• MA SI PUÒ ESSERE TANTO OTTUSI???

    Il consigliere comunale Fedrighini ha elaborato un rapporto sul traffico automobilistico a Milano che ha evidenziato un incremento delle automobili e del particolato nonostante l' avvio dell' Area B e C.
    Cosa auspica quindi il solerte consigliere?
    Aumento della tariffa per accedere in Area C ad almeno 10 € ( " ad almeno" ?...tanto per iniziare) per tutti i veicoli, tranne quelli di servizio. Quindi anche i possessori di automobili cosiddette ibride e quelle elettriche dovranno pagare il pedaggio. Sì, perché anche le ibride e le elettriche contribuiscono all' incremento del traffico e, ahimè, al particolato dovuto all' attrito del copertone sull' asfalto.
    Ohibò! Mi scusi consigliere Fedrighini, lei trascura che anche le suole delle scarpe a contatto con l' asfalto dei marciapiedi producono del particolato ed anche i copertoni delle bici.... Suvvia, ritorni nel suo studio e aggiorni il rapporto.
    Mi chiedo... Questi rappresentanti comunali proprio non hanno nient'altro da fare che produrre delle corbellerie?
    MA SI PUÒ ESSERE TANTO OTTUSI??? Il consigliere comunale Fedrighini ha elaborato un rapporto sul traffico automobilistico a Milano che ha evidenziato un incremento delle automobili e del particolato nonostante l' avvio dell' Area B e C. Cosa auspica quindi il solerte consigliere? Aumento della tariffa per accedere in Area C ad almeno 10 € ( " ad almeno" ?...tanto per iniziare) per tutti i veicoli, tranne quelli di servizio. Quindi anche i possessori di automobili cosiddette ibride e quelle elettriche dovranno pagare il pedaggio. Sì, perché anche le ibride e le elettriche contribuiscono all' incremento del traffico e, ahimè, al particolato dovuto all' attrito del copertone sull' asfalto. Ohibò! Mi scusi consigliere Fedrighini, lei trascura che anche le suole delle scarpe a contatto con l' asfalto dei marciapiedi producono del particolato ed anche i copertoni delle bici.... Suvvia, ritorni nel suo studio e aggiorni il rapporto. Mi chiedo... Questi rappresentanti comunali proprio non hanno nient'altro da fare che produrre delle corbellerie?
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  • BASILE / ALBANESE — la verità è donna

    Più passano i giorni e più mi sembra evidente che l'essere umano non sia programmato per la Pace.
    Perché, diciamolo, in queste ore un assassinio come quello di Charlie Kirk diventa occasione di scannamento e tiro al bersaglio — sia per i nostri magnanimi governanti sia per noi opinionisti da salotto digitale. Paradossale? Sì. Punto.
    Eppure esistono persone che — senza prediche dal piedistallo — riescono a parlare chiaro, a rimettere le posizioni ideologiche su un piano di verità e coraggio. Doti rare, ormai: tanti leader avrebbero visibilità, mezzi e possibilità per guidare verso il buonsenso, ma non lo fanno. Perché il profitto ha inquinato i pozzi da tempo.

    Che la donna sia fonte di ispirazione non è una novità. Ma in tempi di guerra e incertezza il pragmatismo femminile è necessario come l’aria.
    Nel contesto della festa del Fatto Quotidiano, due interventi sono spiccati — quasi passati sotto silenzio rispetto al frastuono dei TG — e meritano di essere ripresi. Li riportiamo per ricordare qual è il vero “succo” di ciò che accade, quello che molti fingono di non vedere.

    Aprire faide e polemiche infinite è sempre più semplice — soprattutto qui dove tutto serve a lanciare bordate tra centrodestra e centrosinistra. Ecco perché non saremo mai pronti alla pace.
    Ma torniamo al punto: gli interventi sono due. Possono sembrare scontati, triti e ritriti, ma non lasciano spazio a immaginazioni o allucinazioni.

    Elena Basile, ex ambasciatrice e voce critica della diplomazia italiana, ha affrontato con toni durissimi la questione palestinese e il sostegno occidentale alle politiche israeliane.
    “La politica che sta tenendo Israele oggi è una politica mafiosa, terrorista”, ha dichiarato dal palco, distinguendola persino dalle strategie dei primi governi israeliani: “Ben Gurion faceva interventi lampo perché teneva conto della situazione geografica e delle forze di Israele, metteva gli ostaggi in primo luogo. Oggi abbiamo un paese che mantiene sette fronti militari: Gaza, Cisgiordania, Libano, Yemen, Iran, Siria e Iraq. E con l’attacco a Doha sta mettendo in discussione le stesse alleanze con Egitto, Giordania e le monarchie del Golfo, gli interlocutori degli accordi di Abramo”.
    Secondo Basile, Israele appare oggi sempre più isolato: “Alle Nazioni Unite due terzi del mondo votano contro Israele. Grazie soprattutto al lavoro di Francesca Albanese, la società civile resiste e si oppone”. Tuttavia, ha sottolineato che anche Russia, Cina e paesi arabi “non sfidano apertamente Israele, pur non essendone complici come l’Occidente”.

