• 𝗠𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗠𝗮𝘇𝘇𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻 𝗻𝗼𝗺𝗲. 𝗘̀ 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝘀𝗽𝗲𝘇𝘇𝗮𝘁𝗮, 𝘂𝗻 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘁𝗼, 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗺𝗮𝗶 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲.

    Danneggiata dal vaccino. Utilizzata come 𝘮𝘦𝘳𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘰 da chi avrebbe dovuto garantire la sua salute. Abbandonata da istituzioni che, invece di proteggerla, le hanno voltato le spalle. Monica oggi lotta non solo contro le conseguenze devastanti di una scelta imposta, ma contro l'indifferenza, il silenzio, la vergogna di uno Stato che finge di non vedere.

    Ma noi vediamo.
    Noi sentiamo.
    Noi non dimentichiamo.

    𝙊𝙎𝘼 𝙋𝙤𝙡𝙞𝙯𝙞𝙖 𝙘'𝙚̀.

    E ci sarà sempre per chi è stato tradito e lasciato solo.

    Questa non è più una 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢: è una 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀. Una guerra che non ci farà indietreggiare di un millimetro.

    𝗣𝗲𝗿 𝗠𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮.

    𝗣𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗹𝗲𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶 𝘀𝗮𝗰𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗮𝘁𝗶.

    𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗰𝗮𝗻𝗰𝗲𝗹𝗹𝗮. 𝗘 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮, 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗼 𝗽𝗼𝗶, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗼.

