• NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole?

    Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti.

    Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali.

    La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti.
    Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO?
    Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista , in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato.

    In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali:

    Il 5% alla difesa? Non è un obbligo

    Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta.

    “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.”

    In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico.

    Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per:

    - resistere a un eventuale primo attacco russo,

    - riprendere territori persi,

    - sostenere un conflitto di lunga durata.

    Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare."
    Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo:

    +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029.

    Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano.

    Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate.

    La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza.

    Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari.

    È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico.

    La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista.

    #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
    🌍 NATO e Paura: disinformazione programmata o sudditanza consapevole? Prima di cedere a semplificazioni o giudizi affrettati sui conflitti in corso, è utile confrontarsi con i Coordinamenti per la Pace e contro il Riarmo, che da tre anni, in parallelo alle crisi internazionali, mantengono viva una lettura alternativa e critica dei fatti. Non si tratta solo di principio o buon senso, ma di lucidità politica. Determinate voci — come quella del giudice Domenico Gallo, ascoltata durante le nostre sedute di coordinamento — aiutano a fare chiarezza sul ruolo effettivo delle istituzioni sovranazionali. 🛑 La NATO non è un governo mondiale. Le decisioni del Consiglio Atlantico non sono vincolanti, non impongono obblighi legali agli Stati membri e devono essere adottate all’unanimità. Una condizione già di per sé irrealistica in un'alleanza composta da decine di Paesi con interessi divergenti. Ma allora, perché tanto allarmismo? Perché questa paura della NATO? Per una narrazione distorta, alimentata da chi, nei governi, usa l’ombrello NATO come alibi per decisioni che in realtà sono sovrane. L’obiettivo? Mantenere una posizione subalterna, spesso psicologicamente colonizzata dal paradigma atlantista 🇺🇸, in nome di una "deterrenza" verso un nemico sovietico che non esiste più — o non nei termini in cui viene rappresentato. 📌 In questo contesto, è fondamentale recuperare l’analisi dell’ex Generale Fabio Mini, dal titolo eloquente: Le beffe della NATO e la scusa russa. Un articolo tanto illuminante quanto destinato a “sparire” dai radar della rete. Ecco alcuni estratti centrali: 💣 Il 5% alla difesa? Non è un obbligo Dal recente vertice NATO all’Aja si è estrapolato un solo dato: l’aumento della spesa militare al 5% del PIL. Ma, come chiarisce Mini, la parte più rivoluzionaria della dichiarazione finale è proprio quella non scritta. “Le dichiarazioni dei summit non sono trattati. Non obbligano legalmente nessuno. Sono linee guida politiche.” In pratica, ogni Stato è libero di recepire o meno queste indicazioni. Non ci sono sanzioni per chi non le applica, se non quelle informali: ricatti politici e “gangsterismo” diplomatico. 🔍 Nel 2014 la NATO fissò come obiettivo il 2% del PIL. A dieci anni di distanza, molti Stati membri — nonostante l'aggravarsi del quadro di sicurezza — non hanno ancora raggiunto quella soglia. Oggi, il nuovo “traguardo” del 5% è presentato come necessario per: - resistere a un eventuale primo attacco russo, - riprendere territori persi, - sostenere un conflitto di lunga durata. Tutto entro il 2035. Una previsione che, nella sua ambiguità, lascia intravedere il peggiore degli scenari: un conflitto di logoramento, in cui — parole di Mini — "saremmo comunque soccombenti, se non intervenisse il nucleare." 📊 Per l’Italia significa un incremento graduale ma pesantissimo: +0,9% in armamenti e +0,7% in spese “correlate” entro il 2029. Spese “correlate” che includono infrastrutture, logistica, persino decoro urbano. ❗Persino le spese per armare l’Ucraina — o investimenti industriali su quel fronte — potranno essere “conteggiate” come parte del 5%. Un escamotage per “adempiere” agli impegni senza rafforzare realmente le nostre forze armate. La verità è chiara: non è la NATO a imporci questi sacrifici, ma il nostro stesso governo, che sceglie di allinearsi a una strategia militare che porterà nel tempo a svuotare le casse pubbliche senza garantire vera sicurezza. ⚠️ Dieci anni in cui non si costruirà una reale deterrenza, ma un sistema instabile e insostenibile, che servirà solo ad alimentare l’industria bellica e a spostare risorse dalla società civile alle spese militari. 📢 È per questo che invitiamo alla partecipazione attiva nei Coordinamenti, nei gruppi locali, nei momenti di confronto pubblico. La mobilitazione richiede una convergenza di idee, ma parte da un requisito fondamentale: un'informazione corretta, libera da panico indotto e retorica militarista. #NATO #VerticeAja #NoRiarmo #DifesaComune #PoliticaEstera #PaceNonGuerra #SovranitàNazionale #StopDisinformazione #SpeseMilitari #MobilitazionePopolare #FabioMini #CoordinamentoPace #informazionecritica
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  • In questo breve articolo, Giorgio Agamben riassume punti importanti di questa istituzione che illude di essere un’unione democraticamente eletta.