    E rilancia :
    “Dobbiamo concentrarci in una mobilitazione dentro gli Stati europei e, se possibile, negli Stati Uniti, per chiedere la fine della cooperazione politica, militare ed economica con Israele. Grazie a Francesca Albanese, oggi abbiamo i nomi e cognomi di tutte le imprese che fanno profitto col genocidio”.

    E proprio Francesca Albanese subentra chiamando le cose con il loro nome: genocidio o atto di supremazia — non una semplice “guerra” — parlando con la franchezza di chi conosce il conflitto e con lo sguardo lucido di chi analizza i fatti:

    “Dinanzi a questa brutalità non si reagisce con le contromisure previste dal diritto: fermare trasferimenti e acquisti di armi, sospendere gli accordi commerciali. È un obbligo degli Stati”. E ha definito Israele nei territori occupati “una dittatura militare che ha governato 5 milioni di persone attraverso ordini scritti da soldati e rivisti da corti militari composte da soldati”.

    Sulla sua situazione personale mantiene una compostezza e un’obiettività invidiabili da che da questo luglio 2025, Francesca Albanese è finita nella lista nera degli Stati Uniti.
    ‘Vorrei non essere la notizia. Credo che la cosa più importante sia continuare a parlare di Gaza. Ma le sanzioni significano non poter entrare negli Stati Uniti, e per chi ha legami personali o familiari lì, come mia figlia, nata negli Usa, anche rischiare pene pecuniarie o persino l’arresto fino a 20 anni di carcere.
    L’obiettivo è intimidire, isolare, congelare chi denuncia’.”

    E chiude con una constatazione che fotografa la tossicità del dibattito pubblico:
    “Non credo neanche che sia giusta la frase che ho detto prima, e cioè che quello a Gaza sia il primo genocidio trasmesso in televisione. Le immagini passano, ma vengono accompagnate da una narrazione totalmente falsata. È questa tossicità del dibattito che non permette di capire cosa sta succedendo”.

    Cosa ne penso ?
    Questo è il nostro tempo: la spettacolarizzazione di ogni delitto o decesso e il disprezzo per un’informazione che rispetti i fatti hanno trasformato il dibattito in un’arena che uccide le ragioni. A chilometri da qui muoiono persone; nel cosiddetto “Occidente evoluto” muoiono valori e ideali. Stiamo scavando un fondo cui è difficile credere che non ci siamo già inabissati.

    La testimonianza di due “outsider” come Basile e Albanese è, in questo contesto, una boccata d’ossigeno a pochi metri dal baratro. È la lezione semplice e urgente del “parlare chiaro”: senza urlare, con rigore e sotto il frastuono di una cacofonia che noi stessi alimentiamo online.
    Serve un passo indietro rispetto agli interessi e un passo avanti verso verità e responsabilità. Serve un’informazione che sia veritiera, rigorosa e capace di restituire dignità alle vittime e senso alle azioni politiche.

    Siamo tutti, in una misura o nell’altra, parte del problema. Se vogliamo davvero costruire una nuova umanità, il primo gesto è scegliere di essere meritevoli di quella fiducia reciproca che oggi manca. Lo ripeto: al momento non lo siamo — ma possiamo decidere di cambiare.