    #GiustiziaPerMonicaMazzi
    #OSApolizia
    #VeritàENonSilenzio
    𝗠𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗠𝗮𝘇𝘇𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘂𝗻 𝗻𝗼𝗺𝗲. 𝗘̀ 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝘀𝗽𝗲𝘇𝘇𝗮𝘁𝗮, 𝘂𝗻 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲 𝘁𝗿𝗮𝗱𝗶𝘁𝗼, 𝘂𝗻 𝘀𝗶𝗺𝗯𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗼𝘃𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗺𝗮𝗶 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘂𝗻 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲. Danneggiata dal vaccino. Utilizzata come 𝘮𝘦𝘳𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘰 da chi avrebbe dovuto garantire la sua salute. Abbandonata da istituzioni che, invece di proteggerla, le hanno voltato le spalle. Monica oggi lotta non solo contro le conseguenze devastanti di una scelta imposta, ma contro l'indifferenza, il silenzio, la vergogna di uno Stato che finge di non vedere. Ma noi vediamo. Noi sentiamo. Noi non dimentichiamo. 𝙊𝙎𝘼 𝙋𝙤𝙡𝙞𝙯𝙞𝙖 𝙘'𝙚̀. E ci sarà sempre per chi è stato tradito e lasciato solo. Questa non è più una 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢: è una 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀. Una guerra che non ci farà indietreggiare di un millimetro. 𝗣𝗲𝗿 𝗠𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮. 𝗣𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗹𝗲𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘀𝘁𝗮𝘁𝗶 𝘀𝗮𝗰𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶 𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝗶𝗴𝗻𝗼𝗿𝗮𝘁𝗶. 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗰𝗮𝗻𝗰𝗲𝗹𝗹𝗮. 𝗘 𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮, 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗼 𝗽𝗼𝗶, 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗼. #GiustiziaPerMonicaMazzi #OSApolizia #VeritàENonSilenzio
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  • Per Repubblica, Mosca fa strage, Tel Aviv fa raid, ma molto più in piccolo.
    Il Corriere taglia più corto, e i palestinesi non esistono. In compenso lascia presagire che l'obiettivo fossero i fedeli.
    Le guerre sono sporche, ma quelle dei genocidi sono più asettiche.
    Ipocriti, fottuti ipocriti.
    Pino Cabras
    Per Repubblica, Mosca fa strage, Tel Aviv fa raid, ma molto più in piccolo. Il Corriere taglia più corto, e i palestinesi non esistono. In compenso lascia presagire che l'obiettivo fossero i fedeli. Le guerre sono sporche, ma quelle dei genocidi sono più asettiche. Ipocriti, fottuti ipocriti. Pino Cabras
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  • Israel warns ‘Tehran will burn’ after deadly missile barrage by Iran
    If Iran continues to fire missiles at Israel, ‘Tehran will burn’, Defence Minister Israel Katz says.
    Israele avverte: "Teheran brucerà" dopo il mortale bombardamento missilistico dell'Iran
    Se l'Iran continua a lanciare missili contro Israele, "Teheran brucerà", afferma il ministro della Difesa Israel Katz.
    https://aje.io/sz649c
    Israel warns ‘Tehran will burn’ after deadly missile barrage by Iran If Iran continues to fire missiles at Israel, ‘Tehran will burn’, Defence Minister Israel Katz says. Israele avverte: "Teheran brucerà" dopo il mortale bombardamento missilistico dell'Iran Se l'Iran continua a lanciare missili contro Israele, "Teheran brucerà", afferma il ministro della Difesa Israel Katz. https://aje.io/sz649c
    AJE.IO
    Israel warns ‘Tehran will burn’ after deadly missile barrage by Iran
    If Iran continues to fire missiles at Israel, ‘Tehran will burn’, Defence Minister Israel Katz says.
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  • Alternanza scuola lavoro, 17enne ferita. Valditara chiama la ds dell'istituto e chiede relazione all'Usr: "Nessuna tolleranza"
    “Nessuna tolleranza verso chi non rispetta le regole sulla sicurezza”, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha commentato l’incidente che ha visto il grave ferimento di una studentessa 17enne durante un...
    https://www.tecnicadellascuola.it/alternanza-scuola-lavoro-17enne-ferita-valditara-chiama-la-ds-dellistituto-e-chiede-relazione-allusr-nessuna-tolleranza/amp?fbclid=IwY2xjawK6YENleHRuA2FlbQIxMQABHgssrbJ1RlRJJdjOuPPRkBdtlrWeB65oM3hSYh3PXy4V9Zz01TBirRtP2xCu_aem_CcSFowIIY3mfVXDCTDYguQ
    Alternanza scuola lavoro, 17enne ferita. Valditara chiama la ds dell'istituto e chiede relazione all'Usr: "Nessuna tolleranza" “Nessuna tolleranza verso chi non rispetta le regole sulla sicurezza”, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha commentato l’incidente che ha visto il grave ferimento di una studentessa 17enne durante un... https://www.tecnicadellascuola.it/alternanza-scuola-lavoro-17enne-ferita-valditara-chiama-la-ds-dellistituto-e-chiede-relazione-allusr-nessuna-tolleranza/amp?fbclid=IwY2xjawK6YENleHRuA2FlbQIxMQABHgssrbJ1RlRJJdjOuPPRkBdtlrWeB65oM3hSYh3PXy4V9Zz01TBirRtP2xCu_aem_CcSFowIIY3mfVXDCTDYguQ
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    Alternanza scuola lavoro, 17enne ferita. Valditara chiama la ds dell'istituto e chiede relazione all'Usr: "Nessuna tolleranza"
    “Nessuna tolleranza verso chi non rispetta le regole sulla sicurezza”, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha commentato l’incidente che ha visto il grave ferimento di una studentessa 17enne durante un percorso di alternanza scuola lavoro. Come riporta RaiNews, Valditara ha aggiunto: “Qualora ci fossero state da parte dell’impresa […]
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  • Stop MILANO – Tel Aviv

    Capisco bene che ognuno abbia le proprie sensibilità e appartenenze politiche. Ma ci sono istanze che vanno trattate al di sopra delle bandiere e delle convinzioni individuali.

    È questa la politica in cui credo: quella capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo, quando serve.
    Per questo oggi, sotto il sole cocente di giugno, ho deciso di passare a trovare alcuni amici del Movimento 5 Stelle Milano al banchetto in Viale Papiniano, per dare sostegno pieno a una causa che considero giusta e urgente: lo scioglimento del gemellaggio tra la nostra città e Tel Aviv.
    Non è un gesto di chiusura, né una costruzione di muri. Al contrario, è un segnale — chiaro, politico, civile — da parte di una città che non può continuare a vivere di rendita sulla propria memoria antifascista. Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza, ha oggi l’occasione di mostrare coerenza e coraggio.
    Il tempo dei messaggi simbolici forti è adesso. Non si tratta di appartenenze, ma di giustizia. Le urne verranno, ma oggi dobbiamo decidere se vogliamo stare zitti o alzare la testa.

