomiche americane nel mondo, dopo gli USA stessi. Pertanto non è difficile immaginare quali obiettivi siano già inseriti nel programma automatico di lancio del “first strike” nucleare russo. Per l’Italia gli obiettivi prioritari saranno: AVIANO (Pordenone), base nucleare. GHEDI (Brescia), base nucleare. TRIESTE e MONFALCONE, i cui porti stanno per essere trasformati in basi NATO che servirebbero come snodo per il trasferimento di truppe e armi (anche atomiche) verso l’est europeo. NAPOLI, base della flotta americana del Mediterraneo, che a sua volta è armata con testate atomiche. SIGONELLA (Sicilia), fulcro fondamentale per il monitoraggio e la “scoperta precoce” (“early warning”) sul fianco sud e sud-ovest della Russia. (Sigonella è la base degli aerei AWACS che da tre anni eseguono voli quotidiani attorno ai confini della Russia e che, teoricamente, sarebbero i primi a “vedere precocemente” i missili atomici russi in viaggio verso l’Europa, una manciata di minuti o di secondi prima che i missili atterrino sugli obiettivi). Tralascio gli obiettivi diciamo “secondari” che però verranno egualmente polverizzati: Vicenza, Pisa, Sardegna, ecc. Questo è il panorama. Questa è la realtà. Nella più benigna delle ipotesi, si può mettere in conto fin d’ora la distruzione degli obiettivi suddetti (Pordenone, Brescia, Trieste, Monfalcone, Napoli, mezza Sicilia, ecc.) e l’estinzione totale (TOTALE) delle rispettive popolazioni. Si ipotizzano 25 milioni di morti in Italia nelle prime 24 ore. È questo che vogliamo? Sicuramente no, ma è questo il luogo finale a cui ci stanno portando, molto velocemente, le politiche dell’Europa e del governo italiano. E per molto velocemente si intende nel giro di mesi o al massimo due o tre anni. Unione Europea è pronta a raddoppiare il sostegno militare acquistando armi dai produttori ucraini, aumentandone così significativamente il volume – Commissario europeo per la difesa e lo spazio Andrius Kubili Zelensky afferma che la Russia attaccherà Xi a Mosca come una falsa bandiera per dare la colpa all’Ucraina. “Il 9 maggio potrebbero esserci delle provocazioni da parte dei russi, se qualcuno ci crede ancora può andarsene e provare tutto su se stesso”, ha detto Zelensky durante un briefing con il presidente ceco Pavel. Zelensky aveva già accennato ad attacchi ucraini su Mosca durante la parata del 9 maggio, ma ora afferma che potrebbero essere gli stessi russi a effettuare tali attacchi. Il Corriere della Sera merita il premio Orwell per la propaganda di guerra. Titolare in prima pagina rovesciando in maniera così plateale la realtà è davvero oltre ogni decenza. Starmer lakulandra raschia il fondo del barile La Gran Bretagna ha trasferito tutti i suoi obici semoventi AS-90 da 155 mm all’Ucraina
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  • STA INIZIANDO LA GUERRA, LEGGETE, RIFLETTETE. POI SARÀ TROPPO TARDI.

    di Paolo Di Mizio (giornalista e scrittore)

    Penso che gli italiani non si rendano conto di dove ci stIa trascinando la follia di un’Europa a guida franco-anglo-tedesca nonché - udite, udite - a guida baltica (tre paeselli grandi come il Molise e con un PIL pari a quello dell’Abruzzo che determinano la politica del continente più prospero del mondo!)
    Insieme alla follia europea c’è l’acquiescenza furbesca e deleteria del nostro governo. I punti essenziali da conoscere sono i seguenti:

    1 - L’Europa si sta vistosamente riarmando in funzione antirussa e sarà pronta entro 4 o 5 anni (4 anni, secondo le stime della NATO, 5 secondo l’UE).
    2 - La Russia, che voglia o no la guerra, non aspetterà 4 anni per avere 500 milioni di europei pronti ad attaccarla e quindi non avrà altra scelta che attaccare “prima” che gli europei abbiano completato il riarmo e allestito le difese.
    3 – La Russia sa che non avrebbe la minima chance di vittoria in una guerra tradizionale contro 32 Paesi della NATO che sono anche i 32 paesi più ricchi del mondo, e quindi non attaccherà con le forze tradizionali (aerei, carri armati, missili, cannoni, ecc.) bensì lancerà un “first strike” (il primo colpo, senza preavviso) con le sue armi atomiche, che le garantiscono la superiorità.

    Il punto 3 non è un’opinione, è una certezza matematica e nessuna autorità militare la contesta o l'ha mai contestata (era così anche ai tempi dell’URSS e della guerra fredda).