    #Basile #Albanese #Informazione #Verità #Gaza #DirittiUmani #Pace #Responsabilità #StopProfittoSullaGuerra
    BASILE / ALBANESE — la verità è donna ✨👩‍⚖️ Più passano i giorni e più mi sembra evidente che l'essere umano non sia programmato per la Pace. Perché, diciamolo, in queste ore un assassinio come quello di Charlie Kirk diventa occasione di scannamento e tiro al bersaglio — sia per i nostri magnanimi governanti sia per noi opinionisti da salotto digitale. Paradossale? Sì. Punto. 🙄 Eppure esistono persone che — senza prediche dal piedistallo — riescono a parlare chiaro, a rimettere le posizioni ideologiche su un piano di verità e coraggio. Doti rare, ormai: tanti leader avrebbero visibilità, mezzi e possibilità per guidare verso il buonsenso, ma non lo fanno. Perché il profitto ha inquinato i pozzi da tempo. Che la donna sia fonte di ispirazione non è una novità. Ma in tempi di guerra e incertezza il pragmatismo femminile è necessario come l’aria. Nel contesto della festa del Fatto Quotidiano, due interventi sono spiccati — quasi passati sotto silenzio rispetto al frastuono dei TG — e meritano di essere ripresi. Li riportiamo per ricordare qual è il vero “succo” di ciò che accade, quello che molti fingono di non vedere. Aprire faide e polemiche infinite è sempre più semplice — soprattutto qui dove tutto serve a lanciare bordate tra centrodestra e centrosinistra. Ecco perché non saremo mai pronti alla pace. Ma torniamo al punto: gli interventi sono due. Possono sembrare scontati, triti e ritriti, ma non lasciano spazio a immaginazioni o allucinazioni. Elena Basile, ex ambasciatrice e voce critica della diplomazia italiana, ha affrontato con toni durissimi la questione palestinese e il sostegno occidentale alle politiche israeliane. “La politica che sta tenendo Israele oggi è una politica mafiosa, terrorista”, ha dichiarato dal palco, distinguendola persino dalle strategie dei primi governi israeliani: “Ben Gurion faceva interventi lampo perché teneva conto della situazione geografica e delle forze di Israele, metteva gli ostaggi in primo luogo. Oggi abbiamo un paese che mantiene sette fronti militari: Gaza, Cisgiordania, Libano, Yemen, Iran, Siria e Iraq. E con l’attacco a Doha sta mettendo in discussione le stesse alleanze con Egitto, Giordania e le monarchie del Golfo, gli interlocutori degli accordi di Abramo”. Secondo Basile, Israele appare oggi sempre più isolato: “Alle Nazioni Unite due terzi del mondo votano contro Israele. Grazie soprattutto al lavoro di Francesca Albanese, la società civile resiste e si oppone”. Tuttavia, ha sottolineato che anche Russia, Cina e paesi arabi “non sfidano apertamente Israele, pur non essendone complici come l’Occidente”. E rilancia : “Dobbiamo concentrarci in una mobilitazione dentro gli Stati europei e, se possibile, negli Stati Uniti, per chiedere la fine della cooperazione politica, militare ed economica con Israele. Grazie a Francesca Albanese, oggi abbiamo i nomi e cognomi di tutte le imprese che fanno profitto col genocidio”. E proprio Francesca Albanese subentra chiamando le cose con il loro nome: genocidio o atto di supremazia — non una semplice “guerra” — parlando con la franchezza di chi conosce il conflitto e con lo sguardo lucido di chi analizza i fatti: “Dinanzi a questa brutalità non si reagisce con le contromisure previste dal diritto: fermare trasferimenti e acquisti di armi, sospendere gli accordi commerciali. È un obbligo degli Stati”. E ha definito Israele nei territori occupati “una dittatura militare che ha governato 5 milioni di persone attraverso ordini scritti da soldati e rivisti da corti militari composte da soldati”. Sulla sua situazione personale mantiene una compostezza e un’obiettività invidiabili da che da questo luglio 2025, Francesca Albanese è finita nella lista nera degli Stati Uniti. ‘Vorrei non essere la notizia. Credo che la cosa più importante sia continuare a parlare di Gaza. Ma le sanzioni significano non poter entrare negli Stati Uniti, e per chi ha legami personali o familiari lì, come mia figlia, nata negli Usa, anche rischiare pene pecuniarie o persino l’arresto fino a 20 anni di carcere. L’obiettivo è intimidire, isolare, congelare chi denuncia’.” E chiude con una constatazione che fotografa la tossicità del dibattito pubblico: “Non credo neanche che sia giusta la frase che ho detto prima, e cioè che quello a Gaza sia il primo genocidio trasmesso in televisione. Le immagini passano, ma vengono accompagnate da una narrazione totalmente falsata. È questa tossicità del dibattito che non permette di capire cosa sta succedendo”. 📌Cosa ne penso ? Questo è il nostro tempo: la spettacolarizzazione di ogni delitto o decesso e il disprezzo per un’informazione che rispetti i fatti hanno trasformato il dibattito in un’arena che uccide le ragioni. A chilometri da qui muoiono persone; nel cosiddetto “Occidente evoluto” muoiono valori e ideali. Stiamo scavando un fondo cui è difficile credere che non ci siamo già inabissati. 😔 La testimonianza di due “outsider” come Basile e Albanese è, in questo contesto, una boccata d’ossigeno a pochi metri dal baratro. È la lezione semplice e urgente del “parlare chiaro”: senza urlare, con rigore e sotto il frastuono di una cacofonia che noi stessi alimentiamo online. Serve un passo indietro rispetto agli interessi e un passo avanti verso verità e responsabilità. 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  • saldatrice laser portatile prezzo
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  • James Dyson: come 5126 fallimenti lo hanno portato al successo
    Genio ostinato, inventore instancabile e imprenditore radicale: così l’imprenditore britannico ha trasformato ogni fallimento in un’occasione per reinventare l’ingegneria...
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  • Non solo Vodafone, sempre più aziende scelgono testimonial “fake” per le loro pubblicità
    L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo del marketing con influencer e modelli digitali. Grandi brand stanno già sperimentando testimonial artificiali...
    https://www.wired.it/article/ora-le-aziende-scelgono-testimonial-fake-per-le-loro-pubblicita/
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  • The ASEAN zeolite market for detergents is experiencing robust growth, driven by a regional shift toward sustainable and environmentally friendly cleaning solutions. Natural and synthetic zeolites are increasingly recognized as essential ingredients in laundry detergents and household cleaning products for their superior stain removal, water softening, and deodorizing properties. Between 2025 and 2035, the market is projected to expand at a CAGR of 4.8%, supported by rising consumer awareness, novel detergent formulations, and government initiatives promoting green chemical usage.