    Firma anche tu per chiedere la revoca del gemellaggio tra Milano e Tel Aviv


    https://partecipazione.comune.milano.it/initiatives/i-296

    Chi può firmare:

    Residenti a Milano o City Users (studenti, domiciliati, lavoratori)
    Dai 16 anni in su
    Accesso con SPID o CIE
    Obiettivo: 1000 firme

    Al raggiungimento, il Consiglio Comunale sarà obbligato a discutere la petizione entro 3 mesi.

    Perché chiediamo la revoca del gemellaggio?

    Perché Tel Aviv oggi rappresenta uno Stato responsabile di crimini di guerra, bombardamenti sui civili, assedio continuo a Gaza, apartheid e violazioni sistematiche dei diritti umani.
    Mantenere questo gemellaggio equivale a chiudere gli occhi, a legittimare una realtà di oppressione, a non prendere posizione.

    Milano non può restare neutrale.
    Milano deve scegliere da che parte stare.

    Milano merita di tornare in alto, non solo per l’economia o per il calcio. Ma per la sua capacità di dare segnali forti, per essere ancora una città guida sul piano morale, democratico e umano.
    La pace va costruita dal basso. E se davvero vogliamo essere adulti nella politica e nella storia, cominciamo da qui.
    Io ho firmato. E tu?