    Volete sapere quali saranno in Europa i primi obiettivi della prima ondata di missili balistici nucleari?

    Questo è già noto: saranno le basi di stoccaggio delle armi nucleari americane in Europa nonché i depositi delle armi nucleari francesi e britanniche, nonché tutti i complessi militari che rendono possibile l’utilizzo delle atomiche occidentali (porti, aeroporti, basi sotterranee).

    L’Italia è il paese che ospita il maggior numero di atomiche americane nel mondo, dopo gli USA stessi. Pertanto non è difficile immaginare quali obiettivi siano già inseriti nel programma automatico di lancio del “first strike” nucleare russo. Per l’Italia gli obiettivi prioritari saranno:

    • AVIANO (Pordenone), base nucleare.
    • GHEDI (Brescia), base nucleare.
    • TRIESTE e MONFALCONE, i cui porti stanno per essere trasformati in basi NATO che servirebbero come snodo per il trasferimento di truppe e armi (anche atomiche) verso l’est europeo.
    • NAPOLI, base della flotta americana del Mediterraneo, che a sua volta è armata con testate atomiche.
    • SIGONELLA (Sicilia), fulcro fondamentale per il monitoraggio e la “scoperta precoce” (“early warning”) sul fianco sud e sud-ovest della Russia. (Sigonella è la base degli aerei AWACS che da tre anni eseguono voli quotidiani attorno ai confini della Russia e che, teoricamente, sarebbero i primi a “vedere precocemente” i missili atomici russi in viaggio verso l’Europa, una manciata di minuti o di secondi prima che i missili atterrino sugli obiettivi).

    Tralascio gli obiettivi diciamo "secondari" che però verranno egualmente polverizzati: Vicenza, Pisa, Sardegna, ecc.

    Questo è il panorama. Questa è la realtà. Nella più benigna delle ipotesi, si può mettere in conto fin d’ora la distruzione degli obiettivi suddetti (Pordenone, Brescia, Trieste, Monfalcone, Napoli, mezza Sicilia, ecc.) e l’estinzione totale (TOTALE) delle rispettive popolazioni. Si ipotizzano 25 milioni di morti in Italia nelle prime 24 ore.

    È questo che vogliamo? Sicuramente no, ma è questo il luogo finale a cui ci stanno portando, molto velocemente, le politiche dell’Europa. E per molto velocemente si intende nel giro di mesi o al massimo due o tre anni.
    STA INIZIANDO LA GUERRA, LEGGETE, RIFLETTETE. POI SARÀ TROPPO TARDI. di Paolo Di Mizio (giornalista e scrittore) Penso che gli italiani non si rendano conto di dove ci stIa trascinando la follia di un’Europa a guida franco-anglo-tedesca nonché - udite, udite - a guida baltica (tre paeselli grandi come il Molise e con un PIL pari a quello dell’Abruzzo che determinano la politica del continente più prospero del mondo!) Insieme alla follia europea c’è l’acquiescenza furbesca e deleteria del nostro governo. I punti essenziali da conoscere sono i seguenti: 1 - L’Europa si sta vistosamente riarmando in funzione antirussa e sarà pronta entro 4 o 5 anni (4 anni, secondo le stime della NATO, 5 secondo l’UE). 2 - La Russia, che voglia o no la guerra, non aspetterà 4 anni per avere 500 milioni di europei pronti ad attaccarla e quindi non avrà altra scelta che attaccare “prima” che gli europei abbiano completato il riarmo e allestito le difese. 3 – La Russia sa che non avrebbe la minima chance di vittoria in una guerra tradizionale contro 32 Paesi della NATO che sono anche i 32 paesi più ricchi del mondo, e quindi non attaccherà con le forze tradizionali (aerei, carri armati, missili, cannoni, ecc.) bensì lancerà un “first strike” (il primo colpo, senza preavviso) con le sue armi atomiche, che le garantiscono la superiorità. Il punto 3 non è un’opinione, è una certezza matematica e nessuna autorità militare la contesta o l'ha mai contestata (era così anche ai tempi dell’URSS e della guerra fredda). Volete sapere quali saranno in Europa i primi obiettivi della prima ondata di missili balistici nucleari? Questo è già noto: saranno le basi di stoccaggio delle armi nucleari americane in Europa nonché i depositi delle armi nucleari francesi e britanniche, nonché tutti i complessi militari che rendono possibile l’utilizzo delle atomiche occidentali (porti, aeroporti, basi sotterranee). L’Italia è il paese che ospita il maggior numero di atomiche americane nel mondo, dopo gli USA stessi. Pertanto non è difficile immaginare quali obiettivi siano già inseriti nel programma automatico di lancio del “first strike” nucleare russo. Per l’Italia gli obiettivi prioritari saranno: • AVIANO (Pordenone), base nucleare. • GHEDI (Brescia), base nucleare. • TRIESTE e MONFALCONE, i cui porti stanno per essere trasformati in basi NATO che servirebbero come snodo per il trasferimento di truppe e armi (anche atomiche) verso l’est europeo. • NAPOLI, base della flotta americana del Mediterraneo, che a sua volta è armata con testate atomiche. • SIGONELLA (Sicilia), fulcro fondamentale per il monitoraggio e la “scoperta precoce” (“early warning”) sul fianco sud e sud-ovest della Russia. (Sigonella è la base degli aerei AWACS che da tre anni eseguono voli quotidiani attorno ai confini della Russia e che, teoricamente, sarebbero i primi a “vedere precocemente” i missili atomici russi in viaggio verso l’Europa, una manciata di minuti o di secondi prima che i missili atterrino sugli obiettivi). Tralascio gli obiettivi diciamo "secondari" che però verranno egualmente polverizzati: Vicenza, Pisa, Sardegna, ecc. Questo è il panorama. Questa è la realtà. Nella più benigna delle ipotesi, si può mettere in conto fin d’ora la distruzione degli obiettivi suddetti (Pordenone, Brescia, Trieste, Monfalcone, Napoli, mezza Sicilia, ecc.) e l’estinzione totale (TOTALE) delle rispettive popolazioni. Si ipotizzano 25 milioni di morti in Italia nelle prime 24 ore. È questo che vogliamo? Sicuramente no, ma è questo il luogo finale a cui ci stanno portando, molto velocemente, le politiche dell’Europa. E per molto velocemente si intende nel giro di mesi o al massimo due o tre anni.
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  • DELIRIUM TRUMP
    (ovvero: quando la politica fa il cosplay di sé stessa)