    Sustainability as a Key Driver

    Consumer preference in ASEAN is increasingly leaning toward biodegradable and non-toxic household products. Zeolites have emerged as a safe alternative to traditional phosphates and other harmful additives, offering natural, eco-friendly solutions that protect water bodies and the wider environment. This shift reflects a growing social and environmental consciousness among consumers who prioritize sustainability without compromising on cleaning performance.

    Click Here for More Information:- https://www.futuremarketinsights.com/reports/asean-zeolite-for-detergent-market

    Technological Advancements Reshape Detergent Performance

    Innovations in detergent formulations are redefining efficiency standards. Zeolite-based detergents now enable effective cleaning at lower temperatures, reducing energy consumption while maintaining superior performance. These advancements are particularly relevant in ASEAN countries, where energy conservation remains a priority. Manufacturers are leveraging these innovations to meet the dual goals of environmental responsibility and high-performance cleaning solutions.

    Regulatory Support Accelerates Zeolite Adoption

    ASEAN governments have introduced regulations limiting phosphate content in detergents to curb environmental degradation. This policy shift has elevated zeolite’s role as a safer, eco-friendly substitute, further encouraging manufacturers to adopt zeolite-based formulations. By aligning product development with regulatory compliance, companies can position themselves as leaders in sustainable detergent manufacturing.

    Market Drivers: Consumer Awareness and Industrial Growth

    Rising disposable incomes and the expansion of the middle class in ASEAN countries are fueling demand for premium, eco-friendly homecare products. As consumers become more environmentally conscious, the preference for zeolite-based detergents grows. Additionally, the industrial sector is increasingly adopting zeolite detergents for food and beverage processing, hospitality, and manufacturing operations, recognizing their benefits in stain removal, odor control, and water softening.

    Challenges and Strategic Considerations

    Despite its advantages, the zeolite market faces challenges. High costs associated with mining and processing may affect pricing in ASEAN’s price-sensitive economies. Supply chain limitations, due to the geographical concentration of natural zeolite, can create production constraints. Additionally, alternative detergent ingredients such as surfactants and enzymes remain competitors, requiring manufacturers to innovate continuously to maintain market share.

    Expanding Applications Across Sectors

    Zeolites are now integral across multiple detergent segments. Laundry detergents remain the dominant application due to multifunctional cleaning benefits. Dishwashing and household cleaners are also seeing rising zeolite incorporation for water softening and stain removal, while industrial and institutional cleaning sectors rely on zeolites for heavy-duty operations. In parallel, the consumer goods and retail industries are driving demand for eco-conscious homecare products, further cementing zeolite’s market position.

    Get Sample Report: - https://www.futuremarketinsights.com/reports/sample/rep-gb-20181

    Key Players and Market Initiatives

    The ASEAN zeolite market remains moderately fragmented, with major players such as Sibelco, USA Silica, Imerys, Aramex, Clariant, BASF, and Croda International Plc leading both production and detergent formulation innovation. Companies are expanding local production facilities in Thailand and Indonesia to meet growing regional demand, while research and development efforts focus on producing high-quality, cost-effective zeolite-based detergents. Notable recent initiatives include BASF’s launch of sustainable detergent lines in February 2025 and Sibelco’s expansion in Indonesia in July 2025, alongside regulatory updates introduced by ASEAN governments in November 2025 mandating eco-friendly ingredients.

    Future Outlook: Growth Through Collaboration and Innovation

    Looking ahead, the ASEAN zeolite market is poised for accelerated growth. Manufacturers are expected to continue developing advanced zeolite-based formulations with improved environmental profiles and cleaning efficacy. Collaborative initiatives between detergent manufacturers, zeolite producers, and government agencies will promote the adoption of natural, sustainable ingredients. Additionally, rising disposable incomes and the expanding middle class in ASEAN countries will sustain demand for high-quality homecare products, positioning zeolite as a central component in the region’s detergent industry growth trajectory.

    The ASEAN zeolite market exemplifies a convergence of environmental stewardship, technological innovation, and consumer-driven growth, offering manufacturers a compelling pathway to expand their market presence while addressing the evolving demands of eco-conscious consumers.

    About Future Market Insights (FMI)

    Future Market Insights, Inc. (ESOMAR certified, recipient of the Stevie Award, and a member of the Greater New York Chamber of Commerce) offers profound insights into the driving factors that are boosting demand in the market. FMI stands as the leading global provider of market intelligence, advisory services, consulting, and events for the Packaging, Food and Beverage, Consumer Technology, Healthcare, Industrial, and Chemicals markets. With a vast team of over 400 analystsworldwide, FMI provides global, regional, and local expertise on diverse domains and industry trends across more than 110 countries.