    #StopGemellaggio #MilanoTelAviv #MilanoPerLaGiustizia #FreePalestine #DirittiUmani #NoApartheid #MilanoSolidale #CittadiniAttivi #GiustiziaOra #StopMILANOTelAviv #firmaanchetu
    🔴 Stop MILANO – Tel Aviv Capisco bene che ognuno abbia le proprie sensibilità e appartenenze politiche. Ma ci sono istanze che vanno trattate al di sopra delle bandiere e delle convinzioni individuali. È questa la politica in cui credo: quella capace di gettare il cuore oltre l’ostacolo, quando serve. Per questo oggi, sotto il sole cocente di giugno, ho deciso di passare a trovare alcuni amici del Movimento 5 Stelle Milano al banchetto in Viale Papiniano, per dare sostegno pieno a una causa che considero giusta e urgente: lo scioglimento del gemellaggio tra la nostra città e Tel Aviv. Non è un gesto di chiusura, né una costruzione di muri. Al contrario, è un segnale — chiaro, politico, civile — da parte di una città che non può continuare a vivere di rendita sulla propria memoria antifascista. Milano, città medaglia d’oro alla Resistenza, ha oggi l’occasione di mostrare coerenza e coraggio. Il tempo dei messaggi simbolici forti è adesso. Non si tratta di appartenenze, ma di giustizia. Le urne verranno, ma oggi dobbiamo decidere se vogliamo stare zitti o alzare la testa. ✍️ Firma anche tu per chiedere la revoca del gemellaggio tra Milano e Tel Aviv 👉 https://partecipazione.comune.milano.it/initiatives/i-296 📌 Chi può firmare: ✔️ Residenti a Milano o City Users (studenti, domiciliati, lavoratori) ✔️ Dai 16 anni in su ✔️ Accesso con SPID o CIE 🎯 Obiettivo: 1000 firme 📆 Al raggiungimento, il Consiglio Comunale sarà obbligato a discutere la petizione entro 3 mesi. ❓ Perché chiediamo la revoca del gemellaggio? Perché Tel Aviv oggi rappresenta uno Stato responsabile di crimini di guerra, bombardamenti sui civili, assedio continuo a Gaza, apartheid e violazioni sistematiche dei diritti umani. Mantenere questo gemellaggio equivale a chiudere gli occhi, a legittimare una realtà di oppressione, a non prendere posizione. 👉Milano non può restare neutrale. 👉Milano deve scegliere da che parte stare. Milano merita di tornare in alto, non solo per l’economia o per il calcio. Ma per la sua capacità di dare segnali forti, per essere ancora una città guida sul piano morale, democratico e umano. La pace va costruita dal basso. E se davvero vogliamo essere adulti nella politica e nella storia, cominciamo da qui. Io ho firmato. E tu? #StopGemellaggio #MilanoTelAviv #MilanoPerLaGiustizia #FreePalestine #DirittiUmani #NoApartheid #MilanoSolidale #CittadiniAttivi #GiustiziaOra #StopMILANOTelAviv #firmaanchetu
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  • Nel corso della notte, è arrivata la reazione iraniana.
    Diverse ondate di missili balistici hanno colpito Tel Aviv, Gerusalemme e altre città della Palestina occupata. Ci sono stati ingenti danni materiali. Sono state colpite anche strutture governative e militari.
    Il regime s1onist4 invasato ha, invece, continuato a bombardare Teheran e varie città iraniane.
    Il boia Nethanyau ha lanciato un appello alla popolazione iraniana, invocando il "cambio di regime". Questo è stato accolto dai partiti monarchici, nostalgici dello Shah, e da qualche formazione curda.
    Temo che da oggi, per tentare il suddetto "colpaccio", Israele intensificherà gli attacchi contro l'economia iraniana, colpendo soprattutto i settori del petrolio e del gas.
    A livello "diplomatico" tutto è immutato.
    Trump, per chi si faceva illusioni, ha scoperto definitivamente le carte e ora è nella cabina di regia dell'aggressione israeliana.
    Gli accordi di pace che aveva proposto all'Iran si sono rivelati una trappola e hanno permesso a Israele di pianificare al meglio l'aggressione.
    I paesi UE sono accodati e allineati. I paesi arabi cosiddetti "moderati" fanno a gara a chi è più prono, offrendosi come supporto alla difesa aerea israeliana.
    Russia e Cina ovviamente condannano. Ma va detto che sono i grandi attori NON protagonisti di questa storia.
    La Cina per scelta, concentrandosi nelle contromisure agli attacchi economici di Trump e nella sua prospettiva maoista-confuciana dei "cent'anni". Ma, prima o poi, gli Usa busseranno alla porta nel suo cortile di casa e Pechino non potrà aspettare e rinviare per sempre.
    La Russia, invece, è impantanata in 3 anni e mezzo di guerra in Ucraina e, dopo la disfatta siriana, non ha più un ruolo attivo in Medio Oriente. Vorrebbe tenersi tutti amici: Nethanyau, Erdogan, l'Iran, i sauditi. Firma accordi di cooperazione militare con Teheran, senza effetti concreti, ma al contempo non se la vuole "spasciare" con Israele, dove vivono milioni di coloni russofoni. Vuole dimostrare di aver ancora un po' di voce, ma sostanzialmente non conta nulla, quantomeno su questo scacchiere.
    Diciamo che il "nuovo mondo multipolare" viene teorizzato, inneggiato, di tanto in tanto si compie qualche passo in quella direzione, ma è ancora ben lungi dal realizzarsi.
    Anzi, si vedono tutti i segnali di una ripresa di vigore dell'imperialismo Usa e delle sue mire espansionistiche. In Medio Oriente, appaltando il tutto a Israele. In America, minacciando di occupare Groenlandia e Panama e stringendo il cerchio verso i governi socialisti latinoamericani. In Europa e in Ucraina, dove Trump ha teso a Putin la stessa trappola predisposta per gli iraniani: parla di pace, ma in realtà sostiene il riarmo di Kiev e si prepara a far perdurare la guerra, tenendo a bada la Russia mentre prova a spianare l'Iran e a testare le prime linee difensive, per ora economiche, cinesi.