    https://dituttoedipiu.altervista.org/lunione-europea-agisce-come-una-succursale-della-nato-parola-di-agamben/


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    In questo breve articolo, Giorgio Agamben riassume punti importanti di questa istituzione che illude di essere un’unione democraticamente eletta. https://dituttoedipiu.altervista.org/lunione-europea-agisce-come-una-succursale-della-nato-parola-di-agamben/ #GiorgioAgamben #UnioneEuropea #NATO #Democrazia #PoliticaInternazionale #IstituzioniEuropee #Geopolitica #PoliticaEstera #AnalisiPolitica #UE #SovranitàNazionale #DirittiCivili #PoliticheEuropee #Governance #DemocraziaEuropea #CriticaPolitica #IntegrazioneEuropea #RelazioniInternazionali #Sovranità #NATOInfluence #Europa #PoliticaUE #RiflessioniPolitiche #UnionEuropea #PoliticaGlobale #AnalisiUE #EUPolitics #EuropeanUnion #PoliticalAnalysis #NATOandEU
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    L’UNIONE EUROPEA AGISCE COME UNA SUCCURSALE DELLA NATO – PAROLA DI AGAMBEN - D TUTTO E D+
    L’UNIONE EUROPEA AGISCE COME UNA SUCCURSALE DELLA NATO – PAROLA DI AGAMBEN In questo breve articolo, Giorgio Agamben riassume punti importanti di questa istituzione che illude di essere un’unione democraticamente eletta. Europa o l’impostura Di Giorgio Agamben È probabile che ben pochi fra coloro che si apprestano a votare per le elezioni europee si siano interrogati sul significato politico del loro gesto. Poiché sono chiamati a eleggere
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  • Parla il medico kenyota che lottò contro i vaccini sterilizzanti



    https://dituttoedipiu.altervista.org/il-trattato-pandemico-oms-mira-a-menomare-e-uccidere-e-a-stabilire-un-governo-mondiale-parla-il-medico-kenyota-che-lotto-contro-i-vaccini-sterilizzanti/


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    Parla il medico kenyota che lottò contro i vaccini sterilizzanti https://dituttoedipiu.altervista.org/il-trattato-pandemico-oms-mira-a-menomare-e-uccidere-e-a-stabilire-un-governo-mondiale-parla-il-medico-kenyota-che-lotto-contro-i-vaccini-sterilizzanti/ #Medicina #Kenya #VacciniSterilizzanti #OMS #GovernoMondiale #SalutePubblica #Vaccinazione #Sterilizzazione #ControversiaVaccini #DirittiUmani #ControlloPopolazione #MedicinaPreventiva #ConsensoInformato #PoliticaSanitaria #Eugenetica #SfideSanitarie #DibattitoPubblico #ConseguenzeMediche #LottaControVaccini #SovranitàNazionale #DirittoallaSalute #ProtezioneSanitaria #DibattitoScientifico #RicercaMedica #ConseguenzeSociali #ImpattoSociale #SaluteGlobale #EticaMedica #ConflittoInteressi #SicurezzaVaccini
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    Il Trattato Pandemico OMS mira a «menomare e uccidere» e a «stabilire un -
    Un noto medico del Kenya ha dichiarato la scorsa settimana che il cosiddetto Trattato Pandemico proposto dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) mira ad aprire la strada a un nuovo virus ar
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  • L’ombra del trattato pandemico continua ad aleggiare sui Paesi membri dell’Organizzazione mondiale della sanità.

    https://dituttoedipiu.altervista.org/trattato-pandemico-verso-un-grande-fratello-sanitario/

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    L’ombra del trattato pandemico continua ad aleggiare sui Paesi membri dell’Organizzazione mondiale della sanità. https://dituttoedipiu.altervista.org/trattato-pandemico-verso-un-grande-fratello-sanitario/ #TrattatoPandemico #OrganizzazioneMondialeSanità #OMS #SanitàPubblica #CrisiSanitaria #EmergenzaPandemica #Pandemia #Trattato #SalutePubblica #Prevenzione #GestioneEmergenze #SicurezzaSanitaria #PoliticheSanitarie #SovranitàNazionale #CollaborazioneInternazionale #DirittiCivili #ProtezioneCivile #GovernanceSanitaria #SolidarietàMondiale #CrisiGlobale #ControlloPandemia #RispostaEmergenziale #TrasparenzaInformazioni #CondivisioneDati #DirittoAllaSalute #Epidemiologia #SorveglianzaSanitaria #ResilienzaSistemaSanitario #RischiSanitari
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    Trattato Pandemico: Verso un "Grande Fratello Sanitario"? - D
    Mentre l'Assemblea Mondiale della Sanità si avvicina al fatidico 27 maggio, data prevista per l'approvazione del Trattato Pandemico
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