    Contact Us:

    Future Market Insights Inc.
    Christiana Corporate, 200 Continental Drive,
    Suite 401, Newark, Delaware – 19713, USA
    T: +1-347-918-3531
    For Sales Enquiries: sales@futuremarketinsights.com
    Website: https://www.futuremarketinsights.com
    LinkedIn| Twitter| Blogs | YouTube
    The ASEAN zeolite market for detergents is experiencing robust growth, driven by a regional shift toward sustainable and environmentally friendly cleaning solutions. Natural and synthetic zeolites are increasingly recognized as essential ingredients in laundry detergents and household cleaning products for their superior stain removal, water softening, and deodorizing properties. Between 2025 and 2035, the market is projected to expand at a CAGR of 4.8%, supported by rising consumer awareness, novel detergent formulations, and government initiatives promoting green chemical usage. Sustainability as a Key Driver Consumer preference in ASEAN is increasingly leaning toward biodegradable and non-toxic household products. Zeolites have emerged as a safe alternative to traditional phosphates and other harmful additives, offering natural, eco-friendly solutions that protect water bodies and the wider environment. This shift reflects a growing social and environmental consciousness among consumers who prioritize sustainability without compromising on cleaning performance. Click Here for More Information:- https://www.futuremarketinsights.com/reports/asean-zeolite-for-detergent-market Technological Advancements Reshape Detergent Performance Innovations in detergent formulations are redefining efficiency standards. Zeolite-based detergents now enable effective cleaning at lower temperatures, reducing energy consumption while maintaining superior performance. These advancements are particularly relevant in ASEAN countries, where energy conservation remains a priority. Manufacturers are leveraging these innovations to meet the dual goals of environmental responsibility and high-performance cleaning solutions. Regulatory Support Accelerates Zeolite Adoption ASEAN governments have introduced regulations limiting phosphate content in detergents to curb environmental degradation. This policy shift has elevated zeolite’s role as a safer, eco-friendly substitute, further encouraging manufacturers to adopt zeolite-based formulations. By aligning product development with regulatory compliance, companies can position themselves as leaders in sustainable detergent manufacturing. Market Drivers: Consumer Awareness and Industrial Growth Rising disposable incomes and the expansion of the middle class in ASEAN countries are fueling demand for premium, eco-friendly homecare products. As consumers become more environmentally conscious, the preference for zeolite-based detergents grows. Additionally, the industrial sector is increasingly adopting zeolite detergents for food and beverage processing, hospitality, and manufacturing operations, recognizing their benefits in stain removal, odor control, and water softening. Challenges and Strategic Considerations Despite its advantages, the zeolite market faces challenges. High costs associated with mining and processing may affect pricing in ASEAN’s price-sensitive economies. Supply chain limitations, due to the geographical concentration of natural zeolite, can create production constraints. Additionally, alternative detergent ingredients such as surfactants and enzymes remain competitors, requiring manufacturers to innovate continuously to maintain market share. Expanding Applications Across Sectors Zeolites are now integral across multiple detergent segments. Laundry detergents remain the dominant application due to multifunctional cleaning benefits. Dishwashing and household cleaners are also seeing rising zeolite incorporation for water softening and stain removal, while industrial and institutional cleaning sectors rely on zeolites for heavy-duty operations. In parallel, the consumer goods and retail industries are driving demand for eco-conscious homecare products, further cementing zeolite’s market position. 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Manufacturers are expected to continue developing advanced zeolite-based formulations with improved environmental profiles and cleaning efficacy. Collaborative initiatives between detergent manufacturers, zeolite producers, and government agencies will promote the adoption of natural, sustainable ingredients. Additionally, rising disposable incomes and the expanding middle class in ASEAN countries will sustain demand for high-quality homecare products, positioning zeolite as a central component in the region’s detergent industry growth trajectory. The ASEAN zeolite market exemplifies a convergence of environmental stewardship, technological innovation, and consumer-driven growth, offering manufacturers a compelling pathway to expand their market presence while addressing the evolving demands of eco-conscious consumers. About Future Market Insights (FMI) Future Market Insights, Inc. (ESOMAR certified, recipient of the Stevie Award, and a member of the Greater New York Chamber of Commerce) offers profound insights into the driving factors that are boosting demand in the market. FMI stands as the leading global provider of market intelligence, advisory services, consulting, and events for the Packaging, Food and Beverage, Consumer Technology, Healthcare, Industrial, and Chemicals markets. With a vast team of over 400 analystsworldwide, FMI provides global, regional, and local expertise on diverse domains and industry trends across more than 110 countries. Contact Us: Future Market Insights Inc. Christiana Corporate, 200 Continental Drive, Suite 401, Newark, Delaware – 19713, USA T: +1-347-918-3531 For Sales Enquiries: sales@futuremarketinsights.com Website: https://www.futuremarketinsights.com LinkedIn| Twitter| Blogs | YouTube
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    ASEAN Zeolite for Detergent Market Size & Trends 2025-2035
    Examine the ASEAN zeolite for detergent market, focusing on eco-friendly cleaning solutions and sustainable manufacturing practices.
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  • La classe non è acqua. Kennedy elimina i baroni dei vaccini dagli enti americani mentre Schillaci ubbidisce a bigpharma.