    Da Omar Minniti PrBs
    Nel corso della notte, è arrivata la reazione iraniana. Diverse ondate di missili balistici hanno colpito Tel Aviv, Gerusalemme e altre città della Palestina occupata. Ci sono stati ingenti danni materiali. Sono state colpite anche strutture governative e militari. Il regime s1onist4 invasato ha, invece, continuato a bombardare Teheran e varie città iraniane. Il boia Nethanyau ha lanciato un appello alla popolazione iraniana, invocando il "cambio di regime". Questo è stato accolto dai partiti monarchici, nostalgici dello Shah, e da qualche formazione curda. Temo che da oggi, per tentare il suddetto "colpaccio", Israele intensificherà gli attacchi contro l'economia iraniana, colpendo soprattutto i settori del petrolio e del gas. A livello "diplomatico" tutto è immutato. Trump, per chi si faceva illusioni, ha scoperto definitivamente le carte e ora è nella cabina di regia dell'aggressione israeliana. Gli accordi di pace che aveva proposto all'Iran si sono rivelati una trappola e hanno permesso a Israele di pianificare al meglio l'aggressione. I paesi UE sono accodati e allineati. I paesi arabi cosiddetti "moderati" fanno a gara a chi è più prono, offrendosi come supporto alla difesa aerea israeliana. Russia e Cina ovviamente condannano. Ma va detto che sono i grandi attori NON protagonisti di questa storia. La Cina per scelta, concentrandosi nelle contromisure agli attacchi economici di Trump e nella sua prospettiva maoista-confuciana dei "cent'anni". Ma, prima o poi, gli Usa busseranno alla porta nel suo cortile di casa e Pechino non potrà aspettare e rinviare per sempre. La Russia, invece, è impantanata in 3 anni e mezzo di guerra in Ucraina e, dopo la disfatta siriana, non ha più un ruolo attivo in Medio Oriente. Vorrebbe tenersi tutti amici: Nethanyau, Erdogan, l'Iran, i sauditi. Firma accordi di cooperazione militare con Teheran, senza effetti concreti, ma al contempo non se la vuole "spasciare" con Israele, dove vivono milioni di coloni russofoni. Vuole dimostrare di aver ancora un po' di voce, ma sostanzialmente non conta nulla, quantomeno su questo scacchiere. Diciamo che il "nuovo mondo multipolare" viene teorizzato, inneggiato, di tanto in tanto si compie qualche passo in quella direzione, ma è ancora ben lungi dal realizzarsi. Anzi, si vedono tutti i segnali di una ripresa di vigore dell'imperialismo Usa e delle sue mire espansionistiche. In Medio Oriente, appaltando il tutto a Israele. In America, minacciando di occupare Groenlandia e Panama e stringendo il cerchio verso i governi socialisti latinoamericani. In Europa e in Ucraina, dove Trump ha teso a Putin la stessa trappola predisposta per gli iraniani: parla di pace, ma in realtà sostiene il riarmo di Kiev e si prepara a far perdurare la guerra, tenendo a bada la Russia mentre prova a spianare l'Iran e a testare le prime linee difensive, per ora economiche, cinesi. Da Omar Minniti PrBs
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  • https://chet.ca/author/udaipurescorts/
    https://www.swiatobrazu.pl/forumgaleria/thread/view/id/1174
    https://www.chambers.com.au/forum/view_post.php?frm=2&pstid=91954
    https://www.pledgeme.co.nz/profiles/270382/
    https://macuisineturque.fr/author/udaipurescort/
    https://chet.ca/author/udaipurescorts/ https://www.swiatobrazu.pl/forumgaleria/thread/view/id/1174 https://www.chambers.com.au/forum/view_post.php?frm=2&pstid=91954 https://www.pledgeme.co.nz/profiles/270382/ https://macuisineturque.fr/author/udaipurescort/
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  • Benjamin Netanyahu VUOLE PORTARCI alla TERZA GUERRA MONDIALE. OCCORRE FERMARE ISRAELE.

    Il video, pubblicato nella serata di venerdì 13 giugno, mostra circa 30 secondi dell’attacco iraniano nei confronti di Israele. In particolare, a essere colpita è la città di Tel Aviv. Come si vede nel filmato, il sistema difensivo israeliano non riesce a intercettare tutti i missili nemici, che cadono a terra, esplodendo e sollevando nubi di fumo. Il contrattacco di Teheran era atteso dopo l’offensiva dell’Idf.