    È da un mese buono che va in scena un one-man-show che manco Broadway ai tempi d’oro.

    Tra minacce apocalittiche, trovate da reality show e deliri da film distopico anni ’80, lo Zio Donald sembra aver deciso che la politica estera (e pure interna) sia solo un palcoscenico su cui gridare più forte del pubblico.
    Eppure, nonostante le urla e i proclami, l’unica reazione logica è un misto tra imbarazzo e ilarità. Perché se un tempo certe sparate incutevano timore, oggi suonano più come barzellette stiracchiate da cabaret di provincia.
    La verità è che dietro la maschera da “uomo forte” si nasconde una crisi di credibilità (e forse di lucidità). Un copione già visto, in cui lo showman Trump si sforza di sembrare il salvatore dell’Occidente, mentre spara nel mucchio e isola l’America più di quanto non facciano le sue politiche.

    ATTO I – Alcatraz Reloaded

    Con la delicatezza di un bulldozer in una boutique, Trump ha deciso di riportare in auge la mitica Alcatraz.
    Sì, proprio lei: la prigione su un’isola, oggi simbolo di turismo e cultura, trasformata di nuovo in un penitenziario d’élite per “i peggiori criminali d’America”.
    Un piano così vintage da sembrare un reboot mal riuscito di “Fuga da Alcatraz”, con Clint Eastwood che si rifiuta pure di tornare per un cameo.
    Peccato solo che:
    l’isola è patrimonio nazionale;
    le strutture sono mangiate dal sale;
    serve un budget da Marvel Cinematic Universe;
    e il National Park Service, a occhio, non sembra entusiasta.
    Ma tranquilli, l’effetto scenico c’è. E in fondo a Trump non serve altro.

    ATTO II – Hollywood a stelle e… dazi

    Non pago di riscrivere la storia del sistema carcerario, il nostro ha deciso di lanciarsi contro i film stranieri, rei di minare l’economia americana con la scusa degli incentivi alle produzioni.
    La risposta? Un dazio del 100% su ogni pellicola che non parli inglese con accento del Midwest.

    Peccato che:
    metà delle mega-produzioni USA si girano in Nuova Zelanda, Canada o Italia;
    Hollywood vive di co-produzioni;
    le piattaforme streaming non sanno nemmeno da dove cominciare con le regole.
    Il risultato? Ritorsioni possibili, aumento dei biglietti, meno export e... una standing ovation da parte di Netflix India e dei BRICS, che ringraziano per il favore.

    Questo "Delirium Trump" non è solo intrattenimento tragicomico: è una spia rossa su un certo modo di fare politica dove il gesto conta più del contenuto.
    Si gioca sul presente, ignorando il futuro. Si urla per coprire i vuoti.
    Ma ogni volta che l’America si isola, il mondo si riorganizza. E lo fa senza aspettarla.
    Nel frattempo, respiriamo. Ironizziamo. Sdrammatizziamo.
    Perché il potere, anche quello più teatrale, ha sempre una data di scadenza.