    Kennedy dà lezioni a Schillaci sui vaccini: nessun dietrofront sugli esperti critici

    Il ministro alla Salute Usa ha licenziato i vertici che gestirono la profilassi di massa. E, malgrado le proteste, ha tirato dritto…

    di MADDALENA LOY

    Kennedy dà lezioni a Schillaci sui vaccini: nessun dietrofront sugli esperti critici

    Il tormentone sugli «esperti» Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle, nominati e poi cacciati dal comitato tecnico sanitario dal ministro Orazio Schillaci (nonostante rappresentassero una netta minoranza rispetto agli altri 80 esperti) trova un curioso riscontro oltreoceano: quando si è trattato di vaccinazioni Covid, non solo altri scienziati della commissione Acip, da anni favorevoli alle inoculazioni, sono stati licenziati e sostituiti con nuovi Cdc.

    Il segretario di Stato ha nominato 8 nuovi consulenti e sfruttato la direttrice dei Cdc. E lo stesso destino è toccato ai vertici del dipartimento della Salute, rei di aver promosso vaccini e obblighi. I nuovi esperti sono molto critici nei confronti delle politiche di profilassi di massa. Tra di essi figurano Martin Kulldorff, epidemiologo coautore della Great Barrington Declaration insieme con Jay Bhattacharya e Sunetra Gupta; Peter Doshi, professore di scienze farmaceutiche e salute pubblica all’Università del Maryland, noto per le sue pubblicazioni sulla rivista «Bmj» che contestano il prestigio dei trial di Pfizer e Moderna; Harvey Risch, epidemiologo della Yale School of Public Health che ha sottolineato la mancanza di prove sull’efficacia dei vaccini Covid e difeso l’uso di idrossiclorochina come terapia precoce; e altri studiosi che si sono espressi con posizioni critiche.

    Acip, afflitta da persistenti conflitti di interesse, non ha mai emanato una raccomandazione nazionale contraria ad alcuna vaccinazione, compresi i vaccini Covid. Kennedy ha sostituito la direttrice dei Cdc, Mandy Cohen, con Mary Talley Bowden, otorinolaringoiatra sostenitrice delle cure precoci domiciliari.

    Alla fine di agosto, Kennedy ha spiegato di aver proceduto con il «licenziamento di chi ha sponsorizzato obblighi vaccinali e mascherine». Ha accusato i suoi predecessori di avere trasformato i Cdc in un’agenzia di marketing per le aziende farmaceutiche, e ha dichiarato di voler ricostruire la fiducia dei cittadini.

    La decisione ha scatenato reazioni furibonde da parte di scienziati, media e opposizione politica. Ma Kennedy non è arretrato: «Non posso accettare che l’industria detti legge al posto della scienza».

    A differenza del suo omologo italiano, Kennedy non ha ceduto al pressing degli altri «esperti» contrari alla nomina di figure critiche, che in Italia ha portato alla rimozione di Bellavite e Serravalle. Negli Stati Uniti, anzi, il nuovo ministro ha addirittura accelerato la “pulizia” dei vertici istituzionali che avevano sponsorizzato la profilassi di massa, sostituendoli con medici e studiosi che hanno sempre sostenuto posizioni alternative.