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/13/missili-iraniani-colpiscono-tel-aviv-video-attacco/8026251/
    Benjamin Netanyahu VUOLE PORTARCI alla TERZA GUERRA MONDIALE. OCCORRE FERMARE ISRAELE. Il video, pubblicato nella serata di venerdì 13 giugno, mostra circa 30 secondi dell’attacco iraniano nei confronti di Israele. In particolare, a essere colpita è la città di Tel Aviv. Come si vede nel filmato, il sistema difensivo israeliano non riesce a intercettare tutti i missili nemici, che cadono a terra, esplodendo e sollevando nubi di fumo. Il contrattacco di Teheran era atteso dopo l’offensiva dell’Idf. https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/13/missili-iraniani-colpiscono-tel-aviv-video-attacco/8026251/
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    I missili iraniani colpiscono Tel Aviv: il video
    Come si vede nel filmato, il sistema difensivo israeliano non riesce a intercettare tutti i missili nemici, che cadono a terra
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  • Baby Naming Astrology - New Born Baby Names by Date of Birth

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    Astrology Services - Online astrology report
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  • 11 SETTEMBRE: COLPO DI STATO SIONISTA CONTRO IL VECCHIO MONDO !

    Non è teoria. È operazione. Non è odio.
    È verità. Il giorno in cui l’umanità è stata messa in catene digitali si chiama 11 settembre 2001. Non fu un attacco subito: fu un colpo di Stato interno, progettato, eseguito e coperto dall’élite sionista globale.

    - COSA ACCADDE DAVVERO?

    Le Torri Gemelle non crollarono per gli aerei. Crollarono a caduta libera, simmetricamente, come da demolizione controllata. WTC 7, il terzo grattacielo, crollò senza essere colpito da nulla.
    Zero intercettazioni aeree, nonostante esercitazioni militari in corso.
    Gli impianti di sicurezza gestiti da una società legata a… Marvin Bush, fratello del presidente.
    Tonnellate di documenti distrutti: su frodi miliardarie, insider trading e inchieste sulla spesa militare scomparsi in fumo.

    CHI C’ERA DAVVERO DIETRO ? I NOMI 👇🏻

    • ARCHITETTI STRATEGICI

    - Richard Perle, Paul Wolfowitz, Douglas Feith, Elliott Abrams: neocon sionisti, autori del “Project for the New American Century” (PNAC). Scrissero che ci voleva “un nuovo Pearl Harbor” per rilanciare il dominio USA-Israele.

    - Zbigniew Brzezinski (mentore di Obama e stratega NATO): teorizzava il controllo dell’Eurasia tramite shock.

    • FINANZIATORI E PROFITTATORI

    - Larry Silverstein: acquistò le Torri 6 mesi prima, le assicurò contro attacchi terroristici. Incassò oltre 7 miliardi di dollari.

    - Frank Lowy: co-proprietario del World Trade Center, sionista legato all’intelligence israeliana.

    • SERVIZI SEGRETI E APPARATI

    - Mossad: presente a New York tramite la Urban Moving Systems, copertura usata da 5 “israeliani danzanti” che filmarono il crollo festeggiando.

    - CIA e NSA: consapevoli, complici, e presenti in ogni snodo critico.

    • COPERTURA MEDIATICA

    Michael Bloomberg, Mort Zuckerman, Sumner Redstone (Rothstein), Rupert Murdoch: oligarchi dell’informazione filo-sionista che hanno zittito ogni voce dissidente.

    Alan Dershowitz: giurista e difensore pubblico dell’élite sionista negli scandali Epstein, 9/11 e oltre.

    • ISTITUZIONI DI COPERTURA

    - AIPAC: lobby israeliana che comanda il Congresso USA.

    - B’nai B’rith, ADL: gruppi di copertura per etichettare ogni voce critica come “antisemita”.

    - Council on Foreign Relations, Trilateral Commission, Skull and Bones, logge massoniche legate a Israele.

    • COSA HANNO OTTENUTO :

    - Patriot Act: legalizzata la sorveglianza di massa.

    - Guerre infinite: Iraq, Afghanistan, Siria, Libia... tutte in funzione degli interessi israeliani.

    - Controllo totale: biometria, droni, dati, passaporti sanitari. Tutto parte da quel giorno.

    - Distruzione del dissenso: ogni oppositore è terrorista, ogni verità è “cospirazionismo”.

    • NON È ANTISEMITISMO:
    È GUERRA AL POTERE !

    L’ebraismo religioso non c’entra. Il popolo ebraico è stato usato, manipolato, e sacrificato anch’esso.
    Il nemico è il sionismo apolide, globalista, elitario.
    Una rete che si infiltra, si mimetizza e sfrutta ogni tragedia per guadagnare potere.

    IN CONCLUSIONE.....