    E a noi non resta che aspettare il finale… con i popcorn in mano.

    #DeliriumTrump #Trump2025 #AlcatrazIsBack #HollywoodTax #AmericaFirstButAlone #SatiraPolitica #GeopoliticaPop #MakeSatireGreatAgain
    DELIRIUM TRUMP (ovvero: quando la politica fa il cosplay di sé stessa)🎭🧱🎬🚔 È da un mese buono che va in scena un one-man-show che manco Broadway ai tempi d’oro. Tra minacce apocalittiche, trovate da reality show e deliri da film distopico anni ’80, lo Zio Donald sembra aver deciso che la politica estera (e pure interna) sia solo un palcoscenico su cui gridare più forte del pubblico. Eppure, nonostante le urla e i proclami, l’unica reazione logica è un misto tra imbarazzo e ilarità. Perché se un tempo certe sparate incutevano timore, oggi suonano più come barzellette stiracchiate da cabaret di provincia. La verità è che dietro la maschera da “uomo forte” si nasconde una crisi di credibilità (e forse di lucidità). Un copione già visto, in cui lo showman Trump si sforza di sembrare il salvatore dell’Occidente, mentre spara nel mucchio e isola l’America più di quanto non facciano le sue politiche. ATTO I – Alcatraz Reloaded 🔒🧂🚁 Con la delicatezza di un bulldozer in una boutique, Trump ha deciso di riportare in auge la mitica Alcatraz. Sì, proprio lei: la prigione su un’isola, oggi simbolo di turismo e cultura, trasformata di nuovo in un penitenziario d’élite per “i peggiori criminali d’America”. Un piano così vintage da sembrare un reboot mal riuscito di “Fuga da Alcatraz”, con Clint Eastwood che si rifiuta pure di tornare per un cameo. Peccato solo che: l’isola è patrimonio nazionale; le strutture sono mangiate dal sale; serve un budget da Marvel Cinematic Universe; e il National Park Service, a occhio, non sembra entusiasta. Ma tranquilli, l’effetto scenico c’è. E in fondo a Trump non serve altro. ATTO II – Hollywood a stelle e… dazi 💸🎥🎫 Non pago di riscrivere la storia del sistema carcerario, il nostro ha deciso di lanciarsi contro i film stranieri, rei di minare l’economia americana con la scusa degli incentivi alle produzioni. La risposta? Un dazio del 100% su ogni pellicola che non parli inglese con accento del Midwest. Peccato che: metà delle mega-produzioni USA si girano in Nuova Zelanda, Canada o Italia; Hollywood vive di co-produzioni; le piattaforme streaming non sanno nemmeno da dove cominciare con le regole. Il risultato? Ritorsioni possibili, aumento dei biglietti, meno export e... una standing ovation da parte di Netflix India e dei BRICS, che ringraziano per il favore. Questo "Delirium Trump" non è solo intrattenimento tragicomico: è una spia rossa su un certo modo di fare politica dove il gesto conta più del contenuto. Si gioca sul presente, ignorando il futuro. Si urla per coprire i vuoti. Ma ogni volta che l’America si isola, il mondo si riorganizza. E lo fa senza aspettarla. Nel frattempo, respiriamo. Ironizziamo. Sdrammatizziamo. Perché il potere, anche quello più teatrale, ha sempre una data di scadenza. E a noi non resta che aspettare il finale… con i popcorn in mano. #DeliriumTrump #Trump2025 #AlcatrazIsBack #HollywoodTax #AmericaFirstButAlone #SatiraPolitica #GeopoliticaPop #MakeSatireGreatAgain
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  • Il controllo globale!
    Istanbul, 400 fermi durante le proteste per il primo maggio a piazza Taksim - Il Fatto Quotidiano
    Le autorità turche hanno trasformato gran parte del centro in una zona rossa.

    Global Control!
    Istanbul, 400 arrested during May Day protests in Taksim Square - Il Fatto Quotidiano
    Turkish authorities have turned much of the city center into a red zone.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/01/istanbul-oltre-250-arresti-durante-le-proteste-per-il-primo-maggio-a-piazza-taksim/7971757/
    Il controllo globale! Istanbul, 400 fermi durante le proteste per il primo maggio a piazza Taksim - Il Fatto Quotidiano Le autorità turche hanno trasformato gran parte del centro in una zona rossa. Global Control! Istanbul, 400 arrested during May Day protests in Taksim Square - Il Fatto Quotidiano Turkish authorities have turned much of the city center into a red zone. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/05/01/istanbul-oltre-250-arresti-durante-le-proteste-per-il-primo-maggio-a-piazza-taksim/7971757/
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