    L’intento dichiarato è quello di restituire credibilità e trasparenza alle istituzioni sanitarie, considerate ormai compromesse da rapporti troppo stretti con l’industria farmaceutica.
    La classe non è acqua. Kennedy elimina i baroni dei vaccini dagli enti americani mentre Schillaci ubbidisce a bigpharma. Kennedy dà lezioni a Schillaci sui vaccini: nessun dietrofront sugli esperti critici Il ministro alla Salute Usa ha licenziato i vertici che gestirono la profilassi di massa. E, malgrado le proteste, ha tirato dritto… di MADDALENA LOY Kennedy dà lezioni a Schillaci sui vaccini: nessun dietrofront sugli esperti critici Il tormentone sugli «esperti» Paolo Bellavite ed Eugenio Serravalle, nominati e poi cacciati dal comitato tecnico sanitario dal ministro Orazio Schillaci (nonostante rappresentassero una netta minoranza rispetto agli altri 80 esperti) trova un curioso riscontro oltreoceano: quando si è trattato di vaccinazioni Covid, non solo altri scienziati della commissione Acip, da anni favorevoli alle inoculazioni, sono stati licenziati e sostituiti con nuovi Cdc. Il segretario di Stato ha nominato 8 nuovi consulenti e sfruttato la direttrice dei Cdc. E lo stesso destino è toccato ai vertici del dipartimento della Salute, rei di aver promosso vaccini e obblighi. I nuovi esperti sono molto critici nei confronti delle politiche di profilassi di massa. Tra di essi figurano Martin Kulldorff, epidemiologo coautore della Great Barrington Declaration insieme con Jay Bhattacharya e Sunetra Gupta; Peter Doshi, professore di scienze farmaceutiche e salute pubblica all’Università del Maryland, noto per le sue pubblicazioni sulla rivista «Bmj» che contestano il prestigio dei trial di Pfizer e Moderna; Harvey Risch, epidemiologo della Yale School of Public Health che ha sottolineato la mancanza di prove sull’efficacia dei vaccini Covid e difeso l’uso di idrossiclorochina come terapia precoce; e altri studiosi che si sono espressi con posizioni critiche. Acip, afflitta da persistenti conflitti di interesse, non ha mai emanato una raccomandazione nazionale contraria ad alcuna vaccinazione, compresi i vaccini Covid. Kennedy ha sostituito la direttrice dei Cdc, Mandy Cohen, con Mary Talley Bowden, otorinolaringoiatra sostenitrice delle cure precoci domiciliari. Alla fine di agosto, Kennedy ha spiegato di aver proceduto con il «licenziamento di chi ha sponsorizzato obblighi vaccinali e mascherine». Ha accusato i suoi predecessori di avere trasformato i Cdc in un’agenzia di marketing per le aziende farmaceutiche, e ha dichiarato di voler ricostruire la fiducia dei cittadini. La decisione ha scatenato reazioni furibonde da parte di scienziati, media e opposizione politica. Ma Kennedy non è arretrato: «Non posso accettare che l’industria detti legge al posto della scienza». A differenza del suo omologo italiano, Kennedy non ha ceduto al pressing degli altri «esperti» contrari alla nomina di figure critiche, che in Italia ha portato alla rimozione di Bellavite e Serravalle. Negli Stati Uniti, anzi, il nuovo ministro ha addirittura accelerato la “pulizia” dei vertici istituzionali che avevano sponsorizzato la profilassi di massa, sostituendoli con medici e studiosi che hanno sempre sostenuto posizioni alternative. L’intento dichiarato è quello di restituire credibilità e trasparenza alle istituzioni sanitarie, considerate ormai compromesse da rapporti troppo stretti con l’industria farmaceutica.
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  • QUESTI BASTARDI SIONISTI PROCEDONO CON IL GENOCIDIO!
    Gaza, bombardata la scuola-rifugio Al-Farabi: le immagini
    Macerie e morti dopo l'attacco israeliano alla scuola di Gaza City trasformata in rifugio...
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/07/gaza-city-macerie-scuola-rifugio-attacco-video/8118659/
    QUESTI BASTARDI SIONISTI PROCEDONO CON IL GENOCIDIO! Gaza, bombardata la scuola-rifugio Al-Farabi: le immagini Macerie e morti dopo l'attacco israeliano alla scuola di Gaza City trasformata in rifugio... https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/07/gaza-city-macerie-scuola-rifugio-attacco-video/8118659/
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  • Il senso di BlackRock al forum di Davos spiegato bene

    Maurizio Blondet 4 Settembre 2025

    Il Forum di Davos, dopo la caduta in disgrazia di Schwab, viene preso in mano dal capo di Black Rock, il j  Larry Fink.

    Il padrone del mondo – quello che lucra da tutte le armi, tutti i vaccini, tutta l’energia, tutta l’informazione venduta nel mondo – getta la maschera e fa capire anche ai meno intelligenti cosa Davos fosse veramente. Il giocattolo ideologico di un potere feroce, per impartire ordini a governi corrotti e indottrinare masse composte da gente come te, servo.

    L’idea che miliardi di dosi di vaccino prodotte da aziende detenute da Black Rock dovessero essere commercializzate sebbene non testate, cioè pericolose, viene da Davos. L’idea che, per far accettare quelle dosi, la gente andasse segregata, viene da Davos.

    L’idea che l’allevamento, i boschi e gli stessi polmoni umani siano inquinamento, e pannelli di silicio e torri eoliche di duecento metri prodotte da attori energetici in mano a Black Rock siano “green”, viene da Davos.

    L’idea che il clima sia impazzito per colpa del diesel, che dobbiamo comprare auto elettriche e chiedere mutui al sistema bancario sottostante a Black Rock per procurarci muffa di cappotti termici, viene da Davos.

    L’idea che i popoli vadano smantellati e sostituiti da masse afroislamiche pronte a lavorare per due lire alle dipendenze delle multinazionali detenute da Black Rock, viene da Davos.

    L’idea che le famiglie vadano disintegrate in favore dell’esaltazione di un individualismo omosessuale e schizofrenico che aumenti i consumi riducendo i nuovi nati, viene da Davos.

    L’idea che armare l’Ucraina vendendo armi di industrie detenute da Black Rock sia “pace”, imperversa a Davos.

    Cos’è dunque l’agenda di Davos? Sono gli interessi di Black Rock trasformati in programma politico, sorretti dalla propaganda dei media in mano a Black Rock e imposti con la violenza dei governi corrotti da Black Rock. Lo capirai, ora che Larry Fink ha ufficialmente preso il comando di Davos? Ti stimo talmente imbecille che giurerei ancora una volta di no, servo.