    L' 11 settembre è il momento in cui il Mondo è stato messo sotto regime.
    Da allora siamo in guerra.
    Una guerra invisibile, digitale, psicologica.
    E finché non chiameremo i colpevoli con nome e cognome, saremo schiavi.
    Il silenzio è complicità.
    La verità è la prima forma di resistenza.
    E ora, sai dove colpire.
    11 SETTEMBRE: COLPO DI STATO SIONISTA CONTRO IL VECCHIO MONDO ! Non è teoria. È operazione. Non è odio. È verità. Il giorno in cui l’umanità è stata messa in catene digitali si chiama 11 settembre 2001. Non fu un attacco subito: fu un colpo di Stato interno, progettato, eseguito e coperto dall’élite sionista globale. - COSA ACCADDE DAVVERO? Le Torri Gemelle non crollarono per gli aerei. Crollarono a caduta libera, simmetricamente, come da demolizione controllata. WTC 7, il terzo grattacielo, crollò senza essere colpito da nulla. Zero intercettazioni aeree, nonostante esercitazioni militari in corso. Gli impianti di sicurezza gestiti da una società legata a… Marvin Bush, fratello del presidente. Tonnellate di documenti distrutti: su frodi miliardarie, insider trading e inchieste sulla spesa militare scomparsi in fumo. CHI C’ERA DAVVERO DIETRO ? I NOMI 👇🏻 • ARCHITETTI STRATEGICI - Richard Perle, Paul Wolfowitz, Douglas Feith, Elliott Abrams: neocon sionisti, autori del “Project for the New American Century” (PNAC). Scrissero che ci voleva “un nuovo Pearl Harbor” per rilanciare il dominio USA-Israele. - Zbigniew Brzezinski (mentore di Obama e stratega NATO): teorizzava il controllo dell’Eurasia tramite shock. • FINANZIATORI E PROFITTATORI - Larry Silverstein: acquistò le Torri 6 mesi prima, le assicurò contro attacchi terroristici. Incassò oltre 7 miliardi di dollari. - Frank Lowy: co-proprietario del World Trade Center, sionista legato all’intelligence israeliana. • SERVIZI SEGRETI E APPARATI - Mossad: presente a New York tramite la Urban Moving Systems, copertura usata da 5 “israeliani danzanti” che filmarono il crollo festeggiando. - CIA e NSA: consapevoli, complici, e presenti in ogni snodo critico. • COPERTURA MEDIATICA Michael Bloomberg, Mort Zuckerman, Sumner Redstone (Rothstein), Rupert Murdoch: oligarchi dell’informazione filo-sionista che hanno zittito ogni voce dissidente. Alan Dershowitz: giurista e difensore pubblico dell’élite sionista negli scandali Epstein, 9/11 e oltre. • ISTITUZIONI DI COPERTURA - AIPAC: lobby israeliana che comanda il Congresso USA. - B’nai B’rith, ADL: gruppi di copertura per etichettare ogni voce critica come “antisemita”. - Council on Foreign Relations, Trilateral Commission, Skull and Bones, logge massoniche legate a Israele. • COSA HANNO OTTENUTO : - Patriot Act: legalizzata la sorveglianza di massa. - Guerre infinite: Iraq, Afghanistan, Siria, Libia... tutte in funzione degli interessi israeliani. - Controllo totale: biometria, droni, dati, passaporti sanitari. Tutto parte da quel giorno. - Distruzione del dissenso: ogni oppositore è terrorista, ogni verità è “cospirazionismo”. • NON È ANTISEMITISMO: È GUERRA AL POTERE ! L’ebraismo religioso non c’entra. Il popolo ebraico è stato usato, manipolato, e sacrificato anch’esso. Il nemico è il sionismo apolide, globalista, elitario. Una rete che si infiltra, si mimetizza e sfrutta ogni tragedia per guadagnare potere. IN CONCLUSIONE..... L' 11 settembre è il momento in cui il Mondo è stato messo sotto regime. Da allora siamo in guerra. Una guerra invisibile, digitale, psicologica. E finché non chiameremo i colpevoli con nome e cognome, saremo schiavi. Il silenzio è complicità. La verità è la prima forma di resistenza. E ora, sai dove colpire.
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