    Non lo capisce, il servo, perché la TV non gliel’ha detto: la tv con quel che tace è il vero potente strumento della dittatura.
    Il senso di BlackRock al forum di Davos spiegato bene Maurizio Blondet 4 Settembre 2025 Il Forum di Davos, dopo la caduta in disgrazia di Schwab, viene preso in mano dal capo di Black Rock, il j  Larry Fink. Il padrone del mondo – quello che lucra da tutte le armi, tutti i vaccini, tutta l’energia, tutta l’informazione venduta nel mondo – getta la maschera e fa capire anche ai meno intelligenti cosa Davos fosse veramente. Il giocattolo ideologico di un potere feroce, per impartire ordini a governi corrotti e indottrinare masse composte da gente come te, servo. L’idea che miliardi di dosi di vaccino prodotte da aziende detenute da Black Rock dovessero essere commercializzate sebbene non testate, cioè pericolose, viene da Davos. L’idea che, per far accettare quelle dosi, la gente andasse segregata, viene da Davos. L’idea che l’allevamento, i boschi e gli stessi polmoni umani siano inquinamento, e pannelli di silicio e torri eoliche di duecento metri prodotte da attori energetici in mano a Black Rock siano “green”, viene da Davos. L’idea che il clima sia impazzito per colpa del diesel, che dobbiamo comprare auto elettriche e chiedere mutui al sistema bancario sottostante a Black Rock per procurarci muffa di cappotti termici, viene da Davos. L’idea che i popoli vadano smantellati e sostituiti da masse afroislamiche pronte a lavorare per due lire alle dipendenze delle multinazionali detenute da Black Rock, viene da Davos. L’idea che le famiglie vadano disintegrate in favore dell’esaltazione di un individualismo omosessuale e schizofrenico che aumenti i consumi riducendo i nuovi nati, viene da Davos. L’idea che armare l’Ucraina vendendo armi di industrie detenute da Black Rock sia “pace”, imperversa a Davos. Cos’è dunque l’agenda di Davos? Sono gli interessi di Black Rock trasformati in programma politico, sorretti dalla propaganda dei media in mano a Black Rock e imposti con la violenza dei governi corrotti da Black Rock. Lo capirai, ora che Larry Fink ha ufficialmente preso il comando di Davos? Ti stimo talmente imbecille che giurerei ancora una volta di no, servo. Non lo capisce, il servo, perché la TV non gliel’ha detto: la tv con quel che tace è il vero potente strumento della dittatura.
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  • MA BOLLE ma MI FACCIA il PIACERE! NON ERA QUELLO CHE NON VOLEVA SOPRANI e BALLERINI RUSSI alla SCALA???
    Roberto Bolle: OnDance si trasferisce all'Arco della Pace con il Bolero di Ravel
    L'étoile porta l'ottava edizione della festa della danza in una nuova location e lancia un appello per Gaza e per il settore
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/05/non-bisogna-aver-paura-di-gridare-la-pace-per-gaza-ondance-si-rinnova-allarco-della-pace-con-bolero-le-istituzioni-tutelino-la-danza-cosi-roberto-bolle/8116369/

    IO NON DIMENTICO!
    Roberto Bolle esclude i ballerini russi e Steve La Chance commenta: “Con gli stro**i che ci sono in Italia possiamo illuminare il mondo”
    Dopo le dichiarazioni di Roberto Bolle sull'esclusione di ballerini russi dai suoi spettacoli, Steve La Chance commenta le sue parole con un duro post su Instagram
    https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/26/roberto-bolle-esclude-i-ballerini-russi-e-steve-la-chance-commenta-con-gli-stroi-che-ci-sono-in-italia-possiamo-illuminare-il-mondo/6605361/
    MA BOLLE ma MI FACCIA il PIACERE! NON ERA QUELLO CHE NON VOLEVA SOPRANI e BALLERINI RUSSI alla SCALA??? Roberto Bolle: OnDance si trasferisce all'Arco della Pace con il Bolero di Ravel L'étoile porta l'ottava edizione della festa della danza in una nuova location e lancia un appello per Gaza e per il settore https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/05/non-bisogna-aver-paura-di-gridare-la-pace-per-gaza-ondance-si-rinnova-allarco-della-pace-con-bolero-le-istituzioni-tutelino-la-danza-cosi-roberto-bolle/8116369/ IO NON DIMENTICO! Roberto Bolle esclude i ballerini russi e Steve La Chance commenta: “Con gli stro**i che ci sono in Italia possiamo illuminare il mondo” Dopo le dichiarazioni di Roberto Bolle sull'esclusione di ballerini russi dai suoi spettacoli, Steve La Chance commenta le sue parole con un duro post su Instagram https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/05/26/roberto-bolle-esclude-i-ballerini-russi-e-steve-la-chance-commenta-con-gli-stroi-che-ci-sono-in-italia-possiamo-illuminare-il-mondo/6605361/
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